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ROSSELLA BRESCIA E LUCIANO CANNITO ... - Campo de'fiori

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<strong>ROSSELLA</strong><strong>BRESCIA</strong> E<strong>LUCIANO</strong><strong>CANNITO</strong>GILDABUTTA’E LUCAPINCINIDODICESIMOFESCENNINOD’ORO ADORLANDOXXIIIEDIZIONEDEL CIVITA-FESTIVALSPECIALENOTTIBIANCHE INTUSCIA


2 <strong>Campo</strong> de’ fioriSOMMARIOEditoriale:Compagni di viaggio.................................3L’intervista:Rossella Brescia e Luciano Cannito.........4-5Gilda Buttà e Luca Pincini......................6-7Estate romana 2011.............................9Mia moglie al bar................................11Roma che se n’è andata:Bartolomeo Pinelli..............................12-13Suonare Suonare:Il 33° Giro.........................................14-15Dodicesimo Fescennino d’oro.............16C’era una volta Ladispoli....................18Plantare funzionale di ROOT..............21Privacy, telecamere e vicini di casa...23Punto di svolta per il termalismoviterbese..............................................24Come eravamo:La prima ed unica vacanza “on theroad”.....................................................25L’importanza di chiamarsi... cittadinodella rete.............................................26ECCO LA NOSTRAPAGINA DIFACEBOOK!!!Ass. Artistica IVNA:Il segreto di essere donna.......................28Civitafestival, sette grandi appuntamenti....................................................29Il Fumetto:Happy!...................................................30La rubrica dei cognomi.......................31“Dio è morto?” Sì ,ma solo per chi è“morto a Dio”......................................32Il Prof. Domenico Del Priore e il concorsonazionale di canto.....................33Il muro di Via del Forte.......................34L’angolo del Bon Ton:L’ingresso e l’uscita dalla chiesa. La tortanuziale...................................................35Per ricordare Mons. MarioMastrocola .....................................36-37Una “Fabrica” di ricordi:Le cicale di San Rocco.............................38Cos’è l’osteopatia...............................39Aria di chiusura per l’ambulatorio difisioterapia del centro salute di Orte.40Marchio Tuscia viterbese....................40Ecologia e ambiente:L’agrovoltaico nella Tuscia.......................41Sport...............................................42-43Agenda.................................................44I nostri amici.......................................45Notti bianche..................................46-47Oroscopo .............................................48Le storie di Max:Gino Paoli...............................................49Messaggi.........................................50-51Vita cittadina.......................................52Roma com’era.....................................53Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59Annunci gratuiti..............................60-61Selezione offerte immobiliari .......63-64Foto di copertina:veduta di PositanioI CONTATTI AUMENTANOOGNI GIORNO!!!!TENETEVI AGGIORNATI SUTUTTE LE NOSTRE INIZIATIVEED INVITATECI AI VOSTRIEVENTI!!!POTETE RICHIEDERE LANOSTRA AMICIZIA ANCHECLICCANDO SULL’ICONA CHETROVATENELL’HOMEPAGE DELNOSTRO SITOWWW.CAMPODEFIORI.BIZ!BUONE VACANZE!!!!Non dimenticate di portare <strong>Campo</strong> de’ fiori sotto l’ombrellone con voi!!!COSA ASPETTATE???TUTTI I NOSTRI RECAPITI UTILIPIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)TEL/FAX 0761.513117 - INFO@CAMPODEFIORI.BIZSiate protagonisti della rivista che amate di più!!!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3Compagni di viaggioLa nostra vita terrena è come una manciata disabbia che si consuma nella clessidra deltempo, e se ti volti indietro a guadare le cosepassate, esse sembrano tanto lontan, ma sono solotutte racchiuse in qualche avara decina di anni: lospazio della nostra esistenza è drammaticamentebreve!Lo sappiamo, eppure ci dimentichiamo troppo spessodelle nostra mortalità , della nostra caducità .di Sandro AnselmiQuanti viaggi facciamo nel futuro per sfuggire il passato!Il passato è vita vissuta, consumata, ed i ricordi,seppur belli, fanno parte di quello che non c’èpiù, di ciò che non torna! Ci perdiamo a scrutare ilcielo, specie quello di notte, quando le stelle accendonola nostra fantasia e ad immaginare altri mondi,altre possibilità . Ci si illude, così , di poter incominciareun altro viaggio, un altro ancora.Ma il nostro tempo passa e tutti i giorni muoiono e con essi la vita che racchiudono.Se prendiamo coscienza di ciò , come non cercare di vivere al meglio? Bisogna rispettarechi ci è accanto, per u na sana, corretta convivenza civile. Perché , allora, valicarei nostri limiti nella ricerca della potenza e della ricchezza e prevaricare perciòil prossimo? Anche questo mondo, che in fondo, abbiamo in affitto per il tempo chelo usiamo, dovremmo viverlo tutti concordemente ed armonicamente per le sue bellezzee le sue ricchezze, rispettandolo ed amandolo, e lasciarlo, così , a chi verràdopo di noi. Dovremmo impegnarci sapendo che nulla di ciò che ci è accanto ciappartiene, e meno ancora nulla di ciò che appartiene agli altri. Una fiducia incrollabilenell’aldilà dovrebbe prepararci all’attimo in cui il nostro corpo libererà l’animaper regalarci, allora, la gioia di essere stati uomini migliori.


6<strong>Campo</strong> de’ fioriGilda Butta’ e Luca Pincini,pianoforte e violoncello!“Abbiamo un rapporto tempestoso... l’importante è ritrovare l’equilibrio...”Pianoforte e violoncello, un connubio eccezionale,tanto più se a suonarlo sono duemusicisti altrettanto eccezionali, comeGilda Buttà e Luca Pincini.Gilda, nata a Patti, in provincia di Messina,studia e si diploma in pianoforte col massimodei voti, all’età di soli sedici anni, alConservatorio Giuseppe Verdi di Milano.Vincitrice di numerosi riconoscimentinazionali ed internazionali, inizia subitoun’intensa attività concertistica che laporta in giro per il mondo. Fondamentalesarà la collaborazione con il maestro EnnioMorricone, dal quale è stata scelta perincidere alcuni dei suoi brani migliori.Galeotta fu proprio una di queste occasioni,nelle quali incontra il violoncellista LucaPincini, che sarebbe diventato suo compagnoanche nella vita.Ospiti d’onore di una serata d’estate fabricheseall’insegna della musica classica eda film, con le loro interpretazioni hannolasciato il pubblico senza fiato!Un piccolo incontro poco prima del concertoera doveroso, oltre che un grandeonore per me.Gilda, tu sei stata definita “la pianistadi Ennio Morricone”.Questo è un marchio che mi hanno dato,come succede ormai in Italia. Sono onoratadi essere considerata tale, anche perchéEnnio ha espresso la sua benevolenzanei miei confronti. Ma sono anche tantealtre cose, come pianista!Cosa rappresenta per te EnnioMorricone?E’ un grande maestro riconosciuto in tuttoil mondo, che sia io che Luca stimiamo,rispettiamo e al quale vogliamo bene. Pernoi è un esempio umano, da seguire cometipologia di vita e di rigore, come esempiodi certosino lavoro nel mondo della musica.Ti sei mai cimentata nel lavoro dicompositrice?Per fare il compositore bisogna studiaremoltissimo composizione, io invece ho studiatoper diventare pianista. Ho fatto unapiccola cosa che è andata in un disco, masicuramente il mio lavoro principale è farela pianista.Tu sei originaria della Sicilia. Timanca la tua terra?Mi manca, come credo manchi a tutti coloroche si allontanano dalla propria terrad’origine, perché alla fine, nel profondosiamo quello, lo si può accettare o meno,ma lo siamo.Attualmente insegni presso il conservatoriodi Frosinone. Come ti trovi?Va tutto benissimo! La musica e l’arte ingenere sono profondamente sentite inquesta città . C’è unconservatorio in continuacrescita, dove lapopolazione di allieviè estremamente altae di grandissima qualità. Ed il bacino d’utenzache raccoglie èpiuttosto vasto. Io hovissuto la mia infanziain Sicilia, dove c’è ec’è sempre stato ungran fermento musicale,ma in una modalitàcompletamentediversa dal resto dellapenisola. Ho studiatoper dieci anni in conservatorio a Milano edho visto cos’è il Nord. Ho insegnato aFirenze, ma in questo momento storico,credo che Frosinone sia uno dei maggioricentri di studio, almeno nel Lazio.Luca, tu invece di dove sei originario?Sono nato nelle Marche, quindi non sentouna differenza culturale così forte comeGilda.C’è un brano al quale siete particolarmentelegati?Gilda: Amiamo tutto quello che suoniamo,è rarissimo che suoniamo qualcosa chenon è nelle nostre corde, per cui è impossibiledare una risposta precisa. Posso direche c’è un brano a cui siamo affettivamentemolto legati perché è quello che ciha fatti incontrare, è il primo brano cheabbiamo suonato insieme in assoluto. Celo aveva consegnato direttamenteMorricone e lo suoneremo anche stasera,si tratta di “C’era una volta il west”. Loabbiamo registrato e poco meno di unanno dopo ci siamo sposati.E’ stata allora la colonna sonora nonsolo del film ma anche della vostravita!|Luca: Be’ sì , lo hanno già fatto questoparagone! Concordo pienamente conGilda, se c’è un brano in particolare chepossa riguardare entrambi sicuramente èquello, breve ma ricco di contenuti. Sevuoi una risposta più accademica invece,meno legata alle emozioni, io credo che cisiano periodi di scoperte e riscoperte, orami appassiono ad un compositore, ora adun altro. E’ difficile vivere una vita interaed avere una passione per un solo autore!Tra i contemporanei sicuramente c’èEnnio Morricone che si porta dietro cinquecentoanni di composizione.A proposito ancora di Morricone. Lasua carriera è stata lunga ed intensa


e gli auguriamo ancora tanti successi.Ma in un futuro lontano, secondovoi, chi potrebbe essere un suodegno erede?Gilda: Mamma mia!Luca: Sarebbe il caso di chiederlo a lui,anche se ogni volta che glielo hanno chiestonon ha risposto, sicuramente per nonvoler far un torto a molti che lui stima enello stesso tempo a qualcuno che magarinon ama appassionatamente.E se vi chiedo di Nicola Piovani?Gilda: E’ un altro nostro amico. Direi che loconosciamo piuttosto bene! Conoscomolto bene anche dove abita a Corchiano.E’ un “covo” bellissimo! Stasera interpreteremoanche due suoi brani: “Caro diario” e“La stanza del figlio”.Come è nata l’idea di questo concertoqui a Fabrica di Roma?Luca: Ma non è un’idea nuova, è una delletante opportunità che ci vengono offerteper presentare questa forma di musicacameristica. In questo caso la proposta ciè giunta da una persona che conosciamoe con la quale lavoriamo da tanti anni,Angelo Giovagnoli.Che cosa ci proporrete questa sera?Gilda: Il programma è densissimo, anzi cichiediamo se non abbiamo forse esagerato.Speriamo che al pubblico piaccia questonostro “strabordare”.Luca: E’ tutta musica relativamente di facileascolto. Un repertorio classico comestile di pensiero, anche se l’applicazionepoi cambia, perché parte del programmaè dedicato all’immagine cinematografica,teatrale ed anche televisiva.A che cosa state lavorando in questomomento e cosa vi propone questaestate 2011?Gilda: A settembre registreremo due nostrinuovi dischi, quindi stiamo lavorando suibrani scelti.Luca: Avremo sicuramente due repliche diconcerti di questo genere e poi vorremmoanche riposarci un po’.Quindi vacanze! Mare o montagna?Gilda e Luca: Sicuramente mare, Sicilia.Quindi Gilda torni a casa! Parenti cheti aspettano?Sì , qualcuno ancora è rimasto! E poi oraanche Luca ha dei legami particolari con laSicilia perché insegna al conservatorio diTrapani.Ma la vita artistica, quanto ruba allavostra vita privata?Gilda (rivolta a Luca): Rispondi tu adesso,io la mia idea ce l’ho!Luca: Ne ruba in continuazione, ma riesconoa diventare due forme di vita parallele,che possono convivere e sono reciprocamentecondivise. Anche se potrebbe sembrareun po’ estenuante il contatto continuocon quello che si fa, in questo caso lamusica, però alla fine diventa un grandecollante, ed anche un mezzo di comunicazioneche va oltre la banalità perché siriesce a parlare anche di cose profonde,c’è forse più comprensione! Non so leicosa ne pensa – chiede Luca a me - .Gilda: Sono assolutamente d’accordo con<strong>Campo</strong> de’ fiori 7Da sx: Luca Pincini, Ermelinda Benedetti, Gilda Buttà eAngelo Giovagnoli.te, in realtà sono duecose che non si staccanomai. Nel nostro caso,fare lo stesso lavora ciaiuta a comprenderci dipiù.C’è un teatro in cuinon avete ancora mailavorato e desidererestefarlo?Gilda: Sai non c’ho maipensato!Luca: Io vorrei suonarein tutti quei posti in cuic’è una corresponsionedi pubblico, può succederenella Savana oppureal Polo Nord, o magarisuccede in una sala daconcerto a Vienna, Parigi, Roma, NewYork. Importante è l’atmosfera che sicrea. Poi se parliamo invece di prestigio,magari alla Carnegie Hall, dove non abbiamomai suonato.Gilda: Abbiamo suonato in luoghi di prestigio,ma è proprio come dice lui, magaristasera si crea un’atmosfera per la qualevorremmo venire a suonare sempre qui.La più grande soddisfazione cheavete avuto finora?Gilda: Sai cos’è ? E’ che stai facendo unlavoro e stai già pensando a quello chedovrai fare subito dopo.Luca: Ogni volta che si è realizzata qualcosae che, personalmente, si è semprerealizzata con ritardo, rispetto a quandopretendevo che avvenisse. Ma scaramanticamentenon voglio dire qual è stata perchéspero sempre che arrivi quella piùgrande!Luca, qual è la tua idea di musicista?Io penso che il musicista abbia il dovere ditirare fuori la parte più sfrenata di sé , piùlibera, più incondizionata, anche quandoparla. Invece spesso la conversazione siconduce attraverso canali ben stretti. Oggici lasciamo condizionare dai media.Storicamente da decenni siamo condizionatidai tempi televisivi. Anche chi crede dinon esserlo, lo è ! La televisione è quellache fa da padrone su tutto! In tv c’è unasorta di censura per cui certi discorsi nonvanno fatti, altre cose non vanno dette. Unmusicista, ed un artista in genere, invece,dovrebbe dare uno spaccato di mondodiverso. E questa è la difficoltà ! Noi quandostiamo dietro lo strumento ci immergiamoveramente in un altro mondo, cistacchiamo dalla realtà .Come è nata la tua storia di musicista?Le cose succedono, è stato un incastrodella mia storia di vita. Quando mi hannomesso un violoncello tra le mani, nonsapevo neanche che fosse. All’inizio èstata una cosa indotta.Da chi?Da mio padre, quando avevo sette anni.Poi da solo mi sono lasciato prendere dalmondo delle percussioni. E quando mi hodeciso di studiare musica per fare il percussionista,sono ricaduto a fare il musicistaclassico come mio padre avrebbe voluto.Tuo padre era musicista?Papà non era musicista professionista,aveva fatto altro nella vita, però aveva alungo suonato la tromba in modo amatoriale.Era un appassionato di musica.Forse in quel momento lo hai odiato,ora invece pensi di doverlo ringraziare?Sì , diciamo che ero un po’ ribelle e volevofare le cose a modo mio. Non gli ho datomolto ascolto. Lui invece questa cosa l’hacapita e l’ha accettata e devo dirgli grazie,adesso che non c’è più da diversi anni. Halasciato che io mi rendessi conto in primapersona di ciò che stavo facendo. Questaè la cosa migliore che un genitore possafare per far crescere forte il proprio figlio.E se non avessi fatto il musicista cosaavresti fatto?Probabilmente qualche altra cosa affine,perché da piccolo scrivevo poesie, poi leho strappate tutte, poi amavo un po’ disegnaree un po’ dipingere ed ho strappatotutto lo stesso. O magari avrei fatto l’attore.Comunque la musica non mi fa mancarenulla, credo che sia la cosa più facile epiù diretta per poter comunicare. I suoniarrivano subito, mettono in vibrazione ilnostro corpo. Ed a me questo fatto diessere diretto piace, anche nella vita losono! Penso che la vita vada spesa senzarisparmiarsi. Bisogna dire le cose, chiaramentenei tempi giusti e nei modi giusti,rispettando le regole. La musica dovrebbeessere proprio un mondo di libertà .Con Gilda che rapporto hai?Tempestoso! Nel senso buono del termine,non è certo un rapporto di vita noiosoe ripetitivo!Vi scontrate spesso?Assolutamente sì . Come si fa a non scontrarsi?!E’ impossibile. L’importante è poiritrovare l’equilibrio, e musicalmente nonabbiamo problemi. Sono quindici anni chesuoniamo insieme!Siete affiatatissimi!Questo lo lasciamo dire al pubblico cheogni volta viene gentilmente ad ascoltarci!Ermelinda Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori9Sono 161 gli appuntamenti dell’ EstateRomana 2011, giunta alla “34°Edizione”, promossa dall’ Assessoratoalle Politiche Culturali e Centro Storico diRoma Capitale, con una ricchissima offertaculturale e d’intrattenimento per i cittadiniromani e per i turisti, che durerà quasi 100giorni. Tra le novità di quest’anno l’aperturaserale, tutti i sabati dalle 20.00 all’1.00,di 19 musei, e la trasformazione di alcunepiazze in luoghi di cultura e palcoscenici“sotto le stelle” con esibizioni letterali, teatralie musicali come ad esempio:Summer Tales a <strong>Campo</strong> de’ Fiori e aPigneto per tutto il mese di Luglio, e SanLorenzo in Piazza da Luglio ad Ottobre.Altra novità è riservata alle periferie dovesono raddoppiate le manifestazioni(Groundscape – Fotografie di StefanoCioffi al Laurentino 38, Festivaldell’Euromediterraneo al ParcoArcheologico dell’Appia Antica e W…ialedella Cultura 150, nelle stazioni metropolitanedi Monti Tiburtini, Pietralata, S.Maria del Soccorso e Rebibbia) e grandissimaattenzione viene rivolta alle proposteche celebrano i 150 anni dell’ Unitàd’Italia. Altre grande novità di quest’annoè che l’ Estate Romana tocca i luoghidel disagio sociale con alcune iniziative:Simone Cristicchi protagonista diPensieri Musicali, alla clinica S.161 gli appuntamenti perla 34° edizione dell’EstateRomana, lunga quasi 100giorni. Spettacoli teatrali,letterari e musicali di tutti igeneri, per i cittadinie per i turistiAlessandro, Stelle nel Buio a Luglio pressol’ uditorium Mutilati ed Invalidi di Guerraa Piazza Adriana, o l’evento musicale ARoma E’ Sempre Primavera che siterrà nel Carcere di Rebibbia dal 1° agostoal 1° settembre. Anche il Gay Villageoffrirà un palcoscenico al Parco del Ninfeoall’Eur per lo spettacolo musicaleMediterraneo, realizzato dalla compagniaStabile Assai del carcere di Rebibbia.Replicheranno le manifestazioni istituzionalicome il Globe Theatre a VillaBorghese fino al 18 settembre, il Teatrodell’ Opera a Caracalla fino al 10 agostoe I Giardini di Luglio dell’ AccademiaFilarmonica Romana. Ampio spazio al Jazzcon gli appuntamenti alla Casa del Jazz aPiramide, con la programmazione diLuglio Suona Bene all’ Auditorium Parcodella Musica, e la qualità di VillaCelimontana che quest’ anno si apriràanche al teatro. Roma Vintage invecegiunge quest’anno alla terza edizione sempreall’interno di Parco San Sebastiano enella rassegna gli anni ‘60-’70-’80-’90 sonorappresentati da un palinsesto ricco di programmitra concerti, serate dance, spettacolidi cabaret, eventi sportivi, raduni diauto storiche, rassegne cinematografiche,mostre e mercatini. 22° edizione perAll’Ombra Del Colosseo organizzatadall’ Associazione Colosseum e sottotitolata“e fattela ‘na risata” per invitare tuttiall’ottimismo ed alla serenità in tempi duricome questi; come ogni anno si alternerannosul palco del Parco del Celio i piùfamosi comici italiani provenienti dallatelevisione, dalla radio e dal teatro: daMax Giusti a Maurizio Battista,Antonio Giuliani, Dario Cassini,Alessandro Di Carlo, Lillo & Greg,Pablo & Pedro e molti altri. Torna inveceper il 13° anno a Villa Sciarra l’immancabileMarco Falaguasta che propone finoal 21 Agosto la sua nuova commedia inedita“E’ facile smettere di sposarsi sesai come fare” affiancato da MarcoFiorini, Piero Scornavacchi, Francesca Ceci,Annalisa Aglioti e Vasco Montez. Insommanonostante la perdurante austerity un cartelloneniente male per coloro che restanoo visitano la Città Eterna.Sandro Alessi


