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Ricerche, Innovazione e Trasferimento tecnologico - Dote Regione ...

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La Facoltà di Agraria<br />

incontra le imprese:<br />

<strong>Ricerche</strong>, <strong>Innovazione</strong> e<br />

<strong>Trasferimento</strong> <strong>tecnologico</strong><br />

Agricoltura<br />

Alimentazione<br />

Ambiente


LA FACOLTA’ DI AGRARIA<br />

INCONTRA LE IMPRESE:<br />

RICERCHE,<br />

INNOVAZIONE<br />

E TRASFERIMENTO<br />

TECNOLOGICO<br />

A cura di<br />

Claudia Sorlini e Marcello Duranti<br />

con la collaborazione di<br />

Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone


Prefazione<br />

In coerenza con la missione del Consiglio Europeo di Lisbona di trasformare il territorio<br />

europeo in un’avanzata economia basata sulla conoscenza, <strong>Regione</strong><br />

Lombardia, nel corso dell’VIII legislatura che volge ormai al termine, ha puntato<br />

ad operare come motore di progettualità e fattore di connessione tra le diverse<br />

componenti del sistema (cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private), attivando<br />

una strategia complessiva di sostegno alla ricerca e allo sviluppo.<br />

E’ in tale contesto che l’Assessorato all’Agricoltura, a scadenza triennale, predispone<br />

i Programmi regionali di ricerca in campo agricolo, con i quali individua<br />

linee strategiche, strumenti, obiettivi e risorse al fine di sostenere la competitività<br />

del settore, di tutelare le risorse, di salvaguardare e valorizzare il territorio, con<br />

un’attenzione particolare alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare.<br />

Fra le linee strategiche delineate dall’ultimo Programma, spicca l’impegno a<br />

finanziare progetti di ricerca di forte impatto sul sistema rurale regionale, a rafforzare<br />

la rete di relazioni, il confronto e la collaborazione fra enti di ricerca e fra<br />

questi e le filiere produttive lombarde e a favorire l’accesso all’innovazione tecnologica<br />

da parte delle imprese tramite un complesso di iniziative di comunicazione<br />

e trasferimento dei risultati scaturiti dalle ricerche.<br />

E’ con vero piacere quindi che ho accolto la proposta della Preside della Facoltà<br />

di Agraria dell’Università degli Studi di Milano di mettere a disposizione, tramite<br />

la pubblicazione di questo volume, una sintesi di quanto i ricercatori hanno recentemente<br />

elaborato, spesso anche con il contributo di <strong>Regione</strong> Lombardia, in termini<br />

di informazioni, prodotti e strumenti di immediato interesse applicativo.<br />

Un’iniziativa perfettamente in linea con le strategie del mio Assessorato, che sono<br />

certo sarà ben utilizzata dalle imprese, ma anche dai tecnici e da tutti quei soggetti<br />

associativi e istituzionali che giocano un ruolo di fondamentale importanza<br />

nel trasferimento delle innovazioni.<br />

Luca Daniel Ferrazzi<br />

Assessore all’Agricoltura<br />

<strong>Regione</strong> Lombardia<br />

II


Introduzione<br />

Questa brochure, curata dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, è rivolta<br />

agli imprenditori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambientale.<br />

Raccoglie più di 200 schede che illustrano i risultati di ricerche già raggiunti o che si intende<br />

raggiungere in prospettiva. E’ un invito alle imprese a prenderne visione e, nella misura<br />

del possibile, a trasferire i risultati di interesse all’interno delle proprie aziende, per migliorare<br />

la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore<br />

e all’utente e preservando l’ambiente.<br />

Acquisire le innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia di quella<br />

piccola e media è un passo indispensabile per aumentare la competitività e per contribuire ad<br />

affrontare in modo più attrezzato l’attuale crisi economica.<br />

Inoltre le tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,<br />

“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione<br />

universale.<br />

L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema delle imprese lombarde per presentare<br />

al mondo intero le proprie eccellenze, migliorate attraverso una continua innovazione<br />

tecnologica ed un’alta qualità della produzione. La Lombardia è la <strong>Regione</strong> che da sola produce<br />

il 13,7% della produzione agricola e forestale italiana. Dispone di industrie, tecnologie<br />

avanzate, capitale umano, risorse ed iniziativa. La vocazione agricola della pianura più fertile<br />

d’Italia è fuori discussione; al sud di Milano si estende il parco agricolo più grande di Europa.<br />

I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.<br />

Anche la piccola e media azienda, favorita dalle numerose relazioni create dall’EXPO, può<br />

beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via di sviluppo di tecnologie semplici ma<br />

solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e<br />

nei paesi ricchi di prodotti alimentari di nicchia.<br />

In questo contesto la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, contribuisce per la sua parte.<br />

Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche di base con ampie possibilità di arrivare a<br />

risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti<br />

per le aziende dei settori coinvolti.<br />

D’altra parte l’interesse delle imprese per le ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi<br />

contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti<br />

vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto di fiducia che<br />

si è creato tra aziende e gruppi di ricercatori .<br />

Tuttavia molto di più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati di interesse applica-<br />

III


tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”,<br />

mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività<br />

del sistema Italia.<br />

Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare le schede contenute<br />

in questo volume, con l’obiettivo di far conoscere i temi sui quali vengono svolte le ricerche.<br />

Come si potrà leggere nel testo, le indicazioni che emergono dalle ricerche possono essere di<br />

rilevante utilità per il mondo delle imprese in quanto affrontano problemi di grande attualità,<br />

per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare<br />

e dell’ambiente: si lavora sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su<br />

metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla<br />

innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei consumi<br />

energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; sull’innovazione di processo<br />

industriale per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione di prodotto alimentare;<br />

sulla produzione di alimenti per settori particolari di consumatori (es. affetti da intolleranze<br />

alimentari); sulle tecniche più avanzate per il monitoraggio di filiera ed il controllo della qualità<br />

igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutrizionale degli alimenti ed i loro effetti sulla<br />

salute; sulle modalità avanzate di fertilizzazione dei suoli, di gestione delle risorse idriche e<br />

dei reflui, sulla progettazione delle aree verdi e la conservazione del patrimonio rurale. Questo<br />

è solo per citare qualche esempio.<br />

D’altronde l’impegno a trasferire i risultati delle ricerche da anni investe tutta l’Università di<br />

Milano attraverso la costituzione di spin off, il sostegno alla registrazione di brevetti, l’istituzione<br />

di incubatori di grandi dimensioni, come il Filarete ed una serie di altre importanti iniziative.<br />

Il nostro paese ha bisogno di creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore<br />

aggiunto al prodotto e di incrementare la competitività per rispondere alle esigenze di una<br />

società che richiede posti di lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo di attenzione particolare<br />

anche alle esigenze dei Paesi in via di Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso<br />

un rapporto più stretto e qualificato tra imprese private, enti pubblici, università e istituti<br />

di ricerca.<br />

Milano, 24.11.2009<br />

La Preside<br />

Claudia Sorlini<br />

IV


Indice<br />

1. AGRICOLTURA<br />

1.1 PRODUZIONE E DIFESA<br />

Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />

Gemma Assante 4<br />

Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso<br />

lo studio della produzione di latte<br />

Luciana Bava 5<br />

Caratterizzazione di reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico<br />

Luca Bechini 6<br />

Diagnosi precoce di patogeni delle piante<br />

Piero Attilio Bianco 7<br />

Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />

Luigi Bodria 8<br />

Batteri promotori della crescita vegetale<br />

Sara Borin 9<br />

Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,<br />

biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco<br />

Maurizio Cocucci 10<br />

Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo<br />

e salutistico nell’area alpina<br />

Maurizio Cocucci 11<br />

Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno<br />

Paolo Cortesi 12<br />

Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina<br />

Paola Crepaldi 13<br />

Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative<br />

della frazione lipidica del latte caprino<br />

Paola Crepaldi 14<br />

Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />

conformemente a vari disciplinari<br />

Matteo Crovetto 15<br />

Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N)<br />

e fosforo (P) nella bovina da latte<br />

Matteo Crovetto 16<br />

Sintesi di nuovi fungicidi<br />

Sabrina Dallavalle 17<br />

Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceutiche<br />

Tommaso Eccher 18<br />

Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays<br />

Luca Espen 19<br />

Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura<br />

Osvaldo Failla 20<br />

Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle piante<br />

Franco Faoro 21<br />

Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />

Franco Faoro 22<br />

L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento<br />

Marco Fiala 23<br />

Valorizzazione dei cereali minori di montagna<br />

Anna Giorgi 24<br />

Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie<br />

di piante officinali della sintesi di metaboliti secondari<br />

Anna Giorgi 25<br />

Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura<br />

Marcello Iriti 26<br />

V


VI<br />

Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante<br />

Marcello Iriti 27<br />

Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Ilaria Mignani 28<br />

Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione<br />

di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo<br />

Fabio Francesco Nocito 29<br />

Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale<br />

Sergio Quaroni 30<br />

Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />

Laura Rossini 31<br />

Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)<br />

Laura Rossini 32<br />

Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso<br />

a basso contenuto di cadmio in granella<br />

Gian Attilio Sacchi 33<br />

Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante<br />

Marco Saracchi 34<br />

Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenziali<br />

Paola Sardi 35<br />

Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione<br />

delle risorse genetiche<br />

Attilio Scienza 36<br />

Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Anna Spinardi 37<br />

Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglio<br />

Ivan Toschi 38<br />

Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Annamaria Vercesi 39<br />

Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite<br />

Annamaria Vercesi 40<br />

Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola<br />

Annamaria Vercesi 41<br />

Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree<br />

da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi<br />

Graziano Zocchi 42<br />

Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza<br />

Graziano Zocchi 43<br />

Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />

Graziano Zocchi 44<br />

1.2 GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />

Stella Agostini 47<br />

Costruzioni rurali in area urbana<br />

Stella Agostini 48<br />

Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale<br />

Stella Agostini 49<br />

Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli<br />

Luca Bechini 50<br />

Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi<br />

Luigi Bodria 51<br />

Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi<br />

Michele Corti 52<br />

Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente<br />

Michele Corti 53<br />

Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio<br />

Marco Fiala 54


Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali<br />

Marco Fiala 55<br />

Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in Italia<br />

Marco Fiala 56<br />

Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari<br />

situati in differenti ambiti climatici<br />

Bianca Ortuani 57<br />

Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti<br />

di bovini da latte lombardi<br />

Giorgio Provolo 58<br />

Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per<br />

la valutazione energetica dei foraggi<br />

Luca Rapetti 59<br />

Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />

Guido Sali 60<br />

La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini<br />

Franco Sangiorgi 61<br />

Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />

Franco Sangiorgi 62<br />

2. ALIMENTAZIONE<br />

2.1 TECNOLOGIA<br />

Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso<br />

indice glicemico<br />

M. Cristina Casiraghi 66<br />

Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT<br />

Stefano Cattaneo 67<br />

Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine<br />

del latte ad attività immunomodulante<br />

Ivano De Noni 68<br />

Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />

Marcello Duranti 69<br />

Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione<br />

lattiero-casearie caprine<br />

Roberto Foschino 70<br />

Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale<br />

Roberto Foschino 71<br />

Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico<br />

Roberto Foschino 72<br />

Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione<br />

delle caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />

Gabriella Giovanelli 73<br />

Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />

Vera Lavelli 74<br />

Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante<br />

mulino a sfere<br />

Mara Lucisano 75<br />

Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione<br />

di pane e pasta gluten-free<br />

Mara Lucisano 76<br />

Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning<br />

Saverio Mannino 77<br />

Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane<br />

con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />

Manuela Mariotti 78<br />

Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali<br />

Manuela Mariotti 79<br />

VII


VIII<br />

Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Francesco Molinari 80<br />

Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentare<br />

Diego Mora 81<br />

Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare<br />

condizioni di processo industriali)<br />

M. Ambrogina Pagani 83<br />

Progettazione di alimenti / ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />

Laura Piazza 84<br />

Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />

Luciano Piergiovanni 85<br />

Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili<br />

allo scambio di umidità<br />

Luciano Piergiovanni 86<br />

Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare<br />

Luciano Piergiovanni 87<br />

Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni<br />

nell'imballaggio alimentare<br />

Luciano Piergiovanni 88<br />

Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione<br />

alla stabilità ossidativa del prodotto finito<br />

Margherita Rossi 89<br />

Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali<br />

Margherita Rossi 90<br />

Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità<br />

di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro<br />

Fernando Tateo 91<br />

2.2 QUALITÀ E SICUREZZA<br />

Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura<br />

della pasta fresca all’uovo<br />

Cristina Alamprese 93<br />

Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata<br />

con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi<br />

Ernestina Casiraghi 94<br />

Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei<br />

prodotti alimentari e dei processi di trasformazione<br />

Ernestina Casiraghi 95<br />

Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life<br />

di prodotti alimentari<br />

Ernestina Casiraghi 96<br />

Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali<br />

dell'area mediterranea<br />

Stefano Cattaneo 97<br />

Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />

Maria Stella Cosio 98<br />

Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale<br />

Paola Crepaldi 99<br />

Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione<br />

dei formaggi tradizionali<br />

Ivano De Noni 100<br />

Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />

Marcello Duranti 101<br />

Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti<br />

Luca Espen 102<br />

Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma<br />

durante la “shelf life”<br />

Antonio Ferrante 103<br />

La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani<br />

Maria Grazia Fortina 104


Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico<br />

in sistemi complessi<br />

Maria Grazia Fortina 105<br />

La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione<br />

e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti<br />

Maria Grazia Fortina 106<br />

Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici<br />

nelle filiere alimentari<br />

Roberto Foschino 107<br />

Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti<br />

artigianali di origine animale<br />

Laura Franzetti 108<br />

Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno<br />

del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />

Laura Franzetti 109<br />

Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare<br />

Laura Franzetti 110<br />

Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni<br />

sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />

Laura Franzetti 111<br />

Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco<br />

Alyssa Hidalgo 112<br />

Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova,<br />

del pomodoro e prodotti derivati<br />

Alyssa Hidalgo 113<br />

Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum<br />

nelle industrie alimentari<br />

Lidia Limonta 114<br />

Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali<br />

Daria Patrizia Locatelli 115<br />

Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso<br />

tradizionale e aromatico<br />

Mara Lucisano 116<br />

Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />

Pietro Marino Gallina 117<br />

Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi<br />

di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative<br />

Manuela Mariotti 118<br />

Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola<br />

e del comportamento in cottura della pasta<br />

M. Ambrogina Pagani 119<br />

Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />

mediante il processo di decorticazione<br />

M. Ambrogina Pagani 120<br />

Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale<br />

M. Ambrogina Pagani 121<br />

Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura<br />

di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento<br />

Ella Pagliarini 122<br />

Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP<br />

Luisa Pellegrino 123<br />

Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico<br />

di latti liquidi per la prima infanzia<br />

Luisa Pellegrino 124<br />

Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi<br />

della qualità sensoriale<br />

Laura Piazza 125<br />

Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni<br />

Carlo Pompei 126<br />

IX


X<br />

Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packaging<br />

Manuela Rollini 127<br />

Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte<br />

dell’alimento nella frittura ad immersione<br />

Margherita Rossi 128<br />

Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali<br />

delle uova e degli ovoprodotti<br />

Margherita Rossi 129<br />

Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del<br />

latte alla stalla<br />

Anna Sandrucci 130<br />

Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimentari<br />

Luciano Suss 131<br />

Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti<br />

in contenitori ad uso alimentare<br />

Fernando Tateo 132<br />

Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza di prodotti<br />

alimentari di larga distribuzione<br />

Fernando Tateo 133<br />

Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />

Fernando Tateo 134<br />

<strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />

di semilavorati aromatizzati per settori food e non food<br />

Fernando Tateo 135<br />

Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena<br />

Fernando Tateo 136<br />

Determinazione di micotossine in alimenti<br />

Angela Vecchio 137<br />

Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Annamaria Vercesi 138<br />

2.3 GESTIONE<br />

Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea<br />

Alessandro Banterle 141<br />

Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili<br />

economiche e socio-demografiche<br />

Alessandro Banterle 142<br />

Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione<br />

Alessandro Banterle 143<br />

Studio di modelli gestionali per la ristorazione<br />

Riccardo Guidetti 144<br />

Analisi energetica delle industrie alimentari<br />

Riccardo Guidetti 145<br />

Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari<br />

Ella Pagliarini 146<br />

Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />

Ella Pagliarini 147<br />

Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti<br />

attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />

Ella Pagliarini 148<br />

Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione<br />

di patologie degenerative<br />

Marisa Porrini 149<br />

Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />

Franco Sangiorgi 150<br />

La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />

Franco Sangiorgi 151<br />

2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali<br />

Angela Bassoli 154


Peptidi bioattivi di derivazione casearia<br />

Franco Bonomi 155<br />

Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare<br />

sul tratto gastrointestinale<br />

M. Cristina Casiraghi 156<br />

Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante<br />

Marcello Duranti 157<br />

Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino<br />

Marcello Duranti 158<br />

Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni<br />

Daniela Erba 159<br />

Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospite<br />

Simone Guglielmetti 160<br />

Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />

Marisa Porrini 161<br />

Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />

Marisa Porrini 162<br />

Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />

ossidativo in soggetti anziani<br />

Paolo Simonetti 163<br />

Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina<br />

nel composto bioattivo equolo<br />

Paolo Simonetti 164<br />

Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />

(Vaccinium corymbosum L.)<br />

Anna Spinardi 165<br />

3. AMBIENTE<br />

3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili<br />

del Sud d’Italia<br />

Marco Acutis 169<br />

Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici<br />

Fabrizio Adani 170<br />

Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici<br />

e qualità del digestato<br />

Fabrizio Adani 171<br />

Biomasse per biogas<br />

Fabrizio Adani 172<br />

Metodi enzimatici per abbassare il “puor point” del biodiesel a base di olio di palma<br />

Fabrizio Adani 173<br />

Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie<br />

Fabrizio Adani 174<br />

Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione<br />

di suoli da pesticidi<br />

Fabrizio Adani 175<br />

Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica<br />

di acque inquinate da CrVI<br />

Fabrizio Adani 176<br />

Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate<br />

Fabrizio Adani 177<br />

Influenza della modificazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili<br />

applicazioni nella produzione di bioenergie e biocarburanti<br />

Fabrizio Adani 178<br />

Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani<br />

Fabrizio Adani 179<br />

XI


XII<br />

Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />

Fabrizio Adani 180<br />

Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo<br />

Stella Agostini 181<br />

Riconoscere e valutare il patrimonio rurale<br />

Stella Agostini 182<br />

Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di<br />

ossidoriduzione dell'arsenico<br />

Vincenza Andreoni 183<br />

Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea<br />

collina/afidi/predatori<br />

Johann Baumgartner 184<br />

Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico<br />

Luca Bechini 185<br />

Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlati<br />

Stefano Bocchi 186<br />

Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />

Luigi Bodria 187<br />

Digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />

Daniele Daffonchio 188<br />

Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato<br />

Marco Fiala 189<br />

Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per<br />

la valorizzazione energetica<br />

Pierluigi Genevini 190<br />

Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Francesco Molinari 191<br />

Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale<br />

nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />

Giorgio Provolo 192<br />

Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />

di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />

Giorgio Provolo 193<br />

Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />

Alessandro Toccolini 194<br />

Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori<br />

Alessandro Toccolini 195<br />

Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)<br />

Alessandro Toccolini 196<br />

Analisi e progettazione delle aree verdi<br />

Alessandro Toccolini 197<br />

Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso<br />

del suolo agricolo nel sud Milano<br />

Alessandro Toccolini 198<br />

3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,<br />

sotterranee e in atmosfera<br />

Marco Acutis 201<br />

Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione<br />

delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-2<br />

Dario Casati 202<br />

Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza<br />

Maria Laura Deangelis 203<br />

Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />

conseguenti al crollo di dighe<br />

Daniele De Wrachien 204<br />

Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero<br />

della provincia di Cremona<br />

Claudio Gandolfi 205


Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso<br />

idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca<br />

Claudio Gandolfi 206<br />

Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo<br />

a differenti scale territoriali<br />

Claudio Gandolfi 207<br />

Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori<br />

di irrigazione e bonifica lombardi<br />

Claudio Gandolfi 208<br />

Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />

Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />

Claudio Gandolfi 209<br />

Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />

Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />

Claudio Gandolfi 210<br />

Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche,<br />

applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />

Claudio Gandolfi 211<br />

L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda<br />

Mauro Greppi 212<br />

Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un<br />

modello 2D per acque poco profonde<br />

Mauro Greppi 213<br />

Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati<br />

in differenti ambiti climatici<br />

Bianca Ortuani 214<br />

Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti<br />

di allevamento e la sostenibilità ambientale<br />

Giorgio Provolo 215<br />

Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale<br />

nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />

Giorgio Provolo 216<br />

Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti<br />

zootecnici intensivi<br />

Giorgio Provolo 217<br />

Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />

di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />

Giorgio Provolo 218<br />

Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti<br />

dalla condizionalità e delle normative ambientali<br />

Giorgio Provolo 219<br />

Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />

Guido Sali 220<br />

Lotta contro le mosche sul territorio urbano<br />

Luciano Süss 221<br />

Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane<br />

mediante Lyfe Cycle Assessment<br />

Alberto Tamburini 222<br />

4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />

Vincenza Andreoni 225<br />

Proteina immunomodulante da mollusco<br />

Oreste Vittore Brenna 226<br />

Biopulitura di croste nere su materiali lapidei<br />

Francesca Cappitelli 227<br />

Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche<br />

Francesca Cappitelli 228<br />

XIII


XIV<br />

Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti<br />

specie di pesci<br />

Salvatore Ciappellano 229<br />

Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"<br />

Daniele Daffonchio 230<br />

Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi<br />

Sabrina Dallavalle 231<br />

Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale<br />

Sabrina Dallavalle 232<br />

Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali<br />

d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare<br />

Elio Desimoni 233<br />

Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei<br />

risultati analitici<br />

Elio Desimoni 234<br />

Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox<br />

Fabio Forlani 235<br />

Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni<br />

in microrganismi Food-Grade<br />

Maria Grazia Fortina 236<br />

Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna<br />

Anna Giorgi 237<br />

Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />

Francesco Molinari 238<br />

Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />

Francesco Molinari 239<br />

Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità<br />

Claudia Ricci 240


1. AGRICOLTURA


AGRICOLTURA<br />

1.1 PRODUZIONE<br />

E DIFESA<br />

3


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi<br />

Inglese: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma diseases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gemma Assante (gemma.assante@unimi.it)<br />

Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Una serie di metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non<br />

hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi di attività nei confronti dei fitoplasmi,<br />

gruppo di patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. La ricerca è effettuata<br />

su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una molecola<br />

attiva e studiare l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabile il trattamento<br />

con la molecola eventualmente attiva.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato messo a punto un sistema di saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventuale validazione<br />

di test di efficacia.<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento delle strategie di controllo delle fitoplasmosi e approfondimento sul rapporto ospite-patogeno<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Chiesa S.et al.(2007) Bulletin of Insectology 60 (2): 313-314.<br />

Chiesa S. et al. (2008). A tentative discrimination between healthy and phytoplasma-infected<br />

periwinkles by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba<br />

4


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio<br />

della produzione di latte<br />

Inglese: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciana Bava (luciana.bava@unimi.it)<br />

Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Maddalena Zucali<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali, sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria, 2 - Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte<br />

Milk flow; Udder health; Milk quality<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella produzione del latte una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mungere<br />

in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infezione<br />

mammaria e consentendo l’ottenimento di un latte di buona qualità. Lo scopo della ricerca<br />

è stato quello di individuare i principali punti critici del processo di mungitura mediante l'analisi<br />

dei dati ottenuti da flussometri elettronici in grado di misurare in continuo le caratteristiche individuali<br />

delle curve di emissione del latte da parte delle bovine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica<br />

Veterinaria, UNIMI; ARAL<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati dello studio hanno confermato che le caratteristiche della curva di emissione sono dei<br />

buoni indicatori predittivi per l'identificazione rapida di situazioni prblematiche sia in terrmini di<br />

efficienza della mungitura che in termini di stato sanitario della mammella.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'utilizzo dei flussometri in sala di mungitura consente sia all'allevatore che al tecnico di individuare<br />

gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi<br />

che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217<br />

A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167<br />

L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502<br />

L. Bava et al., Quaderni Ricerca <strong>Regione</strong> Lombardia (2008) 82<br />

M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press<br />

5


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della digestione anaerobica<br />

a supporto del loro impiego agronomico<br />

Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />

Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />

Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema gestionale<br />

ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica<br />

di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quindi<br />

raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vicino<br />

infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono stati<br />

sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />

stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />

nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />

e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione consentono<br />

il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />

G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />

P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />

P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />

L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />

6


Titolo del progetto<br />

Italiano: Diagnosi precoce di patogeni delle piante<br />

Inglese: Early detection of plant pathogens<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Bianco Piero Attilio (piero.bianco@unimi.it)<br />

Casati Paola<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Fitopatogeni, diagnostica precoce<br />

Plant pathogens, early detection<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

È' sempre più urgente disporre di metodi diagnostici rapidi, specifici e sensibili per il rilevamento<br />

dei patogeni delle piante al fine di ottemperare alle norme in vigore in materia di circolazione<br />

dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’individuazione e la caratterizzazione di<br />

isolati di fitovirus e di fitoplasmi da quarantena e “di qualità”, la selezione di marcatori molecolari<br />

ad hoc, la preparazione di sonde molecolari e verifica della loro efficienza su estratti da piante<br />

infette e la predisposizione di kit diagnostici<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Parco Tecnologico Padano di Lodi<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuare polimorifismi genici e marcatori molecolari tipici di patogeni da quarantena e agenti<br />

di gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del<br />

pesco (sharka) e del melo (scopazzi o apple proliferation)<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto e produzione di kits diagnostici<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée<br />

disease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264-<br />

Casati P. et al. 2009. Identification and Molecular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in N-<br />

western Italy. J. of Phyt. in press.<br />

7


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi<br />

Inglese: Sensor network for automatic monitoring of pest insects<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />

Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Naldi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano<br />

Parole chiave<br />

Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’impiego di segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento<br />

degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo di nuovi sistemi di difesa delle<br />

piante, caratterizzati da capaci di coniugare efficacia e selettività fitosanitaria a esigenze di sicurezza<br />

tossicologica, alimentare e ambientale.<br />

Un contributo fondamentale per la gestione di queste nuove tecniche viene da sistemi automatici<br />

in grado di monitorare, direttamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la<br />

popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Agrario San Michele all'Adige<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono state messe a punto unità automatiche di campo che associate a stazioni di attrazione<br />

semiochimica permettono di registrare l'andamento delle popolazioni parassite e la loro reazione<br />

all'esposizione alla sorgente semiochimica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Reti territoriali di monitoraggio dei parassiti di interesse agrario; difesa di comprensori agricoli<br />

specializzati; difesa dei parchi e delle foreste; presidio dei punti di ingresso delle specie esogene<br />

invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo di nuovi prodotti semiochimici<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico delle popolazioni di insetti<br />

fitofagi", Quaderni dei Georgofili<br />

Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering<br />

systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008<br />

8


Titolo del progetto<br />

Italiano: Batteri promotori della crescita vegetale<br />

Inglese: Plant growth promoting bacteria<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sara Borin, sara.borin@unimi.it<br />

Daniele Daffonchio, Claudia Sorlini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo<br />

Biostimulation, biofertilisation, biocontrol<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare la microflora associata alle piante, allo scopo di isolare colture<br />

batteriche aventi attività di promozione della crescita vegetale, con particolare riferimento all'attenuazione<br />

dello stress idrico. Vengono studiate le attività dirette sulla crescita, quali l'apporto di<br />

nutrienti disponibili per la nutrizione vegetaler (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto<br />

ormonale della pianta (biostimolazione), e le attività indirette sulla crescita, quali la produzione<br />

di sostanze antagoniste di fitopatogeni (biocontrollo).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale (Università di Milano)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di inoculi per le colture agrarie<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

9


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,<br />

biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco<br />

Inglese: Study of physiological, biochemical and molecular aspects of peach fruit ripening and<br />

development of quality traits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it )<br />

Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pesca, etilene, qualità del frutto<br />

Peach; ethylene; fruit quality<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e dietetiche. La ricerca<br />

esamina gli aspetti biochimico-molecolari dell’evoluzione, durante la maturazione, delle caratteristiche<br />

qualitative (tessitura, composti nutraceutici) di frutti con diverso pattern di maturazione<br />

ed ammorbidimento della polpa. Vengono studiati le caratteristiche ed i livelli di espressione di<br />

geni implicati nella ristrutturazione delle pareti delle cellule della polpa e di geni coinvolti nel<br />

signalling etilenico, allo scopo di individuare marcatori molecolari della qualità del frutto.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per<br />

la Frutticoltura, Roma<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Marcatore molecolare della tessitura<br />

Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />

Sequenze geniche<br />

Possibili applicazioni<br />

Uso dei marcatori per selezione assistita (MAS)<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.<br />

S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.<br />

A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethylene Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,<br />

pp. 175-180.<br />

10


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo<br />

e salutistico nell’area alpina<br />

Inglese: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maurizio Cocucci (maurizio.cocucci@unimi.it)<br />

Anna Giorgi, Marco Mingozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Erbe officinali, qualità, area alpina<br />

Herbs, quality, alpine area<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Progetto che mira all’individuazione delle strategie di miglioramento della produzione di piante<br />

officinali in aree montane, con metodi compatibili con l’ambiente, al fine di ottenere una una<br />

gamma di prodotti con differente funzionalità nel settore erboristico. Studio sul comportamento<br />

agronomico e della produttività quali-quantitativa di cultivar di piante officinali in differenti condizioni<br />

pedo-climatiche. Studio dell'influenza di fattori ambientali sulla produzione di metaboliti<br />

secondari in campo e in modelli in vitro.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Comunità Montana di Morbegno; Università dell'Insubria<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attuazione ed implementazione di una microfiliera di piante officinali in montagna.<br />

Individuazione di composti caratterizzanti la qualità delle produzioni e delle condizioni che ne<br />

influenzano la sintesi in contesto montano.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione delle produzioni officinali con criteri qualitativi<br />

nuovi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M<br />

(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)<br />

PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.<br />

11


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno<br />

Inglese: New tools for the biological control of chestnut blight<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paolo Cortesi (paolo.cortesi@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Cryphonectria parasitica, ipovirulenza, CHV1<br />

Cryphonectria parasitica, ipovirulence, CHV1<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il castagno è un'essenza multifunzionale molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie<br />

occupata dal castagno (10% della superficie forestale nazionale e 13-15% di quella lombarda)<br />

diminuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni<br />

causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Tale malattia può essere curata attraverso<br />

l'uso di ceppi del fungo ipovirulenti. Vengono predisposti ceppi per gli interventi di lotta biologica<br />

al cancro nelle diverse realtà anche in formulazioni innovative.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università<br />

degli Studi di Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ceppi ipovirulenti formulati per applicazioni su castagno.<br />

Possibili applicazioni<br />

Lotta biologica al cancro del castagno<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.<br />

Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.<br />

Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.<br />

12


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina<br />

Inglese: SNPs detection in candidate genes for male fertility in cattle<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepaldi (paola.crepaldi@unimi.it)<br />

Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Fertilità maschile; bovini; SNP<br />

Male fertility; cattle; SNP<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella specie bovina, la fertilità maschile contribuisce al successo economico dell’allevamento. Le<br />

nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e le crescenti informazioni<br />

molecolari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso di<br />

individuare un alto numero di geni candidati per la fertilità maschile, anche per la specie bovina.<br />

L’identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) in questi geni bovini e studi<br />

di associazione con questo carattere, possono costituire un utile strumento per la valutazione dei<br />

riproduttori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzioni Animali, UNITUS; Istituto di Zootecnica,<br />

UNICATT; VSA, UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Un pannello di marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materiale seminale di giovani<br />

riproduttori maschi.<br />

Possibili applicazioni<br />

La valutazione dei riproduttori maschi e l'individuazione di varianti genetiche associate a migliori<br />

o peggiori caratteristiche di fertilità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Crepaldi P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understanding<br />

of bull fertility: phenotypic traits description and candidate gene approach. ITALIAN JOURNAL OF<br />

ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />

13


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della<br />

frazione lipidica del latte caprino<br />

Inglese: Identification of polymorphisms in candidate genes for milk fat traits in goat<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepaldi (paola.crepaldi@unimi.it)<br />

Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133<br />

Parole chiave<br />

Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La componente lipidica del latte influenza le caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto<br />

e ha implicazioni di ordine <strong>tecnologico</strong> legate alla sua conservazione e trasformazione.<br />

Obiettivo del progetto è lo studio del polimorfismo di geni coinvolti nelle variazioni quanti-qualitative<br />

del grasso del latte di capra delle principali razze allevate in Italia, al fine di individuare<br />

varianti alleliche associate alla variabilità di questo carattere e quindi utili per la selezione dei<br />

riproduttori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa<br />

e qualitativa dei lipidi del latte di capra.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo di marcatori utili per la selezione dei riproduttori caprini; miglioramento di caratteristiche<br />

qualitative dei prodotti lattiero-caseari delle diverse razze caprine allevate; valorizzazione<br />

della diversità delle razze autoctone.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Ramunno L., Cosenza G., Crepaldi P., Pilla F. (2008) Large Animal Review, 14:117-121.<br />

