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1 Scala Scala diatonica-eptafonica. - Lettere e Filosofia

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Fondamenti della Comunicazione Musicalea.a. 2012-13Prof.ssa Leonella Grasso Caprioli• determina un dato numero di altezze<strong>Scala</strong>• è un modello in cui sono rappresentati una serie di suoni in successione crescente ripetibile all’internodei confini dell’ottava in tutta la gamma delle estensioni• consiste in una successione di intervalli• è priva di funzioni privilegiate (le è estraneo il concetto di suono di riferimento)• è individuabile all’interno di un corpus dato• la scala rappresenta la discretizzazione del continuum sonoro• la scala tipo occidentale è <strong>diatonica</strong> <strong>eptafonica</strong>, cioè costituita da sette suoni fissati in una successioneprestabilita di toni e semitoni (5 toni e 2 semitoni)Si dice gamut la serie di suoni, ordinati in successione crescente e decrescente, effettivamente presente nelsingolo brano musicale analizzato.I suoni della scala si chiamano gradi, i gradi si succedono secondo un ordine intervallare non uniforme, di cuil’unità minima della discretizzazione è il semitono (unità più piccola del sistema temperato).<strong>Scala</strong> <strong>diatonica</strong>-<strong>eptafonica</strong>.Modello di riferimento: DODo – Re I-II TONORe – Mi II-III TONOMi – Fa III-IV SEMITONOFa – Sol IV-V TONOSol – La V-VI TONOLa – Si VI-VII TONOSi - Do VII-VIII SEMITONO• Dal XVIII secolo in Occidente, si usa una gamma sonora di riferimento composta di 12 semitoni fraloro identici in termini di distanza.1


• L'introduzione del temperamento equabile impone che ogni semitono abbia lo stesso valore dirapporto tra le due note che lo determinano. Quindi sia che si consideri Do/Do diesis o Mi/Fa o La/Sibemolle si avrà sempre lo stesso valore.La scala <strong>diatonica</strong> <strong>eptafonica</strong> è:• una struttura assoluta• caratterizzata da eptafonia e diatonicità– a prescindere dalla specificità dei singoli suoni– dipendentemente dal loro numero (7)– dipendentemente dal tipo (toni e semitoni) di intervalli contenuti all'interno dell’ottava– dipendentemente dall’ordine di successione dei suoni• la posizione occupata dagli intervalli all'interno dell'ottava ha un rapporto con il concetto di modo (cfr.prossime lezioni) e non interferisce con la natura <strong>eptafonica</strong> e <strong>diatonica</strong> della scala• i due semitoni separano asimmetricamente due gruppi (di due e di tre) di toni contigui• L’intervallo rappresenta la distanza fra due suoni di differente altezza: si tratta cioè d’una relazione fradifferenti frequenze• gli intervalli possono essere melodici nel caso in cui siano disposti un suono dopo l’altro• gli intervalli sono detti armonici nel caso in cui siano eseguiti simultaneamente• Gli intervalli si indicano per gradualità (la distanza fra due suoni è calcolata enumerando laseparazione in note diatoniche) usando la numerazione romana: intervallo di II, IV, V etc.• Gli intervalli si qualificano secondo categorie qualificative di tipo armonico-tonali (cfr. lezioni piùavanti): p.e., do-mi è un intervallo cosiddetto di III magg.Rapporto fra altezze (suoni della scala modello occidentale)(frequenza del secondo tono quando il primo tono (f) è dato)UNISONOfOTTAVA 2SECONDA MINORE 16/15SECONDA MAGGIORE 9/8TERZA MINORE 6/5TERZA MAGGIORE 5/4QUARTA GIUSTA 4/3QUINTA GIUSTA 3/2SESTA MINORE 8/5SESTA MAGGIORE 5/3SETTIMA MINORE 9/5SETTIMA MAGGIORE 15/82


