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La spiaggia di Chiaia - Geologia e Turismo

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SCHEDA N.<strong>La</strong> <strong>spiaggia</strong> <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong>A cura <strong>di</strong>: Elio Abatino e Maria Teresa Lipartiti (IREDA)Tema affrontato: Storia, Geoturismo, Storia dell’arte, Scienze naturali, Archeologia29Regione: Campania, provincia <strong>di</strong> NapoliRiferimento cartograficoRiferimento con l’attuale cartografia dellacittà <strong>di</strong> Napoli.Iconografia dell'epoca<strong>La</strong> <strong>spiaggia</strong> e la Riviera <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong> in una carta topografica <strong>di</strong> Luigi Marchese del 1804.Descrizione <strong>di</strong> GoetheAbbiamo stamane visitato Filippo Hackert, il celebrepaesista, che gode una speciale confidenza,il favor singolare del re e della regina.Gli si è data un’ala del Palazzo Francavilla,ch’egli ha fatto mobiliare con gusto d’artista, eche abita con vera contentezza d’animo. È unuomo molto savio e positivo, che, lavorando <strong>di</strong>continuo, sa bene menar la vita.Andammo poi alla riva del mare, e vedemmotrarre dalle onde ogni sorta <strong>di</strong> pesci ed altreforme strane. <strong>La</strong> giornata era magnifica, la tramontanasopportabile.(Napoli, 28 febbraio)Oscar, Mondadori (1993), pag.206Ma ciò che non si può raccontare né descrivereè la magnificenza d’un chiaro <strong>di</strong> luna,come quello che abbiamo goduto, andando a<strong>di</strong>porto per le strade, su le piazze, lungo l’immensapasseggiata <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong>, e, infine, su la rivadel mare. Si è davvero compresi dal sentimentodella immensità. Vale ben la pena <strong>di</strong> fantasticarein questi luoghi!(Napoli, 5 marzo)Oscar, Mondadori (1993), pag. 212Così Hamilton s’è procurato in Napoli una bellaesistenza, e ne gode al tramonto della vita. L’appartamentoche s’è messo alla moda inglese, èdavvero piacevole, e la veduta della sala all’angoloè forse unica al mondo. Giù a’ pie<strong>di</strong>, il mare; <strong>di</strong>fronte, Capri; a destra, Posillipo; più dappresso lapasseggiata della Villa Reale; più lontano, la costiera<strong>di</strong> Sorrento fino al capo Minerva. È <strong>di</strong>fficiletrovare in Europa qualche cosa <strong>di</strong> simile, specialmentenel centro d’una grande e popolosa città.(Napoli, 22 marzo 1787)Oscar, Mondadori (1993), pag. 241Veduta della <strong>spiaggia</strong> <strong>di</strong> Napoli da Posillipoin un quadro <strong>di</strong> Pietro Fabris.Descrizione <strong>di</strong> oggiDa numerose carte topografiche antiche e dalle descrizioni <strong>di</strong> storici locali possiamo dedurre leprofonde trasformazioni che questo lembo della costa napoletana ha subito nel corso degli anni.Tuttavia ancora oggi restano profonde tracce antiche che si possono far risalire al periodo incui Goethe potette osservarle e rimanere profondamente colpito dal momento che la sua residenzaabituale era lontana dal mare e il paesaggio per lui più usuale erano i monti e le colline.Oggi la <strong>spiaggia</strong> <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong>, citata da Goethe, non esiste più, infatti è stata colmata per realizzarela Via Caracciolo che per qualche chilometro, da Mergellina a Castel dell’Ovo, costeggia ilmare da cui la separa una larga scogliera che la protegge dalla furia delle onde. Anche laVilla Comunale ha subito notevoli mo<strong>di</strong>fiche con ampliamenti e la piantumazione <strong>di</strong> nuove specie<strong>di</strong> alberi e arbusti. Vi sono numerose fontane antiche, un tempietto con il busto del poetaVirgilio, la Casina <strong>di</strong> Belle Arti in cui si svolgono mostre <strong>di</strong> pittura e convegni, e nella parte centraleè la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” uno dei