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Madrugada numero 74 - Associazione Macondo

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Passare dall’altra parte<br />

Scorrendo le pagine di <strong>Madrugada</strong><br />

> controluce<<br />

Maggio vai adagio… il tempo corre e tu… lasciati portare.<br />

Nell’atteso controcorrente, Giuseppe Stoppiglia, in La<br />

misericordia trionferà sempre sul giudizio, affronta il rapporto<br />

tra la Chiesa, i cristiani e il mondo, oggi ridotto a<br />

relazione di comando e non di ascolto.<br />

Il monografico espone in parete l’indifferenza e vi si<br />

arrampicano quattro esperti: tira la cordata Luca Spegne<br />

con L’indifferenza cancella la differenza e sottolinea i limiti<br />

della religione borghese. Segue Adriano Fabris, che lancia<br />

il messaggio Violenza, indifferenza e fondamentalismi perché<br />

l’indifferenza coltiva la violenza e i fondamentalismi<br />

ne sono l’esempio. Aggancia in parete Marco Opipari su<br />

Indifferenza sociale e precarietà, e batte il chiodo che l’indifferenza<br />

non va curata in ambito psicologico, ma ne vanno<br />

cercate le cause nella precarietà sociale e individuale.<br />

Conclude la cordata Giovanni Colombo, ad analizzare<br />

l’Indifferenza politica,<br />

causata da una democrazia<br />

mortificata.<br />

In cima sediamo<br />

e apriamo le pagine<br />

delle Scritture sul tradimento.<br />

Adolfo Locci ne analizza<br />

il significato alla<br />

luce della Torà: tradire<br />

è venir meno a una libertà<br />

responsabile. Nel<br />

Corano, Patrizia Khadija<br />

dal Monte legge<br />

che il tradimento avviene<br />

nelle tenebre, ma<br />

nulla sfugge ad Allah.<br />

Don Roberto Ravazzolo<br />

apre la pagina su<br />

Il tradimento di Giuda<br />

nostro fratello perché<br />

anche in noi il male<br />

può entrare senza che<br />

ce ne accorgiamo.<br />

Con un salto metaforico<br />

ci accostiamo<br />

alla vetrina dei libri;<br />

Alberto Gaiani, sulla<br />

copertina di Danny<br />

l’eletto di Chaim Potok,<br />

racconta la storia<br />

dell’amicizia tra<br />

Reuven e lui, Danny,<br />

e dell’ebraismo newyorkese di metà Novecento. Segue<br />

Rossella Messina con il libro di Gerard Donovan, Julius il<br />

solitario, cui resta solo un cane, ucciso da un cacciatore<br />

forse, che scatena la sua folle aggressività. Concludono la<br />

rassegna Marina Bertoncin e Andrea Pase con Attorno al<br />

lago Ciad. Contiene un giudizio critico sui grandi progetti<br />

di irrigazione e l’ipotesi di un ritorno alle pratiche antiche<br />

con le nuove abilità.<br />

Ora a voi le rubriche: Fulvio Cortese ne Il governo del<br />

territorio ricorda la prerogativa dello Stato e delle Regioni,<br />

cui si aggiunge, in una democrazia reale, l’attività del<br />

privato.<br />

Ora l’economia, punto. Fabrizio Panebianco, tra Efficienza<br />

ed equità, efficienza ed efficacia, mostra lo scarto<br />

esistente tra il linguaggio economico e il sentire umano<br />

comune.<br />

Heimat detto/a anche Heimweh sull’Ode alla panchina<br />

fossile annuncia la<br />

sottrazione delle panchine<br />

da molte città<br />

italiane, per togliere<br />

agli umani l’estremo<br />

urbano piacere di<br />

guardare il mondo e<br />

non fare niente.<br />

Ci scrive dal Brasile<br />

equatoriale Arnaldo de<br />

Vidi, Vivere a Manaus il<br />

suo pezzo, del rapporto<br />

tra vita e ambiente,<br />

religione e ritmo vitale,<br />

economia e affari.<br />

Conclude in <strong>Macondo</strong><br />

e dintorni il cronista<br />

prolisso che copre<br />

tenace gli spazi liberi,<br />

come case e “capannoni”<br />

occupano proditoriamente<br />

il nostro<br />

territorio.<br />

Nel finale Karin con<br />

le foto illumina la<br />

memoria velata dalla<br />

cultura di morte che<br />

copre le strade e le<br />

spiagge di Procida, un<br />

tempo l’isola di Arturo,<br />

l’isola del Postino.<br />

La redazione<br />

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