Osservazioni - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Latina
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ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LATINA<br />
Piazza A. Celli n.3 – 04100 <strong>Latina</strong><br />
Tel. 0773/694208 – Fax 0773/662628 – posta@or<strong>di</strong>neingegnerilatina.it – www.or<strong>di</strong>neingegnerilatina.it<br />
On.le Sig. SINDACO<br />
Comune Sezze<br />
Residenza Municipale<br />
Prot. n.272 Via Diaz, 1<br />
<strong>Latina</strong>, 13/06/2012<br />
04018 SEZZE (LT)<br />
OSSERVAZIONI<br />
dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>degli</strong> <strong>Ingegneri</strong> <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Latina</strong> sul “Nuovo Piano Regolatore Generale <strong>della</strong><br />
Città <strong>di</strong> Sezze denominato Piano Urbanistico Comunale Generale (P.U.G.C.)” adottato ai sensi<br />
dell’art.33, comma 2 <strong>della</strong> Legge Regionale 22.12.1999, n.38 e s.m.i. con Deliberazione del Consiglio<br />
Comunale (D.C.C.) n.18/2012,<br />
ex artt.9 L.U. n.1150/1942 e 33, comma 3, L.R. 38/1999.<br />
Premessa<br />
Le seguenti <strong>Osservazioni</strong> dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>degli</strong> <strong>Ingegneri</strong> <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Latina</strong> costituiscono una forma<br />
doverosa <strong>di</strong> collaborazione propositiva con gli Enti istituzionali nel quadro <strong>di</strong> una iniziativa sempre più<br />
aperta <strong>della</strong> categoria alle problematiche sociologiche, culturali e tecniche del territorio <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong>.<br />
A tal fine si propongono le seguenti osservazioni al P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze.<br />
Osservazione n.1<br />
sui parametri <strong>di</strong>mensionali posti a fondamento del P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze<br />
a. La “Relazione descrittiva” del P.U.G.C., allegato A, riferisce la consistenza anagrafica <strong>della</strong><br />
popolazione residente nel Comune <strong>di</strong> Sezze, nell’anno 2010, <strong>di</strong> abitanti 24.546; il tasso <strong>di</strong> incremento me<strong>di</strong>o<br />
nel periodo 1981-2010 pari allo 0,81%; il tasso <strong>di</strong> incremento me<strong>di</strong>o nel periodo 2001-2010 pari all’1,27%,<br />
“che sale all’1,42% nell’ultimo quinquennio”, periodo considerato nel P.U.G.C. 2006-2010, “che determina<br />
al 2020 un aumento <strong>di</strong> popolazione pari a 3.395 abitanti con un incremento ponderato me<strong>di</strong>o annuo pari allo<br />
1,30% …” (v. Relazione al P.U.G.C., allegato A, pag.27, prg.1.2, Calcolo del fabbisogno residenziale 2010-<br />
2020).<br />
Si evince così che il progetto del P.U.G.C. si riferisce all’orizzonte temporale del 2020, anche se non è mai<br />
precisato esplicitamente.<br />
Posto che l’incremento demografico comunale suddetto è stato certamente determinato in misura<br />
significativa dalla <strong>di</strong>sponibilità nel centro abitato e nel centro storico <strong>di</strong> alloggi a prezzo basso, che hanno<br />
evitato pure in positivo, un trend <strong>di</strong> abbandono del centro tra<strong>di</strong>zionale, offrendo così una sistemazione<br />
1
esidenziale all’immigrazione U.E. ed extra U.E., il tasso <strong>di</strong> incremento demografico futuro, sia pure ridotto<br />
nel P.U.G.C. dall’attuale 1,42% all’1,30%, non sembra correlato ad una analisi del fenomeno immigratorio<br />
presumibilmente decrescente negli anni ’10 per molte evidenti ragioni: esaurimento dei flussi immigratori<br />
per il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione incombente, ritorno <strong>degli</strong> originari residenti nel centro storico e nelle loro<br />
abitazioni d’antan anche per un auspicabile processo <strong>di</strong> valorizzazione e <strong>di</strong> riqualificazione e<strong>di</strong>lizia e<br />
urbanistica, riduzione graduale <strong>della</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi abitabili liberi nel centro storico e simili.<br />
Si conclude sul punto rilevando in merito l’eccessività <strong>della</strong> stima <strong>di</strong> incremento demografico e<br />
comunque la sua genericità.<br />
b. Non sembra ammissibile sommare la proiezione <strong>di</strong> incremento del carico urbanistico dei nuovi<br />
abitanti residenti fino al 2020 (3.395 ab.) con l’analogo “incremento dei nuclei familiari nel prossimo<br />
decennio” … “1.423 famiglie, con una componente me<strong>di</strong>a prevista <strong>di</strong> 2,70 persone per nucleo familiare”<br />
(3.842 ab.).<br />
Trattasi <strong>di</strong> errore <strong>di</strong> valutazione avendo così considerato ogni abitante prima ex se e poi una seconda<br />
volta come componente <strong>di</strong> un nucleo familiare.<br />
Si evince per questa seconda ragione l’eccessività <strong>della</strong> stima <strong>di</strong> incremento demografico e quin<strong>di</strong> <strong>della</strong><br />
previsione volumetrica aggiuntiva.<br />
