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Mar. 2012 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

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12 Nadir, <strong>Mar</strong>. <strong>2012</strong><br />

Politica<br />

TAV: uno stipendio<br />

al centimetro<br />

Maicol Galante<br />

Come può un’opera inutile<br />

costare, per centimetro,<br />

quanto il salario mensile di un<br />

operaio?<br />

NO TAV. Una parola che, ormai, è entrata<br />

nel linguaggio comune. Il suo utilizzo<br />

però è spesso legato ad un errore di fondo.<br />

Sì, perché tale parola indica un movimento,<br />

non la causa per la quale il suddetto<br />

movimento è nato, cresciuto e contro la<br />

quale oggi sta combattendo. Inizialmente<br />

è necessario chiedersi, infatti, cos’è la TAV.<br />

Per i lettori abituali di quotidiani o riviste<br />

(ma anche per quelli saltuari) è una parola<br />

che non desta parecchi dubbi o perplessità:<br />

TAV è l’acronimo di Treno ad Alta Velocità,<br />

ovvero un convoglio passeggeri che<br />

è pensato e realizzato per collegare tra di<br />

loro le principali città di uno stato e che<br />

è in grado di raggiungere alte velocità (in<br />

media 200 km/h).<br />

Fin qui nulla di strano. È un’opera altamente<br />

tecnologica pensata per realizzare<br />

ed offrire un servizio utile al cittadino e<br />

alla società. La rete della TAV nel vecchio<br />

continente è infatti una fitta ragnatela che<br />

Blocchi stradali contro la TAV lungo l’A32<br />

si estende dal Portogallo alla Russia e dalla<br />

Norvegia fino alla Sicilia; segno che si tratta<br />

di un’opera apprezzata da tutti gli stati<br />

dell’Europa e non. Ma allora perché è sorto<br />

un movimento NO TAV? Per capirne le<br />

ragioni bisogna restringere il cerchio. Bisogna<br />

infatti concentrare l’attenzione su<br />

una particolare tratta della rete ferroviaria<br />

trans-europea: la linea Torino – Lione.<br />

La Torino – Lione è “nuova linea ferroviaria<br />

internazionale che a regime collegherebbe le città<br />

di Torino a Lione e che affiancherebbe le storiche<br />

linee Lione–Culoz, Culoz–Modane e Modane–<br />

Torino[...]. Si tratta di un progetto elaborato a<br />

inizio anni novanta, che nel corso del tempo ha<br />

subito molte trasformazioni. Uno dei punti del<br />

progetto rimasti immutati nel corso degli anni è<br />

la realizzazione di una nuova galleria di base di<br />

57 km a doppia canna, ovvero con due tunnel a<br />

binario semplice, fra la valle di Susa, in Italia, e<br />

la val Moriana, in Francia” 1 .È proprio attorno<br />

alla realizzazione di questa tratta che,<br />

negli ultimi anni, e in particolar modo<br />

negli ultimi mesi, si sono verificati duri<br />

scontri tra i valsusini (gli abitanti della<br />

Val di Susa, NdR) e lo stato italiano. Scontri<br />

che, inizialmente, si riducevano a forme<br />

di protesta pacifica quali occupazioni,<br />

1 Tratto dalla voce “Progetto di ferrovia<br />

Torino-Lione” su Wikipedia.it<br />

convegni e cortei,ma che sono andati via<br />

via intensificandosi fino a raggiungere il<br />

culmine nell’estate del 2011.<br />

In quei mesi gli attivisti NO TAV formarono<br />

un presidio permanente a Chiomonte,<br />

per bloccare l’inizio dei lavori<br />

fino al 30 giugno e impedire così all’Italia<br />

di raggiungere i requisiti necessari per ottenere<br />

i finanziamenti europei per la realizzazione<br />

del tunnel geognostico (tunnel<br />

necessario per sondare il terreno dello scavo<br />

per la realizzazione del Tunnel di base,<br />

NdR). Lo stato italiano invia allora circa<br />

2500 rappresentanti delle forze dell’ordine<br />

per sgomberare il presidio e consegnare<br />

l’area alla società addetta ai lavori 2 .<br />

Il risultato è una guerriglia urbana (da<br />

ambo le parti) con molti feriti e, fortunatamente,<br />

nessun morto.<br />

In quei giorni i media riprendono e rilanciano<br />

gli ideali del movimento NO TAV, i<br />

quali,grazie anche al supporto di internet,<br />

danno il via ad un processo di sensibilizzazione<br />

su scala nazionale. Nascono allora<br />

tanti “piccoli” movimenti di protesta contro<br />

la grande opera, disseminati per tutta<br />

l’Italia. È quasi come se la nazione intera<br />

(o parte di essa) volesse far sapere ai valsusini<br />

che, in quella battaglia, non sarebbero<br />

rimasti mai soli. E sarà proprio questo ciò<br />

che avverrà e sta tutt’oggi avvenendo.<br />

Lo scopo di questo articolo, però, non<br />

vuole essere quello di creare un resoconto<br />

temporale del movimento, bensì vuole<br />

esplicare quali sono i motivi di quel NO<br />

alla TAV: quei dati tecnici, economici ed<br />

ambientali sconosciuti alla gran parte delle<br />

persone 3 . Partiamo dai primi.<br />

DATI TECNICI<br />

Il principale NO alla TAV dell’omonimo<br />

movimento è quello più immediato, ma<br />

al contempo veritiero, che potrebbe venire<br />

in mente a chiunque: la TAV non<br />

serve. La attuale linea internazionale tra<br />

Torino e Modane è utilizzata al 30% della<br />

sua reale capacità ed anche l’autostrada è<br />

utilizzata per meno del 50%. Le previsioni<br />

di traffico sono anch’esse di gran lunga<br />

sotto le aspettative. Secondo LTF (Lyon<br />

2 Tratto dalla voce “No TAV” su Wikipedia.it<br />

3 Dati diffusi da Ambientevalsusa.it

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