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dossier<br />

Intervista a<br />

Padre Fiorenzo Raffaini<br />

direttore di Videomission<br />

Tra<br />

Oltremare f<strong>il</strong>m<br />

Videomission<br />

e<br />

A CURA DI FEDERICO TAGLIAFERRI<br />

Negli ultimi anni la Chiesa ha fatto un notevole<br />

sforzo per adeguare <strong>il</strong> suo messaggio<br />

ai moderni mezzi di comunicazione di<br />

massa, in particolare nel campo degli audiovisivi<br />

e dei “new media”. A che punto siamo<br />

È passata molta acqua sotto i ponti da quando<br />

Papa Gregorio XVI con la Mirari vos, <strong>il</strong> 15<br />

agosto 1832, condannò la libertà di stampa, seguito<br />

in questo anche da Pio X nel 1906, con la<br />

Pieni l’animo. Solo più tardi Pio XII intuì la<br />

grande potenzialità del cinema, distinguendo<br />

tra mezzi e contenuti. Fu infine <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io Vaticano<br />

II ad affermare la libertà di stampa e d’informazione:<br />

“Appartiene dunque alla società<br />

umana <strong>il</strong> diritto all’informazione su quanto, secondo<br />

le rispettive condizioni, convenga alle<br />

persone, sia singole sia associate” (Inter mirifica,<br />

4 dicembre 1963).<br />

Credo che la distinzione tra mezzo e contenuto<br />

sia necessaria ancora oggi. Ogni mezzo in<br />

sé è neutro, si tratta di vedere come lo si vuole<br />

usare, dei contenuti che si vuole veicolare e delle<br />

finalità per raggiungere le quali si vuole veicolare<br />

tali contenuti. Se parlando di Chiesa s’intende<br />

la Santa Sede, ci sono state aperture notevoli<br />

sull’uso dei nuovi mezzi di comunicazione.<br />

Si è cercato di “strizzare l’occhio” ai giovani, di<br />

essere un poco cool, sostenendo ad esempio che<br />

<strong>il</strong> fenomeno di Facebook, “in fondo incarna<br />

un’utopia: quella di stare sempre vicini alle persone<br />

a cui teniamo in un modo o nell’altro, e di<br />

conoscerne altre che siano compatib<strong>il</strong>i con<br />

noi...”. La Conferenza episcopale italiana, invece,<br />

è più prudente: “Oggi, nell’era del così detto<br />

Web 2.0, la Chiesa è consapevole delle potenzialità,<br />

ma anche dei rischi di Internet”.<br />

Davanti al proprio computer, ciascuno rimane<br />

apparentemente in contatto col mondo, ma<br />

in realtà questo mondo rimane distante, non<br />

coinvolgente, asettico, e non “compromette” <strong>il</strong><br />

Padre Fiorenzo Raffaini<br />

in Colombia<br />

nel Parco del caffè (2001).<br />

Missione Oggi | maggio 2009 27

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