I ragazzi italiani nel sistema scolastico tedesco ... - comites dortmund
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AMBASCIATA D'ITALIA<br />
B E R L I NO<br />
Hiroshima Strasse, n. 1 – 10785 Berlino<br />
I <strong>ragazzi</strong> <strong>italiani</strong> <strong>nel</strong> <strong>sistema</strong> <strong>scolastico</strong> <strong>tedesco</strong>: problemi<br />
e prospettive<br />
Logo internet: io parlo italiano e <strong>tedesco</strong><br />
BERLINO, 9,10,11 settembre 2004
Indice .<br />
1. presentazione pag. 3<br />
2. destinatari, sede e durata “ 6<br />
3. temario “ 8<br />
4. obiettivi “ 10<br />
5. metodologia “ 13<br />
6. descrizione dei lavori “ 15<br />
7. agenda provvisoria “ 17<br />
8. ambiti, relazioni, relatori “ 20<br />
8.1. gli scenari per l’inclusione dell’offerta dell’insegnamento<br />
della lingua italiana <strong>nel</strong> curricolo delle scuole tedesche (pag.<br />
20)<br />
8.2. il potenziamento, il recupero, il sostegno: le strade per il<br />
successo <strong>scolastico</strong> e l’inserimento sociale degli allievi <strong>italiani</strong> e<br />
di origine italiana <strong>nel</strong>le scuole tedesche (pag. 24)<br />
8.3. Obiettivi, potenzialità e limiti delle esperienze delle scuole e<br />
delle classi bilingui (pag. 26)<br />
8.4. il personale docente e non docente, a tempo indeterminato<br />
e a contratto (pag. 27)<br />
8.5 gli eletti <strong>italiani</strong> <strong>nel</strong>le comunità locali: quale ruolo di<br />
propulsione (pag. 28)<br />
8.6. il CGIE e i COMITES: rappresentazione dei bisogni reali<br />
della comunità: proposte e soluzioni (pga. 29)<br />
1. Presentazione<br />
Gli uffici sociale e scuola dell’Ambasciata d’Italia a<br />
Berlino, su specifica indicazione dell’Ambasciatore Silvio<br />
2
Fagiolo, hanno predisposto un progetto di programma articolato<br />
allo scopo di confrontarsi con le autorità federali e locali<br />
tedesche, da un lato, e con le varie componenti della società<br />
italiana presente in Germania, dall’altro, sulle problematiche<br />
connesse con l’insegnamento della lingua italiana agli <strong>italiani</strong>,<br />
scolarizzati e non, con il successo degli <strong>italiani</strong> scolarizzati, con<br />
l’insegnamento dell’italiano a non parlanti nativi in situazione<br />
scolastica.<br />
L’esigenza è peraltro fortemente avvertita tanto dagli eletti<br />
negli organismi di rappresentanza <strong>italiani</strong>, organizzati <strong>nel</strong>la<br />
Conferenza Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) quanto<br />
dagli <strong>italiani</strong> residenti in Germania eletti <strong>nel</strong>le rappresentanze<br />
politico - amministrative locali.<br />
La scolarità è ancora fortemente correlata al tasso di<br />
successo e di inserimento <strong>nel</strong>la società tedesca e, rilevata una<br />
certa dose di insoddisfazione circa gli esiti degli impegni assunti<br />
e svolti dall’Amministrazione, peraltro assai significativi in<br />
termini di risorse finanziarie e professionali, si cerca, di<br />
individuarne le cause e di proporre delle soluzioni.<br />
A questo fine viene presentato il presente progetto di<br />
seminario di studi e formazione, in forma di bozza, affinché,<br />
acquisiti i pareri e assunte le determinazioni nei luoghi a ciò<br />
deputati, si possa poi procedere alla stesura definitiva che<br />
3
appresenti le posizioni di ciascuno degli attori principali: Il<br />
Ministero degli Affari Esteri (MAE), Il Ministero Istruzione,<br />
Università, Ricerca (MIUR), le Autorità tedesche ai vari livelli di<br />
responsabilità<br />
Si ritiene che nessuna politica possa attivarsi in Germania,<br />
