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RECENSIONI&REPORTS recensione<br />

ossessione della visibil<strong>it</strong>à compiuta e perfetta, della leggibil<strong>it</strong>à<br />

assoluta dell’immagine come se si trattasse di parole (ma poi<br />

sarebbe da chiedere: le parole sono davvero così leggibili in<br />

maniera dettagliata) Lo storico dell’arte allora dovrebbe andare<br />

«al di là del principio di dettaglio» (p. 95) così come è<br />

necessario andare al di là del sintomo e cercare altrove il<br />

significato della malattia. Il luogo della ricerca di senso<br />

dell’opera d’arte non è la clinica di Charcot ma un vivarium<br />

ab<strong>it</strong>ato da fasmidi.<br />

Nel saggio I paradossi dell’essere da vedere Didi‐Huberman, forse<br />

non troppo sotterraneamente attratto dai platonismi di qualsiasi<br />

sorta, discute quello che gli sembra essere il problema<br />

fondamentale in Sant’Agostino, il fatto che «l’uomo tenda verso il<br />

visibile come tende verso il nulla» (p. 129) e che quest’uomo<br />

«potrà salvarsi solo se si distaccherà da questa diversione<br />

nell’essere – questa perversione –, attraverso un movimento di<br />

conversione che gli offrirà qualche possibil<strong>it</strong>à di rivolgersi<br />

all’essere» (p. 130). Ma questo movimento di conversione conduce a<br />

un paradosso. Se Dio è l’essere da vedere, da contemplare, la luce<br />

in quanto ciò che permette la visibil<strong>it</strong>à stessa, l’esistenza delle<br />

cose, ma se la visibil<strong>it</strong>à si ha attraverso gli occhi e ciò di cui<br />

si nutrono gli occhi e l’animo peccatore degli uomini non è altro<br />

che nulla, allora la visione, il guardare contiene in sé un<br />

paradosso ineludibile, che si può guardare veramente soltanto<br />

quando si è morti, quando la visibil<strong>it</strong>à stessa obbedirà a regole<br />

totalmente differenti e la visione non sarà altro che una metafora<br />

senza referente.<br />

Questo libro si legge allo stesso modo con facil<strong>it</strong>à e con<br />

difficoltà. Presuppone letture su più livelli e la stessa<br />

scr<strong>it</strong>tura, sempre sul filo tra saggistica e letteratura, mette<br />

alla prova il lettore. A tratti si rimane semplicemente<br />

suggestionati e affascinati da un grande prosatore moderno, il<br />

pensiero si lascia trascinare dalle immagini (di parole) perché le<br />

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