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EscursionismoDoverosaprecisazione<strong>di</strong> Aldo GiacominiGià altre volte ho segnalato sulla stampa alcune inesattezze<strong>di</strong> segnaletica nell’ambito stradale-sentieristicoalpino le quali, finché qualcuno non si premura<strong>di</strong> farle correggere, finiscono per essere ritenute veritiere etramandate a chi non è stato ancora beffato, costringendolopurtroppo a qualche <strong>di</strong>sagio per rime<strong>di</strong>are. Questa volta mi èd’obbligo intervenire <strong>di</strong>rettamente sulla rivista Adamello dellanostra <strong>Sezione</strong> non solo perché lo ritengo il mezzo <strong>di</strong> informazionepiù idoneo per chi va per monti ma anche perché ilmotivo è dato proprio da un gruppo <strong>di</strong> suoi Soci che, a pag.35 del numero 112 della rivista, con l’articolo dal titolo “Sullaneve al Mortirolo”, mi ha costretto ad intervenire. L’allegra comitiva<strong>di</strong> nove soci (“Raminghi” per loro definizione) trascorreuna giornata del febbraio 2012 sul Mortirolo descrivendo alcuniparticolari topografici dei luoghi: nel pianeggiante spiazzo<strong>di</strong> un trivio stradale si ritennero certi <strong>di</strong> trovarsi al Passodel Mortirolo che invece non era. Questo è semplicementel’incrocio <strong>di</strong> tre <strong>di</strong>rezioni stradali rispettivamente per Trivigno-Aprica, per Mazzo <strong>di</strong> Valtellina e per Monno <strong>di</strong> Valcamonica.È proprio da questa ultima <strong>di</strong>rezione che, dopo la deviazionea sinistra per la Val Varadega ed il Pianaccio, all’altezza deitetti dell’albergo Passerino, si <strong>di</strong>parte una ripida valletta cheè la prosecuzione naturale della Valle Mortirolo provenienteda Monno la cui vecchia mulattiera raggiunge e oltrepassail vero Passo Mortirolo per scendere poi a Mazzo attraversola Valle <strong>di</strong> Buglio. Poco prima del culmine del Passo vi sonoi ruderi abitabili, con stalla e casera per malgari, <strong>di</strong> una vecchiacostruzione con devoto altarino, a<strong>di</strong>bita anche al serviziodell’ormai <strong>di</strong>smesso elettrodotto che passava sopra. Talecostruzione era denominata appositamente “la cabina” perla sua specifica funzione alla linea elettrica A.T.M.Pur non pregiu<strong>di</strong>cando la sicurezza dell’andar per monti,data la facile <strong>di</strong>slocazione, è bene comunque sapere cheanche un banale <strong>di</strong>sorientamento in caso <strong>di</strong> fitta nebbia puòrecare spiacevoli inconvenienti. Sono pure ingannevoli i duevistosi pannelli in<strong>di</strong>canti “Passo del Mortirolo” posti sui dueversanti stradali prima del culmine del Passo Foppa che èl’elevazione massima dell’importante strada e quin<strong>di</strong> anchedella tappa del Giro ciclistico d’Italia. Certamente per i patitidel Giro il nome <strong>di</strong> Passo Foppa non era sufficientemente <strong>di</strong>richiamo, perciò lo sostituirono con il più altisonante Passodel Mortirolo, installandovi i succitati abusivi pannelli con lafalsa in<strong>di</strong>cazione: sarà bene farli togliere. Perciò lascio all’autorevolezzadel <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> invitare i comuni interessati <strong>di</strong> Monno<strong>di</strong> Valcamonica e <strong>di</strong> Mazzo <strong>di</strong> Valtellina a provvedere in merito.Per quanto riguarda il gruppo dei “Raminghi” mi compiacciocon loro per il ricordo e la riflessione sulle battagliedel Mortirolo. Anche lassù sono germogliate le ra<strong>di</strong>ci del nostropresente. Grazie!La <strong>Sezione</strong> è lieta <strong>di</strong> comunicare ai propri Soci che IVAN RIGOSAha conseguito il titolo <strong>di</strong> Istruttore <strong>di</strong> Sci Alpinismo ISAe che PIERO BORZI ha conseguito il titolo <strong>di</strong> Operatore Naturalisticoe Culturale Nazionale.Cogliamo l’occasione per esprimere a entrambi i nostripiù vivi complimenti per il traguardo raggiunto!!!Adamello 113 – pag. 39