<strong>Campo</strong> de’ fiori 11Mia moglie al barIndagare sulle esigenze del cliente è fondamentale...Paolo Balzamoresponsabileformazione einformazioneCentri Ottici Lisie Bartolomeiwww.lisi-bartolomei.comEpisodio “A”Mia moglie lavora pressoun asilo nido delcomune di Roma, equindi da un paio d’anni,circa cinque giorni a settimanaprende il trenoda Orte per raggiungereil posto di lavoro. Quasisempre (compatibilmentecon i turni), si fermaad un bar lungo il percorsoper prendere unginseng ed un minicornetto.Un giorno, pochi mesifa, mi chiama col cellulareper dirmi: “Paolo, indovina! Mi sonofermata al solito bar, ho ordinato ginsenge cornetto ma mi sono subito resa conto diaver lasciato il portamonete a casa. Hodetto al barista di lasciar perdere, perché ,mi dispiaceva, ma avevo lasciato i soldi acasa. Il ragazzo, per tutta risposta, mi hadetto: “Mi dispiace per lei, che oggi non facolazione”. Sono rimasta senza parole eme ne sono andata.”Ed altrettanto senza parole sono rimastoio.Episodio “B”Stavo accompagnando mia moglie ad unnegozio che ci avevano segnalato. Stradafacendo decidiamo di regalarci un caffè .Entriamo in un bar, io ordino il mio solitocaffé e mia moglie, dopo un po’ di tentennamentiopta per un caffé freddo. La barista,allora, nota che fa davvero caldo, e lepropone una specialità della casa: unacrema fredda di caffé con granella di nocciolelocali tostate e tritate ed un cuoricinodi cioccolata bianca che, gallegggiandolesopra, conferiva al tutto un’aria veramenteinvitante. E, non contenta, mentre io sorbivoil mio caffè , ha continuato “e devesentire come ci sta bene questo” e le haconsegnato, con un sorriso una striscettadi croccante alle nocciole. Invece che dueeuro ne ho spesi quattro (il croccantinoera in omaggio), ma mia moglie ne è uscitaentusiasta, ed io con lei.Morale della favola (che favola, tuttavianon è !) mia moglie nel bar dell’episodio“A” non mette più piede, e fa colazione acasa prima di uscire. Certamente nonsaranno i tre o quattro euro a settimana dimancato incasso che porteranno quell’esercizioalla rovina, e di certo il proprietariodel bar “B” non comprerà un Ferrariper il solo fatto che ci torniamo grossomodo una volta a settimana, ma il commercioè fatto per acquistare clienti, nonper perderli.Non so quanti lettori di queste righe sonocommercianti, ma so di certo che tuttisono clienti. Certo non tutti sono intolleranti,stizzosi e puntigliosi come me e miamoglie, ma tutto sommato, finché esistela concorrenza, decido io a chi dare i mieisoldi per avere i servizi migliori.Nulla da eccepire, in un’ottica di distribuzione,sul comportamento del barista “A”:c’è un certo prodotto che ha un costo. Secorrispondi questo costo è tuo, se non lolasci.La barista “B” invece ha indagato sulle esigenzedi mia moglie, ne ha stimolato lavoglia ed ha, sulla base della sua conoscenzaspecifica dei suoi prodotti, consigliatoquello più appropriato per soddisfarnel’arsura e la sua piccola golosità , esattamentecome avrebbe fatto un’amica.E se poi così facendo ha incrementatooltre alla soddisfazione di mia moglieanche il suo guadagno, direi che lo ha propriomeritato: senza la sua consulenzaprofessionale (si parva componere licetmagnis*) mia moglie avrebbe preso unbanale caffé freddo invece di una piccolama adeguata leccornia.Da sempre, ma sempre di più, nei nostricentri ci sforziamo di somigliare al barista“B”, non a quello “A”: indaghiamo sulle esigenzedel cliente, ponendolo al centrodella nostra attenzione, e cerchiamo assiemea lui il prodotto più idoneo al suo caso,grazie alla nostra conoscenza specificadella miriade di prodotti che la tecnologiaci offre. Il nostro sforzo è di essere semprepiù e sempre meglio consulenti delbenessere visivo della nostra clientela,mirando sempre alla sua massima soddisfazione.Sì , lo so, sembra uno slogan come tanti,ma nei nostri centri, invece, è un imperativoassoluto.Ma voi, che bar preferireste, il bar “A” o il“B”?(*Virgilio, Georgiche, IV, 176)Hasta la vista


12<strong>Campo</strong> de’ fioriRoma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggiBartolomeo PinelliEr pittor de TrastevereDiverse volte cisiamo intrattenutisu la“Roma de ‘na vorta”,ma forse è il momentodi chiedersi: cosaè rimasto di quellaR o m a ?Probabilmente poco,a parere di chi scrive,di Riccardo Consolima quel poco o quelmolto, se preferisci,è giunto fino a noi grazie a quei due grandi“illustratori” che rispondono al nome diGiuseppe Gioachino Belli e BartolomeoPinelli.Abbiamo già incontrato Belli e Pinelli, duenomi che vanno accoppiati come fossero iGemelli della Lupa del Campidoglio o iDioscuri di Monte Cavallo, due straordinari,unici “documentaristi” che, con grandemaestria, sono riusciti a immortalare laRoma dell’ottocento e le osterie diTrastevere, oltre che i “bulli” dei Rioni, le“coltellate”, le “serenate” e il gioco della“passatella”.Bartolomeo Pinelli teneva moltissimo all’etichettadi romano, ma ancora più tenevaa quel nomignolo che concorre a formarel’odierno titolo che si portò appiccicatoper tutta la vita: ”Er pittor de Trastevere”.Egli nasce nel Rione che si fregia dell’insegnadominatrice del leone al VicoloMazzamurelli, a pochi metri dalla chiesa diSan Crisogono, lunedì 19 novembre 1781alle ore sette pomeridiane; il padre èGiovanbattista di Antonio Pinelli e la madreFrancesca Gianfarani, padrino e madrinasono, rispettivamente, Pietro Tecchi eMaria Fabbri, Giovanna Maggi è l’ostetricache lo ha aiutato a venire al mondo,Giovanni Piccioli è il nome del Curato cheredasse l’atto di nascita. Tutti autenticamenteromani di Trastevere!Per meglio comprendere l’arte del Pinelli ela sua passione per Roma e per il popoloromano bisogna innanzi tutto capireTrastevere, un Rione che era quasi una cittadellastaccata dal resto città , postacom’era al di la del fiume, un luogo con isuoi costumi, le sue feste, le sue abitudini,completamente autonoma, con gli abitantipoco dediti a quei lavori che, in qualchemodo, ne potessero limitare la libertà , lamaggior di loro erano: carrettieri a vino,scalpellini, facchini o piccoli mercanti.Da bambino Bartolomeo correva perle viuzze di Trastevere, insieme aimonelli della sua specie, dove brevi etortuosi erano i vicoletti illuminati dairaggi del sole e dove, fra le casettemedievali, spuntavano piccole torri; itabernacoli posti agli angoli delle stradineerano illuminati da piccole lampade,il classico lumino acceso davantialle Madonnelle; alle spalle del Rionedegradavano i prati del Gianicolo,deserto e silenzioso, su cui si elevavala chiesetta di San Pietro in Montorio,un luogo allora quasi inaccessibile.Dei quattordici vecchi Rioni di Roma,Trastevere era quello considerato ilpiù romano, popolato da gente deltutto particolare: boriosa, superba, cavalleresca,convinta della propria superioritànei confronti degli altri Rioni, soprattuttonei confronti dei monticiani, loro acerriminemici, un popolo ardito e battagliero chenel 1527 aveva fronteggiato l’invasione diCarlo V, opponendosi con tutte le loroforze alle orde dei Lanzichenecchi, ossiaquei lupi feroci che si resero protagonistidel c.d. “Sacco di Roma”.I trasteverini credevano nella provvidenzadi Dio, ma portavano sempre in saccocciaun coltello a serramanico, la c.d. “molletta”,una razza che tendeva a mantenersipurissima, si sentivano i padroni di Roma eguardavano ai monticiani e a quelli delRione Regola come a gente inferiore, ledonne poi erano particolarmente belle, ungarofano rosso appuntato sui capelli corvini,potevano benissimo posare comeIo, fratel caro so’ trasteverino;E tutto me pò i di forchè pidocchio;Quanno facevo er carrettiere a vino,L’orloggio solo me costava ‘n occhio:Marciavo che parevo un signorino!Carzoni corti inzinent’ar ginocchio,Giacchetta de velluto sopraffino,Fibbie d’argento e scarpe co’ lo scrocchio:Er fongo a pan de zucchero, infiorato;Un fascione de seta su la panza;E ar collo un fazzoletto colorato:Portavo tanti anelli d’oro ar detoE catene, che senza esaggeraza,Parevo la Madonna de Loreto.modelle per una Dea o una Sibilla.Così Giggi Zanazzo:La predica in PiazzaIn questo luogo nacque BartolomeoPinelli, fra la torre degli Anguillara e quelladei Caetani; la sua famiglia era quasiindigente, il padre, un mastro scalpellino oper meglio dire un “figurinaio”, ossia unartigiano che modellava piccoli bassorilievisu vasi di coccio o di pietra e statuette peril presepe o Santi in terracotta, tuttavia, unartigiano così modesto, riuscì ad inculcarenel figlio, ancora bambino, l’amore perl’arte.Bartolomeo non aveva compiuto undicianni quando il padre, non potendo pagareun debito, per evitare il creditore, unuomo dal temperamento focoso, si videcostretto a fuggire con la famigliola aBologna dove, il ragazzo fu accolto in casadel principe Lambertini, nipote delCardinale Prospero Lambertini che sarebbestato eletto papa con il nome diBenedetto XIV, 1740 - 1758.Rientrato a Roma, con un discreto gruzzolodi scudi in tasca, Pinelli andò a vivere acasa dell’Abate Levizzari, un nobile cavalieremodenese che poteva vantare unaposizione di prestigio nella buona societàromana e che lo accolse con affetto egenerosità , anche grazie alla presentazionedello stesso principe Lambertini. Cometutti gli Abati il Levizzari era persona piuttostoricercata, uomo galante, mondano,gran corteggiatore di belle donne, eraanche il Cavalier servente della principessaMarianna Colonna.Con il suo aiuto Bartolomeo Pinelli frequentòl’Accademia di San Luca dove, inbreve tempo, fu annoverato fra i miglioriallievi, egli cominciava ad affermarsi comescultore e disegnatore, successivamente


<strong>Campo</strong> de’ fiori 13Il ciarlatanodivenne l’“illustratore” che conosciamo eche lo portò a creare innumerevoli tavolea corredo dei più importanti capolavoridella storia e della letteratura, fra cui:l’Eneide, la Storia di Roma, il Meo Patacca,di cui abbiamo trattato in altra sede, laDivina Commedia, la GerusalemmeLiberata, il Don Chisciotte, i Promessisposi, solo per citarne alcuni.Fra tutte le opere magistralmente illustratedal Pinelli, il Meo Patacca di GiuseppeBerneri fu certamente quella egli prediligevapoiché c’era una perfetta aderenza frail personaggio Meo e l’ideale epico popolaredel “Pittor de Trastevere”. Meo Pataccaè il modello classico più aderente al “bulloromano”, la spavalderia e la fierezza burbera,scontrosa e altera del personaggio,affonda le sue radici nella “romanità ” piùmarcata, nell’orgoglio di sentirsi romano e,pertanto, egli è il depositario di una razzanobile, anche se di sangue plebeo.Impossibile parlare male di Roma alcospetto di Meo Patacca, romano “decore” e Pinelli, nelle cinquantadue tavoleche illustrano il poema del Berneri, lo rappresenta,appunto, come lo “sgherro” trasteverinopronto a sfidare con la spadasguainata tutti coloro che osano parlaremale di Roma o dei romani, mentre i suoicompagni, “gente sgherra” come luiapprovano le sue parole a muso duro,annuendo minacciosamente con quel cipiglio“ingrugnato” tipico dei personaggipinelliani.Citando il Pinelli corre l’obbligo di parlaredel personaggio Meo Patacca così congenialeall’artista; a ben vedere, Meo è unidealista, un protettore dei deboli, uncastigamatti per i prepotenti, insomma un“eroe” ricco di una ingenua spavalderiache lo porta continuamente a confrontarsicon gli altri bulli.Meo è il capo accettato e riconosciuto ditutti gli “sgherri” romaneschi, una sorta dicapo popolo dinnanzi al quale tutti gli altridevono chinare la testa; egli si fa rispettareperché è serio, dispone di una sorta digalateo comportamentale, si distinguenella parlata, usa un eloquio fantasioso,adopera metaforericercate, possiede un linguaggio quasiaulico che serve a stupire e sopravanzarel’avversario anche a parole, le suefrasi sono sempre ad effetto, vengonopronunciate con cadenza lenta, declamatoria,fino al punto da renderle gravementeminacciose, in buona sostanzaun personaggio letterario che trovaperfetto riscontro nella realtà popolaredella Roma di Pinelli.Si accennava al rapporto fra GiuseppeGioachino Belli e Bartolomeo Pinelli,possiamo ben immaginarli, uno con ilsuo blocchetto da disegno, l’altro con isuoi foglietti volanti, aggirarsi per leviuzze della vecchia Roma, per le piazze,per le chiese, al passaggio delle processionipiuttosto che allo spettacolo dei burattinia Piazza Navona dove GaetanoSantangelo detto Ghetanaccio, più voltecitato da chi scrive, divertiva il pubblicocon le battute salaci di Rugantino contro ilGoverno, la qual cosa, non di rado, gli procuravaqualche giorno di galera.Questi due artisti, quasi inconsapevolmente,svolsero, ognuno nel proprio campo,una febbrile attività sfornando centinaia,migliaia di sonetti e incisioni, desiderosicom’erano di documentare tutto ciò chevedevano, come fossero consapevoli chequella Roma, la loro Roma, presto, sarebbeinesorabilmente sparita.Oltre a tutto ciò , Bartolomeo Pinelli personaggioscanzonato e stravagante, contestatoree beffatore, era famoso a Romaper gli aneddoti che giravano sul suoconto, su di lui, come poi sul Marchese delGrillo, personaggio del folcrore romano,notissimo per le sue burle e le atroci beffearchitettate soprattutto ai danni degliebrei, si raccontavano innumerevoli storiellemoto spassose.Il primo giorno dell’aprile 1835, probabilmentea seguito di una corposa bevuta,Bartolomeo Pinelli muore all’età di cinquantaquattroanni; il 9 aprile, appenaotto giorni dopo, Giuseppe Gioachino Belligli dedica il sonetto dal titolo: La morte derzor MeoIl ciarlatanoSì , cquello che pportava li capelliggiù pp’er gruggno e la mosca ar barbozzale,er pittor de trestevere, Pinelli,è ccrepato pe ccausa d’un bucale.V’abbasti questo, ch’ebbe la mmerda in ner pitale,cominciò a storce e a mmasticalla male,eppoi disse: “Intimate li fratelli”.Che aveva da lassà ? Ppe ffà bisboccianer gabbionaccio de Padron Torrone,è mmorto co ttre ppavoli in zaccoccia.E ll’anima? Era ggià scummunicato,ha cchiuso l’occhi senza confessione …Cosa ne dite? Se sarà ssarvato?Il Belli rammenta come il “pittor deTrastevere”, negli ultimi anni di vita, fossesolito spendere quasi tutti i suoi guadagni- “è mmorto co ttre ppavoli in zaccoccia”- mangiando e bevendo e dando da bere eda mangiare all’Osteria del Gabbione diPadron Torrone, vicino Fontana di Trevi,così chiamata perché aveva come insegnauna grande gabbia. Quì il Pinelli erasolito passare buona parte delle sue giornateintento a osservare tutto e tutti,pronto a cogliere con la sua matita gliaspetti più originali e irripetibili della vitaromana: i vari tipi di avventori, buontemponi,personaggi popolari, venditori ambulantiche giravano per Roma, soprattuttoper le osterie.Esisteva una marcata simpatia del Belli perPinelli, simpatia che, verosimilmente,nasceva dalla singolare e assoluta diversitàdi carattere dei due uomini, quasi comegli estremi che si attraggono: spregiudicato,estroverso e sregolato il Pinelli, animatoda orgoglio e campanilismo romano;schivo, scettico e intransigente il Belli,costantemente critico nei confronti dellasua “Romaccia”. Ma i due “illustratori” diRoma si conoscevano? Erano molti gliamici in comune, ma prove certe di incontrifra i due non se ne hanno.Un’ultima annotazione, il funerale delPinelli fu fatto grazie alle elargizioni spontaneedi alcuni ammiratori: “ … della di luieccellenza nell’arte … ”.


