Alpinismo giovanileSETTIMANA ESTIVA 1 - 6 Luglio 20131 LuglioPartenza da <strong>Brescia</strong> ore 7.00. Trasferimento in pullman a Santa Caterina Valfurva.Pranzo al sacco. Pernottamento rif. Branca.2 LuglioEscursioni al passo Zebrù e al ghiacciaio dei Forni (sentiero glaciologico) con istruzione <strong>di</strong> base sul comportamentoin alta montagna e ghiacciaio. Pernottamento rif. Branca.3 LuglioTraversata dal rif. Branca al rif. Berni, passo Gavia. Pernottamento rif. Berni.4 LuglioEscursione al bivacco battaglione Ortles. Visita resti della guerra bianca. Pernottamento rif. Berni.5 LuglioEscursione al ghiacciaio del pizzo Tresero. Pernottamento rif. Berni.6 LuglioSalita monte Gaviola. Traversata della valle delle Messi sino a Santa Apollonia.Rientro a <strong>Brescia</strong> in pullman in serata.GITE ALPINISMO GIOVANILE 2013DATA GITA ACCOMPAGNATORIORARIOE MEZZOLuglioSETTIMANA ESTIVASabato 7 settembre Gita al mare Carolli, Ognibene, Martinazzi, Giacomini 6.00 PullmanDomenica 20 ottobre Madonna del Visello Ognibene, Boninsegna, Apostoli, Carolli 8.00 PullmanDomenica 10 novembre Orientamento, monte Maddalena Lonati, Apostoli, Marcarini, Martinazzi 8.00 mezzi propriDomenica 15 novembre Auguri <strong>di</strong> Natale in Conche Giacomini, Salvadori, Rabaioli, Rinal<strong>di</strong> 8.00 PullmanCarlotta(prima elementare,futura cartoonist?)<strong>di</strong>segna così le montagneamate dal nonno e racconta:“Il nonno cade dalla parete poisi addormenta. Arriva il treno,un’ape sta per pungerlo,ma… scendono dal cielo conil paracadute Carlotta e Mattiaper metterlo in salvo!”pag. 30 – Adamello 113
Apatani e NagaExtraeuropeo<strong>di</strong> Angelo MaggioriHo visto le fotografie delle donne con i piattelli nasalied i tagliatori <strong>di</strong> teste dai corpi interamente tatuati,sfogliando il libro Tribes of In<strong>di</strong>a, ritornando da unviaggio in Orissa. Le immagini s’incasellarono nell’immaginarioavventuroso delle mete <strong>di</strong> viaggio da inseguire. Ottoanni dopo sono andato a cercarli.DoveArunachal Pradesh e Nagaland sono regioni in<strong>di</strong>ane pocofrequentate dal turismo. Ad est del Parco Nazionale <strong>di</strong> Kaziranganell’Assam, regno <strong>di</strong> stupefacenti rinoceronti, non s’incontrapiù un occidentale. A scoraggiare la visita dell’In<strong>di</strong>aposta tra il Bangladesh e la Birmania sono elementi geograficie politici. L’ubicazione delle zone montuose è alquanto remota.La Cina avanza pretese territoriali e una guerra senzatrattato <strong>di</strong> pace è stata fatta negli anni Sessanta. Spinte autonomistichesovente procurano scontri armati con il governo<strong>di</strong> Nuova Delhi. La turbolenza determina notevoli limitazioniall’accesso. Oltre al consueto visto per l’In<strong>di</strong>a, servonopermessi speciali per le Restricted area. Sono territori privi <strong>di</strong>comfort turistici. Per questo, nel bagaglio <strong>di</strong> viaggio, vannoaccuratamente stivati pazienza, spirito d’adattamento e fortimotivazioni.Segni e sogniApatani e Naga hanno e<strong>di</strong>ficato i villaggi su impervi crinali<strong>di</strong> me<strong>di</strong>a montagna. I primi sono allocati tra le boscose pen<strong>di</strong>cihimalayane. I secon<strong>di</strong> vivono tra le intricate valli poste aconfine con il Myanmar. Sono gruppi etnici caratterizzati dalmantenere residuali stigmate <strong>di</strong> antiche tra<strong>di</strong>zioni. Segni esogni d’altri mon<strong>di</strong> e altri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere stanno come cartegeografiche stampati sulle facce degli anziani. La progressivascomparsa dei vecchi <strong>di</strong>ssolve l’identità del passato tribale.Fare conoscenza con gli ultimi bagliori <strong>di</strong> queste comunitàmontane, prima che scompaiano, giustifica la singolarità delviaggio.ZiroBase logistica per vistare i villaggi delle tribù Apatani è