N.73 agosto (5,08Mb Pdf) - la Notizia
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Prima Messa solenne<br />
per don Matteo<br />
TU SEI SACERDOTE PER SEMPRE “Tu es sacerdos in æternum”. Così <strong>la</strong> Corale<br />
parrocchiale “Beata Vergine di Lourdes” ha intonato il canto finale del<strong>la</strong> prima<br />
solenne celebrazione eucaristica di don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani nel<strong>la</strong> sua Guidizzolo.<br />
Una cerimonia aperta dai canti del coro dei giovani<br />
(bellissime le voci soliste di Giulia Gallina e<br />
Davide Gandini) e dal saluto del sindaco Graziano<br />
Pelizzaro che ha ricordato <strong>la</strong> “scelta di vita” di<br />
questo “giovane figlio di Guidizzolo che ha accolto<br />
una chiamata speciale”. Era dal 1941 che il nostro<br />
paese non aveva un sacerdote; fu don Giuseppe<br />
Bosio infatti ad essere ordinato prete quell’anno.<br />
Per don Adriano Avanzi, parroco in questa parte<br />
del<strong>la</strong> pianura mantovana dal 1971, una giornata<br />
memorabile: un “suo” giovane diventato prete<br />
che celebra <strong>la</strong> prima S. Messa di fronte a tutta <strong>la</strong><br />
comunità. E <strong>la</strong> commozione del sacerdote che<br />
probabilmente ha immaginato a lungo questo<br />
giorno è evidentissima. Come quel<strong>la</strong> dei genitori<br />
di don Matteo, dei fratelli e di tutti i parenti; degli<br />
amici c<strong>la</strong>sse 1982 ai quali erano stati riservati<br />
alcuni banchi per essere anche fisicamente vicini<br />
al loro compagno di giochi del<strong>la</strong> prima infanzia. Ad<br />
accompagnare don Matteo nel<strong>la</strong> celebrazione<br />
eucaristica i sacerdoti che in questi anni si sono<br />
avvicendati nel<strong>la</strong> parrocchia di Guidizzolo. Diaconi<br />
o vicari qui prima ancora che nascesse, chi era<br />
presente al suo battesimo, chi lo ha seguito alle<br />
elementari e poi coloro che lo hanno accompagnato<br />
negli anni di seminario. Sull’altare anche il<br />
diacono fra Enrico, guidizzolese, ordinato recentemente.<br />
La festa è iniziata con l’ingresso dei sacerdoti<br />
in una chiesa che a fatica è riuscita a contenere<br />
tutte le persone e dall’Inno al<strong>la</strong> Gioia intonato<br />
dal<strong>la</strong> Banda musicale che ha anche accompagnato<br />
alcuni canti liturgici. All’omelia don Crivelli,<br />
prendendo spunto dalle letture del<strong>la</strong> domenica, ha<br />
ricordato a tutti, e a don Matteo, come <strong>la</strong> nostra<br />
vita debba essere un continuo rendimento di grazie<br />
a Dio per i molti doni ricevuti (e quello del<br />
sacerdozio è un dono partico<strong>la</strong>re) concludendo,<br />
con S. Paolo: “…non sono più io che vivo, ma è<br />
Cristo che vive in me”. Don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani è<br />
originario di Rebecco, frazione<br />
guidizzolese che tra<br />
’800 e ’900 ha dato al<strong>la</strong><br />
Chiesa quattro sacerdoti:<br />
don Angelo Gandini, parroco<br />
a Gabbiana, don Dante<br />
Scalori a Roverbel<strong>la</strong>, don<br />
Marcello Bellomi a Volongo<br />
e don Romolo Daeder a<br />
Rodigo, tutti sacerdoti del<strong>la</strong><br />
prima metà del ’900.<br />
Don Matteo al termine del<strong>la</strong><br />
Santa Messa ha ringraziato<br />
tutti coloro, dai familiari ai<br />
preti agli amici al<strong>la</strong> comunità,<br />
che gli sono stati vicini<br />
in questi anni e che poi si è<br />
intrattenuto con tutti sul<strong>la</strong><br />
piattaforma dove era in<br />
svolgimento <strong>la</strong> Festa<br />
dell’Oratorio.<br />
Sergio Desiderati<br />
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