14<strong>Campo</strong> de’ fioridi Carlo CattaniCognomeIL 33° GIROGloria e resistenza dei negozi di dischi“FRENI …AL DISCO”C’era un tempo in cui i negozi didischi pullulavano: nelle grandi città cosìcome nei piccoli centri gli amanti dellamusica trovavano sempre un porto sicuro, non troppo lontano da casa , dove potercoltivare l’orto della passione musicaleacquistando le ultime novità ,e,se particolarmenteinclini alle relazioni , trovare lì illuogo per incontrarsi e scambiare parericon altri appassionati . Nei piccoli centri,se non c’era proprio un negozio dedicato,trovavi l’emporio o la rivendita di elettrodomestici, cosicchè ,accanto ad un rotolodi recinzione metallica piuttosto che acataste di sacchi di semenze o ad unamacchina da cucire Singer oppure a untelevisore Mivar, trovavi l’espositore dei45 giri, delle cassette (stereo 4/stereo 8per auto !!!) e qualche lp …..questi esercizi,qualchedecennio più tardi , avrebbe-ro rappresentato dellevere e proprie miniere peri collezionisti ,dei veriIndiana Jones alla ricercadi fondi di magazzino daacquistare a quattro soldie rivendere a cifre dacapogiro ad altri collezionisti….soprattutto quellitra i più maniaci ditutti…..i Giapponesi ! Unacapatina al negozio didischi , almeno settimanale,erad’obbligo per verificaregli arrivi recenti ,magari richiedendodi ascoltarli incuffia nelle appositecabine , scandagliando ,congiusta velocità di mani e colpod’occhio degno di un tiratore sceltodella SWAT , i vari “pozzetti deidesideri” , alla ricerca della chicca,in vinile o ,in anni più recenti, incd. Il gestore del tradizionalenegozio di dischi e i suoi commessi, normalmente , erano fari diriferimento , persone autorevoliper competenze musicali a tuttotondo e buon conoscitori della propriaclientela. La grande distribuzioneentrava poco nel merito : inparticolare ricordo, alla fine deglianni ’60 il settore dischi all’internodei grandi magazzini STANDA cheevidenziava le hit del momento a45 giri e ne diffondeva le note daparticolari giradischi incassati inmobiletti laccati , esponeva mangiadischicolorati , vendeva lp con accorpamenti dicatalogazione tra il sacro e profano , “daPapetti Fausto a Pink Floyd” , per intenderci….e tutto ciò ,per me , immancabilmentead ogni giro di shopping con i mieigenitori, rappresentava , un’attrazionefatale, un angolo di perdizione …..in tutti isensi . Lì ,certo, le commesse cotonate e rivestite dalgrembiule di ordinanza della ditta nonbrillavano per competenza musicale maerano favolosamente severe nel riprender-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 15mi ad ogni “toccatina “ …di disco !Insomma, c’era un tempo in cui un“mare magnum” di venditori di dischi indipendentiti portava la musica quasi finsotto casa e ,alla stregua di qualsiasi altrocommerciante di un genere merceologicodi ampio consumo , viveva bene perché ilcanale di vendita era, praticamente ,unico,la musica tirava e c’erano margini nelmercato . Le scelte artistiche delle casediscografiche , ancorchè sempre ispiratedalla logica del profitto , erano più ragionatee meno pressate da condizioni decisionali“alla canna del gas”,caratteristicadei nostri tempi moderni, e molti dei personaggiche dirigevano le etichettehanno lasciato memorie di sé , se spessoricordati e talvolta celebrati dall’uscita dilibri e articoli su riviste musicali. Negliultimi due decenni abbiamo assistito aduna corsa sfrenata alla “globalizzazione “dei mercati , all’incorporazione-fusione….cessazione di Aziende per ottimizzarnel’organizzazione , omogeneizzare i flussi ,riqualificarne il “brand”……fenomeni diun’industria sempre più senza identitànazionali con la necessità pressante di“sbarcare” prodotti e servizi su lidi piùampi possibili del consumo e ad ondatecosì ravvicinate da sommergere il consumatore! Taglia ,riduci, comprimi ,vendi “al meglio” a chi ti offre la vetrinapiù abbagliante per i tuoi prodotti e ti realizzafatturati cospicui raggiungendo ilmaggior numero di persone nel più brevetempo possibile . Per carità , il progressotecnologico aiuta l’umanità ma inesorabilmenteintroduce processi che esasperanola razionalizzazione delle attività , riduconol’impiego delle risorse umane , determinanola standardizzazione dei comportamentidi acquisto dei consumatori,inducendosu larghi strati della popolazione iltorpore delle idee ! Tornando al particolaredell’universo musicale,cosa ne sarà diquelle rivendite di prodotti discografici(ma la domanda potrebbe esser di piùampio spettro merceologico) ancorasopravviventi nonostante il cataclismacommerciale generato dall’avvento di centinaiadi ipermercati che “offertano” ilconsumatore ogni giorno e le insidie deldownload infinito perpetrato da una cospicuafalange di internauti?Il libro di Graham Jones , Il 33° giro–Gloria e resistenza dei negozi di dischi ,recentemente pubblicato in Italia dall’editoreArcana , è un’interessante e divertentedisamina della condizione ,“ante/post” la massiva discesa in campodella grande distribuzione , delle rivenditedi dischi indipendenti di Inghilterra ,Scozia e Galles , quei negozi ,per intenderci, non riconducibili alle grandi catenecommerciali generaliste o specializzate chesiano .L’autore ,grande appassionato di musicaed esperto operatore nel settore dellavendita dei dischi ,dopo tanto peregrinarecon il suo furgone-magazzino ,girovagoin lungo e in largo sul territorio di “SuaMaestà ” per oltre un ventennio a piazzardischi in tanti negozi indipendenti , ripercorrei suoi itinerari di lavoro di un tempofacendo delle riflessioni sulle cause chehanno determinato la chiusura di numerosie gloriosi negozi di dischi e il punto dellasituazione ,quasi fosse un censimento ,sulle rivendite indipendenti superstiti, raccontandomolti aneddoti su clienti ,personaggidel music bussines ,ripercorrendo leorigini , i successi , i fallimenti di eserciziindipendenti, ascese e cadute di grandicatene e comportamenti scorretti perpetratiper anni da alcune major discografichecon l’intento di spingere propri artistinelle zone alte della classifica senza ilsostegno di vendite reali ma semplicementemanipolando , con la complicità di venditoricompiacenti ,i dati base di formulazionedelle classifiche . Una lettura che cifa entrare nel retrobottega del mercatodiscografico ,nello specifico Britannico,consentendoci di apprezzare su tutto lagrande passione alla base dell’attività diun vero venditore di dischi…… INDIPEN-DENTE ! Per citare Chuck Berry e…Nick Hornby. …Occhio al “Record storesday “ iniziativa svolgentesi il terzo sabatodi aprile di ogni anno (è appena trascorsala IV edizione) in contemporaneamondiale :tanti eventi ,concerti,showcase,limitededitions discografiche e tantoaltro , organizzati a sostegno dellasopravvivenza dei negozi di dischi indipendenti.(www.recordstoreday.com) CarloCattani –luglio 2011©


16 <strong>Campo</strong> de’ fioriDodicesimo Fescennino d’OroSilvio Orlando si aggiudica il premio per l’anno 2011L’Orhestra Italiana del Cinema diretta dal Maestro Nicola PiovaniAlcune delle più belle e celebri musiche dafilm composte dal Maestro Nicola Piovani,magistralmente eseguite dalla splendidaOrchestra Italiana del Cinema, formata daoltre cinquanta elementi e diretta dallostesso premio Oscar. Questo è quanto haofferta al grande pubblico, che ogni annosi riunisce in Piazza Pina Piovani, aCorchiano (VT), per l’ormai consueto eprestigioso appuntamento, il Fescenninod’oro, giunto alla sua tredicesima edizione.In apertura un breve accenno alla destinazioneche avrà , anche quest’anno, il ricavatodella serata: la realizzazione di unacucina per i bambini di strada nella“Maison de la vie” di Kinshasa nellaRepubblica del Congo. A portare avanti ilprogetto, ancora l’Associazione Arnies noprofit, i cui membri partiranno il 2 agostoalla volta dell’Africa, per realizzare questonuovo impegno preso, come ha precisatoGeltrude Profili, grazie alla generosità e diquanti sono intervenuti al Fescennino ealla sfilata di solidarietà dello scorso giugno,organizzata con la stessa finalità . Laserata condotta da Norma Martelli haavuto come ospite d’onore l’attore SilvioOrlando, al quale quest’anno una giuriaparzialmente modificata a causa dellascomparsa di uno dei suoi membri, MarioMonicelli, sostituito da fratelli Paolo eVittorio Taviani, come ha voluto precisarelo stesso Piovani, presidente della giurainsieme al sindaco Battisti, ha volutoassegnare il premio. “Un nome di cui essereorgogliosi anchefuori dall’Italia”,così lo ha presentatoil Maestro Piovaniagli spettatori presenti,prima dilasciarlo libero inuna sua personalespiegazione e letturadel secondocanto del Purgatoriodella DivinaCommedia diDante. Ironico edivertente prima,Orlando ha portatosul palco unmomento di altacultura, come avvieneogni qual volta siparli di un’opera letteraria di tale prestigio!Un breve spazio è stato dedicato anche adun problema purtroppo di grande attualitàper il nostro territorio: la cassa integrazionedi duemilacinquecento operai deldistretto civitonico. A prendere la parolauno di loro, Sergio, che ha portato la suatestimonianza anche a chi fortunatamentenon vive questa precaria situazione. Laloro è una richiesta di aiuto affinché ilgoverno si preoccupi sul serio di questostato di crisi. Bissata, per chiudere in bellezzala serata, l’amata colonna sonoradello straordinario film Il Marchese delGrillo.Da sx: Norma Martelli, il Maestro Nicola Piovani, Santa Papini,Silvo Orlando ed il Prefetto di Viterbo Antonella ScolamieroCari lettori, lo spazio che ogni anno dedichiamocon piacere a questo evento, semprepiù apprezzato e conosciuto, sullepagine di questa rivista che diventa dimese in mese più prestigiosa per popolaritàe ricchezza di contenuti, e che attendetecon ansia e ricercate con grandedesiderio, rendendoci lusingati e felici dipoter svolgere questo lavoro, serve a dareancor più lustro al Fescennino d’oro ed arendere partecipi tutti coloro che per unmotivo o per un altro non possono esserepersonalmente presenti all’evento. Ilnostro compito non va trascurato. Al prossimoanno!Ermelinda Benedetti


18<strong>Campo</strong> de’ fioriC’era una volta ... Ladispoli,“spiaggia della salute”C‘ era una volta una “spiaggia dellasalute” a pochi chilometri da Roma,dove l’estate i residenti si fondevanogioiosamente con i villeggianti. Laspiaggia, una delle più rinomate del litoraleetrusco, era così soprannominata per laproprietà curativa della sabbia, nera acausa del ferro, e venivano da tutte leparti per approfittare del luogo e bagnarsinelle acque ancora limpide.Ormai tutto è cambiato! E’ cambiato ilcolore della sabbia per la giusta causa delmantenimento dell’arenile provocato dall’erosioneormai comune sulle nostrecoste. Ma la cosa peggiore è che da unpaio di anni è cambiato anche il colore el’odore delle acque che bagnano Ladispoli,e l’azzurro è diventato marrone: chiazzescure e sporcizia arrivano ogni giorno ariva spinte dalla corrente.Abbiamo avvicinato uno dei rappresentantidegli esercizi balneari che da anni gestiscela spiaggia demaniale chiamata“Stabilimento Tritone”.Marco Lazzeri, da qualche anno ilmare di Ladispoli è peggiorato: qualireputi ne siano le cause ? “E’ vero, specialmentenegli ultimi tre anni la situazioneè peggiorata. Avevamo raggiunto neglianni passati livelli di balneabilità moltosoddisfacenti e poi è successo qualcosa…Sono proprio di questi ultimi giorni le notiziedi varie ispezioni e controlli da partedei Carabinieri del N.O.E e confidiamonella loro professionalità per risolverequesto grave problema”.Sembrerebbe che l’AmministrazioneComunale sia immobile e le cosesiano destinate a precipitare ancheper le numerose concessioni rilasciateper punti sosta camper e campeggi.E’ verità o qualcosa si sta facendo?“NO COMMENT!”I gestori degli arenili cosa hannointenzione di fare qualcosa per evitarela fuga in massa dalle spiaggie diLadispoli? “Per ora non c’e’ nessuna fugaper il semplice fatto che la costa lazialeversa tutta nelle stesse condizioni.Sicuramente bisognerà investire in questadirezione come qualche hanno fa, quandoera stato ideato un barcone che si posizionavasulle scie di sporcizia ed aspirava iltutto. Credo l’investimento fosse stato daparte della provincia, ma non penso che cisia qualche balneare che si sottrarrebbealla partecipazione nell’acquisto di qualcheattrezzatura atta a ripulire la superficieOltre al colore dellasabbia, in originenera e rinomata perle sue proprietàcurative, anche ilcolore e l’odore delleacque sono cambiati,diventando assaisgradevoli!marina”.La problematica delle coste è comuneormai quasi in tutta Italia, macosa mancherebbe a Ladispoli perritornare ad essere una spiaggiarinomata? ”Mancherebbe poco, veramentepoco. Prima di tutto la qualità dell’acqua,subito dopo bisognerebbe risolvereil problema erosione ed in seguito unosnellimento burocratico che ci permettessedi adeguare le nostre strutture a quelloche i nostri clienti ci chiedono, come vienegià fatto in altre parti d’Italia. Sono sicuroche se gli enti locali risolvessero questi trepunti, al resto penseremmo noi per riportareLadispoli ai vecchi fasti.”Reputo Ladispoli la mia seconda patria econservo tanti ricordi legati al mare:Francesco Rocca (ex giocatore dellaRoma) che quando era infortunato venivaa fare consuetamente le sabbiature; TorreFlavia con il suo stupendo tramonto; l’oasiWWF; il famoso marciatore Abdon Pamichin gara lungo Via Roma… La mia speranzaè che le amministrazioni locali insieme aigestori ed ai commercianti si uniscanoinsieme per il bene della cittadina lazialedai tanti ricordi…Sandro Alessi


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21Tecniche di rilevamento del negativo gessato erealizzazione del positivo in gesso per ilPlantare Funzionale di RootIn questa edizione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole illustrare l’utilizzo di un’innovativa tecnica di realizzazione di unplantare funzionale, secondo la scuola americana di Root .Lo scopo di questa tecnica è quello di fornire la riproduzione del piede che può essere ottenuta con una suolettafunzionale. Una suoletta funzionale è un plantare che controlla il movimento e la posizione del piede durante la locomozione.La suoletta ristabilisce la normale funzione consentita dai limiti fisici del paziente.Un piede normale prona al contatto del calcagno al suolo, adattandosi perfettamente alle variazioni del terreno e alle posizioni delcorpo, dopodiché , durante la fase di spinta, il piede supina per diventare come una leva rigida che sia stabile e tale da sopportare ilpeso senza tremolii di alcun genere. Il plantare dovrebbe agire sul calcagno in modo da creare una normale pronazione dell'articolazioneSottoastragalica e la supinazone durante la deambulazione. Dovrebbe inoltre agire sull'avampiede in modo da dare luogo a unaposizione completamente prona (bloccata) dell'articolazione mediotarsale nella seconda parte dell’appoggio del piede durante ilpasso.Oltre a permettere un movimento "normale" del piede, il plantare dovrebbe prevenire:l. Il movimento eccessivo del piede.2. L'errata direzione del movimento del piede in ogni fase del passo.1POSIZIONE DEL PAZIENTEDurante il casting il paziente dovrebbe stare in una posizione comoda e rilassata e tenere il piede rilassato senza assumere posizioniparticolari. Dovrebbe stare seduto in posizione sufficientemente inclinata per ottenerne il massimo rilassamento. In caso diirrigidimento di qualche muscolo, reclinare il paziente completamente.2 3POSIZIONE DELLA GAMBAIl ginocchio viene esteso ed il piede portato in un pianosagittale ruotando la gamba.CONTROLLO DEI MOVIMENTI DIPRONO-SUPINAZIONEControllo del soggetto inposizione rilassata4 5POSIZIONARE IL PIEDEIN NEUTRA• Portare il piede in estensionefino ad incontrare resistenza• Portare in “neutra” l’articolazioneSottoastragalica• Bloccare la mediotarsica afine corsa pronatoria• “Sospendere” il piede allineandoil 5°dito al Metatarsale• Controllare che non sia néaddotto né abdottoposizione neutra né spinatané pronataGrazie all’utilizzo di questametodica è possibile portarel’Articolazione Sotto Aastragalicain stato di quiete, anchenei piedi con funzionalità anomala.6Controllo del soggetto inposizione correttaESECUZIONE DEL CALCO IN GESSOBenda gessatain 2 o 3 stratiAvvolgimento emodellaturaCompleta pronazionePosizionamentodel piede in“neutra”STILIZZAZIONE DEL POSITIVOPiantare un chiodino al centro della testa del 1°e del5°metatarsale, di cui sul 5°a quota 0 e sul 1°che sporga finoa far raggiungere la “posizione neutra”al retropiede.(fig.1).Costruire il “tacco” anteriore (fig.2) sul piano ottenuto e disegnarela “zona” di espansione. Applicare pasta di gesso coloratosulla zona di espansione e raccordare perfettamente conil “tacco” anteriore. Procedere alla termoformatura del plantarein carbonio. (fig.4)Fig. 1Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4Completa supinazioneDott. Daniele CervoniLaureato in TecnicheOrtopedichePer maggioriinformazionio appuntamenti:Centro OrtopedicoFlaminioTel. 0761.517744Cell. 339.1816523


<strong>Campo</strong> de’ fiori 23PRIVACY, TELECAMERE EVICINI DI CASADue questioni simili con giudizi diametralmente opposti!dell’Avv. IlariaBecchettiCurioso che nelgiro di pochigiorni due giudicidiversi si sianoespressi su questioni,a tratti simili, edaventi entrambeper oggetto la privacy,telecamere evicini di casa.Curioso anche che,nonostante i fatti siano diversi, si sia giuntia decisioni diametralmente opposte.Si tratta da un lato della Corte diCassazione, sezione penale, e dall’altro delTribunale di Varese.Questi i fatti.Nella questione di cui è stata investita laConsulta, a finiresul banco degliimputati sono statipadre e figlia, rei,per il Tribuanle ela Corte d’Appello,di aver ripreso conuna telecamera ipropri vicini, intentiad erigere unmuretto di confine.La condotta haLa privacyè un dirittofondamentale edinviolabiledella persona,garantito dallaCostituzione!provocato loro una condannain primo grado,confermata poi inappello, per il reato diinterferenze illecitenella vita privata.Approdata la causa dinnazialla Consulta, quest’ultimaha mostrato diaccogliere la tesi difensivaed ha cassatosenza rinvio la sentenzad’appello, affermandoche “la realizzazione diun manufatto in prossimitàdi un confinepostula il rispetto delleprescrizioni civilistiche”e pertanto il cittadino,di fronte alla potenzialelesione di un propriodiritto, ha il diritto di documentarein ogni modo (ivi compreso amezzo di filmati e foto), l’illegittimacostruzione altrui. Con buona pacedel diritto alla privacy.Diversamente il Tibunale diVarese, con ordinanza 1273/2011,ha condannato il condomino arimuovere le telecamere installatea fini di sicurezza e controllo, maidonee a riprendere anche spazicomuni o esclusivi di altri condomini, conciò provocando “un impoverimento delleattività quotidiane” dei singoli.Il giudicante ha inteso, nel bilanciamentodegli interessi contrapposti, di privilegiareil diritto alla riservatezza garantito dallanostra Costituzione, non avendo il condominoalcuna potestà di limitare un dirittofondamentale ed inviolabile della personaquale è quello alla privacy.