senza un convinto consenso e la attiva partecipazione delle<br />
autorità tedesche alle azioni conseguenti.<br />
I due grandi ambiti di intervento, i corsi di lingua cultura e<br />
le attività connesse e l’intervento <strong>nel</strong>le scuole e classi bilingue,<br />
da un lato, il potenziamento delle possibilità di successo degli<br />
allievi <strong>italiani</strong> <strong>nel</strong> <strong>sistema</strong> <strong>scolastico</strong>, dall’altro, necessitano di<br />
una migliore redifinizione di ruoli e funzioni.<br />
Le Autorità locali tedesche, in buona misura, intervengono<br />
massicciamente sulle politiche di insegnamento della lingua<br />
italiana come lingua d’origine ( a loro totale carico si svolgono<br />
circa 2000 corsi per oltre 20.000 allievi <strong>italiani</strong> con oltre 250<br />
insegnanti <strong>italiani</strong>).<br />
Tuttavia, da un lato si cominciano a riscontrare tendenze<br />
di graduale disimpegno in alcuni importanti Land; dall’altro, la<br />
collocazione dell’insegnamento dell’italiano all’interno delle<br />
istituzioni scolastiche tedesche mortifica tanto l’allievo quanto<br />
l’insegnante e le prassi didattiche.<br />
4
L’insegnamento della lingua italiana si affianca al curricolo<br />
formale, <strong>nel</strong>la migliore delle ipotesi; <strong>nel</strong>la prassi risulta<br />
marginale rispetto ai percorsi formativi. Questo non giova a<br />
nessuno ed è opportuna una riflessione comune.<br />
Infine, le iniziative in questo campo, assunte direttamente<br />
dall’Amministrazione, anche <strong>nel</strong>le attuali forme di sussidiarietà,<br />
necessitano di una revisione che indichi con maggiore chiarezza<br />
gli obiettivi, i mezzi, gli strumenti, i tempi, le verifiche, le<br />
professionalità. Per non dire della certezza di risorse finanziarie<br />
su un piano pluriennale che permetta una progettazione di più<br />
largo respiro che non la politica annuale.<br />
Quanto alle scuole bilingue e, soprattutto, alle classi<br />
bilingue, occorre una verifica a tutto campo delle potenzialità<br />
sperimentate, delle condizioni sperimentali e quindi necessita di<br />
valutare se e quali prospettive si pongano in un’ottica di<br />
cittadinanza europea ovvero se deve perpetuarsi una<br />
sperimentazione limitata nei numeri e asfittica <strong>nel</strong>le prospettive.<br />
Infine, le problematiche connesse con il successo<br />
<strong>scolastico</strong> impongono un ripensamento profondo dei rapporti di<br />
collaborazione tra autorità tedesche e autorità italiane.<br />
2. destinatari, e durata del seminario<br />
5
Sede:<br />
Berlino, 5,6,7 aprile2004<br />
Durata:<br />
Tre giorni<br />
Organizzatore :<br />
Ambasciata d’Italia Berlino<br />
Partner per l’organizzazione Humbolt Universitaet –B<br />
Cattedra di <strong>italiani</strong>stica<br />
Luogo di svolgimento: Humbolt Universitaet –B<br />
Partecipanti:<br />
q Ministro MAE, Omologo <strong>tedesco</strong><br />
q Ministro MIUR, Omologo <strong>tedesco</strong><br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
Ministro per gli Italiani <strong>nel</strong> mondo<br />
Presidente e funzionari della Conferenza dei Ministri<br />
dell’Istruzione dei vari Land (KMK,<br />
Kultusministeriumkonferenz)<br />
Ministri dell’istruzione e della cultura dei Land e funzionari<br />
Rappresentanti politici <strong>italiani</strong> e tedeschi (eventualmente)<br />
Direttori Generali MAE, (DGPCC / DGPCIEM) e MIUR<br />
(D.G. Ordinamenti e D.G. Formazione) – Omologhi tedeschi<br />
a livello federale<br />
Funzionari degli Uffici competenti MAE e MIUR,<br />
Consoli<br />
Dirigenti scolastici<br />
docenti a tempo indeterminato e dipendenti da Enti gestori<br />
6
