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Festival Barocco 2008. Guida agli spettacoli - Provincia di Viterbo

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TUSCANIA - Basilica <strong>di</strong> San Pietro<br />

L’imponenza della struttura e la sua ubicazione<br />

all’estremità dell’omonimo colle, la magnificenza<br />

dell’apparato decorativo e le torri che<br />

la circondano, quasi a proteggerla, rendono la<br />

chiesa <strong>di</strong> San Pietro un monumento <strong>di</strong> indubbia<br />

suggestione e bellezza. La facciata colpisce<br />

per lo splen<strong>di</strong>do rosone circondato da una<br />

moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> elementi decorativi e il portale<br />

maggiore opera <strong>di</strong> un marmoraro romano <strong>di</strong><br />

scuola cosmatesca. Scan<strong>di</strong>to da tre rincassi<br />

con colonne, capitelli e archivolti, è decorato<br />

da mosaici e bugne ornate da segni zo<strong>di</strong>acali e<br />

figurazioni dei lavori stagionali. Sopra il portale<br />

è una loggetta formata da colonnine con<br />

capitelli ionici in marmo ai cui lati sono due<br />

grifoni alati che tengono fra gli artigli una<br />

preda. Sopra la loggetta il rosone cosmatesco,<br />

formato da tre cerchi concentrici, mostra <strong>agli</strong><br />

angoli quattro sculture che richiamano gli<br />

Evangelisti mentre ai lati due draghi che inseguono<br />

una preda. Ai lati <strong>di</strong> questi sono due<br />

Vista della Basilica <strong>di</strong> San Pietro<br />

(foto F. Biganzoli)<br />

Basilica <strong>di</strong> San Pietro. Facciata (foto G. Cerica)<br />

bifore: quella <strong>di</strong> destra è circondata da figure<br />

fantastiche e demoniache, quella <strong>di</strong> sinistra<br />

dall'Agnus Dei e da rappresentazioni <strong>di</strong> angeli<br />

e Padri della Chiesa. All'interno, <strong>di</strong>viso in tre<br />

navate, spicca un pavimento cosmatesco a<br />

decorazioni geometriche e, vicino l'ingresso<br />

principale alla cripta, un ciborio risalente al<br />

XIII secolo. Il transetto rialzato ospita un presbiterio<br />

con ciborio <strong>di</strong> XI secolo, seggio<br />

vescovile e ambone <strong>di</strong> epoca romanica<br />

costruito utilizzando elementi alto me<strong>di</strong>evali.<br />

Il tetto è a capriate lignee. La maggior parte<br />

della decorazione pittorica è andata purtroppo<br />

perduta ma nella parte sommitale del presbiterio<br />

rimane, in minima parte, un ciclo <strong>di</strong> affreschi,<br />

che fanno riferimento alla vita <strong>di</strong> San<br />

Pietro, la cui datazione potrebbe variare fra la<br />

fine dell'XI secolo e la metà del XII.<br />

Scendendo alla cripta si possono vedere parti<br />

<strong>di</strong> murature romane in opus reticulatum. La<br />

cripta è impreziosita da una selva <strong>di</strong> ventotto<br />

colonne, l’una <strong>di</strong>versa dall’altra e quasi tutte <strong>di</strong><br />

reimpiego provenienti da e<strong>di</strong>fici romani o<br />

altome<strong>di</strong>eavali, ed è databile al XII secolo.<br />

Sono giunti sino a noi una “Madonna in Trono<br />

fra Angeli”, <strong>di</strong>pinto dell'absi<strong>di</strong>ola d'altare, ed<br />

un affresco risalente al XIV secolo che rappresenta<br />

i Santi Protettori <strong>di</strong> Tuscania, attribuito a<br />

Gregorio d'Arezzo.<br />

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