Delibera di Consiglio Comunale nr. 36 del ... - Comune di Lazise

non si sono resi conto di uscire dalle loro competenze, nel senso che vanno a modificare
sostanzialmente lo spirito informatore della norma e, pertanto, esula dall'ambito nel quale può
intervenire questa variante. Mi ricordo che le norme tecniche operative del PI erano state illustrate
come frutto di menti illuminate ma poiché non le aveva capite nessuno vi è stata una riunione con i
tecnici estensori del Piano, tecnici comunali, professionisti ed appassionati del settore, l'Ufficio
Tecnico ha elaborato di conseguenza un nuovo testo proponendolo come modifica all'originario e ne
è stata sancita una approvazione del tutto irrituale, saltando la fase di adozione, pubblicazione e
tutto quanto previsto dalle norme, pazienza! A distanza di un anno siamo ancora qua a parlare di
modificare le norme ma non è meglio un ripensamento e rivediamo tutto con calma, ispirandoci a
criteri corretti, coerenti, democratici e non modificabili a seconda di chi ci sta davanti Già in sede
della precedente adozione del PI avevo rilevato la vacuità dell'Art. 6 delle norme che prevedono al
titolo "Accordi tra soggetti pubblici e privati" i criteri per la valutazione economica del beneficio
pubblico, ebbene o voi date un contenuto a questo articolo e dimostrate la coerenza delle vostre
azioni strategiche oppure stralciatelo, poiché tutti sanno che non vi sono ostacoli al vostro agire e
questo l'abbiamo potuto vedere già nella famigerata vicenda del comma 9, dove anche la Regione
Veneto ha dimostrato la sua inerzia su un provvedimento che andava contro le sue stesse norme, mi
auguro che per questa affermazione qualcuno mi quereli alla Corte Suprema.
Tornando alle norme di originaria formulazione e di recente foraggiatura vi manifesto la mia
preoccupazione, anzi la mia indignazione e questo a partire dall'accoramento che lo staff dell'Arch.
Tombolan aveva profuso nel volere insegnare ai contadini l'arte della coltivazione dei campi
vietandone il "ritocchino", termine conosciuto ai più e probabilmente a chi lo ha ricopiato alla stessa
maniera di Longare, del lago di Fimon, del torrente Bisatto che si getta nella laguna di Caleri.
Questa apparente sensibilità, come pure i concetti altisonanti volti alla riqualificazione ambientale e
le pregevoli enunciazioni dei criteri per soddisfare esigenze reali male si prestano a nascondere una
violenza aggressiva di queste proporzioni, anzi diventano fragili foglie che mettono ancora in
maggiore evidenza le vostre nudità. L'uso che fate delle necessità dei nostri cittadini è di bassissimo
profilo e inaccettabile il ruolo che volete loro attribuire al solo scopo di raggiungere i vostri
interessi, mi spiego: nella riunione dei capigruppo ci è stato detto che sono state apportate alcune
modifiche anche alla Tavola delle Fragilità per cui, a fronte di un’ appropriata indagine geologica,
sono state tolte le condizioni di inidoneità all’ edificazione, niente da eccepire, anche perché le
condizioni geomorfologiche del terreno sono perfettamente conosciute da chi ama la terra e non
aveva certo bisogno di qualcuno che venisse a dire che lì non era il caso di costruirci sopra una casa,
tanto è vero che ci aveva impiantato un oliveto a garanzia della stabilità del terreno. Anche qua è
dovuta intervenire la sensibilità di chi, scendendo da Pastrengo Via Piovezzano o Veronello ha
voluto spiegare al contadino che l'olio se lo può andare a comprare al supermercato, che gli costa
meno e al posto degli olivi è economicamente più conveniente costruire sopra una casa alla Croce
Papale. Direi che queste condizioni di fragilità, rilevabili sull’ apposita tavola del PAT si ripetono
per un lungo elenco di accordi, a partire da quello della Caravella (zona fragile per eccellenza), per
arrivare a quello di Rocchetti e giù, fino ai più recenti interventi alla Croce Papale, Corbellar e
Mondragon, tanto per citarne alcuni. Volete dirmi che nello stipulare accordi, questi accordi avete
rispettato le linee formative della legge che concede queste possibilità Volete dirmi che togliere ad
una zona rossa e assegnarle una volumetria riguardevole rientra nell'accoglimento di istanze dei
cittadini bisognosi della casa Io credo proprio di no, anzi l'individuazione di queste aree ha una
unica peculiarità: quella della titolarità e di questo risponderete al vostro elettorato, che mi auguro
sia attento a queste faccende.
Per quanto all'aspetto politico faccio solo pochi appunti, mi sembra di avere detto di tutto e di più in
questa sede e non vorrei cadere nella ripetizione, vorrei innanzitutto rivolgermi a coloro che, a corto
di argomentazioni, si dilettano in uno sterile richiamo al passato, come se questo fosse disseminato di
chissà quali nefandezze, buone solo a costituire alibi o giustificare i propri comportamenti scellerati,
come se l'obiettivo fosse quello di vincere il primato del peggiore amministratore, gli errori del
passato dovrebbero semmai servire per evitarne di più gravi. Sempre a chi ama citare il passato
ricordo che il P.R.G. approvato nel 1980 aveva programmato una volumetria di circa 590.000 metri