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La Professione di Psicologo n. 1/2006 - Ordine Nazionale Psicologi

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ISSN 1828-7646n.1 - Ottobre <strong>2006</strong>laPROFESSIONE<strong>di</strong>PSICOLOGOGiornale dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>Nazionale</strong> degli <strong>Psicologi</strong><strong>La</strong> politica dell’Or<strong>di</strong>ne e lo sviluppodella professione: linee programmatichee obiettivi <strong>di</strong> lavoro.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo rispondealle caratteristiche fondamentalidel professionalismo?I sistemi <strong>di</strong> regolazione del mercato edella pratica professionale dal punto<strong>di</strong> vista del cliente.Il nuovo regolamento per la gestionedel bilancio nazionale e degliOr<strong>di</strong>ni territoriali.Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 2, DCB PoCerto nessuno poteva immaginare che in materia <strong>di</strong>liberalizzazioni dei servizi professionali a favore del “citta<strong>di</strong>no-utente”il nuovo Governo avrebbe scelto <strong>di</strong> non consultarepreventivamente i professionisti scatenando fortireazioni da parte <strong>di</strong> tutte le categorie anzitutto sul metodoe poi nel merito del provve<strong>di</strong>mento. Il Ministro dello SviluppoEconomico per intere settimane ha tenuto duro allaprotesta dei tassisti (quella forse più eclatante) e <strong>di</strong> tutti iprofessionisti che in qualche modo ed in varia misura sonostati colpiti dal cosiddetto decreto Bersani.Sono stati giorni <strong>di</strong> fuoco in cui i rappresentanti a variotitolo dei professionisti hanno incontrato Ministri e Sottosegretari,alcuni <strong>di</strong> questi hanno can<strong>di</strong>damente <strong>di</strong>chiarato<strong>di</strong> aver appreso i contenuti del decreto dai giornali. Forseper sottolineare il mancato coinvolgimento ad<strong>di</strong>rittura dell’Esecutivo<strong>di</strong> Governo, ma riba<strong>di</strong>sco: forse. Non voglio inquesta sede fare considerazioni su quest’ultimo aspettoanche se ritengo che una riflessione <strong>di</strong> carattere generalevada assolutamente fatta: non v’è dubbio che tutti sapesseroche questo Governo avrebbe affrontato il problemada subito, il programma elettorale presentato dal centrosinistra, su questo punto, era chiaro. Nella stessa campagnaelettorale, negli stessi giorni, stessi luoghi, stesso Paese(forse!) il futuro premier Romano Pro<strong>di</strong> sollecitato in<strong>di</strong>verse occasioni dai rappresentanti delle Professioni, avevaassunto un impegno preciso: nessuna riforma senza consultazionepreventiva.Così non è stato.Un tal modo <strong>di</strong> procedere alimenta, come mai prima, il dubbioche questo sia solo l’inizio <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interventi finalizzati(vogliamo essere ottimisti) non all’abolizione degliOr<strong>di</strong>ni, ma sicuramente al loro progressivo depotenziamento.E vorrei su questo soffermarmi poiché sento da più partiventi <strong>di</strong> sfiducia nei confronti dei rappresentanti <strong>di</strong> categoria,e nel sistema or<strong>di</strong>nistico in generale.Affermare l’Or<strong>di</strong>ne peraffermare gli <strong>Psicologi</strong><strong>di</strong> Giuseppe Luigi PalmaPresidente Consiglio <strong>Nazionale</strong>Quando parlo <strong>di</strong> depotenziamento mi riferisco ad un’idea<strong>di</strong> potere non dell’organizzazione or<strong>di</strong>nistica, ma dei Professionistiche vi appartengono e che da questa sono rappresentati;ritengo che le istanze <strong>di</strong> una intera categoria <strong>di</strong>professionisti possano trovare voce solo in rappresentantieletti democraticamente e non nella voce dei singoli o <strong>di</strong>singole associazioni/società private naturalmente e necessariamenteorientate al perseguimento degli obiettivi delproprio statuto e dei propri iscritti.Un Or<strong>di</strong>ne deve rappresentare tutti i propri iscritti, ma soprattuttodeve tutelare tutti i propri clienti/utenti attuali epotenziali.E proprio su alcuni <strong>di</strong> quegli strumenti che l’Or<strong>di</strong>ne puòutilizzare per perseguire i fini istituzionali alla base dellasua ragion d’essere, questo Governo ha voluto imporre (lesue) nuove regole in nome <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> mercato cheforse, forse, mal si adegua alla realtà, intesa come contestoe cultura, del nostro Paese. Ciò non significa che non vogliamoguardare all’Europa o al resto del mondo, ma perdeformazione professionale, come psicologi, siamo abituatia guardare ai fatti, come prodotti <strong>di</strong> contesti, culture, relazionie non come meri dati <strong>di</strong> fatto. E con questo metodoin premessa inten<strong>di</strong>amo proporre ipotesi <strong>di</strong> sviluppo perla nostra professione, per i nostri iscritti e per le funzionidell’Or<strong>di</strong>ne.segue in ultima


1371011131518In<strong>di</strong>ce n.1 - Ottobre <strong>2006</strong>E<strong>di</strong>toriale: Affermare l’Or<strong>di</strong>ne per affermare gli <strong>Psicologi</strong> <strong>di</strong> Giuseppe Luigi PalmaLinee programmatiche per lo sviluppo della professione <strong>di</strong> Giuseppe Luigi PalmaMercato, etica e tutela del citta<strong>di</strong>no - Oltre la logica del professionalismo <strong>di</strong> Tulio GarauSul Decreto Barsani <strong>di</strong> Andrea FalzoneIl Consiglio <strong>Nazionale</strong>, i Consigli Territoriali e la gestione dei bilanci <strong>di</strong> Maurizio Micozzi<strong>Professione</strong> ed Organizzazione <strong>di</strong> Fulvio Giar<strong>di</strong>naA chi servono i sistemi <strong>di</strong> regolazione del mercato e della pratica professionale? <strong>di</strong> Paolo Michielin<strong>La</strong> <strong>Psicologi</strong>a verso la pace e la cooperazione: nuovi approcci per nuove pratiche <strong>di</strong> Antonella SapioLINEE DI INDIRIZZO PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIOApprovato dal Consiglio <strong>Nazionale</strong> nella seduta del 14 <strong>di</strong>cembre 2001Art. 1 – PATROCINIO1) Il Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> può concedere il patrocinio a quelle manifestazioni e iniziative senza finalità <strong>di</strong> lucro a carattere <strong>Nazionale</strong>, a quelleiniziative <strong>di</strong> interesse generale rispetto alle quali la professione assume rilevanza sotto il profilo dei valori sociali, morali, culturali e dell’immagine pubblica, nonché aquelle <strong>di</strong> cui vuole in particolare incentivare, attraverso la concessione del patrocinio, la continuità per il carattere qualificante della professione e l’incentivazionedell’occupazione. <strong>La</strong> concessione <strong>di</strong> tale patrocinio è comunque subor<strong>di</strong>nata al rilascio <strong>di</strong> analogo patrocinio, o comunque <strong>di</strong> parere favorevole, da parte del ConsiglioRegionale o Provinciale dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> sul cui territorio <strong>di</strong> competenza si svolge la manifestazione per la quale il patrocinio è richiesto.2) Il patrocinio deve essere formalmente richiesto dal soggetto organizzatore e formalmente concesso dal Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne. I richiedenti devono inoltrareistanza al Presidente del Consiglio <strong>Nazionale</strong> almeno 90 giorni prima della data <strong>di</strong> inizio della manifestazione, specificando nella stessa i contenuti, gli obiettivi ed ilperiodo <strong>di</strong> svolgimento della manifestazione. Nella richiesta deve essere <strong>di</strong>chiarato che la manifestazione per cui si richiede il patrocinio viene realizzata senza finalità <strong>di</strong>lucro, e che analoga richiesta <strong>di</strong> patrocinio o parere favorevole è già stata avanzata anche al Consiglio Regionale o Provinciale dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> sul cui territorio<strong>di</strong> competenza si svolge la manifestazione per la quale il patrocinio è richiesto. Il patrocinio ottenuto dal Consiglio <strong>Nazionale</strong> deve essere reso pubblicamente notoattraverso i mezzi con i quali si provvede alla promozione dell’iniziativa.3) <strong>La</strong> concessione del patrocinio può essere <strong>di</strong>sposta a favore <strong>di</strong> Enti pubblici, Enti privati, Associazioni, Comitati ed altre Istituzioni <strong>di</strong> carattere privato.Art. 2 - PROCEDURE PER LA CONCESSIONE DEL PATROCINIO1) Il Consiglio <strong>Nazionale</strong>, nel conferire i patrocini <strong>di</strong> cui all’ articolo precedente, si avvale della Commissione Cultura prevista del Regolamento interno dell’Or<strong>di</strong>ne<strong>Nazionale</strong>.2) <strong>La</strong> Commissione Cultura, ai fini del conferimento del patrocinio, acquisisce il programma <strong>di</strong> attività che il soggetto richiedente intende svolgere, in cui siano precisati gliobiettivi, i destinatari degli interventi, le modalità attuative, il periodo <strong>di</strong> svolgimento e quanto altro utile a valutare la rilevanza e l’interesse sociale, culturale e scientificodell’iniziativa a livello <strong>Nazionale</strong>. <strong>La</strong> Commissione Cultura deve inoltre acquisire, prima <strong>di</strong> esprimere il proprio parere relativamente alla richiesta <strong>di</strong> patrocinio da parte delConsiglio <strong>Nazionale</strong>, la specifica documentazione attestante il rilascio del patrocinio o comunque <strong>di</strong> parere favorevole da parte del Consiglio Regionale o Provincialedell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> sul cui territorio <strong>di</strong> competenza si svolge la manifestazione per la quale il patrocinio è richiesto. Le richieste <strong>di</strong> patrocinio che non rispondonoai requisiti ed alla documentazione prevista dalla presente normativa non vengono prese in considerazione.<strong>La</strong> Commissione Cultura può inoltre richiedere, a propria <strong>di</strong>screzione, la seguente documentazione:a) il programma dettagliato delle attività che si intendono svolgere, specificando il progetto complessivo in cui l’iniziativa si inserisce per un processo <strong>di</strong> qualificazioneprofessionale e <strong>di</strong> sviluppo dell’occupazione;b) copia autentica dell’atto costitutivo e dello statuto del soggetto organizzatore;c) atti relativi all’esistenza <strong>di</strong> eventuali sezioni periferiche.3) <strong>La</strong> Commissione Cultura, relativamente alle competenze <strong>di</strong> cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, entro 60 giorni dalla data <strong>di</strong> arrivo della richiesta o conferimentodell’incarico, valutata la documentazione, e fatta salva la pausa estiva dal 1° agosto al 15 settembre, formula proposta motivata al Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>nedegli <strong>Psicologi</strong>, che decide nella prima seduta utile ed adotta la sua decisione sulla base degli elementi emersi dall’istruttoria effettuata.Autorizzazione Trib. <strong>di</strong> Roma, n 28 del 24/01/2002 - Poste Italiane s.p.a.Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 2, DCB PoE<strong>di</strong>tore: Consiglio <strong>Nazionale</strong> Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong>P.le <strong>di</strong> Porta Pia, 121 - 00198 Roma - tel. 06 44292351 fax 06 44254348Su Internet: www.psy.it - E-mail: segreteria@cnopsicologi.itStampa: RotoprintDirettore responsabile: Giuseppe Luigi PalmaSIC - Sistema Integrato <strong>di</strong> ComunicazioneCoor<strong>di</strong>natore E<strong>di</strong>toriale: Raffaele FelacoRedazione: Girolamo Baldassarre, <strong>La</strong>ra Costa, Tullio Garau, Antonio TelescaConsulente <strong>di</strong> Redazione: Maria PedoneCollaboratori <strong>di</strong> Redazione: Barbara Summo, Silvana StifanoRedazione: “<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> <strong>Psicologo</strong>”c/o Consiglio <strong>Nazionale</strong> Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong>Chiuso in redazione il 10 Ottobre <strong>2006</strong>L’eventuale cambio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo o mancato ricevimento della rivista,va comunicato esclusivamente al proprio Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> appartenenza.


<strong>La</strong> politica dell’Or<strong>di</strong>neLinee programmaticheper lo sviluppodella professione<strong>di</strong> Giuseppe Luigi PalmaPresidente Consiglio <strong>Nazionale</strong>I prossimi saranno anni cruciali e densi <strong>di</strong> sfide per glipsicologi. Questo il programma che ho proposto al Consiglioe su cui intendo impegnarmi per consolidare irisultati ottenuti ed affrontare problemi irrisolti e nuovesfide.<strong>La</strong> legge 56/89 e la sua piena applicazioneNonostante siano passati quasi vent’anni dallapromulgazione della nostra legge <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento, ritengoancora necessario adoperarsi perché questa vengarispettata e pienamente attuata, soprattutto perquanto previsto dall’articolo 1. Operativamente ritengosiano queste le nostre priorità: Destinare in modo prioritario le risorse economiche<strong>di</strong>sponibili alla promozione della professione e allosviluppo delle opportunità lavorative. Tutelare e sostenere la piena occupazione anche attraversola regolamentazione dell’offerta formativa. Impegnarsi per il superamento della laurea triennalee la progressiva abolizione della sezione ‘b’ dell’alboprofessionale. Promuovere l’attivazione <strong>di</strong> nuove e <strong>di</strong>versespecializzazioni anche per <strong>di</strong>versificare e arricchirel’offerta formativa. Reperire specifiche risorse economiche e scientifichefinalizzate alla ricerca nel campo della psicologiabasata sull’evidenza. Attivare tutte le possibili iniziative per l’imme<strong>di</strong>ataapprovazione del nomenclatore tariffario, come previstodall’articolo 28 della nostra legge.Come risulta evidente, per alcuni settori, intendo procederenel segno della continuità con la politica fino adora portata avanti dal Consiglio <strong>Nazionale</strong>. In particolarerestano ferme le posizioni già assunte dal CNOPin tema <strong>di</strong> formazione universitaria, tirocini, esami <strong>di</strong>stato e formazione post-universitaria (specializzazioniin psicoterapia e formazione continua).Ritengo infatti che, nonostante l’affermarsi della professionepsicologica fra le professioni intellettuali e ilriconoscimento quale risorsa nella società civile, siaancora necessario ed urgente <strong>di</strong>fendere il titolo <strong>di</strong> formazione,e i <strong>di</strong>spositivi abilitanti, dai continui attacchi<strong>di</strong> dequalificazione e, conseguente, delegittimazionedella figura professionale con grave danno sia per inuovi professionisti che si affacciano al mondo del lavoro,ma anche per i “vecchi” professionisti (compresicoloro i quali sono già impiegati nel SSN) che si trovanoa dover <strong>di</strong>fendere <strong>di</strong>ritti acquisiti, invece <strong>di</strong> poterimpiegare tempo e risorse per sviluppare e promuoverela propria professionalità.Perciò, intendo portare avanti iniziative volte a ripristinareil ciclo unico per psicologia e a procedere nellarichiesta <strong>di</strong> chiusura del corso triennale in tecniche psicologicheche ritengo essere generatore <strong>di</strong> un titoloconfusivo e fuorviante per l’utenza, intendendo conutenza sia gli studenti (utenti del sistema universitario),sia i fruitori <strong>di</strong> servizi psicologici.Attraverso interventi normativi per laregolamentazione del percorso formativo universitarioe degli altri <strong>di</strong>spositivi abilitanti (tirocinio, esame<strong>di</strong> stato), <strong>di</strong> concerto, per quanto possibile con il CUNe la Conferenza dei Presi<strong>di</strong> delle Facoltà <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a,intendo perseguire due obiettivi: 1) trasparenza neiconfronti dei fruitori <strong>di</strong> prestazioni psicologiche e 2)qualificazione dei percorsi formativi su standard con<strong>di</strong>visia livello europeo.Per quanto attiene invece il nomenclatore/tariffario ritengofondamentale, ora (post-Bersani) più che mai<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/063


