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Valutazione ortogeriatrica e Ottimizzazione<br />

L’assessment multi<strong>di</strong>mensionale costituisce la metodologia <strong>di</strong> approccio al paziente e la base per<br />

l’intervento <strong>di</strong> cura e le scelte decisionali. Esso deve essere eseguito all’ingresso in reparto o<br />

comunque <strong>il</strong> più rapidamente possib<strong>il</strong>e (solitamente entro 48 ore dal ricovero anche nel caso <strong>di</strong><br />

ingressi festivi o prefestivi).<br />

Il trattamento chirurgico costituisce lo standard <strong>di</strong> cura per la frattura <strong>di</strong> femore, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’età. Ogni decisione terapeutica <strong>di</strong> tipo conservativo deve basarsi sui risultati dell’assessment<br />

multi<strong>di</strong>mensionale e deve essere <strong>di</strong>scussa nell’ambito del team multi<strong>di</strong>sciplinare. La stretta<br />

integrazione fra competenze ortope<strong>di</strong>che, anestesiologiche, geriatriche e <strong>di</strong> altri professionisti<br />

coinvolti favorisce l’ottimizzazione clinica e riduce <strong>il</strong> numero dei pazienti clinicamente non pronti<br />

per l’intervento nei tempi previsti.<br />

I pazienti clinicamente stab<strong>il</strong>i possono essere sottoposti <strong>di</strong>rettamente all’intervento chirurgico<br />

mentre i pazienti con patologie acute o croniche riacutizzate dovranno essere stab<strong>il</strong>izzati nelle<br />

con<strong>di</strong>zioni cliniche ottimali per l’intervento chirurgico.<br />

Altri interventi r<strong>il</strong>evanti <strong>della</strong> fase perioperatoria, come la prof<strong>il</strong>assi antitromboembolica e antibiotica<br />

rappresentano invece prassi consolidate in traumatologia ortope<strong>di</strong>ca.<br />

5.1 Principali fattori clinici nel ritardo dell’intervento<br />

Instab<strong>il</strong>ità clinica preoperatoria: Una valutazione completa e approfon<strong>di</strong>ta e la stab<strong>il</strong>izzazione<br />

clinica del paziente sono prioritarie, ma non devono produrre inut<strong>il</strong>i ritar<strong>di</strong> dell’intervento, poiché sia<br />

un eccessivo tempo <strong>di</strong> attesa sia la presenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni cliniche instab<strong>il</strong>i nella fase preoperatoria<br />

possono aumentare <strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> complicanze nel postoperatorio. Un piccolo ritardo può essere<br />

giustificato per la correzione <strong>di</strong> gravi alterazioni elettrolitiche, scompenso car<strong>di</strong>aco o <strong>di</strong>abetico,<br />

anemia significativa; tuttavia, sulla base delle raccomandazioni delle Linee Guida, occorre evitare<br />

<strong>di</strong> porsi obiettivi non realistici (come, ad esempio, attendere la guarigione <strong>di</strong> una polmonite, in un<br />

anziano allettato e con dolore) (Box 1).<br />

pagina 24 <strong>di</strong> 56

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