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Bur N 043 Del 21 Maggio 2013 - Associazione Realtà Veneta

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 535 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a costituirsi nel giudizio, con istanza cautelare, promosso avanti il Consiglio di Stato da Deon s.p.a. controRegione Veneto ed altri....................................................................................................................................................................... 70[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 536 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre appello, avanti il Consiglio di Stato, avverso e per l’annullamento della sentenza del TAR Veneto n.298 del 28.02.<strong>2013</strong>............................................................................................................................................................................... 71[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 537 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre impugnazione avanti la Corte d’Appello di Venezia avverso la sentenza del Tribunale di Venezia n.757 del 12.4.<strong>2013</strong>................................................................................................................................................................................. 72[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 538 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre opposizione ex art. 10 D.P.R. n. 1199/1971 al ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto daGrava Roberto e altri contro la Regione del Veneto, il Comune di San Pietro in Cariano, il Ministero dell’Ambiente e della TutelaTrasporti, il Ministero dello Sviluppo Economico ed Enel Distribuzione Spa, per la declaratoria di illegittimità ed il conseguenteannullamento della <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2231 del 6.11.12 e degli atti presupposti, ed a costituirsiconseguentemente avanti il TAR Veneto............................................................................................................................................ 73[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 539 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre opposizione ex art. 10 D.P.R. n. 1199/1971 al ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto dallasocietà Jengafilm s.n. c. di Cinetto Christian & C. contro Regione del Veneto ed altri, per l’annullamento del decreto del Dirigentedella Direzione Regionale Industria e Artigianato n. 520 del 8.11.2012............................................................................................ 74[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 540 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a resistere in n. 2 ricorsi promossi, con istanza cautelare, avanti il TAR Veneto da 1) Parrocchia di Saonara (PD)ed altri 2) Fondazione I.P.A.B. “Moscon Gazza” ed altri contro la Regione Veneto ed altri............................................................ 75[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 541 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione ad accettare l’abbandono della causa (R.G. n. 6055/07) promossa avanti il Tribunale di Venezia da SchiavonGiancarla contro la Regione Veneto ed altri....................................................................................................................................... 76[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 542 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione alla costituzione nel giudizio avanti il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto promosso dall’AziendaMarina Averto - A.M.A. - soc. a.r.l. contro la Regione del Veneto ed altri per l’annullamento della determinazione della Provinciadi Venezia del 2 gennaio 2008............................................................................................................................................................ 77[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 543 del 3 maggio <strong>2013</strong>Giudizio avanti il Tribunale di Padova, sezione lavoro, proposto da Furlan Roberto c/ Regione Veneto ed Arpav. Autorizzazionea definire la controversia in via extragiudiziale.................................................................................................................................. 78[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 544 del 3 maggio <strong>2013</strong>N. 25 autorizzazioni alla proposizione di cause e/o costituzione in giudizio in ricorsi e/o citazioni proposti avanti gli organi diGiustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria............................................................................................................................. 79[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 545 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione di parte civile della Regione Veneto nei seguenti procedimenti penali: n. 3 avanti al Tribunale di Treviso - n.6 avanti al Tribunale di Padova - n. 2 avanti al Tribunale di Verona - n. 3 avanti al Tribunale di Vicenza - n. 5 avanti al Tribunaledi Venezia - n. 1 avanti al Tribunale di Belluno - n. 1 avanti al Tribunale di Venezia/Mestre.......................................................... 80[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 546 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione di parte civile della Regione Veneto nel procedimento penale avanti il Tribunale di Belluno n. 1363/10R.G.N.R........................................................................................................................................................................................... 81[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 547 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione in giudizio in numero 20 ricorsi avanti Autorità Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri............ 82[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 548 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ratifiche DPGR n. 43 del 17.04.<strong>2013</strong>, n. 31 del 26.03.<strong>2013</strong>, n. 36 del 3.04.<strong>2013</strong> e n. 38 del 8.04.<strong>2013</strong> relative ad autorizzazionealla costituzione in giudizio, alla trasposizione e alla proposizione di azione avanti agli uffici della Giustizia Ordinaria e Amministrativa.................................................................................................................................................................................................83[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 549 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ricorso avanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche proposto da “Regola di Borca di Cadore” c/ Regione Veneto edaltri - RG n. 80/12. Autorizzazione all’accettazione della rinuncia agli atti del giudizio a spese compensate................................. 84[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 550 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione dello schema di Atto d’Intesa finalizzato alla presentazione ed attuazione di progetti a sostegno della gestionedel sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino"................................ 85[Cultura e beni culturali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 551 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione dello schema di protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto e la Federazione delle Associazioni delle Capitalie delle Città Europee dello Sport (ACES-EUROPE) di Bruxelles per la promozione dello sport..................................................... 96[Sport e tempo libero]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 553 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Gestione, manutenzione, aggiornamento ed evoluzione del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto (SCR) e conduzioneed aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale (CSC)”. Autorizzazione gara a mezzo procedura ristrettaex art. 54 e seguenti del D.Lgs 163/2006 e prolungamento contratto in corso.................................................................................102[Informatica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 554 del 3 maggio <strong>2013</strong>Agenda Digitale del Veneto. Attuazione della DGR n. 1650 del 7/08/2012. Approvazione delle “Linee guida per l’Agenda Digitaledel Veneto”.................................................................................................................................................................................. 106[Informazione ed editoria regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 555 del 3 maggio <strong>2013</strong>Comune di San Pietro in Cariano (VR). Piano Regolatore Generale. Variante per il progetto definitivo relativo alla realizzazionedi due rotatorie nel capoluogo e contestuale adozione di variante al P.R.G. DPR 327/2001 e L.R. 27/2003, art. 24, comma 2. Adozionedelibere consiglio comunale n. 4 del 17.01.<strong>2013</strong> e n. 15 del 8.03.<strong>2013</strong>, presa atto di mancanza di osservazioni. Approvazione.....145[Urbanistica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 558 del 3 maggio <strong>2013</strong>Salvaguardia della Laguna di Venezia. Lavori di potenziamento del depuratore di Salvatronda nel Comune di CastelfrancoVeneto. Cambio del soggetto attuatore dell’intervento con subentro di Alto Trevigiano Servizi S.r.l. in luogo della stessa Amministrazionecomunale.............................................................................................................................................................................151[Venezia, salvaguardia]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 559 del 3 maggio <strong>2013</strong>Assemblea della società Rocca di Monselice s.r.l. del 10 maggio <strong>2013</strong> alle ore 11.00................................................................155[Enti regionali o a partecipazione regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 560 del 3 maggio <strong>2013</strong>Variazioni agli stanziamenti di cassa dei capitoli di spesa non soggetti al Patto di stabilità del bilancio di previsione <strong>2013</strong> aisensi dell’articolo 19 della L.R. 29 novembre 2001, n. 39. (Provvedimento di variazione n. 14) // Cassa........................................158[Bilancio e contabilità regionale]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 573 del 3 maggio <strong>2013</strong>Concessione di acqua termale denominata “CASINO NUOVO” in comune di Abano Terme (PD) - Autorizzazione preventivaal trasferimento di titolarità alla ditta “G.B. Thermae Hotels S.r.l.”- (art. 29, L.R.40/89)............................................................... 262[Acque]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 575 del 3 maggio <strong>2013</strong>Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le procedure divalutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011 e sua contestuale revoca................................... 263[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 577 del 3 maggio <strong>2013</strong>DGR n. 2879 del 28/12/2012 “Interventi da finanziare con le quote derivanti dal trasferimento di competenze di cui al D.Lgs.31 Marzo 1998, n. 112”. Modifica degli interventi oggetto di contributo a favore del Comune di Lorenzago di Cadore (BL) e delComune di Vicenza........................................................................................................................................................................... 286[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 579 del 3 maggio <strong>2013</strong>Fiorese Ecologia S.r.l. - Impianto di trattamento e stoccaggio rifiuti speciali: ampliamento funzionale aree di stoccaggio conaumento delle tipologie e dei quantitativi dei rifiuti autorizzati - Comune di localizzazione: Rossano Veneto (VI); Comune interessato:Loria (TV). Richiesta di revisione prescrizione n. 17 del parere Commissione V.I.A. n. 346 del 28/03/2012 (DGR n. 1008/2012giudizio di compatibilità ambientale, approvazione del progetto e rilascio dell’AIA) e valutazione in merito al ricorso presentatoavanti al T.A.R. Veneto R.G. n. 1453/12 relativamente alla prescrizione n. 16 del medesimo parere............................................. 287[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 580 del 3 maggio <strong>2013</strong>Partecipazione regionale all’invito a presentare proposte della Commissione Europea, nell’ambito del programma LIFE+ <strong>2013</strong>,area di interesse “Politica e governance ambientali”, settore acque, nell’ambito delle priorità annuali nazionali <strong>2013</strong> definite dalMATTM............................................................................................................................................................................................ 292[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 581 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protocollo di intesa tra la Regione e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studidi Trento............................................................................................................................................................................................ 293[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 582 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protocollo di intesa tra la Regione e il Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studidi Padova........................................................................................................................................................................................... 300[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 583 del 3 maggio <strong>2013</strong>Decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 159. Presentazione al Ministero dello Sviluppo Economico dell’istanzadi accreditamento della Società “Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l.” per l’esercizio provvisorio dell’attività di Agenziaper le imprese. Formulazione da parte della Regione del Veneto della proposta di accreditamento prevista dall’articolo 3, comma2, del decreto..................................................................................................................................................................................... 306[Artigianato]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 585 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione del Regolamento per l’esercizio degli usi civici del Comune di Recoaro Terme (VI). R.D. 26 febbraio 1928 n. 332,art. 43. L.R. 22 luglio 1994 n. 31 “Norme in materia di usi civici.”................................................................................................. 309[Foreste ed economia montana]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 586 del 3 maggio <strong>2013</strong>Iniziative di sviluppo del turismo e di promozione turistica integrata. Adozione del Piano Esecutivo Annuale per l’anno <strong>2013</strong>.<strong>Del</strong>iberazione 04/CR del <strong>21</strong> gennaio <strong>2013</strong>. Legge regionale 4 novembre 2002, n. 33, articolo 15, comma 1..................................3<strong>21</strong>[Turismo]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 587 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Società Agricola La Valle s.s.”. Variante all’autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio di un impianto di produzionedi energia alimentato da biogas di origine agricola, comprese opere e infrastrutture al medesimo connesse, in Comune di VillaBartolomea (VR)............................................................................................................................................................................... 360[Energia e industria]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 588 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione al Comune di Mira all’elevazione dell’aliquota di alloggi da assegnare annualmente per situazioni di emergenzaabitativa. L.r. 2 aprile 1996, n. 10 - art. 11, comma 1....................................................................................................................... 368[Edilizia abitativa]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 589 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione al Comune di Rovigo all’elevazione dell’aliquota di alloggi da assegnare annualmente per situazioni di emergenzaabitativa. L.r. 2 aprile 1996, n. 10 - art. 11, comma 1............................................................................................................. 369[Edilizia abitativa]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 590 del 3 maggio <strong>2013</strong>Piano nazionale di edilizia abitativa (D.P.C.M. 16 luglio 2009). D.G.R. n. 1692 del 7/8/2012. Rimodulazione intervento diedilizia sovvenzionata, realizzato dall’Ater di Verona e modifica del programma coordinato di intervento (DGR 07.08.2012,n. 1692)........................................................................................................................................................................................370[Edilizia abitativa]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 591 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 (P.C.R. n. 72 - prot. n. 12953 del 28.10.2008). Interventidestinati alla cessione in proprietà a prezzo convenzionato. Modifica delle modalità operative e delle procedure di erogazione deicontributi ai sensi dell’art. 39, comma 3, della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3.................................................................................. 372[Edilizia abitativa]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 592 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma Regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 (P.C.R. n. 72 - prot. n. 12953 del 28.10.2008). Interventidestinati alla locazione ai sensi della legge regionale n. 10/1996. A.T.E.R. di Belluno: n. 8 alloggi in Comune Belluno; A.T.E.R. diRovigo: n. 4 alloggi in Comune di Adria, n. 4 alloggi in Comune di Loreo e n. 25 alloggi in Comuni vari della provincia di Rovigo.Differimento dei termini di inizio dei lavori.....................................................................................................................................378[Edilizia abitativa]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 593 del 3 maggio <strong>2013</strong>Attuazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi, in tema di energia, previsti dal Decreto Ministeriale del 15 marzo2012 (c.d. <strong>Bur</strong>den Sharing). Partecipazione della Regione del Veneto alla campagna “Un mondo come piace a te. Con il clima chevuoi”, avviata l’8 ottobre 2012 dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia di Energy Road Map 2050..................... 380[Energia e industria]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 594 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma “Intelligent Energy Europe” <strong>2013</strong>: progetto “Mayors in Action”. Autorizzazione alla partecipazione in qualità diPartner............................................................................................................................................................................................... 384[Energia e industria]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 595 del 3 maggio <strong>2013</strong>Interventi regionali in materia di edilizia pubblica. Provvedimenti. (LR n. 6/97 art. 78; L.R. n. 27/2003, art. 53, comma 7; L.R.59/1999)............................................................................................................................................................................................. 385[Opere e lavori pubblici]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 596 del 3 maggio <strong>2013</strong>Interventi regionali in materia di impiantistica sportiva. Provvedimenti. (L.R. 7 novembre 2003, n. 27, art. 53, comma 7; L.R.28 gennaio 2000, n. 5, art. 91; L.R. 3 febbraio 2006, n. 2, art. 28)................................................................................................... 387[Opere e lavori pubblici]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 597 del 3 maggio <strong>2013</strong>Revoca contributi integrativi ai Comuni di Lozzo Atestino (PD) e Fonte (TV) per presidi di sicurezza delle Forze nazionali diPolizia, assegnati con DGR n. 3881 del 15 dicembre 2009. Legge regionale 7 maggio 2002, n. 9, art. 2 comma 2 e Protocollo d’Intesatra la Regione del Veneto e il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza urbana e territoriale......................................... 393[Sicurezza pubblica e polizia locale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 598 del 3 maggio <strong>2013</strong>Richiedente Resolar srl. Diniego autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzionedi energia elettrica della potenza di 2925,12 kWp denominato “SORELI” in comune di San Michele al Tagliamento (VE) ai sensidell’art. 12, commi 3 e 4, D.Lgs. 387/2003....................................................................................................................................... 395[Energia e industria]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 11DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 610 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Paola Giaconi Bonaguro” ubicato in Camisano Vicentino VI ViaTorrossa 147 (L.R. n. 22/2002).......................................................................................................................................................... 445[Servizi sociali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 611 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro Diurno per persone con disabilità “Fortunata Gresner” con sede in Verona Via Antonio Provolo 18 (L.R.n. 22/2002)......................................................................................................................................................................................... 447[Servizi sociali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 613 del 3 maggio <strong>2013</strong>Riparto delle risorse recate nell’esercizio <strong>2013</strong> dal fondo regionale per la prevenzione ed il risarcimento dei danni arrecati dallafauna selvatica (art. 28 L.R. n. 50/93; art. 16 del Regolamento del Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012 approvato conL.R. n. 1/2007). Individuazione ed autorizzazione delle risorse per il risarcimento dei danni da grandi carnivori. .................... 449[Caccia e pesca]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 614 del 3 maggio <strong>2013</strong>Stagione venatoria <strong>2013</strong>/2014. Approvazione calendario venatorio regionale (art.16 L.R. n. 50/93).........................................451[Caccia e pesca]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 615 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione del Programma di interventi a favore dei veneti nel mondo e delle agevolazioni per il loro rientro - anno <strong>2013</strong>.Articolo 14 “Piano triennale e programma annuale degli interventi” della L.R. 9 gennaio 2003, n. 2, “Nuove norme a favore deiveneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”..........................................................................................................................474[Emigrazione e immigrazione]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 616 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protezione Civile - Donazione, per pubblica utilità, di tre motopompe da soccorso, da parte della Confindustria Veneto.......... 481[Protezione civile e calamità naturali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 617 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione alle AA.TT.EE.RR. delle Province di Padova e Verona per la concessione in comodato d’uso gratuito alla Fondazionela Casa Onlus di Padova degli alloggi individuati per il conferimento al Fondo immobiliare etico “Veneto Casa”........ 487[Emigrazione e immigrazione]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 618 del 3 maggio <strong>2013</strong>Accordo di collaborazione istituzionale, ex art. 15 L. 241/1990, tra la Regione del Veneto (Direzione Sede di Bruxelles) e l’UnioneRegionale delle Camere di Commercio del Veneto.......................................................................................................................... 489[Secondario, settore]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 619 del 3 maggio <strong>2013</strong>Fondo regionale per il trasporto pubblico locale, art. 1, c. 301, L. 24/12/2012, n. 228”. Assegnazione dei finanziamenti per l’eserciziodei servizi di trasporto pubblico nel periodo gennaio - maggio <strong>2013</strong>..................................................................................... 497[Trasporti e viabilità]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 620 del 3 maggio <strong>2013</strong>Patto verticale incentivato <strong>2013</strong>. Avvio procedura operativa e approvazione di autonomi criteri di virtuosità e di riparto. Art. 1,commi 122 - 125, legge 24 dicembre 2012, n. 228............................................................................................................................501[Bilancio e contabilità regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 6<strong>21</strong> del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione di nuovi criteri di riparto del margine disponibile di cassa rispetto al limite imposto dal patto di stabilità<strong>2013</strong>.....................................................................................................................................................................................................515[Bilancio e contabilità regionale]


12Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>PARTE SECONDACIRCOLARI, DECRETI, ORDINANZE E DELIBERAZIONISezione primaDECRETI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALEDECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE n. 10 del 3 maggio <strong>2013</strong>Modifica della composizione delle Commissioni consiliari permanenti.[Consiglio regionale]Il PresidenteA modifica del proprio precedente decreto n. 9 del 12 aprile <strong>2013</strong>, relativo alla modifica della composizione delle commissioniconsiliari permanenti;Vista la nota del 18 aprile <strong>2013</strong> con la quale il Presidente del Gruppo consiliare Unione nord est ha comunicato le nuove designazionidel rappresentante del gruppo medesimo nelle commissioni consiliari;Vista la nota del 29 aprile <strong>2013</strong> con la quale i Consiglieri Stefano Valdegamberi, Gustavo Franchetto, e Raffaele Grazia hannocomunicato la costituzione del nuovo Gruppo consiliare denominato “Futuro popolare” del quale è stato eletto Presidente il Consigliereregionale Stefano Valdegamberi;Preso atto che a seguito della costituzione del nuovo Gruppo, il Gruppo consiliare “Unione di centro” diminuisce di due unitàe risulta ora composto da numero un component;preso atto altresì che, per il medesimo motivo il Gruppo consiliare “Misto” diminuisce di una unità e risulta ora composto danumero due componenti;Vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 31 del 2 maggio <strong>2013</strong>, con la quale si è provveduto a rideterminare il numerodei componenti delle commissioni consiliari, come stabilito dall’art. 17, comma 1, del Regolamento;Considerato che, nelle more delle nuove designazioni dei rappresentanti del Gruppo consiliare “Unione di centro” e del Gruppoconsiliare “Misto” nelle commissioni consiliari permamenti, al fine di garantire la funzionalità delle stesse, si rende necessariorideterminare i voti nelle commissioni consiliari permanenti;Visto l’articolo 43 dello statuto regionale;decreta1) di modificare come segue, con decorrenza dal 3 maggio <strong>2013</strong>, la composizione e l’attribuzione dei voti delle commissioniconsiliari permanenti dando atto che ogni consigliere esprime nella commissione i voti a lui attribuiti nella designazione di cui aicommi 1, 3, 4 e 6 dell’art. 16 del regolamento:a) nella Prima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico -art. 16, c. 3sostituisce Presidente GR Zaia4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà BOND Dario 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 5 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà LARONI Nereo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Popolo della Libertà PADRIN Leonardo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)11 Popolo della Libertà TONIOLO Costantino 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 17


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 13N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione12 Partito Democratico Veneto BONFANTE Franco 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto TIOZZO Lucio 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)14 Partito Democratico Veneto RUZZANTE Piero 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1315 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)16 Italia dei Valori MAROTTA Gennaro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)17 Bortolussi Presidente BORTOLUSSI Giuseppe 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)18 Unione Nord Est FOGGIATO Mariangelo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)19Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPETTENÒ Pietrangelo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)b) nella Seconda Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Conte3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BOZZA Santino 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FURLANETTO Giovanni 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 4 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 7 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)8 Popolo della Libertà TONIOLO Costantino 6 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 179 Partito Democratico Veneto BONFANTE Franco 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto PIGOZZO Bruno 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto TIOZZO Lucio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1312 Unione di Centro PERARO Stefano 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)13 Italia dei Valori PIPITONE Antonino 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)14 Bortolussi Presidente BORTOLUSSI Giuseppe 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)15 Misto BOTTACIN Diego 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)c) nella Terza Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Ciambetti3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSCANI Matteo 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 194 Popolo della Libertà BOND Dario 7art. 16, c. 3sostituisce Assessore Sernagiotto5 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 17


14Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione6 Partito Democratico Veneto BORTOLI Mauro 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Partito Democratico Veneto NIERO Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 139 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Misto SANDRI Sandro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)d) nella Quarta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FURLANETTO Giovanni 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania LAZZARINI Arianna 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Manzato6 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSATO Paolo 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 197 Popolo della Libertà BENDINELLI Davide 17 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 178 Partito Democratico Veneto AZZALIN Graziano 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Partito Democratico Veneto BORTOLI Mauro 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto REOLON Sergio 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1311 Unione di Centro PERARO Stefano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Italia dei Valori MAROTTA Gennaro 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Futuro popolare FRANCHETTO Gustavo 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)e) nella Quinta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania Caner Federico 9 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania LAZZARINI Arianna 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSCANI Matteo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 195 Popolo della Libertà BOND Dario 5 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)6 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà PADRIN Leonardo 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 1totale voti espressi dal gruppo 17art. 16, c. 3sostituisce Assessore Giorgetti


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 15N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione9 Partito Democratico Veneto FRACASSO Stefano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto MARCHESE Giampietro 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto PIGOZZO Bruno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto REOLON Sergio 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto SINIGAGLIA Claudio 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1314 Futuro popolare GRAZIA Raffaele 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)15 Italia dei Valori PIPITONE Antonino 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)16Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> -PRC Sinistra EuropeaPETTENÒ Pietrangelo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)17 Misto BOTTACIN Diego 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)18 Misto SANDRI Sandro 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo <strong>21</strong>9 Unione nord est FOGGIATO Mariangelo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)f) nella Sesta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CAPPON Bruno 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Finozzi4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSATO Paolo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà BENDINELLI Davide 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà LARONI Nereo 7 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà TESO Moreno 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1710 Partito Democratico Veneto BERLATO SELLA Giuseppe 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto MARCHESE Giampietro 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto SINIGAGLIA Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1314 Futuro popolare FRANCHETTO Gustavo 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)g) nella Settima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BOZZA Santino 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CAPPON Bruno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio 17 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio -totale voti espressi dal gruppo 19art. 16, c. 3sostituisce Assessore Stival


16Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione5 Popolo della Libertà BOND Dario 8art. 16, c. 3sostituisce Presidente CR Ruffato6 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 5art. 16, c. 3sostituisce Assessore Coppola8 Popolo della Libertà TESO Moreno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 179 Partito Democratico Veneto AZZALIN Graziano 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto FRACASSO Stefano 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto NIERO Claudio 5 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto RUZZANTE Piero 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 133) di disporre la pubblicazione del presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.Clodovaldo Ruffato


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 17DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE n. 11 del 3 maggio <strong>2013</strong>Modifica della attribuzione dei voti nella Commissione speciale per le relazioni internazionali ed apporti comunitari.[Consiglio regionale]Il PresidenteA modifica del proprio precedente decreto n. 8 del 12 aprile <strong>2013</strong> relativo alla Commissione speciale per le relazioni internazionalied i rapporti comunitari:Vista la nota del 29 aprile <strong>2013</strong> con la quale i Consiglieri Stefano Valdegamberi, Gustavo Franchetto, e Raffaele Grazia hannocomunicato la costituzione del nuovo Gruppo consiliare denominato “Futuro popolare” del quale è stato eletto Presidente il Consigliereregionale Stefano Valdegamberi;Preso atto che, a seguito della costituzione del nuovo Gruppo, il Gruppo consiliare “Unione di centro” diminuisce di due unitàe risulta ora composto da un componente;preso atto altresì che, per il medesimo motivo, il Gruppo consiliare “Misto” diminuisce di una unità e risulta ora composto dadue componenti;Considerato che, nelle more delle nuove designazioni dei rappresentanti del Gruppo consiliare “Futuro popolare”, del Gruppoconsiliare “Unione di centro” e del Gruppo consiliare “Misto” nella Commissione speciale per le relazioni internazionali ed i rapporticomunitari, al fine di garantire la funzionalita della stessa, si rende necessario rideterminarne i voti;Visto l’art. 43, comma 4 dello Statuto;decreta1) di modificare come segue, con decorrenza dal 3 maggio <strong>2013</strong>, l’attribuzione dei voti nella Commissione speciale per lerelazioni internazionali ed i rapporti comunitari, dando atto che ogni consigliere esprime nella commissione i voti a lui attribuitinella designazione di cui all’articolo 16 del Regolamento:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 102 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FURLANETTO Giovanni 9totale voti espressi dal gruppo 193 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 44 Popolo della Libertà LARONI Nereo 95 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 4totale voti espressi dal gruppo 176 Partito Democratico Veneto AZZALIN Graziano 47 Partito Democratico Veneto BERLATO SELLA Giuseppe 48 Partito Democratico Veneto FRACASSO Stefano 5totale voti espressi dal gruppo 139 Unione Nord Est FOGGIATO Mariangelo 110 Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> - PRC Sinistra Europea PETTENÒ Pietrangelo 111 Futuro Popolare FRANCHETTO Gustavo <strong>21</strong>2 Futuro Popolare GRAZIA Raffaele 1totale voti espressi dal gruppo 313 Misto BOTTACIN Diego 22) di disporre la pubblicazione del presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.Clodovaldo Ruffato


18Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE n. 12 del 7 maggio <strong>2013</strong>Modifica della composizione delle Commissioni consiliari permanenti.[Consiglio regionaleIl PresidenteA modifica del proprio precedente decreto n. 10 del 3 maggio <strong>2013</strong>, relativo alla modifica della composizione delle commissioniconsiliari permanenti;Vista la nota del 3 maggio <strong>2013</strong> con la quale il Presidente del Gruppo consiliare Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania ha comunicatole nuove designazioni dei rappresentanti del gruppo medesimo nelle commissioni consiliari permanenti Prima, Terza e Sesta;Visto l’articolo 43 dello statuto regionale;decreta1) di modificare come segue, con decorrenza dal 10 maggio <strong>2013</strong>, la composizione delle commissioni consiliari permanentiPrima, Terza e Sesta dando atto che ogni consigliere esprime nella commissione i voti a lui attribuiti nella designazione di cui aicommi 1, 3, 4 e 6 dell’art. 16 del regolamento:a) nella Prima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico -art. 16, c. 3sostituisce Presidente GR Zaia3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSATO Paolo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà BOND Dario 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 5 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà LARONI Nereo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Popolo della Libertà PADRIN Leonardo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)11 Popolo della Libertà TONIOLO Costantino 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1712 Partito Democratico Veneto BONFANTE Franco 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto TIOZZO Lucio 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)14 Partito Democratico Veneto RUZZANTE Piero 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1315 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)16 Italia dei Valori MAROTTA Gennaro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)17 Bortolussi Presidente BORTOLUSSI Giuseppe 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)18 Unione Nord Est FOGGIATO Mariangelo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)19Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPETTENÒ Pietrangelo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 19b) nella Terza Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Ciambetti3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CAPPON Bruno 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 194 Popolo della Libertà BOND Dario 7art. 16, c. 3sostituisce Assessore Sernagiotto5 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 176 Partito Democratico Veneto BORTOLI Mauro 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Partito Democratico Veneto NIERO Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 139 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Misto SANDRI Sandro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)c) nella Sesta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Finozzi4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSCANI Matteo 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà BENDINELLI Davide 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà LARONI Nereo 7 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà TESO Moreno 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1710 Partito Democratico Veneto BERLATO SELLA Giuseppe 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto MARCHESE Giampietro 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto SINIGAGLIA Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1314 Futuro popolare FRANCHETTO Gustavo 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)


20Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>2) di dare atto che a seguito di quanto disposto nel precedente punto 1), la composizione delle commissioni consiliari permanentirisulta nel complesso determinata come segue:a) nella Prima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CANER Federico -art. 16, c. 3sostituisce Presidente GR Zaia3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSATO Paolo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà BOND Dario 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 5 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà LARONI Nereo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Popolo della Libertà PADRIN Leonardo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)11 Popolo della Libertà TONIOLO Costantino 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1712 Partito Democratico Veneto BONFANTE Franco 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto TIOZZO Lucio 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)14 Partito Democratico Veneto RUZZANTE Piero 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1315 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)16 Italia dei Valori MAROTTA Gennaro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)17 Bortolussi Presidente BORTOLUSSI Giuseppe 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)18 Unione Nord Est FOGGIATO Mariangelo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)19Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> -PRC Sinistra EuropeaPETTENÒ Pietrangelo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)b) nella Seconda Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Conte3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BOZZA Santino 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FURLANETTO Giovanni 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 196 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 4 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 7 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)8 Popolo della Libertà TONIOLO Costantino 6 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 17


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione9 Partito Democratico Veneto BONFANTE Franco 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto PIGOZZO Bruno 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto TIOZZO Lucio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1312 Unione di Centro PERARO Stefano 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)13 Italia dei Valori PIPITONE Antonino 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)14 Bortolussi Presidente BORTOLUSSI Giuseppe 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)15 Misto BOTTACIN Diego 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)c) nella Terza Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Ciambetti3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CAPPON Bruno 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 194 Popolo della Libertà BOND Dario 7art. 16, c. 3sostituisce Assessore Sernagiotto5 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 10 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 176 Partito Democratico Veneto BORTOLI Mauro 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)7 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Partito Democratico Veneto NIERO Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 139 Futuro popolare VALDEGAMBERI Stefano 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Misto SANDRI Sandro 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)d) nella Quarta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BASSI Andrea 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FURLANETTO Giovanni 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania LAZZARINI Arianna 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Manzato6 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSATO Paolo 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 197 Popolo della Libertà BENDINELLI Davide 17 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 178 Partito Democratico Veneto AZZALIN Graziano 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Partito Democratico Veneto BORTOLI Mauro 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto REOLON Sergio 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 13


22Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione11 Unione di Centro PERARO Stefano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Italia dei Valori MAROTTA Gennaro 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Futuro popolare FRANCHETTO Gustavo 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)e) nella Quinta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania Caner Federico 9 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CORAZZARI Cristiano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania LAZZARINI Arianna 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSCANI Matteo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 195 Popolo della Libertà BOND Dario 5 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)6 Popolo della Libertà MAINARDI Mauro 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà PADRIN Leonardo 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 1totale voti espressi dal gruppo 17art. 16, c. 3sostituisce Assessore Giorgetti9 Partito Democratico Veneto FRACASSO Stefano 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto MARCHESE Giampietro 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto PIGOZZO Bruno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto REOLON Sergio 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto SINIGAGLIA Claudio 6 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1314 Futuro popolare GRAZIA Raffaele 3 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)15 Italia dei Valori PIPITONE Antonino 2 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)16Federazione della Sinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPETTENÒ Pietrangelo 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)17 Misto BOTTACIN Diego 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)18 Misto SANDRI Sandro 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo <strong>21</strong>9 Unione nord est FOGGIATO Mariangelo 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)f) nella Sesta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BAGGIO Luca 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino 9 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CENCI Vittorino -art. 16, c. 3sostituisce Assessore Finozzi4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania POSSAMAI Gianpietro 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania TOSCANI Matteo 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 19


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 23N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione6 Popolo della Libertà BENDINELLI Davide 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà LARONI Nereo 7 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)8 Popolo della Libertà TESO Moreno 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)9 Popolo della Libertà TESSERIN Carlo Alberto 8 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1710 Partito Democratico Veneto BERLATO SELLA Giuseppe 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto FASOLI Roberto 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto MARCHESE Giampietro 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)13 Partito Democratico Veneto SINIGAGLIA Claudio 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 1314 Futuro popolare FRANCHETTO Gustavo 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)g) nella Settima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologia assegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania BOZZA Santino 1 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania CAPPON Bruno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio 17 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega Nord Padania FINCO Nicola Ignazio -totale voti espressi dal gruppo 195 Popolo della Libertà BOND Dario 8art. 16, c. 3sostituisce Assessore Stivalart. 16, c. 3sostituisce Presidente CR Ruffato6 Popolo della Libertà CONTA Giancarlo 3 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)7 Popolo della Libertà CORTELAZZO Piergiorgio 5art. 16, c. 3sostituisce Assessore Coppola8 Popolo della Libertà TESO Moreno 1 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 179 Partito Democratico Veneto AZZALIN Graziano 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)10 Partito Democratico Veneto FRACASSO Stefano 4 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)11 Partito Democratico Veneto NIERO Claudio 5 art. 16, c. 2 (1a assegnazione)12 Partito Democratico Veneto RUZZANTE Piero 2 art. 16, c. 6 (2a assegnazione)totale voti espressi dal gruppo 133) di disporre la pubblicazione del presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.Clodovaldo Ruffato


24Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLODECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO n. 97 del 8 maggio <strong>2013</strong>DGR n. 989 del 5.07.2011. Primi interventi di mitigazione del rischio idraulico mediante la realizzazione di bacini dilaminazione - DGRV n. 1003 del 5.06.2012. Esecuzione indagini geognostiche, di laboratorio e relazione geotecnica per laredazione dei progetti definitivi. Affidamento definitivo delle attività.[Difesa del suolo]Il Dirigente(omissis)decreta1. Sono affidate in via definitiva alle Ditte specificate nell’Allegato A le indagini geognostiche, le analisi di laboratorio e lerelazioni geologiche necessarie alla progettazione definitiva dei bacini di laminazione individuati dalla DGRV n. 1003/2012 sopracitata.2. Gli incarichi sopra citati, nonché i relativi termini contrattuali saranno regolati sulla base dello schema di convenzione -Allegato B - approvato con il presente provvedimento.3. La spesa complessiva di € 243.180,00 necessaria per l’esecuzione delle indagini ed attività in argomento è già stata impegnatacon il citato DR 536 del 24.12.2012 sul capitolo 101644 - impegno n. 4309.4. Le liquidazioni di spesa saranno effettuate dalla Direzione Difesa del Suolo, sulla base dei termini contrattuali indicati nellaconvenzione sopracitata, entro il 31.12.2014.5. Lo schema di convenzione regolante gli incarichi in parola sarà efficace a decorrere dalla data di pubblicazione sul sito webistituzionale dell’amministrazione regionale ai sensi del comma 18 dell’art. 3 della L. 24.12.2007, n. 244.6. Si da copertura alla spesa per i lavori e le attività in argomento con un capitolo i cui fondi derivano da assegnazioni statali,per cui la stessa non è soggetta alle limitazioni di cui alla L.R. 1/2011.7. Si attesta, vista la documentazione agli atti d’ufficio, l’avvenuta riscossione della correlata posta di entrata.8. Il presente decreto sarà pubblicato per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.Tiziano PinatoAllegati (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 25DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONEDECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONE n. 295 del 2 maggio <strong>2013</strong>POR FSE 2007-<strong>2013</strong>.- Ob. Competitività Regionale e Occupazione - Asse V - Interregionalità e Transnazionalità. ProgettiInterregionali e Transnazionali rivolti alle imprese. Approvazione delle risultanze dellistruttoria dei progetti campionatirelativi alla D.G.R. n. 2468 del 4 agosto 2009.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Il Dirigente(omissis)decreta1. di concludere con esito positivo le risultanze della verifica per le 33 imprese campionate relativamente alla D.G.R. n. 2468/2009,evidenziate nell’Allegato A “Aziende PMI dei progetti campionate e verificate”e nell’Allegato B “Aziende PMI dei progetti esclusedal controllo”;2. di disporre che il presente provvedimento venga pubblicato per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.Santo Romano


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 27Allegato A al Decreto n. 295 del 02-05-<strong>2013</strong> pag. 2/2Codice ProgettoPartner69/1/1/2468/2009 GFSTUDIO DI FRINZI DOTT. ING. GIULIA69/1/1/2468/2009 FORNACE CENTRALE SRL69/1/1/2468/2009 RI.CERT SPA69/1/1/2468/2009 M.E.C.A. srl69/1/1/2468/2009 ZORDAN GIULIA69/1/1/2468/2009 SPLIT ENERGY SRL69/1/1/2468/2009 QSA DI CORTIANA MARIO GIOVANNI69/1/1/2468/2009 DEDALO SRL69/1/1/2468/2009 AFRICA STYLE SRL69/1/1/2468/2009 SAF FR.LLI BIANCO SRL69/1/1/2468/2009 CROCCO69/1/1/2468/2009 OTTOLINI LEGNAMI SRL69/1/1/2468/2009 CAMPORESE MARINA69/1/1/2468/2009 FABBRICA PINZE SCHIO SRL52/1/1/2468/2009 COOPERATIVA SERVIZI BELLUNO52/1/1/2468/2009 SER.COOP. DE - Servizi alla Cooperazione <strong>Del</strong>egatiDirezione Formazione – Aziende PMI dei progetti campionate e verificate


28Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionaleAllegato B al Decreto n. 295 del 02-05-<strong>2013</strong> pag. 1/1POR FSE 2007-<strong>2013</strong> Ob. COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONEASSE V INTERREGIONALITA’ E TRASNAZIONALITA’PROGETTI INTERREGIONALI E TRASNAZIONALI RIVOLTI ALLE IMPRESEDGR 2468/2009AZIENDE PMI DEI PROGETTI ESCLUSE DAL CONTROLLOCodice ProgettoPartner69/1/1/2468/2009 TERAPLAST SPA52/1/1/2468/2009 MAGNOLIA SRLDirezione Formazione – Aziende PMI dei progetti escluse dal controllo


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 29DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONE n. 309 del 8 maggio <strong>2013</strong>POR FSE 2007-<strong>2013</strong>.- Ob. Competitività Regionale e Occupazione - Direttiva per la presentazione delle domande di ammissionedi organismi di formazione ed offerte formative e delle domande per l’erogazione di voucher l’accesso individualeed aziendale alle offerte formative presenti nel catalogo interregionale di Alta Formazione. Approvazione delle risultanzedell’istruttoria dei progetti campionati relativi alla D.G.R. n. 1552 del 26 maggio 2009.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Il Dirigente(omissis)decreta1) di concludere con esito positivo le risultanze della verifica per le 17 imprese campionate relativamente alla D.G.R. 1552 del26 maggio 2009, evidenziate nell’Allegato A“Progetti campionati e verificati” e nell’Allegato B “Progetti esclusi dal controllo”.2) di disporre che il presente provvedimento venga pubblicato per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.Santo Romano


30Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionaleAllegato A al Decreto n. 309 del 08-05-<strong>2013</strong> pag. 1/1POR FSE 2007-<strong>2013</strong>- DIRETTIVA PER L’EROGAZIONE DI VOUCHER DI ALTAFORMAZIONE PER L’ACCESSO INDIVIDUALE ED AZIENDALE ALLE OFFERTEFORMATIVE PRESENTI NEL CATALOGO INTERREGIONALE – DGR 1552 DEL26/05/2009PROGETTI CAMPIONATI E VERIFICATIID DOMANDAAZIENDA250 SYSTEM ELECTRIC SRL263 STUDIO ENGINEERING266 BAOBAB COMUNICATION S.N.C.267 BUSINESS RESEARCH S.R.L.268 DUE ELEMENTI269 VP SOLAR272 AZIENDA AGRICOLA MONTE ZOVO DI COTTINI DIEGO E FIGLI s.s.283 FAMM di Melato & Marigo297 AXO SPORT309 LIVECOM SCS ONLUS310 FASTSPED S.R.L.314 2NIGHT315 FONTANA GRANDE3<strong>21</strong> FERTECNIC DI MASO ARGANTEDirezione Formazione – Progetti campionati e verificati


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 31giunta regionaleAllegato B al Decreto n. 309 del 08-05-<strong>2013</strong> pag. 1/1POR FSE 2007-<strong>2013</strong>- DIRETTIVA PER L’EROGAZIONE DI VOUCHER DI ALTAFORMAZIONE PER L’ACCESSO INDIVIDUALE ED AZIENDALE ALLE OFFERTEFORMATIVE PRESENTI NEL CATALOGO INTERREGIONALE – DGR 1552 DEL26/05/2009PROGETTI ESCLUSI DAL CONTROLLOID DOMANDAAZIENDA251 RICCARDO VERITA’323 ARREDAMENTI BIGOLIN SNC326 SCENOTEC SRLDirezione Formazione – Progetti esclusi dal controllo


32Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTUREDECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTURE n. 60 del 16 aprile <strong>2013</strong>Lavori del 1° stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale nell’area metropolitana diffusa centrale veneta(S.F.M.R.). Direttrice Mestre Castelfranco V.to Comuni di Martellago e Spinea Appalto C3 - intt. 6.10, 6.10 bis e 6.11:soppressione del passaggio a livello al km. 7+484 della linea ferroviaria Mestre - Trento e ristrutturazione stazione di Maerne.Decreto di esproprio a seguito della condivisione dell’indennità determinata ai sensi dell’art. 22 bis DPR n. 327/2001 e s.m.i..Ditta Vivian Renza e Vivian Silvio.[Espropriazioni, occupazioni d’urgenza e servitù]Il Dirigente(omissis)decretaA) È pronunciata l’espropriazione, ai sensi dell’art. 20 comma 11, dell’art. 23 e dell’art. 26 comma 11 del Testo Unico in materiadi espropriazione per pubblica utilità (DPR n. 327 dell’08.06.2001), disponendosi il passaggio del diritto di proprietà a favore delseguente beneficiario dell’espropriazione:COMUNE di MARTELLAGOCodice fiscale 82003170279Con sede Piazza Vittoria, 1 - 30030 Martellago (VE)dei beni immobili siti nel comune di Martellago (VE) interessati dall’espropriazione così di seguito catastalmente identificati:N° 24 Di Elenco N° 28 Di PianoVIVIAN Renza(omissis)Residente (omissis)Prop. 1/1• ESPROPRIO:Comune Foglio MappaleMARTELLAGO(VE)MARTELLAGO(VE)Superficie diesproprio (mq)15 2272 24615 2273 198Dati catastaliCATASTO TERRENI:SEMINATIVO ARBORATOClasse 2 Mq. 246R.D. €. 1,88 R.A. €. 1,<strong>21</strong>CATASTO TERRENI:SEMINATIVO ARBORATOClasse 2 Mq. 198R.D. €. 1,51 R.A. €. 0,97NUOVA Amministrazioneintestataria degli immobili espropriatiCOMUNE di MARTELLAGOCodice fiscale 82003170279Con sede Piazza Vittoria, 1 - 30030Martellago (VE)COMUNE di MARTELLAGOCodice fiscale 82003170279Con sede Piazza Vittoria, 1 - 30030Martellago (VE)Totale indennità pagata: €. 6.512,00 (INDENNITÀ ACCETTATA E PAGATA)Così determinata:• €. 4.884,00 (Euro Quattromilaottocentoottantaquattro/00) Indennità di esproprio Art. 40 Comma 1 DPR 327/2001 e s.m.i.;• €. 1.628,00 (Euro Milleseicentoventotto/00) Indennità dovuta a seguito dell’occupazione d’urgenza Art. 22/bis DPR 327/2001e s.m.i.;Pagamenti effettuati:- €. 6.512,00 (Euro Seimilacinquecentododici/00) Mandato n. 19480 del 8/11/2012 a favore di Vivian Renza.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 35DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI n. 45 del 2 aprile <strong>2013</strong>Progetto “Adrifort - Adriatic fortresses and military areas” (CUP H31H12000000007) - Programma di cooperazionetransfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>. Procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di due incarichidi collaborazione coordinata e continuativa ai sensi della DGR n. 2505 del 11 dicembre 2012. Approvazione verbali e risultanzedella procedura. Impegno di spesa.[Relazioni internazionali]Il Dirigente(omissis)decreta1. di ritenere le premesse a gli Allegati A, B e C parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di approvare il verbale n. 1 del 27.2.<strong>2013</strong> in Allegato A (omissis) ed il verbale n. 2 del 20.3.<strong>2013</strong> in Allegato B (omissis), dellaCommissione giudicatrice della procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di due incarichi di collaborazionecoordinata e continuativa ai sensi della D.G.R. n. 2505 del 11.12.2012;3. di approvare le risultanze della procedura comparativa e assegnare al dott. Diego Paganini ed alla dott.ssa Roberta Santingli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per il supporto alle attività afferenti al Progetto “Adrifort - Adriatic fortressesand military areas” (CUP H31H12000000007) - Programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>, adecorrere dal 15 aprile <strong>2013</strong> e fino al 31 marzo 2015, non rinnovabili né prorogabili, per un corrispettivo, al lordo delle ritenute acarico del percipiente, di € 47.000,00;4. di approvare lo schema di contratto in Allegato C (omissis) per il conferimento del suddetto incarico di collaborazione coordinatae continuativa per l’attività di supporto alle attività afferenti al Progetto “Adrifort - Adriatic fortresses and military areas”(CUP H31H12000000007) - Programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>;5. di impegnare a favore del dott. Diego Paganini (omissis) e della dott.ssa Roberta Santin (omissis) la somma complessiva di €94.000,00 a carico dei capitoli n. 101795 - “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera - IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong> Adrifort” - Quotastatale (Reg.to CEE 05/07/2006 n. 1080 - <strong>Del</strong>ibera CIPE 15/06/2007 n. 36)” e n. 101796 “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera- IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong> Adrifort” - Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006 n. 1080)” del bilancio regionale di previsioneper l’esercizio finanziario <strong>2013</strong>, che presentano la necessaria disponibilità, nei seguenti importi ed imputazioni contabili:CAPITOLI QUALIFICA IMPORTI CODICE SIOPE101795 “Progetto di cooperazione transfrontaliera - IPAAdriatico 2007-<strong>2013</strong> “AdriFort” - Quota statale (Reg. to CEE05/07/2006 n. 1080 - <strong>Del</strong>ibera CIPE 15/06/2007 n. 36)”101796 “Progetto di cooperazione transfrontaliera - IPAAdriatico 2007-<strong>2013</strong> “AdriFort” - Quota comunitaria (Reg.toCEE 05/07/2006 n. 1080)”FDR(15%)FESR(85%)€ 14.100,00 2.01.03.<strong>21</strong>38€ 79.900,00 2.01.03.<strong>21</strong>38TOTALE94.000,006. di dare atto che la spesa per gli incarichi di collaborazione, di cui si dispone l’impegno con il presente atto, non è soggettaalle limitazioni di cui alla L.R. n. 1/2011 per le motivazioni esposte in premessa, da considerarsi parte integrante del presente provvedimento;7. di dare atto che il compenso indicato sarà liquidato in 23 rate mensili, corrisposte al collaboratore nel mese successivo aquello della prestazione resa, anche sulla base della verifica dell’effettiva conclusione di una o più fasi dell’attività oggetto dell’incarico,documentata su apposite relazioni da parte del collaboratore;8. di incaricare la Direzione Regionale per le Risorse Umane di pubblicare il presente provvedimento nel sito Internet dellaGiunta Regionale del Veneto;9. di trasmettere il presente provvedimento alla competente Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti;10. di incaricare la Direzione Regionale per le Risorse Umane di comunicare l’avvenuta instaurazione del rapporto di collaborazionecoordinata e continuativa al competente Centro Provinciale per l’Impiego entro i termini stabiliti;11. di pubblicare il presente provvedimento sul sito web istituzionale dell’amministrazione regionale, ai sensi del comma 54dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244;12. di disporre la pubblicazione per estratto del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.Diego VecchiatoAllegati (omissis)


36Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI n. 51 del 15 aprile <strong>2013</strong>Procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativaai sensi della DGR n. 2506 del 11.12.2012. Progetto “Adrigov - Adriatic Governance Operational Plan” (CUPH34C12000050007). Programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>. Approvazione schema del contrattoe affidamento dell’incarico. Impegno di spesa.[Relazioni internazionali]Il Dirigente(omissis)decreta1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di assegnare, a seguito della rinuncia della prima classificata dott.ssa Roberta Santin e della seconda classificata dott.ssaLetizia Nisco, alla terza classificata dott.ssa Verdiana Morandi, l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa per il supportoalle attività afferenti al Progetto “Adrigov - Adriatic Governance Operational Plan” (CUP H34C12000050007) - Programmadi cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong> a decorrere dal 01/05/<strong>2013</strong> e fino al 31/03/2015, non rinnovabile né prorogabile,per un corrispettivo, al lordo delle ritenute a carico del percipiente, di € 46.000,00;3. di approvare lo schema di contratto in Allegato A per il conferimento del suddetto incarico di collaborazione coordinatae continuativa per l’attività di supporto alle attività afferenti al Progetto “Adrigov - Adriatic Governance Operational Plan” (CUPH34C12000050007). Programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>,4. di impegnare a favore della dott.ssa Verdiana Morandi (omissis) la somma complessiva di € 46.000,00 a carico dei capitoli n.101793 - “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera - IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong> AdriGov” - Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006n. 1080 - <strong>Del</strong>ibera CIPE 15/06/2007 n. 36)” e n. 101794 “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera - IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>AdriGov” - Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006 n. 1080)” del bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario<strong>2013</strong>, che presentano la necessaria disponibilità, nei seguenti importi ed imputazioni contabili:CAPITOLI QUALIFICA IMPORTI CODICE SIOPE101793 “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera - IPAAdriatico 2007-<strong>2013</strong> AdriGov” - Quota statale (Reg.to CEE05/07/2006 n. 1080 - <strong>Del</strong>ibera CIPE 15/06/2007 n. 36)”101794 “Progetto di Cooperazione Transfrontaliera - IPAAdriatico 2007-<strong>2013</strong> AdriGov” - Quota comunitaria (Reg.toCEE 05/07/2006 n. 1080)”FDR(15%)FESR(85%)€ 6.900,00€ 39.100,002.01.03.<strong>21</strong>382.01.03.<strong>21</strong>38TOTALE€ 46.000,005. di dare atto che la spesa per l’incarico di collaborazione, di cui si dispone l’impegno con il presente atto, non rientra nelletipologie soggette alle limitazioni di cui alla L.R. n. 1/2011;6. di dare atto che il compenso indicato sarà liquidato in 23 rate mensili, corrisposte al collaboratore nel mese successivo aquello della prestazione resa, anche sulla base della verifica dell’effettiva conclusione di una o più fasi dell’attività oggetto dell’incarico,documentata su apposite relazioni da parte del collaboratore;7. di incaricare la Direzione Regionale per le Risorse Umane di pubblicare il presente provvedimento nel sito Internet dellaGiunta Regionale del Veneto;8. di trasmettere il presente provvedimento alla competente Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti;9. di incaricare la Direzione Regionale per le Risorse Umane di comunicare l’avvenuta instaurazione del rapporto di collaborazionecoordinata e continuativa al competente Centro Provinciale per l’Impiego entro i termini stabiliti;10. di pubblicare il presente provvedimento sul sito web istituzionale dell’amministrazione regionale, ai sensi del comma 54dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244;11. di disporre la pubblicazione per estratto del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.Diego VecchiatoAllegato (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 37DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI n. 52 del 16 aprile <strong>2013</strong>Progetto Adrifort “Adriatic fortresses and military areas” CUP H31H12000000007. - Programma di Cooperazione TransfrontalieraIPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>. Modifica dell’Avviso Pubblico per la formazione di una short list di esperti esterniall’amministrazione regionale per il conferimento di incarichi di collaborazione finalizzati all’attività di definizione edattuazione di strategie per il recupero e la valorizzazione delle aree fortificate nell’area adriatica nell’ambito del progetto.DGR. n. 1818 del 11/09/2012. DDR n. 5 del 25/1/<strong>2013</strong>.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Il DirigentePremesso che con deliberazione n. 1818 del 11/09/2012, la Giunta regionale ha preso atto dell’esito della seconda procedura adevidenza pubblica per la selezione di progetti ordinari del Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>,con l’approvazione fra gli altri del progetto Adrifort “Adriatic fortresses and military areas”, di cui la Regione del Veneto - DirezioneRelazioni Internazionali è capofila, autorizzando altresì il Dirigente regionale della medesima Direzione a sottoscrivere i documentinecessari all’avvio delle attività progettuali nonché ad adottare i conseguenti atti amministrativi e di spesa;Vista la nota prot. n 414193 in data 14/09/2012 con la quale l’Autorità di Gestione del Programma IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>presso la Regione Abruzzo ha comunicato la concessione di un finanziamento di € 2.285.752,00 pari al 100% del budget per il progettoAdrifort “Adriatic fortresses and military areas” ed il contratto di finanziamento sottoscritto in data 29/10/2012 fra l’Autoritàdi Gestione e la Regione del Veneto;Visto il proprio decreto n. 5 del 25 gennaio <strong>2013</strong> con il quale è stato approvato un avviso pubblico per la formazione di una shortlist di esperti esterni all’amministrazione regionale per il conferimento di incarichi di collaborazione finalizzati all’attività di definizionee attuazione di strategie per il recupero e la valorizzazione delle aree fortificate nell’area adriatica nell’ambito del progettoAdrifort “Adriatic fortresses and military areas” Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>;Visto il proprio decreto n. 38 del 18 marzo <strong>2013</strong> con il quale è stata nominata la Commissione giudicatrice per la verifica dellecondizioni di ammissione e la selezione dei candidati;Considerato che nella riunione del 27 marzo <strong>2013</strong> la Commissione giudicatrice ha preso atto del fatto che un solo candidatorisultava avere i requisiti previsti dall’avviso e pertanto risultava inserito nella short list e che tale esito non poteva soddisfare leesigenze dell’Amministrazione regionale, ossia costituire un elenco quanto più ampio possibile di candidati con le caratteristicherichieste dal profilo professionale ricercato;Ritenuto di accogliere la proposta della Commissione giudicatrice di modificare i requisiti minimi riportati nel citato Avvisoinserendo, oltre alla laurea triennale in materie economiche o del vecchio ordinamento in Economia e Commercio, la laurea triennaleo del vecchio ordinamento in materie umanistiche, in Architettura o Beni Culturali e successivo Master universitario biennalein materie economiche con esame finale;Visti gli atti d’ufficio;Vista la legge regionale n. 54/2012Vista la legge regionale n. 1/1997;decreta1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di accogliere la proposta formulata nella sua seduta del 27 marzo <strong>2013</strong> dalla Commissione giudicatrice per la formazione diuna short list di esperti esterni all’amministrazione regionale per il conferimento di incarichi di collaborazione finalizzati all’attivitàdi definizione e attuazione di strategie per il recupero e la valorizzazione delle aree fortificate nell’area adriatica nell’ambito del progettoAdrifort “Adriatic fortresses and military areas” Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico 2007-<strong>2013</strong>;3. di modificare i requisiti minimi riportati nell’Avviso (Allegato A del DDR n. 5 del 25 gennaio <strong>2013</strong>), nel modo seguente:da: “Laurea triennale in materie economiche o del vecchio ordinamento in Economia e Commercio”a: “Laurea triennale in materie economiche o del vecchio ordinamento in Economia e Commercio o laurea triennale o del vecchioordinamento in materie umanistiche, in Architettura o Beni Culturali e successivo Master universitario biennale in materieeconomiche con esame finale”;4. di dare atto che la short list rimarrà aperta e manterrà la sua validità fino al 31 marzo 2015 e, comunque, fino alla conclusionedel progetto e che la costituzione della short list non comporta la predisposizione di graduatorie e non pone in essere alcunaprocedura concorsuale;5. di incaricare la Direzione regionale per le Risorse Umane di pubblicare il presente provvedimento nel sito Internet dellaGiunta Regionale del Veneto;6. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.Diego VecchiatoAllegato (omissis)


38Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PER I SERVIZI SOCIALIDECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PER I SERVIZI SOCIALI n. 154 del 23 aprile <strong>2013</strong>IPAB Scuola dell’infanzia paritaria “Don Eliseo Panardo” di San Giorgio in Salici di Sona (VR). Procedimento didepubblicizzazione dell’Ente. Art.12 della L.R. 15 dicembre 1982, n. 55 e L.R. 25 giugno 1993, n. 24.[Servizi sociali]Il DirigentePremesso che- l’IPAB Scuola dell’Infanzia “Don Eliseo Panardo” di San Giorgio in Salici di Sona (VR) trae origine dalla donazione di DonEliseo Panardo del 23 Giugno 1927 e veniva eretto in Ente morale con RD del 2.09.1934, con contestuale approvazione dello statuto,successivamente da ultimo modificato e approvato con decreto regionale n. 39 del 28 marzo 2002;- lo scopo dell’Ente è l’accoglienza di bambini d’età prescolare, proponendosi fini di educazione, di sviluppo della personalitàinfantile, di assistenza e di preparazione alla scuola elementare integrando l’opera della famiglia, con precedenza per i bambinidomiciliati nel Comune di Sona e, limitatamente alle risorse disponibili, gratuitamente per i bambini con difficoltà economiche;Considerato che- stante la complessità burocratica a cui l’Ente è sottoposto, da cui deriva un insostenibile aggravio economico per lo stesso,attesa la necessità di meglio utilizzare le proprie risorse economiche, con <strong>Del</strong>ibera n. 09 del 13 settembre 2012 il Consiglio di Amministrazionedell’IPAB Scuola dell’Infanzia “Don Eliseo Panardo” deliberava la richiesta di privatizzazione;- da una valutazione approfondita i requisiti necessari venivano ritenuti sussistenti per la trasformazione in persona giuridicadi diritto privato;- il Comune di Sona, ritualmente attivato dall’Ipab con nota del 14 settembre 2012, non si pronunciava, ritenendosi pertanto, aisensi di legge, assenziente;- con istanza pervenuta in data 05 dicembre 2012, successivamente integrata con nota del 18 gennaio <strong>2013</strong>, il Presidente, chiedevail riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato ai sensi della LR n. 24 del 25 giungo 1993, adducendo tutte lemotivazioni contenute nel provvedimento del Consiglio di Amministrazione dell’Ipab sopra indicato e nel relativo allegato, depositatoin copia presso la Direzione per i Servizi Sociali - Ufficio Ipab;Preso atto che- il patrimonio immobiliare dell’Ente ammonta a complessivi Euro 800,000,00 (ottocentomila,00) giusta perizia di stima redattae sottoscritta dal Geom. Luigi Recchia, in data 28 gennaio <strong>2013</strong>;- l’Ipab, che conserva l’origine privata, rientra nella categoria prevista dall’articolo 4, comma 1 della L.R. 25 giugno 1993, n.24 quale “istituzione che svolge in modo precipuo attività inerenti alla sfera educativo religiosa come a suo tempo espressamentericonosciuto con provvedimento statale ai sensi dell’art. 25 del DPR 24 luglio 1977, n. 616” come si evince dalla documentazionedi cui sopra;- in relazione alla trasformazione dell’Ente in parola, ricorrono congiuntamente anche gli elementi ex art. 4, comma 4 della LRn. 24/1993;Considerato che- il Comune di Sona, ritualmente attivato ai sensi dell’art. 2 comma 3 della L.R. n. 24 del 25 giugno 1993, non si è pronunciato,ritenendosi pertanto assenziente;- ai sensi del D.P.R. n. 361 del 10 febbraio 2000, il quale ha previsto l’istituzione di un registro regionale delle persone giuridicheprivate che operano nelle materie attribuite alla competenza della Regione, l’iscrizione ha efficacia costitutiva del riconoscimentodella nuova natura dell’ente;- conseguentemente si ritiene di procedere alla depubblicizzazione dell’Ipab” Don Eliseo Panardo di San Giorgio in Salici diSona (VR), con efficacia differita al momento dell’iscrizione al registro regionale di cui al precedente punto;Visto- la L. n. 6972 del 17 luglio1890 e i relativi regolamenti di esecuzione;- il D.P.C.M. 16 febbraio 1990;- il D.P.R. n. 361 del 10 febbraio 2000;- il D.Lgs. n. 207/2001;- l’articolo 12 L.R. n. 55 del 15 dicembre 1982, come modificato dall’art. 71 della L.R. n. 6 del 30 gennaio 1997;- la L.R. n. 24 del 25 giugno 1993 e la circolare attuativa del 23 aprile 2004 n. 1;- l’istruttoria dell’Ufficio;decreta- ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 24 del 25 giugno 1993 che l’Ipab “Don Eliseo Panardo “ di San Giorgio in Salici di Sona(VR) non è assoggettata al regime pubblico di cui alla Legge 6972/1890;- che l’efficacia del presente decreto viene sospesa fino alla data di effettivo riconoscimento all’Ente predetto della personalitàgiuridica di diritto privato, ai sensi del D.P.R. n. 361 del 10 febbraio 2000, artt. 1 e 7, e ad ogni modo, limitata a centottanta giorni


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 39dall’adempimento della prescrizione di cui sopra, termine entro il quale l’Ipab depubblicizzata può presentare domanda per il riconoscimentodeterminato dall’iscrizione nel registro delle persone giuridiche.Ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, si rammenta che avverso il presenteprovvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto entro 60 giorni dell’avvenutaconoscenza ovvero, in alternativa, è ammesso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da proporre entro 120 giorni dalmedesimo termine.Il presente decreto, redatto in doppio originale, di cui uno conservato presso l’archivio della Direzione Regionale per i ServiziSociali, è notificato all’Ente, trasmesso per opportuna conoscenza al Comune di Sona (VR) e pubblicato integralmente nel BollettinoUfficiale della Regione.Mario Modolo


40Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE SERVIZI SOCIALI n. 156 del 23 aprile <strong>2013</strong>Approvazione modifica dello Statuto dell’Ipab “Casa di Riposo Ca’ Arnaldi” di Noventa Vicentina (VI). Art.12 dellaL.R. 15 dicembre 1982, n. 55.[Servizi sociali]Il Dirigente- premesso che con istanza prot. n. 937 del 2 ottobre 2012- nostro prot. n. 456383 ricevuta il 10 ottobre 2012, a firma del Presidente-e successivamente integrata con nota prot. n. 1129 del 27 dicembre 2012- <strong>Del</strong>ibera del Consiglio di Amministrazione n. 23del 1 ottobre 2012 - l’Ipab “ Casa di Riposo Ca’ Arnaldi” di Noventa Vicentina (VI) proponeva istanza per la modifica del propriostatuto;- Atteso che l’adozione del nuovo testo statutario deriva dalla necessità di una complessiva rivisitazione al fine di un aggiornamentodello stesso alle mutate esigenze dell’Ente e normative, nel frattempo intervenute, anche in considerazione della realizzazionedi una residenza destinata prevalentemente ad anziani non autosufficienti, tale che l’Istituto assume la configurazione di CentroServizi Socio Sanitario in grado di offrire servizi qualificati ed integrati con la rete dei servizi qualificati ed integrati con la retedei servizi territoriali;- posto che il Comune di Noventa Vicentina, ritualmente attivato, prestava parere favorevole con <strong>Del</strong>ibera di Giunta comunalen. 251 del 17 settembre 2012, successivamente ratificava con delibera del Consiglio comunale n. 54 del 17 dicembre 2012;- Viste le osservazioni successivamente formulate dalla Direzione Servizi Sociali con nota prot. n. 119947 del 19 marzo <strong>2013</strong> erecepita dall’Ente con DGR n. 10 del 25 marzo <strong>2013</strong>;- Richiamate comunque le specifiche motivazioni a supporto delle modifiche contenute nei provvedimenti del Consiglio diAmministrazione dell’Ipab di cui sopra, depositati in copia presso la Direzione regionale per i Servizi Sociali;- Atteso che, ai sensi dell’art. 12 della L.R. 15 dicembre 1982, n. 55, la competenza in materia di approvazione degli Statuti edelle eventuali modifiche, afferisce alla Direzione per i Servizi sociali della Regione del Veneto;- Ritenuto il nuovo Statuto dell’Ipab conforme alla legge;- Visto l’articolo 117 della Costituzione;- Vista la Legge 17 Luglio 1890, n. 6972 e il corrispettivo R.D. 5 Febbraio 1891, n. 99;- preso atto di quanto fissato dall’art. <strong>21</strong> del D. Lgs. 4 <strong>Maggio</strong> 2001, n. 207;- Visto l’art. 12 della L.R. 15 Dicembre 1982, n. 55 come modificato dall’art. 71 della L.R. 30 Gennaio 1997, n. 6;- Visto l’art. 2 comma 1 lett a) e b) della L.R. 1 settembre 1993 n. 45;- preso atto dell’istruttoria dell’Ufficio;decreta1. di approvare il nuovo Statuto dell’Ipab nel testo integrale formato da 16 articoli, di cui all’Allegato A al presente provvedimento;2. di stabilire che questo provvedimento avrà effetto dalla data dell’approvazioneAi sensi dell’art.3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, si rammenta che avverso il presenteprovvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto entro 60 giorni dell’avvenutaconoscenza ovvero, in alternativa, è ammesso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da proporre entro 120 giorni dalmedesimo termine.Il presente decreto, redatto in doppio originale, di cui uno conservato presso l’archivio della Direzione Regionale per i ServiziSociali, è notificato all’Ipab e pubblicato integralmente nel Bollettino Ufficiale della Regione.Mario ModoloAllegato (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 41DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE URBANISTICA E PAESAGGIODECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE URBANISTICA E PAESAGGIO n. 15 del 4 marzo <strong>2013</strong>Conclusione della procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di n. 1 incarico di collaborazione coordinatae continuativa indetto con D.D.R n. 117 del 6/12/2012. Affidamento dell’incarico per assistenza nell’organizzazionetransnazionale e gestione tecnico/operativa dei progetti europei AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006)e CABEE (codice progetto 11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) - Programma di Cooperazione territoriale europea ‘SpazioAlpino’, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio.[Consulenze e incarichi professionali]Il DirigentePremesso che:- con D.G.R. n. 1425 del 31/07/2012 “Programma UE di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007 - <strong>2013</strong>. Avviodei progetti approvati a seguito della quarta procedura di evidenza pubblica internazionale di selezione”, veniva preso atto dell’approvazioneal finanziamento dei progetti transnazionali “AlpBC”, “CABEE” e “RURBANCE”, in cui la Regione del Veneto- Direzione Urbanistica e Paesaggio - partecipa in veste di partner;- con D.G.R. n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012 “Progetti “AlpBC, “CABEE” e “RURBANCE” (Programma di Cooperazione territorialeeuropea Spazio Alpino): Piano delle attività e avvio della procedura ai sensi della DGR 2919/2007 per l’individuazione di n. 4 professionalitàper la loro realizzazione”, veniva preso atto che all’interno dell’Ente non era possibile reclutare il personale di supportoai Progetti e che, pertanto, era necessario ricorrere, mediante procedura comparativa, per curriculum e colloquio, all’individuazionedi n. 4 soggetti specifici a cui affidare l’incarico di supportare l’attuazione dei progetti sopra citati, mediante la stipula di n.4 contratti di collaborazione coordinata e continuativa;Visto il proprio Decreto n. 117 del 6/12/2012 con il quale sono state indette le procedure comparative, per curriculum e colloquio,autorizzate con la D.G.R. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il proprio Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>, con il quale è stata nominata la Commissione esaminatrice ai fini dell’individuazionedei soggetti ai quali conferire gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa di cui al Decreto n. 117 del 6/12/2012,mediante la procedura comparativa per curriculum e colloquio, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 2919/2007;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 16/01/<strong>2013</strong> (Allegato A) nel quale la Commissione esaminatrice ha valutato i titolie i curricula presentati dai candidati, assegnando i relativi punteggi e ammettendo al successivo colloquio i due candidati risultatiidonei;Visto il proprio Decreto n. 4 del 24/01/<strong>2013</strong>, con il quale il Dott. Berto Bruno, Dirigente responsabile del Servizio Sportello Unicoper le Attività Produttive, è stato nominato quale componente, con funzioni di Presidente, per l’esame dei candidati ammessi al colloquioper il conferimento dell’incarico di collaborazione coordinata e continuativa per assistenza nell’organizzazione transnazionalee gestione tecnico/operativa dei progetti AlpBC e CABEE, in sostituzione dell’Arch. Ignazio Operti, impossibilitato a presenziare;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 24/01/<strong>2013</strong> dalla Commissione esaminatrice (Allegato B), nel quale si individua lafigura professionale rispondente ai requisiti di cui all’avviso di selezione, approvato in allegato al D.D.R. n. 117/2012 (Allegato B),e pubblicato nel sito web della Giunta Regionale, nella persona del Dott. Claudio Chiapparini C.F. CHPCLD68M01A944V, nato aBologna il 1/08/1968, al quale verrà conferito l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa per assistenza nell’organizzazionetransnazionale e gestione tecnico/operativa dei progetti europei AlpBC e CABEE, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio;Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente Decreto, dasottoporre alla sottoscrizione del soggetto selezionato sopra citato;Verificato che i capitoli di bilancio n. 101769 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Comunitaria,e n. 101770 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080- delibera CIPE 15/06/2007, n. 36), sono interamente finanziati da fondi rispettivamente comunitari e nazionali e che i capitoli dibilancio n. 101767 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Comunitaria, e n. 101768 - progetto dicooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - delibera CIPE 15/06/2007,n. 36), sono anch’essi interamente finanziati da fondi rispettivamente comunitari e nazionali.Visti i regolamenti comunitari che definiscono le condizioni di ammissibilità delle spese al cofinanziamento da parte del FESRnell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (regolamento CE 1080/2006, regolamento CE 846/2009, regolamentoCE 397/2009, regolamento CE 1083/2006, regolamento CE 1828/2006).Visto il D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;Vista la Legge 27/12/2006, n. 296, articolo 1, comma 772;Visto l’art. 3, comma 54, della L. 24/12/2007, n. 244;Vista la L.R. 29/11/2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la L.R. 31/12/2012, n. 51 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per lanno finanziario <strong>2013</strong> e ulteriori disposizioniin materia di patto di stabilità interno”Vista la L.R. 31/12/2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale inattuazione della legge regionale statutaria 17/04/2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;Vista la D.G.R. n. 2919 del 18/09/2007;


42Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la D.G.R. n. 1111 del 6/05/2008;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. 1425 del 31/07/2012;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il Decreto n. 117 del 6/12/2012;Visto il Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>;Visto il Decreto n. 4 del 24/01/<strong>2013</strong>;Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 16/01/<strong>2013</strong>(Allegato A);Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 24/01/<strong>2013</strong> (Allegato B);Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C;Vista la documentazione agli atti della Direzione Urbanistica e Paesaggio;decreta1. di approvare gli esiti della procedura comparativa per titoli e colloquio di cui agli Allegati A e B al presente provvedimento,che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività per l’assistenza nell’organizzazione transnazionalee gestione tecnico/operativa dei progetti europei AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006) e CABEE (codiceprogetto 11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) - Programma di Cooperazione territoriale europea ‘Spazio Alpino’, procedura indettacon Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica e Paesaggio n. 117 del 6/12/2012;2. di approvare il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente atto,da sottoporre alla sottoscrizione del candidato selezionato per la figura professionale di cui al punto 1 del presente atto (profilo tecnico);3. di affidare, per i motivi suesposti, l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa al Dott. Claudio Chiapparini, nato aBologna il 1/08/1968, (omissis), a partire dal 4 marzo <strong>2013</strong> fino al 30 giugno 2015, determinando in € 70.400,00 il compenso lordo complessivoda corrispondere con le modalità previste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C;4. di impegnare a favore del Dott. Claudio Chiapparini la spesa di € 25.142,85 ripartita come segue:- € 4.777,14 sul capitolo n. 101767 ad oggetto “ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 1.508,57 sul capitolo n. 101768 ad oggetto “ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 DEL. CIPE 15/06/2007, n. 36)”;- € 14.331,43 sul capitolo n. 101769 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080);- € 4.525,71 sul capitolo n. 101770 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36), dell’esercizio provvisorio del bilancio perl’anno finanziario <strong>2013</strong>, che presentano sufficiente disponibilità, a titolo di compenso per la prestazione che verrà resa nei mesidi marzo e aprile <strong>2013</strong>, di cui al punto 3 del dispositivo;5. di stabilire che, oltre a quanto previsto al punto 3 del dispositivo del presente atto, eventuali spese di missione previste daiprogetti europei AlpBC e CABEE, preventivamente autorizzate dal Dirigente Regionale responsabile della Direzione Urbanisticae Paesaggio, saranno rimborsate al Dott. Chiapparini con le modalità di cui all’art. 6 del contratto di collaborazione coordinata econtinuativa di cui all’Allegato C;6. di stabilire che alla prenotazione degli impegni di spesa degli importi da corrispondere negli anni 2014 e 2015, con le modalitàpreviste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C, si provvederà successivamente all’approvazionedel bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong> - 2015;7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno e la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientranonelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;8. di disporre che la liquidazione degli importi di cui al punto 4, a beneficio del Dott. Chiapparini, avvenga con le modalitàpreviste dal contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Allegato C);9. di trasmettere il presente provvedimento alla Direzione Risorse Umane per la pubblicazione degli esiti nel sito internet dellaRegione del Veneto e per gli adempimenti di conseguenza;10. di prevedere, successivamente alla sottoscrizione del contratto, la pubblicazione delle informazioni relative al presenterapporto di collaborazione nel sito web istituzionale dell’Amministrazione regionale ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della Legge24 dicembre 2007, n. 244;11. di stabilire che il presente provvedimento verrà notificato al Dott. Chiapparini Claudio ai sensi di legge;12. il presente provvedimento dovrà essere trasmesso alla Sezione regionale della Corte dei Conti per il Veneto, ai sensi dell’art.1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;13. di dare atto che ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, l’eventuale ricorso avverso l’atto de quopuò aver luogo mediante impugnazione presso il TAR per il Veneto entro 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione del presente attoovvero mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione medesima;14. di pubblicare il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della regione omettendo gli allegati.Vincenzo FabrisAllegati (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 43DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE URBANISTICA E PAESAGGIO n. 16 del 4 marzo <strong>2013</strong>Conclusione della procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di n. 1 incarico di collaborazione coordinatae continuativa indetto con D.D.R n. 117 del 6/12/2012. Affidamento dell’incarico per assistenza nell’organizzazionetransnazionale e gestione tecnico/operativa del progetto RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT, CUP H39D12000090006)- Programma di Cooperazione territoriale europea ‘Spazio Alpino’, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio.[Consulenze e incarichi professionali]Il DirigentePremesso che:- con D.G.R. n. 1425 del 31/07/2012 “Programma UE di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007 - <strong>2013</strong>. Avviodei progetti approvati a seguito della quarta procedura di evidenza pubblica internazionale di selezione”, veniva preso atto dell’approvazioneal finanziamento dei progetti transnazionali “AlpBC”, “CABEE” e “RURBANCE”, in cui la Regione del Veneto- Direzione Urbanistica e Paesaggio - partecipa in veste di partner;- con D.G.R. n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012 “Progetti “AlpBC, “CABEE” e “RURBANCE” (Programma di Cooperazione territorialeeuropea Spazio Alpino): Piano delle attività e avvio della procedura ai sensi della DGR 2919/2007 per l’individuazione di n. 4 professionalitàper la loro realizzazione”, veniva preso atto che all’interno dell’Ente non era possibile reclutare il personale di supportoai Progetti e che, pertanto, era necessario ricorrere, mediante procedura comparativa, per curriculum e colloquio, all’individuazionedi n. 4 soggetti specifici a cui affidare l’incarico di supportare l’attuazione dei progetti sopra citati, mediante la stipula di n.4 contratti di collaborazione coordinata e continuativa;Visto il proprio Decreto n. 117 del 6/12/2012 con il quale sono state indette le procedure comparative, per curriculum e colloquio,autorizzate con la D.G.R. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il proprio Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>, con il quale è stata nominata la Commissione esaminatrice ai fini dell’individuazionedei soggetti ai quali conferire gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa di cui al Decreto n. 117 del 6/12/2012,mediante la procedura comparativa per curriculum e colloquio, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 2919/2007;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 4/02/<strong>2013</strong> (Allegato A) nel quale la Commissione esaminatrice ha valutato i titolie i curricula presentati dai candidati, assegnando i relativi punteggi e ammettendo al successivo colloquio i due candidati risultatiidonei;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 18/02/<strong>2013</strong> dalla Commissione esaminatrice (Allegato B), nel quale si individua lafigura professionale rispondente ai requisiti di cui all’avviso di selezione, approvato in allegato al D.D.R. n. 117/2012 (Allegato C), epubblicato nel sito web della Giunta Regionale, nella persona dell’Arch. Luca Lodatti C.F. LDTLCU76D08H199N, nato a Ravennail 8/04/1976, al quale verrà conferito l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa per assistenza nell’organizzazione transnazionalee gestione tecnico/operativa del progetto RURBANCE, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio;Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente Decreto, dasottoporre alla sottoscrizione del soggetto selezionato sopra citato;Verificato che i capitoli di bilancio n. 101771 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RUR-BANCE” - quota comunitaria (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080) e n. 101772 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>)Spazio Alpino “Rurbance” - quota statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 del CIPE 15/06/2007, n. 36), sono interamente finanziatida fondi rispettivamente comunitari e nazionaliVisti i regolamenti comunitari che definiscono le condizioni di ammissibilità delle spese al cofinanziamento da parte del FESRnell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (regolamento CE 1080/2006, regolamento CE 846/2009, regolamentoCE 397/2009, regolamento CE 1083/2006, regolamento CE 1828/2006).Visto il D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;Vista la Legge 27/12/2006, n. 296, articolo 1, comma 772;Visto l’art. 3, comma 54, della L. 24/12/2007, n. 244;Vista la L.R. 29/11/2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la L.R. 31/12/2012, n. 51 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per lanno finanziario <strong>2013</strong> e ulteriori disposizioniin materia di patto di stabilità interno”Vista la L.R. 31/12/2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale inattuazione della legge regionale statutaria 17/04/2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;Vista la D.G.R. n. 2919 del 18/09/2007;Vista la D.G.R. n. 1111 del 6/05/2008;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. 1425 del 31/07/2012;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il Decreto n. 117 del 6/12/2012;Visto il Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>;Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 4/02/<strong>2013</strong>(Allegato A);Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 18/02/<strong>2013</strong> (Allegato B);Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C;Vista la documentazione agli atti della Direzione Urbanistica e Paesaggio;


44Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>decreta1. di approvare gli esiti della procedura comparativa per titoli e colloquio di cui agli Allegati A e B al presente provvedimento,che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività per l’assistenza nell’organizzazione transnazionalee gestione tecnico/operativa del progetto RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT - CUP H39D12000090006) - Programmadi Cooperazione territoriale europea ‘Spazio Alpino’, procedura indetta con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Urbanisticae Paesaggio n. 117 del 6/12/2012;2. di approvare il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, Allegato C, parte integrante e sostanziale del presenteatto, da sottoporre alla sottoscrizione del candidato selezionato per la figura professionale di cui al punto 1 del presente atto (profilotecnico);3. di affidare, per i motivi suesposti, l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa all’Arch. Luca Lodatti, nato a Ravennail 8/04/1976, (omissis), a partire dal 4 marzo <strong>2013</strong> fino al 30 giugno 2015, determinando in € 56.800,00 il compenso lordo complessivoda corrispondere con le modalità previste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C;4. di impegnare a favore dell’Arch. Luca Lodatti la spesa di € 20.285,71 ripartita come segue:- € 15.417,14 sul capitolo n. 101771 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RUR-BANCE” - Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 4.868,57 sul capitolo n. 101772 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36)”,, dell’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno finanziario <strong>2013</strong>, che presentano sufficiente disponibilità, a titolo di compensoper la prestazione che verrà resa nell’anno <strong>2013</strong>, di cui al punto 3 del dispositivo;5. di stabilire che, oltre a quanto previsto al punto 3 del dispositivo del presente atto, eventuali spese di missione previste dalprogetto europeo RURBANCE, preventivamente autorizzate dal Dirigente Regionale responsabile della Direzione Urbanistica ePaesaggio, saranno rimborsate all’Arch. Luca Lodatti con le modalità di cui all’art. 6 del contratto di collaborazione coordinata econtinuativa di cui all’Allegato C;6. di stabilire che alla prenotazione degli impegni di spesa degli importi da corrispondere negli anni 2014 e 2015, con le modalitàpreviste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C, si provvederà successivamente all’approvazionedel bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong> - 2015;7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno e la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientranonelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;8. di disporre che la liquidazione degli importi di cui al punto 4, a beneficio dell’Arch. Luca Lodatti, avvenga con le modalitàpreviste dal contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Allegato C);9. di trasmettere il presente provvedimento alla Direzione Risorse Umane per la pubblicazione degli esiti nel sito internet dellaRegione del Veneto e per gli adempimenti di conseguenza;10. di prevedere, successivamente alla sottoscrizione del contratto, la pubblicazione delle informazioni relative al presenterapporto di collaborazione nel sito web istituzionale dell’Amministrazione regionale ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della Legge24 dicembre 2007, n. 244;11. di stabilire che il presente provvedimento verrà notificato all’Arch. Luca Lodatti ai sensi di legge;12. il presente provvedimento dovrà essere trasmesso alla Sezione regionale della Corte dei Conti per il Veneto, ai sensi dell’art.1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;13. di dare atto che ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, l’eventuale ricorso avverso l’atto de quopuò aver luogo mediante impugnazione presso il TAR per il Veneto entro 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione del presente attoovvero mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione medesima;14. di pubblicare il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della regione omettendo gli allegati.Vincenzo FabrisAllegati (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 45DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE URBANSTICA E PAESAGGIO n. 17 del 4 marzo <strong>2013</strong>Conclusione della procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di n. 1 incarico di collaborazionecoordinata e continuativa indetto con D.D.R n. 117 del 6/12/2012. Affidamento dell’incarico per assistenza nella rendicontazionefinanziaria e gestione economica dei progetti AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006), CABEE(codice progetto 11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) e RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT, CUP H39D12000090006)- Programma di Cooperazione territoriale europea ‘Spazio Alpino’, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio.[Consulenze e incarichi professionali]Il DirigentePremesso che:- con D.G.R. n. 1425 del 31/07/2012 “Programma UE di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007 - <strong>2013</strong>. Avviodei progetti approvati a seguito della quarta procedura di evidenza pubblica internazionale di selezione”, veniva preso atto dell’approvazioneal finanziamento dei progetti transnazionali “AlpBC”, “CABEE” e “RURBANCE”, in cui la Regione del Veneto- Direzione Urbanistica e Paesaggio - partecipa in veste di partner;- con D.G.R. n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012 “Progetti “AlpBC, “CABEE” e “RURBANCE” (Programma di Cooperazione territorialeeuropea Spazio Alpino): Piano delle attività e avvio della procedura ai sensi della DGR 2919/2007 per l’individuazione di n. 4 professionalitàper la loro realizzazione”, veniva preso atto che all’interno dell’Ente non era possibile reclutare il personale di supportoai Progetti e che, pertanto, era necessario ricorrere, mediante procedura comparativa, per curriculum e colloquio, all’individuazionedi n. 4 soggetti specifici a cui affidare l’incarico di supportare l’attuazione dei progetti sopra citati, mediante la stipula di n.4 contratti di collaborazione coordinata e continuativa;Visto il proprio Decreto n. 117 del 6/12/2012 con il quale sono state indette le procedure comparative, per curriculum e colloquio,autorizzate con la D.G.R. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il proprio Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>, con il quale è stata nominata la Commissione esaminatrice ai fini dell’individuazionedei soggetti ai quali conferire gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa di cui al Decreto n. 117 del 6/12/2012,mediante la procedura comparativa per curriculum e colloquio, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 2919/2007;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 22/01/<strong>2013</strong> (Allegato A) nel quale la Commissione esaminatrice ha valutato i titolie i curricula presentati dai candidati, assegnando i relativi punteggi e ammettendo al successivo colloquio i due candidati risultatiidonei;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 6/02/<strong>2013</strong> dalla Commissione esaminatrice (Allegato B), nel quale si individuala figura professionale rispondente ai requisiti di cui all’avviso di selezione, approvato in allegato al D.D.R. n. 117/2012 (AllegatoD), e pubblicato nel sito web della Giunta Regionale, nella persona della Dott.ssa Francesca Borga C.F. BRGFNC76B68G393G,nata a Pavullo nel Frignano (MO) il 28/02/1976, alla quale verrà conferito l’incarico di collaborazione coordinata e continuativaper assistenza nella rendicontazione finanziaria e gestione economica dei progetti europei AlpBC, CABEE e RURBANCE, pressola Direzione Urbanistica e Paesaggio;Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente Decreto, dasottoporre alla sottoscrizione del soggetto selezionato sopra citato;Verificato che i capitoli di bilancio n. 101769 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Comunitaria,e n. 101770 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080- delibera CIPE 15/06/2007, n. 36); n. 101767 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Comunitaria,e n. 101768 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080- delibera CIPE 15/06/2007, n. 36); n. 101771 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- quota comunitaria (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080) e n. 101772 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) SpazioAlpino “Rurbance” - quota statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 del CIPE 15/06/2007, n. 36), sono interamente finanziati da fondirispettivamente comunitari e nazionaliVisti i regolamenti comunitari che definiscono le condizioni di ammissibilità delle spese al cofinanziamento da parte del FESRnell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (regolamento CE 1080/2006, regolamento CE 846/2009, regolamentoCE 397/2009, regolamento CE 1083/2006, regolamento CE 1828/2006).Visto il D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;Vista la Legge 27/12/2006, n. 296, articolo 1, comma 772;Visto l’art. 3, comma 54, della L. 24/12/2007, n. 244;Vista la L.R. 29/11/2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la L.R. 31/12/2012, n. 51 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per lanno finanziario <strong>2013</strong> e ulteriori disposizioniin materia di patto di stabilità interno”Vista la L.R. 31/12/2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale inattuazione della legge regionale statutaria 17/04/2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;Vista la D.G.R. n. 2919 del 18/09/2007;Vista la D.G.R. n. 1111 del 6/05/2008;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. 1425 del 31/07/2012;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il Decreto n. 117 del 6/12/2012;


46Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Visto il Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>;Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 22/01/<strong>2013</strong>(Allegato A);Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 6/02/<strong>2013</strong> (Allegato B);Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C;Vista la documentazione agli atti della Direzione Urbanistica e Paesaggio;decreta1. di approvare gli esiti della procedura comparativa per titoli e colloquio di cui agli Allegati A e B al presente provvedimento,che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività per l’assistenza nella rendicontazione finanziariae gestione economica dei progetti europei AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006), CABEE (codice progetto11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) e RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT - CUP H39D12000090006) - Programma di Cooperazioneterritoriale europea ‘Spazio Alpino’, procedura indetta con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Urbanisticae Paesaggio n. 117 del 6/12/2012;2. di approvare il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, Allegato C, parte integrante e sostanziale del presenteatto, da sottoporre alla sottoscrizione del candidato selezionato per la figura professionale di cui al punto 1 del presente atto (profiloeconomico);3. di affidare, per i motivi suesposti, l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa alla Dott.ssa Francesca Borga, nataa Pavullo nel Frignano (MO) il 28/02/1976, (omissis), a partire dal 4 marzo <strong>2013</strong> fino al 30 giugno 2015, determinando in € 35.000,00il compenso lordo complessivo da corrispondere con le modalità previste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativadi cui all’Allegato C;4. di impegnare a favore della Dott.ssa Francesca Borga la spesa di € 12.500,00 ripartita come segue:- € 1.900,00 sul capitolo n. 101767 ad oggetto “ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 600,00 sul capitolo n. 101768 ad oggetto ““ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 DEL. CIPE 15/06/2007, n. 36)”;- € 3.800,00 sul capitolo n. 101769 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080);- € 1.200,00 sul capitolo n. 101770 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36);- € 3.800,00 sul capitolo n. 101771 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RUR-BANCE” - Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 1.200,00 sul capitolo n. 101772 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36)”, dell’esercizio provvisorio del bilancio perl’anno finanziario <strong>2013</strong>, che presentano sufficiente disponibilità, a titolo di compenso per la prestazione che verrà resa nell’anno<strong>2013</strong>, di cui al punto 3 del dispositivo;5. di stabilire che, oltre a quanto previsto al punto 3 del dispositivo del presente atto, eventuali spese di missione previste daiprogetti europei AlpBC, CABEE e RURBANCE, preventivamente autorizzate dal Dirigente Regionale responsabile della DirezioneUrbanistica e Paesaggio, saranno rimborsate alla Dott.ssa Borga con le modalità di cui all’art. 6 del contratto di collaborazionecoordinata e continuativa di cui all’Allegato C;6. di stabilire che alla prenotazione degli impegni di spesa degli importi da corrispondere negli anni 2014 e 2015, con le modalitàpreviste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C, si provvederà successivamente all’approvazionedel bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong> - 2015;7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno e la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientranonelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;8. di disporre che la liquidazione degli importi di cui al punto 4, a beneficio della Dott.ssa Francesca Borga, avvenga con lemodalità previste dal contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Allegato C);9. di trasmettere il presente provvedimento alla Direzione Risorse Umane per la pubblicazione degli esiti nel sito internet dellaRegione del Veneto e per gli adempimenti di conseguenza;10. di prevedere, successivamente alla sottoscrizione del contratto, la pubblicazione delle informazioni relative al presenterapporto di collaborazione nel sito web istituzionale dell’Amministrazione regionale ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della Legge24 dicembre 2007, n. 244;11. di stabilire che il presente provvedimento verrà notificato alla Dott.ssa Francesca Borga ai sensi di legge;12. il presente provvedimento dovrà essere trasmesso alla Sezione regionale della Corte dei Conti per il Veneto, ai sensi dell’art.1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;13. di dare atto che ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, l’eventuale ricorso avverso l’atto de quopuò aver luogo mediante impugnazione presso il TAR per il Veneto entro 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione del presente attoovvero mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione medesima;14. di pubblicare il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della regione omettendo gli allegati.Vincenzo FabrisAllegati (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 47DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE URBANISTICA E PAESAGGIO n. 18 del 4 marzo <strong>2013</strong>Conclusione della procedura comparativa per titoli e colloquio per il conferimento di n. 1 incarico di collaborazionecoordinata e continuativa indetto con D.D.R n. 117 del 6/12/2012. Affidamento dell’incarico per assistenza nella concertazionecon gli attori territoriali e diffusione dei progetti AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006), CABEE(codice progetto 11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) e RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT, CUP H39D12000090006)- Programma di Cooperazione territoriale europea ‘Spazio Alpino’, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio.[Consulenze e incarichi professionali]Il DirigentePremesso che:- con D.G.R. n. 1425 del 31/07/2012 “Programma UE di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007 - <strong>2013</strong>. Avviodei progetti approvati a seguito della quarta procedura di evidenza pubblica internazionale di selezione”, veniva preso atto dell’approvazioneal finanziamento dei progetti transnazionali “AlpBC”, “CABEE” e “RURBANCE”, in cui la Regione del Veneto- Direzione Urbanistica e Paesaggio - partecipa in veste di partner;- con D.G.R. n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012 “Progetti “AlpBC, “CABEE” e “RURBANCE” (Programma di Cooperazione territorialeeuropea Spazio Alpino): Piano delle attività e avvio della procedura ai sensi della DGR 2919/2007 per l’individuazione di n. 4 professionalitàper la loro realizzazione”, veniva preso atto che all’interno dell’Ente non era possibile reclutare il personale di supportoai Progetti e che, pertanto, era necessario ricorrere, mediante procedura comparativa, per curriculum e colloquio, all’individuazionedi n. 4 soggetti specifici a cui affidare l’incarico di supportare l’attuazione dei progetti sopra citati, mediante la stipula di n.4 contratti di collaborazione coordinata e continuativa;Visto il proprio Decreto n. 117 del 6/12/2012 con il quale sono state indette le procedure comparative, per curriculum e colloquio,autorizzate con la D.G.R. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il proprio Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>, con il quale è stata nominata la Commissione esaminatrice ai fini dell’individuazionedei soggetti ai quali conferire gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa di cui al Decreto n. 117 del 6/12/2012,mediante la procedura comparativa per curriculum e colloquio, secondo le modalità previste dalla D.G.R. n. 2919/2007;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 31/01/13 (Allegato A) nel quale la Commissione esaminatrice ha valutato i titoli e i curriculapresentati dai candidati, assegnando i relativi punteggi e ammettendo al successivo colloquio i due candidati risultati idonei;Visto il Verbale redatto e sottoscritto in data 18/02/<strong>2013</strong> dalla Commissione esaminatrice (Allegato B), nel quale si individua lafigura professionale rispondente ai requisiti di cui all’avviso di selezione, approvato in allegato al D.D.R. n. 117/2012 (Allegato E), epubblicato nel sito web della Giunta Regionale, nella persona del Dott. Vito Garramone C.F. GRRVTI77L01L738F, nato a Venosa (PZ)il 1/07/1977, al quale verrà conferito l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa per assistenza nella concertazione con gliattori territoriali e diffusione dei progetti europei AlpBC, CABEE e RURBANCE, presso la Direzione Urbanistica e Paesaggio;Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C, parte integrante e sostanziale del presente Decreto, dasottoporre alla sottoscrizione del soggetto selezionato sopra citato;Verificato che i capitoli di bilancio n. 101769 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Comunitaria,e n. 101770 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “AlpBC” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080- delibera CIPE 15/06/2007, n. 36); n. 101767 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Comunitaria,e n. 101768 - progetto di cooperazione transnazionale spazio alpino “CABEE” - quota Statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080- delibera CIPE 15/06/2007, n. 36); n. 101771 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- quota comunitaria (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080) e n. 101772 - progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) SpazioAlpino “Rurbance” - quota statale (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 del CIPE 15/06/2007, n. 36), sono interamente finanziati da fondirispettivamente comunitari e nazionaliVisti i regolamenti comunitari che definiscono le condizioni di ammissibilità delle spese al cofinanziamento da parte del FESRnell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (regolamento CE 1080/2006, regolamento CE 846/2009, regolamentoCE 397/2009, regolamento CE 1083/2006, regolamento CE 1828/2006).Visto il D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;Vista la Legge 27/12/2006, n. 296, articolo 1, comma 772;Visto l’art. 3, comma 54, della L. 24/12/2007, n. 244;Vista la L.R. 29/11/2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la L.R. 31/12/2012, n. 51 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per lanno finanziario <strong>2013</strong> e ulteriori disposizioniin materia di patto di stabilità interno”Vista la L.R. 31/12/2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale inattuazione della legge regionale statutaria 17/04/2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;Vista la D.G.R. n. 2919 del 18/09/2007;Vista la D.G.R. n. 1111 del 6/05/2008;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. 1425 del 31/07/2012;Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale n. <strong>21</strong>84 del 6/11/2012;Visto il Decreto n. 117 del 6/12/2012;Visto il Decreto n. 1 del 10/01/<strong>2013</strong>;Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 31/01/<strong>2013</strong>(Allegato A);Visto il verbale redatto e sottoscritto dalla Commissione esaminatrice in data 18/02/<strong>2013</strong> (Allegato B);


48Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Visto lo schema di disciplinare di collaborazione di cui all’Allegato C;Vista la documentazione agli atti della Direzione Urbanistica e Paesaggio;decreta1. di approvare gli esiti della procedura comparativa per titoli e colloquio di cui agli Allegati A e B al presente provvedimento,che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, per lo svolgimento delle attività per l’assistenza nella concertazione con gli attoriterritoriali e diffusione dei progetti europei AlpBC (codice progetto 13-4-DE, Cup H37E12000040006), CABEE (codice progetto11-4-1-AT, Cup H47E120000100006) e RURBANCE (codice progetto 15-4-1-IT - CUP H39D12000090006) - Programma di Cooperazioneterritoriale europea ‘Spazio Alpino’, procedura indetta con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Urbanisticae Paesaggio n. 117 del 6/12/2012;2. di approvare il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, Allegato C, parte integrante e sostanziale del presenteatto, da sottoporre alla sottoscrizione del candidato selezionato per la figura professionale di cui al punto 1 del presente atto (profilotecnico);3. di affidare, per i motivi suesposti, l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa al Dott. Vito Garramone, nato aVenosa (PZ) il 1/07/1977, (omissis), a partire dal 4 marzo <strong>2013</strong> fino al 30 giugno 2015, determinando in € 47.400,00 il compensolordo complessivo da corrispondere con le modalità previste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’AllegatoC;4. di impegnare a favore del Dott. Vito Garramone la spesa di € 16.928,58 ripartita come segue:- € 4.288,57 sul capitolo n. 101767 ad oggetto “ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 1.354,29 sul capitolo n. 101768 ad oggetto ““ Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “CABEE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 DEL. CIPE 15/06/2007, n. 36)”;- € 4.288,57 sul capitolo n. 101769 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080);- € 1.354,29 sul capitolo n. 101770 ad oggetto “Progetto di Cooperazione transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “Alp BC”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36);- € 4.288,57 sul capitolo n. 101771 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- Quota comunitaria (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080)”;- € 1.354,29 sul capitolo n. 101772 ad oggetto “Progetto di Cooperazione Transnazionale (2007-<strong>2013</strong>) Spazio Alpino “RURBANCE”- Quota statale (Reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080 - DEL CIPE 15/06/2007, n. 36)”,dell’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno finanziario <strong>2013</strong>, che presentano sufficiente disponibilità, a titolo di compensoper la prestazione che verrà resa nell’anno <strong>2013</strong>, di cui al punto 3 del dispositivo;5. di stabilire che, oltre a quanto previsto al punto 3 del dispositivo del presente atto, eventuali spese di missione previste daiprogetti europei AlpBC, CABEE e RURBANCE, preventivamente autorizzate dal Dirigente Regionale responsabile della DirezioneUrbanistica e Paesaggio, saranno rimborsate al Dott. Garramone con le modalità di cui all’art. 6 del contratto di collaborazionecoordinata e continuativa di cui all’Allegato C;6. di stabilire che alla prenotazione degli impegni di spesa degli importi da corrispondere negli anni 2014 e 2015, con le modalitàpreviste nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’Allegato C, si provvederà successivamente all’approvazionedel bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong> - 2015;7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno e la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientranonelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;8. di disporre che la liquidazione degli importi di cui al punto 4, a beneficio del Dott. Vito Garramone, avvenga con le modalitàpreviste dal contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Allegato C);9. di trasmettere il presente provvedimento alla Direzione Risorse Umane per la pubblicazione degli esiti nel sito internet dellaRegione del Veneto e per gli adempimenti di conseguenza;10. di prevedere, successivamente alla sottoscrizione del contratto, la pubblicazione delle informazioni relative al presenterapporto di collaborazione nel sito web istituzionale dell’Amministrazione regionale ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della Legge24 dicembre 2007, n. 244;11. di stabilire che il presente provvedimento verrà notificato al Dott. Vito Garramone ai sensi di legge;12. il presente provvedimento dovrà essere trasmesso alla Sezione regionale della Corte dei Conti per il Veneto, ai sensi dell’art.1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;13. di dare atto che ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 7 agosto 1990, n. 241, l’eventuale ricorso avverso l’atto de quopuò aver luogo mediante impugnazione presso il TAR per il Veneto entro 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione del presente attoovvero mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione medesima;14. di pubblicare il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della regione omettendo gli allegati.Vincenzo FabrisAllegato (omissis)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 49Sezione secondaDELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALEDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 528 del 3 maggio <strong>2013</strong>Giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 5, commi 1 e 3 della legge regionale 28 settembre 2012, n. 40 recante:“Norme in materia di unioni montane.” promosso dal Governo con ricorso ex articolo 127 della Costituzione. Autorizzazionead accettare la rinuncia del Presidente pro tempore del Consiglio dei Ministri.[Affari legali e contenzioso]Note per la trasparenza:Autorizzazione ad accettare la rinuncia del Presidente pro tempore del Consiglio dei Ministri.Il Presidente, dott. Luca Zaia, riferisce quanto segue.Con ricorso notificato in data 5 dicembre 2012, il Presidente pro tempore del Consiglio dei Ministri, in conformità a quantodeliberato nella seduta del Consiglio dei Ministri del 30 novembre 2012, aveva promosso questione di legittimità costituzionale,dinanzi alla Corte Costituzionale, dell’articolo 5, commi 1 e 3 della legge regionale 28 settembre 2012, n. 40 recante: “Norme inmateria di unioni montane.” per violazione dell’articolo 117, comma terzo della Costituzione, concernente il “coordinamento dellafinanza pubblica.”L’articolo 5 citato, al comma 1, prevedeva l’Unione quale forma per l’esercizio in forma associata di funzioni e servizi da partedei comuni compresi nelle aree di cui all’articolo 3 della medesima legge, ivi compreso l’esercizio associato obbligatorio di funzionifondamentali. Inoltre, il comma 3 dello stesso articolo 5 stabiliva che fossero le Unioni montane a poter stipulare fra loro o con isingoli comuni apposite convenzioni.Ad avviso del Governo, la formulazione dei due commi, letti in combinato disposto, fondava l’ipotesi che l’unione di comunifosse l’unica forma giuridica ammessa per la gestione associata delle funzioni fondamentali, in violazione dell’articolo 14, comma28 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito in legge n. 122 del 2010, che, per converso, indica due possibili tipologie di formeassociative, ossia l’ unione di comuni e la convenzione.Inoltre le previsioni legislative regionali si ponevano in contrasto con l’articolo 16 del decreto legge n. 138 del 2011, convertitoin legge n. 148 del 2012, nel testo risultante dalla modifica apportata con l’articolo 19 del decreto legge n. 95 del 2012, convertito inlegge n. 135/2012, che disciplina una tipologia di unione di comuni c.d. “speciale” per i comuni con popolazione inferiore ai milleabitanti, in deroga all’articolo 32 del decreto legislativo n. 267 del 2000.Con la deliberazione n. 2569 del 18 dicembre 2012, la Giunta regionale ha autorizzato il Presidente della Giunta regionale acostituirsi in giudizio a tutela delle prerogative regionali, affidando il patrocinio legale, ai sensi della legge regionale 16 agosto2001, n. 24 anche disgiuntamente tra loro, agli avv.ti Ezio Zanon Coordinatore dell’Avvocatura regionale, Daniela Palumbo dellaDirezione regionale Affari Legislativi ed Andrea Manzi dello Studio Legale Manzi e Associati del Foro di Roma, eleggendo ildomicilio presso lo studio legale di quest’ultimo in Roma, via Confalonieri n. 5.Successivamente alla formale costituzione in giudizio la Regione del Veneto con legge datata 28 dicembre 2012, n. 49 ha apportatoapposite modifiche alla legge regionale in argomento, impugnata.In data 18 aprile <strong>2013</strong> l’Avvocatura Generale dello Stato ha notificato al Presidente della Giunta regionale formale atto di rinunciaall’impugnativa ripetutamente menzionata.Pertanto non ravvisandosi motivazioni ostative all’accettazione della rinuncia formalizzata dal Presidente pro tempore del Consigliodei Ministri, si propone di autorizzare il Presidente della Giunta regionale ad accettare la rinuncia di cui si tratta.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento:La Giunta regionale- Udito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;- Visto l’articolo 54 dello Statuto;- Vista la legge regionale 16 agosto 2001, n. 24;- Vista la D.G.R. 17 maggio 2002, n. 1260.delibera1. di autorizzare il Presidente della Giunta regionale, per i motivi di cui alle premesse, ad accettare la rinuncia formalizzata dalPresidente pro tempore del Consiglio dei Ministri, concernente il giudizio di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte Costituzionale,avverso l’articolo 5, commi 1 e 3 della legge regionale 28 settembre 2012, n. 40 recante: “Norme in materia di unioni montane.2. di dare comunicazione della presente deliberazione al Consiglio regionale a norma dell’articolo 54, comma 2, lettera c, delloStatuto;3. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


50Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 529 del 3 maggio <strong>2013</strong>O.C.D.P.C. n. 69 del 29.03.<strong>2013</strong> - Direttive per l’individuazione delle modalità operative per favorire e regolare il subentrodella Regione nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità conseguente alla crisi socio-economicoambientaledeterminatasi nella laguna di Venezia in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali digrande navigazione.[Venezia, salvaguardia]Note per la trasparenza:La presente deliberazione individua i criteri organizzativi mediante i quali avverrà il regolare subentro della Regione nelleiniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità conseguente alla crisi socio-economico-ambientale determinatasinella laguna di Venezia in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione, a seguito dell’O.C.D.P.C. n. 69 del 29.03.<strong>2013</strong>.Il Presidente, Luca Zaia, riferisce quanto segue.Come noto, il progressivo interramento dei canali industriali di Venezia-Porto Marghera e l’impossibilità di procedere allenormali attività di scavo per effetto della notevole contaminazione dei sedimenti dovuta alle attività industriali dei decenni passati,aveva reso impossibile il transito delle navi con pescaggio oltre i 30’ (9,14 m), con gravissimo danno sotto il profilo ambientale edeconomico per tutto il sistema industriale dell’area.Le istituzioni coinvolte si sono fatte carico di tale situazione, in particolare, con note del 23 luglio, del 28 settembre e del 18novembre 2004, la Regione Veneto ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla predetta situazione di crisi,che è stato decretato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con Decreto del 3 dicembre 2004.In seguito, con O.P.C.M. n. 3383 del 13.12.2004, l’allora Segretario Regionale all'Ambiente e ai Lavori Pubblici della RegioneVeneto, ing. Roberto Casarin, è stato nominato Commissario delegato con il compito di provvedere urgentemente all'individuazioneed alla realizzazione di tutte le iniziative finalizzate alla sollecita attuazione degli interventi necessari a rimuovere i sedimenti inquinatinei canali di grande navigazione, eliminando le situazioni di pericolo e pregiudizio per il normale svolgimento della attivitàdi navigazione che interessano il Porto di Venezia.Nella specie, il Commissario delegato è stato incaricato di provvedere alla realizzazione degli interventi di:- dragaggio dei canali di grande navigazione;- individuazione dei siti di recapito finale dei sedimenti aventi caratteristiche chimico - fisiche contenute entro i limiti di colonnaB del D.M. 471/99;- individuazione dei siti di stoccaggio provvisorio, anche all'interno della conterminazione lagunare, dei sedimenti aventi caratteristichechimico - fisiche superiori ai limiti di colonna B del D.M. 471/99;- individuazione delle modalità di trattamento dei sedimenti con l'obiettivo di realizzare la massima restituzione consentita deimedesimi per il loro riutilizzo in laguna, perseguendo altresì la maggiore economicità delle soluzioni.Le attività in questione sono state sollecitamente avviate, grazie alla fondamentale collaborazione delle Strutture regionalicompetenti e delle altre amministrazioni coinvolte, quali il Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consigliodei Ministri, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Comune e la Provincia di Venezia, il Magistratoalle Acque di Venezia e l’Autorità Portuale di Venezia.Allo scopo di ripristinare le quote dei fondali idonee al transito delle navi che pervengono a Porto Marghera, il Commissario<strong>Del</strong>egato ha predisposto un programma di manutenzione straordinaria dei canali portuali, fino alla profondità di -11 m, assicurando,nel contempo, una corretta gestione ambientale dei fanghi dragati.Tale gestione prevede la realizzazione di impianti dedicati al trattamento dei sedimenti di dragaggio, finalizzati allo smaltimentodefinitivo degli stessi, in aree appositamente attrezzate, in zone contermini ai siti di dragaggio.A seguito dell’impossibilità di utilizzare la Cassa di Colmata A, quale destinazione definitiva per il conferimento dei fanghi,è stato individuato in località “Moranzani”, presso Malcontenta-Venezia, un sito alternativo. Al fine di coinvolgere la popolazioneinteressata, è stato avviato un processo di “Agenda <strong>21</strong>”, che ha determinato la necessità di riconoscere una serie di istanze locali,attraverso la realizzazione di importanti opere compensative.L’articolato complesso degli interventi in questione, è stato recepito e disciplinato dall’”Accordo di Programma per la Gestionedei Sedimenti di Dragaggio dei Canali di Grande Navigazione e la Riqualificazione Ambientale, Paesaggistica, Idraulica e Viabilisticadell’area di Venezia - Malcontenta - Marghera” (c.d. “Accordo Moranzani”), sottoscritto in data 31.03.2008 e nel successivoAtto Integrativo del 4.02.2011.Il dott. Giovanni Artico, Dirigente della Direzione Progetto Venezia, mediante provvedimento trasmesso dal Dipartimento diProtezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con nota prot. DPC/CG/0026623 del 23.04.2008, è stato nominatosoggetto attuatore per la gestione delle attività connesse alla realizzazione dell'Accordo di Programma "Moranzani".Lo stato di emergenza in questione è stato successivamente prorogato, da ultimo sino al 31.12.2012, con D.P.C.M. del11.11.2011.Come è noto, l'art. 3, c. 2, ultimo periodo del D.L. n. 59 del 15 maggio 2012, convertito con modificazioni dalla L. n. 100 del12 luglio 2012 ha stabilito che "Le gestioni commissariali che operano, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successivemodificazioni, alla data di entrata in vigore del presente decreto, non sono suscettibili di proroga o rinnovo, se non una sola voltae comunque non oltre il 31 dicembre 2012; per la prosecuzione dei relativi interventi trova applicazione l'articolo 5, commi 4-ter e4-quater, della predetta legge n. 225 del 1992, sentite le amministrazioni locali interessate".In vista dell'approssimarsi della scadenza della gestione commissariale, con comunicazione prot. n. RIA/0060866 del 31 agosto


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 512012, avente ad oggetto "Stato di emergenza in relazione alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nella laguna di Venezia,in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione - O.P.C.M. n. 3383 del 3 dicembre2004 e s.m.i. - attuazione dell’art. 3, comma 2, ultimo periodo, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni,dalla legge 12 luglio, n. 100” il Dipartimento di Protezione Civile ha richiesto al Commissario delegato la produzione di unaproposta di piano di rientro nell'ordinario.Il Commissario delegato, con nota del 27.09.2012, prot. n. 435571 ha riscontrato le richieste del Dipartimento della ProtezioneCivile, individuando la Regione del Veneto quale amministrazione competente al coordinamento in via ordinaria delle attività volteal completamento degli interventi conseguenti agli eventi emergenziali di cui trattasi.Con nota prot. CG/0083812 del 13.12.2012, il Dipartimento della Protezione Civile ha trasmesso lo schema di “Ordinanza diprotezione civile per favorire e regolare il subentro della Regione Veneto nelle iniziative finalizzate al definitivo superamento dellasituazione di criticità conseguente alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nella laguna di Venezia, in ordine alla rimozionedei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione”, funzionale all’espressione dell’intesa ex art. 107, comma1, lettera c) del d.lgs. n. 112/98. Con la suddetta nota è stata altresì richiesta l’indicazione del soggetto responsabile delle iniziativevolte al subentro della Regione nel coordinamento degli interventi già approvati dal Commissario delegato, e della durata entro cuimantenere aperta la relativa contabilità speciale.Con la DGR n. 2679 del 18.12.2012, la Giunta regionale ha individuato il dott. Giovanni Artico, Dirigente regionale della DirezioneProgetto Venezia, quale soggetto responsabile delle azioni e attività finalizzate al definitivo subentro della Regione nellarealizzazione degli interventi da eseguirsi per il superamento della situazione di criticità conseguente alla crisi socio-economicoambientaledeterminatasi nella laguna di Venezia, in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grandenavigazione e a quelli connessi, previsti nell'Accordo di Programma "Moranzani".Il Presidente della Giunta Regionale, appositamente autorizzato dalla predetta DGR n. 2679/2012, con nota prot. 581778 del<strong>21</strong>.12.2012, ha condizionato l’espressione dell’intesa ad alcune modificazioni dello schema di ordinanza.Con nota prot. 54482 del 5.02.<strong>2013</strong> il Presidente ha altresì provveduto ad alcuni chiarimenti in ordine a richieste formulate dallaRagioneria Generale dello Stato circa la bozza di ordinanza.Da ultimo, con nota prot. CG/0019854 del 29/03/<strong>2013</strong>, il Capo Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza delConsiglio dei Ministri ha trasmesso l’Ordinanza n. 69 del 29.03.<strong>2013</strong> recante “Ordinanza di protezione civile per favorire il subentrodella Regione Veneto nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità conseguente alla crisi socioeconomico-ambientaledeterminatasi nella laguna di Venezia, in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portualidi grande navigazione”.L’ordinanza in questione prevede, al comma primo dell’art. 1, che “a partire dal 1° gennaio <strong>2013</strong>, la Regione del Veneto è individuataquale amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsiper il superamento della situazione di criticità conseguente alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nella laguna diVenezia, in ordine alla rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione della Laguna di Venezia e aquelli connessi, previsti nell’Accordo di Programma, sottoscritto in data 31 marzo 2008 e successive modificazioni, per la gestionedei sedimenti di dragaggio dei medesimi canali e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell’area diVenezia-Malcontenta-Marghera”.Ancora, il comma 2 del predetto articolo prevede che “per i fini di cui al comma 1, il Direttore della Direzione Progetto Veneziadella Regione Veneto, è individuato quale responsabile delle iniziative finalizzate al subentro della medesima Regione nel coordinamentodegli interventi integralmente finanziati e contenuti in rimodulazioni dei piani delle attività già formalmente approvatialla data di adozione della presente ordinanza. Egli è autorizzato a porre in essere le attività occorrenti per il proseguimento inregime ordinario delle iniziative in corso finalizzate al superamento del contesto critico in rassegna e provvede alla ricognizioneed all’accertamento delle procedure e dei rapporti giuridici pendenti, ai fini del definitivo trasferimento delle opere realizzate aisoggetti ordinariamente competenti”.L’ordinanza in parola, all’art. 1, comma 4, stabilisce inoltre che il Direttore della Direzione Progetto Venezia per l’espletamentodelle iniziative di cui trattasi “può avvalersi delle strutture della medesima Regione, comprese le Agenzie regionali e i concessionariregionali. Per l’espletamento di tali iniziative il predetto Direttore può altresì avvalersi della collaborazione degli Enti territorialie non territoriali e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, che provvedono sulla base di apposita convenzione,nell’ambito delle risorse già disponibili nei pertinenti capitoli di bilancio di ciascuna amministrazione interessata, senza nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica”.Per garantire la realizzazione delle iniziative in esame, l’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong> ha attribuito al Dirigente della Direzione ProgettoVenezia le risorse disponibili sulla contabilità speciale n. 3256, che viene allo stesso intestata per ventiquattro mesi decorrenti dalladata di pubblicazione della stessa ordinanza, salvo proroga da disporsi con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.Il provvedimento citato ha poi attribuito al Dirigente della Direzione Progetto Venezia la facoltà di derogare per un periodo disei mesi ad alcune disposizioni del d.lgs. n. 163/2006, del D.P.R. n. 207/2010, nonché della l.r. n. 27/2003 autorizzando altresì la RegioneVeneto “in considerazione della specialità e complessità degli interventi da porre in essere ai sensi della presente ordinanza,che coinvolgono competenze” ad avvalersi di “una Commissione di coordinamento composta e costituita da sei rappresentanti deglienti interessati, e organizzata in un comitato tecnico di supporto”.Con nota prot. 150176 del 9.04.<strong>2013</strong>, il Commissario <strong>Del</strong>egato ex O.P.C.M. n. 3383/2004, in ottemperanza all’art. 1, commaterzo dell’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong>, ha trasmesso al Direttore della Direzione Progetto Venezia la documentazione amministrativa econtabile inerente alla gestione commissariale.È quindi necessario prendere atto che l’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong> pone a carico del Dirigente della Direzione Progetto Veneziaincombenze particolarmente gravose e complesse in particolare, tra gli interventi necessari al superamento del contesto di criticitàevidenziato dal citato art. 1, comma primo dell’ordinanza e ricompresi nell’AdP Moranzani, si possono ricordare:


52Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>• il completamento della messa in sicurezza dell’area denominata “23 ha” e la realizzazione delle infrastrutture per lo stoccaggioprovvisorio di fanghi, rifiuti o materiali anche classificati come pericolosi previsti dall’Accordo “Moranzani”;• la realizzazione presso l’area “23 ha” delle infrastrutture necessarie per la gestione dei rifiuti sopra indicati;• la realizzazione di una cassa di colmata in area portuale, denominata “Molo Sali”, per il refluimento di sedimenti di dragaggiocon caratteristiche chimiche “oltre C” Protocollo 1993, classificati come non pericolosi;• la realizzazione di un impianto di smaltimento definitivo di rifiuti non pericolosi o pericolosi inertizzati/stabilizzati (discaricaVallone Moranzani);• l’interramento di linee elettriche AT di TERNA e realizzazione/ampliamento di stazioni elettriche nell’area di Malcontenta,nell’ambito della razionalizzazione della rete elettrica AT nelle province di Padova e Venezia;• l’interramento di linee elettriche MT/BT di ENEL nelle aree interessate dall’Accordo e la realizzazione di una nuova cabinaprimaria in località Fusina con relativi raccordi alla rete MT esistente;• interventi sulla viabilità nelle aree interessate dall’Accordo così come integrate dall’Atto Integrativo sottoscritto in data 4 febbraio2011;• interventi sulla rete idraulica del Bacino Lusore;• la realizzazione di parchi urbani nell’area di Malcontenta;• la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale in fregio al bordo lagunare;• il trasferimento della ditta San Marco Petroli nell’area denominata “23 ha”;• la realizzazione di interventi di fognatura nell’area di Marghera/Malcontenta.Per altro, tali interventi sono stati analiticamente descritti nella relazione trasmessa dal Commissario <strong>Del</strong>egato ex O.P.C.M.n. 3383/2004 con nota prot. 150176 del 9.04.<strong>2013</strong> sopra citata, al cui crono programma occorre rinviare per l’individuazione delletempistiche di attuazione delle attività sopra indicate.Preso atto delle nuove competenze che gravano sulla citata struttura regionale, occorre tracciare gli indirizzi organizzativinecessari all’assolvimento di tali incombenze.In particolare, è opportuno individuare alcune aree di responsabilità all’interno dell’organizzazione regionale, attraverso le qualisi concretizzeranno gli interventi assegnati dall’ordinanza de qua, secondo la rappresentazione che segue:1) AREA GESTIONE ECONOMICO-AMMINISTRATIVAResponsabile dott. Giovanni Ulliana - Regione Veneto Dirigente Servizio Legge Speciale per VeneziaCon competenze in materia di gestione amministrativa e contabile delle risorse recate dai finanziamenti regionali assegnati avalere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, dai finanziamenti statali transitati nella contabilità speciale istituita presso laBanca d’Italia, in attuazione dell’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong>, nonché dai rapporti economico finanziari con gli Enti sottoscrittori dell’Accordodi Programma “Moranzani”.2) AREA GESTIONE INTERVENTI IDRAULICA, VIABILITÀ, PARCHI E LINEE ELETTRICHEResponsabile ing. Michele Baldin - Dirigente Tecnico ARPAV con incarico di coordinamento progettuale presso la DirezioneProgetto VeneziaCon competenze sugli interventi di riqualificazione urbanistica, paesaggistica, viabilistica e ambientale previsti dall’Accordo“Moranzani”, ivi compreso il coordinamento con gli altri soggetti sottoscrittori del citato Accordo nonché con le strutture regionalio di altri Enti competenti per il rilascio delle relative autorizzazioni, nulla osta pareri o atti di assenso comunque denominati.3) AREA GESTIONE INTERVENTI DI BONIFICA E REALIZZAZIONE IMPIANTIResponsabile dott. Paolo Campaci - Regione Veneto Dirigente Servizio Bonifiche Porto MargheraCon competenze sugli interventi che prevedono attività di risanamento ambientale e/o la realizzazione di impianti o struttureper la gestione di fanghi, rifiuti o materiali anche classificati come pericolosi previsti dall’Accordo “Moranzani”.4) AREA GESTIONE PROCEDURA PARTECIPATA DI “AGENDA <strong>21</strong>” E COMUNICAZIONEResponsabile dott. Roberto Bertaggia - Regione Veneto Dirigente Servizio Accordo per la ChimicaCon competenze riguardo alla gestione dei processi di coinvolgimento delle popolazioni locali e di pubblicizzazione degli interventi,in particolare in tema di procedimenti di “Agenda <strong>21</strong>”, ai sensi dell’art. 1, comma 12, dell’ O.C.D.P.C. in oggetto.I centri di responsabilità summenzionati, in virtù della dell’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong> faranno capo al Direttore della Direzione ProgettoVenezia, il quale, nell’espletamento delle attività previste dall’ordinanza, potrà altresì avvalersi di personale di altre StruttureRegionali, attualmente afferenti alla Segreteria Generale della Programmazione, alla Segreteria Regionale per le Infrastrutture,per l’Ambiente, per il Bilancio e all’Avvocatura Regionale.Con successivo Decreto del Presidente della Giunta Regionale, su proposta del Dirigente della Direzione Progetto Venezia,sarà individuato il personale delle predette Strutture di cui potrà avvalersi il citato Dirigente, e saranno indicati i criteri temporalidi avvalimento.Allo scopo di garantire l’assolvimento delle articolate incombenze derivanti dall’ordinanza in oggetto, è opportuno procedere alcoinvolgimento di soggetti appartenenti agli Enti sottoscrittori dell’Accordo di Programma Moranzani, in modo da beneficiare delnecessario coordinamento degli interventi in essere. A tale indicazione si procederà con successivo provvedimento del Dirigentedella Direzione Progetto Venezia, in virtù delle attribuzioni riconosciute dall’Ordinanza n. 69/<strong>2013</strong>.Nell’ambito delle predette attribuzioni, il Dirigente della Direzione Progetto Venezia potrà altresì procedere ad attivare le facoltàpreviste dal comma 4 dell’art. 1 della citata O.C.D.P.C., ricorrendo ai soggetti ivi indicati, stipulando le relative convenzionie attingendo per gli eventuali oneri dalle risorse di cui alla citata contabilità speciale, al fine di consentire la realizzazione degliinterventi indicati dalla stessa ordinanza.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 53Il predetto Dirigente, potrà infine attivare la Commissione di Coordinamento prevista dall’art. 1, comma 11 dell’ordinanza inoggetto, previo assenso degli Enti interessati, e dandone opportuna informazione alla Giunta Regionale.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Vista la Legge 24 febbraio 1992, n. 225;Visto il D.L. 15 maggio 2012, n. 59, convertito con modificazioni dalla Legge 12 luglio 2012, n. 100;Vista l'O.P.C.M. n. 3383/2004 e s.m.i.;Vista l’O.C.D.P.C. n. 69 del 29.03.<strong>2013</strong>;Visto l’”Accordo di Programma per la Gestione dei Sedimenti di Dragaggio dei Canali di Grande Navigazione e la RiqualificazioneAmbientale, Paesaggistica, Idraulica e Viabilistica dell’area di Venezia - Malcontenta - Marghera” (c.d. “Accordo Moranzani”),sottoscritto in data 31.03.2008 e il successivo Atto Integrativo del 4.02.2011.Viste le note del Dipartimento di Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri prot. DPC/CG/0026623 del 23aprile 2008, prot. RIA/0060866 del 31 agosto 2012, prot. CG/0083812 del 13 dicembre 2012 e prot. CG/0019854 del 29.03.<strong>2013</strong>;Viste le note del Commissario delegato per l’emergenza socio economico ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazionedella Laguna di Venezia prot. 435571 del 27 settembre 2012 e prot. 150176 del 9.04.<strong>2013</strong> nonché la documentazione allegataa quest’ultima;Viste le note del Presidente della Giunta Regionale prot. 581778 del <strong>21</strong>.12.2012 e prot. 54482 del 5.02.<strong>2013</strong>,delibera1. Di dare atto che a far data dal 1 gennaio <strong>2013</strong> la Regione Veneto è individuata quale amministrazione competente al coordinamentodelle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsi per il definitivo superamento della situazione dicriticità conseguente alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nella laguna di Venezia, in ordine alla rimozione dei sedimentiinquinati nei canali di grande navigazione della Laguna di Venezia, e a quelli connessi, previsti nell’Accordo di Programma“Moranzani”, sottoscritto in data 31.03.2008.2. Di dare atto delle attribuzioni e delle competenze che l’O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong> conferisce al Dirigente della Direzione ProgettoVenezia, in particolare per quanto riguarda il completamento degli interventi descritti in premessa, il trasferimento della contabilitàspeciale n. 3256 e gli avvalimenti di cui all’art. 1, comma quarto, della citata ordinanza.3. Di dare atto delle Aree di Responsabilità all’interno dell’organizzazione regionale, attraverso le quali si concretizzerannogli interventi assegnati dall’ordinanza de qua, secondo la rappresentazione indicata nelle premesse.4. Di dare atto che, con successivo Decreto del Presidente della Giunta Regionale, su proposta del Dirigente della DirezioneProgetto Venezia, sarà individuato il personale delle Strutture regionali attualmente afferenti alla Segreteria Generale della Programmazione,alla Segreteria Regionale per le Infrastrutture, per l’Ambiente, per il Bilancio e all’Avvocatura Regionale, di cuipotrà avvalersi il citato Dirigente, e saranno indicati i relativi criteri temporali di avvalimento.5. Di dare atto che, con successivo provvedimento del Dirigente della Direzione Progetto Venezia, si procederà al coinvolgimentodi soggetti appartenenti agli Enti sottoscrittori dell’Accordo di Programma Moranzani nelle attività afferenti all’O.C.D.P.C.n. 69/<strong>2013</strong>, in modo da beneficiare del necessario coordinamento degli interventi in essere.6. Di dare atto che, nell’ambito delle competenze attribuite dalla O.C.D.P.C. n. 69/<strong>2013</strong>, il Dirigente della Direzione ProgettoVenezia potrà procedere ad attivare le facoltà previste dal comma 4 dell’art. 1 della citata O.C.D.P.C., ricorrendo ai soggetti iviindicati, stipulando le relative convenzioni e attingendo per gli eventuali oneri dalle risorse di cui alla citata contabilità speciale, alfine di consentire la realizzazione degli interventi indicati dalla stessa ordinanza.7. Di dare atto che il predetto Dirigente potrà altresì attivare la Commissione di Coordinamento prevista dall’art. 1, comma11 dell’ordinanza richiamata, previo assenso degli Enti interessati e dandone opportuna informazione alla Giunta Regionale.8. Di incaricare la Direzione Progetto Venezia dell’esecuzione del presente atto.9. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.10. Di comunicare il presente atto, per gli adempimenti di rispettiva competenza, al Segretario Generale della Programmazione,al Capo del Gabinetto del Presidente, al Segretario della Giunta regionale e ai Segretari regionali affinché ne diano notizia a tuttele strutture regionali.11. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.


54Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 530 del 3 maggio <strong>2013</strong>Rinnovo del Protocollo di Intesa tra la Regione del Veneto e l’UNESCO Ufficio Regionale per la Scienza e la Cultura inEuropa di Venezia (UNESCO-BRESCE).[Relazioni internazionali]Note per la trasparenza:Rinnovo del Protocollo di Intesa sottoscritto il 10 febbraio 2009, finalizzato alla realizzazione di iniziative condivise nei settoridella valorizzazione dei beni culturali e ambientali, con una proiezione internazionale verso l’area dell’Europa centro-orientale emeridionale e verso i Paesi del Mediterraneo.Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.Nell’ambito delle proprie politiche per la cooperazione allo sviluppo, in attuazione della legge regionale n. 55/1999 “Interventiregionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà”, la Regione del Venetocollabora con numerosi Organismi sovranazionali, al fine di realizzare progetti volti allo sviluppo economico, sociale e culturaledei Paesi interessati.Tra detti Organismi risulta particolarmente importante la collaborazione con l’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Uniteper l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che ha tra i suoi obiettivi la promozione della pace, della sicurezza, della giustizia e dellalegalità.Al fine di creare i presupposti più favorevoli per svolgere tale collaborazione, il 10 febbraio 2009 è stato sottoscritto un Protocollodi Intesa (Allegato A) tra la Regione del Veneto e l’UNESCO Ufficio Regionale per la Scienza e la Cultura in Europa diVenezia (UNESCO-BRESCE), precedentemente approvato con la DGR n. 2656 del 23.09.2008, con l’obiettivo specifico di favorirela realizzazione di progetti in collaborazione nell’area dell’Europa centro-orientale e meridionale e nei Paesi del Mediterraneo.Nei quattro anni trascorsi, grazie alla collaborazione tra la Regione del Veneto e l’UNESCO-BRESCE sono state intrapresele seguenti iniziative internazionali:• progetto Durmitor (già concluso), con capofila UNESCO-BRESCE e un vasto partenariato di Istituzioni ed Organismi del Venetoe del Montenegro, finalizzata al rafforzamento dell’Istituzione di gestione del Parco del Fiume Tara, in Montenegro, sitoriconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO;• progetto europeo IncREO (Increasing Resilience through Earth Observation) nell’ambito del Programma Quadro per lo Sviluppodella Ricerca e della Tecnologia (EU-FP7), con la partecipazione di UNESCO-BRESCE in collaborazione con la ProtezioneCivile del Veneto, enti albanesi, rumeni e di altri Paesi, finalizzato al trasferimento di conoscenze in materia di prevenzione didisastri ambientali (iniziativa in corso);• progetto Floodis, nell’ambito del Programma Quadro per lo Sviluppo della Ricerca e della Tecnologia (EU-FP7), in collaborazionecon la Protezione Civile del Veneto ed Enti ed Organismi di altri Paesi, finalizzato all’elaborazione di un modello applicativoper fronteggiare le situazioni di crisi derivanti dalle alluvioni (progetto da avviare).Visti i buoni risultati conseguiti nelle iniziative appena descritte e considerato importante proseguire i rapporti di collaborazione,la Direttrice di UNESCO-BRESCE, con nota in data 19 marzo <strong>2013</strong>, ha chiesto di rinnovare il Protocollo di Intesa. Il rinnovopermetterebbe di prolungare la vigenza dell’atto per altri quattro anni, come previsto dal Protocollo stesso al punto 12.Al proposito si rileva, inoltre, come l’area dell’Europa centro-orientale e meridionale e i Paesi del Mediterraneo costituiscanoterritori di importanza prioritaria per le relazioni internazionali della Regione del Veneto, con interessi in moltissimi settori chevanno dalla tutela dell’ambiente, alla gestione delle risorse marine, alla cultura, alla cooperazione tecnica e scientifica, all’istruzionee alla formazione professionale. Tra l’altro la Regione del Veneto attua politiche attive in tali territori, sia per la valorizzazione dellostraordinario patrimonio culturale di origine veneta presente, sia nei rapporti con le locali Comunità degli Italiani, in attuazionedella legge regionale n. 15/1994 "Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origineveneta nell'Istria e nella Dalmazia" e della legge regionale n. 1/2008, articolo 25 “Iniziative a favore del patrimonio culturale, storico,architettonico e artistico di origine veneta nell'area mediterranea”.Sul versante istituzionale, la Regione del Veneto è impegnata in modo importante nella costruzione di aggregazioni regionalidi rilevanza europea, quali la già esistente Euroregione Adriatico-Ionica e la Strategia per la Macroregione Adriatico-Ionica attualmentein via di realizzazione.In considerazione del notevole interesse per i rapporti con i territori in questione ed al fine di poter proseguire la realizzazionedi iniziative in collaborazione con l’UNESCO-BRESCE, si ritiene quindi opportuno procedere al rinnovo del Protocollo di Intesasottoscritto in data 10 febbraio 2009, di cui all’Allegato A, per ulteriori quattro anni.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Vista la DGR n. 2656 del 23.09.2008;Visto il Protocollo di Intesa sottoscritto il 10 febbraio 2009 tra la Regione del Veneto e l’UNESCO Ufficio regionale per laScienza e la Cultura in Europa di Venezia (UNESCO-BRESCE);Visto la nota del Direttore dell’UNESCO-BRESCE, in data 19 marzo <strong>2013</strong>;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 55delibera1. di autorizzare il rinnovo del Protocollo di Intesa sottoscritto il 10 febbraio 2009 tra la Regione del Veneto e l’UNESCOUfficio regionale per la Scienza e la Cultura in Europa di Venezia (UNESCO-BRESCE), nel testo di cui all’Allegato A al presenteprovvedimento, del quale costituisce parte integrante;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare la Direzione Relazioni Internazionali dell’esecuzione del presente atto, inclusa la comunicazione del rinnovoa UNESCO-BRESCE;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


56Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/8MEMORANDUM OF UNDERSTANDINGbetweenTHE REGION OF VENETOandTHE UNESCO OFFICE IN VENICEUNESCO REGIONAL BUREAU FOR SCIENCEAND CULTURE IN EUROPE (BRESCE)forStrengthening Inter-institutional Regional Collaboration in Central-South- Eastern Europe and in theMediterranean Countries


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 57ALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/8The Region of Veneto and the UNESCO Office in Venice - UNESCO Regional <strong>Bur</strong>eau for Science andCulture in Europe (BRESCE) (hereinafter called the Parties) have agreed to sign this Memorandum ofUnderstanding (hereinafter MoU), which represents a statement of intent by the Parties to work together, andoutlines the basis for collaboration and joint activities in fields of mutual interest. This cooperative device isconsidered open to external and additional adhesions of potential new partners according to the following setof general objectives and organizational rules.Objective1. The objective of this MoU is to provide a framework within which the Parties can develop andundertake collaborative activities and projects mainly in the area of sustainable development, socialpromotion, cultural and educational cooperation. Identified activities will be undertaken after mutualagreement of the Parties, set forth in an Activity Proposal(s), subject to the Parties’ respectivepolicies and procedures.2. The Parties intend to consider ways to:(a)(b)(c)(d)(e)(f)share agendas, knowledge and ideas, and plan joint activities in areas of common interest;utilize and leverage their existing resources and facilities to mutual advantage and benefit;maximize impact through working in partnership;improve the integration of related activities;pool resources and expertise where appropriate; andevaluate the effectiveness of working in collaboration.General Forms of Collaboration3. The Parties anticipate that their collaborative activities will include:the constitution of a modus operandi of a joint working team, defined by the representatives ofParties meeting upon their request. The composition of this team refers mainly to Parties adhering toMoU with the possibility of extended participation to external actors, according to the issues to betackled. However, representatives need to be entrusted by their Directions for official participation.The Parties agree also to meet no later than two months after the MoU signature.The main tasks of the Parties working team are:(a)(b)(c)(d)(e)to develop, discuss and design delivery of jointly determined programmes and/or projects forstrengthening regional cooperation in Central-South-Eastern Europe and in the Mediterranean;to identify additional resources favoring the joint actions;to maintain a consensus on the main issues/goals related to the joint actions;to establish modalities for the implementation of joint actions; andto evaluate such delivered actions.Areas of Collaboration4. Areas of collaboration mainly refer to UNESCO constitutional mandate to contribute to peace andsecurity, respect for justice, rule of law, human rights and fundamental freedoms. This scope will bemet at the regional level and member parties will engage in promoting comparative advantagesoffered by the combination of intergovernmental and of decentralised channels of internationalcooperation with the involvement of a wide array of regional stakeholders.5. The Regional Cooperation in Education, Sciences, Communication, Information and Culture amongParties will help States and civil societies of Central, South-Eastern and the Mediterranean to buildtheir human and institutional capacities in diverse areas of application in the pursue of theMillennium Development Goals. More specific areas of cooperation will refer to Natural, Social and


58Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/8Human Sciences applications in the field of sustainable human development, in whateverEducational, Cultural and Scientific programmes, projects and activities the Parties will agree upon.6. Parties will also identify cooperation activities in Communication to jointly conceive cultural,scientific and educational promotional events and/or for a more effective sharing of information andknowledge, dissemination and exploitation of Parties informative output and awareness campaign forthe concerned public.7. Specific activities will be defined jointly by the Parties, according to their institutional mandates, andwith due regard to a clear linkage between activities and the Parties’ general development goals.Protection of Intellectual Property Rights8. The Parties recognize the importance of protecting and respecting intellectual property rights. ThisMemorandum does not grant the right to use materials belonging to or created by either Party. Specificarrangements for use and protection of intellectual property will be set forth in Activity Agreements.Limits to Agreement9. This Memorandum does not constitute an agreement by either Party to provide support for anyspecific project or activity. Specific arrangements for individual projects or activities will be setforth in an Activity Agreement, signed by both Parties. Any sharing of information between theParties will be subject to their respective policies on the disclosure of information.Disputes10. Any disputes between the Parties arising out of or relating to Activity Agreements shall be settled bynegotiation.Implementation Responsibilities and Key Points of Contact11. The individuals with overall responsibility for the implementation of this Memorandum are listedbelow. The Parties may, by written notice to the other Party, designate additional or different personsas points of contact but the Parties agree to have only one person at a time designated as the personwith overall responsibility for all activities undertaken pursuant to this Memorandum.For the Region of Veneto: the Director of the Department for International Relations, InternationalCooperation, Human Rights and Equal OpportunitiesFor UNESCO Office in Venice-UNESCO Regional <strong>Bur</strong>eau for Science and Culture in Europe(BRESCE): the DirectorTimeframe and Termination12. This Memorandum will continue for four years from the date of the last signature with the possibilityof further extension based on mutual written agreement of the Parties. Either Party may, at its solediscretion, terminate this Memorandum at any time by providing written notice to the other Party,provided that the Parties’ duty to fulfil obligations incurred under an Activity Agreement shallsurvive such termination.Reporting, Monitoring and Evaluation13. The Parties recognize the importance of monitoring and evaluating performance of collaborativeactivities undertaken pursuant to this Memorandum. Specific arrangements for reporting, monitoringand evaluating results and impact of such activities will be set forth in Activity Agreements relating tothose activities.14. The Parties also agree to meet on an annual basis to evaluate the overall effectiveness of all thecollaborative activities undertaken pursuant to this Memorandum, including (i) the extent to whichthe Parties have achieved their institutional goals; and (ii) the extent to which the overall results


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 61ALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/8La Regione del Veneto e l’Ufficio UNESCO di Venezia –Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza ela Cultura in Europa (BRESCE) (di seguito chiamate le Parti) hanno concordato di firmare questo Protocollod’Intesa, che rappresenta una dichiarazione d’intenti della volontà di lavorare insieme e definisce le basi ditale collaborazione e per lo svolgimento di attività congiunte nei settori di reciproco interesse. Questostrumento di cooperazione è da considerarsi aperto ad ulteriori adesioni esterne di nuovi partner potenziali,secondo gli obiettivi generali e le regole organizzative esposte qui di seguito.Obiettivo1. L’obiettivo di questo Protocollo d’Intesa è quello di fornire un quadro entro il quale le Parti possanosviluppare e intraprendere attività e progetti di collaborazione soprattutto nell’area dello svilupposostenibile, della promozione sociale, della cooperazione culturale e nell’ambito dell’istruzione edella formazione. Le attività individuate verranno avviate previo mutuo consenso delle Parti edesposte in una Proposta di Attività, che sarà soggetta alle rispettive procedure e linee d’azione delleParti.2. Le Parti intendono considerare modalità per:(a) condividere agende, conoscenze e idee e progettare attività congiunte in aree di comune interesse;(b) utilizzare in modo proficuo le proprie risorse e servizi esistenti a reciproco vantaggio e beneficio;(c) massimizzare l’impatto lavorando in partenariato;(d) migliorare l’integrazione delle attività connesse;(e) mettere insieme risorse e professionalità dove sia appropriato, e(f) valutare l’efficacia del lavoro in collaborazione.Forme generali di Collaborazione3. Le Parti prevedono che le loro attività di collaborazione includeranno:la costituzione di un modus operandi di un gruppo di lavoro congiunto, definito dai rappresentantidelle Parti che si incontri su loro richiesta. La composizione di questo gruppo riguardaprincipalmente le Parti che aderiscono al Protocollo con la possibilità di estendere la partecipazionead attori esterni, a seconda delle tematiche da affrontare. I rappresentanti dovranno essere incaricati atale fine dalla rispettiva Parte. Le Parti accettano anche di incontrarsi non oltre due mesi dopo lafirma del Protocollo.I principali compiti del gruppo di lavoro delle Parti sono:(a) sviluppare, discutere e progettare la consegna di programmi definiti congiuntamente e/o di progettiper il rafforzamento della cooperazione regionale nell’Europa centro-orientale e meridionale e nelMediterraneo;(b) individuare risorse aggiuntive che favoriscano le azioni congiunte;(c) mantenere il consenso sulle principali tematiche/finalità collegate alle azioni congiunte;(d) fissare le modalità per l’attuazione di azioni congiunte, e(e) valutare tali azioni.Aree di Collaborazione4. Le aree di collaborazione riguardano principalmente il mandato istituzionale dell’UNESCO dicontribuire alla pace e alla sicurezza, al rispetto per la giustizia, al rispetto della legalità, dei DirittiUmani e delle libertà fondamentali. Queste finalità verranno perseguite a livello regionale e le partisi impegneranno a promuovere i vantaggi comparati offerti dalla combinazione di canaliintergovernativi e decentralizzati di cooperazione internazionale con il coinvolgimento di un’ampiaschiera di soggetti regionali interessati.5. La Cooperazione Regionale negli ambiti dell’Istruzione, Scienze, Comunicazione, Informazione eCultura tra le varie Parti aiuterà singoli Stati e società civili dell’Europa centro-orientale emeridionale e del Mediterraneo a costruire le loro competenze umane ed istituzionali in moltepliciaree di applicazione nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio. Aree di


62Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/8cooperazione più specifiche riguarderanno applicazioni delle scienze naturali, sociali e umane nelcampo dello sviluppo umano sostenibile ed in qualsiasi programma, progetto e attività di naturaeducativa, culturale e scientifica su cui le Parti esprimeranno il proprio accordo.6. Le Parti individueranno anche attività di cooperazione nell’ambito della comunicazione per idearecongiuntamente eventi promozionali di natura culturale, scientifica ed educativa e/o per una piùefficace condivisione di informazioni e conoscenze, oltre che per una più efficace diffusione e utilizzodei materiali informativa delle Parti ed una campagna di sensibilizzazione per il pubblico interessato.7. Attività specifiche verranno definite congiuntamente dalle Parti, secondo i loro compiti istituzionali etenendo in dovuta considerazione il collegamento tra le attività e gli obiettivi di sviluppo generali delleParti.Tutela dei Diritti di Proprietà Intellettuale8. Le Parti riconoscono l’importanza di tutelare e rispettare i diritti di proprietà intellettuale. QuestoProtocollo non ammette il diritto di utilizzare materiali che appartengano o siano stati creati dall’una odall’altra delle Parti. Disposizioni specifiche per l’uso e la tutela della proprietà intellettuale verrannoinserite in Accordi di Attività.Limitazioni all’Accordo9. Questo Protocollo non costituisce un accordo tra le Parti per fornire sostegno ad alcuno specificoprogetto o attività. Disposizioni specifiche per singoli progetti o attività verranno inserite in unAccordo di Attività, firmato da ambo le Parti. Ogni tipo di condivisione di informazioni tra le Partisarà soggetto alle rispettive politiche in materia di divulgazione delle informazioni.Controversie10. Ogni controversia tra le Parti che insorga o sia correlata ad Accordi di Attività verrà risolta tramitenegoziato.Implementazione e Contatti11. Gli individui con responsabilità generale per l’implementazione di questo Protocollo sono elencatiqui sotto. Le Parti possono designare, previa notifica scritta all’altra Parte, persone aggiuntive odiverse quali punti di contatto, ma le Parti convengono di poter avere solo una persona alla voltaquale responsabile generale per tutte le attività intraprese in attuazione di questo Protocollo.Per la Regione del Veneto: il Dirigente della Direzione Relazioni Internazionali, CooperazioneInternazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità.Per l’ Ufficio UNESCO di Venezia – Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura inEuropa (BRESCE): il Direttore.Durata e Conclusione12. Questo Protocollo resterà in vigore per quattro anni dalla data dell’ultima sottoscrizione, conpossibilità di prolungamento della validità previo mutuo accordo scritto delle Parti. Ciascuna Parteha facoltà, a sua discrezione, di porre termine a questo Protocollo in qualsiasi momento, dandonecomunicazione scritta all’altra Parte. La disdetta non cancellerà gli obblighi che le parti avrannoassunto con un Accordo di Attività sottoscritto prima della disdetta stessa.Relazione, Monitoraggio e Valutazione13. Le Parti riconoscono l’importanza di monitorare e valutare la performance delle attività collaborativeintraprese in attuazione del Protocollo. Disposizioni specifiche per la produzione di relazioni, permonitorare e valutare risultati e impatto di tali attività verranno inserite nei relativi Accordi di Attività.14. Le Parti concordano di incontrarsi su base annuale per valutare l’efficacia di tutte le attivitàcollaborative intraprese in attuazione al Protocollo, includendo (i) in che misura le Parti abbianoconseguito i loro obiettivi istituzionali; e (ii) in che misura i risultati globali ottenuti attraverso


