Uomini e famiglie - COFACE
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Le campagne finalizzate a sensibilizzare i datori di lavoro ed i lavoratori di sesso maschile<br />
(ma anche femminile) rispetto all’importanza della presenza dei padri per i figli, a partire dal<br />
momento della nascita, si sono rivelate molto utili. Dovrebbero inoltre permettere di informare i<br />
lavoratori sul loro diritto inalienabile a (re)integrare il focolare domestico per occuparsi dei<br />
bambini ( o di qualsiasi altro membro della famiglia non indipendente), senza che ciò possa<br />
in alcun caso pregiudicare né la loro carriera, né la sicurezza o la stabilità del loro impiego<br />
all’interno dell’azienda, in conformità con la Risoluzione del Consiglio e deie ministri per l’impiego<br />
e degli affari sociali del 29 giugno 2000 relativa al congedo di paternità. Il conferimento di un<br />
marchio di qualità o di un premio alle imprese che favoriscono l’utilizzo dei congedi<br />
parentali e familiari da parte degli uomini dovrebbe essere incoraggiato.<br />
L’incomprensione o l’ostilità della famiglia, degli amici o dei conoscenti rappresentano<br />
anch’esse un freno non trascurabile all’utilizzo dei congedi parentali e familiari da parte degli<br />
uomini. Delle campagne di informazione destinate al grande pubblico, portatrici dello stesso<br />
messaggio di quelle destinate alle imprese, completerebbero in maniera utile il dispositivo<br />
indispensabile all’evoluzione delle mentalità. I differenti media, ed in particolare la televisione o<br />
internet, dovrebbero essere mobilitati al fine di garantire la massima diffusione a tali campagne. Al<br />
fine di diffondere al meglio il messaggio, queste ultime potrebbero essere eventualmente<br />
accompagnate da campagne pubblicitarie, sotto forma di comunicati di interesse generale ad<br />
esempio.<br />
La scarsa conoscenza dei loro diritti appare un elemento significativo dell’utilizzo poco frequente<br />
dei congedi parentali e familiari da parte degli uomini, e in senso più ampio da parte dei lavoratori.<br />
I poteri pubblici dovrebbero creare strutture di informazione, sia all’interno delle imprese stesse<br />
che a livello locale, al fine di informare i lavoratori in merito ai diritti di cui godono ed alle eventuali<br />
conseguenze dell’esercizio di tali diritti sui loro diritti sociali, in generale, e sul loro diritto alla<br />
pensione in particolare. Le pianificazioni degli orari di lavoro o della carriera, soprattutto se si<br />
inseriscono al di fuori o vanno al di là delle pianificazioni previste per motivi familiari, possono<br />
riservare, in questo ambito, delle brutte sorprese ai lavoratori poco informati.<br />
3.6. Organizzazione del<br />
tempo<br />
Il coordinamento dei tempi della vita, sia pubblici che privati, fa parte delle funzioni collettive<br />
attribuite alla famiglia a partire dalla separazione delle sfere di vita pubblica e private. Il compito del<br />
coordinamento dei diversi tempi della vita dei membri della famiglia appartiene all’ambito<br />
tradizionalmente riservato alle donne. Dagli anni 60-70, la loro partecipazione alla vita<br />
professionale, in costante aumento, impedisce loro di adempiere in maniera efficace a tale<br />
funzione.<br />
- Uffici del tempo<br />
- Servizio di coordinamento dei tempi<br />
Sarebbe opportuno promuovere la creazione di uffici del tempo, la cui missione è coordinare il<br />
tempo privato ed il tempo pubblico, come quelli che esistono in alcune città, soprattutto in Italia<br />
ed in Francia.<br />
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