catalogo 2.qxd - Centro Studi Ettore Luccini

51. L'Eco dei lavoratori, 1 luglio 1922.
Nel contesto di una situazione che si va
facendo sempre più critica, il dibattito
interno alla Camera del lavoro di Padova - e
nel movimento operaio in generale - si fa
decisamente aspro. Si confrontano posizioni
a favore o contro la collaborazione con la
parte più avanzata della borghesia. A
Padova prevale nettamente un orientamento
intransigente, in contrasto con la posizione
assunta a livello nazionale dalla
Confederazione generale del lavoro. L'ordine
del giorno anticollaborazionista presentato
da Diodà supera infatti largamente quello
confederale sostenuto da Baldan; si
astengono i comunisti. Come conseguenza
giungono le dimissioni del segretario
Armando Furian, schierato sulle posizioni
della Confederazione.
52. Il Gazzettino, 2 agosto 1922.
A fine luglio del 1922 l'Alleanza
del lavoro, un organismo che
raccoglie in un unico fronte
Cgdl, Unione sindacale italiana,
Federazione dei portuali,
Sindacato ferrovieri, Psi, Unione
anarchica e Partito
repubblicano, proclama uno
sciopero generale di protesta per
difendere la legalità. Allo
sciopero segue un'offensiva
fascista di grandi dimensioni che
riduce ulteriormente la
combattività delle organizzazioni
operaie, preparando di
fatto il terreno alla marcia su
Roma che avverrà in ottobre.
A Padova - come altrove - lo
sciopero legalitario riesce solo
parzialmente.
53. Il Gazzettino, 4 agosto 1922.
Dopo lo sciopero legalitario
indetto dall'Alleanza del lavoro,
si moltiplicano gli atti di
violenza ai danni delle
organizzazioni operaie e dei loro
militanti. La stessa Camera del
lavoro subisce una nuova
devastazione. Dopo alcuni
scontri avvenuti in occasione dei
funerali del fascista Leonio
Contro, un gruppo di fascisti si
dirige verso la sede camerale,
appiccando il fuoco.
22 Le origini della Camera del lavoro di Padova 1915-1924