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SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI ... - CO.RI.STA

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1.2 - Sensori RADAR 9I RADAR possono trasmettere segnali continui (si parla di RADAR ContinuousWave, o CW), oppure degli impulsi sinusoidali di durata finita (in questo caso siparla di RADAR ad impulsi). In questo secondo caso, il numero di impulsitrasmessi al secondo si chiama PRF (Pulse Repetition Frequency, frequenza diripetizione dell’impulso). Un impulso (in inglese, pulse) di durata t e difrequenza f 0 , è un tronco di sinusoide:(1.1) ( t)= Acos 2πfts0τ τ− ≤ t ≤2 2il cui inviluppo (ossia la curva che unisce i massimi locali) è un impulsorettangolare di durata τ.Un parametro di fondamentale importanza, nella comprensione della capacità delRADAR nel discriminare due bersagli in distanza (ovvero per determinare larisoluzione in range), è la banda del segnale trasmesso, ossia l’intervallo difrequenze (centrato intorno a f 0 ) “occupato” dall’impulso.E’ possibile dimostrare che la banda di un impulso rettangolare monocromaticodel tipo (1.1), con frequenza portante pari a f 0 , è pari a: B=1/τ. La durata degliimpulsi è molto piccola rispetto al periodo di tempo che intercorre fra dueimpulsi successivi (tipicamente, il prodotto τ(PRF) è circa pari a 1/1000).L’intervallo di tempo, fra emissione dell’impulso e ricezione dell’eco, può esseremisurato con grande accuratezza e, quindi, essendo nota la velocità dipropagazione delle onde elettromagnetiche nello spazio (pari a c ≅ 3×10 8 m/s nelvuoto), è possibile calcolare la distanza R dal RADAR dell’area osservata.

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