14 Gennaio 20<strong>07</strong> PROFESSIONE AGROTECNICO Nella foto, a partire da sinistra, l’Agr. Domenico Collesano, Presidente del <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati di Palermo; l’On. Francesco Musotto, candidato agli esami di stato per essere abilitato alla professione di Agrotecnico, Presidente della Provincia di Palermo e il Dott. Salvatore Taranto, Direttore Regionale di Confagricoltura Sicilia, anch’egli candidato agli esami. Nella foto l’On. Marco Stradiotto durante i corsi preparatori a cui ha partecipato a Feltre (BL) con Gloria Dalla Corte.
Gennaio 20<strong>07</strong> 15 riappropriarmi di qualcosa che era mio di diritto” –afferma l’On. Stradiotto- “Ho sempre avuto una grande passione per la campagna e l’agricoltura. Ho il diploma di Agrotecnico e ho ritenuto professionalmente utile sostenere l’esame. Il mio operato in ambito agricolo è stato interrotto dall’attuale attività politica che svolgo, ma è mia intenzione, un giorno, tornare…per così dire…alle origini, a quella che è la mia reale passione: l’agricoltura”. Ma l’Onorevole come ha affrontato il temuto esame di stato “Beh, è stata una buona occasione per riprendere a studiare e per scrollarmi di dosso un po’ di quella ruggine che si era formata nel tempo non praticando più libri di testo e appunti! Un’ottima esperienza, molto interessante”. Continua Stradiotto: “Diciamo che nei temi ho avuto una certa fortuna, perché riguardavano argomenti a me molto vicini. Avendo lavorato e condotto l’azienda zootecnica ed orticola di mio padre alcuni argomenti li sentivo miei e non mi è stato difficile affrontarli”. Ma come vede la posizione dell’Agrotecnico oggi, professionalmente parlando “Credo che sia una professione capace di offrire numerose e buone opportunità lavorative spendibili in numerosi settori”. Sicuramente, la partecipazione di questi personaggi porta soddisfazione alla categoria <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, in quanto è la conferma che anche coloro che operano nei rami istituzionali del mondo agricolo (e non solo) guardano a questo ruolo ed alla professione di Agrotecnico come ad una posizione utile. E come ci ha spiegato anche l’On. Stradiotto, l’iscrizione all’Albo, previa relativa abilitazione alla professione tramite esame di stato, è di certo molto utile allo sviluppo professionale di ciascuno. « AGIRE IN GIUDIZIO PER RECUPERARE L’IRAP » Non solo per interesse, ma soprattutto perche’ e’ una battaglia di principio contro una amministrazione statale che ai professionisti applica tasse non dovute Come ogni altro libero professionista o come ogni altra impresa italiana, anche io pago l’IRAP; calcolata sul mio reddito anche se in realtà quella iniqua imposta non dovrei pagarla affatto, in quanto essa grava sulle attività organizzate, quelle cioè perlomeno con dipendenti ovvero con molti praticanti. Io invece opero come “semplice Agrotecnico”, non ho dipendenti, non ho collaboratori, non ho praticanti ed allo studio dedico una porzione, seppure importante, di casa mia. Dunque, secondo la Corte Costituzionale (che è il “giudice della leggi”) io non dovrei essere assoggettato ad IRAP in quanto l’unico capitale che impiego nel mio lavoro è la mia intelligenza (e qualche modesto bene strumentale). Già nel 2001, con la sentenza n. 156, la Corte Costituzionale aveva riconosciuto la carenza del presupposto dell’imposta nelle attività professionali svolte in assenza di elementi di organizzazione. Io scrivevo, scrivevo, ma niente. Nessun segno di vita. Così ho deciso di fare ricorso, alla Commissione Tributaria, ricorso vinto. La sentenza è pubblicata qui integralmente, perché contiene motivazioni utili a molti colleghi (<strong>Agrotecnici</strong> e non <strong>Agrotecnici</strong>) per eventualmente provare anche loro a chiedere il rimborso dell’IRAP, se non dovuta naturalmente: dopo la sentenza a me favorevole, l’Agenzia delle Entrate si è fatta (finalmente!) viva: ma solo per proporre ricorso in appello, alla Commissione Tributaria Regionale. Appello al quale intendo resistere, fino in fondo. Nel frattempo continuo regolarmente a pagare l’IRAP, a chiederne il rimborso, a proporre ricorso …… PROFESSIONE AGROTECNICO Antonella Falco Però, da bravo cittadino-contribuente, ho sempre pagato l’IRAP nei termini, ma ho poi sempre chiesto di vedermela restituita, secondo appunto quanto prescritto dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 165/2001. Naturalmente l’Agenzia delle Entrate, così pronta a reclamare quanto dovuto, lo è stata assai meno nel rispondermi anzi, per vero, non mi ha risposto affatto. ECCO COME CHIEDERE IL RIM- BORSO Per ottenere l’IRAP indietro i professionisti che operano in modo singolo e senza una stabile organizzazione di impresa debbono in ogni caso formulare una specifica istanza all’Agenzia delle Entrate, ad esempio come questa, ricordandosi che la richiesta di rimborso deve essere prodotta entro 48 mesi dal pagamento.