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
Rappresentanti CGIE Germania<br />
Presidenti Comites<br />
Sindacati Scuola<br />
Patronati<br />
Rappresentanti imprenditoria italiana in Germania<br />
Enti gestori<br />
Esperti <strong>italiani</strong> e tedeschi<br />
Università Italiane e tedesche<br />
Istituti Italiani di Cultura<br />
Organi di informazione in Germania, <strong>italiani</strong> e tedeschi<br />
Rappresentanti stampa italiana<br />
Assessori all’emigrazione delle Regioni italiane<br />
q Eletti <strong>italiani</strong> eletti <strong>nel</strong>le rappresentanze politico -<br />
amministrative locali<br />
7
Temario:<br />
• Integrazione, assimilazione, identità culturale<br />
• Diglossia, bilinguismo e lingue straniere: quale spazio nei<br />
curricoli formali<br />
• Struttura e potenzialità dei corsi di italiano: finalità, obiettivi,<br />
misurazione, valutazione, certificazione<br />
• I corsi di lingua e cultura italiana per i non scolarizzati<br />
• Le esperienze delle scuole e delle classi bilingui: percorsi e<br />
risultati a confronto<br />
• La “contaminazione” tra scuole e classi bilingui, da un lato, e<br />
corsi di apprendimento dell’italiano come lingua materna o<br />
d’origine, dall’altro.<br />
• L’italiano lingua straniera per i parlanti di altre lingue <strong>nel</strong>le<br />
classi e <strong>nel</strong>le scuole bilingui<br />
• Il profilo e le competenze dell’insegnante italiano <strong>nel</strong>le<br />
esperienze bilingui e nei corsi: insegnante della stessa materia<br />
come lingua materna e/o d’origine e straniera<br />
8
• Le politiche di formazione del personale <strong>scolastico</strong>, iniziale e<br />
in servizio<br />
• La dirigenza scolastica senza scuola: prospettive e<br />
retrospettive<br />
• Il successo/l’insuccesso degli allievi <strong>italiani</strong><br />
• Le pratiche per il recupero e il potenziamento delle<br />
competenze curricolari<br />
• Le politiche di intervento sul recupero<br />
• Il ruolo dei genitori e il loro rapporto con la scuola<br />
• La promozione di un nuovo impianto delle prassi educative<br />
presso gli organismi elettivi locali a cura degli eletti <strong>italiani</strong><br />
• La rappresentazione dei bisogni della collettività e le<br />
soluzioni prospettiche a cura del CGIE e dei COMITES<br />
9
3. Le Finalità e gli obiettivi<br />
premessa<br />
Questa prima iniziativa intende porsi come momento<br />
iniziale per mettere sul tappeto le problematiche principali<br />
afferenti alle attività linguistico culturali e alle iniziative alle<br />
quali il MAE contribuisce con la presenza di personale di ruolo<br />
(oltre 110 unità di personale tra docenti e altre figure<br />
professionali) <strong>nel</strong>le istituzioni scolastiche tedesche.<br />
Il panorama delle problematiche richiede uno studio attento<br />
e prolungato dei vari soggetti coinvolti e per questo viene<br />
proposta una metodologia di lavoro a distanza, preparatorio della<br />
conferenza stessa, la quale diventa la sede di presentazione dei<br />
lavori predisposti e condivisi attraverso una spedizione dei<br />
materiali elaborati (vedi oltre, <strong>nel</strong> paragrafo metodologia, pag.<br />
10).<br />
Una corretta impostazione del lavoro, inoltre, prevede un<br />
follow up, comunque a distanza, per la redazione dei materiali<br />
definitivi, per l’eventuale successiva, auspicabile pubblicazione.<br />
A conclusione del percorso dovrebbero prevedersi, se non<br />
soluzioni definitive, almeno piste di lavoro condivise e ipotesi di<br />
soluzioni in ordine a quelle che si possono considerare le<br />
10
variabili cruciali per l’intervento italiano sulle problematiche<br />
