il sentiero degli internazionalisti: valorizzazione di un itinerario ...

IL SENTIERO DEGLI INTERNAZIONALISTI: VALORIZZAZIONE DI UN ITINERARIO
STORICO-NATURALISTICO NEL TERRITORIO DEL MATESE SUD-ORIENTALE
(CAMPANIA)
Francesca Filocamo (1) , Vincenzo Amato (1) , Enrica Bronzo (2) , Mohammed Matar (2) , Roberto Pellino (2)
& Antonio Orsi (3)
(1) Dipartimento S.T.A.T., Università degli Studi del Molise. frafilo@yahoo.com; vincenzo.amato@unimol.it
(2) Associazione Escursionistica Naturalistica Lerka Minerka, San Giorgio del Sannio (BN).
enricabronzo@gmail.com; eng_matar@hotmail.com; ziobacco@llibero.it
(3) Comune di Letino (CE), Ufficio del Sindaco. antonio.orsi@libero.it
PAROLE CHIAVE: Banda del Matese, geositi,
Matese, Campania, Italia.
INTRODUZIONE
Il Sentiero degli Internazionalisti è un itinerario
trekking di interesse storico-naturalistico, che
attraversa il territorio sud-orientale del Matese (fig.
1), massiccio dell’Appennino meridionale, la cui
formazione è dovuta alla deformazione tardo
miocenica di domini paleogeografici caratterizzati
da sedimentazione carbonatica di ambiente di
piattaforma dal Trias fino al Miocene, con locali e
spesso ampie lacune stratigrafiche (Catenacci et
al., 1964; Carannante et al., 2009 cum biblio).
L’attuale assetto del paesaggio matesino è,
invece, frutto degli eventi tettonici distensivi del
Plio-Pleistocene e delle fasi climatiche
quaternarie.
L’itinerario lega la riscoperta di un avvenimento
storico, politico, e sociale dell’Italia post-unitaria,
noto come i Moti anarchici della Banda del Matese
del 1877, alla conoscenza del patrimonio
geologico e naturalistico del territorio del Matese
campano. Nella primavera del 1877 i Monti del
Matese furono, infatti, testimoni di un evento
storico degno di nota: tra il 5 e il 12 aprile un
gruppo di Internazionalisti cercò di creare un
“territorio libero” dall'occupazione piemontese
post-unitaria, con l'intento di espandere la
rivoluzione in tutta l'Italia. Vi aderirono alcuni tra i
personaggi più rappresentativi dell'anarchismo
italiano dell'epoca, tra cui Carlo Cafiero ed Errico
Malatesta.
Figura 1 – Carta del Sentiero degli Intenazionalisti.
101

La scelta del territorio del Matese non fu
casuale; esso rappresentava, infatti, un ambiente
ideale per la rivolta, in quanto caratterizzato da
una morfologia montuosa ed impervia e
scarsamente popolato. Inoltre, tale territorio era
stato già interessato da movimenti sociali, tra cui il
fenomeno del Brigantaggio, avversi alla
dominazione piemontese e, dunque, rispondeva
bene allo scopo di prendere contatto con le masse
contadine, che sembravano il naturale destinatario
della propaganda di riscossa sociale degli
Internazionalisti.
L’itinerario riflette il percorso effettuato dagli
Internazionalisti, parte dall’abitato di San Lupo
(BN) e si conlude presso Letino (CE) (fig. 1) e
richiede tre giorni di cammino a piedi.
Esso attraversa alcune delle aree geologiche
più significative del Matese e può rappresentare
un percorso ideale per chi voglia ripercorrere
alcune delle principali tappe dell’evoluzione
geologica dell’Appennino meridionale e riscoprire,
al contempo, un importante avvenimento della
storia di Italia.
L’EVENTO STORICO
Tra il 3 ed il 4 aprile del 1877 gli
Internazionalisti, fingendosi dei forestieri inglesi
accompagnati dalla servitù, si radunarono a San
Lupo, dove avevano preso in fitto un’abitazione: la
Taverna Jacobelli, ancora visibile all’inizio del
paese, dove è apposta una targa che ricorda
l’evento (fig. 2).
All'alba del 5 aprile gli Internazionalisti furono
costretti a lasciare il paese, perché scoperti e
messi in fuga dall’esercito.
