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La Professione di Psicologo n. 1/2006 - Ordine Nazionale Psicologi

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Approfon<strong>di</strong>menti<strong>La</strong> bozza si struttura in: lista <strong>di</strong> competenze – note, istruzioni– commenti.Per il livello A le aree <strong>di</strong> conoscenze/competenze riguardano:- principi <strong>di</strong> psicometria e teoria dei test;- fedeltà;- vali<strong>di</strong>tà;- utilità;- recupero e analisi delle informazioni (da cataloghi,manuali…) e selezione dei test più adatti;- somministrazione;- analisi dei risultati, interpretazione, refertazione e restituzione;- garanzie <strong>di</strong> riservatezza.Per il livello B si aggiungono le seguenti competenze:- teorie della personalità;- assessment <strong>di</strong> personalità;- questioni relative all’interpretazione;-assumere la responsabilità della sintesipsico<strong>di</strong>agnostica;- analisi fattoriale;- controllo della simulazione;- evidenze a supporto del modello dei Big Five;- assessment basato sul computer;- riferimenti legislativi e deontologici.Alternativo al modello certificatorio, è il sistema italiano,che viene definito autorizzatorio in quanto possonoesercitare la professione solo coloro che, in possessodella specifica laurea, hanno superato l’esame <strong>di</strong> Statoe sono iscritti all’Albo; essi possono fornire prestazioniprofessionali senza limitazione <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong> strumentio <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> d’intervento (se si esclude la necessità<strong>di</strong> ulteriore autorizzazione per la psicoterapia) esenza che vi sia una puntuale verifica delle competenzepossedute e del loro mantenimento nel tempo.Recentemente il Gruppo <strong>di</strong> lavoro nazionalesull’accre<strong>di</strong>tamento dell’Or<strong>di</strong>ne degli psicologi ha elaboratoun “modello <strong>di</strong> buona pratica professionale” perl’accre<strong>di</strong>tamento volontario degli psicologi, che si articolain una check-list <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori e <strong>di</strong> requisiti pervalutare e garantire “la qualità dell’atto professionale,che è fortemente legata alla competenza del singoloprofessionista” e per favorire, così, una più precisa applicazionedegli enunciati del Co<strong>di</strong>ce Deontologico. Unaltro modello <strong>di</strong> regolazione della pratica professionaleè rappresentato dalle Linee guida. Esse consistonoin raccomandazioni o norme comporta-mentali <strong>di</strong> tipoclinico, attuabili nell’iter <strong>di</strong>agnostico-terapeutico suspecifiche categorie <strong>di</strong> pazienti e possono contenere unadescrizione analitica della metodologia utilizzata, unabreve spiegazione del problema clinico, delle <strong>di</strong>verseopzioni <strong>di</strong>agnostiche e terapeutiche, dei rischi, dei beneficiad esse associati.<strong>La</strong> loro stesura può essere comparabile alla costruzione<strong>di</strong> un data-base, costituito da contenuti scientificamentevalidati e standar<strong>di</strong>zzati, che può fungere dacriterio esterno nel processo <strong>di</strong>agnostico e decisionale,favorendo il controllo <strong>di</strong> variabili soggettive e la riduzioni<strong>di</strong> errori clinici e metodologici.L’esigenza <strong>di</strong> sviluppare le linee guide è strettamenteconseguente alla progressiva limitatezza delle risorseeconomiche e all’esigenza <strong>di</strong> un utilizzo più appropriato<strong>di</strong> cure e trattamenti, nonché all’accelerazione e <strong>di</strong>vulgazionedei risultati più avanzati della ricerca scientificarelativi all’efficacia e alla appropriatezza degliinterventi effettuati. Le linee guida, nate in psicologiaclinica e in psicologia della salute, cominciano a <strong>di</strong>ffondersianche in altri settori, in particolare in psicologiagiuri<strong>di</strong>ca. Naturalmente, i requisiti previsti da tuttiquesti sistemi <strong>di</strong> regolazione del mercato e della praticaprofessionale si aggiungono a quelli già stabiliti perlegge (ad esempio, in materia <strong>di</strong> tutela della privacy o<strong>di</strong> pubblicità sanitaria).Nella valutazione <strong>di</strong> questi sistemi mi sembra interessanteadottare un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>verso dal solito, ecioè quello del cliente; cercherò pertanto <strong>di</strong> valutarnel’utilità pratica per chi fruisce delle prestazioni dellopsicologo.Il giu<strong>di</strong>zio su quanto i <strong>di</strong>versi sistemi forniscano garanzieal cliente è sintetizzato, me<strong>di</strong>ante i colori del semaforo,nella tabella sotto. Ovviamente non può chetrattarsi <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio soggettivo, sommario e che sibasa sulla situazione <strong>di</strong> fatto, piuttosto che sulle in<strong>di</strong>cazioninormative (spesso <strong>di</strong>sattese, e non solo in Italia)o su quella che dovrebbe essere idealmente la situazione.Ad esempio, il requisito del rispetto delle tariffe è valutatocome solo parzialmente garantito dal nostro sistema,sia perché il nomenclatore-tariffario, pur da tempoesistente e pubblicizzato, non ha ricevuto ancoral’approvazione ministeriale sia perché l’in<strong>di</strong>cazione delminimo tariffario è nella realtà frequentemente<strong>di</strong>sattesa.16<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06

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