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formazione al dialogo<br />
Mons. Fitzgerald<br />
e <strong>il</strong> prof. Brunetto Salvarani<br />
(direttore di CEM Mondialità),<br />
moderatore<br />
della prima parte<br />
del Convegno.<br />
zioni di un testo in un altro dimostrano ciò che<br />
è considerato importante. Vanno considerati anche<br />
i documenti dei diversi dicasteri romani e<br />
quelli della Commissione Teologica Internazionale.<br />
Il libro a cura di Mons. Francesco Gioia,<br />
Dialogo Interreligioso nell’insegnamento ufficiale<br />
della Chiesa Cattolica dal Conc<strong>il</strong>io Vaticano<br />
II a Giovanni Paolo II, è di grande ut<strong>il</strong>ità<br />
come fonte per la maggior parte dei testi.<br />
L’incontro interreligioso, sia esso teorico o<br />
personale, presenta delle sfide per la fede cristiana.<br />
Possiamo pensare al Buddhismo, che<br />
generalmente non dà alcun posto a Dio e alla<br />
Credo che la riflessione ci aiuterà a<br />
purificare la nostra fede e ad<br />
apprezzare <strong>il</strong> dono meraviglioso che<br />
Dio fa di se stesso, specialmente nel<br />
mistero dell’incarnazione.<br />
creazione; all’Induismo, che rifiuta <strong>il</strong> carattere<br />
unico dell’incarnazione di Dio in Gesù Cristo;<br />
all’Islam, che assolutamente rifiuta la possib<strong>il</strong>ità<br />
dell’incarnazione. Credo che la riflessione ci<br />
aiuterà a purificare la nostra fede e ad apprezzare<br />
<strong>il</strong> dono meraviglioso che Dio fa di se stesso,<br />
specialmente nel mistero dell’incarnazione.<br />
Come dare una formazione in questo campo<br />
così complesso delle diverse identità religiose<br />
Si possono evidentemente proporre dei corsi<br />
sull’insegnamento del magistero ecclesiale.<br />
Credo però che <strong>il</strong> modo migliore di proseguire<br />
la riflessione teologica sia la ricerca personale.<br />
Gli studenti di teologia potrebbero scegliere dei<br />
temi che interessano <strong>il</strong> dialogo interreligioso<br />
per i loro elaborati scritti. In questo caso ci vorrebbero<br />
professori in grado di valutare <strong>il</strong> lavoro<br />
fatto e gli studenti dovrebbero disporre di biblioteche<br />
adeguate.<br />
IL SENSO DELLA CHIESA<br />
Mi pare importante insistere sul fatto che <strong>il</strong><br />
dialogo interreligioso fa parte integrante della<br />
missione evangelizzatrice della Chiesa (cfr.<br />
DM 13). Perciò abbiamo bisogno di esperti di<br />
dialogo interreligioso, anche se ciò comporta <strong>il</strong><br />
rischio di delegare ad essi da parte della Chiesa<br />
locale la responsab<strong>il</strong>ità del dialogo. Sarebbe bene<br />
disporre a livello diocesano o almeno a livello<br />
regionale/nazionale di una persona qualificata<br />
per guidare gli sforzi nel campo del dialogo.<br />
Meglio ancora avere un’equipe, specialmente<br />
nel caso di una società multireligiosa. La persona<br />
designata dovrebbe aver fatto degli studi appropriati<br />
e avere un’esperienza diretta di dialogo.<br />
I missionari possono essere chiamati ad un<br />
tale ruolo sia in missione, quando le Chiese locali<br />
non dispongono di persone disponib<strong>il</strong>i del<br />
luogo, sia nei loro paesi d’origine, dove la<br />
Chiesa locale li chiama a sfruttare la propria<br />
esperienza. Va comunque evitato <strong>il</strong> rischio di<br />
lasciare tutto all’esperto, senza un vero impegno<br />
da parte della Chiesa locale. La presenza di<br />
una persona, o meglio di un’equipe, che possa<br />
occuparsi dei seguaci d’altre religioni, può diventare<br />
un alibi. È quindi importante che<br />
l’esperto mantenga vivo <strong>il</strong> legame con la sua<br />
comunità di fede, per non agire da solo, anche<br />
quando la comunità sembra muoversi lentamente.<br />
Ci vuole molta pazienza per trascinare<br />
una comunità sulla via del dialogo. L’incaricato<br />
diocesano può essere richiesto di rappresentare<br />
<strong>il</strong> vescovo in diverse occasioni, ma dovrebbe<br />
sempre informarlo sulle sue attività.<br />
UN PROCESSO SENZA FINE<br />
La formazione per l’incontro interreligioso<br />
non è mai sufficiente. Una buona formazione iniziale<br />
permette ai missionari, per esempio, di lanciarsi<br />
nell’incontro con una certa dose di sicurezza,<br />
ma essi dovranno poi integrare la teoria con<br />
una conoscenza precisa della situazione concreta,<br />
perché le situazioni non sono mai né identiche né<br />
statiche. Si può dire che la formazione al dialogo<br />
è un processo senza fine. MICHAEL L. FITZGERALD<br />
18 Missione Oggi | agosto-settembre 2009