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PERIODICO EDITO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCAUTISMO RAIDER “ASSORAIDER” - ANNO XVI N° 1 - GENNAIO 2<strong>01</strong>0<br />

Tariffa Associazioni senza fini di lucro - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Cagliari<br />

B.-P. L’UOMO DELLA PACE<br />

Nel 1947, dopo i disastri della 2ª guerra mondiale, lo Jamboree di Moisson<br />

(Francia), riunì 25.000 scouts di tutto il mondo ... fù lo Jamboree della Pace.


Associazione Italiana<br />

di Scautismo Raider<br />

“ASSORAIDER”<br />

Sede Centrale:<br />

00040 Pomezia (RM) - Italy<br />

Via Cavour, 28/B<br />

Tel./Fax +39 06 9122550<br />

segreterianazionale@assoraider.it<br />

www.assoraider.it<br />

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Arcobaleno - Redazione e Amministrazione:<br />

09127 Cagliari - Via Garigliano, 13 - Tel. 070 275132 - Fax 178 6<strong>01</strong>4514<br />

Anno XVI - Numero 1 - Gennaio 2<strong>01</strong>0<br />

Autorizzazione del Tribunale di Cagliari n. 24 del 23.06.1995<br />

Tariffa Associazioni senza fini di lucro - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)<br />

art.1, comma 2, DCB Cagliari.<br />

Direttore Responsabile: Francesco Cerlienco<br />

Direttore di Redazione: Salvatore Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />

Capiredattori :<br />

jaw@assoraider.it<br />

jedi@assoraider.it<br />

vogliadistrada@assoraider.it<br />

buonvento@assoraider.it<br />

Foto di Copertina: Archivio Arcobaleno<br />

Progetto grafico e realizzazione: S&D sas - 09122 Cagliari Via Garigliano, 13<br />

Stampa: LITHOSgrafiche srl - 09122 Cagliari Via Garigliano, 11/13<br />

Questo numero è stato consegnato alla stampa il 20.<strong>01</strong>.2<strong>01</strong>0<br />

La tiratura di questo numero è di 2.200 copie<br />

Arcobaleno è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider.<br />

Tesseramento annuale Anno Scaut 2009/2<strong>01</strong>0 Euro 35,00. Il pagamento<br />

si può effettuare tramite posta con versamento sul c/c postale<br />

N. 35246008 intestato ad ASSORAIDER. Impegnano la responsabilità<br />

della rivista solamente gli editoriali e gli articoli non firmati. Per gli articoli<br />

firmati la responsabilità rimane all’autore. La riproduzione di articoli, foto<br />

e disegni pubblicati su questa rivista è ammessa a condizione che ne<br />

venga citata la fonte. Il materiale inviato ad Arcobaleno non si restituisce.<br />

Abbonamento annuale alla rivista “ARCOBALENO” (4 numeri) - Euro<br />

10,00 - Il pagamento si può effettuare tramite posta con versamento<br />

sul c/c postale N. 35246008 intestato ad ASSORAIDER.


Thinking Day<br />

La Giornata del Pensiero<br />

compie 84 anni.<br />

L<br />

’idea di un giorno speciale ogni anno in cui tutte le guide del<br />

mondo pensassero l’una all’altra è nata durante la quarta conferenza<br />

mondiale tenutasi negli Stati Uniti<br />

nel 1926. La data scelta per la giornata del pensiero<br />

fu il 22 febbraio, il giorno del compleanno di<br />

B.P., il fondatore, e della Capo Mondiale delle<br />

guide, Lady Olave Baden-Powell. L’idea fu in<br />

seguito sviluppata durante la settima Conferenza<br />

Mondiale svoltasi in Polonia nel 1932. Una delegata<br />

belga durante la Conferenza suggerì che,<br />

dal momento che i compleanni significano regali,<br />

un modo per mostrare affetto e amicizia potesse<br />

essere per tutte le Guide del mondo quella di<br />

offrire un contributo volontario in aggiunta ai loro<br />

pensieri per la giornata del Pensiero. Cosi nacque<br />

la giornata del Pensiero. Il suggerimento fu<br />

subito raccolto e fu stabilito il Fondo per la giornata<br />

del Pensiero, per la promozione del guidismo dovunque il bisogno<br />

fosse più grande. Nel 1933 furono raccolte 520 sterline e 12 pennies<br />

per il Fondo. Il suggerimento di un penny – “un penny per i tuoi<br />

pensieri”, o l’equivalente, oggi é ovviamente simbolico. Nel 1941, l’appello<br />

per la giornata del Pensiero ebbe l’obiettivo di aiutare le guide<br />

dei Paesi che soffrivano per l’effetto della seconda Guerra Mondiale.<br />

I soldi ricevuti per il fondo nel 1943 includevano donazioni da Cuba e<br />

dal Messico, la prima volta del contributo dall’America Latina. Per il<br />

“Consiglio del Fuoco”, quell’anno, l’allora direttore del Comitato<br />

Mondiale, scrisse: “La giornata del Pensiero é senza dubbio una<br />

realtà del nostro Movimento Mondiale; anche ora, nel mezzo di una<br />

guerra Mondiale che richiede soldi e attenzione da tutti i cittadini,<br />

ovunque, le guide e le lupette hanno già mandato più di 130 sterline<br />

per la giornata del Pensiero di quest’anno… e altri soldi stanno arrivando<br />

in continuazione”. Nel 1945 fu lanciato, uno speciale fondo per<br />

la giornata del pensiero chiamato “appello per una mano in aiuto”<br />

EDITORIALE 3


4 EDITORIALE<br />

per aiutare le Guide nei paesi devastati<br />

dalla guerra a ricostruire il Movimento a<br />

livello nazionale. L’obiettivo era quello di<br />

raccogliere 2000 sterline prima della fine<br />

dell’anno e, alla fine del Settembre 1945,<br />

tre quarti della somma erano già stati<br />

ricevuti. L’appello rimase aperto fino alla<br />

fine del 1946. La risposta a questo appello<br />

fu meravigliosa, i soldi furono raccolti<br />

nei modi più diversi: una Compagnia di<br />

guide vendette bucaneve, un’ìaltra raccolse<br />

soldi con una serata di danze Country Scozzesi. Con le donazioni<br />

ricevute arrivarono suggerimenti e richieste su come utilizzare i<br />

fondi. Un cerchio richiese che la sua donazione di 1 scellino e 7 pennies<br />

(circa 8 pennies di oggi) fosse divisa in questo modo: 1 penny<br />

all’Islanda, 1 all’Ungheria, 1 alla Grecia, 2 all’Olanda, 2 al Belgio, 3 alla<br />

