SVILUPPO SOSTENIBILE SULLA QUALITA' DELLA VITA ... - Falcri
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La seconda parte: “Principi di progettazione” è trattata nel draft finale di ISO 10075-<br />
2 del 1996 con lo scopo di enfatizzare il contributo dell’ergonomia per evitare o<br />
ridurre il carico di lavoro mentale sia attraverso un controllo qualitativo del compito,<br />
dell’attrezzatura, dell’ambiente e dell’organizzazione, sia regolando la durata<br />
dell’esposizione. Si parla, quindi, di principi ergonomicamente corretti da applicare<br />
nelle differenti fasi del processo e soluzione progettuale, per influenzare:<br />
a) l’intensità del carico di lavoro correlato a:<br />
qualità del compito e/o dell’attività<br />
qualità dell’attrezzatura tecnica<br />
qualità dell’ambiente di lavoro<br />
qualità dell’organizzazione<br />
b) la durata dell’esposizione temporale del lavoro rispetto:<br />
al livello dell’organizzazione temporale del lavoro.<br />
ISO 10075-2 propone, inoltre, delle linee guida per valutare la situazione a rischio di<br />
fatica mentale ed indica le azioni necessarie per prevenirla e ridurla.<br />
ISO 10075-1 ha sottolineato che la monotonia lavorativa insorge soprattutto quando<br />
una mansione, protratta nel tempo, presuppone un campo d’azione ristretto, un<br />
impiego cognitivo medio - alto, ripetitività e condizioni ambientali troppo uniformi.<br />
Compiti ben progettati sin dall’inizio non dovrebbero presentare queste caratteristiche<br />
ma, se il problema va risolto strada facendo, le linee guida contenute in ISO 10075-2<br />
propongono l’automatizzazione delle funzioni più ripetitive ed elencano una serie di<br />
condizioni da rispettare. Nel caso in cui non sia possibile svolgere mansioni<br />
diversificate l’operatore dovrà essere messo nelle condizioni di percepire il progresso<br />
raggiunto dal sistema anche attraverso il contributo della sua prestazione.<br />
ISO 10075-3 è una bozza di International Standard proposta dai Giapponesi nel 1995.<br />
Viene ancora considerata un’estensione di ISO 6385/1981, in quanto l’applicazione<br />
dei principi ergonomici nella progettazione dei sistemi di lavoro si riferiscono a tutte<br />
le variabili d’interesse, ed un’integrazione di ISO 10075-1 e ISO 10075-2 che hanno<br />
trattato nello specifico il problema del carico di lavoro mentale. Lo scopo è quello di<br />
fornire una guida alla scelta delle misure più appropriate per valutare questa variabile<br />
sia attraverso lo studio di comportamenti e reazioni indotti in laboratorio, sia in<br />
situazioni lavorative reali.<br />
L’idea di fondo è quella di utilizzare:<br />
‣ l’analisi del compito per valutare l’eventuale stress mentale;<br />
‣ le misure soggettive, comportamentali, fisiologiche e biochimiche<br />
per avere indicazioni sul grado di strain mentale.<br />
Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />
Email: DanieleGulla@Cariparma.it