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L'Agrotecnico Oggi gennaio 07 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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46 Gennaio 20<strong>07</strong><br />

SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

« LO SVILUPPO<br />

SOSTENIBILE »<br />

La riflessione di un professionista del settore agro-ambientale<br />

In passato il rapporto fra l'Uomo e<br />

la Natura è stato vissuto come un<br />

continuo tentativo dell'uomo di<br />

dominarla in quanto veniva considerata<br />

come una minaccia; ora,<br />

invece, ci si è accorti che le attività<br />

dell'uomo sono una minaccia per la<br />

natura: infatti, si osservano fenomeni<br />

come la riduzione delle biodiversità,<br />

il consumo del suolo, i dissesti<br />

idrogeologici, le costruzioni abusive,<br />

gli incendi.<br />

Per tutte queste ragioni si sente la<br />

necessità di educare i giovani al<br />

rispetto delle questioni ambientali,<br />

fornendo loro conoscenze fisiche,<br />

chimiche, biologiche e geologiche.<br />

<strong>Oggi</strong>, si è arrivati alla conclusione<br />

che non può esistere nessun tipo di<br />

sviluppo umano, sociale ed economico,<br />

ove la base di quest’ultimo, e<br />

cioè la natura, venga irrazionalmente<br />

dilapidata.<br />

Ciò non significa che il rapporto<br />

dell'uomo nei confronti della natura<br />

debba essere di semplice contemplazione<br />

o di statica conservazione.<br />

La conservazione di un bene naturale<br />

infatti è tanto più corretta<br />

quanto più questo bene è usato; il<br />

problema sta nella correttezza di<br />

utilizzazione e gestione delle risorse,<br />

nel perseguire uno sviluppo sostenibile.<br />

Anche se non si può negare di<br />

assistere ad un incremento della<br />

consapevolezza dell'opinione pubblica<br />

circa questi problemi, non si<br />

può purtroppo segnalare una parallela<br />

e decisa azione concreta in<br />

merito da parte di governanti, politici,<br />

amministratori, pianificatori e<br />

cittadini. Consideriamo quale ruolo<br />

potremmo assumere: non quello di<br />

distruttori, ma di apportatori di<br />

vita, di custodi del mondo.<br />

Siamo in grado di trovare soluzioni<br />

ed interventi, le nostre capacità in<br />

campo genetico, ingegneristico ed<br />

ecologico ci permettono di lavorare<br />

con sistemi naturali e di trarre beneficio<br />

da essi, senza distruggerne l'integrità<br />

e le capacità di rinnovamento.<br />

Potremmo, insomma, attingere<br />

al reddito della biosfera senza intaccarne<br />

il capitale: salvaguardando le<br />

specie dall'estinzione, ripristinando<br />

la varietà dei paesaggi, rifertilizzando<br />

i suoli, riattivando il ciclo verde<br />

nelle terre aride, invertendo la tendenza<br />

del processo d'inquinamento<br />

negli oceani e nell'atmosfera, riciclando<br />

le scorie in modo utile,<br />

imbrigliando l'energia del sole, del<br />

vento e dell'acqua, e sfruttando la<br />

ricchezza genetica dell'evoluzione in<br />

modo da formare organismi che<br />

lavorino in società con noi, per ottenere<br />

nuovi raccolti, microbi, piante,<br />

medicinali e materiali o esattamente<br />

come abbiamo per tanto tempo<br />

controllato la popolazione di altre<br />

specie, potremmo controllare la<br />

nostra, mantenendola entro livelli<br />

sostenibili. L'educazione ai consumi,<br />

il controllo dei bisogni, la messa<br />

a punto dei comportamenti che permettono<br />

la convivenza tra utilizzazione<br />

e conservazione delle risorse<br />

costituiscano l'unica via da percorrere<br />

nella logica della sopravvivenza.<br />

Per attuare ciò sarebbe indispensabile<br />

un profondo cambiamento<br />

della nostra mentalità di uomini<br />

delle società industrializzate, che<br />

promuova lo sviluppo della creatività,<br />

dell'immaginazione, della previsione,<br />

dell'anticipazione, favorendo<br />

in tal modo la risoluzione dei problemi.<br />

Conoscere un po’ di più il nostro<br />

pianeta principalmente ci porta a<br />

contribuire all’affermazione del<br />

principio sociale dello Sviluppo<br />

Sostenibile, che soddisfi i bisogni del<br />

presente senza compromettere i<br />

fabbisogni delle generazioni future.<br />

In termini di equa distribuzione<br />

delle risorse, bisognerebbe limitando<br />

i danni con produzioni e lavorazioni<br />

poco pulite, avviando uno sviluppo<br />

ambientale, con una saggia<br />

gestione delle risorse, intese come<br />

materie prime che non devono<br />

giungere a un esaurimento a breve<br />

termine.<br />

Bisognerebbe poter offrire al maggior<br />

numero possibile di abitanti<br />

della terra offrire un livello di vita<br />

equo, basato sul concetto di equità<br />

sociale, come principio etico, economico<br />

e anche culturale.<br />

Sul piano culturale, bisognerebbe<br />

aiutare le culture ad adeguarsi ai<br />

modi di vita legati alla globalizzazione.<br />

Bisognerebbe salvaguardare la<br />

biodiversità, come stok di materiale<br />

genetico presente nelle diverse<br />

regioni della terra, per la difesa<br />

<strong>degli</strong> ambienti di particolare interesse.<br />

Cercando di portare avanti, da<br />

parte di tutti gli Stati membri l’accordo<br />

di programma della conferenza<br />

delle Nazioni Unite, tenutasi<br />

a Kioto, principalmente quello<br />

dell’Agenda 21.<br />

Per poter continuare ad utilizzare le<br />

risorse naturali, bisogna avere un<br />

alto senso di responsabilità nella<br />

conservazione dell’ambiente.<br />

Cercando di inculcare ai proprietari<br />

terrieri ed ai capitalisti, che il loro<br />

principio di produrre di più per guadagnare<br />

di più a lungo termine crea<br />

danni all’ambiente naturale.<br />

Occorre saper apprezzare ed utilizzare<br />

le varie risorse e conservare tale<br />

tesoro senza comprometterlo ne<br />

tanto meno alterarlo per le future<br />

generazioni.<br />

Purtroppo col passare <strong>degli</strong> anni il<br />

nostro habitat diviene sempre più<br />

debole, rischiando di essere minacciato<br />

da più parti.<br />

Agr. Dott. Giuseppe Mascar

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