Polonia, 4 alla Francia e 5 alla Norvegia!!! Nel 1957, l’anno del centenario<br />

della nascita del fondatore, Lord Baden-Powell il Comitato Mondiale<br />

produsse una incisione per grammofoni che fu registrata negli<br />

studi della EMI a Londra. Tra i pezzi dell’incisione c’è la Canzone Mondiale,<br />

il gioco Maori STICK, una ninnananna Zulu e il saluto per la giornata<br />

del Pensiero della Capo guida Mondiale. Nel luglio 1999, alla 30°<br />

conferenza Mondiale è stato adottato il nuovo nome di Giornata Mondiale<br />

del Pensiero. Infine, c’è un evento che si realizza ogni anno a<br />

Londra per segnare i compleanni di Lord e Lady Baden Powell. Ogni<br />

anno durante il sabato più vicino alla Giornata del pensiero viene fatta<br />

una celebrazione nell’Abbazia di Westminster a Londra per la Giornata<br />

del pensiero e il fondatore. Tra i segni deposti in memoria del fondatore<br />

ce n’è uno da parte di WAGGGS,<br />

composto da fiori gialli e blu che rappresentano<br />

il logo dell’Associazione Mondiale.<br />

Sebbene nell’Abbazia ci sia una pietra<br />

memoriale dedicata a Lord Baden Powell<br />

dal 1941, nel 1981 fu posta una pietra<br />

dedicata a Lord e Lady Baden Powell, la<br />

prima doppia nell’Abbazia. Nel celebrare<br />

la giornata del pensiero forse potremmo<br />

ricordare anche la delegata belga il cui<br />

suggerimento nel 1929 di “dare un penny<br />

per i propri pensieri” ha permesso a<br />

WAGGGS di portare avanti il lavoro dell’Associazione Mondiale in tutto<br />

il mondo. Il prossimo 22 febbraio 2<strong>01</strong>0 il Thinking Day avrà un sapore<br />

speciale, sarà infatti il primo Thinking Day del Centenario del<br />

Guidismo e dello Scautismo Femminile e segnerà l’inizio dei<br />

festeggiamenti in tutto il mondo, che dureranno tre anni e verranno<br />

celebrati soprattutto nella ricorrenza del 22 febbraio.


La storia di KIM<br />

T<br />

ra le tante capacità che un lupetto può conquistare<br />

c’è anche la divertentissima capacità<br />

di Kim. Per ottenerla dovrete dimostrare ad<br />

Akela e ai Vecchi Lupi di essere degli ottimi<br />

osservatori, di avere buona memoria e anche un<br />

po’ di astuzia.<br />

Ditemi un po’: vi siete mai chiesti il perché di<br />

questo nome?<br />

Vi invito a leggere la sua storia, intanto ecco<br />

qualche anticipazione!<br />

Kim, ovvero Kimball O’Hara, è figlio di un sergente di un reggimento<br />

irlandese e di una inglese residenti in India. Rimasto orfano nella prima<br />

infanzia, Kim vive a Lahore, parla benissimo i dialetti locali e in tutto e<br />

per tutto vorrebbe essere scambiato per uno del luogo. Un giorno incontra<br />

un monaco buddista, sceso dalle montagne del<br />

Tibet per trovare un mitico fiume purificatore. Kim<br />

decide di mettersi in cammino con lui. Porta anche<br />

un messaggio affidatogli da Mahabub-Alì, commerciante<br />

di cavalli che lavora per lo spionaggio<br />

inglese. Durante il viaggio, Kim si imbatte nel reggimento<br />

in cui prestava servizio suo padre. Viene<br />

da questi accolto e mandato a scuola.<br />

La sua preparazione è completata attraverso lo<br />

studio particolare di oggetti e di persone delle quali<br />

impara ad osservare andatura, gesti, modo di<br />

parlare ecc., situazioni e ambienti, tanto da poterne<br />

riferire esattamente.<br />

JAW 5


6JAW<br />

Presto Kim diventa agente segreto di Sua<br />

Maestà, pur rimanendo sempre amico del<br />

monaco e accompagnandolo fino alle<br />

zone montane di confine. Egli è molto in<br />

gamba nei suoi travestimenti e, grazie<br />

alla sua astuzia, ottenne l’incarico più importante: smascherare<br />

due spie. Da Lahore a Benares e poi lungo la Grand Trunk Road<br />

attraverso un intreccio di eventi che farà di Kim un ragazzino<br />

ancora più sveglio e scaltro. Un ragazzino per metà inglese e<br />

metà indiano, una doppia natura. Il nostro intrepido protagonista<br />

percorre un paese affascinante, popolato di spie, santoni,<br />

avventurieri, eserciti in lotta, passa indenne tra mille pericoli e<br />

conquista sul campo il soprannome ben meritato di «piccolo<br />

amico di tutto il mondo».