Dopo tre giorni di cammino in condizioni
atmosferiche sfavorevoli (i Monti del Matese erano
coperti di neve), la domenica dell'8 aprile giunsero
a Letino, dove furono ben accolti dalla popolazione
e dichiararono pubblicamente (con dichiarazione
del consiglio comunale di allora) decaduto il Re
Vittorio Emanuele II. Nello stesso giorno si
mossero verso Gallo, compiendo anche qui atti di
libertà in favore della popolazione di questo paese,
che accolsero festosamente le iniziative.
Lasciato Gallo, in qualunque direzione si
volgessero per trovare altri paesi da liberare, si
imbattevano nei presidi dei soldati. L'esercito
aveva infatti stretto d'assedio, nel frattempo,
l'intero massiccio del Matese.
Il 12 aprile, un reparto di bersaglieri sorprese
gli Internazionalisti rifugiati presso la masseria
Concetta di contrada Rava della Noce di Letino,
ponendo fine all’insurrezione del Matese.
L’ITINERARIO
L’itinerario si articola in tre tappe (figg. 1 e 3),
ciascuna percorribile in un giorno, e ricalca il
percorso effettuato dagli Internazionalisti tra il 5 e
l’8 aprile 1877 dal centro abitato di San Lupo (BN)
a Letino (CE).
Il percorso è stato individuato mediante un
impegnativo lavoro di indagine, avvalendosi della
consultazione di testi storici e pubblicazioni
sull'evento (si veda, ad esempio, Masini, 1958). A
questa ricerca storiografica sono state affiancate
delle costanti ricognizioni sul territorio alla ricerca
degli elementi del paesaggio e dei toponimi
riportati nei testi.
Figura 3 – Profili altimetrici delle tre tappe del Sentiero
degli Internazionalisti.
Figura 2 – La Taverna Jacobelli di San Lupo (a sinistra)
ed il particolare della targa commemorativa (a destra) a
ricordo dell’evento.
Il sentiero interessa i territori di 10 comuni, le
province di Benevento e Caserta, le Comunità
Montane del Titerno e del Matese e ricade, in gran
102

parte, all'interno del Parco Regionale del Matese.
Si svolge lungo strade carreggiate e sentieri di
montagna, che coincidono in parte con sentieri già
istituiti (Sentieri CAI, Sentieri Natura), di difficoltà
che varia da escursionistica a turistica.
Il percorso attraversa alcune delle aree più
rappresentative del Matese campano e consente
di apprezzare siti di interesse botanico (fig. 4),
geologico e storico-archeologico.
Circa i siti di interesse storico-archeologico,
particolare attenzione è stata rivolta alla ricerca e
segnalazione di testimonianze delle comunità
culturali agro-pastorali (fig.5), che hanno
caratterizzato ed, in alcuni casi, caratterizzano
ancora il territorio matesino, e dei luoghi
direttamente connessi all’evento storico della
Banda del Matese, quali ad esempio i resti di
alcuni edifici rurali presso cui sostarono gli
Internazionalisti. Lungo il percorso sono state
inoltre segnalate diverse sorgenti e fontane,
nonché punti panoramici che offrono delle belle
vedute (fig. 6) su diverse aree del Matese.
Il tracciato del sentiero ricostruito corrisponde,
ovviamente, solo in parte con il percorso effettuato
dagli Internazionalisti nella primavera del 1877;
infatti, in 150 anni il territorio in esame ha subito
delle evidenti modificazioni antropiche, ed inoltre
durante il cammino gli Internazionalisti dovettero
più volte effettuare delle deviazioni, in quanto
braccati dalle forze dell'ordine.
Figura 4 – Esemplare di Saxifraga callosa Sm.
rinvenuta sulle rupi nei pressi delle Miniere di Bauxite.
Figura 5 – Una “casella”, antica struttura in pietra che
fungeva da ricovero per i pastori e le loro greggi.
Figura 6 – Veduta panoramica sulle civite di Pietraroja e di Cusano e sul M. Erbano dalle Miniere di Bauxite - Regia
Piana.
