Ricerche, Innovazione e Trasferimento tecnologico - Dote Regione ...
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La Facoltà di Agraria<br />
incontra le imprese:<br />
<strong>Ricerche</strong>, <strong>Innovazione</strong> e<br />
<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />
Agricoltura<br />
Alimentazione<br />
Ambiente
LA FACOLTA’ DI AGRARIA<br />
INCONTRA LE IMPRESE:<br />
RICERCHE,<br />
INNOVAZIONE<br />
E TRASFERIMENTO<br />
TECNOLOGICO<br />
A cura di<br />
Claudia Sorlini e Marcello Duranti<br />
con la collaborazione di<br />
Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone
Prefazione<br />
In coerenza con la missione del Consiglio Europeo di Lisbona di trasformare il territorio<br />
europeo in un’avanzata economia basata sulla conoscenza, <strong>Regione</strong><br />
Lombardia, nel corso dell’VIII legislatura che volge ormai al termine, ha puntato<br />
ad operare come motore di progettualità e fattore di connessione tra le diverse<br />
componenti del sistema (cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private), attivando<br />
una strategia complessiva di sostegno alla ricerca e allo sviluppo.<br />
E’ in tale contesto che l’Assessorato all’Agricoltura, a scadenza triennale, predispone<br />
i Programmi regionali di ricerca in campo agricolo, con i quali individua<br />
linee strategiche, strumenti, obiettivi e risorse al fine di sostenere la competitività<br />
del settore, di tutelare le risorse, di salvaguardare e valorizzare il territorio, con<br />
un’attenzione particolare alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare.<br />
Fra le linee strategiche delineate dall’ultimo Programma, spicca l’impegno a<br />
finanziare progetti di ricerca di forte impatto sul sistema rurale regionale, a rafforzare<br />
la rete di relazioni, il confronto e la collaborazione fra enti di ricerca e fra<br />
questi e le filiere produttive lombarde e a favorire l’accesso all’innovazione tecnologica<br />
da parte delle imprese tramite un complesso di iniziative di comunicazione<br />
e trasferimento dei risultati scaturiti dalle ricerche.<br />
E’ con vero piacere quindi che ho accolto la proposta della Preside della Facoltà<br />
di Agraria dell’Università degli Studi di Milano di mettere a disposizione, tramite<br />
la pubblicazione di questo volume, una sintesi di quanto i ricercatori hanno recentemente<br />
elaborato, spesso anche con il contributo di <strong>Regione</strong> Lombardia, in termini<br />
di informazioni, prodotti e strumenti di immediato interesse applicativo.<br />
Un’iniziativa perfettamente in linea con le strategie del mio Assessorato, che sono<br />
certo sarà ben utilizzata dalle imprese, ma anche dai tecnici e da tutti quei soggetti<br />
associativi e istituzionali che giocano un ruolo di fondamentale importanza<br />
nel trasferimento delle innovazioni.<br />
Luca Daniel Ferrazzi<br />
Assessore all’Agricoltura<br />
<strong>Regione</strong> Lombardia<br />
II
Introduzione<br />
Questa brochure, curata dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, è rivolta<br />
agli imprenditori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambientale.<br />
Raccoglie più di 200 schede che illustrano i risultati di ricerche già raggiunti o che si intende<br />
raggiungere in prospettiva. E’ un invito alle imprese a prenderne visione e, nella misura<br />
del possibile, a trasferire i risultati di interesse all’interno delle proprie aziende, per migliorare<br />
la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore<br />
e all’utente e preservando l’ambiente.<br />
Acquisire le innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia di quella<br />
piccola e media è un passo indispensabile per aumentare la competitività e per contribuire ad<br />
affrontare in modo più attrezzato l’attuale crisi economica.<br />
Inoltre le tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,<br />
“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione<br />
universale.<br />
L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema delle imprese lombarde per presentare<br />
al mondo intero le proprie eccellenze, migliorate attraverso una continua innovazione<br />
tecnologica ed un’alta qualità della produzione. La Lombardia è la <strong>Regione</strong> che da sola produce<br />
il 13,7% della produzione agricola e forestale italiana. Dispone di industrie, tecnologie<br />
avanzate, capitale umano, risorse ed iniziativa. La vocazione agricola della pianura più fertile<br />
d’Italia è fuori discussione; al sud di Milano si estende il parco agricolo più grande di Europa.<br />
I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.<br />
Anche la piccola e media azienda, favorita dalle numerose relazioni create dall’EXPO, può<br />
beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via di sviluppo di tecnologie semplici ma<br />
solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e<br />
nei paesi ricchi di prodotti alimentari di nicchia.<br />
In questo contesto la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, contribuisce per la sua parte.<br />
Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche di base con ampie possibilità di arrivare a<br />
risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti<br />
per le aziende dei settori coinvolti.<br />
D’altra parte l’interesse delle imprese per le ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi<br />
contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti<br />
vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto di fiducia che<br />
si è creato tra aziende e gruppi di ricercatori .<br />
Tuttavia molto di più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati di interesse applica-<br />
III
tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”,<br />
mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività<br />
del sistema Italia.<br />
Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare le schede contenute<br />
in questo volume, con l’obiettivo di far conoscere i temi sui quali vengono svolte le ricerche.<br />
Come si potrà leggere nel testo, le indicazioni che emergono dalle ricerche possono essere di<br />
rilevante utilità per il mondo delle imprese in quanto affrontano problemi di grande attualità,<br />
per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare<br />
e dell’ambiente: si lavora sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su<br />
metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla<br />
innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei consumi<br />
energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; sull’innovazione di processo<br />
industriale per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione di prodotto alimentare;<br />
sulla produzione di alimenti per settori particolari di consumatori (es. affetti da intolleranze<br />
alimentari); sulle tecniche più avanzate per il monitoraggio di filiera ed il controllo della qualità<br />
igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutrizionale degli alimenti ed i loro effetti sulla<br />
salute; sulle modalità avanzate di fertilizzazione dei suoli, di gestione delle risorse idriche e<br />
dei reflui, sulla progettazione delle aree verdi e la conservazione del patrimonio rurale. Questo<br />
è solo per citare qualche esempio.<br />
D’altronde l’impegno a trasferire i risultati delle ricerche da anni investe tutta l’Università di<br />
Milano attraverso la costituzione di spin off, il sostegno alla registrazione di brevetti, l’istituzione<br />
di incubatori di grandi dimensioni, come il Filarete ed una serie di altre importanti iniziative.<br />
Il nostro paese ha bisogno di creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore<br />
aggiunto al prodotto e di incrementare la competitività per rispondere alle esigenze di una<br />
società che richiede posti di lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo di attenzione particolare<br />
anche alle esigenze dei Paesi in via di Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso<br />
un rapporto più stretto e qualificato tra imprese private, enti pubblici, università e istituti<br />
di ricerca.<br />
Milano, 24.11.2009<br />
La Preside<br />
Claudia Sorlini<br />
IV
Indice<br />
1. AGRICOLTURA<br />
1.1 PRODUZIONE E DIFESA<br />
Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />
Gemma Assante 4<br />
Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso<br />
lo studio della produzione di latte<br />
Luciana Bava 5<br />
Caratterizzazione di reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico<br />
Luca Bechini 6<br />
Diagnosi precoce di patogeni delle piante<br />
Piero Attilio Bianco 7<br />
Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />
Luigi Bodria 8<br />
Batteri promotori della crescita vegetale<br />
Sara Borin 9<br />
Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,<br />
biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco<br />
Maurizio Cocucci 10<br />
Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo<br />
e salutistico nell’area alpina<br />
Maurizio Cocucci 11<br />
Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno<br />
Paolo Cortesi 12<br />
Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina<br />
Paola Crepaldi 13<br />
Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative<br />
della frazione lipidica del latte caprino<br />
Paola Crepaldi 14<br />
Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />
conformemente a vari disciplinari<br />
Matteo Crovetto 15<br />
Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N)<br />
e fosforo (P) nella bovina da latte<br />
Matteo Crovetto 16<br />
Sintesi di nuovi fungicidi<br />
Sabrina Dallavalle 17<br />
Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceutiche<br />
Tommaso Eccher 18<br />
Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays<br />
Luca Espen 19<br />
Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura<br />
Osvaldo Failla 20<br />
Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle piante<br />
Franco Faoro 21<br />
Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />
Franco Faoro 22<br />
L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento<br />
Marco Fiala 23<br />
Valorizzazione dei cereali minori di montagna<br />
Anna Giorgi 24<br />
Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie<br />
di piante officinali della sintesi di metaboliti secondari<br />
Anna Giorgi 25<br />
Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura<br />
Marcello Iriti 26<br />
V
VI<br />
Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante<br />
Marcello Iriti 27<br />
Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Ilaria Mignani 28<br />
Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione<br />
di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo<br />
Fabio Francesco Nocito 29<br />
Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale<br />
Sergio Quaroni 30<br />
Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />
Laura Rossini 31<br />
Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)<br />
Laura Rossini 32<br />
Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso<br />
a basso contenuto di cadmio in granella<br />
Gian Attilio Sacchi 33<br />
Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante<br />
Marco Saracchi 34<br />
Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenziali<br />
Paola Sardi 35<br />
Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione<br />
delle risorse genetiche<br />
Attilio Scienza 36<br />
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Anna Spinardi 37<br />
Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglio<br />
Ivan Toschi 38<br />
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Annamaria Vercesi 39<br />
Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite<br />
Annamaria Vercesi 40<br />
Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola<br />
Annamaria Vercesi 41<br />
Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree<br />
da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi<br />
Graziano Zocchi 42<br />
Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza<br />
Graziano Zocchi 43<br />
Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />
Graziano Zocchi 44<br />
1.2 GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />
Stella Agostini 47<br />
Costruzioni rurali in area urbana<br />
Stella Agostini 48<br />
Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale<br />
Stella Agostini 49<br />
Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli<br />
Luca Bechini 50<br />
Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi<br />
Luigi Bodria 51<br />
Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi<br />
Michele Corti 52<br />
Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente<br />
Michele Corti 53<br />
Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio<br />
Marco Fiala 54
Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali<br />
Marco Fiala 55<br />
Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in Italia<br />
Marco Fiala 56<br />
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari<br />
situati in differenti ambiti climatici<br />
Bianca Ortuani 57<br />
Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti<br />
di bovini da latte lombardi<br />
Giorgio Provolo 58<br />
Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per<br />
la valutazione energetica dei foraggi<br />
Luca Rapetti 59<br />
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />
Guido Sali 60<br />
La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini<br />
Franco Sangiorgi 61<br />
Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />
Franco Sangiorgi 62<br />
2. ALIMENTAZIONE<br />
2.1 TECNOLOGIA<br />
Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso<br />
indice glicemico<br />
M. Cristina Casiraghi 66<br />
Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT<br />
Stefano Cattaneo 67<br />
Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine<br />
del latte ad attività immunomodulante<br />
Ivano De Noni 68<br />
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />
Marcello Duranti 69<br />
Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione<br />
lattiero-casearie caprine<br />
Roberto Foschino 70<br />
Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale<br />
Roberto Foschino 71<br />
Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico<br />
Roberto Foschino 72<br />
Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione<br />
delle caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />
Gabriella Giovanelli 73<br />
Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />
Vera Lavelli 74<br />
Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante<br />
mulino a sfere<br />
Mara Lucisano 75<br />
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione<br />
di pane e pasta gluten-free<br />
Mara Lucisano 76<br />
Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning<br />
Saverio Mannino 77<br />
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane<br />
con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />
Manuela Mariotti 78<br />
Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali<br />
Manuela Mariotti 79<br />
VII
VIII<br />
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Francesco Molinari 80<br />
Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentare<br />
Diego Mora 81<br />
Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare<br />
condizioni di processo industriali)<br />
M. Ambrogina Pagani 83<br />
Progettazione di alimenti / ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />
Laura Piazza 84<br />
Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />
Luciano Piergiovanni 85<br />
Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili<br />
allo scambio di umidità<br />
Luciano Piergiovanni 86<br />
Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare<br />
Luciano Piergiovanni 87<br />
Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni<br />
nell'imballaggio alimentare<br />
Luciano Piergiovanni 88<br />
Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione<br />
alla stabilità ossidativa del prodotto finito<br />
Margherita Rossi 89<br />
Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali<br />
Margherita Rossi 90<br />
Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità<br />
di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro<br />
Fernando Tateo 91<br />
2.2 QUALITÀ E SICUREZZA<br />
Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura<br />
della pasta fresca all’uovo<br />
Cristina Alamprese 93<br />
Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata<br />
con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi<br />
Ernestina Casiraghi 94<br />
Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei<br />
prodotti alimentari e dei processi di trasformazione<br />
Ernestina Casiraghi 95<br />
Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life<br />
di prodotti alimentari<br />
Ernestina Casiraghi 96<br />
Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali<br />
dell'area mediterranea<br />
Stefano Cattaneo 97<br />
Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />
Maria Stella Cosio 98<br />
Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale<br />
Paola Crepaldi 99<br />
Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione<br />
dei formaggi tradizionali<br />
Ivano De Noni 100<br />
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />
Marcello Duranti 101<br />
Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti<br />
Luca Espen 102<br />
Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma<br />
durante la “shelf life”<br />
Antonio Ferrante 103<br />
La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani<br />
Maria Grazia Fortina 104
Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico<br />
in sistemi complessi<br />
Maria Grazia Fortina 105<br />
La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione<br />
e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti<br />
Maria Grazia Fortina 106<br />
Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici<br />
nelle filiere alimentari<br />
Roberto Foschino 107<br />
Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti<br />
artigianali di origine animale<br />
Laura Franzetti 108<br />
Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno<br />
del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />
Laura Franzetti 109<br />
Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare<br />
Laura Franzetti 110<br />
Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni<br />
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />
Laura Franzetti 111<br />
Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco<br />
Alyssa Hidalgo 112<br />
Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova,<br />
del pomodoro e prodotti derivati<br />
Alyssa Hidalgo 113<br />
Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum<br />
nelle industrie alimentari<br />
Lidia Limonta 114<br />
Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali<br />
Daria Patrizia Locatelli 115<br />
Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso<br />
tradizionale e aromatico<br />
Mara Lucisano 116<br />
Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />
Pietro Marino Gallina 117<br />
Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi<br />
di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative<br />
Manuela Mariotti 118<br />
Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola<br />
e del comportamento in cottura della pasta<br />
M. Ambrogina Pagani 119<br />
Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />
mediante il processo di decorticazione<br />
M. Ambrogina Pagani 120<br />
Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale<br />
M. Ambrogina Pagani 121<br />
Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura<br />
di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento<br />
Ella Pagliarini 122<br />
Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP<br />
Luisa Pellegrino 123<br />
Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico<br />
di latti liquidi per la prima infanzia<br />
Luisa Pellegrino 124<br />
Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi<br />
della qualità sensoriale<br />
Laura Piazza 125<br />
Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni<br />
Carlo Pompei 126<br />
IX
X<br />
Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packaging<br />
Manuela Rollini 127<br />
Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte<br />
dell’alimento nella frittura ad immersione<br />
Margherita Rossi 128<br />
Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali<br />
delle uova e degli ovoprodotti<br />
Margherita Rossi 129<br />
Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del<br />
latte alla stalla<br />
Anna Sandrucci 130<br />
Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimentari<br />
Luciano Suss 131<br />
Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti<br />
in contenitori ad uso alimentare<br />
Fernando Tateo 132<br />
Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza di prodotti<br />
alimentari di larga distribuzione<br />
Fernando Tateo 133<br />
Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />
Fernando Tateo 134<br />
<strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />
di semilavorati aromatizzati per settori food e non food<br />
Fernando Tateo 135<br />
Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena<br />
Fernando Tateo 136<br />
Determinazione di micotossine in alimenti<br />
Angela Vecchio 137<br />
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Annamaria Vercesi 138<br />
2.3 GESTIONE<br />
Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea<br />
Alessandro Banterle 141<br />
Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili<br />
economiche e socio-demografiche<br />
Alessandro Banterle 142<br />
Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione<br />
Alessandro Banterle 143<br />
Studio di modelli gestionali per la ristorazione<br />
Riccardo Guidetti 144<br />
Analisi energetica delle industrie alimentari<br />
Riccardo Guidetti 145<br />
Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari<br />
Ella Pagliarini 146<br />
Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />
Ella Pagliarini 147<br />
Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti<br />
attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />
Ella Pagliarini 148<br />
Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione<br />
di patologie degenerative<br />
Marisa Porrini 149<br />
Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />
Franco Sangiorgi 150<br />
La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />
Franco Sangiorgi 151<br />
2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali<br />
Angela Bassoli 154
Peptidi bioattivi di derivazione casearia<br />
Franco Bonomi 155<br />
Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare<br />
sul tratto gastrointestinale<br />
M. Cristina Casiraghi 156<br />
Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante<br />
Marcello Duranti 157<br />
Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino<br />
Marcello Duranti 158<br />
Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni<br />
Daniela Erba 159<br />
Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospite<br />
Simone Guglielmetti 160<br />
Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />
Marisa Porrini 161<br />
Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />
Marisa Porrini 162<br />
Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />
ossidativo in soggetti anziani<br />
Paolo Simonetti 163<br />
Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina<br />
nel composto bioattivo equolo<br />
Paolo Simonetti 164<br />
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />
(Vaccinium corymbosum L.)<br />
Anna Spinardi 165<br />
3. AMBIENTE<br />
3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili<br />
del Sud d’Italia<br />
Marco Acutis 169<br />
Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici<br />
Fabrizio Adani 170<br />
Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici<br />
e qualità del digestato<br />
Fabrizio Adani 171<br />
Biomasse per biogas<br />
Fabrizio Adani 172<br />
Metodi enzimatici per abbassare il “puor point” del biodiesel a base di olio di palma<br />
Fabrizio Adani 173<br />
Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie<br />
Fabrizio Adani 174<br />
Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione<br />
di suoli da pesticidi<br />
Fabrizio Adani 175<br />
Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica<br />
di acque inquinate da CrVI<br />
Fabrizio Adani 176<br />
Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate<br />
Fabrizio Adani 177<br />
Influenza della modificazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili<br />
applicazioni nella produzione di bioenergie e biocarburanti<br />
Fabrizio Adani 178<br />
Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani<br />
Fabrizio Adani 179<br />
XI
XII<br />
Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />
Fabrizio Adani 180<br />
Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo<br />
Stella Agostini 181<br />
Riconoscere e valutare il patrimonio rurale<br />
Stella Agostini 182<br />
Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di<br />
ossidoriduzione dell'arsenico<br />
Vincenza Andreoni 183<br />
Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea<br />
collina/afidi/predatori<br />
Johann Baumgartner 184<br />
Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico<br />
Luca Bechini 185<br />
Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlati<br />
Stefano Bocchi 186<br />
Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />
Luigi Bodria 187<br />
Digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />
Daniele Daffonchio 188<br />
Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato<br />
Marco Fiala 189<br />
Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per<br />
la valorizzazione energetica<br />
Pierluigi Genevini 190<br />
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Francesco Molinari 191<br />
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale<br />
nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />
Giorgio Provolo 192<br />
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />
Giorgio Provolo 193<br />
Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />
Alessandro Toccolini 194<br />
Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori<br />
Alessandro Toccolini 195<br />
Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)<br />
Alessandro Toccolini 196<br />
Analisi e progettazione delle aree verdi<br />
Alessandro Toccolini 197<br />
Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso<br />
del suolo agricolo nel sud Milano<br />
Alessandro Toccolini 198<br />
3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,<br />
sotterranee e in atmosfera<br />
Marco Acutis 201<br />
Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione<br />
delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-2<br />
Dario Casati 202<br />
Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza<br />
Maria Laura Deangelis 203<br />
Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />
conseguenti al crollo di dighe<br />
Daniele De Wrachien 204<br />
Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero<br />
della provincia di Cremona<br />
Claudio Gandolfi 205
Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso<br />
idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca<br />
Claudio Gandolfi 206<br />
Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo<br />
a differenti scale territoriali<br />
Claudio Gandolfi 207<br />
Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori<br />
di irrigazione e bonifica lombardi<br />
Claudio Gandolfi 208<br />
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />
Claudio Gandolfi 209<br />
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />
Claudio Gandolfi 210<br />
Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche,<br />
applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />
Claudio Gandolfi 211<br />
L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda<br />
Mauro Greppi 212<br />
Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un<br />
modello 2D per acque poco profonde<br />
Mauro Greppi 213<br />
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati<br />
in differenti ambiti climatici<br />
Bianca Ortuani 214<br />
Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti<br />
di allevamento e la sostenibilità ambientale<br />
Giorgio Provolo 215<br />
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale<br />
nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />
Giorgio Provolo 216<br />
Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti<br />
zootecnici intensivi<br />
Giorgio Provolo 217<br />
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />
Giorgio Provolo 218<br />
Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti<br />
dalla condizionalità e delle normative ambientali<br />
Giorgio Provolo 219<br />
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />
Guido Sali 220<br />
Lotta contro le mosche sul territorio urbano<br />
Luciano Süss 221<br />
Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane<br />
mediante Lyfe Cycle Assessment<br />
Alberto Tamburini 222<br />
4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />
Vincenza Andreoni 225<br />
Proteina immunomodulante da mollusco<br />
Oreste Vittore Brenna 226<br />
Biopulitura di croste nere su materiali lapidei<br />
Francesca Cappitelli 227<br />
Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche<br />
Francesca Cappitelli 228<br />
XIII
XIV<br />
Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti<br />
specie di pesci<br />
Salvatore Ciappellano 229<br />
Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"<br />
Daniele Daffonchio 230<br />
Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi<br />
Sabrina Dallavalle 231<br />
Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale<br />
Sabrina Dallavalle 232<br />
Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali<br />
d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare<br />
Elio Desimoni 233<br />
Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei<br />
risultati analitici<br />
Elio Desimoni 234<br />
Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox<br />
Fabio Forlani 235<br />
Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni<br />
in microrganismi Food-Grade<br />
Maria Grazia Fortina 236<br />
Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna<br />
Anna Giorgi 237<br />
Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />
Francesco Molinari 238<br />
Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />
Francesco Molinari 239<br />
Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità<br />
Claudia Ricci 240
1. AGRICOLTURA
AGRICOLTURA<br />
1.1 PRODUZIONE<br />
E DIFESA<br />
3
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />
Inglese: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma diseases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gemma Assante (gemma.assante@unimi.it)<br />
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Una serie di metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non<br />
hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi di attività nei confronti dei fitoplasmi,<br />
gruppo di patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. La ricerca è effettuata<br />
su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una molecola<br />
attiva e studiare l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabile il trattamento<br />
con la molecola eventualmente attiva.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato messo a punto un sistema di saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventuale validazione<br />
di test di efficacia.<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento delle strategie di controllo delle fitoplasmosi e approfondimento sul rapporto ospite-patogeno<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Chiesa S.et al.(2007) Bulletin of Insectology 60 (2): 313-314.<br />
Chiesa S. et al. (2008). A tentative discrimination between healthy and phytoplasma-infected<br />
periwinkles by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba<br />
4
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio<br />
della produzione di latte<br />
Inglese: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciana Bava (luciana.bava@unimi.it)<br />
Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Maddalena Zucali<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali, sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria, 2 - Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte<br />
Milk flow; Udder health; Milk quality<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella produzione del latte una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mungere<br />
in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infezione<br />
mammaria e consentendo l’ottenimento di un latte di buona qualità. Lo scopo della ricerca<br />
è stato quello di individuare i principali punti critici del processo di mungitura mediante l'analisi<br />
dei dati ottenuti da flussometri elettronici in grado di misurare in continuo le caratteristiche individuali<br />
delle curve di emissione del latte da parte delle bovine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica<br />
Veterinaria, UNIMI; ARAL<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati dello studio hanno confermato che le caratteristiche della curva di emissione sono dei<br />
buoni indicatori predittivi per l'identificazione rapida di situazioni prblematiche sia in terrmini di<br />
efficienza della mungitura che in termini di stato sanitario della mammella.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'utilizzo dei flussometri in sala di mungitura consente sia all'allevatore che al tecnico di individuare<br />
gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi<br />
che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217<br />
A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167<br />
L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502<br />
L. Bava et al., Quaderni Ricerca <strong>Regione</strong> Lombardia (2008) 82<br />
M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press<br />
5
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della digestione anaerobica<br />
a supporto del loro impiego agronomico<br />
Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />
Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />
Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema gestionale<br />
ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica<br />
di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quindi<br />
raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vicino<br />
infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono stati<br />
sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />
stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />
nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />
e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione consentono<br />
il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />
G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />
P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />
P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />
L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />
6
Titolo del progetto<br />
Italiano: Diagnosi precoce di patogeni delle piante<br />
Inglese: Early detection of plant pathogens<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Bianco Piero Attilio (piero.bianco@unimi.it)<br />
Casati Paola<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Fitopatogeni, diagnostica precoce<br />
Plant pathogens, early detection<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
È' sempre più urgente disporre di metodi diagnostici rapidi, specifici e sensibili per il rilevamento<br />
dei patogeni delle piante al fine di ottemperare alle norme in vigore in materia di circolazione<br />
dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’individuazione e la caratterizzazione di<br />
isolati di fitovirus e di fitoplasmi da quarantena e “di qualità”, la selezione di marcatori molecolari<br />
ad hoc, la preparazione di sonde molecolari e verifica della loro efficienza su estratti da piante<br />
infette e la predisposizione di kit diagnostici<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Parco Tecnologico Padano di Lodi<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuare polimorifismi genici e marcatori molecolari tipici di patogeni da quarantena e agenti<br />
di gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del<br />
pesco (sharka) e del melo (scopazzi o apple proliferation)<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto e produzione di kits diagnostici<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée<br />
disease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264-<br />
Casati P. et al. 2009. Identification and Molecular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in N-<br />
western Italy. J. of Phyt. in press.<br />
7
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />
Inglese: Sensor network for automatic monitoring of pest insects<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />
Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Naldi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano<br />
Parole chiave<br />
Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’impiego di segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento<br />
degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo di nuovi sistemi di difesa delle<br />
piante, caratterizzati da capaci di coniugare efficacia e selettività fitosanitaria a esigenze di sicurezza<br />
tossicologica, alimentare e ambientale.<br />
Un contributo fondamentale per la gestione di queste nuove tecniche viene da sistemi automatici<br />
in grado di monitorare, direttamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la<br />
popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Agrario San Michele all'Adige<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono state messe a punto unità automatiche di campo che associate a stazioni di attrazione<br />
semiochimica permettono di registrare l'andamento delle popolazioni parassite e la loro reazione<br />
all'esposizione alla sorgente semiochimica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Reti territoriali di monitoraggio dei parassiti di interesse agrario; difesa di comprensori agricoli<br />
specializzati; difesa dei parchi e delle foreste; presidio dei punti di ingresso delle specie esogene<br />
invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo di nuovi prodotti semiochimici<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico delle popolazioni di insetti<br />
fitofagi", Quaderni dei Georgofili<br />
Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering<br />
systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008<br />
8
Titolo del progetto<br />
Italiano: Batteri promotori della crescita vegetale<br />
Inglese: Plant growth promoting bacteria<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sara Borin, sara.borin@unimi.it<br />
Daniele Daffonchio, Claudia Sorlini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo<br />
Biostimulation, biofertilisation, biocontrol<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare la microflora associata alle piante, allo scopo di isolare colture<br />
batteriche aventi attività di promozione della crescita vegetale, con particolare riferimento all'attenuazione<br />
dello stress idrico. Vengono studiate le attività dirette sulla crescita, quali l'apporto di<br />
nutrienti disponibili per la nutrizione vegetaler (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto<br />
ormonale della pianta (biostimolazione), e le attività indirette sulla crescita, quali la produzione<br />
di sostanze antagoniste di fitopatogeni (biocontrollo).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale (Università di Milano)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di inoculi per le colture agrarie<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
9
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,<br />
biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco<br />
Inglese: Study of physiological, biochemical and molecular aspects of peach fruit ripening and<br />
development of quality traits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it )<br />
Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pesca, etilene, qualità del frutto<br />
Peach; ethylene; fruit quality<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e dietetiche. La ricerca<br />
esamina gli aspetti biochimico-molecolari dell’evoluzione, durante la maturazione, delle caratteristiche<br />
qualitative (tessitura, composti nutraceutici) di frutti con diverso pattern di maturazione<br />
ed ammorbidimento della polpa. Vengono studiati le caratteristiche ed i livelli di espressione di<br />
geni implicati nella ristrutturazione delle pareti delle cellule della polpa e di geni coinvolti nel<br />
signalling etilenico, allo scopo di individuare marcatori molecolari della qualità del frutto.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per<br />
la Frutticoltura, Roma<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Marcatore molecolare della tessitura<br />
Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />
Sequenze geniche<br />
Possibili applicazioni<br />
Uso dei marcatori per selezione assistita (MAS)<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.<br />
S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.<br />
A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethylene Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,<br />
pp. 175-180.<br />
10
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo<br />
e salutistico nell’area alpina<br />
Inglese: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it)<br />
Anna Giorgi, Marco Mingozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Erbe officinali, qualità, area alpina<br />
Herbs, quality, alpine area<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Progetto che mira all’individuazione delle strategie di miglioramento della produzione di piante<br />
officinali in aree montane, con metodi compatibili con l’ambiente, al fine di ottenere una una<br />
gamma di prodotti con differente funzionalità nel settore erboristico. Studio sul comportamento<br />
agronomico e della produttività quali-quantitativa di cultivar di piante officinali in differenti condizioni<br />
pedo-climatiche. Studio dell'influenza di fattori ambientali sulla produzione di metaboliti<br />
secondari in campo e in modelli in vitro.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Comunità Montana di Morbegno; Università dell'Insubria<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attuazione ed implementazione di una microfiliera di piante officinali in montagna.<br />
Individuazione di composti caratterizzanti la qualità delle produzioni e delle condizioni che ne<br />
influenzano la sintesi in contesto montano.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione delle produzioni officinali con criteri qualitativi<br />
nuovi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M<br />
(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)<br />
PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.<br />
11
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno<br />
Inglese: New tools for the biological control of chestnut blight<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paolo Cortesi (paolo.cortesi@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Cryphonectria parasitica, ipovirulenza, CHV1<br />
Cryphonectria parasitica, ipovirulence, CHV1<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il castagno è un'essenza multifunzionale molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie<br />
occupata dal castagno (10% della superficie forestale nazionale e 13-15% di quella lombarda)<br />
diminuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni<br />
causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Tale malattia può essere curata attraverso<br />
l'uso di ceppi del fungo ipovirulenti. Vengono predisposti ceppi per gli interventi di lotta biologica<br />
al cancro nelle diverse realtà anche in formulazioni innovative.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università<br />
degli Studi di Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ceppi ipovirulenti formulati per applicazioni su castagno.<br />
Possibili applicazioni<br />
Lotta biologica al cancro del castagno<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.<br />
Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.<br />
Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.<br />
12
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina<br />
Inglese: SNPs detection in candidate genes for male fertility in cattle<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepaldi (paola.crepaldi@unimi.it)<br />
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Fertilità maschile; bovini; SNP<br />
Male fertility; cattle; SNP<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella specie bovina, la fertilità maschile contribuisce al successo economico dell’allevamento. Le<br />
nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e le crescenti informazioni<br />
molecolari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso di<br />
individuare un alto numero di geni candidati per la fertilità maschile, anche per la specie bovina.<br />
L’identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) in questi geni bovini e studi<br />
di associazione con questo carattere, possono costituire un utile strumento per la valutazione dei<br />
riproduttori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzioni Animali, UNITUS; Istituto di Zootecnica,<br />
UNICATT; VSA, UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Un pannello di marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materiale seminale di giovani<br />
riproduttori maschi.<br />
Possibili applicazioni<br />
La valutazione dei riproduttori maschi e l'individuazione di varianti genetiche associate a migliori<br />
o peggiori caratteristiche di fertilità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Crepaldi P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understanding<br />
of bull fertility: phenotypic traits description and candidate gene approach. ITALIAN JOURNAL OF<br />
ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />
13
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della<br />
frazione lipidica del latte caprino<br />
Inglese: Identification of polymorphisms in candidate genes for milk fat traits in goat<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepaldi (paola.crepaldi@unimi.it)<br />
Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133<br />
Parole chiave<br />
Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La componente lipidica del latte influenza le caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto<br />
e ha implicazioni di ordine <strong>tecnologico</strong> legate alla sua conservazione e trasformazione.<br />
Obiettivo del progetto è lo studio del polimorfismo di geni coinvolti nelle variazioni quanti-qualitative<br />
del grasso del latte di capra delle principali razze allevate in Italia, al fine di individuare<br />
varianti alleliche associate alla variabilità di questo carattere e quindi utili per la selezione dei<br />
riproduttori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa<br />
