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nazione firenze - Comune di Fiesole

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IL DECRETO IIA EFFETTI PERVERSI SIJL COMPARTO. SI STIMA UN CALO DI VOLUMI DI 11 MLD L'ANNO<br />

Il dl sui debiti Pa gela il factoring<br />

Nei pagamenti sarà data precedenza ai cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong>versi da quelli ceduti pro-soluto. Così adesso banche<br />

e società del settore non li comprano più. E potrebbero chiedere l'annullamento dei vecchi contratti<br />

DI STEFANIA PEVERARO<br />

I1 decreto varato in fretta e furia<br />

per sbloccare il pagamento dei<br />

debiti della Pubblica Amministrazione<br />

verso le imprese<br />

ha avuto un effetto perverso: si<br />

è infatti congelata l'attività <strong>di</strong><br />

cessione pro-soluto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti.<br />

L'art. 6, comma 1 del Decreto<br />

35 precisa che i pagamenti che<br />

verranno fatti dalla Pubblica<br />

Amministrazione alle aziende<br />

fornitrici saranno «effettuati<br />

dando priorità, ai fini del pagamento<br />

, ai cre<strong>di</strong>ti non oggetto <strong>di</strong><br />

cessione pro-soluto».<br />

La frase si è abbattuta come un<br />

macigno sui desk <strong>di</strong> banche e società<br />

<strong>di</strong> factoring, cioè sui soggetti<br />

che tipicamente acquistano<br />

pro-soluto questi cre<strong>di</strong>ti dalle<br />

imprese, togliendoli cioè definitivamente<br />

dai libri delle stesse<br />

imprese e accollandosi tutto il<br />

rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to dell'ente pubblico<br />

<strong>di</strong> turno . In soldoni , la norma<br />

<strong>di</strong>ce che le imprese cre<strong>di</strong>trici<br />

potranno essere pagate subito,<br />

mentre banche e società <strong>di</strong> factoring<br />

verranno dopo. Quando<br />

esattamente non si sa.<br />

Confindustria con le banche.<br />

Sorge quin<strong>di</strong> un grave problema,<br />

che è stato sottolineato dallo stesso<br />

<strong>di</strong>rettore generale <strong>di</strong> Confindustria,<br />

Marcella Panucci, nella<br />

sua au<strong>di</strong>zione in Parlamento lo<br />

scorso 16 aprile. Sui cre<strong>di</strong>ti prosoluto,<br />

la Panucci ha precisato<br />

che «non sono infatti definiti i<br />

tempi <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong> tali cre<strong>di</strong>ti<br />

e vi è incertezza sul fatto stesso<br />

che finiranno per essere pagati».<br />

Inoltre, ha continuato la Panucci,<br />

«pur comprendendo la finalità<br />

della <strong>di</strong>sposizione, si segnala che<br />

in caso <strong>di</strong> incertezza circa la possibilità<br />

e i termini <strong>di</strong> pagamento<br />

<strong>di</strong> tali cre<strong>di</strong>ti si rischierebbe <strong>di</strong><br />

bloccare, nel 2013, il mercato<br />

delle cessioni pro soluto, che è<br />

un canale importante <strong>di</strong> finanziamento<br />

delle imprese».<br />

Spiega a MF-Milano Finanza<br />

Gianluca Garbi, amministratore<br />

delegato <strong>di</strong> Banca Sistema, istituto<br />

specializzato nell'acquisto<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti delle imprese verso<br />

la Pubblica Amministrazione:<br />

«L' acquisto pro-soluto presuppone<br />

l'applicazione <strong>di</strong> un tasso<br />

<strong>di</strong> interesse implicito, moltiplicato<br />

per il tempo stimato d'incasso.<br />

Il che si traduce in uno<br />

sconto che viene applicato al<br />

valore nominale del cre<strong>di</strong>to nel<br />

momento in cui questo viene<br />

ceduto. Se il tempo <strong>di</strong> incasso<br />

è incerto , non è semplicemente<br />

possibile fare un prezzo. E per<br />

questo che quest' anno, e probabilmente<br />

anche l'anno prossimo,<br />

nessuna banca potrà acquistare<br />

pro-soluto un cre<strong>di</strong>to verso la<br />

Pubblica Amministrazione». E<br />

non stiamo parlando <strong>di</strong> pochi<br />

sol<strong>di</strong>. Garbi ricorda che «stando<br />

alla Banca d 'Italia ogni anno<br />

vengono ceduti cre<strong>di</strong>ti verso la<br />

Pa su base pro-soluto per 11<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> curo e questi cre<strong>di</strong>ti<br />

hanno una scadenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 12<br />

mesi. Visto che si parla <strong>di</strong> circa<br />

40 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> curo in due anni da<br />

ripagare alle imprese, il blocco<br />

del mercato pro-soluto per i due<br />

anni vale 22 miliar<strong>di</strong>, dei quali<br />

peraltro circa 20 sono relativi al<br />

settore sanità. Il Decreto stabilisce<br />

che sul totale dei 40 miliar<strong>di</strong>,<br />

15 siano destinati a rimborsare<br />

cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> aziende <strong>di</strong> questo settore.<br />

