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india speciale le porte della bellezza le porte della bellezza - Faac

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OPENGATE NUMERO 3 OTTOBRE 2005<br />

IL PUNTO<br />

16<br />

dalla marchiatura CE l’adeguamento<br />

degli apricancelli vecchi,<br />

trattando detto adeguamento come<br />

una semplice manutenzione.<br />

2. All'al<strong>le</strong>gato XV del decreto <strong>le</strong>gislativo<br />

19 settembre 1994, n.<br />

626, dopo il paragrafo 2 è aggiunto<br />

il seguente:<br />

"2-bis. Ulteriori prescrizioni minime<br />

di carattere genera<strong>le</strong> per <strong>le</strong><br />

attrezzature di lavoro.<br />

2-bis.1 La persona esposta deve<br />

avere il tempo e/o i mezzi di sottrarsi<br />

rapidamente ad eventuali<br />

rischi causati dalla messa in moto<br />

e/o dall'arresto dell'attrezzatura<br />

di lavoro.<br />

2-bis.2 La rimessa in moto di<br />

un'attrezzatura dopo un arresto,<br />

indipendentemente dalla sua origine,<br />

e il comando di una modifica<br />

ri<strong>le</strong>vante del<strong>le</strong> condizioni di<br />

funzionamento di un'attrezzatura<br />

(velocità, pressione, eccetera) devono<br />

poter essere effettuati soltanto<br />

mediante un'azione volontaria<br />

su un organo di comando<br />

concepito a ta<strong>le</strong> fine, salvo che la<br />

rimessa in moto o la modifica ri<strong>le</strong>vante<br />

del<strong>le</strong> condizioni di funzionamento<br />

dell'attrezzatura non<br />

presenti alcun pericolo per il lavoratore<br />

esposto.<br />

2-bis.3 L'ordine di arresto dell'attrezzatura<br />

di lavoro deve essere<br />

prioritario rispetto agli ordini<br />

di messa in moto. Ottenuto l'arresto<br />

dell'attrezzatura di lavoro, o<br />

dei suoi e<strong>le</strong>menti pericolosi, l'alimentazione<br />

degli azionatori deve<br />

essere interrotta.<br />

2-bis.4 Se gli e<strong>le</strong>menti mobili di<br />

un'attrezzatura di lavoro presentano<br />

rischi di contatto meccanico<br />

che possono causare incidenti, essi<br />

devono essere dotati di protezioni<br />

o di sistemi protettivi che:<br />

a) devono essere di costruzione<br />

robusta;<br />

b) non devono provocare rischi<br />

supp<strong>le</strong>mentari;<br />

c) non devono essere facilmente<br />

elusi o resi inefficaci;<br />

d) devono essere situati ad una<br />

sufficiente distanza dalla zona<br />

pericolosa;<br />

e) non devono limitare più del necessario<br />

l'osservazione del ciclo<br />

di lavoro".<br />

Commento<br />

Questo comma dice concretamente<br />

cosa bisogna fare per portare<br />

a termine l’adeguamento. Il<br />

comma riporta <strong>le</strong> prescrizioni minime<br />

imposte dall’al<strong>le</strong>gato I <strong>della</strong><br />

già citata direttiva 89/655 sulla<br />

sicurezza dei lavoratori.<br />

Le protezioni e i sistemi protettivi<br />

- nell’origina<strong>le</strong> ing<strong>le</strong>se<br />

“guards or devices”- includono: i<br />

ripari fisici, fissi e mobili e gli altri<br />

dispositivi di protezione come<br />

quelli sensibili (fotocellu<strong>le</strong>, costo<strong>le</strong>),<br />

i comandi a due mani e i dispositivi<br />

di bloccaggio automatico<br />

dell’accesso alla zona pericolosa.<br />

Per <strong>le</strong> soluzioni di adeguamento<br />

si vedano <strong>le</strong> figure A.1.1 e A.1.2.<br />

Va sottolineato che questi sono i<br />

requisiti minimi.<br />

Nel collocamento del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong><br />

