Capitolo 8 - Inea

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L’analisi del territorio nella programmazione degli interventi di sviluppo agricolo <strong>Capitolo</strong> 8 L’analisi dello sviluppo agricolo di un comprensorio locale richiede comunque una preliminare ricostruzione dei caratteri della struttura agraria. Un primo indicatore cui fare riferimento è rappresentato dalla superficie aziendale media, corrispondente al rapporto tra la superficie aziendale complessiva e il numero totale delle aziende agricole. Questo indicatore - che naturalmente può essere stabilito anche in rapporto alla superficie agricola utilizzata (SAU), ottenendo la SAU media - riassume informazioni diverse sulle caratteristiche della struttura agraria, riguardanti sia l’assetto fondiario, sia i caratteri delle unità produttive delle aziende. Valori elevati di questo indicatore sono significativi di una struttura fondiaria caratterizzata da una concentrazione della proprietà terriera o anche da una scarsa possibilità di messa a valore dei terreni. Nella misura in cui la redditività economica dei terreni diminuisce, si accresce proporzionalmente la superficie necessaria a garantire una soglia minima di valorizzazione agricola dell’azienda. Tale superficie risulta generalmente maggiore nelle aree di montagna o nelle zone collinari orograficamente più frastagliate, di difficile accesso e con minori risorse idriche. Ma una superficie media elevata, soprattutto se riferita alla sola SAU, può anche essere significativa di una concentrazione delle aziende e di una diffusione di un sistema produttivo più evoluto e meglio sviluppato, caratterizzato da una meccanizzazione diffusa, e da una configurazione della gestione delle aziende di tipo capitalistico e non più familiare. Valori più bassi di questo indicatore sono, per contro, significativi di una maggiore frammentazione della proprietà terriera e di una più forte densità delle unità produttive. È il caso di quelle aree di pianura caratterizzate da sistemi di colture intensivi e maggiormente remunerativi, dove abbondano le risorse idriche e dove il mercato fondiario raggiunge prezzi molto più elevati. Ma è anche il caso di quelle aree economicamente più deboli e meno integrate nei circuiti del mercato, dove la produzione agricola mantiene una importante funzione sociale e di integrazione del reddito per le famiglie localizzate in contesti marginali, senza che di fatto si inneschino processi di sviluppo tali da contrastare la frammentazione della struttura fondiaria. L’interpretazione dei valori assunti da questo indicatore, dunque, richiede ulteriori verifiche sulla composizione percentuale delle aziende agricole per classi di superficie agricola (o SAU). Valori simili potrebbero infatti celare 132 i quaderni del POM
<strong>Capitolo</strong> 8 L’analisi del territorio nella programmazione degli interventi di sviluppo agricolo situazioni differenti nella ripartizione delle piccole, medie e grandi superfici aziendali. Una situazione di piccola proprietà contadina diffusa, ad esempio, potrebbe combinarsi con la presenza di poche aziende di grandi dimensioni. I processi di concentrazione delle aziende La concentrazione delle aziende agricole, cioè l’accorpamento e l’estensione delle superfici medie aziendali, è un fenomeno che accompagna i processi di sviluppo dell’agricoltura nei paesi industrializzati. Tale concentrazione risulta funzionale all’ammodernamento dei processi produttivi, ed è conseguenza altresì di una modificazione dei modelli di gestione dell’attività agricola e della remuneratività economica perseguita. L’emergere di un’economia agricola sempre più organizzata in termini capitalistici, con una crescente integrazione nel settore agro-industriale, ha contribuito fortemente a rafforzare questo processo. Differenze anche significative si riscontrano comunque tra contesti regionali diversi. Ciò si spiega anche in ragione delle caratteristiche specifiche del territorio: orografia, livello altimetrico medio, disponibilità di risorse idriche, clima, accessibilità, ecc. Esistono però anche altre cause, attinenti la struttura fondiaria e l’indirizzo produttivo prevalente in ciascuna regione. Confrontando la situazione italiana con quella del resto d’Europa, inoltre, si riscontrano differenze ancor più marcate, significative della presenza di altri fattori in gioco nella determinazione del dimensionamento medio delle aziende agricole. Rispetto ad una SAU media europea di 18,5 ettari, vi sono paesi - quali l’Italia, la Grecia e il Portogallo - che si collocano su valori medi di circa 6 ettari, e paesi - quali Francia, Danimarca e Inghilterra - che invece superano i 40 ettari. Per rendere più agevole l’identificazione di eventuali forme di polarizzazione della struttura agraria su alcune classi dimensionali aziendali, può tornare utile affiancare all’indicatore precedente l’indice di concentrazione delle piccole aziende. Questo indice misura l’incidenza percentuale delle aziende minori – identificabili, ad esempio, come quelle con superficie aziendale (o SAU) inferiore ai 2 ettari - sul totale delle aziende agricole. La sua utilità deri- i quaderni del POM 133
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