educative in Germania.<br />
Circa gli obiettivi appresso indicati, ogni possibile politica<br />
di intervento e ipotesi di progettazione deve comunque vedere la<br />
partecipazione convinta dei partner tedeschi, senza il cui<br />
contributo, persino le soluzioni più attendibili e i progetti più<br />
affidabili risulterebbero monchi e senza reale possibilità di<br />
incidenza sulle realtà dei nostri connazionali.<br />
4. Gli obiettivi<br />
Al termine dei lavori, <strong>nel</strong>la articolazione preventivata, i<br />
decisori politici e la dirigenza politico - amministrativa pubblica<br />
dell’intervento educativo in Germania dovranno conoscere e<br />
disporre di misure di risoluzione in ordine a:<br />
• le strategie per il successo <strong>scolastico</strong> degli <strong>italiani</strong> in<br />
Germania: recupero, potenziamento, sostegno per una<br />
competenza di cittadinanza europea<br />
• gli obiettivi di apprendimento delle lingue straniere e/o<br />
seconde sullo sfondo delle indicazioni del Consiglio d’Europa<br />
• integrazione, con valenza curriculare, dell’insegnamento<br />
dell’italiano <strong>nel</strong> <strong>sistema</strong> d’istruzione <strong>tedesco</strong><br />
11
• la competenza linguistico - comunicativa in rapporto con le<br />
competenze culturali: in italiano, in <strong>tedesco</strong><br />
• il profilo professionale del docente italiano di lingua italiana<br />
come lingua materna, d’origine, straniera e/o seconda<br />
• il docente italiano: pratiche di reclutamento, formazione<br />
iniziale e in servizio<br />
12
5. metodologia<br />
Fase preparatoria<br />
• invio al MAE e al MIUR del programma per approvazione,<br />
condivisione, finanziamenti<br />
• diffusione del temario alla rete consolare, ai dirigenti<br />
scolastici, agli enti gestori, ai dirigenti scolastici tedeschi delle<br />
scuole bilingui e delle scuole con sezioni bilingui;<br />
• brain storming e successiva ridefinizione delle tematiche<br />
della conferenza in sede di comitato di coordinamento<br />
nazionale composto dai capifila, <strong>italiani</strong> e tedeschi dei gruppi<br />
di lavoro previsti <strong>nel</strong> programma;<br />
• invio del programma definitivo ai partecipanti individuati per<br />
le scelte di partecipazione ai lavori dei gruppi preparatori<br />
aggregazione di gruppi di interesse e costituzione di gruppi di<br />
lavoro sulle tematiche date; individuazione di un coordinatore<br />
per ciascun gruppo di lavoro previsto per ciascun ambito di<br />
intervento (vedi oltre) – attività a distanza<br />
13
• predisposizione di scalette di sviluppo e articolazione dei temi<br />
individuati, anche in sottosistemi di argomenti, per la raccolta<br />
dei contributi dei singoli componenti del gruppo di lavoro (a<br />
cura dei coordinatori - in presenza)<br />
• redazione di un documento di base da presentare al gruppo di<br />
lavoro per la successiva approvazione (a cura dei<br />
coordinatori) – a distanza<br />
• revisione e approvazione del documento di lavoro – in<br />
presenza<br />
• invio dei documenti così condivisi a tutti i partecipanti<br />
affinché la partecipazione ai lavori della Conferenza<br />
Nazionale sia consapevole e informata<br />
• individuazione degli esperti, <strong>italiani</strong> e tedeschi, per gli aspetti<br />
teorici (uno per la parte didattica e linguistica, uno per gli<br />
aspetti pedagogici).<br />
• risoluzione degli aspetti logistici (sede, spazi <strong>nel</strong>la sede,<br />
organizzazione, duplicazione,…)<br />
• svolgimento dei lavori della conferenza<br />
• prosecuzione dei lavori a distanza<br />
• gruppo redazionale per la pubblicazione<br />
14
6. Descrizione dei lavori<br />
