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Osservazioni - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Latina

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esidenziale all’immigrazione U.E. ed extra U.E., il tasso <strong>di</strong> incremento demografico futuro, sia pure ridotto<br />

nel P.U.G.C. dall’attuale 1,42% all’1,30%, non sembra correlato ad una analisi del fenomeno immigratorio<br />

presumibilmente decrescente negli anni ’10 per molte evidenti ragioni: esaurimento dei flussi immigratori<br />

per il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione incombente, ritorno <strong>degli</strong> originari residenti nel centro storico e nelle loro<br />

abitazioni d’antan anche per un auspicabile processo <strong>di</strong> valorizzazione e <strong>di</strong> riqualificazione e<strong>di</strong>lizia e<br />

urbanistica, riduzione graduale <strong>della</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi abitabili liberi nel centro storico e simili.<br />

Si conclude sul punto rilevando in merito l’eccessività <strong>della</strong> stima <strong>di</strong> incremento demografico e<br />

comunque la sua genericità.<br />

b. Non sembra ammissibile sommare la proiezione <strong>di</strong> incremento del carico urbanistico dei nuovi<br />

abitanti residenti fino al 2020 (3.395 ab.) con l’analogo “incremento dei nuclei familiari nel prossimo<br />

decennio” … “1.423 famiglie, con una componente me<strong>di</strong>a prevista <strong>di</strong> 2,70 persone per nucleo familiare”<br />

(3.842 ab.).<br />

Trattasi <strong>di</strong> errore <strong>di</strong> valutazione avendo così considerato ogni abitante prima ex se e poi una seconda<br />

volta come componente <strong>di</strong> un nucleo familiare.<br />

Si evince per questa seconda ragione l’eccessività <strong>della</strong> stima <strong>di</strong> incremento demografico e quin<strong>di</strong> <strong>della</strong><br />

previsione volumetrica aggiuntiva.<br />

c. Si prende atto delle esigenze in<strong>di</strong>cate nel P.U.G.C. <strong>di</strong> “eliminazione coabitazione” e <strong>di</strong> una<br />

maggiorazione del 15% <strong>di</strong> ricettività residenziale turistica.<br />

La prima esigenza comporta nuovi alloggi per 28 abitanti (stima del P.U.G.C.) da aggiungersi ai nuovi<br />

residenti al 2020 (3.395 ab.) e quin<strong>di</strong> complessivamente 3.423 ab., oltre alla maggiorazione per esigenze<br />

turistiche, in totale 3.423 x 1,15 = 3.936 ab.<br />

Diversamente il P.U.G.C. assume come nuovi abitanti al 2020 un totale <strong>di</strong> 8.355 abitanti perché considera<br />

ogni abitante prima ex se e poi come componente <strong>di</strong> un nucleo familiare, così determinando una eccessiva<br />

stima <strong>di</strong> incremento demografico e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> previsione volumetrica aggiuntiva.<br />

d. Il P.U.G.C. <strong>di</strong> Sezze attribuisce “una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 120 mc ad abitante teorico” per ricavare il<br />

fabbisogno “relativo al solo aumento demografico”.<br />

Si richiama al riguardo il D.L. 2 Aprile 1968, n.1444 “Limiti inderogabili <strong>di</strong> densità e<strong>di</strong>lizia … e rapporti<br />

massimi tra spazi destinati agli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e produttivi e spazi pubblici … da osservare ai fini<br />

<strong>della</strong> formazione dei nuovi strumenti urbanistici o <strong>della</strong> revisione <strong>di</strong> quelli esistenti ai sensi dell’art.17 <strong>della</strong><br />

L. 765/1967”, art.3, c.3: “ai fini dell’osservanza dei rapporti suin<strong>di</strong>cati (standard per aree pubbliche o <strong>di</strong><br />

servizio pubblico) nella formazione <strong>degli</strong> strumenti urbanistici, si assume che, salvo <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mostrazione<br />

ad ogni abitante inse<strong>di</strong>ato o da inse<strong>di</strong>are corrispondano me<strong>di</strong>amente 25 mq <strong>di</strong> superficie lorda abitabile (pari<br />

a circa 80 mc vuoto per pieno), eventualmente maggiorati <strong>di</strong> una quota non superiore a 5 mq (pari a circa 20<br />

mc vuoto per pieno) per le destinazioni non specificatamente residenziali ma strettamente connesse con le<br />

residenze (negozi <strong>di</strong> prima necessità, servizi collettivi per le abitazioni, stu<strong>di</strong> professionali etc)”.<br />

Il parametro assunto <strong>di</strong> 120 mc per abitante è quin<strong>di</strong> in eccesso rispetto alle in<strong>di</strong>cazioni del D.L. n.1444/1968<br />

richiamato e <strong>di</strong> ciò non viene resa alcuna “<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>mostrazione”.<br />

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