La Muta Nazionale incontra<br />

i Branchi della Puglia<br />

Quante pellicce! Quanti lupi! Quanta allegria!<br />

D<br />

omenica 8 Novembre, tutti i<br />

branchi della Puglia e quello<br />

di Portocannone si sono riuniti a<br />

San Severo per augurarsi un buon<br />

anno scaut e giocare con la Muta<br />

Nazionale!<br />

La giornata ha avuto inizio con l’Alza<br />

Bandiera che è stata accompagnata<br />

dal discorso del sindaco della<br />

città che sottolineava il significato<br />

della parola scaut.<br />

Sono state organizzate molte cacce,<br />

tutte riprese da episodi del racconto<br />

di Mowgli e, per affrontarle,<br />

tutti noi siamo stati suddivisi in<br />

squadre e ad ognuna è stata assegnata<br />

una parola maestra ed un<br />

colore.<br />

Prima dell’Ammaina Bandiera è<br />

stata celebrata la Santa Messa in<br />

una chiesa piena di affreschi, che<br />

rappresentavano le stazioni della<br />

via crucis, e di vetrate che raffiguravano<br />

i santi più importanti.<br />

Dopo la cerimonia dell’Ammaina e<br />

dopo aver assegnato i premi alle<br />

squadre vincitrici, siamo tornati a<br />

Barletta stanchi ma felici per i bei<br />

momenti vissuti.<br />

Gli incontri con i lupetti di altri paesi<br />

sono gli eventi più ricchi di emozioni<br />

perché possiamo conoscere e<br />

fare nuove amicizie, provando sensazioni<br />

uniche che solo la fratellanza<br />

scaut è in grado di suscitare.<br />

Spero che il San Giorgio arrivi in<br />

fretta così da poter nuovamente<br />

incontrare i nostri fratellini forestieri.<br />

Buona Caccia a tutti<br />

Il lupetto Domenico Doronzo<br />

Branco Giungla Viva di Barletta<br />

Domenica 8 Novembre la Muta Nazionale ha avuto<br />

un fantastico incontro con i branchi della Puglia<br />

e, nonostante il brutto tempo, ci siamo divertiti<br />

veramente un sacco! State tranquilli, la Muta<br />

Nazionale riuscirà a fare del suo meglio per<br />

attraversare l’Italia e venire in caccia con tutti<br />

voi, per conoscere i vostri branchi e sentirci parte<br />

di un’unica grande Giungla! Vi lascio immaginare<br />

questa splendida giornata nel racconto di questo<br />

lupetto, aspirante giornalista!<br />

JAW 7


Puliamo<br />

il mondo<br />

Q<br />

uest’anno le attività scout della Sezione di Ardea<br />

hanno ripreso all’insegna dell’ambientalismo!<br />

Abbiamo aderito alla più grande iniziativa di volontariato<br />

ambientale al mondo. Legambiente per il sedicesimo<br />

anno consecutivo ha chiesto a cittadini, grandi e piccoli,<br />

di rimboccarsi le maniche con “Puliamo il Mondo”… noi<br />

c’eravamo!!<br />

Individuata un’area pubblica da ripulire…abbiamo iniziato<br />

con i grandi lavori! Appuntamento il 27 settembre ore<br />

9.00 in zona Bandinella di Ardea. Ad aspettarci c’era un<br />

gruppo di volontari dell’associazione<br />

LEGAMBIENTE<br />

della nostra città! Tutti pronti con cappellino,<br />

guanti, sacchi e rastrelli per ripulire la zona da<br />

bottiglie di vetro e plastica,cartacce, vestiti,<br />

pneumatici, materassi, pannolini... bleeeeh... e<br />

per il resto, lasciamo spazio alla vostra immaginazione!<br />

È stata una giornata caldissima e afosa ma,<br />

nonostante ciò, a nessuno è mancata la voglia<br />

di ridonare alla natura un pò del suo splendore<br />

originario! I cigli delle strade liberati da cumuli e<br />

cumuli di spazzatura da lupi, esploratori/trici,<br />

rover e scolte sono tornati verdi! Stanchi ma<br />

soddisfatti<br />

siamo tornati<br />

a casa…con<br />

la gioia nel sapere che noi del nostro<br />

meglio, per rendere il mondo più pulito, lo<br />

abbiamo fatto... e continueremo così<br />

anche nelle nostre tane e nei boschi dove<br />

cacceremo! Il prossimo anno non mancheremo<br />

al diciassettesimo appuntamento<br />

di “Puliamo il Mondo”! Ricordiamo sempre<br />

che…la natura ci ama, perché ci consente<br />

di vivere, noi dovremmo fare lo<br />

stesso con lei!<br />

Buona caccia Coccinella Saggia<br />

8JAW


Ciao, sono Giada: noi del Branco dell’antica rupe il<br />

27 settembre abbiamo collaborato ad una cosa molto<br />

ma molto importante, ad un’iniziativa proposta dall’associazione<br />

“Puliamo il mondo”: abbiamo pulito la zona<br />

Banditella (un quartiere di Ardea) vicino alla nostra tana,<br />

Abbiamo rivoltato quel quartiere e le persone che abitavano<br />

in quei pressi ci hanno apprezzati molto e ci hanno<br />

fatto persino i complimenti per il nostro interesse e l’importanza<br />

che manifestiamo verso la natura e l’ambiente che<br />

ci circonda.<br />

Pur essendo stata un’operazione importante ed impegnativa<br />

non ci siamo annoiati affatto, anche se il sole puntava<br />

dritto alle nostre teste e qualcuno ha avuto un po’ di capogiro,<br />

sapevamo che se eravamo lì era per il bene di tutti e non<br />

ci siamo pentiti affatto di aver partecipato.<br />

E poi dopo una dura giornata abbiamo mangiato i dolci<br />

preparati da alcune esploratrici: buoni e meritati!<br />

Sapevamo di aver fatto la cosa giusta!<br />

NEWS<br />

dal Branco dell’Antica Rupe<br />

È con fierezza che i Vecchi Lupi annunciano che<br />

attualmente nel loro branco cacciano due “Lupi<br />

Anziani”, Giada ed Antonella.<br />

La loro è stata una pista lunga e con non poche<br />

difficoltà ... come ben saprete la giungla può<br />

essere piena di pericoli per cuccioli e lupetti<br />

poco esperti se non si lasciano guidare dai loro<br />

Vecchi Lupi! Queste due lupette hanno ben presto<br />

capito il significato della Legge della Giungla<br />

che non ordina nulla senza una ragione ... e<br />

senza perder tempo si sono messe in caccia sulla loro pista!<br />

Si sono sempre fatte riconoscere per la lucentezza della loro pelle, per le loro<br />

abilità, per aver fatto della loro forza la forza del branco, per aver fatto della loro<br />

preda quella di un altro lupo. Hanno guidato i cuccioli alla Rupe mettendoli in<br />

guardia dalle bandar e ricordando sempre l’insegnamento di Kaa: “cuor leale e<br />

lingua cortese ti porteranno lontano nella giungla!”<br />

...E lontane sono arrivate!<br />

Ora sfoggiano il riconoscimento più ambito da ogni lupetto! ... saranno pronte a<br />

salire al reparto, ben preparate ad affrontare la vita da esploratrici!<br />

Buona caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Giungla!<br />

I Vecchi Lupi


A caccia di illusi<br />

Cari lupi, come avrete capito leggendo le avventure<br />

di Kim, egli era un ottimo osservatore; voi siete<br />

proprio convinti di avere una buona vista???!!<br />

Mettetevi alla prova! Guardate le immagini qui di<br />

seguito e provate a dire cosa vedete.<br />

Scommetto che vedete le girandole<br />

muoversi! Tranquilli, niente di cui aver<br />

paura: si tratta “solo” di illusioni ottiche!<br />

Quella che avete appena osservato è<br />

una figura che dà l’impressione di essere<br />

animata. Il movimento, in realtà, è<br />

quello impercettibile dei nostri occhi,<br />

che rende animata l’immagine. Un’illusione ottica è in grado di ingannare<br />

l’occhio umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente o<br />

in modo diverso.<br />

Facciamo qualche altro esperimento:<br />

sapreste dirmi quante<br />

gambe ha Hathi in questo disegno?<br />

Sei? Otto? Ma non vi sembrano<br />

un po’ troppe?!<br />

Ora provate a sottoporre quest’altro<br />

giochino ad un vostro<br />

amico: chiedetegli di contare gli<br />

attrezzi che riesce a vedere in<br />

questo disegno. Vi accorgerete<br />

che non è così semplice come<br />

sembra, poiché alcuni attrezzi si<br />

nascondono, altri sono da scomporre.<br />

10 JAW


oni ottiche<br />

Infine ecco qualche<br />

immagine da guardare<br />

Nella prima (a destra) molto attentamente:<br />

potete vedere in bianco la cosa ci vedete?<br />

coppa, in nero due visi di<br />

profilo. Nella seconda immagine<br />

(a sinistra) vedrete contemporaneamente<br />

il viso di<br />

una donna, ma anche un<br />

sassofonista! Con le illusioni<br />

ottiche e le figure<br />

impossibili si può giocare e<br />

fare dei disegni molto<br />

divertenti. Nei disegni (sotto),<br />

quello che fa M.C.<br />

Escher, un incisore olandese,<br />

conosciuto proprio per questi<br />

suoi “disegni impossibili”.<br />

Provate a divertirvi<br />

anche voi!<br />

JAW 11


Apertura anno Scaut<br />

a Taranto<br />

C<br />

iao, cari fratellini, mi chiamo Andrea Roandini<br />

e faccio parte del Branco del Fiore Rosso Sez.<br />

Deri Ta1. Nel nostro branco ci sono 16 lupi più una<br />

mascotte (mia sorella), che gira per la sede senza<br />

mai fermarsi. Quest’anno l’anno Scaut lo abbiamo<br />

inaugurato in sede, perché, nonostante fossero stati<br />

prenotati località e pullman, il cielo ci ha regalato<br />

tanta, ma tanta, ma tanta pioggia. Anche stando in<br />

sede ci siamo divertiti tanto perché i Vecchi Lupi<br />

avevano preparato giochi fantastici. A proposito i<br />

vecchi lupi che compongono il nostro branco sono<br />

4: Akela, Baloo, Baghera e Mamma Lupa.<br />

Durante la giornata ci sono stati i passaggi di alcuni<br />

lupetti nel Reparto ed esploratori nella Compagnia.<br />

Questi passaggi sono stati organizzati dalla<br />

Compagnia che ha riservato ai più grandi, cioè agli<br />

esploratori che passavano, delle sorprese divertenti<br />

per noi, ma non per loro!!<br />

Auguro a tutti voi un buon anno Scaut, pieno di<br />

divertimento e insegnamenti.<br />

Mi piacerebbe conoscervi tutti ma so che non è<br />

possibile. Allora!!<br />

Diamoci appuntamento alla prossima Rupe!!!<br />

Buona Caccia<br />

Andrea Branco del Fiore Sez. Deri Ta 1<br />

12 JAW


“Piu’ che mai ho adesso<br />

la sensazione che per<br />

mezzo dello spirito di fratellanza<br />

degli scout,<br />

estesosi in tutto il mondo,<br />

potremo fare un primo<br />

passo verso una pace<br />

internazionale riportando<br />

un concreto risultato.<br />

Tale pace non puo’ ottenersi<br />

con leggi, ma solo<br />

essere fondata su un<br />

reciproco sentimento di<br />

fratellanza tra popoli.”