IL PATRIMONIO GEOLOGICO
Il patrimonio geologico, estremamente ricco, è
rappresentato in parte da siti già in attesa di
valorizzazione, quali i geositi segnalati nella Carta
dei Geositi della Cartografia di Piano allegata al
P.T.R. della Campania. In particolare, come già
anticipato, il sentiero può rappresentare un
percorso ideale per chi voglia ripercorrere alcune
delle tappe fondamentali dell'evoluzione geologica
dell'Appennino meridionale. Lungo il sentiero, è,
infatti, possibile osservare geositi rappresentativi
degli ambienti di sedimentazione tipici della
piattaforma carbonatica meso-cenozoica (quali, ad
esempio, i calcari a rudiste di Serra Sbregavitelli),
geositi testimonianti le sue fasi di emersione (quali
i livelli bauxitici della Regia Piana e delle Miniere di
Cusano Mutri – fig. 7 – ed i livelli fossiliferi a rettili
e pesci del Mesozoico di Pietraroja), nonchè
geositi testimonianti le fasi deformative che
l'hanno interessata (come, ad esempio le pieghe
della Formazione di Longano, fig.8).
103

ed i processi legati alle dinamiche fluviali di
erosione e deposizione (come le conoidi del Lago
Matese ed i terrazzi fluviali della Piana del Secine
di Letino e di Capo S. Maria del Lago Matese).
In un territorio caratterizzato da una miriade di
sorgenti e punti d'acqua, non mancano, inoltre,
geositi di interesse idrogeologico, come le
Sorgenti di Capo Lete.
Figura 7 – Un ingresso delle Miniere di Bauxite.
Figura 8 – Pieghe nella Formazione di Longano.
Figura 9 – Il Lago Matese e le valli sospese visibili
lungo i versanti che lo bordano.
Numerosi sono anche i geositi di interesse
geomorfologico, che illustrano i processi del
modellamento del rilievo ad opera dell'azione
combinata del carsismo e della tettonica (come il
polje del Lago Matese e le adiacenti valli sospese,
fig. 9), ad opera prevalentemente del carsismo
(come le doline ed i campi carsici di Lente Piana)
IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE
Al fine di rendere fruibile, valorizzare, divulgare
e promuovere il percorso, sono state organizzate
una serie di iniziative sul territorio, rivolte agli Enti
Locali, alla comunità scientifica ed agli
escursionisti. In particolare, negli ultimi anni, sono
state realizzate quattro edizioni de “Il Sentiero
degli Internazionalisti” che hanno visto la
partecipazione di un nutrito gruppo di escursionisti
esperti e non. Il percorso è stato, inoltre,
presentato in diverse sedi, mediante
l'organizzazione di giornate tematiche rivolte alla
cittadinanza.
A seguito di queste iniziative, il sentiero
proposto ha suscitato l'interesse degli Enti Locali
che hanno promosso e stilato un Protocollo
d'Intesa che coinvolge i 10 comuni attraversati dal
sentiero, e che ha individuato come Ente capofila il
Comune di Letino. Tale protocollo istituisce
formalmente il “Sentiero degli Internazionalisti” e si
impegna a realizzare un progetto che consenta la
valorizzazione, divulgazione e promozione
dell'itinerario. Il progetto prevede la redazione
della guida con annessa carta del sentiero,
l'allestimento materiale del percorso con
segnaletica tecnica e pannellistica didatticoscientifica,
da apporre nei luoghi di maggiore
interesse, la realizzazione di un sito web e di
materiali multimediali che contribuiscano a
pubblicizzare e far conoscere il sentiero e gli
eventi ad esso correlati.
Si sta, inoltre, valutando la possibilità di
attrezzare una parte del percorso, situata nel
territorio del Comune di Letino, per i diversamente
abili.
BIBLIOGRAFIA
CARANNANTE G, PUGLIESE A., RUBERTI D.,
SIMONE L., VIGLIOTTI M. & VIGORITO M. (2009) –
Evoluzione cretacica di un settore della piattaforma
apula da dati di sottosuolo e di affioramento
(Appennino campano-molisano). Boll. Soc. Geol. It.,
128 (1), 3-31.
CATENACCI E. , DE CASTRO P. & SGROSSO I.
(1964) – Complessi guida del Mesozoico calcareodolomitico
nella zona orientale del Massiccio del
Matese. Mem. Soc. Geol. It., 4 (2), 837-880.
MASINI P.C. (1958) - Gli Internazionalisti. La Banda del
Matese (1876–1878). Edizioni Avanti!, Milano –
Roma, 164 pp.
104