c. Si prende atto delle esigenze in<strong>di</strong>cate nel P.U.G.C. <strong>di</strong> “eliminazione coabitazione” e <strong>di</strong> una<br />
maggiorazione del 15% <strong>di</strong> ricettività residenziale turistica.<br />
La prima esigenza comporta nuovi alloggi per 28 abitanti (stima del P.U.G.C.) da aggiungersi ai nuovi<br />
residenti al 2020 (3.395 ab.) e quin<strong>di</strong> complessivamente 3.423 ab., oltre alla maggiorazione per esigenze<br />
turistiche, in totale 3.423 x 1,15 = 3.936 ab.<br />
Diversamente il P.U.G.C. assume come nuovi abitanti al 2020 un totale <strong>di</strong> 8.355 abitanti perché considera<br />
ogni abitante prima ex se e poi come componente <strong>di</strong> un nucleo familiare, così determinando una eccessiva<br />
stima <strong>di</strong> incremento demografico e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione volumetrica aggiuntiva.<br />
d. Il P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze attribuisce “una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 120 mc ad abitante teorico” per ricavare il<br />
fabbisogno “relativo al solo aumento demografico”.<br />
Si richiama al riguardo il D.L. 2 Aprile 1968, n.1444 “Limiti inderogabili <strong>di</strong> densità e<strong>di</strong>lizia … e rapporti<br />
massimi tra spazi destinati agli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e produttivi e spazi pubblici … da osservare ai fini<br />
<strong>della</strong> formazione dei nuovi strumenti urbanistici o <strong>della</strong> revisione <strong>di</strong> quelli esistenti ai sensi dell’art.17 <strong>della</strong><br />
L. 765/1967”, art.3, c.3: “ai fini dell’osservanza dei rapporti suin<strong>di</strong>cati (standard per aree pubbliche o <strong>di</strong><br />
servizio pubblico) nella formazione <strong>degli</strong> strumenti urbanistici, si assume che, salvo <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mostrazione<br />
ad ogni abitante inse<strong>di</strong>ato o da inse<strong>di</strong>are corrispondano me<strong>di</strong>amente 25 mq <strong>di</strong> superficie lorda abitabile (pari<br />
a circa 80 mc vuoto per pieno), eventualmente maggiorati <strong>di</strong> una quota non superiore a 5 mq (pari a circa 20<br />
mc vuoto per pieno) per le destinazioni non specificatamente residenziali ma strettamente connesse con le<br />
residenze (negozi <strong>di</strong> prima necessità, servizi collettivi per le abitazioni, stu<strong>di</strong> professionali etc)”.<br />
Il parametro assunto <strong>di</strong> 120 mc per abitante è quin<strong>di</strong> in eccesso rispetto alle in<strong>di</strong>cazioni del D.L. n.1444/1968<br />
richiamato e <strong>di</strong> ciò non viene resa alcuna “<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mostrazione”.<br />
2
Né il parametro sovrabbondante assunto (120 mc/ab) è riferito ad una inclusione <strong>di</strong> destinazioni “non<br />
specificatamente residenziali ma strettamente connesse” per cui il confronto deve riferirsi al parametro<br />
normativo (D.L. 1444/1968) <strong>di</strong> 80 mc/ab, evidenziandosi una maggiorazione ingiustificata <strong>di</strong> un eccesso<br />
del 50% da 80 a 120 mc/ab.<br />
Emerge un terzo rilievo <strong>di</strong> ampliamento <strong>della</strong> previsione <strong>di</strong> incremento volumetrico oltre l’eccessivo<br />
incremento demografico stimato (lettera a <strong>della</strong> presente osservazione, la considerazione duplicata <strong>di</strong> ogni<br />
abitante ex se e come componente <strong>di</strong> nucleo familiare (lettere b e c <strong>della</strong> presente osservazione).<br />
e. Il P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze, Relazione descrittiva, paragrafo 4, Dimensionamento del Piano, alinea 1.2,<br />
lettera d), pag.28 definisce un “coefficiente <strong>di</strong> occupazione dei vani”: numero <strong>di</strong> stanze occupate <strong>di</strong>viso il<br />
numero dei residenti che “assume … pari a 2,65” fino al 2020 (orizzonte <strong>di</strong> stima del Piano).<br />
Tale parametro non appare convalidato da una indagine inerente e appare comunque irrealistico.<br />
Lo stesso elaborato <strong>di</strong> P.U.G.C. succitato assume “un totale <strong>di</strong> 8.355 nuovi residenti teorici complessivi” al<br />
2020.<br />
E’ stata <strong>di</strong>mostrata alle precedenti lettere a, b, c, <strong>di</strong> questa osservazione la ridondanza <strong>di</strong> tale assunto,<br />
ritenendolo invece non superiore a 3.936 abitanti. Tuttavia nel P.U.G.C. si procede secondo tale stima (8.355<br />
ab al 2020), si moltiplica per il parametro <strong>di</strong> 120 mc/ab, qui giu<strong>di</strong>cato pur esso eccessivo (v. lett d), e si<br />
ottiene la previsione volumetrica <strong>di</strong> ampliamento al 2020 pari a 8.355 x 120 = mc 1.002.600<br />
(metricubiunmilioneduemilaseicento).<br />
Il numero delle stanze dei nuovi abitanti, secondo il progetto <strong>di</strong> P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze, risulterebbe : 8.355 x<br />
2,65 = 22.140.<br />
Quin<strong>di</strong> apo<strong>di</strong>tticamente il P.U.G.C. conclude “… attribuendo una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 90 mc per ogni stanza si<br />