primo giorno<br />
• breve presentazione dei lavori, elaborati a distanza dai vari<br />
gruppi, all’assemblea generale; (la disponibilità delle relazioni<br />
scritte dovrebbe permettere brevi considerazioni dei relatori,<br />
soprattutto tese a richiamare l’attenzione sugli snodi<br />
principali)<br />
• dibattito essenziale<br />
secondo giorno<br />
mattino:<br />
• formazione e integrazione dei gruppi di lavoro: lavori di<br />
gruppo<br />
pomeriggio<br />
• lavori di gruppo– otto gruppi come più avanti descritti -<br />
terzo giorno<br />
mattino<br />
• lavori di gruppo per approfondimenti sui singoli temi<br />
15
• riformulazione eventuale di nuovi documenti con i contributi<br />
sopravvenuti<br />
pomeriggio<br />
• ritorno ai lavori in assemblea plenaria<br />
• dibattito<br />
• conclusioni<br />
16
Agenda provvisoria<br />
1° giorno<br />
mattino/ pomeriggio<br />
orario dei lavori: mattino 09,30 / 13.00<br />
pomeriggio 14.30 / 18.00<br />
intervalli: 11.00/11,30<br />
16.00/16,30<br />
Mattino<br />
Introduzione ai lavori - Ambasciatore<br />
q presentazione seminario - uffici sociale e scuola (20’)<br />
q Le scelte politiche - Ministri <strong>italiani</strong> e <strong>tedesco</strong><br />
q L’Amministrazione - Direttori generali,.<br />
MAE/MIUR/Autorità<br />
tedesche<br />
1. gli scenari per l’inclusione dell’offerta dell’insegnamento<br />
della lingua italiana <strong>nel</strong> curricolo delle scuole tedesche (60’)<br />
17
pomeriggio<br />
2. il potenziamento, il recupero, il sostegno: le strade per il<br />
successo <strong>scolastico</strong> e l’inserimento sociale degli allievi<br />
<strong>italiani</strong> e di origine italiana <strong>nel</strong>le scuole tedesche (60’)<br />
3. Obiettivi, potenzialità e limiti delle esperienze delle scuole e<br />
delle classi bilingui (45’)<br />
4. il personale docente e non docente, a tempo indeterminato e<br />
a contratto (45’)<br />
5. la misurazione, la valutazione, la certificazione delle<br />
competenze in lingua italiana<br />
6. dibattito<br />
2° giorno<br />
mattino<br />
7. Le problematiche consolari connesse con l’attuazione delle<br />
politiche linguistico educative (a cura della rete consolare –<br />
30’)<br />
8. Le problematiche consolari e scolastiche connesse con le<br />
scuole e le classi bilingue (30’)<br />
9. Il principio della sussidiarietà, <strong>nel</strong>le attività linguistico<br />
culturali, nei corsi di recupero potenziamento e sostegno (a<br />
cura degli enti gestori, 30’)<br />
18
10.Il ruolo degli eletti <strong>italiani</strong> <strong>nel</strong>le rappresentanze<br />
politico/amministrative tedesche(30’)<br />
11. La proposta degli eletti <strong>nel</strong>le organizzazioni rappresentative<br />
degli <strong>italiani</strong> all’estero (Comites, CGIE)<br />
Dibattito generale e formazione dei gruppi di lavoro<br />
Insediamento dei lavori di gruppo e riformulazione dei<br />
documenti di lavoro già distribuiti prima dell’inizio della<br />
conferenza, con invio a domicilio<br />
Pomeriggio<br />
Lavori di gruppo<br />
3° giorno<br />
mattino<br />
prosecuzione dei lavori di gruppo e redazione dei documenti<br />
definitivi per i vari ambiti<br />
pomeriggio<br />
relazione dei lavori di gruppo in assemblea<br />
0re 17.00 - conclusione dei lavori (Ambasciatore)<br />
19
8. Moduli, Relazioni, relatori<br />
In relazione agli obiettivi del seminario di studi, le comunicazioni<br />
principali, all’interno delle quali confluiscono le proposte del temario, in<br />
tutte le sue articolazioni, potrebbero configurarsi come segue.<br />
q<br />
modulo A<br />
8.1 gli scenari per l’inclusione dell’offerta dell’insegnamento<br />