Nomenclatura degli intervalliGli intervalli semplici sono inclusi nell’ordine dell’VIII, gli intervalli composti eccedono l’VIII e vengononumerati progressivamente se pur considerati come la composizione dell’ottava più un intervallo semplice n.:NONA VIII + II do-reDECIMA VIII + III do-miUNDICESIMA VIII + IV do-faDODICESIMA VIII + V do-solTREDICESIMA VIII + VI do-laQUATTORDICESIMA VIII + VII do-siQUINDICESIMA VIII + VIII do-do• Gli intervalli si presentano in forma diretta, ma possono anche essere invertiti (quando la nota al gravesi sposta all’acuto di un’ottava e la nota all’acuto rimane ferma):– in quest’ultimo caso si definiscono intervalli in rivolto (o rivolti)• tutti gli intervalli possono essere rivoltati• la somma di un intervallo e del suo rivolto è sempre 9:UNISONO (-) rivolto OTTAVA (VIII)SECONDA (II) rivolto SETTIMA (VII)TERZA (III) rivolto SESTA (VI)QUARTA (IV) rivolto QUINTA (V)QUINTA (V) rivolto QUARTA (IV)SESTA (VI) rivolto TERZA (III)SETTIMA (VII) rivolto SECONDA (II)OTTAVA (VIII) rivolto UNISONO (-)Altre scaleVi sono molti sistemi di scala differenti, cioè differenti articolazioni interne dell’ottava.Alcune di queste altre scale, rappresentative di civiltà musicali indipendenti da quella europea, sono stateusate e hanno influenzato la produzione di musica occidentale.Le scale più diffuse sono:• <strong>Scala</strong> <strong>diatonica</strong>• <strong>Scala</strong> cromatica• <strong>Scala</strong> blues• <strong>Scala</strong> pentatonica• <strong>Scala</strong> esatonale• <strong>Scala</strong> octoctonica<strong>Scala</strong> cromaticaComposta di dodici semitoni eguali sia ascendendo che discendendo.• S S S S S S S S S S S S3


<strong>Scala</strong> bluesTrae origine dalla tradizione musicale afro-americana. Usata nel genere Blues• Ts T T Ts T• Ts T s Ts T<strong>Scala</strong> pentatonica<strong>Scala</strong> di origine cinese, presente nella tradizione in varie forme. Costituita da cinque suoni a intervalli diseconde e terze, priva di semitoni contigui.• T T Ts T• T Ts T T<strong>Scala</strong> esatonaleCaratterizzata da sei suoni a distanza di tono. Priva di un centro tonale, per il senso disorientante chesuscita è stata usata a volte come grottesco musicale.• T T T T T TascoltiAram Khachaturian (1903-1978), Sabre dance, Suite n. 1, Berliner Philarmoniker, dir. Seji Ozawahttp://www.youtube.com/watch?v=ejIk_Za-q4Y4


Thelonius Monk (1917-82) ‘Round Midnight (1940), Ella Fitgeraldhttp://www.youtube.com/watch?v=DEaDj6TXiQQ&feature=relatedGiacomo Puccini, da Turandot (1926), (858-1924)Là sui monti dell’est, coro di voci bianche (fine atto I, dalla canzone popolare Mo Li Hua),http://www.youtube.com/watch?v=-PkS2HQj9ZEC. Debussy (1862-1918), da Suite bergamasque (1910), Claire de lune, David Oistrakhhttp://www.youtube.com/watch?v=SKd0VII-l3APaul Verlain (1844-1936)Votre âme est un paysage choisiQue vont charmants masques et bergamasques,Jouant du luth et dansant, et quasiTristes sous leurs déguisements fantasques!Tout en chantant sur le mode mineurL'amour vainqueur et la vie opportune.Ils n'ont pas l'air de croire à leur bonheur,Et leur chanson se mêle au clair de lune,Au calme clair de lune triste et beau,Qui fait rêver, les oiseaux dans les arbres,Et sangloter d'extase les jets d'eau,Les grands jets d'eau sveltes parmi les marbresApprofondimento bibliografico• Loris AZZARONI, Canone infinito, lineamenti di teoria della musica, CLUEB, Bologna 1997• Andrea FROVA, Fisica nella musica, Zanichelli 1999• Otto KÁROLYI, La grammatica della musica, Einaudi, torino 2000• Enciclopedia della Musica, Einaudi, vol. 2 (Il sapere musicale), 2002• Mario BARONI, L’orecchio intelligente, LIM, Lucca 2004Sistemi modaliN.B. nomenclatura e tipologia cambiano progressivamente dalla Classicità a tutto il Medioevo compresoSu ogni grado della scala <strong>diatonica</strong> (dalla prima alla settima nota della scala tipo do-re-mi-fa-sol-la-si) sigenerano possibili sistemi modali: in ogni scala modale la tonica coincide con uno dei gradi della scalafondamentaleI (do) IPOLIDIO (Ionico) (S tra III-IV, VII-VIII)II (re) DORICO (S tra II-III, VI-VII)III (mi) FRIGIO (S tra I-II, V-VI)IV (fa) LIDIO (S tra IV-V, VII-VIII)V (sol) MISOLIDIO (S tra III-IV, VI-VII)VI (la) IPODORICO (Eolio) (S tra II-III, V-VI)VII (si) IPOFRIGIO (Locrio) (S tra I-II, IV-V)• Dalla plurimodalità <strong>diatonica</strong> medioevale si passa ad un bipolarismo maggiore-minore, sistema messodefinitivamente a punto intorno alla seconda metà del XVII sec. (vi fa riferimento grosso modo tutta lamusica da J. S. Bach a R. Wagner).• Il modo si distingue dalla scala per il fatto che esso fissa alcune funzioni privilegiate relative ad alcunisuoni della scala.• La scala, in senso modale, diventa quindi un sistema gerarchizzato di riferimento.5


