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Prof. Guido Russo - Scope - Università degli Studi di Napoli Federico II

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AT&T per la rappresentazione <strong>di</strong> grafi (sia orientati che non orientati) in <strong>di</strong>versi<br />

formati a partire da una loro descrizione in un semplice linguaggio testuale, sviluppato<br />

appositamente. La rappresentazione testuale dei grafi si basa su un linguaggio molto<br />

semplice, il DOT[7], che utilizza una sintassi simile a quella del linguaggio C.<br />

Per comprendere meglio , in figura 17, riportiamo la descrizione testuale del grafo <strong>di</strong><br />

figura 16<br />

La rappresentazione testuale inizia con l’asserzione che il grafo descritto `e un grafo<br />

orientato (il prefisso “<strong>di</strong>” corrisponde a “<strong>di</strong>rect”) denominato “G”. Le istruzioni<br />

successive impostano alcuni parametri globali per il grafo quali la <strong>di</strong>mensione,<br />

l’orientamento, ecc.<br />

Le istruzioni che seguono alternano descrizioni <strong>di</strong> no<strong>di</strong> a descrizioni <strong>di</strong> archi . Le<br />

descrizioni <strong>di</strong> no<strong>di</strong> riportano il nome del nodo (utilizzato sia per referenziare il nodo<br />

nelle descrizioni <strong>degli</strong> archi sia come etichetta nella rappresentazione del grafo) e sue<br />

proprietà quali il tipo <strong>di</strong> nodo, il colore, ecc.<br />

Figura 16: grafo generato<br />

con Graphviz<br />

Pietro Neroni 566/2833 Pagina 36 <strong>di</strong> 117

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