della lingua italiana <strong>nel</strong> curricolo delle scuole tedesche:<br />
q<br />
q<br />
q<br />
gli aspetti organizzativi e amministrativi (il contributo<br />
dell’Italia, le flessibilità della Germania)<br />
le compatibilità dei curricoli con le lingue straniere e del<br />
curricolo della scuola tedesca anche con la lingua<br />
italiana (le esperienze italiane e le esperienze tedesche<br />
di scuole con presenza di più lingue straniere).<br />
I limiti e i pregi degli attuali assetti dei corsi di lingua e<br />
cultura italiana, svolti sia dalle autorità tedesche, sia<br />
dalle autorità italiane, sotto il profilo :<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
dei destinatari (scolarizzati e oltre)<br />
degli obiettivi<br />
dell’organizzazione<br />
delle risorse<br />
delle strutture<br />
20
I diversi profili di contenuto, anche con riferimento al<br />
temario, potrebbero essere trattate da:<br />
1) il direttore generale del MIUR, responsabile per gli<br />
ordinamenti scolastici, al quale compete la cura della<br />
normativa della nuova scuola secondo la riforma del Ministro<br />
Letizia Moratti. E sulle lingue straniere, sotto il profilo<br />
giuridico e organizzativo, la scuola italiana dispiega un<br />
impegno di rilevante spessore;<br />
2) il direttore generale della DGPCIEM, per gli aspetti di<br />
prospettiva - anche in vista delle riforme di scenario – e in<br />
relazione ai contributi specifici che il MAE può predisporre<br />
<strong>nel</strong>l’ottica dell’inclusione dell’italiano <strong>nel</strong>l’offerta delle<br />
lingue curricolari <strong>nel</strong> <strong>sistema</strong> <strong>scolastico</strong> <strong>tedesco</strong>.<br />
L’Amministrazione italiana, a fronte di un universo teorico di<br />
riferimento che consta di circa 120 mila <strong>italiani</strong> di età<br />
compresa tra 0 e 19 anni, appronta attività e risorse di<br />
personale e finanziarie che, sommate, ammontano a oltre 15<br />
milioni di Euro. Il personale è primariamente assorbito dai<br />
corsi di lingua <strong>italiani</strong> a tutti i destinatari possibili previsti<br />
21
dalle norme in vigore e in misura minore dalle attività<br />
scolastiche vere e proprie (scuole e classi bilingue). Il<br />
finanziamento dei contributi agli enti gestori, una media di<br />
poco superiore ai 5 milioni di Euro, negli ultimi quattro anni,<br />
viene destinato per poco meno del 50% ai corsi di lingua e per<br />
la restante parte ai corsi di recupero potenziamento e<br />
sostegno. Quale ottimizzazione è prevedibile per l’impiego di<br />
queste risorse e di queste esperienze<br />
3) Il delegato della Kultusministeriumkonferenz. I tedeschi<br />
impegnano risorse finanziarie e professionali tangibili: si<br />
fanno carico di svolgere corsi che coinvolgono 21 mila<br />
studenti ca., su oltre 2.000 corsi. Inoltre, li dove non<br />
intervengono a gestire direttamente i corsi, erogano<br />
finanziamenti complessivi per ca. 400 mila Euro. A parità di<br />
risorse, perché non prevedere l’italiano <strong>nel</strong>l’offerta<br />
curricolare Cosa osta Oppure. Non si potrebbero,<br />
sperimentalmente, prevedere due lingue straniere, anche al<br />
fine di verificarne l’impatto sugli assetti curricolari e le<br />
implicazioni psicopedagogiche<br />
4) due universitari/esperti dei due versanti –lingua e cultura,<br />
recupero e potenziamento. Si deve poter dar conto, dal punto<br />
22
di vista strettamente scientifico, delle implicazioni del<br />
plurilinguismo, a partire dalla diglossia, <strong>nel</strong>l’ottica<br />
dell’integrazione e della cittadinanza europea. E’ inoltre utile<br />
aprire un confronto con il mondo della scuola d il mondo<br />