e qualitativa dei lipidi del latte di capra.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo di marcatori utili per la selezione dei riproduttori caprini; miglioramento di caratteristiche<br />
qualitative dei prodotti lattiero-caseari delle diverse razze caprine allevate; valorizzazione<br />
della diversità delle razze autoctone.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Ramunno L., Cosenza G., Crepaldi P., Pilla F. (2008) Large Animal Review, 14:117-121.<br />
Milanesi E., Nicoloso L., Crepaldi P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Palermo, 9-12<br />
Giugno 2009)<br />
14
Titolo del progetto<br />
Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />
conformemene a vari disciplinari<br />
Inglese: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed according to the guidelines<br />
of the PDO ham production consortia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />
Gianluca Galassi, Luca Malagutti<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto<br />
Heavy pig, performance, nitrogen<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli allevamenti zootecnici necessitano sempre più di strategie in grado di ridurre l'impatto<br />
ambientale derivante. Il progetto di ricerca ha avuto lo scopo di valutare l'effetto di diete ad alto<br />
contenuto di polisaccaridi non amidacei e alto tenore di fibra, abbinato alla riduzione della quota<br />
proteica, sui parametri produttivi e le emissioni ammoniacali dai reflui di suini alimentati con<br />
razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente<br />
con quanto proposto dai disciplinari di produzione dei maggiori consorzi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prestazioni zootecniche e digeribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla<br />
macellazione, emissione ammoniacale dai reflui<br />
Possibili applicazioni<br />
E' possibile attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione<br />
di polisaccaridi non amidacei nella dieta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata<br />
nel suino pesante, senza penalizzare le prestazioni zootecniche<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239<br />
G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della <strong>Regione</strong> Lombardia- 2006, n. 56<br />
L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della <strong>Regione</strong> Lombardia- 2008, n 79<br />
15
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P)<br />
nella bovina da latte<br />
Inglese: Feeding tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />
Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo<br />
N excretion, dairy cow, phosphorous<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo del progetto è quello di mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e<br />
fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 diete, metà destinate a bovine ad alta produzione<br />
e metà a bassa produzione. I due gruppi di bovine saranno ulteriormente suddivisi in due<br />
sottogruppi alimentati con due razioni a diverso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione,<br />
produzione quanti/qualitativa di latte, bilancio azotato e fosforico di ogni bovina.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Mantova<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste divulgative.<br />
Si valuterà inoltre l'opportunità di organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e<br />
allevatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti di mangimificio e agli stessi allevatori<br />
razioni che possano contenere il più possibile l'escrezione di N e di P da parte della bovina, fatto<br />
questo essenziale nell'ottica della Direttiva Nitrati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso<br />
di pubblicazione.<br />
16
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sintesi di nuovi fungicidi<br />
Inglese: Synthesis of new fungicides<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />
Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sardi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Sintesi, Fungicidi, Micosi<br />
Synthesis, Fungicides, Mycosis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi di prodotti naturali, ad<br />
attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni delle piante e<br />
dell'uomo, sia in vitro che in vivo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano<br />
e Valorizzazione delle Biodiversità - UniMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alcune serie di composti organici attivi contro funghi patogeni delle piante, e una classe di composti<br />
molto attivi su dermatofiti, responsabili di infezioni fungine nell'uomo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento delle micosi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Arnoldi et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)<br />
N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)<br />
N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)<br />
Brevetto a nome Università di Milano in preparazione<br />
17
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà<br />
nutraceutiche<br />
Inglese: Recovery and exploitation of old Apple varieties with higher nutraceutical substances<br />
content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Tommaso Eccher (tommaso.eccher@unimi.it)<br />
Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli<br />
Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molte vecchie varietà di melo, non più coltivate, producono frutti di pregio sia per caratteristiche<br />
morfologiche e organolettiche che per le loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori<br />
a quelle delle cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione<br />
del patrimonio genetico raccolto in un campo collezione e la valorizzazione delle cv più promettenti<br />
anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conservazione del patrimonio genetico del melo e individuazione delle vecchie cultivar che presentano<br />
resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambientale e frutti con caratteristiche<br />
qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organolettico che per il loro contenuto nutraceutico<br />
Possibili applicazioni<br />
Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione di cultivar con<br />
alto valore nutrizionale<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.<br />
T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109<br />
R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254<br />
R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333<br />
R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521<br />
18
Titolo del progetto<br />
Italiano: Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto<br />
in Zea mays<br />
Inglese: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and<br />
assimilation in Zea mays<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />
Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica<br />
Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'azoto, presente nei suoli agrari prevalentemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori<br />
che possono limitare la produttività delle specie coltivate. La ricerca si prefigge di meglio<br />
caratterizzare le basi molecolari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono<br />
attualmente in atto due ricerche. La prima ha l'obiettivo di chiarire il ruolo del pH cellulare come<br />
secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge di analizzare<br />
i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al diverso stato nutrizionale.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato<br />
Approfondimento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto<br />
Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays<br />
Caratterizzazione di proteine<br />
Possibili applicazioni<br />
Individuazione di marcatori da impiegarsi in progetti di selezione assistita<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.<br />
Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)<br />
19
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità<br />
alla viticoltura<br />
Inglese: Enological quality of grapes in relation to environmental conditions and land suitability<br />
to viticulture<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Osvaldo Failla (osvaldo.failla@unimi.it)<br />
Mara Rossoni, Laura Rustioni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia<br />
Vitis vinifera, polyphenols, agroecology<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che<br />
porta ad accumuli selettivi di polifenoli e di molecole aromatiche. Il metabolismo della bacca è<br />
modulato dalle condizioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza<br />
vi è il microclima termico e radiativo del grappolo. Il progetto affronta questa problematica<br />
a scale diverse, da quella micrometeorologica a quella territoriale con strumenti di analisi<br />
molecolare e di modellistica. L'obiettivo generale è di valorizzare la qualità enologica dell'uva.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Piattaforma di Proteomica del CISI - Università di Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione delle tecniche colturali del vigneto in diversi contesti<br />
vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento delle pratiche colturali e trafile di vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.<br />
Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.<br />
Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378<br />
20
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici<br />
delle piante<br />
Inglese: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />
Marcello Iriti, Dario Maffi, Valentina Picchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Chitosano, induzione di resistenza, stress<br />
Chitosans, induced resistance, stress<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'induzione dei meccanismi di resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia<br />
alternativa e/o complementare all'utilizzo di agrofarmaci. Tra gli induttori, notevole interesse<br />
rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.<br />
La ricerca si prefigge di verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi di<br />
stress, il loro meccanismo di azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in<br />
pieno campo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CNR, Istituto di Virologia Vegetale, Valagro SpA.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Meccanismi di azione dei vari tipi di chitosano nell'induzione di resistenza agli stress. Formulati a<br />
base di chitosano di facile solubilità ed impiego in pieno campo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Protezione delle colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto naturale, a basso impatto<br />
ambientale ed in grado di abbassare il livello di micotossine.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900<br />
Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124<br />
Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401<br />
Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111<br />
Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009<br />
21
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />
Inglese: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,<br />
control strategies<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />
Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Valentina Picchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Ozono, frumento, sintomatologia<br />
Ozone, wheat, sintomathology<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il frumento è una delle colture più sensibili ai danni da ozono, con perdite di produttività fino al<br />
20%. Il progetto si propone di validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni,<br />
e la sensibilità all'inquinante delle varietà più coltivate. Si propone inoltre di verificare le<br />
perdite di produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il<br />
modo di prevenire i danni con trattamenti specifici.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sintomatologia indotta da ozono su varietà di frumento tenero e duro; individuazione di varietà<br />
tolleranti; alterazioni quali-quantitative delle cariossidi; sostanze in grado di limitare i danni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina di<br />
varietà tolleranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282<br />
Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.<br />
Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026<br />
Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301<br />
Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,<br />
22
Titolo del progetto<br />
Italiano: L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento<br />
Inglese: SRF transplanting<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Biomassa, colture arboree, impianto<br />
Biomass, tree crops, transplanting<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ceduazione quinquennale delle specie legnose a rapido accrescimento destinate alla produzione<br />
di legno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei<br />
polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità di impianto impone l'uso di trapiantatrici particolari<br />
in grado di operare con astoni. Per contenere i costi di produzione e valutare le prestazioni dei<br />
prototpi di trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo di tutti i parametri operativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1 tirocinio (in esecuzione)<br />
Possibili applicazioni<br />
Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1 articolo su rivista nazionale<br />
23
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione dei cereali minori di montagna<br />
Inglese: Valorization of cereal productions in mountain areas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />
Moira Madeo, Marco Mingozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Cereali; Grano saraceno; montagna<br />
Cereals; buckwheat; mountain areas<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori di montagna in provincia di Brescia” con capofila la<br />
Comunità Montana di Valle Camonica e finanziamento del Centro Studi sulla Montagna Bresciana,<br />
ha la finalità di riproporre la messa in coltura di cereali minori nelle aree montane della provincia<br />
di Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità di una “filiera corta” legata a tali produzioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Centro Studi sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura<br />
della provincia di Brescia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Verificare la sostenibilità delle produzioni in oggetto.<br />
Possibili applicazioni<br />
Offrire la possibilità agli agricoltori di coltivare cereali minori su più vaste superfici, diversificando<br />
l’offerta di prodotti delle aree montane.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
24
Titolo del progetto<br />
Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali<br />
della sintesi di metaboliti secondari<br />
Inglese: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary<br />
metabolites in herbs<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Giorgi - anna.giorgi@unimi.it<br />
M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Piante officinali, interazione pianta-insetto<br />
Herbs, plant-insect interaction<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto consiste in uno studio interdisciplinare teso a verificare attraverso approcci di tipo chimico,<br />
biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza di stress abiotici e biotici sul contenuto di<br />
specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo studio mira ad indagare come<br />
l’attacco di specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi di principi attivi e quale sia l'effetto<br />
sul ciclo vitale dei fitofagi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di modelli in vitro e in vivo per lo studio dell'influenza di stress abiotici e biotici<br />
sulla produzione di metaboliti secondari in specie officinali. Individuazione di composti fitochimici<br />
prodotti in risposta alle condizioni di stress applicate e potenziale utilizzo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Individuazione di condizioni che favoriscano la sintesi di composti attivi nelle specie indagate per<br />
utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insetticidi), ecc.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,<br />
204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,<br />
J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.<br />
25
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni<br />
in agricoltura<br />
Inglese: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />
Franco Faoro, Sara Vitalini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Uva, polifenoli, melatonina<br />
Grape products, polyphenols, melatonin<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo del progetto è quello di migliorare il contenuto di polifenoli e di melatonina in uve trattate<br />
con elicitori. Tali molecole sono in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta verso<br />
i patogeni, tra i quali la sintesi di fitoalessine (polifenoli).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro di Ricerca per la Viticoltura<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I principali risultati attesi includono la possibilità di ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior<br />
contenuto di molecole bioattive di interesse farmaco-nutrizionale.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine di incrementare la sintesi di metaboliti secondari<br />
da parte della pianta, oltre che per il controllo di alcune malattie della vite. In termini di sostenibilità,<br />
tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413<br />
Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139<br />
Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38<br />
Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838<br />
Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.<br />
26
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante<br />
Inglese: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />
Franco Faoro<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Chitosano, virus, antitraspiranti<br />
Chitosan, virus, antitranspirant<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il chitosano è una molecola naturale in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta, oltre<br />
che di regolare la funzionalità del complesso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è<br />
quello di valutare il ruolo di alcuni ormoni (acido abscissico ed etilene) sui processi modulati da<br />
CHT.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore di resistenza che come antitraspirante,<br />
in merito alla regolazione ormonale eventualente indotta da CHT.<br />
Possibili applicazioni<br />
Tra le applicazioni, la possibilità di utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivirale,<br />
data la mancanza di presidi fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in<br />
aree rurali particolarmente siccitose.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111<br />
Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3<br />
Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)<br />
Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004<br />
27
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />
Inglese: Effect of storage conditions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ilaria Mignani (ilaria.mignani@unimi.it)<br />
Anna Spinardi, Giacomo Cocetta<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Atmosfera controllata, mirtillo, antociani<br />
Controlled Atmosphere, blueberry, antocyanin content<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />
sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />
(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />
nella prevenzione di patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto delle<br />
modalità di conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto di<br />
sostanze antiossidanti in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, di mirtillo gigante americano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione delle migliori modalità di conservazione del mirtillo e dell'attitudine varietale alla conservazione<br />
prolungata, per la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti; estensione del calendario<br />
di commercializzazione a periodi dell'anno in cui non è reperibile il frutto appena raccolto.<br />
Possibili applicazioni<br />
La modalità ottimale di conservazione, la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti e l'estensione<br />
del calendario di commercializzazione può servire alle aziende per incrementare e valorizzare<br />
la produzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />
28
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di<br />
piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo<br />
Inglese: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioindicators for sulfur<br />
nutritional status<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabio Francesco Nocito (fabio.nocito@unimi.it)<br />
Clarissa Lancilli, Gian Attilio Sacchi<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Sulfur, bioindicator, gene trapping<br />
Zolfo, bioindicatore, gene trapping<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca ha lo scopo di valutare il possibile utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare<br />
bioindicatori vegetali in grado di monitorare lo stato nutrizionale dello zolfo nelle piante e/o la<br />
disponibilità di solfato in rizosfera. La popolazione di linee gene trapping di Arabidopsis thaliana,<br />
precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo di identificare in<br />
pianta elementi genici in grado di rispondere a condizioni di solfo-carenza in modo specifico e<br />
precoce, e quindi potenzialmente utili per lo sviluppo di bioindicatori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado di indurre la trascrizione<br />
di un gene reporter in condizione di solfo-carenza.<br />
Possibili applicazioni<br />
Costituzione di un bioindicatore dello stato nutrizionale dello zolfo nelle piante.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Lancilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants<br />
Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156<br />
29
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale<br />
Inglese: Selection of actinomycetes with specific biological activity<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sergio Quaroni (sergio.quaroni@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Paola Sardi, Paolo Cortesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Streptomiceti, PGPR, biocontrollo<br />
Streptomycetes, PGPR, biocontrol<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione di metaboliti ad attività biologica e per le<br />
relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con le piante. In questa indagine vengono<br />
attuati isolamento e caratterizzazione di attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti,<br />
in grado di produrre metaboliti secondari dotati di attività biologica e/o capaci di promozione<br />
o modulazione della crescita vegetale.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.<br />
Possibili applicazioni<br />
Biocontrollo delle malattie radicali, promozione della crescita vegetale, biodegradazione di substrati<br />
di difficile deterioramento, produzione di metaboliti secondari con attività biologica<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504<br />
L. Valenti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118<br />
B. Petrolini, P. Sardi et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78<br />
30
Titolo del progetto<br />
Italiano: Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />
Inglese: Comparative genomic approaches for the identification of candidate developmental<br />
genes in barley (Hordeum vulgare)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa<br />
Barley, plant architecture, comparative genome<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'orzo si colloca fra le prime quattro specie di cereali per importanza economica e l'UE nel suo<br />
complesso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono<br />
il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.<br />
Mutanti utili per la dissezione di tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati<br />
in una mappa molecolare del genoma d'orzo.<br />
Questo progetto era volto all'identificazione di geni coinvolti nell'architettura della pianta di orzo<br />
mediante analisi comparative col genoma di riso.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: UNIVERSITA' di BOLOGNA, UNIVERSITA' di MILANO - Dip.<br />
Scienze Biomolecolari e Biotecnologie<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di regioni genomiche di riso colineari con 23 loci mutanti di orzo<br />
Identificazione di geni candidati per 23 mutanti di orzo<br />
Validazione preliminare di un gene candidato per la ramificazione della spiga<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati faciliteranno l'isolamento di geni coinvolti nel controllo di caratteri di interesse agronomico,<br />
con potenziali ricadute su programmi di miglioramento genetico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate<br />
genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />
Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />
31
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)<br />
Inglese: Genomics for Triticeae improvement<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />
Francesco Salamini, Emanuele Quattrin<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Orzo, accestimento, mappe genetiche<br />
Barley, tillering, genetic maps<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Limitare le aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo<br />
ambito, incrementi nelle rese cerealicole si possono ottenere manipolando l'architettura della<br />
pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenziale impatto<br />
sulle rese e il controllo delle infestanti. L'orzo è il quarto cereale al mondo per importanza economica.<br />
Obiettivo di questo progetto è la clonazione di un gene responsabile dell'accestimento<br />
in orzo come punto di partenza per ottenere varietà migliorate.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Ampio progetto di collaborazione internazionale, finanziato della<br />
EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione di un locus per l'accestimento di orzo.<br />
Marcatori molecolari strettamente associati a locus per l'accestimento di orzo di potenziale utilità<br />
in programmi di breeding.<br />
Gene responsabile dell'accestimento in orzo e alleli utili per il breeding.<br />
Possibili applicazioni<br />
Marcatori e alleli associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento delle rese in orzo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate<br />
genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />
Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />
32
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso<br />
contenuto di cadmio in granella<br />
Inglese: Identifying and characterizing the physiological and molecular determinants for the<br />
“cadmium content” trait in rice grain<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gian Attilio Sacchi (gianattilio.sacchi@unimi.it)<br />
Alessandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa Lancilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Rice, cadmium, metal transporters<br />
Riso, cadmio, trasportatori di metalli<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi fisiologici e molecolari responsabili dell'accumulo<br />
di cadmio nella granella di riso. Si vogliono descrivere i comportamenti di diverse varietà di riso<br />
italiane, caratterizzate da diversi contenuti in cadmio, allevate in condizioni di sommersione o<br />
asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei diversi organi della pianta<br />
vengono identificati alcuni geni codificanti per trasportatori di metalli, successivamente caratterizzati<br />
per i loro profili di espressione e le loro caratteristiche cinetiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI<br />
Ente Nazionale Riso<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di varietà di riso italiane a basso, medio ed alto accumulo di cadmio nella granella.<br />
Descrizione dei profili di espressione dei geni di riso codificanti per trasportatori di metalli.<br />
Caratterizzazione funzionale e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.<br />
Possibili applicazioni<br />
Selezione precoce di varietà di riso a basso accumulo di cadmio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711<br />
Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156<br />
Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11<br />
Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection<br />
(Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765<br />
33
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante<br />
Inglese: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant diseases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Saracchi (marco.saracchi@unimi.it)<br />
Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sardi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni<br />
Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Rilevare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la<br />
diagnosi delle malattie che essi provocano, specialmente per quelle di nuova introduzione. Tale<br />
aspetto presenta spesso notevoli difficoltà e, talvolta, le tecniche tradizionali richiedono tempi<br />
analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomolecolari specifici per il riconoscimento<br />
di agenti patogeni nelle matrici vegetali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sintesi di primer specie-specifici.<br />
Messa a punto di protocolli per il rilevamento e identificazione di funghi cariogeni in matrici<br />
legnose.<br />
Possibili applicazioni<br />
Diagnosi rapida di nuove malattie delle piante erbacee e arboree.<br />
Identificazione tassonomica di agenti di malattie.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136<br />
P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.<br />
P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76<br />
M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61<br />
34
Titolo del progetto<br />
Italiano: Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso<br />
di oli essenziali<br />
Inglese: Essential oil activity for the control of field and post-harvest diseases<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Sardi (paola.sardi@unimi.it)<br />
Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />
Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Oli essenziali, post raccolta, difesa<br />
Essential oils, post harvest, disease management<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli oli essenziali delle piante aromatiche sono miscele di composti terpenici che hanno evidenziato<br />
capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente studiati come antibatterici<br />
e numerosi studi sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono<br />
effettuate la selezione e la valutazione di oli efficaci verso i principali agenti di alterazioni postraccolta,<br />
come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e di epifitie di<br />
campo, quali ad esempio gli oidi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuazione di oli utili per il controllo di malattie delle piante.<br />
Possibili applicazioni<br />
Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Farina, P. Sardi et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431<br />
G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43<br />
G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293<br />
35
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle<br />
risorse genetiche<br />
Inglese: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine<br />
genetic resources<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Attilio Scienza (attilio.scienza@unimi.it)<br />
Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di .Produzione Vegetale (DIPROVE)<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Variabilità genetica, mercatori molecolari, vite<br />
Genetic diversity, molecular markers, grapevine<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Analisi tramite marcatori molecolari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite<br />
selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola<br />
italiana e lo stato di salute delle risorse genetiche spontanee. Al fine di tutelare le risorse<br />
genetiche in pericolo di erosione costituendo vigneti collezione in cui preservare il materiale coltivato<br />
e selvatico censito.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Agrario San Michele all'Adige (TN); Fondazione Symbola<br />
(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Realizzazione di vigneti collezione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica<br />
della specie V.vinifera. Individuazione di nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività<br />
divulgativa di sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-biodiversità .<br />
Possibili applicazioni<br />
Attività vivaistica. Individuazione e messa a punto di marcatori molecolari associati a caratteri di<br />
interesse agronomico. Costituzione di Databases molecolari funzionali al riconoscimento varietale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Imazio et al., Rendiconti Lincei (2008). 19: 223-240<br />
De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184<br />
Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7<br />
36
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />
(Vaccinium corymbosum L.)<br />
Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Spinardi (anna.spinardi@unimi.it)<br />
Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Mirtillo, antociani, acido ascorbico<br />
Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />
sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />
(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />
nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />
degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />
in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini<br />
(Sondrio)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali<br />
e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico<br />
e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento<br />
dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />
Technology 50:31-36.<br />
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />
37
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita<br />
del coniglio<br />
Inglese: Effect of dietary acidification on growth performance and caecal characteristics in rabbits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ivan Toschi (ivan.toschi@unimi.it)<br />
Valentina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nicoletta Cesari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali Sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Dietary acidification, growth performance, rabbits<br />
Acidificanti, performance zootecniche, conigli<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Negli allevamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire problemi<br />
enterici durante la fase di accrescimento; il continuo utilizzo di queste molecole ha indotto<br />
negli animali fenomeni di “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo studio di soluzioni<br />
alternative per migliorare la salute intestinale del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli acidi organici<br />
addizionati alla dieta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio<br />
della microflora ciecale e per promuovere le performance zootecniche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia, UNIMI DIPAV, Raggio di Sole Mangimi S.p.A.,<br />
Granda Zootecnici s.r.l.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'utilizzo degli acidificanti sembra migliorare le performance di accrescimento degli animali nella<br />
seconda fase del ciclo di ingrasso e l'indice di conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità<br />
e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppare approcci multidisciplinari per prevenire l'insorgenza delle forme enteriche nel coniglio,<br />
anche attraverso l'addizione di acidi organici con formulazioni differenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.<br />
38
Titolo del progetto<br />
Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />
Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />
Funghi tossinogeni, micotossine<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai<br />
cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto<br />
concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui<br />
isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />
e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche.<br />
In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di<br />
varie sostanze nel contenimento dei danni<br />
Possibili applicazioni<br />
L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />
potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare<br />
il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.<br />
39
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite<br />
Inglese: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />
Silvia Laura Toffolatti, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Peronospora della vite, Plasmopara viticola, difesa<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha l'obiettivo di indagare il comportamento epidemico di Plasmopara viticola, l'agente<br />
della peronospora della vite, in diverse zone dell'Italia settentrionale, verificando nel contempo<br />
l'attendibilità di modelli matematici che mirano a stimare il rischio di infezione presente in<br />
vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla dinamica di germinazione<br />
delle strutture di svernamento del patogeno al fine di raccogliere dati che ne permettano la<br />
modellizzazione mediante metodi innovativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CNR-IMATI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione delle oospore di Plasmopara viticola<br />
Modelli matematici<br />
Possibili applicazioni<br />
La modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamentale per l'impostazione<br />
di razionali strategie di intervento nei confronti di Plasmopara viticola, al fine di applicare<br />
i trattamenti in funzione di un accertato rischio di infezione dell'ospite da parte del patogeno.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173<br />
Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160<br />
40
Titolo del progetto<br />
Italiano: Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola<br />
Inglese: Fungicide resistance in Plasmopara viticola<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />
Silvia Laura Toffolatti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Fungicidi, resistenza, Plasmopara viticola<br />
Fungicide, resistance, Plasmopara viticola<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli individui resistenti a diverse sostanze ad attività<br />
antiperonosporica nell'ambito delle popolazioni di Plasmopara viticola. Le indagini vengono<br />
effettuate sulle oospore, le strutture svernanti del patogeno utilizzando metodi molecolari insieme<br />
a saggi di inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibile in tal modo evidenziare<br />
la presenza di individui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo<br />
di impostare opportune strategie di trattamento nel vigneto/areale monitorati.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Quantificazione ceppi resistenti di Plasmopara viticola<br />
Possibili applicazioni<br />
Il metodo consente di quantificare la presenza di ceppi di Plasmopara viticola resistenti a varie<br />
sostanze attive nel periodo immediatamente precedente l'inizio dei trattamenti fungicidi in vigneto,<br />
che potranno quindi essere effettuati con i fungicidi in grado di proteggere al meglio la vite.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155<br />
Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159<br />
Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.<br />
41
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree<br />
da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi<br />
Inglese: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to<br />
individuate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Piante arboree, clorosi ferrica<br />
Fruit trees, iron chlorosis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto, che consideri:<br />
il ruolo delle condizioni ambientali (presenza di bicarbonato, forme azotate diverse, chelati<br />
naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la disponibilità del Fe; la funzionalità<br />
dei meccanismi di acquisizione e l'utilizzazione dell'elemento all'interno dei tessuti<br />
vegetali; l’operatività dei sistemi di membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità<br />
dell'apparato fotosintetico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Aumentare le conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e molecolari dell’acquisizione del Fe<br />
in specie arboree da frutto; individuazione di genotipi resistenti; impiego dell’espressione di geni<br />
come marcatori funzionali per lo screening di genotipi tolleranti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Importanti ricadute sullo sviluppo di tecniche di miglioramento genetico di piante arboree da frutto<br />
e di tecniche colturali eco-compatibili di controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti<br />
e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambientale derivante dall'uso di Fe-chelati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press<br />
Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200<br />
Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000<br />
Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775<br />
42
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza<br />
Inglese: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency condition<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2-Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Parole chiave<br />
Proteomica, cetriolo, Fe carenza<br />
Proteomic, cucumber, Fe deficiency<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Sebbene nelle piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato,<br />
i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo<br />
è la messa a punto di un protocollo di estrazione/purificazione del materiale vegetale. Le<br />
proteine separate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) e quelle up- o down-regulated in<br />
Fe carenza rispetto ad una condizione di controllo sono identificate mediante LC-ESI-MS/MS.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula<br />
Dei (CSIC), Zaragoza, Spain<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conoscenza dei pattern proteici correlati alle modificazioni metaboliche e ai meccanismi di regolazione<br />
della Strategia I di acquisizione del Fe<br />
Possibili applicazioni<br />
Molte specie arboree ed erbacee soffrono di clorosi ferrica con cali di rese e di qualità del prodotto<br />
finale che si traducono in danni economici. La conoscenza dei meccanismi che<br />
presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamentale per la realizzazione<br />
di varietà tolleranti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200<br />
M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162<br />
Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007<br />
43
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />
Inglese: Achievement of iron biofortified plant of food interest<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />
Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fe carenza, Strategia I, dgl<br />
Fe deficiency, Strategy I, dgl<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto è finalizzato 1) allo studio dei meccanismi di regolazione delle risposte alla Fe carenza<br />
in pisello, con particolare riguardo all'attività di acidificazione della rizosfera; 2) allo studio delle<br />
variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante di<br />
pisello (dgl) iperaccumulatore di Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva di<br />
FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi di membrana.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research<br />
Service, Houston, TX<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1)La costitutiva acidificazione della rizosfera in dgl non è ascrivibile solo all'H+-ATPasi del plasmalemma<br />
2)L'attività di enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl<br />
Possibili applicazioni<br />
La caratterizzazione dei meccanismi di acquisizione del Fe, della loro regolazione e delle modificazioni<br />
metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà<br />
biofortificate e/o tolleranti la carenza di Fe in specie leguminose di interesse alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7<br />
Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.<br />
44
AGRICOLTURA<br />
1.2 GESTIONE<br />
ED ECONOMIA<br />
45
Titolo del progetto<br />
Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />
Inglese: Multifunctional farm into the landscape<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Francesca Mesiti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
Multifunzionalità, agriturismo, turismo rurale,<br />
Diversification, agri-tourism, rural tourism<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca analizza le modalità ed indici per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola<br />
nel territorio agroforestale. Gli indicatori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado di<br />
efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in<br />
modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base delle opportunità e delle criticità<br />
emerse nell’area esaminata.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Indicazioni per la validazione di sistemi di gestione agricola sostenibile, strategie innovative per<br />
garantire la competitività dell'azienda e la salvaguardia del territorio e del paesaggio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Supporti esperti di scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa<br />
agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rurale, pianificazione provinciale e regionale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (editor),<br />
"RuralTourism"., Hyderabad, India : Icfai University Press, India, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.<br />
208-215<br />
S. Agostini, F. Mesiti (2008). Landscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.<br />
47
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Costruzioni rurali in area urbana<br />
Inglese: Rural settlement in urban sprawl<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Dalila Cairoli<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Consumo di suolo, costruzioni rurali, territorio agroforestale<br />
Urbanization, farm, farmland<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca analizza il ruolo degli insediamenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano di<br />
essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione di ogni funzione agricola<br />
e separazione dal sistema rurale di riferimento. Lo studio si concentra sulle cascine di Milano per<br />
sviluppare degli indicatori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione<br />
dell’evento Expo 2015 e ne propone una rilettura finalizzata alla costruzione di un sistema<br />
agroalimentare urbano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Best Politecnico di Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Analisi delle costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e<br />
paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rurale, sistema urbano e politiche di governo del<br />
territorio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comunale, sovracomunale e<br />
provinciale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and<br />
Biosystem Engineering for a sustainable world, 1177460 Eurageng<br />
S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the<br />
future of cultural past, CIPA, Icomos<br />
48
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale<br />
Inglese: Planning the future of agricultural land<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
Imprese agricole, pianificazione, sviluppo sostenibile<br />
Farm, planning, sustainable development<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca analizza i riflessi delle attuali politiche di governo del territorio sulle imprese agricole<br />
della provincia di Milano, valutando le attese degli operatori del settore agroforestale rispetto ai<br />
processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo di suolo agricolo innescato<br />
dalle politiche territoriali, esplorando un modello di sviluppo territoriale che definisca gli<br />
elementi fondamentali che ne condizioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana<br />
milanese.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Milano Metropoli<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla cittadinanza,<br />
sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia di Milano nel<br />
processo di adeguamento alla nuova legge di governo del territorio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Governo del territorio delle are agricole/rurali, normativa di supporto ai processi di pianificazione<br />
e di attuazione in ambito agricolo/rurale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini, (2009), La voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema<br />
economico milanese. Elementi per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia di Milano,<br />
Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo.<br />
49
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli<br />
Inglese: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />
Nicola Castoldi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Indicatori, modelli, analisi multicriterio<br />
Indicators, models, multicriteria analysis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo del progetto è quello di valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti<br />
di facile applicazione (indicatori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste,<br />
o disponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro scale d’applicazione:<br />
singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per<br />
valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari<br />
indicatori in un unico indice, in grado di sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Gli indicatori indicatori descrivono l'utilizzo di nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossile, e la<br />
gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli<br />
studiati e dell'incertezza legata a tali valutazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
La metodologia sviluppata per le valutazioni di sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti<br />
agro-ecologici. Tale metodologia è in grado di fornire al decisore politico gli strumenti e le<br />
conoscenze necessarie per la definizione delle politiche agro-ambientali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
N. Castoldi, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033<br />
L. Bechini, N. Castoldi, Ecol. Indicat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.<br />
N. Castoldi et al., Ecol. Indicat. (2009) 9:902-912.<br />
L. Bechini, N. Castoldi, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.<br />
50
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi<br />
Inglese: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through<br />
innovative systems and quality transformations.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />
Riccardo Guidetti, Roberto Beghi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo di completare l’introduzione dei sistemi non distruttivi nelle<br />
filiere delle produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi alle attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione<br />
delle produzioni primarie locali, consolidando le produzioni tradizionali, mela ed uva<br />
ed incoraggiando le diversificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione di nuove<br />
tecnologie (NIR, Naso elettronico, ecc.) a supporto delle decisioni dell'agricoltore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Mele Valt., Cons. vini Valt,<br />
Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione delle caratteristiche nutraceutiche delle produtioni valtellinesi tramite tecniche<br />
innovative (messa a punto delle curve di calibrazione, definizione delle specifiche per dispositivi<br />
semplificati); progettazione e realizzazione di un distributore di mirtilli per la filiera corta.<br />
Possibili applicazioni<br />
La ricerca porta a risultati di immediata applicazione sia durante le fasi di conferimento dei prodotti<br />
ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o<br />
delle trasformazioni quando è possibile basarsi su un maggior numero di parametri di controllo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical<br />
parameters, Proceeding of the FRUTIC 09, Concepcion (Chile), 5-9 gennaio.<br />
51
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Michele Corti (michele.corti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca è stata finalizzata alla elaborazione di indici di valore multifunzionale dell'uso dei beni<br />
silvo-pastorali utilizzando un campione di 18 alpeggi di proprietà regionale e valutando analiticamente<br />
la loro potenzialità alla luce di tre valenze principali: produttiva (compreso agriturismo),<br />
fruizionale, e socio-ambientale. Per ogni valenza sono stati considerati diversi aspetti e individuati<br />
dei parametri operazionali in grado di stimare un indice di potenzialità per ciascuno di essi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Schede per ciascun sito con una valutazione analitica delle potenzialità multifunzionali. Indicazioni<br />
circa le correlazioni e raggruppamenti di aspetti multifunzionali ai fini della programmazione di<br />
schemi di indagine applicabili ad altri insiemi di beni pastorali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Utilizzo di schemi di valutazione multifunzionale al fine del supporto di scelte decisionali relative<br />
all'allocazione di risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione<br />
delle diverse valenze multifunzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
In corso<br />
52
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione<br />
dell’ambiente<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Michele Corti (michele.corti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
Gestione fauna, tetraonidi, capre<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti di interventi di miglioramento ambientale<br />
a fini faunistici in relazione all'introduzione di sistemi di pascolo con valenza multifunzionale.<br />
Gli aspetti pascolivi, studiati nel contesto di precisi contesti vegetazionali rappresentativi e di<br />
superfici oggetto o meno di interventi di diradamento, sono stati focalizzati al contenimento della<br />
vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati mediante il rilievo dell'entomofauna.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Ersaf, Dip. Patologia animale,<br />
igiene e sanità pubblica<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Indicazioni circa la capacità di contenimento della vegetazione in diversi contesti vegetazionali di<br />
arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.<br />
Possibili applicazioni<br />
Progettazione in area silvo-pastorale di interventi selvicolturali e di piani di pascolamento complementari<br />
alla manutenzione delle superfici interessate dagli stessi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità di contenimento di essenze arboree ed arbustive<br />
attraverso il pascolo con capre. in: Lashabitat. Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al<br />
miglioramento e conservazione di un ambiente idoneo alla presenza di tetraonidi, pp.29-41<br />
53
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio<br />
Inglese: Mesurement of energy supply profile in Po-valley farms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Riccardo Guidetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Energia, curva, aziende agricole<br />
Energy, profile, farms<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Misurare, per le tipologie aziendali più diffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali di<br />
Energia sia Termica (ET) che Elettrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagionale.<br />
La conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagionale, della loro<br />
flessibilità/rigidità, costituiscono informazioni tecniche indispensabili per impostare correttamente<br />
ogni business-plan connesso a tecnologie di auto-produzione energetica.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Camera di Commercio Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e dei costi energetici.<br />
Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche in ambito agricolo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
54
Titolo del progetto<br />
Italiano: Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali<br />
Inglese: Experimental tests on plants for energy generation by Renewable Sources applied<br />
in Italian farms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
Energie rinnovabili, impianti, aziende agricole<br />
Renewable sources, plants, farms<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'applicazione di impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente diffondendo<br />
nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la reale fattibilità.<br />
Il monitoraggio di impianti solari (termico e fotovoltaico), di biogas da reflui zootecnici, di combustione<br />
e gassificazione di biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo delle prestazioni energetiche<br />
e dei limiti operativi nel contesto delle diverse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni<br />
di dettaglio assai importanti per poter esprimere un giudizio di convenienza esaustivo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Aziende agricole della Pianura Padana, Azienda Sperimentale<br />
"A. Menozzi" - Facoltà Agraria - UniMi<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Tesi di Laurea e tirocini (in atto).<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione di dettaglio sulla trasferibilità di sistemi energetici in agricoltura.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
55
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere<br />
agro-energetiche in Italia<br />
Inglese: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biomassa, energia, sostenibilità<br />
Biomass, energy, sustainability<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Per la valutazione completa delle possibilità applicative delle filiere biomasse-energia si rende<br />
necessaria una analisi multidisciplinare che consideri i diversi aspetti del processo; oltre alla fattibilità<br />
tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambientale (emissioni)<br />
ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per le filiere agro-energetiche<br />
più diffuse nel nostro Paese, di omogeneizzare i criteri di calcolo e restituire una informazione di<br />
"sostenibilità complessiva".<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1 Dottorato di Ricerca (in esecuzione)<br />
Possibili applicazioni<br />
Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche con informazioni di sintesi per operatori e<br />
decisori pubblici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1 comunicazione a Convegno nazionale (in preparazione)<br />
56
Titolo del progetto<br />
Italiano: Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari<br />
situati in differenti ambiti climatici<br />
Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different<br />
climatic conditions<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />
Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Siccità agricola, indice<br />
Agricultural drought, distributed index<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice<br />
spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />
situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (<strong>Regione</strong> Sicilia) o la Piana di<br />
Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />
presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione<br />
delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per<br />
la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei<br />
valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />
esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />
l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
57
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini<br />
da latte lombardi<br />
Inglese: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, Eleonora Rossi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dairy cows, behaviour, THI<br />
Parole chiave<br />
Vacche da latte, comportamento, THI<br />
Dairy cows, behaviour, THI<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione alle<br />
condizioni microclimatiche nelle strutture di stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo<br />
in luce l’importanza di una corretta progettazione degli edifici zootecnici e l’effetto negativo<br />
delle carenze progettuali delle strutture di stabulazione sulle performances e sul benessere<br />
delle bovine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli edifici per bovine da latte e sono<br />
stati elaborati due indici riferiti alla ventilazione naturale e l’inerzia termica delle stalle per valutare<br />
l'adeguatezza ai requisiti per le condizioni climatiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
La metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione di nuove realizzazioni e di<br />
ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso di erogazione di contributi pubblici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Condizioni microclimatiche nelle strutture stabulative per bovine<br />
da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, <strong>Regione</strong> Lombardia<br />
Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humidity on Dairy Cow Behaviour in<br />
Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece<br />
58
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione<br />
energetica dei foraggi<br />
Inglese: Improvement and standardization of in vitro fermentation methods for the energy<br />
evaluation of forages<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Rapetti (luca.rapetti@unimi.it)<br />
Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy<br />
In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il programma sviluppa una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutrizionale<br />
dei foraggi per mettere a punto procedure di stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e<br />
dei laboratori agrozootecnici che svolgono consulenza alle aziende zootecniche. Il programma si<br />
propone di creare un inventario di campioni di foraggi rappresentativi delle produzioni della<br />
Pianura Padana che saranno analizzati con metodi chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica<br />
NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi UD, Univ. degli Studi PD, Univ. degli Studi TO, Univ.<br />
Cattolica Sacro Cuore PC<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il progetto propone di sviluppare una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione<br />
nutrizionale dei foraggi mettendo a punto procedure di stima semplici ed accurate del valore energetico<br />
dei foraggi supplendo ad una carenza di informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Creazione di modelli di previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana<br />
mediante equazioni lineari e multiple sulla base dei dati di composizione chimica.<br />
- Diffusione di curve di calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri<br />
chimici e biologici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.<br />
Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.<br />
Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc<br />
59
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />
Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />
A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />
Rural development, irrigation requirement<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />
agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale<br />
dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate:<br />
(a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />
una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />
al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,<br />
Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).<br />
Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione<br />
e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs)..<br />
Possibili applicazioni<br />
La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del<br />
bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />
che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />
alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”<br />
Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />
60
Titolo del progetto<br />
Italiano: La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini<br />
Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Carlo Bisaglia<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di ..Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Parole chiave<br />
Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed<br />
Automation in agriculture, cattle feeding, unifeed<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'alimentazione delle bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione di alimenti<br />
totalmente miscelati (unifeed) generalmente distribuiti una o due volte al giorno, che<br />
richiedono periodici avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un<br />
forte decadimento delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità,<br />
una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza di realizzare<br />
un sistema in grado di portare nuovo alimento fresco più volte nel corso delle 24 ore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISMA<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Studio preliminare delle caratteristiche operative di un sistema automatico per la distribuzione<br />
di foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli allevamenti di bovine da latte e realizzazione di<br />
un primo prototipo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo di una nuova tecnologia con potenziali rilevanti ricadute sia sul piano industriale sia su<br />
quello produttivo agricolo<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: le tecnologie<br />
disponibili. L'Informatore Agrario, in press.<br />
C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete<br />
e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press<br />
61
AGRICOLTURA<br />
GESTIONE ED ECONOMIA<br />
Titolo del progetto<br />
Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />
Inglese: Health and safety in agriculture and animal husbandry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguardi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Agricoltura, sicurezza, salute<br />
Agriculture, safety, health<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro.<br />
Il complesso normativo della prevenzione è di difficile applicazione nel settore primario. E' pertanto<br />
importante trovare, attraverso la messa a punto di un sistema informatizzato, nuovi metodi<br />
di gestione della sicurezza. La conoscenza delle più frequenti dinamiche di infortunio, fornisce ulteriori<br />
strumenti a supporto della pianificazione di adeguate politiche di prevenzione degli infortuni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ASL di Lodi<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Analisi delle dinamiche infortunistiche, individuazione delle emergenze in agricoltura e nelle attività<br />
zootecniche, messa a punto di un Sistema Informativo di Gestione della Sicurezza a supporto<br />
delle attività ispettive, materiale formativo sul linee guida regionali integrate<br />
Possibili applicazioni<br />
Campagne di prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, diffusione di corrette pratiche<br />
agricole e procedure di lavoro, formazione delle figure del sistema della prevenzione aziendale,<br />
sui temi di edilizia rurale, di sicurezza delle macchine agricole.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sangiorgi F. Dioguardi L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia.<br />
Dioguardi L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and cattle<br />
breeding operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA<br />
62
2. ALIMENTAZIONE<br />
AGRICOLTURA<br />
PRODUZIONE E DIFESA
2.1 TECNOLOGIA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
65
Titolo del progetto<br />
Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice<br />
glicemico<br />
Inglese: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />
Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari..<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, indice glicemico<br />
Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Studi recenti dimostrano che gli stati di iperglicemia, ed i conseguenti stati di iperinsulinemia,<br />
possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo delle malattie cronico-degenerative e suggeriscono<br />
quidi che diete a basso indice glicemico possono costituire un ottimo strumento nel<br />
combattere le malattie legate a sindromi metaboliche.La ricerca si prefigge dunque la formulazione<br />
e la verifica degli effetti funzionali di prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con<br />
basso indice glicemico<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pane e prodotti da forno a basso indice glicemico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />
Claims.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 ,<br />
Wolever TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.<br />
66
Titolo del progetto<br />
Italiano: Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT<br />
Inglese: Limiting the heat damage in UHT milk processing<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />
Luisa Pellegrino, Fabio Masotti, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Latte UHT, danno termico, indici chimici<br />
UHT milk, heat damage, chemical markers<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il consumo di latte UHT in Italia oggi supera quello di latte pastorizzato. Contrariamente a quanto<br />
avviene per quest'ultimo, la legge italiana non prevede un limite massimo al danno termico<br />
per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e<br />
che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno<br />
termico del latte UHT in commercio, valutato con indici chimici derivanti dalle predette reazioni<br />
(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da condizioni di non corretta<br />
GMP.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuazione di punti critici e delle relative modalità di intervento nel processo di sterilizzazione<br />
UHT del latte che consentono di limitare il danno termico.<br />
Individuazione degli indici chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.<br />
Possibili applicazioni<br />
Gli indici chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare le condizioni<br />
di processo direttamente sul proprio impianto. La produzione di latte UHT a ridotto danno<br />
termico costituisceuna via di valorizzazione di questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473-<br />
Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099-<br />
Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.<br />
67
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad<br />
attività immunomodulante<br />
Inglese: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with<br />
immunomodulatory properties<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />
Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Peptidi bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione<br />
Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività delle proteinasi<br />
di parete di batteri food-grade per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte (IPL) contenenti<br />
peptidi ad attività immunomodulante e in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione<br />
delle cellule dendritiche. L’obiettivo finale è la definizione di bioprocessi completamente<br />
food-grade, trasferibili a livello industriale e finalizzati alla preparazione di idrolizzati utilizzabili<br />
come ingredienti in formulazioni alimentari.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Milano Bicocca, Università Cattolica di Piacenza<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificare ceppi batterici food-grade capaci di liberare peptidi immnumodulanti in grado di<br />
influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche anche sulla base di evidenze<br />
derivanti da sperimentazioni in vivo su animali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Definizione di bioprocessi di grado alimentare trasferibili su scala industriale e capaci di produrre<br />
IPL con attività immunomodulante controllata.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
68
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />
Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Jessica Capraro, Chiara Magni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Proteine di lupino, prodotti gluten-free<br />
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di<br />
modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />
di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati<br />
e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha<br />
previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />
si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni<br />
nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale<br />
per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il<br />
processo di produzione di alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />
69
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprine<br />
Inglese: Biodiversity and role of Lactic Acid Bacteria in dairy products from goat milk<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Claudia Picozzi, Giorgio Volponi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Parole chiave<br />
Latte, formaggio, batteri lattici, Lactococcus, Enterococcus,<br />
Milk, cheese, lactic acid bacteria,<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le produzioni lattiero-casearie da latte di capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo<br />
economico delle piccole imprese nei territori montani lombardi. La conoscenza della biodiversità<br />
e del ruolo dei microrganismi coinvolti nelle trasformazioni casearie consentono da un lato di proteggere<br />
la tipicità del prodotto e dall'altro di tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,<br />
che talvolta deriva direttamente da latte crudo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Prof. M.T. Bottero.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Collezione di ceppi con potenziale attività casearia appartenenti a differenti specie.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di starter per l'industria lattiero-casearia; produzione di vaccini.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.<br />
Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.<br />
Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.<br />
70
Titolo del progetto<br />
Italiano: Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale<br />
Inglese: Study on sourdough microflora for baked products.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Claudia Picozzi, Ileana Vigentini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Batteri lattici, lieviti, impasti acidi, tracciabilità<br />
Lactobacillus, yeast, sourdough<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I prodotti da forno a lievitazione naturale costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. La<br />
maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri<br />
(L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento delle peculiari proprietà<br />
sensoriali ed una prolugata shel-life. La possibilità di identificare le specie microbiche anche<br />
dopo il trattamento di cottura costituisce un potente strumento di tracciabilità per la tutela della<br />
tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali di trasferimento genico è stato investigato.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Collezione di ceppi di lieviti, batteri lattici e batteriofagi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di starter, produzione di enzimi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.<br />
Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.<br />
Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.<br />
71
Titolo del progetto<br />
Italiano: Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico<br />
Inglese: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Ileana Vigentini, Claudia Picozzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Parole chiave<br />
Vino, lieviti<br />
Wine, yeast<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo studio del ruolo e la conoscenza della biodiversità dei microrganismi presenti nelle operazioni<br />
di vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei<br />
prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento di tracciabilità lungo la<br />
filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambientale di lieviti e batteri<br />
sono oggetto delle ricerche più recenti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Collezione di ceppi di lieviti e batteri lattici.<br />
<strong>Innovazione</strong> di tecniche enologiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di starter, produzione di coadiuvanti per enologia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.<br />
Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284-<br />
008-9310-x.<br />
Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).<br />
72
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle<br />
caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />
Inglese: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration<br />
processes for product valorisation.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Gabriella Giovanelli (gabriella.giovanelli@unimi.it)<br />
Ernestina Casiraghi, Nicoletta Sinelli<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Caratterizzazione di mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto di trattamenti di osmodisidratazione<br />
ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento di derivati ad umidità relativa intermedia<br />
con elevate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti<br />
di osmodisidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti<br />
ai frutti) si studierà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti<br />
dal punto di vista nutrizionale e sensoriale, anche con metodi innovativi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica<br />
dei Prodotti Agricoli (Mi)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Mirtilli IMF con elevate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgidità), di attività antiossidante<br />
e di stabilità che li rendono adatti al consumo tal quale, oltre che come ingrediente per<br />
preparazioni complesse.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione di<br />
produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908<br />
N. Sinelli, A. Spinardi, V. Di Egidio, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.<br />
G. Giovanelli. (2007) Proceedings of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).<br />
73
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />
Inglese: Development of novel apple products fortified with green tea<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Vera Lavelli (vera.lavelli@unimi.it)<br />
William Kerr, Claudia Vantaggi, Mark Corey<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Parole chiave<br />
Tè verde; mela; fortificazione<br />
Green tea; apple; fortification<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il tè verde è uno degli agenti dietetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento<br />
di molte malattie, proprietà attribuite all’elevato contenuto di flavanoli. In una prima fase<br />
la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto di prodotti disidratati e ad umidità intermedia<br />
a base di mela e tè verde, lo studio della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro<br />
patologie umane e la definizione di un modello predittivo della stabilità ossidativa e del colore.<br />
Lo studio prosegue con l’obiettivo di sperimentare la fortificazione con tè verde di altri frutti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello predittivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in mele disidratate e a umidità<br />
intermedia.<br />
Possibili applicazioni<br />
La fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini di produzione mondiale, è una<br />
prospettiva di innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità di assumere<br />
regolarmente contenuti elevati di flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato di salute.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
V. Lavelli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.<br />
V. Lavelli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.<br />
M. Corey, W. Kerr, V. Lavelli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt Lake City, 2009.<br />
V. Lavelli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.<br />
74
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante<br />
mulino a sfere<br />
Inglese: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Cioccolato, raffinazione, viscosità<br />
Chocolate, refining, viscosity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La fase di raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri<br />
sovrapposti. Recentemente, per soddisfare le esigenze di piccoli produttori, è stato proposto l’impiego<br />
del mulino a sfere. Il gruppo di ricerca si è occupato soprattutto di studiare gli effetti dell’impiego<br />
di tale impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti di alcune<br />
variabili di formulazione. Ci si è inoltre occupati di ottimizzare il processo al fine di minimizzare<br />
il tempo di raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche di disegno sperimentale.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Packint (Milano)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi di lavorazione ed i parametri<br />
fisici del cioccolato.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo di raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.<br />
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.<br />
Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli<br />
Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.<br />
75
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta<br />
gluten-free<br />
Inglese: Optimization of ingredients and processing parameters for the production of gluten-free<br />
bread and pasta<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Carola Cappa<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura<br />
Gluten free products, rheology, ultrastructure<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si focalizza sulla messa a punto di formulazioni (amidi, sfarinati di pseudocereali, farine<br />
di riso e di mais, idrocolloidi e fibre alimentari) e sulla definizione di tecnologie di trasformazione<br />
in grado di garantire un prodotto gluten-free di elevata qualità. La sperimentazione prevede anche<br />
l'applicazione di tecniche di analisi d’immagine per la definizione delle caratteristiche macroscopiche<br />
dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei<br />
fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione di matrici non-convenzionali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pasta gluten free di buona qualità in cottura, pane gluten free di elevata sofficità e limitata tendenza<br />
al raffermimento; messa a punto di metodiche idonee alla valutazione di matrici gluten-free.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione di formulazioni e di processi gluten free.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int.<br />
Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European<br />
Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.<br />
76
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning<br />
Inglese: Novel membranes based on electrospun nanofibers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Saverio Mannino (saverio.mannino@unimi.it)<br />
Matteo Scampicchio, Alessandra Arecchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Nanofibre, membrane, sensori<br />
Nanofiber, membrane, sensors<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro elevata porosità ed ampia area superficiale.<br />
L’elettrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà di materiali<br />
anche biologici. Lo scopo principale è quello di produrre membrane con questa tecnologia<br />
basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o edibili (proteine, carboidrati e<br />
lipidi). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellule, etc.) miglioreranno<br />
le loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo di nuove membrane per la realizzazione di nuovi agenti di rilascio, sensori bioelettronici<br />
o “active food packaging”.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sensori, packaging, agenti di rilascio di molecole biologiche attive.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. Electrochemistry Communications. - ISSN<br />
1388-2481 (2008)<br />
M. Scampicchio et al. - In: Electroanalysis. - ISSN 1040-039S.<br />
Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 1722-<br />
6996 19:4( 2008) pag 31<br />
77
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con<br />
madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />
Inglese: Optimization of the ingredients and of the baking process for the production of<br />
sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Cereali minori, pseudocereali, pane<br />
Minor cereals, pseudocereals, bread<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto riguarda l'uso in panificazione di madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea<br />
di ricerca di grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento delle proprietà<br />
nutrizionali e ad un rallentamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla<br />
strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza di diverse tipologie di<br />
sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto di polisaccaridi non-amido), amaranto e grano<br />
saraceno (ricchi di costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,<br />
Dr. R. Schoenlechner, BOKU<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto di un protocollo per la panificazione di matrici non convenzionali. Uso alternativo<br />
di farine ottenute da cereali soffiati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.<br />
Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.<br />
Schoenlechner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco<br />
(USA).<br />
78
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali<br />
Inglese: Non-conventional sweet products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Alimenti non convenzionali, intolleranza, struttura<br />
Non-conventional food, intolerance, structure<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le industrie alimentari studiano continuamente la formulazione di nuovi prodotti non convenzionali,<br />
importanti per persone con specifiche diete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la<br />
definizione della formulazione di questi alimenti avviene spesso mediante approcci dettati dalla<br />
sola esperienza. Il gruppo di ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura di prodotti<br />
dolciari non convenzionali (es. budini per intolleranti al lattosio o allergici alle proteine del<br />
latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella letteratura scientifica.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione di prodotti dolciari non convenzionali<br />
(ottimizzazione di metodi di reologia empirica e fondamentale, Image Analysis, microscopia).<br />
Possibili applicazioni<br />
Individuazione degli ingredienti più idonei alla produzione di prodotti dolciari non convenzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of different milk substitutes on the pasting, rheological<br />
and textural properties of puddings. Proceedings of the International Symposium on Food<br />
Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18.<br />
79
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />
Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Parole chiave<br />
Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />
Oenology, fermentations, bioethanol<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />
di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica di<br />
lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />
Biomolecolari e Biotecnologie<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di<br />
seconda generazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains under<br />
wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />
80
Titolo del progetto<br />
Italiano: Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse<br />
alimentare<br />
Inglese: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Diego Mora (diego.mora@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade<br />
Lactic bacteria, metabolism, food-grade mutant<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo di questa ricerca è quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche di microrganismi<br />
di interesse alimentare attraverso approcci di ingegnieria metabolica anche mediante l'ottenimento<br />
di mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento delle performance di fermentazione e delle attitudini tecnologiche di microrganismi<br />
di interesse alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.<br />
Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.<br />
Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.<br />
Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.<br />
81
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare<br />
condizioni di processo industriali)<br />
Inglese: : Pasta-making processes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Gabriella Bottega, Alessandra Marti.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pasta secca, diagrammi di essiccazione, semola<br />
Dried pasta, drying diagrams, semolina<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli impianti-pilota di pastificazione del DISTAM permettono di simulare, in ogni fase, le condizioni di<br />
processo applicate su linee industriali. E' possibile produrre sia formati lunghi che corti.<br />
L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare diagrammi a<br />
bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umidità del prodotto è monitorata in continuo come<br />
variazione del peso rilevato da una cella di carico. Il centro sperimentale possiede anche un impianto<br />
per la produzione di paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lodigiano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La flessibilità degli impianti pilota di pastificazione permette di produrre pasta a partire sia da<br />
semola che da formulazioni arricchite con ingredienti funzionali e di essiccare con diagrammi ad<br />
alta o bassa temperatura al fine di indurre modificazioni macromolecolari di diversa entità.<br />
Possibili applicazioni<br />
Comprensione delle relazioni tra condizioni di processo/struttura delle macromolecole/qualità in<br />
cottura/disponibilità di nutrienti della pasta. Ottimizzazione di formulazioni interessanti per proprietà<br />
nutrizionali e funzionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />
Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Traditional Italian products from wheat and other starchy<br />
flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wiley Ltd, New York<br />
82
Titolo del progetto<br />
Italiano: Progettazione di alimenti/ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />
Inglese: Structure design for Tailor Made Foods and Ingredients<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie di formilazione<br />
Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo della ricerca è la produzione di tailor-made foods, alimenti disegnati ad hoc con proprietà<br />
specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)<br />
all’indagine sull’influenza del processo di produzione e della formulazione sulla struttura e sulle<br />
proprietà chimico-fisiche e sensoriali di nuovi ingredienti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione<br />
di ingredienti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche<br />
predeterminate.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
- film edibili per il controllo della migrazione di umidità nei prodotti multifasici<br />
- carrier a base di polisaccaridi per la veicolazione di pricipi attivi/composti di interesse<br />
<strong>tecnologico</strong> in prodotti formulati.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>Innovazione</strong> di prodotto e riposizionamento di prodotti già esistenti con miglioramento della<br />
shelf-life (film edibili) e con riduzione dell'impatto <strong>tecnologico</strong> per la ritenzione/rilascio di sostanze<br />
"delicate" (aromi, pricipi di intersse nutrizionale, ingredienti ) nei prodotti formulati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Proceedings 8° CISETA. CD rom<br />
Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:<br />
Processing and Innovation,CD rom<br />
Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429<br />
83
Titolo del progetto<br />
Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />
Inglese: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Luisa Torri<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Parole chiave<br />
Fotodegradazione, fotossidazione, packaging<br />
Photodegradation, photooxidation, packaging<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Si è avviato uno studio della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati.<br />
