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S&F_n. 4_2010<br />
prestazioni non è semplice: riprodurre l’animalità dell’uomo<br />
significa comprendere che esso è in prima istanza “incarnato” e<br />
situato, significa dare conto di quel corpo che probabilmente (per<br />
tornare alle lacune della filosofia) costituisce il grande rimosso<br />
della tradizione metafisica occidentale. Il cervello infatti «non<br />
interagisce soltanto con l’ambiente esterno […] ma anche con<br />
quello che sta dentro il corpo, e il comportamento, specialmente<br />
nelle sue componenti dinamiche, motivazionali, emotive, più che in<br />
quelle strettamente cognitive, dipende dalle interazioni del<br />
cervello con gli organi e i sistemi interni del corpo» (p. 22) La<br />
robotica morfologica allora sembra fare grandi passi in questa<br />
direzione: «In futuro i robot verranno costruiti non soltanto con<br />
i pochi tipi di materiali rigidi, inerti, con cui sono costruiti<br />
oggi, ma anche con i materiali morbidi, flessibili, dalla forma<br />
modificabile, che vengono fuori dalla ricerca avanzata in chimica,<br />
in biologia e nelle nanotecnologie» (p. 21). La robotica mentale<br />
studia invece la razionalità di questo animale, il logos, la<br />
complessità di un cervello «capace di alimentarsi da solo […] di<br />
avere esperienze auto‐generate al suo stesso interno […] immagini<br />
mentali, ricordi, pensieri, sogni allucinazioni» (pp. 22‐23). La<br />
socialità e la politicità dell’animale uomo è appannaggio della<br />
robotica sociale, sebbene la socialità simulata dai robot sia<br />
ancora estremamente elementare, più da insetti che da esseri<br />
umani. La robotica culturale studia le modalità di trasmissione<br />
del comportamento umano.<br />
La nuova scienza della mente intende inoltre, attraverso i suoi<br />
artefatti, provare a superare le barriere disciplinari, che fanno<br />
dei diversi settori conoscitivi dei ristretti recinti impermeabili<br />
agli altri saperi e che tendono a irretire la fluidità e<br />
dinamicità del reale entro le maglie anguste di categorie<br />
gnoseologiche specifiche, che scindono artificialmente (è il caso<br />
di dire) l’integrità dell’umano. Uno dei problemi gravi secondo<br />
Parisi è in particolare la netta separazione tra scienze della<br />
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