01.12.2014 Views

Mar. 2012 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

Mar. 2012 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

Mar. 2012 - Area Studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nadir, <strong>Mar</strong>. <strong>2012</strong> 9<br />

abbiamo nel poterne godere. Ci hanno<br />

ricordato di farne tesoro e di viverla appieno,<br />

per il nostro futuro umano e professionale.<br />

Interventi retorici, se volete, ma che<br />

è stato comunque interessante ascoltare.<br />

È stato bello sentirsi parte di una grande<br />

comunità globale. Persone diverse provenienti<br />

da tutto il mondo che si ritrovano a<br />

vivere insieme un pezzetto di vita.<br />

Lunedì 5 marzo<br />

Oggi ho iniziato a recarmi nel dipartimento<br />

di “Human Resource and Change Management”,<br />

dove farò la tesi.<br />

Ci lavora una decina di persone, tra dottorandi,<br />

ricercatori, il direttore e una segretaria.<br />

Il mio relatore (nonché direttore<br />

del dipartimento) non l’ho ancora incontrato.<br />

Per ora interagisco soprattutto con<br />

Christian, un dottorando che però abita a<br />

Vienna e viene a Linz solo due volte a settimana.<br />

Nonostante ci fossimo accordati di parlare<br />

in inglese mentre lavoriamo, di fatto la<br />

stragrande maggioranza delle volte usiamo<br />

il tedesco. Idem con i restanti colleghi<br />

e con la segretaria. Ovviamente spesso<br />

sbaglio, chiedo di ripetere o parlo un po’<br />

sgrammaticato, ma perlomeno mi butto.<br />

L’edificio non è molto grande; il dipartimento<br />

si sviluppa su un solo piano, il secondo<br />

precisamente. Ciononostante mi<br />

piace, perché ricrea un ambiente familiare.<br />

Ho il mio ufficio, o perlomeno mi piace<br />

pensarlo. In realtà è una saletta riunioni<br />

con un paio di postazioni di lavoro, ma<br />

essendo quasi sempre vuota la considero<br />

tale.<br />

C’è pure una cucina dove possiamo farci<br />

Linz, Alta Austria<br />

da mangiare (anche se spesso siamo pigri<br />

e preferiamo andare nella mensa universitaria<br />

vicina), un’indispensabile macchinetta<br />

del caffè puntualmente oggetto<br />

delle nostre attenzioni, un cesto di frutta<br />

in bella vista su un tavolino affusolato al<br />

centro del corridoio e… tante birre! Il perché<br />

delle birre è presto detto: stasera organizzano<br />

una “festa” di presentazione<br />

della facoltà ai nuovi studenti del corso<br />

di “General Management” e si prevedono<br />

oltre 100 giovani austriaci assetati di questa<br />

apprezzata bevanda moderatamente<br />

alcolica.<br />

Io invece non ci andrò. Sono invitato assieme<br />

agli altri ragazzi erasmus a mangiare<br />

cibo austriaco. L’università infatti ha previsto<br />

per questo semestre una serie di “incontri<br />

culinari”. Mette a disposizione un<br />

budget di 80 euro ai ragazzi rappresentanti<br />

specifiche zone geografiche con il quale<br />

preparare del cibo tipico da fare assaggiare<br />

agli altri studenti. Questa sera tocca a chi<br />

gioca in casa e quindi vada per l’Österreicher<br />

Stammtisch! Staremo a vedere. Mi<br />

immagino già crauti, würstel, pane nero<br />

e birra.<br />

Per quanto riguarda il bollettino meteorologico<br />

la primavera è ancora intenta a<br />

bussare alla porta, ma pare le dicano che<br />

non è ancora gradita. Oggi pomeriggio ha<br />

nevicato di nuovo. Uff! Odio il freddo.<br />

Mercoledì 7 marzo<br />

Ho iniziato il corso di tedesco (livello B1,<br />

con certificazione riconosciuta al termine),<br />

che mi accompagnerà sino a giugno per<br />

sette ore a settimana. In realtà in sei mesi<br />

potrei arrivare anche a un B2, ma non vorrei<br />

fare il passo più lungo della gamba. Più<br />

verosimilmente arriverò a poco più di un<br />

B1 certificato e mi piacerebbe pure iniziare<br />

a studiare lo spagnolo dopo Pasqua. La classe<br />

è numerosa, conta oltre trenta studenti.<br />

La professoressa sembra brava e disponibile.<br />

A quanto pare sarà un corso “dinamico”. Insomma,<br />

la prima impressione è stata buona.<br />

Oggi la temperatura è decisamente più<br />

mite, tant’è che mi sono azzardato a dimenticare<br />

in camera i guanti e il berretto.<br />

La sciarpa ancora no, ma spero verrà presto<br />

il tempo per lasciare anche quella. <br />

Erasmus<br />

Dialetti diversi di una stessa lingua dalle<br />

differenti sfumature.<br />

Pensieri e speranze comuni.<br />

Esprimersi con un’altra parola<br />

per aprire gli occhi un po’ di più.<br />

La mancanza di punti di riferimento<br />

costringe a ridisegnare un equilibrio.<br />

Spingere l’orizzonte dello sguardo<br />

su una frontiera più lontana.<br />

Per apprezzare ciò che si ha e ciò che si è;<br />

per mettere in discussione ciò che si ha e ciò<br />

che si è.<br />

Vedere il diverso come una risorsa preziosa;<br />

vedere il diverso come uguale.<br />

Sentirsi parte di una grande famiglia;<br />

figli di un padre comune sparsi per il<br />

pianeta,<br />

che si ritrovano a percorrere insieme un<br />

pezzetto di vita.<br />

Ognuno condivide con gli altri un piccolo<br />

tassello<br />

di un puzzle grande quanto il mondo.<br />

In questo mosaico<br />

ciascuno è unico<br />

e allo stesso tempo indispensabile.<br />

Sentirsi un po’ a casa;<br />

sentirsi un po’ nomade.<br />

Ospite gradito;<br />

a volte forse un po’ meno.<br />

Viaggio alla riscoperta di sé;<br />

con la consapevolezza di fare ritorno<br />

più ricchi di quando si è partiti.<br />

(Stefano Giacomon)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!