<strong>La</strong> politica dell’Or<strong>di</strong>ne(pre-Mantini), la necessità <strong>di</strong> attivare contatti politicivolti a promuovere l’iter <strong>di</strong> approvazione a mezzo decretodella proposta (ri)formulata nel 2003 sulla basedelle in<strong>di</strong>cazioni pervenute dal Ministero <strong>di</strong> Giustiziae già approvata dalla Sanità. È importante ricordarecome, nell’attuale contesto, l’approvazione del tariffarioassume vali<strong>di</strong>tà non tanto, o meglio, non solo, per ciòche riguarda la specificazione <strong>di</strong> una variabile importantenella prassi professionale, ma anche, e soprattutto,per la definizione delle prestazioni riservate allo psicologo.Contestualmente ritengo inoltre utile perseguirela strada del passaggio alla vigilanza del Ministero dellaSalute, come ulteriore possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del titolo edelle competenze attribuite agli psicologi.In ultima analisi intendo procedere nella richiesta <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>cale revisione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore per renderegli stessi coerenti con la realtà occupazionale dei colleghi.Da quanto detto è chiaro che un’azione che si vuole veramenteefficace non può prescindere, anzi ritengo sia<strong>di</strong>rettamente conseguente e proporzionale alla presenza<strong>di</strong> nostri rappresentanti entro organismi pubblici <strong>di</strong>riferimento, come il Consiglio Superiore <strong>di</strong> Sanità, maanche Commissione <strong>Nazionale</strong> ECM, ecc. Difficile infattipensare <strong>di</strong> incidere su tali organismi per <strong>di</strong>fenderegli interessi della categoria, con azioni dall’esterno.Infine, come già rilevato da più parti, una delle prioritàdel Consiglio <strong>Nazionale</strong> nei prossimi anni dovrà esserela revisione del co<strong>di</strong>ce deontologico (risalente al1999), alla luce dei nuovi contesti <strong>di</strong> impiego professionale,ma non solo.Nel corso della scorsa consiliatura l’Osservatorio sulco<strong>di</strong>ce deontologico ha promosso la raccolta dei casi<strong>di</strong>sciplinari in tutte le articolazioni locali dell’Or<strong>di</strong>ne.Dal database sarà necessario mutuare in<strong>di</strong>cazioni sullecriticità presenti nel vigente co<strong>di</strong>ce e procedere quin<strong>di</strong>a proposte <strong>di</strong> riformulazione.Gli <strong>Psicologi</strong> e l’Or<strong>di</strong>neRitengo che il fronte su cui si rende necessaria una politica<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cale rinnovamento è nei rapporti con gliiscritti. L’obiettivo principale è aprire ad un <strong>di</strong>alogo alfine <strong>di</strong>: informare tempestivamente gli interessati dell’azionepolitica messa in atto per loro e a loro nome; confrontarsi costruttivamente con la base degli iscrittiper meglio orientare la politica professionale dell’Or<strong>di</strong>ne.L’esperienza degli ultimi anni mi ha insegnato comesia fondamentale promuovere una identità <strong>di</strong> categoriache consenta al singolo professionista <strong>di</strong> iscrivere lapropria prassi professionale entro un contesto più ampio<strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> principi etici/deontologici e <strong>di</strong>sviluppo della propria professionalità.In quest’ottica anche recenti introduzioni normative, peresempio la normativa sulla privacy e sull’ECM(accre<strong>di</strong>tamento), possono e devono essere utilizzatecome risorse per l’avvio <strong>di</strong> una riflessione sulla praticaprofessionale del singolo, e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> tutta la categoria.Ma per far sì che tali risorse non vadano perse, o sianovissute solo come seccature, è importante intraprenderepercorsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e confronto con gliiscritti e le varie articolazioni <strong>di</strong> organizzazione dellanostra professione (i.e. società scientifiche, sindacato,mondo accademico, ecc.).Mi riferisco in particolare a quanto concerne il percorso<strong>di</strong> accesso alla formazione, ma anche e soprattutto allapossibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione/promozione <strong>di</strong> aree professionali“nuove”. E chiarisco che nuove va inteso nell’ambitonormativo, mentre sappiamo bene essere facilmentein<strong>di</strong>viduabili percorsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento scientifico eprassi professionali già consolidate sia a livello nazionaleche a livello internazionale (i.e. psicologia scolastica, psicologiadel traffico, psicologia delle emergenze, ecc.).<strong>La</strong> nostra professione va tutelata e promossa, le linee<strong>di</strong> sviluppo vanno in<strong>di</strong>viduate e <strong>di</strong>vulgate, la circolazione<strong>di</strong> buone prassi deve essere al centro della politica<strong>di</strong> un Or<strong>di</strong>ne che si vuole veramente a favore dellosviluppo della professione e dei nostri clienti.L’Osservatorio permanente sulla professione e l’OsservatorioEpidemiologico, istituiti presso il CNOP, avrannonei prossimi quattro anni il compito <strong>di</strong> definire e<strong>di</strong>mplementare un piano <strong>di</strong> ricerca per l’analisi dei processiformativi (università e post-laurea), delposizionamento occupazionale degli psicologi nonchédella domanda del mercato, anche attraverso larilevazione <strong>di</strong> dati epidemiologici, con la finalità ultima<strong>di</strong> sviluppare e rendere competente la domanda deinostri clienti attuali e potenziali.Promuovere e <strong>di</strong>fendere la professioneRiassumendo ritengo siano due i punti fondamentalidella nostra azione come rappresentanti dell’intera categoriaprofessionale: promuovere interventi <strong>di</strong> tipo normativo per delineareconfini <strong>di</strong> competenza professionali ed in<strong>di</strong>viduare/normarearee <strong>di</strong> intervento specifiche. Perinterventi normativi intendo sia <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> legge,ma anche accor<strong>di</strong> con amministrazioni dello stato,convenzioni e protocolli <strong>di</strong> intesa che concorranoa perseguire obiettivi comuni alla politica professionalee alla società civile.4<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


<strong>La</strong> politica dell’Or<strong>di</strong>ne veicolare un’immagine della professione <strong>di</strong> psicologocorretta, e “moderna”, nei mass me<strong>di</strong>a.Dispositivi normativi e corretta informazione sono glielementi che ci consentiranno <strong>di</strong> promuovere l’immagine<strong>di</strong> una professione pur articolata e <strong>di</strong>versificatanelle sue funzioni.L’intersezione e inter<strong>di</strong>pendenza dei sistemi della politicae dell’informazione generano una matrice culturaleche ritengo importante non sottovalutare, ma anziconoscere e usare.Per raggiungere gli obiettivi enunciati ritengo fondamentalel’istituzione e il sostegno <strong>di</strong> due organismi internial CNOP:a) un ufficio stampa che- renda quanto più possibile sistematica e tempestival’informazione verso gli iscritti,- in<strong>di</strong>vidui referenti per aree specifiche che possanodar conto <strong>di</strong> contesti professionali in termini<strong>di</strong> approcci teorici e metodologici, prassi, aree<strong>di</strong> sviluppo, azioni politiche in<strong>di</strong>viduate/auspicate/promosse dall’Or<strong>di</strong>ne, nonché proporreiniziative culturali, anche trasversali alle <strong>di</strong>versearee, per la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> informazione versola base degli iscritti e la società civile (giornate<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per esperti, congressi, conferenze stampa,ecc.)b) un ufficio legislativo con il compito <strong>di</strong>- in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong> concerto con il CNOP un elenco<strong>di</strong> priorità per avviare processi <strong>di</strong> intervento initinere (formulazione <strong>di</strong> emendamenti),- affiancare i lavori delle Commissioni e dei Gruppi<strong>di</strong> <strong>La</strong>voro in fase <strong>di</strong> istruttoria per rendere coerentie coor<strong>di</strong>nati gli interventi sulle norme, combinandocompetenze tecniche in tema <strong>di</strong> giurisprudenzae competenze professionali,- collaborare e supervisionare la stesura <strong>di</strong> accor<strong>di</strong>,convenzioni e protocolli <strong>di</strong> intesa con soggettipubblici (come accaduto per il recente protocollod’intesa per gli psicologi penitenziari),- fungere da supporto gratuito e sistematico per iConsigli dei piccoli Or<strong>di</strong>ni, nonché per la stesura<strong>di</strong> linee guida a livello nazionale.L’azione <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi normativi efficaci nonpuò prescindere dall’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una domandasociale/civile, una committenza che si sviluppa in unadomanda competente, in tale processo l’Or<strong>di</strong>ne deveimpegnarsi, anzitutto, a veicolare una corretta informazionesul ruolo/funzione della professione <strong>di</strong> psicologo.Tra le aree <strong>di</strong> sviluppo fino ad ora in<strong>di</strong>viduate si elencano<strong>di</strong> seguito alcune: psicologia scolastica, psicologiadel traffico, psicologia delle emergenze, me<strong>di</strong>azionefamiliare, ma anche aree professionali consolidate,come la selezione e la formazione del personale allaluce della recente giurisprudenza e normativa.In sintesi gli obiettivi che propongo al Consiglio: promuovere la professione e quin<strong>di</strong> nuove aree <strong>di</strong>sviluppo professionale con interventi <strong>di</strong> tiponormativo (leggi, accor<strong>di</strong>, convenzioni, protocollid’intesa) e avvalendosi <strong>di</strong> un contributo specialisticoe specifico (costituzione <strong>di</strong> un ufficio giuri<strong>di</strong>co); <strong>di</strong>fendere il titolo/la professionalità intervenendosul percorso formativo universitario e sugli altri<strong>di</strong>spositivi abilitanti (tirocinio, esame <strong>di</strong> stato) tramiteuna attiva collaborazione con il CUN (ConsiglioUniversitario <strong>Nazionale</strong>) e la CPFP (Conferenzadei Presi<strong>di</strong> delle Facoltà <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a); tutelare i professionisti attraverso gli strumenti delco<strong>di</strong>ce deontologico e del nomenclatore/tariffario,in particolare promuovendo la revisione/aggiornamentodel primo e l’approvazione del secondo; prevedere prestazioni erogabili nell’ambito del SSNe le relative tariffe per le <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a ePsicoterapia; promuovere una corretta informazione/comunicazioneverso gli iscritti e verso gli utenti/clienti.<strong>La</strong> <strong>di</strong>fesa del titolo professionalee le strategie <strong>di</strong> sviluppoin una <strong>di</strong>mensione europeaRicordo infine che è attualmente in fase <strong>di</strong> avvio dellasperimentazione il progetto EuroPsy, con la partecipazioneanche del Consiglio <strong>Nazionale</strong>. Questa fase, cosìcome quella a regime, fanno parte del necessario piano<strong>di</strong> confronto con il contesto europeo che consentirà <strong>di</strong>allineare strutture organizzative e sistemi <strong>di</strong> formazioneper favorire la mobilità dei professionisti salvaguardandoil livello formativo e, <strong>di</strong> conseguenza, il livellodelle prestazioni professionali.Il riferimento al contesto europeo è da ritenere elementoassolutamente necessario per iscrivere e riflettere sull’esperienzaitaliana <strong>di</strong> costruzione della professione<strong>di</strong> psicologo. In tale prospettiva, i prossimi anni devonovedere l’Or<strong>di</strong>ne impegnato nel confronto con i PaesiEuropei ed Extra-comunitari sia per monitorare flussimigratori dei professionisti, anche a seguito delle nuove<strong>di</strong>sposizioni europee, sia per ripensare logiche <strong>di</strong>sviluppo professionale coerenti, anche, con i sistemi internazionali.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/065


Composizione del Consiglio <strong>Nazionale</strong>Consiglio <strong>Nazionale</strong> Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong>Giuseppe Luigi Palma - Presidente - Presidente Or<strong>di</strong>ne PugliaClau<strong>di</strong>o Tonzar - Vicepresidente - Presidente Or<strong>di</strong>ne Friuli Venezia GiuliaFulvio Giar<strong>di</strong>na - Segretario - Presidente Or<strong>di</strong>ne SiciliaMaurizio Micozzi - Tesoriere - Presidente Or<strong>di</strong>ne MarcheGiuseppe Bontempo - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne AbruzzoAntonio Telesca - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne BasilicataMax Dorfer - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne BolzanoClau<strong>di</strong>o Zullo - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne CampaniaManuela Colombari - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne Emilia RomagnaMarialori Zaccaria - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne <strong>La</strong>zioPiero Cai - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne LiguriaEnrico Molinari - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne Lombar<strong>di</strong>aGirolamo Baldassarre - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne MolisePaolo Fausto Barcucci - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne PiemonteTullio Garau - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne SardegnaSandra Vannoni - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne ToscanaIva Vedovelli - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne TrentoImmacolata Tomay - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne UmbriaAlfredo Mattioni - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne Valle d’AostaMarco Nicolussi - Consigliere - Presidente Or<strong>di</strong>ne Veneto<strong>La</strong>ra Clau<strong>di</strong>a Simona Costa - Rappresentante - Sezione “B”Commissione Cultura, Aggiornamento, Formazione ed Accre<strong>di</strong>tamentoAntonio Telesca coor<strong>di</strong>natore - <strong>La</strong>ra Clau<strong>di</strong>a Simona Costa - Tullio Garau - Raffaele FelacoGirolamo BaldassarreCommissione Deontologica e Tutela della <strong>Professione</strong>Giuseppe Bontempo coor<strong>di</strong>natore - Iva Vedovelli - Sandra Vannoni - Marialori Zaccaria - Piero CaiArmo<strong>di</strong>o Lombardo - Max DorferCommissione Giuri<strong>di</strong>co-IstituzionalePaolo Fausto Barcucci coor<strong>di</strong>natore - Manuela Colombari - Alfredo Mattioni - Marco Nicolussi<strong>La</strong>ra Clau<strong>di</strong>a Simona CostaCommissione per il Tariffario e lo Sviluppo della <strong>Professione</strong>Immacolata Tomay coor<strong>di</strong>natore - Paolo Fausto Barcucci - Enrico Molinari - Piero Cai - Iva VedovelliCommissione per i ContrattiMaurizio Micozzi coor<strong>di</strong>natore - Girolamo Baldassarre - Raffaele FelacoOsservatorio sul Co<strong>di</strong>ce deontologicoArmo<strong>di</strong>o Lombardo coor<strong>di</strong>natore - Max Dorfer - Alfredo Mattioni - Sergio Ciavirella - Gaetano De LeoGuglielmo Gulotta - Paolo Michielin - Catello Parmentola - Vito TumminoGruppo <strong>di</strong> <strong>La</strong>voro sull’UniversitàEnrico Molinari coor<strong>di</strong>natore - Paolo Fausto Barcucci - Paolo Michielin - Pietro Angelo Sar<strong>di</strong>Referente per la <strong>Psicologi</strong>a del TrafficoMax Dorfer6<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Professionalismo e psicologiMercato, etica e tuteladel citta<strong>di</strong>no.Oltre la logica delprofessionalismo.<strong>di</strong> Tullio GarauPresidente Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> della SardegnaIn questi ultimi anni si è sviluppata in Europa, insiemealla formazione del mercato comune, una riflessionesul ruolo delle professioni piuttosto vivace. Le professionisono state accusate <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa ad oltranza delleposizioni <strong>di</strong> dominanza, se non <strong>di</strong> monopolio, acquisite,<strong>di</strong> imposizione al citta<strong>di</strong>no-cliente <strong>di</strong> tariffe svincolatedalla logica del mercato, <strong>di</strong> resistenza alla liberacircolazione dei professionisti, <strong>di</strong> controllo agli accessialla professione in funzione del mantenimento <strong>di</strong>oligarchie interne alle professioni stesse.Le professioni hanno risposto, sul piano culturale, richiamandola logica del professionalismo, una corrente<strong>di</strong> pensiero che ha oggi il suo massimo esponentenel sociologo americano Eliot Freidson. Ilprofessionalismo viene definito quale terza via rispettoalla logica della <strong>di</strong>alettica capitale-lavoro (mercato)e alla logica della burocrazia statale.Secondo la logica del professionalismo, storicamentele professioni hanno costruito la loro identità su tre pilastribasilari:• L’essere portatrici <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> conoscenze e <strong>di</strong>competenze specialistiche. Conoscenze che derivanoda un preciso e riconosciuto iter formativo e competenzeche derivano dall’esperienza professionale.• L’avere un accesso regolamentato e riconosciuto allaattività professionale.• L’essere portatrici <strong>di</strong> un etica pratica e <strong>di</strong> un eticaistituzionale che dettano norme deontologiche co<strong>di</strong>ficatee vincolanti per i professionisti.Questi elementi sono oggi messi profondamente in <strong>di</strong>scussionee si prefigurano scenari ancora non del tuttochiari <strong>di</strong> cambiamento. Quali risposte possono veniredalle professioni rispetto a questi scenari in una logicache non sia <strong>di</strong> sterile <strong>di</strong>fesa ma <strong>di</strong> apertura, <strong>di</strong> sfida perla costruzione <strong>di</strong> una nuova identità professionale?<strong>La</strong> costruzione della identità professionale, i valori e lenorme che stanno alla base della professione, sono elementi<strong>di</strong>namici, legati alle trasformazioni non solo dellaprofessione ma anche e soprattutto alle trasformazionidella società. Ignorare queste trasformazioni o porsi inposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa rispetto alla sfida del cambiamentoè antistorico.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo sembra rispondere alle caratteristichefondamentali sulle quali si basa la logicadel professionalismo.Le conoscenze psicologiche professionali derivano dallafrequenza <strong>di</strong> un percorso universitario quinquennaleche si conclude con la laurea, titolo riconosciuto dalloStato. Le competenze derivano invece in primis dal tirociniopost lauream e successivamente dall’esercizioprofessionale, dalla formazione continua e dal confrontocon le esperienze accumulate dall’intera comunitàprofessionale.L’accesso alla professione <strong>di</strong> psicologo è regolamentatoe riconosciuto dallo Stato. Tirocinio ed Esame <strong>di</strong> Statoprima ed iscrizione all’Albo dell’Or<strong>di</strong>ne poi sono i passaggiinelu<strong>di</strong>bili per accedere alla professione.L’etica professionale ed istituzionale è la base del Co-<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/067