24<strong>Campo</strong> de’ fioriPUNTO DI SVOLTA PER ILTERMALISMO VITERBESENon essendocipiù da anniGiulio Andreottia favorire ilmio protetto GiuseppeCiarrapico (ilmaggiore imprenditoredel termalismodi Fiuggi), non sicapisce come il termalismoviterbesedi Secondiano Zerolistenti ancora cosìtanto a decollare alivello nazionale. Senza il “divino” Giulio,che l’anagrafe condanna ormai all’angolodella politica, Viterbo, con i tre stabilimentitermali, due attivi ed uno, l’ex impiantoINPS, in procinto di essere riattivato,dovrebbe balzare prepotentemente sulpalcoscenico anche internazionale ed invececontinua a vivacchiare, mantenendosisu livelli appena sufficienti, anche se c’èstato nel corso dell’ano 2010, un incrementodelle presenze, soprattutto di sessofemminile e di età piuttosto avanzata. Leacque del BULLICAME, le cui proprietàterapeutiche erano già note agli etruschi,sgorgano ad una temperatura di 58-60gradi e sia che ci si bagni nelle cosiddette“pozze libere”, sia che ci si affidi a personaleesperto dei due stabilimenti (“LeTerme dei Papi” ed il “Pianeta benessere –Terme Salus”) queste acque solfuree offronouna larghissima serie di possibilitàterapeutiche, tutte di riconosciuta efficacia.Le sue caratteristiche clinico-fisiche, larendono adatte a curare ed a prevenirediverse malattie, sia della cute che dell’apparatorespiratorio e di quello genitale. Maquello che vorremo qui puntualizzare è lamancanza d’una grossa iniziativa a livelloimprenditoriale, d’un forte investimentoeconomico, d’una intelligente promozionepubblicitaria, che sappia valorizzare al topquesta formidabile risorsa, che la naturaha concesso con grande magnanimità allacomunità viterbese.Forse va comunque inquesta direzione ilrecente accordo siglatotra la Regione Lazio ed ilComune di Viterbo, cheprevede la tanto attesariapertura dello stabilimentoex-INPS, dopo uncontenzioso tra i dueenti, andato avanti peranni. Adesso un bandodi gara affiderà lagestione all’impresa vincitriceche potrà cosìiniziare ad operare inconcorrenza, ma anche(è sperabile) in proficuasinergia con gli altri duestabilimenti del settore.Colmare il ritardo accumulato in decenni dicolpevole inerzia, sarà lo “slogan” chedovrà permettere al termalismo viterbesedi raggiungere quel ruolo e quell’importanzache merita assumere per la indiscussaqualità della sua offerta: un’acqua solfureaquasi miracolosa e che DANTE citadiffusamente e gentilmente nella sua“Divina Commedia”.Le proprietà delle acque termaliCi sono tre diversi tipi di acque termali: carboniche, che contengono bicarbonatoin varie forme. Sono soprattutto bicarbonato - calciche. Il calcio conferiscea queste acque un sapore gradevole. Si somministrano essenzialmente perbibita, ma anche per balneoterapia, docce, irrigazioni vaginali e rettali. Nei bagnitermali riequilibrano l’apparato circolatorio. Acque termali solfate, ricche dizolfo. Si somministrano essenzialmente per bibita, ma anche per fanghi e irrigazionirettali. Depurano il fegato ed hanno effetti benefici sulla pelle e sui capelli.Acque termali sulfuree: contengono zolfo in varie combinazioni. Quelle checontengono idrogeno solforato sono caratterizzate da un odore che ricorda quellodelle uova marce. Si somministrano per bibita, per balneoterapia, fanghi, perinalazioni, irrigazioni vaginali. Le acque sulfuree disintossicano la pelle agendocome cosmetico naturale.Indicazioni terapeutiche delle acque termaliMalattie croniche otorinolaringoiatre e respiratorie, malattie osteoarticolari,malattie del ricambio (gotta), malattie cutanee e ginecologiche, angiopatie.Patologie: artrosi - reumatismi - traumatismi - dermatopatie - malattie ginecologiche- malattie metaboliche (del ricambio) - mialgie e nevriti.


<strong>Campo</strong> de’ fioriCome eravamo25La prima e unica vacanza “on the road”di Alessandro SoliAspettammo cheNeil Armstrong“posasse” ilpiede sulla luna, quellontano 16 Luglio1969, prima di metterciin viaggio per lanostra prima vacanzacosì desiderata,imprevista e affascinante,considerati imodi e i tempi di allora. Piccola tendacanadese (tre posti), provviste a base discatolame, tanta voglia di avventura,pochi soldi in tasca, ma soprattutto “lei” lamitica “Giulia Alfa Romeo bianca” diGiorgio, alla quale affidavamo i nostrisogni . Avevamo scelto la Calabria, così ,ma non per caso, e Tropea in particolare,scrutando la cartina. Avevo fatto il militarea Salerno, ero appena congedato, e dopoaver sentito per mesi parlare di un mare“stupendo, specialmentedai commilitoni calabresi,convinsi Giorgio e Sergio(i miei due amici) adintraprendere l’impresa.La chiamo e la chiameròsempre impresa, perchéarrivare fin laggiù, nonera facile, lo sapevamo,ma la voglia di rinnovamento,di avventura, cherespiravamo in quegli anni cosiddetti “rivoluzionari”,ci diede quella spinta in più perprovare. Partimmo da Civita, come dicevo,che era ancora buio, non sto a ricordareparticolari di viaggio, che sfuggono allamia mente, ma cercherò , con qualche“pennellata” di farli rivivere. Come adesempio la sosta in quel di Paestum,dove visitammo itempli e facemmofoto che ancor oggiconservo, reminiscenzedi ricordi scolasticiad indirizzoclassico. Oppurequell’indimenticabilebagno fatto al tramonto,dopo unagiornata calda edestenuante, su unaspiaggetta di Diamante,dove testammoper la prima voltail mare di Calabria.Poi via, lungo la tortuosaprovinciale che scendeva, scendeva,tra panorami mozzafiato verso la nostrameta: Tropea. Era un piccolo borgo dipescatori: la chiesa, il comune, un bar, unforno ed una pescheria. Tutto qua, ma aPiccola tenda canadese(tre posti), provviste abase di scatolame, tantavoglia di avventura, pochisoldi in tasca, masoprattutto “lei” la mitica“Giulia Alfa Romeo biancanoi interessava poco,avevamo la tenda,dovevamo andare a“piazzarla” ed avremmorisolto il problemaprincipale. Man manoche ci avvicinavamoalla spiaggia notammoche era in atto qualcosache stava cambiandoquella naturaselvaggia ed incontaminata, qualcosa chefaceva pensare ad un tentativo di rendereaccessibile e fruibile quel tratto di costa. Inpoche parole stavano costruendo un camping,il primo, ma in quel periodo i lavorierano fermi. Chiedemmo a qualcuno delposto, che confermò quello che pensavamo.“Sì , è un torinese che sta costruendoun camping, ma se voi volete, potete piazzarela tenda laggiù, tanto lo ultimerà l’annoprossimo.” Capirai, non poteva capitar-“ci di meglio, eravamo in paradiso, maretrasparente che assumeva i colori piùdiversi durante il giorno, sabbia bianchissima,ma soprattutto scogli e spruzzi d’acquache rendevano quella vacanza unica.Avevamo lì il nostro campo base, e pernon smontare la tenda, facevamo varieescursioni nelle vicinanze, come ad esempioa Capo Vaticano, dove tra i folti uliveti,ammirammo la villa di Giuseppe Bertoscrittore calabrese, famosissimo, che nonaveva esitato a costruirsi in quel luogo isolatoe impervio la sua dimora. Poi un giornodecidemmo di scendere ancora e arrivammofino a Bagnara Calabra e a Scilla,dove chissà perché pensai alla mitologia,a Ulisse, ai mostri appunto che erano Scillae Cariddi, inesorabili guardiani di quellacosta. Facemmo anche un pensierino perandare in Sicilia, altro sogno mai realizzato,ma fatti rapidamente “quattro conti”, ciaccorgemmo di avere si e no i soldi per labenzina per tornare a Civita. Fu quella laprima ed l’ultima volta che scesi inCalabria, perché da sposato scelsi unmare diverso e più tranquillo, comel’Adriatico, poi ancora la montagna ed altremete vacanziere. Ma adistanza di tanti anni,quando parlo con chi èstato a Tropea, ancherecentemente, e sentoraccontare di discoteche,di grattacieli, diresort, di villaggi turistici,insomma del turismodi lusso, come nonposso non ricordare lanostra piccola tendacanadese e la Giuliabianca che ci portò “inparadiso?”


26<strong>Campo</strong> de’ fioriL’importanza di chiamarsi …cittadino della Rete!La prima Guida pratica alle pagine multicolore dell’informazione online.di Patrizia CaprioliAlvin Toffler, futurologoe scrittore statunitense,già quarant’annifa scrivevasull’enorme flussodi informazioni checi avrebbe invasocon l’avvento diInternet. Se da unaparte è vero chel’informazione èpotere, è altrettanto vero che troppeinformazioni non ci danno la possibilità dieffettuare una scelta, la nostra scelta nellaforesta fitta fitta della rete. Questo fenomenoviene definito InformationOverload e per combatterlo abbiamobisogno di mappe, sentieri, itinerari certi efacilmente accessibiliper fare in modo cheogni cittadino trovinel World Wide Webla sua strada sicura,senza buche che lofacciano precipitarenella voragine dellatroppa informazione!Già nel precedenteTroppe informazioninon ci danno lapossibilità dieffettuare unascelta... questofenomeno vienedefinito InformationOverloadarticolo abbiamoscritto di come organizzarsisul proprio PC un proprio PersonalNews Organization, semplicemente aprendodelle cartelle dal menù preferiti e nominandolea seconda delle vostre esigenze.Compito mio è di aiutarvi a formare questopiccolo Data Base d’Informazioniche vi aiuti a trovare al primo colpo ciòche cercate. Incomincerei con dei sitiadatti alla stagione estiva che stiamovivendo.Se non riusciamo a dormire nelle caldenotti d’estate, oltre alla calorosa camomilla,ci sono i consigli freschi freschi diChiudere gli occhi (http://www.insonnia.it/)che possono farci guadagnare lavia del letto.Abbiamo scattato seimila foto per le nostrevacanze in riva al mare, ma servono deiritocchi alle stesse prima di metterle in unpennetta e darle al fotografo? In rete trovereteun sito che vi aiuta a fare i ritocchisenza che vi scarichiate un programmacostoso, è Gimphoto (http://www.pidownload.it/p.aspx?is=3054209).Vogliamo vedere se anche questa estateriusciremo a spendere meno di quella precedente?Quale miglior consiglio di un sitoche ci offre la possibilità di verificare cosasia possibile acquistare a costo zero,Tutto Gratis!(http://www.freeonline.org), provare percredere!Volete fare un viaggio a Londra, ma ilvostro inglese è un po’ latente dagli annidella scuola d’obbligo?Rinfrescatevi le meningi conIngleseIstantaneo(http://www.instantenglish.it).Comunità di persone si sono formateper mettere in rete le loroesperienze circa i viaggi intrapresi,oppure i ristoranti dove hannomangiato. Vi suggerisco in questasede tre gruppi molto citatinel Web, Tripadvisor(http://www.tripadvisor.it/),Booking.com(http://www.booking.com/), Expedia(http://www.expedia.it/?rfrr=Redirect.From.www.expedia.com); in campo gastronomicoprovate pure ad andare su 2Spaghi(http://www.2spaghi.it/).Un sito vi aiuterà a confrontare i prezzi ditutti gli hotel in tutta Europa, Trivago(http://www.trivago.it/) , un altro vi aiuteràa viaggiare sicuri per tutta Europa e nelmondo, Viaggiare Sicuri(http://www.viaggiaresicuri.it/), patrocinatodal Ministero degli Esteri, un altroancora vi dona tutte le Mappe del Mondostatiche ed interattive, Map24(http://www.it.map24.com/).Ho trovato un blog che forse interessa achi non ha molto da spendere e vorrebbeviaggiare quasi gratis, quasi perché pensoche un minimo costo c’è sempre daaffrontare per spostarsi da un luogo ad unaltro della terra, comunque questo è l’indirizzoin rete di ViaggioGratis(http://www.viaggiogratis.it/).Siete giovani e belli? Viaggiate con gliostelli! Scusate il gioco di parole ma forsetroverete interessante il sito Hostelworld(http://www.italian.hostelworld.com/?source=googleawordsgeneralkeywordsit) , chenon solo vi indica gli ostelli presenti nelpaese dove vorreste andare, ma vi dà unelenco con i prezzi comparati e valutazionifatte da chi già è passato in questiostelli.In ultimo vi lascio con un consiglio per evitaredi portare troppo denaro contante convoi mentre siete in qualche località straniera,un articolo online tratto dal giornaleeconomico Il Sole24 ore(http://www.economianews24.com/comescegliere-una-carta-di-credito-per-viaggiare-allestero-632.html),vi aiuterà a scegliereuna carta prepagata per i vostri spostamenti.Buon viaggio, ed alla prossima ondata disiti online scelti per voi!L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia CaprioliMini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnantiinteressati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti.Frutta nelle Scuole: http://www.fruttanellescuole.gov.it/Per gli insegnanti:Consigli d’approccio a frutta e verdura in classe e suggerimenti di attività interdisciplinari da proporre agli alunni.Per i genitori:Consigli per avvicinare i vostri figli a frutta e verdura e ricette da preparare insieme.


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28<strong>Campo</strong> de’ fioriAssociazione Artistica IvnaIL SEGRETO DI ESSERE DONNARecensione dell’Opera pittorica “SEGRETO” - olio su tela della pittrice catanese Katia AielloA cura di AlfredoMercutelloNel suo olio su tela dal titolo quanto maimisterioso “SEGRETO”, la pittrice AielloKatia riesce ad esprimere con velato pudore,quello che più rappresenta il suo modocosì intimista di intendere l’universo femminile,e lo fa lasciando agli occhi di ogniammiratore un senso di freschezza passionale,mai scontata, ma che trova la suamassima espressione nei giochi di apparentecontrasto in quei colori, come ilrosso ed il nero, che la dicono tutta sull’amoreche a volte preclude stati di sofferenzaincontrollabili.Ed è proprio sull’interpretazione dei colori adottati che si trovala chiave di lettura, voluta fornire dalla pittrice per aprire laporta del suo cuore.Il nero rappresenta la castrazione; forse anche l’esseredonna, apparentemente più debole; l’apoteosi dell’animosensibile…Il rosso invece è la passione, un’arma vincente; è ciò cheeleva poi la donna a creatura sublime, insostituibile, senzala quale noi uomini saremmo inutili…Questa donna così sinuosa, mostra il suo corpo con rispettoe sensualità .La folta chioma rissosa, lo sguardo rivolto oltre, il suoappoggiarsi delicatamente, esprimono in chiare linee l’universofemminile fatto di grazia e delicatezza.La rosa, infine, come dice la stessa Katia, simboleggia l’animadella donna, forse posata sul tavolo ad indicare lalibertà , la natura di donna, la sua completa disponibilitànel soddisfare i desideri più segreti.Il quadro, quindi, nel suo insieme, riesce ad esprimerein forma pittorica, la più bella ed avvincente poesia maiscritta.Il suo titolo è “DONNA”.Che la donna mantenga gelosamente il suo “SEGRETO”, lo custodisca con dedizione, per suo piacere ed il piacere dell’uomo.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 29Civitafestival, sette grandi appuntamentiRiparte la kermesse musicale di Civita Castellana, giunta al suo 23° annoSi è aperta sabato 23 luglio la kermessemusicale del Civitafestival, giunta alla suaventitreesima edizione, quest’anno rivoltaprincipalmente alle sonorità jazz, menocostose rispetto a quelle sinfoniche, seppurcon ospiti di prestigio, visto il momentodi crisi che la cittadina della Tuscia staattraversando e visti anche i tagli del FUS(Fondo Unico dello Spettacolo) ai settoridela lirica e della danza classica, come hatenuto a sottolineare lo storico direttoreartistico della manifestazione durante laconferenza stampa del 18 luglio. Ridottoanche il numero degli incontri: setteappuntamenti spalmati nell’arco di unasettimana (23 luglio – 1° agosto). Sededeputata, anche quest’anno, la piazza delDuomo. Senza nulla togliere allo storicoluogo, qualcuno ha richiesto a gran voce ilritorno dell’intera manifestazione dentro lemura del Forte Sangallo, all’interno delquale si svolgeranno solo tre delle seratein programma, ancora a causa dei costitroppi esosi che gli organizzatori si troverebberoa sostenere per tutti e sette gliappuntamenti. Ad impreziosire l’eventoper questa edizione, la mostra ceramicadel maestro Franco Giorgi, proprio nellacappella del Forte Sangallo, aperta dal 20luglio al 1° agosto, in concomitanza conl’anno della ceramica proclamato per tuttoil 2011 dal comune civitonico.La prima serata ha visto protagonista ilcantautore italiano Gino Paoli, accompagnatoda Flavio Boltro, Danilo Rea, RosarioBonaccorso e Roberto Gatto, per “Unincontro in jazz”. A seguire, domenica 24luglio, un omaggio al 150° anniversariodell’Unità d’Italia con il “Recital” dell’organista- pianista Massimiliano Muzzi,all’interno della Cattedrale di Santa MariaMaggiore. Lunedì 25 luglio alle 21,30primo appuntamento al Forte Sangallo,con la “Nu5tet”, l’ultimo progetto deltrombettista compositore Giovanni diCosimo, accompagnato dal suoJazz Quintet, formato da ArturoValiante al piano e keyboards,Moreno Viglione alla chitarra, PaoloPecorelli al basso elettrico,Armando Sciommieri alla batteria.Martedì 26 luglio si torna in PiazzaDuomo con “Gran galà lirico- sinfonico”della Iko InternationalOrchestra, diretta da MarcoTitotto, e la partecipazioni dellestraordinarie voci di Paola Cigna eRobert Nagy che si faranno interpretidi un programma che tematizzale “questioni” risorgimentali.Mercoledì 27 luglio ci sisposta nuovamente nelForte Sangallo con il“Majin SaxophoneQuartet”, che presentaun repertorio di compositoriamericani del ‘900.Sabato 30 luglio, sempreal Forte Sangallo il gruppostorico “AnimeSalve – ProgettoFaber” proporrà un tributoa Fabrizio DeAndrè . La chiusuradomenica 1° agosto,affidata all’irriverenza diPaolo Rossi. Alle 21,30in Piazza Duomo la sua“Serata del Disonore,repertorio antologico,patafisico e criminale”proporrà monologhicomici e tragici dell’attoreinsieme alle sue canzoniraccontando i vizidell’Italia degli ultimivent’anni nel modo cheda sempre lo contraddistingue.Tutti gli appuntamentisono ad ingressogratuito. Questo èquanto l’amministrazionecomunale, capeggiatadal sindaco GianlucaAngelelli, e FabioGaladini, coadiuvato dalprof. Cimarra, sonoriusciti a proporre alpubblico civitonico e nonsolo “perché la manifestazionedeve essere unaforte attrattiva per CivitaCastellana”, ha precisato il primo cittadino,in attesa di tempi più floridi!Ermelinda BenedettiGiovanni di CosimoDa sx: Luigi Cimarra, Fabio Galadini, Gianluca Angelelli e Franco Giorgi.Un incontro in Jazz: Gino Paoli, Flavio Boltro, Danilo Rea, RosarioBonaccorso e Roberto Gatto.Paolo Rossi