Milanesi E., Nicoloso L., Crepaldi P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Palermo, 9-12<br />

Giugno 2009)<br />

14


Titolo del progetto<br />

Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati<br />

conformemene a vari disciplinari<br />

Inglese: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed according to the guidelines<br />

of the PDO ham production consortia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />

Gianluca Galassi, Luca Malagutti<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto<br />

Heavy pig, performance, nitrogen<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli allevamenti zootecnici necessitano sempre più di strategie in grado di ridurre l'impatto<br />

ambientale derivante. Il progetto di ricerca ha avuto lo scopo di valutare l'effetto di diete ad alto<br />

contenuto di polisaccaridi non amidacei e alto tenore di fibra, abbinato alla riduzione della quota<br />

proteica, sui parametri produttivi e le emissioni ammoniacali dai reflui di suini alimentati con<br />

razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente<br />

con quanto proposto dai disciplinari di produzione dei maggiori consorzi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prestazioni zootecniche e digeribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla<br />

macellazione, emissione ammoniacale dai reflui<br />

Possibili applicazioni<br />

E' possibile attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione<br />

di polisaccaridi non amidacei nella dieta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata<br />

nel suino pesante, senza penalizzare le prestazioni zootecniche<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239<br />

G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della <strong>Regione</strong> Lombardia- 2006, n. 56<br />

L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della <strong>Regione</strong> Lombardia- 2008, n 79<br />

15


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P)<br />

nella bovina da latte<br />

Inglese: Feeding tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Matteo Crovetto (matteo.crovetto@unimi.it)<br />

Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo<br />

N excretion, dairy cow, phosphorous<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo del progetto è quello di mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e<br />

fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 diete, metà destinate a bovine ad alta produzione<br />

e metà a bassa produzione. I due gruppi di bovine saranno ulteriormente suddivisi in due<br />

sottogruppi alimentati con due razioni a diverso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione,<br />

produzione quanti/qualitativa di latte, bilancio azotato e fosforico di ogni bovina.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Mantova<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste divulgative.<br />

Si valuterà inoltre l'opportunità di organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e<br />

allevatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti di mangimificio e agli stessi allevatori<br />

razioni che possano contenere il più possibile l'escrezione di N e di P da parte della bovina, fatto<br />

questo essenziale nell'ottica della Direttiva Nitrati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso<br />

di pubblicazione.<br />

16


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sintesi di nuovi fungicidi<br />

Inglese: Synthesis of new fungicides<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />

Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sardi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Sintesi, Fungicidi, Micosi<br />

Synthesis, Fungicides, Mycosis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi di prodotti naturali, ad<br />

attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni delle piante e<br />

dell'uomo, sia in vitro che in vivo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano<br />

e Valorizzazione delle Biodiversità - UniMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alcune serie di composti organici attivi contro funghi patogeni delle piante, e una classe di composti<br />

molto attivi su dermatofiti, responsabili di infezioni fungine nell'uomo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento delle micosi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Arnoldi et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)<br />

N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)<br />

N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)<br />

Brevetto a nome Università di Milano in preparazione<br />

17


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà<br />

nutraceutiche<br />

Inglese: Recovery and exploitation of old Apple varieties with higher nutraceutical substances<br />

content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Tommaso Eccher (tommaso.eccher@unimi.it)<br />

Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli<br />

Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molte vecchie varietà di melo, non più coltivate, producono frutti di pregio sia per caratteristiche<br />

morfologiche e organolettiche che per le loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori<br />

a quelle delle cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione<br />

del patrimonio genetico raccolto in un campo collezione e la valorizzazione delle cv più promettenti<br />

anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conservazione del patrimonio genetico del melo e individuazione delle vecchie cultivar che presentano<br />

resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambientale e frutti con caratteristiche<br />

qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organolettico che per il loro contenuto nutraceutico<br />

Possibili applicazioni<br />

Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione di cultivar con<br />

alto valore nutrizionale<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.<br />

T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109<br />

R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254<br />

R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333<br />

R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521<br />

18


Titolo del progetto<br />

Italiano: Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto<br />

in Zea mays<br />

Inglese: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and<br />

assimilation in Zea mays<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />

Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica<br />

Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'azoto, presente nei suoli agrari prevalentemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori<br />

che possono limitare la produttività delle specie coltivate. La ricerca si prefigge di meglio<br />

caratterizzare le basi molecolari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono<br />

attualmente in atto due ricerche. La prima ha l'obiettivo di chiarire il ruolo del pH cellulare come<br />

secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge di analizzare<br />

i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al diverso stato nutrizionale.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato<br />

Approfondimento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto<br />

Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays<br />

Caratterizzazione di proteine<br />

Possibili applicazioni<br />

Individuazione di marcatori da impiegarsi in progetti di selezione assistita<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.<br />

Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)<br />

19


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità<br />

alla viticoltura<br />

Inglese: Enological quality of grapes in relation to environmental conditions and land suitability<br />

to viticulture<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Osvaldo Failla (osvaldo.failla@unimi.it)<br />

Mara Rossoni, Laura Rustioni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia<br />

Vitis vinifera, polyphenols, agroecology<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che<br />

porta ad accumuli selettivi di polifenoli e di molecole aromatiche. Il metabolismo della bacca è<br />

modulato dalle condizioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza<br />

vi è il microclima termico e radiativo del grappolo. Il progetto affronta questa problematica<br />

a scale diverse, da quella micrometeorologica a quella territoriale con strumenti di analisi<br />

molecolare e di modellistica. L'obiettivo generale è di valorizzare la qualità enologica dell'uva.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Piattaforma di Proteomica del CISI - Università di Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione delle tecniche colturali del vigneto in diversi contesti<br />

vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento delle pratiche colturali e trafile di vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.<br />

Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.<br />

Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378<br />

20


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici<br />

delle piante<br />

Inglese: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />

Marcello Iriti, Dario Maffi, Valentina Picchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Chitosano, induzione di resistenza, stress<br />

Chitosans, induced resistance, stress<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'induzione dei meccanismi di resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia<br />

alternativa e/o complementare all'utilizzo di agrofarmaci. Tra gli induttori, notevole interesse<br />

rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.<br />

La ricerca si prefigge di verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi di<br />

stress, il loro meccanismo di azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in<br />

pieno campo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CNR, Istituto di Virologia Vegetale, Valagro SpA.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Meccanismi di azione dei vari tipi di chitosano nell'induzione di resistenza agli stress. Formulati a<br />

base di chitosano di facile solubilità ed impiego in pieno campo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Protezione delle colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto naturale, a basso impatto<br />

ambientale ed in grado di abbassare il livello di micotossine.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900<br />

Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124<br />

Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401<br />

Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111<br />

Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009<br />

21


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento<br />

Inglese: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,<br />

control strategies<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Faoro (franco.faoro@unimi.it)<br />

Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Valentina Picchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Ozono, frumento, sintomatologia<br />

Ozone, wheat, sintomathology<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il frumento è una delle colture più sensibili ai danni da ozono, con perdite di produttività fino al<br />

20%. Il progetto si propone di validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni,<br />

e la sensibilità all'inquinante delle varietà più coltivate. Si propone inoltre di verificare le<br />

perdite di produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il<br />

modo di prevenire i danni con trattamenti specifici.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sintomatologia indotta da ozono su varietà di frumento tenero e duro; individuazione di varietà<br />

tolleranti; alterazioni quali-quantitative delle cariossidi; sostanze in grado di limitare i danni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina di<br />

varietà tolleranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282<br />

Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.<br />

Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026<br />

Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301<br />

Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,<br />

22


Titolo del progetto<br />

Italiano: L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento<br />

Inglese: SRF transplanting<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Biomassa, colture arboree, impianto<br />

Biomass, tree crops, transplanting<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ceduazione quinquennale delle specie legnose a rapido accrescimento destinate alla produzione<br />

di legno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei<br />

polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità di impianto impone l'uso di trapiantatrici particolari<br />

in grado di operare con astoni. Per contenere i costi di produzione e valutare le prestazioni dei<br />

prototpi di trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo di tutti i parametri operativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1 tirocinio (in esecuzione)<br />

Possibili applicazioni<br />

Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1 articolo su rivista nazionale<br />

23


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione dei cereali minori di montagna<br />

Inglese: Valorization of cereal productions in mountain areas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />

Moira Madeo, Marco Mingozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Cereali; Grano saraceno; montagna<br />

Cereals; buckwheat; mountain areas<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori di montagna in provincia di Brescia” con capofila la<br />

Comunità Montana di Valle Camonica e finanziamento del Centro Studi sulla Montagna Bresciana,<br />

ha la finalità di riproporre la messa in coltura di cereali minori nelle aree montane della provincia<br />

di Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità di una “filiera corta” legata a tali produzioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Centro Studi sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura<br />

della provincia di Brescia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Verificare la sostenibilità delle produzioni in oggetto.<br />

Possibili applicazioni<br />

Offrire la possibilità agli agricoltori di coltivare cereali minori su più vaste superfici, diversificando<br />

l’offerta di prodotti delle aree montane.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

24


Titolo del progetto<br />

Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali<br />

della sintesi di metaboliti secondari<br />

Inglese: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary<br />

metabolites in herbs<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Giorgi - anna.giorgi@unimi.it<br />

M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Piante officinali, interazione pianta-insetto<br />

Herbs, plant-insect interaction<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto consiste in uno studio interdisciplinare teso a verificare attraverso approcci di tipo chimico,<br />

biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza di stress abiotici e biotici sul contenuto di<br />

specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo studio mira ad indagare come<br />

l’attacco di specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi di principi attivi e quale sia l'effetto<br />

sul ciclo vitale dei fitofagi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di modelli in vitro e in vivo per lo studio dell'influenza di stress abiotici e biotici<br />

sulla produzione di metaboliti secondari in specie officinali. Individuazione di composti fitochimici<br />

prodotti in risposta alle condizioni di stress applicate e potenziale utilizzo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Individuazione di condizioni che favoriscano la sintesi di composti attivi nelle specie indagate per<br />

utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insetticidi), ecc.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,<br />

204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,<br />

J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.<br />

25


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni<br />

in agricoltura<br />

Inglese: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />

Franco Faoro, Sara Vitalini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Uva, polifenoli, melatonina<br />

Grape products, polyphenols, melatonin<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo del progetto è quello di migliorare il contenuto di polifenoli e di melatonina in uve trattate<br />

con elicitori. Tali molecole sono in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta verso<br />

i patogeni, tra i quali la sintesi di fitoalessine (polifenoli).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro di Ricerca per la Viticoltura<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I principali risultati attesi includono la possibilità di ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior<br />

contenuto di molecole bioattive di interesse farmaco-nutrizionale.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine di incrementare la sintesi di metaboliti secondari<br />

da parte della pianta, oltre che per il controllo di alcune malattie della vite. In termini di sostenibilità,<br />

tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413<br />

Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139<br />

Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38<br />

Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838<br />

Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.<br />

26


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante<br />

Inglese: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Iriti (marcello.iriti@unimi.it)<br />

Franco Faoro<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Chitosano, virus, antitraspiranti<br />

Chitosan, virus, antitranspirant<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il chitosano è una molecola naturale in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta, oltre<br />

che di regolare la funzionalità del complesso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è<br />

quello di valutare il ruolo di alcuni ormoni (acido abscissico ed etilene) sui processi modulati da<br />

CHT.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore di resistenza che come antitraspirante,<br />

in merito alla regolazione ormonale eventualente indotta da CHT.<br />

Possibili applicazioni<br />

Tra le applicazioni, la possibilità di utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivirale,<br />

data la mancanza di presidi fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in<br />

aree rurali particolarmente siccitose.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111<br />

Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3<br />

Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)<br />

Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004<br />

27


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)<br />

Inglese: Effect of storage conditions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ilaria Mignani (ilaria.mignani@unimi.it)<br />

Anna Spinardi, Giacomo Cocetta<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Atmosfera controllata, mirtillo, antociani<br />

Controlled Atmosphere, blueberry, antocyanin content<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />

sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />

(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />

nella prevenzione di patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto delle<br />

modalità di conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto di<br />

sostanze antiossidanti in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, di mirtillo gigante americano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione delle migliori modalità di conservazione del mirtillo e dell'attitudine varietale alla conservazione<br />

prolungata, per la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti; estensione del calendario<br />

di commercializzazione a periodi dell'anno in cui non è reperibile il frutto appena raccolto.<br />

Possibili applicazioni<br />

La modalità ottimale di conservazione, la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti e l'estensione<br />

del calendario di commercializzazione può servire alle aziende per incrementare e valorizzare<br />

la produzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />

Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />

28


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di<br />

piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo<br />

Inglese: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioindicators for sulfur<br />

nutritional status<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabio Francesco Nocito (fabio.nocito@unimi.it)<br />

Clarissa Lancilli, Gian Attilio Sacchi<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Sulfur, bioindicator, gene trapping<br />

Zolfo, bioindicatore, gene trapping<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca ha lo scopo di valutare il possibile utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare<br />

bioindicatori vegetali in grado di monitorare lo stato nutrizionale dello zolfo nelle piante e/o la<br />

disponibilità di solfato in rizosfera. La popolazione di linee gene trapping di Arabidopsis thaliana,<br />

precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo di identificare in<br />

pianta elementi genici in grado di rispondere a condizioni di solfo-carenza in modo specifico e<br />

precoce, e quindi potenzialmente utili per lo sviluppo di bioindicatori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado di indurre la trascrizione<br />

di un gene reporter in condizione di solfo-carenza.<br />

Possibili applicazioni<br />

Costituzione di un bioindicatore dello stato nutrizionale dello zolfo nelle piante.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Lancilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants<br />

Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156<br />

29


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale<br />

Inglese: Selection of actinomycetes with specific biological activity<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sergio Quaroni (sergio.quaroni@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Paola Sardi, Paolo Cortesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />

Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Streptomiceti, PGPR, biocontrollo<br />

Streptomycetes, PGPR, biocontrol<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione di metaboliti ad attività biologica e per le<br />

relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con le piante. In questa indagine vengono<br />

attuati isolamento e caratterizzazione di attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti,<br />

in grado di produrre metaboliti secondari dotati di attività biologica e/o capaci di promozione<br />

o modulazione della crescita vegetale.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.<br />

Possibili applicazioni<br />

Biocontrollo delle malattie radicali, promozione della crescita vegetale, biodegradazione di substrati<br />

di difficile deterioramento, produzione di metaboliti secondari con attività biologica<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504<br />

L. Valenti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118<br />

B. Petrolini, P. Sardi et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78<br />

30


Titolo del progetto<br />

Italiano: Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)<br />

Inglese: Comparative genomic approaches for the identification of candidate developmental<br />

genes in barley (Hordeum vulgare)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa<br />

Barley, plant architecture, comparative genome<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'orzo si colloca fra le prime quattro specie di cereali per importanza economica e l'UE nel suo<br />

complesso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono<br />

il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.<br />

Mutanti utili per la dissezione di tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati<br />

in una mappa molecolare del genoma d'orzo.<br />

Questo progetto era volto all'identificazione di geni coinvolti nell'architettura della pianta di orzo<br />

mediante analisi comparative col genoma di riso.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: UNIVERSITA' di BOLOGNA, UNIVERSITA' di MILANO - Dip.<br />

Scienze Biomolecolari e Biotecnologie<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di regioni genomiche di riso colineari con 23 loci mutanti di orzo<br />

Identificazione di geni candidati per 23 mutanti di orzo<br />

Validazione preliminare di un gene candidato per la ramificazione della spiga<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati faciliteranno l'isolamento di geni coinvolti nel controllo di caratteri di interesse agronomico,<br />

con potenziali ricadute su programmi di miglioramento genetico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate<br />

genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />

Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />

31


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)<br />

Inglese: Genomics for Triticeae improvement<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Rossini (laura.rossini@unimi.it)<br />

Francesco Salamini, Emanuele Quattrin<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Orzo, accestimento, mappe genetiche<br />

Barley, tillering, genetic maps<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Limitare le aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo<br />

ambito, incrementi nelle rese cerealicole si possono ottenere manipolando l'architettura della<br />

pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenziale impatto<br />

sulle rese e il controllo delle infestanti. L'orzo è il quarto cereale al mondo per importanza economica.<br />

Obiettivo di questo progetto è la clonazione di un gene responsabile dell'accestimento<br />

in orzo come punto di partenza per ottenere varietà migliorate.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Ampio progetto di collaborazione internazionale, finanziato della<br />

EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione di un locus per l'accestimento di orzo.<br />

Marcatori molecolari strettamente associati a locus per l'accestimento di orzo di potenziale utilità<br />

in programmi di breeding.<br />

Gene responsabile dell'accestimento in orzo e alleli utili per il breeding.<br />

Possibili applicazioni<br />

Marcatori e alleli associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento delle rese in orzo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate<br />

genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and<br />

Applied Genetics,112: 1073-1085.<br />

32


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso<br />

contenuto di cadmio in granella<br />

Inglese: Identifying and characterizing the physiological and molecular determinants for the<br />

“cadmium content” trait in rice grain<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gian Attilio Sacchi (gianattilio.sacchi@unimi.it)<br />

Alessandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa Lancilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Rice, cadmium, metal transporters<br />

Riso, cadmio, trasportatori di metalli<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi fisiologici e molecolari responsabili dell'accumulo<br />

di cadmio nella granella di riso. Si vogliono descrivere i comportamenti di diverse varietà di riso<br />

italiane, caratterizzate da diversi contenuti in cadmio, allevate in condizioni di sommersione o<br />

asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei diversi organi della pianta<br />

vengono identificati alcuni geni codificanti per trasportatori di metalli, successivamente caratterizzati<br />

per i loro profili di espressione e le loro caratteristiche cinetiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI<br />

Ente Nazionale Riso<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di varietà di riso italiane a basso, medio ed alto accumulo di cadmio nella granella.<br />

Descrizione dei profili di espressione dei geni di riso codificanti per trasportatori di metalli.<br />

Caratterizzazione funzionale e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.<br />

Possibili applicazioni<br />

Selezione precoce di varietà di riso a basso accumulo di cadmio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711<br />

Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156<br />

Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11<br />

Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection<br />

(Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765<br />

33


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante<br />

Inglese: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant diseases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Saracchi (marco.saracchi@unimi.it)<br />

Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sardi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />

Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni<br />

Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Rilevare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la<br />

diagnosi delle malattie che essi provocano, specialmente per quelle di nuova introduzione. Tale<br />

aspetto presenta spesso notevoli difficoltà e, talvolta, le tecniche tradizionali richiedono tempi<br />

analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomolecolari specifici per il riconoscimento<br />

di agenti patogeni nelle matrici vegetali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sintesi di primer specie-specifici.<br />

Messa a punto di protocolli per il rilevamento e identificazione di funghi cariogeni in matrici<br />

legnose.<br />

Possibili applicazioni<br />

Diagnosi rapida di nuove malattie delle piante erbacee e arboree.<br />

Identificazione tassonomica di agenti di malattie.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136<br />

P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.<br />

P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76<br />

M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61<br />

34


Titolo del progetto<br />

Italiano: Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso<br />

di oli essenziali<br />

Inglese: Essential oil activity for the control of field and post-harvest diseases<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Sardi (paola.sardi@unimi.it)<br />

Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle<br />

Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Oli essenziali, post raccolta, difesa<br />

Essential oils, post harvest, disease management<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli oli essenziali delle piante aromatiche sono miscele di composti terpenici che hanno evidenziato<br />

capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente studiati come antibatterici<br />

e numerosi studi sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono<br />

effettuate la selezione e la valutazione di oli efficaci verso i principali agenti di alterazioni postraccolta,<br />

come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e di epifitie di<br />

campo, quali ad esempio gli oidi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuazione di oli utili per il controllo di malattie delle piante.<br />

Possibili applicazioni<br />

Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Farina, P. Sardi et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431<br />

G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43<br />

G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293<br />

35


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle<br />

risorse genetiche<br />

Inglese: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine<br />

genetic resources<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Attilio Scienza (attilio.scienza@unimi.it)<br />

Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di .Produzione Vegetale (DIPROVE)<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Variabilità genetica, mercatori molecolari, vite<br />

Genetic diversity, molecular markers, grapevine<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Analisi tramite marcatori molecolari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite<br />

selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola<br />

italiana e lo stato di salute delle risorse genetiche spontanee. Al fine di tutelare le risorse<br />

genetiche in pericolo di erosione costituendo vigneti collezione in cui preservare il materiale coltivato<br />

e selvatico censito.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Agrario San Michele all'Adige (TN); Fondazione Symbola<br />

(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Realizzazione di vigneti collezione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica<br />

della specie V.vinifera. Individuazione di nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività<br />

divulgativa di sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-biodiversità .<br />

Possibili applicazioni<br />

Attività vivaistica. Individuazione e messa a punto di marcatori molecolari associati a caratteri di<br />

interesse agronomico. Costituzione di Databases molecolari funzionali al riconoscimento varietale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Imazio et al., Rendiconti Lincei (2008). 19: 223-240<br />

De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184<br />

Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7<br />

36


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />

(Vaccinium corymbosum L.)<br />

Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Spinardi (anna.spinardi@unimi.it)<br />

Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Mirtillo, antociani, acido ascorbico<br />

Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />

sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />

(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />

nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />

degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />

in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini<br />

(Sondrio)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali<br />

e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico<br />

e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento<br />

dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />

Technology 50:31-36.<br />

Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />

Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />

37


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita<br />

del coniglio<br />

Inglese: Effect of dietary acidification on growth performance and caecal characteristics in rabbits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ivan Toschi (ivan.toschi@unimi.it)<br />

Valentina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nicoletta Cesari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali Sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Dietary acidification, growth performance, rabbits<br />

Acidificanti, performance zootecniche, conigli<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Negli allevamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire problemi<br />

enterici durante la fase di accrescimento; il continuo utilizzo di queste molecole ha indotto<br />

negli animali fenomeni di “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo studio di soluzioni<br />

alternative per migliorare la salute intestinale del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli acidi organici<br />

addizionati alla dieta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio<br />

della microflora ciecale e per promuovere le performance zootecniche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia, UNIMI DIPAV, Raggio di Sole Mangimi S.p.A.,<br />

Granda Zootecnici s.r.l.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'utilizzo degli acidificanti sembra migliorare le performance di accrescimento degli animali nella<br />

seconda fase del ciclo di ingrasso e l'indice di conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità<br />

e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppare approcci multidisciplinari per prevenire l'insorgenza delle forme enteriche nel coniglio,<br />

anche attraverso l'addizione di acidi organici con formulazioni differenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.<br />

38


Titolo del progetto<br />

Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />

Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />

Funghi tossinogeni, micotossine<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai<br />

cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto<br />

concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui<br />

isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />

e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche.<br />

In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di<br />

varie sostanze nel contenimento dei danni<br />

Possibili applicazioni<br />

L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />

potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare<br />

il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />

Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.<br />

39


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite<br />

Inglese: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />

Silvia Laura Toffolatti, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Peronospora della vite, Plasmopara viticola, difesa<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha l'obiettivo di indagare il comportamento epidemico di Plasmopara viticola, l'agente<br />

della peronospora della vite, in diverse zone dell'Italia settentrionale, verificando nel contempo<br />

l'attendibilità di modelli matematici che mirano a stimare il rischio di infezione presente in<br />

vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla dinamica di germinazione<br />

delle strutture di svernamento del patogeno al fine di raccogliere dati che ne permettano la<br />

modellizzazione mediante metodi innovativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CNR-IMATI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione delle oospore di Plasmopara viticola<br />

Modelli matematici<br />

Possibili applicazioni<br />

La modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamentale per l'impostazione<br />

di razionali strategie di intervento nei confronti di Plasmopara viticola, al fine di applicare<br />

i trattamenti in funzione di un accertato rischio di infezione dell'ospite da parte del patogeno.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173<br />

Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160<br />

40


Titolo del progetto<br />

Italiano: Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola<br />

Inglese: Fungicide resistance in Plasmopara viticola<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi@unimi.it)<br />

Silvia Laura Toffolatti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Fungicidi, resistenza, Plasmopara viticola<br />

Fungicide, resistance, Plasmopara viticola<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli individui resistenti a diverse sostanze ad attività<br />

antiperonosporica nell'ambito delle popolazioni di Plasmopara viticola. Le indagini vengono<br />

effettuate sulle oospore, le strutture svernanti del patogeno utilizzando metodi molecolari insieme<br />

a saggi di inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibile in tal modo evidenziare<br />

la presenza di individui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo<br />

di impostare opportune strategie di trattamento nel vigneto/areale monitorati.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Quantificazione ceppi resistenti di Plasmopara viticola<br />

Possibili applicazioni<br />

Il metodo consente di quantificare la presenza di ceppi di Plasmopara viticola resistenti a varie<br />

sostanze attive nel periodo immediatamente precedente l'inizio dei trattamenti fungicidi in vigneto,<br />

che potranno quindi essere effettuati con i fungicidi in grado di proteggere al meglio la vite.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155<br />

Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159<br />

Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.<br />

41


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree<br />

da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi<br />

Inglese: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to<br />

individuate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Piante arboree, clorosi ferrica<br />

Fruit trees, iron chlorosis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto, che consideri:<br />

il ruolo delle condizioni ambientali (presenza di bicarbonato, forme azotate diverse, chelati<br />

naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la disponibilità del Fe; la funzionalità<br />

dei meccanismi di acquisizione e l'utilizzazione dell'elemento all'interno dei tessuti<br />

vegetali; l’operatività dei sistemi di membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità<br />

dell'apparato fotosintetico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Aumentare le conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e molecolari dell’acquisizione del Fe<br />

in specie arboree da frutto; individuazione di genotipi resistenti; impiego dell’espressione di geni<br />

come marcatori funzionali per lo screening di genotipi tolleranti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Importanti ricadute sullo sviluppo di tecniche di miglioramento genetico di piante arboree da frutto<br />

e di tecniche colturali eco-compatibili di controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti<br />

e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambientale derivante dall'uso di Fe-chelati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press<br />

Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200<br />

Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000<br />

Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775<br />

42


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza<br />

Inglese: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency condition<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2-Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Parole chiave<br />

Proteomica, cetriolo, Fe carenza<br />

Proteomic, cucumber, Fe deficiency<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Sebbene nelle piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato,<br />

i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo<br />

è la messa a punto di un protocollo di estrazione/purificazione del materiale vegetale. Le<br />

proteine separate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) e quelle up- o down-regulated in<br />

Fe carenza rispetto ad una condizione di controllo sono identificate mediante LC-ESI-MS/MS.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula<br />

Dei (CSIC), Zaragoza, Spain<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conoscenza dei pattern proteici correlati alle modificazioni metaboliche e ai meccanismi di regolazione<br />

della Strategia I di acquisizione del Fe<br />

Possibili applicazioni<br />

Molte specie arboree ed erbacee soffrono di clorosi ferrica con cali di rese e di qualità del prodotto<br />

finale che si traducono in danni economici. La conoscenza dei meccanismi che<br />

presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamentale per la realizzazione<br />

di varietà tolleranti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200<br />

M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162<br />

Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007<br />

43


AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro<br />

Inglese: Achievement of iron biofortified plant of food interest<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Graziano Zocchi (graziano.zocchi@unimi.it)<br />

Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fe carenza, Strategia I, dgl<br />

Fe deficiency, Strategy I, dgl<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto è finalizzato 1) allo studio dei meccanismi di regolazione delle risposte alla Fe carenza<br />

in pisello, con particolare riguardo all'attività di acidificazione della rizosfera; 2) allo studio delle<br />

variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante di<br />

pisello (dgl) iperaccumulatore di Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva di<br />

FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi di membrana.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research<br />

Service, Houston, TX<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1)La costitutiva acidificazione della rizosfera in dgl non è ascrivibile solo all'H+-ATPasi del plasmalemma<br />

2)L'attività di enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl<br />

Possibili applicazioni<br />

La caratterizzazione dei meccanismi di acquisizione del Fe, della loro regolazione e delle modificazioni<br />

metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà<br />

biofortificate e/o tolleranti la carenza di Fe in specie leguminose di interesse alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7<br />

Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.<br />

44


AGRICOLTURA<br />

1.2 GESTIONE<br />

ED ECONOMIA<br />

45


Titolo del progetto<br />

Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio<br />

Inglese: Multifunctional farm into the landscape<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Francesca Mesiti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

Multifunzionalità, agriturismo, turismo rurale,<br />

Diversification, agri-tourism, rural tourism<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca analizza le modalità ed indici per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola<br />

nel territorio agroforestale. Gli indicatori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado di<br />

efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in<br />

modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base delle opportunità e delle criticità<br />

emerse nell’area esaminata.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Indicazioni per la validazione di sistemi di gestione agricola sostenibile, strategie innovative per<br />

garantire la competitività dell'azienda e la salvaguardia del territorio e del paesaggio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Supporti esperti di scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa<br />

agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rurale, pianificazione provinciale e regionale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (editor),<br />

"RuralTourism"., Hyderabad, India : Icfai University Press, India, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.<br />

208-215<br />

S. Agostini, F. Mesiti (2008). Landscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.<br />

47


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Costruzioni rurali in area urbana<br />

Inglese: Rural settlement in urban sprawl<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Dalila Cairoli<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Consumo di suolo, costruzioni rurali, territorio agroforestale<br />

Urbanization, farm, farmland<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca analizza il ruolo degli insediamenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano di<br />

essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione di ogni funzione agricola<br />

e separazione dal sistema rurale di riferimento. Lo studio si concentra sulle cascine di Milano per<br />

sviluppare degli indicatori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione<br />

dell’evento Expo 2015 e ne propone una rilettura finalizzata alla costruzione di un sistema<br />

agroalimentare urbano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Best Politecnico di Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Analisi delle costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e<br />

paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rurale, sistema urbano e politiche di governo del<br />

territorio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comunale, sovracomunale e<br />

provinciale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and<br />

Biosystem Engineering for a sustainable world, 1177460 Eurageng<br />

S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the<br />

future of cultural past, CIPA, Icomos<br />

48


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale<br />

Inglese: Planning the future of agricultural land<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

Imprese agricole, pianificazione, sviluppo sostenibile<br />

Farm, planning, sustainable development<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca analizza i riflessi delle attuali politiche di governo del territorio sulle imprese agricole<br />

della provincia di Milano, valutando le attese degli operatori del settore agroforestale rispetto ai<br />

processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo di suolo agricolo innescato<br />

dalle politiche territoriali, esplorando un modello di sviluppo territoriale che definisca gli<br />

elementi fondamentali che ne condizioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana<br />

milanese.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Milano Metropoli<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla cittadinanza,<br />

sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia di Milano nel<br />

processo di adeguamento alla nuova legge di governo del territorio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Governo del territorio delle are agricole/rurali, normativa di supporto ai processi di pianificazione<br />

e di attuazione in ambito agricolo/rurale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini, (2009), La voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema<br />

economico milanese. Elementi per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia di Milano,<br />

Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo.<br />

49


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli<br />

Inglese: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />

Nicola Castoldi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Indicatori, modelli, analisi multicriterio<br />

Indicators, models, multicriteria analysis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo del progetto è quello di valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti<br />

di facile applicazione (indicatori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste,<br />

o disponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro scale d’applicazione:<br />

singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per<br />

valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari<br />

indicatori in un unico indice, in grado di sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Gli indicatori indicatori descrivono l'utilizzo di nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossile, e la<br />

gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli<br />

studiati e dell'incertezza legata a tali valutazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

La metodologia sviluppata per le valutazioni di sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti<br />

agro-ecologici. Tale metodologia è in grado di fornire al decisore politico gli strumenti e le<br />

conoscenze necessarie per la definizione delle politiche agro-ambientali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

N. Castoldi, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033<br />

L. Bechini, N. Castoldi, Ecol. Indicat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.<br />

N. Castoldi et al., Ecol. Indicat. (2009) 9:902-912.<br />

L. Bechini, N. Castoldi, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.<br />

50


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi<br />

Inglese: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through<br />

innovative systems and quality transformations.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />

Riccardo Guidetti, Roberto Beghi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo di completare l’introduzione dei sistemi non distruttivi nelle<br />

filiere delle produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi alle attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione<br />

delle produzioni primarie locali, consolidando le produzioni tradizionali, mela ed uva<br />

ed incoraggiando le diversificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione di nuove<br />

tecnologie (NIR, Naso elettronico, ecc.) a supporto delle decisioni dell'agricoltore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Mele Valt., Cons. vini Valt,<br />

Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione delle caratteristiche nutraceutiche delle produtioni valtellinesi tramite tecniche<br />

innovative (messa a punto delle curve di calibrazione, definizione delle specifiche per dispositivi<br />

semplificati); progettazione e realizzazione di un distributore di mirtilli per la filiera corta.<br />

Possibili applicazioni<br />

La ricerca porta a risultati di immediata applicazione sia durante le fasi di conferimento dei prodotti<br />

ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o<br />

delle trasformazioni quando è possibile basarsi su un maggior numero di parametri di controllo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical<br />

parameters, Proceeding of the FRUTIC 09, Concepcion (Chile), 5-9 gennaio.<br />

51


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Michele Corti (michele.corti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca è stata finalizzata alla elaborazione di indici di valore multifunzionale dell'uso dei beni<br />

silvo-pastorali utilizzando un campione di 18 alpeggi di proprietà regionale e valutando analiticamente<br />

la loro potenzialità alla luce di tre valenze principali: produttiva (compreso agriturismo),<br />

fruizionale, e socio-ambientale. Per ogni valenza sono stati considerati diversi aspetti e individuati<br />

dei parametri operazionali in grado di stimare un indice di potenzialità per ciascuno di essi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Schede per ciascun sito con una valutazione analitica delle potenzialità multifunzionali. Indicazioni<br />

circa le correlazioni e raggruppamenti di aspetti multifunzionali ai fini della programmazione di<br />

schemi di indagine applicabili ad altri insiemi di beni pastorali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Utilizzo di schemi di valutazione multifunzionale al fine del supporto di scelte decisionali relative<br />

all'allocazione di risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione<br />

delle diverse valenze multifunzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

In corso<br />

52


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione<br />

dell’ambiente<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Michele Corti (michele.corti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

Gestione fauna, tetraonidi, capre<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti di interventi di miglioramento ambientale<br />

a fini faunistici in relazione all'introduzione di sistemi di pascolo con valenza multifunzionale.<br />

Gli aspetti pascolivi, studiati nel contesto di precisi contesti vegetazionali rappresentativi e di<br />

superfici oggetto o meno di interventi di diradamento, sono stati focalizzati al contenimento della<br />

vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati mediante il rilievo dell'entomofauna.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Ersaf, Dip. Patologia animale,<br />

igiene e sanità pubblica<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Indicazioni circa la capacità di contenimento della vegetazione in diversi contesti vegetazionali di<br />

arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.<br />

Possibili applicazioni<br />

Progettazione in area silvo-pastorale di interventi selvicolturali e di piani di pascolamento complementari<br />

alla manutenzione delle superfici interessate dagli stessi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità di contenimento di essenze arboree ed arbustive<br />

attraverso il pascolo con capre. in: Lashabitat. Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al<br />

miglioramento e conservazione di un ambiente idoneo alla presenza di tetraonidi, pp.29-41<br />

53


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio<br />

Inglese: Mesurement of energy supply profile in Po-valley farms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Riccardo Guidetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Energia, curva, aziende agricole<br />

Energy, profile, farms<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Misurare, per le tipologie aziendali più diffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali di<br />

Energia sia Termica (ET) che Elettrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagionale.<br />

La conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagionale, della loro<br />

flessibilità/rigidità, costituiscono informazioni tecniche indispensabili per impostare correttamente<br />

ogni business-plan connesso a tecnologie di auto-produzione energetica.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Camera di Commercio Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e dei costi energetici.<br />

Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche in ambito agricolo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

54


Titolo del progetto<br />

Italiano: Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali<br />

Inglese: Experimental tests on plants for energy generation by Renewable Sources applied<br />

in Italian farms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

Energie rinnovabili, impianti, aziende agricole<br />

Renewable sources, plants, farms<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'applicazione di impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente diffondendo<br />

nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la reale fattibilità.<br />

Il monitoraggio di impianti solari (termico e fotovoltaico), di biogas da reflui zootecnici, di combustione<br />

e gassificazione di biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo delle prestazioni energetiche<br />

e dei limiti operativi nel contesto delle diverse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni<br />

di dettaglio assai importanti per poter esprimere un giudizio di convenienza esaustivo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Aziende agricole della Pianura Padana, Azienda Sperimentale<br />

"A. Menozzi" - Facoltà Agraria - UniMi<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Tesi di Laurea e tirocini (in atto).<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione di dettaglio sulla trasferibilità di sistemi energetici in agricoltura.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

55


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere<br />

agro-energetiche in Italia<br />

Inglese: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biomassa, energia, sostenibilità<br />

Biomass, energy, sustainability<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Per la valutazione completa delle possibilità applicative delle filiere biomasse-energia si rende<br />

necessaria una analisi multidisciplinare che consideri i diversi aspetti del processo; oltre alla fattibilità<br />

tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambientale (emissioni)<br />

ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per le filiere agro-energetiche<br />

più diffuse nel nostro Paese, di omogeneizzare i criteri di calcolo e restituire una informazione di<br />

"sostenibilità complessiva".<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1 Dottorato di Ricerca (in esecuzione)<br />

Possibili applicazioni<br />

Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche con informazioni di sintesi per operatori e<br />

decisori pubblici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1 comunicazione a Convegno nazionale (in preparazione)<br />

56


Titolo del progetto<br />

Italiano: Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari<br />

situati in differenti ambiti climatici<br />

Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different<br />

climatic conditions<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />

Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Siccità agricola, indice<br />

Agricultural drought, distributed index<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice<br />

spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />

situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (<strong>Regione</strong> Sicilia) o la Piana di<br />

Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />

presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione<br />

delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per<br />

la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei<br />

valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />

esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />

l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

57


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini<br />

da latte lombardi<br />

Inglese: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, Eleonora Rossi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dairy cows, behaviour, THI<br />

Parole chiave<br />

Vacche da latte, comportamento, THI<br />

Dairy cows, behaviour, THI<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione alle<br />

condizioni microclimatiche nelle strutture di stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo<br />

in luce l’importanza di una corretta progettazione degli edifici zootecnici e l’effetto negativo<br />

delle carenze progettuali delle strutture di stabulazione sulle performances e sul benessere<br />

delle bovine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli edifici per bovine da latte e sono<br />

stati elaborati due indici riferiti alla ventilazione naturale e l’inerzia termica delle stalle per valutare<br />

l'adeguatezza ai requisiti per le condizioni climatiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

La metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione di nuove realizzazioni e di<br />

ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso di erogazione di contributi pubblici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Condizioni microclimatiche nelle strutture stabulative per bovine<br />

da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, <strong>Regione</strong> Lombardia<br />

Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humidity on Dairy Cow Behaviour in<br />

Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece<br />

58


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione<br />

energetica dei foraggi<br />

Inglese: Improvement and standardization of in vitro fermentation methods for the energy<br />

evaluation of forages<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Rapetti (luca.rapetti@unimi.it)<br />

Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy<br />

In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il programma sviluppa una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutrizionale<br />

dei foraggi per mettere a punto procedure di stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e<br />

dei laboratori agrozootecnici che svolgono consulenza alle aziende zootecniche. Il programma si<br />

propone di creare un inventario di campioni di foraggi rappresentativi delle produzioni della<br />

Pianura Padana che saranno analizzati con metodi chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica<br />

NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi UD, Univ. degli Studi PD, Univ. degli Studi TO, Univ.<br />

Cattolica Sacro Cuore PC<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il progetto propone di sviluppare una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione<br />

nutrizionale dei foraggi mettendo a punto procedure di stima semplici ed accurate del valore energetico<br />

dei foraggi supplendo ad una carenza di informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Creazione di modelli di previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana<br />

mediante equazioni lineari e multiple sulla base dei dati di composizione chimica.<br />

- Diffusione di curve di calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri<br />

chimici e biologici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.<br />

Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.<br />

Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc<br />

59


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />

Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />

A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />

Rural development, irrigation requirement<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />

agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale<br />

dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate:<br />

(a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />

una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />

al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,<br />

Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).<br />

Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione<br />

e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs)..<br />

Possibili applicazioni<br />

La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del<br />

bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />

che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />

alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”<br />

Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />

60


Titolo del progetto<br />

Italiano: La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini<br />

Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Carlo Bisaglia<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di ..Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Parole chiave<br />

Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed<br />

Automation in agriculture, cattle feeding, unifeed<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'alimentazione delle bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione di alimenti<br />

totalmente miscelati (unifeed) generalmente distribuiti una o due volte al giorno, che<br />

richiedono periodici avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un<br />

forte decadimento delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità,<br />

una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza di realizzare<br />

un sistema in grado di portare nuovo alimento fresco più volte nel corso delle 24 ore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISMA<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Studio preliminare delle caratteristiche operative di un sistema automatico per la distribuzione<br />

di foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli allevamenti di bovine da latte e realizzazione di<br />

un primo prototipo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo di una nuova tecnologia con potenziali rilevanti ricadute sia sul piano industriale sia su<br />

quello produttivo agricolo<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: le tecnologie<br />

disponibili. L'Informatore Agrario, in press.<br />

C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete<br />

e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press<br />

61


AGRICOLTURA<br />

GESTIONE ED ECONOMIA<br />

Titolo del progetto<br />

Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia<br />

Inglese: Health and safety in agriculture and animal husbandry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguardi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Agricoltura, sicurezza, salute<br />

Agriculture, safety, health<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro.<br />

Il complesso normativo della prevenzione è di difficile applicazione nel settore primario. E' pertanto<br />

importante trovare, attraverso la messa a punto di un sistema informatizzato, nuovi metodi<br />

di gestione della sicurezza. La conoscenza delle più frequenti dinamiche di infortunio, fornisce ulteriori<br />

strumenti a supporto della pianificazione di adeguate politiche di prevenzione degli infortuni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ASL di Lodi<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Analisi delle dinamiche infortunistiche, individuazione delle emergenze in agricoltura e nelle attività<br />

zootecniche, messa a punto di un Sistema Informativo di Gestione della Sicurezza a supporto<br />

delle attività ispettive, materiale formativo sul linee guida regionali integrate<br />

Possibili applicazioni<br />

Campagne di prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, diffusione di corrette pratiche<br />

agricole e procedure di lavoro, formazione delle figure del sistema della prevenzione aziendale,<br />

sui temi di edilizia rurale, di sicurezza delle macchine agricole.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sangiorgi F. Dioguardi L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia.<br />

Dioguardi L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and cattle<br />

breeding operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA<br />

62


2. ALIMENTAZIONE<br />

AGRICOLTURA<br />

PRODUZIONE E DIFESA


2.1 TECNOLOGIA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

65


Titolo del progetto<br />

Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice<br />

glicemico<br />

Inglese: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />

Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari..<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, indice glicemico<br />

Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Studi recenti dimostrano che gli stati di iperglicemia, ed i conseguenti stati di iperinsulinemia,<br />

possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo delle malattie cronico-degenerative e suggeriscono<br />

quidi che diete a basso indice glicemico possono costituire un ottimo strumento nel<br />

combattere le malattie legate a sindromi metaboliche.La ricerca si prefigge dunque la formulazione<br />

e la verifica degli effetti funzionali di prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con<br />

basso indice glicemico<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pane e prodotti da forno a basso indice glicemico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />

Claims.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 ,<br />

Wolever TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.<br />

66


Titolo del progetto<br />

Italiano: Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT<br />

Inglese: Limiting the heat damage in UHT milk processing<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />

Luisa Pellegrino, Fabio Masotti, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Latte UHT, danno termico, indici chimici<br />

UHT milk, heat damage, chemical markers<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il consumo di latte UHT in Italia oggi supera quello di latte pastorizzato. Contrariamente a quanto<br />

avviene per quest'ultimo, la legge italiana non prevede un limite massimo al danno termico<br />

per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e<br />

che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno<br />

termico del latte UHT in commercio, valutato con indici chimici derivanti dalle predette reazioni<br />

(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da condizioni di non corretta<br />

GMP.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuazione di punti critici e delle relative modalità di intervento nel processo di sterilizzazione<br />

UHT del latte che consentono di limitare il danno termico.<br />

Individuazione degli indici chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.<br />

Possibili applicazioni<br />

Gli indici chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare le condizioni<br />

di processo direttamente sul proprio impianto. La produzione di latte UHT a ridotto danno<br />

termico costituisceuna via di valorizzazione di questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473-<br />

Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099-<br />

Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.<br />

67


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad<br />

attività immunomodulante<br />

Inglese: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with<br />

immunomodulatory properties<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />

Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Peptidi bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione<br />

Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività delle proteinasi<br />

di parete di batteri food-grade per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte (IPL) contenenti<br />

peptidi ad attività immunomodulante e in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione<br />

delle cellule dendritiche. L’obiettivo finale è la definizione di bioprocessi completamente<br />

food-grade, trasferibili a livello industriale e finalizzati alla preparazione di idrolizzati utilizzabili<br />

come ingredienti in formulazioni alimentari.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Milano Bicocca, Università Cattolica di Piacenza<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificare ceppi batterici food-grade capaci di liberare peptidi immnumodulanti in grado di<br />

influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche anche sulla base di evidenze<br />

derivanti da sperimentazioni in vivo su animali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Definizione di bioprocessi di grado alimentare trasferibili su scala industriale e capaci di produrre<br />

IPL con attività immunomodulante controllata.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

68


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />

Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Jessica Capraro, Chiara Magni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Proteine di lupino, prodotti gluten-free<br />

Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di<br />

modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />

di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati<br />

e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha<br />

previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />

si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni<br />

nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale<br />

per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il<br />

processo di produzione di alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />

69


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprine<br />

Inglese: Biodiversity and role of Lactic Acid Bacteria in dairy products from goat milk<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Claudia Picozzi, Giorgio Volponi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Parole chiave<br />

Latte, formaggio, batteri lattici, Lactococcus, Enterococcus,<br />

Milk, cheese, lactic acid bacteria,<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le produzioni lattiero-casearie da latte di capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo<br />

economico delle piccole imprese nei territori montani lombardi. La conoscenza della biodiversità<br />

e del ruolo dei microrganismi coinvolti nelle trasformazioni casearie consentono da un lato di proteggere<br />

la tipicità del prodotto e dall'altro di tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,<br />

che talvolta deriva direttamente da latte crudo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Prof. M.T. Bottero.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Collezione di ceppi con potenziale attività casearia appartenenti a differenti specie.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di starter per l'industria lattiero-casearia; produzione di vaccini.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.<br />

Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.<br />

Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.<br />

70


Titolo del progetto<br />

Italiano: Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale<br />

Inglese: Study on sourdough microflora for baked products.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Claudia Picozzi, Ileana Vigentini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Batteri lattici, lieviti, impasti acidi, tracciabilità<br />

Lactobacillus, yeast, sourdough<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I prodotti da forno a lievitazione naturale costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. La<br />

maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri<br />

(L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento delle peculiari proprietà<br />

sensoriali ed una prolugata shel-life. La possibilità di identificare le specie microbiche anche<br />

dopo il trattamento di cottura costituisce un potente strumento di tracciabilità per la tutela della<br />

tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali di trasferimento genico è stato investigato.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Collezione di ceppi di lieviti, batteri lattici e batteriofagi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di starter, produzione di enzimi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.<br />

Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.<br />

Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.<br />

71


Titolo del progetto<br />

Italiano: Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico<br />

Inglese: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Ileana Vigentini, Claudia Picozzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Parole chiave<br />

Vino, lieviti<br />

Wine, yeast<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo studio del ruolo e la conoscenza della biodiversità dei microrganismi presenti nelle operazioni<br />

di vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei<br />

prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento di tracciabilità lungo la<br />

filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambientale di lieviti e batteri<br />

sono oggetto delle ricerche più recenti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Collezione di ceppi di lieviti e batteri lattici.<br />

<strong>Innovazione</strong> di tecniche enologiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di starter, produzione di coadiuvanti per enologia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.<br />

Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284-<br />

008-9310-x.<br />

Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).<br />

72


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle<br />

caratteristiche nutrizionali del mirtillo<br />

Inglese: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration<br />

processes for product valorisation.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Gabriella Giovanelli (gabriella.giovanelli@unimi.it)<br />

Ernestina Casiraghi, Nicoletta Sinelli<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Caratterizzazione di mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto di trattamenti di osmodisidratazione<br />

ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento di derivati ad umidità relativa intermedia<br />

con elevate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti<br />

di osmodisidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti<br />

ai frutti) si studierà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti<br />

dal punto di vista nutrizionale e sensoriale, anche con metodi innovativi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica<br />

dei Prodotti Agricoli (Mi)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Mirtilli IMF con elevate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgidità), di attività antiossidante<br />

e di stabilità che li rendono adatti al consumo tal quale, oltre che come ingrediente per<br />

preparazioni complesse.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione di<br />

produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908<br />

N. Sinelli, A. Spinardi, V. Di Egidio, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.<br />

G. Giovanelli. (2007) Proceedings of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).<br />

73


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde<br />

Inglese: Development of novel apple products fortified with green tea<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Vera Lavelli (vera.lavelli@unimi.it)<br />

William Kerr, Claudia Vantaggi, Mark Corey<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Parole chiave<br />

Tè verde; mela; fortificazione<br />

Green tea; apple; fortification<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il tè verde è uno degli agenti dietetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento<br />

di molte malattie, proprietà attribuite all’elevato contenuto di flavanoli. In una prima fase<br />

la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto di prodotti disidratati e ad umidità intermedia<br />

a base di mela e tè verde, lo studio della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro<br />

patologie umane e la definizione di un modello predittivo della stabilità ossidativa e del colore.<br />

Lo studio prosegue con l’obiettivo di sperimentare la fortificazione con tè verde di altri frutti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello predittivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in mele disidratate e a umidità<br />

intermedia.<br />

Possibili applicazioni<br />

La fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini di produzione mondiale, è una<br />

prospettiva di innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità di assumere<br />

regolarmente contenuti elevati di flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato di salute.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

V. Lavelli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.<br />

V. Lavelli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.<br />

M. Corey, W. Kerr, V. Lavelli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt Lake City, 2009.<br />

V. Lavelli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.<br />

74


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante<br />

mulino a sfere<br />

Inglese: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Cioccolato, raffinazione, viscosità<br />

Chocolate, refining, viscosity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La fase di raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri<br />

sovrapposti. Recentemente, per soddisfare le esigenze di piccoli produttori, è stato proposto l’impiego<br />

del mulino a sfere. Il gruppo di ricerca si è occupato soprattutto di studiare gli effetti dell’impiego<br />

di tale impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti di alcune<br />

variabili di formulazione. Ci si è inoltre occupati di ottimizzare il processo al fine di minimizzare<br />

il tempo di raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche di disegno sperimentale.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Packint (Milano)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi di lavorazione ed i parametri<br />

fisici del cioccolato.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo di raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.<br />

Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.<br />

Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli<br />

Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.<br />

75


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta<br />

gluten-free<br />

Inglese: Optimization of ingredients and processing parameters for the production of gluten-free<br />

bread and pasta<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Carola Cappa<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura<br />

Gluten free products, rheology, ultrastructure<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si focalizza sulla messa a punto di formulazioni (amidi, sfarinati di pseudocereali, farine<br />

di riso e di mais, idrocolloidi e fibre alimentari) e sulla definizione di tecnologie di trasformazione<br />

in grado di garantire un prodotto gluten-free di elevata qualità. La sperimentazione prevede anche<br />

l'applicazione di tecniche di analisi d’immagine per la definizione delle caratteristiche macroscopiche<br />

dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei<br />

fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione di matrici non-convenzionali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pasta gluten free di buona qualità in cottura, pane gluten free di elevata sofficità e limitata tendenza<br />

al raffermimento; messa a punto di metodiche idonee alla valutazione di matrici gluten-free.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione di formulazioni e di processi gluten free.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int.<br />

Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European<br />

Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.<br />

76


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning<br />

Inglese: Novel membranes based on electrospun nanofibers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Saverio Mannino (saverio.mannino@unimi.it)<br />

Matteo Scampicchio, Alessandra Arecchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Nanofibre, membrane, sensori<br />

Nanofiber, membrane, sensors<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro elevata porosità ed ampia area superficiale.<br />

L’elettrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà di materiali<br />

anche biologici. Lo scopo principale è quello di produrre membrane con questa tecnologia<br />

basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o edibili (proteine, carboidrati e<br />

lipidi). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellule, etc.) miglioreranno<br />

le loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo di nuove membrane per la realizzazione di nuovi agenti di rilascio, sensori bioelettronici<br />

o “active food packaging”.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sensori, packaging, agenti di rilascio di molecole biologiche attive.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. Electrochemistry Communications. - ISSN<br />

1388-2481 (2008)<br />

M. Scampicchio et al. - In: Electroanalysis. - ISSN 1040-039S.<br />

Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 1722-<br />

6996 19:4( 2008) pag 31<br />

77


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con<br />

madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali<br />

Inglese: Optimization of the ingredients and of the baking process for the production of<br />

sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Cereali minori, pseudocereali, pane<br />

Minor cereals, pseudocereals, bread<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto riguarda l'uso in panificazione di madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea<br />

di ricerca di grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento delle proprietà<br />

nutrizionali e ad un rallentamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla<br />

strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza di diverse tipologie di<br />

sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto di polisaccaridi non-amido), amaranto e grano<br />

saraceno (ricchi di costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,<br />

Dr. R. Schoenlechner, BOKU<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto di un protocollo per la panificazione di matrici non convenzionali. Uso alternativo<br />

di farine ottenute da cereali soffiati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.<br />

Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.<br />

Schoenlechner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco<br />

(USA).<br />

78


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali<br />

Inglese: Non-conventional sweet products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Alimenti non convenzionali, intolleranza, struttura<br />

Non-conventional food, intolerance, structure<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le industrie alimentari studiano continuamente la formulazione di nuovi prodotti non convenzionali,<br />

importanti per persone con specifiche diete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la<br />

definizione della formulazione di questi alimenti avviene spesso mediante approcci dettati dalla<br />

sola esperienza. Il gruppo di ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura di prodotti<br />

dolciari non convenzionali (es. budini per intolleranti al lattosio o allergici alle proteine del<br />

latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella letteratura scientifica.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione di prodotti dolciari non convenzionali<br />

(ottimizzazione di metodi di reologia empirica e fondamentale, Image Analysis, microscopia).<br />

Possibili applicazioni<br />

Individuazione degli ingredienti più idonei alla produzione di prodotti dolciari non convenzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of different milk substitutes on the pasting, rheological<br />

and textural properties of puddings. Proceedings of the International Symposium on Food<br />

Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18.<br />

79


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />

Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Parole chiave<br />

Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />

Oenology, fermentations, bioethanol<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />

di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica di<br />

lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />

Biomolecolari e Biotecnologie<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di<br />

seconda generazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains under<br />

wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />

80


Titolo del progetto<br />

Italiano: Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse<br />

alimentare<br />

Inglese: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Diego Mora (diego.mora@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade<br />

Lactic bacteria, metabolism, food-grade mutant<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo di questa ricerca è quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche di microrganismi<br />

di interesse alimentare attraverso approcci di ingegnieria metabolica anche mediante l'ottenimento<br />

di mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento delle performance di fermentazione e delle attitudini tecnologiche di microrganismi<br />

di interesse alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.<br />

Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.<br />

Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.<br />

Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.<br />

81


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare<br />

condizioni di processo industriali)<br />

Inglese: : Pasta-making processes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Gabriella Bottega, Alessandra Marti.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pasta secca, diagrammi di essiccazione, semola<br />

Dried pasta, drying diagrams, semolina<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli impianti-pilota di pastificazione del DISTAM permettono di simulare, in ogni fase, le condizioni di<br />

processo applicate su linee industriali. E' possibile produrre sia formati lunghi che corti.<br />

L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare diagrammi a<br />

bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umidità del prodotto è monitorata in continuo come<br />

variazione del peso rilevato da una cella di carico. Il centro sperimentale possiede anche un impianto<br />

per la produzione di paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lodigiano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La flessibilità degli impianti pilota di pastificazione permette di produrre pasta a partire sia da<br />

semola che da formulazioni arricchite con ingredienti funzionali e di essiccare con diagrammi ad<br />

alta o bassa temperatura al fine di indurre modificazioni macromolecolari di diversa entità.<br />

Possibili applicazioni<br />

Comprensione delle relazioni tra condizioni di processo/struttura delle macromolecole/qualità in<br />

cottura/disponibilità di nutrienti della pasta. Ottimizzazione di formulazioni interessanti per proprietà<br />

nutrizionali e funzionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />

Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Traditional Italian products from wheat and other starchy<br />

flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wiley Ltd, New York<br />

82


Titolo del progetto<br />

Italiano: Progettazione di alimenti/ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate<br />

Inglese: Structure design for Tailor Made Foods and Ingredients<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie di formilazione<br />

Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo della ricerca è la produzione di tailor-made foods, alimenti disegnati ad hoc con proprietà<br />

specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)<br />

all’indagine sull’influenza del processo di produzione e della formulazione sulla struttura e sulle<br />

proprietà chimico-fisiche e sensoriali di nuovi ingredienti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione<br />

di ingredienti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche<br />

predeterminate.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

- film edibili per il controllo della migrazione di umidità nei prodotti multifasici<br />

- carrier a base di polisaccaridi per la veicolazione di pricipi attivi/composti di interesse<br />

<strong>tecnologico</strong> in prodotti formulati.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>Innovazione</strong> di prodotto e riposizionamento di prodotti già esistenti con miglioramento della<br />

shelf-life (film edibili) e con riduzione dell'impatto <strong>tecnologico</strong> per la ritenzione/rilascio di sostanze<br />

"delicate" (aromi, pricipi di intersse nutrizionale, ingredienti ) nei prodotti formulati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Proceedings 8° CISETA. CD rom<br />

Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:<br />

Processing and Innovation,CD rom<br />

Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429<br />

83


Titolo del progetto<br />

Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce<br />

Inglese: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Luisa Torri<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Parole chiave<br />

Fotodegradazione, fotossidazione, packaging<br />

Photodegradation, photooxidation, packaging<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Si è avviato uno studio della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati.<br />

Un’indagine presso la GDO ha permesso di identificare quali sorgenti luminose siano<br />

impiegate per illuminare i prodotti alimentari e di selezionare le lampade da adottare durante le<br />

prove di shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumentale per valutare l’efficacia<br />

schermante dei materiali di confezionamento, realizzando in seguito uno screening delle prestazioni<br />

dei diversi film plastici in commercio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sciennze Gastronomiche Pollenzo, AMB PACKAGING srl<br />

San Daniele<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Metodologie analitiche, protocolli di esposizione per test di conservazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Studi di shelf-life accelerata, nuovi materiali di confezionamento, prodotti sensibili alla luce.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245<br />

Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532<br />

Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.<br />

84


Titolo del progetto<br />

Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo<br />

scambio di umidità<br />

Inglese: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro Lamiani<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi di umidità con l’ambiente, che determinano<br />

variazioni di texture e più in generale di qualità. Le scelte di packaging, l'estensione della<br />

conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità di prevedere e modellare<br />

la conservazione dei prodotti, in ambienti a diversa umidità relativa e temperatura. La ricerca<br />

in atto spazia su diversi alimenti ed ha anche la finalità di mettere a punto metodologie di<br />

valutazione della qualità e di modellazione degli scambi di umidità.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: RDE company srl Società di Ingegneria<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli di previsione della shelf-life, dispositivi di rilevazione di parametri sensibili, nuove soluzioni<br />

di confezionamento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Prodotti da forno tradizionali e vegetali disidratati<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90<br />

Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203<br />

Del Nobile, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300<br />

85


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio<br />

alimentare<br />

Inglese: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Stefano Farris, Laura Introzzi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità<br />

Barrier material, packaging, sustainability<br />

Parole chiave<br />

Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità<br />

Barrier material, packaging, sustainability<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo della ricerca e' quello di sviluppare sottili strati (coatings) con elevate performance di<br />

barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici di origine naturale ed inorganica<br />

(struttura ibrida). In questo modo è possibile ottimizzare il packaging attualmente presente sul<br />

mercato, implementando le performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità di<br />

materiale. Non meno importante, la possibilità di ottenere una struttura performante senza l'utilizzo<br />

di molecole di origine petrolifera.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prototipi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore di degradazione primario.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126<br />

86


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni<br />

nell'imballaggio alimentare<br />

Inglese: Development of a sealant from biomacromolecules for food packaging applications<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Piergiovanni (luciano.piergiovanni@unimi.it)<br />

Stefano Farris, Laura Introzzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità<br />

Bio-seal, packaging, sustainability<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo di una nuova soluzione di imballaggio, attraverso la<br />

combinazione ‘sintetico/naturale’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a<br />

partire da macromolecole naturali (proteine, lipidi, polisaccaridi), che possa essere depositato sui<br />

comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni<br />

nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine di sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre<br />

la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prototipi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Settore gelati e snacks.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396<br />

Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,<br />

friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:<br />

10.1002/pts.826<br />

87


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità<br />

ossidativa del prodotto finito<br />

Inglese: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted<br />

products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Parole chiave<br />

Nocciole, tostatura, ossidazione<br />

Hazelnut, roasting, oxidation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La tostatura delle nocciole è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la<br />

texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo stadio, provoca<br />

una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibile all’ossidazione nel<br />

corso della conservazione. Il gruppo di ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione<br />

di un processo "two steps", la cui finalità principale è quella di ottenere un prodotto a più<br />

lunga conservazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole, con ottenimento di un prodotto finito più<br />

stabile durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo di tostatura "two steps".<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende che tostano frutta secca e<br />

vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabile durante la conservazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and<br />

Agricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007.<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.<br />

88


Titolo del progetto<br />

Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali<br />

Inglese: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Parole chiave<br />

Gelato, sorbetto, probiotici<br />

Ice cream, sherbet, probiotics<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Vengono studiati gli effetti di differenti ingredienti, additivi e/o variabili di processo sulle caratteristiche<br />

chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, le ultime<br />

ricerche hanno riguardato lo studio della sopravvivenza di microrganismi probiotici in un gelato<br />

prodotto con diverse concentrazioni di zuccheri e grassi e la possibilità di sostituire gli stabilizzanti<br />

normalmente impiegati nella formulazione di sorbetti con polpa di caco, naturalmente ricca<br />

di pectine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: IVTPA (Milano)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione di un gelato probiotico non fermentato, che preserva un elevato numero di microrganismi<br />

anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione di una formulazione di sorbetto<br />

priva di stabilizzanti aggiunti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le formulazioni messe a punto sono direttamente trasferibili alla produzione artigianale di gelati<br />

e sorbetti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and<br />

Innovations. Naples, 24-26 September 2007.<br />

Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.<br />

Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.<br />

89


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di<br />

preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro<br />

Inglese: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TECNOLOGIA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Farro medio; selezione; trasformazione<br />

Emmer; breeding; processing technology<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli studi condotti ad oggi sulle proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitudine alla trasformazione<br />

del farro medio (Triticum dicoccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali differenze per i<br />

numerosi genotipi considerati. Le esperienze di caratterizzazione di popolazioni miste di Triticum<br />

dicoccon Schrank costituiscono gli stadi fondamentali di conoscenza utili al fine di documentare<br />

le tappe di filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della<br />

pasta alimentare.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di caratteristiche di composizione di varietà selezionate di farro medio dal punto<br />

di vista sensoriale e nutrizionale, con riferimento alle proprietà reologiche degli sfarinati derivati.<br />

Ottimizzazione di processi di decorticazione-perlatura e di macinazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di preparazioni alimentari di farro 100%, considerate come alternativa parallela ma<br />

nutrizionalmente differenziata rispetto a quella delle tradizionali produzioni di pasta di semola di<br />

grano duro.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).<br />

M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)<br />

M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).<br />

M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008<br />

90


2.2 QUALITA’ E<br />

SICUREZZA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

91


Titolo del progetto<br />

Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della<br />

pasta fresca all’uovo<br />

Inglese: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Cristina Alamprese (cristina.alamprese@unimi.it)<br />

Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi<br />

Parole chiave<br />

Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura<br />

Fresh pasta, texture, cooking behavior<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il gruppo di ricerca si occupa da alcuni anni dello studio delle caratteristiche della pasta fresca<br />

all'uovo, soprattutto dal punto di vista strutturale e del comportamento in cottura, cercando anche<br />

di stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione<br />

è rivolta all’influenza dell’ingrediente uovo e del trattamento di pastorizzazione, che è<br />

obbligatorio per legge nel caso di paste fresche preconfezionate.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Conoscenza approfondita delle caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri<br />

di formulazione e di processo che le influenzano; produzione di analoghi gluten-free della<br />

pasta fresca.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende produttrici di pasta fresca<br />

all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri di processo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025<br />

Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.<br />

93


Titolo del progetto<br />

Italiano: Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata<br />

con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi<br />

Inglese: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with<br />

traditional and non-destructive methods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Nicoletta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinardi, Ilaria Mignani, Susanna Buratti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR<br />

Blueberrry, apple, FT-NIR and FT-IR<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Ottimizzazione delle condizioni di shelf-life e riflessi delle modalità di conservazione, con particolare<br />

riferimento ad atmosfere modificate sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche di frutti<br />

a diversa deperibilità (mirtilli, mele) mediante utilizzo di tecniche tradizionali e innovative quali<br />

spettroscopia FT-NIR, naso elettronico, image-analysis.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuazione delle condizioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e<br />

medio termine di frutta; miglioramento delle caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;<br />

metodiche analitiche non distruttive per la valutazione della qualità dei frutti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione di produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo<br />

della qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen<br />

storage. Proc. CIGR, 2007.<br />

94


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti<br />

alimentari e dei processi di trasformazione<br />

Inglese: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to<br />

monitor food processing<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Nicoletta Sinelli, Valentina Di Egidio<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Spettroscopia NIR e MIR, metodi innovativi, autenticità di prodotto<br />

NIR and MIR, new methods, authenticity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo<br />

degli alimenti e per il monitoraggio delle trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.<br />

Sono stati sviluppati modelli di classificazione di oli extra vergini e di mieli in funzione dell’origine<br />

e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto di sostanze nutraceutiche di alcuni prodotti<br />

ortofrutticoli. Mediante tecniche spettroscopiche sono stati studiati alcuni processi fermentativi<br />

(lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life di prodotti freschi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli di regressione per la stima quantitativa di costituenti degli alimenti. Metodi di classificazione<br />

per l'individuazione di prodotti autentici. Monitoraggio di processo con sistemi rapidi, non<br />

distruttivi e "in-line".<br />

Possibili applicazioni<br />

Metodi veloci per il controllo di qualità. Valorizzazione di produzioni tipiche. Controllo di processo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.<br />

N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.<br />

N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.<br />

95


Titolo del progetto<br />

Italiano: Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di<br />

prodotti alimentari<br />

Inglese: Innovative methods for shelf-life studies<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ernestina Casiraghi (ernestina.casiraghi@unimi.it)<br />

Sara Limbo, Nicoletta Sinelli, Luisa Torri<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico<br />

Shelf-life, NIR and MIR, electronic nose<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Studio del decadimento qualitativo dei prodotti alimentari mediante tecniche innovative, non<br />

distruttive e rapide. Le tecniche classiche di indagine basate sulla valutazione di indicatori specifici<br />

del decadimento qualitativo (variazione di pH, di composizione, di struttura, di caratteristiche<br />

sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici,<br />

e caratterizzate da rapidità di esecuzione, limitata invasività e possibile applicazione<br />

"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico e analisi di immagine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapidità, non invasività della matrice analizzata, possibilità<br />

di essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life di numerosi prodotti freschi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Mercato dei prodotti freschi; sviluppo di prodotti ad estesa shelf-life.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011<br />

Di Egidio et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted.<br />

Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.<br />

96


Titolo del progetto<br />

Italiano: Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area<br />

mediterranea<br />

Inglese: Detection of dried dairy ingredients in traditional cheeses of the Mediterranean area<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stefano Cattaneo (stefano.cattaneo@unimi.it)<br />

Fabio Masotti, Luisa Pellegrino, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Formaggi tradizionali, ingredienti lattieri essiccati<br />

Traditional cheeses, dried dairy ingredients<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'utilizzo di ingredienti lattieri in polvere per standardizzare la composizione del latte e aumentare<br />

la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto di acceso dibattito. La tecnologia<br />

di produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego di tali ingredienti con notevole<br />

vantaggio economico. La determinazione nei formaggi di idonei marker molecolari (es. furosina,<br />

lisinoalanina) ha finora consentito di riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte naturale<br />

nel caso di Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dei livelli di furosina e lisinoalanina caratteristici di alcuni formaggi tradizionali in funzione<br />

della tecnologia produttiva.<br />

Protocollo analitico per la distinzione di Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da<br />

prodotti di imitazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Controllo della genuinità di prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione collettiva, nei ristoranti,<br />

bar, pizzerie. Valorizzazione di formaggi tradizionali<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Resmini P., Pellegrino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484<br />

Resmini P., Pellegrino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193<br />

97


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti<br />

Inglese: Specific and non-specific electrochemical sensors in food analysis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Stella Cosio (maria.cosio@unimi.it)<br />

Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Sensori electrochimici, electrochemical sensors<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca ha per obiettivo lo sviluppo di nuove metodologie in grado di soddisfare le attuali esigenze<br />

nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori elettrochimici, permettono di operare con<br />

sensibile riduzione di tempi e costi su un elevato numero di campioni rendendo più efficace il sistema<br />

di controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto di sensori specifici e array di sensori<br />

aspecifici (per gas e per liquidi rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività<br />

e capacità discriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sensori specifici e array di sensori aspecifici per liquidi e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti<br />

del campione, sufficientemente robusti ed in grado di specificare con buona precisione<br />

livelli di adulterazione, presenza di contaminanti e/o per l'individuzione di marker di processo.<br />

Possibili applicazioni<br />

L’individuazione di nuove metodiche più rapide e accurate, meno costose e di più semplice applicazione<br />

è di fondamentale importanza nelle indagini di routine per valutare parametri di qualità,<br />

per l’individuazione di frodi e, per la caratterizzazione sensoriale di prodotti alimentari tipici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327<br />

M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938<br />

E. Desimoni et al., Electroanal.(2006) 18 (3): 231-235<br />

M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210<br />

M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491<br />

98


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale<br />

Inglese: Molecular traceability of animal-derived products in Trentino region<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paola Crepaldi (Paola.Crepaldi@unimi.it)<br />

Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Tracciabilità; bovini; SNP<br />

Traceability; cattle; SNP<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nei territori dove esiste una forte tradizione dell’allevamento bovino e di produzione di specialità<br />

locali di origine animale, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo di un sistema di tracciabilità<br />

molecolare che leghi i prodotti di origine animale alle razze autoctone come la razza Rendena,<br />

tipiche di una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello di marcatori SNP (Single<br />

Nucleotide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date le differenze della pigmentazione<br />

nelle razze, come strumento di tracciabilià molecolare per i prodotti zootecnici monorazza.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Un pannello di marcatori SNP che consenta di identificare la razza di provenienza di animali e dei<br />

prodotti di origine animale.<br />

Possibili applicazioni<br />

Applicare la tracciabilità molecolare ai prodotti monorazza in modo da tutelare le esigenze di trasparenza<br />

e garanzia richieste dal mercato e di garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati<br />

come tradizionali e frutto di produzioni legate a realtà produttive locali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepaldi P (2009). Cattle breeds traceability<br />

using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077<br />

99


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei<br />

formaggi tradizionali<br />

Inglese: Migration of flexible films components to traditional cheeses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

De Noni Ivano (ivano.denoni@unimi.it)<br />

Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pellicole estensibili, migrazione, formaggi DOP<br />

Flexible films, migration, PDO cheeses<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le pellicole estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento di formaggi porzionati, anche<br />

DOP. In funzione delle condizioni di conservazione e delle caratteristiche del formaggio, l’ampia<br />

superficie di contatto tra alimento e materiale plastico può favorire ed accelerare fenomeni di<br />

migrazione di componenti dalle PES ai formaggi. Lo studio vuole valutare sul formaggio tipico il<br />

tipo e i livelli di migrazione che si verificano in condizioni di conservazione che riproducono quelle<br />

di uso corrente.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione delle molecole nelle PES e nei formaggi.<br />

Individuazione delle condizioni di utilizzo che limitano/evitano la cessione di molecole.<br />

Indicazioni per la GDO in base alle quali orientare le scelte delle PES da utilizzare.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”<br />

lombarda. In questo contesto, lo studio vuole fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi<br />

tipici lombardi, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

100


Titolo del progetto<br />

Italiano:Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi<br />

Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Jessica Capraro, Chiara Magni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Proteine di lupino, prodotti gluten-free;<br />

Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di<br />

modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione<br />

di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati<br />

e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previsto<br />

anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non<br />

si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni<br />

nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.<br />

Possibili applicazioni<br />

La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale<br />

per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il<br />

processo di produzione di alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017<br />

101


Titolo del progetto<br />

Italiano: Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti<br />

Inglese: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Espen (luca.espen@unimi.it)<br />

Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Maturazione, qualità del frutto<br />

Ripening; fruit quality<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde modificazioni biochimiche e<br />

fisiologiche. Partendo dalle conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca<br />

in oggetto ha l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del proteoma nelle diverse fasi di maturazione,<br />

allo scopo di ottenere informazioni a livello traduzionale e post-traduzionale. L'analisi si<br />

prefigge inoltre di individuare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato<br />

la fase fenologica e la qualità del frutto di vite, pesca e ciliegia.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Marcatori del processo di maturazione<br />

Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto<br />

Caratterizzazione di proteine.<br />

Possibili applicazioni<br />

Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186<br />

AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).<br />

AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389<br />

AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378<br />

102


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma<br />

durante la "shelf-life"<br />

Inglese: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetables during the<br />

shelf-life<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Antonio Ferrante (antonio.ferrante@unimi.it)<br />

Ilaria Mignani, Anna Spinardi, Livia Martinetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico<br />

NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La valutazione della shelf-life degli ortaggi baby leaf è una questione di crescente interesse per<br />

le aziende di produzione e commercializzazione alimentare. La messa a punto di un sistema non<br />

distruttivo di monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego di tecniche NIR/IR, luminometriche<br />

o a fluorescenza può permettere di stimare le caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi<br />

momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire di prevedere con<br />

precisione il tempo massimo di commercializzazione.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Lattiero Caseario di Lodi, Linea Verde di Manerbio<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato di conservazione di ortaggi della IV gamma<br />

e per verificare, a monte della produzione, le caratteristiche della materia prima impiegata.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il monitoraggio della qualità con metodi rapidi e non distruttivi può servire alle aziende di produzione<br />

e di commercializzazione per valutare lo stato di conservazione degli ortaggi da foglia della<br />

IV gamma.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.<br />

A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />

Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />

103


Titolo del progetto<br />

Italiano: La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani<br />

Inglese: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Toma, tipizzazione molecolare<br />

Toma cheese, Microbiological characterization, Molecular typing<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone la definizione di una dettagliata carta di identità microbiologica di un prodotto<br />

caseario tipico del territorio della Provincia di Novara, ai fini di una valorizzazione della qualità<br />

globale del prodotto in relazione anche ai suoi legami con il territorio di produzione, attarverso<br />

l'impiego di indagini molecolari e metodi di typing.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Allestimento di una ceppoteca significativa di ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva<br />

della Toma del Mottarone; individuazione delle componenti microbiche direttamente coinvolte<br />

nel conferimento della qualità globale e unicità del prodotto.<br />

Possibili applicazioni<br />

La definizione della qualità microbiologica di un prodotto tradizionale di nicchia rappresenta per<br />

le aziende operanti nel settore un fondamentale strumento di garanzia con il quale documentare<br />

la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

In preparazione<br />

104


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi<br />

complessi<br />

Inglese: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a complex system<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Giovanni Ricci, Francesca Borgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone di saggiare nuove procedure di sanificazione di contenitori ad uso alimentare<br />

e di sviluppare nuove metodologie genetico-molecolari per la valutazione della salubrità di<br />

prodotti ittici freschi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: RDE Srl, Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo di un processo di sanificazione di contenitori di vetro ad uso alimentare mediante impiego<br />

di ozono in fase gassosa; ottenimento di un protocollo di monitoraggio dello sviluppo di<br />

microrganismi produttori di ammine biogene in prodotti ittici.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'mpiego di un metodo molecolare altamente specifico per la valutazione della presenza di<br />

microrganismi potenziali produttori di ammine biogene può consentire una più completa valutazione<br />

della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

105


Titolo del progetto<br />

Italiano: La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione<br />

e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti<br />

Inglese: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging<br />

contaminating bacterial ecotypes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Francesca Borgo, Giovanni Ricci<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Prodotti lattiero-caseari, tipicità<br />

Lactococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Studi di tipizzazione di ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva<br />

di formaggi tipici artigianali, con lo scopo di individuare per ogni ecotipo specifici fingerprint<br />

molecolari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori di patogenicità e virulenza.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Animale -Università Torino-Dip. Scienze<br />

degli Alimenti-Università di Udine<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Allestimento di una ceppoteca specifica; individuazione della potenziale patogenicità degli isolati;<br />

deteminazione del ruolo <strong>tecnologico</strong> attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità<br />

del prodotto.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'individuazione e lo studio approfondito di ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta<br />

nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo<br />

alla presenza di eventuali fattori di rischio per la salute dei consumatori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)<br />

J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007)<br />

Food Microbiol. 24, 752-758 (2007)<br />

Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)<br />

106


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere<br />

alimentari<br />

Inglese: Detection of VTEC in food chains<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Roberto Foschino (roberto.foschino@unimi.it)<br />

Claudia Picozzi, Giorgio Volponi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare<br />

VTEC, foods, food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Escherichia coli è universalmente considerato un valido indicatore di contaminazione fecale nelle<br />

filiere alimentari essendo stabile ospite nel tratto intestinale degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,<br />

sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori di virulenza in grado di causare patologie<br />

anche gravi nel consumatore. La determinazione rapida e la tipizzazione genetica di VTEC<br />

(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base delle attività di prevenzione e degli studi epidemiologici<br />

per la tutela della sicurezza alimentare.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of<br />

Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Collezione di ceppi VTEC.<br />

Possibili applicazioni<br />

Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida di ceppi VTEC; produzione di vaccini.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.<br />

Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 6321-<br />

6325.<br />

107


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di<br />

prodotti artigianali di origine animale<br />

Inglese: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal<br />

food products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta.<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Microrganismi autoctoni, dinamica della popolazione<br />

Microbial population and dynamics<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo di “starter”, ma la trasformazione e<br />

maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si<br />

realizzano quei caratteri sensoriali tipici di ciascun prodotto. Diventa quindi necessario per la valorizzazione<br />

di questi prodotti studiarne l'ecosistema per selezionare ceppi che posseggano opportune<br />

proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto di vista<br />

igienico-sanitario.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La ricerca ha portato alla realizzazione di database che ha consentito il riconoscimento delle specie<br />

lattiche e non, coinvolte nella preparazione di formaggi di capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo<br />

per formaggi di origine bovina e continuerà con salumi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione di starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1<br />

Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Molecular Microbial Characterization by Culture-<br />

Indipendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.<br />

108


Titolo del progetto<br />

Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno<br />

del processo produttivo per la sua ottimizzazione<br />

Inglese: Microbiology of fruit and vegetables ready to use, identification of CCP and optimization<br />

of the process<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Indicatori di qualità, tempo di stabilità<br />

Quality indicators, ready-to-eat, stability time<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai indiscussa, si stanno diffondendo<br />

i prodotti base frutta le cui prospettive di sviluppo sono decisamente ottimistiche. La loro<br />

composizione (ricchezza di composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo<br />

sviluppo microbico, principale responsabile dei processi alterativi. Conoscere la composizione<br />

microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quindi necessario per stabilire<br />

dei tempi di conservazione, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati studiati i processi di lavorazione di due differenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno<br />

si sono effettuati contrrolli lungo la linea di produzione e identificato i vari microrganismi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità di effettuare delle previsioni mediante l'utilizzo<br />

di idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi di stabilità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

D'Egidio, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinaple by<br />

using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.<br />

Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.<br />

Ann.Microbiol. 57(1) 39-49<br />

109


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare<br />

Inglese: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Marco Frusca<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Fotocatalisi, attività antibatterica<br />

Photocatalysis, antibacterial activity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'imballaggio sempre di più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti<br />

alimentari. La possibilità di inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano<br />

rallentare i fenomeni alterativi di origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro<br />

è quindi quello di valutare la possibilità di trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica<br />

già utilizzate in altri settori industriali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attualmente è stata valutata la capacità di rallentare la crescita microbica da parte di prodotti forniti<br />

dall'azienda finanziatrice nei confronti di differenti microrganismi indici di qualità ed indici di<br />

sicurezza d'uso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Tale ricerca consentirebbe la messa a punto di materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi,<br />

ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life di alimenti sia a livello di distribuzione<br />

che domestico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

110


Titolo del progetto<br />

Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni<br />

sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori<br />

Inglese: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of<br />

workers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Franzetti (laura.franzetti@unimi.it)<br />

Mauro Scarpellini, Loredana Dioguardi, Elena Colombo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Contaminazione ambientale, tecnica luminescenza<br />

Environmental contamination, Bioluminometer<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La microflora presente nell'aria e che va a ricadere sulle superfici con le quali il prodotto viene a<br />

contatto possono influenzare negativamente la qualità finale del prodotto. Sono stati considerati<br />

differenti ambienti di lavoro in particolare ambienti a produzione artigianale quali: caseifici<br />

(alpeggio e fondovalle), prodotti IV gamma.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigianale sia estremamente critica. Nel<br />

settore caseario artigianale il lay-out del prodotto nonché la disposizione delle zone sono fondamentali.<br />

In generale tuttavia la situazione è apparsa confortante.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione di prodotti igienici e sicuri nell rispetto<br />

delle caratteristiche di tipicità dei prodotti artigianali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Dioguardi, Franzetti 2006.Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del<br />

nord Italia. Ind. al. 45:41-46.<br />

Dioguardi,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment<br />

and working conditions 3° IMEBE Palma di Maiorca settembre 2008.<br />

111


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco<br />

Inglese: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />

Carlo Pompei, Daniela Erba<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Frumento monococco; qualità nutr. e tecn.<br />

Einkorn; wheat; nutritional and technological quality<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo di questa linea di ricerca è di studiare la qualità nutrizionale e tecnologica del frumento<br />

monococco comparandolo con altre tipologie di frumento allo scopo di sviluppare una filiera di<br />

trasformazione per l'ottenimento di alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base di monococco<br />

e con alto valore nutrizionale.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lodigiano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il monococco dimostra un contenuto in proteine, carotenoidi, tocoli e microelementi superiore ad<br />

altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor<br />

tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione di pane, pasta e biscotti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi<br />

all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sulle diverse caratterisitiche di qualità<br />

in studio possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193<br />

Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305<br />

Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555<br />

Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448<br />

Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609<br />

Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075<br />

112


Titolo del progetto<br />

Italiano: Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del<br />

pomodoro e prodotti derivati<br />

Inglese: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alyssa Hidalgo (alyssa.hidalgovidal@unimi.it)<br />

Margherita Rossi, Carlo Pompei, Laura Franzetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Hygienic quality; egg; tomato<br />

Qualità igienica; uovo; pomodoro<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo di questa linea di ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità di ovoprodotti<br />

e conserve di pomodoro.<br />

La legislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti indici di controllo della<br />

qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve di pomodoro. Lo sviluppo<br />

di indicatori chimici che, a differenza delle analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello<br />

stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenziale.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato identificato l’uracile, una base azotata termostabile assente in uova e pomodoro che si<br />

forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi<br />

nei confronti dell’uridina, naturalmente presente in questi substrati.<br />

Possibili applicazioni<br />

La presenza di uracile è indice di utilizzo di materia prima di qualità igienica scadente e/o ricontaminazione<br />

durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello legislativo<br />

come parametro di controllo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297<br />

Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332<br />

Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355<br />

Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91<br />

113


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle<br />

industrie alimentari<br />

Inglese: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Lidia Limonta (lidia.limonta@unimi.it)<br />

Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Trappole, Triboli, monitoraggio<br />

Trap, Flour beetles, monitoring<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I Triboli sono fra i Coleotteri più frequenti nei locali di stoccaggio e trasformazione delle derrate.<br />

Le trappole attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli difficilmente forniscono<br />

un’indicazione sufficientemente precisa del livello di infestazione di un ambiente. In questa ricerca<br />

si vuole individuare il materiale più idoneo per la realizzazione di un prototipo di trappola, e<br />

testare la capacità di cattura attivandolo con diverse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le<br />

prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti di lavorazione delle derrate.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In laboratorio sono stati individuati il materiale con le caratteristiche migliori per favorire l'ngresso<br />

nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con<br />

la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quelle attualmente in<br />

commercio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53)<br />

Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla difesa antiparassitaria<br />

nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356-<br />

360.<br />

114


Titolo del progetto<br />

Italiano:Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali<br />

Inglese: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daria Patrizia Locatelli (daria.locatelli@unimi.it)<br />

Lidia Limonta, Massimiliano Stampini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano<br />

Parole chiave<br />

Fumigazioni, ozono, insetti<br />

Fumigation, ozone, insects<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro<br />

di metile nella disinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio<br />

trattando risone infestato da coleotteri e lepidotteri in una colonna prototipo con concentrazione<br />

di 600 ppm a 20±2°C per differenti periodi (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos di<br />

stoccaggio.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

In laboratorio con una concentrazione di 600 ppm di ozono si è ottenuto il 100% di mortalità di<br />

tutte le specie e degli stadi considerati con un tempo di contatto di tre ore.<br />

Possibili applicazioni<br />

Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibile applicazione anche ad altri tipi di derrate che<br />

attualmente sono trattate con bromuro di metile il cui uso è sempre più limitato.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored<br />

product insects. Proceedings of the 8th International Conference on Controlled Atmosphere<br />

and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.<br />

115


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale<br />

e aromatico<br />

Inglese: Quality evaluation of traditional and aromatic Italian rice varieties<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mara Lucisano (mara.lucisano@unimi.it)<br />

Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Riso, qualità in cottura, struttura<br />

Rice, cooking quality, texture<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La sperimentazione condotta su alcune varietà italiane di riso, sia tradizionali che aromatiche, ha<br />

portato ad una completa definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso metodiche di<br />

diversa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo<br />

cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni<br />

indici viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto di amilosio gioca un ruolo<br />

di primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione delle caratteristiche qualitative di varietà di riso e definizione del comportamento di<br />

gelatinizzazione-retrogradazione di farine di riso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto di un protocollo oggettivo di valutazione dell’alkali score, mediante tecniche di analisi<br />

d’immagine. Definizione di procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare le cinetiche<br />

di retrogradazione delle farine di riso, aspetto fondamentale per l'utilizzo in prodotti gluten-free.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.<br />

Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.<br />

Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.<br />

116


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio<br />

Inglese: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat<br />

leafy vegetables<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Pietro Marino Gallina (pietro.marino@unimi.it)<br />

Antonio Ferrante, Livia Martinetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Nitrati, ortaggi baby leaf, asportazioni<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può<br />

provocare accumulo di nitrati nel prodotto edule, oltre all’inquinamento ambientale. Scopo del<br />

progetto è l’acquisizione di conoscenze utili per la redazione di razionali piani di concimazione<br />

degli ortaggi baby leaf per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo<br />

da ottimizzare la produzione sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde<br />

(Manerbio), Bonduelle (S.Paolo d'Argon)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Determinazione delle esigenze nutritive degli ortaggi baby leaf e protocolli per la loro coltivazione,<br />

sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto di vista<br />

quanti-qualitativo.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più razionale<br />

della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambientale e riduzione<br />

del contenuto di nitrati nel prodotto edule.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta<br />

Horticulturae(2008) 801: 1167-1175.<br />

117


Titolo del progetto<br />

Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di<br />

trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative<br />

Inglese: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of<br />

innovative techniques<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Mariotti (manuela.mariotti@unimi.it)<br />

Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, Alessandra Marti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Parole chiave<br />

Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia<br />

Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Applicazione di tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti delle cariossidi e per il<br />

monitoraggio delle modificazioni molecolari che avvengono nel corso della trasformazione degli<br />

sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, studi di previsione delle caratteristiche<br />

della farina dagli spettri delle cariossidi); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,<br />

modificazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, elettronica e confocale (comprensione<br />

dei fenomeni coinvolti nei processi di trasformazione).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Alessandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria<br />

Corbellini (CRA S. Angelo Lodigiano)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Implementazione di tecniche rapide e non distruttive per il controllo di qualità e il monitoraggio<br />

dei processi.<br />

Possibili applicazioni<br />

Previsione delle caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti mediante tecniche spettroscopiche<br />

applicate al cereale in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e<br />

micro-strutturali di cereali e derivati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.<br />

Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.<br />

Food Agr., 87:839–846.<br />

118


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del<br />

comportamento in cottura della pasta<br />

Inglese: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Nicoletta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Qualità semola, qualità in cottura pasta<br />

Semolina quality, pasta cooking quality<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare metodi rapidi ed affidabili che possano rappresentare una valida<br />

alternativa agli attuali test di previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame<br />

della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema<br />

critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test<br />

sensoriale. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico di amido e proteine durante<br />

la cottura con differenti tecniche di indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />

Aziende private<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli<br />

spettri NIR dei corrispondenti campioni di granella. Questa tecnica sembra efficace anche per<br />

valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.<br />

Possibili applicazioni<br />

Classificazione grano duro e stoccaggio differenziato della granella in classi qualitative di diverso<br />

valore economico. Standardizzazione dei metodi di valutazione della qualità in cottura.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.<br />

Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646-<br />

652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egidio M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.<br />

119


Titolo del progetto<br />

Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)<br />

mediante il processo di decorticazione<br />

Inglese: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and<br />

wheat products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti<br />

Debranning, Wheat, By-product exploitation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone di verificare gli effetti positivi<br />

associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state individuate le<br />

condizioni di processo e le caratteristiche delle mole abrasive associate ad un’asportazione omogenea<br />

degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. La seconda parte degli studi è<br />

dedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti, individuando interventi fisici e biotecnologici efficaci<br />

per modificarne le caratteristiche macromolecolari.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;<br />

Aziende private<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione di semola e farina di miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento<br />

rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione mediante trattamenti<br />

enzimatici per incrementare la frazione solubile.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del diagramma di macinazione con riduzione tempi di condizionamento e aumento<br />

rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quelle<br />

dei prodotti tradizionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)<br />

Bottega G, Cecchini C, D'Egidio M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int.,<br />

Pagani M.A., De Noni I., D’Egidio M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta<br />

quality. Roma, 19-20 Nov., 157<br />

120


Titolo del progetto<br />

Italiano: Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale<br />

Inglese: Immature wheat grains as functional ingredient<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M. Ambrogina Pagani (ambrogina.pagani@unimi.it)<br />

Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche<br />

Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le più recenti indicazioni nutrizionali suggeriscono di aumentare il consumo di alimenti non raffinati<br />

quali fonti di carboidrati complessi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. La ricerca si propone<br />

di implementare le potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del<br />

frumento e altri cereali raccolti allo stadio di maturazione lattea. La granella immatura infatti, presenta<br />

una composizione peculiare, caratterizzata da elevate percentuali di FOS e proteine solubili<br />

e dalla mancanza di proteine di riserva in grado di formare glutine.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'assenza di proteine del glutine limita l’utilizzazione di farina di grano immaturo in % massime<br />

del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione di biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il<br />

50% degli sfarinati. Studi in vivo hanno dimostrato le effettive proprietà prebiotiche dei FOS.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di alimenti di base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (rallentata digeribilità<br />

dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubile proprietà prebiotiche).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. G. D’Egidio et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97<br />

M. G. D’Egidio et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131<br />

M. G. D’Egidio et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31<br />

121


Titolo del progetto<br />

Italiano: Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di<br />

prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento<br />

Inglese: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured<br />

ham at different PDO and their influence on consumers liking<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica Laureati<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Prosciutto crudo, Analisi sensoriale, Naso elettronico,<br />

Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Caratterizzazione dal punto di vista sensoriale e strumentale durante la stagionatura e come prodotto<br />

finitodi prosciutti crudi DOP ottenuti in base a differenti disciplinari di produzione. Il progetto<br />

prevede un approccio multi-disciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoriale<br />

anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, attività dell'acqua concentrazione<br />

in cloruri) e lo studio dell'evoluzione della componente volatile (naso elettronico) e<br />

dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Udine, Università di Firenze, Università di Modena<br />

e Reggio Emilia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione delle proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti<br />

testati. Verifica del ruolo delle componenti volatili dei prosciutti (valutate mediante naso elettronico)<br />

nel determinare la tipicità dei prodotti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa<br />

a punto di protocolli analitici e sensoriali per il controllo di qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

122


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP<br />

Inglese: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luisa Pellegrino (luisa.pellegrino@unimi.it)<br />

Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità<br />

PDO cheese, imitation cheese, consumer protection<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La difesa di un formaggio DOP dalle imitazioni richiede la combinazione di più parametri analitici<br />

che consentano la sua totale tracciabilità. Attraverso lo studio dei fenomeni chimico-fisici e biochimici<br />

che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono individuati i<br />

parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene studiato un opportuno metodo analitico<br />

e individuato un valore di riferimento che differenzi i DOP da formaggi similari. La possibilità<br />

di valutare l'età viene studiata per i formaggi DOP per i quali è specificata come elemento caratterizzante.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Consorzi di tutela di Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,<br />

Gorgonzola, Taleggio, MiPAF.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del<br />

Consorzio. Metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale.<br />

Possibili applicazioni<br />

La possibilità di accertare l'identità di un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti<br />

consente ai produttori di certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione<br />

collettiva, consumatori) e permette azioni di tutela da parte delle autorità preposte.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.<br />

Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605<br />

Pellegrino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)<br />

123


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di<br />

latti liquidi per la prima infanzia<br />

Inglese: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid<br />

infant formulas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luisa Pellegrino (luisa.pellegrino@unimi.it)<br />

Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Latti infanzia, danno termico, digeribilità<br />

Infant formula, heat damage, in vitro digestibility<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La qualità nutrizionale dei latti per l'infanzia dipende in parte dal danno termico indotto dal processo<br />

produttivo. Su produzioni industriali è stato studiato il contributo delle materie prime e l'effetto<br />

di alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico finale del prodotto e individuate<br />

alcune vie di contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta di oltre il<br />

100% rispetto al prodotto fresco. Si sta studiando come il danno termico influenzi la digeribilità<br />

proteica in vitro, la biodisponibilità di alcuni amminoacidi e la possibilità di rilascio di biopeptidi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industriale s.r.l., <strong>Regione</strong> Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico finale e di<br />

possibili interventi per il suo contenimento.<br />

Quantificazione dei livelli di danno termico che influenzano digeribilità proteica e rilascio di biopeptidi<br />

nei latti per la prima infanzia.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per modificare alcuni aspetti della tecnologia<br />

di produzione, al fine di minimizzare il danno termico delle formulazioni a base di latte<br />

per la prima infanzia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903.<br />

Pellegrino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).<br />

124


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi<br />

della qualità sensoriale<br />

Inglese: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of<br />

sensory quality.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Laura Piazza (laura.piazza@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano<br />

Parole chiave<br />

instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la<br />

ricerca ha le seguenti finalità: 1) implementare tecniche combinate di analisi strumentale-sensoriale<br />

(es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione<br />

estraibile dalle analisi strumentali di proprietà fisiche dei prodotti alimentari mediante analisi statistica<br />

multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove<br />

varietà di mele da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari<br />

indici di texture.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San<br />

Michele all'Adige)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Protocolli di analisi fisica e protocolli di elaborazione di dati delle indagini strumentali.<br />

Possibili applicazioni<br />

<strong>Trasferimento</strong> nella R&D per l'innovazione di prodotto nelle funzioni aziendali di controllo qualità.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.<br />

Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems.Accepted.<br />

Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems 86: 52-59.<br />

125


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni<br />

Inglese: Fruit and vegetable products with reduced allergenic content<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Carlo Pompei (carlo.pompei@unimi.it)<br />

Oreste Vittore Brenna<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Allergia; alimenti vegetali ipoallergenici<br />

Allergy; ipoallergenic vegetable foods; OAS<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo della ricerca è quello di modificare la tecnologia di produzione di alcuni derivati della frutta<br />

e degli ortaggi con l’obiettivo di eliminare la proteina a basso peso molecolare (Lipid Transfer<br />

Protein, LTP) responsabile della Sindrome Orale Allergica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è<br />

possibile ottenere derivati di diverso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati di pomodoro,<br />

ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche di<br />

ipoallergenicità e con caratteristiche sensoriali non dissimili dai prodotti tradizionali.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Produzione sperimentale a livello industriale di passata di pomodoro e nettare di pesca ipoallergenici.<br />

Possibili applicazioni<br />

I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.<br />

Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.<br />

Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.<br />

Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.<br />

Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.<br />

Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41<br />

126


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore<br />

dell'active packaging<br />

Inglese: Biotechnological production of sakacin A, molecule to be employed in active packaging<br />

technology<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Manuela Rollini (manuela.rollini@unimi.it)<br />

Matilde Manzoni, Alida Musatti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

DiSTAM, Sezione Microbiologia Industriale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Sakacina A, batteriocina, disegno sperimentale<br />

Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha previsto la messa a punto di un processo bio<strong>tecnologico</strong> per la produzione e la purificazione<br />

di sakacina A su scala applicata. L’impiego di un disegno fattoriale ha consentito di valutare<br />

l’influenza di alcuni parametri e le rispettive interazioni. E’ stato selezionato un biopolimero<br />

adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo di Listeria in prodotti alimentari<br />

RTE.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E' stato messo a punto un processo bio<strong>tecnologico</strong> per l'ottenimento di sakacina A. E' stata condotta<br />

l'incorporazione in un biofilm e challenge test su prodotti alimentari di origine carnea, che<br />

ne hanno validato l'utilizzo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Active packaging.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).<br />

Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).<br />

127


Titolo del progetto<br />

Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte<br />

dell’alimento nella frittura ad immersione<br />

Inglese: Deep-fat frying: studies on the role and stability of natural antioxidants and on the<br />

factors affecting oil uptake of foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio<br />

Antioxidants, frying, oil uptake<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo scopo è studiare i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione<br />

ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo studio della stabilità<br />

durante la frittura di tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in diversi oli vegetali raffinati<br />

ha permesso di definire il ruolo antiossidante di questi composti in relazione al grado di<br />

insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado di degradazione raggiunto<br />

dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello di adsorbimento dell'olio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo di contatto mediante analisi<br />

d'immagine, quale indice globale di degradazione dell'olio durante la frittura.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione del processo di frittura per la produzione di alimenti a ridotto tenore di olio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.<br />

Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.<br />

128


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle<br />

uova e degli ovoprodotti<br />

Inglese: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional<br />

properties of eggs and egg products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Margherita Rossi (margherita.rossi@unimi.it)<br />

Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano<br />

Parole chiave<br />

Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione<br />

Egg product, functional properties, composition<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le uova e gli ovoprodotti sono ingredienti cardine che contribuiscono alla struttura e alle caratteristiche<br />

sensoriali di molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità delle uova e degli<br />

ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto di indagine presso il DiSTAM.<br />

La ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un<br />

ruolo nell’influenzare la composizione e le proprietà tecnologiche delle uova, a partire dalle condizioni<br />

di allevamento delle ovaiole fino ai processi di trasformazione in ovoprodotti.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva di tocoferoli,<br />

carotenoidi, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto delle metodologie per la valutazione reologica<br />

di albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e <strong>tecnologico</strong> per le industrie<br />

utilizzatrici di ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano le potenzialità e si trovano impreparate<br />

ad intervenire al sorgere di problematiche imputabili a tale ingrediente.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.<br />

Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.<br />

Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,<br />

05, 103-104.<br />

Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.<br />

129


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla<br />

Inglese: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Sandrucci (anna.sandrucci@unimi.it)<br />

Luciana Bava, Alberto Tamburini, Maddalena Zucali<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Qualità del latte, carica batterica<br />

Milk quality, bacterial count<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla<br />

stalla nei riguardi dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza delle differenti<br />

fonti di contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento<br />

del tank di refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umidità ambientale;<br />

la messa a punto di un sistema di diagnosi basato sull’impiego combinato di specifiche analisi<br />

microbiologiche e di strumenti elettronici per l’individuazione delle fonti di contaminazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Santangiolina Latte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze delle<br />

Produzioni Alimentari CNR, DIPAV<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il prodotto principale del progetto sarà rappresentato da un sistema di diagnosi rapida per l'individuazione<br />

delle principali fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla.<br />

Possibili applicazioni<br />

La disponibilità di un sistema rapido di diagnosi delle fonti di contaminazione del latte alla stalla<br />

potrà consentire ad allevatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte di far fronte rapidamente<br />

alle eventuali situazioni di innalzamento della carica batterica del latte di massa.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bava et al. Sci. e Tecn. Lattiero-Casearia (2008) 59, 339-343<br />

Morandi et al. Lait (2005) 85, 181-192<br />

Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783<br />

130


Titolo del progetto<br />

Italiano: Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimeri<br />

Inglese: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />

Sara Savoldelli<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata<br />

Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Con il Protocollo di Montreal è stato eliminato il bromuro di metile. Sono stati messi a punto strumenti<br />

tecnici per la sostituzione del bromuro di metile nel settore del post-raccolta. In particolare<br />

si tratta di: impiego di CO2; impiego di azoto; frigoconservazione; disinfestazione con alte temperature;<br />

microonde; polveri inerti; tecniche di “lotta integrata”; utilizzo di nuovi formulati antiparassitari;<br />

utilizzo di un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni<br />

automatiche a tempo.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio<br />

e del Mare<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

E’ possibile prescindere dall’uso del bromuro di metile. Tra le diverse possibilità applicative devono<br />

essere privilegiate le più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si<br />

è in grado di fornire, a richiesta, indicazioni e assistenza tecnica in merito.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Difesa antiparassitaria di magazzini di stoccaggio di cereali.<br />

- Disinfestazione di molini e industrie alimentari in genere.<br />

- Difesa di derrate conservate da attacchi da insetti, acari e roditori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of<br />

two-year practical application. Proceedings 8th International Conference on Controlled<br />

Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.<br />

131


Titolo del progetto<br />

Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti<br />

in contenitori ad uso alimentare<br />

Inglese: Identification of organic contaminants in food containers<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza<br />

Food containers, contaminant, food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto prevede l’applicazione di tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione<br />

di composti indesiderati in varie tipologie di contenitori destinati a cottura e/o trasporto di<br />

alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non<br />

è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Studio delle problematiche di cessione di sostanze organiche in diverse fasi di utilizzo di contenitori<br />

per alimenti.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo di valutazione di conformità/non<br />

conformità all'utilizzo di contenitori destinati al contatto con alimenti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />

F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)<br />

132


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza nello<br />

studio di prodotti alimentari di larga distribuzione<br />

Inglese: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Alimenti; qualità; sicurezza<br />

Food; quality; safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto prevede la definizione di criteri integrati da adottare per la verifica di significatività delle<br />

risposte e dei referti che le Società GDO ricevono da parte di fornitori esterni di servizio analitico.<br />

Il tutto al fine di svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al<br />

fine di dimensionare e razionalizzare le richieste rivolte dalle Società stesse ai fornitori di servizio.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La ricerca analitica è rivolta alla conferma di correlazione esistente fra gli standard di qualità, valore<br />

intrinseco delle derrate ed entità dei prezzi al consumo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Progetti innovativi in tema di preparazione di alimenti che rispondano ad esigenze di carattere<br />

socio-economico e nutrizionale, il tutto con largo raggio di credibilità scientifica.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, Bulletin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).<br />

F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).<br />

M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).<br />

F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).<br />

133


Titolo del progetto<br />

Italiano: Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti<br />

Inglese: Identification of quality control and food safety indicators in flavourings.<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare<br />

Flavourings, quality control, food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca prevede l’applicazione di nuovi criteri di formulazione di aromi che rispondano a innovative<br />

logiche di qualità e di sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche<br />

avanzate al fine di identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)<br />

e di identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che<br />

possono essere presenti in formulati aromatizzanti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Select Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L'attività di ricerca è diretta alla realizzazione di formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche<br />

di qualità e sicurezza d'uso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione di certifcazione di prodotto (aromi certificati).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).<br />

M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).<br />

M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).<br />

M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).<br />

134


Titolo del progetto<br />

Italiano: <strong>Innovazione</strong> in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare<br />

di semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food<br />

Inglese: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods<br />

destined to "food" and "non food" industry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Semilavorati; controllo qualità; sicurezza<br />

Semi-finished goods; quality control; food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione di formulati che possano vantare caratteristiche<br />

di qualità e sicurezza di buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione di<br />

problematiche oggi emergenti nel settore delle erbe e delle spezie per quanto attiene alla eventuale<br />

presenza di inquinanti e/o di principi attivi di limitata sicurezza d’uso per le applicazioni alimentari.<br />

Per i semilavorati utilizzati in trasformazione di alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica<br />

di utilizzo di additivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L’attività di ricerca è diretta alla realizzazione di semilavorati aromatizzati e non aromatizzati<br />

destinati alle industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare<br />

riferimento agli aspetti di sicurezza alimentare o di impiego non-food.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione di semilavorati prodotti secondo principi di efficienza, di qualità e di sicurezza.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006)<br />

M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008)<br />

M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).<br />

135


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena<br />

Inglese: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fernando Tateo (fernando.tateo@unimi.it)<br />

Monica Bononi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità<br />

Balsamic vinegar; food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’attività di ricerca si inquadra sia nella problematica della sicurezza che in quella della verifica della<br />

qualità merceologica degli aceti balsamici di Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della<br />

messa a punto di metodiche analitiche atte alla identificazione di micro- e macro-elementi con<br />

possibili implicazioni di ordine tossicologico e di qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Acetaia Bellei di Bellei Luigi & Figli - Casoni di Rivarino (Mo)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Studio della frazione volatile attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed<br />

identificazione di sostanze aromatiche caratterizzanti.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione di giudizio di conformità/non<br />

conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi di distribuzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).<br />

F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).<br />

M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).<br />

136


Titolo del progetto<br />

Italiano: Determinazione di micotossine in alimenti<br />

Inglese: Mycotoxin occurrence in foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Angela Vecchio (angela.vecchio@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Aflatossine, ocratossina A, alimenti<br />

Aflatoxins, ochratoxin A, foods<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Tra le varie micotossine, metaboliti secondari fungini, le aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono<br />

fra le maggiormente diffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research<br />

on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato<br />

i tenori massimi in diversi alimenti. Gli studi hanno permesso di valutare i livelli di micotossine<br />

in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono<br />

prendendo in considerazione altre derrate alimentari.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Studi di Palermo<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione dei livelli di assunzione di micotossine tramite la dieta e confronto con i valori di<br />

Tolerable Weekly Intake indicati dai diversi comitati scientifici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196<br />

Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77<br />

Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514<br />

Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023<br />

137


Titolo del progetto<br />

Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali<br />

Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)<br />

Gemma Assante, Giovanni Venturini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

QUALITA’ E SICUREZZA<br />

Parole chiave<br />

Funghi tossinogeni, micotossine<br />

Toxinogenic fungi, mycotoxin<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai<br />

cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto<br />

concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui<br />

isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali<br />

e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche.<br />

In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di<br />

varie sostanze nel contenimento dei danni.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro<br />

potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare<br />

il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63<br />

Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.<br />

138


2.3 GESTIONE<br />

ALIMENTAZIONE<br />

139


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea<br />

Inglese: Traditional European Union Food<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />

Stefanella Stranieri, Laura Carraresi, Alessia Cavaliere<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Marketing, PMI, industria alimentare, UE<br />

Marketing, SMEs, Food Industry, EU<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il DEPAAA collabora al capitolo “Metodi per migliorare le capacità di mercato e l’organizzazione<br />

della filiera per i prodotti alimentari tradizionali” (WP5). La crescente globalizzazione rende difficile<br />

per le PMI di prodotti alimentari tradizionali stare sul mercato accanto alle grandi imprese. Si<br />

vuole quindi sviluppare uno strumento di valutazione delle capacità di marketing delle PMI per<br />

capire i punti di debolezza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si dirigerà<br />

alla valutazione della competitività delle PMI considerando le risorse interne e la redditività.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chorleywood<br />

Institute (HU), e altri 32 partners.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Attraverso un'indagine diretta, sono state valutate le capacità di gestione del marketing, sono<br />

stati individuati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Auto-valutazione delle capacità di gestione del marketing delle PMI mediante lo strumento sviluppato.<br />

Organizzazione di corsi e seminari di aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per<br />

le PMI.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Banterle A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities<br />

of Traditional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.<br />

(Editors) ISBN 978-3-932887-96-3.<br />

Banterle A., Gellynck X. (Editors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.<br />

141


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili<br />

economiche e socio-demografiche<br />

Inglese: The social and economic determinants of obesity through econometric models<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />

Alessia Cavaliere<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Obesità, BMI, modelli econonometrici<br />

Obesity, BMI, econometric models<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'eccesso di peso è considerato un fattore determinante per le malattie non trasmissibili, in particolare<br />

diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori. Lo studio si pone come obiettivo<br />

quello di analizzare attraverso l’utilizzo di modelli econometrici le relazioni tra i tassi di obesità e<br />

alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso<br />

la quale si è predisposto un questionario su un campione di consumatori lombardi, che ha assunto<br />

la funzione di database per correlare i livelli di obesità con alcune variabili socio-economiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Dai primi risultati è emerso che il problema dell’obesità tende ad essere più rilevante tra le categorie<br />

più svantaggiate, ad esempio tra le persone più anziane, con livelli di istruzione più bassi,<br />

con bassi livelli di knowledge nutrizionali e nelle aree con reddito pro-capite più basso.<br />

Possibili applicazioni<br />

Programmare piani per la prevenzione dei “disordini” alimentari; superando la logica di interventi<br />

a livello di singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel<br />

suo insieme, frutto di diverse determinanti di natura sociale, economica e psicologica.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cavaliere A., Banterle A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th<br />

Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,<br />

http://ageconsearch.umn.edu/handle/44324.<br />

142


Titolo del progetto<br />

Italiano: Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione<br />

Inglese: New forms of food supply chains governance and transaction costs<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Banterle (alessandro.banterle@unimi.it)<br />

Stefanella Stranieri<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />

Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Coordinamento verticale, Costi di transazione<br />

Vertical coordination, Transaction costs<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’introduzione di sistemi di certificazione<br />

volontari sul coordinamento verticale delle filiere agro-alimentari in chiave di costi di<br />

transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come delle istituzioni in grado di variare l'efficienza<br />

degli scambi fra i soggetti economici delle filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca<br />

è, quindi, quello di riuscire a trovare una cornice di riferimento che guidi le imprese del sistema<br />

agro-alimentare a selezionare le certificazioni secondo un criterio di efficienza economica.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Kent Business School<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La moltitudine di standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate delle<br />

nuove forme istituzionali. La teoria dei costi di transazione può essere considerato un approccio<br />

di riferimento per orientare in maniera efficiente le scelte organizzative delle imprese agro-alimentari.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Imprese del settore agricolo, indiustria alimentare e distribuzione.<br />

- Arricchimento del dibattito politico sulle modalità di intervento all'interno del sistema<br />

agro-alimentare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

1) Banterle A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.<br />

2) Banterle A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331.<br />

3) Banterle A., Stranieri S., Baldi L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.<br />

69-78.<br />

143


Titolo del progetto<br />

Italiano: Studio di modelli gestionali per la ristorazione<br />

Inglese: Studies of management model for food-service<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />

Roberto Beghi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Parole chiave<br />

Gestione, modelli, ristorazione<br />

Management, model, food-service<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca prevede di applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestionale al settore della<br />

ristorazione con lo scopo di ottimizzare le fasi di progettazione degli impianti impiegati in questo<br />

ambito. Sono studiate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (dimensionamento ottimale<br />

del numero di pasti in fuzione della tipologia, studio del dimensionamento ottimale di pizzerie<br />

da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottimale di un self<br />

service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza di crescita culturale del settore.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Metodologie modellistiche a supporto della progettazione di realtà ristorative.<br />

Possibili applicazioni<br />

Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione delle metodologie oggettive che supportano<br />

la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi<br />

di ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

R. Guidetti, A. Montanari (2007), La Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,<br />

Atti del XXXIV Congresso Nazionale della SINU, “La nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”.<br />

Riccione (RN), 8-10 novembre<br />

144


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi energetica delle industrie alimentari<br />

Inglese: Energy Analysis of food industries<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Riccardo Guidetti (riccardo.guidetti@unimi.it)<br />

Roberto Beghi, Valentina Giovenzana<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Analisi energetica, industria alimentare, ambiente<br />

Energy Analysis, food industries, environment<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo del progetto A-POWER è quello di mettere a punto ed applicare una metodologia di analisi<br />

energetica per l'industria alimentare con lo scopo di identificare eventuali criticità nella gestione<br />

dell'energia nelle realtà che sono oggetto della ricerca. I dati di riferimento sono dedotti sia<br />

dalla letteratura specifica sia dalle BAT FDM (Best Availables Techniques - Food, Drink and Milk,<br />

agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibile definire interventi reali (introduzione di<br />

inverter, uso di motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per le industrie coinvolte.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera di Commercio<br />

di Milano)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La ricerca porta ad identificare una metodologia di analisi energetica specifica per il settore alimentare<br />

che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi di lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti<br />

con valenza energetica, ecc.).<br />

Possibili applicazioni<br />

Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità di impiego ai fini<br />

energetici dei materiali di scarto dal processo produttivo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,<br />

CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.<br />

145


Titolo del progetto<br />

Italiano: Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari<br />

Inglese: Influence of memory and emotions in food choice<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

M. Laureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Parole chiave<br />

Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoriale<br />

Food choice, Memory, Sensory perception<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La memoria alimentare è un tipo di memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,<br />

inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gradimento.<br />

Tali informazioni, sotto forma di ricordi, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà<br />

quel prodotto o un prodotto simile per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria<br />

svolge un ruolo fondamentale nella scelta di un alimento. L’obiettivo di questo progetto è di<br />

valutare come le caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano<br />

sul gradimento.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;<br />

INRA-Dijon Francia.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati hanno evidenziato che le caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in<br />

maniera inconscia, vengono memorizzate. La capacità di memorizzazione degli alimenti sembra<br />

essere influenzata dal fattore gradimento ma non dall'età dei consumatori.<br />

Possibili applicazioni<br />

Implicazioni sul comportamento di acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a<br />

punto di nuove strategie di marketing.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99<br />

M. Laureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282<br />

M. Laureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />

146


Titolo del progetto<br />

Italiano:Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine<br />

Inglese: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

M. Laureati, M. Trezzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- Milano<br />

Parole chiave<br />

A.sensoriale, Celiachia,Prod. senza glutine<br />

Sensory analysis, Coeliac disease, Gluten-free products<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Dato il continuo aumento di consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante<br />

studiare la messa a punto di nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore<br />

anche da un punto di vista sensoriale. Obiettivo di questo lavoro è stato quindi la caratterizzazione<br />

sensoriale e chimico-fisica di differenti tipi di pane senza glutine. L'identificazione delle principali<br />

variabili sensoriali di pane privo di glutine può essere di aiuto nella messa a punto di nuovi<br />

prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità di un'ulteriore ricerca<br />

degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in generale, destinati ai consumatori<br />

celiaci.<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto di nuovi prodotti da forno privi di glutine con caratteristiche sensoriali sempre più<br />

simili ai prodotti da forno tradizionali già presenti sul mercato italiano e mondiale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Pagliarini et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)<br />

147


Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi<br />

sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi<br />

Inglese: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and<br />

chemestesis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Ella Pagliarini (ella.pagliarini@unimi.it)<br />

A. Bassoli, M. Laureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Accettabilità, Percezione sensoriale, Chemestesi<br />

Acceptability, Sensory perception, Chemestesis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il crescente interesse per lo studio della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato<br />

dal fatto che le industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca di nuovi composti<br />

da impiegare come additivi. Accanto allo studio della persistenza sensoriale di dolcificanti<br />

isovanillici, recentemente sono stati studiati i descrittori sensoriali di un infuso di foglie di Perilla,<br />

una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente molecole attive coinvolte nella<br />

percezione di sensazioni chemestetiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Korea Food<br />

Research Institute, Seul.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di nuove formulazioni alimentari reali addizionate delle diverse molecole (dolcificanti)<br />

e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.<br />

Messa a punto di un laboratorio permanente di studio di formulazioni gastronomiche italianecoreane.<br />

Possibili applicazioni<br />

Impiego delle molecole in campo alimentare e farmaceutico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.<br />

M. Laureati et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />

A. Bassoli et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008<br />

A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z<br />

148


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie<br />

degenerative<br />

Inglese: Use of biosensors within a multidisciplinary approach for the study of degenerative<br />

disease prevention through diet<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />

Patrizia Riso<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori<br />

Nutrition, vasoactive compounds, biosensors<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Lo studio consiste nello sviluppo di biomarker in grado di misurare variazioni di tipo strutturale e<br />

funzionale indotte da trattamenti dietetici mirati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.<br />

In particolare si interessa all’applicazione di biosensori per l’analisi della funzionalità delle arterie<br />

in modelli animali e nell’uomo in funzione di trattamenti dietetici specifici.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University<br />

of Maine<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di componenti/alimenti con proprietà vasoattive.<br />

Sviluppo di protocolli dieteticii capaci di migliorare le proprietà funzionali delle arterie.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo del know-how per la formulazione di nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Orleans.<br />

149


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare<br />

Inglese: Integrated analysis and planning criteria for food industry<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguardi, Laura Franzetti, Marina Mastropietro<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Parole chiave<br />

Industria agro-food, disegno integrato, sicurezza alimentare<br />

Agro-food industry, integrated design, food safety<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La presenza di normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire delle priorità nelle scelte<br />

progettuali.<br />

In particolare, è importante individuare materiali e tecnologie costruttive in grado di minimizzare<br />

lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente di lavoro per i suoi riflessi<br />

sul benessere degli operatori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Univ. di Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,<br />

Univ. di Catania<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

- Modelli progettuali ottimizzati;<br />

- Modelli di inserimento territoriale degli opifici;<br />

- Valorizzazione e miglioramento della qualità delle produzioni;<br />

- Miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza;<br />

- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti di controllo.<br />

Possibili applicazioni<br />

- Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici individuati;<br />

- Messa a punto di manuali di autocontrollo per le aziende che ne sono sprovviste;<br />

- Linee guida sulla progettazione e gestione di nuove strutture relative agli indirizzi produttivi esaminati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sangiorgi F. Dioguardi L.(2006) PRIN 2003 La progettazione integrata nell’industria alimentare.<br />

Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.<br />

Dioguardi L., Franzetti L. (2006) Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe<br />

nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146<br />

150


Titolo del progetto<br />

Italiano: La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna<br />

Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Franco Sangiorgi (franco.sangiorgi@unimi.it)<br />

Loredana Dioguardi, Laura Franzetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Formaggi, prodtotti di montagna, produzione<br />

Cheese, mountains' produce, cheese making<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'Italia è ricca di prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Tale obiettivo<br />

si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che<br />

caratterizzano le aree di montagna. In particolare, le carenze riscontrate sono dovute alla non<br />

conoscenza degli aspetti applicativi legati alla applicazione delle normative sull'igiene e sicurezza.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

GESTIONE<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,<br />

logistiche, di marketing e di tracciabilità della filiera tradizionale per il miglioramento quali-quantitativo<br />

della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione di banche dati.<br />

Possibili applicazioni<br />

Individuzione di strategie di sviluppo territoriale, di nuove linee produttive alternative, riorganizzazione<br />

aziendale e territoriale, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei<br />

costi, introduzione di layout e impianti più appropriati per le realtà studiate.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Dioguardi L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in<br />

mountain areas. e Dioguardi L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic<br />

quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSA-<br />

SHWA 15-17Set.<br />

151


2.4 NUTRIZIONE<br />

E NUTRACEUTICA<br />

ALIMENTAZIONE<br />

153


Titolo del progetto<br />

Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali<br />

Inglese: Bioactive compounds from food plants and traditional food<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Angela Bassoli (angela.bassoli@unimi.it)<br />

Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Parole chiave<br />

Bioactive compounds, taste, TRP<br />

Composti bioattivi, sapore, TRP<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tradizionale italiana ed estera<br />

contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni<br />

recettori delle famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo alle proprietà gustative ma ad altre bioattività<br />

interessanti quali l'attività insetto-repellente o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione).<br />

Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento di nuovi principi<br />

bioattivi di interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Composti bioattivi con attività specifica sui recettori delle sensazione gustative e della chemestesi<br />

delle famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi<br />

di percezione della nocicezione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Additivi alimentari (composti sapidi, inibitori o modificatori del gusto); composti attivi sul chemical<br />

sensing (es. insetticidi, insetto-repellenti, nematocidi) e sulla nocicezione (es. analgesici);<br />

estratti naturali di piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, dietetico, agrario.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Bassoli et al., Chemistry and Biodiversity, 2008, 5, 1184-1194.<br />

A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).<br />

154


Titolo del progetto<br />

Italiano: Peptidi bioattivi di derivazione casearia<br />

Inglese: Bioactive peptides of dairy origin<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Bonomi (francesco.bonomi@unimi.it)<br />

Stefania Iametti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Peptidi bioattivi, proteine, industria casearia<br />

Bioactive peptides, proteins, dairy industry<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si è proposto l'isolamento di peptidi bioattivi da reflui di diversi processi di caseificazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,<br />

BS; CRA-ILC, LO<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente di proteine e peptidi con<br />

attività biologica interessanti dal punto di vista nutrizionale, farmacologico, e per altre applicazioni<br />

industriali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Nutraceutica, supplementazione alimentare, antimicrobici naturali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.<br />

Biopolymers (2007) 86, 57-72.<br />

A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,<br />

(2007) 90, 532-540<br />

155


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul<br />

tratto gastrointestinale<br />

Inglese: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

M.Cristina Casiraghi (cristina.casiraghi@unimi.it)<br />

D.Erba, Canzi, Zanchi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestinale;<br />

Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra dieta poiché<br />

promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della colesterolemia,<br />

la modulazione dei livelli ematici di glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica,<br />

favorendo lo sviluppo di microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo studio si<br />

propone di verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali di nuove formulazioni arricchite con<br />

fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestinale e sul suo ecosistema microbiobico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi di Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore di Piacenza<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional<br />

Claims.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733<br />

Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33<br />

Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.<br />

156


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante<br />

Inglese: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Alessio Scarafoni, Alessandro Consonni, Mariarosa Lovati<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione<br />

Soybean; hypolipidemic protein; overexpression<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le proteine di soia sono da tempo considerate efficaci agenti di controllo della lipidemia ed in particolare<br />

della colesterolemia. L'identificazione della catena polipeptidica della subunità alfa' della<br />

beta-conglicinina di soia responsabile di questa attività biologica in cellule modello ha portato al<br />

clonaggio ed alla sovraespressione in lievito di alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono<br />

in direzione della verifica della attività di questi frammenti in modelli animali, della comprensione<br />

del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato di attività.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Cloni di Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipeptidica alfa' di soia.<br />

Frammenti polipeptidici purificati.<br />

Anticorpi specifici.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il controllo delle concentrazioni ematiche dei lipidi nell'uomo è fondamentale nella prevenzione<br />

e trattamento delle iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti di numerose<br />

malattie cardiocircolatorie.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)<br />

C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155<br />

M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339<br />

157


Titolo del progetto<br />

Italiano: Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino<br />

Inglese: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marcello Duranti (marcello.duranti@unimi.it)<br />

Alessio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Parole chiave<br />

Proteina di lupino, glicemia, insulina<br />

Lupin protein, glycaemia, insulin<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella medicina tradizionale i semi di lupino sono da tempo descritti come prodotto antidiabetico,<br />

ma fino ad ora non è stata individuata la molecola responsabile di questo effetto. La conglutina<br />

gamma, proteina del lupino in grado di interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima candidata.<br />

Per questo motivo sono state realizzate prove da carico di glucosio in ratti pretrattati con<br />

conglutina gamma. Inoltre mioblasti di topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare<br />

un'eventuale azione insulino-mimetica della proteina.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità Nutrizione-<br />

Metabolismo Osp. S. Raffaele<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le prove da carico di glucosio hanno dimostrato che la somministrazione orale di conglutina<br />

gamma induce una significativa riduzione dei valori di glucosio nel sangue. La stimolazione di<br />

mioblasti di topo con la proteina induce l'attivazione della cascata di chinasi tipica dell'insulina.<br />

Possibili applicazioni<br />

Possibile impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e delle malattie insulinocorrelate.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650<br />

Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521<br />

158


Titolo del progetto<br />

Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni<br />

Inglese: Metabolic effects of isoflavones intake<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daniela Erba (daniela.erba@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Isoflavones; antioxidant; human health<br />

Isoflavoni; antiossidanti; salute umana<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. La<br />

loro rilevanza per l'uomo risiede sia nella capacità di legarsi ai recettori estrogenici endogeni che<br />

nella possibile attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro<br />

che in soggetti sani supplementati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro<br />

delle possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipidico, glicemico,<br />

osseo) in soggetti sani.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti<br />

sani supplementati con alimenti a base di soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono<br />

in fase di elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'assunzione degli isoflavoni, esercitando diverse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante),<br />

può contribuire a mantenere lo stato di salute, in particolare nelle donne in post-menopausa.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.<br />

Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284<br />

Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45<br />

159


Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione<br />

con l'ospite<br />

Inglese: Molecular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Simone Guglielmetti (simone.guglielmetti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Parole chiave<br />

Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione<br />

Probiotic bacteria, immunomodulation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo di questa ricerca è quello caratterizzare a livello molecolare i microrganismi probiotici<br />

e di valutare i meccanismi di interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare<br />

attenzione nei riguardi della loro attività immunostimolante.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Questa ricerca si propone di migliorare la formulazione di preparati alimentari a base di probiotici<br />

o di proporre nuovi prodotti innovativi a base di batteri probiotici con manifestate proprietà<br />

immunostimolanti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.<br />

Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.<br />

Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.<br />

160


Titolo del progetto<br />

Italiano: Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />

Inglese: Evaluation of functional properties of typical and new foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />

Patrizia Riso<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Proprietà funzionali salute, interventi dietetici<br />

Functional properties, health, nutritional studies<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto consiste nella validazione, mediante studi di intervento dietetico su gruppi di volontari,<br />

delle proprietà funzionali e salutistiche di specifici alimenti e/o componenti di interesse nutrizionale.<br />

A tale scopo si prevede la valutazione di diversi biomarker di funzione o attività correlati<br />

a specifiche malattie cronico-degenerative.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

La dimostrazione delle proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare<br />

la definizione di claim salutistici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.<br />

Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.<br />

Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.<br />

Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.<br />

161


Titolo del progetto<br />

Italiano: Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione<br />

Inglese: Evaluation of satiating properties of typical and new foods<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marisa Porrini (marisa.porrini@unimi.it)<br />

Patrizia Riso<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Parole chiave<br />

Alimenti, sazietà, appetito<br />

Foods, satiety, appetite<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali degli alimenti giocano un ruolo importante nel<br />

modulare i meccanismi di controllo dell'appetito. La formulazione di alimenti nuovi può quindi<br />

prendere in considerazione anche la loro capacità di influenzare i consumi alimentari. Il progetto<br />

consiste nella valutazione delle proprietà sazianti di specifici alimenti su gruppi di volontari appositamente<br />

arruolati. A tale scopo si effettua il rilevamento delle sensazioni soggettive correlate<br />

all'assunzione di cibo e la valutazione oggettiva dei consumi alimentari.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alimenti e formulazioni alimentari con definite proprietà sazianti o appetizzanti.<br />

Possibili applicazioni<br />

Formulazione di alimenti che rispondono a particolari esigenze di gruppi di popolazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Berti C, Riso P, Brusamolino A, Porrini M. Brit J Nutr 2005;94:850-858.<br />

Berti C, Riso P, Porrini M. J Am Coll Nutr 2008;00(0)<br />

162


Titolo del progetto<br />

Italiano: Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress<br />

ossidativo in soggetti anziani<br />

Inglese: Evaluation of the antioxidant status of a sample of elderly subjects following<br />

interventions with diets poor or rich in natural antioxidant compounds<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paolo Simonetti (paolo.simonetti@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche - Sezione Nutrizione<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Oxidative stress, Markers, Elderly subjects<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Diversi studi dimostrano che sostanze antiossidanti, assunte con la dieta, sono in grado di modulare<br />

lo stress ossidativo e ritardare il declino cognitivo. Obiettivo è effettuare uno studio di intervento<br />

con diete ricche e povere di antiossidanti in un gruppo di soggetti anziani e monitorare le<br />

concentrazioni plasmatiche di vitamine antiossidanti, carotenoidi, folati, betaina; negli eritrociti i<br />

livelli di glutatione, l’attività della glutatione perossidasi e superossido dismutasi; nelle urine le<br />

quantità di isoprostani e 8-oxo-2’-desossiguanosina.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip Scienze Sanitarie Applicate-Dip Medicina Interna Terapia<br />

Medica-UNIPV;Dip Sanità Pubblica-UNIPR<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Individuare specifici biomarkers dell’invecchiamento e la loro correlazione con interventi dietetici.<br />

Capire se un miglioramento qualitativo della dieta con alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti<br />

corrisponda a un miglioramento dello stato ossidativo e dei markers legati all'invecchiamento.<br />

Possibili applicazioni<br />

Suggerire corretti comportamenti alimentari per ridurre il rischio di stress ossidativo ed invecchiamento<br />

precoce nella popolazione anziana.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Turconi G., Simonetti P., Brusamolino A., Martini D., Rondanelli M., Cuzzoni G., Ricevuti G., Roggi<br />

C., Cena H. Potenziale antiossidante in un gruppo di pazienti affetti da malattia di Alzheimer -<br />

SINU - Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale – Roma, Italy, December 11-<br />

12, 2008<br />

163


Titolo del progetto<br />

Italiano: Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la<br />

daidzeina nel composto bioattivo equolo<br />

Inglese: Identification of intestinal microbiota able to convert daidzein in the bioactive<br />

compound S-equol<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Paolo Simonetti (paolo.simonetti@unimi.it)<br />

Enrica Canzi<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Daidzein; Equol; Metabolism<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Valutare la capacità di produrre equolo in donne pre- e menopausa effettuando test di fermentazione<br />

in vitro in anaerobiosi su campioni fecali. Studiare la componente microbica intestinale<br />

responsabile della biotrasformazione procedendo alla selezione e caratterizzazione, mediante<br />

test fisiologici e molecolari, di colture microbiche miste e pure attive nella conversione della daidzeina<br />

e/o della DHD in equolo. Studiare in vivo il metabolismo della daidzeina verificando a livello<br />

plasmatico ed urinario la capacità di produrre S-equolo e gli altri intermedi di trasformazione.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima della capacità della popolazione di produrre S-equolo partendo da daidzeina assunta oralmente.<br />

Determinazione della cinetica plasmatica della daidzeina e dei suoi metaboliti.<br />

Indentificazione di colture microbiche in grado di trasformare la daidzeina in equolo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Identificazione di ceppi batterici con potenzialità probiotiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

The role of diet in the metabolism of daidzein by human faecal microbiota sampled from Italian<br />

volunteers<br />

C Gardana, E Canzi, P Simonetti. J Nutr Biochem 2008, doi.org/10.1016/j.jnutbio.2008.08.006<br />

164


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano<br />

(Vaccinium corymbosum L.)<br />

Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Spinardi (anna.spinardi@unimi.it)<br />

Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse<br />

sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti<br />

(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante<br />

nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione<br />

degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione,<br />

in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.<br />

ALIMENTAZIONE<br />

NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini<br />

(Sondrio)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali<br />

e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico<br />

e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento<br />

dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and<br />

Technology 50:31-36.<br />

Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press<br />

Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press<br />

165


166<br />

3. AMBIENTE


3.1 TERRITORIO,<br />

TECNOLOGIA,<br />

ENERGIA<br />

AMBIENTE<br />

167


Titolo del progetto<br />

Italiano: Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del<br />

Sud d’Italia<br />

Inglese: Decision support systems to manage water resources at irrigation district level in<br />