Professionalismo e psicologi<strong>di</strong>ce Deontologico degli <strong>Psicologi</strong> Italiani che stabiliscenorme comportamentali sia per quanto attiene airapporti con l’utenza-clientela e la committenza sia perquanto attiene ai rapporti con i colleghi sia infine perquanto attiene ai rapporti con la comunità sociale.Esaminando più approfon<strong>di</strong>tamente i tre pilastri delprofessionalismo rispetto alla professione <strong>di</strong> psicologove<strong>di</strong>amo che si manifestano alcune criticità.In primo luogo la conoscenza e la competenza specialistichesono messe in <strong>di</strong>scussione. A tutt’oggi il titolo<strong>di</strong> laurea in psicologia non è esplicitamente contestatoquale requisito minimo per la acquisizione delle conoscenzepsicologiche <strong>di</strong> base (che sono in sé peraltro specialistiche)ma rischia <strong>di</strong> essere svuotato in parte <strong>di</strong>questa specificità. <strong>La</strong> mo<strong>di</strong>fica dell’iter formativo universitariocol percorso cosiddetto tre più due, anche seoggi in fase <strong>di</strong> superamento, ha aperto la strada a pericolosederive. Quale è il pericolo? Il pericolo è che lecompetenze psicologiche vengano in qualche modoconsiderate aspecifiche e trasversali e appannaggio <strong>di</strong><strong>di</strong>verse altre professionalità, consolidate o emergenti.Analogamente si evidenziano delle criticità anche perquanto riguarda l’accesso regolamentato e riconosciutoalla professione. E’ questo un punto <strong>di</strong> estrema criticità.Il nostro Or<strong>di</strong>ne non si è mai connotato come organismofortemente caratterizzato sul piano corporativo, soprattuttoper quanto riguarda l’accesso alla professione.Una professione in crescita come la nostra non avrebbeavuto del resto nessun interesse a caratterizzarsi in questomodo. Oggi però la situazione potrebbe cambiare.L’enorme numero <strong>di</strong> studenti iscritti ai Corsi <strong>di</strong> <strong>La</strong>ureain <strong>Psicologi</strong>a, oltre a porre un importante questione sullaqualità della formazione, porterà a breve un problema<strong>di</strong> sovrapproduzione <strong>di</strong> laureati con la conseguentemarginalizzazione <strong>di</strong> un grosso numero <strong>di</strong> psicologi <strong>di</strong>spostiad accettare lavoro a qualsiasi con<strong>di</strong>zione. In <strong>di</strong>versisettori questo già accade. E’ evidente che una situazione<strong>di</strong> questo tipo rischia <strong>di</strong> minare alla base unodei pilastri della professione.Il terzo punto è infine quello dell’etica pratica ed istituzionalepunto sul quale, a giu<strong>di</strong>zio dei teorici delprofessio-nalismo, si giustifica l’esistenza stessa delleprofessioni regolamentate. Il professionalismo vedequin<strong>di</strong> la conoscenza e la competenza <strong>di</strong>sciplinate comefinalizzate al raggiungimento <strong>di</strong> un bene pubblico socialmentee istituzionalmente riconosciuto.I principi deontologici che guidano la nostra professionesono, insieme ad una epistemologia comune, ilcar<strong>di</strong>ne della professione.<strong>La</strong> specificità e la peculiarità dell’operare dello psicologosta nella centralità che nel suo operare assume ilcliente/utente. Il nostro Co<strong>di</strong>ce Deontologico riconosceche l’attività professionale ha un ruolo e una funzionesociale generale il che comporta da parte dei professionistila osservanza <strong>di</strong> norme comportamentali chetutelino innanzitutto appunto il fruitore della prestazione.Il Co<strong>di</strong>ce contiene alcuni fondamentali imperativideontologici che definiscono questi rapporti e rimandaquin<strong>di</strong> alla necessità <strong>di</strong> una attenzione costantealle esigenze del cliente/utente, alle istanze comunitariee alla <strong>di</strong>mensione organizzativa all’interno dellaquale si svolge l’attività professionale.Le cose non sono però neppure nell’ambito etico cosìlineari e prive <strong>di</strong> criticità. Una delle situazioni più criticheè quella, sempre più frequente, nella quale un professionistaha rapporti con il cliente/utente all’interno<strong>di</strong> un mandato professionale il cui committente è <strong>di</strong>versodal cliente, il quale committente potrebbe avereinteressi anche contrastanti con quest’ultimo. A chi rispondeil professionista? Il nostro Co<strong>di</strong>ce è abbastanzachiaro al riguardo ma il solo richiamo a normedeontologiche non è sufficiente a risolvere il problemadella salvaguar<strong>di</strong>a della autonomia professionale rispettoagli interessi della committenza.<strong>La</strong> logica che dovrebbe guidare il professionista è <strong>di</strong>versaper esempio da quella del manager. Si tratta <strong>di</strong> logicheche possono e devono in <strong>di</strong>verse situazioni trovareuna me<strong>di</strong>azione ma sono <strong>di</strong>verse, l’una, quella del professionista,legata ad un bene pubblico, l’altra, quella delmanager, a logiche economiche o burocratiche. Nel momentoin cui queste logiche <strong>di</strong>vergono sarebbe obbligoper il professionista attenersi al rispetto della sua logicama quanto questo può ragionevolmente avvenire?E’ pensabile che l’etica istituzionale possa esser l’unicocollante che tenga insieme interessi <strong>di</strong>fferenti: interessedei singoli professionisti, interesse della categoria,interesse del committente e interesse pubblico?E’ evidente che la <strong>di</strong>mensione dell’etica istituzionale,pur basilare, debba essere integrata con altri strumenti.Ma quali?8<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Professionalismo e psicologiUn possibile risposta viene da chi vorrebbe tout courtestendere la logica del mercato alle prestazioni professionali,liberalizzando il mercato delle professioni siaper quanto riguarda l’accesso alla professione sia perquanto riguarda l’erogazione delle prestazioni che andrebberoa collocarsi in un campo <strong>di</strong> libera contrattazionetra il cliente e il professionista. <strong>La</strong> liberalizzazioneandrebbe, secondo chi sostiene questa tesi, a togliereuna serie <strong>di</strong> vincoli che pongono il cliente in una posizione<strong>di</strong> strutturale debolezza nei confronti del professionistae porterebbe ad un abbassamento delle tariffecon un indubbio vantaggio per il citta<strong>di</strong>no.Questo è, a mio giu<strong>di</strong>zio, vero solo a metà, soprattuttoper la nostra professione.<strong>La</strong> globalizzazione tende a produrre merci a più bassocosto ma raramente questo si accompagna ad una buonaqualità delle stesse. Per abbassare il costo <strong>di</strong> unamerce si può intervenire a <strong>di</strong>versi livelli: si può migliorarela tecnologia applicata ai processi <strong>di</strong> produzione,si può sfruttare l’abbassamento del costo delle materieprime o si può intervenire sul costo del lavoro. Quest’ultimastrada sembrerebbe essere oggi la più seguita.Nel campo della produzione <strong>di</strong> servizi è una stradaquasi obbligata una volta esaurita la prima ed essendoassolutamente impraticabile la seconda. Tutto ciò porta,nel lavoro intellettuale, ad una precarizzazione dellavoro stesso con contratti cosiddetti atipici, peraltroampiamente sfruttati <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamentedalle amministrazioni pubbliche e ben poco tutelantiper il lavoratore. Nasce quin<strong>di</strong> una nuova figura <strong>di</strong> lavoratoreintellettuale che a stento può riconoscersi nellafigura del professionista affermato, padrone del suolavoro, che stabilisce il costo <strong>di</strong> erogazione delle sueprestazioni al cliente e che attraverso la appartenenzaad una associazione corporativa è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderela sua posizione <strong>di</strong> dominanza, se non <strong>di</strong> monopolio,all’interno del mercato a <strong>di</strong>scapito del citta<strong>di</strong>nocliente.Solo poche persone all’interno della nostra categoriaprofessionale rispondono a queste caratteristiche.<strong>La</strong> riduzione delle tariffe professionali che sembraandare nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un vantaggio per il citta<strong>di</strong>noclientein realtà va nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> unaprecarizzazione del lavoro intellettuale e in un abbassamentodella qualità della prestazione.Altro <strong>di</strong>scorso è poi quello della capacità del citta<strong>di</strong>nocliente<strong>di</strong> porsi su un piano <strong>di</strong> parità col professionistaquanto a conoscenze specifiche. Si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorsogenerale che nel caso del cliente dello psicologo ha unvalore aggiunto legato alla posizione <strong>di</strong> asimmetria traprofessionista e cliente insita in alcune prestazioni psicologichee nella possibile creazione <strong>di</strong> bisogni artificiali,elemento questo fatto rilevare già dal AutoritàGarante del Mercato e della Libera Concorrenza.Ci troviamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad uno scenario ben <strong>di</strong>versosia da quello prospettato da coloro che vedononel mercato la soluzione automatica a tutti i problemisia da quello prospettato dai teorici delprofessionalismo: lavoratori intellettuali precari da unaparte e citta<strong>di</strong>ni-utenti dall’altra erogatori gli uni efruitori gli altri <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> qualità spesso nonadeguata ai bisogni e alle esigenze rappresentate.Entrambi attori non protagonisti <strong>di</strong> uno scambio socialele cui caratteristiche sono decise altrove.Si può pensare che il citta<strong>di</strong>no-cliente trovi vantaggiodalla riduzione dei costi <strong>di</strong> una prestazione quandoquesta viene erogata attraverso la precarizzazione dellavoratore-professionista e con un abbassamento deglistandard <strong>di</strong> qualità della prestazione stessa? E che <strong>di</strong>requando questo accade per la produzione <strong>di</strong> servizi all’interno<strong>di</strong> una amministrazione pubblica?E’ evidente che va trovata una logica <strong>di</strong>versa sia daquella del mercato sia da quella del professionalismopur integrando in essa gli aspetti positivi che le duelogiche precedenti portano in sé.Questa nuova logica non può che venire dalla compartecipazionedel professionista e del citta<strong>di</strong>no, anchee soprattutto attraverso le proprie rappresentanzeassociative, alle scelte <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong>erogazione dei servizi. Occorre che l’erogazione delleprestazioni professionali avvenga in una <strong>di</strong>mensione<strong>di</strong> democrazia partecipata che preveda forme <strong>di</strong> tutelasia per il lavoratore-professionista sia per il citta<strong>di</strong>no-cliente,a questo punto portatori <strong>di</strong> interessi se nonsovrapponibili quanto meno integrabili.Il Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne, ravvisando questaesigenza, ha deliberato <strong>di</strong> estendere e formalizzareesperienze già esistenti a livello locale <strong>di</strong> tavoli <strong>di</strong> confrontopermanente con le associazioni dei consumatorie più in generale dei citta<strong>di</strong>ni-clienti. E’ un modo <strong>di</strong>raccogliere la sfida che la società civile ci pone.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/069


Sul Decreto Barsani<strong>La</strong> legge <strong>di</strong> conversione del c.d. Decreto Bersani (L. 248/06), introduce alcune novità nel settore dei servizi professionali.Le novità incidono su tre settori dell’esercizio libero professionale:1) i compensi;2) la pubblicità;3) le società interprofessionali;inoltre viene fissato al 1 gennaio 2007 il termine ultimo per adeguarele <strong>di</strong>sposizioni relative ai co<strong>di</strong>ci deontologici e <strong>di</strong>auto<strong>di</strong>sciplina alla nuova normativa, anche introducendo misure nuoveed ulteriori a garanzia della qualità delle prestazioni professionali.Analizzando i punti sopra riportati si evidenzia:1. Sui compensi professionali<strong>La</strong> legge <strong>di</strong> conversione del decreto rimuove sia l’obbligatorietà <strong>di</strong>tariffe fisse o minime, sia il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pattuire compensi parametratial raggiungimento degli obiettivi perseguiti (art. 2 comma 1 lett. a).Nel caso dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> la norma ha una particolareapplicazione. Infatti, l’Or<strong>di</strong>ne non ha ancora ottenuto l’approvazionedelle proprie tariffe e, pertanto, non ha tariffe fisse o minimeobbligatorie da rimuovere.Tuttavia, questa <strong>di</strong>sposizione normativa non esclude affatto l’esistenza<strong>di</strong> un tariffario il quale contenga sia un in<strong>di</strong>cazione del costoadeguato da attribuire alle singole prestazioni, sia, soprattutto,l’esistenza <strong>di</strong> un nomenclatore <strong>di</strong> prestazioni che serva anche comeparametro delle prestazioni professionali <strong>di</strong> competenza dello psicologoo dello psicoterapeuta, e ciò anche in prospettiva <strong>di</strong> tuteladell’esercizio abusivo della professione.Infatti, la legge si limita ad escludere l’obbligatorietà della tariffa,introducendo un sistema basato prevalentemente sull’accordo preventivotra professionista e cliente.L’accordo, tuttavia, deve sempre rispettare un criterio <strong>di</strong> equilibriotra costo della prestazione e decoro della professione.Questo appare chiaro leggendo l’art. 2 comma 1 lett. a), in combinato<strong>di</strong>sposto con l’art. 2233 comma 2 del Co<strong>di</strong>ce Civile il qualeafferma che “in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguataall’importanza dell’opera e al decoro della professione”.<strong>La</strong> nuova normativa, pertanto, introduce certamente un sistemache pre<strong>di</strong>lige l’accordo preventivo tra professionista e cliente sulcompenso professionale anche parametrato all’esito, il quale, però,deve essere adeguato all’importanza dell’opera e al decoro della professione.Appare, quin<strong>di</strong>, del tutto evidente che la nuova normativa in<strong>di</strong>viduanell’Or<strong>di</strong>ne professionale il luogo naturale dove deve avvenireil controllo circa il rispetto da parte dei professionisti della richiesta<strong>di</strong> compensi che siano adeguati all’importanza dell’opera eal decoro della professione. Questo controllo può avvenire secondo<strong>di</strong>versi criteri decisi dall’Or<strong>di</strong>ne professionale competente manulla esclude che possa essere parametrato anche ad un tariffariocon<strong>di</strong>viso da tutti.<strong>La</strong> norma, infine, non interviene sulle <strong>di</strong>sposizioni riguardanti“l’esercizio delle professioni rese nell’ambito del Servizio sanitario nazionaleo in rapporto convenzionale con lo stesso, nonché eventuali tariffemassima prefissate in via generale a tutela degli utenti”, lasciando invariatala normativa <strong>di</strong> riferimento.2. Sulla pubblicità<strong>La</strong> legge <strong>di</strong> conversione del Decreto (art. 2 comma 1 lett. b), rimuoveil <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> “svolgere pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioniprofessionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costiSul Decreto Barsani<strong>di</strong> Andrea FalzoneAvvocatoConsulente giuri<strong>di</strong>co del Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>necomplessivi delle prestazioni secondo criteri <strong>di</strong> trasparenza e <strong>di</strong> veri<strong>di</strong>citàdel messaggio il cui rispetto è verificato dall’or<strong>di</strong>ne”.<strong>La</strong> norma non introduce novità <strong>di</strong> particolare rilievo, in quanto lapubblicità informativa è sempre stata consentita allo psicologo inapplicazione della L. 175/92 e ss.mm.ii.; tuttavia essa riba<strong>di</strong>sce alcuniconcetti basilari ed introduce un obbligo più severo a carico dell’Or<strong>di</strong>neprofessionale <strong>di</strong> controllo sulla pubblicità degli iscritti.<strong>La</strong> norma sottolinea con vigore che la pubblicità può essere solo <strong>di</strong>natura informativa e in alcun modo suggestiva al fine <strong>di</strong> crearefalse esigenze negli utenti, ed inoltre che oggetto della pubblicitàpuò essere solo: a) i titoli e le specializzazioni professionali nellesole forme riconosciute dalla legge, con esclusione <strong>di</strong> qualsiasi altrotitolo; b) la tipologia <strong>di</strong> servizio offerto sempre in relazione allesole tipologie riconosciute dalla legge; c) il costo complessivo dellaprestazione che deve essere adeguato all’importanza dell’opera eal decoro della professione.Quanto sopra deve essere espresso secondo criteri <strong>di</strong> trasparenza everi<strong>di</strong>cità del messaggio e la verifica sul rispetto <strong>di</strong> tali criteri èdemandato all’Or<strong>di</strong>ne professionale.L’Or<strong>di</strong>ne professionale, pertanto, acquisisce, per legge, una specificacompetenza sul controllo dei messaggi pubblicitari dei propriiscritti, alla quale corrisponde anche una responsabilità <strong>di</strong> tipocivilistica nei confronti dell’utenza in caso <strong>di</strong> mancato o insufficientecontrollo sulla trasparenza o veri<strong>di</strong>cità del messaggio pubblicitario.È stato, pertanto introdotto un duplice obbligo: da parte del professionista<strong>di</strong> attenersi ai criteri suin<strong>di</strong>cati avvertendopreventivamente l’Or<strong>di</strong>ne del contenuto del messaggio pubblicitario;da parte dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> verificare la trasparenza e la veri<strong>di</strong>citàdel messaggio pubblicitario, valutando anche le posizioni <strong>di</strong> meritoespresse nel messaggio stesso.3. Sulle società interprofessionaliCon l’art. 2 comma 1 lett. c) della legge <strong>di</strong> conversione, il legislatorerimuove il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> “fornire all’utenza servizi professionali <strong>di</strong> tipointer<strong>di</strong>sciplinare da parte <strong>di</strong> società <strong>di</strong> persone, o associazioni tra professionisti,fermo restando che l’oggetto sociale relativo all’attività libero professionaledeve essere esclusivo, che il medesimo professionista non puòpartecipare a più <strong>di</strong> una società e che la specifica prestazione deve essereresa da uno o più soci professionisti previamente in<strong>di</strong>cati, sotto la propriapersonale responsabilità”.Con questa norma il legislatore ha voluto chiarire un concetto cheera già presente nell’or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co, ma che qui è riba<strong>di</strong>tocon maggiore determinatezza e cioè che è possibile per un liberoprofessionista creare società <strong>di</strong> persone o associazioni anche conliberi professionisti <strong>di</strong>versi dal proprio Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> appartenenzapurché: a) l’oggetto sociale comprenda solamente le attività liberoprofessionali dei soggetti che la compongono; b) ogni libero professionistapartecipi a solamente una società o associazione professionale;c) venga sempre in<strong>di</strong>viduato i o il socio professionistasotto la cui <strong>di</strong>retta responsabilità viene svolta l’attività.10<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