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONAHAPPY! di Naoki Urasawaedito da Panini Comics – 5 volumi, in corsodiDaniele VessellaEmozionante e coinvolgente! Io che odio il tennis,non credevo che, grazie alle vicende narrate inquest’opera, questo gioco potesse diventarecosì appassionante. Miyuki Umino, ragazza con undebito enorme sulle spalle lasciatole dal fratello, vorrebbepagarlo vincendo tutti i tornei di tennis, sport incui ha un talento straordinario. Ma una falsa amica lemetterà i bastoni fra le ruote, rendendo tutto più difficile.La determinazione di Miyuki nell’affrontare le situazionidifficili è l’aspetto che colpisce maggiormente.Nella trama occupa un grande spazio il genere sentimentale,questo facilità l’identificazione da parte dellettore con i personaggi, che sono tutti caratterizzati in maniera ineccepibile.L’autore dà prova di saper emozionare, ancora una volta, mescolandoingredienti che solo i grandi autorisanno dosare per preparare un’operasublime, dove non ti accorgiche il tempo passa. E quando haifinito un albo, ne vorresti subito unaltro per sapere cosa farà Miyuki, isuoi alleati e i suoi nemici. In altreparole, secondo me, è un fumettoimperdibile che conquisterà tutti.Lascio l’indirizzo del mio blog:http://danielevessella.blogspot.com/Miyuki Umino, perpagare un debito delfratello,combatterà pervincere tutti itornei di tennis.La sua determinazioneè ineguagliabile.Per la tua pubblicità scegli<strong>Campo</strong> de’ fioriIL NUMERO UNO0761.513117 - info@campodefiori.bizMartedì eMercoledì:antipasto, pizzae birra, 11


<strong>Campo</strong> de’ fiori 31La rubrica dei cognomidi Arnaldo Ricciarnaldo_ric@yahoo.itCome apparenella lista, ilcognome piùdiffuso aCarbognano èCristofari.Adesso vediamo ladiffusione e la dislocazionea livellonazionale.Cristofari: (presente in soli 124comuni d’Italia) le presenze sono pochee concentrate maggiormente nel Lazio enel Veneto, vi è qualche presenza anche inPiemonte. Nell’ Italia del sud comprese leisole è quasi totalmente assente. La suaorigine è laziale.Carosi: (presente in soli 250comuni d’Italia) le presenze di questocognome, sono quasi tutte concentrate nelLazio, Umbria e Marche, con particolareevidenza nella provincia di Ascoli Piceno.Nell’Italia settentrionale è poco presente;in quella meridionale è sporadico, conassenza totale in Molise. Le sue originisono laziali.I cinque cognomipiù diffusi aCarbognanoTali cognomi in ordine didiffusione sono i seguenti:1° Cristofari2° Carosi3° Narduzzi4° Nardocci5° ColinelliNarduzzi: (presente in soli 110comuni d’Italia) anche questo è uncognome poco diffuso e le poche presenzesono quasi tutte concentrate in provinciadi Roma, Lazio del Nord e Friuli VeneziaGiulia. Esclusa la Campania dove è presentesporadicamente, esso è praticamenteinesistente nel resto dell’Italia meridionalecomprese la isole. Si presume conbuona sicurezza abbia le sue origini inprovincia di Viterbo.Nardocci: (presente in soli 29comuni italiani) le poche presenze diquesto cognome sono quasi tutte concentratenel Lazio; vi sono sporadici casi dipresenza anche in Lombardia, Veneto,Emilia, Toscana, Liguria e Umbria; in tuttele altre rimanenti regioni, esso è totalmenteassente. Anche questo cognome ècon estrema probabilità originario dellaprovincia di Viterbo e forse proprio diCarbognano.Colinelli: (presente in soli 19comuni d’Italia) i cittadini che hannoquesto cognome sono quasi tutti concentratinella provincia di Viterbo ed in particolarea Carbognano. Esistono sporadichepresenze a Roma, Emilia Romagna,Toscana, Lombardia, Campania, Sicilia. Intutto il resto d’Italia esso è totalmenteassente. La provenienza è da attribuire alterritorio della provincia di Viterbo e conestrema probabilità proprio a Carbognano.Seguirà sul prossimo numero lo stessostudio per il comune di Faleria.


32<strong>Campo</strong> de’ fiori“Dio è morto?” Sì. Ma soltantoper chi è “morto a Dio”del Prof. MassimoMarsicolaSentir dire da qualcunoche “Dio èmorto”, di sicuro faun certo effetto. Madopo aver noi valutatola notizia, risultatadel tutto infondata,ci siamo chiesti:“chi sono coloroche parlano dellamorte di Dio? Sonoforse persone vissuteal suo fianco?Gente che lo ha conosciuto? Che ha condivisocon Lui la sua parola e il suo pane?E come mai, in luogo di una ‘buona notizia’danno una notizia ferale? Che tipo diannunciatori sono? A tutte queste domande,dopo attenta disamina, abbiamo potutorispondere così : no, costoro non hannomai conosciuto Dio. Non hanno mangiatoil suo pane e non hanno accolto la suaparola. Parlano, dunque, di ciò che nonconoscono; di ciò di cui non hanno avutoesperienza. Contraddiconola buona novella della vitaportata all’uomo dal Figliodi Dio. E se parlano dellamorte vuol dire che sono ifigli della morte. Si sonorivolti all’uomo comeistrioni, cercando da essosoddisfazione e riconoscimento.Hanno accoltoalcune parole della scienzaper sembrare dotti;hanno esibito un estemporaneo sentimentoper gridare all’originalità , considerandolepiù degne. Hanno innalzato se stessi ela parola umana nelluogo ove inveceChi afferma questoparla di ciò chenon conosceperchè non neha avuto esperienza.A costoro Dionon si rivelerà !dev’essere innalzatoDio. A costoro Dio nonsi rivela. Da costoro sinasconde. Dio è giusto.Non violenta l’umanavolontà o la libertà dell’uomo.Se qualcunonon vuole ascoltare lasua parola, Egli non loobbliga. Se qualcunoCaravaggio - L’incredulità di San Tommasonon accetta di sedersi alla sua mensa, nonlo forza. E allora, si! Potranno dire: “Dio èmorto”; Dio si nasconde”; “Dio è indifferente”…E’ il grido di chi non lo conosce, dichi con Lui non dialoga; di chi è rimastosenza la sua consolazione.Ma in realtà , mentre costoro facevanoesperienza dell’assenza conturbante diDio, il Signore ha continuato a manifestarsia quelli che lo hanno cercato e accolto.Ha continuato a nutrirli con la sua parola econ il suo stesso corpo, il pane eucaristico.Questi sanno che Dio, il vivente, ha dato,dà e darà loro la vita in abbondanza adesso,e la vita eterna nel secolo futuro.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 33Il Prof. Domenico Del Prioree il concorso nazionale di cantodi FrancescaPelingaDomenico DelPriore nacque aCivita Castellanail 27 Luglio 1893da Antonio Del Prioree Chiara Crestoni.Studiò musica aRoma con la famosamusicista De CupisCleofe, figlia dellostorico Cesare DeCupis, e si diplomòin violino. Insegnòpoi alla “Schola Cantorum” di San Salvatorein Lauro, fondata nel 1868 dal Papa Pio IX eda cui uscirono nomi celebri come il M.°Enrico Morlacchi, Bonaventura Somma, i fratelliFusco e Goffredo Petrassi, Nicolai,Zammerini, Carlo Romano, Raffaello Tega,Luciano Pelosi. Negli anni Venti con lo stessoBonaventura Somma, autore dell’AveMaria, Domenico formò un quartetto d’archiinsieme anche al cugino Domenico Mancini eal maestro Armando Antonelli, altro famosomusicista. Il quartetto teneva concerti alQuirinale, all’Excelsior, a Casa Savoia.Suonarono anche al matrimonio di UmbertoII, e la principessa Mafalda apprezzò moltola loro musica tanto che baciò il violino diDel Priore. Nella stagione estiva si trasferivanoin Svizzera e tenevano concerti inalberghi e nei parchi a Sant Moritz. Il prof.Del Priore fu direttore della banda di Civitadopo la morte del maestro Achille Feliciani eprima del maestro Celestino Ceccarelli. Nel1937 ritornò nella sua amata Civita dove fuun valido presidente dell’ospedale Andosillae amministratore dell’orfanatrofio Stefani-Lepori. Continuò la sua passione per lamusica dando lezioni di violino. Dedicò gratuitamentela sua opera alla scuola elementare(l’edificio), dove era direttore il sacerdotedon Valenza. Lì creò un piccolo corodi 25 alunni, con i musicisti Crestoni edAmmannato, a cui affidò oltre il canto unostrumento ad archi. Nel 1950 preparò con ibambini l’operetta “Cenerentola“, che debuttòal teatro Florida con Ferruccio Annesinella parte del principe e Maria Fantera inquella di Cenerentola. Nel 1951 misero inscena “La piccola olandese”, i cui costumifurono fatti venire da Milano e fu un grandesuccesso. Con il ricavato fu comperato l’impiantodi altoparlanti da mettere nelle classi.In quel periodo Silvio Gigli conduceva la trasmissioneradiofonica “Radio per le scuole”,e con questo programma, ogni giorno eranoproposti ai bambini indovinelli, quiz, problemida risolvere in cambio di premi. Venneindetto anche nel 1952 un concorso nazionaledi canto corale. Venivano fatte delleaudizioni di selezione nelle località degliiscritti, inviate poi a Roma, dove un appositacommissione avrebbe provveduto allascelta di quelle idonee alla trasmissione eavrebbe fatto una graduatoria. I premi erano10 di L.100.00-50.000.25.000 a favore dellecasse scolastiche delle scuole premiate,unapparecchio radio a cinque valvole per gliinsegnanti del coro e un distintivo ricordoriproducente un piccolo microfono d’argento.Il prof. Del Priore iscrisse la scuola elementareinsieme ad altre 73 provincie.Avevano cinque mesi di tempo per prepararedue brani: uno classico e uno folcloristico.Preparò e scrisse le parole “Piu non sia chem’innamori” sulla musica di DomenicoMazzocchi e la “Ninna Nanna di Brahms”. Il2 maggio la commissione giudicatrice resenoti i complessi vocali che avevano vinto:Civita si classificò quinta. Ad agosto unaradio squadra venne a Civita per un giro dipropaganda ed alle 21.00 a piazza Matteotti,il complesso corale delle scuole elementaridiretto dal prof. Del Priore, con la collaborazionedel complesso Aurora e del pianistaMario D’Antoni, eseguirono un motivo trattoda Valdes “Il girotondo dei bambini”, adattatodai maestri Del Priore e Crestoni, oltre aduna canzonetta del Seicento del musicistacivitonico Domenico Mazzocchi. In quell’occasionela bambina Maria Soldini cantò conmolta grazia la canzone “Letterina al soldato”;il quartetto jazz del maestro elementareMadonnia eseguì tre brani ritmici ed iquattro ragazzi del gruppo furono applauiditia lungo per la loro bravura. Luigi Denticoe Benedetto Tentella cantarono rispettivamentele canzoni “ ‘A voce ‘e mamma” e“Chitarra romana”. Mario Corteselli e DavideBarbieri imitarono i versi degli animali. I piùacclamati furono naturalmente i bambini delcomplesso corale della scuola.Altri tempi altra scuola.