ricava un fabbisogno relativo all’e<strong>di</strong>lizia residenziale pari a circa 1.992.000 mc derivante<br />
approssimativamente dal prodotto 22.140 x 90 = 1.992.600.<br />
Questa previsione <strong>di</strong> nuova volumetria residenziale (mc 1.992.000), dedotta dal numero <strong>di</strong> nuove stanze<br />
presunto, è sproporzionato per eccesso essendo tale sia il numero dei nuovi residenti (8.355 ab); sia il<br />
numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> stanze occupate da ogni nuovo residente (coefficiente <strong>di</strong> occupazione pari a 2,65 vani/ab);<br />
sia il volume attribuito ad ogni stanza 90 mc/vano.<br />
Tuttavia questa previsione (mc 1.992.000), emergente dal numero delle nuove stanze, è molto <strong>di</strong>versa e<br />
incongruente anche con la <strong>di</strong>chiarata previsione volumetrica <strong>di</strong> ampliamento al 2020 pari a 8.355 ab x<br />
120 mc/ab = mc 1.002.600; è evidente la contrad<strong>di</strong>ttorietà.<br />
Peraltro nei successivi paragrafi <strong>della</strong> Relazione, 1.3 - I caratteri <strong>di</strong>mensionali e <strong>di</strong>stributivi del P.U.G.C., e<br />
1.4 - I caratteri <strong>di</strong>mensionali e <strong>di</strong>stributivi del P.U.G.C. nel dettaglio, così si riassume la “potenzialità<br />
e<strong>di</strong>ficatoria a carattere residenziale”:<br />
A) Zone C1, C2, C3 residenziali <strong>di</strong> espansione urbana, superficie territoriale mq 1.135.745, nuova<br />
volumetria prevista mc 618.638, [in<strong>di</strong>ce territoriale 0,54 mc/mq];<br />
B) Zona agricola E2, superficie territoriale mq 2.075.650, nuova volumetria prevista dal P.U.G.C. mc<br />
103.783, [in<strong>di</strong>ce territoriale mc/mq 0,05];<br />
3
C) Zone ammesse all’intervento <strong>di</strong>retto AUC, B1, B2, B3, B4, ovvero “zone <strong>di</strong> recupero” superficie<br />
territoriale mq 2.266.766, nuova volumetria prevista dal P.U.G.C. mc 558.487, [in<strong>di</strong>ce territoriale mc/mq<br />
0,25].<br />
Complessivamente le potenzialità previste <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione risultano A + B + C = mc 618.638 +<br />
103.783 + 558.487 = mc 1.280.908.<br />
Contrad<strong>di</strong>ttoriamente il P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze prevede:<br />
− una previsione volumetrica <strong>di</strong> ampliamento al 2020, sulla base dei nuovi abitanti previsti (ab 8.355)<br />
<strong>di</strong> mc 1.002.600;<br />
− una <strong>di</strong>versa previsione volumetrica <strong>di</strong> ampliamento al 2020 sulla base delle nuove stanze richieste dai<br />
nuovi abitanti previsti (stanze n.22.140) <strong>di</strong> mc 1.992.600;<br />
− una potenzialità <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione secondo “le previsioni <strong>di</strong> piano” <strong>di</strong> mc 1.280.908.<br />
I tre dati dovrebbero coincidere e comunque per la loro <strong>di</strong>versità sono incongruenti e inammissibili.<br />
Osservazione n.2<br />
sul <strong>di</strong>mensionamento delle aree pubbliche e <strong>di</strong> interesse pubblico<br />
ex D.L. n.1444/1968 nel P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze<br />
La verifica viene eseguita sulla base del “Riepilogo tabellare alla pagina 31 e seguenti <strong>della</strong> “Relazione<br />
descrittiva” del P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze.<br />
“Per gli inse<strong>di</strong>amenti residenziali, i rapporti massimi <strong>di</strong> cui all’art.17 – penultimo comma – <strong>della</strong> legge n.765<br />
sono fissati in misura tale da assicurare per ogni abitante – inse<strong>di</strong>ato o da inse<strong>di</strong>are – la dotazione minima,<br />
inderogabile, <strong>di</strong> mq 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio<br />
…”.<br />
“Tale quantità complessiva va ripartita” come precisato all’art.3, c.2, D.I. 1444/1968 e, per quanto <strong>di</strong> seguito<br />
dedotto,<br />
“mq 4,50 <strong>di</strong> aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo”: sono escluse le scuole <strong>di</strong><br />
istruzione secondaria;<br />
“ mq 9 <strong>di</strong> aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili …”.<br />
La popolazione residente al 2010 viene <strong>di</strong>chiarata nel P.U.G.C. <strong>di</strong> ab 24.546 e la proiezione al 2020,<br />
orizzonte temporale <strong>di</strong> riferimento, è una crescita <strong>di</strong> ab 8.355 per un totale <strong>di</strong> ab 32.901.<br />
La tabella IB del “Riepilogo tabellare” <strong>della</strong> Relazione al P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze accorpa indebitamente le aree<br />
per l’istruzione <strong>di</strong> base e secondaria.<br />
In vero la norma richiamata (art.3, c.2, D.L. 1444/1968) stabilisce lo standard minimo <strong>di</strong> 4,5 mq/ab per aree<br />
per l’istruzione comprendenti solo asili nido, scuole materne e dell’obbligo, escluse le scuole <strong>di</strong> istruzione<br />
secondaria.<br />
Comprendendo pure queste ultime si rileva la presenza <strong>di</strong> una superficie totale <strong>di</strong> mq 83.336 e quin<strong>di</strong> una<br />