più antichi acquari e istituti prestigiosi incui hanno lavorato molti biologi insigniti del premio Nobel.Come ai tempi del “nostro viaggiatore” su alcuni piccoli lembi <strong>di</strong> <strong>spiaggia</strong> che si è riformata,nelle prime ore del mattino, alcuni pescatori della zona tirano ancora le loro reti e si può acquistaredel pesce fresco.Il Palazzo Francavilla, oggi Cellamare, abitato dal famoso pittore paesaggista Filippo Hackert,è ubicato poco prima della Porta <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong>. Esso fu eretto al principio del XVI secolo per l’abateGian Fracesco Carafa, restaurato e ampliato nel 1722 da Antonio Giu<strong>di</strong>ce, principe <strong>di</strong> Cellamaree <strong>di</strong>plomatico. È ancora in perfetta forma, presenta una bella facciata ed è nella partepiù elegante della Napoli o<strong>di</strong>erna. Fino alla metà del 1900 vi abitò il famoso ed estroso matematiconapoletano Renato Caccioppoli, gloria dell’Ateneo Federiciano. A poca <strong>di</strong>stanza vi èla Piazza della Vittoria che è ritenuta il cratere sventrato del Vulcano <strong>di</strong> Santa Lucia, datatointorno ai 12.000 anni fa, i cui resti più evidenti sono il Monte Echia e l’antico isolotto <strong>di</strong> Megaridesu cui fu costruito uno dei più importanti castelli <strong>di</strong> Napoli, “Castel dell’Ovo”, il cui toponimoricorda una leggenda legata a Virgilio, a cui nell’antichità erano attribuiti poteri magici.Nella Piazza Vittoria è il palazzo dove è nato e vissuto il maestro Riccardo Muti e in prossimitàdel mare si leva una colonna <strong>di</strong> cipollino, proveniente dal Teatro romano dell’antica Neapolis,innalzata nel 1914 sopra una base costruita nel 1867 per un monumento ai caduti nellaBattaglia Navale <strong>di</strong> Lissa e de<strong>di</strong>cata a tutti i caduti sul mare. Dal lato opposto all’ingresso principaledella Villa vi è l’ampia Piazza della Repubblica con al centro il Monumento alle QuattroGiornate <strong>di</strong> Napoli, dell’architetto Persichetti e dello scultore Mazzacurati, i cui rilievi raffiguranoil popolo napoletano che dalle rovine della guerra insorge contro la <strong>di</strong>ttatura fascista egli occupanti tedeschi. Poco <strong>di</strong>stanti da questa Piazza si affacciano gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> alcuni Consolatifra cui quello americano e, ancora oltre, il Porto <strong>di</strong> Mergellina, da dove partono gli aliscafi perle isole del golfo e per le Eolie.80


CommentoDopo un giorno <strong>di</strong> riposo Goethe cominciò a visitare la Città e ad osservare i palazzi e i castelli<strong>di</strong> Napoli e gli splen<strong>di</strong><strong>di</strong> panorami del Golfo che lo entusiasmarono.Dopo la visita ad Hackert, Goethe non esitò ad andare sulla <strong>spiaggia</strong> <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong> e fu fortementeincuriosito dai pescatori che tiravano a riva la rete ricca <strong>di</strong> una grande varietà morfologica <strong>di</strong>pesci a lui certamente non noti. Proprio su questa <strong>spiaggia</strong>, a poca <strong>di</strong>stanza, un altro suoconterraneo, Anton Dohrn, fonderà un secolo dopo la prima stazione zoologica e un acquarioche è famoso in tutto il mondo.<strong>La</strong> <strong>spiaggia</strong> era al <strong>di</strong> fuori della cinta muraria e solamente nel 1697 ebbe dal vicerè duca <strong>di</strong>Me<strong>di</strong>na una prima sistemazione con un doppio filare <strong>di</strong> alberi e 13 deliziose fontane. Solo nel1778-1780 per volere <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando IV <strong>di</strong> Borbone fu convertita in giar<strong>di</strong>no e passeggio pubblicoe dalla parte opposta alla Via Riviera <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong> vi era un muretto che <strong>di</strong>videva l’area alberatadalla <strong>spiaggia</strong> sabbiosa. Goethe