34<strong>Campo</strong> de’ fioriIL MURO DI VIA DEL FORTENonostante l’esplicita condanna del Tribunale nei confronti delSeminario, esso rimase in piedi ancora a lungo.del Prof. Architetto Enea Cisbani...continua dal numero 82(Tra incontri, proposte alternative e varievicissitudini si arriva al 6 Febbraio 1857,quando in Viterbo si celebra…) ……pressoil tribunale ecclesiastico, il dibattimentofinale della controversia giudiziaria chevede contrapposti la Sacra Congregazionedel Seminario con Mons. Giulio De Carolis,Amministratore Apostolico e la Comunitàrappresentata dal gonfaloniere GiacomoFranci, per la ben nota e annosa questionedel muro di via del Forte e di via delGoverno.Esaminiamo la sentenza finale emessa dalgiudice alla conclusione della lunga giornataprocessuale:”……Ecc.mo TribunaleCivile Collegiale di Viterbo, ad istanzadell’Ill.ma Comunità di Civita Castellana eper essa dell’Ill.mo Giacomo FranciGonfaloniere ivi rappresentato dal D.noCarlo Borgussi procuratore……Si invita ilvenerabile Seminario di Civita Castellananelle persone deiReverendissimi SignoriD. Giulio De Carolis,A m m i n i s t r a t o r eApostolico, Domenicoarciprete Caprinozzi, D.Giovanni Paolo canonicoLepori, D. Giuseppecanonico Pasquetti e D.Ascenzo canonicoBaroni deputati dell’amministrazioneecomponenti la congregazioneeconomica deldetto pio luogo tuttidomiciliati nella città ,essendosi da parte delSeminario arbitrariamentecostruito unmuro che dall’angolodell’antico palazzoAndosilla, ora di proprietàdel venerabileOspedale della cittàmedesima e possedutoin enfiteusi da essoSeminario, s’estendelungo la strada checonduce al Forte dellastessa città , fino apoca distanza d’un granarospettante al suddettoospedale e sitonel lato opposto, restacon ciò impedito illimite della stradamedesima e racchiudenella massima parte l’adiacente piazza diMassa……essendosi che il fatto enunciatoreca gravissimo pregiudizio al diritto che ilPubblico esercita in quella località coll’interdirela libertà del transito e l’uso dellastrada e della piazza, oltreché deterioratae deformata l’antica conformazione dell’unae dell’altra, e induce ragionevolesospetto che voglia procedersi ad unaassoluta occupazione dell’antica piazza eciò ha inferto gravissimo pregiudizio aldiritto di transito che la popolazione esercitain quella località ,………..Formula,pertanto, di Demolire e Rimuovere ilMuro sopra costruito e restituire l’anticastrada e piazza alla primitivaforma. Viterbo lì 6 febbraio 1857”.Nonostante la sentenza del tribunaleil muro non viene assolutamenterimosso e tra varie proposte di conciliazione,manifesti e pubblici dibattimentisulle possibili soluzioni da adottare, si arrivaal gennaio del 1860 quando nuove nubisi addensarono all’orizzonte.Da un capo all’altra della penisola l’Italiaera in fermento per la tanto agognataUnità del paese, in quanto l’esercitoPiemontese vittorioso contro l’Austria, sistava affacciando ai confini dello StatoPontificio e i soldati del Pontefice Pio IX,per impedire una ulteriore avanzata, sierano portati a Civita Castellana, consideratal’ultima linea di difesa a nord di Romaper chi voleva raggiungere la città eternadalla via Flaminia.I soldati della fanteria Pontificia preseroallora possesso del palazzoAndosilla e il Seminario dovette alloratrasferirsi nel palazzo Vescovile. Inpresenza dei militari, la disputa sispense e venne parzialmente accantonatain virtù dei supremi interessipolitici e militari dello stato.In contemporanea con la spedizione deiMille di Giuseppe Garibaldi, il 24 ottobre1860, la colonna dei Cacciatori del Teveredel colonnello Luigi MASI, eroe delRisorgimento, dopo aver conquistatomolte città dell’Umbria e dell’Alto Lazio eal termine di un’aspra battaglia, espugnala roccaforte di Civita Castellana edentra con le sue truppe nella città accoltofestosamente della popolazione, anticipandocosì di dieci anni la effettivaliberazione di Civita Castellana avvenutail 12 settembre 1870.Le truppe di liberazione occupano allora ilpalazzo Andosilla, e chi sperava che i liberatoriavrebbero risolto l’annosa questione,rimase ancora una volta deluso: ilmuro non venne demolito, anzi lapiazza così chiusa e delimitata ben siprestava agli usi in fatto di esercitazionie prove militari.La presa di Civita Castellana ebbe vastaeco e risonanza, tanto che il CardinaleEnea Antonelli, Segretario di StatoVaticano, protestò animosamente conCasa Savoia e dopo alcuni mesi la nostracittà venne nuovamente restituita alloStato Pontificio.Le autorità Pontificie inviarono, allora,nella città le truppe scelte Francesi degliZuavi, che scelsero per la sua posizione ela sua invidiabile piazza d’armi il palazzoAndosilla.Dal dicembre 1860 al 12 settembre1870, il palazzo Andosilla è dunqueuna caserma militare Francese e ilmuro rimane sempre lì al suo posto,fin quando………continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 35L’angolo del Bon TonL’ingresso e l’ uscita dalla Chiesa. La torta nuzialeCon questo nuovoincontro, concludiamoil nostro “viaggio” nelbon ton del matrimonio.Già dal titolo di questoarticolo vi sarete resiconto che, anche sesembra scontato odi Letizia Chilelli paradossale, ci sonodelle regole anche sulcomportamento da tenere durante “i cortei”che accompagnano gli sposi nel giornodelle nozze e addirittura sul taglio dellatorta!Ebbene sì !Vediamoli insieme.L’ingresso in chiesaLa disposizione degli invitati, per i qualinon sono ammessi ritardi, sarà gestita daun parente degli sposi.Lo sposo entrerà in chiesa accompagnatodalla mamma, alla quale porgerà il bracciodestro.Una raccomandazione: spesso, mi è capitatodi vedere che lo sposo entra in chiesamentre tutti sono ancora sul sagrato adaspettare l’arrivo della sposa, nulla di piùtriste!Lo sposo entrerà nel momento in cui tuttigli invitati hanno preso posto.I testimoni prenderanno posto vicino aglisposi, a sinistra quelli di lei e a destra quellidi lui e saranno seduti su poltroncine obanchi preparati da chi addobba la chiesa.Nella prima fila, ovviamente, prenderannoposto, nella parte destra i parenti dellosposo e nella parte sinistra quelli dellasposa, stesso ordine per parenti e amicidella coppia.La sposa arriverà con dieci (e solo dieci!!)minuti di ritardo, al suo arrivo la attenderannosul sagrato gli eventuali paggetti ele damigelle, gli invitati e i parenti sarannotutti dentro la chiesa.Il papà aiuterà la sposa a scendere dall’autoe la omaggerà del primo baciamano(gesto che le spetterà di diritto doposposata).Dietro la sposa, al momento dell’entratasi formerà un piccolo corteocomposto dai paggetti, dal padre cheporgerà alla sposa il braccio sinistro,e dalle damigelle.All’altare, il padre “affiderà ” la figliaal futuro marito stringendogli lamano e poi andrà a sedersi al suo posto.L’uscita dalla chiesaI parenti e gli amici potranno, almomento in cui la coppia e i testimoni firmanosul registro, uscire, possibilmente inmaniera educata e silenziosa, si posizionerannosul sagrato e aspetteranno ilmomento del tradizionale lancio del riso(se consentito).Dopo la firma, lo sposo porge il bracciodestro alla sposa e tutti e due si avvierannoverso l’uscita.Dietro di loro ci saranno la madre dellosposo al braccio destro del padre dellasposa, e la madre della sposa al bracciodel padre dello sposo.Chiuderanno il corteo i testimoni dellacoppia.Il taglio della tortae i salutiAlla fine del pranzo, (anche se sempre piùspesso, per motivi di tempo e di disponibilitàdel fotografo, ci si imbatte nel tagliodella torta prima di pranzo! Scelta questadecisamente bocciata, visto che, in questomodo, non si potrà effettuare il brindisi,da riservare decisamente alla fine dellaIl legame di ognirapporto, sia nel matrimonio,sia nell’amicizia, sta nellaconversazioneOscar Wildefesta e con unospumante dolce, possibilmente) latorta verrà portata intera davanti aglisposi.Per il dolce è sempre meglio optare per ilclassico “dolce degli sposi”, quello a piùpiani con glassa bianca, pan di spagna ecrema, ma nessuno vieta di scegliere unatorta diversa che si accosta magari, di piùai gusti della coppia, l’importante che ildolce sia scenografico e di ottima qualità .Lo sposo terrà in mano il coltello e lo posizioneràsulla torta, la sposa appoggerà lasua mano su quella del marito, procedendocosì insieme al taglio del dolce; questausanza simboleggia il futuro insieme dellacoppia.La sposa offrirà la prima fetta al marito,poi alla suocera, alla sua mamma, al suoceroe al suo papà , per concludere con itestimoni. A questo punto i camerieripotranno procedere nel portare in cucinala torta e fare le porzioni che verranno distribuite.Quando tutti gli invitati avranno la lorofetta di torta, si procederà al brindisiaugurale e qui il neo-marito potrà fare undiscorso.Finito il pranzo, gli sposi si posizionerannoall’uscita del luogo dove è avvenuto il banchettoin modo tale da poter ringraziare esalutare gli ospiti.Come sempre piccola nota di colore: latorta nuziale arriva in Italia intorno agliAnni Venti, abbiamo importato questausanza dai Paesi Anglosassoni dove eragià presente fin dal 1800.Come dicevamo all’inizio dell’articolo,siamo ormai giunti alla fine di questo percorsosull’organizzazione del matrimonio,non mi resta quindi che lasciarvi con unaforisma del mio autore preferito, OscarWilde, che diceva: ” Il legame di ogni rapporto,sia nel matrimonio, sia nell’amicizia,sta nella conversazione”.Augurissimi a tutti i passati,i presenti e i futuri sposi!!!!!Fonte: iodonna.it, siti specializzati in preparativimatrimonio.


36 <strong>Campo</strong> de’ fioriRitornato alla casa del Padre il 21 maggio 2011 alle ore 19.30Per ricordare Mons. Mario MastrocolaParroco di Fabrica di Roma per 41 anni (dal 1961 al 2002)Seconda parteUna foto della Biblioteca del Seraphicum di Roma Eur,durante una visita di S.S. Giovanni Paolo II°Don Mario rimase a Calcata in qualità diParroco Arciprete fino al 1961. Durante isette anni trascorsi come Parroco egliacquistò una “Lambretta”, vedere NotaN°1 . Con la sua affidabile e rumorosaLambretta poteva raggiungere qualsiasilocalità della parrocchia a lui assegnata.Nel 1961 fu trasferito a Fabrica di Romaper sostituire Don Silvano Francola(Parroco di Fabrica di Roma dal 1957 al1961).Se ricordo bene, quando egli arrivò aFabrica, aveva ancora la Lambretta; dopoqualche tempo acquistò una Fiat 500azzurra usata, nonchè un po’ smarmittata.Tutti quelli che hanno conosciuto DonMario sanno bene che le automobili posseduteda questo personaggio erano considerateda lui solo semplici mezzi, omeglio, lamiere di locomozione; le sueauto, Fiat 500, poi 126 poi Panda 30 e750, erano sempre abbozzate e malandateesteticamente; Don Mario non curaval’estetica delle auto e nemmeno delle altresue cose, compreso il suo abbigliamento.Nei suoi 41 anni di permanenza nellanostra Parrocchia, egli applicò alla letteraquello che è scritto sul Vangelo:“….. E’ più facile che un cammello entri inuna cruna d’ago piuttosto che un riccoentri nel regno dei cieli……” chi lo haconosciuto sa bene che visse una vita solocon l’essenziale, molto lontano dallecomodità attuali e molto vicino alla povertà. Lui amava avere una sola cosa ina b b o n -danza: ilibri di storiae diTeologia;bastava entrare nella sua abitazione pervederli sparsi in ogni angolo, anche sulpavimento; i suoi numerosi libri, nascondevanoalla vista le poche e povere coseche possedeva.Con la sua vecchia Olivetti, scriveva fogliabbondanti di correzioni nonché di caratteridi punteggiatura, in distribuzione ognidomenica ai suoi fedeli, durante le messe;egli molto spesso, posizionava la macchinaper scrivere sulla prima pila di libri che glicapitava sotto mano!Sono convinto di poter affermare, senzatema di essere smentito, che Don Mariovisse sì nello stile di povertà delle cose,ma anche in quello della ricchezza dellasua cultura, implementata e aumentatagiornalmente tramite libri, riviste, giornalie quant’altro. Mi domando: se ai tempi diDon Mario fosse stata disponibile internetcome ora, cosa avrebbe potuto realizzarequesto Sacerdote?La popolazione di Fabrica di Roma cheattualmente ha un’età compresa tra i 20In questa foto don Mario nel 1962 durante la cerimonia della prima comunionedi alcune bambine di Fabrica nate nel 1952 e ‘53ed i 70 anni, ha sicuramente ricevutoalmeno un sacramento tramite lui; tuttisanno che egli era un uomo di una sinceritàe schiettezza imbarazzanti, sia nell’elogiareo redarguire o esprimere un pensieroverso i suoi parrocchiani che a suogiudizio non si comportavano bene.Questo, lo faceva direttamente in modoface to face, tanto per utilizzare unaespressione in lingua inglese che va moltodi moda oggi! Mai criticava qualcuno sequel qualcuno non era presente!Il Vescovo Emerito della nostra Diocesi S.E. Mons. Divo Zadi, in un discorso pronunciatoin occasione del 50° anniversario disacerdozio di Don Mario, lo definì conqueste parole “…una voce autorevole, unuomo saggio, pieno di dottrina, noto per laschiettezza del suo dire……..”Fortunatamente la sua biblioteca, nonchéarchivio storico di varia documentazione,non è andata perduta con la sua scomparsa;tutti i quarantamila volumi, riviste,monografie e quant’altro, sono stati da luidonati alla biblioteca del Seraphicum diRoma che gli ha conferito il riconoscimentodi “ Benefattore del Seraphicum.”Il Seraphicum è il nome della PontificiaFacoltà Teologica dei Frati MinoriConventuali, ubicata a Roma EUR in viadel Serafico N° 1.Per riconoscenza a Don Mario, la facoltàsovra citata gli ha concesso la LaureaHonoris Causa in TeologiaDogmatica. Egli accettò la laurea mavolle comunque presentare la sua tesisulla storia dei Fraticelli, scritta semplicementea memoria o, volendo utilizzare unasua tipica espressione colorita “tutta d’unfiato”, senza effettuare ricerche di sorta.Le ultime immagini di Don Mario che siricordano a Fabrica sono quelle relativealla Messa domenicale delle 11.15 che ,nonostante fosse malfermo, officiavaspesso, anche se non era più lui il titolaredella parrocchia ma l’attuale Parroco DonChicco.Quando leggeva, si capiva benissimo che


<strong>Campo</strong> de’ fiori 37Don Mario durante una prima comunione del 1988 a Fabrica di Romala sua vista lo tradiva, facendogli saltareanche righe intere, quando poi predicava abraccio, nonostante l’età e gli acciacchi,tornava ad essere il Don Mario di sempre;con la sua possente voce e le simpaticheespressioni dialettali marchigiane e non,intercalate magistralmente nel suo dire,per rendere maggiormente incisivo ilsenso dei suoi discorsi.I genitori di Don Mario vissero per anniinsieme a lui, alla loro morte furono sepoltia Fabrica ma, quando per vari motivi(principalmente quello della salute) egli sitrasferì ad Allumiere, un paesino nei pressidi Civitavecchia, volle portare con séanche le loro spoglie.Molti fabrichesi si domandarono, ma perchéDon Mario è andato ad abitare adAllumiere? Si seppe poi che decise di trasferirsiin quel paesino, perché lì , fu amorevolmenteospitato presso la casa dellafamiglia Rinzivillo, accudito dalla signoraMaria De Mari che egli conosceva fin dabambino; anche la signora Maria avevatrascorso la sua infanzia giocando nei cortilimaceratesi nonché a casa di DonMario. Tra le due famiglie esisteva un’amiciziasecolare.I funerali di Don Mario sono stati presiedutida S. E. Mons. Romano Rossi attualeVescovo di Civita Castellana; la sua volontàera quella di essere sepolto nellatomba della parrocchia dedicata ai suoisacerdoti; così è stato fatto; lo stessoVescovo ha poi celebrato la messa nel trigesimodella morte il giorno 21 giugno2011 alle ore 21.00 presso il Duomo diFabrica di Roma, gremito di parrocchianicome lo è a Pasqua, Natale o San Matteo.Nella sua chiara ed inequivocabile omelia,il nostro Vescovo ha affermato che la portaper entrare in Paradisoè stretta e scomodama Don Mario haimpostato tutta la Suavita nella ricerca assiduadella Verità , perriuscire poi, alla fine,ad entrare per quellaporta……”Se volessimo usare unespressione dialettale,tipica di Don Mario, neldefinire quella porta,credo che egli avrebbecommentato così :”……pè quella porta,non è tanto facile chece se cape……”Caro Don Mario, adessoche hai raggiunto laCasa del Padre, nonUna recentissima nonché molto espressivafoto di Don Marioci rimane altro che chiederti di pregareancora una volta per noi , affinché ci siaconcesso di poter entrare per quella “portastretta” e di venire a godere nel futuro,della vista che tu attualmente godi egodrai per sempre.Nota N° 1 come tutti quelli di una certaetà sanno, insieme alla Vespa, furono ledue ruote a motore più utilizzate del dopoguerra;questo scooter derivò il nome dalquartiere Lambrate di Milano, dove eranoubicati gli stabilimenti di produzione, quartiereche a sua volta prendeva il nome daltorrente Lambro che lo attraversa.Foto della Messa celebrata a Fabrica di Roma, il giorno 21 giugno2011 alle ore 21.00 dal Vescovo S.E. Mons. Romano Rossi, inoccasione del Trigesimo della morte di Don MarioNel cuoreIn ricordo dell’aviere Pietro Fasoli, natoil 20 dicembre 1949 e deceduto il 3 agosto1971, a quarant’anni dalla scomparsa,i famigliari faranno celebrare unamessa in suffragio il giorno 2 agostoalle ore 18.00 presso la parrocchia diSan Giuseppe Operaio, CivitaCastellana.23 Luglio 1948Per Angelo Mecaroni dallanipote Miaria Cristina.Se nel cielo vedo brillare unastella, nonno sei tu, che miguardi e mi proteggi di lassù


38<strong>Campo</strong> de’ fioriUna “Fabrica” di ricordiPersonaggi, storie ed immagini di Fabrica di RomaLE CICALE DI SAN ROCCOSan Rocco è stata permolti decenni del secoloscorso la via della passeggiata,e dagli anni ’30,quando lì nascevano lamaggior parte delle caseesistenti, fino agli anni’70, d’estate, persone didi Sandro Anselmi ogni età salivano su dalpaese per godere del frescodella sera e per bere l’acqua ghiacciatadel fontanile. Questo era il rito col quale sichiudevano le giornate calde ed afose, spese,spesso, nel duro lavoro dei campi.Tutta la strada che divideva in due l’abitatoera occupata da crocchi di persone anziane,che, in cerchio, sedute sulle seggioline dipaglia portate da casa, si attardavano, dopocena, per raccontarsi le storie di famiglia, maanche di streghe e di lupi mannari. Al centrodella strada passeggiavano i più giovani che,spesso, affascinati dai racconti dei vecchi, sifermavano ad ascoltare seduti a terra. Nonpassava mai un’automobile la sera.Il tratto più frequentato e che veniva ripetutopiù volte, era quello che andava dal fontanileal villino del farmacista vecchio e solo i giovani,se riuscivano a convincere le ragazze adandare a cercar le lucciole, oltrepassavano illimite per avventurarsi su verso i castagnetinella speranza di poter stringere almeno lamano a chi durante il giorno avevano potutoa melapena salutare.C’era un piccolo prato, però , tra la villa delfarmacista nuovo e quella del farmacista vecchio,che proprio perché in mezzo all’abitato,poteva essere frequentato senza destaregrandi sospetti, e complice il manto di stelle ela romantica luna, custodiva i primi segretid’amore.Le cicale accompagnavano i sussurri ed isospiri leggeri ed erano la colonna sonora deitrepidi, teneri momenti d’amore…Fabrica di Roma - Primi del ‘900. L chiesa di San Rocco, che oggi non esiste più.Fabrica di Roma - Anni ‘40. Da sx: Vera Iannoni e Anna Alessi a passeggio per la via.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39Cos’è l’osteopatia?Ecco come curare le varie patologie senza l’utilizzo di medicinaledel Dottor PatrizioLazzarinifisioterapistaL’OSTEOPATIA èuna terapiamanuale, complementareallamedicina classica.Tale metodica naturalee dolce tratta levarie patologiesenza utilizzare farmaci,avvalendosi diun approccio causalee non sintomatico;studia l’individuo nelsuo complesso e non si accontenta di risolvereil sintomo, ma va alla ricerca dellacausa di ogni sofferenza che può trovarela sua localizzazione anche in un’altrazona del dolore. Il termine “osteopatia” èstato coniato dal suo fondatore, il chirurgoamericano Dr Andrew Taylor Still, che allafine del XIX secolo scoprì le relazioni esistentitra l’equilibrio funzionale dell’insiemedelle strutture del corpo e la salute. IlDr Still elaborò una nuova concezione delcorpo umano e un altro modo per curarlo.L’innovazione consiste in alcuni principicardine di cui ancora l’osteopatia si avvale:Unità del corpo Relazione tra strutturae funzione Autoguarigione— Unità del corpo: l’individuo è vistonella sua globalità come un sistema compostoda muscoli, strutture scheletriche,organi interni che trovano il loro collegamentonei centri nervosi della colonna vertebrale.Ogni parte costituente la persona(psiche inclusa) è dipendente dalle altre eil corretto funzionamento di ognuna assicuraquello dell’intera struttura: dunque, ilbenessere.— Relazione tra struttura e funzione:il Dr. Still concluse che l’osteopatia potevariassumersi in un’unica frase “la strutturagoverna la funzione”. La perfezione diogni funzione è legata alla perfezionedella struttura portante, se tale equilibrioè alterato ci si trova di fronte a una disfunzioneosteopatica, caratterizzata dauna zona corporea in cui è andata persa lacorretta mobilità . L’organismo reagirà atale disequilibrio creando delle zone dicompenso e di adattamenti corporei nonfavorevoli al benessere generale dell’ organismo.— Autoguarigione: in osteopatia non èil terapeuta che guarisce, ma il suo ruoloè quello di eliminare gli “ostacoli” alle viedi comunicazione del corpo al fine di permettereall’organismo, sfruttando i proprifenomeni di autoregolazione, di raggiungerela guarigione. L’osteopatia mira aristabilire l’armonia della struttura scheletricadi sostegno al fine di permettere all’organismo di poter trovare un proprioequilibrio ed un proprio benessere.L’osteopatia si occupa principalmente deiproblemi strutturali e meccanici di tipomuscolo-scheletrico a cui possono peròassociarsi delle alterazioni funzionali degliorgani e visceri e del sistema craniosacrale.Una postura scorretta può provocarecontinui problemi quali pirosi (bruciori distomaco), stipsi (stitichezza), dismenorrea(dolore mestruale), cefalea (mal ditesta). Poiché in osteopatia si ha unavisione olistica del corpo umano, è validaanche l’idea contraria: un problema funzionaleorganico-viscerale (dell’intestino,dell’apparato ginecologico ecc.) può provocaredei dolori di tipo muscolo- scheletrico.L’osteopatia, grazie proprio ai principisu cui si basa, interviene su personedi tutte le età , dal neonato all’anziano, alladonna in gravidanza. Si rivela efficace indiversi disturbi che spesso affliggono l’individuoimpedendogli di poter condurreuna vita serena, disturbi come: cervicalgie,lombalgie, sciatalgie, artrosi, discopatie,cefalee, dolori articolari e muscolari datraumi, alterazioni dell’equilibrio, nevralgie,stanchezza cronica, affezioni congestiziecome otiti, sinusiti, disturbi ginecologicie digestivi...Esistono diverse tipologie di tecniche chel’osteopata ha a propria disposizione percurare le disfunzioni del corpo umano:— Trattamento osteopatico generale:applicazioni di particolari manovre di rilasciamentodelle articolazioni e dei muscoli.Ha effetti non solo meccanici, masoprattutto biochimici, in quanto stimola ilcorrettoscambio di fluidi all’ interno dellestrutture trattate.— Manipolazioni articolari: tecnichedirette che correggono le posizioni spazialidelle articolazioni secondo i loro assidi movimento. Hanno una forte influenzaneurologica, oltre che puramente meccanica,in quanto favoriscono l’ emissione dicorretti impulsi dalle e alle terminazionidella parte trattata.— Manipolazioni viscerali: ristabilisconola mobilità e la motilità (espressionedella vitalità cellulare) di un organo.Queste tecniche consento di stimolarel’organo verso una corretta funzione, digestiva,di assorbimento o di espulsione, siain un ambito più meccanico sia in ambitobiochimico.— Tecniche craniali: agiscono sul movimentodi congruenza fra le ossa del cranio,andando ad agire a livello osseo, nervoso,meningeo e del liquor cefalorachidiano.Con queste tecniche si agisce inparticolare sulla vitalità dell’organismo,qualità fondamentale che permette agliesseri viventi di reagire con efficacia aglieventi di disturbo provenienti dall’ambienteesterno e da quello interno.