lacitta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Ziro. Bella la zona, brutte le abitazioni. Qualchemigliaio <strong>di</strong> persone vivono in case fatiscenti, con tetti in lamierae piani superiori mai terminati. I ferri d’armatura infilzanoil cielo con gli acuminati pungiglioni della modernità maiterminata. Forano l’aria come la speranza in un futuro piùconfortevole buca l’attuale depressione. Unici e<strong>di</strong>fici architettonicamenteapprezzabili sono le molteplici chiese <strong>di</strong> ritoCristiano Battista. La sera l’energia elettrica è ballerina. Tuttosommato meglio così. Il buio impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> vedere bruttezzeda paese sottosviluppato e fa inevitabilmente “atmosfera”.Qualcuno, ai bor<strong>di</strong> della strada, accende dei fuochi. Lo fannoper scaldarsi. Siamo a circa 2.000 metri e la temperatura, <strong>di</strong>notte, scende sensibilmente sotto lo zero. Nelle case, anchenella più recente delle guest house, non c’è alcun tipo <strong>di</strong> riscaldamento.Al mattino la brina imbianca le zone in ombracome fosse nevicato. L’arrivo del sole ravviva animi e attività.I villaggiAttorno alla conca <strong>di</strong> Ziro i villaggi Apatani <strong>di</strong>segnanouna corona <strong>di</strong> palafitte. Sono separati gli uni dagli altri darisaie e boschi <strong>di</strong> magnifici bambù. Hanno struttura urbanisticaelementare. Le case sono <strong>di</strong>sposte a schiera ai lati dellestrade sterrate. Attaccate le une alle altre configurano unalong house, ma sono appartamenti totalmente in<strong>di</strong>pendenti.Realizzate con struttura in bambù, le capanne s’impongonovisivamente per il reticolato <strong>di</strong> pali sghembi e per l’aspettoinstabile. I tetti, fortemente spioventi, sono in lamiera arrugginita.L’abitazione è sopraelevata dal suolo <strong>di</strong> oltre un metro.Scale sgangherate, <strong>di</strong> legno nelle più vecchie e in orribilecalcestruzzo per le più recenti, conducono al terrazzino antistantel’ingresso. In questa piccola area le donne eseguonola spulatura del riso, fanno il bucato e tessono. Gli uominiaffilano coltelli sfregandoli su una pietra dura lisciata dall’usoe intagliano bambù. L’interno della casa ha un solo vano,privo <strong>di</strong> finestre. La luce filtra solo dalle porte ed è molto carente.Al centro troneggia il fuoco che funge da cucina. Soffittoe pareti sono neri <strong>di</strong> fuliggine. Sul lato opposto a quellodell’ingresso stanno i giacigli per la notte. I servizi igienici,eufemisticamente definibili molto spartani, stanno sul retro.Alcol e riti sciamaniciTrascinato all’interno della casa da una vecchia senzaetà, rinsecchita, vestita <strong>di</strong> nero come i piattelli in legno delsuo naso e i tatuaggi in linee verticali dalla fronte al mento,sono stato da lei trattenuto fino a quando non ho inteso cosavolesse che le offrissi: liquore alcolico da trangugiare. L’alcolè una piaga che mina la cultura Apatani. Bottiglie vuote <strong>di</strong>rum sono sparse un poco dappertutto. Anche nei luoghi deputatiagli incontri con gli spiriti. L’animismo sciamanico, nonostantela colonizzazione cristiana, è ancora la religione piùpraticata. Manufatti intrecciati con strisce <strong>di</strong> bambù e guscid’uova con fegato <strong>di</strong> pollo sono posti all’esterno delle abitazioniper invocare gli spiriti in aiuto del malato. Il bisogno <strong>di</strong>conforto e <strong>di</strong> dotare <strong>di</strong> senso l'insensato ha forme <strong>di</strong>verse,ma in tutto il mondo ha la medesima origine germinata nellafragilità umana <strong>di</strong> fronte alle inevitabili sofferenze della vita.Non è facile, in poco tempo, farsi un'idea del mondosempre meno a parte degli Apatani. I Mithun (buoi sacrificali)stanno a fianco delle moto Kawasaki. Non ci sono templio luoghi sacri de<strong>di</strong>cati alla <strong>di</strong>vinità. Una piattaforma in cen-Adamello 113 – pag. 31