Southern Italy using remote sensing information<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Acutis (marco.acutis@unimi.it)<br />

Ettore Bernardoni, Alessia Perego<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Gestione risorse idriche, GIS, modelli<br />

Hydric resource management, GIS; cropping systems model<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto intende sviluppare un approccio metodologico integrato, per l'ottimizzazione delle risorse<br />

idriche in comprensori meridionali caratterizzati da sistemi colturali irrigui ad alto valore aggiunto, che<br />

possa essere utile alle autorità preposte alla pianificazione territoriale.<br />

Il supporto decisionale che si intende produrre si basa su: telerilevamento da satellite, modelli di simulazione<br />

e sistemi Informativi Geografici (GIS) per la gestione dei parametri di tipo distribuito riguardanti<br />

clima, suolo, sistemi colturali di un determinato territorio, loro regionalizzazione e mappatura.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A. - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti<br />

Caldo-Aridi. Bari<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (modello AQUATER) che integri dati colturali e<br />

pedoclimatici, assimilando nel modello le informazioni derivanti da satellite e interfacciandolo<br />

con il GIS, i cui dati saranno spazializzati geostatisticamente individuando così aree omogenee.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Possibili applicazioni<br />

Possibilità di stimare settimanalmente su scala territoriale i consumi idrici colturali, correggendo<br />

i bilanci idrici con i dati satellitari utilizzando il modello AQUATER. Ciò permette di prevedere situazioni<br />

di emergenza idrica aumentando l'efficacia nella pianificazione degli interventi irrigui.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Acutis M., Rinaldi M., Mattia F., Perego A., 2008. Integration of a crop simulation model and remote<br />

sensing information. Proceedings of International Symposium on Crop Modeling and Decision<br />

Support, 19-22 April, Najing ( China ), pdf. 8029.<br />

169


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici<br />

Inglese: Production of bio-hydrogen and renewable energy from husbandry wastes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Barbara Scaglia; Andrea Schievano<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Sezione di Chimica Agraria - Dip. Produzioni Vegetali<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Idrogeno, energie rinnovabili, biomasse<br />

Hydrogen, renewable energy, biomasses<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto mira a studiare e ottimizzare un sistema di produzione di idrogeno e metano basato<br />

su un innovativo processo di fermentazione anaerobica a due stadi, alimentato con sottoprodotti<br />

agricoli quali reflui zootecnici e biomassa. L’interesse per la fermentazione a due stadi separati,<br />

rispetto alla classica generazione anaerobica di biogas, si giustifica, oltre che per la significativa<br />

produzione di bio-idrogeno nella prima fase del processo, per l’elevata resa di metano che si<br />

ottiene nella seconda fase. Sarà costruito un impianto pilota da installare presso l’azienda agricola<br />

sperimentale dell’Università degli Studi di Milano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano<br />

Sezione di Microbiologia Dip. Sc. Tecn. Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano<br />

Edison SpA Milano<br />

Rhön Energie Systeme Gehaus GmbH Gehaus (D)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati acquisiti nella ricerca permetteranno di quantificare l’incremento di energia<br />

prodotta dalla fermentazione a due stadi rispetto alla digestione anaerobica tradizionale e di valutare<br />

la sostenibilità economica di tale tecnologia, così come gli eventuali benefici ambientali.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'idrogeno prodotto nella fermentazione e opportunamente purificato, verrà utilizzato per alimentare<br />

una pila a combustibile PEM per la produzione di energia elettrica a “emissione zero” a livello<br />

aziendale. Verrà altresì sperimentato l’uso di un sistema di micro-cogenerazione basato su turbina<br />

a gas, alimentato da metano o da miscela metano/idrogeno.<br />

170<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Schievano, A. Tenca, R. Oberti, F. Adan, An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the<br />

use of digestate for process control. Atti di Ecomondo, 2008<br />

Partecipazione orale al HYdrogen – POwer THeoretical and Engineering Solutions International<br />

Symposium (Hypothesis 2009)


Titolo del progetto<br />

Italiano: Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e<br />

qualità del digestato<br />

Inglese: Nitrogen balance in the biogas production from organic manure and quality of digestate<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani(fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Digestione anaerobica; azoto; spettroscopia NMR<br />

Anaerobic digestion; nitrogen; NMR spectroscopy<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Monitoraggio del processo di digestione anaerobica in diversi impianti di scala reale operanti con<br />

diverse condizioni di processo (temperatura di esercizio, matrici utilizzate, ecc..), finalizzato a tracciare<br />

un quadro completo della mobilità dell’azoto. Studio delle caratteristiche fertilizzanti dei<br />

digestati finali e dell’evoluzione della componente organica a mezzo di 13 C CPMAS NMR.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I dati raccolti e la loro elaborazione statistica, dovrebbero permettere di tracciare un quadro attendibile<br />

e dettagliato della ripartizione dell’azoto nei flussi di materia che entrano ed escono in un<br />

impianto di digestione anaerobica, evidenziando eventuali possibilità d’intervento a basso costo<br />

per una migliore gestione dell’azoto attraverso i processi di digestione anaerobica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il controllo degli input ed output di azoto risultano essere fondamentali nell’applicazione a scala<br />

territoriale della Direttiva Nitrati. Inoltre, le caratteristiche spettroscopiche della componente<br />

organica dei digestati da utilizzarsi in agricoltura, forniscono utili informazioni circa il loro potenziale<br />

di mineralizzazione e quindi di disponibilità di elementi nutritivi, tra i quali, anche l’azoto.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

171


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biomasse per Biogas<br />

Inglese: Biomasses for Biogas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biogas; energia; digestione anaerobica<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’obiettivo del progetto è quello di fornire informazioni tecnico-economiche circa la filiera produttiva<br />

di energia da biogas in seguito a digestione anaerobica di colture vegetali energetiche ed altri<br />

scarti organici reperibili sul territorio lombardo.Il progetto si propone di perseguire tali obiettivi per<br />

mezzo di uno studio completo della filiera produttiva: 1) produzione delle biomasse energetiche<br />

vegetali e reperimento di biomasse di scarto; 2) produzione di biogas su scala di laboratorio e<br />

reale; 3) produzione di energia da biogas; 4) valutazione economica della filiera produttiva.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Monsanto s.p.a., Associazione Kiloverde<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima delle colture erbacee realizzabili nell’aerale di pianura lombarda e ruolo delle biomasse di<br />

scarto nella produzione di energia rinnovabile: aspetti economici, agronomici e rese energetiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di biogas ed energia in <strong>Regione</strong> Lombardia attraverso la valorizzazione delle biomasse<br />

di scarto.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Schievano et al., Bioresource Technology, (2008) 99, 8112–8117.<br />

172


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodi enzimatici per abbassare il “pour point” del biodiesel a base di olio di palma<br />

Inglese: Lowering the pour point of palm oil bio-diesel by enzymatic desaturation<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Silvia Salati, Roberto Pilu, Elena Cassani<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biodiesel, olio di palma, desaturasi<br />

Biodiesel, palm oil, desaturase<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli oli vegetali ricchi di acidi grassi monoinsaturi possono essere utilizzati come fonti rinnovabili,<br />

l’aumento della quantità di questi ultimi offre la possibilità di modificare le proprietà fisiche di oli<br />

vegetali. La via enzimatica rappresenta una valida alternativa, per abbassare la temperatura di<br />

solidificazione, ai metodi chimici e fisici comunemente utilizzati che possono causare variazioni<br />

nelle altre proprietà del biodiesel. Le ricerche proseguono in direzione della verifica dell’attività<br />

desaturasica di enzimi di origine vegetale sull’olio di palma.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Estrazione e purificazione di enzimi di origine vegetale in grado di desaturare gli acidi grassi dell'olio<br />

di palma.<br />

Possibili applicazioni<br />

Abbassare la temperatura di solidificazione del biodiesel a base di olio di palma attraverso l'utilizzo<br />

di metodi enzimatici.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

173


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie<br />

Inglese: Nanostructure biomasses modification for bioenergies production<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano, Marinella Broglia<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biocarburanti; nanostrutture; biomasse<br />

Biofuel; nanostructure; biomasses<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La composizione ultrastrutturale delle biomasse è un fattore fisico limitante l'attivà enzimatica e<br />

la sua modificazione attraverso attacchi chimici e metodi fisici ne può determinare un miglior utilizzo<br />

nel campo della produzione di bioenergie. Si intende quindi studiare gli effetti chimico-fisici<br />

dei trattamenti sulla composizione di biomasse di diversa origine.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Enea<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Valutazione delle modificazioni strutturali nelle biomasse.<br />

Possibili applicazioni<br />

Maggior facilità di trattamento delle biomasse nella produzione di bioenergia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Adani F., Salati S, Spagnol M., Tambone F., Genevini P., Pilu R and Nierop K. (2009). Nanometer<br />

scale structure of alkali-soluble bio-macromolecules of maize plant residues explains their recalcitrance<br />

in soil.Chemosphere (in press)<br />

174


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli<br />

da pesticidi<br />

Inglese: Study of the surfactant properties of humic acid and their application to decontaminate soils<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Fabrizio Adani, Barbara Scaglia<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Proprietà surfattanti, acidi umici, pesticidi<br />

Surfactant properties, humic acid, pesticide<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli acidi umici sono surfattanti di origine naturale in grado di favorire la solubilizzazione di molecole<br />

idrofobiche come i pesticidi. Il progetto intende valutare la capacità degli acidi umici estratti<br />

da biomasse di solubilizzare i pesticidi presenti in suoli contaminati.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Catania<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La ricerca ha prodotto già alcune pubblicazioni a livello internazionale e la nascita di nuove collaborazioni<br />

scientifiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione dei suoli da pesticidi permetterebbe<br />

la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche<br />

anch'esse inquinanti.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Montoneri E., Boffa V., Savarino P., Tambone F., Adani F., Micheletti L., Gianotti G., Chiono R.<br />

(2008). Use of biosurfactants from urban wastes compost in textile dyeing and soil remediation.<br />

Waste Management, in press.<br />

175


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione<br />

fotocalitica di acque inquinate da CrVI<br />

Inglese: Fotocatalysis remediation of water contaminated with CrVI using humic acid<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Fabrizio Adani, Barbara Scaglia<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Acidi umici, cromo esavalente, fotocalisi<br />

Humic acid, exavalent cromium, fotocatalysis remediation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La contaminazione da CrVI delle acque superficiali è di elevata pericolosità per la salute umana.<br />

Al momento è in studio la possibilità di ridurre il CrVI a CrIII per mezzo di processi fotocalitici.<br />

L'utilizzo di molecole con attività di scavenger permettere di aumentare l'efficienza del processo.<br />

Il progetto intende valutare la possibilità di utilizzo degli acidi umici, molecole di origine naturale,<br />

in sostituzione degli scavenger chimici al momento in uso.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica, UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione da cromo permetterebbe la diffusione<br />

della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse<br />

inquinanti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Quadri, G., Chen X., Jawitz, J., Tambone F., Genevini P.L., Faoro F., Adani F. (2008). Bio-based surfactant-like<br />

molecules from organic wastes: the effect of waste composition and composting process<br />

on surfactant properties and on the ability to solubilize tetrachloroethene (PCE). Environ. Sci. T<br />

176


Titolo del progetto<br />

Italiano: Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate<br />

Inglese: Evolution of organic matter of municipal solid waste in laboratory scale landfill<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Barbara Scaglia, Silvia Salati<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

MSW, discariche, impatto<br />

MSW, landfill, impact<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto intende studiare l'evoluzione della sostanza organica di rifiuti organici in reattori discarica<br />

di laboratorio. Il progetto prevede l'incubazione di rifiuti urbani con differente grado di stabilità<br />

biologica per 1 anno. Nel corso dell'incubazione i campioni di rifiuto saranno caratterizzati da<br />

un punto di vista biologico, chimico e fisico.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Sorain Cecchini Tecno<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibili applicazioni<br />

Lo studio dell'evoluzione delle sostanza organica in discarica permetterà di trovare relazioni tra<br />

l'emissione di gas serra (CH4), la tendenza delle discariche ad agire da sink di carbonio e le caratteristiche<br />

della sostanza organica.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Scaglia B. and Adani F. (2008). An index for quantifying the aerobic reactivity of municipal solid<br />

wastes and derived waste products. Sci Total Environm. , 394, 183-191.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

177


Titolo del progetto<br />

Italiano: Influenza della modificazione genetica sull’ultrastuttura del mais e possibili<br />

applicazioni nella produzione di bionergie e biocarburanti<br />

Inglese: Influence of genetic modification on maize ultrastucture and possible applications<br />

to bioenergies and biofuels production<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Salvatore Roberto Pilu<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. Produzione Vegetale, Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Modificazione genetica, bioenergia, ultrastruttura<br />

gneteic modification, bioenergy, ultrastructure<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si pone l'obiettivo di verificare l'influenza di modificazioni genetiche sulla ultrastruttura<br />

fisica delle piante di mais. Al medesimo tipo di coltura saranno apportate differenti modificazioni<br />

genetiche di tipo BM3, atte a ridurre il contenuto di lignina in favore della cellulosa. Saranno<br />

quindi fatti studi a livello di nano-scale per verificare variazioni di micro o meso porosità. La struttura<br />

chimica sarà studiata usando risonanza magnetica nucleare e analisi chimiche. Attraverso<br />

test biologici, si verificherà invece un'attesa variazione della degradabilità della sostanza organica.<br />

Risposte positive aprirebbero la strada a possibili applicazioni nella produzione di bio-carburanti<br />

di seconda e terza generazione da colture energetiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Possibile influenza della modificazione genetica (tipo BM3) sulla microstruttura, la composizione<br />

chimica e la degradabilità della sostanza organica della pianta del mais.<br />

Possibili applicazioni<br />

Miglioramento delle rese nell'utilizzo del mais per produzione di bio-fuels di seconda e terza<br />

generazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

178


Titolo del progetto<br />

Italiano: Monitoraggio degli odori nella stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani<br />

Inglese: Measurement of the potential odour emission during aerobic and anaerobic biostabilization<br />

processes of municipal solid waste<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Valentina Orzi, Barbara Scaglia, Giuliana D'Imporzano<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale, sezione Fisiologia<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biostabilizzazione, Naso elettronico, Composti ogranici volatili<br />

Bio-stabilization, Electronic Nose, Volatile Organic Compounds<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Negli ultimi 30 anni, gli odori provenienti da impianti per il trattamento dei rifiuti sono diventati un<br />

grave problema ambientale. E' risaputo che l'odore deriva dai processi degradativi, aerobici, ma soprattutto<br />

anaerobici, a carico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E' quindi di attuale interesse<br />

la conoscenza più approfondita degli odori emessi durante queste lavorazioni in modo da<br />

potere migliorare i processi e di conseguenza diminuire la formazioni di odori fastidiosi e dannosi<br />

per l'ambiente.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Mario Negri, PCA Technologies s.r.l.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La caratterizzazione approfondita della composizione degli odori, provenienti dalle diverse fasi di<br />

stabilizzazione, ha permesso di trovare una stretta correlazione tra fase degradativa e produzione<br />

di odore che strumentalmente può essere determinata tramite l'utilizzo del Naso Elettronico.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Possibili applicazioni<br />

La popolazione è diventata più sensibile alle questioni della qualità dell'aria e raramente tollera la<br />

presenza di odori. Per questo motivo, gli organismi di regolamentazione richiedono un affidabile<br />

metodo per valutare l'impatto degli odori provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

D’Imporzano G., Crivelli F., Adani F. (2008) Science of the Total Environment 402: 278-284.<br />

Pierucci P., Porazzi E., P. Martinez M., Adani F., Carati C., Rubino F. M., Colombi A., Calcaterra E.,<br />

Benfenati E. (2005) Chemosphere 59: 423-430.<br />

179


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio<br />

Inglese: Use of sewage sludge in agriculture: risk analysis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabrizio Adani (fabrizio.adani@unimi.it)<br />

Fulvia Tambone, Silvia Salati, Manuela Spagnol<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fanghi di depurazione; metalli pesanti; xenobiotici<br />

Sewage sludge; heavy metals; xenobiotics<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Studio effettuato su due differenti siti (coltivati a riso e mais) sottoposti a trattamento pluriennale<br />

con fanghi di depurazione (più due siti di controllo), delle concentrazioni nel terreno e nei vegetali<br />

di diossine e furani, PCB, idrocarburi policiclici aromatici, solventi volatili, alchilfenoli e microinquinanti<br />

inorganici. Valutazione delle quantità di assunzione alimentare e messa a punto di un<br />

modello di bioaccumulo per stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale,<br />

da confrontare con i valori descritti dalle linee guida internazionali. Particolare attenzione sarà<br />

dedicata alla determinazione della qualità dei suoli a mezzo di indici statici e dinamici.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di <strong>Ricerche</strong> Farmacologiche Mario Negri<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di un modello di un modello di bioaccumulo specifico, che permetterà di stimare<br />

l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale di xenobiotici. Il modello verrà<br />

implementato su un foglio di Excel al fine di renderlo utilizzabile a persone esterne.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il modello messo a punto sarà di supporto per la valutazione su scala territoriale del rischio legato<br />

all’utilizzo dei fanghi di depurazione su colture agrarie.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Adani F., Tambone F. (2005). Long-term effect of sewage sludge application on soil humic acids.<br />

Chemosphere, 60,9: 1214-1221.<br />

180


Titolo del progetto<br />

Italiano: Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo<br />

Inglese: A framework for agricultural characterisation<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Agricoltura, patrimonio rurale, pianificazione<br />

Agriculture, Rural heritage, Planning<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca definisce una metodologia di analisi preventiva per valutare gli effetti e la caratterizzazione<br />

del sistema agricolo sul territorio. I risultati si sviluppano, anche alla luce dei documenti di<br />

riferimento internazionali, definendo una serie di indicatori multicriteri delle caratteristiche storico<br />

culturali e paesistiche delle aree interessate dall'agricoltura. Lo studio, grazie ai contributi provinciali<br />

della Lr. 9/93, è stato applicato a casi esemplificativi del territorio della provincia di Milano.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Legambiente, Associazione per la salvaguardia<br />

del Borgo di Viboldone<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il metodo guida a valutare la congruenza dei progetti in area agricola, come richiesto dalle normative<br />

vigenti (Lr. 12/05), fornendo criteri per individuare il patrimonio rurale, guidare le trasformazioni<br />

in area agricola e riqualificare e valorizzare il territorio agroforestale.<br />

Possibili applicazioni<br />

Definizione degli ambiti agricoli strategici e definizione del valore delle aree agricole, individuazione,<br />

rilievo, catalogazione e classificazione del patrimonio rurale, strumenti di appoggio alla<br />

progettazione e alla pianificazione in area agricola/rurale (PGT, PTCP).<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini. (2007).Vernacular rural housing. Heritage in the landscape. In "Landscape and rural<br />

heritage", Council of Europe<br />

S. Agostini et alter (2006). Il patrimonio rurale vernacolare ai margini della metropoli. Milano.<br />

LibreriaClup, ISBN 88-7090-849-6, pp. 1-238<br />

181


Titolo del progetto<br />

Italiano: Riconoscere e valutare il patrimonio rurale<br />

Inglese: Guidance on rural heritage assessment<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stella Agostini (stella.agostini@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali<br />

Parole chiave<br />

Patrimonio rurale, beni culturali, paesaggio<br />

Rural heritage, Cultural values, Landscape<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca, oggetto di un Memorandum of understanding fra Unimi e UNESCO World Heritage,<br />

coinvolge 24 università in 4 continenti nell'ambito del Forum UNESCO University & Heritage con<br />

l'obiettivo di riconoscere il patrimonio rurale proprio di ogni luogo e definirne i criteri di preselezione<br />

per l’inserimento nel World Heritage List. L'individuazione di un patrimonio rurale vernacolare<br />

è tesa ad implementare i criteri di valutazione definiti dall'Icomos, allargandone la lettura<br />

a tutte le relazioni umane, ambientali e paesistiche generate dalle scelte agricole nel tempo.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Forum UNESCO UNiversity&Heritage, UNESCO WHC and università<br />

partners del progetto<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Parametri per applicare la Convenzione UNESCO 1972 alle risorse culturali prodotte dall’agricoltura e<br />

riconoscerne l'eccezionalità ai fini di un'eventuale proposta di inserimento nel World Heritage List.<br />

Possibili applicazioni<br />

A livello internazionale: aggiornamento della Convenzione UNESCO 1972 e della Convenzione<br />

Europea del Paesaggio sugli ambiti rurali. A livello nazionale e locale: D. Lgs.42/2004 e gestione<br />

dei progetti agricoli in aree protette.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Agostini, (2008), Agriculture, terre et identité populaire en Italie,. In Futuropa, n.1, Counseil<br />

d’Europe, Strasbourg pp. 22-24<br />

S. Agostini S., P. Kaplan P., J. Tomasi, A. Chaturvedi A (2006). Role of agricultural & agro-pastoral<br />

practices in the formation of cultural landscapes in 3 continents<br />

182


Titolo del progetto<br />

Italiano: Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenico<br />

Inglese: Rhizosphere bacteria involved in arsenic redox processess<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Vincenza Andreoni ( vincenza.andreoni@unimi.it)<br />

Lucia Cavalca, Enrica Canzi, Raffaella Zanchi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133-Milano<br />

Parole chiave<br />

Batteri rizosferici, Arsenito, Arsenato<br />

Rhizobacteria, Arsenite, Arsenate<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Analizzare la composizione della comunità batterica delle rizosfere di piante spontanee in crescita<br />

su terreni contaminati da arsenico con metodi colturali e molecolari al fine di ampliare le conoscenze<br />

sulla distribuzione ambientale dei batteri arsenico-resistenti e dei sistemi per la detossificazione<br />

da arsenico. Isolare batteri capaci di ossidare As(III) e ridurre As(V) e con caratteristiche<br />

di promozione di crescita della pianta per un loro utilizzo in processi di biorisanamento.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Napoli, Torino, Sassari, Viterbo.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Microrganismi arsenito-ossidanti, arsenato-riducenti, sonde molecolari di rilevamento di sistemi<br />

di resistenza all'arsenico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Rimozione dell'arsenito da acque inquinate. Mobilizzazione dell'arsenico nei suoli.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S.P. Bachate, L. Cavalca, V. Andreoni. “Arsenic resistant bacteria isolated from agricultural soils of<br />

Bangladesh and characterization of arsenate reducing strains”. Journal of Applied Microbiology<br />

doi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04188.x.<br />

183


Titolo del progetto<br />

Italiano: Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatori<br />

Inglese: Spatio-temporal dynamics of the multrophic Achillea collina/aphid/predator system<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Johann Baumgartner (johann.baumgartner@unimi.it)<br />

Pablo Morlacchi, Moira Madeo<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Tritrophic population system, herbivore plant interactions, secondary plant compounds<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L'obiettivo del progetto è di migliorare la conoscenza sulla dinamica temporale di un sistema<br />

multitrofico per implementare un sistema di gestione più efficiente. Il sistema è composta da<br />

diverse popolazioni che vivono a livelli trofici diversi (pianta, afidi, predatori). La dinamica di queste<br />

popolazioni e la loro interazione viene rappresentata con modelli esplicativi. La considerazione<br />

delle sostanze secondarie nell'analisi permette la definizione di una strategia di coltivazione<br />

che cerca un rendimento alto e stabile delle sostanze di interesse per la medicina umana.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La conoscenza della composizione del sistema di produzione e della formazione di rendimento<br />

della pianta.<br />

Possibili applicazioni<br />

Pianificazione strategica della coltura comprendendo la scelta del sito per la produzione e la<br />

gestione delle popolazioni di insetti associati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Giorgi, A. et al. (2009). Aphid infestations influence growth and bioactive compounds, and induce<br />

resistance in Achillea collina Becker ex Rchb. Convegno: Plants from High Altitude –<br />

Phytochemistry and Bioactivity. University Centre Obergurgl/Tyrol, Austria<br />

184


Titolo del progetto<br />

Italiano: Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell'impiego agronomico<br />

Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luca Bechini (luca.bechini@unimi.it)<br />

Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto<br />

Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema<br />

gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica<br />

di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e<br />

quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel<br />

vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono<br />

stati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono<br />

stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante<br />

nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota<br />

organica.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Possibili applicazioni<br />

Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio<br />

e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione<br />

consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.<br />

G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.<br />

P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.<br />

P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.<br />

L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)<br />

185


Titolo del progetto<br />

Italiano: Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti<br />

correlati<br />

Inglese: Energy production from energy crop biomasses by means of anaerobic digestion and<br />

mitigation of the related environmental impacts<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Stefano Bocchi (stefano.bocchi@unimi.it)<br />

Pierluigi Navarotto, Tommaso Maggiore, Massimo Brambilla, Marco Negri, Andrea Manfredini,<br />

Giovanni Cabassi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale Sez Agronomia e Coltivazioni Erbacee,<br />

Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria Via Celoria, 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biogas, Digestione Anaerobica, Biomasse<br />

Biogas, Anaerobic Digestion, Biomass<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Studio del processo di digestione anaerobica delle biomasse finalizzato alla produzione di biogas<br />

e dei sistemi biologici per la produzione di energia attraverso la valutazione della potenzialità<br />

metanigena di matrici di origine agricola, di scarti dell’attività agro-indusriale e di allevamento<br />

intensivo, lo studio delle problematiche connesse alla produzione di energia con sistemi biologici<br />

e implementazione di tecnologie per la gestione e mitigazione di ogni aspetto dell'impatto<br />

connesso a tali attività produttive.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sistema di attrezzature e protocolli di laboratorio per la caratterizzazione di matrici di diversa origine<br />

per il loro potere metanigeno e la resa in energia attraverso la fermentazione anaerobica.<br />

Banca-dati delle rese energetiche delle diverse matrici organiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Ottimizzazione della gestione di impianti aziendali di fermentazione anaerobica, gestione dei<br />

malfunzionamenti, servizio di ottimizzazione tecnico economica della razione del fermentatore e<br />

controllo dei problemi agroambientali correlati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.<br />

Navarotto P. Inf. Agrario. n.3, 2006.<br />

Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.<br />

Navarotto P., Navarotto L. Inf. Zootecnico. n.. 2, 2006.<br />

M. Guarino, C. Fabbri, M. Brambilla, L. Valli, P. Navarotto. Transactions of the ASABE, 2006, 49 (3).<br />

186


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici<br />

Inglese: Biohydrogen production from biomass and agricultural waste<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luigi Bodria (luigi.bodria@unimi.it)<br />

R. Oberti, A. Tenca<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria,2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Agroenergie, bioidrogeno, controllo di processo<br />

Agro-energy, biohydrogen, process control<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Separando il processo di digestione anaerobica in due stadi in serie tra loro, oltre a metano, si<br />

ottiene una produzione significativa di bioidrogeno a partire da fonti rinnovabili, quali biomasse<br />

vegetali o scarti organici.<br />

Gli studi in corso mirano a definire le condizioni ottimali di processo e adeguate soluzioni tecnologiche,<br />

capaci di garantire la massima produzione di energia complessiva dalle due fasi: idrogenica<br />

e metanogenica.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM e DiProVe - Università degli studi di Milano<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Prototipi di reattori automatizzati a scala di laboratorio; caratterizzazione del potenziale produttivo<br />

delle principali biomasse di interesse agricolo; sviluppo di sensori per la determinazione di<br />

potenziali instabilità di processo.<br />

Possibili applicazioni<br />

Produzione di bioidrogeno in azienda agricola; valorizzazione energetica di matrici organiche di<br />

scarto; soluzioni tecnologiche per il controllo automaico dei processi di fermentazione.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Schievano et al. (2009), "An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestate<br />

for process control", Proc. HypothesisVIII<br />

Oberti e Daffonchio (2009), "Idrogeno da biomasse: bioprocessi microbici di produzione, tecnologie<br />

di utilizzo e possibili scenari di sviluppo", I Georgofili<br />

187


Titolo del progetto<br />

Italiano: Digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />

Inglese: Anaerobic digestion of waste biomasses<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daniele.Daffonchio (daniele.daffonchio@unimi.it)<br />

Claudia Sorlini, Sara Borin, Aurora Rizzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Digestione Anaerobica, biogas, bioidrogeno<br />

Anaerobic digestion, biogas, biohydrogen<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di mettere a punto processi di digestione anaerobica di biomasse di scarto<br />

provenienti dal comparti agro-zootecnico, ottenendo un recupero energetico sotto forma di biogas<br />

e/o idrogeno.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale, Istituto di Ingegneria Agraria<br />

(Università di Milano), ERSAF<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di impianti e processi in scala di laboratorio per lo smaltimento di biomasse di<br />

scarto, con la produzione di biogas e bioidrogeno.<br />

Possibili applicazioni<br />

Smaltimento scarti con recupero di energia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rizzi A., Zucchi M., Borin S., Marzorati M., Sorlini C., Daffonchio D. (2006) Response of methanogen<br />

populations to organic load increase during anaerobic digestion of olive mill wastewater.<br />

Journal of Chemical Technology and Biotechnology 81:1556-1561.<br />

188


Titolo del progetto<br />

Italiano: Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato<br />

Inglese: Experimental tests on harvesting equipements for SRF-poplar<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Fiala (marco.fiala@unimi.it)<br />

Jacopo Bacenetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

SRF, pioppo, raccolta<br />

SRF, poplar, harvest<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nelle condizioni italiane la specie legnosa più utilizzata per la produzione di bio-combustibile è il<br />

pioppo, ceduato ogni due anni. Per la raccolta si impiegano sia macchine taglia-cippatrici specifiche<br />

e accoppiate al trattore, sia particolari piattaforme di taglio accoppiate a trinciatrici semoventi.<br />

Per contenere il costo di produzione del bio-combustibile è necessario ottimizzare le prestazioni<br />

delle macchine e del cantiere di trasporto a esse associato. A tal fine, si svolgono prove di<br />

campo su superfici estese, rilevando tutti i parametri operativi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

1 tirocinio, 1 tesi di laurea (in esecuzione).<br />

Possibili applicazioni<br />

Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

2 comunicazioni a convegni nazionali, 1 comunicazione a convegno internazionale, 2 articoli su<br />

riviste nazionali.<br />

189


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica<br />

Inglese: Biological stability of biodryed waste for energetic recovery<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Pierluigi Genevini (pierluigi.genevini@unimi.it)<br />

Fabrizio Adani, Fulvia Tambone<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Rifiuti; bioessiccamento; stabilità biologica<br />

Waste; biodrying; biological stability<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nell’ambito del progetto generale la nostra unità di ricerca si occupa dello studio della stabilità<br />

biologica dei rifiuti urbani e suoi derivati (bioessiccato) attraverso l’applicazione di tecniche respirometriche<br />

(Indice di Respirazione Dinamico potenziale e reale), misura della potenzialità di selfheating,<br />

test anaerobici per la valutazione della produzione residua di biogas, metodi chimici in<br />

grado di distinguerne la frazione “biogenica” da quella “non biogenica”. La verifica della validità<br />

di tali tecniche avverrà con l’ausilio di tecniche spettroscopiche (DRIFT, 1H 13C-NMR in solid state).<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Milano Bicocca, di Napoli, di Reggio<br />

Calabria, di Genova; Politecnico di Torino; Università Politecnica delle<br />

Marche; Istituto di <strong>Ricerche</strong> Farmacologiche Mario Negri; Ecodeco s.p.a.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Lo studio delle cinetiche di stabilizzazione/essiccazione è di primaria importanza in quanto la<br />

conoscenza di tali meccanismi permette la modulazione del processo verso gli obiettivi di massimizzazione<br />

della stabilità biologica o dell’essiccamento e conservazione del potere calorifico.<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati della ricerca saranno di estrema utilità delle tecnologie impiantistiche finalizzate ai sistemi<br />

per la valorizzazione dei bacini secondari di energia.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Metodo UNI/TS 11184 – ottobre 2006; Adani F. et al., (1998). International Technology 4: 2-8; Scaglia<br />

B. et al., (2000). Compost Science & Utilization, 8 (2), 90-98; Adani F. et al., (2000). Waste<br />

Management Research, 18: 1-9; Adani F. et al., (2001). Compost Science & Utilization, 9 (29), 163-178.<br />

Adani F. et al., (2002). Bioresource Technology, 83 (3), 173-179; Adani F. et al., (2003). Compost<br />

Science & Utilization, 11 (2), 144-151; Adani F. et al., (2004). Journal Environmental Quality,<br />

33:1866-1876; Adani F. et al., (2004). Waste Management, 24: 775-783; Adani F. et al., (2005).<br />

Waste Management, in press; Sugni M. et al., (2005). Bioresource Technology, 96, (12):1331-<br />

1337; Pierucci P. et al., (2005). Chemosphere, 59: 423-430<br />

190


Titolo del progetto<br />

Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico<br />

Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />

Diego Romano; Raffaella Gandolfi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Enologia, fermentazioni, bioetanolo<br />

Oenology, fermentations, bioethanol<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica<br />

di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica<br />

di lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze<br />

Biomolecolari e Biotecnologie<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di<br />

seconda generazione.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains<br />

under wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

191


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella<br />

pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />

Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning<br />

and the Strategic Environmental Assessment procedures<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Analisi multivariata; pianificazione rurale, GIS<br />