accademico su quali possibili obiettivi di competenza<br />
linguistica e comunicativa siano prevedibili alla luce delle<br />
indicazioni del QUADRO DI RIFERIMENTO EUROPEO<br />
PER LE LINGUE MODERNE e in presenza delle variabili<br />
che determinano il successo <strong>nel</strong>l’insegnamento delle lingue<br />
straniere e/o seconde nei sistemi formali di istruzione. Inoltre,<br />
è importante che si individuino, per quanto possibile, i fattori<br />
che determinano l’insuccesso <strong>scolastico</strong> sui quali si possa<br />
intervenire, distinti da quelli per i quali non è possibile<br />
approntare soluzioni a breve/ medio termine.<br />
5) Un rappresentante degli enti gestori, un dirigente <strong>scolastico</strong><br />
italiano, un dirigente <strong>scolastico</strong> <strong>tedesco</strong>.<br />
23
Modulo B<br />
8.2 il potenziamento, il recupero, il sostegno: le strade per il<br />
successo <strong>scolastico</strong> e l’inserimento sociale degli allievi<br />
<strong>italiani</strong> e di origine italiana <strong>nel</strong>le scuole tedesche.<br />
q<br />
q<br />
Chi sono, dove sono, in quale stratificazione sociale si<br />
collocano i figli degli immigrati di prima generazione<br />
Dove origina il disagio <strong>scolastico</strong>, quali prassi e quali<br />
risultati. Dagli interventi di recupero e potenziamento sugli<br />
effetti – i risultati scolastici - verso una politica di<br />
intervento sulle cause che tali ritardi determinano.<br />
q Il potenziamento delle capacità ee il recupero delle<br />
competenze degli allievi più deboli. Quale politica per le<br />
eccellenze Se ne può prevedere una Perché<br />
Per la trattazione dei contenuti si può prevedere la<br />
partecipazione di:<br />
1. Un sociologo <strong>tedesco</strong>, che riferisca anche su uno scenario<br />
comparativo e interculturale e/o un ordinario di pedagogia<br />
interculturale.<br />
2. Un pedagogista italiano – il consolato di Saarbruecken sta<br />
conducendo una sperimentazione interessante a questo<br />
24
proposito, in collaborazione con la CA’ FOSCARI di<br />
Venezia.<br />
3. Un pedagogista <strong>tedesco</strong> – sull’onda delle “emozioni” dello<br />
Studio PISA si è acceso un vivace dibattito sulle politiche<br />
educative nazionali e non dovrebbe essere difficile<br />
individuare un pedagogista versato <strong>nel</strong>la materia.<br />
4. Un ente gestore – ve ne sono che fanno attività specifica non<br />
soltanto per gli allievi, ma anche per i genitori, la cui<br />
esperienza appare di sicuro spessore e affidamento.<br />
5. Un dirigente <strong>scolastico</strong> – sono chiamati spesso a determinare,<br />
anche in assenza di parametri, circa l’entità degli interventi e<br />
l’utilizzazione delle risorse.<br />
6. Il dirigente DGPCIEM responsabile di settore per delineare le<br />
prospettive di intervento, a sintesi dei contributi descritti.<br />
25
modulo C<br />
8.3 Obiettivi, potenzialità e limiti delle esperienze delle scuole e<br />
delle classi bilingui<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
q<br />
le scuole e le classi bilingue, esperienze a confronto<br />
le condizioni per il successo<br />
una convenzione quadro nei rapporti con le autorità tedesche<br />
l’incidenza del pensiero pedagogico italiano sull’assetto e<br />
sulle prassi delle esperienze bilingui in Germania<br />
la platea delle scuole e delle classi bilingue<br />
le prospettive e le condizioni per l’ulteriore sviluppo di questo<br />
tipo di esperienza: gli aspetti di contenuto, le implicazioni<br />
organizzative, le risorse professionali e finanziarie<br />
Riferiscono su questo ambito, per gli aspetti di competenza:<br />
1. Un dirigente <strong>scolastico</strong> <strong>tedesco</strong><br />
