11.07.2015 Views

Nello zaino - Sezione Vicenza

Nello zaino - Sezione Vicenza

Nello zaino - Sezione Vicenza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Nello</strong> <strong>zaino</strong> - 13Il soggiorno realizzato nel 1969 dall’Ana sull’Altopiano del RenonCostalovara casa degli Alpini[Un luogo per le vacanze difigli e nipoti degli alpini(Casa del Bocia) diventatopresidio di italianità edelemento aggregante con lagente sudtiroleseCostalovara, un grande chalet immersoin una ambiente meraviglioso.La storia del soggiorno alpino di Costalovara iniziada lontano. E’ un racconto nel quale s’intrecciano nomidi alpini entrati in un immaginario albo d’orodell’Associazione; è una storia di fatti, progetti, investimenti,intuizioni. Una storia costruita con impegno,un po’ di fortuna, e molto, molto lavoro.In questi ultimi anni il soggiorno è rinato sull’ondadello spirito aggregativo che caratterizza dal 1919 tuttal’attività associativa. Il valore del soggiorno perciòsupera quello economico per assumerne uno sociale,umano: alpino. Per le penne nere, certo, ma non soloper loro.1965L’idea prende forma tra il settembre e l’ottobre 1965quando durante una riunione del Consiglio direttivonazionale il presidente Ugo Merlini propone di acquistareuna proprietà nei dintorni di Bolzano –si leggenei documenti dell’epoca- da destinare “all’istituendaCasa del bocia”. Si tratta di alcuni terreni sull’altopianodi Renon, sopra Bolzano, individuati dal presidentedella sezione Alto-Adige Genesio Barello. I primilotti sono comprati già a novembre 1965. La spesa èfinanziata con il ricavato della vendita di una proprietàin Val Gardena, frutto di una donazione della societàMontecatini all’Ana avvenuta nel 1952. Altri lottiche formano l’attuale estensione del soggiorno alpinosono acquistati nel 1970 e nel 1971.Casa del bociaLe ragioni che giustificano Costalovara come il sitopiù adatto per il soggiorno alpino, al di là della unicitàdella bellezza del paesaggio, risiedono nel peculiarepatrimonio storico, umano e sociale dell’AltoAdige; nonché, in ultima analisi, nel ruolo aggregantericoperto dall’Ana.Nella ricostruzione scritta nel 2005 dal vice presidentenazionale dell’epoca, il bresciano AlessandroRossi, si legge: “In un contesto di convivenza socialeparticolarmente delicato per le tensioni accumulatesiin Alto Adige nel periodo che ha preceduto e seguitola II Guerra Mondiale, venne avvertita, con straordinariaintuizione ed altrettanto rara sensibilità politica,l’esigenza di creare un presidio di italianità che andasseben oltre le rovinose coloriture ideologiche diquella stagione. Di conseguenza, i Governi del tempo,appoggiarono in modo massiccio, sia sul piano finanziariosia con la fornitura di mezzi tecnici e materiali,l’idea di un soggiorno alpino per figli e nipoti di socidell’Ana”.CollaborazioneContinua poi Rossi: “La radicale modificazione deirapporti sociali, che avrebbe potuto incidere sulle relazionie sulle abitudini degli indigeni (si veda, adesempio, la richiesta da parte delle autorità locali diaffidare al nostro soggiorno i bambini di lingua tedesca),venne non solo decisamente sostenuta ma, l’esecuzionedell’opera stessa venne propiziata mediantel’apporto diretto di Genieri, Alpini e Artiglieri del IV°Corpo d’Armata Alpino a ciò evidentemente autorizzatodai superiori Comandi militari”.1969L’anno della svolta è proprio il 1969, nel 50° anniversariodella fondazione dell’ANA. Il soggiorno al-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!