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Festival Barocco 2008. Guida agli spettacoli - Provincia di Viterbo

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G.F. Händel. Il primo <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> questa ambiziosa<br />

collana, de<strong>di</strong>cato alle cantate composte<br />

per il Car<strong>di</strong>nal Pamphili, è stato insignito<br />

del prestigioso ‘Stanley Sa<strong>di</strong>e Händel<br />

Recor<strong>di</strong>ng Prize 2007’, un premio internazionale<br />

al miglior <strong>di</strong>sco händeliano dell’anno.<br />

La Risonanza è ospite regolare dei più<br />

importanti festival <strong>di</strong> musica antica quali il<br />

<strong>Festival</strong> <strong>di</strong> Utrecht, <strong>di</strong> Brugge, il <strong>Festival</strong> <strong>di</strong><br />

Cuenca, <strong>di</strong> San Sebastian, <strong>di</strong> Santander, <strong>di</strong><br />

Saint Michel en Tiérache e <strong>di</strong> importanti<br />

istituzioni quali il Bozar <strong>di</strong> Bruxelles, il<br />

Rheingau Musik <strong>Festival</strong> <strong>di</strong> Wiesbaden,<br />

Styriarte <strong>di</strong> Graz, l’Arsenal <strong>di</strong> Metz,<br />

l’Accademia <strong>di</strong> Santa Cecilia <strong>di</strong> Roma e la<br />

Società del Quartetto <strong>di</strong> Milano. Dal 2007,<br />

La Risonanza è orchestra residente nel<br />

<strong>di</strong>partimento francese dell’Aisne e riceve il<br />

sostegno del Ministero della Cultura e della<br />

Comunicazione (‘DRAC Picar<strong>di</strong>e’).<br />

La musica sacra italiana <strong>di</strong> Händel<br />

Il soggiorno italiano del grande compositore<br />

fu relativamente breve (dalla fine del<br />

1706 alla fine del 1709) ma fu senz’altro<br />

uno dei perio<strong>di</strong> più importanti della sua vita<br />

artistica. Giunto appena 21enne in uno<br />

degli ambienti culturali ed artistici più ricchi<br />

e fecon<strong>di</strong> che mai sia stato dato <strong>di</strong> concepire<br />

– la Roma dei primi del Settecento raccoglieva<br />

infatti i massimi artisti <strong>di</strong> tutte le arti<br />

– Händel si trovò dunque a <strong>di</strong>retto contatto<br />

con la musica più all’avanguar<strong>di</strong>a del suo<br />

tempo. Gli bastarono pochi mesi, poche settimane<br />

in realtà, per rendersi padrone dello<br />

stile italiano e per iniziare a comporre capolavori<br />

assoluti con un’energia ed una vitalità<br />

che solo la gioventù, il genio e quella che<br />

potremmo chiamare una ‘febbre della scoperta’<br />

delle potenzialità espressive della<br />

musica, possono spiegare.<br />

Entrato al servizio e protetto dai maggiori<br />

mecenati romani, ed in particolare dal<br />

77<br />

Marchese Ruspoli, Händel veniva chiamato<br />

a fornire musica d’intrattenimento per le<br />

occasioni pubbliche e private della capitale<br />

e dei luoghi <strong>di</strong> villeggiatura dove le famiglie<br />

nobili si recavano.<br />

Se il corpus principale <strong>di</strong> questa produzione<br />

è dato dalle cantate profane, non bisogna<br />

tuttavia trascurare la sua produzione sacra: i<br />

due oratori “Il trionfo del Tempo e del<br />

Disinganno” e “La Resurrezione” e poi una<br />

serie <strong>di</strong> composizioni <strong>di</strong> più modeste <strong>di</strong>mensioni<br />

scritte per varie occasioni <strong>di</strong>verse. E’<br />

tra questi piccoli capolavori che si è scelto il<br />

programma o<strong>di</strong>erno. Due sono le caratteristiche<br />

che vogliamo sottolineare in queste<br />

musiche – ed in realtà in tutta la produzione<br />

italiana – e cioè la ricerca timbrica (ne è un<br />

esempio il Salve Regina con organo e violoncello<br />

concertanti) e la felice invenzione<br />

melo<strong>di</strong>ca. Fu proprio questa una delle capacità<br />

che Händel sviluppò in Italia e non è un<br />

caso che molte delle pagine qui concepite<br />

vennero poi riprese successivamente, negli<br />

anni lon<strong>di</strong>nesi, e <strong>di</strong>vennero immortali. Ce ne<br />

fornisce un esempio il mottetto “Haec est<br />

Regina virginum” che molti riconosceranno<br />

essere il predecessore <strong>di</strong> una famosa pagina<br />

della più celebre “Musica sull'acqua”.<br />

Nella seconda parte del concerto ascolteremo<br />

invece una notevolissima composizione<br />

<strong>di</strong> un autore praticamente sconosciuto: il<br />

“Pianto <strong>di</strong> Maria” <strong>di</strong> Giovan Battista<br />

Ferran<strong>di</strong>ni.<br />

Le prime fonti manoscritte venute alla luce<br />

<strong>di</strong> questo brano lo attribuiscono ad Händel<br />

stesso, tuttavia ragioni stilistiche fecero ben<br />

presto dubitare <strong>di</strong> questa attribuzione. La<br />

ricerca musicologica provò dunque l’erronea<br />

attribuzione al Sassone e, al contrario, la<br />

paternità <strong>di</strong> Ferran<strong>di</strong>ni – compositore <strong>di</strong> area<br />

veneta dei primi del 700 – per questo straor<strong>di</strong>nario<br />

brano.<br />

Si tratta, in buona sostanza, <strong>di</strong> uno Stabat

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