2. Un dirigente <strong>scolastico</strong> italiano<br />
3. Un docente italiano<br />
4. Un docente <strong>tedesco</strong><br />
5. Il funzionario della DGPCC competente<br />
26
modulo D<br />
8.4 il personale docente e non docente, a tempo indeterminato e<br />
a contratto<br />
q<br />
q<br />
q<br />
Quale impiego e quale destinazione dei docenti di ruolo:<br />
retrospettive e prospettive di una risorsa professionale<br />
con profilo specifico: dal reclutamento alla formazione;<br />
iniziale, in servizio<br />
Il docente assunto dall’ente gestore: caratteristiche,<br />
reclutamento, formazione; iniziale e in servizio.<br />
Il docente italiano di lingua italiana assunto dalle<br />
autorità tedesche: caratteristiche professionali, modalità<br />
di impiego, politiche di formazione iniziale e in servizio<br />
Per gli aspetti di pertinenza sono chiamati ad intervenire:<br />
1. i rappresentanti delle DD.GG. del Ministero degli Affari<br />
Esteri e del Ministero dell’Istruzione, Università, Ricerca DG<br />
per la formazione del personale <strong>scolastico</strong>;<br />
2. in rappresentanza dei vari Land, un funzionario regionale<br />
dove è maggiormente consistente la presenza dei corsi di<br />
lingua a cultura italiana a cura delle autorità locali;<br />
3. un dirigente <strong>scolastico</strong> italiano<br />
4. un dirigente <strong>scolastico</strong> <strong>tedesco</strong><br />
5. un docente con incarico a tempo indeterminato<br />
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6. un docente assunto dalle autorità locali tedesche<br />
7. un docente assunto dagli enti gestori<br />
modulo E<br />
8.5 Il ruolo degli eletti <strong>italiani</strong> <strong>nel</strong>le rappresentanze<br />
politico/amministrative tedesche(30’)<br />
Attesa l’organizzazione politica della Germania che lascia alla<br />
autonomia dei Land la potestà totale in fatto di istruzione,<br />
nonché della formazione professionale, gli eletti <strong>italiani</strong> negli<br />
organismi rappresentativi tedeschi posso rivelarsi decisivi per<br />
l’orientamento delle scelte in campo educativo. Il loro compito<br />
potrebbe configurassi come ideatori di un progetto che possa poi<br />
come un percorso politico non italiano, ma trasversale, dettato da<br />
scelte di sensibilità e non dalla mera nazionalità. Gli unici che<br />
possono argomentare una simile proposta sono gli eletti negli<br />
organismi rappresentativi i quali in incontri ufficiali hanno<br />
dichiarato la propria disponibilità a spendersi in tal senso.<br />
Si possono prevedere due interventi dei due colori politici più<br />
rappresentativi<br />
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modulo F<br />
8.6. La proposta degli eletti <strong>nel</strong>le organizzazioni rappresentative<br />
degli <strong>italiani</strong> all’estero (Comites, CGIE, COMITES)<br />
La recente riforma di questi organismi ne rafforza ruolo e<br />
funzioni. Spesso si pongono in posizione critica nei confronti ,<br />
non della politica, ma dell’amministrazione. Il seminario di studi<br />
potrebbe rappresentare un occasione per il salto di qualità: dalla<br />
contrapposizione, spesso formale, alla proposta. Un gruppo di<br />
lavoro a distanza potrebbe condurre alla stesura di un documento<br />
di proposta utile alla discussione generale e potrebbe portare a<br />
condividere un progetto di politica scolastica italiana in<br />
Germania per la quale il loro contributo potrebbe essere più<br />
efficace di qualunque protesta.<br />
Sono previsti tre interventi<br />
• due rappresentati CGIE<br />
• un rappresentante COMITES<br />
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