CODICE DEONTOLOGICODEGLI PSICOLOGI ITALIANITesto approvato dal Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>nenell’adunanza del 23 settembre <strong>2006</strong>Capo I - Principi generaliArticolo 1Le regole del presente Co<strong>di</strong>ce deontologico sono vincolanti per tutti gli iscritti all’Albo degli psicologi. Lopsicologo è tenuto alla loro conoscenza, e l’ignoranza delle medesime non esime dalla responsabilità <strong>di</strong>sciplinare.Articolo 2L’inosservanza dei precetti stabiliti nel presente Co<strong>di</strong>ce deontologico, ed ogni azione od omissione comunquecontrarie al decoro, alla <strong>di</strong>gnità ed al corretto esercizio della professione, sono punite secondo quanto previstodall’art. 26, comma 1°, della Legge 18 febbraio 1989, n. 56, secondo le procedure stabilite dal Regolamento<strong>di</strong>sciplinare.Articolo 3Lo psicologo considera suo dovere accrescere le conoscenze sul comportamento umano ed utilizzarle per promuovereil benessere psicologico dell’in<strong>di</strong>viduo, del gruppo e della comunità.In ogni ambito professionale opera per migliorare la capacità delle persone <strong>di</strong> comprendere se stessi e gli altri e <strong>di</strong>comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace.Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale,può intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattoripersonali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine <strong>di</strong> evitare l’uso non appropriato della sua influenza,e non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza dei committenti e degli utentidestinatari della sua prestazione professionale.Lo psicologo è responsabile dei propri atti professionali e delle loro preve<strong>di</strong>bili <strong>di</strong>rette conseguenze.Articolo 4Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la <strong>di</strong>gnità, il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza, all’autodeterminazioneed all’autonomia <strong>di</strong> coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosidall’imporre il suo sistema <strong>di</strong> valori; non opera <strong>di</strong>scriminazioni in base a religione, etnìa, nazionalità, estrazionesociale, stato socio-economico, sesso <strong>di</strong> appartenenza, orientamento sessuale, <strong>di</strong>sabilità.Lo psicologo utilizza meto<strong>di</strong> e tecniche salvaguardando tali principi, e rifiuta la sua collaborazione ad iniziativelesive degli stessi.Quando sorgono conflitti <strong>di</strong> interesse tra l’utente e l’istituzione presso cui lo psicologo opera, quest’ultimodeve esplicitare alle parti, con chiarezza, i termini delle proprie responsabilità ed i vincoli cui è professionalmentetenuto.In tutti i casi in cui il destinatario ed il committente dell’intervento <strong>di</strong> sostegno o <strong>di</strong> psicoterapia non coincidano,lo psicologo tutela prioritariamente il destinatario dell’intervento stesso.Articolo 5Lo psicologo è tenuto a mantenere un livello adeguato <strong>di</strong> preparazione professionale e ad aggiornarsi nellapropria <strong>di</strong>sciplina specificatamente nel settore in cui opera. Riconosce i limiti della propria competenza ed usa,pertanto, solo strumenti teorico-pratici per i quali ha acquisito adeguata competenza e, ove necessario, formaleautorizzazione.


CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANILo psicologo impiega metodologie delle quali è in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care le fonti ed i riferimenti scientifici, e nonsuscita, nelle attese del cliente e/o utente, aspettative infondate.Articolo 6Lo psicologo accetta unicamente con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro che non compromettano la sua autonomia professionaleed il rispetto delle norme del presente co<strong>di</strong>ce, e, in assenza <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>zioni, informa il proprio Or<strong>di</strong>ne.Lo psicologo salvaguarda la propria autonomia nella scelta dei meto<strong>di</strong>, delle tecniche e degli strumenti psicologici,nonché della loro utilizzazione; è perciò responsabile della loro applicazione ed uso, dei risultati, dellevalutazioni ed interpretazioni che ne ricava.Nella collaborazione con professionisti <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>scipline esercita la piena autonomia professionale nel rispettodelle altrui competenze.Articolo 7Nelle proprie attività professionali, nelle attività <strong>di</strong> ricerca e nelle comunicazioni dei risultati delle stesse, nonchénelle attività <strong>di</strong>dattiche, lo psicologo valuta attentamente, anche in relazione al contesto, il grado <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tàe <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> informazioni, dati e fonti su cui basa le conclusioni raggiunte; espone, all’occorrenza, leipotesi interpretative alternative, ed esplicita i limiti dei risultati. Lo psicologo, su casi specifici, esprime valutazionie giu<strong>di</strong>zi professionali solo se fondati sulla conoscenza professionale <strong>di</strong>retta ovvero su una documentazioneadeguata ed atten<strong>di</strong>bile.Articolo 8Lo psicologo contrasta l’esercizio abusivo della professione come definita dagli articoli 1 e 3 della Legge 18febbraio 1989, n. 56, e segnala al Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne i casi <strong>di</strong> abusivismo o <strong>di</strong> usurpazione <strong>di</strong> titolo <strong>di</strong> cuiviene a conoscenza.Parimenti, utilizza il proprio titolo professionale esclusivamente per attività ad esso pertinenti, e non avallacon esso attività ingannevoli od abusive.Articolo 9Nella sua attività <strong>di</strong> ricerca lo psicologo è tenuto ad informare adeguatamente i soggetti in essa coinvolti al fine <strong>di</strong>ottenerne il previo consenso informato, anche relativamente al nome, allo status scientifico e professionale delricercatore ed alla sua eventuale istituzione <strong>di</strong> appartenenza. Egli deve altresì garantire a tali soggetti la pienalibertà <strong>di</strong> concedere, <strong>di</strong> rifiutare ovvero <strong>di</strong> ritirare il consenso stesso.Nell’ ipotesi in cui la natura della ricerca non consenta <strong>di</strong> informare preventivamente e correttamente i soggettisu taluni aspetti della ricerca stessa, lo psicologo ha l’obbligo <strong>di</strong> fornire comunque, alla fine della prova ovverodella raccolta dei dati, le informazioni dovute e <strong>di</strong> ottenere l’autorizzazione all’uso dei dati raccolti. Per quantoconcerne i soggetti che, per età o per altri motivi, non sono in grado <strong>di</strong> esprimere validamente il loro consenso,questo deve essere dato da chi ne ha la potestà genitoriale o la tutela, e, altresì, dai soggetti stessi, ove siano ingrado <strong>di</strong> comprendere la natura della collaborazione richiesta.Deve essere tutelato, in ogni caso, il <strong>di</strong>ritto dei soggetti alla riservatezza, alla non riconoscibilità ed all’anonimato.Articolo 10Quando le attività professionali hanno ad oggetto il comportamento degli animali, lo psicologo si impegna arispettarne la natura ed a evitare loro sofferenze.Articolo 11Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioniapprese in ragione del suo rapporto professionale, nè informa circa le prestazioni professionali effettuate oprogrammate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli seguenti.Articolo 12Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti <strong>di</strong> cui è venuto a conoscenza in ragione del suorapporto professionale.Lo psicologo può derogare all’obbligo <strong>di</strong> mantenere il segreto professionale, anche in caso <strong>di</strong> testimonianza,esclusivamente in presenza <strong>di</strong> valido e <strong>di</strong>mostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta,II


CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANIcomunque, l’opportunità <strong>di</strong> fare uso <strong>di</strong> tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dellostesso.Articolo 13Nel caso <strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong> referto o <strong>di</strong> obbligo <strong>di</strong> denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento<strong>di</strong> quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto.Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità <strong>di</strong> derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosariservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o <strong>di</strong> terzi.Articolo 14Lo psicologo, nel caso <strong>di</strong> intervento su o attraverso gruppi, è tenuto ad in informare, nella fase iniziale, circa leregole che governano tale intervento.È tenuto altresì ad impegnare, quando necessario, i componenti del gruppo al rispetto del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ciascunoalla riservatezza.Articolo 15Nel caso <strong>di</strong> collaborazione con altri soggetti parimenti tenuti al segreto professionale, lo psicologo può con<strong>di</strong>videresoltanto le informazioni strettamente necessarie in relazione al tipo <strong>di</strong> collaborazione.Articolo 16Lo psicologo re<strong>di</strong>ge le comunicazioni scientifiche, ancorché in<strong>di</strong>rizzate ad un pubblico <strong>di</strong> professionisti tenutial segreto professionale, in modo da salvaguardare in ogni caso l’anonimato del destinatario della prestazione.Articolo 17<strong>La</strong> segretezza delle comunicazioni deve essere protetta anche attraverso la custo<strong>di</strong>a e il controllo <strong>di</strong> appunti,note, scritti o registrazioni <strong>di</strong> qualsiasi genere e sotto qualsiasi forma, che riguar<strong>di</strong>no il rapporto professionale.Tale documentazione deve essere conservata per almeno i cinque anni successivi alla conclusione del rapportoprofessionale, fatto salvo quanto previsto da norme specifiche.Lo psicologo deve provvedere perché, in caso <strong>di</strong> sua morte o <strong>di</strong> suo impe<strong>di</strong>mento, tale protezione sia affidataad un collega ovvero all’Or<strong>di</strong>ne professionale.Lo psicologo che collabora alla costituzione ed all’uso <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> documentazione si adopera per la realizzazione<strong>di</strong> garanzie <strong>di</strong> tutela dei soggetti interessati.Articolo 18In ogni contesto professionale lo psicologo deve adoperarsi affinché sia il più possibile rispettata la libertà <strong>di</strong>scelta, da parte del cliente e/o del paziente, del professionista cui rivolgersi.Articolo 19Lo psicologo che presta la sua opera professionale in contesti <strong>di</strong> selezione e valutazione è tenuto a rispettareesclusivamente i criteri della specifica competenza, qualificazione o preparazione, e non avalla decisioni contrariea tali principi.Articolo 20Nella sua attività <strong>di</strong> docenza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong> formazione lo psicologo stimola negli studenti, allievi e tirocinantil’interesse per i principi deontologici, anche ispirando ad essi la propria condotta professionale.Articolo 21Lo psicologo, a salvaguar<strong>di</strong>a dell’utenza e della professione, è tenuto a non insegnare l’uso <strong>di</strong> strumenti conoscitivie <strong>di</strong> intervento riservati alla professione <strong>di</strong> psicologo, a soggetti estranei alla professione stessa, anchequalora insegni a tali soggetti <strong>di</strong>scipline psicologiche.È fatto salvo l’insegnamento agli studenti del corso <strong>di</strong> laurea in psicologia, ai tirocinanti, ed agli specializzan<strong>di</strong>in materie psicologiche.III


CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANICapo II - Rapporti con l’utenza e con la committenzaArticolo 22Lo psicologo adotta condotte non lesive per le persone <strong>di</strong> cui si occupa professionalmente, e non utilizza ilproprio ruolo ed i propri strumenti professionali per assicurare a sè o ad altri indebiti vantaggi.Articolo 23Lo psicologo pattuisce nella fase iniziale del rapporto quanto attiene al compenso professionale in ogni caso lamisura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione.In ambito clinico tale compenso non può essere con<strong>di</strong>zionato all’esito o ai risultati dell’intervento professionale;in tutti gli ambiti lo psicologo è tenuto a non superare le tariffe or<strong>di</strong>nistiche massime, prefissate in viagenerale a tutela degli utenti.Il testo unico della tariffa professionale degli psicologi, allegato sub lettera A al presente co<strong>di</strong>ce, è costituitoquale parametro per la valutazione della misura del compenso richiesto ai sensi del comma 1 del presentearticolo.Per ogni mo<strong>di</strong>fica o abrogazione relativa all’allegato sub lettera A sarà competente il Consiglio <strong>Nazionale</strong>dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> ai sensi dell’art. 28 comma 6 lett. G) della L. 56/89, con la procedura prevista dalvigente Regolamento interno, senza l’obbligo <strong>di</strong> cui alla lettera c) del medesimo art. 28 comma 6Articolo 24Lo psicologo, nella fase iniziale del rapporto professionale, fornisce all’in<strong>di</strong>viduo, al gruppo, all’istituzione oalla comunità, siano essi utenti o committenti, informazioni adeguate e comprensibili circa le sue prestazioni,le finalità e le modalità delle stesse, nonché circa il grado e i limiti giuri<strong>di</strong>ci della riservatezza.Pertanto, opera in modo che chi ne ha <strong>di</strong>ritto possa esprimere un consenso informato.Se la prestazione professionale ha carattere <strong>di</strong> continuità nel tempo, dovrà esserne in<strong>di</strong>cata, ove possibile, lapreve<strong>di</strong>bile durata.Articolo 25Lo psicologo non usa impropriamente gli strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi e <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone.Nel caso <strong>di</strong> interventi commissionati da terzi, informa i soggetti circa la natura del suo intervento professionale,e non utilizza, se non nei limiti del mandato ricevuto, le notizie apprese che possano recare ad essipregiu<strong>di</strong>zio.Nella comunicazione dei risultati dei propri interventi <strong>di</strong>agnostici e valutativi, lo psicologo è tenuto a regolaretale comunicazione anche in relazione alla tutela psicologica dei soggetti.Articolo 26Lo psicologo si astiene dall’intraprendere o dal proseguire qualsiasi attività professionale ove propri problemio conflitti personali, interferendo con l’efficacia delle sue prestazioni, le rendano inadeguate o dannose allepersone cui sono rivolte.Lo psicologo evita, inoltre, <strong>di</strong> assumere ruoli professionali e <strong>di</strong> compiere interventi nei confronti dell’utenza,anche su richiesta dell’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria, qualora la natura <strong>di</strong> precedenti rapporti possa comprometterne lacre<strong>di</strong>bilità e l’efficacia.Articolo 27Lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto terapeutico quando constata che ilpaziente non trae alcun beneficio dalla cura e non è ragionevolmente preve<strong>di</strong>bile che ne trarrà dal proseguimentodella cura stessa.Se richiesto, fornisce al paziente le informazioni necessarie a ricercare altri e più adatti interventi.Articolo 28Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata che possano interferire con l’attivitàprofessionale o comunque arrecare nocumento all’immagine sociale della professione.Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi <strong>di</strong>agnostici, <strong>di</strong> sostegno psicologico o <strong>di</strong> psicoterapiarivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative <strong>di</strong> natura personale, inIV


CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANIparticolare <strong>di</strong> natura affettivo-sentimentale e/o sessuale. Parimenti costituisce grave violazione deontologicainstaurare le suddette relazioni nel corso del rapporto professionale.Allo psicologo è vietata qualsiasi attività che, in ragione del rapporto professionale, possa produrre per luiindebiti vantaggi <strong>di</strong>retti o in<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> carattere patrimoniale o non patrimoniale, ad esclusione del compensopattuito.Lo psicologo non sfrutta la posizione professionale che assume nei confronti <strong>di</strong> colleghi in supervisione e <strong>di</strong>tirocinanti, per fini estranei al rapporto professionale.Articolo 29Lo psicologo può subor<strong>di</strong>nare il proprio intervento alla con<strong>di</strong>zione che il paziente si serva <strong>di</strong> determinati presi<strong>di</strong>,istituti o luoghi <strong>di</strong> cura soltanto per fondati motivi <strong>di</strong> natura scientifico-professionale.Articolo 30Nell’esercizio della sua professione allo psicologo è vietata qualsiasi forma <strong>di</strong> compenso che non costituisca ilcorrispettivo <strong>di</strong> prestazioni professionali.Articolo 31Le prestazioni professionali a persone minorenni o interdette sono, generalmente, subor<strong>di</strong>nate al consenso <strong>di</strong>chi esercita sulle medesime la potestà genitoriale o la tutela.Lo psicologo che, in assenza del consenso <strong>di</strong> cui al precedente comma, giu<strong>di</strong>chi necessario l’intervento professionalenonché l’assoluta riservatezza dello stesso, è tenuto ad informare l’Autorità Tutoria dell’instaurarsidella relazione professionale.Sono fatti salvi i casi in cui tali prestazioni avvengano su or<strong>di</strong>ne dell’autorità legalmente competente o instrutture legislativamente preposte.Articolo 32Quando lo psicologo acconsente a fornire una prestazione professionale su richiesta <strong>di</strong> un committente <strong>di</strong>versodal destinatario della prestazione stessa, è tenuto a chiarire con le parti in causa la natura e le finalità dell’intervento.Capo III - Rapporti con i colleghiArticolo 33I rapporti fra gli psicologi devono ispirarsi al principio del rispetto reciproco, della lealtà e della colleganza.Lo psicologo appoggia e sostiene i Colleghi che, nell’ambito della propria attività, quale che sia la natura delloro rapporto <strong>di</strong> lavoro e la loro posizione gerarchica, vedano compromessa la loro autonomia ed il rispettodelle norme deontologiche.Articolo 34Lo psicologo si impegna a contribuire allo sviluppo delle <strong>di</strong>scipline psicologiche e a comunicare i progressidelle sue conoscenze e delle sue tecniche alla comunità professionale, anche al fine <strong>di</strong> favorirne la <strong>di</strong>ffusioneper scopi <strong>di</strong> benessere umano e sociale.Articolo 35Nel presentare i risultati delle proprie ricerche, lo psicologo è tenuto ad in<strong>di</strong>care la fonte degli altrui contributi.Articolo 36Lo psicologo si astiene dal dare pubblicamente su colleghi giu<strong>di</strong>zi negativi relativi alla loro formazione, allaloro competenza ed ai risultati conseguiti a seguito <strong>di</strong> interventi professionali, o comunque giu<strong>di</strong>zi lesivi delloro decoro e della loro reputazione professionale.Costituisce aggravante il fatto che tali giu<strong>di</strong>zi negativi siano volti a sottrarre clientela ai colleghi. Qualoraravvisi casi <strong>di</strong> scorretta condotta professionale che possano tradursi in danno per gli utenti o per il decoro dellaprofessione, lo psicologo è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne competente.V