I nostri distintivi Prima Parte<br />

La Puglia<br />

Il sito istituzionale della Regione Puglia descrive<br />

ufficialmente lo stemma in questo modo: lo<br />

stemma della Regione Puglia è costituito da<br />

uno scudo, a sua volta sormontato da una<br />

corona “federiciana” dedicata a Federico II di<br />

Svevia. Lo scudo racchiude alla sua sommità 5<br />

cerchi che rappresentano le cinque province<br />

pugliesi.<br />

Il corpo centrale è costituito da un ottagono nel<br />

cui centro campeggia l’albero d’ulivo, simbolo<br />

della pace e fratellanza. L’ottagono invece, rappresenta<br />

Castel del Monte, costruzione di origine<br />

medievale che costituisce uno degli itinerari<br />

turistico-culturali più suggestivi della Regione. I<br />

colori dominanti della stemma sono l’oro, l’argento,<br />

il rosso e l’azzurro del mare.<br />

L’Abruzzo<br />

Lo stemma della Regione Abruzzo è stato adottato<br />

nel 1976, sedici anni dopo la costituzione della<br />

Regione, quindi alla sua quarta legislatura.<br />

Descrizione Araldica dello Stemma.<br />

Scudo sannitico stilizzato suddiviso in tre fasce<br />

trasversali di colore bianco, verde e azzurro.<br />

La fascia bianca è posta in alto a sinistra, quella<br />

verde al centro e quella azzurra nella parte inferiore.<br />

Le tre fasce sono delimitate da una bordatura<br />

color oro. Origini e Simbologia dello Stemma.<br />

Il BIANCO simboleggia le vette innevate dell’Abruzzo.<br />

Il VERDE i boschi e le colline abruzzesi.<br />

L’azzurro il mare dell’Abruzzo.<br />

La loro disposizione riflette il susseguirsi dei monti,<br />

delle colline e del mare, secondo il naturale<br />

andamento geografico-morfologico del territorio<br />

regionale.<br />

14 JEDI


La Sicilia<br />

Il simbolo ufficiale è stato adottato con la legge<br />

regionale n. 12 del 1990, approvata dall’Assemblea<br />

regionale siciliana, su proposta del parlamentare<br />

e storico Giuseppe Tricoli. La bandiera<br />

invece, su proposta dell’allora presidente dell’Ars<br />

Nicola Cristaldi, fu adottata con la legge regionale<br />

n. 1 del 2000, ed esposta in tutti gli edifici pubblici<br />

siciliani. È costituita, secondo la legge, da “un<br />

drappo di forma rettangolare che al centro riproduce<br />

lo stemma della Regione siciliana, con<br />

dimensioni pari a tre quinti dell’altezza della<br />

bandiera, formato da uno scudo alla francese raffigurante<br />

al centro la triscele color carnato, con il<br />

gorgoneion e le spighe. Il drappo ha gli stessi colori<br />

dello stemma: rosso aranciato e giallo”.Adottata<br />

anche come bandiera ufficiale dell’antico Regno<br />

di Sicilia, esiste dal 1282, in occasione dei<br />

Vespri Siciliani, ed è per questo una delle<br />

bandiere più antiche del mondo. Descrizione<br />

Araldica dello Stemma. Scudo alla francese raffigurante<br />

al centro la triscele color carnato, con il<br />

gorgoneion e le spighe, in campo trinciato color<br />

rosso aranciato e giallo.<br />

La Lombardia<br />

Il simbolo ufficiale della Regione Lombardia,<br />

creato da Bob Noorda, è la Rosa camuna<br />

(bianca e verde) ed è la stilizzazione di un’incisione<br />

rupestre ritrovata sulle rocce della<br />

Valcamonica, lasciata dalla civiltà dei Camuni,<br />

che testimonia la storia millenaria e la cultura<br />

antica della regione. L’utilizzo e le caratteristiche<br />

del simbolo e del logo “Regione<br />

Lombardia” sono regolamentati da un’apposita<br />

legge regionale. Il motto ufficiale della<br />

Lombardia è: “Da’ aria nuova alle tue idee”.<br />

Descrizione Araldica dello Stemma. Una<br />

croce curvilinea argentea in campo verde<br />

inclinata in senso orario. Origini e Simbologia<br />

dello Stemma. Lo stemma ricorda la preistoria<br />

del territorio. La “rosa camuna” è un<br />

segno caratteristico del popolo dei Camuni,<br />

di cui sono state ritrovate diverse incisioni<br />

rupestri risalenti all’età del bronzo.<br />

JEDI 15


Il Copse<br />

I racconti del “Capo”<br />

Q<br />

uando ero ragazzo a Charterhouse,<br />

fuori dalle mura del collegio,<br />

c’era il “Copse”, una lunga striscia di terreno<br />

boscoso che rivestiva una collina<br />

scoscesa e si estendeva fino a circa un<br />

miglio dal terreno di gioco.<br />

Era là che avevo l’abitudine di andare,<br />

immaginandomi di essere un cacciatore<br />

delle grandi foreste, oppure un esploratore.<br />

Strisciavo con circospezione, cercando<br />

delle tracce e osservando da vicino<br />

gli animali: lepri e scoiattoli, topi e<br />

uccelli.<br />

Mettevo le mie trappole come un vero<br />

cacciatore e, quando prendevo un coniglio<br />

o una lepre (cosa che non accadeva<br />

molto spesso), imparavo attraverso<br />

laboriosi tentativi a scorticarli, pulirli e<br />

cuocerli. Ma, sapendo che non erano<br />

lontani i Pellirosse (insegnanti alla ricerca<br />

di collegiali che marinavano le lezioni),<br />

usavo un piccolissimo fuoco senza<br />

fumo per non far scoprire il mio rifugio.<br />

Divenni anche abbastanza astuto da<br />

nascondermi sugli alberi non appena un<br />

Il colleggio di Charterhouse, dove B-P visse<br />

le sue prime “esplorazioni”<br />

pericolo mi minacciava, perché l’esperienza<br />

mi aveva insegnato che un maestro<br />

alla ricerca di un collegiale guarda<br />

raramente in alto. Fu una bella cantonata<br />

quella che presero i greci quando<br />

chiamarono l’uomo “anthropos”, cioè<br />

“colui che guarda in alto”, perché è<br />

raro che egli guardi più su del livello del<br />

proprio naso.<br />

Fu così che, senza nemmeno immaginarlo,<br />

acquistai delle conoscenze che<br />

più tardi dovevano servirmi moltissimo.<br />

Infatti, non soltanto esse mi riuscirono<br />

preziose nella caccia e nel mio mestiere<br />

di esploratore militare, ma acquistai<br />

anche l’abitudine di notare dei piccoli<br />

particolari, degli indizi che poi riunivo e<br />

a cui trovavo un significato. In altri termini,<br />

presi l’apprezzabile abitudine della<br />

osservazione e della deduzione.<br />

in agguato nel Copse<br />

in agguato nel Matapos<br />

16 JEDI


Una buona idea<br />

per il vostro angolo!<br />

Si chiama “PANO Chair” è stata disegnata da Eva Guillet e Aruna Ratnayake,<br />

due designer Francesi, amanti degli oggetti “fai da te”<br />

ed ecosostenibili. Si può costruire questa sedia semplicemente tagliando<br />

un pannello di compensato multistrato di 1,5 cm x 182,5 cm x 44,5 cm.<br />

sito ufficiale dello “Studio Lo” www.studiolodesign.fr<br />

JEDI 17


Come Andare in Canoa<br />

Prima Parte<br />

L<br />

a canoa è il natante<br />

più agile e maneggevole<br />

che si conosca.<br />

Con questo mezzo e<br />

possibile raggiungere<br />

stupendi luoghi lungo i<br />

percorsi di fiumi e torrenti<br />

e lungo le coste dei<br />

laghi e dei mari, inaccessibili<br />

con qualsiasi altro<br />

mezzo. Come si passeggia. sui sentieri<br />

della montagna cosi si può "passeggiare"<br />

in canoa! La facilità dell'apprendimento<br />

e della pratica di questa attività<br />

induce molti principianti ad una eccessiva<br />