• Alla base della definizione tonale della scala ‘tipo’ e dell’individuazione differenziata dei ruoli di ognunodei suoi suoni (le funzioni) sta il concetto di consonanza e dissonanza.• Nel sistema tonale, a partire da ognuna delle dodici note che dividono l’ottava, è possibile generarealtrettante scale in entrambi i modi maggiore e minore.Le 12 tonalità maggiori e le 12 tonalità minori riportano ciascuna ad altezze diverse il modello dellasuccessione della scala tipo di riferimento.MaggioreMinore naturaleTTsTTTsTsTTsTT• Per ottenere tale risultato è necessario intervenire con le alterazioni di alcune note della scala, al finedi riprodurre lo stesso modello di successione di T e S.• Le tonalità maggiori sono il trasferimento, costruito su ogni grado, del modello scalare di riferimento(Do maggiore).• La progressione delle tonalità segue uno schema che va di quinta in quinta e che è detto circolo dellequinte.• Le tonalità minori sono altresì sistemi costruiti su ogni grado della scala <strong>eptafonica</strong> a partire dalmodello di riferimento (La minore).• Inoltre, le scale minori sono scale ‘derivate’, nel senso che si relazionano alla relativa maggiore perquanto riguarda le alterazioni fisse.• La modulazione (transizione tra tonalità) è caratteristica del linguaggio tonale e consiste nellapossibilità di slittare dalla tonalità d’impianto dentro ad una altra vicina (ce ne sono cinque) alterando lafunzione tonale degli accordi.A differenza del modo maggiore che presenta un’unica forma sequenziale di T e S (sia ascendendo chediscendendo), le scale minori sono di tre tipi diversi:<strong>Scala</strong> maggioreT T s T T T s<strong>Scala</strong> minore naturaleT s T T s T T<strong>Scala</strong> minore melodicaT s T T T T s6