Un’indagine presso la GDO ha permesso di identificare quali sorgenti luminose siano<br />
impiegate per illuminare i prodotti alimentari e di selezionare le lampade da adottare durante le<br />
prove di shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumentale per valutare l’efficacia<br />
schermante dei materiali di confezionamento, realizzando in seguito uno screening delle prestazioni<br />
dei diversi film plastici in commercio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sciennze Gastronomiche Pollenzo, AMB PACKAGING srl<br />
San Daniele<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Metodologie analitiche, protocolli di esposizione per test di conservazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Studi di shelf-life accelerata, nuovi materiali di confezionamento, prodotti sensibili alla luce.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245<br />
Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532<br />
Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.<br />
84
Titolo del progetto<br />
Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo<br />
scambio di umidità<br />
Inglese: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro Lamiani<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi di umidità con l’ambiente, che determinano<br />
variazioni di texture e più in generale di qualità. Le scelte di packaging, l'estensione della<br />
conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità di prevedere e modellare<br />
la conservazione dei prodotti, in ambienti a diversa umidità relativa e temperatura. La ricerca<br />
in atto spazia su diversi alimenti ed ha anche la finalità di mettere a punto metodologie di<br />
valutazione della qualità e di modellazione degli scambi di umidità.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: RDE company srl Società di Ingegneria<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli di previsione della shelf-life, dispositivi di rilevazione di parametri sensibili, nuove soluzioni<br />
di confezionamento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Prodotti da forno tradizionali e vegetali disidratati<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90<br />
Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203<br />
Del Nobile, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300<br />
85
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio<br />
alimentare<br />
Inglese: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Stefano Farris, Laura Introzzi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità<br />
Barrier material, packaging, sustainability<br />
Parole chiave<br />
Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità<br />
Barrier material, packaging, sustainability<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo della ricerca e' quello di sviluppare sottili strati (coatings) con elevate performance di<br />
barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici di origine naturale ed inorganica<br />
(struttura ibrida). In questo modo è possibile ottimizzare il packaging attualmente presente sul<br />
mercato, implementando le performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità di<br />
materiale. Non meno importante, la possibilità di ottenere una struttura performante senza l'utilizzo<br />
di molecole di origine petrolifera.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prototipi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore di degradazione primario.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126<br />
86
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni<br />
nell'imballaggio alimentare<br />
Inglese: Development of a sealant from biomacromolecules for food packaging applications<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />
Stefano Farris, Laura Introzzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità<br />
Bio-seal, packaging, sustainability<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo di una nuova soluzione di imballaggio, attraverso la<br />
combinazione ‘sintetico/naturale’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a<br />
partire da macromolecole naturali (proteine, lipidi, polisaccaridi), che possa essere depositato sui<br />
comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni<br />
nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine di sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre<br />
la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prototipi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Settore gelati e snacks.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396<br />
Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,<br />
friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:<br />
10.1002/pts.826<br />
87
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità<br />
ossidativa del prodotto finito<br />
Inglese: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted<br />
products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Parole chiave<br />
Nocciole, tostatura, ossidazione<br />
Hazelnut, roasting, oxidation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La tostatura delle nocciole è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la<br />
texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo stadio, provoca<br />
una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibile all’ossidazione nel<br />
corso della conservazione. Il gruppo di ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione<br />
di un processo "two steps", la cui finalità principale è quella di ottenere un prodotto a più<br />
lunga conservazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole, con ottenimento di un prodotto finito più<br />
stabile durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo di tostatura "two steps".<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende che tostano frutta secca e<br />
vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabile durante la conservazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and<br />
Agricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007.<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.<br />
88
Titolo del progetto<br />
Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali<br />
Inglese: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Parole chiave<br />
Gelato, sorbetto, probiotici<br />
Ice cream, sherbet, probiotics<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Vengono studiati gli effetti di differenti ingredienti, additivi e/o variabili di processo sulle caratteristiche<br />
chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, le ultime<br />
ricerche hanno riguardato lo studio della sopravvivenza di microrganismi probiotici in un gelato<br />
prodotto con diverse concentrazioni di zuccheri e grassi e la possibilità di sostituire gli stabilizzanti<br />
normalmente impiegati nella formulazione di sorbetti con polpa di caco, naturalmente ricca<br />
di pectine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: IVTPA (Milano)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione di un gelato probiotico non fermentato, che preserva un elevato numero di microrganismi<br />
anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione di una formulazione di sorbetto<br />
priva di stabilizzanti aggiunti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le formulazioni messe a punto sono direttamente trasferibili alla produzione artigianale di gelati<br />
e sorbetti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and<br />
Innovations. Naples, 24-26 September 2007.<br />
Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.<br />
Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.<br />
89
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di<br />
preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro<br />
Inglese: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
TECNOLOGIA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Farro medio; selezione; trasformazione<br />
Emmer; breeding; processing technology<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli studi condotti ad oggi sulle proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitudine alla trasformazione<br />
del farro medio (Triticum dicoccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali differenze per i<br />
numerosi genotipi considerati. Le esperienze di caratterizzazione di popolazioni miste di Triticum<br />
dicoccon Schrank costituiscono gli stadi fondamentali di conoscenza utili al fine di documentare<br />
le tappe di filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della<br />
pasta alimentare.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di caratteristiche di composizione di varietà selezionate di farro medio dal punto<br />
di vista sensoriale e nutrizionale, con riferimento alle proprietà reologiche degli sfarinati derivati.<br />
Ottimizzazione di processi di decorticazione-perlatura e di macinazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di preparazioni alimentari di farro 100%, considerate come alternativa parallela ma<br />
nutrizionalmente differenziata rispetto a quella delle tradizionali produzioni di pasta di semola di<br />
grano duro.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).<br />
M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)<br />
M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).<br />
M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008<br />
90
2.2 QUALITA’ E<br />
SICUREZZA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
91
Titolo del progetto<br />
Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della<br />
pasta fresca all’uovo<br />
Inglese: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Cristina Alamprese (cristina.alamprese@unimi.it)<br />
Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi<br />
Parole chiave<br />
Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura<br />
Fresh pasta, texture, cooking behavior<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il gruppo di ricerca si occupa da alcuni anni dello studio delle caratteristiche della pasta fresca<br />
all'uovo, soprattutto dal punto di vista strutturale e del comportamento in cottura, cercando anche<br />
di stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione<br />
è rivolta all’influenza dell’ingrediente uovo e del trattamento di pastorizzazione, che è<br />
obbligatorio per legge nel caso di paste fresche preconfezionate.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Conoscenza approfondita delle caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri<br />
di formulazione e di processo che le influenzano; produzione di analoghi gluten-free della<br />
pasta fresca.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende produttrici di pasta fresca<br />
all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri di processo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025<br />
Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.<br />
93
Titolo del progetto<br />
Italiano: Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata<br />
con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi<br />
Inglese: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with<br />
traditional and non-destructive methods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Nicoletta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinardi, Ilaria Mignani, Susanna Buratti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR<br />
Blueberrry, apple, FT-NIR and FT-IR<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Ottimizzazione delle condizioni di shelf-life e riflessi delle modalità di conservazione, con particolare<br />
riferimento ad atmosfere modificate sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche di frutti<br />
a diversa deperibilità (mirtilli, mele) mediante utilizzo di tecniche tradizionali e innovative quali<br />
spettroscopia FT-NIR, naso elettronico, image-analysis.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuazione delle condizioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e<br />
medio termine di frutta; miglioramento delle caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;<br />
metodiche analitiche non distruttive per la valutazione della qualità dei frutti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione di produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo<br />
della qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen<br />
storage. Proc. CIGR, 2007.<br />
94
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti<br />
alimentari e dei processi di trasformazione<br />
Inglese: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to<br />
monitor food processing<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Nicoletta Sinelli, Valentina Di Egidio<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Spettroscopia NIR e MIR, metodi innovativi, autenticità di prodotto<br />
NIR and MIR, new methods, authenticity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo<br />
degli alimenti e per il monitoraggio delle trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.<br />
Sono stati sviluppati modelli di classificazione di oli extra vergini e di mieli in funzione dell’origine<br />
e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto di sostanze nutraceutiche di alcuni prodotti<br />
ortofrutticoli. Mediante tecniche spettroscopiche sono stati studiati alcuni processi fermentativi<br />
(lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life di prodotti freschi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli di regressione per la stima quantitativa di costituenti degli alimenti. Metodi di classificazione<br />
per l'individuazione di prodotti autentici. Monitoraggio di processo con sistemi rapidi, non<br />
distruttivi e "in-line".<br />
Possibili applicazioni<br />
Metodi veloci per il controllo di qualità. Valorizzazione di produzioni tipiche. Controllo di processo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.<br />
N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.<br />
N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.<br />
95
Titolo del progetto<br />
Italiano: Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di<br />
prodotti alimentari<br />
Inglese: Innovative methods for shelf-life studies<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />
Sara Limbo, Nicoletta Sinelli, Luisa Torri<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico<br />
Shelf-life, NIR and MIR, electronic nose<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Studio del decadimento qualitativo dei prodotti alimentari mediante tecniche innovative, non<br />
distruttive e rapide. Le tecniche classiche di indagine basate sulla valutazione di indicatori specifici<br />
del decadimento qualitativo (variazione di pH, di composizione, di struttura, di caratteristiche<br />
sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici,<br />
e caratterizzate da rapidità di esecuzione, limitata invasività e possibile applicazione<br />
"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico e analisi di immagine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapidità, non invasività della matrice analizzata, possibilità<br />
di essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life di numerosi prodotti freschi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Mercato dei prodotti freschi; sviluppo di prodotti ad estesa shelf-life.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011<br />
Di Egidio et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted.<br />
Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.<br />
96
Titolo del progetto<br />
Italiano: Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area<br />
mediterranea<br />
Inglese: Detection of dried dairy ingredients in traditional cheeses of the Mediterranean area<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />
Fabio Masotti, Luisa Pellegrino, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Formaggi tradizionali, ingredienti lattieri essiccati<br />
Traditional cheeses, dried dairy ingredients<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'utilizzo di ingredienti lattieri in polvere per standardizzare la composizione del latte e aumentare<br />
la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto di acceso dibattito. La tecnologia<br />
di produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego di tali ingredienti con notevole<br />
vantaggio economico. La determinazione nei formaggi di idonei marker molecolari (es. furosina,<br />
lisinoalanina) ha finora consentito di riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte naturale<br />
nel caso di Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dei livelli di furosina e lisinoalanina caratteristici di alcuni formaggi tradizionali in funzione<br />
della tecnologia produttiva.<br />
Protocollo analitico per la distinzione di Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da<br />
prodotti di imitazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Controllo della genuinità di prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione collettiva, nei ristoranti,<br />
bar, pizzerie. Valorizzazione di formaggi tradizionali<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Resmini P., Pellegrino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484<br />
Resmini P., Pellegrino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193<br />
97
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />
Inglese: Specific and non-specific electrochemical sensors in food analysis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Stella Cosio (maria.cosio@unimi.it)<br />
Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Sensori electrochimici, electrochemical sensors<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca ha per obiettivo lo sviluppo di nuove metodologie in grado di soddisfare le attuali esigenze<br />
nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori elettrochimici, permettono di operare con<br />
sensibile riduzione di tempi e costi su un elevato numero di campioni rendendo più efficace il sistema<br />
di controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto di sensori specifici e array di sensori<br />
aspecifici (per gas e per liquidi rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività<br />
e capacità discriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sensori specifici e array di sensori aspecifici per liquidi e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti<br />
del campione, sufficientemente robusti ed in grado di specificare con buona precisione<br />
livelli di adulterazione, presenza di contaminanti e/o per l'individuzione di marker di processo.<br />
Possibili applicazioni<br />
L’individuazione di nuove metodiche più rapide e accurate, meno costose e di più semplice applicazione<br />
è di fondamentale importanza nelle indagini di routine per valutare parametri di qualità,<br />
per l’individuazione di frodi e, per la caratterizzazione sensoriale di prodotti alimentari tipici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327<br />
M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938<br />
E. Desimoni et al., Electroanal.(2006) 18 (3): 231-235<br />
M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210<br />
M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491<br />
98
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale<br />
Inglese: Molecular traceability of animal-derived products in Trentino region<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paola Crepaldi (Paola.Crepaldi@unimi.it)<br />
Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Tracciabilità; bovini; SNP<br />
Traceability; cattle; SNP<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nei territori dove esiste una forte tradizione dell’allevamento bovino e di produzione di specialità<br />
locali di origine animale, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo di un sistema di tracciabilità<br />
molecolare che leghi i prodotti di origine animale alle razze autoctone come la razza Rendena,<br />
tipiche di una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello di marcatori SNP (Single<br />
Nucleotide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date le differenze della pigmentazione<br />
nelle razze, come strumento di tracciabilià molecolare per i prodotti zootecnici monorazza.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Un pannello di marcatori SNP che consenta di identificare la razza di provenienza di animali e dei<br />
prodotti di origine animale.<br />
Possibili applicazioni<br />
Applicare la tracciabilità molecolare ai prodotti monorazza in modo da tutelare le esigenze di trasparenza<br />
e garanzia richieste dal mercato e di garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati<br />
come tradizionali e frutto di produzioni legate a realtà produttive locali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepaldi P (2009). Cattle breeds traceability<br />
using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />
99
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei<br />
formaggi tradizionali<br />
Inglese: Migration of flexible films components to traditional cheeses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />
Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pellicole estensibili, migrazione, formaggi DOP<br />
Flexible films, migration, PDO cheeses<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le pellicole estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento di formaggi porzionati, anche<br />
DOP. In funzione delle condizioni di conservazione e delle caratteristiche del formaggio, l’ampia<br />
superficie di contatto tra alimento e materiale plastico può favorire ed accelerare fenomeni di<br />
migrazione di componenti dalle PES ai formaggi. Lo studio vuole valutare sul formaggio tipico il<br />
tipo e i livelli di migrazione che si verificano in condizioni di conservazione che riproducono quelle<br />
di uso corrente.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione delle molecole nelle PES e nei formaggi.<br />
Individuazione delle condizioni di utilizzo che limitano/evitano la cessione di molecole.<br />
Indicazioni per la GDO in base alle quali orientare le scelte delle PES da utilizzare.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”<br />
lombarda. In questo contesto, lo studio vuole fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi<br />
tipici lombardi, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
100
Titolo del progetto<br />
Italiano:Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />
Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Jessica Capraro, Chiara Magni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Proteine di lupino, prodotti gluten-free;<br />
Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di<br />
modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />
di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati<br />
e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previsto<br />
anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />
si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni<br />
nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.<br />
Possibili applicazioni<br />
La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale<br />
per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il<br />
processo di produzione di alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />
101
Titolo del progetto<br />
Italiano: Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti<br />
Inglese: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />
Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Maturazione, qualità del frutto<br />
Ripening; fruit quality<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde modificazioni biochimiche e<br />
fisiologiche. Partendo dalle conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca<br />
in oggetto ha l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del proteoma nelle diverse fasi di maturazione,<br />
allo scopo di ottenere informazioni a livello traduzionale e post-traduzionale. L'analisi si<br />
prefigge inoltre di individuare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato<br />
la fase fenologica e la qualità del frutto di vite, pesca e ciliegia.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Marcatori del processo di maturazione<br />
Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />
Caratterizzazione di proteine.<br />
Possibili applicazioni<br />
Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186<br />
AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).<br />
AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389<br />
AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378<br />
102
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma<br />
durante la "shelf-life"<br />
Inglese: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetables during the<br />
shelf-life<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Antonio Ferrante (antonio.ferrante@unimi.it)<br />
Ilaria Mignani, Anna Spinardi, Livia Martinetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico<br />
NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La valutazione della shelf-life degli ortaggi baby leaf è una questione di crescente interesse per<br />
le aziende di produzione e commercializzazione alimentare. La messa a punto di un sistema non<br />
distruttivo di monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego di tecniche NIR/IR, luminometriche<br />
o a fluorescenza può permettere di stimare le caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi<br />
momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire di prevedere con<br />
precisione il tempo massimo di commercializzazione.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Lattiero Caseario di Lodi, Linea Verde di Manerbio<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato di conservazione di ortaggi della IV gamma<br />
e per verificare, a monte della produzione, le caratteristiche della materia prima impiegata.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il monitoraggio della qualità con metodi rapidi e non distruttivi può servire alle aziende di produzione<br />
e di commercializzazione per valutare lo stato di conservazione degli ortaggi da foglia della<br />
IV gamma.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.<br />
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />
103
Titolo del progetto<br />
Italiano: La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani<br />
Inglese: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Toma, tipizzazione molecolare<br />
Toma cheese, Microbiological characterization, Molecular typing<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone la definizione di una dettagliata carta di identità microbiologica di un prodotto<br />
caseario tipico del territorio della Provincia di Novara, ai fini di una valorizzazione della qualità<br />
globale del prodotto in relazione anche ai suoi legami con il territorio di produzione, attarverso<br />
l'impiego di indagini molecolari e metodi di typing.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Allestimento di una ceppoteca significativa di ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva<br />
della Toma del Mottarone; individuazione delle componenti microbiche direttamente coinvolte<br />
nel conferimento della qualità globale e unicità del prodotto.<br />
Possibili applicazioni<br />
La definizione della qualità microbiologica di un prodotto tradizionale di nicchia rappresenta per<br />
le aziende operanti nel settore un fondamentale strumento di garanzia con il quale documentare<br />
la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
In preparazione<br />
104
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi<br />
complessi<br />
Inglese: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a complex system<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone di saggiare nuove procedure di sanificazione di contenitori ad uso alimentare<br />
e di sviluppare nuove metodologie genetico-molecolari per la valutazione della salubrità di<br />
prodotti ittici freschi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: RDE Srl, Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo di un processo di sanificazione di contenitori di vetro ad uso alimentare mediante impiego<br />
di ozono in fase gassosa; ottenimento di un protocollo di monitoraggio dello sviluppo di<br />
microrganismi produttori di ammine biogene in prodotti ittici.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'mpiego di un metodo molecolare altamente specifico per la valutazione della presenza di<br />
microrganismi potenziali produttori di ammine biogene può consentire una più completa valutazione<br />
della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
105
Titolo del progetto<br />
Italiano: La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione<br />
e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti<br />
Inglese: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging<br />
contaminating bacterial ecotypes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Francesca Borgo, Giovanni Ricci<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Prodotti lattiero-caseari, tipicità<br />
Lactococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Studi di tipizzazione di ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva<br />
di formaggi tipici artigianali, con lo scopo di individuare per ogni ecotipo specifici fingerprint<br />
molecolari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori di patogenicità e virulenza.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Animale -Università Torino-Dip. Scienze<br />
degli Alimenti-Università di Udine<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Allestimento di una ceppoteca specifica; individuazione della potenziale patogenicità degli isolati;<br />
deteminazione del ruolo <strong>tecnologico</strong> attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità<br />
del prodotto.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'individuazione e lo studio approfondito di ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta<br />
nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo<br />
alla presenza di eventuali fattori di rischio per la salute dei consumatori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)<br />
J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007)<br />
Food Microbiol. 24, 752-758 (2007)<br />
Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)<br />
106
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere<br />
alimentari<br />
Inglese: Detection of VTEC in food chains<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />
Claudia Picozzi, Giorgio Volponi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare<br />
VTEC, foods, food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Escherichia coli è universalmente considerato un valido indicatore di contaminazione fecale nelle<br />
filiere alimentari essendo stabile ospite nel tratto intestinale degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,<br />
sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori di virulenza in grado di causare patologie<br />
anche gravi nel consumatore. La determinazione rapida e la tipizzazione genetica di VTEC<br />
(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base delle attività di prevenzione e degli studi epidemiologici<br />
per la tutela della sicurezza alimentare.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of<br />
Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Collezione di ceppi VTEC.<br />
Possibili applicazioni<br />
Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida di ceppi VTEC; produzione di vaccini.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.<br />
Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 6321-<br />
6325.<br />
107
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di<br />
prodotti artigianali di origine animale<br />
Inglese: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal<br />
food products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta.<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Microrganismi autoctoni, dinamica della popolazione<br />
Microbial population and dynamics<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo di “starter”, ma la trasformazione e<br />
maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si<br />
realizzano quei caratteri sensoriali tipici di ciascun prodotto. Diventa quindi necessario per la valorizzazione<br />
di questi prodotti studiarne l'ecosistema per selezionare ceppi che posseggano opportune<br />
proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto di vista<br />
igienico-sanitario.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La ricerca ha portato alla realizzazione di database che ha consentito il riconoscimento delle specie<br />
lattiche e non, coinvolte nella preparazione di formaggi di capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo<br />
per formaggi di origine bovina e continuerà con salumi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione di starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1<br />
Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Molecular Microbial Characterization by Culture-<br />
Indipendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.<br />
108
Titolo del progetto<br />
Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno<br />
del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />
Inglese: Microbiology of fruit and vegetables ready to use, identification of CCP and optimization<br />
of the process<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Indicatori di qualità, tempo di stabilità<br />
Quality indicators, ready-to-eat, stability time<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai indiscussa, si stanno diffondendo<br />
i prodotti base frutta le cui prospettive di sviluppo sono decisamente ottimistiche. La loro<br />
composizione (ricchezza di composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo<br />
sviluppo microbico, principale responsabile dei processi alterativi. Conoscere la composizione<br />
microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quindi necessario per stabilire<br />
dei tempi di conservazione, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati studiati i processi di lavorazione di due differenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno<br />
si sono effettuati contrrolli lungo la linea di produzione e identificato i vari microrganismi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità di effettuare delle previsioni mediante l'utilizzo<br />
di idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi di stabilità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
D'Egidio, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinaple by<br />
using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.<br />
Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.<br />
Ann.Microbiol. 57(1) 39-49<br />
109
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare<br />
Inglese: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Marco Frusca<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Fotocatalisi, attività antibatterica<br />
Photocatalysis, antibacterial activity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'imballaggio sempre di più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti<br />
alimentari. La possibilità di inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano<br />
rallentare i fenomeni alterativi di origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro<br />
è quindi quello di valutare la possibilità di trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica<br />
già utilizzate in altri settori industriali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attualmente è stata valutata la capacità di rallentare la crescita microbica da parte di prodotti forniti<br />
dall'azienda finanziatrice nei confronti di differenti microrganismi indici di qualità ed indici di<br />
sicurezza d'uso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Tale ricerca consentirebbe la messa a punto di materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi,<br />
ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life di alimenti sia a livello di distribuzione<br />
che domestico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
110
Titolo del progetto<br />
Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni<br />
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />
Inglese: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of<br />
workers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />
Mauro Scarpellini, Loredana Dioguardi, Elena Colombo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Contaminazione ambientale, tecnica luminescenza<br />
Environmental contamination, Bioluminometer<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La microflora presente nell'aria e che va a ricadere sulle superfici con le quali il prodotto viene a<br />
contatto possono influenzare negativamente la qualità finale del prodotto. Sono stati considerati<br />
differenti ambienti di lavoro in particolare ambienti a produzione artigianale quali: caseifici<br />
(alpeggio e fondovalle), prodotti IV gamma.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigianale sia estremamente critica. Nel<br />
settore caseario artigianale il lay-out del prodotto nonché la disposizione delle zone sono fondamentali.<br />
In generale tuttavia la situazione è apparsa confortante.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione di prodotti igienici e sicuri nell rispetto<br />
delle caratteristiche di tipicità dei prodotti artigianali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Dioguardi, Franzetti 2006.Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del<br />
nord Italia. Ind. al. 45:41-46.<br />
Dioguardi,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment<br />
and working conditions 3° IMEBE Palma di Maiorca settembre 2008.<br />
111
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco<br />
Inglese: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />
Carlo Pompei, Daniela Erba<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Frumento monococco; qualità nutr. e tecn.<br />
Einkorn; wheat; nutritional and technological quality<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo di questa linea di ricerca è di studiare la qualità nutrizionale e tecnologica del frumento<br />
monococco comparandolo con altre tipologie di frumento allo scopo di sviluppare una filiera di<br />
trasformazione per l'ottenimento di alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base di monococco<br />
e con alto valore nutrizionale.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lodigiano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il monococco dimostra un contenuto in proteine, carotenoidi, tocoli e microelementi superiore ad<br />
altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor<br />
tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione di pane, pasta e biscotti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi<br />
all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sulle diverse caratterisitiche di qualità<br />
in studio possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193<br />
Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305<br />
Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555<br />
Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448<br />
Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609<br />
Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075<br />
112
Titolo del progetto<br />
Italiano: Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del<br />
pomodoro e prodotti derivati<br />
Inglese: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />
Margherita Rossi, Carlo Pompei, Laura Franzetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Hygienic quality; egg; tomato<br />
Qualità igienica; uovo; pomodoro<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo di questa linea di ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità di ovoprodotti<br />
e conserve di pomodoro.<br />
La legislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti indici di controllo della<br />
qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve di pomodoro. Lo sviluppo<br />
di indicatori chimici che, a differenza delle analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello<br />
stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenziale.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato identificato l’uracile, una base azotata termostabile assente in uova e pomodoro che si<br />
forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi<br />
nei confronti dell’uridina, naturalmente presente in questi substrati.<br />
Possibili applicazioni<br />
La presenza di uracile è indice di utilizzo di materia prima di qualità igienica scadente e/o ricontaminazione<br />
durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello legislativo<br />
come parametro di controllo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297<br />
Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332<br />
Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355<br />
Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91<br />
113
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle<br />
industrie alimentari<br />
Inglese: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Lidia Limonta (lidia.limonta@unimi.it)<br />
Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Trappole, Triboli, monitoraggio<br />
Trap, Flour beetles, monitoring<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I Triboli sono fra i Coleotteri più frequenti nei locali di stoccaggio e trasformazione delle derrate.<br />
Le trappole attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli difficilmente forniscono<br />
un’indicazione sufficientemente precisa del livello di infestazione di un ambiente. In questa ricerca<br />
si vuole individuare il materiale più idoneo per la realizzazione di un prototipo di trappola, e<br />
testare la capacità di cattura attivandolo con diverse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le<br />
prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti di lavorazione delle derrate.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In laboratorio sono stati individuati il materiale con le caratteristiche migliori per favorire l'ngresso<br />
nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con<br />
la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quelle attualmente in<br />
commercio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53)<br />
Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla difesa antiparassitaria<br />
nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356-<br />
360.<br />
114
Titolo del progetto<br />
Italiano:Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali<br />
Inglese: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daria Patrizia Locatelli (daria.locatelli@unimi.it)<br />
Lidia Limonta, Massimiliano Stampini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano<br />
Parole chiave<br />
Fumigazioni, ozono, insetti<br />
Fumigation, ozone, insects<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro<br />
di metile nella disinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio<br />
trattando risone infestato da coleotteri e lepidotteri in una colonna prototipo con concentrazione<br />
di 600 ppm a 20±2°C per differenti periodi (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos di<br />
stoccaggio.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
In laboratorio con una concentrazione di 600 ppm di ozono si è ottenuto il 100% di mortalità di<br />
tutte le specie e degli stadi considerati con un tempo di contatto di tre ore.<br />
Possibili applicazioni<br />
Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibile applicazione anche ad altri tipi di derrate che<br />
attualmente sono trattate con bromuro di metile il cui uso è sempre più limitato.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored<br />
product insects. Proceedings of the 8th International Conference on Controlled Atmosphere<br />
and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.<br />
115
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale<br />
e aromatico<br />
Inglese: Quality evaluation of traditional and aromatic Italian rice varieties<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />
Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Riso, qualità in cottura, struttura<br />
Rice, cooking quality, texture<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La sperimentazione condotta su alcune varietà italiane di riso, sia tradizionali che aromatiche, ha<br />
portato ad una completa definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso metodiche di<br />
diversa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo<br />
cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni<br />
indici viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto di amilosio gioca un ruolo<br />
di primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione delle caratteristiche qualitative di varietà di riso e definizione del comportamento di<br />
gelatinizzazione-retrogradazione di farine di riso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto di un protocollo oggettivo di valutazione dell’alkali score, mediante tecniche di analisi<br />
d’immagine. Definizione di procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare le cinetiche<br />
di retrogradazione delle farine di riso, aspetto fondamentale per l'utilizzo in prodotti gluten-free.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.<br />
Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.<br />
Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.<br />
116
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />
Inglese: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat<br />
leafy vegetables<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Pietro Marino Gallina (pietro.marino@unimi.it)<br />
Antonio Ferrante, Livia Martinetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Nitrati, ortaggi baby leaf, asportazioni<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può<br />
provocare accumulo di nitrati nel prodotto edule, oltre all’inquinamento ambientale. Scopo del<br />
progetto è l’acquisizione di conoscenze utili per la redazione di razionali piani di concimazione<br />
degli ortaggi baby leaf per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo<br />
da ottimizzare la produzione sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde<br />
(Manerbio), Bonduelle (S.Paolo d'Argon)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Determinazione delle esigenze nutritive degli ortaggi baby leaf e protocolli per la loro coltivazione,<br />
sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto di vista<br />
quanti-qualitativo.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più razionale<br />
della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambientale e riduzione<br />
del contenuto di nitrati nel prodotto edule.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />
Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />
117
Titolo del progetto<br />
Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di<br />
trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative<br />
Inglese: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of<br />
innovative techniques<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />
Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, Alessandra Marti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano<br />
Parole chiave<br />
Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia<br />
Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Applicazione di tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti delle cariossidi e per il<br />