dovette sedersi su questo muretto ai bor<strong>di</strong> della <strong>spiaggia</strong>e restare incantato dal panorama e dalla quiete del luogo, interrotta dal lavoro dei pescatori che tiravano le loro reti col pescato o riparavanole reti che stendevano al sole.Goethe nel corso della sua permanenza a Napoli incontrò numerosi personaggi prestigiosi e colti, tra cui Jakob Philipp Hackert, anch’eglitedesco e amante <strong>di</strong> viaggi, paesaggista e pittore <strong>di</strong> corte del re <strong>di</strong> Napoli. Un altro importante incontro fu con Willialm Hamilton, ministro plenipotenziarioinglese alla corte <strong>di</strong> Napoli, autore del formidabile volume sui vulcani “I Campi Flegrei”, riccamente illustrato con gouaches delpittore paesaggista Pietro Fabbris, considerato tra i più belli <strong>di</strong> tutto il Settecento. Alcune illustrazioni del volume erano de<strong>di</strong>cate ai minerali erocce sia del Vesuvio sia dei Campi Flegrei. Goethe nel corso del suo viaggio non si fermò mai, volle vedere e imparare quanto più possibile.Stu<strong>di</strong>ò la botanica, osservò le rocce e i prodotti vesuviani ma anche i caratteri dei Napoletani con cui veniva a contatto. Vide gli scugnizzi,cenciosi e infreddoliti, i ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> ciambelle fritte per la festa <strong>di</strong> San Giuseppe, i ciarlatani che vendevano me<strong>di</strong>camenti per tutti i malanni, maper tutto egli ebbe parole <strong>di</strong> ammirazione. Fu entusiata della città, dei Napoletani, della dolcezza del clima, dei paesaggi e del mare, e riportò lesue osservazioni nel libro “Viaggio in Italia”.Il viaggio <strong>di</strong> GoetheA pie<strong>di</strong> dalla sua locanda.Il viaggio <strong>di</strong> oggiAlla <strong>spiaggia</strong> <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong> si giunge generalmente a pie<strong>di</strong>.Uno dei viali attuali della Villa Comunale<strong>di</strong> Napoli.Bibliografia essenzialeABATINO E. (2003) - Sei itinerari guidati. In: Volume Comune <strong>di</strong> Napoli per il “Maggio dei Monumenti”, E<strong>di</strong>zione Comune <strong>di</strong> Napoli.ABATINO E. et alii (1986-1991) - Un itinerario <strong>di</strong>dattico nella Villa comunale <strong>di</strong> Napoli. In:Bollettino Attività Ireda, pp. 115-170, 22 ff., 1 tav. f.t.,Napoli.Informazioni aggiuntiveNella zona si possono osservare: la Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria della Vittoria, che ha dato nome alla Piazza, fondata nel 1628 da Giovanna figlia <strong>di</strong>don Giovanni d’Austria, comandante dell’armata cristiana, a ricordo della Vittoria <strong>di</strong> Lepanto (1561), e compiuta nel 1646 a cura della figliaMargherita. Nella Villa Comunale è possibile visitare la Stazione Zoologica, l’Acquario e il Museo malacologico molto frequentati dalle scolaresche.Nella Piazza Vittoria si apre il negozio Marinelli, famoso per la manifattura delle cravatte che vengono esportate in tutti i Paesi del mondo.Nelle vicinanze c’è la famosa Piazza dei Martiri, chiamata così in memoria dei napoletani caduti nelle rivoluzioni contro i Borbone, con importantie<strong>di</strong>fici storici, librerie e soprattutto negozi <strong>di</strong> antiquari.Sulla riviera <strong>di</strong> <strong>Chiaia</strong> si può visitare il Museo Pignatelli, allestito in una villa storica costruita per conto <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando Acton, dopo il 1826, daPietro Valente, che la ideò in eleganti forme neoclassiche.Poco <strong>di</strong>stante è il Museo della Navigazione della Compagnia Tirrenia.Sulla Via Caracciolo si aprono i più eleganti e costosi Alberghi della Città, ottimi ristoranti tra cui il famoso “Da Zi’ Teresa” e alcuni antichi CircoliNautici. Si può visitare anche il Castel dell’Ovo dove è allestito il Miseo dell’Etno-Preistoria.81

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