dotazione standard <strong>di</strong> aree per l’istruzione <strong>di</strong> 83.336/32.901 = 2,53 mq/ab < 4,50 mq/ab.<br />
4
Effettivamente le aree per l’istruzione, fino alla scuola dell’obbligo, escluse come dovuto quelle per<br />
l’istruzione secondaria sono mq 73.336 e la dotazione standard <strong>di</strong> 73.336/ 32.901 = 2,23 mq/ab, inferiore al<br />
minimo prescritto <strong>di</strong> 4,5 mq/ab.<br />
E’ necessario reperire la quota carente <strong>di</strong> aree per l’istruzione.<br />
Al contrario risulta una dotazione <strong>di</strong> spazi pubblici a parco e per il gioco e lo sport largamente eccedente il<br />
minimo standard. Pur concordando che il relativo standard <strong>di</strong> 9 mq/ab è un minimo, tuttavia si rileva che una<br />
dotazione eccessiva da tre a cinque volte il minimo può essere controproducente e costituire un possibile<br />
fattore <strong>di</strong> degrado, se non si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> adeguate risorse organizzative e finanziarie per la gestione del verde<br />
pubblico.<br />
Si richiama infine al riguardo la necessità <strong>di</strong> prevedere, in tutti i casi <strong>di</strong> reiterazione <strong>di</strong> vincoli urbanistici per<br />
opere o destinazioni pubbliche o <strong>di</strong> pubblica utilità, comportanti l’ine<strong>di</strong>ficabilità da parte dei proprietari, la<br />
previsione <strong>degli</strong> oneri finanziari spettanti al proprietario a compensazione del vincolo imposto.<br />
Osservazione n. 3<br />
Zona A: INSEDIAMENTI DI CARTTERE STORICO, ARTISTICO, ARCHITETTONICO,<br />
ARCHEOLOGICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE E LORO AREE DI<br />
PERTINENZA<br />
argomento delle osservazioni riferimenti grafici N.Tecniche<br />
Ais Centro Storico TAV. 09.1A -TAV. 09.1B pag. 21-23<br />
Auc Zone urbane consolidate<br />
Motivazione<br />
Ais - Centro Storico<br />
Si osserva che lo stesso PRG vigente prevedeva un Piano Particolareggiato per il Centro Storico,<br />
mai redatto e adottato. L'attuale riproposizione <strong>di</strong> uno specifico "Piano <strong>di</strong> Recupero del centro storico ed<br />
urbano" rischia <strong>di</strong> rinviarlo sine <strong>di</strong>e delegando ogni azione all'art. 29 del PTPR. (cfr. Art. 22 NTA)<br />
Peraltro il Centro Storico è rimasto asse<strong>di</strong>ato da una <strong>di</strong>scutibile e<strong>di</strong>lizia realizzata nella zona B <strong>di</strong><br />
completamento del PRG vigente, forzandone le previsioni e <strong>di</strong>sattendendo l'obbligo <strong>di</strong> redazione <strong>di</strong> uno<br />
specifico Piano Particolareggiato. Le visuali da e verso il Centro Storico sono inibite. Il PUCG proposto non<br />
prevede specifiche azioni <strong>di</strong> recupero delle visuali, almeno dalle porte <strong>della</strong> città, né l'eliminazione dei<br />
manufatti addossati alle mura.<br />
5
esempi <strong>di</strong> visuali interdette dal Centro Storico e verso il Centro Storico<br />
6
Porta Pascibella<br />
Porta Paolina<br />
visuali interdette da Via Fanfara verso il Centro storico<br />
7
Auc - zone urbane consolidate<br />
L'area periurbana<br />
L'insieme <strong>degli</strong> sviluppi del tessuto urbano meno recenti è quello attorno al Centro Storico (Via<br />
Fanfara, S. Andrea, Porta Pascibella, Porta Gioberti, Porta Romana). Questo complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici è per lo più<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, <strong>di</strong>somogeneo, non risponde ai requisiti igienico sanitari delle <strong>di</strong>stanze fra pareti finestrate, non<br />
ha un adeguato isolamento termoigrometrico, non è antisismico, ha un'impiantistica obsoleta e spesso fuori<br />
norma, ha una scarsa dotazione <strong>di</strong> parcheggi.<br />
Analoga considerazione può riguardare Via Resistenza.<br />
L'enunciata "ristrutturazione urbanistica con la organizzazione <strong>di</strong> luoghi pubblici per riqualificare<br />
gli ambiti ed i tessuti <strong>di</strong> intervento, migliorandone la vivibilità e la qualità ..." impatta subito con la<br />
conclusione <strong>della</strong> frase "...valorizzando al contempo i beni privati". (art. 23 punto 6 a) NTA).<br />
Questa scelta riduce l'intervento <strong>di</strong> riqualificazione ad una ricerca <strong>di</strong> spazi residuali da destinare a<br />
luoghi pubblici, appesantendo, altresì, la situazione attuale con la possibilità <strong>di</strong> realizzare, con interventi<br />
<strong>di</strong>retti, inopportuni aumenti <strong>di</strong> cubatura e sopraelevazioni.<br />
La previsione del ricorso a Piani <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> iniziativa pubblica e/o privata per la<br />
riqualificazione, lasciando vigente la possibilità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>retti, perfino con aumenti <strong>di</strong> cubatura, la<br />
rende <strong>di</strong> fatto inattuabile.<br />
Proposta<br />
Case su Via Fanfara<br />
8
La redazione del PUCG dovrebbe limitare gli interventi <strong>di</strong>retti in queste aree alla sola<br />
