Regione Siciliana<strong>Piano</strong> <strong>Stralcio</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong><strong>per</strong> l’Assetto <strong>Idrogeologico</strong>Area Territoriale tra il bacino del TorrenteFiume<strong>di</strong>nisi e Capo Peloro (Area 102)1° AggiornamentoQUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDRAULICADISTINTA PER TERRITORIO COMUNALEDati <strong>di</strong> sintesi <strong>per</strong> comuneSiti <strong>di</strong>attenzionePERICOLOSITA’ IDRAULICAP3 P2 P1 TOTALEN.A Att[ha]N.A P3[ha]Alì 0 0,00 6 7,54 0 0,00 0 0,00 6 7,54Alì Terme 2 2,51 2 2,57 0 0,00 0 0,00 4 5,08Itala 0 0,00 3 1,94 0 0,00 0 0,00 3 1,94Messina 42 77,72 54 82,76 11 2,26 0 0,00 107 162,74Scaletta Zanclea 0 0,00 9 7,19 0 0,00 0 0,00 9 7,19TOTALE 44 80,23 74 102,00 11 2,26 0 0,00 129 184,49N.A P2[ha]N.A P1[ha]N.A P[ha]QUADRO DI SINTESI DEL RISCHIO IDRAULICO DISTINTO PERTERRITORIO COMUNALEDati <strong>di</strong> sintesi <strong>per</strong>comuneN.RISCHIO IDRAULICOR4 R3 R2 R1 TOTALEA R4[ha]N.A R3[ha]N.A R2[ha]N.A R1[ha]N.A R[ha]Alì 8 1,91 0 0,00 8 0,44 0 0,00 16 2,35Alì Terme 4 3,46 0 0,00 5 0,63 0 0,00 9 4,09Itala 4 0,43 0 0,00 0 0,00 0 0,00 4 0,43Messina 69 67,69 10 2,34 51 4,67 3 0,04 133 74,74Scaletta Zanclea 9 4,22 0 0,00 1 0,02 0 0,00 10 4,24TOTALE 94 77,71 10 2,34 65 5,76 3 0,04 172 85,856
Regione Siciliana<strong>Piano</strong> <strong>Stralcio</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong><strong>per</strong> l’Assetto <strong>Idrogeologico</strong>Area Territoriale tra il bacino del TorrenteFiume<strong>di</strong>nisi e Capo Peloro (Area 102)1° Aggiornamento1 PREMESSALa Regione Siciliana – Assessorato Territorio e Ambiente, dopo il <strong>Piano</strong> Straor<strong>di</strong>nario<strong>per</strong> l’Assetto <strong>Idrogeologico</strong>, approvato con decreto del 4 luglio 2000, si è dotata del<strong>Piano</strong> <strong>Stralcio</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> <strong>per</strong> l’Assetto <strong>Idrogeologico</strong> (P.A.I.), quale frutto <strong>di</strong> unacostante interlocuzione con le Amministrazioni locali e, più in generale, gli altri soggettiinterlocutori della pianificazione <strong>di</strong> bacino, <strong>per</strong> ascoltare le esigenze del territorio nellesue <strong>di</strong>verse espressioni.Il metodo della concertazione e della con<strong>di</strong>visione delle scelte ha, in tal modo,agevolato e agevola le decisioni che incidono sul territorio, consentendo così alla Sicilia<strong>di</strong> affrontare in maniera organica i problemi della salvaguar<strong>di</strong>a dal rischioidrogeologico.Così con il P.A.I. viene effettuata la <strong>per</strong>imetrazione delle aree a <strong>per</strong>icolosità e a rischio,in particolare, dove la vulnerabilità si connette a gravi <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone, lestrutture ed infrastrutture ed il patrimonio ambientale e vengono altresì definite lenorme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a.Tutto ciò al fine <strong>di</strong> <strong>per</strong>venire ad una puntuale definizione dei livelli <strong>di</strong> rischio e fornirecriteri e in<strong>di</strong>rizzi in<strong>di</strong>spensabili <strong>per</strong> l’adozione <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> prevenzione e <strong>per</strong> larealizzazione <strong>di</strong> interventi volti a mitigare od eliminare il rischio.Il <strong>Piano</strong> è suscettibile <strong>di</strong> aggiornameno a seguito <strong>di</strong> variazioni succedutesi nel tempo o anuovi stu<strong>di</strong> che <strong>di</strong>mostrino un <strong>di</strong>verso assetto del territorio, così come in<strong>di</strong>cato nelleNorme <strong>di</strong> Attuazione (cap.11 della Relazione Generale).In particolare, l’art. 5 “Aggiornamenti e mo<strong>di</strong>fiche” recita:“1. Il P.A.I. potrà essere oggetto <strong>di</strong> integrazioni e mo<strong>di</strong>fiche su richiesta e/osegnalazioni <strong>di</strong> Enti pubblici e Uffici territoriali, in relazione a:a) indagini e stu<strong>di</strong> a scala <strong>di</strong> dettaglio presentati da pubbliche amministrazioni;b) nuovi eventi idrogeologici idonei a mo<strong>di</strong>ficare il quadro della <strong>per</strong>icolosità;c) variazioni delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolosità derivanti da:• Effetti <strong>di</strong> interventi non strutturali;• Realizzazione e/o completamento <strong>di</strong> interventi strutturali <strong>di</strong> messa insicurezza delle aree interessate ed effetti prodotti dalle o<strong>per</strong>e realizzate<strong>per</strong> la mitigazione del rischio.2. Nei casi <strong>di</strong> cui ai precedenti punti a), b) e c), le amministrazioni interessate devonoprovvedere a <strong>per</strong>imetrare le aree sulla Carta Tecnica Regionale, in scala 1:10000 e atrasmettere tali elaborati all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente –Dipartimento Territorio.3. Le mo<strong>di</strong>fiche e/o le integrazioni e gli aggiornamenti del P.A.I. saranno approvati conDecreto del Presidente della Regione, previa Delibera della Giunta Regionale, suproposta dell’Assessore Regionale Territorio e Ambiente.4. Tutti gli elementi ricadenti in aree a <strong>per</strong>icolosità determinano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio;7