40 <strong>Campo</strong> de’ fioriARIA DI CHIUSURA PER L’AMBULATORIODI FISIOTERAPIA DEL CENTRO SALUTE ORTE.Solo per il periodo estivo, si sarebbe ufficialmente detto. Ma sarà vero?Dopo la chiusura di alcuni reparti, bennoti, dell’Ospedale Andosilla di CivitaCastellana, ma anche di quello diAcquapendente, Montefiascone e nonsolo, anche l’ambulatorio di fiosioterapiadell’ex ospedale di Orte, trasformato ormaida tempo in centro salute, rischia di chiudere!E’ stata comunicata la sospensione delServizio di Fisioterapia all’interno delCentro Salute di Orte (AUSL VT3), decisa(ci è stato detto) dalla DirezioneStrategica della AUSL dal 01 agosto 2011,fino a data da destinarsi (forse anche definitivamente),con la motivazione di carenzanell’organico di tutta la fisioterapiadella AUSL VT, per pensionamenti, maternitàe ferie (soprattutto nel periodo che vadal 15-06 al 15-09). Nell’ambulatorio lavoranodue fisioterapiste dal gennaio 2007,che hanno sempre garantito il Servizio.Il bacino di utenza dell’AmbulatorioFisioterapico di Orte (abitanti 9069) èmolto vasto: vi sono compresi i Comuni diSoriano (ab.8680), Bassano in Teverina(ab.1350) Vitorchiano (ab.4884) Bomarzo(ab.1862), tutti facenti capo alla AUSLVT3.Inoltre al servizio accedono, vista la vicinanzae tempi di attesa ridotti, utenti provenientida Vasanello (ab. 4300),Vignanello (ab. 1400), Vallerano (ab.4823) ed anche Gallese, Corchiano, CivitaCastellana (appartenenti alla AUSL VT5),dalla stessa Viterbo e dalla vicina regioneUmbria (Amelia-Narni).Ecco alcune semplici cifre. I pazientitrattati negli ultimi tre anni sono stati:Anno 2008 n. pazienti trattati 382,prestazioni erogate 10320.Anno 2009 n. pazienti trattati 399,prestazioni erogate 10335.Anno 2010 n. pazienti trattati 356,prestazioni erogate 9953.Anno 2011 fino a Giugno n. pazientitrattati 159 prestazioni erogate5164.La chiusurà dell’Ambulatorio causerà ungrosso disservizio alla popolazione perchéi Centri di Riabilitazione non a pagamentoa cui dovranno rivolgersi sono distanti,ciò costringerà molti utenti a non poterusufruire di trattamenti fisioterapici per inotevoli costi delle prestazioni presso centriprivati. A oggi ci sono in lista d’attesapiù di 50 pazienti e altri continuano adarrivare per prenotarsi. Per chiarezza neiloro confronti e verso l’utenza interessataè importante che la AUSL comunichi ladata di ripresa del servizio o quali sono leintenzioni riguardo l’Ambulatorio di fisioterapiadel Centro salute di Orte.Venti i prodotti gastronomici che hannoottenuto il marchio Tuscia ViterbeseTra di essi anche la caratteristica “pizza alla corchianese”Quante volte girando per i paesi dellaTuscia viterbese abbiamo visto questosimbolo! Ebbene esso è il marchio checonferisce originalità ed esclusività a moltiprodotti tipici di questa zona. Il 21 marzol’Associazione Provinciale dei Panificatori ePasticceri, in particolare, ha elaborato ilnuovo disciplinare del settore, approvatodalla Giunta della Camera del Commerciodi Viterbo, che entrerà in vigore a partiredal 1° agosto 2011. Il nuovo regolamento“intende rafforzare il legame tra il prodottofinale ed il territorio di provenienza edaccentuare la componente artigianale”,così si legge nella lettera inviata dalresponsabile dello Sportello TusciaViterbese, dott. Giovanni Iapichino, a tuttigli interessati del settore.Sono diventati venti i prodotti che possonogodere di tale privilegio. Ai dodici registratinel disciplinare precedente (ciambellaall’anice della Tuscia, ciambelline al vino eall’anice, biscotto di sant’Anselmo diBomarzo, pane casareccio sciapo, panenero di Monteromano di semola di granoduro, pane del vescovo, pangiallo dellaTuscia, paste al limone di Monterosi, pizzabianca strascinata, pizza di Pasqua dellaTuscia, torrone al miele alle nocciole, tozzettialle nocciole di Viterbo), se ne sonoaggiunti altri otto: amaretti alle mandorleamare, ciambella dolce civitonica, brutti ebuoni, maritozzo viterbese, mostaccioli,panpepato, pizza corchianese, pizza conpatate e chiodi di garofano.Ebbene sì , anche la semplice ma gustosapizza alla corchianese, ricetta vecchiacome dimostrano gli ingredienti poveriusati dalle massaie di un tempo, che siadattavano a quel poco che l’orto e la dispensapotevano offrire, grazie all’impegnodei panettieri di Corchiano ed in particolarmodo del giovane Emanuele Isanti, èriuscita a fregiarsi di questo riconoscimento.Farina, acqua, sale, lievito di birra, perl’impasto; pomodoro, cipolla, basilico, origano,olio extravergine di oliva ed unaspolverata di formaggio pecorino romano,quanto occorre, invece, per il condimento.Ermelinda Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41Ecologia e AmbienteSi potrebbe utilizzare l’agrovoltaico nellaTuscia, senza togliere nulla all’agricolturadi GiovanniFrancolaAdottare l’agrovoltaiconellaprovincia diViterbo, potrebbesembrare una sfidafuturistica, ma dicerto è già realtàaltrove. Eesattamentea pochi chilometrida Mantova,dove per la primavolta al mondo si èdimostrato che si può conciliare agricolturae fotovoltaico. Un esempio altamenteinnovativo, sono stati destinati 13 ettari diterreno per una produzione di impiantopari a 2,2 MW alla produzione di energiarinnovabile, senza sottrarli alle coltivazioni.Detto così sembraaver scoperto l’uovodi colombo, in realtà, quello che si èottenuto è prova diuna buona convivenzatra tecnologiae agricoltura.Si tratta infatti diimpianti che permettonoper mezzodi strutture elevateda terra circa 4/5metri, di far operaretutte le macchineagricole e avere l’insolazionealle cultureda coltivare. Infattiuna serie di pali piazzatia diversa distanzafanno da intelaiatura,una vera e propriatensostruttura,A Mantova il primoimpianto che conciliaagricoltura efotovoltaico,e permette di faroperare tutte lemacchine agricole conla sola energia solaresorreggendo unamacchina che a suavolta sostiene decinedi pannelli solari ainseguimento solare,che si spostano insiemeal sole. In piùtutte le macchineistallate dialogano traloro con un sistema wiriless.Tutto questo permettedi ottenere unaproduzione di energiaelettrica ricavata da fontirinnovabili, senza appuntosottrarre ettari di terrenodestinati per la produzionedi cibo. In alcunipaesi della Tuscia, cometutti sanno, l’istallazionedi campi fotovoltaici suimmensi terreni, stacreando delle situazioniscomode da condividere e sostenere,essendo oggetto di discussione traambientalisti, cittadini e amministrazionilocali, che si chiedono, fino a che punto siaeticamente corretto produrre energia elettricascippando decine e decine di ettari diterreno fertile e produttivo.Ricorrere a questo tipo di tecnologie ecocompatibili,potrebbe essere per il nostroterritorio, occasione di opportunità lavorativee una buona pratica per lasciare qualcosadi più sostenibile alle future generazioni.Protegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 2501033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369silviamalatesta@libero.it


42<strong>Campo</strong> de’ fioriORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORTSPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPO21° TORNEO PINO SMARGIASSIfoto Mauro TopiniCivita Castellana. In una splendida cornice dipubblico, che non ha deluso le aspettativedella vigilia, è calato il sipario sul XXI TorneoInternazionale di Pallavolo “Pino Smargiassi”,riservato alle nazionali pre-juniores. L’ ambitoTrofeo è andato alla squadra nazionale italianache ha battuto l’Argentina per 3 a 1(25/23-25/22-28/30-25/21) al termine di unagara combattuta e altamente spettacolare,riscattando la sconfitta subita l’ anno scorso,mentre al terzo posto si è classificata laTunisia. Il torneo organizzato magistralmente,come ogni anno, dall’ omonima associazione,iniziato il 28 giugno e conclusosi il 2luglio, si è svolto presso la palestra “P.Smargiassi” con il modulo all’ italiana (partitedi andata e ritorno) ed il Trofeo è andato alla squadra meglio classificata, appunto l’ Italia. Alla cerimonia di premiazione erano presenti,oltre ai dirigenti dell’ associazione “P. Smargiassi”, anche il sindaco, Gianluca Angelelli, l’ assessore allo sport, Alessio Alessandrini,la sig.ra Corina Smargiassi, sorella di Pino e madrina della manifestazione. Mario SardiII Memorial “Osvaldo prosperi”<strong>Campo</strong> de’ fiori offre la coppa dei secondi classificatiIL 26 giugno, dopo circa una mesata, si è concluso il II° Memorial “ OsvaldoProsperi” che si è svolto a Corchiano presso la palestra comunale. I partecipanti sisono affrontati nel segno dell’amicizia ricordando una persona a loro molto carascomparsa prematuramente. Le 14 squadre sono state divise in due girone da 7 edi ogni girone passavano le prime 4 squadre. Per arrivare alla finalissima hannodovuto affrontate quarti e semifinali, lottando e correndo su ogni pallone. Tutti puntavanoad arrivare in finale per onorare il carissimo Osvaldo, ma alla fine a vincereè stata la squadra del Gerry Caffè , che dopo una semifinale vinta ai rigori, si èimposta, trascinata anche da Marco Pieri, per 5-3 in finale battendo i Rimediati. Èstata una finale degna di questo Memorial e in bilico fino all’ultimo. Al fischio finalesono iniziati i festeggiamenti che sono proseguiti per tutta la serata fino almomento delle premiazioni tra canti ed euforia. Durante la premiazione c’è statoun momento molto toccante, quando la squadra degli Svitati, classificatasi 3° hadonato il proprio premio allafamiglia di Osvaldo. Un gestoapprezzato da tutti i partecipantie applaudito per lungo tempo.Un ringraziamento va a tutti ipartecipanti e chi ha contribiutoallo svolgimento di tutto ciò .L’appuntamento sarà per il prossimoanno sempre per ricordareun ragazzo semplice che amavail gioco del calcio, ma soprattuttoamava vivere e che purtroppoora non c’è più.. Ciao Osy…Massimo Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 43RT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORT SPORTSPORT SPORT SPORT SPORT SPORTV Memorial “Ivan Rossi”: vince la squadra BocaJunior e, ancora una volta, la solidarietàCIVITA CASTELLANA- Sabato 2 luglio si è conclusa con successola V edizione del Memorial “Ivan Rossi” che si è tenuta,come tradizione, nel campo di calcetto della Parrocchia di S.Giuseppe Operaio. L’evento, organizzato dall’Associazione“Ivan Rossi” Onlus con il patrocinio del Comune di CivitaCastellana e della Provincia di Viterbo, è ormai un appuntamentoconsolidato con la sana competizione sportiva e la solidarietà.Le dieci squadre partecipanti, divise in due gironi, si sono sfidateper quasi un mese, dall’8 giugno al 2 luglio, per aggiudicarsila vittoria del torneo che, quest’anno, è andata alla BocaJunior che ha ricevuto il premio direttamente dai genitori diIvan, Rita e Vittorio. Il secondo posto è stato assegnato allaSquadra Fortissimi, premiata dal sindaco di Civita Castellana,Gianluca Angelelli. Sull’ultimo gradino del podio sono salite,invece, due squadre classificate a pari merito: Bar Meraglia 2e Polistampa alle quali hanno consegnato la coppa l’Assessoreallo Sport, Alessio Alessandrini e Don Luca Gottardi. Alla cerimoniadi premiazione era presente anche l’ex Presidente dellaProvincia, Alessandro Mazzoli che ha consegnato il PremioDisciplina all’Atletico Falisco. Tutte le autorità presenti hannosottolineato l’importanza di questo evento per il suo profondosignificato.Il torneo di calcetto ha, infatti, l’obiettivo di onorare il ricordodi Ivan Rossi, il giovane di Civita Castellana che l’8 giugno del2007 ha perso la vita nel coraggioso tentativo di salvare alcunepersone che stavano annegando in mare. Inoltre, il ricavatodi questa attività , come delle altre portate avantidall’Associazione nata nel 2007, verrà utilizzato per aiutare lapopolazione africana del Burkina Faso. Un impegno costanteche ha permesso di raggiungere importanti obiettivi, come lacreazione di un pozzo, l’acquisto di un apparecchio per l’ematologiae un’ambulanza. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al sostegno sul campo di Don Pietro Ruzzi, missionario operante pressoil Centro Medico “San Camillo” di Nanoro.L’appuntamento con il Memorial “Ivan Rossi” è per il prossimo anno, certi che il ricordo di Ivan sarà forte e, ancora una volta, forierodi amore.


44 <strong>Campo</strong> de’ fioriAGENDATutti gli appuntamenti più importantiVISITA IL NOSTRO SITOwww.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori 452 Simpatiche canaglie,(senza aver fatto nulla dimale!). Maschi, giovani,trovati cuccioli e cresciutiin pensione pressol’Associazione.Taglia medio/grandecercano una casa, anchecon un giardinetto.Riconoscenti, ringrazianoper l’attenzione!3391123663CERCHIAMOUN NUOVOPADRONEPER QUESTACREATURASTUPENDA!!HA DUEANNI CIRCA,INCIDENTA-TO E RECUPERATO ALCANILE SANITARIO.....Guardami che cosa hofatto di male!!!!! Mi hannocacciato?mi hanno abbandonato?Si affida solo a veriamanti di animali.NO CACCIATORI3408353646Mi chiamoBOND....VagaBONDperchè sono stato trovatovagante per le strade diFabrica... come unvagabondo! Sono un similterrier piccolo piccolo conuna zampina offesa che non mi impedisce difare chilometri e chilometri. Anch’io come tuttii vagabondi cerco una casetta magari con unpezzo di giardino e una femminuccia ( sterilizzata)con la quale giocare... Se vuoi adottare,pensa anche a me???? 3391123663Mi hannoabbandonatalegandomi ad unpalo......ora sono alsicuro, in un box.Sono piccola nonho neanche unanno peserò 8 chili ma 8 chili diamore!!!! Buonissima, vaccinata esverminata provincia di Viterbo (lazio).Chiami per me??????!!!!!3408353646- 3391123663.“Grazie a <strong>Campo</strong> dè Fiori e aisuoi attenti lettori, molti dei caniospitidell’AssociazioneIncrociamolezampe-Onlus - anche adultihannotrovato adozione e una famigliaamorosa. I cuccioli trovano casa quasiistantaneamente ma d’estate è più facileche uno o più cani ci vengano segnalaticome abbandonati magari senza microchipquindi senza apparente padrone. Per quellebestie comincia la detenzione che certoda noi è meno traumatica che in un canile( magari lager!) ma è pur sempre detenzionesenza una casa vera e la presenza diumani al loro fianco. Prima di prendere uncane, pensateci bene e soprattutto NONabbandonatelo: la sofferenza spesso loporta ad una morte orribile...In questapagina vi riproponiamo amici cani cheforse già avete visto su questa rivista: vuoldire che ancora non hanno trovato un adozione.Guardateli bene...”Rita STORRI – Presidente 3391123663 www.incrociamolezampe.orgPer donazioni e contributi: UNICREDIT S.p.ACivitacastellana Buoz. (30426)Iban: IT 43 S 02008 73032 000101140618 intestatoa Incrociamolezampe-Onlus OppurePostepay intestata a Josiane MARCHAND (Vice-Presidente) 4023 6005 9843 2815Il miopadroncinonon c’è più eio sono moltotriste...Non ho piùuna casa e mihanno messoin una bella pensione ma perbella che sia non ho più unafamiglia...Sono giovane e hoancora molto da dare. Io sonoqui, ti aspetto!Fai presto!!!!!330578204 - 3391123663GIOVANE,TAGLIAPICCOLA,GLIHANNOSPARATOSENZAPIETA’ COLPENDOLO INPIENO SUL MUSETTO, CHEAVRA’ MAI FATTO DIMALE??? ORA VIVE NEL BOXDI UNA PENSIONE MA BISO-GNA FARLO USCIRE...E’ COSI’PICCOLO!!! 339 1123663E’ GIOVANE, sterilizzata, tagliamedio/grandeMA HA GIA’ SCOPERTO LA BRU-TALITA’ DELL’UOMO! QUANDOL’ABBIAMO TROVATA AVEVA UNBUCO SUL MUSO: LE AVEVANOSPARATO...!!!!!!! ORA E’GUARITA MA HA BISOGNO DIUNA CASA E DI UN PADRONE CHELE DIA L’AFFETTO “MAI” RICE-VUTO!! 339 1123663