Multicriteria analysis, rural planning, GIS<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una<br />

importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.<br />

Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione<br />

per l'amministrazione pubblica.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di<br />

questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di<br />

pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.<br />

Possibili applicazioni<br />

Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare<br />

dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock<br />

areas. RAMIRAN Conference, 499-502.<br />

Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento<br />

- Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi<br />

192


Titolo del progetto<br />

Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />

di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />

Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes<br />

in intensive livestock areas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, Salvatore Serù<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Allevamento; trattamenti, rimozione dell’azoto<br />

Animal manure, treatments, nitrogen removal<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare<br />

l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso<br />

rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi<br />

progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la<br />

sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla<br />

pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale<br />

ERSAF Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite<br />

GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e<br />

comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Possibili applicazioni<br />

L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole,<br />

sia per l'amministratore pubblico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni<br />

tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - <strong>Regione</strong> Lombardia.<br />

Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore<br />

Agrario, 37-40.<br />

193


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo<br />

Inglese: Conservation and valorization of "fontanili" in Lombardy (Italy)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />

Claudia Ricci, Gian Battista Bischetti, Natalia Fumagalli, Giulio Senes<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fontanili, valorizzazione, territorio<br />

Valorization, landscape<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivi del progetto sono: la creazione del Sistema Informativo Territoriale dei Fontanili della<br />

Lombardia; la classificazione funzionale degli stessi (funzioni irrigua, naturalistica, paesaggistica<br />

e storico-culturale); la definizione di una metodologia per l’individuazione la gestione e l’organizzazione<br />

di una rete di monitoraggio; la definizione di una metodologia per la classificazione e<br />

misurazione, mediante indicatori, del biotopo “Fontanile”; la definizione delle linee linee guida<br />

per la gestione dei fontanili in funzione delle loro caratteristiche funzionali ed ambientali.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: <strong>Regione</strong> Lombardia - DG Agricoltura; URBIM Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Banca dati informatizzata e georeferenziata contenente i dati raccolti riferiti a ciascun fontanile<br />

censito; cartografia Provinciale dei Fontanili della Lombardia; metodologia per la classificazione<br />

funzionale dei Fontanili; linee guida per la gestione dei fontanili.<br />

Possibili applicazioni<br />

Salvaguardia e valorizzazione dei fontanili della Lombardia anche in chiave naturalistica; individuazione<br />

delle risorse idriche disponibili e gestione della risorsa acqua; monitoraggio nel tempo;<br />

studi di pianificazione territoriale e ambientale a livello regionale e locale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G.B. Bischetti et al. (2008), La riqualificazione dei canali agricoli. Linee guida per la Lombardia,<br />

Reg.Lombardia<br />

A.Toccolini, P. Ferrario (2000) La salvaguardia e lo sviluppo del territorio rurale nei comprensori di<br />

bonifica della Reg. Lombardia: metodi ed indicatori, Atti Convegno AIIA 06/2000<br />

194


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori<br />

Inglese: : Landscape assessment using territorial indexes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />

Giulio Senes<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Analisi territoriale, indicatori territoriali<br />

Landscape assessment, territorial indexes<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca riguarda l'analisi territoriale e la valutazione delle risorse agricole e ambientali attuata<br />

attraverso la definizione di indicatori in grado di descrivere, in maniera sintetica e significativa, le<br />

caratteristiche e le valenze del territorio, al fine di effettuare confronti temporali e spaziali e di<br />

valutare gli effetti delle politiche sul territorio stesso. In tale contesto sono stati definiti indicatori<br />

territoriali volti alla valutazione dell’impatto fisico-ambientale delle opere realizzate in base alla<br />

cosiddetta “Legge Valtellina” (102/90)<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: IREALP, <strong>Regione</strong> Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Indicatori territoriali, metodi di analisi e valutazione delle risorse del territorio.<br />

Possibili applicazioni<br />

Pianificazione territoriale e ambientale, analisi territoriali.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Toccolini, G. Senes, A. Strada (2006) Profilo Italia, Indicatori e modelli per lo sviluppo sostenibile<br />

del territorio e la valorizzazione del paesaggio” cap 5, 113-131, ali&no Editrice<br />

A. Toccolini G. Senes (2008) Le diverse vocazioni delle aree boscate, in Svil.sost. in aree protette,<br />

Grenzi Ed<br />

195


Titolo del progetto<br />

Italiano: Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)<br />

Inglese: Greenways planning and design<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />

Natalia Fumagalli, Giulio Senes<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Percorsi verdi, pianificazione, progettazione<br />

Greenways, planning, design<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca affronta le problematiche relative alla definizione di una metodologia, basata sull’analisi<br />

territoriale, finalizzata alla realizzazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) quali elementi<br />

per lo sviluppo sostenibile del territorio, nonchè la definizione dei criteri di progettazione dei<br />

percorsi stessi.<br />

In tale contesto è stato realizzato il sistema informativo territoriale delle greenways del Lago di<br />

Como ed è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di una rete di percorsi dedicati alla<br />

mobilità non motorizzata nella provincia di Rovigo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Unione dei Comuni della Tremezzina (Co), Provincia di Rovigo,<br />

Ministero dell'Ambiente<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Piano delle greenways, linee guida per la progettazione esecutiva.<br />

Possibili applicazioni<br />

Utilizzi nei settori della pianificazione territoriale e della valorizzazione turistica e storico-culturale<br />

del territorio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2004) Progettare i percorsi verdi, Maggioli Editore<br />

A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2006) Greenways planning in Italy: the Lambro river Valley<br />

Greenways System, Landscape and Urban Planning, n. 76, pp. 98-111, 2006<br />

196


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi e progettazione delle aree verdi<br />

Inglese: Green areas design<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />

Giulio Senes, Natalia Fumagalli<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Progettazione, aree verdi<br />

Design, green areas<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca riguarda la definizione di un percorso procedurale di progettazione del verde, sia urbano<br />

sia a scala sovracomunale utilizzando le tecniche di progettazione informatica nelle diverse<br />

fasi del disegno, del “rendering” e dell’animazione. Un attenzione particolare è posta alla definizione<br />

di criteri progettuali per le aree verdi annesse alle strutture di cura (Healing gardens). In<br />

tale contesto sono valutati i benefici che il verde può portare ai fruitori degli Healing Gardens<br />

applicata in un caso di studio (casa di cura Ville di Nozzano - LU).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Casa di cura Ville di Nozzano (LU)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Linee guida per la progettazione delle aree verdi e degli Healing Gardens.<br />

Possibili applicazioni<br />

Studi e progetti di aree verdi a diversi livelli territoriali.<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Toccolini (2007) Piano e progetto di area verde - III edizione, Maggioli Editore<br />

A. Toccolini (2007) Healing Gardens: giardini per guarire, Sistema Università, n.21<br />

197


Titolo del progetto<br />

Italiano: Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso<br />

del suolo agricolo nel sud Milano<br />

Inglese: Transformation of rural landscape: agricultural land use changes in south Milan<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alessandro Toccolini (alessandro.toccolini@unimi.it)<br />

Giulio Senes<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Uso del suolo agricolo, GIS, cinture verdi<br />

Agricultural land use, GIS, greenbelt<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dell’uso del suolo agricolo (ultimi 50 anni) nell'area<br />

del sud milanese e di valutare l’efficacia della funzione di limitazione all’espansione urbana<br />

svolta dal Parco Sud Milano. La metodologia utilizzata è quella del confronto temporale di dati<br />

territoriali (cartografia, dati telerilevati e statistici), elaborati tramite GIS, riferiti a periodi diversi e<br />

in grado di evidenziare una sorta di evoluzione storica della tematica oggetto dello studio. Sono<br />

derivate informazioni relative ai trend di espansione dell'urbanizzato tramite indicatori.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Valutazione efficacia della cintura verde relativamente alla funzione di controllo e limitazione dell’espansione<br />

urbana.<br />

Possibili applicazioni<br />

Pianificazione territoriale, politiche di conservazione del suolo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A. Toccolini, G. Senes, et. al. (2008), Controlling urban expansion in Italy with Green Belts, in<br />

Urban Green Belts in the twenty-first Century, 203-225, Ashgate.<br />

198


3.2 GESTIONE<br />

AMBIENTALE<br />

ED IDRAULICA<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

AMBIENTE<br />

199


Titolo del progetto<br />

Italiano: Monitoraggio dell'azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,<br />

sotterranee e in atmosfera<br />

Inglese: Nitrogen losses monitoring from cropped fields in shallow and deep groundwater and<br />

in atmosphere<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Marco Acutis (marco.acutis@unimi.it)<br />

Ettore Bernardoni, Marco Carozzi, Mattia Fumagalli, Alessia Perego<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Gestione dell’azoto; inquinamento diffuso; sistemi colturali<br />

Nitrogen management; diffuse pollution; cropping systems<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Primo obiettivo del progetto ARMOSA 2 è la prosecuzione del monitoraggio (avviato con il progetto<br />

ARMOSA Hydro) dei rilasci di nitrati in diversi siti per consolidare le serie storiche di dati<br />

misurati alla base dell’ottimizzazione della modellistica ambientale. Il monitoraggio include le<br />

perdite di nutrienti con i processi di ruscellamento superficiale e quelle di azoto sotto forma gassosa<br />

in atmosfera, e consentirà una conoscenza più completa della dinamica dell’azoto nei sistemi<br />

suolo-clima-colture lombardi e applicazioni modellistche di supporto alle decisioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: CNR - Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo; ERSAF<br />

<strong>Regione</strong> Lombardia; C.R.A.-SCA-Bari.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello di simulazione ARMOSA inteso come strumento per analizzare possibili sistemi e gestioni<br />

colturali, relativi alla pianura lombarda, che siano idonei dal punto di vista produttivo ed ecologico.<br />

Serie storiche regionali di dati misurati relativi al rilascio di azoto nell'agrosistema.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

I risultati della modellistica di rilasci di azoto verranno utilizzati per approfondire la vulnerabilità<br />

del territorio regionale, per confrontare sotto il profilo agroambientale modelli colturali differenti<br />

supporto delle politiche regionali in merito alla direttiva comunitaria sui nitrati.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Acutis M., Basile A., Brenna S., Terribile F. Quaderni della ricerca ; 65. Modellizzazione della dinamica<br />

dell'acqua e dell'azoto nei suoli agricoli lombardi. <strong>Regione</strong> Lombardia, 2007. - p. 47-91.<br />

201


Titolo del progetto<br />

Italiano: Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e<br />

validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-Fase 2<br />

Inglese: Towards European standards for water management in Lombardy: analysis and<br />

evaluation of the priority measures in the basin plan – stage 2<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Dario Casati (dario.casati@unimi.it)<br />

G. Sali, L. Baldi, C. Bulgheroni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fabbisogno irriguo, pmp, modello territoriale<br />

Irrigation supply, pmp, regional model<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi<br />

all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati<br />

solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti<br />

nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità<br />

e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali<br />

viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per la valutare gli scenari costruiti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip.Ingegneria Agraria UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima degli effetti sulle destinazioni produttive dei suoli agricoli della pianura irrigua lombarda<br />

dovuti a variazione di prezzo dei prodotti agricoli, variazione della disponibilità di acqua irrigua e<br />

introduzione di vincoli alla distribuzione di azoto da fonte zootecnica.<br />

Possibili applicazioni<br />

La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare l'evoluzione dell'uso del suolo a<br />

causa della modifica dei fabbisogni irrigui o di vincoli ambientali è di estrema utilità per supportare<br />

decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Sali G., Bulgheroni C. (2009) "Pressure factors affecting Lombardy agricultural system: the environmental<br />

consequences of the Fischler Reform", Atti 109th EAAE Seminar, in pubb.<br />

202


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza<br />

Inglese: Subsurface flow evaluation in a steep hillslope<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Laura Deangelis (marialaura.deangelis@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria - Sezione Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Deflusso subsuperficiale<br />

Subsurface flow; pedotransfer functions; groundwater modelling<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nell'ambito della valutazione della stabilità dei versanti, soprattutto in relazione ai franamenti<br />

superficiali, un aspetto particolarmente critico è quello della valutazione delle pressioni interstiziali<br />

nel terreno, e quindi del livello che la falda raggiunge in occasione di eventi meteorici intensi. Si<br />

intende modellizzare il transitorio di deflusso subsuperficiale con strumenti semplici, ma efficaci.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello numerico semplice ma basato fisicamente, in grado di simulare correttamente il moto<br />

dell'acqua nel primo strato di terreno di un pendio montano ripido.<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione della possibilità di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti dovuto a piogge<br />

intense e in particolari caratteristiche idrauliche del terreno.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

M.L. Deangelis, G.B. Bischetti (2007). In Quaderni di Idronomia Montana: “Ricerca ed esperienze<br />

di sistemazioni idraulico-forestali” pp. 311-322. Nuova Bios. ISBN: 88-609<br />

M.L. Deangelis, M. Pregnolato (2008). IDRA2008.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

203


Titolo del progetto<br />

Italiano: Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate<br />

conseguenti al crollo di dighe<br />

Inglese: Modelling of dam-break surges with floating debris<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daniele De Wrachien (daniele.dewrachien@unimi.it)<br />

Stefano Mambretti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria.<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Debris flow ; hyper-concentrated flow ; dam-break<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Le colate detritiche e le correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe sono fenomeni<br />

parossistici di trasporto solido , con reologia non-newtoniana , che hanno luogo in ambienti prevalentemente<br />

montani,dove causano annualmente numerose perdite di vite umane ed ingenti<br />

danni economici. Con riferimento a tale problematiche i Coordinatori della ricerca si propongono<br />

di sviluppare nuove metodologie di indagine che verranno divulgate nell' ambito del Convegno<br />

Internazionale "Debris Flow "che si terra' a Milano nel 2010.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento DIIAR , Politecnico di Milano, Wessex Institute<br />

of Technology (UK).<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto e taratura di un nuovo modello reologico multifase e multidimensionale per colate<br />

detritiche non stratificate e stratificate.<br />

Possibili applicazioni<br />

La previsione, descrizione e controllo delle correnti detritiche conseguenti al crollo di dighe è un<br />

elemento essenziale della salvaguardia ambientale e della programmazione territoriale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

S. Mambretti,E. Larcan,D. De Wrachien -Irrigation and Drainage,(2008),57(5),pp 555-570<br />

S. Mambretti, E. Larcan,D. De Wrachien -Biosystem Engineering ,(2008),100,pp 297-308<br />

S. Mambretti, D. De Wrachien ,E. Larcan -Jour. Agricultural Engineering ,(2008) ,XXXIX(2),pp7-17<br />

204


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della<br />

provincia di Cremona<br />

Inglese: A simulation model of the groundwater system in the Cremona province<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

G. Ponzini, M. Giudicci, B. Ortuani, A. Facchi, C. Vassena, C. Durante, L. Varola, M. Rienzner,<br />

D. Agostani, D. Ferrari, S. Zoia<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano<br />

Parole chiave<br />

Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione<br />

Hydrological balance, groundwater system, irrigation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il modello matematico del sistema acquifero cremonese è realizzato valutando l’adeguatezza dei<br />

dati raccolti in un precedente progetto, al fine di individuarne eventuali carenze, ed ottenere un<br />

quadro conoscitivo il più possibile completo ed attendibile del sistema idrico cremonese. Il modello<br />

così realizzato può essere usato come strumento di conoscenza del sistema idrico, capace di<br />

fornire indicazioni sulla necessità e sulla progettazione adeguata di nuove campagne di monitoraggio,<br />

coerentemente con la descrizione dei processi fisici.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Aggiornamento del database e sviluppo del modello del sistema acquifero. Esso consta di due<br />

sotto-modelli: un modello del sistema suolo-vegetazione, per la stima dei flussi di ricarica alla<br />

falda; un modello del flusso nell’acquifero, per il quale è utilizzato il software Modflow.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

Il modello, sebbene preliminare, fornisce ai competenti Uffici provinciali elementi utili per assumere<br />

motivate decisioni sull’accoglibilità di nuove domande di concessione di derivazione, e sulla<br />

sostenibilità complessiva dei prelievi idrici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cremonini Bianchi M., Durante C., Gandolfi C., Giudici M., Ortuani B., Pesaro M., Ponzini G.,<br />

Vassena C., 2007, ‘Integrated analysis of water resources for the ground water management in<br />

the Province of Cremona (northern Italy)’, in Proceedings of “IUGG XXIV General Assembly” 2-13<br />

luglio, Perugia<br />

205


Titolo del progetto<br />

Italiano: Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel<br />

sistema acquifero della pianura bergamasca<br />

Inglese: Modeling water balance and water fluxes in agricultural soils and groundwater system<br />

in the plain of Bergamo province<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

G. Ponzini, Mauro Giudici, Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Licia Togni, Michele Rienzner, Davide<br />

Agostani, Daniele Ferrari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2- 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano<br />

Parole chiave<br />

Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione<br />

Hydrological balance, groundwater system, irrigation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

I recenti studi di tipo modellistico sulle risorse idriche della pianura bergamasca sono la base di<br />

partenza di questa ricerca, che ne acquisisce integralmente i dati raccolti, le elaborazioni effettuate<br />

ed i risultati ottenuti, in particolare in relazione alla definizione di scenari evolutivi delle<br />

risorse idriche nel bacino del fiume Adda e delle loro implicazioni sulla disponibilità idriche per<br />

l’irrigazione. Quindi la ricerca ha l’obiettivo di realizzare un modello integrato del bilancio idrologico<br />

dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modello di simulazione del bilancio idrologico nei suoli agrari e dei flussi di ricarica alla falda;<br />

modello di simulazione del flusso in condizioni stazionarie negli acquiferi; uso dei modelli per<br />

l’analisi di scenari e la progettazione di una rete per il monitoraggio della falda e dei fontanili.<br />

Possibili applicazioni<br />

Realizzazione di un modello integrato dell’intero sistema acquifero compreso tra i fiumi Adda e Oglio,<br />

in coordinamento con le Province di Bergamo e Cremona e gli altri enti di gestione e monitoraggio<br />

delle risorse idriche (<strong>Regione</strong> Lombardia, ARPA, Consorzi di Bonifica; Consorzi di Regolazione).<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rapporto Conclusivo - agosto 2008: Gandolfi C., Ponzini G., Giudici M., Ortuani B., Facchi A., Togni<br />

L., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Sviluppo di un modello preliminare del bilancio idrologico<br />

dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca’<br />

206


Titolo del progetto<br />

Italiano: Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti<br />

scale territoriali<br />

Inglese: Mathematical models of flow in the unsaturated zone: a comparative study at different<br />

territorial scales<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

A. Facchi, G. Baroni, B. Ortuani, S. Brenna<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Zona insatura, confronto tra modelli, scala spaziale<br />

Vadose zone, model comparison, spatial scale<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Sono comparati alcuni modelli che descrivono il flusso nel suolo insaturo a diverse scale spaziali,<br />

con particolare riferimento alle condizioni di territori di pianura interessati da pratiche irrigue<br />

intensive. In particolare, si considerano le fonti di incertezza legate al tipo di schema modellistico<br />

adottato (i.e. modelli fisicamente basati o modelli concettuali), e alla parametrizzazione (i.e.<br />

stima, a partire dai dati disponibili, dei valori dei parametri del modello). Analisi comparate dei<br />

diversi approcci modellistici sono rare in letteratura, e in genere riferite alla sola scala locale.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Si considerano le scale puntuale, parcellare e aziendale. L’area di studio si situa nella pianura irrigata<br />

con acque derivate dall'Adda, presso l’azienda sperimentale Menozzi della Facoltà di Agraria,<br />

dove sono monitorate l’umidità nel suolo, i flussi di ET, i volumi irrigui e lo sviluppo colturale.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

La questione della scala nel confronto tra modelli è rilevante per le ricadute dell’uso dei modelli<br />

idrologici nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Infatti il peso delle fonti di incertezza,<br />

soprattutto nella stima delle proprietà idrauliche dei suoli cresce al crescere della scala.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Baroni G., Facchi A., Gandolfi C., Ortuani B., 2008, ‘Analysis of the performances of methods for<br />

the evaluation of soil hydraulic parameters and of their application in two hydrological models’,<br />

Options Méditerranéennes, A 84<br />

207


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei<br />

comprensori di irrigazione e bonifica lombardi<br />

Inglese: Development and evaluation of spatially distributed transpiration deficit for the irrigation<br />

districts in Lombardy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

C.Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Siccità agricola,indice,bilancio idrico;<br />

Agricultural drought,distributed index,hydrological balance<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La siccità agricola provoca danni alle colture e perdite di produzione. Gli indici di siccità agricola<br />

sono usati dagli enti di governo e controllo per valutare le condizioni di siccità e decidere le contromisure<br />

necessarie. Gli indici basati sull’uso di modelli distribuiti per la simulazione della dinamica<br />

del contenuto idrico nel suolo e dei flussi evapotraspirativi considerano gli effetti della variabilità<br />

spaziale sia dei fattori meteorologici ed idrologici che possono provocare la siccità, sia delle<br />

caratteristiche dei suoli e delle colture che contribuiscono a determinarne la gravità.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Un codice di calcolo per la valutazione dell'indice di deficit traspirativo cumulato in forma distribuita<br />

nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi. Calcolo delle distribuzioni<br />

di probabilità dei valori giornalieri dell'indice in base ai dati di serie storiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />

esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />

l’implementazione del modello in tempo reale richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rapporto intermedio - ottobre 2008: Gandolfi C., Ortuani B., Facchi A., Rienzner M., Agostani D.,<br />

Ferrari D., ‘Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di<br />

irrigazione e bonifica lombardi’<br />

208


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />

Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo<br />

Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework<br />

Directive (60/2000/EU) in Northern Italy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

A.Facchi, B.Ortuani, M.Rienzner, A.Tediosi, D.Ferrari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia<br />

Irrigation supply, irrigation districts, Lombardy<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

In Lombardia l’agricoltura è il settore con il maggiore consumo idrico, soprattutto ad uso irriguo.<br />

La stima dei fabbisogni irrigui è quindi di estrema importanza; essa dipende dal fabbisogno idrico<br />

delle colture, dalle precipitazioni, dalle caratteristiche del suolo e del sistema irriguo. Inoltre si<br />

deve considerare che gli indirizzi produttivi agricoli sono in profonda evoluzione, a causa della<br />

revisione a medio termine della PAC, in attuazione dal 2005. L’obiettivo è fornire le stime dei fabbisogni<br />

irrigui delle diverse zone e delle principali colture nei territori di pianura lombardi.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare<br />

e Ambientale UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili<br />

significativi). Stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi) per<br />

alcuni comprensori considerando possibili scenari di uso del suolo e di andamenti meteorologi.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

Una corretta valutazione dei fabbisogni irrigui è utile sia ai fini della definizione dei criteri per il<br />

rinnovo di concessioni di derivazione ad uso irriguo, sia nell’ambito della valutazione dei bilanci<br />

idrologici a scala di bacino o di comprensorio.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Rapp. Conclus.- maggio 2007, Gandolfi C.,FacchiA.,OrtuaniB.,Rienzner M.,TediosiA.,Ferrari D.,Casati<br />

D., SaliG.,BulgheroniC., ‘Governo dell’acqua in Lombardia verso gli standard europei: definizione<br />

e validazione tecnico scientifica delle azioni prioritarie previste dal Piano di Bacino Idrografico –1<br />

209


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva<br />

Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2<br />

Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework<br />

Directive (60/2000/EU) in Northern Italy - Phase 2<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, A.Tediosi, D. Agostani, D.Ferrari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia<br />

Irrigation requirement, Lombardy<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi<br />

all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati<br />

solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti<br />

nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità<br />

e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali<br />

viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per valutare gli scenari costruiti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima degli effetti sui fabbisogni irrigui determinati dall’evoluzione degli assetti produttivi: carte<br />

dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili significativi);<br />

stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi).<br />

Possibili applicazioni<br />

La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare gli effetti dell'evoluzione dell'uso<br />

del suolo sui fabbisogni irrigui del territorio agricolo lombardo è di estrema utilità per supportare<br />

decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Tediosi et al. (2009) "Modelling tools to support the harmonization of Water Framework Directive<br />

and Common Agricultural Policy", in Atti EGU, in stampa<br />

Tediosi et al. (2009) "Modelli matematici ad ausilio dell’armonizzazione tra la Direttiva Quadro<br />

sulle Acque e la PAC", Atti AIIA, in stampa<br />

210


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche:<br />

applicazione pilota ad un bacino lombardo<br />

Inglese: Set-up of a system for the Integrated Water Resources Planning: pilot application to<br />

a river basin in Northern Italy<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Claudio Gandolfi (claudio.gandolfi@unimi.it)<br />

A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, D. Agostani, D.Ferrari<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pianif. integrata,risorse idriche,scala di bacino<br />

Integrated plann.,water resources,catchment scale<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Obiettivo del progetto TwoLe/B è stata l’implementazione di una procedura di Pianificazione<br />

Integrata e Partecipata (PIP) della risorsa idrica a scala di bacino, secondo l'indirizzo della Direttiva<br />

Quadro europea in materia di Acque (WFD 2000/60/EC), in un MODSS (MultiObjective Decision<br />

Support System). Il Dip. di Ingegneria Agraria ha sviluppato un modello distribuito del sistema irriguo<br />

che, integrato con i modelli delle altre componenti del sistema di risorse idriche, consente di valutare<br />

gli effetti sul sistema di interventi pianificatori. Il MODSS è stato applicato al bacino dell'Adda.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DEI-POLIMI; DIIAR-POLIMI; DEPAAA-UNIMI; CIRF<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sviluppo di un MODSS per l'applicazione di una procedura di pianificazione integrata e partecipata<br />

della risorsa idrica a scala di bacino. Costruzione di un data-base territoriale per il bacino<br />

dell'Adda. Valutazione degli effetti di politiche di gestione dei rilasci del Lario nel bacino<br />

dell'Adda.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

Valutazione degli effetti di interventi strutturali, gestionali e normativi sui sistemi di risorse idriche<br />

alla scala di bacino, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Gandolfi C. et al., 2007, ‘Pianificazione delle risorse idriche a scala di bacino: il caso del Fiume<br />

Adda’, in Atti di “Associazione Italiana di Ingegneria Agraria”, 120-122.<br />

Gandolfi C. et al., 2007, ‘IWRM in the Adda basin, Northern Italy’, in Atti EGU, ISSN: 1029-7006.<br />

211


Titolo del progetto<br />

Italiano: L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda<br />

Inglese: Paddy fields groundwater recharge as a water resource<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mauro Greppi (mauro.greppi@unimi.it)<br />

Maria Laura Deangelis, marialaura.deangelis@unimi.it<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Irrigazione risaie, ricarica falda<br />

Paddy fields, groundwater recharge<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Durante la sommersione delle camere delle risaie l’acqua infiltrata nel terreno determina una<br />

importante risalita del livello della falda superficiale fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio,<br />

la cui soggiacenza rispetto al piano di campagna è correlata anche alla struttura e tessitura<br />

del suolo. Il volume di acqua immagazzinato dalla falda diventa una importante riserva idrica<br />

per l’intero territorio.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

L’irrigazione per sommersione è particolarmente importante per la ricarica della falda acquifera.<br />

Una cor-retta definizione del volume d’acqua che può essere accumulato nell’acquifero durante la<br />

stagione irrigua è di fondamentale importanza per valutare le componenti del bilancio di idrico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Una stima del volume immagazzinabile e della sua variazione annuale è stata possibile in un<br />

comprensorio con una superficie di circa 860 km2 situato tra i fiumi Dora Baltea, Po, Sesia e il<br />

Canale Cavour.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Greppi M., Deangelis M. L. Ricerca ed innovazione nell’idraulica agraria e nelle sistemazioni idraulico-forestali,<br />

Nuova Editoriale Bios, ISBN: 978-88-6093-035-4, Marzo 2008.Greppi M., Deangelis<br />

M. L.- 4th International Temperate Rice Conference, Novara, June, 2007.<br />

212


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un<br />

modello 2D per acque poco profonde<br />

Inglese: Watershed runoff and river flood modeling in Land Use Planning<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Mauro Greppi (mauro.greppi@unimi.it)<br />

Marcello Niedda<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Deflusso, modello fluviale di piena<br />

Watershed runoff, river flood modelling<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il problema della simulazione numerica delle inondazioni fluviali e della conseguente definizione<br />

delle aree a rischio di allagamento nelle vallate e nelle pianure alluvionali ha assunto una<br />

grande rilevanza in relazione alla difesa del suolo e alla pianificazione del territorio.<br />

La simulazione numerica degli allagamenti delle aree vallive durante la propagazione delle portate<br />

di piena è simulata con un modello di integrazione delle equazioni differenziali per acque<br />

poco profonde 2D complete.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il modello di deflusso e il modello 2D sono stati utilizzati per simulare la propagazione della piena<br />

nella pianura alluvionale del fiume Padrongiano nella Sardegna nord-orientale che scorre in prossimità<br />

della pista di volo dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda e di un viadotto stradale.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

I modelli si possono applicare in tutti i bacini idrologici con aree alluvionali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Niedda M., Greppi M., Pirastru M. XXXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche. Perugia, 9-<br />

12 settembre 2008. Niedda M., 2004, Water Resources Research (USA), Vol. 40, No. 4, W04206<br />

10.1029 2003WR002721.<br />

213


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione di un indice spazializzato di siccità agricola: applicazione a<br />

comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici<br />

Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different<br />

climatic conditions<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Bianca Ortuani (bianca.ortuani@unimi.it)<br />

Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Siccità agricola, indice<br />

Agricultural drought, distributed index<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice<br />

spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui<br />

situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (<strong>Regione</strong> Sicilia) o la Piana di<br />

Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso<br />

presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione<br />

delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia<br />

per la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei<br />

valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.<br />

Possibili applicazioni<br />

Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi<br />

esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche,<br />

l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

214


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli<br />

effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale<br />

Inglese: Development of softwares and decision support systems for animal manure<br />

management and enviromental sustainability<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Sistemi decisionali, allevamento, inquinamento<br />

Decision support systems, animal manure, pollution<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La gestione degli effluenti di allevamento in relazione agli aspetti ambientali e nel rispetto delle<br />

normative si avvantaggia del supporto di strumenti informatici a supporto dei tecnici, degli<br />

imprenditori agricoli e amministratori pubblici.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati sviluppati, tra gli altri, software per la predisposizione dei Piani di Utilizzazione<br />

Agronomica nell'ambito dell'applicazione della direttiva nitrati e della valutazione delle emissioni<br />

per le aziende soggette all'Autorizzazione Integrata Ambientale.<br />

Possibili applicazioni<br />

I software sviluppati vengono utilizzati dai tecnici che operano sul territorio a supporto delle<br />

aziende agricole, dagli imprenditori agricoli e dai funzionari pubblici che effettuano valutazioni e<br />

controlli sull'applicazione delle normative ambientali in campo agricolo.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G. (2007) PROGETTO BIAZO. <strong>Regione</strong> Lombardia. Direzione Generale Agricoltura Milano.<br />

Provolo G., Ferrari O. (2007) Valutazione del rischio ambientale derivante dell'uso agronomico<br />

degli effluenti di allevamento. Bullettino dell'agricoltura. Volume CXLVI, 2, 191-194<br />

215


Titolo del progetto<br />

Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella<br />

pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS<br />

Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning<br />

and the Strategic Environmental Assessment procedures<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Analisi multivariata, pianificazione rurale, GIS<br />

Multicriteria analysis, rural planning, GIS<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una<br />

importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.<br />

Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione<br />

per l'amministrazione pubblica<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di<br />

questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di<br />

pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.<br />

Possibili applicazioni<br />

Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare<br />

dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock<br />

areas. RAMIRAN Conference, 499-502.<br />

Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento<br />

- Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi<br />

216


Titolo del progetto<br />

Italiano: Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti<br />

zootecnici intensivi<br />

Inglese: Development of a environmental monitoring systems for the intensive livestock farms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, Andrea Tosini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Azoto, inquinamento, allevamento<br />

Nitrogen, pollution, animal manure<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di automonitoraggio ambientale<br />

che possa essere adottato dalle aziende zootecniche per migliorare la gestione ambientale<br />

e certificare le loro prestazioni.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I prodotti della ricerca riguardano le attrezzature e le metodologie che possono essere utilizzate<br />

in aziende zootecniche per la gestione degli effluenti zootecnici a basso impatto ambientale e<br />

per il monitoraggio delle operazioni effettuate.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il sistema di monitoraggio ambientale può essere utilizzato dagli allevamenti che vogliono adottare<br />

un sistema di certificazione ambientale o vogliono dimostrare le loro prestazioni ambientali<br />

in relazione agli adempimenti normativi.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G. et al. (2007) In situ determination of slurry nutrient content by electrical conductivity.<br />

Bioresource technology, 98, 3235-3242.<br />

Martinez et al. (2008) Analysis of livestock slurries from farms across Northern Italy: Relationship<br />

between indicators and nutrient content. Biosystems Engineering<br />

217


Titolo del progetto<br />

Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti<br />

di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica<br />

Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes<br />

in intensive livestock areas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, Salvatore Serù<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Allevamento, trattamenti rimozione azoto<br />

Animal manure, treatments, nitrogen removal<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare<br />

l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso<br />

rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi<br />

progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la<br />

sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla<br />

pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale<br />

ERSAF Lombardia<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite<br />

GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e<br />

comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.<br />

Possibili applicazioni<br />

L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole,<br />

sia per l'amministratore pubblico.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni<br />

tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - <strong>Regione</strong> Lombardia.<br />

Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore<br />

Agrario, 37-40.<br />

218


Titolo del progetto<br />

Italiano: Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi<br />

previsti dalla condizionalità e delle normative ambientali<br />

Inglese: Technical assistance to farmers for the implementation of the obligations of th<br />

e cross–compliance and environmental regulations<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Giorgio Provolo (giorgio.provolo@unimi.it)<br />

Elisabetta Riva, Gianluca Rognoni<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Ingegneria Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano<br />

Parole chiave<br />

Premio unico, condizionalità, autocontrollo<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Nel quadro delle modifiche al regime di aiuti previsti dalla nuova PAC le aziende agricole devono<br />

rispettare i criteri di gestione obbligatori e mantenere la terra in buone condizioni agronomiche<br />

e ambientali. Le aziende agricole si trovano, quindi, nella condizione di dover verificare lo<br />

stato di adeguamento necessario e di valutare gli interventi gestionali e strutturali necessari.<br />

Il progetto pilota ha definito un sistema di autocontrollo aziendale che consente di verificare la<br />

coerenza delle modalità di gestione con i requisiti previsti dalla normativa della condizionalità.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi nell'ambito PSR, Misura n (Servizi per l’economia<br />

e la popolazione rurale)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Percorso di autocontrollo aziendale costituito da schede per il rispetto dei criteri di gestione obbligatori<br />

(CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agricole ed<br />

ambientali (BCAA), che le aziende agricole beneficiarie di aiuti diretti dovranno rispettare.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Possibili applicazioni<br />

Questo lavoro vuole essere una guida all’agricoltore che intende verificare, in modo autonomo o<br />

con il supporto di un tecnico, la situazione della sua azienda rispetto alla normativa vigente sulla<br />

Condizionalità. E' rivolto a tutte le imprese agricole.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Provolo G., Riva E., Rognoni G. Percorso di autocontrollo aziendale. Schede tecniche. Provincia di Lodi<br />

Provolo G., Riva E. (2008) La gestione delle deiezioni per avere più azoto in campo. L'informatore<br />

agrario, LXIV, 38, supplemento, 25 - 27.<br />

219


Titolo del progetto<br />

Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano<br />

Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Guido Sali (guido.sali@unimi.it)<br />

A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo<br />

Rural development, irrigation requirement<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo<br />

agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale<br />

dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate:<br />

(a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare<br />

una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)<br />

al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,<br />

Ministero degli Affari Esteri (MAE)<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).<br />

Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione<br />

e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs).<br />

Possibili applicazioni<br />

La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del<br />

bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,<br />

che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto<br />

alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”<br />

Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4<br />

220


Titolo del progetto<br />

Italiano: Lotta contro le mosche sul territorio urbano<br />

Inglese: Urban pest management against house fly<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Luciano Süss (luciano.suss@unimi.it)<br />

Sara Savoldelli<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità.<br />

Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Mosca domestica, infestazioni, lotta antiparassitaria<br />

House fly, infestations, pest control<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’insorgere di ceppi di mosche resistenti ai tradizionali interventi antiparassitari è stato accentuato<br />

dalla abnorme moltiplicazione dell’insetto in allevamenti avicoli e di suini, in discariche di rifiuti<br />

solidi urbani e in ambienti ove viene attuato il compostaggio dei rifiuti urbani. La gestione di<br />

tali rifiuti può diventare problema di rilevante interesse igienico in quanto le mosche si moltiplicano<br />

in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Comune di Busnago - Comune di Solbiate Olona<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La messa a punto della lotta larvicida e adulticida contro le mosche in impianti di compostaggio<br />

e in allevamenti, in particolare avicoli, consente di mantenere le popolazioni di questi pericolosi<br />

infestanti entro valori di accettabilità, con una riduzione d’uso degli antiparassitari.<br />

Possibili applicazioni<br />

Si è in grado di affrontare problematiche inerenti: gestione delle infestazioni in impianti di compostaggio<br />

e in discariche a cielo aperto; lotta contro le mosche in ambienti zootecnici; monitoraggio<br />

a livello comprensoriale delle pullulazioni muscine, per organizzare razionali interventi di lotta.<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Süss L., Russo A., Trematerra P. - La lotta contro le mosche: risultati di recenti esperienze in diversi<br />

ambienti italiani. Igiene Alimenti – Disinfestazione & Igiene ambientale, (2), 2003: 1-7.<br />

221


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane<br />

mediante Lyfe Cycle Assessment<br />

Inglese: Lyfe Cycle Assessment of dairy farming in mountain areas<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Alberto Tamburini (alberto.tamburini@unimi.it)<br />

Anna Sandrucci, Luciana Bava, Chiara Penati<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Impatto ambientale, allevamento da latte, montagna<br />

Environmental impact, dairy farming, mountains<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

AMBIENTE<br />

GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone di valutare l'impatto ambientale della zootecnia bovina da latte in un'area<br />

alpina attraverso il metodo del Life Cycle Assessment. In particolare saranno valutate e confrontate<br />

le ricadute in termini di riscaldamento globale, acidificazione ed eutrofizzazione di allevamenti<br />

caratterizzati da differenti livelli di intensità produttiva e da diversi sistemi di gestione<br />

aziendale e di alimentazione delle bovine.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ARAL<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

I risultati della ricerca consentiranno di mettere a punto un sistema di valutazione dell'impatto<br />

ambientale tramite LCA degli allevamenti bovini da latte in Italia e di delineare una prima banca<br />

dati di riferimento utile per ulteriori applicazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

La possibilità di effettuare valutazioni dell'impatto ambientale delle attività zootecniche tramite<br />

LCA consente l'individuazione dei modelli aziendali a maggiore sostenibilità ambientale, mettendo<br />

a disposizione degli enti pubblici uno strumento utile per le scelte di politica agraria.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Penati et al. Quaderno SoZooAlp n.5 (2009) In press<br />

222


APPLICAZIONI<br />

IN ALTRI SETTORI<br />

223


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)<br />

Inglese: Biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulphur mustard gas)<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Vincenza Andreoni (vincenza.andreoni@unimi.it)<br />

Lucia Cavalca<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM)<br />

Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biodegradazione microbica, iprite, biorisanamento<br />

Microbial biodegradation, yperite, bioremediation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’iprite è molto persistente nel suolo e nell’acqua. Il disporre di microrganismi capaci di sopravvivere<br />

all’esposizione all’iprite e con capacità degradative nei confronti dell’agente chimico può<br />

consentire di distruggere la molecola dell’iprite ed i suoi derivati e/o precursori di sintesi, come<br />

richiesto dalla Chemical Weapon Convention. La ricerca si prefigge di isolare batteri tiodiglicoledegradanti,<br />

un prodotto di idrolisi dell'iprite, di caratterizzare i metaboliti formatesi e gli enzimi<br />

coinvolti nel processo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica Organica (Università degli Studi di Milano<br />

Bicocca), Ministero della Difesa.<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Sono stati selezionati due ceppi batterici, Paracoccus denitrificans E4 e Achromobacter xylosoxidans<br />

G5, che si sono dimostrate capaci di crescere in presenza di iprite e di degradare il tiodiglicole.<br />

Possibili applicazioni<br />

Impiego di preparati batterici per la distruzione dell’iprite da stoccaggi e superfici e per la decontaminazione<br />

di matrici ambientali inquinate.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Dell’Amico, S. Bernasconi, L. Cavalca, C. Magni, B. Prinsi, V. Andreoni. “New insights into the<br />

biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulfur mustard gas)”. Journal of<br />

Applied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2008.04074.x.<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

225


Titolo del progetto<br />

Italiano: Proteina immunomodulante da mollusco<br />

Inglese: An immuno-modulant protein from Abalone<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Oreste Vittore Brenna (oreste.brenna@unimi.it)<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di .Scienze e Tecnologie Alimentari e Micobiologiche<br />

Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Abalone, allergy, immunotheraphy<br />

Abalone, allergia, immunoterapia<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La tecnica detta EPD(Enzyme Potentiated Immunotheraphy) è in uso da più di 30 anni ed impiega<br />

un preparato semigrezzo estratto da Abalone del Sud Africa, la cui efficacia è stata attribuita<br />

alla presenza di una attività enzimatica (beta-glucuronidasi). L'obiettivo del progetto era di verificare<br />

questo assunto. La ricerca ha portato a stabilire che l'attività non è legata alla presenza dell'enzima,<br />

ma ad una proteina di circa 30 kDa. Successivamente si cercherà di ottenere peptidi da<br />

essa e di identificare in modelli animali l'eventuale peptide minimo dotato di attività.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: SARM Allergeni, L.Di Berardino MD<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Lo studio di una preparazione da anni impiegata in allergie (EPD) ha portato ad evidenziare il<br />

componente da cui dipende l'attività immunomodulante.<br />

Possibili applicazioni<br />

Immunoterapia preventiva generalizzata verso allergeni ambientali ed alimentari.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Di Berardino L., Brenna O.V. (2008). “Proteina da Haliotis Midae e suo uso come agente immunoterapico”.<br />

Brevetto It. MI2008A357<br />

Di Berardino L., Paro, M; Brenna, O. (2008) “Immune tolerance induced in heterologous<br />

(mouse/rat) PCA by a new protein purified from Haliotis midae”- XXVII EAACI Congres<br />

226


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biopulitura di croste nere su materiali lapidei<br />

Inglese: Biocleaning of black crusts on stone<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesca Cappitelli (francesca.cappitelli@unimi.it)<br />

Claudia Sorlini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biopulitura, biorestauro<br />

Biocleaning, bioremediation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Impiego di microrganismi solfatoriduttori per la rimozione di croste nere (alterazione di superfici<br />

in materiale lapideo). Rispetto ai metodi tradizionali, la biopulitura si dimostra più selettiva,<br />

rispettosa del substrato e innocua per l'uomo e l'ambiente.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università del Molise<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Brevetto italiano.<br />

Possibili applicazioni<br />

Pulitura di beni culturali costituiti da materiali lapidei.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

MI2006A000776, domanda depositata in data 19.04.2006, "Procedimento di biopulitura di superfici<br />

di manufatti di diversa natura chimica ed edifici", inventori C. Sorlini, F. Cappitelli, E. Zanardini,<br />

G. Ranalli<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

227


Titolo del progetto<br />

Italiano: Strategie "anti-fouling" innovative e non-tossiche<br />

Inglese: Innovative non-toxic antifouling strategies<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesca Cappitelli (francesca.cappitelli@unimi.it)<br />

Claudia Sorlini<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Biofilm, antifouling<br />

Biofilm, antifouling<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Impiego di sostanze non tossiche di origine naturale per combattere la formazione di biofilm<br />

dannosi<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip Chimica Organica e Industriale (UNIMI), Center for Biofilm<br />

Engineering, Montana University<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Pubblicazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Su superfici soggette a biofouling per evitare la formazione di biofilm dannosi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Villa F., Giacomucci, Polo A., Principi P., Toniolo L., Levi M., Turri S., Cappitelli F. 2009, accettato. "Nvanillylnonanamide<br />

tested as a non-toxic antifoulant, applied to surfaces in a polyurethane coating".<br />

Biotechnology Letters.<br />

228


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti<br />

specie di pesci<br />

Inglese: Evaluation of the possible transmission of prions (Scrapie and BSE) to different fish<br />

species<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Salvatore Ciappellano (salvatore.ciappellano@unimi.it)<br />

Cristiana Berti, Zenone Dalla Valle<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Fish, TSE, prion protein<br />

Pesce, TSE, proteina prionica<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La proteina prionica, causa di encefalopatie spongiformi, è stata descritta nei mammiferi e in altri<br />

vertebrati. E’ noto che in alcuni casi le encefalopatie spongiformi siano trasmissibili per via alimentare<br />

per assunzione di materiale infetto. La ricerca effettuata è stata centrata sullo studio dell’assorbimento<br />

intestinale della proteina prionica (scrapie e BSE) da parte del pesce tramite esperimenti<br />

condotti in vivo ed in vitro. La proteina è stata ricercata con metodi immunologici e immunistochimici<br />

nell'intestino e negli strati sottostanti dei pesci alimentati con cibo infetto.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria;<br />

Istituto Superiore di Sanità<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La proteina prionica è riscontrabile nella mucosa ma non nei tessuti sottostanti dopo alcuni giorni<br />

successivi alla ingestione.<br />

Possibili applicazioni<br />

Il pesce di allevamento o catturato presenta bassi livelli di rischio come fonte della proteina prionica<br />

potenzialmente patologica. Sviluppo di metodi analitici per valutare la sicurezza del pesce.<br />

Raccolta di raccomandazioni per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza del consumatore.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

A.Z. Dalla Valle et al. APMIS 2008;116:173-180<br />

L Ingrosso et al. BMC-Vet Res 2006: 2:21<br />

Health risks of feeding of ruminants with fishmeal in relation to the risk of TSE. The EFSA Journal<br />

(2007) 443, 1-26<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

229


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"<br />

Inglese: Development of a "Symbiotic Control" approach<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Daniele Daffonchio (daniele.daffonchio@unimi.it)<br />

Sara Borin, Aurora Rizzi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Insetti vettore di patogeni, controllo simbiotico<br />

Insect vector of pathogens, simbiotic control<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare la microflora associata agli insetti vettori di patogeni di piante e<br />

dell'uomo, con lo scopo di 1) chiarire l'eziologia e l'epidemiologia di alcune patologie vegetali, 2)<br />

identificare simbionti microbici associati stabilmente e positivamente agli insetti vettori per lo sviluppo<br />

di un approccio di "controllo simbiotico" dei patogeni, in grado di interrompere la diffusione<br />

della malattia.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Università di Pavia, Università di Camerino<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione e caratterizzazione di simbionti potenziali candidati per il "controllo simbiotico".<br />

Possibili applicazioni<br />

Messa a punto di sistemi naturali per interrompere la diffusione di malattie trasmesse da insetti<br />

vettori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Favia G, Ricci I, Damiani C, Raddadi N, Crotti E, Marzorati M, Rizzi A, Urso R, Brusetti L, Borin S.,<br />

Mora D, Daffonchio D. et al. (2007). Bacteria of the genus Asaia stably associate with Anopheles<br />

stephensi, an Asian malarial mosquito vector. PNAS 104, 9047-9051.<br />

230


Titolo del progetto<br />

Italiano: Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi<br />

Inglese: New biologically active natural substances<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />

Raffaella Cincinelli, Sonia Gattinoni, Gianluca Nasini, Gemma Assante, Piera Anna Martino<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Composti naturali, sintesi, attività biologica<br />

Natural substances, synthesis, biological activity<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto comprende l'estrazione e la determinazione strutturale di nuove sostanze naturali da<br />

piante e microorganismi. I composti vengono valutati per la loro attività biologica (citotossicità,<br />

attività antifungina, attività antibiotica). Si prevede la sintesi dei composti più interessanti e di<br />

loro analoghi per ottimizzarne l'attività.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Riconoscimento Molecolare CNR Milano, Diprove e Dip.<br />

Patologia Animale, UniMI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Identificazione di nuovi composti organici di origine naturale, di cui viene valutata l'attività<br />

biologica.<br />

Possibili applicazioni<br />

Eventuali possibili impieghi come farmaci e/o antiparassitari per l'agricoltura.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

G. Assante et al. Tetrahedron 61, 7686-7692 (2005).<br />

A. Bava et al. J. Nat. Prod. 69, 1793-1795 (2006)<br />

R. Nannei et al. J. Org. Chem. 71, 6277-6280 (2006)<br />

A. Arnone et al. Tetrahedron 65, 786-791 (2009)<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

231


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale<br />

Inglese: Synthesis of new antitumour compounds<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Sabrina Dallavalle (sabrina.dallavalle@unimi.it)<br />

Raffaella Cincinelli, Raffaella Nannei, Franco Zunino<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Composti antitumorali, sintesi, farmaci<br />

Antitumour compounds, synthesis, drugs<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto comprende la progettazione e la sintesi di nuovi composti organici ad attività antitumorale<br />

e la valutazione della loro attività biologica su diverse linee cellulari tumorali, sia in vitro<br />

che in vivo.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Nazionale Tumori, Milano, Sigma-tau Pomezia<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Alcune serie di composti organici attivi come agenti antitumorali, tra cui alcuni prodotti in sviluppo<br />

preclinico o clinico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Possibile impiego come farmaci nel trattamento dei tumori.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C. Pisano et al. Mol. Cancer Ther. 7, 2051-2059 (2008)<br />

S. Dallavalle et al. Bioorg. Med. Chem. Lett. 18, 2781-2787 (2008)<br />

R. Cincinelli et al. J. Med. Chem. 51, 7777-7787 (2008)<br />

Brev. PCT WO2007000383<br />

S. Dallavalle et al. Eur. J. Med. Chem in stampa (2009)<br />

232


Titolo del progetto<br />

Italiano: Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse<br />

farmacologico, ambientale ed alimentare<br />

Inglese: Electrodes modified with ion-exchange films for the analysis of real samples of<br />

pharmacological, environmental and alimentary concern<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Elio Desimoni (elio.desimoni@unimi.it)<br />

Barbara Brunetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

DiSTAM<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Elettrodi modificati, acido cisteico, validazione<br />

Modified electrodes, cysteic acid, validation<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca è diretta allo sviluppo di elettrodi di carbone vetroso, modificati con film scambioionici<br />

di Nafion ed acido cisteico, per analisi di specie d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare<br />

in matrici reali. Gli elettrodi sono valutati come tali, o dopo inserzione nel film superficiale<br />

di specie capaci di modificare il trasporto di specie redox attraverso la membrana. La caratterizzazione<br />

degli elettrodi é effettuata mediante tecniche elettrochimiche e spettroscopiche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Analisi delle metilxantine mediante elettrodi di carbone vetroso modificati con Nafion e acido cisteico.<br />

Possibili applicazioni<br />

Gli elettrodi possono essere usati nell’analisi di campioni reali come rivelatori amperometrici in<br />

sistemi a flusso o sensori da usarsi, soli o come arrays, per analisi elettrochimiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

B. Brunetti, E. Desimoni, P. Casati, Electroanalysis, 19 (2007) 385<br />

B. Brunetti, E. Desimoni, Electroanalysis, (2009) in corso di stampa<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

233


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analitici<br />

Inglese: Development of statistical methods for improving the quality of analytical results<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Elio Desimoni (elio.desimoni@unimi.it)<br />

Barbara Brunetti<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

DiSTAM<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Validazione, conformità a limiti legali<br />

Validation, compliance to legal limits<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca è diretta allo sviluppo di metodi statistici utili nel controllo di qualità nel laboratorio chimico<br />

(validazione dei metodi di analisi, sviluppo di modelli per la corretta valutazione dell'incertezza<br />

di misura nella verifica della conformità a limiti legali, sviluppo di modelli per la stima del<br />

limite di rivelabilità in sistemi analitici eteroschedastici, ecc.).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s:<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Il testo "Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi" è stato<br />

adottato a livello di sperimentazione nell’ambito del programma nazionale di Educazione<br />

Continua in Medicina (http://www.ministerosalute.it/ecm/ecm.jsp).<br />

Possibili applicazioni<br />

I metodi statistici messi a punto hanno applicazione nei campi merceologico e delle analisi legali.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

E. Desimoni, B. Brunetti. Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di<br />

analisi. CLUEB (BO) (2003).<br />

E. Desimoni, Accred.Qual.Assur.,9(2004)724<br />

E. Desimoni, B. Brunetti, Accred.Qual.Assur.,11(2006)363<br />

E. Desimoni, B. Brunetti, A. Clerici, Accred.Qual.Assur.13(2008)65<br />

234


Titolo del progetto<br />

Italiano: Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox<br />

Inglese: Rhodanese-domain proteins as molecular devices for redox homeostasis<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Fabio Forlani (fabio.forlani@unimi.it)<br />

Silvia Pagani, Angelo Cereda<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA)<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Rodanesi, omeostasi redox<br />

Rhodanese, redox homeostasis.<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone di definire ruoli cellulari di proteine a rhodanese-domains approfondendo<br />

le loro relazioni funzionali in specifici processi regolatori, un obiettivo favorito dai “modelli sperimentali”<br />

da noi sviluppati. La ridondanza di rhodanese-like proteine negli organismi è indice di<br />

versatilità dei domini rodanesici che singolarmente, o in associazione con altre proteine, potrebbero<br />

svolgere ruoli diversificati quali trasporto di zolfo in forma biologicamente disponibile,<br />

modulazione di processi generali di detossificazione e relativi alla “chimica redox” cellulare.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: J. Papenbrock (Hannover, D); P. Dos Santos (WFU, NC, USA),<br />

S. Leimkuehler (Potsdam, D).<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Definizione dell’interattoma di rodanesi sviluppando metodologie di pull-down (p.e. TAP-tagging<br />

genomico).<br />

Definizione di contesti metabolici che modulino espressione (e correlazioni) di proteine a domini<br />

rodanesici utilizzando metodi di proteomica (2DE).<br />

Possibili applicazioni<br />

Rhodanese-like proteine come target per il controllo di patogeni.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Cereda A., Carpen A., Picariello G., Tedeschi G., Pagani S. (2009). Biochem. J. 418, 135-143.<br />

Forlani F., Cereda A., Freuer A., Nimtz M., Leimkuhler S., Pagani S. (2005). FEBS Lett. 579, 6786-<br />

6790.<br />

Forlani F., Carpen A., Pagani S. (2003). Protein Eng. 16(7), 515-519.<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

235


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in<br />

microrganismi Food-Grade<br />

Inglese: Development of transformation protocols for the expression of allergenes in Food-Grade<br />

microorganisms<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Maria Grazia Fortina (grazia.fortina@unimi.it)<br />

Simone Guglielmetti, Diego Mora, Giovanni Ricci<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Food-Grade microorganisms, transformation, vaccine<br />

Microrganismi food-grade, trasformazione, vaccini<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Il progetto si propone la selezione di microrganismi Food-Grade con potenzialità probiotiche, da<br />

utilizzare per la trasformazione e l'espressione di proteine eterologhe con proprietà allergeniche.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università Milano-Bicocca; Università di Chieti; LoFarma SpA<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Costruzione di un idoneo vettore di clonaggio per l'espressione di proteine eterologhe in Gram<br />

positivi; ottenimento di un ceppo ricombinante in grado di esprimere costitutivamente la proteina<br />

eterologa di interesse.<br />

Possibili applicazioni<br />

Sviluppo di vaccini orali per il controllo di manifestazioni allergiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Risultati non divulgabili.<br />

236


Titolo del progetto<br />

Italiano: Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna<br />

Inglese: Development of herb productions as a supplementary income for mountain farm<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Anna Giorgi (anna.giorgi@unimi.it)<br />

Moira Madeo, Giuseppe Carlo Lozzia, Giovanna Speranza<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Produzione Vegetale<br />

Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Piante officinali; azienda agricola di montagna<br />

Herbs; mountain farm<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una microfiliera di prodotti da piante officinali<br />

(taglio tisana e miele) in un’azienda agricola biologica di montagna. Il modello proposto prevede<br />

di ottenere utili indicazioni sulla tecnica di coltivazione da adottare, sulla tempistica di raccolta,<br />

sulle modalità di essiccazione applicabili, nonché sulla qualità del materiale ottenibile.<br />

Individuazione di modalità di caratterizzazione della qualità/provenienza delle produzioni di<br />

miele di montagna.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: - Veneto Agricoltura<br />

- Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali,<br />

Univ. di Padova<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Diversificazione colturale nelle aziende di montagna che può portare ad una ripartizione dei rischi<br />

di gestione e ad un possibile incremento del reddito. Individuazione delle composizione fenolica<br />

di alcune specie officinali e di miele prodotto in prossimità delle coltivazioni.<br />

Possibili applicazioni<br />

Trasferibilità ad altre aziende di montagna. Valutazione della qualità delle produzioni.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

GIORGI A., MADEO M., SPERANZA G., LOZZIA GC (2009).“Il miele di montagna, un alimento ricco<br />

di sostanze polifenoliche e di proprietà antiossidanti” NATURAL 1, n° 80; p. 32-41, ISSN: 1721-1425<br />

GIORGI A., M. MADEO, P. FRANCESCATO, P. CAIROLI, G. SPERANZA (2007). Antioxidant capacity and<br />

chemical ch<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

237


Titolo del progetto<br />

Italiano: Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali<br />

Inglese: Non-conventional yeasts as sources for stereoselective dehydrogenases: preparation of<br />

intermediates for the synthesis of API<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />

Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Lieviti, biotrasformazioni , deidrogenasi<br />

Yeasts, biotransformations, dehydrogenases<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare reazioni di riduzione stereoselettiva<br />

su molecole di interesse in campo alimentare, zootecnico o farmaceutico; sono studiati in particolare<br />

lieviti e sistemi per l'ottenimento di enzimi in forma iper-espressa in cellule ricombinanti.<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università di Modena, Industriale Chimica, Università Complutense<br />

di Madrid<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa per la produzione di intermedi chirali.<br />

Possibili applicazioni<br />

Nuove sintesi chemo-enzimatiche di principi attivi.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Asymmetric reductions of ethyl 2-(benzamidomethyl)-3-oxobutanoate by yeasts. Tetrahedron:<br />

Asymmetry 2009, 20, 411-414.<br />

Enantioselective monoreduction of different 1,2-diaryl-1,2-diketones catalysed by lyophylised<br />

whole cells from Pichia glucozyma. Tetrahedron 2008, 64,7929-7936 .<br />

238


Titolo del progetto<br />

Italiano: Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche<br />

Inglese: Biotransformations with new microbial enzymes<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Francesco Molinari (francesco.molinari@unimi.it)<br />

Diego Romano, Raffaella Gandolfi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche<br />

Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Screening, biotrasformazioni , enzimi microbici<br />

Yeasts, biotransformations, dehydrogenases<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare biotrasformazioni selettive su molecole<br />

di interesse; gli enzimi principalmente studiati sono acilasi, lipasi ed esterasi per applicazioni<br />

in campo alimentare (aromi, trigliceridi strutturati) e farmaceutico (modificazione di antibiotici<br />

glicopeptidici).<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: Università dell'Insubria, Zambon, Istituto Riconoscimento<br />

Molecolare CNR, Università di Trieste<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa.<br />

Possibili applicazioni<br />

Preparazione di aromi a partire da substrati naturali, produzione di antibiotici semi-sintetici.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

Biocatalysis for use in pharmaceutical manufacturing J. Biotechnol. 2007, 131, 101-102.<br />

Biotransformations of lipoglycopeptides to obtain novel antibiotics J Antibiot. 2007, 60, 265-71<br />

Biotransformations of cinnamic and ferulic acid with actinomycetes Enzyme Micro. Technol. 2004,<br />

34, 3-9.<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

239


Titolo del progetto<br />

Italiano: Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità<br />

Inglese: Animal reproduction under space condition<br />

Nome e cognome dei ricercatori<br />

Claudia Ricci (claudia.ricci@unimi.it)<br />

Giulio Melone, Aldo Zullini, Giuseppina Cornelli, Francesca Leasi<br />

Afferenza del ricercatore responsabile<br />

Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione della Biodiversità<br />

Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano<br />

Parole chiave<br />

Pseudocelomati, dormienza, embriogenesi<br />

Pseudocoelomates, dormancy, embryogenesis<br />

Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)<br />

Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi<br />

Allo scopo di valutare il ruolo del citoscheletro nel determinare i piani di divisione cellulare, cinque<br />

generazioni di rotiferi e di nematodi, animali eutelici a sviluppo determinativo, saranno allevati<br />

in un bioreattore nel corso di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per poter<br />

stimare effetti a breve e a lungo termine delle condizioni dello spazio. Il trasporto dalla Terra alla<br />

ISS avverrà ricorrrendo ad una loro forma naturale di dormienza, detta anidrobiosi, che mantiene<br />

gli animali in 'vita sospesa' ma permette di riportarli a condizioni attive in ogni momento.<br />

APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI<br />

Progetto in collaborazione: No Sì<br />

Se Sì, indicare partnership/s: ASI, ESA, Trondheim University, Thales Alenia Space, Astrium<br />

Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico<br />

Risultati e prodotti della ricerca<br />

La preparazione di questo esperimento comporta oltre ad una intensa attività di ricerca biologica<br />

su meccanismi riproduttivi e su dormienza, anche lo studio e la realizzazione di apparecchiature<br />

speciali dedicate.<br />

Possibili applicazioni<br />

La caratterizzazione della dormienza ha notevoli ricadute in quanto coinvolge biostabilità di molecole<br />

e di strutture biologiche, oltre che di interi organismi. Lo studio e la realizzazione di strumenti<br />

e di software ad hoc ha spesso prodotto importanti applicazioni tecnologiche.<br />

Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)<br />

C.Ricci, et al. 2000. TREE, 15: 220-221<br />

D. Fontaneto, et al., 2007. PLoS Biol 5(4)<br />

C.Ricci, et al., 2007. BMC Evolutionary Biology 2007<br />

T. Barraclough et al. 2007. Mol Biol Evol 24: 1952-1962<br />

D. Fontaneto, et al., 2008. Molecular Ecology. 17, 3136–3146<br />

240


Indice per autori<br />

Acutis Marco 169, 201<br />

Adani Fabrizio 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176,<br />

177, 178, 179, 180<br />

Agostini Stella 47, 48, 49, 181, 182<br />

Alamprese Cristina 93<br />

Andreoni Vincenza 183, 225<br />

Assante Gemma 4<br />

Banterle Alessandro 141, 142, 143<br />

Bassoli Angela 154<br />

Baumgartner Johann 184<br />

Bava Luciana 5<br />

Bechini Luca 6, 50, 185<br />

Bianco Piero Attilio 7<br />

Bocchi Stefano 186<br />

Bodria Luigi 8, 51, 187<br />

Bonomi Franco 155<br />

Borin Sara 9<br />

Brenna Oreste Vittore 226<br />

Cappitelli Francesca 227, 228<br />

Casati Dario 202<br />

Casiraghi M. Cristina 66, 156<br />

Casiraghi Ernestina 94, 95, 96<br />

Cattaneo Stefano 67, 97<br />

Ciappellano Salvatore 229<br />

Cocucci Maurizio 10, 11<br />

Cortesi Paolo 12<br />

Corti Michele 52, 53<br />

Cosio Maria Stella 98<br />

Crepaldi Paola 13, 14, 99<br />

Crovetto Matteo 15, 16<br />

Daffonchio Daniele 188, 230<br />

Dallavalle Sabrina 17, 231, 232<br />

De Noni Ivano 68, 100<br />

Deangelis Maria Laura 203<br />

De Wrachien Daniele 204<br />

Desimoni Elio 233, 234<br />

Duranti Marcello 69, 101, 157, 158<br />

Eccher Tommaso 18<br />

Erba Daniela 159<br />

Espen Luca 19, 102<br />

Failla Osvaldo 20<br />

Faoro Franco 21, 22<br />

Ferrante Antonio 103<br />

Fiala Marco 23, 54, 55, 56, 189<br />

Forlani Fabio 235<br />

Fortina Maria Grazia 104, 105, 106, 236<br />

Foschino Roberto 70, 71, 72, 107<br />

Franzetti Laura 108, 109, 110, 111<br />

Gandolfi Claudio 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211<br />

Genevini Pierluigi 190<br />

APPLICAZIONI IN<br />

ALTRI SETTORI<br />

241


Giorgi Anna 24, 25, 237<br />

Giovanelli Gabriella 73<br />

Greppi Mauro 212, 213<br />

Guglielmetti Simone 160<br />

Guidetti Riccardo 144, 145<br />

Hidalgo Alyssa 112, 113<br />

Iriti Marcello 26, 27<br />

Lavelli Vera 74<br />

Limonta Lidia 114<br />

Locatelli Daria Patrizia 115<br />

Lucisano Mara 75, 76, 116<br />

Mannino Saverio 77<br />

Marino Gallina Pietro 117<br />

Mariotti Manuela 78, 79, 118<br />

Mignani Ilaria 28<br />

Molinari Francesco 80, 191, 238, 239<br />

Mora Diego 81<br />

Nocito Fabio Francesco 29<br />

Ortuani Bianca 57, 214<br />

Pagani Ambrogina 82, 119, 120, 121<br />

Pagliarini Ella 122, 146, 147, 148<br />

Pellegrino Luisa 123, 124<br />

Piazza Laura 83, 125<br />

Piergiovanni Luciano 84, 85, 86, 87<br />

Pompei Carlo 126<br />

Porrini Marisa 149, 161, 162<br />

Provolo Giorgio 58, 192, 193, 215, 216, 217, 218, 219<br />

Quaroni Sergio 30<br />

Rapetti Luca 59<br />

Ricci Claudia 240<br />

Rollini Manuela 127<br />

Rossi Magherita 88, 89, 128, 129<br />

Rossini Laura 31, 32<br />

Sacchi Gian Attilio 33<br />

Sali Guido 60, 220<br />

Sandrucci Anna 130<br />

Sangiorgi Franco 61, 62, 150, 151<br />

Saracchi Marco 34<br />

Sardi Paola 35<br />

Scienza Attilio 36<br />

Simonetti Paolo 163, 164<br />

Spinardi Anna 37, 165<br />

Süss Luciano 131, 221<br />

Tamburini Alberto 222<br />

Tateo Fernando 90, 132, 133, 134, 135, 136<br />

Toccolini Alessandro 194, 195, 196, 197, 198<br />

Toschi Ivan 38<br />

Vecchio Angelo 137<br />

Vercesi Annamaria 39, 40, 41, 138<br />

Zocchi Graziano 42, 43, 44<br />

242<br />

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20133 Milano<br />

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