CODICE DEONTOLOGICO DEGLI PSICOLOGI ITALIANIArticolo 37Lo psicologo accetta il mandato professionale esclusivamente nei limiti delle proprie competenze.Qualora l’interesse del committente e/o del destinatario della prestazione richieda il ricorso ad altre specifichecompetenze, lo psicologo propone la consulenza ovvero l’invio ad altro collega o ad altro professionista.Articolo 38Nell’esercizio della propria attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente la professionea qualsiasi titolo, lo psicologo è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della<strong>di</strong>gnità professionale.Capo IV - Rapporti con la societàArticolo 39Lo psicologo presenta in modo corretto ed accurato la propria formazione, esperienza e competenza. Riconoscequale suo dovere quello <strong>di</strong> aiutare il pubblico e gli utenti a sviluppare in modo libero e consapevole giu<strong>di</strong>zi,opinioni e scelte.Articolo 40In<strong>di</strong>pendentemente dai limiti posti dalla vigente legislazione in materia <strong>di</strong> pubblicità, lo psicologo non assumepubblicamente comportamenti scorretti finalizzati al procacciamento della clientela.In ogni caso, può essere svolta pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristichedel servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri <strong>di</strong> trasparenzae veri<strong>di</strong>cità del messaggio il cui rispetto è verificato dai competenti Consigli dell’Or<strong>di</strong>ne. Il messaggio deveessere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri <strong>di</strong> serietà scientifica ed allatutela dell’immagine della professione.<strong>La</strong> mancata richiesta <strong>di</strong> nulla osta per la pubblicità e la mancanza <strong>di</strong> trasparenza e veri<strong>di</strong>cità del messaggiopubblicizzato costituiscono violazione deontologica.Capo V - Norme <strong>di</strong> attuazioneArticolo 41È istituito presso la “Commissione Deontologia” dell’Or<strong>di</strong>ne degli psicologi l’ “Osservatorio permanente sulCo<strong>di</strong>ce Deontologico”, regolamentato con apposito atto del Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne, con il compito <strong>di</strong>raccogliere la giurisprudenza in materia deontologica dei Consigli regionali e provinciali dell’Or<strong>di</strong>ne e ognialtro materiale utile a formulare eventuali proposte della Commissione al Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne,anche ai fini della revisione perio<strong>di</strong>ca del Co<strong>di</strong>ce Deontologico. Tale revisione si atterrà alle modalità previstedalla Legge 18 febbraio 1989, n. 56.Articolo 42Il presente Co<strong>di</strong>ce deontologico entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla proclamazione dei risultatidel referendum <strong>di</strong> approvazione, ai sensi dell’art. 28, comma 6, lettera c) della Legge 18 febbraio 1989, n. 56.VI


Allegato ATESTO UNICODELLA TARIFFA PROFESSIONALEDEGLI PSICOLOGIArt. 1Per le prestazioni professionali, oltre al rimborso delle spese giustificate, sono dovuti allo psicologo iscrittoalla sezione A dell’Albo, come stabilito dal D.P.R. 328/01, gli onorari in<strong>di</strong>cati nell’allegata tabella.Art. 2Gli onorari minimi e massimi per le prestazioni professionali sono inderogabili.Gli onorari minimi e massimi sono da intendersi annualmente adeguati sulla variazione del canone ISTATminimo applicabile.Nelle convenzioni con soggetti pubblici e privati, che hanno ad oggetto prestazioni professionali da renderea beneficio <strong>di</strong> intere categorie <strong>di</strong> soggetti, il minimo può essere <strong>di</strong>minuito entro il 25%.Art. 3Per la determinazione dell’onorario fra il massimo e il minimo stabilito, si può avere riguardo a:a) la complessità della prestazione richiesta;b) l’appartenenza del cliente a categorie a beneficio delle quali sono state stipulate convenzioni;c) l’urgenza della prestazione;d) la situazione socio - economica del cliente.Lo psicologo può ridurre l’onorario per le prestazioni non effettuate a causa del mancato rispetto dell’appuntamentoda parte del cliente, ed eventualmente rinunciarvi se lo ritiene opportuno.Art. 4Gli onorari, a seconda delle modalità inerenti alla loro determinazione, sono <strong>di</strong>stinti nei seguenti due tipi:a) onorari a percentuale, in ragione del valore dell’intervento;b) onorari a vacazione, in ragione del tempo impiegato.Per la determinazione del valore dell’intervento, va tenuto conto degli interessi sostanziali sui qualiincide la prestazione professionale.Nella determinazione dell’onorario deve aversi particolare riguardo alla competenza specifica dello psicologo.Quando gli onorari non possono essere determinati in virtù <strong>di</strong> una specifica voce della tabella, si fa riferimentoalle <strong>di</strong>sposizioni contenute nelle presenti norme e nella tabella allegata che regolano casi simili omaterie analoghe.Art. 5Gli onorari dovuti allo psicologo per le prestazioni professionali non ricomprese nell’allegata tabella sononormalmente valutati a percentuale.In ogni caso, gli onorari devono essere valutati in ragione del tempo e computati a vacazione in quelleprestazioni professionali nelle quali il tempo concorrere come elemento precipuo <strong>di</strong> valutazione.Gli onorari a vacazione sono stabiliti per lo psicologo in ragione <strong>di</strong> 60 euro per ogni ora o frazione <strong>di</strong> ora.Salvo casi <strong>di</strong> effettiva maggiore prestazione professionale, non si possono calcolare più <strong>di</strong> otto ore sulleventiquattro.Per le prestazioni rese in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>sagio, detti onorari possono essere aumentati fino al40%.VII


TARIFFA PROFESSIONALE DEGLI PSICOLOGIArt. 6Allo psicologo che per l’esecuzione dell’incarico ricevuto debba trasferirsi fuori stu<strong>di</strong>o sono dovute le spese<strong>di</strong> viaggio rimborsate nel loro ammontare maggiorato del 15% a titolo <strong>di</strong> rimborso delle spese accessorie; lespese <strong>di</strong> soggiorno, pernottamento e vitto in base alle tariffe <strong>di</strong> albergo <strong>di</strong> prima categoria con l’aumento del10% a titolo <strong>di</strong> rimborso spese accessorie, nonché gli onorari relativi alle prestazioni effettuate e una indennità<strong>di</strong> trasferta da un minimo <strong>di</strong> 5 euro a un massimo <strong>di</strong> 15 euro per ogni ora o frazione per <strong>di</strong>stanzeinferiori a 100 Km.; nonché da un minimo <strong>di</strong> 3 euro a un massimo <strong>di</strong> 9 euro per ogni ora o frazione per<strong>di</strong>stanze superiori a 100 Km.Art. 7Qualora più psicologi siano stati incaricati in collegio <strong>di</strong> prestare la loro opera nel medesimo intervento, aciascuno spetta un compenso determinato <strong>di</strong>videndo per il numero dei membri del collegio medesimol’onorario unico aumentato del 40% per ogni professionista incaricato, salvo per l’eventuale coor<strong>di</strong>natoreper il quale si applica la tariffa piena.A ciascuno spetta il rimborso delle spese giustificate e l’indennità.Art. 8Per gli interventi iniziati ma non giunti a compimento ovvero nel caso <strong>di</strong> cessazione dell’incarico per qualsiasimotivo saranno dovuti gli onorari per l’opera prestata, comprendendosi in questa il lavoro preparatoriocompiuto dallo psicologo.<strong>La</strong> sospensione per qualsiasi motivo dell’incarico dato allo psicologo non esime il cliente dall’obbligo <strong>di</strong>corrispondere l’onorario relativo alle prestazioni rese.Art. 9Qualora tra la prestazione e l’onorario previsto dalla tabella appaia, per particolari circostanze del caso, unamanifesta sproporzione, possono, su conforme parere del competente Consiglio dell’Or<strong>di</strong>ne, essere superatii minimi e i massimi tariffari rispettivamente della metà e sino alla decuplicazione.Art. 10Allo psicologo spetta un rimborso delle spese generali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in ragione del 10% sull’importo dell’onorario.Art. 11Per i giu<strong>di</strong>zi arbitrali sono dovuti gli onorari stabiliti ai sensi e per gli effetti del D.M. 5 ottobre 1994 n. 585,e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni.VIII


TARIFFA PROFESSIONALE DEGLI PSICOLOGITARIFFARIOminmaxCONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO1 Seduta <strong>di</strong> consulenza e/o sostegno psicologico in<strong>di</strong>viduale € 35 € 1152 Seduta <strong>di</strong> consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e alla famiglia € 45 € 1653 Seduta <strong>di</strong> consulenza e/o sostegno al gruppo (max 12 partecipanti) € 15 € 45PSICOLOGIA CLINICA4 Colloquio psicologico clinico in<strong>di</strong>viduale e osservazione clinicae comportamentale <strong>di</strong>retta o in<strong>di</strong>retta (per seduta).Include visita psicologica € 35 € 1155 Colloquio psicologico clinico familiare o <strong>di</strong> coppia. Include me<strong>di</strong>azionefamiliare € 40 € 1406 Indagine psicologica per la valutazione dell’inserimento ambientale(es. in asilo nido, in famiglia o nel posto <strong>di</strong> lavoro) o per la verifica deltrattamento (es. in comunità terapeutica) (a incontro, escluse le spese) € 45 € 1657 Certificazione e relazione breve <strong>di</strong> trattamento € 20 € 708 Consulenze psicologico-cliniche a enti pubblici o privati con impegnoorario predeterminato (ad ora) € 20 € 959 Analisi, definizione e stesura <strong>di</strong> relazione psicologico-clinica(con descrizione analitica delle valutazioni psico<strong>di</strong>agnostiche,sintesi clinica ed eventuale progetto d’intervento) € 65 € 15510 Supervisione psico<strong>di</strong>agnostica e/o clinica <strong>di</strong> gruppo(per incontro e per partecipante) € 35 € 7511 Supervisione psico<strong>di</strong>agnostica e/o clinica in<strong>di</strong>viduale (per incontro) € 45 € 185DIAGNOSI PSICOLOGICA12 Colloquio anamnestico e psico<strong>di</strong>agnostico in<strong>di</strong>viduale € 35 € 11513 Colloquio anamnestico e psico<strong>di</strong>agnostico familiare o <strong>di</strong> coppia € 40 € 14014 Esame psico<strong>di</strong>agnostico (comprende il colloquio anamnesticoe psico<strong>di</strong>agnostico, la somministrazione <strong>di</strong> test e prove psico<strong>di</strong>agnostiche,l’eventuale raccolta <strong>di</strong> informazioni da fonti esterne) € 135 € 46515 Certificazione e relazione breve psico<strong>di</strong>agnostica € 20 € 7016 Valutazione neuropsicologica, include profilo psicofisiologico € 35 € 11517 Colloquio <strong>di</strong> sintesi psico<strong>di</strong>agnostica e restituzione € 45 € 16518 Somministrazione e interpretazione <strong>di</strong> test carta-matita € 10 € 35IX


TARIFFA PROFESSIONALE DEGLI PSICOLOGIminmaxDIAGNOSI PSICOLOGICA19 Somministrazione, siglatura e interpretazione <strong>di</strong> reattivo proiettivo € 45 € 35020 Somministrazione, scoring e interpretazione <strong>di</strong> inventario o questionarioper la valutazione globale della personalità, del <strong>di</strong>sagio psicologico o dellapsicopatologia, dei costrutti interpersonali e delle relazioni, dello sviluppopsicosociale e il comportamento adattivo € 35 € 28021 Interviste strutturate e strumenti osservativi € 55 € 18522 Somministrazione, scoring e interpretazione <strong>di</strong> test attitu<strong>di</strong>nale, <strong>di</strong> interessi € 65 € 56023 Somministrazione, scoring e interpretazione <strong>di</strong> batteria neuropsicologicaper valutazione <strong>di</strong> funzioni cognitive e relativi <strong>di</strong>sturbi, valutazionedel linguaggio e relativi <strong>di</strong>sturbi,) test <strong>di</strong> profitto € 35 € 46524 Somministrazione, scoring e interpretazione <strong>di</strong> scala o batteria(almeno 3 test) per la misurazione globale dello sviluppo mentalee dell’intelligenza € 100 € 350ABILITAZIONE E RIABILITAZIONE PSICOLOGICA25 Stesura della Diagnosi Funzionale all’inserimento scolastico <strong>di</strong> alunnohan<strong>di</strong>cappato e del Profilo Dinamico (in collaborazione con altre figureprofessionali). Elaborazione del Piano Educativo In<strong>di</strong>vidualizzato(in collaborazione con altre figure professionali) € 65 € 23026 Verifica perio<strong>di</strong>ca del Piano Dinamico Funzionale o Piano EducativoIn<strong>di</strong>vidualizzato € 40 € 14027 Programmazione <strong>di</strong> training in<strong>di</strong>viduale o collettivo per <strong>di</strong>sturbidell’appren<strong>di</strong>mento scolastico € 55 € 18528 Definizione e stesura <strong>di</strong> programma <strong>di</strong> riabilitazione <strong>di</strong> specifici deficito <strong>di</strong>sturbi comportamentali e <strong>di</strong> rieducazione funzionale <strong>di</strong> specifici processio abilità cognitive . Definizione e stesura <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> riabilitazionedel comportamento psico-sociale, <strong>di</strong> terapia ricreazionale, terapia del gioco,terapia vocazionale e occupazionale € 65 € 23029 Verifica e aggiustamento <strong>di</strong> programma riabilitativo o rieducativo € 35 € 11530 Rieducazione funzionale <strong>di</strong> specifici processi o abilità cognitive epsicomotorie (per seduta). Include l’uso <strong>di</strong> strumenti o <strong>di</strong> programmicomputerizzati € 35 € 11531 Tecniche espressive <strong>di</strong> gruppo con finalità terapeutico-riabilitative(per seduta e per partecipante) (max 12 partecipanti per gruppo) € 15 € 6032 Tecniche espressive in<strong>di</strong>viduali con finalità terapeutico-riabilitative(per seduta) € 35 € 115X


TARIFFA PROFESSIONALE DEGLI PSICOLOGIminmaxPSICOTERAPIA33 Psicoterapia in<strong>di</strong>viduale (per seduta) € 40 € 14034 Psicoterapia <strong>di</strong> coppia o familiare (per seduta) € 55 € 18535 Psicoterapia <strong>di</strong> gruppo (per seduta e per partecipante)(n. max 12 partecipanti per gruppo) € 20 € 70PSICOLOGIA DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIONI36 Assessment Center (a can<strong>di</strong>dato) € 270 € 93037 Intervista <strong>di</strong> selezione del personale (a can<strong>di</strong>dato). Include: Intervistastrutturata <strong>di</strong> selezione del personale. Colloquio <strong>di</strong> Career Counseling .Selezione del personale. Include: definizione del fabbisogno e analisi dellemansioni, reclutamento, selezione, colloqui e interviste, test e relazione finale. € 55 € 23038 Analisi del fabbisogno formativo e programmazione <strong>di</strong> corso <strong>di</strong> formazionee/o <strong>di</strong> aggiornamento. Include: rilevazione dei fabbisogni formativi, analisidella motivazione, progettazione, realizzazione del corso, monitoraggioe follow-up dell’attività formativa, pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> analisiquantitativa e qualitativa, analisi dei risultati e valutazione dei processi <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento.39 Sviluppo e gestione psicologica delle risorse umane. Include: analisi deibisogni, progettazione dell’intervento, costruzione degli strumenti evalutazione dei risultati, tecniche <strong>di</strong> creatività, soluzione dei problemi e <strong>di</strong>comunicazione. Analisi organizzativa. Include: mappatura e analisi deiprocessi e dei ruoli aziendali, revisione organizzativa, definizione deifabbisogni, indagini <strong>di</strong> clima organizzativo, interventi <strong>di</strong> psicologia dellasicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro.Consulenza <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> marketing e pubblicità.Secondoaccor<strong>di</strong> tra le partiSecondoaccor<strong>di</strong> tra le partiPSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE E DELL’ORIENTAMENTO40 Colloquio in<strong>di</strong>viduale per l’orientamento scolastico € 35 € 11541 Consulenza d’orientamento scolastico per classi, rivolta a ragazzi, genitorie/o insegnanti (per incontro) € 55 € 15542 Consulenza/formazione psicologica per insegnanti, educatori o genitori (per incontro) € 55 € 15543 Consulenze psicologico-educative per conto <strong>di</strong> enti pubblicio privati con impegno orario predeterminato (ad ora) € 20 € 9544 Somministrazione, scoring e interpretazione <strong>di</strong> questionari perl’orientamento: meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, autoefficacia, decisionalità, assertività(per studente – con un minimo <strong>di</strong> 10) € 5 € 2545 Esame psicoattitu<strong>di</strong>nale in relazione a una scelta professionale (comprendeil colloquio, la somministrazione <strong>di</strong> test e prove psico<strong>di</strong>agnostiche, l’eventualeraccolta <strong>di</strong> informazioni da altre fonti; esclude la stesura della relazione) € 100 € 350XI