manutenzione, assoggettandole per il resto all'obbligo <strong>di</strong> PUOC. Infatti, per raggiungere un'accettabile<br />
riqualificazione non si può non ricorrere a rimozioni, almeno parziali, attraverso idonei piani integrati, con<br />
congrui indennizzi e compensazioni <strong>di</strong> cubatura, da ricomporre nella stessa area, o area limitrofa, e/o da<br />
trasferire in un altrove opportunamente localizzato e pianificato, ad esempio nella zona <strong>di</strong> espansione <strong>di</strong><br />
Sezze Scalo.<br />
Ciò consentirebbe il reperimento <strong>di</strong> aree a servizio del Centro Storico, rilanciandone così la<br />
capacità attrattiva, invertendo la tendenza all'abbandono.<br />
In<strong>di</strong>pendentemente e parallelamente alla redazione del PUCG, il Comune <strong>di</strong> Sezze avrebbe potuto<br />
in<strong>di</strong>viduare le aree da recuperare attraverso Piani Integrati <strong>di</strong> Intervento, grazie alle procedure previste dal<br />
"Piano Casa"<br />
In tal senso questo <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong>, in data 28.12.2011 prot. n. 682, aveva inviato ai Sindaci e ai Dirigenti<br />
dell'area Tecnica dei Comuni <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Latina</strong> una lettera, che qui si riporta, avente per oggetto:<br />
Legge regionale n. 21/2009 c s.m.i., cosiddetta "Piano Casa" o "Piano Città": Programmi integrati <strong>di</strong><br />
intervento (PR.INT.) per la "riqualificazione urbana ed ambientale" anche in variante <strong>di</strong> P.R.G. "artt.7 e<br />
seguenti L.R. n. 21/2009 c s.m.i."<br />
"La iniziativa legislativa, richiamata in oggetto, intende promuovere, con la particolare norma<br />
suddetta, tramite uno specifico e collaudato strumento <strong>di</strong> pianificazione esecutiva già definito con la<br />
L.179/1992, per i principi, e con la conseguente L.R. 22/1992, per le modalità esecutive, il risanamento <strong>degli</strong><br />
ambiti urbani compromessi e/o degradati, così come la riqualificazione ambientale.<br />
Tale facoltà <strong>di</strong> intervento, promozionale <strong>di</strong> una migliore qualità <strong>della</strong> vita nei centri abitati <strong>della</strong><br />
<strong>Provincia</strong>, e negli ambiti <strong>di</strong> valenza ambientale, non può essere <strong>di</strong>sattesa e i Comuni sono chiamati a precisi<br />
e tempestivi adempimenti amministrativi <strong>di</strong> loro competenza, attraverso l'adozione <strong>di</strong> un atto deliberativo <strong>di</strong><br />
selezione <strong>degli</strong> "Ambiti destinati alla riaqualificazione urbana ed ambientale e quelli ad accogliere gli<br />
interventi <strong>di</strong> ricostruzione" per la delocalizzazione incentivata, possibilmente spontanea, con "criteri ed<br />
in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> attuazione" dei Programmi integrati suddetti (art.7 comma quinto L.R 21/2009 c s.m.i..)<br />
Tale iniziativa dei Comuni può essere assunta fin d'ora anche nelle more <strong>della</strong> prevista<br />
Deliberazione Regionale, che si ritiene ormai imminente, per definire "in<strong>di</strong>rizzi e criteri" <strong>di</strong> asseganzione dei<br />
contributi per la formazione <strong>degli</strong> strumenti <strong>di</strong> pianificazione (PR.INT.) <strong>di</strong> cui all'art. 9, comma secondo,<br />
L.R. 21/2009 c s.m.i.<br />
Sussiste quin<strong>di</strong> una concreta possibilità che i nuovi strumenti urbanistici attuativi siano finanziati<br />
dalla Regione.<br />
Questa è la road map <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> una parte essenziale <strong>della</strong> legge richiamata, che confida nella<br />
tempestività, competenza ed efficienza dei Comuni, nella corretta comunicazione dei contenuti <strong>della</strong> legge,<br />
nello sviluppo del partenariato pubblico-privato.<br />
L'atto deliberativo suddetto riassumerà in nuce i contenuti più positivi <strong>della</strong> iniziativa legislativa<br />
succitata, stimolando e favorendo piani e programmi <strong>di</strong> riqualificazione urbana ed ambientale, attraverso lo<br />
9
strumento del Programma Integrato <strong>di</strong> Intervento, con particolare riferimento ai "territori caratterizzati dalla<br />
presenza <strong>di</strong> elevate valenze naturalistiche ed ambientali ..." (art.7 comma quinto L.R 21/2009 c s.m.i..)..."<br />
Le aree Auc da assoggetare a PR.INT<br />
La perimetrazione del PTPR del Centro Storico (art. 29 PTPR) e <strong>della</strong> fascia (150 m, mo<strong>di</strong>ficabile con<br />
"documentati atti e motivazioni") attorno al Centro Storico (art. 29 PTPR e art. 43 comma 1,2,3,4)<br />
Osservazione n. 4<br />
Zone B: INSEDIAMENTI RESIDENZIALI, SATURI, DI COMPLETAMENTO, DI<br />
RISTRUTTURAZIONE E RECUPERO<br />
10
argomento delle osservazioni riferimenti grafici N.Tecniche<br />
TAV. 09.1A TAV. 09.1B pag. 25-35<br />
Zone Sature<br />
B1S Zone intensive sature<br />
B2S Zone semintensive sature<br />
B3S Zone estensive sature<br />
B4S Zone a densità <strong>di</strong>ffusa sature<br />
Zone <strong>di</strong> Completamento<br />
B1 Zone intensive <strong>di</strong> completamento<br />