come ci si deve comportare in<br />

termini di loro distanza di sicurezza<br />

dal cancello e dal piano di calpestio<br />

nonchè di loro risoluzione?<br />

Ci si può ispirare al<strong>le</strong> distanze del<br />

test prescritto dall’articolo<br />

7.3.2.1 del<strong>le</strong> norme volontarie<br />

UNI EN12445 per il caso di soluzione<br />

con dispositivo di detezione<br />

di presenza non installato sull’anta<br />

mobi<strong>le</strong> e che impedisca<br />

l’impatto con l’ostacolo (fotocellu<strong>le</strong>).<br />

In particolare l'installatore deve:<br />

1) individuare la zona di pericolo,<br />

proiettando idealmente al<br />

suolo il volume che contiene l’anta<br />

mobi<strong>le</strong> in qualsiasi posizione<br />

da questa assunta durante il movimento,<br />

incrementando ta<strong>le</strong><br />

area di una distanza di sicurezza<br />

di 200 mm in ogni direzione; 2)<br />

posizionare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> in modo<br />

ta<strong>le</strong> che muovendo il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedo<br />

di test, collocato sul suolo<br />

ed in posizione vertica<strong>le</strong>, questo<br />

sia sempre ri<strong>le</strong>vato quando è nella<br />

zona di pericolo.<br />

Nel caso presentato sono sufficienti<br />

quattro coppie di fotocellu<strong>le</strong>,<br />

opportunamente posizionate,<br />

per soddisfare <strong>le</strong> disposizioni di<br />

sicurezza.<br />

L’apricancello è infatti una macchina<br />

dal<strong>le</strong> parti mobili decisamente<br />

<strong>le</strong>nte, non dovendo rispondere, in<br />

genere a prob<strong>le</strong>mi di produttività.<br />

Va osservato che il paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedo<br />

di test ha almeno tre facce rif<strong>le</strong>ttenti.<br />

Può essere quindi prudente<br />

applicare <strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong> evitando<br />

di mettere dallo stesso lato<br />

trasmettitori e ricevitori del<strong>le</strong> fotocellu<strong>le</strong>.<br />

Infine, notiamo che manca un<br />

comma che riguardi <strong>le</strong> sanzioni. Si<br />

deve valutare tuttavia il seguente<br />

articolo del Codice Pena<strong>le</strong>:<br />

“Art 437 C.P.- Rimozione od<br />

omissione dolosa di caute<strong>le</strong> contro<br />

infortuni sul lavoro.<br />

Chiunque omette di collocare<br />

impianti, apparecchi o segnali destinati<br />

a prevenire disastri o infortuni<br />

sul lavoro, ovvero li rimuove<br />

o li danneggia, è punito con la reclusione<br />

da sei mesi a cinque anni.<br />

Se dal fatto deriva un disastro<br />

o un infortunio, la pena è <strong>della</strong> reclusione<br />

da tre a dieci anni.”<br />

Il dolo (e<strong>le</strong>mento psicologico) risiede<br />

nella consapevo<strong>le</strong>zza del<br />

pericolo di infortunio,<br />

nonostante la qua<strong>le</strong> non si adempie<br />

all’obbligo giuridico.<br />

3. Il datore di lavoro adegua <strong>le</strong> attrezzature<br />

ai sensi del comma 8-<br />

quinquies dell'articolo 36 del decreto<br />

<strong>le</strong>gislativo 19 settembre<br />

1994, n. 626, introdotto dal comma<br />

1 del presente articolo, entro<br />

sei mesi dalla data di entrata in<br />

vigore <strong>della</strong> presente <strong>le</strong>gge.<br />

Commento<br />

La Legge è entrata in vigore il 12<br />

maggio 2005 (quindici giorni dalla<br />

pubblicazione in G.U.). Pertanto<br />

il termine per l’adeguamento<br />

è il 12 novembre 2005.

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