dicembre 2012 anno XXII n° 2 - Parrocchiasanfrancescolecco.it
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Dimmi perché ...13I simboli del NataleNatale è ormai vicino e seppurin tempi di crisi crescente,deve essere un momentodi festa per i cristiani e diriflessione anche per chi èlontano dalla fede. Per chicrede è una responsabil<strong>it</strong>à,poiché si tratta di celebrarecon gioia la nasc<strong>it</strong>a di Coluiche ci ha salvato e quindi d<strong>it</strong>rasmettere a chi ci è vicinol’esultanza dell’evento straordinariodi un Dio che sifa uomo per stare conl’uman<strong>it</strong>à e portarla alla v<strong>it</strong>anuova della Pasqua.È giusto ricordare, proprioper vivere meglio il Natale,come alcuni segni nataliziabbiano radici profonde.Prendo spunto da un articolodi Cattabiani tratto daIl Timone alcuni anni fa [n.16 del 2001]. Per esempioil vischio: si tratta di unatradizione celtica ripresadal cristianesimo. Infattiera considerato “una piantadonata dagli dei poichénon aveva radici e crescevacome parass<strong>it</strong>a sul ramodi un’altra. Si favoleggiavache spuntasse làdov’era caduta una folgore:simbolo di una discesadella divin<strong>it</strong>à, e dunque diimmortal<strong>it</strong>à e di rigenerazione.La natura celestedel vischio, la sua nasc<strong>it</strong>adal Cielo e il legame con isolstizi non potevano nonispirare successivamenteai cristiani il simbolo diCristo”. Altro simbolo presodal mondo vegetale “èanche l’abete che findall’epoca arcaica fu consideratoun albero cosmicoche si erge al centrodell’universo e lo nutre.Fu facile ai cristiani delnord assumerlo come simbolodel Cristo. Nei paesilatini l’usanza si diffusemolto tardi, a partire dal1840, quando la principessaElena di Maclenburg,che aveva sposato il ducadi Orléans, figlio di LuigiFilippo, lo introdusse alleTuileries susc<strong>it</strong>ando la sorpresagenerale della corte.Persino i suoi addobbi sonostati interpretati cristianamente:i lumini simboleggianola Luce che Gesùdispensa all’uman<strong>it</strong>à, ifrutti dorati insieme con iregalini e i dolciumi appesiai suoi rami o raccolti aisuoi piedi sono rispettivamenteil simbolo della V<strong>it</strong>aspir<strong>it</strong>uale e dell’Amoreche Egli ci offre (….).Addir<strong>it</strong>tura “l’usanza dellatombola nel pomeriggiodel Natale ha una derivazionepagana: durante iSaturnali, che precedevanoil solstizio e sui qualiregnava Saturno, il m<strong>it</strong>icodio dell’Età dell’Oro, sipermetteva eccezionalmenteil gioco d’azzardo, proib<strong>it</strong>onel resto dell’<strong>anno</strong>”(…).“É invece soltanto cristianal’usanza del Presepe.Il primo, vivente, con ilbue e l’asino nella mangiatoia,risale al 1223 aGreccio, un paese vicino aRieti: lo ideò san Francescod’Assisi ispirandosi auna tradizione l<strong>it</strong>urgicasorta nel secolo IX, quandoin molti Paesi europeisi formarono dall’ufficioquotidiano delle ore i cosiddettiuffici drammatici arievocare le principali sceneevangeliche con brevidialoghi”.F<strong>anno</strong> riflettere le parolepronunciate da BenedettoXVI nel 2009 per il donodell’albero di Natale inPiazza San Pietro, ormaipresente in piazza da alcunianni accanto allo stessopresepe: “La sorte di questoalbero è anche paragonabilealla nostra, noi chesiamo chiamati a recarebuoni frutti per mostrareche il mondo è stato veramentevis<strong>it</strong>ato e riscattatodal Signore. Posto accantoal presepe, questo abetemostra, a suo modo, lapresenza del grande misteronel luogo semplice epovero di Betlemme”.Alberto Tr<strong>it</strong>ini