B2 Zone semintensive <strong>di</strong> completamento<br />
B3 Zone estensive <strong>di</strong> completamento<br />
B4 Zone a densità <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> completamento<br />
Zone <strong>di</strong> Recupero<br />
B3r Zone estensive <strong>di</strong> recupero<br />
B4r Zone a densità <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong> recupero<br />
Brs Zone sature <strong>di</strong> recupero<br />
Motivazione:<br />
Interventi nelle zone B1S, B2S,B3S, B4s e B1,B2,B3,B4<br />
Le previsioni del Piano scendono nel dettaglio lotto per lotto, aggiustando gli in<strong>di</strong>ci sempre in<br />
aumento, completando le zone ine<strong>di</strong>ficate, ritagliando qua e là zone <strong>di</strong> verde, recuperando i parcheggi,<br />
ricucendo la viabilità, per lo più a senso unico. Un lavoro puntuale., con il riconoscimento dell'esistente<br />
come inamovibile.<br />
Il PUCG definitivo, dopo aver constatato il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne prodotto dagli interventi e<strong>di</strong>lizi, specialmente<br />
nella valle <strong>di</strong> Suso, nella zona classificata G dal PRG vigente: (dalla relazione descrittiva pag. 10)<br />
" - Il Tessuto inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong>ffuso<br />
In particolare il tessuto costruito e non costruito caratterizzato da assenza <strong>di</strong> una trama portante,<br />
da scarsa accessibilità, da degrado e<strong>di</strong>lizio e strutturale <strong>di</strong>ffuso, dalla etereogeneità tipologica, dai vuoti<br />
interstiziali privi <strong>di</strong> identità (privati o pubblici che siano), che è presente e riscontrabile in vasti ambiti come<br />
quello <strong>della</strong> valle <strong>di</strong> Suso in forma <strong>di</strong>ffusa (le ex zone G) o lungo le strutture viarie <strong>della</strong> piana setina con<br />
alcune microcentralità spontanee..."<br />
ne prevede una <strong>di</strong>fficile ricucitura, insistendo su un'ulteriore e<strong>di</strong>ficazione "residua" da concentrare<br />
per un riequilibrio delle dotazioni urbanistiche necessarie.<br />
Già il PRG vigente, dettando le norme per la zona G (campagna parco) conteneva un'analoga<br />
previsione, ampiamente <strong>di</strong>sattesa nei fatti.<br />
Senza una pianificazione cogente, dotata <strong>di</strong> strumenti attuativi imme<strong>di</strong>ati, non si arresterà la<br />
tendenza a costruire sul proprio lotto, anche abusivamente.<br />
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Per <strong>di</strong> più si osserva che la possibilità prevista <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>retti con aumenti <strong>di</strong> cubatura in<br />
sopraelevazione, dovendo prevedersi il rispetto delle vigenti norme antisismiche, la rende <strong>di</strong> fatto inattuabile.<br />
Interventi nelle zone B3r B4r Brs<br />
Si osserva che il PUCG adottato dà scarso rilievo al recupero e al riuso. In particolare manca ogni<br />
in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> immobili assoggettabili a interventi destinati al reperimento <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />
economica e popolare.<br />
Proposta<br />
In tutte le aree B ci si aspetterebbe un più deciso riassetto urbanistico.<br />
In particolare a Sezze scalo, vanno in<strong>di</strong>viduate ampie zone da assoggettare a recupero, attraverso<br />
decisi spostamenti <strong>di</strong> cubatura in altri ambiti. Solo così si potrebbe raggiungere un'accettabile<br />
riqualificazione con la realizzazione <strong>di</strong> servizi ed ambiti pubblici adeguati.<br />
Con quello che viene proposto, Sezze scalo resterà una borgata <strong>di</strong> case ammassate.<br />
Si ritiene che nella rielaborazione del Piano si debbano in<strong>di</strong>care zone destinate al recupero e/o alla<br />
ristrutturazione urbanistica con la previsione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia da destinare all'housing sociale.<br />
In tal senso ci si riferisca alla lettera dell'<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> del 28.12.2011 prot.n.682, già richiamata nella<br />
formulazione <strong>della</strong> proposta in merito all'Osservazione n. 3<br />
Centro <strong>di</strong> Sezze Scalo da assoggettare a PR.INT<br />
Area al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> ferrovia da destinare all'espansione, alle aree PEEP e alla ricollocazione delle<br />
cubature delocalizzate attraverso i PR.INT<br />
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Osservazione n° 5<br />
Zona C – ZONE PREVALENTEMENTE INEDIFICATE DESTINATE ALLE FUTURE<br />
ESPANSIONI RESIDENZIALI<br />
argomento delle osservazioni riferimenti grafici N.Tecniche<br />
TAV. 09.1A -TAV. 09.1B pag. 36-38<br />
TAV. 08.3A -TAV. 08.3B<br />
C2 –zone <strong>di</strong> espansione semiestensive <strong>di</strong> nuovo impianto<br />
C3 –zone <strong>di</strong> espansione estensive <strong>di</strong> nuovo impianto<br />
L’aspetto economico, sociale, culturale sono qualità <strong>di</strong> un territorio che lo identificano e che lo<br />
caratterizzano.<br />
Il comune <strong>di</strong> Sezze, si estende su una superficie territoriale che interessa promontori collinari, vallate e aree<br />