<strong>Scala</strong> minore armonicaT s T T S Ts sTonalità maggiori(con corrispondenti alterazioni in chiave)• DO+ -• SOL+ fa#• RE+ fa# do#• LA+ fa# do# sol#• MI+ fa# do# sol# re#• SI+ fa# do# sol# re# la#• FA+ sib• SIb+ sib mib• MIb+ sib mib lab• LAb+ sib mib lab reb• REb+ sib mib lab reb solb• SOLb+ sib mib lab reb solb dobTonalità minori• LA- relativa Do+ in chiave -• MI- Sol+ Fa#• SI- Re+ Fa#do#• FA#- La+ Fa#do#sol#• DO#- Mi+ Fa#do#sol#re#• SOL#- Si+ Fa#do#sol#re# la#• RE- Fa+ sib• SOL- Sib+ sib mib• DO- Mib+ sib mib lab• FA- Lab+ sib mib lab reb• SIb- Reb+ sib mib lab reb solb• MIb- Solb+ sib mib lab reb solb dobArmonia funzionale• Nel modello eptafonico diatonico costituito dalla nostra scala, si individuano le funzioni in senso tonaledi ogni grado della scala.• Le funzioni conferiscono al discorso musicale una logica costruttiva (e percettiva) articolata secondovalori differenziati per ogni grado della scala.• La gerarchizzazione del sistema tonale si genera a partire dall’elezione di una nota (la tonica) al gradodi fondamentale, cui tutte le altre si subordinano.• Tali attributi qualificanti influiscono sulla collocazione dei suoni funzionali rispetto al contesto musicaledal punto di vista melodico-armonico e metrico-ritmico.• Il carattere delle funzioni è spiccatamente armonico• su ciascun grado della scala maggiore e minore si possono costruire degli accordi la cuiconcatenazione è regolata in base a funzioni tonali che determinano l’andamento generale dellamelodia secondo la loro disposizione in un brano.• In altre parole, le funzioni rappresentano il dato essenziale della struttura musicale nel sensoconnettivo di vettorializzazione dei suoni sul piano d’uno svolgimento progressivo e consequenziale.7


I (do) tonicaII (re) sopratonicaIII (mi) medianteIV (fa) sottodominanteV (sol) dominanteVI (la) sopradominanteVII (si) sensibile• La musica tonale è caratterizzata da una forte tendenza alla dialettica (si muove secondo itinerari dirisoluzione e di contrasto)− ha come obiettivo ultimo il senso di coesione e di unitarietà formale• Tali caratteristiche si fondano principalmente sulla presenza di tensioni e attrazioni reciproche fra igradi della tonalità stessa− implicano la possibilità della modulazione (passaggio da una tonalità all’altra secondoprocedimenti armonici codificati).• Questo tipo di processualità del discorso musicale (tipico della musica tonale, contraddistinta damomenti di tensione e di riposo tra loro alternati) è anche il modello di processualità dell’ascolto dellamusica tonale• In questo senso la musica (in particolare quella tonale) si configura come un tragitto che dallaposizione di partenza si muove verso quella di arrivo• Le funzioni conferiscono al discorso musicale una logica costruttiva (e percettiva) articolata secondovalori differenziati suono per suono− all’interno di un brano l’impiego contestuale di tonica, dominante, sensibile etc. provocano sensodi conclusione, di slancio, di riposo, di instabilità e così via• La dinamica del discorso armonico tonale si poggia sull’opposizione fra tonica e dominante– la dominante chiama la tonica– tutti gli altri gradi (ad esclusione del terzo) tendono alla dominante (Cfr. lezioni seguenti)TONICASOPRATONICAMEDIANTESOTTODOMINANTEDOMINANTEtonica,SOPRADOMINANTESENSIBILEstabilità, conclusione, confermafunzione accessoriacaratterizza l’aspetto modaledistrae la percezione dall’inquadramento della tonicaconvalida della fondamentale, ma anche polo di equilibrio alternativo allacarattere di aperturafunzione accessoriaattrazione, ricerca di stabilità, implicita conferma della tonicaascoltiJohann Sebastian Bach (1685-1750), Concerto BWV 1065, Argerich, Kissin, Levine, Pletnevhttp://www.youtube.com/watch?v=tJ49G2-ChhsFranz Joseph Haydn (1732-1809), Concerto per Violoncello e orchestra op. 35 in Do maggiore (1765),Mstislav Rostropovichhttp://www.youtube.com/watch?v=8MCYCvgm3X4&feature=relatedFranz Listz (1811- 1896), Studio trascendentale n. 4, Mazeppa, re minore (1851), Boris Berezovskyhttp://www.youtube.com/watch?v=9ctr0CxnzCwCamille Saint-Saëns (1835-1821), Il carnevale degli animali (1886), Clara Rockmore al thereminhttp://www.youtube.com/watch?v=pSzTPGlNa5UManuel de Falla (1876-1946), La vida breve, danza spagnola (1913)http://www.youtube.com/watch?v=Z4t7-hq2eL88

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