Ciò significa che il risultato<br />

netto dell ' applicazione <strong>di</strong> questa<br />

norma è che alle imprese della<br />

sanità arriveranno alla fine 7 miliar<strong>di</strong><br />

in meno».<br />

Ondata <strong>di</strong> cause in vista. Ma<br />

non è finita, perché, aggiunge<br />

Garbi, «il rischio è che banche e<br />

factor chiedano in massa 1' annullamento<br />

dei contratti <strong>di</strong> acquisto<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti pro-soluto, sulla base<br />

del fatto che i cre<strong>di</strong>ti acquisiti<br />

oggi hanno caratteristiche <strong>di</strong>verse<br />

da quelle che avevano al<br />

momento dell ' acquisto , per ragioni<br />

in<strong>di</strong>pendenti dal mercato.<br />

Si sono create due classi <strong>di</strong>verse<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti , come dopo un default,<br />

quando si passa alla fase <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

del debito. Questo<br />

Decreto, in pratica, <strong>di</strong>ce che la<br />

Pubblica Amministrazione italiana<br />

è andata in default». D' accordo<br />

su questa linea è Giampiero<br />

Oddone, amministratore delegato<br />

<strong>di</strong> Officine Cst, la società <strong>di</strong><br />

consulenza e gestione del cre<strong>di</strong>to,<br />

partecipata al 20,5% da Eidos<br />

Partners e controllata per il resto<br />

dai manager, con in prima linea<br />

lo stesso Oddone. Secondo l'ad<br />

<strong>di</strong> Officine Cst, «questa norma<br />

nega la parità <strong>di</strong> trattamento<br />

dei cre<strong>di</strong>tori. Se il decreto fosse<br />

convertito in legge, io credo<br />

che ci sarebbero gli estremi per<br />

<strong>di</strong>chiararne l'incostituzionalità.<br />

E nel frattempo banche e factor<br />

potrebbero cercare <strong>di</strong> ottenere<br />

l'annullamento dei rispettivi<br />

contratti d'acquisto dei cre<strong>di</strong>ti».<br />

Non solo. Aggiunge Oddone:<br />

«La <strong>di</strong>stinzione tra cre<strong>di</strong>ti avviene<br />

anche a un altro livello, perché<br />

il decreto 35 non riguarda i<br />

cre<strong>di</strong>ti verso enti pubblici che nel<br />

frattempo siano stati ristrutturati<br />

o siano stati oggetto <strong>di</strong> accor<strong>di</strong><br />

con le imprese cre<strong>di</strong>trici. In quel<br />

caso la postergazione dei cre<strong>di</strong>ti<br />

pro-soluto non vale».<br />

Detto questo, il punto cruciale<br />

resta l'incertezza per il futuro.<br />

«La norma è retroattiva, perché<br />

si applica a cre<strong>di</strong>ti che sono già<br />

stati acquisiti da banche e factor.<br />

Ma fa insorgere il ragionevole<br />

dubbio che i suoi effetti possano<br />

essere estesi anche ai nuovi<br />

acquisti pro-soluto», precisa<br />

ancora Oddone.<br />

Ciliegina sulla torta. Oltretutto,<br />

non è certo che tutti i<br />

40 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti possano<br />

essere rimborsati in due anni,<br />

non perché non ci siano i sol<strong>di</strong>,<br />

ma perché le procedure stu<strong>di</strong>ate<br />

per reclamare i rimborsi sono<br />

inadeguate. Il decreto stabilisce<br />

tempi molto stretti per comunicare<br />

al ministero l'esistenza<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti e farseli certificare.<br />

In particolare, la comunicazione<br />

deve essere fatta entro<br />

il 29 aprile, mentre entro il<br />

30 dello stesso mese ciascun<br />

ente pubblico debitore deve<br />

comunicare alla Ragioneria<br />

generale <strong>di</strong> quanto ha bisogno<br />

per rimborsare quanto dovuto<br />

alle imprese. Il problema, però,<br />

è che ancora a pochi giorni<br />

dalla scadenza dei termini non<br />

è chiaro se le fatture debbano<br />

essere imputate manualmente<br />

nel sistema elettronico ministeriale<br />

per la certificazione dei<br />

cre<strong>di</strong>ti o se ci sia un sistema per<br />

caricarle automaticamente. «Si<br />

stima che lo stock <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti <strong>di</strong><br />

cui parliamo sia <strong>di</strong> 90 miliar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuiti su circa 60 milioni <strong>di</strong><br />

fatture. Con un tempo <strong>di</strong> inserimento<br />

per singola fattura <strong>di</strong><br />

un minuto, per inserirle tutte<br />

manualmente ci vorrebbero<br />

521 anni-uomo. E le varie amministrazioni<br />

le dovrebbero poi<br />

controllare a loro volta una per<br />

una», <strong>di</strong>ce Garbi, pre<strong>di</strong>cendo<br />

che «gli enti pubblici meno efficienti<br />

non riusciranno a chiedere<br />

in tempo i sol<strong>di</strong> necessari<br />

al rimborso». (riproduzione<br />

riservata)<br />

Enti locali Pagina 63

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