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Acli Trentine GIUGNO 2008

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primo pianoLA PRESIDENZA PROVINCIALE SUIPROBLEMI DELL’IMMIGRAZIONESi persone, no rondeLe <strong>Acli</strong> esprimono «forti preoccupazioni»per le anticipazioni sui contenuti delPacchetto Sicurezza che il Governo si stapreparando a varare. «I reati commessida cittadini stranieri vanno certamenteperseguiti - afferma in proposito il presidentedelle <strong>Acli</strong> nazionali Andrea Olivero- ma non vanno demonizzati gli stranieripresenti sul territorio, come se fossero gliunici responsabili di una percezione diinsicurezza che sembra ormai pervaderei cittadini italiani e gli stessi immigrati».«Costruiamo invece dei tavoli localisulla sicurezza e l’integrazione. Percostruire una società sicura, infatti,servono iniziative che incidano sullaqualità della vita delle persone, italianie stranieri, che si sviluppa nei varispazi di socializzazione: la scuola, ilquartiere, il lavoro, il tempo libero».«Assolutamente contrarie» le <strong>Acli</strong> all’introduzionedel reato di immigrazioneclandestina previsto in un Ddl dellamaggioranza, una «misura demagogica- la definisce Olivero - tanto inutilequanto pericolosa per le ricadute sulpiano sociale e culturale. Come è possibilemettere insieme senza distinzioniil disagio e spesso la disperazione dellepersone che lasciano le proprie casee i propri affetti con le attività illecitee criminali di chi sfrutta il fenomenomigratorio? Perché non introdurre,a questo punto, il reato di povertà?».Sì, invece, all’emersione dei lavoratoriimmigrati irregolari. «L’irregolarità dimolti stranieri è dovuta soprattutto a unsistema legislativo limitato e poco lungimirante,che rende angusto l’accessoregolare e addirittura provoca una fintroppo facile caduta nella illegalità dicoloro che sono riusciti ad entrare inItalia nel rispetto delle norme. Si pensialle migliaia di famiglie che hanno alleproprie dipendenze altrettante donnestraniere, spesso in condizione di irregolarità,a cui però affidano i propri anziani,figli e abitazioni. L’irregolarità o clandestinitàè spesso dovuta alle lungagginiburocratiche e agli immensi ritardi concui lo Stato risponde alle esigenze diqueste famiglie e delle imprese.Le <strong>Acli</strong> <strong>Trentine</strong> non nascondono che esiste anche una diffusapercezione di insicurezza. L’immigrazione è come l’acqua e vagovernata a partire dai flussi. L’arrivo impetuoso di flussi da diversicontinenti in un territorio può danneggiare lo stesso territorio chenecessita di tempo per l’assimilazione mentre l’arrivo equilibrato èutile alla comunità, alla sua economia ed al suo welfare.A tal fine le <strong>Acli</strong> trentine invitano la politica:-ad un maggiore impegno al fine di governare i flussi immigratoriincentivando per quanto possibile le politiche rivolte alle creazionedi sviluppo ed opportunità di impiego nei paesi impoveritiattraverso la cooperazione internazionale. Ciò rallenta l’esodo didisperati.-a farsi carico del problema immigrazione dando risposte non solonei confronti dei deboli e clandestini, ma anche nei confronti dei“forti regolari”, quando questi rappresentano flussi (è il caso adesempio delle mafie dell’est) che arrivano in Europa ed in Trentinoper acquistare immobili e altre proprietà con denaro contante diprovenienza sconosciuta.Le <strong>Acli</strong> invitano poi la comunità trentina a sviluppare forme partecipatedi integrazione dando vita a momenti di socializzazionecon i lavoratori immigrati e le loro famiglie ed invitano le forze politichea non cavalcare le naturali paure della gente costituendoronde di privati cittadini a difesa del territorio: Esistono già le forzedi pubblica sicurezza e di ordine pubblico preposte a tale servizio.L’impegno della politica non può ridursi alla semplificazione deiproblemi, bensì alla loro soluzione incentivando gli organici delleforze dell’ordine ed affiancando le aziende nella soluzione dei problemidi cittadinanza di tanti lavoratori stranieri.La <strong>Acli</strong> trentine invitano inoltre anche gli organi di informazionea non esasperare fatti di microcriminalità ed a sviluppare ulteriormentela loro funzione di presidio civile della democrazia e deldialogo fra tutti i cittadini che lavorano e rispettano le regole.Le <strong>Acli</strong> invitano infine i cittadini a recuperare le passioni civili eda scendere nelle piazze per abitare spazi comuni, a partecipare amomenti culturali e conviviali per instaurare con il vicino buonerelazioni e recuperare il gusto di sentirsi una grande comunitàaccogliente.15

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