pianeggianti che evidenziano la frammentarietà morfologica del territorio. Sezze, infatti, è sud<strong>di</strong>visa in<br />
frazioni con caratteristiche paesaggistiche e culturali <strong>di</strong>fferenti. Tali frazioni sono:<br />
Le frazioni <strong>di</strong> Casali, Crocemoschitto, Suso- Colli, a Nord del confine comunale;<br />
La Foresta collocata al confine <strong>di</strong> Roccagorga nella parte sud est;<br />
Ceriara, in pianura, a confine con il comune <strong>di</strong> Priverno nella parte sud ovest;<br />
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Sezze Scalo, situata per tra la campagna e la collina <strong>di</strong> Sezze Centro, attraversata dalla vecchia S.R. 156 dei<br />
Monti Lepini e servita dalla stazione ferroviaria (Roma-Napoli via Formia).<br />
L’amministrazione comunale ha indetto un bando pubblico strutturato sulla base <strong>di</strong> parametri quantitativi<br />
(P.E.E.P. L.N. 167/62) al fine <strong>di</strong> reperire aree da a<strong>di</strong>bire ad e<strong>di</strong>lizia agevolata.<br />
Con DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n° 8 del 20-01-2012<br />
Il Consiglio Comunale <strong>di</strong> Sezze approvava l'in<strong>di</strong>viduazione delle seguenti aree per il fabbisogno <strong>di</strong> ERP per<br />
il quinquiennio 2011.2015:<br />
• Sezze – Suso (Foresta)<br />
• Ceriara<br />
• Sezze Scalo<br />
Con l'adozione del Nuovo Piano Regolatore <strong>della</strong> Città <strong>di</strong> Sezze, con Del. C.C. n° 18 del 16-03-2012, tali<br />
aree venivano confermate nel piano, a norma <strong>della</strong> LR 38/99 art. 30 comma 1 lettera b, in zona C2 (zone<br />
semintensive <strong>di</strong> nuovo impianto).<br />
La tipologia abitativa <strong>di</strong>ffusa nella frazione Foresta, è caratterizzata da un tessuto residenziale pressoché<br />
rado e con una urbanizzazione contigua lungo la viabilità principale (via Foresta). I residenti conducono uno<br />
stile <strong>di</strong> vita integrato alle caratteristiche morfologiche del territorio: ognuno possiede un piccolo<br />
appezzamento <strong>di</strong> terreno che viene coltivato per esigenze personali. Si evidenzia nell’area la particolarità<br />
estetica del paesaggio con ampie vedute <strong>di</strong> grande pregio naturalistico.<br />
Le zone <strong>di</strong> espansione interessate dal P.E.E.P., sono denominate C2 (rit. Art. 34 N.T.A.).<br />
La frazione <strong>di</strong> Foresta vede interessate due sottozone:<br />
• C2P01 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 23.233 (I.t 1,00 m 3 /m 2 con I.f 1,43 m 3 /m 2 )<br />
• C2P02 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 22.165 (I.t 1,00 m 3 /m 2 con I.f 1,43 m 3 /m 2 )<br />
L’altezza massima prevista per gli e<strong>di</strong>fici è <strong>di</strong> m 9,50.<br />
14
Stralcio <strong>della</strong> Zonizzazione TAV. 9.1 (Foresta)<br />
Stralcio <strong>della</strong> Carta <strong>della</strong> partecipazione TAV. 8.3 (Foresta)<br />
La frazione <strong>di</strong> Ceriara si presenta come una zona:<br />
• con tessuto residenziale rado e nuclei forme;<br />
• con seminativi in aree irrigue e non irrigue e vegetazione;<br />
• Con una area a confine con il comune <strong>di</strong> Priverno che è prettamente agricola <strong>di</strong> colture protette, vivai e serre<br />
aggregate e isolate. L’area si estende nella pianura pontina e si presenta periferica rispetto al resto del territorio<br />
comunale, con una territorialità prettamente agricola e caratterizzata dal passaggio <strong>della</strong> nuova SR 156 bis.<br />
Dalla nuova proposta del PRG <strong>di</strong> Sezze, in fase <strong>di</strong> approvazione, si evince che nell’area <strong>di</strong> Ceriara sono state<br />
localizzate delle zone PEEP, una lungo la strada SR156 , <strong>di</strong>rezione Ceriara <strong>di</strong> Priverno e una a cavallo <strong>della</strong><br />
nuova SR 156 bis, identificate rispettivamente:<br />
• C2V01 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 29.227 (I.t 0,60 m 3 /m 2 con I.f 0,73 m 3 /m 2 )<br />
• C2V02 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 24.783 (I.t 0,60 m 3 /m 2 con I.f 0,73 m 3 /m 2 )<br />
L’altezza massima prevista per gli e<strong>di</strong>fici è <strong>di</strong> m 9,50.<br />
15
Stralcio <strong>della</strong> Zonizzazione TAV. 9.1 (Ceriara)<br />
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Stralcio <strong>della</strong> Carta <strong>della</strong> partecipazione TAV. 8.3 (Ceriara)<br />
La frazione <strong>di</strong> Sezze Scalo, è caratterizzata da un tipo <strong>di</strong> espansione e<strong>di</strong>lizia perlopiù “spontanea”, che si<br />
concentra in un’area posta tra i pie<strong>di</strong> <strong>della</strong> collina e la linea ferroviaria Roma-Napoli (via Formia).<br />
La sua posizione geografica centrale tra la campagna e Sezze Centro, ha favorito, nel corso <strong>degli</strong> anni, un<br />
sensibile aumento del numero <strong>di</strong> abitanti soprattutto per la presenza <strong>della</strong> stazione ferroviaria.<br />