confidenza, ma non bisogna mai<br />

dimenticare che l'acqua può nascondere<br />

insidie anche agli esperti, quindi le<br />

condizioni essenziali per dedicarsi<br />

a questa attività sono:<br />

esperienza nel nuoto;<br />

preparazione fisica generale;<br />

preparazione tecnica attraverso<br />

un corso iniziale;<br />

acquisizione graduale attraverso<br />

la pratica giustamente dosata.<br />

Per iniziare a praticare lo sport della<br />

canoa non vi sono limiti di età ne particolari<br />

controindicazioni: l'unica accortezza<br />

e il buon senso.<br />

I MODELLI DELLE<br />

INBARCAZIONI<br />

Le imbarcazioni che convenzionalmente<br />

sono tutte denominate “canoe” si<br />

dividono in realtà in due gruppi ben<br />

distinti: i kajak e le canoe vere e proprie.<br />

1) I KAJAK monoposto o biposto<br />

(ved. fig. 1) sono di gran lunga i più diffusi<br />

in Italia. L'origine del<br />

kajak è esquimese, infatti<br />

il kajak e proprio nato nelle<br />

acque del M.G. Artico,<br />

un mezzo veloce, silenzioso,<br />

utile agli spostamenti<br />

e alla caccia. Su di<br />

esso si sta in posizione<br />

seduta, lo scafo e completamente<br />

coperto e il<br />

kajakista vi si introduce attraverso il pozzetto.<br />

II mezzo di propulsione si chiama pagaia. La<br />

pagaia da kajak (fig. 4) e costituita da due pale<br />

18 JEDI


collocate alle due estremità<br />

dell'asta che serve<br />

da impugnatura e sono<br />

poste in senso incrociato<br />

a 90° fra di loro. Questa<br />

particolare forma<br />

costruttiva asimmetrica<br />

ha lo scopo di offrire<br />

minore resistenza al<br />

vento da parte della pala<br />

non immersa e contemporaneamente<br />

di diminuire il tempo di<br />

immersione nel movimento rotativo<br />

destra-sinistra, favorendo anche la corretta<br />

passata in acqua della pala. I<br />

kajak, particolarmente adatti per affrontare<br />

anche le acque agitate dei torrenti,<br />

denominate “acque bianche”, sono molto<br />

veloci sulle acque lente dei grandi fiumi o<br />

quelle addirittura ferme dei laghi e dei mari. I<br />

kajak da turismo e da campeggio nautico<br />

monoposto o biposto sono molto stabili e provvisti<br />

di timoneria che si comanda con i piedi; il<br />

timone e particolarmente utile infatti non tanto<br />

per curvare quanto per mantenere la direzione.<br />

2) LE CANOE sono di origine indiana-canadese<br />

(fig. 2). La posizione per pagaiare è in<br />

ginocchio o seduti, la pagaia e costituita da<br />

una sola pala e da una impugnatura all'altra<br />

estremità dell'asta (fig. 5). Le canoe da turismo<br />

e da campeggio nautico, da usarsi su fiumi con<br />

acque relativamente calme o calme oppure sui<br />

laghi e sui mari, hanno conservato la caratteristica<br />

forma costruttiva a punte rialzate della<br />

canoa Indiana originale, mentre la canoa da<br />

"acque bianche" ha lo scafo ricoperto come i<br />

kajak e il canoista vi si introduce attraverso un<br />

pozzetto (fig. 3).<br />

JEDI 19


La preghiera<br />

del bosco<br />

Uomo,<br />

io sono il calore della tua casa<br />

nelle fredde notti d'inverno<br />

l'ombra amica<br />

quando picchia forte il sole d'estate<br />

Io sono il legname della tua casa<br />

il piano della tua tavola<br />

Io sono il letto sul quale riposi<br />

e l'armatura della tua nave<br />

Io sono il manico della tua zappa<br />

e la porta della tua officina<br />

Io sono il pane della bontà<br />

il fiore della bellezza<br />

Ascolta la mia preghiera...<br />

NON MI DISTRUGGERE!


Guarda più lontano,<br />

guarda più in alto,<br />

guarda più avanti<br />

e vedrai una via<br />

… ma sappi anche<br />

voltarti indietro<br />

per guardare il cammino<br />

percorso da altri che ti<br />

hanno preceduto,<br />

essi sono in marcia con noi<br />

sulla Strada.


Rover Moot<br />

C’è un posto tra le montagne<br />

dell’Umbria che ricorderò per sempre,<br />

anzi più di uno... Ci sono posti tra quelle<br />

montagne che non dimenticherò mai...<br />

S<br />

tamattina mi è venuta voglia di scrivere un articolo<br />

per il giornalino, con la voglia di mettere per iscritto<br />

i miei pensieri. Si accavallavano nella mente mille frasi<br />

con le quali avrei voluto iniziare ma, nessuna di queste<br />

mi sembrava adatta. Sono passati mesi e ancora...il ricordo<br />

del ROVER MOOT è così nitido e definito che ogni tanto<br />

spero di risvegliarmi ancora in tenda, con i miei compagni<br />

e di avere voglia di tornare a dormire nel sacco a pelo<br />

ma sentirmi dire: “SVEGLIAA, ANDIAMO, È TARDIII” e iniziare<br />

una nuova giornata di campo. Ma no, voglio descrivere ciò che<br />

in questo campo abbiamo fatto perché, anche se è stato un po’<br />

diverso, tutti i noi sappiamo cosa in un campo scout si fa generalmente.<br />

Quindi, inizierò così: 4 compagnie, 1 solo gruppo, 1<br />

splendida avventura!<br />

Perché questa lo è stata. Siamo partiti tutti e 34 con una lacuna:<br />

nessuno di noi sapeva cosa comportasse, cosa fosse e<br />

come si sarebbe svolto il Rover moot ma la cosa più bella è<br />

stata questa: scoprirlo e viverlo insieme... la cosa più bella è<br />

stata iniziare a camminare con degli sconosciuti ed arrivare a<br />

destinazione con degli amici, o forse è stato l’aiuto dei tuoi compagni<br />

in un momento di bisogno o forse una battuta in un momento di tristezza<br />

o lo spirito di gruppo che animava le nostre giornate e la complicità<br />

che si è formata. Come avete capito non so, anzi non potrei scegliere<br />

una tra le tante cose belle perché tutto è stato splendido. Un percorso<br />

in compagnia che dura da 4 anni, il MIO, momenti che ringrazio l’essere<br />

scout per aver vissuto. Sono cresciuta, maturata e diventata quella che<br />

sono anche grazie a questo. Ma dopo questo stupendo percorso so<br />

che quello che è appena trascorso è stato il mio ultimo campo<br />

in compagnia e, c’è tanta tristezza.<br />

Tristezza perché la compagnia mi ha regalato dei<br />

momenti bellissimi e degli amici insostituibili, tristezza<br />

perché il mio ultimo campo è corso via<br />

22 VOGLIA DI STRADA


2009<br />

prima che potessi rendermene conto.<br />

Ma sono felice infine perché questo ultimo<br />

campo è stato il campo conclusivo più bello<br />

che potessi immaginare e per questo<br />

non devo ringraziare solo la mia compagnia.<br />

Ci sono fili invisibili, che legano posti lontani e persone lontane …<br />

ci sono legami indissolubili, di chi ha vissuto insieme anche solo per una<br />

settimana….e ci sono persone speciali che ti mancano tanto e che vorresti<br />

abbracciare anche se non puoi..<br />

Questi fili, questi legami invisibili ma indelebili partono da qui, quel piccolo<br />

paesino che è Ittiri e attraversano il mare per andare a Bagheria, a<br />

Taranto e ad Ardea. Questi legami si sono creati in una settimana che è<br />

passata velocemente ma che credo nessuno di noi scorderà mai perché<br />

sono sicura che ognuno di noi farebbe di tutto per tornare a rispondere<br />

a quel grido, il nostro grido: ALABARDIERI, pronti... ALABARDIERI, sempre...<br />

