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2002 - 2012 dieci anni di cambiamenti e di traguardi per rivalta

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Contro queste ipotesi <strong>di</strong> tracciato il Consiglio comunale si è espresso con una<br />

ferma contrarietà con <strong>di</strong>versi or<strong>di</strong>ni del giorno. La contrarietà è <strong>di</strong> merito e <strong>di</strong><br />

metodo.<br />

La contrarietà <strong>di</strong> merito riguarda il pesante coinvolgimento del territorio rivaltese<br />

in quanto il tracciato proposto impatta in modo negativo sulle abitazioni,<br />

sui beni archeologici e sulla Collina Morenica e il Parco del Sangone, una delle<br />

zone più delicate e più belle da punto <strong>di</strong> vista ambientale della nostra zona. A<br />

questo si aggiungono la preoccupazione <strong>per</strong> la vicinanza del cantiere all’ospedale<br />

<strong>di</strong> Rivoli, i <strong>di</strong>sagi prodotti dai sette <strong>anni</strong> <strong>di</strong> lavori previsti, con le possibili ricadute<br />

sulla salute e sulla alla viabilità, sulle attività economiche.<br />

La contrarietà <strong>di</strong> metodo riguarda la non con<strong>di</strong>visione della metodologia <strong>di</strong> confronto<br />

tra i tracciati possibili che ha escluso dall’analisi la linea storica.<br />

La contrarietà alle varie ipotesi progettuali è denunciata ormai da cinque <strong>anni</strong> e<br />

questo ha comportato un impegno particolare ad approfon<strong>di</strong>re, con l’aiuto <strong>di</strong><br />

tecnici d’alto livello, la conoscenza delle potenzialità dello scalo ferroviario <strong>di</strong><br />

Orbassano e dei contenuti del progetto preliminare <strong>per</strong> farne emergere tutte le<br />

criticità.<br />

Riteniamo fondamentali la ri<strong>di</strong>scussione delle scelte e soluzioni meno impattanti.<br />

Rivalta e i rivaltesi meritano il massimo degli sforzi.<br />

La bonifica <strong>di</strong> OMA e Chimica Industriale<br />

Dal <strong>di</strong>cembre 2003 Rivalta si è definitivamente liberata delle ex OMA e Chimica<br />

Industriale. Se <strong>per</strong> i nuovi rivaltesi questi due nomi forse non evocano nulla, <strong>per</strong><br />

molti invece hanno significato <strong>anni</strong> <strong>di</strong> proteste e <strong>di</strong> battaglie <strong>per</strong> la loro chiusura.<br />

Se da un lato si può essere sod<strong>di</strong>sfatti <strong>di</strong> aver raggiunto l'obiettivo <strong>di</strong> chiudere<br />

queste due aziende responsabili <strong>di</strong> uno dei più estesi inquinamenti della<br />

Provincia <strong>di</strong> Torino, dall'altro l'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> inquinamento che la collettività si è<br />

trovata a gestire fa riflettere sul modo in cui anche nel Nord Italia è stato possibile<br />

fare profitti abusando dell'ambiente circostante.<br />

Dal marzo 2004 ad oggi l'Amministrazione Comunale, anche grazie alla sinergia<br />

con Provincia, Regione e ARPA, ha proceduto alla messa in sicurezza dei due siti<br />

ovvero allo smaltimento <strong>di</strong> circa 9 milioni <strong>di</strong> litri <strong>di</strong> rifiuti liqui<strong>di</strong> <strong>per</strong>icolosi contenuti<br />

in 225 serbatoi e in più <strong>di</strong> 3000 fusti, nella bonifica e ven<strong>di</strong>ta delle strutture<br />

in ferro, nello smontaggio delle strutture <strong>per</strong>icolose. Subito dopo questo<br />

intervento si è proceduto alla caratterizzazione delle aree interessate dal potenziale<br />

inquinamento. Questo lavoro, come c'era da aspettarsi, ha in<strong>di</strong>viduato un<br />

<strong>di</strong>ffuso e consistente grado <strong>di</strong> contaminazione <strong>per</strong> un elevato numero <strong>di</strong> sostanze<br />

tossiche e cancerogene, fortunatamente concentrate prevalentemente all’interno<br />

del <strong>per</strong>imetro delle due aziende. L’analisi <strong>di</strong> rischio, processo che in<strong>di</strong>vidua<br />

le priorità e le modalità <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> bonifica, ha confermato che la prima<br />

e più <strong>per</strong>icolosa fonte <strong>di</strong> potenziale inquinamento è la <strong>di</strong>scarica della ex OMA,<br />

ed è <strong>per</strong> questo che l’area è stata, prima nel 2010 e successivamente nel <strong>2012</strong>,<br />

interessata da interventi <strong>di</strong> bonifica in modo da completare l’asportazione dei<br />

rifiuti più <strong>per</strong>icolosi, oltre 2mila tonnellate <strong>di</strong> morchie oleose, eliminando una<br />

delle principali fonti <strong>di</strong> inquinamento. In meno <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>eci</strong> <strong>anni</strong> sono stati spesi circa<br />

8 milioni <strong>di</strong> euro, tutti sol<strong>di</strong> pubblici impiegati <strong>per</strong> iniziare un'o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> bonifica<br />

<strong>di</strong> un inquinamento durato oltre 40 <strong>anni</strong> e <strong>di</strong> cui sono conosciuti <strong>per</strong>fettamente<br />

i responsabili.<br />

Se da un lato l'Amministrazione è stata fortemente impegnata in questi <strong>anni</strong> nella<br />

bonifica dei due siti, non si è <strong>per</strong>ò lasciata sfuggire l'opportunità <strong>di</strong> cominciare a<br />

pensare come restituire prima alla natura e poi all'uomo questo importante<br />

pezzo <strong>di</strong> territorio rivaltese. Nel 2009, grazie ad un contributo del Parco del Po<br />

LE GRANDI<br />

TRASFORMAZIONI<br />

DELLA CITTA’<br />

LA TUTELA<br />

DELL’AMBIENTE<br />

UN TERRITORIO<br />

DINAMICO<br />

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