La Professione di Psicologo n. 1/2006 - Ordine Nazionale Psicologi

Assemblea dei segretariancora debole, perché, se da un lato si registra un largoconsenso, dall’altro manca un quadro tassonomico descrittivodelle professioni psicologiche; manca pure un“modello a tendere” in grado di stimare le direzioni disviluppi del quadro, e manca un’analisi adeguata delladomanda di psicologia espressa dalla utenza (attualeo potenziale) su cui appoggiare la costruzione delmodello.Ed allora, si può attendere, chiusi all’interno dei pochiprivilegi che le professioni possono garantire (ma qualiper gli psicologi ??), in attesa che il flagello politicofinisca, così come A. Camus nel suo romanzo ha descrittol’improvvisa chiusura al mondo esterno dellacittà di Orano e dei suoi abitanti, infestata dalla peste,oppure bisogna divenire parte attiva non per difenderema per esaltare le specificità delle professioni, nonper attaccare ma per condividere forme di necessariaautonomia professionale e per garantire il cittadino attraversola qualità delle prestazioni offerte.E l’Ordine professionale è lo strumento indispensabileper traghettare, senza alcun rischio per i professionistie per gli utenti, verso porti ancora poco conosciuti.La legge di ordinamento della professione di psicologo(L. 56/89) ha anticipato quella che oggi viene definita“devolution”, prevedendo che gli Ordini territorialiabbiano la reale e concreta gestione della professionedi psicologo, e limitando il campo d’azione del ConsiglioNazionale a pochi aspetti di interesse collettivo.Proprio in questo contesto di rappresentanza (non dirappresentatività interna) gli Ordini degli psicologi credoche debbano offrire una percepibile, concreta omogeneitàrelativamente all’organizzazione interna di ognistruttura territoriale, pur nella piena e ed auspicataautonomia gestionale, ed oltre, ovviamente, all’adempimentodegli obblighi istituzionali (ordinaria e straordinariaamministrazione, tenuta dell’albo, ecc.).Non vi sono Ordini piccoli ed Ordini grandi: anzi, paradossalmente,meno iscritti un Ordine territoriale ha,maggiore è il potere di rappresentanza all’interno delproprio contesto!Ci attende un periodo bellicoso, da un lato per criticitàinterne alla nostra professione (il depapeuramento el’inflazione del titolo professionale determinato dalleliberalizzazioni dei programmi di studio universitari;l’aumento indiscriminato di Università, Facoltà e Corsidi Laurea, addirittura denunciato recentemente dalPresidente della Repubblica; difficoltà occupazionale;carenza di procedure protette, ecc.), dall’altro per problemiesterni (decreto Bersani e rapporto con gli altriordini professionali, difesa della professione e tuteladel consumatore, ecc.).E’ il caso di attrezzarci prima che gli eventi ci superino,anche attraverso una efficiente organizzazione interna,affinché il percorso comune possa essere realmentecondiviso da tutti.* * *Con queste premesse è stata già organizzata una primariunione degli uffici di segreteria degli Ordiniterritoriali, per offrire un panorama normativo di riferimentoe per avviare un ricco e proficuo confrontosulle procedure di gestione interna.Infatti le tematiche relative alla privacy e alla gestionedegli atti amministravi rappresentano un non trascurabileimpegno per le segreterie, poiché da un lato bisognasupportare la fruibilità pubblica dell’albo, dall’altrogarantire gli iscritti, promuovendo la circolaritàdelle informazioni e delle buone prassi e monitorandole criticità che si rilevano.Anche per rafforzare all’esterno una propria identitàprofessionale è stato anche presentato l’albo on line, giàattivo all’interno del sito del CNOP, per mezzo del qualeè possibile conoscere in tempo reale il nominativo e laregione dell’iscritto.14La professione di psicologo n. 01/06