ALABARDIERI, operativi....AJOO’! Ricorderò sempre i pianti del<br />

penultimo giorno quando avrei voluto che il tempo<br />

si fermasse li, ma era già il 9 mattina, era già l’ora<br />

dei saluti era già l’ora di andare via...<br />

Ringrazio di cuore la mia compagnia, poi tutti gli<br />

alabardieri, la compagnia Overland, i Cavalieri della<br />

Luce e la compagnia Arcoiris per aver reso il mio<br />

ultimo campo di compagnia il campo più bello della<br />

mia vita. Un ringraziamento speciale va anche al<br />

nostro mitico capo gruppo Ciccio Vitobello.<br />

Grazie di cuore a tutti… e mentre ringrazio cresce<br />

l’emozione e una lacrima attraversa il viso.<br />

Con la speranza che rimanga vivo il ricordo e che ci<br />

sia l’occasione di stare tutti assieme ancora una<br />

volta.<br />

Orso Sorridente - Compagnia Parsifal<br />

VOGLIA DI STRADA 23


Il cammino e la s<br />

La strada non è solamente un percorso,<br />

ma è anche luogo di crescita e spiritualità.<br />

T<br />

utti abbiamo chiara l’importanza<br />

della “Strada” nella metodologia del<br />

roverismo, e ci riferiamo alla nostra<br />

esperienza di scautismo, sia come rover<br />

sia come capi.<br />

Vivere l’esperienza della strada in modo<br />

vero, indica moltissimi aspetti del Cammino,<br />

del Camminare, della Strada, e ne<br />

mette - anche in evidenza - le possibili<br />

contraddizioni, e complessità.<br />

La strada è luogo dove bighellonare stupidamente,<br />

o dove cercare esperienze.<br />

Ci sono persone che camminano verso<br />

una meta precisa e<br />

non vogliono esserne<br />

distratte, per loro<br />

la strada non è luogo<br />

d’incontro e di<br />

confronto ma tragitto<br />

necessario verso<br />

il risultato. Ci sono<br />

persone per le quali<br />

la strada, la strada<br />

vera, quella che è<br />

luogo importante di<br />

crescita personale<br />

attraverso la fatica,<br />

l’incontro con altri e la condivisione.<br />

Capire perché la Strada è così importante<br />

nel metodo educativo scaut, soprattutto<br />

“Il camminare” è una componente<br />

primaria, ma la strada è faticosa, richiede<br />

pazienza e tenacia; per questo oltre<br />

ad essere una modalità di vita è un<br />

mezzo educativo importante.<br />

In branca R/S la strada è insieme spiritualità<br />

e strumento del metodo. Per<br />

quanto riguarda la spiritualità - nella storia<br />

del roverismo italiano, di fatto, fra i<br />

quattro elementi del metodo di branca:<br />

strada, ambiente, spiritualità e servizio;<br />

è stata la strada l’elemento attorno al<br />

quale si concentra la figura del rover e<br />

della scolta.<br />

Proviamo a riflettere sull’argomento “da<br />

spiritualità della strada a spiritualità della<br />

ricerca”.<br />

Il camminare parte da un luogo, e ha<br />

come meta un altro luogo.<br />

Il secondo è l’interpretazione della spiritualità<br />

della strada che attribuisce un<br />

valore a tutto ciò che accade nella vita a<br />

seconda delle persone che hai modo di<br />

incontrare, delle storie che nascono, e<br />

delle esperienze che si vivono (vedi il<br />

Rover Moot).<br />

Consideriamo ora la<br />

strada come strumento<br />

del metodo<br />

R/S. Il primo si riferisce<br />

alla strada come<br />

“ambiente” della vita<br />

delle compagnie e il<br />

secondo riguarda le<br />

uscite, gli hike e le<br />

veglie; strumenti irrinunciabile<br />

del metodo<br />

R/S.<br />

Lo stile di vita della<br />

compagnia e il modo di stare nel mondo<br />

è quello del servizio, il luogo proprio della<br />

vita della compagnia è la strada.<br />

La strada è la sua casa. Quando nella<br />

vita di compagnia si fa “poca strada”,<br />

non è compagnia. Una compagnia non<br />

può decidere se fare strada o meno!<br />

Una compagnia fa strada per sua natura,<br />

altrimenti viene inesorabilmente condannata<br />

ad essere un’altra cosa.<br />

La strada mette il giovane e ognuno di<br />

noi di fronte al fatto reale che la vita realizza<br />

le sue promesse di bellezza a prezzo<br />

di molta fatica. Lo scaut sa bene questo,<br />

lo accetta, lo vive con serenità, non<br />

24 VOGLIA DI STRADA


trada<br />

perde la gioia e giunge alla meta.<br />

Sotto questo profilo la strada concretamente<br />

percorsa è una straordinaria possibilità<br />

di formazione del carattere.<br />

Proprio dove la strada è più dura e verrebbe<br />

voglia di cambiare meta o di tornare<br />

a casa; proprio dove le ragioni del<br />

continuare a camminare vengono meno<br />

e resta solo il passo dopo passo, là succede<br />

che le persone forgiano la loro<br />

interiorità.<br />

È sapienza del capo costruire hike che<br />

forzano che spingono più avanti la resistenza<br />

psicologica e spirituale dei rover<br />

e delle scolte.<br />

Ciascuno di noi, può raccontare la sua<br />

storia, ripercorrere la sua vita, sui sentieri<br />

che ha faticosamente, gioiosamente, tristemente,<br />

frettolosamente percorso.<br />

Il cammino e la strada, non sono soltanto<br />

delle metafore ma sono e divengono<br />

scuola di vita. Quando si è piccoli<br />

si fa fatica a capire del perché si deve<br />

andare a fare una passeggiata, perché<br />

si deve far fatica, percorrere sentieri in<br />

salita con la promessa che manca poco<br />

per giungere alla meta, (quante volte mi<br />

è capitato di dirlo ai miei Rover) i piedi<br />

che fanno male, la pioggia o il troppo<br />

sole. Lo scaut è un uomo di frontiera.<br />

Ma dove sono oggi le nuove frontiere, in<br />

un mondo globalizzato? Credo che le<br />

vere frontiere, oggi le troviamo dentro di<br />

noi, quasi come barriere da abbattere,<br />

da riconoscere per andare oltre.<br />

Non possiamo sapere a priori cosa<br />

incontreremo, chi ci accompagnerà lungo<br />

la strada, dove troveremo sollievo<br />

alle nostre fatiche e gioie inaspettate<br />

lungo l’itinerario prefissato, ma tutto<br />

dovrà essere letto nella scoperta e di<br />

una avventura nuova. Le paure, le angosce,<br />

i dubbi di questo procedere sono e<br />

divengono il sale di questa scelta, inizialmente<br />

