07.11.2014 Views

Rinunciare ai manicomi come passo verso la liberazione nonviolenta

Rinunciare ai manicomi come passo verso la liberazione nonviolenta

Rinunciare ai manicomi come passo verso la liberazione nonviolenta

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Memoria per ringraziare Franco Basaglia<br />

La storia di Antonio nel<strong>la</strong> stagione<br />

dei diritti civili in psichiatria<br />

Antonio era uno dei tanti che dovevano<br />

“essere custoditi e curati nei <strong>manicomi</strong>,<br />

in quanto pericolosi a sé e agli altri o di<br />

pubblico scandalo o non siano e non possano<br />

essere convenientemente custoditi e<br />

curati fuorché nei <strong>manicomi</strong>” (L.N. 36 del<br />

14 febbr<strong>ai</strong>o 1904, art. 1). La sua è <strong>la</strong> storia<br />

che più mi ha coinvolto in oltre trent’anni<br />

di <strong>la</strong>voro nel sociale, di cui ventitré in psichiatria,<br />

all’interno di una équipe psichiatrica<br />

interdisciplinare.<br />

Allora <strong>la</strong> vita del <strong>manicomi</strong>o, pur repressa<br />

da regole rigidissime e a volte quasi<br />

brutali, brulicava di un andare e venire di<br />

persone spesso silenziose, a volte confuse<br />

per le sofferenze che gli ospiti cercavano<br />

a modo loro di comunicare. Antonio – lo<br />

chiameremo così - si aggirava per i viali<br />

un po’ c<strong>la</strong>udicante perché affetto da una<br />

forma spastica di discreta gravità che gli<br />

impediva un uso corretto del linguaggio.<br />

Vestiva in maniera dignitosa, era di una<br />

pulizia quasi ossessiva che dava al<strong>la</strong> sua<br />

persona un tratto di notevole finezza: forse<br />

un bisogno inconscio di superare le difficoltà<br />

di rapportarsi agli altri. Era solitario<br />

ma pronto al dialogo che però non iniziava<br />

m<strong>ai</strong> per primo, soprattutto con chi non<br />

era dell’ospedale, quasi a non voler creare<br />

imbarazzo al suo interlocutore. In questo<br />

“non-luogo” maturava giorno dopo giorno<br />

<strong>la</strong> sua voglia di “saltare il muro”.<br />

Quando lo conobbi era da poco arrivato dal<br />

<strong>manicomi</strong>o giudiziario dove per anni era<br />

stato rinchiuso per una drammatica vicenda<br />

familiare di cui non desiderava par<strong>la</strong>re.<br />

Dovevo farmi carico del<strong>la</strong> sua storia,<br />

inventare una via d’uscita per una persona<br />

che aveva il diritto di ritornare al<strong>la</strong> vita<br />

civile. Ma <strong>come</strong> ricostruire una storia at-<br />

Tutto è di tutti e tutto spetta a tutti<br />

L’attenzione anche per i pazzi, nelle parole di Capitini<br />

a cura di Daniele Lugli<br />

Il posto di Capitini fu sempre<br />

dal<strong>la</strong> parte dei dannati del<strong>la</strong><br />

terra. Ma per lui dannati del<strong>la</strong><br />

terra non erano soltanto gli sfruttati,<br />

i poveri, ma tutti i derelitti,<br />

anche i ma<strong>la</strong>ti, i pazzi, gli storpi,<br />

il mendicante sul<strong>la</strong> scalinata di<br />

una chiesa, i disperati cui Bruegel<br />

ha dato un volto tragico nel<strong>la</strong><br />

Parabo<strong>la</strong> dei ciechi, i morti senza<br />

affetto, di cui non è rimasta nemmeno<br />

<strong>la</strong> croce. Si piegò su di<br />

6<br />

essi<br />

e cercò di penetrare nel segreto di<br />

questa storia di orrori e di follie<br />

che le grandi religioni tradizionali<br />

hanno capito ma ricoperto e le<br />

grandi rivoluzioni si sono illuse<br />

di modificare.<br />

✔ Nel mondo ci sono, ci sono sempre<br />

stati, gl’infelici, i ma<strong>la</strong>ti, i<br />

moribondi, gli stanchi, i deboli,<br />

gli sfiniti, i <strong>la</strong>nguenti, gli esauriti,<br />

i piagati, i paralizzati, i<br />

dimezzati, gli stolti, i pazzi, gli<br />

oppressi, gli sfruttati, i vinti,<br />

gli sconfitti, gli annul<strong>la</strong>ti, coloro<br />

che “m<strong>ai</strong> non fur vivi”.<br />

✔ La configurazione attuale del<strong>la</strong><br />

realtà è che alcuni esseri,<br />

vivono, si sviluppano, sono forti<br />

e realizzano atti; altri sono<br />

molto limitati, ridotti, sfiniti, o<br />

son morti: quanti i morti! Davanti<br />

a questa configurazione,<br />

che i più accettano <strong>come</strong><br />

l’unica “reale”, l’apertura del<strong>la</strong><br />

compresenza vede che quelli<br />

attivi e forti...non sono individui<br />

iso<strong>la</strong>ti quando realizzano<br />

valori, ma sono <strong>ai</strong>utati da tutti<br />

gli altri, nessuno escluso, an­

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!