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SUONO n° 476

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Cut ‘n’ Mix<br />

M USICA | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE | FUMETTI<br />

suo primo maestro che lo spinse<br />

ad allargare la prospettiva sullo<br />

strumento, il concerto è subito<br />

decollato con le pertinenti escursioni<br />

in Brasile (temi di Hermeto<br />

Pascoal, Jobim ed Ivan Lins), un<br />

doppio tributo alla musa Edith<br />

Piaf (fra cui una straziante rilettura<br />

de L’Hymne a l’Amour),<br />

schegge immancabili dal repertorio<br />

di Astor Piazzolla, che di tutti i<br />

<br />

<br />

bell’omaggio alla prediletta Italia,<br />

dove la sua famiglia affonda le<br />

radici, con le note di una ruvida<br />

versione di Caruso del suo amico<br />

Lucio Dalla, spinta dagli accenti<br />

di Galliano in un fumoso locale<br />

di blues e whiskacci, piuttosto<br />

che lasciata luccicare secondo<br />

tradizione davanti al mare della<br />

penisola sorrentina. Solo una delle<br />

tante facce del suo multiforme<br />

talento. Neanche tanto in fondo.<br />

Il grande merito di Richard sta<br />

quindi nell’originalità che proviene<br />

da una ferrea conoscenza della<br />

tradizione. Ovvero nell’essere riuscito<br />

a sintetizzare tutte queste<br />

esperienze in una nuova musica,<br />

in cui il jazz e molto altro vengono<br />

lità<br />

sensibile e romantica. Invece<br />

nel cartellone di queste benedette<br />

arti assolutamente urgenti, curato<br />

dal Cams e dal Dipartimento di<br />

Studi Umanistici ed il patrocinio<br />

della Fondazione Carical, altri appuntamenti<br />

di spessore con Nap<br />

Sound, Lina Wertmüller, Giuseppe<br />

Battiston e Toni Servillo.<br />

Vittorio Pio<br />

LA STORIA CRIMINALE DI GRAND THEFT AUTO<br />

Il libro Wanted di David Kushner ci fa ripercorrere la storia della più controversa serie<br />

videoludica, dalla creazione della società che la produrrà, fino alle audizioni presso l’FBI per il<br />

presunto spaccio di materiale contenente violenza sessuale.<br />

Grand Theft Auto è una delle più controverse serie videoludiche.<br />

Il suo successo è cresciuto di pari passo con<br />

l’accusa di essere la causa diretta di violenze ed assassini<br />

commessi da giovani sotto il suo influsso psicologico. Ma,<br />

come si evince dal libro di David Kushner Wanted (sottotitolo:<br />

La storia criminale di Grand Theft Auto, Multiplayer.<br />

it Edizioni) - un reportage giornalistico che si legge come<br />

un romanzo poliziesco -, la causa degli strali legali e politici<br />

abbattutisi su GTA, più che nei giochi, è da cercare nella<br />

strategia adottata dalla società produttrice, la Rockstar.<br />

La Rockstar viene creata da Sam Houser per produrre giochi<br />

adottando il medesimo stile anticonformista che Rick<br />

Rubin aveva adottato per la Def Jam, etichetta di cui Sam<br />

era fan. Sam vuole produrre opere multimediali che possano<br />

competere, per tematiche e complessità, con le opere<br />

cinematografiche e arriva così la decisione di realizzare<br />

GTA: la simulazione delle imprese di<br />

un criminale dedito a rapine e omicidi.<br />

Nonostante le tematiche “forti” i<br />

primi due GTA (attualmente scaricabili<br />

gratuitamente dal sito ufficiale:<br />

www.rockstargames.com/classics)<br />

hanno una grafica isometrica priva<br />

della possibilità d’impressionare.<br />

Tutto cambia nel 2001 con GTA III che<br />

adotta una grafica 3D. Il free roaming<br />

disponibile per le strade di Liberty<br />

City, libera interpretazione di New<br />

York, lo rende un titolo unico e imperdibile.<br />

Da questo episodio GTA è<br />

diventato il gioco più sfruttato per i<br />

machinima, proprio per la completa<br />

libertà di movimento. Ma il poter<br />

rubare auto, investire passanti, uccidere<br />

persone, il tutto vedendo chiaramente il proprio<br />

personaggio e distinguendo le proprie vittime, fa infuriare<br />

i benpensanti. Tanto più che fin dal primo titolo Sam ha<br />

impostato il piano di marketing cercando di creare scalpore<br />

e scandalo per le tematiche adulte e violente. Tale<br />

campagna è utilizzata da politici ed avvocati - primo fra<br />

tutti Jack Thompson - per promuovere proposte di legge<br />

e azioni giudiziarie contro GTA e Rockstar. Ma il vero autogol<br />

è l’episodio Hot Coffee in GTA: San Andreas. Per questo,<br />

come per gli altri titoli della serie, è proprio Sam a spingere<br />

David Kushner<br />

per inserire elementi realistici, anche<br />

a sfondo sessuale, salvo poi dover<br />

oscurare il materiale per non rischiare<br />

che il gioco venga bollato come<br />

“solo per adulti” e non accettato<br />

dalle catene della grande distribuzione.<br />

L’episodio nascosto viene però<br />

scoperto e diffusa in rete una cheat<br />

perché tutti vi possano accedere.<br />

Proprio Hot Coffee trascina Sam di<br />

fronte all’FBI, dopo aver rotto il rapporto<br />

fino ad allora idilliaco instaurato<br />

coi modder, per la goffa accusa di essere stati loro a<br />

creare l’episodio incriminato. Nonostante queste difficoltà,<br />

Rockstar è riuscita a continuare il proprio cammino mentre<br />

le varie leggi emanate negli USA contro la diffusione di<br />

giochi come GTA non hanno retto ai ricorsi legati al Primo<br />

Emendamento. Ma, per quanto il libro di Kushner ci fornisca<br />

tutti i dati necessari per farci una nostra valutazione,<br />

forse non sarebbe stata male una riflessione sul fatto che<br />

la prima causa dei guai di Rockstar sia stata Rockstar stessa<br />

con la sua strategia di marketing. Francesco Mazzetta<br />

<strong>SUONO</strong> maggio 2013 137

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