monitoraggio delle modificazioni molecolari che avvengono nel corso della trasformazione degli<br />
sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, studi di previsione delle caratteristiche<br />
della farina dagli spettri delle cariossidi); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,<br />
modificazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, elettronica e confocale (comprensione<br />
dei fenomeni coinvolti nei processi di trasformazione).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Alessandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria<br />
Corbellini (CRA S. Angelo Lodigiano)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Implementazione di tecniche rapide e non distruttive per il controllo di qualità e il monitoraggio<br />
dei processi.<br />
Possibili applicazioni<br />
Previsione delle caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti mediante tecniche spettroscopiche<br />
applicate al cereale in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e<br />
micro-strutturali di cereali e derivati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.<br />
Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.<br />
Food Agr., 87:839–846.<br />
118
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del<br />
comportamento in cottura della pasta<br />
Inglese: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Nicoletta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Qualità semola, qualità in cottura pasta<br />
Semolina quality, pasta cooking quality<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare metodi rapidi ed affidabili che possano rappresentare una valida<br />
alternativa agli attuali test di previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame<br />
della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema<br />
critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test<br />
sensoriale. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico di amido e proteine durante<br />
la cottura con differenti tecniche di indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />
Aziende private<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli<br />
spettri NIR dei corrispondenti campioni di granella. Questa tecnica sembra efficace anche per<br />
valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.<br />
Possibili applicazioni<br />
Classificazione grano duro e stoccaggio differenziato della granella in classi qualitative di diverso<br />
valore economico. Standardizzazione dei metodi di valutazione della qualità in cottura.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />
Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646-<br />
652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egidio M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.<br />
119
Titolo del progetto<br />
Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />
mediante il processo di decorticazione<br />
Inglese: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and<br />
wheat products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti<br />
Debranning, Wheat, By-product exploitation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone di verificare gli effetti positivi<br />
associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state individuate le<br />
condizioni di processo e le caratteristiche delle mole abrasive associate ad un’asportazione omogenea<br />
degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. La seconda parte degli studi è<br />
dedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti, individuando interventi fisici e biotecnologici efficaci<br />
per modificarne le caratteristiche macromolecolari.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />
Aziende private<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione di semola e farina di miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento<br />
rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione mediante trattamenti<br />
enzimatici per incrementare la frazione solubile.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del diagramma di macinazione con riduzione tempi di condizionamento e aumento<br />
rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quelle<br />
dei prodotti tradizionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)<br />
Bottega G, Cecchini C, D'Egidio M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int.,<br />
Pagani M.A., De Noni I., D’Egidio M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta<br />
quality. Roma, 19-20 Nov., 157<br />
120
Titolo del progetto<br />
Italiano: Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale<br />
Inglese: Immature wheat grains as functional ingredient<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />
Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche<br />
Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le più recenti indicazioni nutrizionali suggeriscono di aumentare il consumo di alimenti non raffinati<br />
quali fonti di carboidrati complessi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. La ricerca si propone<br />
di implementare le potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del<br />
frumento e altri cereali raccolti allo stadio di maturazione lattea. La granella immatura infatti, presenta<br />
una composizione peculiare, caratterizzata da elevate percentuali di FOS e proteine solubili<br />
e dalla mancanza di proteine di riserva in grado di formare glutine.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'assenza di proteine del glutine limita l’utilizzazione di farina di grano immaturo in % massime<br />
del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione di biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il<br />
50% degli sfarinati. Studi in vivo hanno dimostrato le effettive proprietà prebiotiche dei FOS.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di alimenti di base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (rallentata digeribilità<br />
dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubile proprietà prebiotiche).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. G. D’Egidio et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97<br />
M. G. D’Egidio et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131<br />
M. G. D’Egidio et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31<br />
121
Titolo del progetto<br />
Italiano: Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di<br />
prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento<br />
Inglese: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured<br />
ham at different PDO and their influence on consumers liking<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica Laureati<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Prosciutto crudo, Analisi sensoriale, Naso elettronico,<br />
Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Caratterizzazione dal punto di vista sensoriale e strumentale durante la stagionatura e come prodotto<br />
finitodi prosciutti crudi DOP ottenuti in base a differenti disciplinari di produzione. Il progetto<br />
prevede un approccio multi-disciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoriale<br />
anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, attività dell'acqua concentrazione<br />
in cloruri) e lo studio dell'evoluzione della componente volatile (naso elettronico) e<br />
dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Udine, Università di Firenze, Università di Modena<br />
e Reggio Emilia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione delle proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti<br />
testati. Verifica del ruolo delle componenti volatili dei prosciutti (valutate mediante naso elettronico)<br />
nel determinare la tipicità dei prodotti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa<br />
a punto di protocolli analitici e sensoriali per il controllo di qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
122
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP<br />
Inglese: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luisa Pellegrino (luisa.pellegrino@unimi.it)<br />
Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità<br />
PDO cheese, imitation cheese, consumer protection<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La difesa di un formaggio DOP dalle imitazioni richiede la combinazione di più parametri analitici<br />
che consentano la sua totale tracciabilità. Attraverso lo studio dei fenomeni chimico-fisici e biochimici<br />
che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono individuati i<br />
parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene studiato un opportuno metodo analitico<br />
e individuato un valore di riferimento che differenzi i DOP da formaggi similari. La possibilità<br />
di valutare l'età viene studiata per i formaggi DOP per i quali è specificata come elemento caratterizzante.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Consorzi di tutela di Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,<br />
Gorgonzola, Taleggio, MiPAF.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del<br />
Consorzio. Metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale.<br />
Possibili applicazioni<br />
La possibilità di accertare l'identità di un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti<br />
consente ai produttori di certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione<br />
collettiva, consumatori) e permette azioni di tutela da parte delle autorità preposte.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.<br />
Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605<br />
Pellegrino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)<br />
123
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di<br />
latti liquidi per la prima infanzia<br />
Inglese: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid<br />
infant formulas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luisa Pellegrino (luisa.pellegrino@unimi.it)<br />
Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Latti infanzia, danno termico, digeribilità<br />
Infant formula, heat damage, in vitro digestibility<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La qualità nutrizionale dei latti per l'infanzia dipende in parte dal danno termico indotto dal processo<br />
produttivo. Su produzioni industriali è stato studiato il contributo delle materie prime e l'effetto<br />
di alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico finale del prodotto e individuate<br />
alcune vie di contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta di oltre il<br />
100% rispetto al prodotto fresco. Si sta studiando come il danno termico influenzi la digeribilità<br />
proteica in vitro, la biodisponibilità di alcuni amminoacidi e la possibilità di rilascio di biopeptidi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industriale s.r.l., <strong>Regione</strong> Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico finale e di<br />
possibili interventi per il suo contenimento.<br />
Quantificazione dei livelli di danno termico che influenzano digeribilità proteica e rilascio di biopeptidi<br />
nei latti per la prima infanzia.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per modificare alcuni aspetti della tecnologia<br />
di produzione, al fine di minimizzare il danno termico delle formulazioni a base di latte<br />
per la prima infanzia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903.<br />
Pellegrino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).<br />
124
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi<br />
della qualità sensoriale<br />
Inglese: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of<br />
sensory quality.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Laura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />
Parole chiave<br />
instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la<br />
ricerca ha le seguenti finalità: 1) implementare tecniche combinate di analisi strumentale-sensoriale<br />
(es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione<br />
estraibile dalle analisi strumentali di proprietà fisiche dei prodotti alimentari mediante analisi statistica<br />
multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove<br />
varietà di mele da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari<br />
indici di texture.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San<br />
Michele all'Adige)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Protocolli di analisi fisica e protocolli di elaborazione di dati delle indagini strumentali.<br />
Possibili applicazioni<br />
<strong>Trasferimento</strong> nella R&D per l'innovazione di prodotto nelle funzioni aziendali di controllo qualità.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.<br />
Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems.Accepted.<br />
Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems 86: 52-59.<br />
125
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni<br />
Inglese: Fruit and vegetable products with reduced allergenic content<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Carlo Pompei (carlo.pompei@unimi.it)<br />
Oreste Vittore Brenna<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Allergia; alimenti vegetali ipoallergenici<br />
Allergy; ipoallergenic vegetable foods; OAS<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo della ricerca è quello di modificare la tecnologia di produzione di alcuni derivati della frutta<br />
e degli ortaggi con l’obiettivo di eliminare la proteina a basso peso molecolare (Lipid Transfer<br />
Protein, LTP) responsabile della Sindrome Orale Allergica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è<br />
possibile ottenere derivati di diverso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati di pomodoro,<br />
ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche di<br />
ipoallergenicità e con caratteristiche sensoriali non dissimili dai prodotti tradizionali.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Produzione sperimentale a livello industriale di passata di pomodoro e nettare di pesca ipoallergenici.<br />
Possibili applicazioni<br />
I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.<br />
Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.<br />
Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.<br />
Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.<br />
Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.<br />
Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41<br />
126
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore<br />
dell'active packaging<br />
Inglese: Biotechnological production of sakacin A, molecule to be employed in active packaging<br />
technology<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Manuela Rollini (manuela.rollini@unimi.it)<br />
Matilde Manzoni, Alida Musatti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
DiSTAM, Sezione Microbiologia Industriale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Sakacina A, batteriocina, disegno sperimentale<br />
Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha previsto la messa a punto di un processo bio<strong>tecnologico</strong> per la produzione e la purificazione<br />
di sakacina A su scala applicata. L’impiego di un disegno fattoriale ha consentito di valutare<br />
l’influenza di alcuni parametri e le rispettive interazioni. E’ stato selezionato un biopolimero<br />
adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo di Listeria in prodotti alimentari<br />
RTE.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E' stato messo a punto un processo bio<strong>tecnologico</strong> per l'ottenimento di sakacina A. E' stata condotta<br />
l'incorporazione in un biofilm e challenge test su prodotti alimentari di origine carnea, che<br />
ne hanno validato l'utilizzo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Active packaging.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).<br />
Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).<br />
127
Titolo del progetto<br />
Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte<br />
dell’alimento nella frittura ad immersione<br />
Inglese: Deep-fat frying: studies on the role and stability of natural antioxidants and on the<br />
factors affecting oil uptake of foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio<br />
Antioxidants, frying, oil uptake<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo scopo è studiare i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione<br />
ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo studio della stabilità<br />
durante la frittura di tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in diversi oli vegetali raffinati<br />
ha permesso di definire il ruolo antiossidante di questi composti in relazione al grado di<br />
insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado di degradazione raggiunto<br />
dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello di adsorbimento dell'olio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo di contatto mediante analisi<br />
d'immagine, quale indice globale di degradazione dell'olio durante la frittura.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione del processo di frittura per la produzione di alimenti a ridotto tenore di olio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.<br />
Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.<br />
128
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle<br />
uova e degli ovoprodotti<br />
Inglese: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional<br />
properties of eggs and egg products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />
Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />
Parole chiave<br />
Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione<br />
Egg product, functional properties, composition<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le uova e gli ovoprodotti sono ingredienti cardine che contribuiscono alla struttura e alle caratteristiche<br />
sensoriali di molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità delle uova e degli<br />
ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto di indagine presso il DiSTAM.<br />
La ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un<br />
ruolo nell’influenzare la composizione e le proprietà tecnologiche delle uova, a partire dalle condizioni<br />
di allevamento delle ovaiole fino ai processi di trasformazione in ovoprodotti.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva di tocoferoli,<br />
carotenoidi, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto delle metodologie per la valutazione reologica<br />
di albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e <strong>tecnologico</strong> per le industrie<br />
utilizzatrici di ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano le potenzialità e si trovano impreparate<br />
ad intervenire al sorgere di problematiche imputabili a tale ingrediente.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.<br />
Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.<br />
Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,<br />
05, 103-104.<br />
Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.<br />
129
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla<br />
Inglese: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Sandrucci (anna.sandrucci@unimi.it)<br />
Luciana Bava, Alberto Tamburini, Maddalena Zucali<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Qualità del latte, carica batterica<br />
Milk quality, bacterial count<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla<br />
stalla nei riguardi dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza delle differenti<br />
fonti di contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento<br />
del tank di refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umidità ambientale;<br />
la messa a punto di un sistema di diagnosi basato sull’impiego combinato di specifiche analisi<br />
microbiologiche e di strumenti elettronici per l’individuazione delle fonti di contaminazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Santangiolina Latte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze delle<br />
Produzioni Alimentari CNR, DIPAV<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il prodotto principale del progetto sarà rappresentato da un sistema di diagnosi rapida per l'individuazione<br />
delle principali fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla.<br />
Possibili applicazioni<br />
La disponibilità di un sistema rapido di diagnosi delle fonti di contaminazione del latte alla stalla<br />
potrà consentire ad allevatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte di far fronte rapidamente<br />
alle eventuali situazioni di innalzamento della carica batterica del latte di massa.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bava et al. Sci. e Tecn. Lattiero-Casearia (2008) 59, 339-343<br />
Morandi et al. Lait (2005) 85, 181-192<br />
Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783<br />
130
Titolo del progetto<br />
Italiano: Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimeri<br />
Inglese: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />
Sara Savoldelli<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata<br />
Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Con il Protocollo di Montreal è stato eliminato il bromuro di metile. Sono stati messi a punto strumenti<br />
tecnici per la sostituzione del bromuro di metile nel settore del post-raccolta. In particolare<br />
si tratta di: impiego di CO2; impiego di azoto; frigoconservazione; disinfestazione con alte temperature;<br />
microonde; polveri inerti; tecniche di “lotta integrata”; utilizzo di nuovi formulati antiparassitari;<br />
utilizzo di un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni<br />
automatiche a tempo.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio<br />
e del Mare<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
E’ possibile prescindere dall’uso del bromuro di metile. Tra le diverse possibilità applicative devono<br />
essere privilegiate le più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si<br />
è in grado di fornire, a richiesta, indicazioni e assistenza tecnica in merito.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Difesa antiparassitaria di magazzini di stoccaggio di cereali.<br />
- Disinfestazione di molini e industrie alimentari in genere.<br />
- Difesa di derrate conservate da attacchi da insetti, acari e roditori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of<br />
two-year practical application. Proceedings 8th International Conference on Controlled<br />
Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.<br />
131
Titolo del progetto<br />
Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti<br />
in contenitori ad uso alimentare<br />
Inglese: Identification of organic contaminants in food containers<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza<br />
Food containers, contaminant, food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto prevede l’applicazione di tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione<br />
di composti indesiderati in varie tipologie di contenitori destinati a cottura e/o trasporto di<br />
alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non<br />
è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Studio delle problematiche di cessione di sostanze organiche in diverse fasi di utilizzo di contenitori<br />
per alimenti.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo di valutazione di conformità/non<br />
conformità all'utilizzo di contenitori destinati al contatto con alimenti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />
F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)<br />
132
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza nello<br />
studio di prodotti alimentari di larga distribuzione<br />
Inglese: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Alimenti; qualità; sicurezza<br />
Food; quality; safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto prevede la definizione di criteri integrati da adottare per la verifica di significatività delle<br />
risposte e dei referti che le Società GDO ricevono da parte di fornitori esterni di servizio analitico.<br />
Il tutto al fine di svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al<br />
fine di dimensionare e razionalizzare le richieste rivolte dalle Società stesse ai fornitori di servizio.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La ricerca analitica è rivolta alla conferma di correlazione esistente fra gli standard di qualità, valore<br />
intrinseco delle derrate ed entità dei prezzi al consumo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Progetti innovativi in tema di preparazione di alimenti che rispondano ad esigenze di carattere<br />
socio-economico e nutrizionale, il tutto con largo raggio di credibilità scientifica.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, Bulletin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).<br />
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).<br />
M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />
F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).<br />
133
Titolo del progetto<br />
Italiano: Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />
Inglese: Identification of quality control and food safety indicators in flavourings.<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare<br />
Flavourings, quality control, food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca prevede l’applicazione di nuovi criteri di formulazione di aromi che rispondano a innovative<br />
logiche di qualità e di sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche<br />
avanzate al fine di identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)<br />
e di identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che<br />
possono essere presenti in formulati aromatizzanti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Select Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L'attività di ricerca è diretta alla realizzazione di formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche<br />
di qualità e sicurezza d'uso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione di certifcazione di prodotto (aromi certificati).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).<br />
M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).<br />
M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).<br />
M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).<br />
134
Titolo del progetto<br />
Italiano: <strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />
di semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food<br />
Inglese: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods<br />
destined to "food" and "non food" industry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Semilavorati; controllo qualità; sicurezza<br />
Semi-finished goods; quality control; food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione di formulati che possano vantare caratteristiche<br />
di qualità e sicurezza di buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione di<br />
problematiche oggi emergenti nel settore delle erbe e delle spezie per quanto attiene alla eventuale<br />
presenza di inquinanti e/o di principi attivi di limitata sicurezza d’uso per le applicazioni alimentari.<br />
Per i semilavorati utilizzati in trasformazione di alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica<br />
di utilizzo di additivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L’attività di ricerca è diretta alla realizzazione di semilavorati aromatizzati e non aromatizzati<br />
destinati alle industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare<br />
riferimento agli aspetti di sicurezza alimentare o di impiego non-food.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione di semilavorati prodotti secondo principi di efficienza, di qualità e di sicurezza.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006)<br />
M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008)<br />
M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).<br />
135
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena<br />
Inglese: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />
Monica Bononi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità<br />
Balsamic vinegar; food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’attività di ricerca si inquadra sia nella problematica della sicurezza che in quella della verifica della<br />
qualità merceologica degli aceti balsamici di Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della<br />
messa a punto di metodiche analitiche atte alla identificazione di micro- e macro-elementi con<br />
possibili implicazioni di ordine tossicologico e di qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Acetaia Bellei di Bellei Luigi & Figli - Casoni di Rivarino (Mo)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Studio della frazione volatile attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed<br />
identificazione di sostanze aromatiche caratterizzanti.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione di giudizio di conformità/non<br />
conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi di distribuzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).<br />
F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />
M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).<br />
136
Titolo del progetto<br />
Italiano: Determinazione di micotossine in alimenti<br />
Inglese: Mycotoxin occurrence in foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Angela Vecchio (angela.vecchio@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Aflatossine, ocratossina A, alimenti<br />
Aflatoxins, ochratoxin A, foods<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Tra le varie micotossine, metaboliti secondari fungini, le aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono<br />
fra le maggiormente diffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research<br />
on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato<br />
i tenori massimi in diversi alimenti. Gli studi hanno permesso di valutare i livelli di micotossine<br />
in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono<br />
prendendo in considerazione altre derrate alimentari.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Studi di Palermo<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione dei livelli di assunzione di micotossine tramite la dieta e confronto con i valori di<br />
Tolerable Weekly Intake indicati dai diversi comitati scientifici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196<br />
Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77<br />
Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514<br />
Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023<br />
137
Titolo del progetto<br />
Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />
Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />
Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
QUALITA’ E SICUREZZA<br />
Parole chiave<br />
Funghi tossinogeni, micotossine<br />
Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai<br />
cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto<br />
concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui<br />
isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />
e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche.<br />
In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di<br />
varie sostanze nel contenimento dei danni.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />
potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare<br />
il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />
Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.<br />
138
2.3 GESTIONE<br />
ALIMENTAZIONE<br />
139
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea<br />
Inglese: Traditional European Union Food<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />
Stefanella Stranieri, Laura Carraresi, Alessia Cavaliere<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Marketing, PMI, industria alimentare, UE<br />
Marketing, SMEs, Food Industry, EU<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il DEPAAA collabora al capitolo “Metodi per migliorare le capacità di mercato e l’organizzazione<br />
della filiera per i prodotti alimentari tradizionali” (WP5). La crescente globalizzazione rende difficile<br />
per le PMI di prodotti alimentari tradizionali stare sul mercato accanto alle grandi imprese. Si<br />
vuole quindi sviluppare uno strumento di valutazione delle capacità di marketing delle PMI per<br />
capire i punti di debolezza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si dirigerà<br />
alla valutazione della competitività delle PMI considerando le risorse interne e la redditività.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chorleywood<br />
Institute (HU), e altri 32 partners.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Attraverso un'indagine diretta, sono state valutate le capacità di gestione del marketing, sono<br />
stati individuati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Auto-valutazione delle capacità di gestione del marketing delle PMI mediante lo strumento sviluppato.<br />
Organizzazione di corsi e seminari di aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per<br />
le PMI.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Banterle A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities<br />
of Traditional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.<br />
(Editors) ISBN 978-3-932887-96-3.<br />
Banterle A., Gellynck X. (Editors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.<br />
141
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili<br />
economiche e socio-demografiche<br />
Inglese: The social and economic determinants of obesity through econometric models<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />
Alessia Cavaliere<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Obesità, BMI, modelli econonometrici<br />
Obesity, BMI, econometric models<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'eccesso di peso è considerato un fattore determinante per le malattie non trasmissibili, in particolare<br />
diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori. Lo studio si pone come obiettivo<br />
quello di analizzare attraverso l’utilizzo di modelli econometrici le relazioni tra i tassi di obesità e<br />
alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso<br />
la quale si è predisposto un questionario su un campione di consumatori lombardi, che ha assunto<br />
la funzione di database per correlare i livelli di obesità con alcune variabili socio-economiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Dai primi risultati è emerso che il problema dell’obesità tende ad essere più rilevante tra le categorie<br />
più svantaggiate, ad esempio tra le persone più anziane, con livelli di istruzione più bassi,<br />
con bassi livelli di knowledge nutrizionali e nelle aree con reddito pro-capite più basso.<br />
Possibili applicazioni<br />
Programmare piani per la prevenzione dei “disordini” alimentari; superando la logica di interventi<br />
a livello di singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel<br />
suo insieme, frutto di diverse determinanti di natura sociale, economica e psicologica.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cavaliere A., Banterle A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th<br />
Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,<br />
http://ageconsearch.umn.edu/handle/44324.<br />
142
Titolo del progetto<br />
Italiano: Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione<br />
Inglese: New forms of food supply chains governance and transaction costs<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />
Stefanella Stranieri<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Coordinamento verticale, Costi di transazione<br />
Vertical coordination, Transaction costs<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’introduzione di sistemi di certificazione<br />
volontari sul coordinamento verticale delle filiere agro-alimentari in chiave di costi di<br />
transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come delle istituzioni in grado di variare l'efficienza<br />
degli scambi fra i soggetti economici delle filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca<br />
è, quindi, quello di riuscire a trovare una cornice di riferimento che guidi le imprese del sistema<br />
agro-alimentare a selezionare le certificazioni secondo un criterio di efficienza economica.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Kent Business School<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La moltitudine di standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate delle<br />
nuove forme istituzionali. La teoria dei costi di transazione può essere considerato un approccio<br />
di riferimento per orientare in maniera efficiente le scelte organizzative delle imprese agro-alimentari.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Imprese del settore agricolo, indiustria alimentare e distribuzione.<br />
- Arricchimento del dibattito politico sulle modalità di intervento all'interno del sistema<br />
agro-alimentare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
1) Banterle A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.<br />
2) Banterle A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331.<br />
3) Banterle A., Stranieri S., Baldi L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.<br />
69-78.<br />
143
Titolo del progetto<br />
Italiano: Studio di modelli gestionali per la ristorazione<br />
Inglese: Studies of management model for food-service<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />
Roberto Beghi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Parole chiave<br />
Gestione, modelli, ristorazione<br />
Management, model, food-service<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca prevede di applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestionale al settore della<br />
ristorazione con lo scopo di ottimizzare le fasi di progettazione degli impianti impiegati in questo<br />
ambito. Sono studiate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (dimensionamento ottimale<br />
del numero di pasti in fuzione della tipologia, studio del dimensionamento ottimale di pizzerie<br />
da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottimale di un self<br />
service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza di crescita culturale del settore.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Metodologie modellistiche a supporto della progettazione di realtà ristorative.<br />
Possibili applicazioni<br />
Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione delle metodologie oggettive che supportano<br />
la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi<br />
di ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
R. Guidetti, A. Montanari (2007), La Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,<br />
Atti del XXXIV Congresso Nazionale della SINU, “La nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”.<br />
Riccione (RN), 8-10 novembre<br />
144
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi energetica delle industrie alimentari<br />
Inglese: Energy Analysis of food industries<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />
Roberto Beghi, Valentina Giovenzana<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Analisi energetica, industria alimentare, ambiente<br />
Energy Analysis, food industries, environment<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo del progetto A-POWER è quello di mettere a punto ed applicare una metodologia di analisi<br />
energetica per l'industria alimentare con lo scopo di identificare eventuali criticità nella gestione<br />
dell'energia nelle realtà che sono oggetto della ricerca. I dati di riferimento sono dedotti sia<br />
dalla letteratura specifica sia dalle BAT FDM (Best Availables Techniques - Food, Drink and Milk,<br />
agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibile definire interventi reali (introduzione di<br />
inverter, uso di motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per le industrie coinvolte.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera di Commercio<br />
di Milano)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La ricerca porta ad identificare una metodologia di analisi energetica specifica per il settore alimentare<br />
che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi di lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti<br />
con valenza energetica, ecc.).<br />
Possibili applicazioni<br />
Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità di impiego ai fini<br />
energetici dei materiali di scarto dal processo produttivo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,<br />
CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.<br />
145
Titolo del progetto<br />
Italiano: Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari<br />
Inglese: Influence of memory and emotions in food choice<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
M. Laureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Parole chiave<br />
Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoriale<br />
Food choice, Memory, Sensory perception<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La memoria alimentare è un tipo di memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,<br />
inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gradimento.<br />
Tali informazioni, sotto forma di ricordi, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà<br />
quel prodotto o un prodotto simile per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria<br />
svolge un ruolo fondamentale nella scelta di un alimento. L’obiettivo di questo progetto è di<br />
valutare come le caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano<br />
sul gradimento.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;<br />
INRA-Dijon Francia.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati hanno evidenziato che le caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in<br />
maniera inconscia, vengono memorizzate. La capacità di memorizzazione degli alimenti sembra<br />
essere influenzata dal fattore gradimento ma non dall'età dei consumatori.<br />
Possibili applicazioni<br />
Implicazioni sul comportamento di acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a<br />
punto di nuove strategie di marketing.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99<br />
M. Laureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282<br />
M. Laureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />
146
Titolo del progetto<br />
Italiano:Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />
Inglese: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
M. Laureati, M. Trezzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- Milano<br />
Parole chiave<br />
A.sensoriale, Celiachia,Prod. senza glutine<br />
Sensory analysis, Coeliac disease, Gluten-free products<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Dato il continuo aumento di consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante<br />
studiare la messa a punto di nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore<br />
anche da un punto di vista sensoriale. Obiettivo di questo lavoro è stato quindi la caratterizzazione<br />
sensoriale e chimico-fisica di differenti tipi di pane senza glutine. L'identificazione delle principali<br />
variabili sensoriali di pane privo di glutine può essere di aiuto nella messa a punto di nuovi<br />
prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità di un'ulteriore ricerca<br />
degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in generale, destinati ai consumatori<br />
celiaci.<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto di nuovi prodotti da forno privi di glutine con caratteristiche sensoriali sempre più<br />
simili ai prodotti da forno tradizionali già presenti sul mercato italiano e mondiale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Pagliarini et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />
147
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi<br />
sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />
Inglese: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and<br />
chemestesis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />
A. Bassoli, M. Laureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Accettabilità, Percezione sensoriale, Chemestesi<br />
Acceptability, Sensory perception, Chemestesis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il crescente interesse per lo studio della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato<br />
dal fatto che le industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca di nuovi composti<br />
da impiegare come additivi. Accanto allo studio della persistenza sensoriale di dolcificanti<br />
isovanillici, recentemente sono stati studiati i descrittori sensoriali di un infuso di foglie di Perilla,<br />
una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente molecole attive coinvolte nella<br />
percezione di sensazioni chemestetiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Korea Food<br />
Research Institute, Seul.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di nuove formulazioni alimentari reali addizionate delle diverse molecole (dolcificanti)<br />
e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.<br />
Messa a punto di un laboratorio permanente di studio di formulazioni gastronomiche italianecoreane.<br />
Possibili applicazioni<br />
Impiego delle molecole in campo alimentare e farmaceutico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.<br />
M. Laureati et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />
A. Bassoli et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />
A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z<br />
148
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie<br />
degenerative<br />
Inglese: Use of biosensors within a multidisciplinary approach for the study of degenerative<br />
disease prevention through diet<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />
Patrizia Riso<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori<br />
Nutrition, vasoactive compounds, biosensors<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Lo studio consiste nello sviluppo di biomarker in grado di misurare variazioni di tipo strutturale e<br />
funzionale indotte da trattamenti dietetici mirati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.<br />
In particolare si interessa all’applicazione di biosensori per l’analisi della funzionalità delle arterie<br />
in modelli animali e nell’uomo in funzione di trattamenti dietetici specifici.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University<br />
of Maine<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di componenti/alimenti con proprietà vasoattive.<br />
Sviluppo di protocolli dieteticii capaci di migliorare le proprietà funzionali delle arterie.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo del know-how per la formulazione di nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Orleans.<br />
149
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />
Inglese: Integrated analysis and planning criteria for food industry<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguardi, Laura Franzetti, Marina Mastropietro<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Parole chiave<br />
Industria agro-food, disegno integrato, sicurezza alimentare<br />
