Carte Bollate - Ristretti.it
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la delegazione dei detenuti da accompagnare<br />
al Duomo. Mi convinco una<br />
volta di più che il tempo all’interno del<br />
carcere ha una durata tutta sua. Arrivano,<br />
con due educatrici, appello, conta,<br />
poche indicazioni organizzative e si<br />
va. In metropol<strong>it</strong>ana.<br />
Un detenuto mi dice che è bello uscire<br />
per la pace e “ancora più bello perché<br />
domani esco di nuovo, due giorni,<br />
viene a prendermi mia moglie e vado<br />
a casa”. Vorrei dirgli che anche lui è<br />
proprio bello con gli occhi scintillanti,<br />
sorrido ma sto z<strong>it</strong>ta, per r<strong>it</strong>egno, timidezza.<br />
In metropol<strong>it</strong>ana c’è chi si siede in<br />
gruppo e chi si isola, chi a sguardo<br />
basso, chi con occhio curioso.<br />
In cima alle scale della fermata Duomo<br />
veniamo accolti dall’annuncio che<br />
la delegazione del Carcere di <strong>Bollate</strong><br />
è arrivata, l’applauso è forte e chiaro.<br />
C’è poca gente (presto aumenterà)<br />
motivata e contenta, che parla, chiede<br />
informazioni.<br />
Noi stiamo tutti insieme, forse r<strong>it</strong>rosi a<br />
mescolarci agli altri.<br />
Dal palco comincia a parlare il Trio<br />
Medusa, osp<strong>it</strong>e Francesco Sarcina,<br />
cantante delle Vibrazioni, arriva anche<br />
Pessotto, lo sportivo, e si va in diretta<br />
con radio Dj, al microfono dagli studi<br />
la Pina e Pinocchio e sul palco Diego.<br />
Durante il filmato che sintetizza le intenzioni<br />
della marcia acchiappo una<br />
frase: “ci siamo innamorati dell’unica<br />
parola che descrive una cosa che non<br />
c’è: pace” mi viene il magone; spiegano<br />
che la produzione di armi è in mano<br />
a 5 Paesi membri permanenti dell’assemblea<br />
dell’ONU. Non dovrebbe bastare<br />
questo per istigare il mondo alla<br />
nonviolenza<br />
“La guerra non si può umanizzare, si<br />
può solo abolire” dichiarò Albert Einstein<br />
nel 1932, e Teresa Sarti, meravigliosa<br />
presidente di Emergency, che da<br />
poco ci ha lasciato, diceva che la guerra<br />
dura per sempre, perché le bombe e le<br />
mine antiuomo disseminate ovunque<br />
mutilano le persone per generazioni.<br />
Sale sul palco un gruppo di bambini, si<br />
accordano al diapason e cominciano a<br />
emettere un suono profondo, mi sa che<br />
cominciano a vibrare all’unisono la<br />
piazza e il cuore stesso della terra, Madre<br />
Terra, Pacha Mama, una divin<strong>it</strong>à<br />
per gli inca e i popoli andini che l’Occidente,<br />
figlio degenere, tratta come una<br />
fogna. Un suono per far vibrare all’unisono<br />
il mondo intero e riconoscere e<br />
ripescare le radici comuni. È come se<br />
quei bambini trasmettessero la voglia<br />
fisiologica dell’uomo a stare in pace in<br />
un mondo nonviolento: siamo nati per<br />
essere felici ma si sono dimenticati di<br />
insegnarcelo.<br />
I detenuti emozionati salgono sul palco,<br />
leggono le frasi preparate dai reparti:<br />
No alla guerra, col 10% delle<br />
spese per gli armamenti si risolverebbe<br />
il problema della fame nel<br />
mondo; Vogliamo la pace; Popoli Assieme<br />
Camminano Entusiasti; Non<br />
c’è pace senza altruismo; <strong>Bollate</strong> difende<br />
la pace; Un<strong>it</strong>i per la pace nel<br />
mondo; La pace è la libertà dell’anima.<br />
Basta violare, viva la pace.<br />
Parte un karaoke collettivo sulle note<br />
della canzone per me più bella del mondo<br />
e mentre le telecamere inquadrano<br />
visi bandiere e commozioni di ogni età<br />
e di ogni provenienza intonando Imagine<br />
all the people.... Living life in peace...<br />
la piazza comincia a svuotarsi. E a<br />
me torna il groppo in gola.<br />
Silvia Pa l o m b i<br />
fotografie di lella veglia<br />
carte<strong>Bollate</strong><br />
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