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Gambling - manuale per i dipartimenti delle dipendenze - CesDop

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Un’ulteriore indagine del DPA (eseguita su studenti 15-19 anni con questionario LIE-BET Q) ha mostrato la presenza dicomportamenti problematici, almeno una volta nella vita, nel 21,4% dei soggetti maschi e nel 9,4% <strong>delle</strong> femmine, con unamedia sul totale del 15,4% (popolazione di riferimento: 34.328 soggetti).Da alcuni autori (Rahman AS et al, 2012) è stata studiata la relazione tra età di iniziazione al gioco d’azzardo e il gamblingpatologico negli adolescenti, rilevando che le <strong>per</strong>sone che in giovane età si avvicinano al gioco d’azzardo sono attivateprincipalmente da forme non strategiche di gambling, quali le lotterie istantanee (gratta e vinci) e le slot machine.In uno studio sugli adolescenti è stata riscontrata una <strong>per</strong>centuale del 56% di non giocatori e di 40% di giocatori da almeno6 mesi. Di questi, il 32% erano giocatori d’azzardo occasionali con frequenza <strong>delle</strong> giocate mensile o inferiore e il 12% eranogiocatori d’azzardo con alta frequenza di gioco (Raisamo S et al, 2012).Secondo il Ministero della Salute (2012), il 71% della popolazione italiana <strong>per</strong>cepisce come rischioso il gioco d’azzardo, masolo il 60% disapprova i giochi in cui si vincono e <strong>per</strong>dono soldi. Eseguendo un’analisi simile, stratificando all’interno <strong>delle</strong>due categorie dei giocatori e dei non giocatori, è emerso che il 61% dei giocatori <strong>per</strong>cepisce rischioso giocare d’azzardo eil 42% lo disapprova. In maniera diversa, invece, tra i non giocatori, l’80% ritiene rischioso tale comportamento e il 74% lodisapprova. Pertanto, più aumenta la <strong>per</strong>cezione del rischio e più aumenta la disapprovazione <strong>per</strong> tale tipo di gioco e questo ècoerente con l’espressione di un minor comportamento di gioco (Ministero della Salute – CCM, Dipendenze comportamentali/Gioco d’azzardo patologico: progetto s<strong>per</strong>imentale nazionale di sorveglianza e coordinamento/monitoraggio degli interventi –Regione Piemonte, 2012).Soggetti in trattamento nel 2011Nel 2011, è stata avviata un’indagine da parte del DPA, coinvolgendo le Regioni e le Provincie Autonome Italiane, che ha<strong>per</strong>messo di rilevare parzialmente una quota di soggetti trattati presso i Dipartimenti <strong>delle</strong> Dipendenze/Ser.D. Non hannopartecipato a questa ricerca, senza quindi fornire dati, l’Emilia-Romagna, la Toscana, la Basilicata, la Sardegna, l’Umbria, laValle d’Aosta e le Marche. Il campione, se pur parziale, risulta comunque interessante e consta di 4.544 soggetti, di cui l’82%maschi e il 18% femmine. Le fasce di età più rappresentate nei maschi erano quelle comprese tra i 35 e i 54 anni, mentre nellefemmine erano quelle comprese tra i 45 e i 64 anni.18

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