Agro-food industry, integrated design, food safety<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La presenza di normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire delle priorità nelle scelte<br />
progettuali.<br />
In particolare, è importante individuare materiali e tecnologie costruttive in grado di minimizzare<br />
lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente di lavoro per i suoi riflessi<br />
sul benessere degli operatori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. di Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,<br />
Univ. di Catania<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
- Modelli progettuali ottimizzati;<br />
- Modelli di inserimento territoriale degli opifici;<br />
- Valorizzazione e miglioramento della qualità delle produzioni;<br />
- Miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza;<br />
- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti di controllo.<br />
Possibili applicazioni<br />
- Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici individuati;<br />
- Messa a punto di manuali di autocontrollo per le aziende che ne sono sprovviste;<br />
- Linee guida sulla progettazione e gestione di nuove strutture relative agli indirizzi produttivi esaminati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sangiorgi F. Dioguardi L.(2006) PRIN 2003 La progettazione integrata nell’industria alimentare.<br />
Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.<br />
Dioguardi L., Franzetti L. (2006) Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe<br />
nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146<br />
150
Titolo del progetto<br />
Italiano: La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />
Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />
Loredana Dioguardi, Laura Franzetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Formaggi, prodtotti di montagna, produzione<br />
Cheese, mountains' produce, cheese making<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'Italia è ricca di prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Tale obiettivo<br />
si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che<br />
caratterizzano le aree di montagna. In particolare, le carenze riscontrate sono dovute alla non<br />
conoscenza degli aspetti applicativi legati alla applicazione delle normative sull'igiene e sicurezza.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
GESTIONE<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,<br />
logistiche, di marketing e di tracciabilità della filiera tradizionale per il miglioramento quali-quantitativo<br />
della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione di banche dati.<br />
Possibili applicazioni<br />
Individuzione di strategie di sviluppo territoriale, di nuove linee produttive alternative, riorganizzazione<br />
aziendale e territoriale, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei<br />
costi, introduzione di layout e impianti più appropriati per le realtà studiate.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Dioguardi L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in<br />
mountain areas. e Dioguardi L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic<br />
quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSA-<br />
SHWA 15-17Set.<br />
151
2.4 NUTRIZIONE<br />
E NUTRACEUTICA<br />
ALIMENTAZIONE<br />
153
Titolo del progetto<br />
Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali<br />
Inglese: Bioactive compounds from food plants and traditional food<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Angela Bassoli (angela.bassoli@unimi.it)<br />
Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Parole chiave<br />
Bioactive compounds, taste, TRP<br />
Composti bioattivi, sapore, TRP<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tradizionale italiana ed estera<br />
contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni<br />
recettori delle famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo alle proprietà gustative ma ad altre bioattività<br />
interessanti quali l'attività insetto-repellente o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione).<br />
Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento di nuovi principi<br />
bioattivi di interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Composti bioattivi con attività specifica sui recettori delle sensazione gustative e della chemestesi<br />
delle famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi<br />
di percezione della nocicezione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Additivi alimentari (composti sapidi, inibitori o modificatori del gusto); composti attivi sul chemical<br />
sensing (es. insetticidi, insetto-repellenti, nematocidi) e sulla nocicezione (es. analgesici);<br />
estratti naturali di piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, dietetico, agrario.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Bassoli et al., Chemistry and Biodiversity, 2008, 5, 1184-1194.<br />
A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).<br />
154
Titolo del progetto<br />
Italiano: Peptidi bioattivi di derivazione casearia<br />
Inglese: Bioactive peptides of dairy origin<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Bonomi (francesco.bonomi@unimi.it)<br />
Stefania Iametti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Peptidi bioattivi, proteine, industria casearia<br />
Bioactive peptides, proteins, dairy industry<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si è proposto l'isolamento di peptidi bioattivi da reflui di diversi processi di caseificazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,<br />
BS; CRA-ILC, LO<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente di proteine e peptidi con<br />
attività biologica interessanti dal punto di vista nutrizionale, farmacologico, e per altre applicazioni<br />
industriali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Nutraceutica, supplementazione alimentare, antimicrobici naturali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.<br />
Biopolymers (2007) 86, 57-72.<br />
A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,<br />
(2007) 90, 532-540<br />
155
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul<br />
tratto gastrointestinale<br />
Inglese: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />
D.Erba, Canzi, Zanchi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestinale;<br />
Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra dieta poiché<br />
promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della colesterolemia,<br />
la modulazione dei livelli ematici di glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica,<br />
favorendo lo sviluppo di microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo studio si<br />
propone di verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali di nuove formulazioni arricchite con<br />
fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestinale e sul suo ecosistema microbiobico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi di Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore di Piacenza<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />
Claims.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733<br />
Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33<br />
Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.<br />
156
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante<br />
Inglese: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Alessio Scarafoni, Alessandro Consonni, Mariarosa Lovati<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione<br />
Soybean; hypolipidemic protein; overexpression<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le proteine di soia sono da tempo considerate efficaci agenti di controllo della lipidemia ed in particolare<br />
della colesterolemia. L'identificazione della catena polipeptidica della subunità alfa' della<br />
beta-conglicinina di soia responsabile di questa attività biologica in cellule modello ha portato al<br />
clonaggio ed alla sovraespressione in lievito di alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono<br />
in direzione della verifica della attività di questi frammenti in modelli animali, della comprensione<br />
del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato di attività.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Cloni di Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipeptidica alfa' di soia.<br />
Frammenti polipeptidici purificati.<br />
Anticorpi specifici.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il controllo delle concentrazioni ematiche dei lipidi nell'uomo è fondamentale nella prevenzione<br />
e trattamento delle iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti di numerose<br />
malattie cardiocircolatorie.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)<br />
C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155<br />
M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339<br />
157
Titolo del progetto<br />
Italiano: Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino<br />
Inglese: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />
Alessio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Parole chiave<br />
Proteina di lupino, glicemia, insulina<br />
Lupin protein, glycaemia, insulin<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella medicina tradizionale i semi di lupino sono da tempo descritti come prodotto antidiabetico,<br />
ma fino ad ora non è stata individuata la molecola responsabile di questo effetto. La conglutina<br />
gamma, proteina del lupino in grado di interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima candidata.<br />
Per questo motivo sono state realizzate prove da carico di glucosio in ratti pretrattati con<br />
conglutina gamma. Inoltre mioblasti di topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare<br />
un'eventuale azione insulino-mimetica della proteina.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità Nutrizione-<br />
Metabolismo Osp. S. Raffaele<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le prove da carico di glucosio hanno dimostrato che la somministrazione orale di conglutina<br />
gamma induce una significativa riduzione dei valori di glucosio nel sangue. La stimolazione di<br />
mioblasti di topo con la proteina induce l'attivazione della cascata di chinasi tipica dell'insulina.<br />
Possibili applicazioni<br />
Possibile impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e delle malattie insulinocorrelate.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650<br />
Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521<br />
158
Titolo del progetto<br />
Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni<br />
Inglese: Metabolic effects of isoflavones intake<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daniela Erba (daniela.erba@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Isoflavones; antioxidant; human health<br />
Isoflavoni; antiossidanti; salute umana<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. La<br />
loro rilevanza per l'uomo risiede sia nella capacità di legarsi ai recettori estrogenici endogeni che<br />
nella possibile attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro<br />
che in soggetti sani supplementati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro<br />
delle possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipidico, glicemico,<br />
osseo) in soggetti sani.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti<br />
sani supplementati con alimenti a base di soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono<br />
in fase di elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'assunzione degli isoflavoni, esercitando diverse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante),<br />
può contribuire a mantenere lo stato di salute, in particolare nelle donne in post-menopausa.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.<br />
Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284<br />
Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45<br />
159
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione<br />
con l'ospite<br />
Inglese: Molecular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Simone Guglielmetti (simone.guglielmetti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Parole chiave<br />
Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione<br />
Probiotic bacteria, immunomodulation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo di questa ricerca è quello caratterizzare a livello molecolare i microrganismi probiotici<br />
e di valutare i meccanismi di interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare<br />
attenzione nei riguardi della loro attività immunostimolante.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Questa ricerca si propone di migliorare la formulazione di preparati alimentari a base di probiotici<br />
o di proporre nuovi prodotti innovativi a base di batteri probiotici con manifestate proprietà<br />
immunostimolanti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.<br />
Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.<br />
Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.<br />
160
Titolo del progetto<br />
Italiano: Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />
Inglese: Evaluation of functional properties of typical and new foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />
Patrizia Riso<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Proprietà funzionali salute, interventi dietetici<br />
Functional properties, health, nutritional studies<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto consiste nella validazione, mediante studi di intervento dietetico su gruppi di volontari,<br />
delle proprietà funzionali e salutistiche di specifici alimenti e/o componenti di interesse nutrizionale.<br />
A tale scopo si prevede la valutazione di diversi biomarker di funzione o attività correlati<br />
a specifiche malattie cronico-degenerative.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
La dimostrazione delle proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare<br />
la definizione di claim salutistici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.<br />
Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.<br />
Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.<br />
Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.<br />
161
Titolo del progetto<br />
Italiano: Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />
Inglese: Evaluation of satiating properties of typical and new foods<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />
Patrizia Riso<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Parole chiave<br />
Alimenti, sazietà, appetito<br />
Foods, satiety, appetite<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali degli alimenti giocano un ruolo importante nel<br />
modulare i meccanismi di controllo dell'appetito. La formulazione di alimenti nuovi può quindi<br />
prendere in considerazione anche la loro capacità di influenzare i consumi alimentari. Il progetto<br />
consiste nella valutazione delle proprietà sazianti di specifici alimenti su gruppi di volontari appositamente<br />
arruolati. A tale scopo si effettua il rilevamento delle sensazioni soggettive correlate<br />
all'assunzione di cibo e la valutazione oggettiva dei consumi alimentari.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alimenti e formulazioni alimentari con definite proprietà sazianti o appetizzanti.<br />
Possibili applicazioni<br />
Formulazione di alimenti che rispondono a particolari esigenze di gruppi di popolazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Berti C, Riso P, Brusamolino A, Porrini M. Brit J Nutr 2005;94:850-858.<br />
Berti C, Riso P, Porrini M. J Am Coll Nutr 2008;00(0)<br />
162
Titolo del progetto<br />
Italiano: Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />
ossidativo in soggetti anziani<br />
Inglese: Evaluation of the antioxidant status of a sample of elderly subjects following<br />
interventions with diets poor or rich in natural antioxidant compounds<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paolo Simonetti (paolo.simonetti@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche - Sezione Nutrizione<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Oxidative stress, Markers, Elderly subjects<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Diversi studi dimostrano che sostanze antiossidanti, assunte con la dieta, sono in grado di modulare<br />
lo stress ossidativo e ritardare il declino cognitivo. Obiettivo è effettuare uno studio di intervento<br />
con diete ricche e povere di antiossidanti in un gruppo di soggetti anziani e monitorare le<br />
concentrazioni plasmatiche di vitamine antiossidanti, carotenoidi, folati, betaina; negli eritrociti i<br />
livelli di glutatione, l’attività della glutatione perossidasi e superossido dismutasi; nelle urine le<br />
quantità di isoprostani e 8-oxo-2’-desossiguanosina.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip Scienze Sanitarie Applicate-Dip Medicina Interna Terapia<br />
Medica-UNIPV;Dip Sanità Pubblica-UNIPR<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Individuare specifici biomarkers dell’invecchiamento e la loro correlazione con interventi dietetici.<br />
Capire se un miglioramento qualitativo della dieta con alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti<br />
corrisponda a un miglioramento dello stato ossidativo e dei markers legati all'invecchiamento.<br />
Possibili applicazioni<br />
Suggerire corretti comportamenti alimentari per ridurre il rischio di stress ossidativo ed invecchiamento<br />
precoce nella popolazione anziana.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Turconi G., Simonetti P., Brusamolino A., Martini D., Rondanelli M., Cuzzoni G., Ricevuti G., Roggi<br />
C., Cena H. Potenziale antiossidante in un gruppo di pazienti affetti da malattia di Alzheimer -<br />
SINU - Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale – Roma, Italy, December 11-<br />
12, 2008<br />
163
Titolo del progetto<br />
Italiano: Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la<br />
daidzeina nel composto bioattivo equolo<br />
Inglese: Identification of intestinal microbiota able to convert daidzein in the bioactive<br />
compound S-equol<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Paolo Simonetti (paolo.simonetti@unimi.it)<br />
Enrica Canzi<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Daidzein; Equol; Metabolism<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Valutare la capacità di produrre equolo in donne pre- e menopausa effettuando test di fermentazione<br />
in vitro in anaerobiosi su campioni fecali. Studiare la componente microbica intestinale<br />
responsabile della biotrasformazione procedendo alla selezione e caratterizzazione, mediante<br />
test fisiologici e molecolari, di colture microbiche miste e pure attive nella conversione della daidzeina<br />
e/o della DHD in equolo. Studiare in vivo il metabolismo della daidzeina verificando a livello<br />
plasmatico ed urinario la capacità di produrre S-equolo e gli altri intermedi di trasformazione.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima della capacità della popolazione di produrre S-equolo partendo da daidzeina assunta oralmente.<br />
Determinazione della cinetica plasmatica della daidzeina e dei suoi metaboliti.<br />
Indentificazione di colture microbiche in grado di trasformare la daidzeina in equolo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Identificazione di ceppi batterici con potenzialità probiotiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
The role of diet in the metabolism of daidzein by human faecal microbiota sampled from Italian<br />
volunteers<br />
C Gardana, E Canzi, P Simonetti. J Nutr Biochem 2008, doi.org/10.1016/j.jnutbio.2008.08.006<br />
164
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />
(Vaccinium corymbosum L.)<br />
Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Spinardi (anna.spinardi@unimi.it)<br />
Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />
sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />
(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />
nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />
degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />
in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.<br />
ALIMENTAZIONE<br />
NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini<br />
(Sondrio)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali<br />
e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico<br />
e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento<br />
dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />
Technology 50:31-36.<br />
Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />
Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />
165
166<br />
3. AMBIENTE
3.1 TERRITORIO,<br />
TECNOLOGIA,<br />
ENERGIA<br />
AMBIENTE<br />
167
Titolo del progetto<br />
Italiano: Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del<br />
Sud d’Italia<br />
Inglese: Decision support systems to manage water resources at irrigation district level in<br />
Southern Italy using remote sensing information<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Acutis (marco.acutis@unimi.it)<br />
Ettore Bernardoni, Alessia Perego<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Gestione risorse idriche, GIS, modelli<br />
Hydric resource management, GIS; cropping systems model<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto intende sviluppare un approccio metodologico integrato, per l'ottimizzazione delle risorse<br />
idriche in comprensori meridionali caratterizzati da sistemi colturali irrigui ad alto valore aggiunto, che<br />
possa essere utile alle autorità preposte alla pianificazione territoriale.<br />
Il supporto decisionale che si intende produrre si basa su: telerilevamento da satellite, modelli di simulazione<br />
e sistemi Informativi Geografici (GIS) per la gestione dei parametri di tipo distribuito riguardanti<br />
clima, suolo, sistemi colturali di un determinato territorio, loro regionalizzazione e mappatura.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A. - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti<br />
Caldo-Aridi. Bari<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (modello AQUATER) che integri dati colturali e<br />
pedoclimatici, assimilando nel modello le informazioni derivanti da satellite e interfacciandolo<br />
con il GIS, i cui dati saranno spazializzati geostatisticamente individuando così aree omogenee.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Possibili applicazioni<br />
Possibilità di stimare settimanalmente su scala territoriale i consumi idrici colturali, correggendo<br />
i bilanci idrici con i dati satellitari utilizzando il modello AQUATER. Ciò permette di prevedere situazioni<br />
di emergenza idrica aumentando l'efficacia nella pianificazione degli interventi irrigui.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Acutis M., Rinaldi M., Mattia F., Perego A., 2008. Integration of a crop simulation model and remote<br />
sensing information. Proceedings of International Symposium on Crop Modeling and Decision<br />
Support, 19-22 April, Najing ( China ), pdf. 8029.<br />
169
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici<br />
Inglese: Production of bio-hydrogen and renewable energy from husbandry wastes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Barbara Scaglia; Andrea Schievano<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Sezione di Chimica Agraria - Dip. Produzioni Vegetali<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Idrogeno, energie rinnovabili, biomasse<br />
Hydrogen, renewable energy, biomasses<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto mira a studiare e ottimizzare un sistema di produzione di idrogeno e metano basato<br />
su un innovativo processo di fermentazione anaerobica a due stadi, alimentato con sottoprodotti<br />
agricoli quali reflui zootecnici e biomassa. L’interesse per la fermentazione a due stadi separati,<br />
rispetto alla classica generazione anaerobica di biogas, si giustifica, oltre che per la significativa<br />
produzione di bio-idrogeno nella prima fase del processo, per l’elevata resa di metano che si<br />
ottiene nella seconda fase. Sarà costruito un impianto pilota da installare presso l’azienda agricola<br />
sperimentale dell’Università degli Studi di Milano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano<br />
Sezione di Microbiologia Dip. Sc. Tecn. Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano<br />
Edison SpA Milano<br />
Rhön Energie Systeme Gehaus GmbH Gehaus (D)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati acquisiti nella ricerca permetteranno di quantificare l’incremento di energia<br />
prodotta dalla fermentazione a due stadi rispetto alla digestione anaerobica tradizionale e di valutare<br />
la sostenibilità economica di tale tecnologia, così come gli eventuali benefici ambientali.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'idrogeno prodotto nella fermentazione e opportunamente purificato, verrà utilizzato per alimentare<br />
una pila a combustibile PEM per la produzione di energia elettrica a “emissione zero” a livello<br />
aziendale. Verrà altresì sperimentato l’uso di un sistema di micro-cogenerazione basato su turbina<br />
a gas, alimentato da metano o da miscela metano/idrogeno.<br />
170<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Schievano, A. Tenca, R. Oberti, F. Adan, An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the<br />
use of digestate for process control. Atti di Ecomondo, 2008<br />
Partecipazione orale al HYdrogen – POwer THeoretical and Engineering Solutions International<br />
Symposium (Hypothesis 2009)
Titolo del progetto<br />
Italiano: Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e<br />
qualità del digestato<br />
Inglese: Nitrogen balance in the biogas production from organic manure and quality of digestate<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani(fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Digestione anaerobica; azoto; spettroscopia NMR<br />
Anaerobic digestion; nitrogen; NMR spectroscopy<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Monitoraggio del processo di digestione anaerobica in diversi impianti di scala reale operanti con<br />
diverse condizioni di processo (temperatura di esercizio, matrici utilizzate, ecc..), finalizzato a tracciare<br />
un quadro completo della mobilità dell’azoto. Studio delle caratteristiche fertilizzanti dei<br />
digestati finali e dell’evoluzione della componente organica a mezzo di 13 C CPMAS NMR.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I dati raccolti e la loro elaborazione statistica, dovrebbero permettere di tracciare un quadro attendibile<br />
e dettagliato della ripartizione dell’azoto nei flussi di materia che entrano ed escono in un<br />
impianto di digestione anaerobica, evidenziando eventuali possibilità d’intervento a basso costo<br />
per una migliore gestione dell’azoto attraverso i processi di digestione anaerobica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il controllo degli input ed output di azoto risultano essere fondamentali nell’applicazione a scala<br />
territoriale della Direttiva Nitrati. Inoltre, le caratteristiche spettroscopiche della componente<br />
organica dei digestati da utilizzarsi in agricoltura, forniscono utili informazioni circa il loro potenziale<br />
di mineralizzazione e quindi di disponibilità di elementi nutritivi, tra i quali, anche l’azoto.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
171
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biomasse per Biogas<br />
Inglese: Biomasses for Biogas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biogas; energia; digestione anaerobica<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’obiettivo del progetto è quello di fornire informazioni tecnico-economiche circa la filiera produttiva<br />
di energia da biogas in seguito a digestione anaerobica di colture vegetali energetiche ed altri<br />
scarti organici reperibili sul territorio lombardo.Il progetto si propone di perseguire tali obiettivi per<br />
mezzo di uno studio completo della filiera produttiva: 1) produzione delle biomasse energetiche<br />
vegetali e reperimento di biomasse di scarto; 2) produzione di biogas su scala di laboratorio e<br />
reale; 3) produzione di energia da biogas; 4) valutazione economica della filiera produttiva.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Monsanto s.p.a., Associazione Kiloverde<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima delle colture erbacee realizzabili nell’aerale di pianura lombarda e ruolo delle biomasse di<br />
scarto nella produzione di energia rinnovabile: aspetti economici, agronomici e rese energetiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di biogas ed energia in <strong>Regione</strong> Lombardia attraverso la valorizzazione delle biomasse<br />
di scarto.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Schievano et al., Bioresource Technology, (2008) 99, 8112–8117.<br />
172
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodi enzimatici per abbassare il “pour point” del biodiesel a base di olio di palma<br />
Inglese: Lowering the pour point of palm oil bio-diesel by enzymatic desaturation<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Silvia Salati, Roberto Pilu, Elena Cassani<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biodiesel, olio di palma, desaturasi<br />
Biodiesel, palm oil, desaturase<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli oli vegetali ricchi di acidi grassi monoinsaturi possono essere utilizzati come fonti rinnovabili,<br />
l’aumento della quantità di questi ultimi offre la possibilità di modificare le proprietà fisiche di oli<br />
vegetali. La via enzimatica rappresenta una valida alternativa, per abbassare la temperatura di<br />
solidificazione, ai metodi chimici e fisici comunemente utilizzati che possono causare variazioni<br />
nelle altre proprietà del biodiesel. Le ricerche proseguono in direzione della verifica dell’attività<br />
desaturasica di enzimi di origine vegetale sull’olio di palma.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Estrazione e purificazione di enzimi di origine vegetale in grado di desaturare gli acidi grassi dell'olio<br />
di palma.<br />
Possibili applicazioni<br />
Abbassare la temperatura di solidificazione del biodiesel a base di olio di palma attraverso l'utilizzo<br />
di metodi enzimatici.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
173
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie<br />
Inglese: Nanostructure biomasses modification for bioenergies production<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano, Marinella Broglia<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biocarburanti; nanostrutture; biomasse<br />
Biofuel; nanostructure; biomasses<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La composizione ultrastrutturale delle biomasse è un fattore fisico limitante l'attivà enzimatica e<br />
la sua modificazione attraverso attacchi chimici e metodi fisici ne può determinare un miglior utilizzo<br />
nel campo della produzione di bioenergie. Si intende quindi studiare gli effetti chimico-fisici<br />
dei trattamenti sulla composizione di biomasse di diversa origine.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Enea<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Valutazione delle modificazioni strutturali nelle biomasse.<br />
Possibili applicazioni<br />
Maggior facilità di trattamento delle biomasse nella produzione di bioenergia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Adani F., Salati S, Spagnol M., Tambone F., Genevini P., Pilu R and Nierop K. (2009). Nanometer<br />
scale structure of alkali-soluble bio-macromolecules of maize plant residues explains their recalcitrance<br />
in soil.Chemosphere (in press)<br />
174
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli<br />
da pesticidi<br />
Inglese: Study of the surfactant properties of humic acid and their application to decontaminate soils<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Fabrizio Adani, Barbara Scaglia<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Proprietà surfattanti, acidi umici, pesticidi<br />
Surfactant properties, humic acid, pesticide<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli acidi umici sono surfattanti di origine naturale in grado di favorire la solubilizzazione di molecole<br />
idrofobiche come i pesticidi. Il progetto intende valutare la capacità degli acidi umici estratti<br />
da biomasse di solubilizzare i pesticidi presenti in suoli contaminati.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Catania<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La ricerca ha prodotto già alcune pubblicazioni a livello internazionale e la nascita di nuove collaborazioni<br />
scientifiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione dei suoli da pesticidi permetterebbe<br />
la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche<br />
anch'esse inquinanti.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Montoneri E., Boffa V., Savarino P., Tambone F., Adani F., Micheletti L., Gianotti G., Chiono R.<br />
(2008). Use of biosurfactants from urban wastes compost in textile dyeing and soil remediation.<br />
Waste Management, in press.<br />
175
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione<br />
fotocalitica di acque inquinate da CrVI<br />
Inglese: Fotocatalysis remediation of water contaminated with CrVI using humic acid<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Fabrizio Adani, Barbara Scaglia<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Acidi umici, cromo esavalente, fotocalisi<br />
Humic acid, exavalent cromium, fotocatalysis remediation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La contaminazione da CrVI delle acque superficiali è di elevata pericolosità per la salute umana.<br />
Al momento è in studio la possibilità di ridurre il CrVI a CrIII per mezzo di processi fotocalitici.<br />
L'utilizzo di molecole con attività di scavenger permettere di aumentare l'efficienza del processo.<br />
Il progetto intende valutare la possibilità di utilizzo degli acidi umici, molecole di origine naturale,<br />
in sostituzione degli scavenger chimici al momento in uso.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica, UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione da cromo permetterebbe la diffusione<br />
della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse<br />
inquinanti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Quadri, G., Chen X., Jawitz, J., Tambone F., Genevini P.L., Faoro F., Adani F. (2008). Bio-based surfactant-like<br />
molecules from organic wastes: the effect of waste composition and composting process<br />
on surfactant properties and on the ability to solubilize tetrachloroethene (PCE). Environ. Sci. T<br />
176
Titolo del progetto<br />
Italiano: Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate<br />
Inglese: Evolution of organic matter of municipal solid waste in laboratory scale landfill<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Barbara Scaglia, Silvia Salati<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
MSW, discariche, impatto<br />
MSW, landfill, impact<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto intende studiare l'evoluzione della sostanza organica di rifiuti organici in reattori discarica<br />
di laboratorio. Il progetto prevede l'incubazione di rifiuti urbani con differente grado di stabilità<br />
biologica per 1 anno. Nel corso dell'incubazione i campioni di rifiuto saranno caratterizzati da<br />
un punto di vista biologico, chimico e fisico.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Sorain Cecchini Tecno<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibili applicazioni<br />
Lo studio dell'evoluzione delle sostanza organica in discarica permetterà di trovare relazioni tra<br />
l'emissione di gas serra (CH4), la tendenza delle discariche ad agire da sink di carbonio e le caratteristiche<br />
della sostanza organica.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Scaglia B. and Adani F. (2008). An index for quantifying the aerobic reactivity of municipal solid<br />
wastes and derived waste products. Sci Total Environm. , 394, 183-191.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
177
Titolo del progetto<br />
Italiano: Influenza della modificazione genetica sull’ultrastuttura del mais e possibili<br />
applicazioni nella produzione di bionergie e biocarburanti<br />
Inglese: Influence of genetic modification on maize ultrastucture and possible applications<br />
to bioenergies and biofuels production<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Salvatore Roberto Pilu<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. Produzione Vegetale, Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Modificazione genetica, bioenergia, ultrastruttura<br />
gneteic modification, bioenergy, ultrastructure<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si pone l'obiettivo di verificare l'influenza di modificazioni genetiche sulla ultrastruttura<br />
fisica delle piante di mais. Al medesimo tipo di coltura saranno apportate differenti modificazioni<br />
genetiche di tipo BM3, atte a ridurre il contenuto di lignina in favore della cellulosa. Saranno<br />
quindi fatti studi a livello di nano-scale per verificare variazioni di micro o meso porosità. La struttura<br />
chimica sarà studiata usando risonanza magnetica nucleare e analisi chimiche. Attraverso<br />
test biologici, si verificherà invece un'attesa variazione della degradabilità della sostanza organica.<br />
Risposte positive aprirebbero la strada a possibili applicazioni nella produzione di bio-carburanti<br />
di seconda e terza generazione da colture energetiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Possibile influenza della modificazione genetica (tipo BM3) sulla microstruttura, la composizione<br />
chimica e la degradabilità della sostanza organica della pianta del mais.<br />
Possibili applicazioni<br />
Miglioramento delle rese nell'utilizzo del mais per produzione di bio-fuels di seconda e terza<br />
generazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
178
Titolo del progetto<br />
Italiano: Monitoraggio degli odori nella stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani<br />
Inglese: Measurement of the potential odour emission during aerobic and anaerobic biostabilization<br />
processes of municipal solid waste<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Valentina Orzi, Barbara Scaglia, Giuliana D'Imporzano<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale, sezione Fisiologia<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biostabilizzazione, Naso elettronico, Composti ogranici volatili<br />
Bio-stabilization, Electronic Nose, Volatile Organic Compounds<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Negli ultimi 30 anni, gli odori provenienti da impianti per il trattamento dei rifiuti sono diventati un<br />
grave problema ambientale. E' risaputo che l'odore deriva dai processi degradativi, aerobici, ma soprattutto<br />
anaerobici, a carico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E' quindi di attuale interesse<br />
la conoscenza più approfondita degli odori emessi durante queste lavorazioni in modo da<br />
potere migliorare i processi e di conseguenza diminuire la formazioni di odori fastidiosi e dannosi<br />
per l'ambiente.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Mario Negri, PCA Technologies s.r.l.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La caratterizzazione approfondita della composizione degli odori, provenienti dalle diverse fasi di<br />
stabilizzazione, ha permesso di trovare una stretta correlazione tra fase degradativa e produzione<br />
di odore che strumentalmente può essere determinata tramite l'utilizzo del Naso Elettronico.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Possibili applicazioni<br />
La popolazione è diventata più sensibile alle questioni della qualità dell'aria e raramente tollera la<br />
presenza di odori. Per questo motivo, gli organismi di regolamentazione richiedono un affidabile<br />
metodo per valutare l'impatto degli odori provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
D’Imporzano G., Crivelli F., Adani F. (2008) Science of the Total Environment 402: 278-284.<br />
Pierucci P., Porazzi E., P. Martinez M., Adani F., Carati C., Rubino F. M., Colombi A., Calcaterra E.,<br />
Benfenati E. (2005) Chemosphere 59: 423-430.<br />
179
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />
Inglese: Use of sewage sludge in agriculture: risk analysis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />
Fulvia Tambone, Silvia Salati, Manuela Spagnol<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fanghi di depurazione; metalli pesanti; xenobiotici<br />
Sewage sludge; heavy metals; xenobiotics<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Studio effettuato su due differenti siti (coltivati a riso e mais) sottoposti a trattamento pluriennale<br />
con fanghi di depurazione (più due siti di controllo), delle concentrazioni nel terreno e nei vegetali<br />
di diossine e furani, PCB, idrocarburi policiclici aromatici, solventi volatili, alchilfenoli e microinquinanti<br />
inorganici. Valutazione delle quantità di assunzione alimentare e messa a punto di un<br />
modello di bioaccumulo per stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale,<br />
da confrontare con i valori descritti dalle linee guida internazionali. Particolare attenzione sarà<br />
dedicata alla determinazione della qualità dei suoli a mezzo di indici statici e dinamici.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di <strong>Ricerche</strong> Farmacologiche Mario Negri<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di un modello di un modello di bioaccumulo specifico, che permetterà di stimare<br />
l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale di xenobiotici. Il modello verrà<br />
implementato su un foglio di Excel al fine di renderlo utilizzabile a persone esterne.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il modello messo a punto sarà di supporto per la valutazione su scala territoriale del rischio legato<br />
all’utilizzo dei fanghi di depurazione su colture agrarie.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Adani F., Tambone F. (2005). Long-term effect of sewage sludge application on soil humic acids.<br />
Chemosphere, 60,9: 1214-1221.<br />
180
Titolo del progetto<br />
Italiano: Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo<br />
Inglese: A framework for agricultural characterisation<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Agricoltura, patrimonio rurale, pianificazione<br />
Agriculture, Rural heritage, Planning<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca definisce una metodologia di analisi preventiva per valutare gli effetti e la caratterizzazione<br />
del sistema agricolo sul territorio. I risultati si sviluppano, anche alla luce dei documenti di<br />
riferimento internazionali, definendo una serie di indicatori multicriteri delle caratteristiche storico<br />
culturali e paesistiche delle aree interessate dall'agricoltura. Lo studio, grazie ai contributi provinciali<br />
della Lr. 9/93, è stato applicato a casi esemplificativi del territorio della provincia di Milano.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Legambiente, Associazione per la salvaguardia<br />
del Borgo di Viboldone<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il metodo guida a valutare la congruenza dei progetti in area agricola, come richiesto dalle normative<br />
vigenti (Lr. 12/05), fornendo criteri per individuare il patrimonio rurale, guidare le trasformazioni<br />
in area agricola e riqualificare e valorizzare il territorio agroforestale.<br />
Possibili applicazioni<br />
Definizione degli ambiti agricoli strategici e definizione del valore delle aree agricole, individuazione,<br />
rilievo, catalogazione e classificazione del patrimonio rurale, strumenti di appoggio alla<br />
progettazione e alla pianificazione in area agricola/rurale (PGT, PTCP).<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini. (2007).Vernacular rural housing. Heritage in the landscape. In "Landscape and rural<br />
heritage", Council of Europe<br />
S. Agostini et alter (2006). Il patrimonio rurale vernacolare ai margini della metropoli. Milano.<br />
LibreriaClup, ISBN 88-7090-849-6, pp. 1-238<br />
181
Titolo del progetto<br />
Italiano: Riconoscere e valutare il patrimonio rurale<br />
Inglese: Guidance on rural heritage assessment<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali<br />
Parole chiave<br />
Patrimonio rurale, beni culturali, paesaggio<br />
Rural heritage, Cultural values, Landscape<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca, oggetto di un Memorandum of understanding fra Unimi e UNESCO World Heritage,<br />
coinvolge 24 università in 4 continenti nell'ambito del Forum UNESCO University & Heritage con<br />
l'obiettivo di riconoscere il patrimonio rurale proprio di ogni luogo e definirne i criteri di preselezione<br />
per l’inserimento nel World Heritage List. L'individuazione di un patrimonio rurale vernacolare<br />
è tesa ad implementare i criteri di valutazione definiti dall'Icomos, allargandone la lettura<br />
a tutte le relazioni umane, ambientali e paesistiche generate dalle scelte agricole nel tempo.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Forum UNESCO UNiversity&Heritage, UNESCO WHC and università<br />
partners del progetto<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Parametri per applicare la Convenzione UNESCO 1972 alle risorse culturali prodotte dall’agricoltura e<br />
riconoscerne l'eccezionalità ai fini di un'eventuale proposta di inserimento nel World Heritage List.<br />
Possibili applicazioni<br />
A livello internazionale: aggiornamento della Convenzione UNESCO 1972 e della Convenzione<br />
Europea del Paesaggio sugli ambiti rurali. A livello nazionale e locale: D. Lgs.42/2004 e gestione<br />
dei progetti agricoli in aree protette.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Agostini, (2008), Agriculture, terre et identité populaire en Italie,. In Futuropa, n.1, Counseil<br />
d’Europe, Strasbourg pp. 22-24<br />
S. Agostini S., P. Kaplan P., J. Tomasi, A. Chaturvedi A (2006). Role of agricultural & agro-pastoral<br />
practices in the formation of cultural landscapes in 3 continents<br />
182
Titolo del progetto<br />
Italiano: Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenico<br />
Inglese: Rhizosphere bacteria involved in arsenic redox processess<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Vincenza Andreoni ( vincenza.andreoni@unimi.it)<br />
Lucia Cavalca, Enrica Canzi, Raffaella Zanchi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133-Milano<br />
Parole chiave<br />
Batteri rizosferici, Arsenito, Arsenato<br />
Rhizobacteria, Arsenite, Arsenate<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Analizzare la composizione della comunità batterica delle rizosfere di piante spontanee in crescita<br />
su terreni contaminati da arsenico con metodi colturali e molecolari al fine di ampliare le conoscenze<br />
sulla distribuzione ambientale dei batteri arsenico-resistenti e dei sistemi per la detossificazione<br />
da arsenico. Isolare batteri capaci di ossidare As(III) e ridurre As(V) e con caratteristiche<br />
di promozione di crescita della pianta per un loro utilizzo in processi di biorisanamento.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Napoli, Torino, Sassari, Viterbo.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Microrganismi arsenito-ossidanti, arsenato-riducenti, sonde molecolari di rilevamento di sistemi<br />