SPECIALE NOT2 Luglio -46<strong>Campo</strong> de’ fiori9 Luglio - Ci16 Luglio


<strong>Campo</strong> de’ fiori 47TI BIANCHERonciglionevita Castellanafoto Marianna Mascioli- Corchiano


48<strong>Campo</strong> de’ fioriOroscopo di AgostobyCosmoAriete 20 marzo - 20aprile Nonostante il periodosia di vacanza, avretesempre qualcosa da fare.Non mancheranno mai leoccasioni da sfruttare dal punto di vistarelazionale e sentimentali: rizzate bene leorecchie. La fiducia in voi stessi certo nonvi mancherà , ma non ostentate troppo lavostra sicurezza.Toro 21 aprile – 20maggio Continuate conun periodo in cui nonpotete sicuramente rimproverarvinulla. Gli impegninon sono certo molti e la vita è davveroattiva grazie alle vostre tante e buoneiniziative, spesso accolte da chi vi staattorno. La vostra famiglia è sempre orgogliosadi voi, datele attenzioneGemelli 21 maggio –21 giugno Desiderateessere al centro dell’attenzione,ma questo potrebbesuscitare l’invidia deglialtri. Avete la mente inaltro luogo rispetto ai problemi lavorativied agli impegni: ora pensate soltanto adivertirvi, attenti a non esagerare. Levostre relazioni sentimentali proseguonocon alti e bassi.Cancro 22 giugno – 22luglio Finita l’incertezzache vi vedevano dubitaresul vostro futuro, è arrivatoil momento di fare ilpunto della situazione per fare delle scelte.Il rapporto con i colleghi potrebbeessere migliore, mentre non potete lamentarvidella vita sentimentale.Leone 23 luglio – 23agosto Questo è senzadubbio il vostro mese: laforma smagliante e lacapacità di relazionarvibrillantemente con gli altri saranno levostre doti migliori. Il lavoro non è lavostra passione in questo periodo, e probabilmenteè il momento di rilassarvi.Vergine 24 agosto –22 settembre E’ arrivatal’ora di fare il punto sullavostra situazione e deciderequello che sarà giustofare nel futuro. Da chiarire qualcosa diinerente la vostra situazione sentimentale.Dateci dentro con la forma fisica, in assenzadi grandi impegni che vi vedano occupatiper tanto tempo durante la giornata.Bilancia 23 settembre– 22 ottobre Non visiete ancora accorti chequesto è un periodo divacanza e sembrateattaccati strenuamente alle vostre abitudinisolite. Cercate di rimanere più in contattocol prossimo e quando potete, ritagliateun po’ di spazio per dialogare con ilvostro partner.Scorpione 23 ottobre– 22 novembre Datanto siete alla ricerca diun periodo da dedicarealla vostra famiglia e alvostro parnter e pareche queste giornate estive siano proprioquello che fa per voi. Concedetevi qualcheora anche per curare il vostro benesserefisico e i vostri tanti e interessanti passatempo.Non eccedete nella “solitudine”.Sagittario 23 novembre– 21 dicembre Saràun periodo senza lode esenza infamia: non moltele attività che vi vedrannocoinvolti, e spesso non troveranno mai ilvostro massimo entusiasmo. Rischiereteseriamente di annoiarvi e di non vivere l’estatecome vorreste. Curate i rapportifamiliari.Capricorno 22 dicembre– 20 gennaioL’esigenza di rilassarvi e dinon impegnarvi in quasinulla farà da padrona inquesto periodo estivo. Potete dunque concentrarvisu quello che amate fare. La stabilitànei rapporti col vostro partner nonfaranno che da amabile cornice a un periododi vacanza. Piccolo acciacco fidsico.Acquario 21 gennaio –19 febbraio I vostri impegnisono forse superioririspetto alla norma. Nontutti saranno lavorativi,ovviamente, ma di cose da fare ce nesaranno davvero molto. Vita sentimentalenon priva di qualche piacevolemovimento. La vostra forma smagliantevi renderà davvero forti.Pesci 20 febbraio – 20marzo Siete molto attivi:amate prendere parte atutte le situazioni chepotrebbero rivelarsi interessanti.Cercate di non essere troppo lontanidalla vostra famiglia. Tranquillità affettivacon il partner e buona salute renderannoilperiodo assolutamente positivo.


Le storie diMax<strong>Campo</strong> de’ fioriGINO PAOLIL’ artista inimitabile ed inossidabile49di Sandro AnselmiUno dei cantautoripiù famosi nel panoramadella musicaitaliana è senz’altroGino Paoli. Nato aMonfalcone diGorizia nel 1934,subito dopo si trasferiscea Pegli,poco distante daGenova. Fin da giovanemostra passione per la pittura e perla musica ed inizia a suonare la batteria,per seguitare poi con la chitarra, il pianofortee la tromba. Al liceo incontra LuigiTenco, grande appassionato di jazz e suonatoredi sassofono. Insieme fondano ilgruppo musicale “I diavoli del rock’n’Roll”.Nella Genova di quegli anni sono molti acondividere la loro passione: Bruno Lauzi,Joe Sentieri, i fratelli Reverberi, GiorgioCalabrese, Umberto Bindi. Paoli divide lavita fra il lavoro, impiegato in una agenziapubblicitaria e manuale al porto, e la musica.Il suo primo quarantacinque giri è “Latua mano”, uscito per la Ricordi nel 1959.Il brano viene registrato insieme al gruppo“I cavalieri”, in cui nel frattempo era entratoa far parte insieme a Lugi Tenco, chesuona il suo inseparabile sax. Ma le venditesaranno nulle come anche per gli altridue brani “Non occupatemi il telefono” e“Per te”. Sempre nel 1959, invece, il brano“Dedicato a te” riscuoterà un tiepido successo.Un primo successo sarà “La gatta”,edito nel 1960, anche se all’inizio venderàsoltanto qualchecentinaia di copie.Trasferitosi a Milanoper cercare unnuovo lavoro, frequentaspesso illocale Santa Tecla,dove si ritrovanomolti artisti in cercadi successo, tra iquali Giorgio Gabere Mogol. Grazie aFranco Crepax,firma il contrattodiscografico con laDischi Ricordi.Arriva a questopunto la grandepopolarità con “Ilcielo in una stanza”,con l’interpretazionedi Mina e diventeràuno degli autori piùricercati dalle caseeditrici e dai colleghi.Grazie ai tantipassaggi televisiviper la promozione di questo nuovo brano,anche “La gatta” verrà riscoperta edapprezzata dal grande pubblico.All’interno della Ricordi conosce ancheOrnella Vanoni che gli chiede di comporreun brano per lei. Nasce, così , “Senzafine”, che farà la fortuna di entrambi. Ilbrano verrà inciso dai migliori interpretiitaliani e varcherà i confini per essere cantatoda artisti quali Dean Martin eDina Shore. La stessa Vanoniinciderà il brano in linguafrancese con il titolo “Sansattendre”. Verrà scelto inoltredal regista Robert Aldrichcome tema d’amore per il suofilm “Il volo della Fenice”.Seguirà “Sassi”, che verràinserito da Luciano Salcecome colonna sonora nel film“La voglia matta”, che rivelaun’emergente CatherineSpaak. Per quest’ultima scriverà“Perdono” e “Tu e io”.Nel 1961 presenta al Festivaldi Sanremo, con Tony Dallara,“Un uomo vivo”, brano finalista,che i giornalisti contrappongonoironicamente allasua mise rigorosamentescura. Paoli resta con laRicordi fino agli inizi del ’63,ma gli ultimi due anni saranno magri disuccessi, malgrado la qualità delle proposte:“Gli innamorati sono sempre soli”, “Undelitto perfetto d’amore”, “Tu prima o poi”,“Le cose dell’amore”, oltre alla trascrizionedi due classici francesi “Non andar via(Neme quitte pas)” di Jacques Brell e “Devisapere (Il fait savoir)” di Charles Aznavour.Il suo brano “Una di quelle” verrà censuratodalla commissione di controllo radiotelevisivo a causa dell’allusione ad unamore mercenario.Ad onor del vero, la famosissima “Il cieloin una stanza” fa riferimento all’incontrodel protagonista con una prostituta all’internodi una casa d’appuntamenti...continua sul prossimo numeroProprio sabato 23 Luglio, la nostra cittadinaha potuto gustare un concerto live diGino Paoli, insieme con Flavio Boltro,Danilo Rea, Rosario Bonaccorso e RobertoGatto, per “Un incontro in jazz”. Resteràuno dei più grandi appuntamenti musicalidi cui Civita Castellana può vantarsi, vistal’eccellenza degli artisti schierati sul palcodi Piazza del Duomo.


50 <strong>Campo</strong> de’ fioriLa Redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguriContravvenendo allaregola “amarsi sempre,sposarsi mai”,Eleonora Barduani eAndrea Perna si sonouniti in matrimonio il2 luglio nella chiesaCattedrale di CivitaCastellana. I familiari,ancora increduli,augurano agli spositanta felicità!!!Tantissimi auguri albambino migliore delmondo : DAMIANOPATRIARCA il più dolce,il più affettuoso, il piùeducato, il PIU’........che il 31 luglio compie11 anni. Buon compleannotesoro, da mamma, papàe dalla tua sorellinaAurora.Buon compleanno aGuido Altissimi che il9 luglio ha compiutogli anni. Auguri dainipoti Damiano,Aurora, Federico,Alessio e da tutta lasua famiglia T.V.T.B.Tanti carissimi auguri aFranco Baliani che il 13giugno ha compiuto 80 anni,dalla moglie Lucia, dai ifigli Caterina e Antonello,dalla nuora Tiziana e dagliadorati nipotiValentina eMarco!!!Tanti auguri adEleonora Cola che il 18Luglio compie 30 anni!!!Da tutti i suoi amici!Tanti auguri allanostra piccolaprincipessa che hacompiuto 6 anni, dalpapà Riccardo edalla mammaBarbara.2 Maggio 2011 – Fiocco rosa in casa Rossi-Evangelisti. E’ arrivata Marzia! Auguri papàDino e mamma Melania, felice di avercondiviso con voi questo magico momento.Tata Paolissima.P.S. Dimenticavo… Marzia è bellissima…assomiglia al suo super papà!Tantissimi Auguri alpiccolo Marco che ilgiorno 18 Lugliocompirà 4 mesi. AuguriTesoro da zioMassimo, ziaFrancesca e Christian.Non vi fate ingannareda questo visettoangelico… “sonoMatteo Carones, sononato a Narni il 27Maggio. Mi piacestupire i miei genitoriStefania e Fausto chemi hanno tanto desiderato, ma io non arrivavo… pronti per andarein montagna si sono accorti che da lì a poco sareinato! Il 30 Luglio riceverò il battesimo.”P.S. Auguri Matteo, felice con i tuoi genitori diessere stata complice di questo “scherzetto!”,tata zia Paola.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 513 settembre 19613 settembre 2011Per i primi 50 anni dimatrimonio di Gabriellae Mario Riccioni i piùcari auguri dai figli, inipoti e la sorella MariaRita.Il giorno 14 Luglio 2011 si èlaureata in biologia molecolaree cellulare Silvia Pacelli, con110 e lode!!!Congratulazioni e auguri damamma Luciana, papà Piero,Simone, Rachele alla neodottoressa!!!Tanti auguri di buon compleanno aManuel che compie 10 anni il 24luglio e a Davide che compie 9 anniil 17 luglio, da nonno Gianni, nonnaPaola, zio Andrea, le zie Gianna eGraziella, i cuginetti Leonardo edEmma ed i bisnonni Arduino eLiliana. Un bacione da tutti noi!Infiniti auguri damamma e papà adAngela Massaccesiche compie gli anniil 27 agosto...Tanti auguri a SoniaBonamin e ad Aldo Painiche il 10 Luglio hannofesteggiato il loro primoanniversario di matrimonio...intre!!! Dai genitorie da tutti gli amici!SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTOCARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a 25,00I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._____________________________________________________________________Telefono____________________________________Desidero regalare l’abbonamento a: <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________Via_________________________________________________________________Telefono________________________________effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita CastellanaData______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117


52<strong>Campo</strong> de’ fioriita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadinaI pittori di “<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte” a San LorenzoNuova performance per gli artisti di <strong>Campo</strong> de’ fiori in arte chehanno esposto le proprie opere durante i festeggiamenti in onoredi San Lorenzo a Civita Castellana. In questo periodo estivo saràfacile trovarli in occasione delle varie feste patronali dei paesidella Tuscia!!!Carla VaccarelliLuisa AgostinelliMassimo Rossi Moreno Lanzi Rita RomagnoliStefano GuerrieroCivita Castellana – processione Corpus Domini 2011.Vi riproponiamo questa foto dell’infiorata di Via delle Palme, per rendereomaggio alle sorelle Mirella ed Adua che,ogni anno, nonostante la non più giovane età,da sole realizzano questo tappeto floreale, con passionee profonda devozione.Civita Castellana.Si è seccato lostorico nocedell’OrtoFunaro,simbolo delquartiere.Se passasse diquiFra’ Galdino nonpotrebbe ormai piùraccogliere alcunfrutto.Le belle studentesse diciannovenni georgiane, Tina e Lika, invacanza in Italia, hanno portato dall’est la loro musica, il lorocanto e la loro danza e prima di tornare nel prorpio paesevorrebbero imparare le nostre tradizionimusicali, rinomate in tutto il mondo!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53Roma com’eraRoma - Primi anni del ‘900.In primo piano i Prati di Castello che, come dimostrano gli edifici appena costruiti, di lì a poco sarebberostati completamente inurbati. Sullo sfondo la cupola di San Pietro, anch’essa attaccata dallacementificazione incalzante.


54<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbum d<strong>Campo</strong> de’ fioriCivita Castellana.Squadra di Rugby.Anni ‘60.In piedi da sx:Sandro Radanich,Marco Angeletti,Giuliano Farina,Ermanno Lanzi.In basso da sx:Sergio Conti,Fernando Nobili,Guido Milazzo,Giuseppe Profili.Foto tratta dal libro“50 anni di strani rimbalzi aCivita Castellana”di Ugo Baldi<strong>Campo</strong> de’ fioriCIVITONICIAL MARE.1962Da sx:Carlo Angeletti eGiuliano Farina.Foto di GiulianoFarina


<strong>Campo</strong> de’ fiori55ei ricordi<strong>Campo</strong> de’ fiori Civita Castellana.11 Giugno 1949.Prima fila in alto, da sx:Alfredo Lanzi,...Primanni, Costante DelPriore, Angelo..., ...,Fabio Angeletti,Antonio Bernardi.Seconda fila, da sx:Stelvio Carabelli,Franco Massaccesi, AugustoGiordani, “Meretto”Sacchetti, Antene..., ClaudioGalligani,Gino Paccasassi,Roberto Paternesi.Terza fila da sx:Enzo Mascarucci,Amedeo Cima, ... Morganti,Mario Mancini,Enzo Alessandrini,Arnaldo Costantini, ....Quarta fila, da sx: FrancoNorbiato, Fabrizio Francocci,... Branca, GianfrancoCostantini, Renzo Crestoni,Sandro Santoro.<strong>Campo</strong> de’ fiori3 4526187Civita Castellana - colonia diurna. 1958. 1. Rita Chilini, 2. Geraldina Chilini, 3. Carlo Panta, 4. Massimo Lai, 5. Antonio Tiseo,6. Leonello Mancini, 7. Danilo Alessandrini, 8. Alberto Fabiani.


56<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbum d<strong>Campo</strong> de’ fiori21543Fabrichesi in gita a Capri. 1. Carmelita Marinelli, 2. Caterina Martinozzi, 3. Lamberto Alessandrini, 4. Maria Pieri,5. Domenico Anselmi.<strong>Campo</strong> de’ fiori<strong>Campo</strong> de’ fioriNella foto a sx:Silvestro Anselmi,durante laGuerra del‘15-’18.Nella foto a dx,la moglieLaurina Alessi,in posadurante le festedi San Matteo.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 57ei ricordi<strong>Campo</strong> de’ fioriFabrica di Roma. 1° Maggio 1976. Da sx: Marcella Marcelli, Giorgio Francola, Annunziata Francola, Fabio Fabris, PieroGagliardi, Paola Fornaiolo, Pietro Soldini, Mirella Soldini, Maurizio Testa, Rosina Cesari, Elena..., Stefania Quintiliani, FurioFabris, Renato Ricci e in basso Doriano Pedica. Foto inviataci dalla Francia tramite facebook, da Stefania Quintiliani.<strong>Campo</strong> de’ fioriFabrica di Roma. Anno 1983. In piedi da sx: ..., ..., ... Diamanti, Andrea Spadoni, Renato Surano, Romualdo Mazzei, LuigiCampana, ... Calcinari, ... Accettone, Sergio Colella, Andrea Malatesta, Maurizio Paoletti, Ermanno Moscioni, Gianni Sanapo.In bass da sx: Bruno Tranzi, ..., Gianni Mazzai, Milvio Mlatesta, Massimo Francola, Umberto Malatesta.Foto AD Fabrica Calcio 2010


58<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbum dCarbognano - 1939. Foto ricordi di giovani ragazze<strong>Campo</strong> de’ fiori


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59ei ricordiCorchiano.Anni ‘50.Tertuliano e Anita Battisticon le figlie Quintina eMaria Pia.Al centro il piccoloPompeo Nardone,dopo aver ricevutoil sacramento della Cresima.<strong>Campo</strong> de’ fiori<strong>Campo</strong> de’ fioriNella foto a sx:Corchiano -La mietitura.Nella foto a dx:Corchiano 1952.Aldo Agostini e lamoglie GiovannaMoretti, il giornodel battesimo delfiglio Walter.<strong>Campo</strong> de’ fiori


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