entusiastica ed appassionante,<br />

che a tratti, diviene faticosa e quasi<br />

insopportabile. Si cerca il bisogno di<br />

sicurezza, dei punti fermi e certezze,<br />

Roma Scout Center<br />

Il Roma scout center è un nuovo, originale,<br />

centro di ospitalità e accoglienza<br />

sito nella città di Roma.<br />

Il centro offre<br />

servizi di accoglienza<br />

a giovani,<br />

famiglie, singoli,<br />

professionisti,<br />

agli scout e<br />

alle loro famiglie.<br />

Si tratta di un luogo di soggiorno<br />

economico, confortevole di grande<br />

qualità. Essenzialità e sostenibilità<br />

sono le parole guida di questa<br />

“impresa”.<br />

Da un’idea dell’AGESCI nasce il<br />

Roma Scout Center, che vuol essere<br />

un servizio agli scout e alle loro famiglie.<br />

Sarà possibile pernottare in<br />

camere da quattro posti letto con<br />

servizi in comune oppure in camere<br />

doppie con servizi privati.<br />

Per maggiori informazioni potete<br />

visitare il sito della struttura<br />

www.romascoutcenter.com<br />

che diano un senso a quanto stiamo<br />

facendo, quasi fosse una ricerca di conferma<br />

a ciò che stiamo percorrendo, con<br />

il grosso rischio di fondare la propria vita<br />

su questo bisogno.<br />

Più si diventa adulti, più questa ansia di<br />

trovare certezze e punti di riferimento<br />

stabili e sicuri diventa crescente.<br />

Allora viene spontanea la domanda, ma<br />

perché cammino, ma soprattutto per<br />

chi? La strada è lì che ci aspetta con la<br />

sua durezza e la sua povertà, per darci<br />

la ricchezza di una vita vissuta alla ricerca<br />

di nuovi orizzonti con l’incontro di altri<br />

uomini e di altre esperienze, che inesorabilmente<br />

segneranno la nostra vita da<br />

scaut.<br />

Buona Strada Alce Curioso<br />

VOGLIA DI STRADA 25


Scoutismo in<br />

D<br />

ivenuto Scaut nel lontano 1992, nell’allora<br />

sezione Assoraider di Lizzano, il mio percorso<br />

è stato lungo, pieno di avventure indimenticabili e,<br />

aggiungerei, alquanto dinamico. Da Lizzano sono<br />

passato a Taranto, da lì a Milano e, quando è arrivato il momento di lasciare<br />

il mio paese nativo, non potevo non mantenere fede alla promessa fatta di<br />

essere “Scaut per sempre”.<br />

Ed eccomi in Francia, a fare il Capo negli “Scouts d’Europe” in una Troupe<br />

di venticinque esploratori, assieme ad altri cinque Capi. La cosa strana, all’inizio,<br />

è stata quella di dover apprendere di nuovo canti, bans e tutti i concetti<br />

di base dello scoutismo… in francese. Mi sembrava di essere tornato indietro<br />

nel tempo, ma del resto non potevo “saperne” meno dei miei scout!<br />

La metodologia qui è diversa da quella cui ero abituato: incontro gli esploratori<br />

una volta al mese durante i soli pernotti di Reparto.<br />

I Capi Pattuglia curano la formazione e la progressione<br />

dei loro ragazzi e l’uscita mensile diventa<br />

un momento di verifica per loro e per noi Capi. Il tema<br />

dell’anno fa da guida alle attività, che si concludono<br />

con un campo estivo di due settimane.<br />

L’attività più grande e divertente che abbia fatto finora<br />

con loro è stata il “Rallye de Province”, un campo<br />

di quattro giorni che ha coinvolto tutte le branche della<br />

nostra provincia poco prima delle vacanze di<br />

Pasqua. Eravamo più di mille scout e c’erano anche<br />

delle rappresentanze dalla Spagna. È stato un campo<br />

intenso, dove le pattuglie si sono scontrate in duelli<br />

all’ultimo sangue e dato prova delle loro migliori capacità. Gli stessi sottocampi<br />

sembravano dei villaggi in miniatura, con angoli dedicati a vari aspetti<br />

della vita pratica di pattuglia, dalla cucina all’angolo fuoco/legna, dalla latrina<br />

ai piccoli attrezzi ricavati dal legno stesso con tecniche di froissartage.<br />

Anche se il tempo non è stato dalla nostra parte, perché ha diluviato per tut-<br />

26 ASSONOTIZIE


giro per il mondo<br />

ta la durata del campo, il bilancio è stato più che positivo e i ragazzi non vedevano<br />

già l’ora di ripetere una simile avventura durante il campo estivo.<br />

A questo, purtroppo, non ho potuto partecipare a causa<br />

della mia partenza negli Stati Uniti che, tuttavia, mi<br />

ha riservato altre belle sorprese: oltre ad aver conosciuto<br />

tanti Boy Scouts of America, mi sono ritrovato a<br />

dover organizzare con loro un’attività per le Girl<br />

Scouts. La giornata, intitolata “Rocket Day”, consisteva<br />

in una competizione di lancio di razzi. Tutta la fase<br />

di preparazione doveva essere curata da noi: abbiamo<br />

spiegato alle varie pattuglie i principi base del funzionamento<br />

dei razzi, e subito dopo ci siamo messi a<br />

costruirne di veri in vista della gara nel pomeriggio. È<br />

stato divertentissimo lavorare con loro, un po’ meno<br />

vedere buona parte dei razzi scoppiare in aria ancor<br />

prima di raggiungere il loro obiettivo!<br />

Insomma, non si finisce mai di imparare e di scoprire<br />

come “una stessa cosa” venga realizzata in così tante<br />

maniere diverse. B.-P. ha davvero fatto il giro del mondo<br />

ed è bello vedere come, anche in contesti culturali<br />

assai differenti, si possa essere accomunati dagli<br />

stessi ideali. Ora mi ritrovo di nuovo in Francia, ma<br />

attendo ansioso di scoprire altre nuove realtà scout in<br />

un futuro non lontano!<br />

Buona caccia, Giuseppe Cataldo<br />

HA LASCIATO UNA TRACCIA<br />

Lo scautismo ha perso Peppe Petrone, un suo maestro.<br />

Per 21 mesi Peppe ha combattuto, purtroppo<br />

inutilmente, la sua ultima battaglia con la<br />

vita. Ci ha lasciati precedendoci verso la<br />

dimora della Madonna degli scout. I tanti<br />

giovani, che lo hanno avuto come “guida”,<br />

increduli, lo ricordano per le sue non comuni<br />

doti di altruismo e di “servizio”.<br />

Noi tutti lo ricordiamo intrepido, avventuriero,<br />

pieno di risorse e di capacità, un fratello<br />

che ha portato avanti l’ideale scout con<br />

entusiasmo per diversi decenni.<br />

CIAO PEPPE.