di resistenza all'arsenico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Rimozione dell'arsenito da acque inquinate. Mobilizzazione dell'arsenico nei suoli.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S.P. Bachate, L. Cavalca, V. Andreoni. “Arsenic resistant bacteria isolated from agricultural soils of<br />
Bangladesh and characterization of arsenate reducing strains”. Journal of Applied Microbiology<br />
doi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04188.x.<br />
183
Titolo del progetto<br />
Italiano: Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatori<br />
Inglese: Spatio-temporal dynamics of the multrophic Achillea collina/aphid/predator system<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Johann Baumgartner (johann.baumgartner@unimi.it)<br />
Pablo Morlacchi, Moira Madeo<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Tritrophic population system, herbivore plant interactions, secondary plant compounds<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L'obiettivo del progetto è di migliorare la conoscenza sulla dinamica temporale di un sistema<br />
multitrofico per implementare un sistema di gestione più efficiente. Il sistema è composta da<br />
diverse popolazioni che vivono a livelli trofici diversi (pianta, afidi, predatori). La dinamica di queste<br />
popolazioni e la loro interazione viene rappresentata con modelli esplicativi. La considerazione<br />
delle sostanze secondarie nell'analisi permette la definizione di una strategia di coltivazione<br />
che cerca un rendimento alto e stabile delle sostanze di interesse per la medicina umana.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La conoscenza della composizione del sistema di produzione e della formazione di rendimento<br />
della pianta.<br />
Possibili applicazioni<br />
Pianificazione strategica della coltura comprendendo la scelta del sito per la produzione e la<br />
gestione delle popolazioni di insetti associati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Giorgi, A. et al. (2009). Aphid infestations influence growth and bioactive compounds, and induce<br />
resistance in Achillea collina Becker ex Rchb. Convegno: Plants from High Altitude –<br />
Phytochemistry and Bioactivity. University Centre Obergurgl/Tyrol, Austria<br />
184
Titolo del progetto<br />
Italiano: Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell'impiego agronomico<br />
Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />
Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />
Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema<br />
gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica<br />
di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e<br />
quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel<br />
vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono<br />
stati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />
stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />
nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota<br />
organica.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Possibili applicazioni<br />
Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />
e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione<br />
consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />
G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />
P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />
P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />
L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />
185
Titolo del progetto<br />
Italiano: Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti<br />
correlati<br />
Inglese: Energy production from energy crop biomasses by means of anaerobic digestion and<br />
mitigation of the related environmental impacts<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Stefano Bocchi (stefano.bocchi@unimi.it)<br />
Pierluigi Navarotto, Tommaso Maggiore, Massimo Brambilla, Marco Negri, Andrea Manfredini,<br />
Giovanni Cabassi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale Sez Agronomia e Coltivazioni Erbacee,<br />
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria Via Celoria, 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biogas, Digestione Anaerobica, Biomasse<br />
Biogas, Anaerobic Digestion, Biomass<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Studio del processo di digestione anaerobica delle biomasse finalizzato alla produzione di biogas<br />
e dei sistemi biologici per la produzione di energia attraverso la valutazione della potenzialità<br />
metanigena di matrici di origine agricola, di scarti dell’attività agro-indusriale e di allevamento<br />
intensivo, lo studio delle problematiche connesse alla produzione di energia con sistemi biologici<br />
e implementazione di tecnologie per la gestione e mitigazione di ogni aspetto dell'impatto<br />
connesso a tali attività produttive.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sistema di attrezzature e protocolli di laboratorio per la caratterizzazione di matrici di diversa origine<br />
per il loro potere metanigeno e la resa in energia attraverso la fermentazione anaerobica.<br />
Banca-dati delle rese energetiche delle diverse matrici organiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Ottimizzazione della gestione di impianti aziendali di fermentazione anaerobica, gestione dei<br />
malfunzionamenti, servizio di ottimizzazione tecnico economica della razione del fermentatore e<br />
controllo dei problemi agroambientali correlati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.<br />
Navarotto P. Inf. Agrario. n.3, 2006.<br />
Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.<br />
Navarotto P., Navarotto L. Inf. Zootecnico. n.. 2, 2006.<br />
M. Guarino, C. Fabbri, M. Brambilla, L. Valli, P. Navarotto. Transactions of the ASABE, 2006, 49 (3).<br />
186
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />
Inglese: Biohydrogen production from biomass and agricultural waste<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />
R. Oberti, A. Tenca<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria,2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Agroenergie, bioidrogeno, controllo di processo<br />
Agro-energy, biohydrogen, process control<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Separando il processo di digestione anaerobica in due stadi in serie tra loro, oltre a metano, si<br />
ottiene una produzione significativa di bioidrogeno a partire da fonti rinnovabili, quali biomasse<br />
vegetali o scarti organici.<br />
Gli studi in corso mirano a definire le condizioni ottimali di processo e adeguate soluzioni tecnologiche,<br />
capaci di garantire la massima produzione di energia complessiva dalle due fasi: idrogenica<br />
e metanogenica.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM e DiProVe - Università degli studi di Milano<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Prototipi di reattori automatizzati a scala di laboratorio; caratterizzazione del potenziale produttivo<br />
delle principali biomasse di interesse agricolo; sviluppo di sensori per la determinazione di<br />
potenziali instabilità di processo.<br />
Possibili applicazioni<br />
Produzione di bioidrogeno in azienda agricola; valorizzazione energetica di matrici organiche di<br />
scarto; soluzioni tecnologiche per il controllo automaico dei processi di fermentazione.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Schievano et al. (2009), "An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestate<br />
for process control", Proc. HypothesisVIII<br />
Oberti e Daffonchio (2009), "Idrogeno da biomasse: bioprocessi microbici di produzione, tecnologie<br />
di utilizzo e possibili scenari di sviluppo", I Georgofili<br />
187
Titolo del progetto<br />
Italiano: Digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />
Inglese: Anaerobic digestion of waste biomasses<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daniele.Daffonchio (daniele.daffonchio@unimi.it)<br />
Claudia Sorlini, Sara Borin, Aurora Rizzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Digestione Anaerobica, biogas, bioidrogeno<br />
Anaerobic digestion, biogas, biohydrogen<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di mettere a punto processi di digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />
provenienti dal comparti agro-zootecnico, ottenendo un recupero energetico sotto forma di biogas<br />
e/o idrogeno.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale, Istituto di Ingegneria Agraria<br />
(Università di Milano), ERSAF<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di impianti e processi in scala di laboratorio per lo smaltimento di biomasse di<br />
scarto, con la produzione di biogas e bioidrogeno.<br />
Possibili applicazioni<br />
Smaltimento scarti con recupero di energia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rizzi A., Zucchi M., Borin S., Marzorati M., Sorlini C., Daffonchio D. (2006) Response of methanogen<br />
populations to organic load increase during anaerobic digestion of olive mill wastewater.<br />
Journal of Chemical Technology and Biotechnology 81:1556-1561.<br />
188
Titolo del progetto<br />
Italiano: Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato<br />
Inglese: Experimental tests on harvesting equipements for SRF-poplar<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />
Jacopo Bacenetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
SRF, pioppo, raccolta<br />
SRF, poplar, harvest<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nelle condizioni italiane la specie legnosa più utilizzata per la produzione di bio-combustibile è il<br />
pioppo, ceduato ogni due anni. Per la raccolta si impiegano sia macchine taglia-cippatrici specifiche<br />
e accoppiate al trattore, sia particolari piattaforme di taglio accoppiate a trinciatrici semoventi.<br />
Per contenere il costo di produzione del bio-combustibile è necessario ottimizzare le prestazioni<br />
delle macchine e del cantiere di trasporto a esse associato. A tal fine, si svolgono prove di<br />
campo su superfici estese, rilevando tutti i parametri operativi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
1 tirocinio, 1 tesi di laurea (in esecuzione).<br />
Possibili applicazioni<br />
Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
2 comunicazioni a convegni nazionali, 1 comunicazione a convegno internazionale, 2 articoli su<br />
riviste nazionali.<br />
189
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica<br />
Inglese: Biological stability of biodryed waste for energetic recovery<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Pierluigi Genevini (pierluigi.genevini@unimi.it)<br />
Fabrizio Adani, Fulvia Tambone<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Rifiuti; bioessiccamento; stabilità biologica<br />
Waste; biodrying; biological stability<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nell’ambito del progetto generale la nostra unità di ricerca si occupa dello studio della stabilità<br />
biologica dei rifiuti urbani e suoi derivati (bioessiccato) attraverso l’applicazione di tecniche respirometriche<br />
(Indice di Respirazione Dinamico potenziale e reale), misura della potenzialità di selfheating,<br />
test anaerobici per la valutazione della produzione residua di biogas, metodi chimici in<br />
grado di distinguerne la frazione “biogenica” da quella “non biogenica”. La verifica della validità<br />
di tali tecniche avverrà con l’ausilio di tecniche spettroscopiche (DRIFT, 1H 13C-NMR in solid state).<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Milano Bicocca, di Napoli, di Reggio<br />
Calabria, di Genova; Politecnico di Torino; Università Politecnica delle<br />
Marche; Istituto di <strong>Ricerche</strong> Farmacologiche Mario Negri; Ecodeco s.p.a.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Lo studio delle cinetiche di stabilizzazione/essiccazione è di primaria importanza in quanto la<br />
conoscenza di tali meccanismi permette la modulazione del processo verso gli obiettivi di massimizzazione<br />
della stabilità biologica o dell’essiccamento e conservazione del potere calorifico.<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati della ricerca saranno di estrema utilità delle tecnologie impiantistiche finalizzate ai sistemi<br />
per la valorizzazione dei bacini secondari di energia.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Metodo UNI/TS 11184 – ottobre 2006; Adani F. et al., (1998). International Technology 4: 2-8; Scaglia<br />
B. et al., (2000). Compost Science & Utilization, 8 (2), 90-98; Adani F. et al., (2000). Waste<br />
Management Research, 18: 1-9; Adani F. et al., (2001). Compost Science & Utilization, 9 (29), 163-178.<br />
Adani F. et al., (2002). Bioresource Technology, 83 (3), 173-179; Adani F. et al., (2003). Compost<br />
Science & Utilization, 11 (2), 144-151; Adani F. et al., (2004). Journal Environmental Quality,<br />
33:1866-1876; Adani F. et al., (2004). Waste Management, 24: 775-783; Adani F. et al., (2005).<br />
Waste Management, in press; Sugni M. et al., (2005). Bioresource Technology, 96, (12):1331-<br />
1337; Pierucci P. et al., (2005). Chemosphere, 59: 423-430<br />
190
Titolo del progetto<br />
Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />
Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />
Diego Romano; Raffaella Gandolfi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />
Oenology, fermentations, bioethanol<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />
di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica<br />
di lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />
Biomolecolari e Biotecnologie<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di<br />
seconda generazione.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains<br />
under wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
191
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella<br />
pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />
Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning<br />
and the Strategic Environmental Assessment procedures<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Analisi multivariata; pianificazione rurale, GIS<br />
Multicriteria analysis, rural planning, GIS<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una<br />
importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.<br />
Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione<br />
per l'amministrazione pubblica.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di<br />
questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di<br />
pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.<br />
Possibili applicazioni<br />
Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare<br />
dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock<br />
areas. RAMIRAN Conference, 499-502.<br />
Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento<br />
- Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi<br />
192
Titolo del progetto<br />
Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />
Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes<br />
in intensive livestock areas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, Salvatore Serù<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Allevamento; trattamenti, rimozione dell’azoto<br />
Animal manure, treatments, nitrogen removal<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare<br />
l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso<br />
rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi<br />
progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la<br />
sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla<br />
pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale<br />
ERSAF Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite<br />
GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e<br />
comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Possibili applicazioni<br />
L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole,<br />
sia per l'amministratore pubblico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni<br />
tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - <strong>Regione</strong> Lombardia.<br />
Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore<br />
Agrario, 37-40.<br />
193
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />
Inglese: Conservation and valorization of "fontanili" in Lombardy (Italy)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />
Claudia Ricci, Gian Battista Bischetti, Natalia Fumagalli, Giulio Senes<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fontanili, valorizzazione, territorio<br />
Valorization, landscape<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivi del progetto sono: la creazione del Sistema Informativo Territoriale dei Fontanili della<br />
Lombardia; la classificazione funzionale degli stessi (funzioni irrigua, naturalistica, paesaggistica<br />
e storico-culturale); la definizione di una metodologia per l’individuazione la gestione e l’organizzazione<br />
di una rete di monitoraggio; la definizione di una metodologia per la classificazione e<br />
misurazione, mediante indicatori, del biotopo “Fontanile”; la definizione delle linee linee guida<br />
per la gestione dei fontanili in funzione delle loro caratteristiche funzionali ed ambientali.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia - DG Agricoltura; URBIM Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Banca dati informatizzata e georeferenziata contenente i dati raccolti riferiti a ciascun fontanile<br />
censito; cartografia Provinciale dei Fontanili della Lombardia; metodologia per la classificazione<br />
funzionale dei Fontanili; linee guida per la gestione dei fontanili.<br />
Possibili applicazioni<br />
Salvaguardia e valorizzazione dei fontanili della Lombardia anche in chiave naturalistica; individuazione<br />
delle risorse idriche disponibili e gestione della risorsa acqua; monitoraggio nel tempo;<br />
studi di pianificazione territoriale e ambientale a livello regionale e locale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G.B. Bischetti et al. (2008), La riqualificazione dei canali agricoli. Linee guida per la Lombardia,<br />
Reg.Lombardia<br />
A.Toccolini, P. Ferrario (2000) La salvaguardia e lo sviluppo del territorio rurale nei comprensori di<br />
bonifica della Reg. Lombardia: metodi ed indicatori, Atti Convegno AIIA 06/2000<br />
194
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori<br />
Inglese: : Landscape assessment using territorial indexes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />
Giulio Senes<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Analisi territoriale, indicatori territoriali<br />
Landscape assessment, territorial indexes<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca riguarda l'analisi territoriale e la valutazione delle risorse agricole e ambientali attuata<br />
attraverso la definizione di indicatori in grado di descrivere, in maniera sintetica e significativa, le<br />
caratteristiche e le valenze del territorio, al fine di effettuare confronti temporali e spaziali e di<br />
valutare gli effetti delle politiche sul territorio stesso. In tale contesto sono stati definiti indicatori<br />
territoriali volti alla valutazione dell’impatto fisico-ambientale delle opere realizzate in base alla<br />
cosiddetta “Legge Valtellina” (102/90)<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: IREALP, <strong>Regione</strong> Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Indicatori territoriali, metodi di analisi e valutazione delle risorse del territorio.<br />
Possibili applicazioni<br />
Pianificazione territoriale e ambientale, analisi territoriali.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Toccolini, G. Senes, A. Strada (2006) Profilo Italia, Indicatori e modelli per lo sviluppo sostenibile<br />
del territorio e la valorizzazione del paesaggio” cap 5, 113-131, ali&no Editrice<br />
A. Toccolini G. Senes (2008) Le diverse vocazioni delle aree boscate, in Svil.sost. in aree protette,<br />
Grenzi Ed<br />
195
Titolo del progetto<br />
Italiano: Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)<br />
Inglese: Greenways planning and design<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />
Natalia Fumagalli, Giulio Senes<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Percorsi verdi, pianificazione, progettazione<br />
Greenways, planning, design<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca affronta le problematiche relative alla definizione di una metodologia, basata sull’analisi<br />
territoriale, finalizzata alla realizzazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) quali elementi<br />
per lo sviluppo sostenibile del territorio, nonchè la definizione dei criteri di progettazione dei<br />
percorsi stessi.<br />
In tale contesto è stato realizzato il sistema informativo territoriale delle greenways del Lago di<br />
Como ed è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di una rete di percorsi dedicati alla<br />
mobilità non motorizzata nella provincia di Rovigo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Unione dei Comuni della Tremezzina (Co), Provincia di Rovigo,<br />
Ministero dell'Ambiente<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Piano delle greenways, linee guida per la progettazione esecutiva.<br />
Possibili applicazioni<br />
Utilizzi nei settori della pianificazione territoriale e della valorizzazione turistica e storico-culturale<br />
del territorio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2004) Progettare i percorsi verdi, Maggioli Editore<br />
A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2006) Greenways planning in Italy: the Lambro river Valley<br />
Greenways System, Landscape and Urban Planning, n. 76, pp. 98-111, 2006<br />
196
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi e progettazione delle aree verdi<br />
Inglese: Green areas design<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />
Giulio Senes, Natalia Fumagalli<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Progettazione, aree verdi<br />
Design, green areas<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca riguarda la definizione di un percorso procedurale di progettazione del verde, sia urbano<br />
sia a scala sovracomunale utilizzando le tecniche di progettazione informatica nelle diverse<br />
fasi del disegno, del “rendering” e dell’animazione. Un attenzione particolare è posta alla definizione<br />
di criteri progettuali per le aree verdi annesse alle strutture di cura (Healing gardens). In<br />
tale contesto sono valutati i benefici che il verde può portare ai fruitori degli Healing Gardens<br />
applicata in un caso di studio (casa di cura Ville di Nozzano - LU).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Casa di cura Ville di Nozzano (LU)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Linee guida per la progettazione delle aree verdi e degli Healing Gardens.<br />
Possibili applicazioni<br />
Studi e progetti di aree verdi a diversi livelli territoriali.<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Toccolini (2007) Piano e progetto di area verde - III edizione, Maggioli Editore<br />
A. Toccolini (2007) Healing Gardens: giardini per guarire, Sistema Università, n.21<br />
197
Titolo del progetto<br />
Italiano: Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso<br />
del suolo agricolo nel sud Milano<br />
Inglese: Transformation of rural landscape: agricultural land use changes in south Milan<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />
Giulio Senes<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Uso del suolo agricolo, GIS, cinture verdi<br />
Agricultural land use, GIS, greenbelt<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dell’uso del suolo agricolo (ultimi 50 anni) nell'area<br />
del sud milanese e di valutare l’efficacia della funzione di limitazione all’espansione urbana<br />
svolta dal Parco Sud Milano. La metodologia utilizzata è quella del confronto temporale di dati<br />
territoriali (cartografia, dati telerilevati e statistici), elaborati tramite GIS, riferiti a periodi diversi e<br />
in grado di evidenziare una sorta di evoluzione storica della tematica oggetto dello studio. Sono<br />
derivate informazioni relative ai trend di espansione dell'urbanizzato tramite indicatori.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Valutazione efficacia della cintura verde relativamente alla funzione di controllo e limitazione dell’espansione<br />
urbana.<br />
Possibili applicazioni<br />
Pianificazione territoriale, politiche di conservazione del suolo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A. Toccolini, G. Senes, et. al. (2008), Controlling urban expansion in Italy with Green Belts, in<br />
Urban Green Belts in the twenty-first Century, 203-225, Ashgate.<br />
198
3.2 GESTIONE<br />
AMBIENTALE<br />
ED IDRAULICA<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
AMBIENTE<br />
199
Titolo del progetto<br />
Italiano: Monitoraggio dell'azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,<br />
sotterranee e in atmosfera<br />
Inglese: Nitrogen losses monitoring from cropped fields in shallow and deep groundwater and<br />
in atmosphere<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Marco Acutis (marco.acutis@unimi.it)<br />
Ettore Bernardoni, Marco Carozzi, Mattia Fumagalli, Alessia Perego<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Gestione dell’azoto; inquinamento diffuso; sistemi colturali<br />
Nitrogen management; diffuse pollution; cropping systems<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Primo obiettivo del progetto ARMOSA 2 è la prosecuzione del monitoraggio (avviato con il progetto<br />
ARMOSA Hydro) dei rilasci di nitrati in diversi siti per consolidare le serie storiche di dati<br />
misurati alla base dell’ottimizzazione della modellistica ambientale. Il monitoraggio include le<br />
perdite di nutrienti con i processi di ruscellamento superficiale e quelle di azoto sotto forma gassosa<br />
in atmosfera, e consentirà una conoscenza più completa della dinamica dell’azoto nei sistemi<br />
suolo-clima-colture lombardi e applicazioni modellistche di supporto alle decisioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: CNR - Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo; ERSAF<br />
<strong>Regione</strong> Lombardia; C.R.A.-SCA-Bari.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello di simulazione ARMOSA inteso come strumento per analizzare possibili sistemi e gestioni<br />
colturali, relativi alla pianura lombarda, che siano idonei dal punto di vista produttivo ed ecologico.<br />
Serie storiche regionali di dati misurati relativi al rilascio di azoto nell'agrosistema.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
I risultati della modellistica di rilasci di azoto verranno utilizzati per approfondire la vulnerabilità<br />
del territorio regionale, per confrontare sotto il profilo agroambientale modelli colturali differenti<br />
supporto delle politiche regionali in merito alla direttiva comunitaria sui nitrati.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Acutis M., Basile A., Brenna S., Terribile F. Quaderni della ricerca ; 65. Modellizzazione della dinamica<br />
dell'acqua e dell'azoto nei suoli agricoli lombardi. <strong>Regione</strong> Lombardia, 2007. - p. 47-91.<br />
201
Titolo del progetto<br />
Italiano: Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e<br />
validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-Fase 2<br />
Inglese: Towards European standards for water management in Lombardy: analysis and<br />
evaluation of the priority measures in the basin plan – stage 2<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Dario Casati (dario.casati@unimi.it)<br />
G. Sali, L. Baldi, C. Bulgheroni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fabbisogno irriguo, pmp, modello territoriale<br />
Irrigation supply, pmp, regional model<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi<br />
all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati<br />
solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti<br />
nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità<br />
e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali<br />
viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per la valutare gli scenari costruiti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip.Ingegneria Agraria UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima degli effetti sulle destinazioni produttive dei suoli agricoli della pianura irrigua lombarda<br />
dovuti a variazione di prezzo dei prodotti agricoli, variazione della disponibilità di acqua irrigua e<br />
introduzione di vincoli alla distribuzione di azoto da fonte zootecnica.<br />
Possibili applicazioni<br />
La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare l'evoluzione dell'uso del suolo a<br />
causa della modifica dei fabbisogni irrigui o di vincoli ambientali è di estrema utilità per supportare<br />
decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Sali G., Bulgheroni C. (2009) "Pressure factors affecting Lombardy agricultural system: the environmental<br />
consequences of the Fischler Reform", Atti 109th EAAE Seminar, in pubb.<br />
202
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza<br />
Inglese: Subsurface flow evaluation in a steep hillslope<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Laura Deangelis (marialaura.deangelis@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria - Sezione Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Deflusso subsuperficiale<br />
Subsurface flow; pedotransfer functions; groundwater modelling<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nell'ambito della valutazione della stabilità dei versanti, soprattutto in relazione ai franamenti<br />
superficiali, un aspetto particolarmente critico è quello della valutazione delle pressioni interstiziali<br />
nel terreno, e quindi del livello che la falda raggiunge in occasione di eventi meteorici intensi. Si<br />
intende modellizzare il transitorio di deflusso subsuperficiale con strumenti semplici, ma efficaci.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello numerico semplice ma basato fisicamente, in grado di simulare correttamente il moto<br />
dell'acqua nel primo strato di terreno di un pendio montano ripido.<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione della possibilità di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti dovuto a piogge<br />
intense e in particolari caratteristiche idrauliche del terreno.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
M.L. Deangelis, G.B. Bischetti (2007). In Quaderni di Idronomia Montana: “Ricerca ed esperienze<br />
di sistemazioni idraulico-forestali” pp. 311-322. Nuova Bios. ISBN: 88-609<br />
M.L. Deangelis, M. Pregnolato (2008). IDRA2008.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
203
Titolo del progetto<br />
Italiano: Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />
conseguenti al crollo di dighe<br />
Inglese: Modelling of dam-break surges with floating debris<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daniele De Wrachien (daniele.dewrachien@unimi.it)<br />
Stefano Mambretti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria.<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Debris flow ; hyper-concentrated flow ; dam-break<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Le colate detritiche e le correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe sono fenomeni<br />
parossistici di trasporto solido , con reologia non-newtoniana , che hanno luogo in ambienti prevalentemente<br />
montani,dove causano annualmente numerose perdite di vite umane ed ingenti<br />
danni economici. Con riferimento a tale problematiche i Coordinatori della ricerca si propongono<br />
di sviluppare nuove metodologie di indagine che verranno divulgate nell' ambito del Convegno<br />
Internazionale "Debris Flow "che si terra' a Milano nel 2010.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento DIIAR , Politecnico di Milano, Wessex Institute<br />
of Technology (UK).<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto e taratura di un nuovo modello reologico multifase e multidimensionale per colate<br />
detritiche non stratificate e stratificate.<br />
Possibili applicazioni<br />
La previsione, descrizione e controllo delle correnti detritiche conseguenti al crollo di dighe è un<br />
elemento essenziale della salvaguardia ambientale e della programmazione territoriale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
S. Mambretti,E. Larcan,D. De Wrachien -Irrigation and Drainage,(2008),57(5),pp 555-570<br />
S. Mambretti, E. Larcan,D. De Wrachien -Biosystem Engineering ,(2008),100,pp 297-308<br />
S. Mambretti, D. De Wrachien ,E. Larcan -Jour. Agricultural Engineering ,(2008) ,XXXIX(2),pp7-17<br />
204
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della<br />
provincia di Cremona<br />
Inglese: A simulation model of the groundwater system in the Cremona province<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
G. Ponzini, M. Giudicci, B. Ortuani, A. Facchi, C. Vassena, C. Durante, L. Varola, M. Rienzner,<br />
D. Agostani, D. Ferrari, S. Zoia<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano<br />
Parole chiave<br />
Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione<br />
Hydrological balance, groundwater system, irrigation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il modello matematico del sistema acquifero cremonese è realizzato valutando l’adeguatezza dei<br />
dati raccolti in un precedente progetto, al fine di individuarne eventuali carenze, ed ottenere un<br />
quadro conoscitivo il più possibile completo ed attendibile del sistema idrico cremonese. Il modello<br />
così realizzato può essere usato come strumento di conoscenza del sistema idrico, capace di<br />
fornire indicazioni sulla necessità e sulla progettazione adeguata di nuove campagne di monitoraggio,<br />
coerentemente con la descrizione dei processi fisici.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Aggiornamento del database e sviluppo del modello del sistema acquifero. Esso consta di due<br />
sotto-modelli: un modello del sistema suolo-vegetazione, per la stima dei flussi di ricarica alla<br />
falda; un modello del flusso nell’acquifero, per il quale è utilizzato il software Modflow.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
Il modello, sebbene preliminare, fornisce ai competenti Uffici provinciali elementi utili per assumere<br />
motivate decisioni sull’accoglibilità di nuove domande di concessione di derivazione, e sulla<br />
sostenibilità complessiva dei prelievi idrici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cremonini Bianchi M., Durante C., Gandolfi C., Giudici M., Ortuani B., Pesaro M., Ponzini G.,<br />
Vassena C., 2007, ‘Integrated analysis of water resources for the ground water management in<br />
the Province of Cremona (northern Italy)’, in Proceedings of “IUGG XXIV General Assembly” 2-13<br />
luglio, Perugia<br />
205
Titolo del progetto<br />
Italiano: Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel<br />
sistema acquifero della pianura bergamasca<br />
Inglese: Modeling water balance and water fluxes in agricultural soils and groundwater system<br />
in the plain of Bergamo province<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
G. Ponzini, Mauro Giudici, Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Licia Togni, Michele Rienzner, Davide<br />
Agostani, Daniele Ferrari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2- 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano<br />
Parole chiave<br />
Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione<br />
Hydrological balance, groundwater system, irrigation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
I recenti studi di tipo modellistico sulle risorse idriche della pianura bergamasca sono la base di<br />
partenza di questa ricerca, che ne acquisisce integralmente i dati raccolti, le elaborazioni effettuate<br />
ed i risultati ottenuti, in particolare in relazione alla definizione di scenari evolutivi delle<br />
risorse idriche nel bacino del fiume Adda e delle loro implicazioni sulla disponibilità idriche per<br />
l’irrigazione. Quindi la ricerca ha l’obiettivo di realizzare un modello integrato del bilancio idrologico<br />
dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modello di simulazione del bilancio idrologico nei suoli agrari e dei flussi di ricarica alla falda;<br />
modello di simulazione del flusso in condizioni stazionarie negli acquiferi; uso dei modelli per<br />
l’analisi di scenari e la progettazione di una rete per il monitoraggio della falda e dei fontanili.<br />
Possibili applicazioni<br />
Realizzazione di un modello integrato dell’intero sistema acquifero compreso tra i fiumi Adda e Oglio,<br />
in coordinamento con le Province di Bergamo e Cremona e gli altri enti di gestione e monitoraggio<br />
delle risorse idriche (<strong>Regione</strong> Lombardia, ARPA, Consorzi di Bonifica; Consorzi di Regolazione).<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rapporto Conclusivo - agosto 2008: Gandolfi C., Ponzini G., Giudici M., Ortuani B., Facchi A., Togni<br />
L., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Sviluppo di un modello preliminare del bilancio idrologico<br />
dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca’<br />
206
Titolo del progetto<br />
Italiano: Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti<br />
scale territoriali<br />
Inglese: Mathematical models of flow in the unsaturated zone: a comparative study at different<br />
territorial scales<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
A. Facchi, G. Baroni, B. Ortuani, S. Brenna<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Zona insatura, confronto tra modelli, scala spaziale<br />
Vadose zone, model comparison, spatial scale<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Sono comparati alcuni modelli che descrivono il flusso nel suolo insaturo a diverse scale spaziali,<br />
con particolare riferimento alle condizioni di territori di pianura interessati da pratiche irrigue<br />
intensive. In particolare, si considerano le fonti di incertezza legate al tipo di schema modellistico<br />
adottato (i.e. modelli fisicamente basati o modelli concettuali), e alla parametrizzazione (i.e.<br />
stima, a partire dai dati disponibili, dei valori dei parametri del modello). Analisi comparate dei<br />
diversi approcci modellistici sono rare in letteratura, e in genere riferite alla sola scala locale.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Si considerano le scale puntuale, parcellare e aziendale. L’area di studio si situa nella pianura irrigata<br />
con acque derivate dall'Adda, presso l’azienda sperimentale Menozzi della Facoltà di Agraria,<br />
dove sono monitorate l’umidità nel suolo, i flussi di ET, i volumi irrigui e lo sviluppo colturale.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
La questione della scala nel confronto tra modelli è rilevante per le ricadute dell’uso dei modelli<br />
idrologici nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Infatti il peso delle fonti di incertezza,<br />
soprattutto nella stima delle proprietà idrauliche dei suoli cresce al crescere della scala.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Baroni G., Facchi A., Gandolfi C., Ortuani B., 2008, ‘Analysis of the performances of methods for<br />
the evaluation of soil hydraulic parameters and of their application in two hydrological models’,<br />
Options Méditerranéennes, A 84<br />
207
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei<br />
comprensori di irrigazione e bonifica lombardi<br />
Inglese: Development and evaluation of spatially distributed transpiration deficit for the irrigation<br />
districts in Lombardy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Siccità agricola,indice,bilancio idrico;<br />
Agricultural drought,distributed index,hydrological balance<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La siccità agricola provoca danni alle colture e perdite di produzione. Gli indici di siccità agricola<br />
sono usati dagli enti di governo e controllo per valutare le condizioni di siccità e decidere le contromisure<br />
necessarie. Gli indici basati sull’uso di modelli distribuiti per la simulazione della dinamica<br />
del contenuto idrico nel suolo e dei flussi evapotraspirativi considerano gli effetti della variabilità<br />
spaziale sia dei fattori meteorologici ed idrologici che possono provocare la siccità, sia delle<br />
caratteristiche dei suoli e delle colture che contribuiscono a determinarne la gravità.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Un codice di calcolo per la valutazione dell'indice di deficit traspirativo cumulato in forma distribuita<br />
nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi. Calcolo delle distribuzioni<br />
di probabilità dei valori giornalieri dell'indice in base ai dati di serie storiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />
esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />
l’implementazione del modello in tempo reale richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rapporto intermedio - ottobre 2008: Gandolfi C., Ortuani B., Facchi A., Rienzner M., Agostani D.,<br />
Ferrari D., ‘Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di<br />
irrigazione e bonifica lombardi’<br />
208
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />
Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework<br />
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
A.Facchi, B.Ortuani, M.Rienzner, A.Tediosi, D.Ferrari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia<br />
Irrigation supply, irrigation districts, Lombardy<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
In Lombardia l’agricoltura è il settore con il maggiore consumo idrico, soprattutto ad uso irriguo.<br />
La stima dei fabbisogni irrigui è quindi di estrema importanza; essa dipende dal fabbisogno idrico<br />
delle colture, dalle precipitazioni, dalle caratteristiche del suolo e del sistema irriguo. Inoltre si<br />
deve considerare che gli indirizzi produttivi agricoli sono in profonda evoluzione, a causa della<br />
revisione a medio termine della PAC, in attuazione dal 2005. L’obiettivo è fornire le stime dei fabbisogni<br />
irrigui delle diverse zone e delle principali colture nei territori di pianura lombardi.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare<br />
e Ambientale UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili<br />
significativi). Stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi) per<br />
alcuni comprensori considerando possibili scenari di uso del suolo e di andamenti meteorologi.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
Una corretta valutazione dei fabbisogni irrigui è utile sia ai fini della definizione dei criteri per il<br />
rinnovo di concessioni di derivazione ad uso irriguo, sia nell’ambito della valutazione dei bilanci<br />
idrologici a scala di bacino o di comprensorio.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Rapp. Conclus.- maggio 2007, Gandolfi C.,FacchiA.,OrtuaniB.,Rienzner M.,TediosiA.,Ferrari D.,Casati<br />
D., SaliG.,BulgheroniC., ‘Governo dell’acqua in Lombardia verso gli standard europei: definizione<br />
e validazione tecnico scientifica delle azioni prioritarie previste dal Piano di Bacino Idrografico –1<br />
209
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />
Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework<br />
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy - Phase 2<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, A.Tediosi, D. Agostani, D.Ferrari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia<br />
Irrigation requirement, Lombardy<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi<br />
all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati<br />
solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti<br />
nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità<br />
e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali<br />
viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per valutare gli scenari costruiti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima degli effetti sui fabbisogni irrigui determinati dall’evoluzione degli assetti produttivi: carte<br />
dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili significativi);<br />
stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi).<br />
Possibili applicazioni<br />
La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare gli effetti dell'evoluzione dell'uso<br />
del suolo sui fabbisogni irrigui del territorio agricolo lombardo è di estrema utilità per supportare<br />
decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Tediosi et al. (2009) "Modelling tools to support the harmonization of Water Framework Directive<br />
and Common Agricultural Policy", in Atti EGU, in stampa<br />
Tediosi et al. (2009) "Modelli matematici ad ausilio dell’armonizzazione tra la Direttiva Quadro<br />
sulle Acque e la PAC", Atti AIIA, in stampa<br />
210
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche:<br />
applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />
Inglese: Set-up of a system for the Integrated Water Resources Planning: pilot application to<br />
a river basin in Northern Italy<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />
A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, D. Agostani, D.Ferrari<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pianif. integrata,risorse idriche,scala di bacino<br />
Integrated plann.,water resources,catchment scale<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Obiettivo del progetto TwoLe/B è stata l’implementazione di una procedura di Pianificazione<br />
Integrata e Partecipata (PIP) della risorsa idrica a scala di bacino, secondo l'indirizzo della Direttiva<br />
Quadro europea in materia di Acque (WFD 2000/60/EC), in un MODSS (MultiObjective Decision<br />
Support System). Il Dip. di Ingegneria Agraria ha sviluppato un modello distribuito del sistema irriguo<br />
che, integrato con i modelli delle altre componenti del sistema di risorse idriche, consente di valutare<br />
gli effetti sul sistema di interventi pianificatori. Il MODSS è stato applicato al bacino dell'Adda.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DEI-POLIMI; DIIAR-POLIMI; DEPAAA-UNIMI; CIRF<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sviluppo di un MODSS per l'applicazione di una procedura di pianificazione integrata e partecipata<br />
della risorsa idrica a scala di bacino. Costruzione di un data-base territoriale per il bacino<br />
dell'Adda. Valutazione degli effetti di politiche di gestione dei rilasci del Lario nel bacino<br />
dell'Adda.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
Valutazione degli effetti di interventi strutturali, gestionali e normativi sui sistemi di risorse idriche<br />
alla scala di bacino, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Gandolfi C. et al., 2007, ‘Pianificazione delle risorse idriche a scala di bacino: il caso del Fiume<br />
Adda’, in Atti di “Associazione Italiana di Ingegneria Agraria”, 120-122.<br />
Gandolfi C. et al., 2007, ‘IWRM in the Adda basin, Northern Italy’, in Atti EGU, ISSN: 1029-7006.<br />
211
Titolo del progetto<br />
Italiano: L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda<br />
Inglese: Paddy fields groundwater recharge as a water resource<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mauro Greppi (mauro.greppi@unimi.it)<br />
Maria Laura Deangelis, marialaura.deangelis@unimi.it<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Irrigazione risaie, ricarica falda<br />
Paddy fields, groundwater recharge<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Durante la sommersione delle camere delle risaie l’acqua infiltrata nel terreno determina una<br />