TARIFFA PROFESSIONALE DEGLI PSICOLOGIminmaxPSICOLOGIA DI COMUNITA’46 Elaborazione e costruzione <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> comunità Secondo accor<strong>di</strong> tra le parti47 Organizzazione e conduzione <strong>di</strong> focus group € 100 € 31048 Analisi/Stesura <strong>di</strong> profilo/relazione psicologica <strong>di</strong> comunità Secondo accor<strong>di</strong> tra le parti49 Analisi organizzativa <strong>di</strong> istituzioni, gruppi, associazioni e comunità Secondo accor<strong>di</strong> tra le partiPSICOLOGIA DELLA SALUTE50 Pre<strong>di</strong>sposizione esecutiva <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> educazione sanitaria, verifica evalutazione con relazione finale51 Corso <strong>di</strong> sensibilizzazione e <strong>di</strong> informazione sui corretti stili <strong>di</strong> vita,Secondoper mo<strong>di</strong>ficare abitu<strong>di</strong>ni negative e a rischio per la salute.accor<strong>di</strong> tra le partiInclude: training antifumo; educazione sessuale..)(a ora: per incontro - fino a 20 persone) € 45 € 165oltre le 20 persone) € 55 € 18552 Sedute in<strong>di</strong>viduali : educazione sessuale, gestione dello stress,Biofeedbak training, training antifumo. € 45 € 16553 Indagini per in<strong>di</strong>viduazione precoce/prevenzione <strong>di</strong> situazioni a rischio<strong>di</strong> psicopatologia: <strong>di</strong>sagio, maltrattamento, abuso.Secondoaccor<strong>di</strong> tra le partiSecondoaccor<strong>di</strong> tra le partiPSICOLOGIA DELLO SPORT54 Assistenza psicologica <strong>di</strong> squadra con presenza ad allenamenti,a gare e a ritiri (a giornata) € 270 € 93055 Consulenza psicologica per il management sportivo (per incontro) € 65 € 23056 Preparazione mentale alle gare per singolo atleta (per seduta)Training cognitivo <strong>di</strong> gestione dello stress agonistico o training ideomotorio (per seduta)Analisi e incremento delle abilità attentive e <strong>di</strong> concentrazione (per seduta) € 45 € 155Analisi e incremento della motivazione in<strong>di</strong>viduale (per seduta)Interventi psicologici per migliorare la prestazione atletica (per incontro)57 Socioanalisi <strong>di</strong> gruppi sportivi (per ogni atleta esaminato) € 35 € 115XII


Assemblea dei tesorieriIl Consiglio <strong>Nazionale</strong>,i Consigli Territorialie la gestione dei bilanci<strong>di</strong> Maurizio MicozziPresidente Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> delle MarcheTesoriere Consiglio <strong>Nazionale</strong>Il primo <strong>di</strong> luglio si è tenuta a Roma nella sede nazionaledell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> la Conferenza dei ConsiglieriTesorieri degli Or<strong>di</strong>ni Territoriali. L’iniziativasi inserisce nel quadro delle azioni che questo rinnovatoConsiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong>(CNOP) vuole fare per favorire l’omogeneità dei comportamentidei <strong>di</strong>versi Or<strong>di</strong>ni regionali e provincialitra loro.<strong>La</strong> Legge 56/89 è molto chiara sull’autonomia e la responsabilitàdegli Or<strong>di</strong>ni Territoriali, così come è moltochiara nell’attribuire al CNOP rispetto ai territoriali solocompetenza in materia <strong>di</strong> quota <strong>di</strong> iscrizione, redazionee aggiornamenti del Co<strong>di</strong>ce Deontologico e delNomenclatore e Tariffario delle prestazioni psicologiche.Per tutto il resto i Consigli degli Or<strong>di</strong>ni territoriali sonocompletamente autonomi e responsabili, il CNOP nonha competenze esplicite <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, né tantomeno <strong>di</strong> prendere decisioni per conto dei territoriali.Nel tempo ne è derivata una estrema varietà <strong>di</strong> procedure,<strong>di</strong> comportamenti e modalità <strong>di</strong> gestione dei compitid’istituto <strong>di</strong> ogni singolo Or<strong>di</strong>ne territoriale. <strong>La</strong>varietà è tale che spesso <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>fficilissimo anchesolo fare semplici ricerche sul livello nazionale a riguardoper esempio, dell’iscrizioni <strong>di</strong> singoli soggetti, ricercheche a volte vengono richieste da organi delloStato come i N.A.S. dei Carabinieri, che vogliono saperese il soggetto su cui stanno indagando è iscritto o noall’Albo degli <strong>Psicologi</strong>, sono notizie che sarebbe meglioriuscire a dare in poco tempo. In questo esempio,solo da poco tempo e con grande problematicità tecnicasi è riusciti ad avere un duplicato generale degli AlbiRegionali in sede <strong>Nazionale</strong> aggiornato in tempo realeperché i formati informatici con cui gli Or<strong>di</strong>ni tengonoi propri Albi sono i più <strong>di</strong>versi; oggi è possibile saperedell’iscrizione <strong>di</strong> uno <strong>Psicologo</strong> <strong>di</strong> qualunque parted’Italia attraverso la consultazione del sito ufficiale delCNOP (www.psy.it).Dunque il CNOP, senza volere prevaricare i Territoriali,vuole in<strong>di</strong>care percorsi e procedure comuni in mododa favorire il più possibile l’omogeneità <strong>di</strong> trattamentodelle necessità burocratiche degli iscritti agli Albi regionalie provinciali.Ma tornando alla riunione dei Tesorieri. L’argomentoprincipe della riunione è stata l’applicazione del “Regolamentoper l’Amministrazione e la Contabilità”, in sostanzasulle regole da osservare nell’utilizzo delle quotedegli iscritti.L’adozione <strong>di</strong> questo Regolamento deriva da alcuneLeggi dello Stato approvate tra il 1999 ed il 2003 con lequali si vuole rendere non arbitraria la redazione e lagestione del bilancio degli Enti pubblici. In realtà l’Or<strong>di</strong>neè un Ente Pubblico cosiddetto “non economico”,ovvero che non viene finanziato dallo Stato perché ilBilancio degli Or<strong>di</strong>ni è totalmente prodotto dagli iscritti.Comunque ogni Ente Pubblico, economico o non economico,deve applicare un Regolamento per l’Amministrazionee la Contabilità che sia stato approvato dallaRagioneria Generale dello Stato.Il CNOP, in applicazione delle Leggi suddette, ha pre<strong>di</strong>spostoun Regolamento sia per il Bilancio nazionaleche per la gestione dei Bilanci degli Or<strong>di</strong>ni Territoriali,lo ha proposto alla Ragioneria Generale dello Stato chelo ha approvato; in questa fase lo sta <strong>di</strong>ffondendo agliOr<strong>di</strong>ni Territoriali.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/0611


Assemblea dei tesorieriOgni Or<strong>di</strong>ne territoriale può adottarlo usufruendo dell’approvazionericevuta, oppure può mo<strong>di</strong>ficarlo o farneuno proprio, ma in questo caso dovrà chiedere l’approvazionedella Ragioneria Generale dello Stato.Il dato politico è che i sol<strong>di</strong> degli iscritti vengono gestiticon correttezza e trasparenza e ogni iscritto potràavere il ren<strong>di</strong>conto <strong>di</strong> come vengono utilizzati i sol<strong>di</strong>della iscrizione, superata la fase iniziale della costituzionedegli Or<strong>di</strong>ni territoriali e dei relativi uffici, stiamopre<strong>di</strong>sponendoci ad una più regolare, sia sul pianosostanziale che su quello formale, gestione dei Bilanci.Naturalmente il processo è lungo, complicato ed anchecostoso, ma alla fine tutti si adegueranno.Un fatto è certo: i costi e la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> gestire un Or<strong>di</strong>neè <strong>di</strong>rettamente proporzionale al numero degli iscritti;dunque le procedure da seguire nell’utilizzo delle quotesaranno sempre più complesse e amministrativamentegarantiste in rapporto all’aumento delle iscrizioni.Peraltro gli iscritti devono rendersi conto che l’Or<strong>di</strong>neaffronta notevoli costi <strong>di</strong> funzionamento:1. costi logistici (affitto, telefono, elettricità, strumentiinformatici …);2. costi per il personale (stipen<strong>di</strong>, oneri riflessi …);3. spese per i consulenti (Avvocato, Commercialista,Consulente del <strong>La</strong>voro …);4. spese dei Consiglieri (rimborsi, eventuali indennitào medaglie <strong>di</strong> presenza …) che nella maggior partedei casi danno all’Or<strong>di</strong>ne attività e tempo personalesuperiore a quanto viene loro riconosciuto come rimborso;5. costi <strong>di</strong> attività per gli iscritti (lavoro deontologico,eventi culturali, tutela professionale…).Costi che spesso non trovano sufficienti risorse soprattuttonegli Or<strong>di</strong>ni con pochi iscritti, per cui nella maggiorparte <strong>di</strong> essi i Consiglieri non percepiscono altroche limitati rimborsi spesa a fronte <strong>di</strong> tanto tempo de<strong>di</strong>cato,<strong>di</strong> lavoro perso, e <strong>di</strong> spese personali non rimborsate.Ciononostante il lavoro viene portato avanti ovunquee gli iscritti possono usufruire <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> servizi e<strong>di</strong> tutele, ma l’imperativo categorico degli iscritti è ilrispetto rigoroso degli articoli del Co<strong>di</strong>ce Deontologico.Infatti è necessario sottolineare che la quantità <strong>di</strong> espostideontologici che arrivano agli Or<strong>di</strong>ni incide <strong>di</strong>rettamentesui costi: per il tempo che impegna i consiglieri,per il tempo-lavoro degli uffici e per le necessarie consulenzelegali da pagare.Resta per gli iscritti anche il dovere <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> versarela quota annuale: il non versamento <strong>di</strong> quanto dovutoal proprio Or<strong>di</strong>ne territoriale oltre a metterlo in <strong>di</strong>fficoltà,lo costringe a prendere provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> riscossionecoatta che non si vorrebbero mai attivare, ma chesono previsti obbligatoriamente per legge.Gli Or<strong>di</strong>ni hanno cercato <strong>di</strong> ridurre questo onere agliiscritti mantenendo quote <strong>di</strong> iscrizione che a confrontocon quelle degli altri Or<strong>di</strong>ni professionali sono moltobasse, inoltre si cerca <strong>di</strong> agevolare il più possibile l’iscrittosoprattutto nella fase <strong>di</strong> prima iscrizione, ma lamorosità è alta e deve <strong>di</strong>minuire. Il coor<strong>di</strong>namento deiTesorieri a livello nazionale sarà anche uno strumentoper prevenire la morosità e le pratiche <strong>di</strong> riscossionecoatta; allo scopo è stata avviata una indagine per conosceresu scala nazionale l’entità della morosità e glistrumenti che ogni Or<strong>di</strong>ne utilizza per prevenirla e percombatterla.Alcuni vorrebbero eliminare gli Or<strong>di</strong>ni e sostituirli conAssociazioni <strong>di</strong> libera iscrizione, ma poi non ci sarà ilCo<strong>di</strong>ce Deontologico a regolare il comportamento eticodegli <strong>Psicologi</strong> e quanti delle “professioni limitrofe”(pedagogisti clinici, filosofi clinici, maghi ed indovini…) magari tra loro associati, avranno campo liberoper spacciarsi da psicologi e per illudere le personeche cercano aiuto ??Nel tempo questo giovane Or<strong>di</strong>ne si è sempre più organizzatoed istituzionalizzato; i colleghi iscritti ne hannotratto sempre più servizi e vantaggi, ma i costi sononotevolmente aumentati anche se le quote <strong>di</strong> iscrizionesono rimaste pressoché identiche da almeno 6 anni.I maggiori costi fino ad ora, sono stati finanziati dall’aumentocostante degli iscritti, contemporaneamenteperò cresce anche la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> inserirsi nel mondodel lavoro, per cui le quote <strong>di</strong> iscrizione resteranno basseper facilitare l’accesso alla professione dei neoiscritti.In concomitanza il CNOP impegna sempre più risorsee lavoro per questo problema che sta <strong>di</strong>ventando lacriticità maggiore della categoria, criticità che però non<strong>di</strong>pende dagli Or<strong>di</strong>ni, che sono costretti a registrare l’aumentodegli <strong>Psicologi</strong> senza avere sufficiente potere estrumenti per arginarlo.12<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Assemblea dei segretari<strong>Professione</strong> edOrganizzazione<strong>di</strong> Fulvio Giar<strong>di</strong>naPresidente Or<strong>di</strong>ne degli <strong>Psicologi</strong> della SiciliaSegretario Consiglio <strong>Nazionale</strong>Il mondo professionale italiano - senza alcun apparentepreavviso - è stato aggre<strong>di</strong>to dal Decreto “Bersani”,suscitando da parte <strong>di</strong> tutti gli Or<strong>di</strong>ni professionali unaquasi rivolta verso il Governo, colpevole <strong>di</strong> volersi occuparedelle “faccende” professionali (pubblicità, parcelle,deontologia, ecc.).Senza entrare nel merito del decreto, stupisce il fattoche le professioni italiane abbiano avuto una reazionemuscolare, come se tutto fosse avvenuto per un meroed inaspettato incidente politico.E probabilmente è proprio questo l’aspetto che presentauna rilevante criticità, e cioè che il professionalismoda un lato non riesce ad avere un fondamento persuasivoper confrontare e spiegare i propri privilegi, non soltantoeconomici (qualora ci fossero!), ma soprattuttoideologici, e dall’altro ha deboli risorse per definirefuturi scenari verso i quali orientare e pilotare i processi<strong>di</strong> cambiamento.In altre parole, manca al mondo professionale italianouna strategia <strong>di</strong> lungo termine per accompagnare eguidare lo sviluppo del nostro paese almeno per i prossimicinquant’anni.E fra tutte le professioni, credo che soprattutto quella<strong>di</strong> psicologo sia maggiormente allenata alla gestionedei processi <strong>di</strong> cambiamento che caratterizzano l’in<strong>di</strong>viduo,e - per estensione - la collettività e allapreve<strong>di</strong>bilità degli stessi.Allenamento determinato non soltanto dalla specificaformazione accademica dei professionisti, orientataverso una lettura clinica del comportamento, ma anche,e soprattutto, dalla quoti<strong>di</strong>ana pratica professionale.Tant’è che oggi la psicologia economica rappresenta la<strong>di</strong>mensione professionale più sofisticata e <strong>di</strong> indubbiaattualità.Il 18° Congresso Internazionale <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a (ICP2004),che si è tenuto a Pechino nell’Agosto del 2004, è statoaperto con la relazione magistrale del prof. DanielKahneman, Department of Psychology, PrincetonUniversity (USA) e premio Nobel per l’economia nel2002, il quale si è occupato <strong>di</strong> ricerche nel campo delle“risposte in stato <strong>di</strong> incertezza” e della tendenza all’errorequando si hanno a <strong>di</strong>sposizione informazioni incompletee bisogna fare ricorso a ragionamenti rapi<strong>di</strong> e intuitivi(“illusioni cognitive”).Ed oggi il “valore atteso” e lo “scenario più probabile” sonoi due concetti psicologici che guidano il mondo dellafinanza mon<strong>di</strong>ale, ma non ancora - a quanto pare - quellodelle professioni italiane.Detto questo, credo che era abbastanza preve<strong>di</strong>bile tuttociò che si è verificato poiché l’evoluzione del processo<strong>di</strong> cambiamento, che sta caratterizzando il nostro paese,avviene soprattutto all’interno <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong> riferimentosempre meno territoriale-nazionale e semprepiù europeo.In questo contesto la professione <strong>di</strong> psicologo appare<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/0613