La strada regionale 156 dei Monti Lepini, inoltre, attraversa il centro urbano. In previsione dell’apertura<br />
definitiva <strong>della</strong> nuova SR 156 bis, la vecchia SR 156 è destinata a <strong>di</strong>ventare una viabilità a carattere locale.<br />
Le frazioni interessate al P.E.E.P. hanno le seguenti caratteristiche:<br />
• C2Z01 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 13.641 (I.t 1,50 m 3 /m 2 con I.f 2,73 m 3 /m 2 )<br />
• C2Z02 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 14.049 (I.t 1,50 m 3 /m 2 con I.f 2,73 m 3 /m 2 )<br />
• C2Z03 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 16.130 (I.t 1,50 m 3 /m 2 con I.f 2,73 m 3 /m 2 )<br />
• C2Z06 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 20.885 (I.t 1,50 m 3 /m 2 con I.f 2,73 m 3 /m 2 )<br />
• C2Z07 con superficie territoriale <strong>di</strong> comparto <strong>di</strong> m 2 23.569 (I.t 1,50 m 3 /m 2 con I.f 2,73 m 3 /m 2 )<br />
L’altezza massima prevista per gli e<strong>di</strong>fici è <strong>di</strong> m 12,50.<br />
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Stralcio <strong>della</strong> Zonizzazione TAV. 9.1 (Sezze Scalo)<br />
Stralcio <strong>della</strong> Carta <strong>della</strong> partecipazione TAV. 8.3 (Sezze Scalo)<br />
Dalle aree P.E.E.P. in<strong>di</strong>viduate dal P.U.C.G. si osserva quanto segue:<br />
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- Le aree analizzate precedentemente, in modo particolare quella <strong>di</strong> Sezze-Suso (località "Foresta") e quella<br />
<strong>di</strong> Ceriara, sono <strong>di</strong>slocate in zone periferiche del territorio, a ridosso <strong>di</strong> un tessuto semispontaneo troppo rado<br />
per innescare la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria, ma da servire con costose opere <strong>di</strong><br />
urbanizzazione primaria;<br />
- La zona <strong>di</strong> Sezze-Suso (La Foresta), inoltre, è un luogo <strong>di</strong> pregio paesaggistico, a ridosso <strong>di</strong> un bosco, e<br />
dovrebbe essere lasciata integra nel rispetto <strong>della</strong> tutela del territorio.<br />
Località Foresta<br />
- A Ceriara si prevedono due aree separate dalla SR 156 bis, in prossimità <strong>di</strong> un elettrodotto e <strong>di</strong> una cava del<br />
Comune <strong>di</strong> Priverno, senza considerare le caratteristiche del terreno finalizzato principalmente alla<br />
produzione del carciofo D.O.P, ostacolando uno sviluppo economico basato sulla produzione agricola locale.<br />
Località Ceriara<br />
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- A Sezze Scalo la zona è <strong>di</strong>slocata al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> ferrovia. Una ridotta area <strong>di</strong> espansione rischierebbe<br />
l'isolamento.<br />
- In termini sociali le aree in<strong>di</strong>cate sono inidonee, in quanto andrebbero a trasferire persone selezionate solo<br />
in base ad una graduatoria, portate a vivere in palazzine, in campagna, lontano dai servizi, con scarsa<br />
probabilità <strong>di</strong> integrazione con chi vive nelle case sparse limitrofe per scelta o tra<strong>di</strong>zione.<br />
Località Sezze Scalo<br />
Vista area <strong>di</strong> espansione dalla Rotonda <strong>della</strong> nuova S.R. 156 dei Monti Lepini<br />
Si propone l'accorpamento delle aree nella zona <strong>di</strong> Sezze Scalo, lasciando una opportuna fascia <strong>di</strong><br />
rispetto a verde dalla ferrovia. Se in questa area al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> ferrovia si concentrasse tutta la nuova<br />
espansione, rinunciando a Sezze-Suso (La Foresta) e a Ceriara, destinandola anche ad accogliere le<br />
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cubature provenienti dai trasferimenti indotti da recuperi urbanistici e da processi <strong>di</strong> perequazione, si<br />
potrebbe avviare un processo <strong>di</strong> trasformazione urbana sostenibile, sia dal punto <strong>di</strong> vista dei costi <strong>di</strong><br />
urbanizzazione primaria, sia per l'innesco <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria; soprattutto per la<br />
capacità <strong>di</strong> favorire una realtà sociale in grado <strong>di</strong> evitare processi <strong>di</strong> ghettizzazione.<br />
La soluzione proposta risponde ad una esigenza <strong>di</strong> carattere ambientale ed economicamente sostenibile<br />
perché oggi è in atto una crisi strutturale <strong>di</strong> lunga durata che trova le sue origini proprio nella logica <strong>di</strong> una<br />
crescita economica che non ha considerato i costi ambientali e il senso del limite nell’uso delle risorse<br />
naturali e del territorio.<br />
ORDINE DEGLI INGEGNERI<br />
DELLA PROVINCIA DI LATINA<br />
IL PRESIDENTE<br />
Ing. Fabrizio Ferracci<br />
Commissione “Urbanistica”<br />
Coor<strong>di</strong>natori: PANINI Massimo<br />
PAOLELLI Luigi<br />
Componenti: DE ANGELIS Angela<br />
FERRACCI Enrico<br />
LISENA Valentina<br />
MACERA Vla<strong>di</strong>miro<br />
PALOMBI Rita<br />
RONDINELLI Pierpaolo<br />
ROVERE Raffaele<br />
VIGLIANTI Giuseppe<br />
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