importante risalita del livello della falda superficiale fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio,<br />
la cui soggiacenza rispetto al piano di campagna è correlata anche alla struttura e tessitura<br />
del suolo. Il volume di acqua immagazzinato dalla falda diventa una importante riserva idrica<br />
per l’intero territorio.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
L’irrigazione per sommersione è particolarmente importante per la ricarica della falda acquifera.<br />
Una cor-retta definizione del volume d’acqua che può essere accumulato nell’acquifero durante la<br />
stagione irrigua è di fondamentale importanza per valutare le componenti del bilancio di idrico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Una stima del volume immagazzinabile e della sua variazione annuale è stata possibile in un<br />
comprensorio con una superficie di circa 860 km2 situato tra i fiumi Dora Baltea, Po, Sesia e il<br />
Canale Cavour.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Greppi M., Deangelis M. L. Ricerca ed innovazione nell’idraulica agraria e nelle sistemazioni idraulico-forestali,<br />
Nuova Editoriale Bios, ISBN: 978-88-6093-035-4, Marzo 2008.Greppi M., Deangelis<br />
M. L.- 4th International Temperate Rice Conference, Novara, June, 2007.<br />
212
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un<br />
modello 2D per acque poco profonde<br />
Inglese: Watershed runoff and river flood modeling in Land Use Planning<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Mauro Greppi (mauro.greppi@unimi.it)<br />
Marcello Niedda<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Deflusso, modello fluviale di piena<br />
Watershed runoff, river flood modelling<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il problema della simulazione numerica delle inondazioni fluviali e della conseguente definizione<br />
delle aree a rischio di allagamento nelle vallate e nelle pianure alluvionali ha assunto una<br />
grande rilevanza in relazione alla difesa del suolo e alla pianificazione del territorio.<br />
La simulazione numerica degli allagamenti delle aree vallive durante la propagazione delle portate<br />
di piena è simulata con un modello di integrazione delle equazioni differenziali per acque<br />
poco profonde 2D complete.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il modello di deflusso e il modello 2D sono stati utilizzati per simulare la propagazione della piena<br />
nella pianura alluvionale del fiume Padrongiano nella Sardegna nord-orientale che scorre in prossimità<br />
della pista di volo dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda e di un viadotto stradale.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
I modelli si possono applicare in tutti i bacini idrologici con aree alluvionali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Niedda M., Greppi M., Pirastru M. XXXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche. Perugia, 9-<br />
12 settembre 2008. Niedda M., 2004, Water Resources Research (USA), Vol. 40, No. 4, W04206<br />
10.1029 2003WR002721.<br />
213
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione di un indice spazializzato di siccità agricola: applicazione a<br />
comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici<br />
Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different<br />
climatic conditions<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />
Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Siccità agricola, indice<br />
Agricultural drought, distributed index<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice<br />
spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />
situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (<strong>Regione</strong> Sicilia) o la Piana di<br />
Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />
presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione<br />
delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia<br />
per la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei<br />
valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />
Possibili applicazioni<br />
Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />
esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />
l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
214
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli<br />
effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale<br />
Inglese: Development of softwares and decision support systems for animal manure<br />
management and enviromental sustainability<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Sistemi decisionali, allevamento, inquinamento<br />
Decision support systems, animal manure, pollution<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La gestione degli effluenti di allevamento in relazione agli aspetti ambientali e nel rispetto delle<br />
normative si avvantaggia del supporto di strumenti informatici a supporto dei tecnici, degli<br />
imprenditori agricoli e amministratori pubblici.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati sviluppati, tra gli altri, software per la predisposizione dei Piani di Utilizzazione<br />
Agronomica nell'ambito dell'applicazione della direttiva nitrati e della valutazione delle emissioni<br />
per le aziende soggette all'Autorizzazione Integrata Ambientale.<br />
Possibili applicazioni<br />
I software sviluppati vengono utilizzati dai tecnici che operano sul territorio a supporto delle<br />
aziende agricole, dagli imprenditori agricoli e dai funzionari pubblici che effettuano valutazioni e<br />
controlli sull'applicazione delle normative ambientali in campo agricolo.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G. (2007) PROGETTO BIAZO. <strong>Regione</strong> Lombardia. Direzione Generale Agricoltura Milano.<br />
Provolo G., Ferrari O. (2007) Valutazione del rischio ambientale derivante dell'uso agronomico<br />
degli effluenti di allevamento. Bullettino dell'agricoltura. Volume CXLVI, 2, 191-194<br />
215
Titolo del progetto<br />
Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella<br />
pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />
Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning<br />
and the Strategic Environmental Assessment procedures<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Analisi multivariata, pianificazione rurale, GIS<br />
Multicriteria analysis, rural planning, GIS<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una<br />
importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.<br />
Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione<br />
per l'amministrazione pubblica<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di<br />
questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di<br />
pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.<br />
Possibili applicazioni<br />
Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare<br />
dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock<br />
areas. RAMIRAN Conference, 499-502.<br />
Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento<br />
- Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi<br />
216
Titolo del progetto<br />
Italiano: Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti<br />
zootecnici intensivi<br />
Inglese: Development of a environmental monitoring systems for the intensive livestock farms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, Andrea Tosini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Azoto, inquinamento, allevamento<br />
Nitrogen, pollution, animal manure<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di automonitoraggio ambientale<br />
che possa essere adottato dalle aziende zootecniche per migliorare la gestione ambientale<br />
e certificare le loro prestazioni.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I prodotti della ricerca riguardano le attrezzature e le metodologie che possono essere utilizzate<br />
in aziende zootecniche per la gestione degli effluenti zootecnici a basso impatto ambientale e<br />
per il monitoraggio delle operazioni effettuate.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il sistema di monitoraggio ambientale può essere utilizzato dagli allevamenti che vogliono adottare<br />
un sistema di certificazione ambientale o vogliono dimostrare le loro prestazioni ambientali<br />
in relazione agli adempimenti normativi.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G. et al. (2007) In situ determination of slurry nutrient content by electrical conductivity.<br />
Bioresource technology, 98, 3235-3242.<br />
Martinez et al. (2008) Analysis of livestock slurries from farms across Northern Italy: Relationship<br />
between indicators and nutrient content. Biosystems Engineering<br />
217
Titolo del progetto<br />
Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />
Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes<br />
in intensive livestock areas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, Salvatore Serù<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Allevamento, trattamenti rimozione azoto<br />
Animal manure, treatments, nitrogen removal<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare<br />
l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso<br />
rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi<br />
progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la<br />
sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla<br />
pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale<br />
ERSAF Lombardia<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite<br />
GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e<br />
comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.<br />
Possibili applicazioni<br />
L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole,<br />
sia per l'amministratore pubblico.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni<br />
tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - <strong>Regione</strong> Lombardia.<br />
Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore<br />
Agrario, 37-40.<br />
218
Titolo del progetto<br />
Italiano: Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi<br />
previsti dalla condizionalità e delle normative ambientali<br />
Inglese: Technical assistance to farmers for the implementation of the obligations of th<br />
e cross–compliance and environmental regulations<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />
Elisabetta Riva, Gianluca Rognoni<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />
Parole chiave<br />
Premio unico, condizionalità, autocontrollo<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Nel quadro delle modifiche al regime di aiuti previsti dalla nuova PAC le aziende agricole devono<br />
rispettare i criteri di gestione obbligatori e mantenere la terra in buone condizioni agronomiche<br />
e ambientali. Le aziende agricole si trovano, quindi, nella condizione di dover verificare lo<br />
stato di adeguamento necessario e di valutare gli interventi gestionali e strutturali necessari.<br />
Il progetto pilota ha definito un sistema di autocontrollo aziendale che consente di verificare la<br />
coerenza delle modalità di gestione con i requisiti previsti dalla normativa della condizionalità.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi nell'ambito PSR, Misura n (Servizi per l’economia<br />
e la popolazione rurale)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Percorso di autocontrollo aziendale costituito da schede per il rispetto dei criteri di gestione obbligatori<br />
(CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agricole ed<br />
ambientali (BCAA), che le aziende agricole beneficiarie di aiuti diretti dovranno rispettare.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Possibili applicazioni<br />
Questo lavoro vuole essere una guida all’agricoltore che intende verificare, in modo autonomo o<br />
con il supporto di un tecnico, la situazione della sua azienda rispetto alla normativa vigente sulla<br />
Condizionalità. E' rivolto a tutte le imprese agricole.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Provolo G., Riva E., Rognoni G. Percorso di autocontrollo aziendale. Schede tecniche. Provincia di Lodi<br />
Provolo G., Riva E. (2008) La gestione delle deiezioni per avere più azoto in campo. L'informatore<br />
agrario, LXIV, 38, supplemento, 25 - 27.<br />
219
Titolo del progetto<br />
Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />
Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />
A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />
Rural development, irrigation requirement<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />
agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale<br />
dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate:<br />
(a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />
una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />
al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,<br />
Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).<br />
Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione<br />
e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs).<br />
Possibili applicazioni<br />
La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del<br />
bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />
che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />
alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”<br />
Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />
220
Titolo del progetto<br />
Italiano: Lotta contro le mosche sul territorio urbano<br />
Inglese: Urban pest management against house fly<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />
Sara Savoldelli<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità.<br />
Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Mosca domestica, infestazioni, lotta antiparassitaria<br />
House fly, infestations, pest control<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’insorgere di ceppi di mosche resistenti ai tradizionali interventi antiparassitari è stato accentuato<br />
dalla abnorme moltiplicazione dell’insetto in allevamenti avicoli e di suini, in discariche di rifiuti<br />
solidi urbani e in ambienti ove viene attuato il compostaggio dei rifiuti urbani. La gestione di<br />
tali rifiuti può diventare problema di rilevante interesse igienico in quanto le mosche si moltiplicano<br />
in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Comune di Busnago - Comune di Solbiate Olona<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La messa a punto della lotta larvicida e adulticida contro le mosche in impianti di compostaggio<br />
e in allevamenti, in particolare avicoli, consente di mantenere le popolazioni di questi pericolosi<br />
infestanti entro valori di accettabilità, con una riduzione d’uso degli antiparassitari.<br />
Possibili applicazioni<br />
Si è in grado di affrontare problematiche inerenti: gestione delle infestazioni in impianti di compostaggio<br />
e in discariche a cielo aperto; lotta contro le mosche in ambienti zootecnici; monitoraggio<br />
a livello comprensoriale delle pullulazioni muscine, per organizzare razionali interventi di lotta.<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Süss L., Russo A., Trematerra P. - La lotta contro le mosche: risultati di recenti esperienze in diversi<br />
ambienti italiani. Igiene Alimenti – Disinfestazione & Igiene ambientale, (2), 2003: 1-7.<br />
221
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane<br />
mediante Lyfe Cycle Assessment<br />
Inglese: Lyfe Cycle Assessment of dairy farming in mountain areas<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Alberto Tamburini (alberto.tamburini@unimi.it)<br />
Anna Sandrucci, Luciana Bava, Chiara Penati<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Impatto ambientale, allevamento da latte, montagna<br />
Environmental impact, dairy farming, mountains<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
AMBIENTE<br />
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone di valutare l'impatto ambientale della zootecnia bovina da latte in un'area<br />
alpina attraverso il metodo del Life Cycle Assessment. In particolare saranno valutate e confrontate<br />
le ricadute in termini di riscaldamento globale, acidificazione ed eutrofizzazione di allevamenti<br />
caratterizzati da differenti livelli di intensità produttiva e da diversi sistemi di gestione<br />
aziendale e di alimentazione delle bovine.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ARAL<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
I risultati della ricerca consentiranno di mettere a punto un sistema di valutazione dell'impatto<br />
ambientale tramite LCA degli allevamenti bovini da latte in Italia e di delineare una prima banca<br />
dati di riferimento utile per ulteriori applicazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
La possibilità di effettuare valutazioni dell'impatto ambientale delle attività zootecniche tramite<br />
LCA consente l'individuazione dei modelli aziendali a maggiore sostenibilità ambientale, mettendo<br />
a disposizione degli enti pubblici uno strumento utile per le scelte di politica agraria.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Penati et al. Quaderno SoZooAlp n.5 (2009) In press<br />
222
APPLICAZIONI<br />
IN ALTRI SETTORI<br />
223
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />
Inglese: Biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulphur mustard gas)<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Vincenza Andreoni (vincenza.andreoni@unimi.it)<br />
Lucia Cavalca<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM)<br />
Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biodegradazione microbica, iprite, biorisanamento<br />
Microbial biodegradation, yperite, bioremediation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’iprite è molto persistente nel suolo e nell’acqua. Il disporre di microrganismi capaci di sopravvivere<br />
all’esposizione all’iprite e con capacità degradative nei confronti dell’agente chimico può<br />
consentire di distruggere la molecola dell’iprite ed i suoi derivati e/o precursori di sintesi, come<br />
richiesto dalla Chemical Weapon Convention. La ricerca si prefigge di isolare batteri tiodiglicoledegradanti,<br />
un prodotto di idrolisi dell'iprite, di caratterizzare i metaboliti formatesi e gli enzimi<br />
coinvolti nel processo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica Organica (Università degli Studi di Milano<br />
Bicocca), Ministero della Difesa.<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Sono stati selezionati due ceppi batterici, Paracoccus denitrificans E4 e Achromobacter xylosoxidans<br />
G5, che si sono dimostrate capaci di crescere in presenza di iprite e di degradare il tiodiglicole.<br />
Possibili applicazioni<br />
Impiego di preparati batterici per la distruzione dell’iprite da stoccaggi e superfici e per la decontaminazione<br />
di matrici ambientali inquinate.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Dell’Amico, S. Bernasconi, L. Cavalca, C. Magni, B. Prinsi, V. Andreoni. “New insights into the<br />
biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulfur mustard gas)”. Journal of<br />
Applied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2008.04074.x.<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
225
Titolo del progetto<br />
Italiano: Proteina immunomodulante da mollusco<br />
Inglese: An immuno-modulant protein from Abalone<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Oreste Vittore Brenna (oreste.brenna@unimi.it)<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di .Scienze e Tecnologie Alimentari e Micobiologiche<br />
Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Abalone, allergy, immunotheraphy<br />
Abalone, allergia, immunoterapia<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La tecnica detta EPD(Enzyme Potentiated Immunotheraphy) è in uso da più di 30 anni ed impiega<br />
un preparato semigrezzo estratto da Abalone del Sud Africa, la cui efficacia è stata attribuita<br />
alla presenza di una attività enzimatica (beta-glucuronidasi). L'obiettivo del progetto era di verificare<br />
questo assunto. La ricerca ha portato a stabilire che l'attività non è legata alla presenza dell'enzima,<br />
ma ad una proteina di circa 30 kDa. Successivamente si cercherà di ottenere peptidi da<br />
essa e di identificare in modelli animali l'eventuale peptide minimo dotato di attività.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: SARM Allergeni, L.Di Berardino MD<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Lo studio di una preparazione da anni impiegata in allergie (EPD) ha portato ad evidenziare il<br />
componente da cui dipende l'attività immunomodulante.<br />
Possibili applicazioni<br />
Immunoterapia preventiva generalizzata verso allergeni ambientali ed alimentari.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Di Berardino L., Brenna O.V. (2008). “Proteina da Haliotis Midae e suo uso come agente immunoterapico”.<br />
Brevetto It. MI2008A357<br />
Di Berardino L., Paro, M; Brenna, O. (2008) “Immune tolerance induced in heterologous<br />
(mouse/rat) PCA by a new protein purified from Haliotis midae”- XXVII EAACI Congres<br />
226
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biopulitura di croste nere su materiali lapidei<br />
Inglese: Biocleaning of black crusts on stone<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesca Cappitelli (francesca.cappitelli@unimi.it)<br />
Claudia Sorlini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biopulitura, biorestauro<br />
Biocleaning, bioremediation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Impiego di microrganismi solfatoriduttori per la rimozione di croste nere (alterazione di superfici<br />
in materiale lapideo). Rispetto ai metodi tradizionali, la biopulitura si dimostra più selettiva,<br />
rispettosa del substrato e innocua per l'uomo e l'ambiente.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università del Molise<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Brevetto italiano.<br />
Possibili applicazioni<br />
Pulitura di beni culturali costituiti da materiali lapidei.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
MI2006A000776, domanda depositata in data 19.04.2006, "Procedimento di biopulitura di superfici<br />
di manufatti di diversa natura chimica ed edifici", inventori C. Sorlini, F. Cappitelli, E. Zanardini,<br />
G. Ranalli<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
227
Titolo del progetto<br />
Italiano: Strategie "anti-fouling" innovative e non-tossiche<br />
Inglese: Innovative non-toxic antifouling strategies<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesca Cappitelli (francesca.cappitelli@unimi.it)<br />
Claudia Sorlini<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Biofilm, antifouling<br />
Biofilm, antifouling<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Impiego di sostanze non tossiche di origine naturale per combattere la formazione di biofilm<br />
dannosi<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip Chimica Organica e Industriale (UNIMI), Center for Biofilm<br />
Engineering, Montana University<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Pubblicazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Su superfici soggette a biofouling per evitare la formazione di biofilm dannosi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Villa F., Giacomucci, Polo A., Principi P., Toniolo L., Levi M., Turri S., Cappitelli F. 2009, accettato. "Nvanillylnonanamide<br />
tested as a non-toxic antifoulant, applied to surfaces in a polyurethane coating".<br />
Biotechnology Letters.<br />
228
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti<br />
specie di pesci<br />
Inglese: Evaluation of the possible transmission of prions (Scrapie and BSE) to different fish<br />
species<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Salvatore Ciappellano (salvatore.ciappellano@unimi.it)<br />
Cristiana Berti, Zenone Dalla Valle<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Fish, TSE, prion protein<br />
Pesce, TSE, proteina prionica<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La proteina prionica, causa di encefalopatie spongiformi, è stata descritta nei mammiferi e in altri<br />
vertebrati. E’ noto che in alcuni casi le encefalopatie spongiformi siano trasmissibili per via alimentare<br />
per assunzione di materiale infetto. La ricerca effettuata è stata centrata sullo studio dell’assorbimento<br />
intestinale della proteina prionica (scrapie e BSE) da parte del pesce tramite esperimenti<br />
condotti in vivo ed in vitro. La proteina è stata ricercata con metodi immunologici e immunistochimici<br />
nell'intestino e negli strati sottostanti dei pesci alimentati con cibo infetto.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria;<br />
Istituto Superiore di Sanità<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La proteina prionica è riscontrabile nella mucosa ma non nei tessuti sottostanti dopo alcuni giorni<br />
successivi alla ingestione.<br />
Possibili applicazioni<br />
Il pesce di allevamento o catturato presenta bassi livelli di rischio come fonte della proteina prionica<br />
potenzialmente patologica. Sviluppo di metodi analitici per valutare la sicurezza del pesce.<br />
Raccolta di raccomandazioni per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza del consumatore.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
A.Z. Dalla Valle et al. APMIS 2008;116:173-180<br />
L Ingrosso et al. BMC-Vet Res 2006: 2:21<br />
Health risks of feeding of ruminants with fishmeal in relation to the risk of TSE. The EFSA Journal<br />
(2007) 443, 1-26<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
229
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"<br />
Inglese: Development of a "Symbiotic Control" approach<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Daniele Daffonchio (daniele.daffonchio@unimi.it)<br />
Sara Borin, Aurora Rizzi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Insetti vettore di patogeni, controllo simbiotico<br />
Insect vector of pathogens, simbiotic control<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare la microflora associata agli insetti vettori di patogeni di piante e<br />
dell'uomo, con lo scopo di 1) chiarire l'eziologia e l'epidemiologia di alcune patologie vegetali, 2)<br />
identificare simbionti microbici associati stabilmente e positivamente agli insetti vettori per lo sviluppo<br />
di un approccio di "controllo simbiotico" dei patogeni, in grado di interrompere la diffusione<br />
della malattia.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Università di Pavia, Università di Camerino<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione e caratterizzazione di simbionti potenziali candidati per il "controllo simbiotico".<br />
Possibili applicazioni<br />
Messa a punto di sistemi naturali per interrompere la diffusione di malattie trasmesse da insetti<br />
vettori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Favia G, Ricci I, Damiani C, Raddadi N, Crotti E, Marzorati M, Rizzi A, Urso R, Brusetti L, Borin S.,<br />
Mora D, Daffonchio D. et al. (2007). Bacteria of the genus Asaia stably associate with Anopheles<br />
stephensi, an Asian malarial mosquito vector. PNAS 104, 9047-9051.<br />
230
Titolo del progetto<br />
Italiano: Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi<br />
Inglese: New biologically active natural substances<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />
Raffaella Cincinelli, Sonia Gattinoni, Gianluca Nasini, Gemma Assante, Piera Anna Martino<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Composti naturali, sintesi, attività biologica<br />
Natural substances, synthesis, biological activity<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto comprende l'estrazione e la determinazione strutturale di nuove sostanze naturali da<br />
piante e microorganismi. I composti vengono valutati per la loro attività biologica (citotossicità,<br />
attività antifungina, attività antibiotica). Si prevede la sintesi dei composti più interessanti e di<br />
loro analoghi per ottimizzarne l'attività.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Riconoscimento Molecolare CNR Milano, Diprove e Dip.<br />
Patologia Animale, UniMI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Identificazione di nuovi composti organici di origine naturale, di cui viene valutata l'attività<br />
biologica.<br />
Possibili applicazioni<br />
Eventuali possibili impieghi come farmaci e/o antiparassitari per l'agricoltura.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
G. Assante et al. Tetrahedron 61, 7686-7692 (2005).<br />
A. Bava et al. J. Nat. Prod. 69, 1793-1795 (2006)<br />
R. Nannei et al. J. Org. Chem. 71, 6277-6280 (2006)<br />
A. Arnone et al. Tetrahedron 65, 786-791 (2009)<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
231
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale<br />
Inglese: Synthesis of new antitumour compounds<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />
Raffaella Cincinelli, Raffaella Nannei, Franco Zunino<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Composti antitumorali, sintesi, farmaci<br />
Antitumour compounds, synthesis, drugs<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto comprende la progettazione e la sintesi di nuovi composti organici ad attività antitumorale<br />
e la valutazione della loro attività biologica su diverse linee cellulari tumorali, sia in vitro<br />
che in vivo.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Nazionale Tumori, Milano, Sigma-tau Pomezia<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Alcune serie di composti organici attivi come agenti antitumorali, tra cui alcuni prodotti in sviluppo<br />
preclinico o clinico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Possibile impiego come farmaci nel trattamento dei tumori.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C. Pisano et al. Mol. Cancer Ther. 7, 2051-2059 (2008)<br />
S. Dallavalle et al. Bioorg. Med. Chem. Lett. 18, 2781-2787 (2008)<br />
R. Cincinelli et al. J. Med. Chem. 51, 7777-7787 (2008)<br />
Brev. PCT WO2007000383<br />
S. Dallavalle et al. Eur. J. Med. Chem in stampa (2009)<br />
232
Titolo del progetto<br />
Italiano: Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse<br />
farmacologico, ambientale ed alimentare<br />
Inglese: Electrodes modified with ion-exchange films for the analysis of real samples of<br />
pharmacological, environmental and alimentary concern<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Elio Desimoni (elio.desimoni@unimi.it)<br />
Barbara Brunetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
DiSTAM<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Elettrodi modificati, acido cisteico, validazione<br />
Modified electrodes, cysteic acid, validation<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca è diretta allo sviluppo di elettrodi di carbone vetroso, modificati con film scambioionici<br />
di Nafion ed acido cisteico, per analisi di specie d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare<br />
in matrici reali. Gli elettrodi sono valutati come tali, o dopo inserzione nel film superficiale<br />
di specie capaci di modificare il trasporto di specie redox attraverso la membrana. La caratterizzazione<br />
degli elettrodi é effettuata mediante tecniche elettrochimiche e spettroscopiche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Analisi delle metilxantine mediante elettrodi di carbone vetroso modificati con Nafion e acido cisteico.<br />
Possibili applicazioni<br />
Gli elettrodi possono essere usati nell’analisi di campioni reali come rivelatori amperometrici in<br />
sistemi a flusso o sensori da usarsi, soli o come arrays, per analisi elettrochimiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
B. Brunetti, E. Desimoni, P. Casati, Electroanalysis, 19 (2007) 385<br />
B. Brunetti, E. Desimoni, Electroanalysis, (2009) in corso di stampa<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
233
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analitici<br />
Inglese: Development of statistical methods for improving the quality of analytical results<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Elio Desimoni (elio.desimoni@unimi.it)<br />
Barbara Brunetti<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
DiSTAM<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Validazione, conformità a limiti legali<br />
Validation, compliance to legal limits<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca è diretta allo sviluppo di metodi statistici utili nel controllo di qualità nel laboratorio chimico<br />
(validazione dei metodi di analisi, sviluppo di modelli per la corretta valutazione dell'incertezza<br />
di misura nella verifica della conformità a limiti legali, sviluppo di modelli per la stima del<br />
limite di rivelabilità in sistemi analitici eteroschedastici, ecc.).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s:<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Il testo "Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi" è stato<br />
adottato a livello di sperimentazione nell’ambito del programma nazionale di Educazione<br />
Continua in Medicina (http://www.ministerosalute.it/ecm/ecm.jsp).<br />
Possibili applicazioni<br />
I metodi statistici messi a punto hanno applicazione nei campi merceologico e delle analisi legali.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
E. Desimoni, B. Brunetti. Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di<br />
analisi. CLUEB (BO) (2003).<br />
E. Desimoni, Accred.Qual.Assur.,9(2004)724<br />
E. Desimoni, B. Brunetti, Accred.Qual.Assur.,11(2006)363<br />
E. Desimoni, B. Brunetti, A. Clerici, Accred.Qual.Assur.13(2008)65<br />
234
Titolo del progetto<br />
Italiano: Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox<br />
Inglese: Rhodanese-domain proteins as molecular devices for redox homeostasis<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Fabio Forlani (fabio.forlani@unimi.it)<br />
Silvia Pagani, Angelo Cereda<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA)<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Rodanesi, omeostasi redox<br />
Rhodanese, redox homeostasis.<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone di definire ruoli cellulari di proteine a rhodanese-domains approfondendo<br />
le loro relazioni funzionali in specifici processi regolatori, un obiettivo favorito dai “modelli sperimentali”<br />
da noi sviluppati. La ridondanza di rhodanese-like proteine negli organismi è indice di<br />
versatilità dei domini rodanesici che singolarmente, o in associazione con altre proteine, potrebbero<br />
svolgere ruoli diversificati quali trasporto di zolfo in forma biologicamente disponibile,<br />
modulazione di processi generali di detossificazione e relativi alla “chimica redox” cellulare.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: J. Papenbrock (Hannover, D); P. Dos Santos (WFU, NC, USA),<br />
S. Leimkuehler (Potsdam, D).<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Definizione dell’interattoma di rodanesi sviluppando metodologie di pull-down (p.e. TAP-tagging<br />
genomico).<br />
Definizione di contesti metabolici che modulino espressione (e correlazioni) di proteine a domini<br />
rodanesici utilizzando metodi di proteomica (2DE).<br />
Possibili applicazioni<br />
Rhodanese-like proteine come target per il controllo di patogeni.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Cereda A., Carpen A., Picariello G., Tedeschi G., Pagani S. (2009). Biochem. J. 418, 135-143.<br />
Forlani F., Cereda A., Freuer A., Nimtz M., Leimkuhler S., Pagani S. (2005). FEBS Lett. 579, 6786-<br />
6790.<br />
Forlani F., Carpen A., Pagani S. (2003). Protein Eng. 16(7), 515-519.<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
235
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in<br />
microrganismi Food-Grade<br />
Inglese: Development of transformation protocols for the expression of allergenes in Food-Grade<br />
microorganisms<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />
Simone Guglielmetti, Diego Mora, Giovanni Ricci<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Food-Grade microorganisms, transformation, vaccine<br />
Microrganismi food-grade, trasformazione, vaccini<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Il progetto si propone la selezione di microrganismi Food-Grade con potenzialità probiotiche, da<br />
utilizzare per la trasformazione e l'espressione di proteine eterologhe con proprietà allergeniche.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università Milano-Bicocca; Università di Chieti; LoFarma SpA<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Costruzione di un idoneo vettore di clonaggio per l'espressione di proteine eterologhe in Gram<br />
positivi; ottenimento di un ceppo ricombinante in grado di esprimere costitutivamente la proteina<br />
eterologa di interesse.<br />
Possibili applicazioni<br />
Sviluppo di vaccini orali per il controllo di manifestazioni allergiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Risultati non divulgabili.<br />
236
Titolo del progetto<br />
Italiano: Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna<br />
Inglese: Development of herb productions as a supplementary income for mountain farm<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />
Moira Madeo, Giuseppe Carlo Lozzia, Giovanna Speranza<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Produzione Vegetale<br />
Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Piante officinali; azienda agricola di montagna<br />
Herbs; mountain farm<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una microfiliera di prodotti da piante officinali<br />
(taglio tisana e miele) in un’azienda agricola biologica di montagna. Il modello proposto prevede<br />
di ottenere utili indicazioni sulla tecnica di coltivazione da adottare, sulla tempistica di raccolta,<br />
sulle modalità di essiccazione applicabili, nonché sulla qualità del materiale ottenibile.<br />
Individuazione di modalità di caratterizzazione della qualità/provenienza delle produzioni di<br />
miele di montagna.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: - Veneto Agricoltura<br />
- Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali,<br />
Univ. di Padova<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Diversificazione colturale nelle aziende di montagna che può portare ad una ripartizione dei rischi<br />
di gestione e ad un possibile incremento del reddito. Individuazione delle composizione fenolica<br />
di alcune specie officinali e di miele prodotto in prossimità delle coltivazioni.<br />
Possibili applicazioni<br />
Trasferibilità ad altre aziende di montagna. Valutazione della qualità delle produzioni.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
GIORGI A., MADEO M., SPERANZA G., LOZZIA GC (2009).“Il miele di montagna, un alimento ricco<br />
di sostanze polifenoliche e di proprietà antiossidanti” NATURAL 1, n° 80; p. 32-41, ISSN: 1721-1425<br />
GIORGI A., M. MADEO, P. FRANCESCATO, P. CAIROLI, G. SPERANZA (2007). Antioxidant capacity and<br />
chemical ch<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
237
Titolo del progetto<br />
Italiano: Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />
Inglese: Non-conventional yeasts as sources for stereoselective dehydrogenases: preparation of<br />
intermediates for the synthesis of API<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />
Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Lieviti, biotrasformazioni , deidrogenasi<br />
Yeasts, biotransformations, dehydrogenases<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare reazioni di riduzione stereoselettiva<br />
su molecole di interesse in campo alimentare, zootecnico o farmaceutico; sono studiati in particolare<br />
lieviti e sistemi per l'ottenimento di enzimi in forma iper-espressa in cellule ricombinanti.<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università di Modena, Industriale Chimica, Università Complutense<br />
di Madrid<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa per la produzione di intermedi chirali.<br />
Possibili applicazioni<br />
Nuove sintesi chemo-enzimatiche di principi attivi.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Asymmetric reductions of ethyl 2-(benzamidomethyl)-3-oxobutanoate by yeasts. Tetrahedron:<br />
Asymmetry 2009, 20, 411-414.<br />
Enantioselective monoreduction of different 1,2-diaryl-1,2-diketones catalysed by lyophylised<br />
whole cells from Pichia glucozyma. Tetrahedron 2008, 64,7929-7936 .<br />
238
Titolo del progetto<br />
Italiano: Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />
Inglese: Biotransformations with new microbial enzymes<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />
Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />
Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Screening, biotrasformazioni , enzimi microbici<br />
Yeasts, biotransformations, dehydrogenases<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare biotrasformazioni selettive su molecole<br />
di interesse; gli enzimi principalmente studiati sono acilasi, lipasi ed esterasi per applicazioni<br />
in campo alimentare (aromi, trigliceridi strutturati) e farmaceutico (modificazione di antibiotici<br />
glicopeptidici).<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: Università dell'Insubria, Zambon, Istituto Riconoscimento<br />
Molecolare CNR, Università di Trieste<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa.<br />
Possibili applicazioni<br />
Preparazione di aromi a partire da substrati naturali, produzione di antibiotici semi-sintetici.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
Biocatalysis for use in pharmaceutical manufacturing J. Biotechnol. 2007, 131, 101-102.<br />
Biotransformations of lipoglycopeptides to obtain novel antibiotics J Antibiot. 2007, 60, 265-71<br />
Biotransformations of cinnamic and ferulic acid with actinomycetes Enzyme Micro. Technol. 2004,<br />
34, 3-9.<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
239
Titolo del progetto<br />
Italiano: Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità<br />
Inglese: Animal reproduction under space condition<br />
Nome e cognome dei ricercatori<br />
Claudia Ricci (claudia.ricci@unimi.it)<br />
Giulio Melone, Aldo Zullini, Giuseppina Cornelli, Francesca Leasi<br />
Afferenza del ricercatore responsabile<br />
Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione della Biodiversità<br />
Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />
Parole chiave<br />
Pseudocelomati, dormienza, embriogenesi<br />
Pseudocoelomates, dormancy, embryogenesis<br />
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />
Allo scopo di valutare il ruolo del citoscheletro nel determinare i piani di divisione cellulare, cinque<br />
generazioni di rotiferi e di nematodi, animali eutelici a sviluppo determinativo, saranno allevati<br />
in un bioreattore nel corso di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per poter<br />
stimare effetti a breve e a lungo termine delle condizioni dello spazio. Il trasporto dalla Terra alla<br />
ISS avverrà ricorrrendo ad una loro forma naturale di dormienza, detta anidrobiosi, che mantiene<br />
gli animali in 'vita sospesa' ma permette di riportarli a condizioni attive in ogni momento.<br />
APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />
Progetto in collaborazione: No Sì<br />
Se Sì, indicare partnership/s: ASI, ESA, Trondheim University, Thales Alenia Space, Astrium<br />
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />
Risultati e prodotti della ricerca<br />
La preparazione di questo esperimento comporta oltre ad una intensa attività di ricerca biologica<br />
su meccanismi riproduttivi e su dormienza, anche lo studio e la realizzazione di apparecchiature<br />
speciali dedicate.<br />
Possibili applicazioni<br />
La caratterizzazione della dormienza ha notevoli ricadute in quanto coinvolge biostabilità di molecole<br />
e di strutture biologiche, oltre che di interi organismi. Lo studio e la realizzazione di strumenti<br />
e di software ad hoc ha spesso prodotto importanti applicazioni tecnologiche.<br />
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />
C.Ricci, et al. 2000. TREE, 15: 220-221<br />
D. Fontaneto, et al., 2007. PLoS Biol 5(4)<br />
C.Ricci, et al., 2007. BMC Evolutionary Biology 2007<br />
T. Barraclough et al. 2007. Mol Biol Evol 24: 1952-1962<br />
D. Fontaneto, et al., 2008. Molecular Ecology. 17, 3136–3146<br />
240
Indice per autori<br />
Acutis Marco 169, 201<br />
Adani Fabrizio 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176,<br />
177, 178, 179, 180<br />
Agostini Stella 47, 48, 49, 181, 182<br />
Alamprese Cristina 93<br />
Andreoni Vincenza 183, 225<br />
Assante Gemma 4<br />
Banterle Alessandro 141, 142, 143<br />
Bassoli Angela 154<br />
Baumgartner Johann 184<br />
Bava Luciana 5<br />
Bechini Luca 6, 50, 185<br />
Bianco Piero Attilio 7<br />
Bocchi Stefano 186<br />
Bodria Luigi 8, 51, 187<br />
Bonomi Franco 155<br />
Borin Sara 9<br />
Brenna Oreste Vittore 226<br />
Cappitelli Francesca 227, 228<br />
Casati Dario 202<br />
Casiraghi M. Cristina 66, 156<br />
Casiraghi Ernestina 94, 95, 96<br />
Cattaneo Stefano 67, 97<br />
Ciappellano Salvatore 229<br />
Cocucci Maurizio 10, 11<br />
Cortesi Paolo 12<br />
Corti Michele 52, 53<br />
Cosio Maria Stella 98<br />
Crepaldi Paola 13, 14, 99<br />
Crovetto Matteo 15, 16<br />
Daffonchio Daniele 188, 230<br />
Dallavalle Sabrina 17, 231, 232<br />
De Noni Ivano 68, 100<br />
Deangelis Maria Laura 203<br />
De Wrachien Daniele 204<br />
Desimoni Elio 233, 234<br />
Duranti Marcello 69, 101, 157, 158<br />
Eccher Tommaso 18<br />
Erba Daniela 159<br />
Espen Luca 19, 102<br />
Failla Osvaldo 20<br />
Faoro Franco 21, 22<br />
Ferrante Antonio 103<br />
Fiala Marco 23, 54, 55, 56, 189<br />
Forlani Fabio 235<br />
Fortina Maria Grazia 104, 105, 106, 236<br />
Foschino Roberto 70, 71, 72, 107<br />
Franzetti Laura 108, 109, 110, 111<br />
Gandolfi Claudio 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211<br />
Genevini Pierluigi 190<br />
APPLICAZIONI IN<br />
ALTRI SETTORI<br />
241
Giorgi Anna 24, 25, 237<br />
Giovanelli Gabriella 73<br />
Greppi Mauro 212, 213<br />
Guglielmetti Simone 160<br />
Guidetti Riccardo 144, 145<br />
Hidalgo Alyssa 112, 113<br />
Iriti Marcello 26, 27<br />
Lavelli Vera 74<br />
Limonta Lidia 114<br />
Locatelli Daria Patrizia 115<br />
Lucisano Mara 75, 76, 116<br />
Mannino Saverio 77<br />
Marino Gallina Pietro 117<br />
Mariotti Manuela 78, 79, 118<br />
Mignani Ilaria 28<br />
Molinari Francesco 80, 191, 238, 239<br />
Mora Diego 81<br />
Nocito Fabio Francesco 29<br />
Ortuani Bianca 57, 214<br />
Pagani Ambrogina 82, 119, 120, 121<br />
Pagliarini Ella 122, 146, 147, 148<br />
Pellegrino Luisa 123, 124<br />
Piazza Laura 83, 125<br />
Piergiovanni Luciano 84, 85, 86, 87<br />
Pompei Carlo 126<br />
Porrini Marisa 149, 161, 162<br />
Provolo Giorgio 58, 192, 193, 215, 216, 217, 218, 219<br />
Quaroni Sergio 30<br />
Rapetti Luca 59<br />
Ricci Claudia 240<br />
Rollini Manuela 127<br />
Rossi Magherita 88, 89, 128, 129<br />
Rossini Laura 31, 32<br />
Sacchi Gian Attilio 33<br />
Sali Guido 60, 220<br />
Sandrucci Anna 130<br />
Sangiorgi Franco 61, 62, 150, 151<br />
Saracchi Marco 34<br />
Sardi Paola 35<br />
Scienza Attilio 36<br />
Simonetti Paolo 163, 164<br />
Spinardi Anna 37, 165<br />
Süss Luciano 131, 221<br />
Tamburini Alberto 222<br />
Tateo Fernando 90, 132, 133, 134, 135, 136<br />
Toccolini Alessandro 194, 195, 196, 197, 198<br />
Toschi Ivan 38<br />
Vecchio Angelo 137<br />
Vercesi Annamaria 39, 40, 41, 138<br />
Zocchi Graziano 42, 43, 44<br />
242<br />
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