Assemblea dei segretariancora debole, perché, se da un lato si registra un largoconsenso, dall’altro manca un quadro tassonomico descrittivodelle professioni psicologiche; manca pure un“modello a tendere” in grado <strong>di</strong> stimare le <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>sviluppi del quadro, e manca un’analisi adeguata delladomanda <strong>di</strong> psicologia espressa dalla utenza (attualeo potenziale) su cui appoggiare la costruzione delmodello.Ed allora, si può attendere, chiusi all’interno dei pochiprivilegi che le professioni possono garantire (ma qualiper gli psicologi ??), in attesa che il flagello politicofinisca, così come A. Camus nel suo romanzo ha descrittol’improvvisa chiusura al mondo esterno dellacittà <strong>di</strong> Orano e dei suoi abitanti, infestata dalla peste,oppure bisogna <strong>di</strong>venire parte attiva non per <strong>di</strong>fenderema per esaltare le specificità delle professioni, nonper attaccare ma per con<strong>di</strong>videre forme <strong>di</strong> necessariaautonomia professionale e per garantire il citta<strong>di</strong>no attraversola qualità delle prestazioni offerte.E l’Or<strong>di</strong>ne professionale è lo strumento in<strong>di</strong>spensabileper traghettare, senza alcun rischio per i professionistie per gli utenti, verso porti ancora poco conosciuti.<strong>La</strong> legge <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento della professione <strong>di</strong> psicologo(L. 56/89) ha anticipato quella che oggi viene definita“devolution”, prevedendo che gli Or<strong>di</strong>ni territorialiabbiano la reale e concreta gestione della professione<strong>di</strong> psicologo, e limitando il campo d’azione del Consiglio<strong>Nazionale</strong> a pochi aspetti <strong>di</strong> interesse collettivo.Proprio in questo contesto <strong>di</strong> rappresentanza (non <strong>di</strong>rappresentatività interna) gli Or<strong>di</strong>ni degli psicologi credoche debbano offrire una percepibile, concreta omogeneitàrelativamente all’organizzazione interna <strong>di</strong> ognistruttura territoriale, pur nella piena e ed auspicataautonomia gestionale, ed oltre, ovviamente, all’adempimentodegli obblighi istituzionali (or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>nariaamministrazione, tenuta dell’albo, ecc.).Non vi sono Or<strong>di</strong>ni piccoli ed Or<strong>di</strong>ni gran<strong>di</strong>: anzi, paradossalmente,meno iscritti un Or<strong>di</strong>ne territoriale ha,maggiore è il potere <strong>di</strong> rappresentanza all’interno delproprio contesto!Ci attende un periodo bellicoso, da un lato per criticitàinterne alla nostra professione (il depapeuramento el’inflazione del titolo professionale determinato dalleliberalizzazioni dei programmi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o universitari;l’aumento in<strong>di</strong>scriminato <strong>di</strong> Università, Facoltà e Corsi<strong>di</strong> <strong>La</strong>urea, ad<strong>di</strong>rittura denunciato recentemente dalPresidente della Repubblica; <strong>di</strong>fficoltà occupazionale;carenza <strong>di</strong> procedure protette, ecc.), dall’altro per problemiesterni (decreto Bersani e rapporto con gli altrior<strong>di</strong>ni professionali, <strong>di</strong>fesa della professione e tuteladel consumatore, ecc.).E’ il caso <strong>di</strong> attrezzarci prima che gli eventi ci superino,anche attraverso una efficiente organizzazione interna,affinché il percorso comune possa essere realmentecon<strong>di</strong>viso da tutti.* * *Con queste premesse è stata già organizzata una primariunione degli uffici <strong>di</strong> segreteria degli Or<strong>di</strong>niterritoriali, per offrire un panorama normativo <strong>di</strong> riferimentoe per avviare un ricco e proficuo confrontosulle procedure <strong>di</strong> gestione interna.Infatti le tematiche relative alla privacy e alla gestionedegli atti amministravi rappresentano un non trascurabileimpegno per le segreterie, poiché da un lato bisognasupportare la fruibilità pubblica dell’albo, dall’altrogarantire gli iscritti, promuovendo la circolaritàdelle informazioni e delle buone prassi e monitorandole criticità che si rilevano.Anche per rafforzare all’esterno una propria identitàprofessionale è stato anche presentato l’albo on line, giàattivo all’interno del sito del CNOP, per mezzo del qualeè possibile conoscere in tempo reale il nominativo e laregione dell’iscritto.14<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Approfon<strong>di</strong>mentiA chi servono i sistemi<strong>di</strong> regolazionedel mercato e dellapratica professionale?Un’analisi dal punto <strong>di</strong> vistadel cliente<strong>di</strong> Paolo MichielinRappresentante italiano nel ComitatoPermanente sui Test e il Testing dell’EFPACome è stato più volte illustrato in questo giornale, visono in Europa <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> regolazione del mercatoe della pratica professionale, modelli che possonoessere presentati come complementari ma che, in realtà,sono in competizione, e in parte inconciliabili tra <strong>di</strong>loro.Il modello inglese e <strong>di</strong> altri paesi del Nord, fondato sullacertificazione <strong>di</strong> competenze, ha buone probabilità <strong>di</strong><strong>di</strong>ventare egemone e <strong>di</strong> travolgere, o comunque <strong>di</strong> snaturare,il nostro sistema.Oltre alle iniziative normative della Commissione e delParlamento europeo, un segnale <strong>di</strong> questa possibile egemoniasi può trovare nei lavori del Comitato Permanentesui Test e il Testing dell’EFPA.Il Comitato, che è composto da rappresentanti delle 32associazioni europee <strong>di</strong> psicologi, ha preparato una bozzasugli STANDARD EUROPEI PER LA QUALIFICA-ZIONE DI COLORO CHE APPLICANO TEST NELCAMPO DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIO-NI, bozza che presto verrà sottoposta all’esame e all’approvazionedel Consiglio Esecutivo dell’EFPA.A quel punto, gli Standard <strong>di</strong>venteranno quelli ufficialidell’EFPA e le <strong>di</strong>verse associazioni nazionali sarannoimpegnate a <strong>di</strong>ffonderli e ad applicarli.Essi integreranno altri documenti internazionali, comele Linee Guida Internazionali per l’Uso dei Test – versione2000, ma avranno rispetto a questi una valenzaoperativa e <strong>di</strong> mercato certamente più forte.Così come proposti, gli STANDARD ricalcano quelligià adottati dalla BPS - British Psychological Society.Questi ultimi si strutturano in 2 livelli principali:• Livello A per l’utilizzo <strong>di</strong> test <strong>di</strong> abilità e <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ni;• Livello B per l’utilizzo <strong>di</strong> test <strong>di</strong> personalità.<strong>La</strong> qualificazione (che potremmo meglio definirecertificazione <strong>di</strong> competenze) può essere acquisita daqualsiasi persona, in<strong>di</strong>pendentemente dal possesso <strong>di</strong>una laurea in psicologia, attraverso corsi <strong>di</strong> addestramento(in<strong>di</strong>cativamente 4-5 moduli <strong>di</strong> 2-3 giorni perciascun livello, intervallati da perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> circa un meseper fare esperienza sul campo delle cose apprese) e unaverifica finale con un valutatore.<strong>La</strong> stessa persona, uno psicologo riconosciuto dalla BPSe inserito nell’elenco dei formatori-valutatori, può svolgeresia l’addestramento che la valutazione finale.Peraccedere al livello B bisogna possedere la certificazionedel livello A. Il modello, che riguarda settori molto specificie ristretti dell’attività professionale, è utilizzatoanche nei paesi scan<strong>di</strong>navi, dove sono previstefacilitazioni per gli psicologi con più <strong>di</strong> 5 anni <strong>di</strong> pratica.In questi paesi, la certificazione non ha valore legale,però viene richiesta dal committente ed è quasi in<strong>di</strong>spensabileper lavorare nel settore. <strong>La</strong> proposta delComitato è che il modello si possa applicare a tutti ipaesi europei, non superando le legislazioni e il quadrogiuri<strong>di</strong>co-normativo per la pratica professionale vigentein ciascun paese, ma integrandosi e adattandosialle specificità nazionali (?).<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/0615


Approfon<strong>di</strong>menti<strong>La</strong> bozza si struttura in: lista <strong>di</strong> competenze – note, istruzioni– commenti.Per il livello A le aree <strong>di</strong> conoscenze/competenze riguardano:- principi <strong>di</strong> psicometria e teoria dei test;- fedeltà;- vali<strong>di</strong>tà;- utilità;- recupero e analisi delle informazioni (da cataloghi,manuali…) e selezione dei test più adatti;- somministrazione;- analisi dei risultati, interpretazione, refertazione e restituzione;- garanzie <strong>di</strong> riservatezza.Per il livello B si aggiungono le seguenti competenze:- teorie della personalità;- assessment <strong>di</strong> personalità;- questioni relative all’interpretazione;-assumere la responsabilità della sintesipsico<strong>di</strong>agnostica;- analisi fattoriale;- controllo della simulazione;- evidenze a supporto del modello dei Big Five;- assessment basato sul computer;- riferimenti legislativi e deontologici.Alternativo al modello certificatorio, è il sistema italiano,che viene definito autorizzatorio in quanto possonoesercitare la professione solo coloro che, in possessodella specifica laurea, hanno superato l’esame <strong>di</strong> Statoe sono iscritti all’Albo; essi possono fornire prestazioniprofessionali senza limitazione <strong>di</strong> settore, <strong>di</strong> strumentio <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> d’intervento (se si esclude la necessità<strong>di</strong> ulteriore autorizzazione per la psicoterapia) esenza che vi sia una puntuale verifica delle competenzepossedute e del loro mantenimento nel tempo.Recentemente il Gruppo <strong>di</strong> lavoro nazionalesull’accre<strong>di</strong>tamento dell’Or<strong>di</strong>ne degli psicologi ha elaboratoun “modello <strong>di</strong> buona pratica professionale” perl’accre<strong>di</strong>tamento volontario degli psicologi, che si articolain una check-list <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori e <strong>di</strong> requisiti pervalutare e garantire “la qualità dell’atto professionale,che è fortemente legata alla competenza del singoloprofessionista” e per favorire, così, una più precisa applicazionedegli enunciati del Co<strong>di</strong>ce Deontologico. Unaltro modello <strong>di</strong> regolazione della pratica professionaleè rappresentato dalle Linee guida. Esse consistonoin raccomandazioni o norme comporta-mentali <strong>di</strong> tipoclinico, attuabili nell’iter <strong>di</strong>agnostico-terapeutico suspecifiche categorie <strong>di</strong> pazienti e possono contenere unadescrizione analitica della metodologia utilizzata, unabreve spiegazione del problema clinico, delle <strong>di</strong>verseopzioni <strong>di</strong>agnostiche e terapeutiche, dei rischi, dei beneficiad esse associati.<strong>La</strong> loro stesura può essere comparabile alla costruzione<strong>di</strong> un data-base, costituito da contenuti scientificamentevalidati e standar<strong>di</strong>zzati, che può fungere dacriterio esterno nel processo <strong>di</strong>agnostico e decisionale,favorendo il controllo <strong>di</strong> variabili soggettive e la riduzioni<strong>di</strong> errori clinici e metodologici.L’esigenza <strong>di</strong> sviluppare le linee guide è strettamenteconseguente alla progressiva limitatezza delle risorseeconomiche e all’esigenza <strong>di</strong> un utilizzo più appropriato<strong>di</strong> cure e trattamenti, nonché all’accelerazione e <strong>di</strong>vulgazionedei risultati più avanzati della ricerca scientificarelativi all’efficacia e alla appropriatezza degliinterventi effettuati. Le linee guida, nate in psicologiaclinica e in psicologia della salute, cominciano a <strong>di</strong>ffondersianche in altri settori, in particolare in psicologiagiuri<strong>di</strong>ca. Naturalmente, i requisiti previsti da tuttiquesti sistemi <strong>di</strong> regolazione del mercato e della praticaprofessionale si aggiungono a quelli già stabiliti perlegge (ad esempio, in materia <strong>di</strong> tutela della privacy o<strong>di</strong> pubblicità sanitaria).Nella valutazione <strong>di</strong> questi sistemi mi sembra interessanteadottare un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>verso dal solito, ecioè quello del cliente; cercherò pertanto <strong>di</strong> valutarnel’utilità pratica per chi fruisce delle prestazioni dellopsicologo.Il giu<strong>di</strong>zio su quanto i <strong>di</strong>versi sistemi forniscano garanzieal cliente è sintetizzato, me<strong>di</strong>ante i colori del semaforo,nella tabella sotto. Ovviamente non può chetrattarsi <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio soggettivo, sommario e che sibasa sulla situazione <strong>di</strong> fatto, piuttosto che sulle in<strong>di</strong>cazioninormative (spesso <strong>di</strong>sattese, e non solo in Italia)o su quella che dovrebbe essere idealmente la situazione.Ad esempio, il requisito del rispetto delle tariffe è valutatocome solo parzialmente garantito dal nostro sistema,sia perché il nomenclatore-tariffario, pur da tempoesistente e pubblicizzato, non ha ricevuto ancoral’approvazione ministeriale sia perché l’in<strong>di</strong>cazione delminimo tariffario è nella realtà frequentemente<strong>di</strong>sattesa.16<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Approfon<strong>di</strong>mentiNello stesso modo, non si può ritenere che le <strong>di</strong>sposizioniin materia <strong>di</strong> ECM e gli standard deontologici (e<strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento) garantiscano, così come attualmenteapplicati, in modo pieno la formazione continua e l’aggiornamentodel professionista.Come si può vedere, il sistema certificatorio presentagravi carenze, in particolare nelle situazioni in cui leconoscenze e competenze maturate in uno specificosettore (e solo in quello) dal professionista non sianosufficienti per affrontare la complessità dei bisogni edelle problematiche <strong>di</strong> un cliente.In questa ipotesi, nei paesi del Nord si presuppone chela situazione sia identificabile a priori nella sua complessità(es. valutazione attitu<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> un lavoratorecon <strong>di</strong>sabilità mentale) o che comunque il professionistasettoriale sappia riconoscere le problematiche <strong>di</strong>altro tipo e i propri limiti <strong>di</strong> competenza; in entrambi icasi il cliente dovrebbe essere inviato a chi ha competenzegenerali e <strong>di</strong> più alto livello, e cioè allo psicologo.Ma accadrà sempre così? Suscita, inoltre, molte perplessitàil fatto che un professionista con certificazione <strong>di</strong>primo livello possa, seppure in ambiti ristretti e conalcune limitazioni, effettuare la refertazione e la restituzioneal cliente.Per non parlare, infine, della <strong>di</strong>fficoltà o impossibilità<strong>di</strong> svolgere un’efficace opera <strong>di</strong> promozionedeontologica, <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> sanzione, mancando unriferimento chiaro e univoco per essa.Il sistema autorizzatorio, che in Italia è con<strong>di</strong>zionatodalle peculiarità della nostra formazione universitaria,poco attenta alla specializzazione settoriale e allo sviluppo<strong>di</strong> competenze operative, ha in un certo senso ilimiti opposti, che si palesano quando il cliente ha unproblema o un bisogno ben definito, che richiede <strong>di</strong>essere affrontato in modo preciso, competente, efficacee, possibilmente, efficiente.Come provocatoriamente sintetizzava un collega svedesedel Comitato, “in Inghilterra il professionista safare tutto nel suo specifico settore, ma può non saperequasi nulla <strong>di</strong> psicologia; in Italia il professionista satutto della psicologia, ma può non saper fare nulla intutti o quasi i campi applicativi”.<strong>La</strong> conclusione più interessante che si ricava dalla tabellaè, però, che i limiti del sistema autorizzatorio nonsi superano integrandolo con quello certificatorio (che,tra l’altro, è poco compatibile con esso), ma piuttostocompletandolo con il “modello <strong>di</strong> buona pratica professionale”per l’accre<strong>di</strong>tamento degli psicologi e, soprattutto,con la formulazione <strong>di</strong> linee guida per l’attivitàpsicologica in specifici settori, e con l’adesione dellalarga maggioranza dei colleghi a queste linee guida.Se riusciremo a percorrere in modo convinto e rapidoqueste due strade, valorizzeremo il modello italiano,potremo <strong>di</strong>fenderlo dalle pretese <strong>di</strong> egemonia dei colleghidel Nord Europa, e faremo veramente gli interessidei nostri clienti e della società.Garanzie per il cliente riferite al possesso da parte del professionista<strong>di</strong> specifici requisiti o alla correttezza/affidabilità/efficacia della sua pratica requisito garantito requisito solo parzialmente garantito requisito non garantito non pertinenteSistemaautorizzatorio+ acre<strong>di</strong>tamentoadesionea linee guidasistemacertificatorioPossesso <strong>di</strong> conoscenze teoriche generaliConoscenze teoriche nello specifico settore <strong>di</strong> attivitàConoscenza critica degli strumenti e degli interventiPossesso <strong>di</strong> competenze generaliCompetenze <strong>di</strong> analisi della domandaCompetenze nello specifico settore <strong>di</strong> attivitàSupervisione e/o confronto alla pari con colleghiDocumentazione dell’attivitàValutazione degli esitiUtilizzo <strong>di</strong> strumenti vali<strong>di</strong> e <strong>di</strong> interventi efficaciRefertazione e collaborazione con altri professionistiFormazione continuaPossibilità <strong>di</strong> identificazione del professionistaIdentificazione del professionista competente nel settoreIdentificazione del modello teorico e della metodologiaProtezione della riservatezza e consenso informatoRispetto delle tariffeRispetto <strong>di</strong> norme deontologiche<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/0617