Un’esperienza<br />

Branco “Roccia della Pa<br />

I<br />

l telefono cellulare di Akela non funziona più... è un po’ vecchio...<br />

è lento... ma no! È “intasato” dai 74 sms arrivati per tutti<br />

i Lupi del Branco!!! Eh si! La nuova iniziativa “Un sms per accorciare<br />

la distanza (per non sentire la mancanza/un sms perchè<br />

sappia sempre di averti vicino)” lanciata prima della partenza per<br />

le vacanze di branco “Jerzu 2009” ha avuto un grande riscontro:<br />

messaggi d’amore, baci, abbracci, incoraggiamenti, racconti... i<br />

genitori hanno lasciato andare la fantasia e aperto il proprio cuore<br />

e abbiamo scoperto... genitori romanticoni.<br />

Vieni Baloo leggiamone qualcuno, quali scegliamo? Sono tutti bellissimi,<br />

ti ricordi quanto ci hanno commosso al campo? Eh si, è<br />

vero... qualcuno ci ha fatto venire un nodo alla gola o lacrime agli<br />

occhi... non ai Lupi ma ai Vecchi Lupi!!!!!<br />

“Prima di dormire lasciatevi cullare solo dalle belle esperienze e<br />

sensazioni provate durante il giorno. Buonanotte”<br />

“Siete il primo pensiero che anima la nostra vita al mattino e l’ultimo<br />

pensiero che culla i nostri sogni la notte, con tanto amore<br />

a…………, buonanotte da mamma e papà.<br />

“Ciao, sono sicura che vi stiate divertendo. Un bacione grande al<br />

meraviglioso lupo ……!!! Akela, se puoi, strapazzalo di coccole.”<br />

“Siamo sicuri che il tuo primo giorno è stato divertente come<br />

immaginavi. Non fare impazzire Akela cercando il pigiama e tutto<br />

il resto. Divertiti, un bacio grande mamma e papà”<br />

“Stanotte ho visto una stella che splendeva più delle altre... era<br />

talmente bella che mi sporsi dalla finestra per poterla ammirare<br />

nel suo grande splendore!! Capii il motivo della sua bellezza quando<br />

mi accorsi che quella stella rappresenta l’amore che nutro per<br />

te... tvb amore mio”


da ripetere...<br />

da ripetere...<br />

ce” Sezione Cagliari 24<br />

“si sente un gran vuoto senza di te. Baci e baci da mamma, papà<br />

e fratelli”<br />

“l’uccellino ha confidato: il lupetto è disordinato. Ma mamma già lo<br />

sa! E al campo imparerà, ogni cosa il suo posto ha! Baci”<br />

“ciao ……, ci manchi molto ma siamo sicure che ti stia divertendo<br />

molto. Baci mamma e …”<br />

“Ciao Akela, vorremmo mandare un bacio grandissimo ad …… e<br />

anche dirgli di stare attento a comportarsi da bravo lupetto, niente<br />

distrazioni... mamma, papà e ……”<br />

“Ciao Lupetta tutto bene? Chissà quante cose avrai imparato in<br />

questi giorni...Ti mandiamo una montagna di coccole e tanti<br />

abbracci. Buona notte per oggi e buona caccia per domani. Mamma,<br />

papà e ……”<br />

“Buongiorno Akela, un grandissimo bacio a ……… da tutti e un<br />

cinque speciale dal nonno”<br />

“Tantissimi baci e abbracci ai miei gioielli più preziosi ………. Vi<br />

voglio un mondo di bene, la vostra mamma”<br />

“dal fratellone... Anche se non ci sono mai, anche se sono sempre<br />

irascibile, ricordati che sarai sempre la mia unica stellina e la<br />

mia prima preoccupazione quando stai lontana... ti voglio bene<br />

bambina...”<br />

“... non vedo l’ora di sentire le meraviglie che avete visto e come<br />

vi siete divertiti. Vi voglio tanto bene, un abbraccio forte forte da<br />

mamma e papà e un buon riposo speciale ad Akela che con tanta<br />

pazienza ed affetto si prende cura di ogni lupetto”


Solidarietà con Haiti<br />

Appello per le donazioni internazionali<br />

14 Gennaio 2<strong>01</strong>0<br />

Dopo il violento sisma che ha<br />

colpito Haiti, lo Scoutismo<br />

mondiale si è mobilitato<br />

accanto ai 30.000 scout haitiani,<br />

in modo che essi possano<br />

agire efficacemente con le<br />

popolazioni colpite. A nome<br />

dello Scautismo mondiale, un<br />

messaggio di solidarietà e<br />

compassione è stato inviato agli scout haitiani,<br />

pur con le difficoltà che ci sono a mettersi<br />

in contatto con loro. Un volontario della cooperazione<br />

degli Scout e Guide di Francia è<br />

sul posto, a Port au–Prince, per sostenere il<br />

coordinamento degli aiuti dello scoutismo<br />

internazionale. I contatti in corso permettono<br />

di definire con precisione i bisogni e le prime<br />

necessità delle famiglie sinistrate. I 30.000<br />

scout haitiani sono degli intermediari essenziali<br />

tra le ONG di emergenza (organizzazioni<br />

non governative) e la popolazione locale.<br />

La loro azione, già in occasione del ciclone<br />

del 2008, ha dimostrato la loro capacità ad<br />

agire efficacemente nelle operazioni di scavo,<br />

pulizia e risanamento e nella cura dei<br />

bambini abbandonati a se stessi; così come<br />

nelle operazioni di montaggio delle tendopoli.<br />

Come Assoraider possiamo dedicare la prossima<br />

“Giornata del Pensiero” raccogliendo in<br />

ogni Sezione e Delegazione un “penny” per<br />

ogni scaut che parteciperà alla giornata<br />

stessa. I penny raccolti saranno<br />

in seguito destinati alla popolazione di<br />

Haiti.<br />

1) Donazioni urgenti<br />

L’Ufficio mondiale dello scautismo ha<br />

aperto un conto speciale che garantisce<br />

l’utilizzo delle donazioni effettuate.<br />

Gli aiuti alimentari, i medicinali e i<br />

materiali necessari saranno acquistati<br />

– direttamente dagli scout haitiani<br />

per limitare i costi di trasporto e stoccaggio,<br />

la loro azione sarà<br />

così più rapida e sicura.<br />

2) Donazioni per il<br />

periodo delle riabilitazioni<br />

e della ricostruzione<br />

Come in tutte le crisi umanitarie,<br />

ai primi ed urgenti aiuti<br />

segue un lungo periodo da<br />

destinarsi alla riabilitazione ed alla ricostruzione.<br />

Ricchi di una lunga esperienza lavorativa<br />

e collaborativa con le organizzazioni delle<br />

Nazioni Unite e di altre organizzazioni<br />

umanitarie, gli scout di Haiti potranno essere<br />

gli attori naturali delle varie azioni destinate ai<br />

giovani del loro paese.<br />

3) Sostegno agli aiuti umanitari<br />

internazionali<br />

Se si sceglierà di sostenere gli operatori<br />

umanitari (ONG ecc. ecc.) è consigliabile<br />

rivolgersi a partners tradizionali del Movimento<br />

Scaut (Croce Rossa, Unicef, ecc. ecc.) che<br />

sono organizzati e dispongono delle infrastrutture<br />

necessarie per coordinare gli aiuti<br />

verso Haiti. È inutile raccogliere ed inviare<br />

vestiario e/o generi alimentari che non sono<br />

di primaria urgenza. Per conoscere meglio<br />

l’azione umanitaria degli scout di Haiti pubblichiamo<br />

la cartina con la loro dislocazione sul<br />

territorio<br />

Gli aiuti verso la popolazione di<br />

Haiti possono essere di tre tipi.<br />

30 ASSONOTIZIE


Quaderni<br />

di Progressione<br />

Personale<br />

delle Branche<br />

L/L ed E/E<br />

Formato 15x21<br />

Copertina a Colori<br />

Per ordinarli contattare<br />

il Commissario Nazionale<br />

alle Pubblicazioni<br />

naz.pubblicazioni@assoraider.it


IL VERO MODO DI ESSERE<br />

FELICI É QUELLO DI<br />

PROCURARE LA FELICITÀ<br />

AGLI ALTRI<br />

TUTTO COL GIOCO,<br />

NULLA PER GIOCO<br />

PROCURATE DI<br />

LASCIARE IL MONDO UN<br />

PO’ MIGLIORE DI COME<br />

LO AVETE TROVATO<br />

UNO SCAUT È ATTIVO<br />

FACENDO IL BENE,<br />

NON PASSIVO<br />

CONTENTANDOSI<br />

DI ESSERE BUONO

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