094 - Monaco 2011 (original) - Tuttomclaren.it

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Maurice Hamilton, osservatore e collaboratore per la BBC, con ventennale esperienza nel campo della massima Formula, ha chiesto tramite la sua pagina di Twitter quale Lewis Hamilton preferiscono i tifosi della Formula 1, prendendo in esame le sue manovre di sorpasso nel Gran Premio di Monaco e anche il suo sfogo personale al termine della gara più glamour della stagione. a risposta è stata veloce e chiara. La L maggioranza (circa il 70%) preferisce un Hamilton proprio così, come visto nell'ultimo Gran Premio. Le persone apprezzano il suo amore per la corsa, la sua volontà di attaccare sempre, la carica adrenalinica che Lewis porta sempre in pista. Ma la preferenza è stata dettata anche dal fatto che Lewis è un pilota che dice sempre quello che pensa, anche se, come nei molti dei commenti che ho letto, molti pensano che a Monaco, ad esempio, alcune delle sue riposte sono state forse troppo ed inutilmente pesanti. Come sempre, grazie anche al beneficio del 'senno di poi', proviamo a raggiungere il giusto equilibrio. Diamo allora un'occhiata ai suoi sorpassi, a partire dalla manovra su Michael Schumacher alla St. Devote, questa era la perfezione totale, frutto anche della piena collaborazione da parte di entrambi i piloti. Schumy infatti lo vede arrivare e lascia uno spazio piccolo, ma comunque sufficiente per provare a passare: per quel che mi riguarda, questo rappresenta una forma di rispetto a 360°. Restiamo in questo punto del tracciato e andiamo avanti velocemente con le immagini, fino alla manovra eseguita da Lewis su Maldonado, o forse per meglio dire, © WRI2/Nextgen-Auto.com eseguita ai danni di Maldonado. Il posizionamento delle vetture è quasi identico, ma la differenza sta nel fatto che la gara è appena ripartita e dopo l'interruzione con bandiera rossa, Maldonado probabilmente era più concentrato sulle macchine che lo precedevano piuttosto di quelle che invece © photo4/motori online.com lo incalzavano da dietro. Secondo Hamilton, Maldonado ha affrontato la curva senza curarsi di notare che aveva la MP4-26 negli specchietti, chiudendo la traiettoria in maniera veloce. Probabilmente Lewis si aspettava da Pastor un comportamento simile a quello tenuto da Schumy, ma in questo caso le vetture non erano affiancate e Lewis ha fatto un’entrata decisamente dura su Maldonado. Si potrebbe anche obiettare, come del resto a fatto Sir Jackie Stewart, che Hamilton forse non ha minimamente pensato al possibile rischio a cui si stava esponendo con la decisione di fare una manovra del genere, senza avere la sicurezza totale riguardo alle reazioni che Maldonado avrebbe potuto avere. Hamilton potrebbe però argomentare sull'accaduto, affermando che a Monaco se intendi passare, devi avere un particolare approccio alla gara, diversamente si resta fermi nella propria posizione e si osserva quello che accade ai colleghi, situazione nella quale Hamilton non si sente di certo a suo agio.
Analizzando invece il contatto con Massa al tornantino, da notare che nel corso del primo giro, Schumacher ha 'infilato' Hamilton con una manovra molto simile, ma in questo caso Lewis ha dato spazio e penso che questa manovra abbia innescato poi lo stesso reciproco rispetto mostrato da Michael quando ha subito il sorpasso di cui abbiamo parlato prima. Anche in questo caso, forse Lewis ha pensato che Felipe si comportasse come aveva fatto lui con Michael, ma la chiusura della porta da parte del ferrarista brasiliano è stata brusca e molto anticipata rispetto alla traiettoria ideale. Qui abbiamo quindi una situazione nella quale vediamo Lewis attaccare forse un po' troppo tardi, ma anche un Massa che come Maldonado, non si preoccupa di vedere la MP4-26 negli specchietti, ma affronta il tornantino con il chiaro intento di non far passare Lewis. Chiaro che con questo tipo di collaborazione, la collisione diventa inevitabile. Anthony Davidson, ex pilota di F1 ed ora commentatore per la BBC Radio 5 Live, ha descritto come 'goffi' i tentativi di sorpasso e di ostruzione da parte di entrambi i piloti. Ecco, ancora una volta penso che questa sia la conclusione più bilanciata. Certo è difficile aspettarsi un Massa che nell'affrontare il tornantino e incalzato da dietro, si possa comportare in maniera tale da agevolare il sorpasso, ma è altrettanto certo che Hamilton ci