Nuove aree professionali<strong>La</strong> <strong>Psicologi</strong>a verso lapace e la cooperazione:nuovi approcciper nuove pratiche<strong>di</strong> Antonella SapioDocente <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a della pace Università <strong>di</strong> FirenzeDi relazioni pacifiche e comportamenti cooperativi la psicologiasi è da sempre occupata…tanto che forse possiamo<strong>di</strong>re che essa sia nata proprio dall’intento <strong>di</strong> poter rendereal genere umano meno conflittuale, e quin<strong>di</strong> sofferta,l’esperienza <strong>di</strong> vita.Purtuttavia, si è andata configurando nel tempo, grazieanche al perfezionarsi degli stu<strong>di</strong> sociologici e politicoantropologici,una parte <strong>di</strong> interesse delle scienze psicologichesquisitamente rivolta alla conflittologia(interpersonale e collettiva), e quin<strong>di</strong> agli Stu<strong>di</strong> per la Pace,e alle pratiche cooperative inter e trans-culturali, con particolareriferimento ai contesti violenti e multitraumatici<strong>di</strong> altri paesi.<strong>La</strong> <strong>Psicologi</strong>a, come ben noto, ha prodotto in tale <strong>di</strong>rezioneuna ricca letteratura e un <strong>di</strong>screto novero <strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong>sciplinari(<strong>Psicologi</strong>a <strong>di</strong> comunità, psicologiainterculturale, psicologia della emergenza ecc.) che hannocontribuito <strong>di</strong> recente a delineare uno specifico patrimonio<strong>di</strong> conoscenze e <strong>di</strong> pratiche metodologiche che vasotto il nome <strong>di</strong> <strong>Psicologi</strong>a della Pace (“Peace Psychology”negli U.S.A.) e che orienta il proprio sguardo sia al territoriolocale che internazionale.Proviamo ad articolare ora il <strong>di</strong>scorso a partire da alcuniquesiti che possono aiutarci a <strong>di</strong>panare la materia bencomplessa.Dove si colloca la <strong>Psicologi</strong>a impegnata nel lavoroper la pace e la cooperazione?Il luogo elettivo <strong>di</strong> attribuzione è dato dal territorio rappresentatodalle comunità locali; così come per la <strong>Psicologi</strong>a<strong>di</strong> comunità, la <strong>Psicologi</strong>a che guarda alla vita dellacollettività locale articola il proprio pensiero e il propriointervento a partire dalla analisi del contesto <strong>di</strong> vita e dellaconflittualità che anima le relazioni tra persone e gruppisociali.Le pratiche <strong>di</strong> lavoro psicologico e psicosociale sono, pertanto,con<strong>di</strong>vise dalla comunità e squisitamente non-istituzionaliin quanto collocate presso la comunità stessa enon all’interno <strong>di</strong> istituzioni esterne ed estranee all’ambienteabituale <strong>di</strong> vita.<strong>La</strong> “pace” è da intendersi, dunque, come relativa a con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> vita pienamente rispettose dei bisogni della persona,in contesti sociali e culturali attraversati dainterazioni orizzontali in cui il soggetto portatore <strong>di</strong> unbisogno attivi esso stesso i processi <strong>di</strong> cambiamentofunzionali alla evoluzione sia propria che collettiva.<strong>La</strong> conflittualità con cui lo psicologo lavora viene attraversatada pratiche <strong>di</strong> lavoro “dal basso”, secondo criteripartecipativi che coinvolgono pienamente la figura professionaleimpegnata “su campo”; viene <strong>di</strong>sconosciuto,in tal senso, valore alla “neutralità” dell’operatore e vieneal contrario affermata l’esigenza <strong>di</strong> una pienacon<strong>di</strong>visione dell’esperienza <strong>di</strong> lavoro.<strong>La</strong> figura professionale non acquisisce cre<strong>di</strong>bilità a partiredalla assunzione <strong>di</strong> estraneità al contesto ma, al contrario,in funzione del proprio coinvolgimento in quantoparte attiva <strong>di</strong> una realtà con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> cui viene sollecitatauna qualche trasformazione; la “pensabilità” dell’esperienzanon è acquisita attraverso operazioni professionalimentali oggettivizzanti e passivizzanti l’alterità ma alcontrario è recepita come qualità naturalmente indotta dainterazioni autenticamente con<strong>di</strong>vise.Il <strong>di</strong>sagio e la sofferenza <strong>di</strong> cui ci si occupa hanno a chefare con il terreno tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> impegno del lavoropsicosociale, con la profonda <strong>di</strong>fferenza che la lettura del<strong>di</strong>sagio abbraccia inevitabilmente la comunità <strong>di</strong> appartenenzae coinvolge tutti i soggetti impegnati per un cambiamento.E’ possibile, dunque, a partire da queste premesse, immaginarepratiche <strong>di</strong> lavoro profondamente iscritte nellereti <strong>di</strong> relazioni sociali locali, rivolte non a “persone-problema”ma a gruppi attivi, non finalizzate alla “cura” delproblema ma alla sua inclusione sociale, non orientate alla“guarigione o al benessere in<strong>di</strong>viduale” ma al cambiamentodell’esperienza <strong>di</strong> vita, personale e collettiva.18<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/06


Nuove aree professionaliPerché nasce la <strong>Psicologi</strong>a della Pace e a quale bisognodel territorio risponde?<strong>La</strong> <strong>Psicologi</strong>a della Pace nasce circa 15 anni fa negli USAcome gruppo <strong>di</strong> lavoro all’interno della A.P.A. (Division48) con lo scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e approfon<strong>di</strong>re il tema della<strong>di</strong>struttività umana nelle sue varie espressioni, dal livellointerpersonale a quello collettivo.Certamente sin dagli inizi della <strong>Psicologi</strong>a si era <strong>di</strong>stintoun filone <strong>di</strong> ricerca orientato in tal senso e anche la <strong>Psicologi</strong>asociale vi aveva de<strong>di</strong>cato ampio spazio; negli anni’50, negli USA, erano stati anche molti gli psicologi cheavevano preso le <strong>di</strong>stanze dalla politica internazionalestatunitense, anche attraverso la critica al nucleare, e neglianni successivi la protesta contro la guerra nel Vietnam<strong>di</strong>ede vita ad un nuovo filone <strong>di</strong> impegno della psicologiacontro la logica della deterrenza e della corsa al riarmo.Negli anni successivi alla caduta del muro <strong>di</strong> Berlino,l’attenzione si è gradualmente spostata sulle <strong>di</strong>namiche<strong>di</strong> conflitto interetniche, così come dato dalla storiapolitico-sociale recente. E’ comunque solo negli anni ’90che si costituisce uno specifico gruppo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> psicologiche si definiscono come “peace psychologists”, orientatoad occuparsi specificamente della violenza e dellaconflittualità urbana così come della prevenzione dei conflitti<strong>di</strong>struttivi estesi.Mentre negli USA nasce, dunque, la Peace PsychologySociety come Division 48 della A.P.A., in Europa <strong>di</strong>versipsicologi assumono posizioni critiche sia verso la politicainternazionale volta al riarmo che verso approcci dellapsicologia eccessivamente orientati alla <strong>di</strong>agnostica e allacura in<strong>di</strong>viduale; alcuni filoni <strong>di</strong> interesse hanno trovatoin tal senso sinergie in particolare con la <strong>Psicologi</strong>a socialee <strong>di</strong> comunità.In Italia alcuni psicologi sociali sono impegnati in attività <strong>di</strong>ricerca e intervento nel campo della <strong>Psicologi</strong>a della Pace.Che relazione intercorre tra livello internazionale e locale?Occuparsi <strong>di</strong> Peace Psychology significa oggi guardare siaal fenomeno guerra-pace nei termini dei conflitti armati edella politica internazionale che, in particolar modo, ai fenomenilocali <strong>di</strong> contesto che sostengono processi sociali<strong>di</strong> interazione <strong>di</strong>struttiva, <strong>di</strong>retta e/o in<strong>di</strong>retta, o evolutivocostruttiva.In tal senso, la psicologia per la pace si occupa<strong>di</strong> delineare chiavi <strong>di</strong> lettura e pratiche in grado <strong>di</strong> intervenirenelle realtà locali per la trasformazione delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e conflittualità psicosociale. Lo stu<strong>di</strong>o, infatti,delle <strong>di</strong>namiche all’origine del fenomeno guerra-pace trovacorrispondenze nella analisi delle forme <strong>di</strong> conflittualitànei contesti locali che possono degenerare verso una<strong>di</strong>struttività agìta e, dunque, espressioni <strong>di</strong> violenza.Di cosa si occupa la <strong>Psicologi</strong>a per la pacee la cooperazione a livello locale?Il territorio nostrano porta una domanda crescente <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagiourbano, per lo più esplicitata da un reale incrementodella conflittualità, della violenza e della <strong>di</strong>ssocialitàsoprattutto adolescento-giovanile.Le pratiche tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> lavoro istituzionale dei cosiddettiservizi territoriali hanno, a nostro avviso, ormai saturatoparte delle potenzialità, dopo alcuni decenni <strong>di</strong>esperienze anche ben solide, arenandosi nel pantano deisetting <strong>di</strong> presa in carico e cortocircuitando la domandanei parametri standard <strong>di</strong> percorsi prestrutturati. Il lavoroistituzionale, oggi, <strong>di</strong> fatto non raggiunge vaste aree <strong>di</strong><strong>di</strong>sagio che non solo non afferiscono ai percorsi tra<strong>di</strong>zionali<strong>di</strong> accesso ma non fruirebbero comunque delle tra<strong>di</strong>zionalimetodologie <strong>di</strong> presa in carico.Si rende, dunque, necessario aggiornare e forzare lepotenzialità del lavoro psicosociale, attraverso nuovi approcciteorici e pratiche originali sempre piùcontestualmente <strong>di</strong>mensionati, in grado <strong>di</strong> incidere sufenomeni <strong>di</strong> malessere a cui il lavoro istituzionale non potrebbe<strong>di</strong> fatto rispondere.L’approccio della <strong>Psicologi</strong>a della Pace mira a delinearepratiche <strong>di</strong> lavoro psicosociale non-istituzionali, rivoltealla conflittualità e al <strong>di</strong>sagio sociale, calate all’internodelle comunità territoriali, finalizzate al sostegno <strong>di</strong> processireali <strong>di</strong> inclusione e orientate alla sollecitazione <strong>di</strong>gruppi attivi <strong>di</strong> contesto.Di cosa si occupa la <strong>Psicologi</strong>a per la pacee la cooperazione a livello internazionale?L’impegno della psicologia a sostegno dei processi <strong>di</strong> cooperazioneallo sviluppo è ben noto da tempo. Sono ormaimoltissime le ONG che impiegano psicologi nei loro progettinei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo in <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> intervento,sia per il lavoro <strong>di</strong> comunità, secondo i criteri in precedenzadescritti, sia per il lavoro in<strong>di</strong>viduale (infanzia,vittime <strong>di</strong> violenza ecc.) e con livelli <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> impegno.Durante la fase post-conflitto nei Balcani sono intervenutisvariate centinaia <strong>di</strong> psicologi europei per il lavoropsicosociale con le comunità (processi <strong>di</strong> riconciliazioneecc.) e per interventi in<strong>di</strong>viduali e <strong>di</strong> gruppo con le vittime<strong>di</strong> esperienze traumatiche. Attualmente, la richiesta<strong>di</strong> competenze psicologiche da parte delle organizzazionigovernative e nongovernative è riferita sia ad interventi<strong>di</strong> progetto territoriali nei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo che afunzioni <strong>di</strong> consulenza a progetti e supporto ai cooperanti(prevenzione del burn-out ecc.). Come noto, anche lapsicologia della emergenza ha contribuito ampiamentenegli ultimi tempi nella messa a punto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e pratiche<strong>di</strong> intervento per la assistenza psicologicapostraumatica. Come facilmente si può immaginare, lapsicologia impegnata in contesti culturali non occidentalideve potersi avvalere <strong>di</strong> pratiche davvero aggiornate,non essendo certamente riproducibili molti tra<strong>di</strong>zionalimodelli <strong>di</strong> presa in carico a squisita componenteeurocentrica; in molte realtà non occidentali, il lavoro <strong>di</strong>comunità risponde spesso a pratiche più agevoli e proficuerispetto al solo lavoro in<strong>di</strong>viduale, essendo spesso benpiù densa <strong>di</strong> suggestioni, dal punto <strong>di</strong> vista socioculturale,la vita sociale e collettiva.<strong>La</strong> professione <strong>di</strong> psicologo n. 01/0619


continua da pag. 1Fin qui sul metodo. Per quanto attiene, invece, gli aspetti<strong>di</strong> merito tre sono i nuclei contenuti nel c.d. Decreto Bersani(oggi L. 248/06) intorno cui sviluppare alcune considerazioni:- Abolizione tariffe minime- Abolizione del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pubblicizzare i titoli e lespecializzazioni professionali, le caratteristiche del servizioofferto e il prezzo delle prestazioni- Riscossione compensi in denaro me<strong>di</strong>ante assegni nontrasferibili o bonifici ovvero altre modalità <strong>di</strong> pagamento bancarioo postale nonché me<strong>di</strong>ante sistemi <strong>di</strong> pagamento elettronici,salvo per importi unitari inferiori ai 100 euro.Sugli aspetti riguardanti temi fiscali rimando a quanto riportatocome in<strong>di</strong>cazioni del CNOP sul sito www.psy.it.Da un punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> politica professionale credo inveceche ci sia molto da riflettere sui primi due punti.1. Abolizione delle tariffe minime: è noto che il tariffariodegli <strong>Psicologi</strong> non è ancora approdato ad una approvazioneper decreto e visto che non è possibile abolirequalcosa che non esiste i nostri iscritti non hanno unaricaduta imme<strong>di</strong>ata sulla loro attività. Per quanto riguardale iniziative CNOP in materia, resta aperta, ed è pernoi fondamentale, la possibilità <strong>di</strong> proseguire l’iter <strong>di</strong>approvazione della nostra proposta <strong>di</strong> nomenclatoretariffarioper quanto attiene le tariffe massime. E voglioqui sottolineare quanto sia per noi <strong>di</strong> vitale importanzal’approvazione <strong>di</strong> un nomenclatore che definisca condecreto le attività riservate allo psicologo, fornendo cosìuno strumento in più alla lotta contro l’abusivismo professionale.2. Pubblicità: l’esigenza <strong>di</strong> rivedere le norme sulla pubblicitàera ormai largamente <strong>di</strong>ffusa e da me con<strong>di</strong>visa. Abbiamoquin<strong>di</strong> calendarizzato il tema della revisione delle lineeguida in tema <strong>di</strong> pubblicità, il nostro impegno saràvolto a conciliare le istanze degli iscritti e la necessaria tuteladella nostra utenza che, ritengo, vada, <strong>di</strong> più che inaltri settori salvaguardata dal rischio <strong>di</strong> messaggi ingannevoli,illusori, falsi. D’altra parte proprio a seguito <strong>di</strong> alcunerichieste <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica al decreto intervenute in sede<strong>di</strong> conversione in legge, il comma 1 lettera b) dell’art. 2prevede che sia l’Or<strong>di</strong>ne a svolgere la funzione <strong>di</strong> controlloe verifica del rispetto dei criteri <strong>di</strong> trasparenza e veri<strong>di</strong>citàdel messaggio.Appare evidente che sarà necessario adeguare sia il nostroCo<strong>di</strong>ce deontologico che l’Atto d’in<strong>di</strong>rizzo del CNOP intema <strong>di</strong> pubblicità alla L. 248/06.Ancora, l’estate delle professioni è stata ulteriormente turbatadalla presentazione ufficiale della proposta <strong>di</strong> leggepresentata dall’on. Mantini “Riforma della <strong>di</strong>sciplina delleprofessioni intellettuali” (PdL 1216).E<strong>di</strong>toriale<strong>La</strong> proposta contiene, com’è noto, una serie <strong>di</strong> cambiamentiche riguardano il ruolo degli Or<strong>di</strong>ni, il riconoscimento delleAssociazioni professionali alias riconoscimento <strong>di</strong> nuoveprofessionalità, tra le quali in particolare ci “impensieriscono”,a <strong>di</strong>r poco e con ottimismo, le attività che potrannosvolgere gli appartenenti a quelle associazioni professionali/professioniiscritte nel registro del CNEL.Rileviamo che per tali associazioni è previsto un passaggioad hoc nell’ingiustificato e a mio avviso ingiustificabileart. 40 della stessa proposta <strong>di</strong> legge, laddove è previstoche “in sede <strong>di</strong> prima attuazione …, il Ministero per lo Sviluppoeconomico definisce un regime agevolato… in favore delle associazioniprofessionali iscritte …alla banca dati del CNEL”.Sui temi riguardanti la riforma delle professioni sicuramentede<strong>di</strong>cheremo uno spazio ad hoc sul prossimo numerodel notiziario, dando conto anche delle consultazioni previstenei prossimi mesi.Anticipo, inoltre, che sul prossimo numero sarà data unaevidenza particolare:- alla cosiddetta sentenza Platè che oltre a fare chiarezzasulla competenza esclusiva dello <strong>Psicologo</strong> in materia<strong>di</strong> selezione del personale, apre nuovi e promettenti scenariper il contrasto all’abusivismo professionale;- alla ormai annosa questione della specializzazione inpsicologia clinica;- al ddl presentato da L. Cancrini sulla Psicoterapia convenzionata.Ad ultimo ritengo utile informare gli iscritti della recenteiniziativa del Consiglio nazionale, volta a tutelare la nostraprofessione in relazione all’applicazione dell’art. 155-sexies della legge n. 54 del 8/2/06 “Disposizioni in materia<strong>di</strong> separazione dei genitori e affidamento con<strong>di</strong>viso dei figli” (G.U.1 marzo <strong>2006</strong>, n. 50). Abbiamo pre<strong>di</strong>sposto ed inviato unanota ai Ministri Mastella e Bin<strong>di</strong> con la richiesta <strong>di</strong> invio <strong>di</strong>una circolare interpretativa ai presidenti dei Tribunali perchiarire che, laddove la legge parla <strong>di</strong> esperti cui si possonorivolgere i coniugi in fase <strong>di</strong> separazione per tentare uname<strong>di</strong>azione per raggiungere un accordo, con particolare riferimentoalla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli, peresperti si debba intendere “professionisti <strong>Psicologi</strong> iscrittiall’Albo”. E con tale iniziativa riteniamo <strong>di</strong> aver reso evidenteed ufficiale la posizione che il CNOP intende assumereanche nei confronti della recente proposta <strong>di</strong> Legged’iniziativa del deputato Bellillo “Istituzione della figura professionaledel me<strong>di</strong>atore familiare”.Spero con questo e<strong>di</strong>toriale e con questo primo numero <strong>di</strong>render conto almeno in parte <strong>di</strong> quelli che sono i miei obiettivi<strong>di</strong> programma per la nostra categoria professionale che neiprossimi anni intendo perseguire e che troverete più in dettaglioriportati all’interno. Ritengo che questo sia il miglior bigliettoda visita che si possa presentare ai nostri iscritti e ilringraziamento migliore del CNOP a coloro che andando avotare alle ultime elezioni hanno espresso fiducia nel lavorodell’Or<strong>di</strong>ne.

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