L'Agrotecnico Oggi gennaio 07 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici
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12 Gennaio 20<strong>07</strong><br />
PROFESSIONE AGROTECNICO<br />
dovesse innescarsi su una base tecnico<br />
pratica consolidata e che l’enologo<br />
dovesse essere l’evoluzione dell’enotecnico;<br />
ha analizzato quindi<br />
le due possibili soluzioni su cui discutere:<br />
- la prima, di confermare il corso<br />
sessennale (via certamente difficile),<br />
identificando però una spendibilità<br />
al titolo di studio conseguito e<br />
la possibilità di un canale preferenziale<br />
per accedere ai percorsi di<br />
laurea in viticoltura ed enologia<br />
che non sia l’attuale riconoscimento<br />
proforma dei crediti;<br />
- la seconda (più realizzabile), quella<br />
di sostenere il concetto di specializzazione<br />
post-diploma che permetta<br />
poi di accedere alla laurea<br />
senza riprendere ex-novo, ma<br />
vedendo riconosciuti i livelli di<br />
preparazione tecnico-scientifica<br />
già acquisiti;<br />
su questa logica allora perché non<br />
proporre un sistema per le scuole<br />
enologiche a tre segmenti con una<br />
qualifica di primo livello di cantiniere,<br />
seguita da un diploma professionale<br />
dopo due anni e da un<br />
anno post-diploma che porti al titolo<br />
di enotecnico.<br />
L’enotecnico potrà accedere la<br />
mondo del lavoro o alla laurea nelle<br />
facoltà di enologia e viticoltura<br />
vedendosi riconosciuti i crediti conseguiti<br />
nel percorso precedente.<br />
Martelli, dopo aver ricordato i dati<br />
dell’occupazione nel settore, ha concluso<br />
con un accorato appello affinché,<br />
vista l’accresciuta concorrenza<br />
nel settore, si potenzino invece di<br />
annullarle le attuali istituzioni che<br />
nella storia ultracentenaria hanno<br />
preparato tecnici che hanno conquistato<br />
il mondo.<br />
Il dibattito ha visto, in particolare,<br />
l’intervento dei Presidenti <strong>degli</strong><br />
Ordini professionali <strong>degli</strong><br />
<strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati,<br />
Roberto Orlandi e dei Periti<br />
Agrari, Andrea Bottaro, che hanno<br />
rinnovato il proprio impegno per la<br />
salvaguardia e il potenziamento<br />
<strong>degli</strong> Istituti tecnici e professionali<br />
agrari.<br />
Ha concluso il convegno il Direttore<br />
dell’Ufficio Scolastico Regionale del<br />
Veneto, la Dott.ssa Carmela<br />
Palumbo, che ha manifestato interesse<br />
per le proposte emerse, ribadendo<br />
l’impegno dell’amministrazione<br />
per il settore dell’agricoltura e<br />
dell’ambiente.<br />
A margine del convegno i dirigenti<br />
scolastici presenti hanno elaborato<br />
e sottoscritto un documento comune<br />
che sottolinea l’importanza dell’istruzione<br />
agraria per il nostro<br />
paese, richiede un ordinamento<br />
particolare ed unitario per il settore,<br />
data la specificità del processo formativo,<br />
ribadisce l’importanza dei<br />
corsi post-diploma e la necessità di<br />
salvaguardare e potenziare le attuali<br />
strutture <strong>degli</strong> istituti agrari affinché<br />
non siano vanificate esperienze<br />
e competenze talvolta più che centenarie.<br />
Il documento è stato inviato al<br />
Ministro dell’Istruzione, alle diverse<br />
forze politiche e alle organizzazioni<br />
professionali operanti nel settore<br />
dell’agricoltura e dell’istruzione.<br />
Fra gli altri, all’incontro ha partecipato<br />
il Prof. Vincenzo Gonnelli,<br />
Coordinatore della Consulta<br />
<strong>Nazionale</strong> dell’Istruzione Agraria.<br />
Prof. Franco Pivott<br />
Il tavolo dei relatori, il secondo da sinistra, il Prof. Franco Pivotti.