avrebbe provato ancora e ancora, sfruttando ogni minima possibilità, anche se non ce ne stato bisogno. E questo ci porta al tema centrale di questa riflessione: dalle risposte postate su Twitter, si evince che i fan vogliono vedere in pista un pilota che attacca sempre, ma è anche vero che molti invece pensano che a Monaco Lewis sia stato troppo esagerato. Molti altri invece affermano che le cose per Lewis hanno iniziato ad incrinarsi dopo la deludente qualifica del sabato, infatti da quel momento la tensione per lui ha iniziato a salire. A questo aggiungiamo anche che si è visto un Button partire dalla prima fila, posizione a cui ambiva anch’egli. Poi in gara, con un primo pit stop confuso che gli ha fatto perdere secondi preziosi, poi la penalità e infine la rottura dell'ala posteriore proprio a pochi giri dal termine, hanno decisamente portato alle stelle la sua carica adrenalinica. In conclusione, condivido il livello di emozioni che suscita un pilota che cerca sempre di ottenere il massimo in qualsiasi condizione e in un certo senso posso anche apprezzare il pilota che dice esattamente quello che pensa, ma forse in questa occasione, Hamilton avrebbe dovuto reagire con una certa tranquillità o, come direbbe Sir Jackie, 'con una corretta gestione mentale'. Tutto questo naturalmente non deve essere motivo di preoccupazione per la condizione psicologica di Lewis, il quale ha più volte dimostrato che non è il tipo di pilota che si siede e si deprime, anzi se mi chiedo quanti di voi sono disposti a scommettere sul fatto che se anche a Montreal si troverà a suo agio con la vettura, sarà certamente tra i candidati più gettonati per la vittoria, (tra l'altro si tratta di un altro circuito che lui ama particolarmente), beh, sono sicuro che non ho bisogno di Twitter per conoscere la risposta. fonte: www.grandprix.com © WRI2/Nextgen-Auto.com © photo4/motori online.com © Sutton Images Un Gran Premio ad alta tensione per il Campione del Mondo 2008 Lewis Hamilton, il quale ha raccontato di aver rifiutato di ritirarsi dalla gara dopo aver subito un tamponamento dalla Toro Rosso di Alguersuari che gli ha seriamente compromesso la stabilità dell'ala posteriore. Con ben tre 'penalty' subiti nel corso dell'intero weekend, il pilota della McLaren ha chiuso la gara criticando duramente i Commissari, poi, una volta calmati gli animi, è tornato sui suoi passi chiedendo scusa e spiegando le motivazioni del suo comportamento. Intervistato dal 'Guardian' ha detto: "Sentivo di avere tutto quello che mi serviva per vincere questa gara, poi però sono successe tante cose, degli imprevisti improvvisi e inaspettati. Sabato ad esempio le qualifiche non sono state impostate bene, ho perso molto tempo e con un ultimo tentativo risicato non sono stato in grado si segnare un buon risultato per la griglia di partenza. In gara poi ho sempre attaccato, ho sfruttato ogni minima occasione per passare e portarmi avanti, ma ho avuto la sensazione che alcuni piloti non mi abbiano lasciato un minimo di spazio per tentare un attacco, come risultato ho ricevuto io delle sanzioni. Stiamo parlando di gare motoristiche e chiaramente Monaco non è una tracciato che favorisce i sorpassi, io però ho cercato di farli ugualmente, in questo Gran Premio la mia missione era quella di portarsi il più avanti possibile dopo una partenza da centro gruppo. Purtroppo le collisioni mi hanno procurato qualche sanzione ed infine sono © DR/Nextgen-Auto.com stato colpito nel retrotreno e la mia ala posteriore ha iniziato a cedere, quando la squadra mi ha detto di rientrare ai box avvisandomi che dovevo ritirarmi, semplicemente mi sono rifiutato, non volevo crederci, un ritiro a Monaco è una cosa che non voglio nemmeno prendere in considerazione. Fortunatamente è arrivata la bandiera rossa e questo mi ha permesso di limitare un po' i danni ed ottenere qualche punto per me e per la squadra, prendere zero punti sarebbe stato molto più dannoso per il mio Campionato. Nel corso della gara, al mio primo pit-stop sono rientrato e i ragazzi non erano ancora pronti, questo mi è costato ulteriore tempo, poi la penalità e il tamponamento finale, insomma la tensione era ormai alle stelle. La preparazione del GP stava andando a gonfie vele, tutto era perfetto, sono sempre stato molto veloce e avevo concrete possibilità di vittoria." fonte: GPUpdate.net
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