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 63ALLEGATOA alla Dgr n. 530 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/8Variel’azione collaborativa siano stati superiori alla somma dei risultati che ogni Parte avrebbe ottenutoper conto proprio.15. Nessuna parte di questo Protocollo costituirà una joint venture, un’agenzia di rappresentanza o unpartenariato legale tra le Parti.16. Nessuna parte di questo Protocollo sarà da intendere come una rinuncia ai privilegi o alle immunitàdella Regione del Veneto o di membri dell’Ufficio UNESCO di Venezia –Ufficio Regionaledell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa (BRESCE), che costituisce parte integrantedell’Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite (UNESCO).17. Il Protocollo è redatto in due originali, ciascuno nelle lingue italiana e inglese, entrambi i testi facentiugualmente fede.18. In fede di ciò, le Parti sottoscrivono questo Protocollo.Per la Regione del VenetoNome: Diego VecchiatoTitolo: Dirigente della Direzione Regionale RelazioniInternazionali, Cooperazione Internazionale, DirittiUmani e Pari OpportunitàData e luogo, Venezia, 10 febbraio 2009FirmaPer l’Ufficio UNESCO di Venezia – UfficioRegionale dell’UNESCO per la Scienza e laCultura in Europa (BRESCE)Nome: Engelbert RuossTitolo: Direttore, UNESCO-BRESCEData e luogo, Venezia, 10 febbraio 2009Firma


64Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 531 del 3 maggio <strong>2013</strong>Presa d’atto delle relazioni delle Amministrazioni provinciali relative alla ripartizione dei contributi dell’eserciziofinanziario 2010. L.R. 11/2001 - art. 147 lett. a): erogazione di contributi in materia di promozione e diffusione di attivitàartistiche, musicali, teatrali e cinematografiche.[Cultura e beni culturali]Note per la trasparenza:Presa d’atto da parte della Regione del Veneto delle relazioni delle Amministrazioni provinciali relative alla ripartizione deicontributi per la diffusione della musica, del teatro e del cinema, nell’esercizio finanziario 2010.Il Vice Presidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue.La Regione del Veneto, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministratividello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59” ha approvato laL.R. 11/2001 che individua “le funzioni amministrative che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale e disciplina il conferimentodelle rimanenti funzioni amministrative alle province, ai comuni, alle comunità montane ed alle autonomie funzionali”.Quindi le funzioni regionali che non riguardano esigenze unitarie per la collettività ed il territorio regionale sono state conferitealle Province, ai Comuni e alle Comunità montane.L’art. 147 della L.r. 11/2001 prevede che sia delegata alle Province la funzione di incentivazione in ordine alla promozione, diffusionee sviluppo delle attività di spettacolo di rilevanza locale, con le modalità stabilite dalle leggi regionali e nel rispetto degliatti di indirizzo e coordinamento adottati dalla Regione.La Giunta regionale ha ritenuto di attivare il processo di delega in materia di spettacolo dall’anno 2002, adottando a tal fine unapposito atto di indirizzo relativo alla lett. a) dell’art. 147 che disciplina modalità e termini per l’attivazione della delega in parola,approvato con DGR n. 1526 del 7/06/2002. Successivamente si è provveduto a sottoscrivere con tutte le Amministrazioni provincialii relativi atti di indirizzo.Con il presente provvedimento si prende atto dello stato di attuazione della delega, relativamente all’esercizio finanziario 2010,secondo quanto dichiarato nelle relazioni inviate dalle Province, così come previsto dal comma 3 dell’art. 5 del citato atto di indirizzo.Tutte le Province hanno inviato le relazioni relative al riparto dei contributi dichiarando di aver seguito, per la ripartizione, icriteri adottati negli anni precedenti dalla Regione con DGR n. 5517 del 31/10/95 e di aver impegnato interamente le somme assegnate,fatta eccezione per la Provincia di Padova, che non ha impegnato la somma di € 198,00. Gli Enti hanno proceduto alla fasedi liquidazione dei contributi e conseguentemente, ai sensi del comma 3 dell’art. 4 dell’atto di indirizzo, sono tenuti alla restituzionedelle risorse finanziarie eventualmente non utilizzate.La Provincia di Belluno ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 27.806,00. Con deliberazione n. 62 del 16.03.2011 la Giuntaprovinciale di Belluno ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’esercizio finanziario 2010 ripartendo l’intero importo trasferitodalla Regione del Veneto. I criteri adottati per il conferimento del contributo hanno tenuto conto del numero degli eventiepisodici programmati, del numero di territori comunali coinvolti, delle dimensioni del potenziale bacino di utenza, della qualitàdell’iniziativa proposta e dell’ammontare dei costi previsti. Le istanze beneficiarie del contributo sono state 50 così suddivise: 31per il settore musicale, 14 per quello teatrale, 5 per le attività cinematografiche. La Provincia di Belluno ha restituito alla Regionela somma complessiva di € 1.000,00 relativa a contributi impegnati ma non liquidati.La Provincia di Padova ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 111.348,00. Con deliberazione n. 225 del 25.10.2010, laGiunta provinciale ha approvato il piano di riparto dei contributi per un totale di 81 soggetti: 15 per attività multidisciplinari, 20 peril settore musicale e coreutico, 24 per il settore teatrale e 12 per quello cinematografico. Con determinazione dirigenziale n. 2978del 29.11.2010 è stata impegnata a favore degli enti, associazioni e Comuni beneficiari la somma di € 111.150,00. La Provincia diPadova ha provveduto a restituire alla Regione la somma complessiva di € 4.198,00, di cui € 4.000,00 relativi a contributi impegnatima non liquidati ed € 198,00 relativi a contributi non impegnati.La Provincia di Rovigo ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 32.127,00. Con deliberazione n. 307 del 16.11.2010 laGiunta provinciale di Rovigo ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’esercizio finanziario 2010 assegnando l’intero importotrasferito dalla Regione del Veneto. I soggetti beneficiari del contributo sono stati 24 così suddivisi: 10 per il settore musicalee coreutico, 9 per quello teatrale, 3 per le attività cinematografiche, 2 per iniziative intersettoriali. La Provincia di Rovigo ha giàprovveduto alla restituzione della somma di € 150,00 relativa a contributi impegnati ma non liquidati.La Provincia di Treviso ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 102.295,00. Con deliberazione n. 231/89703 del 30.08.2010la Giunta provinciale ha provveduto all’assegnazione dei contributi trasferiti dalla Regione del Veneto. I criteri adottati per il conferimentodel contributo hanno privilegiato le iniziative di Enti ed Associazioni partecipanti ai cartelli di coordinamento di eventiculturali promossi dalla Provincia, ed in subordine le attività di Enti di riferimento capaci di costruire una rete di relazioni con laProvincia o le iniziative che si caratterizzino per la particolare qualità artistico/culturale, ovvero per la valenza di identità locale. Isoggetti beneficiari sono stati 9 così suddivisi: 5 per le attività musicali e coreutiche, e 4 per quelle teatrali. La somma del trasferimentoregionale è stata interamente impegnata e liquidata.La Provincia di Venezia ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 107.442,00. Con determinazione dirigenziale n. 2010/2672del 29.12.2010, l’Amministrazione provinciale di Venezia ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’esercizio finanziario2010 assegnando l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto. I soggetti beneficiari del contributo sono risultati 46, individuatiin base ad una graduatoria stilata su criteri riguardanti la spesa prevista per l’iniziativa, la qualità della proposta, il gradodi organizzazione, il potenziale bacino di pubblico e l’ambito territoriale. La Provincia di Venezia ha restituito alla Regione del


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 65Veneto, come da propria determinazione dirigenziale n. 2012/1623 del 31.05.2012, la somma di € 42.638,36 relativa a contributiassegnati ma non liquidati.La Provincia di Verona ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 107.501,00. Con delibera della Giunta provinciale n. 200 del9.09.2010 la Provincia ha ripartito l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto, avendo particolare riguardo alla rilevanzaprovinciale delle iniziative, tra le Associazioni e gli Enti che hanno presentato domanda. I soggetti beneficiari del contributo sonostati 27 di cui 23 associazioni culturali e 4 Amministrazioni comunali. La Provincia di Verona ha restituito alla Regione la sommacomplessiva di € 3.000,00 relativa a contributi impegnati ma non liquidati.La Provincia di Vicenza ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 102.887,00. Con delibera della Giunta provinciale n. 404del 30.11.2010 la Provincia ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’esercizio finanziario 2010 assegnando l’intero importotrasferito dalla Regione del Veneto ai soggetti beneficiari del contributo, per un totale di 71 istanze ammissibili. La Provincia diVicenza ha restituito alla Regione la somma complessiva di € 1.200,00 relativa a contributi impegnati ma non liquidati.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’articolo 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 13 aprile 2001, n. 11, in particolare l’art.147 - lett. a);Vista la DGR n. 1526 del 7.06.2002;Vista la relazione prot. n. 3968 del 22.01.<strong>2013</strong> della Provincia di Belluno;Vista la relazione prot. n. 165323/12 del 19.11.2012 della Provincia di Padova;Viste le relazioni prot. n. 2011/34803 del 30.06.2011 e prot. n. P/2012/35595 del 16.07.2012 della Provincia di Rovigo;Vista la relazione prot. n. 78440 del 25.07.2011 della Provincia di Treviso;Viste le relazioni prot. n. 100452/2011 del 28.12.2011 e prot. n. 89022/12 del <strong>21</strong>.09.2012 della Provincia di Venezia;Vista la relazione prot. n. 6457 del 18.01.<strong>2013</strong> della Provincia di Verona;Vista la relazione prot. n. 12314 del 16.02.<strong>2013</strong> della Provincia di Vicenza;delibera1. di prendere atto delle relazioni inviate dalle Amministrazioni provinciali sopracitate sullo stato di attuazione della delegadi cui alla L.R. 11/2001, in particolare l’art. 147 - lett. a): erogazione di contributi in materia di promozione e diffusione di attivitàartistiche, musicali, teatrali e cinematografiche;2. di dare atto che le risorse finanziarie relative alla delega di cui al punto 1 non impegnate o impegnate ma non liquidatedalle Amministrazioni provinciali, ammontanti complessivamente ad € 52.186,36, sono state interamente restituite alla Regionedel Veneto,3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare la Direzione Attività culturali e Spettacolo dell’esecuzione del presente provvedimento;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


66Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 532 del 3 maggio <strong>2013</strong>Presa d’atto delle relazioni delle Amministrazioni provinciali relative alla ripartizione dei contributi dell’esercizio finanziario2010. L.R. 11/2001, art. 147 lett. b): erogazione di contributi in materia di promozione della cultura musicale ditipo corale e bandistico.[Cultura e beni culturali]Note per la trasparenza:Presa d’atto da parte della Regione del Veneto delle relazioni delle Amministrazioni provinciali relative alla ripartizione deicontributi per la diffusione e la promozione della cultura corale e bandistica, nell’esercizio finanziario 2010.Il Vice Presidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue.La Regione del Veneto, in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministratividello Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59” ha approvato laL.R. 11/2001 che individua “…..le funzioni amministrative che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale e disciplina il conferimentodelle rimanenti funzioni amministrative alle province, ai comuni, alle comunità montane ed alle autonomie funzionali”.Quindi le funzioni regionali che non riguardano esigenze unitarie per la collettività ed il territorio regionale sono state conferitealle Province, ai Comuni e alle Comunità montane.L’art. 147 della L.R. 11/2001 prevede che sia delegata alle Province la funzione di incentivazione in ordine alla promozione, diffusionee sviluppo delle attività di spettacolo di rilevanza locale e della cultura musicale di tipo corale e bandistico, con le modalitàstabilite dalle leggi regionali e nel rispetto degli atti di indirizzo e coordinamento adottati dalla Regione.La Giunta regionale ha ritenuto di attivare il processo di delega in materia di spettacolo dall’anno 2002, adottando a tal fine unapposito atto di indirizzo relativo alla lett. b) dell’art. 147 che disciplina modalità e termini per l’attivazione della delega in parola,approvato con DGR n. 2558 del 13/09/2002. Successivamente si è provveduto a sottoscrivere con tutte le Amministrazioni provincialii relativi atti di indirizzo.Con il presente provvedimento si prende atto dello stato di attuazione della delega, relativamente all’anno 2010, secondo quantodichiarato nelle relazioni inviate dalle Province, così come previsto dal comma 2 dell’art. 5 del citato atto di indirizzo.Tutte le Province hanno inviato le relazioni e le deliberazioni relative al riparto dei contributi dichiarando di aver seguito per laripartizione i criteri adottati negli anni precedenti dalla Regione con DGR n. 1709 del 4/04/1995 e di aver impegnato interamentele somme assegnate. Gli Enti hanno proceduto alla fase di liquidazione dei contributi e conseguentemente, ai sensi del comma 4dell’art. 4 dell’atto di indirizzo, sono tenuti alla restituzione delle risorse finanziarie eventualmente non utilizzate.La Provincia di Belluno ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 9.825,00. Con deliberazione della Giunta provinciale n.299 del 2.12.2011 è stata approvata la ripartizione della somma alle cinque Associazioni richiedenti ammesse al contributo, perun totale di 35 corsi: <strong>Associazione</strong> Musicale Alpago (BL), <strong>Associazione</strong> Bellunese Amici della Banda (BL), Banda Città di Feltre(BL), Banda Cittadina di Arsiè (BL), <strong>Associazione</strong> per lo Sviluppo delle Attività Corali - ASAC (Castelfranco Veneto-TV). Lasomma impegnata, pari all’ammontare del trasferimento regionale, è stata interamente liquidata dalla Provincia di Belluno alleAssociazioni sopra elencate.La Provincia di Padova ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 39.278,00. Con deliberazione di Giunta provinciale n. 197del 23.09.2010 è stato approvato il piano di riparto dei contributi per l’attività corsuale 2010/2011. Con successiva determinazionedirigenziale n. 2640 del 19.10.2010 la Provincia di Padova ha impegnato l’intera somma trasferita dalla Regione del Veneto. I soggettibeneficiari dei contributi sono stati quattro, per un totale di 114 corsi approvati: <strong>Associazione</strong> Nazionale Bande Italiane MusicaliAutonome - ANBIMA (Mira - VE), Coordinamento Veneto Corali - CO.VE.CO (Vigodarzere - PD), ASAC (Castelfranco Veneto- TV), e <strong>Associazione</strong> Musicale Bande Assiemi Complessi - AMBAC (Chioggia - VE). La Provincia di Padova ha restituito allaRegione la somma di € 689,12 per un totale di due corsi approvati ma non realizzati o portati a termine.La Provincia di Rovigo ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 11.347,00. Con deliberazione di Giunta provinciale n.308/62829 del 16.11.2010 è stato approvato il piano di riparto dei contributi per l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto.I soggetti beneficiari dei contributi sono stati tre per un totale di 22 corsi: AMBAC (Chioggia - VE), ASAC (Castelfranco Veneto- TV) e CO.VE.CO (Vigodarzere - PD). La Provincia di Rovigo ha restituito alla Regione la somma di € 515,77 per un corsoapprovato ma non realizzato.La Provincia di Treviso ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 36.087,00. Con deliberazione n. 355/129876 del 13.12.2010,la Giunta provinciale ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto. Consuccessivo Atto monocratico n. 5127/13<strong>21</strong>53 del 20.12.2010 la somma è stata impegnata per i soggetti beneficiari dei contributi,che sono stati tre per un totale di 55 corsi: AMBAC (Chioggia - VE), ANBIMA (Mira - VE) e ASAC (Castelfranco Veneto - TV).La Provincia di Treviso ha già restituito alla Regione la somma complessiva di € 1.312,26 per un totale di due corsi approvati manon realizzati.La Provincia di Venezia ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 37.880,00. Con determinazione dirigenziale n. 2010/2702 del29.12.2010 l’Amministrazione provinciale ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’intero importo trasferito dalla Regionedel Veneto. I soggetti beneficiari dei contributi sono stati tre per un totale di 37 corsi: ANBIMA (Mira - VE), AMBAC (Chioggia-VE), e ASAC (Castelfranco Veneto - TV). La Provincia di Venezia ha già restituito alla Regione la somma di € 4.110,99 per un totaledi 4 corsi, di cui uno non rendicontato, due revocati ed uno non riconosciuto regolare ai sensi della normativa regionale.La Provincia di Verona ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 37.902,00. Con deliberazione n. 294 del 23.12.2010 la Giuntaprovinciale ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto. I soggetti beneficiaridei contributi sono stati cinque per un totale di 120 corsi: AMBAC (Verona), ASAC (Castelfranco Veneto - TV) ANBIMA


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 67(Mira - VE), <strong>Associazione</strong> Gruppi Corali - AGC (Verona) e <strong>Associazione</strong> Cori Liturgici - ACL (Velo d’Astico-VI). La Provincia diVerona ha restituito alla Regione la somma complessiva di € 1.895,10 relativa a contributi impegnati ma non liquidati.La Provincia di Vicenza ha ottenuto per il 2010 un trasferimento di € 36.275,00. Con deliberazione n. 435 del <strong>21</strong>.12.2010 laGiunta provinciale ha proceduto all’assegnazione dei contributi per l’intero importo trasferito dalla Regione del Veneto. I soggettibeneficiari dei contributi sono stati cinque per un totale di 99 corsi: AMBAC (Chioggia-VE), ANBIMA (Mira - VE), ASAC (CastelfrancoVeneto - TV), COVECO (Vigodarzere - PD) e <strong>Associazione</strong> Cori Liturgici - ACL (Velo d’Astico - VI). La somma impegnata,pari all’ammontare del trasferimento regionale, è stata interamente liquidata dalla Provincia di Vicenza alle Associazionisopra elencate.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’articolo 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 13 aprile 2001, n. 11, in particolare l’art. 147 - lett. b);Vista la DGR n. 2558 del 13.09.2002;Vista la relazione prot. n. 3992 del 22.01.<strong>2013</strong> della Provincia di Belluno;Vista la relazione prot. n. 167550/2011 del 18.11.2011 della Provincia di Padova;Vista la relazione prot. n. 2011/63443 del 6.12.2011 della Provincia di Rovigo;Vista la relazione prot. n. 133255 del <strong>21</strong>.12.2011 della Provincia di Treviso;Vista la relazione prot. n. 100456/11 del 28.12.2011 della Provincia di Venezia;Vista la relazione prot. n. 6463 del 18.01.<strong>2013</strong> della Provincia di Verona;Vista la relazione prot. n. 9<strong>21</strong>57 del 30.11.2012 della Provincia di Vicenza;delibera1. di prendere atto delle relazioni inviate dalle Amministrazioni provinciali sopracitate sullo stato di attuazione della delegadi cui alla L.R. 11/2001, art. 147 - lett.b): erogazione di contributi in materia di promozione della cultura musicale di tipo corale ebandistico;2. di dare atto che le risorse finanziarie relative alla delega di cui al punto 1 non impegnate o impegnate ma non liquidate dalleAmministrazioni provinciali, ed ammontanti complessivamente ad € 8.523,24, sono state interamente restituite alla Regione delVeneto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare la Direzione Attività culturali e Spettacolo dell’esecuzione del presente provvedimento;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


68Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 533 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a costituirsi nel giudizio in appello promosso avanti al Consiglio di Stato da Iper Gara S.r.l. contro RegioneVeneto ed altri, per l’annullamento dell’ordinanza del TAR per il Veneto n. 110 del 7.03.<strong>2013</strong>.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 69DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 534 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a costituirsi nel giudizio promosso avanti il Tribunale di Verona in funzione di Giudice del Lavoro daBottoli Vittorio contro Regione Veneto.[Affari legali e contenzioso]


70Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 535 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a costituirsi nel giudizio, con istanza cautelare, promosso avanti il Consiglio di Stato da Deon s.p.a.contro Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 71DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 536 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre appello, avanti il Consiglio di Stato, avverso e per l’annullamento della sentenza del TARVeneto n. 298 del 28.02.<strong>2013</strong>.[Affari legali e contenzioso]


72Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 537 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre impugnazione avanti la Corte d’Appello di Venezia avverso la sentenza del Tribunale di Venezian. 757 del 12.4.<strong>2013</strong>.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 73DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 538 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre opposizione ex art. 10 D.P.R. n. 1199/1971 al ricorso straordinario al Capo dello Stato propostoda Grava Roberto e altri contro la Regione del Veneto, il Comune di San Pietro in Cariano, il Ministero dell’Ambientee della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Infrastrutture e delTrasporti, il Ministero dello Sviluppo Economico ed Enel Distribuzione Spa, per la declaratoria di illegittimità ed il conseguenteannullamento della <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2231 del 6.11.12 e degli atti presupposti, eda costituirsi conseguentemente avanti il TAR Veneto.[Affari legali e contenzioso]


74Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 539 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a proporre opposizione ex art. 10 D.P.R. n. 1199/1971 al ricorso straordinario al Capo dello Stato propostodalla società Jengafilm s.n. c. di Cinetto Christian & C. contro Regione del Veneto ed altri, per l’annullamento del decretodel Dirigente della Direzione Regionale Industria e Artigianato n. 520 del 8.11.2012.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 75DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 540 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione a resistere in n. 2 ricorsi promossi, con istanza cautelare, avanti il TAR Veneto da 1) Parrocchia di Saonara(PD) ed altri 2) Fondazione I.P.A.B. “Moscon Gazza” ed altri contro la Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]


76Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 541 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione ad accettare l’abbandono della causa (R.G. n. 6055/07) promossa avanti il Tribunale di Venezia daSchiavon Giancarla contro la Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 77DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 542 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione alla costituzione nel giudizio avanti il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto promosso dall’AziendaMarina Averto - A.M.A. - soc. a.r.l. contro la Regione del Veneto ed altri per l’annullamento della determinazionedella Provincia di Venezia del 2 gennaio 2008.[Affari legali e contenzioso]


78Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 543 del 3 maggio <strong>2013</strong>Giudizio avanti il Tribunale di Padova, sezione lavoro, proposto da Furlan Roberto c/ Regione Veneto ed Arpav. Autorizzazionea definire la controversia in via extragiudiziale.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 79DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 544 del 3 maggio <strong>2013</strong>N. 25 autorizzazioni alla proposizione di cause e/o costituzione in giudizio in ricorsi e/o citazioni proposti avanti gli organidi Giustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria.[Affari legali e contenzioso]


80Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 545 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione di parte civile della Regione Veneto nei seguenti procedimenti penali: n. 3 avanti al Tribunale di Treviso- n. 6 avanti al Tribunale di Padova - n. 2 avanti al Tribunale di Verona - n. 3 avanti al Tribunale di Vicenza - n. 5 avanti alTribunale di Venezia - n. 1 avanti al Tribunale di Belluno - n. 1 avanti al Tribunale di Venezia/Mestre.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 81DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 546 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione di parte civile della Regione Veneto nel procedimento penale avanti il Tribunale di Belluno n. 1363/10R.G.N.R.[Affari legali e contenzioso]


82Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 547 del 3 maggio <strong>2013</strong>Non costituzione in giudizio in numero 20 ricorsi avanti Autorità Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 83DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 548 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ratifiche DPGR n. 43 del 17.04.<strong>2013</strong>, n. 31 del 26.03.<strong>2013</strong>, n. 36 del 3.04.<strong>2013</strong> e n. 38 del 8.04.<strong>2013</strong> relative ad autorizzazionealla costituzione in giudizio, alla trasposizione e alla proposizione di azione avanti agli uffici della Giustizia Ordinariae Amministrativa.[Affari legali e contenzioso]


84Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 549 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ricorso avanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche proposto da “Regola di Borca di Cadore” c/ Regione Venetoed altri - RG n. 80/12. Autorizzazione all’accettazione della rinuncia agli atti del giudizio a spese compensate.[Affari legali e contenzioso]


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 85DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 550 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione dello schema di Atto d’Intesa finalizzato alla presentazione ed attuazione di progetti a sostegno della gestionedel sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino".[Cultura e beni culturali]Note per la trasparenza:Con la presente deliberazione si vuole dare approvazione, disponendone la sottoscrizione, all'Atto d'Intesa finalizzato all'individuazionedel Soggetto Referente del sito complesso iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO “Siti palafitticolipreistorici dell’arco alpino”, per concorrere ai finanziamenti statali a sostegno dei beni insigniti del prestigioso riconoscimento.Il Vicepresidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue.Nel giugno 2011, nel corso della 35a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, tenutasi a Parigi, l’Organizzazione delleNazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (U.N.E.S.C.O.) ha riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell'Umanità unbene seriale complesso, individuato come «Siti Palafitticoli dell’Arco Alpino», dislocato tra Austria, Francia, Germania, Slovenia,oltre che in Italia.Il sito comprende le centoundici aree archeologiche più interessanti in cui sono state ritrovate le vestigia di villaggi palafitticolidatabili tra il Neolitico e l'età del Ferro. Per quanto riguarda l'Italia sono diciannove i siti che ricadono sul territorio nazionale, distribuititra la Provincia Autonoma di Trento e le Regioni Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto, dove se ne trovano quattro.Considerato il gran numero di soggetti pubblici istituzionalmente competenti nella gestione del sito complesso, e per quanto dicompetenza dello Stato italiano, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con nota del Segretariato Generale alla RappresentanzaPermanente d’Italia presso l’Unesco prot. n. 10976 Cl. 01.01.19/10 del 1 dicembre 2011, aveva individuato nella Soprintendenza peri Beni Archeologici della Lombardia il Soggetto Referente del Sito per coordinare a livello nazionale le attività degli enti coinvoltie per favorire l'esecuzione degli adempimenti previsti dall’iter di candidatura alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.In particolare, per la presentazione della proposta di candidatura, è stato necessario predisporre un Piano di Gestione transnazionale,con l’obiettivo principale di individuare gli indirizzi generali per la gestione del Sito UNESCO, e definire le azioni dicoordinamento degli Stati che partecipano alla candidatura.Successivamente, in ottemperanza alla legge 20 febbraio 2006, n. 77, recante “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italianidi interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell’Unesco”- con cui lo Stato Italiano ha riconosciuto le realtà d’eccellenza della Lista Unesco presenti nel territorio, e, recependo le direttivedell’Unesco, ha previsto per ciascuno dei suddetti beni la stesura di un documento denominato “Piano di Gestione”, quale strumentonecessario per assicurare la conservazione del sito e la creazione di condizioni ottimali per la sua valorizzazione - si è manifestatala necessità di predisporre un documento specifico riguardante la parte nazionale del Piano di Gestione transnazionale.In quest'ottica i soggetti coinvolti, ossia Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Regioni Veneto, Lombardia, Piemonte,Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma Di Trento, le Province di Varese, Brescia, Cremona, Mantova, Verona, Padova, Torino,Biella, Novara, Pordenone, i Comuni di Biandronno, Bodio Lomnago, Cadrezzate, Varese, Manerba <strong>Del</strong> Garda, Sirmione, Polpenazze<strong>Del</strong> Garda, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Gavardo, Piadena, Cavriana, Monzambano, Peschiera del Garda, Cerea,Arquá Petrarca, Viverone, Azeglio, Arona, Ledro, Fiave’, Caneva, Polcenigo, l'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e delLago <strong>Maggio</strong>re e il Parco Regionale dei Colli Euganei, hanno provveduto alla sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa avvenuto aMilano presso la sede della Soprintendenza Archeologica della Lombardia il 25 maggio 2012, con cui si sono impegnati a definiree a dare attuazione alla parte nazionale del Piano di Gestione del sito "Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino" - parte italiana,il cui schema è stato approvato con <strong>Del</strong>iberazione di Giunta Regionale n. 820 del 15 maggio 2012.In data 13 marzo <strong>2013</strong>, ai sensi della Circolare n. 6/2012 del Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale,è stato emanato con prot. 839/<strong>2013</strong> l’avviso per la presentazione delle proposte di intervento di cui all’art. 4, comma 1 della Legge20 febbraio 2006, n. 77, proposte che dovranno pervenire entro il 7 maggio <strong>2013</strong> e che godranno di valutazioni preferenziali qualorariguardino il completamento o l'aggiornamento del Piano di Gestione.Ora, poiché per accedere a tali finanziamenti statali, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali chiede che i diversi soggettiresponsabili del bene tutelato dall'Unesco individuino un Soggetto Referente, scelto al loro interno, cui competa la responsabilitàesclusiva nei confronti del Ministero di tutti gli adempimenti connessi alla concessione delle misure di sostegno previste all'art. 4della sopracitata legge, si rende necessario che la Regione del Veneto, unitamente ai soggetti istituzionali responsabili per la porzionedel bene ricadente nel territorio italiano, con atto d'intesa formalmente sottoscritto, proceda all'individuazione.In particolare l'Intesa si rende necessaria per partecipare all'assegnazione di fondi da destinare alla formulazione del Pianodi Gestione nazionale, azione di cui è fatto obbligo in via prioritaria agli stati compartecipi del sito seriale transnazionale, comespecificato nelle Linee Guida UNESCO (Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention, sitointernet: whc.unesco.org).Dai contatti intercorsi con i soggetti responsabili della tutela e della gestione dei beni tutelati dall'Unesco e costituenti i "SitiPalafitticoli dell'Arco Alpino", è emersa l'opportunità di individuare la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia,come Soggetto Referente, ai sensi dell’art. 2, della Circolare n. 6 del Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturaledel Ministero per i Beni e le Attività Culturali, già individuata dal Ministero come Rappresentante Nazionale del Sito UNESCOdurante la fase di presentazione della candidatura, per l'attività di coordinamento e promozione svolta fino ad oggi.La sottoscrizione dell'Atto d'Intesa, secondo lo schema in Allegato A, non comporta oneri finanziari.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta il seguente provvedimento.


86Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;- Vista la legge 20 febbraio 2006, n. 77;- Viste le linee guida operative per l'attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale;- Vista la Circolare n. 6/2012 del Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale, emanata con prot.987/2012:- Vista la nota della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto prot. n. 3447, Cl.34.07.19 del 16 marzo 2012;- Vista la D.G.R. n. 820 del 15 maggio 2012;- Visto il Protocollo d'Intesa per la definizione e l'attuazione della parte nazionale del Piano di Gestione del Sito "Siti Palafitticolipreistorici dell'Arco Alpino" sottoscritto a Milano in data 25 maggio 2012.- Visto l'Avviso del Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale, emanata con prot. 839/<strong>2013</strong>:delibera1. di concorrere, unitamente agli altri soggetti responsabili della gestione dei beni culturali costituenti il sito Unesco "Sitipalafitticoli preistorici dell'arco alpino", all'individuazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, comeSoggetto Referente ai sensi di legge;2. di approvare il testo, disponendone la sottoscrizione, dell'Atto d’Intesa per la nomina del Soggetto Referente ai fini dell’attuazionedella parte nazionale del Piano di Gestione del Sito della Lista Unesco «I Siti Palafitticoli dell’Arco Alpino», secondo loschema in Allegato A, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente <strong>Del</strong>iberazione;3. di dare atto che alla sottoscrizione del suddetto Atto d’Intesa provvederà il Presidente, o suo delegato;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 87giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/9SCHEMA DIAtto di intesatra i soggetti responsabili della gestione dei beni culturalicostituenti il Sito UNESCO“Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”Vista la legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesseculturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “Lista del patrimonio mondiale” posti sotto la tuteladell’UNESCO”;Vista la circolare del Direttore Generale per la valorizzazione del Patrimonio culturale del Ministero per iBeni e le attività culturali n. 6, prot. 987 dell’8 marzo 2012 con oggetto: “Criteri e modalità di erogazione deifondi destinati alle misure di sostegno previste dall’articolo 4 della Legge 20 febbraio 2006, n. 77 recantemisure speciali di tutela e fruizione dei Siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseritinella Lista del Patrimonio Mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO”;Visto il “Protocollo d’Intesa per la definizione e l’attuazione della parte nazionale del Piano di Gestione delSito “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino” sottoscritto a Milano, presso la sede della Soprintendenzaper i Beni Archeologici della Lombardia, in data 25 maggio 2012;i soggetti firmatari del Protocollo d’Intesa sopra citato concordano e stipulano quanto segue:Articolo 1La presente intesa è finalizzata alla presentazione ed attuazione di progetti a sostegno della gestione del sitoiscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, con lemodalità descritte dalla normativa citata nelle premesse.In particolare è tesa alla formulazione del Piano di Gestione nazionale, azione di cui è fatto obbligo in viaprioritaria agli stati compartecipi del sito seriale transnazionale, come specificato nelle Linee GuidaUNESCO (Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention, sito internet:whc.unesco.org).Articolo 2Esclusivamente ai fini della presente intesa e per l’attuazione delle finalità di cui alla Legge 77/2006 citatanelle premesse, si individua quale soggetto referente di cui all’art. 2, della Circolare n. 6 del DirettoreGenerale per la valorizzazione del Patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le attività culturali: “Criterie modalità di erogazione dei fondi destinati alle misure di sostegno previste dall’articolo 4 della Legge 20febbraio 2006, n. 77 recante misure speciali di tutela e fruizione dei Siti italiani di interesse culturale,paesaggistico e ambientale, inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO”,Protocollo n. 987 del 8 marzo 2012, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, nella figuradel Dirigente pro tempore Dott.ssa R. Poggiani Keller, individuata come Rappresentante Nazionale del SitoUNESCO con nota n. prot. 10976 del 1.12.2011 trasmessa alla Rappresentanza Permanente d’Italia pressol’UNESCO.Articolo 3La durata della presente intesa si intende valida per 3 (tre) anni.Seguono le firme dei soggetti sottoscrittori dell’Intesa


88Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Regione Piemonte_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Torino_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Biella_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Novara_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Viverone_______________________________________________


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 89ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Azeglio_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Arona_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Lago <strong>Maggio</strong>re_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Regione Lombardia_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Varese_______________________________________________


90Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Brescia_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Cremona_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Mantova_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Biandronno_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Bodio Lomnago_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Cadrezzate_______________________________________________


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 91ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Varese_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Manerba del Garda_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Sirmione_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Polpenazze del Garda_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Desenzano del Garda_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Lonato_______________________________________________


92Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Gavardo_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Piadena_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Cavriana_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Monzambano_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia Autonoma di Trento_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Dipartimento della Conoscenza della Provincia Autonoma di Trento_______________________________________________


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 93ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Ledro_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Fiavè_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Regione Veneto_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Verona_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Padova_______________________________________________


94Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Cremona_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Peschiera del Garda_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Cerea_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Arquá Petrarca_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Il Parco Regionale dei Colli Euganei_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia_______________________________________________


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 95ALLEGATOA alla Dgr n. 550 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 9/9Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Regione Friuli Venezia Giulia_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Provincia di Pordenone_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Caneva_______________________________________________Letto, confermato e sottoscritto_______________________lì_______________________Comune di Polcenigo_______________________________________________


96Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 551 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione dello schema di protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto e la Federazione delle Associazioni delleCapitali e delle Città Europee dello Sport (ACES-EUROPE) di Bruxelles per la promozione dello sport.[Sport e tempo libero]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si intende dare vita ad un rapporto di collaborazione tra la Regione Veneto e ACES-EUROPEper la promozione di politiche sportive nell’ambito delle municipalità locali, mediante il conferimento di speciali riconoscimentiinternazionali denominati “awards”.L’iniziativa non comporta oneri finanziari a carico della Regione.Il Vicepresidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue.La legge regionale 5 aprile 1993, 12 “Norme per lo sviluppo dello sport e del tempo libero” stabilisce, all’art. 1, che “La Regionepromuove e valorizza le attività sportive, motorie, ricreative, nonché le relative strutture e servizi, per la formazione e il pieno sviluppodella persona, attraverso la collaborazione degli enti locali, organismi statali, società e associazioni sportive.”Tra gli interventi atti a perseguire le finalità e gli obiettivi indicati dall'art. 1, la Regione del Veneto favorisce la crescita dell'organizzazionesportiva e promuove studi, ricerche e analisi sullo sport, nonché l’approfondimento delle problematiche e la ricercadelle relative soluzioni, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione, educazione, informazione per un correttoesercizio della pratica sportiva;Nella sostanza, l’intento dell’Amministrazione regionale è quello di diffondere il principio secondo il quale lo sport e l’attivitàsportiva rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo culturale ed educativo e nella formazione fisica e psichica del singolo edella società, così come sancito dal Libro Bianco sullo sport dell’Unione Europea e dal principio in esso contenuto, per cui l’attivitàsportiva deve essere un diritto primario inalienabile del singolo e della società.Ora, con nota in data 18 dicembre 2012, l’associazione ACES-EUROPE, che si configura quale Federazione delle Associazioni delleCapitali e delle Città Europee dello Sport, ha proposto alla Regione la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa che si propone di promuoveree favorire congiuntamente la diffusione capillare della pratica sportiva in termini di accesso e fruibilità dei relativi impianti.L’associazione ha sede legale in Bruxelles, opera in Italia e all’estero, ed ha come obiettivo principale la promozione di politichesportive comunitarie nell’ambito delle Municipalità Europee attraverso il conferimento degli “awards” internazionali di Capitale,Città e Comune Europeo dello Sport, nonché di più piccole comunità in forma associata denominate “Community”.La Federazione è stata costituita a Bruxelles il 13 ottobre 2010, nella forma di associazione internazionale senza fini di lucrodi utilità internazionale, da parte dell’ ”<strong>Associazione</strong> Capitale Europea dello Sport” (ACES) associazione senza scopo di lucro didiritto italiano, dal “Movimento Sportivo Popolare Europeo (MPSE) associazione senza scopo di lucro di diritto italiano, e dall’associazionedi diritto inglese denominata “ACES UK”.Dallo Statuto della Federazione si evincono le finalità sopra evidenziate alle quali la Regione del Veneto intende dare il propriosostegno, senza peraltro comportare spesa a carico del bilancio regionale.In tale contesto appare quindi coerente sviluppare rapporti di collaborazione che consentano di cogliere le opportunità fornite daorganismi operanti anche a livello internazione, sottoscrivendo in tal senso un apposito Protocollo d’Intesa con ACES-EUROPE.Per l’attuazione dei principi descritti in premessa in ambito veneto, aderendo alla proposta in tal senso formulata da ACES-EUROPE, si intende pertanto proporre all’approvazione della Giunta regionale lo schema di protocollo d’intesa allegato “A” allapresente deliberazione, al fine di dare vita ad una collaborazione, tra la Regione e ACES-EUROPE, finalizzata a:sviluppare iniziative e progetti mirati al sostegno delle politiche sportive sul territorio come investimento per la salute e laqualità della vita futura dei cittadini dell’U.E.;creare una rete di contatti e rapporti istituzionali a livello europeo;promuovere le buone pratiche (“best practice”), sia pubbliche che da parte dei cittadini, da estendere a livello dell’intera U.E.;coinvolgere Istituzioni Locali e Municipalità europee per la diffusione e la pratica della cultura sportiva;conferire le onorificenze internazionali di Capitale, Città e Comune Europeo dello Sport (rispettivamente Capital, City e Town,nonché Community).L’attribuzione di uno dei predetti “awards” potrà costituire titolo preferenziale per l’assegnazione di contributi economici, fermarestando da parte della Regione la facoltà di concedere il patrocinio a favore di qualsiasi iniziativa / manifestazione sportiva chepossegga i necessari requisiti in base alla vigente normativa.I criteri e le modalità di selezione delle città candidate ai suddetti riconoscimenti saranno definite dalla Giunta regionale consuccessivo provvedimento.Per quanto sopra evidenziato si dà atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’articolo 53, 4° comma dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 5 aprile 1993, n. 12, art. 1;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 97delibera1. di approvare lo schema di Protocollo d’Intesa allegato “A” alla presente deliberazione, di cui costituisce parte integrante,tra la Regione del Veneto ed ACES-EUROPE finalizzato al perseguimento delle finalità descritte in premessa;2. di determinare con successivo provvedimento i criteri e le modalità di selezione delle città candidate ai riconoscimenti internazionalidi cui all’allegato schema di Protocollo d’Intesa;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.4. di incaricare il Presidente della Giunta Regionale, o suo delegato, alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa;5. di incaricare la Direzione regionale Lavori Pubblici dell’esecuzione del presente atto;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;7. di informare che avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale,o in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla pubblicazione.


98Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 551 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/4SCHEMA DI PROTOCOLLO D'INTESATRAREGIONE DEL VENETO, con sede in Venezia, Dorsoduro 3901 – C.F. 80007580279,rappresentata da __________________________________________________________________;ACES-EUROPE, avente sede legale in Bruxelles, Rue de la Science 14B, – C.F. BE0831576545,rappresentata ai fini del presente atto dal Presidente in carica pro – tempore, prof. Gian FrancescoLupattelli;PREMESSO CHE- la Regione del Veneto, nel seguito denominata “Regione”, così come previsto dalla leggeregionale 5 aprile 1993, n. 12 "Norme in materia di Sport e Tempo Libero", promuove leiniziative atte a favorire la pratica dello sport e delle attività fisico – motorie, quale strumentoper il miglioramento ed il mantenimento delle condizioni psicofisiche della persona, per latutela della salute, per la formazione educativa e lo sviluppo delle relazioni sociali, attraversola collaborazione di enti locali, organismi statali, società e associazioni sportive;– La Federazione delle Associazioni delle Capitali e delle Città Europee dello Sport, nel seguitodenominata ACES-EUROPE, è stata costituita a Bruxelles il 13 ottobre 2010, nella forma diassociazione internazionale senza fini di lucro di utilità internazionale, da parte di :”<strong>Associazione</strong> Capitale Europea dello Sport” (ACES) associazione senza scopo di lucro didiritto italiano, “Movimento Sportivo Popolare Europeo (MPSE) associazione senza scopo dilucro di diritto italiano, e associazione di diritto inglese denominata “ACES UK”, qualisoggetti “costituenti”;– ACES-EUROPE ha sede legale in Bruxelles, opera in Italia e all’estero, ed ha come obiettivoprincipale, perseguito anche attraverso le competenti rappresentanze territoriali a livelloregionale, ivi compresa quella per il Veneto, la promozione di politiche sportive comunitarienell’ambito delle Municipalità Europee attraverso il conferimento di speciali riconoscimenti(“awards”) internazionali di Capitale, Città e Comune Europeo dello Sport, nonché di piùpiccole comunità in forma associata denominate “Community.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 99ALLEGATOA alla Dgr n. 551 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/4– L’associazione opera altresì in sinergia con la Commissione Europea per lo sport, inparticolare per le iniziative presentate nel “Libro Bianco dello Sport” grazie alle relazioni coni principali esponenti europei e mediante la cooperazione con gli Stati membri della UE.- Con <strong>Del</strong>iberazione n. __________ del ________________ la Regione ha approvato lo schemadi Protocollo d’Intesa con ACES-EUROPE per la promozione di politiche sportivenell’ambito delle municipalità locali, mediante il conferimento dei predetti “awards”, senzaoneri finanziari a carico del bilancio regionale;– la Regione ed ACES-EUROPE, ritengono necessario collaborare per la promozione reciprocadella pratica sportiva e della cultura sportiva più in generale a livello europeo;e pertanto, tutto ciò premesso;LE PARTI CONDIVIDONOil principio secondo cui lo sport e l’attività sportiva rivestono un ruolo fondamentale nellosviluppo culturale ed educativo e nella formazione fisica e psichica del singolo e della società,costituendo un vero e proprio valore fondamentale per l’individuo e la collettività conriferimento, in particolare, al “Libro Bianco dello Sport”;il principio, sancito dall’Unione Europa, che l’attività sportiva debba essere considerata undiritto primario e inalienabile del singolo e della società;l’impegno per la formazione, la ricerca e la promozione di tutti i valori morali, culturali esociali riconducibili alla prativa sportiva, con l’obiettivo dell’ulteriore crescita e qualificazionedel movimento sportivo europeo;l’impegno per la promozione di stili di vita sani per la prevenzione attiva ed il miglioramentodella qualità della vita attraverso la pratica sportiva qualificata.LE PARTI CONCORDANO1. di collaborare allo sviluppo della cultura e della pratica sportiva, con l’obiettivo generale dioperare nell’interesse dei praticanti, dei cittadini europei, delle comunità locali e di tutto ilmovimento sportivo;2. di promuovere congiuntamente iniziative propedeutiche a:a) diffondere la conoscenza, l’immagine e la pratica dell’attività e della cultura sportivaattraverso il coinvolgimento delle Istituzioni Locali e delle Municipalità Europee;b) sviluppare progetti con le Istituzioni Nazionali ed Europee per la diffusione e il sostegnodelle politiche sportive sul territorio, come investimento per migliorare la qualità dellavita ed il livello di benessere per il futuro dei cittadini;


100Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 551 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/4c) incentivare una politica focalizzata alla realizzazione e ristrutturazione funzionale diimpianti sportivi e aree sportive attrezzate, secondo modelli funzionali e pienamenterispondenti ai bisogni ed alle modalità di pratica contemporanee;d) promuovere le discipline sportive, attraverso l’individuazione e lo sviluppo delle buonepratiche (“best practice”), affinché siano estese in tutta l’Unione Europea e in sinergiacon le politiche della Commissione Europea.e) creare una rete informatica tra le città, i comuni e le community al fine di attivare uncircuito virtuoso e condividere le esperienze maturate (dallo sport di base a quello divertice, dall'impiantistica minimale a quella d'eccellenza), nonché di promuovere la loroimmagine sul piano non solo strettamente sportivo, ma anche di valorizzazione epromozione del rispettivo territorio.3. di favorire la creazione di contatti, rapporti istituzionali ed opportunità propedeutiche allosviluppo delle attività ed al perseguimento delle finalità istituzionali delle parti;4. di favorire l’organizzazione di iniziative finalizzate alla promozione della cultura dello sport edelle politiche sportive, con particolare riferimento ad iniziative, eventi ed attività a favoredelle fasce socialmente più deboli quali giovani, diversamente abili, anziani, e ai soggettidepositari di responsabilità sociale a vario titolo, culminanti con il conferimento delleonorificenze internazionali denominate “awards” di Capitale, Città e Comune Europeo delloSport, nonché eventuali Community.LE PARTI CONCORDANO INOLTRE QUANTO SEGUE1. la Regione potrà ogni anno candidare quattro town (comuni con meno di 25 mila abitanti) euna city (comuni con più di 25 mila abitanti), effettuando una pre-selezione delle candidatureattraverso una commissione di prima valutazione composta da due componenti designati daACES-EUROPE e due componenti designati dalla Regione medesima;2. la Regione, di concerto con ACES-EUROPE, definirà con proprio provvedimento i criteri e lemodalità per l’individuazione delle candidature alle onorificenze sportive;3. la Regione potrà concedere, su formale richiesta del soggetto organizzatore dell’iniziativa, ilpatrocinio a tutte le iniziative sportive – ritenute ammissibili in base alla vigente normativa –che si svolgeranno nelle città titolari di candidatura;4. l’attribuzione di uno dei predetti “awards” internazionali potrà costituire titolo preferenzialeper l’assegnazione di contributi economici disposti dalla Giunta Regionale;5. il presente atto non comporta alcuna spesa a carico del bilancio regionale;6. la durata del presente Protocollo d'Intesa e collaborazione è fissata in anni quattro a decorreredalla firma del Protocollo medesimo;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 101ALLEGATOA alla Dgr n. 551 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/47. ciascuna delle parti ha comunque libera facoltà di recedere dal presente Protocollo d'Intesa nelmomento in cui non dovesse ritenere più sussistenti alcune delle motivazioni alla base dellasottoscrizione del Protocollo, mediante semplice comunicazione con lettera RaccomandataA.R. alle altre parti.8. nessuna spesa sarà a carico della Regione in seguito al presente atto.Letto, confermato e sottoscritto.Venezia, lì ____________________________PER LA REGIONE DEL VENETO______________________________________________PER ACES-EUROPE :Il Presidente : prof. Gian Francesco Lupattelli______________________________________________________


102Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 553 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Gestione, manutenzione, aggiornamento ed evoluzione del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto (SCR) econduzione ed aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale (CSC)”. Autorizzazione gara a mezzo proceduraristretta ex art. 54 e seguenti del D.Lgs 163/2006 e prolungamento contratto in corso.[Informatica]Note per la trasparenza:Il funzionamento del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto (SCR) deve essere costantemente mantenuto in efficienzain tutte le sue componenti nonché aggiornato tecnologicamente. Con il presente provvedimento si propone l’indizione dellaprocedura ristretta per l’affidamento della gestione, manutenzione, aggiornamento ed evoluzione del Sistema di Comunicazionedella Regione del Veneto e conduzione ed aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale. Nelle more della conclusionedel procedimento di gara si propone di prolungare il contratto in corso per quattro mesi.Il Vicepresidente, On. Marino Zorzato riferisce quanto segue.Nell'ultimo decennio l'Amministrazione Regionale ha operato un profondo cambiamento nell’ambito del proprio sistema informativoed in particolare delle tecnologie dell'Informazione e delle Telecomunicazioni (ICT).Utilizzate originariamente per gestire in modo più efficiente ed efficace la "macchina pubblica", producendo sostanzialmenteuna compressione dei costi e dei tempi, una maggiore trasparenza dei procedimenti, una snellezza operativa delle strutture regionali,le tecnologie dell'ICT hanno assunto nel tempo per Regione del Veneto una valenza decisamente più complessa e funzionale,divenendo uno strumento di sostegno allo sviluppo dei processi di conoscenza, di innovazione della società civile e dei processiproduttivi, economici e sociali.Quest'approccio innovativo ha caratterizzato le scelte programmatiche dell'Amministrazione regionale ed ha consentito al SistemaInformativo Regionale Veneto (SIRV) di avviarsi verso un sistema destinato a reggersi sempre più sulla interoperabilità, sullacooperazione e sulla comunicazione "tra e con" i soggetti pubblici e privati che sono ricompresi nel "dominio" regionale.In tale contesto, elemento nevralgico e strutturale del SIRV è il Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto (SCR),basato sull'adozione di architetture tecnologiche avanzate ed una gestione tecnica coordinata ed altamente professionale.Il Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto (SCR) è costituito dall’insieme delle tecnologie che realizzano la trasmissionedelle informazioni pertinenti all’attività svolta non solo dagli uffici dell’Amministrazione regionale ma anche da altreamministrazioni del Veneto; si è nel tempo evoluto ed esteso seguendo un processo di integrazione e convergenza delle infrastruttureche supportano la trasmissione delle varie tipologie di informazioni, dati, voce e video.Il Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto rappresenta complessivamente un’estesa, complessa e solida infrastruttura,che integra al proprio interno importanti reti di telecomunicazioni wireless e di telefonia multimediale multi-user che garantisceelevati standard di qualità, in grado di erogare servizi evoluti presso tutte le sedi regionali, mediante la sua interconnessione adInternet ed ad altre reti pubbliche e private; esso è anche sempre più il sistema di riferimento per molti enti pubblici sul territorioregionale (aziende sanitarie, enti locali, agenzie, ecc.) nel quale scambiare informazioni, con ciò contribuendo a migliorare e razionalizzarela capacità di fornire in modo omogeneo servizi ai cittadini ed alle imprese. Il Sistema di Comunicazione della Regionedel Veneto attualmente collega 90 sedi dell’Amministrazione regionale, 22 aziende sanitarie, circa 80 enti territoriali e 10 agenzie/enti strumentali. Oltre 4000 sono gli interni telefonici attivi e più di 450 gli apparati di rete in funzione.La quotidiana efficienza ed efficacia del sistema di comunicazione è garantita dal Centro Servizi Comunicazioni (CSC), costituitoda un insieme di professionalità organizzate all’interno della Direzione Sistemi Informativi in tre ambiti specifici: -“frontoffice”- (interfaccia per le richieste di intervento e le segnalazioni di disservizio con il compito di facilitare l’uso dei servizi e curareil soddisfacimento dell’utenza), -“back office”- (dedicato al controllo di qualità ed in generale alla rendicontazione) e -“Gestione-Manutenzione”- (cui è demandata la gestione delle problematiche tecniche di tutti gli apparati ed i sistemi di rete). Il CSC pone lasoddisfazione dell’utente come principale obiettivo ed in tal senso attua strategie di intervento incentrate sulla qualità. In questocontesto si colloca l'introduzione di metodologie e di processi operativi ben definiti che hanno permesso di ottenere nel 2012 la certificazionedi qualità UNI EN ISO 9001:2008. Per effetto di successive implementazioni del Sistema di Comunicazione l’ambito dicompetenza del CSC è stato ampliato, integrando la gestione della rete telefonica con l’ambito del networking e della trasmissionedati; il che ha prodotto un sicuro vantaggio in termini di affidabilità del servizio offerto per l’utenza e l’amministrazione regionaleche hanno potuto così usufruire, nei suddetti ambiti, di un unico centro di competenza.È stato altresì avviato il processo di convergenza tra le comunicazioni di fonia e trasmissione dati attraverso il Voice OverInternet protocol (VoIP), processo di lunga durata, basato sull’ottimale utilizzo, potenziamento ed evoluzione di tutte le risorsetecnologiche ed infrastrutturali disponibili, in modo integrato e sinergico, al fine di raggiungere i migliori risultati in termini diefficacia ed efficienza dell’intero sistema.Tale Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto è ad oggi gestito e mantenuto dall’<strong>Associazione</strong> Temporanea tra leImprese costituita tra Siemens Enterprise Communications S.p.A. con sede a Milano, Via Vipiteno, 4 (mandataria) e ALFA S.r.l.,oggi Alfa Telematica S.r.l., con sede a Vicenza, Via Pelosa, 183 (mandante), per un importo complessivo di Euro 10.418.940,00,iva esclusa, a seguito dell’esperimento di procedura ristretta autorizzata con <strong>Del</strong>iberazione n. 2570 del 7 agosto 2007 della GiuntaRegionale.Il servizio ha preso avvio il 1° agosto 2008 e verrà a scadere il 31 luglio <strong>2013</strong>.È necessario pertanto, al fine di garantire la continuità del servizio, procedere prontamente all’esperimento di una proceduradi gara per l’individuazione del nuovo fornitore.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 103Con tale nuovo appalto l’Amministrazione, oltre a garantire la continuità del servizio mediante la fornitura delle attività dedicatealla gestione e manutenzione full risk del SCR e conduzione del CSC, intende procedere all’aggiornamento tecnologico edall’evoluzione dell’intero sistema di comunicazioni mediante:- il completamento della già avviata fase di convergenza tra le comunicazioni di fonia e di trasmissione dati (VoIP);- la diffusione di servizi di comunicazione avanzati di Unified Communication;- la gestione del Sistema di Comunicazione nell’ambito dei sistemi di controllo e governo del Sistema Informativo Regionale(SIRV).Questa condizione offrirà in prospettiva un grande vantaggio intrinseco al Sistema di Comunicazione in termini di flessibilità,espansibilità ed economicità, massimizzando in questo modo la salvaguardia degli investimenti effettuati.Il Sistema di Comunicazioni della Regione del Veneto, completata la fase di aggiornamento tecnologico ed evoluzione, consentiràquindi:- una maggiore uniformità delle tecnologie adottate in rapporto ai livelli di servizio richiesti;- uno miglioramento della qualità dei servizi offerti agli utenti, attraverso la definizione di indicatori di controllo omogenei;- un unico punto responsabile in ordine ai livelli attesi di funzionalità/operatività dei servizi erogati.Si procederà altresì ad aggiornare il Centro Servizi di Comunicazioni, quale punto di riferimento unico per le tematiche afferentiil Sistema di Comunicazione; il CSC è sempre più considerato uno degli elementi essenziali per raggiungere il livello di qualitàrichiesto dagli utenti del Sistema e dovrà, anche in prospettiva, rappresentare un centro di eccellenza ed un motore per promuoveree sviluppare servizi adeguati alle esigenze e strategie che emergono. Verrà quindi richiesto di aggiornare ed ampliare l’attuale sistemaqualità già conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2008.Oltre alla gestione ed alla manutenzione del Sistema di Comunicazione regionale, che prevederà la manutenzione full-risk ditutti gli apparati di rete e telefonici, si richiederà l’aggiornamento del parco apparecchiature e la diffusione di servizi di comunicazioneinnovativi quali la Unified Communication e le comunicazioni VoIP fra pubbliche amministrazioni.La gara comprenderà gli ambiti della telefonia fissa e dei sistemi ad essa connessi, della gestione di tutti gli apparati di rete(networking), della trasmissione dei flussi informativi oltre che vari interventi di aggiornamento ed evoluzione del Sistema stesso.La gara non riguarderà la gestione e manutenzione delle linee telefoniche e delle linee di trasmissione dati forniti dagli operatoridi telecomunicazioni.Si dà pertanto atto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 449 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell’art. 1, comma 7della Legge 7 agosto 2012 n. 135, a seguito di esame delle convenzioni disponibili, dell’inesistenza di convenzioni CONSIP comparabilirispetto al contratto che si intende acquisire e che pertanto consentano all’Amministrazione di soddisfare le proprie esigenze.Negli ambiti oggetto della presente gara sono infatti presente tre convenzioni in materia di reti locali, telefonia fissa e connettivitàIP e di centrali telefoniche, le quali sia complessivamente che singolarmente considerate, non comprendono la totalità delleesigenze che con la nuova gara l’Amministrazione intende soddisfare.Le convenzioni Consip non offrono, a titolo esemplificativo e non esclusivo, una garanzia full risk sulle componenti di retedell’intero Sistema, non consentono di disporre di un unico centro di competenza, non garantiscono una progettazione unificata perl’evoluzione del Sistema, non sono pienamente conformi al contesto tecnologico attuale del Sistema di Comunicazione Regionale,presentano Service Level Agreement non rispondenti alle necessità regionali (SLA), non prevedono il mantenimento del sistemadi qualità del Centro di Competenza in accordo con la norma UNI EN ISO 9001:2008; non rispondono dunque alle esigenze dell’Amministrazioneregionale in termini di obiettivi, qualità e completezza delle prestazioni e dei servizi richiesti, ossia scelte strategiche,attività fondamentali ed esigenze indefettibili per garantire la qualità, affidabilità ed economicità del servizio, alle qualel’Amministrazione non può rinunciare.Le Convenzioni Consip esistenti, sia singolarmente che complessivamente considerate, non sono pertanto comparabili rispettoal contratto che si intende acquisire.La gara per l’affidamento della “Gestione, manutenzione, aggiornamento ed evoluzione del Sistema di Comunicazione dellaRegione del Veneto e conduzione e aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale” sarà esperita nella forma dellaprocedura ristretta ex art. 54 e seguenti del D.Lgs 163/2006 per un periodo contrattuale di 37 mesi, più eventuali ulteriori 12 mesidi proroga dell’attività di gestione e manutenzione ed aggiornamento del SCR e conduzione e aggiornamento del CSC, che saràsottoposta alla Giunta regionale per l’autorizzazione, per un importo complessivo a base d’asta di Euro 6.430.000,00.= (seimilioniquattrocentotrentamila/00)(iva esclusa), di cui:a) Euro 5.200.000,00.= (cinquemilioniduecentomila/00) per la gestione, manutenzione ed aggiornamento del Sistema di Comunicazionedella Regione del Veneto e conduzione e aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale (attività principale),b) Euro 1.230.000,00.= (unmilioneduecentotrentamila/00) per l’evoluzione del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto(attività secondaria),al netto degli oneri della sicurezza che si quantificano in Euro 8.000,00.= per l’attività principale e in Euro 2.000,00 per l’attivitàsecondaria. La gara sarà aggiudicata a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 e seguenti del D.Lgs.n. 163/2006, assegnando all'aspetto qualitativo il punteggio massimo di 60 punti ed al prezzo il punteggio massimo di 40 punti.L’attività di evoluzione del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto, la cui base d’appalto è pari ad Euro 1.230.000,00,non è garantita all’appaltatore per l’importo di Euro 410.000,00 Iva esclusa. All’attività di evoluzione per tale importo, o il minorimporto che risultasse dal ribasso praticato dall’appaltatore in sede di offerta, verrà dato corso solo a seguito del reperimento dellerelative risorse finanziarie e comunque dietro insindacabile decisione dell’Amministrazione regionale.Le attività dovranno essere erogate nel rispetto rigoroso della qualità richiesta ovvero offerta, se superiore; al superamento deirelativi singoli parametri di soglia saranno attuate le penali.All’avvio del contratto e per un periodo di un mese, vi sarà un periodo di “transizione”, ossia di iniziale affiancamento, in sovrap-


104Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>posizione, alla ditta attualmente responsabile e conduttrice dei servizi in oggetto, al fine di garantire la qualità e continuità del servizioaffidato. Le attività svolte dall’aggiudicatario in tale periodo non comporteranno alcun onere in capo all’amministrazione.Il contratto, ai sensi dell’art. 1, comma 13 della Legge 7 agosto 2012 n. 135, conferirà all’amministrazione regionale il diritto direcedere in qualsiasi tempo dal contratto, previa formale comunicazione all'appaltatore con preavviso non inferiore a quindici giornie previo pagamento delle prestazioni già eseguite oltre al decimo delle prestazioni non ancora eseguite, nel caso in cui, tenuto contoanche dell'importo dovuto per le prestazioni non ancora eseguite, i parametri delle convenzioni che fossero stipulate da Consip S.p.A.ai sensi dell'articolo 26, comma 1, della legge 23 dicembre 1999, n. 488 successivamente alla stipula del predetto contratto, fosseromigliorativi rispetto a quelli del contratto stipulato e l'appaltatore non acconsentisse ad una modifica, proposta da Consip s.p.a.,delle condizioni economiche tale da rispettare il limite di cui all'articolo 26, comma 3 della legge 23 dicembre 1999, n. 488.L’importo a base di gara troverà copertura sul capitolo di spesa n. 7<strong>21</strong>4 “Interventi per il potenziamento e la manutenzionedelle reti radio e della rete telematica regionale” per l’importo di Euro 5.200.000,00 e sul capitolo n. 7204 “Spese per lo sviluppodel Sistema Informativo Regionale” per l’importo di Euro 1.230.000,00, attribuiti alla Direzione Sistemi Informativi del bilancioannuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente e dei successivi esercizi contabiliSi propone altresì di nominare Responsabile del Procedimento dell’indicenda gara il Dirigente regionale dell’Unità ComplessaTecnologie, Reti e Banda Larga.Si sottolinea infine che l’avvio di tale procedura ha dovuto scontare i tempi legati al reperimento delle necessarie risorse nelBilancio annuale di esercizio <strong>2013</strong> e nel Bilancio pluriennale, di cui alla legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4, pubblicata sul BUR n.32 del 5 aprile <strong>2013</strong>.Tale attesa, alla luce dei tempi che si presumono necessari per lo svolgimento della gara, determina la necessità, al fine di garantirela manutenzione del Sistema di Comunicazione regionale nelle more della procedura di gara, di procedere ad un prolungamentodel contratto in essere per un periodo di 4 mesi che tuttavia non si esclude potrà essere ridotto.Garantire la manutenzione del Sistema di Comunicazione regionale rappresenta per l’Amministrazione un’esigenza indefettibileal fine di assicurare la continuità dell’azione amministrativa. L’interruzione del servizio, in caso di guasti, potrebbe infattigravemente pregiudicare il funzionamento delle strutture regionali, compromettendo, ad esempio, la comunicazione interna tra gliuffici della Giunta regionale, la comunicazione degli uffici verso l’esterno, la comunicazione tra le ULSS venete e il Sistema InformativoSanitario regionale, la disponibilità di applicazioni di fondamentale utilizzo interno quali, ad esempio, quella relativa alsistema finanziario e di bilancio, al monitoraggio della programmazione comunitaria, al sistema informativo del Settore Primarioe del Turismo.Tale prolungamento consentirà peraltro di attuare, all’avvio del nuovo contratto, l’iniziale affiancamento dell’aggiudicatario, insovrapposizione, alla ditta attualmente responsabile e conduttrice dei servizi in oggetto, come sopra precisato.Tale prolungamento dei servizi comporterà un onere massimo a carico dell’Amministrazione pari ad Euro 632.278,76.= (Ivaesclusa) che troverà copertura sul capitolo di spesa n. 7<strong>21</strong>4 “Interventi per il potenziamento e la manutenzione delle reti radio edella rete telematica regionale” attribuito alla Direzione Sistemi Informativi, del Bilancio regionale <strong>2013</strong>.Si precisa che la spesa prevista con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni di cui alla L.R. 1/2011 inquanto costituisce corrispettivo per la prestazione di servizi di manutenzione del Sistema di Comunicazione della Regione delVeneto.Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la D.G.R. n. 2570 del 7 agosto 2007;Vista la Legge 7 agosto 2012, n. 153 ed in particolare l’art. 1, commi 7 e 13;Visto l’articolo 1, comma 449 della legge 27 dicembre 2006, n. 296;Visto l’art. 97 Cost.delibera1. di autorizzare, per le motivazioni indicate in premessa, parte integrante del presente provvedimento, l’indizione della proceduraristretta per l’affidamento della “Gestione, manutenzione, aggiornamento ed evoluzione del Sistema di Comunicazione dellaRegione del Veneto e conduzione ed aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale”, ex art. 54 e seguenti del D.Lgs163/2006, per un periodo contrattuale di 37 mesi, più eventuali ulteriori 12 mesi di proroga dell’attività di gestione e manutenzioneed aggiornamento del SCR e conduzione ed aggiornamento del CSC che sarà sottoposta alla Giunta regionale per l’autorizzazione,per un importo complessivo a base d’asta di Euro 6.430.000,00.= (seimilioniquattrocentotrentamila/00) (iva esclusa), di cui:a) Euro 5.200.000,00.= (cinquemilioniduecentomila/00) per la gestione, manutenzione ed aggiornamento del Sistema di Comunicazionedella Regione del Veneto e conduzione ed aggiornamento del Centro Servizi Comunicazioni regionale (attività principale),b) Euro 1.230.000,00.= (unmilioneduecentotrentamila/00) per l’evoluzione del Sistema di Comunicazione della Regione del Veneto(attività secondaria),al netto degli oneri della sicurezza che si quantificano in Euro 8.000,00.= per l’attività principale e in Euro 2.000,00 per l’attivitàsecondaria, con il criterio di aggiudicazione a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 e seguenti


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 105del D.Lgs. n. 163/2006, assegnando all'aspetto qualitativo il punteggio massimo di 60 punti ed al prezzo il punteggio massimo di40 punti;2. di dare atto che l’importo a base di gara troverà copertura sul capitolo di spesa n. 7<strong>21</strong>4 “Interventi per il potenziamento ela manutenzione delle reti radio e della rete telematica regionale” per l’importo di Euro 5.200.000,00 e sul capitolo n. 7204 “Speseper lo sviluppo del Sistema Informativo Regionale” per l’importo di Euro 1.230.000,00,attribuiti alla Direzione Sistemi Informatividel bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente e dei successivi esercizi contabili;3. di autorizzare, per le motivazioni indicate in premessa, parte integrante del presente provvedimento, il prolungamento delcontratto in essere, sottoscritto tra Regione del Veneto e l’<strong>Associazione</strong> Temporanea tra le Imprese costituita tra Siemens EnterpriseCommunications S.p.A. con sede a Milano, Via Vipiteno, 4, Codice fiscale e P.Iva 03867960282 (mandataria) e ALFA S.r.l.,oggi Alfa Telematica S.r.l., con sede a Vicenza, Via Pelosa, 183, P.Iva 03677440244 (mandante), per un periodo di quattro mesi, dal01/08/<strong>2013</strong> al 30/11/<strong>2013</strong>, per un importo massimo complessivo pari ad Euro 632.278,76.= (Iva esclusa);4. di dare atto che l’importo del prolungamento troverà copertura sul capitolo di spesa n. 7<strong>21</strong>4 “Interventi per il potenziamentoe la manutenzione delle reti radio e della rete telematica regionale”, attribuito alla Direzione Sistemi Informativi del bilancio annualedi previsione dell’esercizio finanziario corrente;5. di incaricare il Dirigente della Direzione Sistemi Informativi, subordinatamente al reperimento di tutte le risorse necessarie,del compimento di tutti gli atti necessari all’attuazione della procedura per il prolungamento del contratto in essere e all’esperimentodella gara, compresa l’approvazione del Bando e del Capitolato Speciale d’appalto, l’assunzione degli impegni di spesa e lasottoscrizione del contratto d’appalto;6. di nominare Responsabile del Procedimento dell’indicenda gara il Dirigente regionale dell’Unità Complessa Tecnologie,Reti e Banda Larga;7. di dare atto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 449 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell’art. 1, comma7 della Legge 7 agosto 2012 n. 135, per le motivazioni indicate in premessa, parte integrante del presente provvedimento, dell’inesistenzadi convenzioni CONSIP comparabili rispetto al contratto che si intende acquisire e che pertanto consentano all’Amministrazionedi soddisfare le proprie esigenze;8. di dare atto che la spesa per servizi di manutenzione del sistema di comunicazione della Regione del Veneto, di cui si prevedel’impegno con il presente atto, non è soggetta alle limitazioni di cui alla L.R. 1/2011 per le motivazioni esposte in premessada considerarsi parte integrante del presente provvedimento;9. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


106Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 554 del 3 maggio <strong>2013</strong>Agenda Digitale del Veneto. Attuazione della DGR n. 1650 del 7/08/2012. Approvazione delle “Linee guida per l’AgendaDigitale del Veneto”.[Informazione ed editoria regionale]Note per la trasparenza:Il provvedimento approva le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto”, aventi lo scopo di consentire di delineare gli obiettivistrategici perseguiti dall’”Agenda Digitale del Veneto” - la cui realizzazione è stata autorizzata con DGR n. 1650 del 7/08/2012- e i temi ovvero le direttrici di sviluppo lungo le quali la stessa si articolerà con riferimento al periodo <strong>2013</strong>-2015.Il Vicepresidente, On. Marino Zorzato, riferisce quanto segue.L’Amministrazione Regionale è attiva da anni nell’ambito delle tematiche inerenti l’ammodernamento e la semplificazione deirapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini. In particolare, nell'ambito della programmazione delle politiche regionali, unruolo preminente riveste lo sviluppo della “Società dell'Informazione” (SI), in quanto le nuove tecnologie offrono un'opportunitàfondamentale per favorire l’efficienza e la competitività delle aziende venete nonché per sostenere lo sviluppo della conoscenzacollettiva.L’Amministrazione Regionale si è pertanto coerentemente adoperata per promuovere e incentivare la diffusione delle tecnologiedigitali, al fine di sostenere un processo ampio di innovazione e di crescita della competitività del territorio veneto.Al fine di cui sopra, con deliberazione n. 1650 del 7/08/2012 è stata approvata la realizzazione dell’”Agenda Digitale del Veneto”,vale a dire del documento programmatico che delinea - con riferimento al periodo <strong>2013</strong>-2015 - gli sviluppi della SI in ambitoregionale, in continuità con i già intrapresi processi pianificatori e in armonia con le prescrizioni della Legge Regionale n. 19 del14/11/2008, recante “Norme in materia di pluralismo informatico, diffusione del riuso e adozione di formati per documenti digitaliaperti e standard nella società dell’informazione del Veneto”.Il principale obiettivo dell’”Agenda Digitale del Veneto” è tracciare le linee fondamentali di sviluppo della strategia digitaleregionale, intesa come complesso di diverse misure per la crescita/diffusione, sul territorio veneto, delle “Tecnologie dell'Informazionee della Comunicazione” (TIC), al fine di garantire un’evoluzione della stessa armonica e coerente col contesto di riferimentoa livello europeo e nazionale.Il documento pianificatorio di cui si tratta si ispira ai precedenti documenti di programmazione con cui la Regione del Venetoha dichiarato il proprio impegno sul fronte della diffusione delle tecnologie digitali, vale a dire: 1) “Piano di Sviluppo Informaticoe Telematico. Linee guida per la realizzazione dell’E-Government regionale” approvato con DGR n. 56 del 18/01/2002; 2) “Pianodi Sviluppo della Società <strong>Veneta</strong> dell'Informazione. Linee guida per l'attuazione dell'e-government nei sistemi regionali”, approvatoin data 09/08/2002; 3) “Linee guida progettuali per lo sviluppo della Società dell'Informazione del Veneto 2007-2010” approvatecon DGR n. 2569 del 7/08/2007.Le nuove tecnologie possono dunque rappresentare per la Regione del Veneto lo strumento per la rimozione delle attuali criticitàe per sostenere una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, in coerenza con quanto delineato a livello sia europeo chenazionale. Le priorità dell’”Agenda Digitale del Veneto” non sono infatti dissimili da quelle dell’“Agenda Europea” e dell’“AgendaItaliana” (Legge 17/12/2012, n. 2<strong>21</strong>), orientandosi al sostegno globale delle strategie economiche, industriali e culturali venete. Essesi possono sintetizzare nelle seguenti tematiche:- ulteriore sviluppo sul territorio veneto di reti a “banda larga” e a “banda ultra larga” anche attraverso l’incremento delle infrastrutturetecnologiche, per dare copertura alle aree in “digital divide” e dotare la Regione di un’infrastruttura di connessionecapace di ottimizzare i servizi offerti dalla PA;- promozione dell’e-government e aumento della trasparenza nei rapporti tra PA e cittadini, anche tramite l’utilizzo dell’“opendata”, inteso come approccio alla gestione dei dati/informazioni detenuti dalle istituzioni pubbliche basata su tecnologie telematiche;- avvicinamento dei cittadini alle istituzioni pubbliche, per renderli maggiormente partecipi all’operato delle stesse, grazie ancheall’utilizzo dei “social media”;- sviluppo del “cloud computing” a favore del settore pubblico e del settore imprenditoriale, per ridurre l’impatto e la complessitàdei sistemi informatici delle imprese e degli applicativi dalle medesime utilizzati attraverso il decentramento degli stessi suserver accessibili via internet e gestiti da aziende specializzate;- estensione dell’alfabetizzazione informatica diretta alla riduzione del c.d. “digital e knowledge divide”, per favorire l’istruzionecontro l’analfabetismo funzionale e tecnologico dei cittadini;- creazione delle condizioni per una partnership pubblico-privata diretta a realizzare le piattaforme tecnologiche indispensabilialla realizzazione di “smart cities”, vale a dire di spazi urbani in cui i servizi diretti alla cittadinanza siano erogati dalla PA inmodo c.d. “intelligente”, attraverso l’ausilio sia di tecnologie di ultima generazione, sia tramite una costante e sinergica interazionecon la collettività basata sulla fruizione di dati/informazioni volontariamente messi a disposizione della PA da parte deicittadini stessi tramite gli strumenti di comunicazione di massa di uso comune (ad es. smartphone e tablet);- incentivazione della dematerializzazione basata sull’informatizzazione e semplificazione dei processi nonchè sul passaggio aldigitale dei documenti e procedimenti amministrativi;- sviluppo dell’economia e del business digitali, favorendo la crescita delle start-up tecnologiche e la diffusione dell’e-commerce.Al fine di realizzare gli obiettivi sopra delineati, con l’approvazione - da parte della deliberazione in oggetto - dell’”Agenda


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 107Digitale del Veneto” è stato individuato un “focus group” di esperti nel settore per lo svolgimento dell’attività propedeutica allaredazione del documento stesso.Infatti, il processo di elaborazione dell’”Agenda Digitale del Veneto” è stato progettato come un percorso aperto e condiviso,alimentato dal confronto con un gruppo di esperti nazionali sui temi oggetto dell’Agenda Digitale, composto dalle seguenti figure:Ernesto Belisario, Marco Camisani Calzolari, Roberto Donadon, Stefano Micelli, Carlo Mochi Sismondi, Stefano Quintarelli eMichele Vianello.Elemento imprescindibile del percorso intrapreso è altresì l’interazione dell’Amministrazione regionale col territorio venetoe con i suoi principali stakeholders, vale a dire il sistema delle autonomie locali, i rappresentanti delle associazioni di categoria edella società civile.Detto percorso sarà avviato e coordinato dalla Direzione Sistemi Informativi col supporto delle qualificate attività di coordinamentotecnico-scientifico svolte da Venice International University-VIU nel ruolo di Segreteria Tecnica, essendo la stessa risultataaggiudicataria della Gara n. TEC 1/2012 (procedura ai sensi dell’art. 125, comma 11, del D.Lgs. n. 163/2006).I lavori svolti negli incontri tenuti dal predetto “focus group” nelle date del 18/09/2012 e del 13/11/2012 (nonché in occasione dellesuccessive interazioni a distanza tra gli stessi) hanno consentito di elaborare un primo documento contenente le linee strategicheregionali in materia digitale, denominato “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto” ed allegato al presente provvedimentoquale sua parte integrante (Allegato A).Tale elaborato si fonda su un contesto di riferimento in termini di policy sviluppate a livello europeo e nazionale, nonché sullostato dell’arte del Veneto con riguardo alla diffusione delle tecnologie digitali ed alle azioni sviluppate a livello regionale.Esso è finalizzato a consentire di delineare gli obiettivi strategici dell’”Agenda Digitale del Veneto” e i temi ovvero le direttricidi sviluppo lungo le quali la stessa si articolerà.Nello specifico, le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto” individuano come strategici i seguenti obiettivi: 1) miglioramentodella qualità della vita delle persone e delle famiglie; 2) sostegno alla competitività delle imprese del territorio e accrescimentodei livelli di efficienza/efficacia della Pubblica Amministrazione locale.Allo scopo di pervenire al raggiungimento dei predetti obiettivi, le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto” delineanoun insieme di aree prioritarie d’intervento, riconducibili ai seguenti tre diversi ambiti di azione:- a LIVELLO ORIZZONTALE, l’”Agenda Digitale del Veneto” potrà andare ad agire sulle pre-condizioni per lo sviluppo ed ilrinnovo della SI, in tutti i settori: infrastrutture digitali, interoperabilità e standard, alfabetizzazione e competenze informatiche,ricerca e innovazione nelle TIC;- a LIVELLO VERTICALE, saranno individuati degli interventi su specifici settori/ambiti di possibile sviluppo e crescita delVeneto digitale, quali: e-government e open-government, sanità e sociale, imprese ed e-commerce; turismo e cultura; territorio,ambiente e mobilità;- a LIVELLO DI SISTEMA, si agirà per unificare e condividere gli sviluppi conseguiti nei precedenti ambiti (orizzontale e verticale)nonché per favorire lo sviluppo e la crescita di territori e comunità intelligenti.Le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto” rappresentano pertanto il documento di riferimento sul quale si intendeavviare (sia all’interno dell’Amministrazione regionale che sull’intero territorio veneto) la fase successiva di confronto, da considerarsidi grande rilevanza sia per l’approccio di collaborazione/apertura che la ispira, sia per i possibili risultati ottenibili in terminidi contributi, sollecitazioni, spunti per la stesura di un documento di sintesi degli impegni strategici/programmatici di Regione delVeneto.Nello specifico, il confronto sul documento in oggetto verrà realizzato, in primis, all’interno dell’Amministrazione regionalecoinvolgendo nella discussione le varie Direzioni regionali. A tal fine si prevede l’organizzazione di un apposito incontro di presentazionee la raccolta delle proposte sul tema provenienti dalle Strutture regionali coinvolte.Tale confronto verrà poi esteso anche al territorio (in particolare al sistema degli Enti Locali veneti), ai rappresentanti del mondoeconomico nonché alla società civile, attraverso la massima divulgazione dei contenuti del documento di cui si tratta e l’invito rivoltoai principali stakeholder a fornire commenti, suggerimenti e indicazioni utilizzando a tal fine un ambiente on-line dedicato.Tale percorso condurrà all’approvazione definitiva dell’”Agenda Digitale del Veneto” - auspicabilmente entro Giugno <strong>2013</strong>- previo parere della competente Commissione consiliare, così come previsto dall’art. 6 della succitata Legge Regionale n. 19 del14/11/2008.Alla luce di quanto sopra e vista l’importanza del percorso intrapreso per la realizzazione dell’”Agenda Digitale del Veneto”, inun’ottica di massima partecipazione e condivisione di idee, si reputa necessario allo stato procedere all’approvazione delle “Lineeguida per l’Agenda Digitale del Veneto”, costituenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (Allegato A).Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione, ai sensi dell’articolo 53, comma 4 dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;Vista la DGR n. 1650 del 7/08/2012;Richiamata la Legge Regionale n. 19 del 14/11/2008;Visto il “Piano di Sviluppo Informatico e Telematico. Linee guida per la realizzazione dell’E-Government regionale” approvatocon DGR n. 56 del 18/01/2002;Visto il “Piano di Sviluppo della Società <strong>Veneta</strong> dell'Informazione. Linee guida per l'attuazione dell'e-government nei sistemiregionali”, approvato in data 09/08/2002;


108Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Viste le “Linee guida progettuali per lo sviluppo della Società dell'Informazione del Veneto 2007-2010” approvate con DGRn. 2569 del 7/08/2007;Viste le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto” allegate al presente provvedimento (Allegato A).delibera1) di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, le “Linee guida per l’Agenda Digitale del Veneto”, costituenti parteintegrante e sostanziale del presente provvedimento (Allegato A).2) di incaricare la Direzione Sistemi Informativi di tutti gli adempimenti successivi ed in particolare dello svolgimento delleazioni volte a diffondere e condividere i contenuti del documento di cui al punto 1), della raccolta delle osservazioni e dei suggerimentipervenuti (anche in modalità on line) nonché alla stesura definitiva dell’”Agenda Digitale del Veneto”.3) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.


110Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/36A cura della Regione del Veneto – Direzione Sistemi Informativicon la collaborazione scientifica di Venice International Universitye il contributo di:Ernesto Belisario, Marco Camisani Calzolari, Roberto Donadon,Stefano Micelli, Carlo Mochi Sismondi, Stefano Quintarelli, Michele Vianello


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 111ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/36Indice1 L’Agenda Digitale del Veneto ..............................................................................................42 Il contesto .........................................................................................................................52.1 Le policies europee e nazionali .....................................................................................52.2 Lo stato dell’arte in Veneto...........................................................................................73 Gli obiettivi strategici dell’Agenda Digitale del Veneto .........................................................174 Le aree prioritarie di intervento .........................................................................................184.1 Infrastrutture digitali..................................................................................................194.2 Interoperabilità e standard.........................................................................................204.3 Alfabetizzazione e competenze informatiche................................................................224.4 Ricerca e innovazione nelle ICT ..................................................................................244.5 eGovernment e Open Government .............................................................................254.6 Sanità e sociale .........................................................................................................284.7 Imprese ed eCommerce.............................................................................................294.8 Turismo e cultura ......................................................................................................314.9 Territorio, ambiente e mobilità ...................................................................................324.10 Territori e comunità intelligenti...................................................................................345 La governance e l’attuazione della Agenda Digitale del Veneto............................................35


112Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/36L’Agenda Digitale del VenetoL'Agenda Digitale del Veneto è il documento programmatico per il periodo <strong>2013</strong>-2015con il quale Regione del Veneto intende definire il proprio impegno strategico per lapromozione della Società dell’Informazione in Veneto.Un’Agenda per la crescita intelligente, inclusiva e sostenibile della regioneattraverso le tecnologie digitaliL’obiettivo dell’Agenda Digitale del Veneto è quello di sostenere un processo ampio diinnovazione e di crescita della competitività del territorio, agendo per rimuovereattuali criticità e sostenere una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile dellaregione attraverso le tecnologie digitali, in coerenza anche a quanto delineato a livelloeuropeo e nazionale.L’Agenda Digitale del Veneto si inserisce infatti nel più ampio scenario, a livello europeo,della Strategia Europa 2020 e della Digital Agenda europea e, a livello italiano, dellaDigital Agenda per l’Italia (Digitalia), così come muove dalle precedenti “Linee guidaprogettuali per lo sviluppo della Società dell’Informazione del Veneto 2007-2010” elaboratedalla Regione.La costruzione dell’Agenda Digitale del Veneto come un percorso aperto diconfrontoIl percorso di elaborazione dell’Agenda Digitale del Veneto, promosso da Regione delVeneto e coordinato dalla Direzione Sistemi Informativi con il supporto della SegreteriaTecnico-Scientifica di Venice International University, è stato progettato come un percorsoaperto, alimentato dal confronto con: un gruppo di esperti nazionali sui temi oggetto dell’Agenda Digitale: Ernesto Belisario,Marco Camisani Calzolari, Roberto Donadon, Stefano Micelli, Carlo Mochi Sismondi, StefanoQuintarelli, Michele Vianello; il territorio veneto ed i suoi principali stakeholders, rappresentanti del mondo economico edella società civile.Figura 1 – Percorso per l’Agenda Digitale del Veneto


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 113ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/36L’Agenda Digitale del Veneto è stata autorizzata dalla Regione con D.G.R. n. 1650 del 7agosto 2012.Il contestoLe policies europee e nazionaliL’Agenda Digitale del Veneto si inserisce in un quadro europeo e nazionale di confermataattenzione allo sviluppo dell’economia digitale.A livello europeo, la Digital Agenda 2010-2020 rappresenta il documento di riferimento intema di sviluppo della Società dell’Informazione, nell’ambito della più ampia strategiaEuropa2020 andante ad individuare come priorità per l’Europa dei prossimi 10 anni unacrescita intelligente, sostenibile e inclusiva.La Digital Agenda europea mira a promuovere e sostenere un circolo virtuoso di sviluppodell’economia digitale che si fonda da un lato sul superamento degli attuali elementievidenziati come di criticità – reti a banda larga, interoperabilità, alfabetizzazione ecompetenze informatiche, mercati digitali, R&D, fiducia nelle ICT e verso Internet – e,dall’altro lato, su interventi di promozione di contenuti e servizi digitali, di sviluppo di reti edi stimolo della domanda.Le otto aree di azione della Digital Agenda europea fanno riferimento a:1. Mercati digitali2. Interoperabilità e standard3. Fiducia e sicurezza nelle ICT4. Internet veloce e superveloce5. Ricerca e innovazione6. Alfabetizzazione, competenze informatiche e inclusione7. Servizi digitali8. InternazionalizzazionePer tali aree, la Digital Agenda ha individuato un sistema di azioni a carico dell’UnioneEuropea e degli Stati membri e degli obiettivi di prestazione fondamentali da raggiungere,di seguito sintetizzati in relazione alle tempistiche e all’area di azione di riferimento(Tabella 1).Tabella 1 – Obiettivi di prestazione fondamentali definiti dall’Agenda Digitale europeaEntro il Area di azione Obiettivi di prestazione2020 Internet veloce esuperveloce• Banda larga veloce: entro il 2020, copertura con banda larga pari osuperiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini dell’UE (valore a gennaio2010: 23% abbonamenti con velocità di almeno 10 Mbps).Banda larga ultraveloce: entro il 2020, copertura con banda largasuperiore a 100 Mbps per il 50% degli utenti domestici (nessun valore diriferimento).Ricerca einnovazione• Aumento delle spese di R&S per le ICT: entro il 2020 raddoppiodegli investimenti pubblici portandoli a 11 miliardi di euro (valore 2007:5,7 miliardi di euro).2015 Mercati digitali Promuovere l’eCommerce: entro il 2015, il 50% della popolazione


114Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/36Alfabetizzazione,competenze einclusioneServizi digitali(eGov)<strong>2013</strong> Internet veloce esupervelocedovrebbe fare acquisti on-line (valore al 2009: 37%).eCommerce transfrontaliero: entro il 2015, il 20% della popolazionedovrebbe fare acquisti on-line all’estero (valore al 2009: 8%).eCommerce per le imprese: entro il 2015 il 33% delle PMI dovrebbeeffettuare vendite o acquisti on-line (valori al 2008: 24% acquisti, 12%vendite).Mercato unico per i servizi di telecomunicazione: entro il 2015 nonci dovrebbero essere differenze tra le tariffe in roaming e le tariffenazionali (valori al 2009: 0,38 cent prezzo medio per una telefonata di 1minuto in roaming; 0,13 cent prezzo medio per una telefonata di unminuto nell’UE).• Uso regolare di Internet: entro il 2015 aumentare l’uso regolare diInternet al 75% (valore al 2009: 60%) e al 60% per le categoriesvantaggiate (valore al 2009: 41%).• Uso di Internet: entro il 2015 dimezzare al 15% il numero di personeche non hanno mai utilizzato Internet (valore al 2009: 30%).• Utilizzo dell’eGovernment: entro il 2015 ricorso all’eGov da parte del50% della popolazione, di cui oltre la metà dovrebbe essere in grado direstituire moduli compilati - interattività di liv. 3 (valori di riferimento2009: 38% utilizzo di servizi di eGov, 47% utilizzo di servizi di eGov pertrasmettere moduli compilati).• Servizi pubblici transfrontalieri: entro il 2015 mettere on-line tutti iservizi pubblici fondamentali transfrontalieri concordati tra gli statimembri).• Banda larga di base: entro il <strong>2013</strong>, copertura con banda larga di baseper il 100% dei cittadini dell’UE (valore a dicembre 2008: 93%).A livello nazionale, l’impegno sul fronte della promozione delle tecnologie digitali si èrecentemente concretizzato con l’approvazione dell’Agenda Digitale Italiana (d.l. 18ottobre 2012, n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” pubblicato in GU n.245 del 19 ottobre 2012”).L’Agenda Digitale Italiana è il risultato dei lavori di una Cabina di Regia sui seguenti temi:1. Infrastrutture e sicurezza2. eCommerce3. eGovernment e Open Data4. Informatizzazione digitale e competenze digitali5. Ricerca e innovazione6. Smart communitiesParticolare attenzione, all’interno dell’Agenda Digitale Italiana, è stata posta a:- integrazione dei dati e interoperabilità tra servizi, in particolare con l’istituzionedell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) e dell’Archivio nazionale dellestrade e dei numeri civici (ANSC);- interventi per l’azzeramento del digital divide, supportati da finanziamenti pubblici per 150milioni di euro;- gestione delle identità digitali: domicilio digitale del cittadino e Indice nazionale degliindirizzi PEC delle imprese e dei professionisti, documento elettronico unificato sono leprincipali iniziative promosse;- servizi pubblici per un’amministrazione digitale; dati di tipo aperto (open data) e diffusione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 115ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/36dei pagamenti elettronici;- interventi settoriali, in particolare per la sanità digitale (fascicolo sanitario elettronico,prescrizioni mediche e cartelle cliniche digitali, sistemi di sorveglianza nel settore sanitario),l’innovazione nei sistemi di istruzione, la giustizia digitale, l’innovazione nei sistemi ditrasporto;- sviluppo di grandi progetti di ricerca e innovazione;- promozione di comunità intelligenti, in particolare con la predisposizione annualmente di unPiano nazionale delle comunità intelligenti (PNCI) e la creazione di una piattaformanazionale delle comunità intelligenti.Lo stato dell’arte in VenetoNelle classifiche di diffusione delle ICT, il Veneto si colloca spesso tra le prime regioni inItalia per tassi di adozione ed utilizzo delle nuove tecnologie tra cittadini, imprese eistituzioni locali.Tali posizionamenti sono il risultato anche di un insieme di politiche specifiche avviate alivello regionale, oramai da alcuni anni, per l’ammodernamento del sistema regionale. Sicitano in particolare i seguenti documenti di programmazione con i quali la Regione delVeneto ha dichiarato il proprio impegno sul fronte della diffusione delle tecnologie digitali:- “Piano di Sviluppo Informatico e Telematico. Linee guida per la realizzazionedell’eGovernment regionale” approvato con DGR n. 56 del 18/01/02;- “Piano di Sviluppo della Società <strong>Veneta</strong> dell'Informazione. Linee guida per l'attuazionedell'eGovernment nei sistemi regionali”, approvato in data 09/08/02;- “Linee Guida progettuali per lo sviluppo della Società dell'Informazione del Veneto 2007-2010” approvate con DGR n. 2569 del 07/08/07.A livello europeo, il Veneto non riesce però a mantenere i posizionamenti raggiunti alivello nazionale; le classifiche evidenziano una situazione di ritardo, ad esempio perdiffusione di infrastrutture a banda larga, utilizzo regolare di Internet, sviluppo di pratiche dieCommerce, ecc.Per tali ragioni – percorsi “virtuosi” già intrapresi e situazioni di ritardo ancora da sanare –vi è la necessità di proseguire con convinzione le azioni strategiche già avviate e andarnea delineare di nuove, per migliorare ulteriormente l’attuale situazione di diffusione delleICT in Veneto, prestando in particolare attenzione ai temi della connettività a banda larga,della interoperabilità tra sistemi, della diffusione delle ICT nelle imprese, dell’erogazione diservizi pubblici on-line.Solo in questo modo il Veneto potrà effettivamente rappresentare un territorioall’avanguardia non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo, in cui i cittadini, leimprese, le istituzioni locali e il sistema veneto nel suo complesso andranno a beneficiareappieno dei benefici derivanti dalla diffusione delle tecnologie digitali.Andando più nello specifico, con riferimento alle infrastrutture a banda larga, adesempio, il Veneto si colloca sopra la media nazionale per famiglie che accedono adInternet grazie a connessioni a banda larga.


116Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/36Figura 2 – Famiglie con accesso a Internet a banda larga – confronto a livello nazionalePercentuale di famiglie che possiedono un accesso a Internet con connessioni a banda larga sul totale dellefamiglie con accesso a Internet. Fonte: Istat (2011), Cittadini e nuove tecnologiePer contro però, in Veneto si evidenzia una situazione “a macchia di leopardo” conriferimento alla copertura a banda larga, con alcune aree della regione in condizioni didigital divide proprio per l’assenza di connettività.I dati elaborati dall’Eurostat evidenziano inoltre come i livelli di connettività a banda largaveneti siano distanti dalla media dei paesi UE e dagli obiettivi fissati dall’Agenda Digitaleeuropea, in particolare del 100% di copertura delle famiglie con connettività a banda largadi base (Figura 3).Figura 3 – Famiglie con accesso a Internet a banda larga – confronto a livello europeoPercentuale di famiglie con connessione a banda larga sul totale delle famiglie. Fonte: Eurostat (2011), ICT andhousehold and individualsA conferma di questo, anche la sensibilità degli utilizzatori di Internet rispetto al tema della


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 117ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 9/36copertura a banda larga del territorio veneto risulta essere elevata: in Veneto ad esempiosi registra la più alta percentuale (a livello nazionale) di famiglie che dichiarano di nonavere accesso a Internet per assenza di copertura a banda larga (Figura 4).Figura 4 – Famiglie che non accedono a Internet per assenza di copertura a banda largaPercentuale di famiglie che dichiara di non accedere a Internet per assenza di copertura a banda larga, sul totaledelle famiglie che non accede a Internet. Fonte: Istat (2011), Cittadini e nuove tecnologieA fronte di tale situazione, la Regione del Veneto con il Centro di competenza sulla bandalarga all’interno della Direzione Sistemi Informativi si è attivata per migliorare i livelli dicopertura del territorio regionale, andando in particolare a finanziare interventi diinfrastrutturazione che prevedono la stesura di fibra ottica pubblica di backhauling. Il PianoRegionale per lo Sviluppo della Banda Larga – realizzato in collaborazione con il Ministerodello Sviluppo Economico ed approvato con la DGR n. 1753 del 26 ottobre 2011 –prevede un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro per interventi di posa difibra ottica in 188 comuni del Veneto; 273 sono i cantieri previsti, e interessanocomplessivamente 380.000 abitanti attualmente in digital divide, in tutte sette le provincevenete come dettagliato dalla tabella seguente.Tabella 2 – Piano Regionale per lo Sviluppo della Banda Larga: Comuni interessati e interventi previstiProvincia Comuni interessati Interventi previstiBelluno 20 27Padova 30 44Rovigo 22 44Treviso 27 33Venezia 16 29Verona 31 45Vicenza 42 51Totale Veneto 188 273Fonte: Regione del Veneto – Direzione Sistemi InformativiAnche con riferimento ai livelli di alfabetizzazione e competenze informatiche dellapopolazione la situazione del Veneto risulta essere positiva rispetto alla media italiana, masi caratterizza per ulteriori margini di miglioramento se confrontata con i posizionamenti


118Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 10/36medi nazionali registrati a livello europeo e con gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitaleeuropea di innalzamento dei livelli di utilizzo regolare di Internet (75% entro il 2015), comeevidenziato dal grafico seguente.Figura 5 – Popolazione che ha regolare accesso a InternetPercentuale di popolazione che dichiara di accedere regolarmente a Internet (almeno una volta alla settimana,incluso ogni giorno) sul totale della popolazione. Fonte: Eurostat (2011), ICT in household & individualsSi evidenzia come la Regione del Veneto ha negli anni promosso interventi a supportodell’innalzamento dei livelli di alfabetizzazione informatica della popolazione del Veneto.In particolare, l’intervento P3@Veneti ha previsto la creazione di punti pubblici perl’accesso, l’assistenza e l’acculturazione all’utilizzo di Internet e dei servizi della Societàdell’Informazione, nell’ambito dell’azione 4.1.2 del Programma Operativo Regionale 2007-2012- parte FESR. Grazie a tale iniziativa, che ha visto un finanziamento complessivo dicirca 2 milioni di euro, sono stati attivati 170 punti pubblici di accesso in 160 comuniveneti. La tabella seguente ne dettaglia la loro localizzazione a livello provinciale.Tabella 3 – P3@Veneti: Comuni interessati e punti pubblici di accesso attivatiProvincia Comuni interessati Centri attivatiBelluno 18 18Padova 28 31Rovigo 28 31Treviso <strong>21</strong> <strong>21</strong>Venezia 16 19Verona <strong>21</strong> <strong>21</strong>Vicenza 28 29Totale Veneto 160 170Fonte: Regione del Veneto – Direzione Sistemi InformativiNei primi 6 mesi di attività, 60 mila persone hanno utilizzato i centri P3@Veneti. Tali centrihanno permesso l’accesso alle nuove tecnologie ed “incluso” stranieri (17% degli utenti),persone over 50 (20%), non occupati (23%), contribuendo alla riduzione del digital divideculturale di tali soggetti.Parallelamente, la Regione ha agito per la diffusione delle competenze informatiche versogli operatori della pubblica amministrazione locale realizzando un programma di seminari


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 119ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 11/36che ha riguardato temi centrali per la gestione dei sistemi informativi e l’erogazione deiservizi on line a cittadini e alle imprese, quali privacy, accessibilità e usabilità, sicurezzainformatica, trasparenza e contenuti minimi dei siti della PA, diritto d’autore. L’iniziativa hamirato a individuare le migliori competenze emerse durante gli incontri promuovendo lacondivisione di questi saperi tramite la costituzione di gruppi locali di competenze sullematerie oggetto del programma di seminari.Sempre con riferimento alla creazione di quelle che possono essere definite come le precondizionialla base dello sviluppo digitale di un territorio, a livello di servizi infrastrutturalila Regione ha inoltre agito negli anni per favorire la connettività degli Enti, attraverso inparticolare la rete Overnetwork rispondente agli standard nazionali definiti per il SPC, cosìcome per diffondere pratiche di interoperabilità e condivisione di standard, inparticolare tra gli Enti e Istituzioni locali del Veneto.Il Centro CReSCI – Servizi di cooperazione e interoperabilità, all’interno della DirezioneSistemi Informativi, gestisce un circuito per l’interoperabilità a cui hanno aderito 114 Entipubblici per l’erogazione e/o fruizione di servizi in cooperazione applicativa 1 , come megliodettagliato nella tabella seguente.A fine 2011 il Catalogo dei servizi di cooperazione applicativa messi a disposizione degliEnti risulta essere composto da 17 servizi in produzione, ovvero già disponibili perl’erogazione e/o fruizione.Tabella 4 – Enti aderenti al circuito CReSCI di Regione del VenetoTipologia di EnteNumero EntiRegione (Veneto e altre regioni) 4Ente strumentale regionale 4ASL 22Provincia 3Comune 76Ministeri e altri Enti della PAC 5Totale Enti 114Dati al 31 dicembre 2011. Fonte: Regione del Veneto – Direzione Sistemi InformativiA livello italiano, la diffusione di iniziative regionali per l’interoperabilità tra Enti risultaessere oramai elevata, come evidenziato dai dati sul dispiegamento delle porte di dominoabilitanti l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra Enti (Figura 6), sebbenel’incidenza di tali iniziative sia variegata in termini ad esempio di Enti serviti (es. esistenzadi piani di dispiegamento delle porte di dominio a livello locale), servizi attivati, ecc.1 Regione del Veneto (2012), I rapporto CReSCI sulla diffusione dell’interoperabilità e cooperazione applicativa in Veneto.


120Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 12/36Figura 6 – Porte di dominio regionali per l’interoperabilità tra Enti nelle diverse regioniFonte: RIIR - Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, 2012Anche il tema della sicurezza delle reti è stato già approcciato dalla Regione del Veneto,al fine di poter garantire un’azione costante ed efficace della Pubblica Amministrazioneanche in situazioni di emergenza. Coerentemente a quanto indicato dal CAD – Codicedell’Amministrazione Digitale, infatti, è stato elaborato un Piano di Disaster Recovery.A livello nazionale, le Regioni nelle quali è presente un’Unità Locale di Sicurezza per ilgoverno degli aspetti della sicurezza relativi all’adesione al Sistema Pubblico diConnettività sono 11; mentre 8 sono le Regioni che hanno già elaborato un Piano diContinuità operativa e Disaster Recovery 2 .In ambito di servizi di eGovernment, la Regione ha inoltre negli anni avviato una serie diinterventi finalizzati a supportare le strutture regionali e gli Enti del Veneto nell’erogazionedi servizi agli utenti.Ad esempio, la Direzione Controlli e Governo SSR supporta la rete di Asl e Aziendeospedaliere venete nell’erogazione dei servizi socio-sanitari agli utenti.Particolare attenzione è stata posta in Veneto, così come in altre regioni italiane, allarealizzazione del FSE – Fascicolo Sanitario Elettronico, ovvero di una raccolta digitale didati, informazioni e documenti sanitari relativi alla storia clinica di un cittadino. Muovendoda precedenti progettualità, prima fra tutte Escape Veneto, l’obiettivo attuale è larealizzazione di un FSE regionale, così come delineato dalla DGR n. 1671 del 7 agosto2012 “Realizzazione Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale”.Se in Veneto il FSE è attualmente in fase di sperimentazione, in altre Regioni è già statorealizzato, come si evince dalla seguente rappresentazione grafica.2 RIIR - Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, 2012


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 1<strong>21</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 13/36Figura 7 – Diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico nelle diverse regioniFonte: RIIR - Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, 2012Di recente è inoltre stata realizzata l’Anagrafe Regionale degli Assistiti e dei Medici di basee Pediatri di libera scelta, unica su base regionale, così come alcune Asl sono attive ininiziative di teleassistenza e telemonitoraggio a distanza dei pazienti e di teleconsulto traoperatori sanitari.La Direzione Sistemi Informativi di Regione del Veneto è invece attiva nel supporto allestrutture regionali e agli Enti del territorio per l’introduzione, la diffusionedell’informatizzazione negli uffici, la dematerializzazione e il switch-off dei servizi pubblicial digitale, attraverso attività di formazione e acculturazione, erogazione ed assistenza suservizi informativi e gestione ed evoluzione del SIRV – Sistema Informativo Regionale.Tra le iniziative più significative si segnala la messa a disposizione degli Enti veneti, oltreai servizi di rete e infrastrutturali già citati, di vari applicativi gestionali ex L.R. 54/88,utilizzati da 450 Enti Locali del Veneto; di un portale federato per gli Enti (MyPortal),utilizzato da 120 Enti del Veneto; di una serie di banche dati (la banca dati camerale è adesempio utilizzata da 664 Enti, per un totale di 3.342 utenze gestite).In particolare, l’iniziativa del portale federato MyPortal si inserisce in un più ampio ambitodi attività, portate avanti dal progetto “Centro di competenza per lo sviluppo aperto,partecipato e condiviso dei portali di servizio al cittadino”, di cooperazione tra enti econdivisione di tecnologie, esperienze, competenze, a livello regionale e non solo, perl’erogazione di servizi on line e lo sviluppo di standard e di modelli di e-government. Nellostesso contesto si situano anche “Federa Veneto”, svolto in collaborazione con la RegioneEmilia Romagna per la diffusione di un sistema di autenticazione federato, e “VenetoLibrary” per l’emersione e la diffusione dei contenuti multimediali del sistema della PA delVeneto e già utilizzato da diverse amministrazioni locali ad esempio per la trasmissione indiretta dei Consigli Comunali.Inoltre, la Regione ha supportato i processi di dematerializzazione e di informatizzazionedel ciclo di vita del documento informatico andando a rendere disponibili gli strumenti baseabilitanti tali processi, quali caselle PEC e carte di firma digitale (rispettivamente 288 e 150Enti veneti interessati), così come è attiva per la dematerializzazione dei pagamenti (cd.pagamenti elettronici), dei documenti e dei procedimenti amministrativi (progetto DO.GE) edei processi di acquisto (eProcurement) della Regione.


122Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 14/36Con riferimento in particolare al tema dei pagamenti elettronici, come evidenziato nelgrafico successivo, il Veneto è una delle poche regioni italiane ad aver abilitato unapiattaforma per i pagamenti on-line, ad oggi disponibile per il pagamento on-line dei tributiregionali.Figura 8 – Diffusione dei pagamenti on line delle prestazioni sanitarie (a sinistra) e dei tributi locali (a destra)Fonte: RIIR - Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, 2012Nell’ambito dell’agricoltura veneta, numerose sono state le iniziative e i progetti, curatidall’U.C. Sistema Informativo del Settore Primario, atti a realizzare un sistemainformativo del settore primario, omogeneo e integrato tra i diversi soggetti istituzionali,regionali, nazionali ed europei, in grado di supportare l’attività amministrativa di settore,l’accesso ai contributi per le imprese agricole, la gestione del territorio ed il monitoraggio.Tra tali iniziative si può citare la realizzazione dell’Anagrafe del Settore Primario, ilFascicolo Aziendale Elettronico, strumenti di gestione territoriale in ambiente GIS, un datawarehouse di settore a supporto dell’attività pianificatoria e del monitoraggio, il portaledell’agricoltura veneta (PIAVe). Grazie alla gestione informatizzata dell’intero iter deiprocedimenti di settore, vengono resi disponibili servizi di trasparenza, per laconsultazione online dello stato delle pratiche presentate.È poi doveroso citare il Sistema Informativo Territoriale Regionale, di competenzadell'Unità di Progetto per il SIT e la Cartografia ed istituito con DGR n. 2591 del 8/8/2003,che provvede alla raccolta, elaborazione e diffusione delle informazioni relative agli aspettifisici, morfologici dei dati territoriali e di quelli cartografici, nonché alla raccolta delleesigenze informative per la pianificazione territoriale.In tale quadro si è inserito il progetto IDT-RV, per la realizzazione di un’infrastruttura datiterritoriali secondo i principi sanciti dalla direttiva europea 2007/2/EC, INSPIRE(INfrastrutture for SPatial InfoRmation in Europe), che definisce il "minimo comunedenominatore europeo per l'interoperabilità ed il corretto flusso dell'informazione" estabilisce norme generali per la creazione di un'infrastruttura europea per l'informazioneterritoriale, garantendo l'interoperabilità dei dati territoriali e dei servizi ad essi relativi edisciplinando le modalità per lo scambio dei dati.A fronte anche di tali attività svolte dalla Regione del Veneto per il territorio, ilposizionamento del Veneto a livello italiano con riferimento ai servizi di eGovernmentrisulta essere interessante, considerando i diversi possibili livelli di interattività dei servizion-line erogati.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 123ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 15/36Tabella 5 – Accesso ai servizi di eGovernment da parte della popolazioneOttenere informazionidai siti web dellaPubblicaAmministrazioneScaricare moduli dellaPubblicaAmministrazioneSpedire modulicompilati dellaPubblicaAmministrazioneValle d'Aosta 40,0 26,6 13,1Friuli-Venezia Giulia 37,0 25,4 12,3Sardegna 41,5 29,5 15,0Trentino-Alto Adige 37,0 25,4 12,3Piemonte 41,5 29,5 15,0Veneto 37,5 27,3 13,4Lombardia 42,1 29,3 13,9Toscana 35,5 25,3 11,2Emilia-Romagna 36,0 25,7 13,3Lazio 32,0 22,2 12,1Marche 35,0 25,2 11,4Basilicata 35,5 27,4 14,1Umbria 27,7 20,0 9,9Campania 27,4 23,2 13,5Sicilia 31,4 23,4 14,4Liguria 27,4 23,2 13,5Calabria 32,3 25,8 13,5Abruzzo 29,5 24,2 13,7Molise 30,5 22,5 13,0Puglia 42,7 33,7 15,9Italia 35,1 25,4 12,9Percentuale di popolazione sul totale della popolazione di 14 anni e più che negli ultimi 12 mesi ha utilizzatoInternet per relazionarsi con la Pubblica Amministrazione. Fonte: Istat (2011), Cittadini e nuove tecnologieInoltre la Regione del Veneto ha recentemente investito sul tema della trasparenza e delladiffusione di dati pubblici - Open Government - mediante un’apposita azione a sostegnodell’open data (DGR 2301/11) e la pubblicazione del portale regionale dedicatodati.veneto.it, posizionandosi tra le prime Regioni italiane attive e che hanno dato seguitoalle direttive europee e nazionali sul tema.Specifiche azioni regionali sono state infine rivolte alle imprese venete, per favorire il loroaccesso alle nuove tecnologie e, più in generale, sostenerne la competitività.In particolare, la Regione ha recentemente riservato attenzione alla diffusione del cloudcomputing, andando a prevedere: l’erogazione di finanziamenti ad imprese venete attive nel campo delle tecnologieper l’informazione e la comunicazione per complessivi 2,6 milioni di euro, per losviluppo di servizi informatici in modalità cloud computing (SaaS – Software As aService) per il mercato della PMI (azione POR 4.1.1). I progetti finanziati sono stati22, relativi ad altrettanti interventi di sviluppo di nuove soluzioni ovvero dimigrazione di soluzioni per le imprese sviluppate secondo modalità tradizionali insoluzioni cloud; la previsione di un intervento di incentivo alle PMI venete, per l’adozione di serviziinformatici in modalità cloud computing (azione POR 4.1.3).Con riferimento all’erogazione di servizi pubblici per le imprese, si evidenzia come ilVeneto si collochi tra le Regioni che hanno realizzato un portale SUAP dotato di servizi online(progetto SUAPED), in linea anche con le novità introdotte dal DPR n. 160/2010.


124Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 16/36Figura 9 – Diffusione dei portali SUAP di livello regionale in ItaliaFonte: RIIR - Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni, 2012A livello generale, però, si osserva una situazione di ritardo del Veneto rispetto agli altriPaesi dell’UE con riferimento all’adozione delle ICT da parte delle imprese e in particolarealle pratiche di eCommerce. Dal lato degli utenti, ad esempio, solo il 19% dellapopolazione del Veneto ha effettuato acquisti on-line negli ultimi 12 mesi (laddove siricorda che l’obiettivo fissato dall’Agenda Digitale europea è del 50% della popolazioneentro il 2015).Figura 10 – Popolazione che ha effettuato acquisti on-linePercentuale di individui sul totale della popolazione che dichiara di aver realizzato acquisti on line di beni oservizi negli ultimi 12 mesi per uso privato Fonte: Eurostat (2011), ICT in household & individuals


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 125ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 17/36Gli obiettivi strategici dell’Agenda Digitale del VenetoA fronte dello scenario sopra delineato in termini sia di policy europee e nazionali sia disituazione di attuale sviluppo e diffusione della Società dell’Informazione in Veneto, laRegione, con l’Agenda Digitale del Veneto, intende perseguire una strategia di crescitaintelligente, inclusiva e sostenibile del Veneto attraverso le tecnologie digitali, alivello sociale, culturale ed economico.La promozione delle tecnologie digitali realizzata attraverso l’Agenda Digitale del Venetoha quindi gli obiettivi strategici di:- migliorare la qualità della vita delle persone e delle famiglie;- sostenere la competitività delle imprese del territorio;- accrescere i livelli di efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione locale.Se è vero che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione stannodiventando sempre più pervasive nella vita delle persone, ad esempio in termini didiffusione non solo di PC ma anche di cellulari, smartphone, tablet, ecc., il primo obiettivostrategico che l’Agenda Digitale del Veneto si pone è quello di rendere possibile che talitecnologie abbiano un reale impatto in termini di miglioramento della qualità della vitadelle persone.Questo significa, ad esempio, lavorare affinché le tecnologie digitali permettano a chi vive,lavora, studia o si trova in Veneto per turismo, motivi di salute, ecc. di accedere a servizievoluti, in tempi brevi, fruendo di una mobilità migliore ovvero limitando al minimo lenecessità di spostamento, con impatti positivi anche a livello di sostenibilità ambientaledelle proprie attività. Significa, ancora, lavorare affinché le tecnologie digitali favoriscanol’accesso di un maggior numero di cittadini a informazioni, contenuti, servizi, anche abeneficio di quei soggetti che altrimenti ne risulterebbero esclusi. Così come puòcomportare l’agire non solo a stimolo dell’inclusione sociale, ma anche di dinamiche dipartecipazione attiva della società civile alla vita pubblica.L’Agenda Digitale del Veneto si candida inoltre a sostenere la competitività del tessutoeconomico veneto, da un lato preservando e dando nuovo slancio ad un’industriamanifatturiera veneta basata principalmente su imprese di micro, piccole e mediedimensioni e su relazioni distrettuali, così come a imprese artigiane depositarie diconoscenze e competenze di grande valore socio-culturale ed economico, ad un settoreturistico ampiamente diffuso, ecc. e, dall’altro lato, favorendo l’insediamento di nuoveimprese innovative.In questo scenario, l’Agenda Digitale del Veneto dovrà andare a far leva sulla diffusionedelle tecnologie digitali per:- migliorare l’efficienza interna di tali imprese;- introdurre dinamiche innovative nei prodotti e servizi da queste trattati, nei processiproduttivi e di business da queste gestiti;- favorire le relazioni con altre imprese ed attori della catena del valore;- attivare dinamiche di internazionalizzazione delle stesse, migliorandone le opportunità ecapacità di competere nel mercato globale.Infine, in questo peculiare momento storico in cui nella Pubblica Amministrazione vi è unareale presa di coscienza della necessità di un cambiamento profondo delle proprie logichedi gestione interna, di relazione tra Enti e con i cittadini e le imprese, trainato da un lato dauna situazione di risorse scarse e, dall’altro lato, da spinte di semplificazione, trasparenza,


126Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 18/36efficienza e buon governo, l’Agenda Digitale del Veneto non può non porsi l’obiettivo diagire affinché le tecnologie digitali accompagnino e sostengano il cambiamento inatto all’interno della PA.Questo significa, ad esempio, lavorare per il completamento dei processi diinformatizzazione degli Enti, per la digitalizzazione degli atti e dei documentiamministrativi, per l’integrazione tra dati pubblici e la loro messa a disposizione all’esternoe, in generale, lavorare affinché la Pubblica Amministrazione non rappresenti un ostacoloal miglioramento della qualità della vita delle persone e alla competitività delle imprese macostituisca invece, grazie all’adozione delle tecnologie digitali, un fattore di ulterioresviluppo del Veneto.Solo in questo modo potranno essere create le condizioni, a livello di “sistema Veneto”,per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile della regione, in cui comunità e territoriintelligenti utilizzino e si avvantaggino in modo complessivo di un’ampia diffusione delletecnologie digitali a più livelli – individuale, sociale, di imprese e sistemi produttivi,territoriale.Le aree prioritarie di interventoPer il raggiungimento degli obiettivi strategici di crescita del Veneto grazie alle nuovetecnologie delineati nel capitolo precedente, la Regione ha individuato un insieme di areeprioritarie di intervento. Tali aree, di seguito raggruppate per semplicità in tre livelli esuccessivamente dettagliate in termini di obiettivi ed azioni attivabili grazie anche alsupporto e all’incentivo della Regione, rappresentano altrettanti percorsi per ilraggiungimento degli obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile del Venetoattraverso le tecnologie digitali.In particolare, la Regione intende agire a più livelli:- orizzontale, ovvero sulle pre-condizioni di base per lo sviluppo e il rinnovo dellaSocietà dell’Informazione, in tutti gli ambiti;- verticale, e quindi su specifici settori/ambiti di possibile sviluppo e crescita delVeneto digitale;- di sistema, mediante azioni che si fondino e mettano a fattor comune gli sviluppi neiprecedenti ambiti orizzontale e verticale.Figura 11 – Sintesi delle aree prioritarie di intervento


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 127ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 19/36Infrastrutture digitaliPremessa e obiettiviIl tema della connettività a banda larga - Internet veloce e superveloce – e della riduzionedel digital divide sono da considerarsi prioritari in quanto abilitanti servizi digitali evoluti peri cittadini, le imprese ed in generale il territorio (non a caso l’Agenda Digitale europeaindividua le infrastrutture a banda larga tra i cosiddetti “key enablers” della Societàdell’Informazione).Per tale motivo, la Regione del Veneto vuole perseguire l’obiettivo di un ulteriore sviluppodelle infrastrutture a banda larga, andando in particolare ad agire per:- un più ampio accesso alle reti a banda larga e il superamento del digital divide, graziealla copertura di quelle aree del territorio non ancora servite dalla banda larga (lecosiddette aree in “digital divide”), garantendo a tutti i cittadini e le imprese del Veneto unaconnettività tra i 2 e i 20 Mbps entro il 2014;- un incremento dell’ampiezza della banda, in particolare attraverso la diffusione dellabanda ultra-larga, per dotare la regione di un’infrastruttura di connessione in grado dirispondere in modo migliore ai fabbisogni di competitività delle imprese e a quelli di qualitàdella vita delle famiglie venete, oltre che per migliorare i servizi della PA;- la diffusione di reti mobile e wireless nei centri urbani;- la realizzazione di reti di nuova generazione (NGN), attraverso le quali raggiungerevelocità superiori, in linea con gli obiettivi prefissati dalla Digital Agenda europea.AzioniLe azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 fanno riferimento al completamento del primoPiano regionale di sviluppo della banda larga in Veneto e all’elaborazione di un nuovoPiano di interventi di sviluppo della banda larga in Veneto, per la copertura delle areein digital divide e la diffusione della banda ultra larga.Nello specifico, le azioni nelle quali sarà impegnata la Regione saranno relative a: Azzeramento del digital divide Diffusione di reti wi-fi aperte a livello urbano Diffusione di reti di nuova generazione (NGN)Azzeramento del digital divideCoerentemente agli obiettivi delineati a livello europeo di copertura a banda larga(connettività a banda larga di base per il 100% della popolazione), la Regione intende darecontinuazione e nuovo impulso agli interventi già avviati a favore delle “aree in digitaldivide” presenti in Veneto. La progressiva riduzione di tali aree, fino al loro azzeramento,permetterà di offrire a tutta la popolazione e alle imprese del Veneto le stesse precondizioninecessarie, rispettivamente, per un miglioramento della qualità della vita e dellacompetitività attraverso le tecnologie digitali.Gli interventi che interesseranno tali aree andranno ad incentivare l’utilizzo di diversetecnologie (reti in fibra ottica, reti wireless, satellite, …), in relazione a vincoli e opportunitàderivanti in particolare dalla conformazione morfologica locale.Diffusione di reti wi-fi aperte a livello urbanoL’Agenda Digitale del Veneto andrà inoltre a favorire la diffusione di reti wi-fi aperte neicentri urbani del Veneto. La connettività in mobilità nelle aree urbane, messa a


128Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 20/36disposizione di tutti gli utenti di un territorio, rappresenta un servizio di base grazie al qualecittadini, turisti, ecc. possono avere accesso anche a servizi on-line evoluti.L’intento è di favorire lo sviluppo di tali reti in modo via via più pervasivo, partendo daicentri urbani di più piccole dimensioni, andando in particolare a valorizzare e rafforzare gliAccess Point già presenti sostenendo l’interoperabilità delle utenze tra le diverse reti.Diffusione di reti NGNL’Agenda Digitale del Veneto andrà infine a promuovere lo sviluppo di reti di nuovagenerazione (NGN) - con soluzioni tecnologiche che prevedono la più ampia e razionalediffusione della fibra ottica - laddove si verifichino situazioni di “fallimento del mercato” e inparticolare per le aree venete ad elevata concentrazione economica che trovanonell’evoluzione delle reti di connessione di nuova generazione un’importantissima leva asostegno della loro competitività.L’azione sarà anche rivolta a sostenere iniziative promosse dalle comunità territoriali.Particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo di “aree ad altissima velocità”, ovvero didelimitati territori dove sviluppare ed attivare reti ad altissima velocità sia in risposta aifabbisogni dei soggetti attualmente insediati in tali aree che per incentivare l’insediamentoe l’attrazione di nuove realtà imprenditoriali anche provenienti dall’estero.Al fine di favorire lo sviluppo di reti ad alta velocità ed ottimizzare la pianificazione dei futuriinterventi pubblici e privati, la Regione intende inoltre promuovere lo sviluppo del “catastodelle infrastrutture del sottosuolo” in Veneto.Interoperabilità e standardPremessa e obiettiviLa Regione del Veneto intende proseguire le attività di supporto al territorio mediante ladiffusione di infrastrutture per l’interoperabilità, conscia che la condivisione di dati, lapromozione e diffusione di standard condivisi, l’utilizzo di formati aperti rappresentino delleimportanti leve per la semplificazione, il miglioramento delle comunicazioni tra attori diversie, a tendere, lo stimolo alla crescita a livello di sistema, ad esempio a livello di smartcommunities.A tal fine la Regione andrà ad agire per:- la diffusione del circuito regionale di interoperabilità tra gli Enti del Veneto el’aumento della diffusione dei servizi di cooperazione applicativa tra Enti e dei livellidi utilizzo degli stessi;- la promozione dell’utilizzo di standard aperti e condivisi tra gli Enti ed il contributoalla loro definizione.AzioniLe azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 si focalizzeranno su interventi di diffusione diopen standard, di diffusione dell’interoperabilità in Veneto e di adozione di servizi incooperazione applicativa sia tra Enti veneti che con la PA Centrale, attraverso il Centroregionale CReSCI.Si prevedono in particolare delle azioni specifiche di: Diffusione di open standard a livello regionale


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 129ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. <strong>21</strong>/36 Diffusione capillare del circuito regionale per l’interoperabilità e l’autenticazionefederata tra gli Enti del territorio Messa a sistema e integrazione di dati pubblici a livello regionale Promozione di un Laboratorio per la definizione di standard e lo sviluppo di servizidi cooperazione applicativaDiffusione di open standard a livello regionaleMuovendo da quanto già promosso da Regione del Veneto ad esempio in materia dipluralismo informatico, la Regione andrà ad agire per rafforzare e consolidare le azioni perla diffusione di open standard, sia all’interno della Regione che con riferimento al territorioveneto, prevedendo anche opportune azioni di monitoraggio dell’adozione di tali standarde di eventuali meccanismi sanzionatori.Diffusione capillare del circuito regionale di interoperabilità e l’autenticazione federataLa Regione intende rappresentare il soggetto di riferimento per il proprio territorio,promotore e coordinatore di iniziative di interoperabilità tra diversi attori.A tal fine, si andrà ad agire per una diffusione capillare del circuito per l’interoperabilità e ilsistema di autenticazione federata già attivo a livello regionale tra gli Enti e le Istituzionilocali. In questo modo verranno massimizzati i vantaggi (per i singoli partecipanti e a livellodi sistema) di dotarsi di una infrastruttura unica, abilitante pratiche di interoperabilitàevoluta tra Enti grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.Saranno inoltre valutate le opportunità di estendere l’utilizzo del circuito anche a soggettiprivati, per innestare un circolo virtuoso di collaborazione pubblico-privato nell’erogazionedi servizi a cittadini e imprese.Messa a sistema e integrazione di dati pubblici a livello regionaleLa Regione ha la scala dimensionale necessaria per poter fungere da soggetto facilitatoredi pratiche di cooperazione tra Enti, andando a supportare l’interazione tra Enti del Venetoe tra questi e la PA Centrale.Creare un “nodo informativo” a livello regionale permetterà sia di supportare l’erogazione ela fruizione di dati da parte degli Enti, da un punto di vista tecnologico ed organizzativo, siadi mettere a sistema un insieme di banche dati “atomiche” indipendenti, sulle quali avviareun’analisi delle opportunità di loro normalizzazione ed integrazione, così come valutarel’opportunità di prevederne un loro rilascio come linked open data o in altre forme.Laboratorio standard e servizi di cooperazione applicativaIl supporto che la Regione intende dare al territorio non è solo infrastrutturale, ma anche diformazione e stimolo ad una sempre più ampia e pervasiva applicazione delle nuovetecnologie a supporto dell’interazione digitale tra gli Enti.A tal fine, la Regione intende avviare un laboratorio permanente, aperto allapartecipazione di tutti gli stakeholder del territorio ed in particolare dei centri serviziterritoriali (CST), per fornire il proprio contributo alla definizione di standard dicomunicazione condivisi e sviluppare dei percorsi virtuosi di sviluppo di servizi dicooperazione applicativa che muovano dalle esigenze degli operatori, da una loro messaa sistema e vedano il confronto con altre esperienze anche all’esterno della Regione.Attraverso il Laboratorio saranno quindi create le premesse per un’offerta standardizzataed omogenea di servizi, erogati con il medesimo approccio organizzativo e valutandoanche le opportunità di co-design degli stessi tra pubblico e privato, con una


130Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 22/36valorizzazione delle eventuali esperienze già realizzate a favore dell’intero sistemaregionale.Alfabetizzazione e competenze informatichePremessa e obiettiviAgire per l’alfabetizzazione informatica e l’accrescimento delle competenze digitali deicittadini significa creare le condizioni affinché le persone, nelle diverse sfere della loro vita– privata, lavorativa, di interazione con la PA – possano dare risposta ai loro fabbisogni ealle loro aspirazioni in modo più veloce, efficace, meno costoso. Questo si traduce, alivello di singolo, in un reale incremento della qualità della vita e, a livello di sistema, inun’evoluzione culturale del territorio che va a supportarne e sostenerne la crescita.Per tali ragioni l’Agenda Digitale del Veneto intende proseguire e rafforzare ulteriormente ilproprio impegno per un’estensione dell’alfabetizzazione informatica, al fine di ridurre ilcosiddetto “digital divide culturale”, con particolare attenzione a quelle fasce dipopolazione che ad oggi hanno percepito e beneficiato in misura minore dei vantaggi delletecnologie digitali: anziani, persone svantaggiate, ecc.L’attenzione dell’Agenda Digitale sarà rivolta in particolare a sostenere interventi per ladiffusione della formazione di base sull’utilizzo delle nuove tecnologie; ma anche perl’approfondimento di conoscenze e competenze specifiche in materia ICT, adesempio per il mondo della scuola e della formazione e per il business e le professioni, alfine di accrescere la competitività del tessuto socio-economico locale, così come creare lepremesse per attrarre in Veneto operatori con approfondite competenze informatiche.AzioniLe azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 in tema di alfabetizzazione e competenzeinformatiche saranno specificamente indirizzate ai cittadini e alle imprese, andando aprevedere interventi differenziati di “avvicinamento” alle nuove tecnologie e al loroapprofondimento che tengano in considerazione le specificità dei diversi target e chepuntino in particolare a valorizzare azioni di didattica e formazione: Sensibilizzazione diffusa sulle tecnologie digitali attraverso i mass media Consolidamento delle iniziative locali in tema di “punti pubblici di accesso”(P3@Veneti) “Digital Angels” per l’acculturazione delle imprese sulle nuove tecnologie Messa a sistema dell’offerta formativa specialistica in ambito ICT Supporto a percorsi di certificazione delle competenze informatiche Sistema di crediti collegati all’informatizzazione di imprese e cittadini Accrescimento delle competenze digitali nelle scuoleSensibilizzazione diffusa sulle tecnologie digitali attraverso i mass mediaAttraverso questa azione l’Agenda Digitale vuole sensibilizzare in modo diffuso lapopolazione all’utilizzo delle nuove tecnologie, avvalendosi di mass media qualificati percomunicare in modo ampio e diretto le opportunità che le tecnologie digitali hanno dimiglioramento della qualità della vita delle persone e di inclusione sociale, nonché per


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 131ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 23/36veicolare le informazioni di base ad esempio per accedere a Internet, reperire risorse econtenuti di proprio interesse, interagire con altri soggetti, ecc.L’attenzione deve andare al superamento delle resistenze culturali; e ciò è possibile solofacendo percepire i vantaggi derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie.A tal fine, sarà assegnata particolare attenzione alla comunicazione, che dovrà essereincentrata sui bisogni delle persone e permettere ai destinatari di percepire l’informaticacome uno strumento trasparente per rispondere ai loro fabbisogni.Potrà essere sostenuta anche la produzione di contenuti ad hoc, da veicolare inparticolare attraverso i canali televisivi, specializzati sulle nuove tecnologie e il cosiddetto“digital life style”.Consolidamento delle iniziative locali in tema di “punti pubblici di accesso” (P3@)Le iniziative del P3@ veneti sono risultate efficaci, in quanto fanno leva sull’elementoaggregativo-sociale, importante per creare dinamiche inclusive, soprattutto per alcunecategorie quali gli anziani, i disabili, ecc.La Regione vuole quindi consolidare gli interventi già promossi di sostegno di iniziativelocali di creazione di punti pubblici di accesso, per la diffusione dell’alfabetizzazioneinformatica tra i cittadini ed in particolare di quelle fasce di popolazione che mostranobassi tassi di utilizzo di Internet (anziani, disoccupati, immigrati, ecc.), facendo leva sullepotenzialità dell’interazione e dell’aggregazione in presenza.Attraverso i “punti pubblici di accesso” si vuole incentivare un uso attivo e consapevole delweb e delle risorse disponibili, e per il raggiungimento di tali obiettivi è importante andare asostenere un’apertura continuativa di tali centri e la loro messa in rete, per valorizzarepercorsi di alfabetizzazione particolarmente significativi e di potenziale replicazione anchein altri contesti, oltre a incentivare l’introduzione di nuovi device, quali ad esempio tablet,per favorire un approccio più intuitivo alle nuove tecnologie.“Digital Angels” per l’acculturazione delle imprese sulle nuove tecnologieAlle imprese, ed in particolare a quelle di minori dimensioni che si ritrovano in unasituazione di ritardo con riferimento all’utilizzo delle nuove tecnologie, è destinata questaspecifica azione, che mira a favorire l’entrata in azienda di nuove logiche e strumentidigitali attraverso un supporto e una contaminazione con giovani studenti.Attraverso questi giovani studenti (chiamati “Digital Angels” ) si vuole creare unaconnessione diretta tra imprese e “giovani digitali” che, con il loro ingresso in azienda,contribuiranno a innestare un processo di acculturazione informatica (di base especialistica) delle imprese stesse.Messa a sistema dell’offerta formativa in ambito ICTLa Regione potrà andare ad agire a supporto delle imprese che intendono avviare percorsidi formazione specialistica del proprio personale, andando a promuovere, mettere asistema ed indirizzare l’offerta formativa specifica sulle nuove tecnologie, oltre che afavorire l’incontro tra domanda ed offerta formativa.A tal fine, la Regione opererà in collaborazione con il sistema universitario e formativo delVeneto.Supporto a percorsi di certificazione delle competenze informaticheLa misurazione e certificazione delle competenze informatiche delle persone è un aspettocritico sul quale gli individui e le imprese spesso non investono, sebbene rappresenti unelemento da un lato di stimolo per l’avvio e la buona riuscita di un percorso di


132Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 24/36acculturazione informatica e, dall’altro lato, di interesse per le imprese in termini diselezione/riqualificazione del personale e accrescimento delle proprie capacitàcompetitive.La Regione andrà quindi ad incentivare le iniziative di certificazione delle competenzeinformatiche specialistiche acquisite da singoli individui o promosse da imprese ed altreorganizzazioni per il proprio personale, in collaborazione con il sistema universitario eformativo del Veneto.Sistema di crediti per le imprese e i cittadiniL’azione è finalizzata a creare un sistema di crediti collegato ad attività di formazione sullenuove tecnologie avviate da imprese e cittadini, spendibili nell’ambito dei rapporti di questisoggetti con il settore pubblico, ad esempio in termini di procedimenti semplificati, titolipreferenziali per bandi etcCompetenze digitali nelle scuoleUn’azione specifica potrà essere rivolta al mondo della scuola, nei limiti delle competenzeregionali, in particolare a sostegno dei docenti, per un più diffuso ed efficace impiego delleICT nella didattica. Le azioni in tale ambito potranno essere “estensive” ricoprendo peresempio sia la formazione dei docenti che la dotazione di strumenti informatici.Ricerca e innovazione nelle ICTPremessa e obiettiviObiettivo dell’Agenda Digitale del Veneto è sostenere la ricerca e l’innovazione nelle ICT,per favorire poi un più ampio e approfondito impiego delle tecnologie digitali in specificiambiti, quali ad esempio quello della ricerca scientifica, delle applicazioni industriali, ecc.Particolare attenzione sarà riservata alla cosiddetta ricerca applicata e a favorire l’entratae la “contaminazione”, nei tradizionali settori di sviluppo artigianale e industriale delVeneto, delle tecnologie digitali, con il fine di introdurre nuove dinamiche innovative alivello di prodotti trattati e processi gestiti, e rinnovare e sostenerne la competitività delleimprese venete, anche su scala globale.AzioniA tal fine, le azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 faranno riferimento a: Sistema veneto di innovazione digitale Rafforzamento del settore ICT Incontro tra mondo della ricerca e imprese ICTSistema veneto di innovazione digitaleSi tratta di promuovere un’azione rivolta al consolidamento e alla messa a sistema dei poliveneti che si occupano di innovazione digitale, affinché possano accedere in modomigliore a opportunità di finanziamento presenti a livello europeo e nazionale e sviluppareun’offerta completa e specializzata di servizi basati sulle tecnologie digitali per gli utentifinali del Veneto: imprese e Pubbliche Amministrazioni.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 133ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 25/36Rafforzamento del settore ICTLa Regione andrà inoltre ad agire per un rafforzamento del settore ICT e della cosiddetta”industria creativa” e dei contenuti digitali, potenzialmente rilevante per ricchezza prodottadirettamente ed indirettamente.Sarà posta particolare attenzione al sostegno di progetti di ricerca e sviluppo digitali rivoltia produrre le loro ricadute nei tradizionali settori del “made in Veneto”, per incentivare losviluppo di soluzioni digitali verticali per imprese operanti per esempio in specifici settori,quali l’alimentare, il manifatturiero, il turismo, la cultura, ecc.Incontro tra mondo della ricerca e imprese ICTInfine, la Regione intende promuovere e sostenere dei percorsi virtuosi di incontro tra ilmondo accademico e formativo impegnato nella ricerca sulle ICT e le imprese venete delsettore, al fine di stimolare la contaminazione tra i due ambiti e favorire lo sviluppo dicompetenze informatiche specialistiche a servizio delle imprese venete.eGovernment e Open GovernmentPremessa e obiettiviLa Regione del Veneto intende agire per una promozione dell’utilizzo delle nuovetecnologie all’interno degli Enti, al fine di migliorarne le attività interne ed i processi dierogazione di servizi a cittadini, imprese ed Enti del territorio, nonché sostenere unpercorso più ampio di ammodernamento della PA, semplificazione delle procedure,miglioramento dell’efficienza interna.Particolare attenzione sarà posta in particolare:- all’incremento dell’efficienza interna e di relazione tra Enti, tramite una miglioreinformatizzazione degli Enti, la dematerializzazione dei flussi documentali, l’accessoe la condivisione di dati tra Pubbliche Amministrazioni, la semplificazione deiprocessi, l’utilizzo di modalità innovative di gestione IT (es. Government Cloud);- alla diffusione di servizi on-line per gli utenti efficaci e rispondenti ai lorofabbisogni (l’eGov Action Plan 2011-2015 dell’Unione Europea parla a tal propositodi “servizi di eGov disegnati attorno agli utenti”, flessibili, personalizzabili, usabili,multipiattaforma). Specifica attenzione potrà essere riservata a servizi in grado difavorire processi di inclusione sociale di diverse tipologie di cittadini, in particolare disoggetti svantaggiati, anziani, disabili, ecc. (eInclusion) e di partecipazione deicittadini (eParticipation e eDemocracy), con l’obiettivo ultimo di favorirel’avvicinamento e il dialogo delle istituzioni con i cittadini. Così come dovrà essereriservata attenzione allo sviluppo e diffusione di “servizi on-line unici per le imprese”(tema citato anche dall’eGovernment Action Plan europeo) grazie all’utilizzo dipiattaforme interoperabili, la realizzazione di “punti unici di contatto” per le impresee la PA, l’estensione dei servizi on-line offerti;- al supporto della trasparenza degli Enti attraverso la diffusione di pratiche di OpenGovernment, ovvero di un nuovo approccio alla gestione e messa a disposizionedei dati e delle informazioni in possesso delle istituzioni pubbliche, interamentegestito attraverso le tecnologie telematiche. Con l’open data i dati detenuti dalleistituzioni pubbliche vengono “liberati” e diventano accessibili online ed utilizzabilida tutti;


134Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 26/36- all’innalzamento delle conoscenze e competenze informatiche del personaledella PA.AzioniA tal fine, le azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 faranno riferimento a: Diffusione sul territorio delle soluzioni applicative per l’eGovernment ed OpenGovernment Sviluppo di un nodo regionale dei pagamenti per la Pubblica Amministrazione Sostegno per lo switch-off dei servizi pubblici al digitale Government Cloud Veneto Open Data Web social PA Sensibilizzazione e aggiornamento sulle politiche per l’Amministrazione Digitale Censimento e consultazione delle buone praticheDiffusione sul territorio delle soluzioni applicative per l’eGovernment e l’Open GovernmentLa Regione si occuperà di divulgare a livello territoriale soluzione applicative perl’eGovernment e l’Open Government partendo dalle esperienze già attive quali la Legge54/88, il progetto del Centro di Competenza per lo “Sviluppo aperto, partecipato econdiviso dei portali di servizio al cittadino” e lo Sportello Unico telematico.Sviluppo di un nodo regionale dei pagamenti per la Pubblica AmministrazioneCoerentemente con le direttive nazionali si procederà a promuovere un nodo regionale deipagamenti a disposizione di tutto il sistema territoriale nella logica di promuovere e favorirel’utilizzo di servizi transattivi online della pubblica amministrazione presso i cittadini e leimprese con l’obiettivo di creare le premesse per lo switch off .Sostegno per lo switch-off dei servizi pubblici al digitaleIn risposta alle crescenti necessità della Pubblica Amministrazione di efficiente utilizzodelle risorse, semplificazione interna e delle relazioni tra Enti e con gli utenti, la Regioneandrà ad elaborare un Piano regionale per sostenere il sistema degli Enti e istituzioni localia realizzare uno switch-off dei servizi pubblici al digitale via via sempre più pervasivo ecompleto.Il prospettare uno swith-off di alcuni servizi pubblici al digitale per gli Enti veneti significaintrodurre un profondo cambiamento nelle logiche di erogazione dei servizi agli utenti. Inquesto sarà importante non solo affrontare e gestire la dimensione tecnologica, ma anchee soprattutto investire e sostenere il cambiamento organizzativo, culturale e comunicativodentro e fuori alla pubblica amministrazione.A tal fine, saranno avviate una serie di azioni di sensibilizzazione ed incentivo verso gliEnti finalizzate a supportare i processi di eGov del territorio (ad es. dematerializzazione,pagamenti on-line, ecc.), così come potranno essere valutate opportune evoluzioni delSIRV – Sistema Informativo di Regione del Veneto, affinché quest’ultimo possa risponderee supportare in modo fattivo i piani di switch-off a servizi pubblici totalmente on-line degliEnti veneti.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 135ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 27/36Government CloudL’Amministrazione regionale promuove e supporta gli Enti locali verso il nuovo paradigmadel Government Cloud a livello di servizi infrastrutturali, middleware e applicativi, al fine difavorire sia dinamiche di razionalizzazione delle strutture IT presenti sul territorio siaprocessi di innovazione ed upgrade dei servizi informatici della pubblica amministrazioneveneta.Precondizione per il successo di questa iniziativa è l’avvio di azioni di sensibilizzazione sui“nuovi” modelli di gestione dei servizi informatici basati sul modello del Cloud computingrivolti al sistema delle autonomie locali del Veneto, in quanto sul tema vi è un bisognoreale di informazione e rassicurazione, oltre che di definizione di regole.Veneto Open DataSi intende inoltre dare ulteriore impulso al percorso già avviato dalla Regione di OpenGovernment, andando in particolare a dare ulteriore diffusione all’Open Data regionale –tenuto conto anche dei recenti aggiornamenti normativi dettati dall’Agenda Digitale Italiana– muovendo in particolare dalla sensibilizzazione degli Enti del territorio sul tema,fornendo metodologie e strumenti per l’attuazione a livello locale e garantendo il naturaleraccordo del sistema regionale con le iniziative nazionali.Sarà inoltre riservata attenzione a sostenere lo sviluppo di servizi basati sui dati pubblici,mediante appositi concorsi che andranno a valorizzare l’interazione e il co-design di servizitra pubblico e privato. A tal fine, potrà essere valutata ad esempio la promozione diun’iniziativa Apps4Veneto su modello di Apps4Italy.Sarà infine valutata l’opportunità di affiancare ad iniziative di “liberazione di dati” ancheinterventi a favore dello sviluppo di Open Services, valorizzando anche in questo caso unanuova relazione di collaborazione tra pubblico e privato.Web social PACon questa azione la Regione intende favorire e diffondere azioni di apertura edavvicinamento della Pubblica Amministrazione del Veneto al mondo dei social network edel web 2.0 al fine di avviare e sostenere processi di inclusione e di partecipazione deicittadini alla vita pubblica attraverso strumenti oramai ad ampia diffusione tra lapopolazione.Sensibilizzazione e aggiornamento sulle politiche per l’Amministrazione DigitaleL’azione è rivolta a diffondere tra gli Enti la conoscenza delle politiche e delle normative diriferimento per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, primo fra tutti il CAD ed isuoi aggiornamenti.Attenzione sarà assegnata in particolare alla sensibilizzazione sull’importanza di avviare eproseguire i processi di dematerializzazione, di adottare standard condivisi per lacooperazione con gli Enti, di ridurre le duplicazioni di infrastrutture e staff; verrà promossoil ricorso a gestioni associate, lo sviluppo tra gli Enti di una strategia complessiva perinfrastrutture ICT e servizi pubblici on-line, l’allineamento di attori e servizi verso obiettivicomuni e standard condivisi.Specifiche azioni saranno infine rivolte alla promozione di percorsi informativi-formativi el’adozione di strumenti idonei per garantire il rispetto della normativa privacy, la sicurezzadei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni del Veneto, gestire il DisasterRecovery e garantire la Continuità Operativa dei sistemi informativi, nel rispetto anche deivincoli previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale.


136Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 28/36Censimento e consultazione delle buone praticheL’azione promossa dalla Regione del Veneto è orientata a far emergere e raccogliere inmodo strutturato e sistematico le buone pratiche già presenti sul territorio, sviluppate daEnti e Istituzioni venete, con l’obiettivo di favorire l’avvio di processi virtuosi di diffusionedelle stesse.Un Censimento delle buone pratiche è da ritenersi importante per favorire concretamenteuna buona gestione delle risorse pubbliche e dei percorsi strutturati di miglioramentobasati sulla valorizzazione delle esperienze positive già avviate da altri.L’attivazione di una consultazione pubblica online - basata sul meccanismo dellecandidature spontanee (call) – potrebbe rappresentare una modalità non onerosa perraggiungere tali obiettivi.Sanità e socialePremessa e obiettiviL’incremento dell’età media della popolazione veneta, l’aumento delle richieste di servizisocio-sanitari, la scarsità delle risorse da gestire, ecc. sono tutti elementi che richiedonouna profonda rivisitazione del concetto di assistenza sanitaria ed una corrispondenteevoluzione dei servizi erogati.L’applicazione delle ICT in sanità – eHealth – è un ambito che la Regione del Venetoconsidera prioritario per un miglioramento della qualità della vita delle persone ed inparticolare dei residenti in Veneto, andando ad agire per un ulteriore incremento dellaqualità e efficienza dei servizi sanitari erogati.L’Agenda Digitale intende quindi agire a sostegno della sanità elettronica, consolidandole iniziative già avviate ad esempio di erogazione di servizi su base regionale esostenendo le attività di gruppi tecnici attivi sul tema, primo fra tutti il TSE-R – Tavolo dellaSanità Elettronica Regionale.In particolare, l’obiettivo è lavorare per:- un accesso on-line ai dati sanitari, sicuro, riservato e autorizzato, standardizzato alivello regionale e interoperabile da più sistemi ( fascicolo sanitario e cartellasanitaria elettronici);- la diffusione della telemedicina, della teleassistenza e del telesoccorso, permigliorare la fruibilità dei servizi sanitari da parte anche delle categorie più deboli esvantaggiate, favorirne l’inclusione attraverso servizi maggiormente accessibili,accrescere l’autonomia delle persone.AzioniLe azioni previste per il periodo <strong>2013</strong>-2015 faranno riferimento in particolare a: Fascicolo sanitario elettronico regionale CUP regionale interoperabile Teleassistenza per anziani e malati cronici e telesoccorso Valorizzazione e diffusione di buone pratiche in sanitàDiffusione del fascicolo sanitario elettronico regionaleCoerentemente al percorso già avviato dalla Regione con la DGR n. 1671 del 7 agosto2012 e agli orientamenti espressi dall’Agenda Digitale Italiana sul tema, si intende agire


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 137ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 29/36per il completamento e la completa diffusione tra le Asl del Veneto del fascicolo sanitarioelettronico regionale, così come per la standardizzazione dei dati sanitari gestiti (es.esami, cartelle cliniche, ecc.), per una loro condivisione tra Enti veneti e non. Particolareattenzione sarà inoltre rivolta alla diffusione di meccanismi d’incentivazione anche per ladiffusione della ricetta medica elettronica presso l’utenza.CUP regionale interoperabileLa realizzazione di un CUP regionale interoperabile, iniziativa ad esempio già intrapresada altre regioni, può rappresentare un intervento di reale miglioramento della qualità delservizio erogato agli assistiti, così come portare ad una riduzione dei costi rispettoall’attuale gestione, permettendo la liberazione di risorse da destinare ad altri servizi inambito sanitario.Teleassistenza per anziani e malati cronici e telesoccorsoUn’attenzione particolare si intende riservare al miglioramento della qualità della vita eall’inclusione di particolari fasce della popolazione, quali ad esempio i pazienti affetti dapatologie croniche, in particolare anziani, attraverso il sostegno di iniziative di diffusione dipratiche di teleassistenza, PHS – Personal Health Systems, servizi di telemedicina per ilmonitoraggio delle condizioni di salute e sociali di particolari soggetti.Le nuove tecnologie andrebbero nella direzione di migliorare la continuità dei servizi sociosanitariprestati e al contempo ridurne gli impatti sulla vita quotidiana del malato, adesempio in termini di spostamenti necessari per l’effettuazione di attività diagnostiche e dicura.Valorizzazione e diffusione di buone pratiche in sanitàPiù in generale, la Regione intende avviare un percorso di analisi e di diffusione a livelloregionale di buone pratiche di erogazione di servizi socio-sanitari attraverso l’utilizzo delletecnologie digitali, al fine di facilitare ed accelerare un’ulteriore crescita del livello di qualitàdei servizi del Veneto e favorire un miglioramento di qualità della vita, dignità e autonomiadelle persone, soprattutto appartenenti alle categorie deboli e svantaggiate.Il diffondere le buone pratiche permetterà quindi di accrescere ulteriormente ed in modoomogeneo la qualità del sistema sanitario veneto.Ambiti di approfondimento specifico potranno essere la dematerializzazione dei documentisanitari (es. cartelle cliniche, referti, ecc.), la completa digitalizzazione dei processi dierogazione di prestazioni sanitarie e socio-assistenziali attraverso la collaborazione tra piùattori, la telemedicina, ecc.Imprese ed eCommercePremessa e obiettiviLo sviluppo dell’economia e del business digitali rappresenta una delle aree prioritarie diintervento dell’Agenda Digitale del Veneto, nella misura in cui contribuisce a supportare lacompetitività delle imprese e dei distretti veneti esistenti così come a creare nuoveopportunità di sviluppo economico per il Veneto, anche su scala internazionale.La Regione intende quindi agire:- per un maggiore utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese veneteoperanti nei vari settori economici, con particolare attenzione ad un upgrade delle


138Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 30/36imprese di minori dimensioni, artigiane, operanti nel turismo; per una crescita dellaloro efficienza, delle loro capacità di innovazione e di competere sui mercati globalianche attraverso soluzioni di eCommerce;- a sostegno del settore ICT veneto, al fine di favorirne la crescita, l’evoluzioneverso nuovi modelli di erogazione di servizi informatici, e accrescerne le capacità dirisposta ai fabbisogni tecnologici del tessuto di PMI venete.AzioniLe azioni di riferimento per il periodo <strong>2013</strong>-2015 faranno in particolare riferimento a: Promozione dell’eBusiness Sostegno all’eCommerce Digital Makers – start-up innovative Diffusione del cloud computing nelle impresePromozione dell’eBusinessLa Regione del Veneto andrà a promuovere e sostenere i progetti delle imprese, anche informa aggregata e con il contributo di loro soggetti aggregatori, finalizzati ad un miglioreutilizzo delle ICT per ridurre i costi di prodotti e servizi (efficienza interna), così come permigliorare la gestione di acquisti (e-procurement) e in generale favorire dinamiche dicollaborazione con altri attori della catena del valore.In questo modo le nuove tecnologie potranno favorire un’evoluzione delle imprese venete,facilitando il loro inserimento nelle reti internazionali di gestione della conoscenza esostenendone la competitività su scala globale.Sostegno all’eCommerceLo sviluppo dell’eCommerce è da ritenersi un’azione prioritaria, in quanto rivolta asostenere la visibilità e riconoscibilità del made in Veneto e dinamicheinternazionalizzazione delle imprese venete.L’obiettivo è di promuovere l’adozione e la diffusione di servizi di eCommerce business-tobusinesse business-to-consumer da parte delle imprese del Veneto, in particolare dipiccole e piccolissime dimensioni, con un focus specifico per il mobile commerce, eagendo in particolare per il sostegno dei servizi reali a supporto (logistica, marketing,contrattualistica, pagamenti) e per favorire l’accreditamento delle imprese presso i grandimarketplace internazionali già affermati.Digital Makers – Start up innovativeLa Regione andrà ad incentivare l’innovazione nei settori tradizionali, andando inparticolare a sostenere l’avvio di start up innovative in grado di ricombinare assieme“saperi tradizionali”, provenienti dai settori manifatturieri dell’economia veneta, concompetenze “digitali”, al fine di rinnovare il vantaggio competitivo delle imprese venete esostenere nuove realtà imprenditoriali in grado di competere a livello globale.Diffusione dei servizi Cloud Computing nelle impreseLa Regione intende promuovere lo sviluppo e l’adozione di servizi informatici in modalitàcloud computing tra le imprese del Veneto, in quanto questa nuova modalità di sviluppo eerogazione di servizi informatici può permettere alle imprese venete di ridurre lacomplessità di gestione informatica e quindi, facilitando il loro accesso alle nuove


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 139ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 31/36tecnologie, conseguire molteplici vantaggi: economici, organizzativi, di business,tecnologici e di sostenibilità.Sarà valutata la realizzazione di interventi mirati sia a sostenere lo sviluppo di un’offerta diservizi in cloud computing in linea con i fabbisogni e le tipicità delle imprese venete, che astimolare l’adozione di soluzioni sulla nuvola dalle imprese venete.Turismo e culturaPremessa e obiettiviIl sistema turistico veneto – primo in Italia per numeri di presenze – può ottenere unulteriore impulso grazie ad un utilizzo più pervasivo e diffuso delle tecnologie digitali, intermini di incremento dei livelli di efficienza interna e di qualità dei servizi erogati ai turisti.In ambito turistico, infatti, spesso la domanda di servizi turistici digitali risulta esseremaggiormente evoluta della relativa offerta.Anche il sistema culturale del Veneto, inteso sia come patrimonio culturale che comeattività culturali sviluppate sul territorio, può trovare nuove opportunità di conservazione evalorizzazione, anche in chiave turistica, attraverso l’impiego delle tecnologiedell’informazione e della comunicazione, con l’obiettivo ultimo di promuovere le eccellenzeculturali venete soprattutto fuori dalla regione.Per tali ragioni l’obiettivo dell’Agenda Digitale del Veneto è quello di: sostenere la competitività dell’industria turistica veneta e delinearne un modello disviluppo sostenibile grazie all’impiego delle nuove tecnologie [Rif. Contributiall’incontro di Micelli], partendo dall’enorme patrimonio informativo pubblico damettere a disposizione degli operatori privati, attraverso la diffusione di servizituristici digitali, così come il loro ridisegno e sviluppo in dimensione social e web2.0, partendo dai fabbisogni degli utenti e valorizzando esperienze sviluppate o incorso di avvio a livello internazionale, nazionale e locale; valorizzare le eccellenze culturali venete, attraverso l’impiego delle ICT per laconservazione del patrimonio e la sua valorizzazione anche in chiave dipromozione, con ad esempio interventi per la digitalizzazione dei contenuti, laproduzione di contenuti multimediali, l’inserimento in programmi nazionali edeuropei di diffusione di risorse pubbliche digitali (es. Europeana), ecc.AzioniLe azioni di riferimento per il periodo <strong>2013</strong>-2015 faranno quindi riferimento a: Consolidamento del portale turistico regionale Promozione del Veneto attraverso i social network Servizi turistici mobile Open data per lo sviluppo di applicazioni turistiche specifiche Programma di valorizzazione del patrimonio culturale del Veneto attraverso le ICTConsolidamento del Portale turistico regionaleLa Regione andrà a promuovere il consolidamento e l’evoluzione del portale turisticoregionale veneto.to, affinché possa ulteriormente favorire e sostenere la visibilità delsistema turistico veneto. Attenzione sarà data all’evoluzione dei servizi turistici per la


140Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 32/36preparazione, la realizzazione e il post-viaggio, andando ad enfatizzare le dimensionimultimediale, social e multicanale.Promozione del Veneto attraverso i social networkUn’azione specifica sarà rivolta a supportare gli operatori turistici nella promozione delVeneto attraverso i social network, al fine di rendere maggiormente incisiva ed accrescerevisibilità e reputazione dell’offerta turistica regionale.Servizi turistici in mobilitàFavorire lo sviluppo di una nuova generazione di servizi turistici in mobilità è un ulterioreambito sul quale Regione del Veneto intende fornire il proprio supporto, al fine diaccrescere la qualità dell’esperienza di viaggio in Veneto.Open data per lo sviluppo di applicazioni turisticheLa promozione di politiche di liberazione di dati pubblici in ambito turistico da parte dellaRegione e di altri Enti competenti rappresenta un’importante opportunità di innovare nelmondo dei servizi turistici valorizzando intuito, creatività e imprenditorialità privataopportunamente sostenuta anche attraverso azioni mirate come concorsi ad hoc sulmodello di Apps4Veneto.Programma di valorizzazione del patrimonio culturale del Veneto attraverso le tecnologiedigitaliUn programma di utilizzo delle tecnologie digitali per la valorizzazione del patrimonioculturale del Veneto sarà infine promosso, con l’obiettivo di mettere a sistema, darevisibilità e accrescere la fruibilità di beni e attività culturali presenti ed organizzate sulterritorio. Particolare attenzione sarà posta alla governance delle azioni, al fine dimassimizzare i risultati a livello di sistema veneto, coordinare le iniziative, fornire unacornice di riferimento univoca alle diverse progettualità che potranno essere avviate,favorire l’interazione e collaborazione tra più soggetti, pubblici e privati.Territorio, ambiente e mobilitàPremessa e obiettiviL’impiego delle ICT per migliorare la gestione del territorio e la sostenibilità ambientaledello sviluppo del Veneto è un tema sul quale l’Agenda Digitale del Veneto intende dare ilsuo contributo in termini programmatici, in coerenza a quanto già delineato a livelloeuropeo e nazionale.Le strategie regionali di promozione delle ICT per il territorio e l’ambiente si andranno asviluppare lungo le seguenti direttrici:- impiego delle ICT per migliorare la gestione del territorio, a livello di pianificazione,prevenzione e gestione territoriale;- miglioramento dell’efficienza energetica del settore ICT (Green ICT);- impiego diffuso delle nuove tecnologie digitali al fine di migliorarne la sostenibilitàambientale (agendo ad esempio sull’incremento dell’efficienza energetica e sullariduzione dei consumi di risorse nei diversi settori, primi fra tutti quello dellecostruzioni, i settori maggiormente “energy intensive”, ecc. così come favorendo la


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 141ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 33/36diffusione di modelli innovativi di gestione ed utilizzo delle risorse, quali le smartgrids);- impiego delle ICT a specifico supporto del settore ambientale, ad esempio per ilmonitoraggio di matrici e fonti di pressione ambientali, per il miglioramento deisistemi di trattamento delle acque, per la valutazione di cambiamenti climatici, ecc.L’Agenda Digitale del Veneto vuole inoltre favorire l’impiego delle tecnologiedell’informazione e della comunicazione nel settore dei trasporti e della mobilità, conl’obiettivo di migliorare la qualità della vita di chi viaggia in Veneto per lavoro, studio,turismo o altro. Tale obiettivo muove in particolare dalla necessità di superare le attualicriticità insite nel sistema di mobilità e trasporti veneto e creare quindi le condizioni per losviluppo di uno o più sistemi metropolitani, puntando a trovare soluzioni efficaci per lagestione dei flussi di mobilità, intermodali e rispettose dell’ambiente, anche radicalmenteinnovative rispetto all’attuale scenario.Parallelamente, inoltre, l’impiego delle ICT è collegato non solo al miglioramento dellamobilità delle persone, ma anche delle merci che transitano in Veneto, con l’obiettivo diaccrescere l’efficienza della rete logistica veneta, a vantaggio delle imprese locali inprimis, ma in generale di chi vuole fare business in Veneto.AzioniLe azioni che l’Agenda Digitale del Veneto intende promuovere nel periodo <strong>2013</strong>-2015fanno quindi riferimento a: Consolidamento del Sistema Informativo Territoriale regionale Promozione del Green Government Evoluzione del sistema informativo ambientale regionale (SIRAV) Promozione dell’infomobilità e di sistemi di trasporto intelligenti Web sociale per la mobilità sostenibile delle personeConsolidamento del Sistema Informativo Territoriale regionaleL’obiettivo è accrescere ulteriormente le capacità di pianificazione e gestione del territorioavvalendosi di strumenti evoluti, in grado di permettere l’analisi e l’integrazione tra dati, laloro comunicazione in modo efficace a diversi attori.Promozione del Green GovernmentLa Regione intende inoltre agire per la promozione di iniziative di Green Government voltea migliorare l’efficienza energetica e quindi la sostenibilità delle infrastrutture e delpatrimonio gestito dalla Regione del Veneto e dal sistema degli Enti veneti.Evoluzione del sistema informativo ambientale regionale (SIRAV)Un’azione specifica sarà dedicata all’evoluzione del Sistema informativo regionale dimonitoraggio e gestione ambientale (SIRAV), al fine di migliorare ulteriormente l’efficaciadelle attività di monitoraggio sulle diverse matrici ambientali, la gestione dei rischi, lacomunicazione dei dati e delle informazioni ambientali verso i diversi stakeholder,l’interazione con gli altri Enti locali e centrali.Promozione del’infomobilità e di sistemi di trasporto intelligentiPer una migliore qualità della vita di chi si muove in Veneto, l’Agenda Digitale del Venetoandrà ad agire per la promozione di sistemi di infomobilità e di Trasporto Intelligenti (STI),


142Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 34/36basati ad esempio su un impiego diffuso di intermodalità e sistemi di bigliettazioneintelligenti (es. biglietti unici elettronici); così come di sistemi di monitoraggio e gestionedel traffico (stradale, ferroviario, aereo, marittimo e fluviale).Web sociale per la mobilità sostenibile delle personeLa Regione intende sostenere lo sviluppo di iniziative di mobilità sostenibile attraverso unutilizzo intelligente del web 2.0, partendo dalle iniziative dei cittadini dirette all’autoorganizzazione“dal basso” della propria mobilità, e aperte a sviluppare sinergie ecollaborazioni con gli attori principali del sistema della mobilità (aziende di trasporto, entilocali, etc.)Territori e comunità intelligentiPremessa e obiettiviIl tema dei Territori e delle Comunità intelligenti è un tema strategico per lo sviluppo delVeneto e per una sua crescita sociale, culturale ed economica.Con l'espressione “Territori e Comunità intelligenti” si individua un ambiente urbano diffusoin grado di agire “attivamente” per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti esoddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.Ripensare un territorio e una comunità in modo “intelligente”, andando anche a superare lascala dimensionale della città e dei suoi confini amministrativi, è un esercizio chepresuppone un uso diffuso e innovativo delle ICT, in particolare nei campi della capacità digestione del dato (sia pubblico che di pubblica utilità) e di sua integrazione anche con altridati, della infrastrutture di comunicazione e mobilità, dei servizi per cittadini e imprese,dell'efficienza energetica, ecc. con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle personeche vi abitano, gestire in modo oculato le risorse, promuovere uno sviluppo sostenibile dalpunto di vista ambientale, economico e sociale.All’interno del Territorio anche le comunità residenti evolvono (smart communities)potendo più agevolmente incontrarsi, scambiare opinioni, discutere di problemi comuni,avvalendosi di tecnologie all’avanguardia e stimolando la realizzazione di processipartecipativi ed inclusivi.Supportare l’emergere e lo sviluppo dei Territori e delle Comunità Intelligenti rappresentaper l’Agenda Digitale del Veneto un obiettivo di sistema, che necessariamente presupponeuna completa e diffusa realizzazione delle precedenti aree di intervento orizzontali everticali.Devono infatti trovare sviluppo una serie di precondizioni “infrastrutturali” quali ad esempiole infrastrutture digitali per la raccolta di informazioni, la loro memorizzazione eelaborazione, il trasporto (rete a banda larga e ultra larga) e la comunicazione. Così comedevono interagire ed integrarsi più “applicazioni settoriali/verticali delle ICT”: per la mobilitàe la gestione dei trasporti, per la gestione del territorio e la sostenibilità ambientale, per iservizi della PA, le ICT per i cittadini e le imprese, ecc.AzioniPer uno sviluppo di Territori e Comunità Intelligenti la Regione del Veneto intende nelperiodo <strong>2013</strong>-2015 agire a più livelli: Acculturazione sul tema Promozione e governance delle iniziative


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 143ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 35/36Supporto per la messa a sistema delle pre-condizioni abilitanti lo sviluppo diTerritori e Comunità IntelligentiAcculturazione sul temaLo sviluppo di territori e comunità intelligenti può considerarsi ad oggi ancora un tema difrontiera, e per tale ragione risulta necessaria un’azione di acculturazione sul tema rivoltaai possibili stakeholder (promotori ed utenti) presenti sul territorio, finalizzata a delinearneimpatti, modelli di riferimento, ecc.A tal fine sarà importante anche pervenire ad un’analisi e valorizzazione delle esperienzedi sviluppo di comunità più intraprendenti su questo tema in Veneto.Promozione e governance delle iniziativeL’impegno di Regione del Veneto sarà rivolto alla promozione e al sostegno delle iniziativeche il territorio saprà esprimere, anche attraverso un’attività di governance a livello localein grado di favorire sinergie e razionalizzazione a livello locale, condivisione di standard emodelli operativi ed attuativi, e di raccordo verso il livello centrale, per esempio perraccogliere progettualità e finanziamenti disponibili a livello nazionale ed europeo.Supporto per la messa a sistema delle pre-condizioni per lo sviluppo di territorio intelligentiLa Regione si candida infine a fornire, in ragione delle proprie aree di competenza, unsupporto e contributo alla nascita e allo sviluppo di progetti su scala locale, in qualità disoggetto in grado di favorire lo sviluppo integrato delle pre-condizioni (in particolare alivello di banda larga, reti radio pubbliche, interoperabilità e standard, e anche di servizipubblici on-line) ed agire per la loro messa a sistema. Attenzione verrà posta anche altema della sicurezza puntando alla realizzazione di un numero unico per la sicurezzalocale attraverso l’attivazione di una centrale operativa a livello regionale in grado disvolgere attività di coordinamento e gestione inter-istituzionale.La governance e l’attuazione della Agenda Digitaledel VenetoPer la governance e l’attuazione della Agenda Digitale del Veneto, trattandosi di un temamultidimensionale che richiede il coinvolgimento di molteplici attori, la Regione intendeindividuare un sistema di governance istituzionale complessiva dell’Agenda, in grado dicoinvolgere tutta l’Amministrazione Regionale così come gli stakeholders presenti sulterritorio, attivi sui diversi temi.A tal fine, la Regione, nel corso del periodo di riferimento, andrà a delineare una strutturapermanente composta da:- un Comitato Scientifico deputato alla supervisione e all’eventuale aggiornamentodell’Agenda Digitale del Veneto, con particolare attenzione alla sua aderenza agliorientamenti di policy nazionali e europei;- un Comitato Tecnico di attuazione delle Agenda Digitale del Veneto, che andrà aprogrammare e coordinare i vari interventi di attuazione dell’Agenda con riferimentoalle diverse aree prioritarie di intervento, e curarne il monitoraggio periodico.


144Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 554 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 36/36Inoltre, anche la governance dell’Agenda Digitale sarà concepita come processo aperto,e a tal fine, nel corso del periodo di riferimento, saranno organizzate una serie di iniziativedi coinvolgimento degli stakeholder del territorio, al fine di raccogliere fabbisogni, propostedi nuovi interventi, etc. Potranno in particolare essere organizzati:- degli “stakeholders days” e delle discussioni on-line per raccogliere proposteprogettuali, fabbisogni, etc. dalle imprese, dagli Enti del territorio e dalla societàcivile.- gli “Stati generali dell’innovazione in Veneto” a cadenza regolare, persensibilizzare i diversi pubblici sull’Agenda Digitale del Veneto e sui temimaggiormente “di frontiera” da questa trattati, oltre che allineare gli operatorisull’avanzamento degli interventi, sui risultati parziali e finali raggiunti, su nuoveprogettualità avviate, ecc.A livello di attori, si evidenzia come la governance dell’Agenda Digitale del Veneto potràbeneficiare delle relazioni sviluppata nell’ambito dell’iniziativa Community Networkregionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 145DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 555 del 3 maggio <strong>2013</strong>Comune di San Pietro in Cariano (VR). Piano Regolatore Generale. Variante per il progetto definitivo relativo allarealizzazione di due rotatorie nel capoluogo e contestuale adozione di variante al P.R.G. DPR 327/2001 e L.R. 27/2003,art. 24, comma 2. Adozione delibere consiglio comunale n. 4 del 17.01.<strong>2013</strong> e n. 15 del 8.03.<strong>2013</strong>, presa atto di mancanza diosservazioni. Approvazione.[Urbanistica]Note per la trasparenza:Approvazione variante al Piano Regolatore Generale del comune di San Pietro in Cariano connessa al progetto definitivo perla realizzazione di due rotatorie nel capoluogo e contestuale adozione di variante al P.R.G.Il Vice Presidente Marino Zorzato riferisce quanto segue:“Il comune di San Pietro in Cariano è dotato di P.R.G., approvato con DGR 3084 del 11.06.1985, successivamente modificato.Con deliberazione di consiglio n. 49 del 9.08.2010, esecutiva a tutti gli effetti, il comune ha approvato il progetto preliminaredell’intervento in oggetto che costituisce adozione di variante allo strumento urbanistico ai sensi dell’art. 19, comma 2,DPR 327/2001, trasmessa per la superiore approvazione con nota 23.11.2010, prot. <strong>21</strong>176, acquisita agli atti della Regione in data01.12.2010 e successivamente integrata con nota 23.02.2011, prot. 3557, con la quale si chiede la riattivazione della procedura, inprecedenza interrotta.La procedura di pubblicazione e deposito della variante è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione prodotta,ed a seguito di essa sono pervenute due osservazioni nei termini ed una fuori termine, alle quali il comune ha contro dedotto conDCC n. 64 in data 08.11.2010.Si dà atto altresì che il comune ha provveduto all’avviso di avvio del procedimento ai sensi dell’art. 11, comma 2, DPR 327/2001e che sono pervenute n. 5 osservazioni alle quali il comune ha contro dedotto con la citata delibera n. 49/2010.Per la prima fase, appena descritta, direttamente in Regione non risulta siano pervenute osservazioni.La variante relativa al “Progetto preliminare per la sistemazione e messa in sicurezza del tratto urbano della SP 4 della Valpolicellafra via Mara e via Beethoven mediante la previsione di 2 rotatorie”, è stata approvata con DGR 731/2011, pubblicata sul BURn. 46 del 28.06.2011.Con determina n. 25 del 25.02.2011 del responsabile del Settore Edilizia Pubblica del comune di San Pietro in Cariano, è statoaffidato l’incarico alla ditta “Infratec S.r.l.” di Verona per la redazione del progetto definitivo dell’opera.Con deliberazione del consiglio comunale n. 4 del 17.01.<strong>2013</strong>, è stato “approvato il progetto definitivo relativo alla realizzazionedi due rotatorie nel capoluogo e contestuale adozione di variante al P.R.G. con apposizione del vincolo preordinato all’esproprio edichiarazione di pubblica utilità”, progetto che, rispetto a quello preliminare, ha apportato alcune modifiche. Queste modifiche, al finedi ottenere una progettualità corretta sotto l’aspetto del rispetto della normativa in materia stradale, hanno comportato l’inclusionedi nuove aree. Le nuove aree incluse nel progetto, oltre che interessare ulteriori soggetti privati, hanno anche una classificazioneurbanistica diversa da quella definita “Viabilità”.La procedura di pubblicazione e deposito della variante è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione prodottaed a seguito di essa non sono pervenute osservazioni.Anche dopo la seconda pubblicazione, direttamente in Regione non risulta siano pervenute osservazioni.Il Dirigente regionale della Direzione Urbanistica e Paesaggio, responsabile per la Valutazione Tecnica Regionale (VTR), haritenuto il progetto meritevole di approvazione in conformità al parere n. 18 del 16.04.<strong>2013</strong> del Comitato previsto dall’art. 27, L.R.11/2004.”Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la L. 17.08.1942, n. 1150 “Legge urbanistica”;Vista la L. 06.8.1967, n. 765 “Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica 1150/1942”;Visto il D.Lgs. 18.08.2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;Visto il DPR 08.06.2001 n. 327 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione perpubblica utilità. (Testo A)";Vista la L.R. 27.6.1985, n. 61 “Norme per l’assetto e l’uso del territorio”;Vista la L.R. 29.11.2001, n. 35 “Nuove norme sulla programmazione”;Vista la L.R. 23.4.2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”;Vista la L.R. 16.02.2010, n. 11 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2010”;Vista la DGR 731 del 7.06.2011 “Comune di San Pietro in Cariano (VR). Piano Regolatore Generale. Variante ai sensi del DPR327/2001 per progetto preliminare relativo alla sistemazione e messa in sicurezza del tratto urbano della SP 4 della Valpolicella fravia Mara e via Beethoven mediante la previsione di 2 rotatorie. Approvazione”.


146Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>delibera1. di dare atto che le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di approvare, ai sensi del DPR 327/2001, la variante al P.R.G. del comune di San Pietro in Cariano, adottata con delibera diC.C. n. 04/<strong>2013</strong>, così come espresso nella VTR (Allegato A), che recepisce e fa proprie le considerazioni e conclusioni del parere delComitato, previsto dalla L.R. 11/2004 (Allegato A1). La VTR n. 18 del 16.04.<strong>2013</strong>, unitamente al parere del sopracitato Comitato,si allegano al presente provvedimento;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare la Direzione Regionale Urbanistica e Paesaggio dell’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 147giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 555 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1VALUTAZIONE TECNICA REGIONALEL.R. 23.04.2004 n. 11, art. 27n. 18 del 16.04.<strong>2013</strong>Oggetto: comune di San Pietro in Cariano (VR).Piano Regolatore Generale. Variante per il progetto definitivo relativo allarealizzazione di due rotatorie nel capoluogo e contestuale adozione di variante alP.R.G. DPR 327/2001 e L.R. 27/2003, art. 24, comma 2. Adozione delibereconsiglio comunale n. 4 del 17.01.<strong>2013</strong> e n. 15 del 08.03.<strong>2013</strong>, presa atto dimancanza di osservazioni. Approvazione.Premesso che: il Comitato previsto dall’ art. 27, comma 2, L.R. 11/2004, si è riunito in data 16.04.<strong>2013</strong>;il sopraccitato Comitato si è espresso con voti unanimi dei 4 presenti aventi diritto al voto,esprimendo parere favorevole.l’Amministrazione comunale e la Provincia di Verona sono state invitate con nota11.04.<strong>2013</strong> prot. 155113/62.02, ed hanno partecipato alla seduta del Comitato del16.04.<strong>2013</strong>, per la discussione dell’argomento in oggetto, entrambi gli Enti.Il Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica e Paesaggio incaricato della ValutazioneTecnica Regionale: Vista la L.R. 23.04.2004, n.11; Vista la D.G.R. n. 1131 del 18.03.2005; Vista la D.G.R. n. 3090 del 3.10.2006; Visto il D.P.R. n. 327 del 08.06.2001;ritenuto di concordare con le valutazioni e le conclusioni espresse dal Comitato, di cui all’art.27,L.R. 11/2004, nel parere n. 18 del 16.04.<strong>2013</strong> che, allegato alla presente Valutazione TecnicaRegionale, ne costituisce parte integranteE’ DEL PAREREche la variante parziale al Piano Regolatore Generale del comune di San Pietro in Cariano,descritta in premessa, sia meritevole di approvazione ai sensi dell’art. 19, DPR 327/2001.- Arch. Vincenzo Fabris -


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 149ALLEGATOA1 alla Dgr n. 555 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/3dichiarazione di pubblica utilità”, progetto che, rispetto al progetto preliminare, haapportato alcune modifiche. Queste modifiche, al fine di ottenere una progettualità correttasotto l’aspetto del rispetto della normativa in materia stradale, hanno comportatol’inclusione di nuove aree. Le nuove aree incluse nel progetto, oltre che interessare ulteriorisoggetti privati, hanno anche una classificazione urbanistica diversa da quella definita“Viabilità”.- La procedura di pubblicazione e deposito della variante è regolarmente avvenuta, come sievince dalla documentazione prodotta, ed a seguito di essa non sono pervenuteosservazioni.- Anche dopo la seconda pubblicazione, direttamente in Regione non risulta siano pervenuteosservazioni.IL PROGETTO – DESCRIZIONE.La S.P. n. 4 della Valpolicella, costituisce la più importante direttrice fra il Comune di Veronaed il territorio della Valpolicella, ed è interessata da elevati flussi di traffico, anche pesante. Invirtù delle forti relazioni fra i comuni contermini la vicinanza di importanti infrastrutture, deicentri urbani, punti attrattori e numerosi insediamenti residenziali, commerciali, produttivi edirezionali.Il progetto definitivo in argomento (Revisione A) riguarda i lavori di riqualificazione e di messain sicurezza del tratto urbano della S.P. “<strong>Del</strong>la Valpolicella” compreso tra Via Mara e ViaBeethoven in comune di San Pietro in Cariano, per uno sviluppo complessivo di circa ml. 380.Gi interventi consistono nella previsione di due rotatorie compatte rispettivamente incorrispondenza di via Mara e via Beethoven in sostituzione delle intersezioni esistenti regolateda semplice diritto di precedenza. E’ previsto il rifacimento, allargamento e completamento deimarciapiedi su ambedue i lati strada, il collegamento dei percorsi ciclabili esistenti e lasistemazione e riqualificazione della sede stradale.Gli obiettivi che si propone detto progetto sono gli stessi descritti per il progetto preliminareche, in sintesi, si elencano:1. Miglioramento della sicurezza, moderazione e regolazione del traffico;2. Sistemazione funzionale e miglioramento della capacità del sistema;3. Moderazione della velocità, regolazione delle intersezioni e delle manovre;4. Sistemazione/separazione degli spazi stradali, pedonali e di sosta;5. Riqualificazione della pavimentazione e della rete di drenaggio stradale;6. Sistemazione dei sottoservizi e della pubblica illuminazione.La spesa complessiva dell’opera, nel progetto preliminare era stata quantificata in €.975.000,00, mentre nel progetto definitivo, pertanto più puntuale, la spesa risulta quantificatain €. 1.100.000,00.ELABORATI TRASMESSI:Gli elaborati allegati alla deliberazione del consiglio comunale n. 4 del 17.01.<strong>2013</strong>, sono iseguenti:- Tav. 01 – Relazione Generale.- Tav. 01.a – Relazione Paesaggistica.- Tav. 02 – Disciplinare descrittivo e prestazionale.- Tav. 03 – Elenca prezzi unitari.- Tav. 04 – Computo metrico estimativo.- Tav. 05 – Corografia generale – Planimetria dello stato attuale – Documentazionefotografica scala 1:10.000 e 1:1.000.- Tav. 06 – Planimetria di progetto – Opere stradali scala 1:500.- Tav. 07 – Planimetria di progetto - Segnaletica di prescrizione scala 1:500.- Tav. 08 – Sezioni tipo stradali scala 1:100.- Tav. 09 – Piano particellare degli espropri.- Tav. 10 – Planimetria Variante urbanistica.GIUSEPPE MANOLI


150Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA1 alla Dgr n. 555 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/3Per il progetto preliminare, era stata redatta una relazione di Screening per la Valutazione diIncidenza Ambientale, dalla quale si escludeva il verificarsi di effetti significativi sui siti dellarete Natura 2000.Al riguardo del progetto definitivo in esame, viene fatta propria la dichiarazione resa da untecnico abilitato che, fatta propria la relazione di Screening per la Valutazione di IncidenzaAmbientale sopracitata, il progetto non risulta assoggettabile alla procedura di Valutazione diIncidenza Ambientale, in quanto fattispecie di cui alla DGR 3173/2006, allegato A, paragrafo 3.CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONISi richiama quanto prevede l’art. 9 del DPR 327/2001, comma 1, un bene è sottoposto avincolo preordinato all’esproprio quando diventa efficace l’atto di approvazione del pianourbanistico generale, ovvero una sua variante che prevede la realizzazione di una operapubblica o di pubblica utilità.Va precisato che la variante non ha potuto seguire la procedura abbreviata, prevista dal 4°comma dall’art. 50, comma 4, L.R. n. 61/1985 in quanto trattasi di modifica alle previsioniviarie che interferiscono con la viabilità di livello superiore e perché ricadono in aree circostantiil Bene Culturale tutelato denominato “ Villa Rubinelli e annessi”, vincolata ai sensi della L.1089/1939, per i mappali n. 339, 340, 341, 134/b, 534 e 535.Dal punto di vista urbanistico, rispetto alla precedente approvazione, DGR 731/2011, non siravvisano particolari elementi di contrasto e pertanto si ritiene l’opera ammissibile con glielementi e le indicazioni del progetto definitivo dell’opera.Tutto ciò premesso e considerato, il Comitato previsto ai sensi dell’art. 27, comma 2, L.R.11/2004, con quattro voti unanimi favorevoli dei presenti aventi diritto al votoE’ DEL PAREREChe la variante sia meritevole di approvazione e che pertanto non sussistono motivi didissenso ai sensi dell’art. 19, DPR 327/2001 come composta da:Elaborati da vistare:- Tav. 01 – Relazione Generale.- Tav. 01.a – Relazione Paesaggistica.- Tav. 05 – Corografia generale – Planimetria dello stato attuale – Documentazionefotografica scala 1:10.000 e 1:1.000.- Tav. 06 – Planimetria di progetto – Opere stradali scala 1:500.- Tav. 09 – Piano particellare degli espropri.- Tav. 10 – Planimetria Variante urbanistica.O M I S S I SLegge Regionale 23 aprile 2004, n. 11Comitatoprevisto ai sensi del II comma dell’art 27copia conforme all’originaleConsta di n. 2 fogliVenezia, lì 16.04.<strong>2013</strong>IL SEGRETARIOf.to GIUSEPPE MANOLIIL SEGRETARIOGIUSEPPE MANOLIIL PRESIDENTEf.to VINCENZO FABRISGIUSEPPE MANOLI


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 151DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 558 del 3 maggio <strong>2013</strong>Salvaguardia della Laguna di Venezia. Lavori di potenziamento del depuratore di Salvatronda nel Comune di CastelfrancoVeneto. Cambio del soggetto attuatore dell’intervento con subentro di Alto Trevigiano Servizi S.r.l. in luogo dellastessa Amministrazione comunale.[Venezia, salvaguardia]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si dispone il subentro della società “Alto Trevigiano Servizi” S.r.l. (Ente Gestore del ServizioIdrico Integrato nel sub-ambito “Destra Piave” del Consiglio di Bacino “Veneto Orientale”) in luogo del Comune di CastelfrancoVeneto quale soggetto attuatore dei lavori di potenziamento del depuratore di Salvatronda e come tale la stessa Società viene individuataquale nuovo beneficiario del relativo finanziamento regionale, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, accogliendol’istanza in tal senso presentata dal Comune di Castelfranco Veneto.L’Assessore Renato Chisso di concerto con l’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.La Legge 16.04.1973 n. 171 ha dichiarato la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna “problema di preminente interessenazionale”, affidando alla Regione il compito di predisporre ed approvare, sulla base di appositi indirizzi fissati dal Governo, unPiano Comprensoriale atto ad assicurare un assetto territoriale di Venezia e del suo entroterra, compatibile con le finalità di salvaguardialagunare. Alla Regione, inoltre, è affidata la tutela dagli inquinamenti delle acque nel territorio del bacino idrograficoimmediatamente sversante nella Laguna di Venezia.Con la Legge Regionale 27.02.1990, n. 17, la Regione ha indicato le norme per l’esercizio delle funzioni di competenza regionaleper la salvaguardia ed il disinquinamento della Laguna di Venezia e del bacino in essa scolante. La citata Legge Regionale estende ilterritorio interessato agli interventi di salvaguardia a tutto il bacino idrografico che scola in Laguna (ampliando gli originari limitifissati dalla L. n. 171/1973 corrispondenti alla conterminazione lagunare ex L. n. 366/1963, D.M.LL.PP. 09.02.1990) e prevede unPiano Direttore per il risanamento e la prevenzione dell’inquinamento delle acque del bacino recapitante le acque nella Laguna.Sulla scorta della <strong>Del</strong>iberazione 01.03.2000 n. 24 il Consiglio Regionale ha approvato il “Piano per la prevenzione dell’inquinamentoe il risanamento delle acque del Bacino Idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia-Piano Direttore2000” e, con la <strong>Del</strong>iberazione 07.05.2003, n. 23, ha approvato la “Perimetrazione del Bacino Scolante”.La citata L.R. n. 17/1990 stabilisce, inoltre, all’art. 4, comma 1, che la Giunta Regionale, in base agli obiettivi ed alle linee guidadel documento di programmazione e pianificazione settoriale (Piano Direttore 2000) ed in relazione ai finanziamenti disponibili,predisponga i programmi degli interventi da attuare, che sono approvati successivamente dal Consiglio Regionale.In tale contesto, le <strong>Del</strong>iberazioni del Consiglio Regionale di riparto dei fondi provenienti dalla Legge Speciale per Veneziadel 1.03.2000, n. 23 (Scheda di progetto C3.2.2H) e del 27.12.2001 n. 70 (Scheda di Progetto 1.R), hanno individuato il Comune diCastelfranco Veneto quale beneficiario di finanziamenti per una serie di interventi di fognatura e di adeguamento degli impiantidi depurazione, tra cui quello dell’impianto biologico di Salvatronda, del quale era previsto il potenziamento da 32.000 a 73.300abitanti equivalenti.Con il Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Tutela Ambiente 11.10.2005 n. 170, è stato finanziato il progetto definitivoper il potenziamento del depuratore di Salvatronda, dell’importo complessivo di € 1.605.775,85, limitatamente ad € 1.446.079,00.Il D.Lgs. 03.04.2006 n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, all’art. 147 dispone che i servizi idrici siano organizzatisulla base degli Ambiti Territoriali Ottimali, definiti dalle Regioni in attuazione della L. 05.01.1994 n. 36 (Legge Galli), ai quali gliEnti Locali partecipano obbligatoriamente ed ai quali è trasferito l’esercizio delle competenze in materia di gestione delle risorseidriche (ex art. 148, comma 1°).Il successivo art. 153, comma 1°, sancisce che le infrastrutture idriche di proprietà degli Enti Locali ai sensi dell’art. 143, sonoaffidate in concessione d’uso gratuita, per tutta la durata della gestione, al Gestore del Servizio Idrico Integrato, il quale assume irelativi oneri nei termini previsti dalla Convenzione e dal relativo Disciplinare.In esito alle sopra richiamate disposizioni legislative, con Provvedimento del Consiglio Comunale 29.06.2006 n. 64, il Comune diCastelfranco Veneto ha aderito al nuovo Ente gestore del Servizio Idrico Integrato del sub-ambito “Destra Piave”, con la previsionedi trasferire la gestione del servizio idrico comunale dal 01.01.2008 alla Società “Alto Trevigiano Servizi S.r.l.”, azienda totalmentepartecipata da Enti pubblici territoriali ricadenti nella A.A.T.O. “Veneto Orientale” ed ha approvato lo Statuto della citata Società,autorizzando, secondo competenza, la Giunta Comunale, il Sindaco e i Dirigenti dei Settori interessati a porre in essere i necessariadempimenti per l’attuazione della <strong>Del</strong>iberazione.All’anzidetto Provvedimento hanno fatto seguito il Provvedimento del Consiglio Comunale di Castelfranco Veneto 27.09.2007n. 90 e la nota informativa del Comune del 6.11.2007 prot. n. 39533 (acquisita agli atti il 13.11.2007, prot. n. 637536/57.08).La Società Alto Trevigiano Servizi S.r.l. è stata costituita con Atto del Notaio Ada Stiz di Treviso, in data 06.07.2007, Repertorion. 87.090 - Raccolta n. 23.581, senza la partecipazione del Comune di Castelfranco Veneto. Il 13.06.2008, con Atto del NotaioAda Stiz di Treviso, repertorio n. 88.429, Raccolta n. 24.758, il Comune di Castelfranco Veneto aderiva alla Società Alto trevigianoServizi S.r.l.Con la <strong>Del</strong>iberazione 11.07.2007 n. 6, l’Assemblea dell’A.A.T.O. “Veneto Orientale”, sulla scorta delle disposizioni del TitoloII del D.Lgs. 03.04.2006 n. 152 e della L.R. 27.03.1998 n. 5, provvedeva all’affidamento in “house providing” del Servizio IdricoIntegrato nel territorio “Destra Piave”, alla Società “Alto Trevigiano Servizi S.r.l.”, con sede a Montebelluna, in via SchiavonescaPriula, n. 86, C.F. e P.I.V.A. n. 04163490263, (costituita ai sensi e per gli effetti dell’art. 113, comma 5, lettera c) del D.L.gs. n.267/2000 e che per tale effetto, subentrava nelle gestioni precedentemente affidate agli Enti Salvaguardati e in economia) ed ad


152Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>approvare le linee di indirizzo in ordine alla stipula della Convenzione di gestione regolante i rapporti tra l’Autorità d’Ambito e ilgestore affidatario.La <strong>Del</strong>iberazione dell’Assemblea dell’A.A.T.O. “Veneto Orientale” 03.10.2007 n. 10, ha dato atto che sussistevano, per il Comunedi Castelfranco Veneto, le condizioni necessarie per aderire ad “Alto Trevigiano Servizi S.r.l.”, approvando le richieste diintegrazioni alle linee di indirizzo per l’affidamento della gestione “in house”.L’Assemblea dell’A.A.T.O. Veneto Orientale, con la <strong>Del</strong>iberazione 22.12.2009 n. 6, provvedeva ad approvare lo “Schema diConvenzione” da stipulare tra la citata A.A.T.O. ed A.T.S. S.r.l. per l’affidamento “in house providing” del S.I.I.Il 03.02.2010, l’A.A.T.O. “Veneto Orientale” e la Società di gestione del Servizio Idrico Integrato “Alto Trevigiano Servizi S.r.l.”sottoscrivevano la Convenzione per l’affidamento del S.I.I., conseguentemente, A.T.S. S.r.l. subentrava nella gestione del S.I.I. delComune di Castelfranco Veneto, assumendo a sé anche la gestione e la titolarità dell’impianto di depurazione di Salvatronda.Il 01.04.2010 veniva sottoscritta dal Dirigente del Settore LL.PP. per conto del Comune di Castelfranco Veneto e dal Presidentedi Alto Trevigiano Servizi S.r.l. la “Convenzione - Verbale di accertamento dello stato di consistenza di reti ed impianti tecnologiciidrici, fognari e depurativi del Comune di Castelfranco Veneto per l’affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato allaSocietà Alto Trevigiano Servizi”, approvata dalla <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Comunale 25.03.2010 n. 132.Peraltro, la citata Società A.T.S. S.r.l., con nota 25.05.2010, prot. n. 8915 (acquisita agli atti il 25.05.2010, prot. n. 291675), evidenziavache, pur essendo subentrata alla gestione del Servizio Idrico Comunale dal 01.04.2010, la titolarità dell’impianto era ancorain capo al Comune di Castelfranco Veneto.Con la nota 31.05.2011, prot. n. 12678 (acquisita agli atti il 31.05.2011, prot. n. 262232) l’Alto Trevigiano Servizi s.r.l. evidenziavache, in esito alla <strong>Del</strong>iberazione della A.A.T.O. “Veneto Orientale” 22.12.2009, n. 6, la stessa Società era subentrata nella gestionedel Servizio Idrico Integrato del Comune di Castelfranco Veneto, assumendo anche la gestione e la titolarità dell’impianto di depurazionedi Salvatronda.Con la successiva nota 13.01.2012, prot. n. 1055, A.T.S. S.r.l. comunicava, che a seguito della sottoscrizione della Convenzionedi trasferimento, era divenuta, a tutti gli effetti previsti dalla vigente normativa, Ente Gestore del Servizio Idrico Integrato nel territoriodel Comune di Castelfranco Veneto a decorrere dal 01.04.2010 e per questo motivo chiedeva che la <strong>Del</strong>iberazione Regionaledi approvazione del progetto “OP2277 Potenziamento del depuratore di Salvatronda per allacciamento dei Comuni di Asolo, Fontee Paderno” e gli atti ad essa correlati, ivi compresa la dichiarazione di Compatibilità Ambientale, venissero adottati nei confrontidi Alto Trevigiano Servizi S.r.l.All’anzidetta comunicazione veniva allegata la “Convenzione- Verbale di Accertamento dello stato di consistenza di reti edimpianti tecnologici idrici, fognari e depurativi del Comune di Castelfranco Veneto per l’affidamento in gestione del Servizio IdricoIntegrato alla Società A.T.S. S.r.l.”, approvata dalla Giunta del Comune di Castelfranco Veneto con la <strong>Del</strong>iberazione 25.03.2010 n.132 e sottoscritta il 01.04.2010 dal Dirigente del Settore LL.PP. per conto del Comune di Castelfranco Veneto e dal Presidente diA.T.S. S.r.l.Conseguentemente la fase attuativa di realizzazione dell’opera verrà seguita direttamente da Alto Trevigiano Servizi S.r.l., anchein ossequio all’impegno formale sottoscritto il 03.07.2008 e registrato agli Atti del Comune di Castelfranco al prot. n. 23840.Con la D.G.R. 31.01.2012 n. 114, è stato approvato il progetto di potenziamento del depuratore di Salvatronda, sulla base delParere V.I.A. 04.08.2010 n. 300, con prescrizioni e raccomandazioni, espresso secondo quanto previsto dal D.L.vo 16.01.2008 n.4 e dall’art. 23 della L.R. n. 10/1999 e ss.mm. e ii. Il citato provvedimento è stato rilasciato nei confronti della Società Alto TrevigianoServizi S.r.l., in virtù di quanto previsto nella <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Comunale 25.03.2010 n. 132 di approvazione dellaConvenzione tra Comune di Castelfranco ed A.T.S. S.r.l.Facendo seguito alla richiesta di voltura dell’Autorizzazione all’esercizio dell’impianto di depurazione delle acque reflue urbanedi Castelfranco Veneto, località Salvatronda, avanzata dalla Società Alto trevigiano Servizi S.r.l. con nota 14.09.2010, il Dirigentedel Servizio Ecologia e Ambiente della Provincia di Treviso, con il Decreto 22.10.2010 prot. n. 110100/2010, n. Reg. Decr. 490/2010,rilasciava l’autorizzazione allo scarico dell’impianto di Salvatronda ad Alto Trevigiano Servizi S.r.l.Con la D.G.R. 05.06.2012 n. 979 è stata approvata la rimodulazione progettuale dell’intervento in oggetto, stabilendo in €2.269.085,59 l’importo del cofinanziamento regionale a valere sul riutilizzo di economie e sulla riallocazione di precedenti finanziamentinon ancora utilizzati.Il Comune di Castelfranco Veneto, con nota 17.09.2012, prot. n. 27357 (acquisita agli atti il <strong>21</strong>.09.2012, prot. n. 425822), ha presoatto della nota di A.T.S. S.r.l. del 13.01.2012, prot. n. 1055, con la quale si chiede formalmente che tutti i provvedimenti regionaliconnessi al progetto “OP 2277 Potenziamento del depuratore di Salvatronda per allacciamento dei Comuni di Asolo, Fonte e Paderno”,vengano adottati nei confronti di A.T.S. S.r.l.Con la <strong>Del</strong>iberazione del Consiglio Comunale di Castelfranco Veneto 31.08.2012 n. 66 (n. 25954 di prot.) si dà atto che A.T.S.S.r.l. è stata individuata quale soggetto attuatore delle fasi esecutive, dalla gara d’appalto al collaudo, dell’opera pubblica “OP2277-Potenziamento del depuratore di Salvatronda per allacciamento dei Comuni di Asolo, Fonte e Paderno”, e si propone di individuarela medesima Società quale soggetto beneficiario del contributo regionale concesso al Comune con il Decreto del Dirigente dellaDirezione Regionale Tutela dell’Ambiente 11.10.2005 n. 170, sulla base della Convenzione sottoscritta il 01.04.2010.Nell’anzidetto provvedimento si evidenzia quanto segue:- il trasferimento dei contributi regionali al nuovo soggetto attuatore si deve intendere al netto delle somministrazioni liquidateed in corso di liquidazione per le spese già sostenute da parte del Comune di Castelfranco Veneto;- ad A.T.S. S.r.l. si intendono trasferiti gli obblighi di informazione e rendicontazione nei confronti della Regione inerenti i contributiconcessi ed ogni altra forma di rapporto con la preposta Direzione Regionale Progetto Venezia;- di confermare l’impegno, assunto dal Comune nei confronti della Regione mediante nota 03.07.2008 prot. n. 23840, di metterea disposizione le somme che potranno essere recuperate in seguito alla causa per responsabilità professionale intentata nei confrontidel professionista incaricato della progettazione originaria dell’OO.PP. in argomento.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 153Si precisa che, ad oggi, l’importo complessivamente erogato al Comune di Castelfranco Veneto ammonta ad € 230.105,18 a titolodi spese di progettazione.Con il presente provvedimento, sulla scorta dei sopra citati Atti, si provvede quindi ad autorizzare il cambio del soggetto beneficiariodei finanziamenti recati dalla Legislazione Speciale per Venezia e del soggetto attuatore, dal Comune di CastelfrancoVeneto ad A.T.S. S.r.l.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato della istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla vigente legislazioneregionale e statale;Viste le Leggi 16.04.1973 n. 171; 29.11.1984 n. 798, art. 5, art. <strong>21</strong>;Visti il D.P.R. 20.02.1973, n. 962 e ss.mm.ii., art. 3, co. 31, art. 12; il D.L.vo 03.04.2006, n. 152 e ss.mm.ii.-, Titolo II; Titolo III,artt. 91, 101, 105, 106, 1<strong>21</strong>, 124, 153 e l’Allegato 5 alla Parte III; D.Lgs. 18.08.2000 n. 267.Visti i DD.MM. 23.04.1998, 16.12.1998, 09.02.1999, 30.07.1999 - limiti agli scarichi in Laguna di Venezia e bacino scolante;Viste le LL.RR. n. 64/1979 art. 2, co. 3; n. 17/1990, n. 8/1992 n. 33/1985 e ss.mm.ii., n. 27/2003 e ss.mm.ii.; 27.03.1998 n. 5(Istituzione A.A.T.O. in attuazione della L. 05.01.1994 n. 36); 07.01.2011 n. 1 (Disposizioni sulla riduzione dei costi degli apparatipubblici).Richiamate le D.G.R.:- 22.02.2012 n. 235 - termini adeguamento depuratore Salvatronda;- 05.06.2012 n. 979 - rimodulazione progettuale e riallocazione risorse confinanziamento depuratore Salvatronda.Visti i Verbali dell’Assemblea A.A.T.O. “Veneto Orientale” 11.07.2007 n. 6; 03.10.2007 n. 10; 26.11.2008 n. 9; 22.12.2009 n. 6.Viste le note del Comune di Castelfranco Veneto:- <strong>21</strong>.02.2008 prot. n. 6717 - Determinazione 19.02.08 n. 94;- 03.07.2008 prot. n. 23840 - stato attuazione lavori “Salvatronda”;- 10.03.2009 prot. n. 8355 - comunicazione ripresa iter approvazione revisione progetto “Salvatronda”;- 28.01.2010 prot. n. 2988 - richiesta deroga adeguamento scarico “Salvatronda” al 31.12.2012;- 22.03.2011 prot. n. 9024 (acquisita agli atti il 22.03.2011 prot. n. 139962) - approvazione progetto esecutivo.Viste le <strong>Del</strong>iberazioni del Consiglio Comunale di Castelfranco Veneto:- 29.06.2006 n. 64;- 27.09.2007 n. 90Viste le <strong>Del</strong>iberazioni della Giunta Comunale di Castelfranco Veneto:- 10.09.2009 n. 233 - individuazione risorse finanziarie “Salvatronda”;- 14.01.2010 n. 14 -approvazione revisione progetto definitivo “Salvatronda” e copertura di spesa;- 25.03.2010 n. 132 - passaggio competenze ad A.T.S. S.r.l. gestione S.I.I.;- <strong>21</strong>.02.2011 n. 40 - approvazione del progetto definitivo adeguamento depuratore Salvatronda;- 31.08.2012 n. 66 - individuazione di A.T.S. S.r.l. soggetto beneficiario finanziamenti regionali e comunali per il potenziamentodel depuratore di Salvatronda.Vista la Determinazione del Dirigente del Settore LL.PP. del Comune di Castelfranco Veneto 10.02.2009 n. 108 - individuazionecarenze progettuali;Vista la nota del Comune di Castelfranco Veneto 08.09.2011 n. 266779 (acquisita agli atti il 08.09.2011, prot. n. 416196).Viste le note di Alto Trevigiano Servizi s.r.l.:- <strong>21</strong>.04.2010 prot. n. 6<strong>21</strong>5 - gestione impianto “Salvatronda”;- 25.05.2010 prot. n. 8915 (acquisita agli atti il 25.05.2010 prot. n. 291675/57.08) - chiarimenti titolarità impianto Salvatronda elimiti concentrazioni allo scarico;- 31.05.2011 prot. n. 12678 (acquisita agli atti il 31.05.2011 prot. n. 262232) - richiesta nuovi termini adeguamento Salvatronda;- 13.01.2012 prot. n. 1055 (acquisita agli atti il 13.01.2012, prot. n. 17172).Richiamate le note regionali:- 28.01.2009 prot. n. 48062/57.08 - stato attuazione interventi finanziati con i contributi della L. n. 448/1999 (7^ Fase);- 01.09.2009 prot. n. 478775/57.08 - stato attuazione interventi finanziati con i contributi della L. n. 448/1999 (7^ fase).Preso atto della “Convenzione-Verbale di accertamento dello stato di consistenza di reti e impianti tecnologici idrici, fognarie depurativi per l’affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato alla Società Alto trevigiano Servizi S.r.l.”, sottoscritto il01.04.2010, dai rappresentanti del Comune di Castelfranco Veneto ed A.T.S. S.r.l., approvata dalla Giunta del Comune di CastelfrancoVeneto con la <strong>Del</strong>iberazione 25.03.2010 n. 132.delibera1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.2. Di prendere atto che, ai sensi dell’art. 113, comma 5, lettera c) del D.Lgs. n. 267/2000, è stata costituita la Società Alto TrevigianoServizi S.r.l., Ente Gestore del Servizio Idrico Integrato del sub-ambito “Destra Piave” dell’A.A.T.O. “Veneto Orientale”(ora Consiglio di Bacino “Veneto Orientale”).3. Di dare atto che A.T.S. S.r.l., a seguito della Convenzione con l’A.A.T.O. “Veneto Orientale” del 3.02.2010, e della Con-


154Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>venzione approvata con la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta Comunale 25.03.2010 n. 132, sottoscritta il 01.04.2010, è divenuto a tutti glieffetti Ente Gestore del S.I.I. nel territorio comunale di Castelfranco Veneto con decorrenza dal 01.04.2010.4. Di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, il cambio del soggetto attuatore dal Comune di Castelfranco Venetoalla Società Alto Trevigiano Servizi S.r.l., relativamente agli interventi di competenza regionale per il disinquinamento dellaLaguna di Venezia, previsti dalle D.C.R. 01.03.2000 n. 23 e del 27.12.2001 n. 70, concernenti il progetto “OP2277 Potenziamentodel depuratore di Salvatronda per allacciamento dei Comuni di Asolo, Fonte e Paderno”, tenuto conto che non viene pregiudicatala finalità per la quale il contributo regionale è stato originariamente concesso, né vengono modificati i criteri di priorità posti allabase del finanziamento attribuito con la D.G.R. 05.06.2012 n. 979.5. Di dare atto dell’impegno assunto dal Comune di Castelfranco Veneto nei confronti della Regione, con nota 03.07.2008prot. n. 23840 e confermato con la successiva <strong>Del</strong>iberazione del Consiglio Comunale 31.08.2012 n. 66, di mettere a disposizione lesomme che recupererà in esito alla causa per responsabilità professionale intentata nei confronti del professionista incaricato dellaprogettazione originaria dell’opera pubblica in argomento.6. Ad Alto Trevigiano Servizi S.r.l., sulla scorta dell’art. 2 della L.R. 07.11.2007 n. 27 e ss.mm.ii., sono pertanto affidati inconcessione gli interventi relativi alle opere di disinquinamento, previsti in attuazione del “Piano per la prevenzione dell’inquinamentoed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia”, precedentementeaffidati al Comune di Castelfranco Veneto.7. Di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Progetto Venezia, di procedere alla sottoscrizione del Disciplinare diaffidamento per conto della Regione del Veneto.8. Di prendere atto che l’importo di € 1.<strong>21</strong>5.973,82 impegnato con decreto del Dirigente della Direzione Progetto Venezia11.10.2005 n. 170, al n. 4727, con imputazione al capitolo di spesa 100690 del Bilancio Regionale 2005, risulta radiato ai sensi dellaL.R. n. 39/2001.9. Di disporre il disimpegno dell’importo di € 823.006,59, assunto con D.G.R. 05.06.2012 n. 979, secondo la seguente imputazione:€ 267.964,71 sull’impegno n. 1073 di cui al capitolo di spesa 50525 del Bilancio Regionale 2012,€ 296.813,43 sull’impegno n. 1074 di cui al capitolo di spesa 100690 del bilancio regionale 2012 assunto con D.G.R. n. 979 del5.06.2012;€ 258.228,45 sull’impegno n. 1075 di cui al capitolo di spesa 100689 del bilancio regionale 2012 assunto con D.G.R. n. 979 del5.06.2012.10. Di assegnare ad Alto trevigiano Servizi S.r.l., al fine di consentire l’esecuzione dell’intervento in oggetto, l’importo complessivodi € 2.038.980,41, di cui:€ 1.<strong>21</strong>5.973,82 che residuano dal finanziamento di € 1.446.079,00, assegnato al Comune di Castelfranco Veneto con il Decreton. 170/2005, al netto delle somme già erogate a favore della stessa Amministrazione Comunale a titolo di spese di progettazione,pari ad € 230.105,18;€ 823.006,59 corrispondenti all’importo già impegnato a favore del Comune di Castelfranco Veneto con la D.G.R. n.979/2012.11. Di dare atto che gli oneri eccedenti il contributo regionale rimangono a carico di Alto Trevigiano Servizi S.r.l.12. Di stabilire che eventuali Perizie di Variante e/o Suppletive dei lavori in argomento, dovranno ottenere il preventivo Nulla-Osta da parte della Direzione Regionale Progetto Venezia; a tale scopo il Soggetto Attuatore dovrà presentare preventiva e motivataistanza all’anzidetta Direzione Regionale.13. La Regione del Veneto è indenne da qualsiasi responsabilità derivante, direttamente o indirettamente, dai lavori e dall’eserciziodelle opere in argomento.14. Di dare atto che la presente <strong>Del</strong>iberazione non comporta spesa a carico del Bilancio Regionale.15. Di rinviare ad un successivo Provvedimento del Dirigente della Direzione Progetto Venezia l’impegno di spesa a favore diAlto Trevigiano Servizi S.r.l., per la realizzazione dell’intervento in oggetto.16. Di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni aisensi della L.R. 1/2011.17. Di trasmettere il presente provvedimento alla Provincia di Treviso, all’A.R.P.A.V., all’U.P. Genio civile di Treviso, al Consigliodi Bacino “Veneto Orientale”, al Comune di Castelfranco Veneto, ad A.T.S. S.r.l.18. La Direzione Regionale Progetto Venezia è incaricata dell’esecuzione del presente Atto.19. Di pubblicare il provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Venet.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 155DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 559 del 3 maggio <strong>2013</strong>Assemblea della società Rocca di Monselice s.r.l. del 10 maggio <strong>2013</strong> alle ore 11.00.[Enti regionali o a partecipazione regionale]Note per la trasparenza:Partecipazione all’assemblea della società Rocca di Monselice s.r.l. del 10 maggio <strong>2013</strong> alle ore 11.00 e avente all’ordine delgiorno l’approvazione del bilancio chiuso al 31/12/2012 e l’informativa ai Soci in merito al funzionamento del sistema di controllidi cui al D.lgs. 231/2001.L’Assessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue.Con la Legge Regionale 22 maggio 1981, n. 25, la Regione del Veneto ha acquisito i beni mobili e immobili di proprietà della“Fondazione Cini” siti sulla Rocca di Monselice.Detti beni, con l’entrata in vigore della legge regionale 10 ottobre 1989, n. 43, sono stati affidati in gestione alla Società Rocca diMonselice S.r.l., il cui capitale sociale è pari a euro 45.900,00 e di cui sono soci, in parti uguali, la Regione del Veneto, la Provinciadi Padova e il Comune di Monselice.Con nota prot. n. 43/13 bb/bba del 8 aprile <strong>2013</strong> è stata comunicata la convocazione dell’Assemblea della società Rocca di Monselices.r.l. per il giorno 27 aprile <strong>2013</strong> alle ore 8.00, in prima convocazione, ed occorrendo in seconda convocazione per il giorno10 maggio <strong>2013</strong> alle ore 11.00 presso la sede della società in Via del Santuario n. 11, in Monselice (PD), per discutere e deliberaresul seguente:ORDINE DEL GIORNO1. Presentazione della bozza di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012, completo della Nota Integrativa; delibere inerentie conseguenti.2. Informativa ai soci in merito al funzionamento del sistema di controlli di cui al D.lgs. 231/2001.3. Varie ed eventuali.Considerato che tra gli argomenti all’ordine del giorno vi è l’approvazione del bilancio di esercizio, si rappresenta che, secondoquanto previsto dalla lett. H-I della DGR 2951/2010 come modificata dalla DGR n. 258 del 5 marzo <strong>2013</strong> avente ad oggetto “Chiarificazionie integrazioni alle direttive indirizzate alle società partecipate di cui alle DGR n. 2951 del 14 dicembre 2010, n. 1075del 26 luglio 2011 e n. 2790 del 24 dicembre 2012”, l’organo amministrativo della società è tenuto ad illustrare in modo dettagliato,all’interno della relazione al bilancio consuntivo, l’applicazione e il rispetto di una serie di direttive fornite dalla Giunta regionaledel Veneto.Al fine di agevolare tale adempimento, gli uffici regionali hanno trasmesso a tutte le società partecipate apposita tabella dacompilare.La lettera citata prevede, inoltre, che nel provvedimento della Giunta regionale regolante la partecipazione del rappresentanteregionale all’assemblea societaria di approvazione del bilancio venga riportata la situazione della società rispetto alle direttive impartitee vengano formulate le opportune osservazioni.Si precisa comunque che il raffronto deve essere effettuato, ancora per quest’anno, con le direttive fornite dalla Giunta precedentementealle ultime modifiche di cui alla DGR 258/<strong>2013</strong>.Pertanto, da quanto riportato nella nota integrativa alle pagg. 20 e <strong>21</strong> e nella tabella compilata dalla Società e inserita alle pagg.23 e 24 della documentazione di bilancio (Allegato A), risulta che la Società applica la disciplina del codice appalti, ma che non haadottato un regolamento per l’affidamento di lavori, servizi e forniture in economia.Il personale a tempo indeterminato nel 2012 è stato pari a 3 unità, come l’anno precedente. Il relativo costo nel 2012 è stato pariad € 118.743, mentre nel 2011 è stato pari a € 116.758.Il costo del personale a tempo determinato e dei collaboratori esterni nel 2012 è stato pari ad € 53.419 (nel 2009 era di € 47.339e nel triennio 2007-2009 era pari a € 39.035).Oltre a n. 2 dipendenti a tempo determinato con qualifica di guida turistica al costo aziendale lordo di € 900,00 mensili ciascuno,si aggiungono n. 13 collaboratori, di cui n. 2 pensionati che seguono la gestione del parcheggio di cava della Rocca per un costolordo aziendale di € 600,00 mensili ciascuno e n. 11 collaboratori a chiamata, generalmente studenti, i cui compensi sono equiparatiad un rimborso spese per l’effettuazione delle visite al castello. La Società precisa che per quest’ultimo tipo di incarichi la naturadella prestazione richiede una specifica formazione, rafforzata dall’esperienza maturata negli anni precedenti.La Società non ha adottato un proprio regolamento per l’assunzione del personale, ma sostiene di seguire comunque regolegenerali di trasparenza e pari opportunità dei candidati, imparzialità e coerenza fra le necessità aziendali, il profilo professionalericercato e le competenze del candidato.Il costo per studi ed incarichi di consulenza nel 2012 è stato di € 7.888,00; nel 2009 era pari ad € 11.390,00. Si è trattato di consulenzefiscali, per la redazione delle buste paga e sulla normativa della sicurezza sul lavoro. La Società già lo scorso anno avevachiarito che la mancata realizzazione delle attività legate a tali incarichi, comporterebbe un danno alla medesima, per violazionedegli obblighi civili e fiscali imposti dalla normativa in vigore.Il costo per relazioni pubbliche, convegni mostre pubblicità e di rappresentanza è stato nel 2012 di € 2.997 ed era nel 2009 pariad € 2.358. Tali costi sono derivati dalla stampa di depliants inerenti l’attività.La Società non sostiene alcun costo per sponsorizzazioni.


156Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Per quanto riguarda i compensi agli organi societari si rappresenta che i componenti del Consiglio di Amministrazione percepisconoun gettone di presenza di € 46,48, già ridotto del 10% rispetto al 2009. Il costo complessivo dell’organo per il 2012 è statodi € 845,17 (Il Presidente rinuncia al percepimento del gettone).Si propone, pertanto, di prendere atto di quanto illustrato dal Consiglio di Amministrazione della Società nella relazione allegata,comprese le deroghe effettuate nel 2012 ai limiti previsti dalla DGR n. 2951/2010 e dalla DGR n. 258/<strong>2013</strong>, tenuto anche contoche Rocca di Monselice srl non è partecipata in via maggioritaria dalla Regione del Veneto e che quindi trattasi per la medesimadi linee di indirizzo.In merito al primo punto dell’ordine del giorno si rappresenta che la Società ha redatto il bilancio al 31 dicembre 2012 in formaabbreviata, ai sensi dell’art. 2435 bis c.c. e che lo stesso si compone di stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa (AllegatoA), mentre non è stata predisposta una relazione sulla gestione, come ammesso dal sesto comma dell’articolo succitato.Dalla documentazione trasmessa si evince che Rocca di Monselice S.r.l. ha chiuso l’esercizio con un utile di € 5.512,00, registrandoun incremento del 125,22% rispetto al risultato conseguito nell’esercizio precedente.L’utile dell’esercizio deriva dall’attività svolta nel corso dello stesso ed è imputabile principalmente ai ricavi generati dalle visiteal Castello (€ 63.461,00) e all’Antiquarium (€ 3.580,00), dai proventi del parcheggio presso la Cava della Rocca (€ 18.609,00), dalnoleggio di spazi a breve termine, per l’esecuzione di riprese cinematografiche (€ 34.500,00), e dai primi due canoni di locazionedi Villa Duodo (€ 15.501,00).Da un’analisi delle informazioni contenute nei prospetti di bilancio si evidenzia che il “Valore della produzione” pari ad €297.971,00, è in crescita rispetto al 2011 del 17,82%; tale variazione positiva va individuata principalmente nell’aumento della postacontabile “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”, passata da € 104.573,00 ad € 149.256,00 (con una variazione del 42,73 %).Invariata è invece la voce “Contributi in c/esercizio” con un valore complessivo di € 130.580,00.I “Costi della produzione” sono stati complessivamente in crescita rispetto al 2011 registrando una variazione del 5,75%, attestandosisu un totale di € 291.248,00; nello specifico sono aumentati i “Costi per servizi” (variazione del 1,41%) attestandosi suun valore di € 116.257,00, gli “Ammortamenti e svalutazioni” (variazione del 59,15%) per complessivi € 20.016,00 e i “Costi delpersonale” (variazione del 1,57%) pari a € 133.143,00.Sono altresì aumentati i “Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci” con un valore di bilancio di € 13.017,00e gli “Oneri diversi di gestione” con un valore a bilancio di € 16.226,00.La “Differenza tra Valore e Costi della produzione” registra un saldo positivo pari a € 6.723,00, con un netto incremento rispettoall’esercizio precedente quando tale valore era pari a € -22.506,00.Con riferimento alla gestione finanziaria, si segnala un saldo negativo di € -66,00, determinato da un incremento degli “Interessie oneri finanziari”. Anche la gestione straordinaria registra una crescita, con un valore positivo di € 4.398,00 rispetto al 2011quando lo stesso registrava un valore pari a zero.La voce ”Utile ante imposte” riporta un valore pari ad € 11.055,00 e le “Imposte di esercizio” incidono sullo stesso per €5.543,00.Per quanto concerne, invece, l’analisi delle voci dello Stato Patrimoniale, si registra un decremento delle “Immobilizzazioni”del 24,98 % con un valore di bilancio di € 52.060,00, determinato dall’incremento delle “Immobilizzazioni materiali”, il cui importoè passato da € 16.764,00 del 2011 a € 16.939,00 del 2012. Le “Immobilizzazioni immateriali” hanno subito una riduzionedel -33,27 % attestandosi su un importo complessivo di € 35.1<strong>21</strong>,00, mentre le “Immobilizzazioni finanziarie” non hanno subitonessuna variazione.La voce “Attivo circolante” evidenzia un incremento del 16,17% attestandosi su un importo di € 316.408,00; tale crescita è attribuibilead un aumento di € 7.411,00 della voce “Rimanenze” per un importo complessivo a valere sul bilancio 2012 di € 17.374,00;registrano altresì una crescita le “Disponibilità liquide” passate da € 109.251,00 a € 138.347,00 e i “Crediti” passati da € 153.148,00ad € 160.687,00.Relativamente al passivo dello Stato Patrimoniale, si segnala un incremento dei “Debiti” del 8,65%, il cui ammontare passa da€ <strong>21</strong>8.654,00 a € 237.574,00; tale crescita è riconducibile principalmente ad un aumento dei “Debiti verso fornitori” con un valoretotale di bilancio di € 31.094,00 (+51,31% rispetto al 2011).Con riferimento all’attività posta in essere dalla Società nel corso del 2012, si segnala il rifacimento dell’impianto idraulico aservizio dell’edificio “Biblioteca del Castello”, la cui spesa complessiva di € 12.081,04 è stata finanziata dalla Regione Veneto per€ 10.275,32, gli interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti elettrici nei luoghi del parcheggio di cava della Rocca, dell’Antiquariumlongobardo, del Castello e di Villa Duodo. Inoltre si è proceduto all’ordinario controllo degli estintori, ad un interventodi verifica sull’impianto di riscaldamento dell’edificio “Biblioteca del Castello, all’acquisto di piante ornamentali per il giardino delCastello, alla manutenzione dei tendaggi dell’Aula Aldo Businaro. Inoltre si è provveduto alla sistemazione di alcune parti dellacopertura della Torre Ezzeliniana compromessa a seguito del fenomeno sismico del mese di maggio 2012.Nel corso dell’esercizio è stato acquistato un vaso in filigrana al prezzo di € 2.000,00 che va ad arricchire la collezione delpiccolo museo Carlo Scarpa.Infine, passando a considerare le nuove attività previste per il <strong>2013</strong>, si rappresenta che di vitale importanza per Rocca di MonseliceS.r.l. è stata la stipula a novembre 2012 del contratto di concessione d’uso del complesso di Villa Duodo alla società M31 S.r.l.per la durata di anni tre, salvo rinnovo, che garantirà nel <strong>2013</strong> alla partecipata regionale incassi per circa € 93.000,00; le maggioririsorse finanziarie stimate, si prevede vengano utilizzate per effettuare interventi di manutenzione straordinaria su beni di proprietàdella Regione Veneto in gestione alla Società.In considerazione di quanto sopra esposto e di quanto illustrato nella documentazione allegata, a cui si rinvia per ogni ulterioredettaglio, si propone di approvare il bilancio d’esercizio 2012 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di destinare l’utile diesercizio, pari ad € 5.511,58, a riserva legale.Per quanto riguarda il punto 2) dell’assemblea, si rappresenta che, gli uffici regionali hanno chiesto a tutte le società a parteci-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 157pazione regionale di mettere all’ordine del giorno delle assemblee di approvazione dei rispettivi bilanci consuntivi, un’informativaai soci da parte del presidente o dell’amministratore unico della società in merito al funzionamento del sistema di controlli adottatosulla base delle disposizioni di cui al D. Lgs. n. 231/2001.Si propone pertanto di prendere atto di quanto verrà esposto dall’organo amministrativo della Società in merito a tale puntoall’ordine del giorno.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione statale e regionale;Vista la Legge Regionale 10 ottobre 1989, n. 43 e successive modifiche;Vista la nota della società prot. n. 43/13 bb/bba del 8 aprile <strong>2013</strong> con la quale è stata comunicata la convocazione dell’Assembleadei Soci della Rocca di Monselice s.r.l.;Considerato che ai sensi dell’articolo 61, comma 3 dello Statuto del Veneto, il Presidente della Giunta Regionale o suo delegato,parteciperà all’assemblea;Visto il bilancio al 31/12/2012 e la nota integrativa della Società (Allegato A);delibera1. di prendere atto di quanto illustrato dalla Società nei documenti di bilancio e riportato nelle premesse del presente provvedimentocirca le modalità di attuazione delle direttive di cui alla DGR n. 2951/2010 e DGR n. 258/<strong>2013</strong>, comprese le derogheeffettuate nel 2012 relativamente ai limiti imposti, tenuto conto che Rocca di Monselice s.r.l. non è partecipata in via maggioritariadalla Regione del Veneto e che quindi per la medesima trattasi di linee di indirizzo, ferma restando la necessità che la Società sidoti di un regolamento per l’affidamento di lavori, servizi e forniture in economia e di uno per l’assunzione del personale;2. di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 (Allegato A) e la proposta del Consiglio di Amministrazionedi destinare l’utile di esercizio, pari ad € 5.511,58, a riserva legale;3. in relazione all’informativa ai soci in merito al funzionamento del sistema di controlli di cui al D. Lgs. n. 231/2001, di prendereatto di quanto verrà esposto dall’organo amministrativo della Società in merito a tale punto all’ordine del giorno;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di pubblicare la presente deliberazione ad esclusione dell’allegato nel Bollettino Ufficiale Regionale e nel sito internet dellaRegione del Veneto.Allegato (omissis)


158Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 560 del 3 maggio <strong>2013</strong>Variazioni agli stanziamenti di cassa dei capitoli di spesa non soggetti al Patto di stabilità del bilancio di previsione <strong>2013</strong>ai sensi dell’articolo 19 della L.R. 29 novembre 2001, n. 39. (Provvedimento di variazione n. 14) // Cassa.[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Adeguamento degli stanziamenti di cassa dei capitoli non soggetti al Patto di stabilità, relativi alla specifica disciplina del settoresanità, in corrispondenza dell’attività di gestione del bilancio in corso d’esercizio.L'Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.La legge 24 dicembre 2012, n. 228, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge distabilità <strong>2013</strong>)” disciplina la normativa relativa al Patto di stabilità interno per le regioni e le province autonome di Trento e Bolzanoper il triennio <strong>2013</strong>-2015, apporta integrazioni e modifiche alle esclusioni al patto di stabilità interno previste dall’articolo 32della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012), garantendo nello specifico una disciplina di esclusione per il settoresanitario.Il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4 “Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario <strong>2013</strong>e pluriennale <strong>2013</strong>-2015” pubblicata sul BUR n. 32 del 5 aprile <strong>2013</strong>.Considerato che nel bilancio di previsione alcuni capitoli non sono soggetti ai limiti imposti dal Patto di stabilità interno, poichérelativi alla specifica disciplina del settore sanità e che presentano una dotazione di cassa insufficiente per far fronte alle esigenzedi pagamento dei residui passivi effettivi, risulta necessario adeguare la dotazione di cassa di tali capitoli al fine di garantire il pagamentodelle obbligazioni passive in essere e al contempo sostenere l’accelerazione della spesa.L’articolo 19, comma 3, della legge regionale di contabilità (L.R. 29/11/2001, n. 39) prevede che la Giunta regionale possa apportarecon proprio atto prelievi dal fondo di riserva di cassa per far fronte ad eventuali deficienze negli stanziamenti di spesa di cassa.Stante le necessità sopraindicate, ai sensi del citato articolo 19, si procede ad implementare la dotazione di cassa per i capitolinon soggetti al Patto di stabilità relativi alla specifica disciplina del settore sanità, mediante prelevamento dal fondo di riserva dicassa iscritto al capitolo 080030/U dello stato di previsione della spesa (UPB - U0189) del Bilancio di previsione per l’esercizio<strong>2013</strong>, al fine di adeguare le dotazioni di cassa e garantire il pagamento dei residui passivi in essere.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;Vista la legge regionale 27 dicembre 2011, n. 29;Vista la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3;Vista la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4;Vista la D.G.R. n. 438 del 10 aprile <strong>2013</strong>, ad oggetto “Attribuzione delle risorse del bilancio <strong>2013</strong> ai centri di responsabilità”;Viste le note delle strutture regionali precedentemente richiamate.delibera1. di apportare al Bilancio di previsione <strong>2013</strong> le variazioni di cassa secondo quanto riportato dall’allegato A, che costituisceparte integrante del presente provvedimento;2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento allapresente deliberazione;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione;5. di comunicare al Consiglio Regionale la variazione suddetta ai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionale dicontabilità n. 39/2001.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 159DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 060009QUOTA DEL FONDO SANITARIO REGIONALE - PARTECORRENTE - IN GESTIONE ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - REALIZZAZIONE PROGETTI OBIETTIVO,PROGRAMMI E AZIONI PROGRAMMATICHE (L. 27/12/1983,N. 730 - ART.24, L.R. 09/02/2001, N. 5)0,00 +31.420.375,39 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRCap. 060013QUOTA DEL FONDO SANITARIO REGIONALE DI PARTECORRENTE IN GESTIONE ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - SPESE PER L'ABBATTIMENTO DI ANIMALIINFETTI E PER VARI INTERVENTI SPECIFICI IN MATERIA DIVETERINARIA (L. 27/12/1983, N. 730)0,00 +611.378,94 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. VETERINARIACap. 060018Upb: U0251Centro diResponsabilità:INTERVENTI REGIONALI PER LE SPESE D'INVESTIMENTONEL SETTORE SANITARIO (ART.51, L. 23/12/1978, N. 833 -L.R. 19/09/1994, N. 56)SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIODIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSR0,00 +20.823.118,96 0,00 0,00Cap. 060027ATTUAZIONE PROGETTI DI INVESTIMENTO REALIZZATICON QUOTE DEL FONDO SANITARIO REGIONALE INCONTO CAPITALE GIA' INDIVI DUATI DAI P.S.S.R. "84/86" E"89/91" (L.R. 02/04/1984, N. 13 - L.R. 20/07/1989, N. <strong>21</strong>)0,00 +117.034,11 0,00 0,00Upb: U0251Centro diResponsabilità:SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIODIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSRCap. 060047QUOTA DEL FONDO SANITARIO REGIONALE PARTECORRENTE IN GESTIONE ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - "REALIZZAZIONE AZIONI STRUMENTALI" (L.23/12/1978, N. 833 - ART.15, L.R. 09/02/2001, N. 5)0,00 +15.541.958,22 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRPag. 1 di 9


160Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 060059QUOTA DEL FONDO SANITARIO REGIONALE PARTECORRENTE IN GESTIONE ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - SPESE VARIE GESTIONE F.S.R. PER CONTOULSS E PER AZIONI DI COMPETENZA E DICOORDINAMENTO DELLA REGIONE DEL VENETO (L.23/12/1978, N. 833)0,00 +7.226.959,31 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRCap. 060209SPESE PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE DEDICATEALL'ASSISTENZA PALLIATIVA E DI SUPPORTO A PAZIENTIAFFETTI DA PATOLOGIA NEOPLASTICA TERMINALE(ART.1, D.L. 28/12/1998, N. 450 - D.M. 28/09/1999 - L.26/02/1999, N. 39)0,00 +1.271,19 0,00 0,00Upb: U0251Centro diResponsabilità:SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIODIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIACap. 060307Upb: U0251Centro diResponsabilità:FONDO REGIONALE PER LA TUTELA DEGLI ANIMALID'AFFEZIONE E LA PREVENZIONE DEL RANDAGISMO (L.R.28/12/1993, N. 60 - ART. 56, L.R. 16/02/2010, N. 11)SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIOU.P. VETERINARIA0,00 +417.264,22 0,00 0,00Cap. 060327Upb: U0249Centro diResponsabilità:INTERVENTI DI FARMACOVIGILANZA, INFORMAZIONE EDEDUCAZIONE SANITARIA SUL FARMACO (ART.36, C.14, L.27/12/1997, N. 449)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA0,00 +1.415.381,55 0,00 0,00Cap. 060920SPESA SANITARIA AGGIUNTIVA PER PROGETTUALITÀ EINTERVENTI REGIONALI VARI (ART. 20, C. 1 P.TO B, LETT.A, D.LGS. 23/06/2011, N. 118) - SVILUPPO EMIGLIORAMENTO DELL' ATTIVITA' DEGLI SPISAL (ART. 8,C. 1, L.R. 16/08/2007, N. 23)0,00 +434.570,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE PREVENZIONECap. 080030Upb: U0189Centro diResponsabilità:FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N.39)FONDO DI RISERVA DI CASSADIREZIONE RAGIONERIA0,00 -98.579.591,86 0,00 0,00Pag. 2 di 9


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 161DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 100093Upb: U0248Centro diResponsabilità:FINANZIAMENTO DEL DISAVANZO DELLE GESTIONILIQUIDATORIE DELLE UNITÀ LOCALI SOCIO-SANITARIECESSATE AL 31/12/1994 (L.R. 16/08/2002, N. 31)SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR0,00 +3.438.275,08 0,00 0,00Cap. 100194SPESA SANITARIA CORRENTE PER IL FINANZIAMENTODEI LEA - GESTIONE SANITARIA ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - ATTIVITA' FORMATIVE RELATIVE ALLA FIGURADELL'OPERATORE SOCIO-SANITARIO (ART. 20, C. 1,PUNTO B, LETT. A), D. LGS. 118/2011) (L.R. 16/08/2001, N.20)0,00 +996.241,50 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIACap. 100277SPESA SANITARIA CORRENTE PER IL FINANZIAMENTODEI LEA - GESTIONE SANITARIA ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - CONTRIBUTI PER FAVORIRE LASPECIALIZZAZIONE DI LAUREATI NON MEDICI PERL'ACCESSO AD UN PROFILO PROFESSIONALE DEL RUOLOSANITARIO (ART. 20, C. 1, PUNTO B, LETT. A), D. LGS.118/2011) (L.R. 09/08/2002, N. 16)0,00 +995,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE PERSONALE SSRCap. 100427Upb: U0251Centro diResponsabilità:TRASFERIMENTO ALL' AGENZIA REGIONALE SOCIOSANITARIA PER LE SPESE DI INVESTIMENTO (L.R.29/11/2001, N. 32)SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIOU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR0,00 +283.854,99 0,00 0,00Cap. 100524Upb: U0250Centro diResponsabilità:SPESE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTOSPECIALE "NETCARDS" (CONTR 14/06/2004, N. C510777 -CONTR <strong>21</strong>/09/2007, N. C046240)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE EUROPEE E DI ALTRA PROVENIENZADIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSR0,00 +366,00 0,00 0,00Pag. 3 di 9


162Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 100610SPESA SANITARIA CORRENTE PER IL FINANZIAMENTODEI LEA - GESTIONE SANITARIA ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - AZIONI REGIONALI PER LA SORVEGLIANZA SUILAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALL'AMIANTO(ART. 20, C. 1, PUNTO B, LETT. A), D. LGS. 118/2011)(ART.<strong>21</strong>, L.R. 25/02/2005, N. 9)0,00 +50.000,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE PREVENZIONECap. 100707SPESE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTOSPECIALE "PROGETTAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI UNPORTALE ISPESL - REGIONI PER IL MONITORAGGIO DEILEA NEGLI SPSAL" (CONV. 27/11/2003, PMS/28/03/U07)0,00 +30.996,50 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONECap. 101016Upb:101016 SPESE DERIVANTI DALL'ATTIVITA' DI COMPENSAZIONE DIEMODERIVATI PRODOTTI IN CONVENZIONEINTERREGIONALECentro diResponsabilità:SPESE DERIVANTI DALL'ATTIVITA' DI COMPENSAZIONE DIEMODERIVATI PRODOTTI IN CONVENZIONEINTERREGIONALE (DGR 15/09/1998, N. 3305)U.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR0,00 +470.000,00 0,00 0,00Cap. 101022QUOTA DEL FONDO SANITARIO REGIONALE DI PARTECORRENTE IN GESTIONE ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE - SPESE VARIE PER INTERVENTI SPECIFICI INMATERIA DI PREVENZIONE (ART. 7 TER, D. LGS 19/06/1999,N. 229)0,00 +4.266.899,44 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE PREVENZIONECap. 101067SPESA SANITARIA CORRENTE PER IL FINANZIAMENTODEI LEA - GESTIONE SANITARIA ACCENTRATA PRESSO LAREGIONE (ART. 20, C. 1, PUNTO B, LETT. A), D. LGS.118/2011) - AZIONI REGIONALI A FAVORE DEI SOGGETTIDONATORI (LR 28/06/2007, N. 11)0,00 +75.000,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRPag. 4 di 9


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 163DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101074REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "HEALTHY REGIONS:WHEN WELL BEING CREATES ECONOMIC GROWTS"(CONVENZIONE TRA LA REGIONE DEL VENETO E SOUTHDENMARK EUROPEAN OFFICE DEL 25/01/2008)0,00 +<strong>21</strong>.618,90 0,00 0,00Upb: U0250Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE EUROPEE E DI ALTRA PROVENIENZASEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA'Cap. 101105SPESA SANITARIA AGGIUNTIVA PER PROGETTUALITÀ EINTERVENTI REGIONALI VARI (ART. 20, C. 1 P.TO B, LETT.A, D.LGS. 23/06/2011, N. 118) - PIANI DI PREVENZIONE,SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E SANITA'PUBBLICA (ART. 8, C. 1 BIS, L.R. 16/08/2007, N. 23)0,00 +366.780,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE PREVENZIONECap. 101136REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "IDENTIFICATION OFNOVEL MOLECULAR TERGETS IN PANCREATIC CANCERBY ANALISIS OF TUMOR - STROMA INTERACTION"(CONVENZIONE 05/09/2007, N. 13/07)0,00 +14.183,00 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALISEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA'Cap. 101138Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "SIGNALLINGMOLECULES AS TARGETS FOR NEW ANTINEOPLASTICSTRATEGIES" (CONVENZIONE 05/09/2007, N. 14/07)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALISEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA'0,00 +17.955,75 0,00 0,00Cap. 101209REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "SOSTEGNO ALLEINIZIATIVE DI CONTROLLO DEL TABAGISMO: DALLAPIANIFICAZIONE REGIONALE ALLA PIANIFICAZIONEAZIENDALE (CONVENZIONE 06/05/2008)0,00 +25.000,00 0,00 0,00Upb: U0250Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE EUROPEE E DI ALTRA PROVENIENZADIREZIONE PREVENZIONEPag. 5 di 9


164Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101387Upb: U0250Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "CLINICAL CONTINUITYBY INTEGRATED CARE (HOMECARE)" (GRANTAGREEMENT DEL 16/04/2009, N. 222954)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE EUROPEE E DI ALTRA PROVENIENZASEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA'0,00 +<strong>21</strong>.600,00 0,00 0,00Cap. 101473Upb: U0251Centro diResponsabilità:CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALL'ASL 13 DI MIRANOPER INTERVENTI STRUTTURALI (ART. 55, L.R. 16/02/2010,N. 11)SPESA DI INVESTIMENTO IN AMBITO SANITARIODIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSR0,00 +475.062,58 0,00 0,00Cap. 101498Upb: U0158Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) "DART" - QUOTA COMUNITARIA (REG.TO CEE05/07/2006, N. 1080)STRUTTURE DI ACCOGLIENZASEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA'0,00 +353,74 0,00 0,00Cap. 101507ADOZIONE DI MISURE PER LA PREVENZIONEDELL'INFLUENZA AVIARIA (D.L. 01/10/2005, N. 202)0,00 +64.582,62 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONECap. 101555Upb: U0248Centro diResponsabilità:QUOTE FONDO SANITARIO ED ULTERIORI RISORSE DADESTINARSI A COPERTURA DEI MAGGIORI COSTICORRELATI ALL'EROGAZIONE DEI LEA PER L'ANNO 2010SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR0,00 +2.230.644,00 0,00 0,00Cap. 101579Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ATTUATIVO DEL PIANOSANITARIO NAZIONALE 2006-2008 "CASA DELLA SALUTE"(ART. 1 COMMI 805, 806, 807 L. 27/12/2006, N. 296)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA0,00 +900.000,00 0,00 0,00Pag. 6 di 9


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 165DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101580Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ATTUATIVO DEL PIANOSANITARIO NAZIONALE 2006-2008 "MALATTIE RARE" (ART.1 COMMI 805, 806, 807 L. 27/12/2006, N. 296)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA0,00 +194.784,00 0,00 0,00Cap. 101584Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ATTUATIVO DEL PIANOSANITARIO NAZIONALE 2006-2008 "GUADAGNARESALUTE" (ART. 1 COMMI 805, 806, 807 L. 27/12/2006, N. 296)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONE0,00 +145.208,00 0,00 0,00Cap. 101586SPESA SANITARIA AGGIUNTIVA PER PROGETTUALITA' EINTERVENTI REGIONALI VARI - AZIONI REGIONALI AFAVORE DELLE PERSONE CON DISTURBI SPECIFICIDELL'APPRENDIMENTO (DSA) (ART. 20, C. 1, PUNTO B,LETT. A), D. LGS 118/2011) (L.R. 04/03/2010, N. 16)0,00 +150.000,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIACap. 101593Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "PRESCRIZIONEDELL'ESERCIZIO FISICO COME STRUMENTO DIPREVENZIONE E TERAPIA" (ACCORDO DEL 23/12/2010)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONE0,00 +100.000,00 0,00 0,00Cap. 101636Upb: U0033Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ PER IL CONTROLLO E LAERADICAZIONE DI MALATTIE EPIZOOTICHE (DEC. UE26/11/2009, N. 2009/883)LOTTA E PROFILASSI DELLE MALATTIE DELLA FAUNAAGRICOLAU.P. VETERINARIA0,00 +409.140,00 0,00 0,00Cap. 101641Upb: U0249Centro diResponsabilità:QUOTA DEL FONDO SANITARIO NAZIONALE DESTINATAALLA PREVENZIONE E CURA DELLA FIBROSI CISTICA (L.23/12/1993, N. 548 - L. 14/10/1999, N. 362)SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR0,00 +647.562,00 0,00 0,00Pag. 7 di 9


166Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101648Upb: U0249Centro diResponsabilità:REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "PIANO DICOMUNICAZIONE AI DECISORI DEI CONTENUTI DI SALUTEDI UNA VITA ATTIVA"SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONE0,00 +35.000,00 0,00 0,00Cap. 101664REALIZZAZIONE DEL PROGETTO CCM "LA RABBIASILVESTRE NEL NORD-EST: MONITORAGGIO EVALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DELLE MISURE DIPROFILASSI IN ANIMALI E IN LAVORATORI A RISCHIO"(CONVENZIONE CON INAIL DEL 02/12/2011)0,00 +7.000,00 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONECap. 101707SPESA SANITARIA AGGIUNTIVA PER PROGETTUALITÀ EINTERVENTI REGIONALI VARI (ART. 20, C. 1 P.TO B, LETT.A, D.LGS. 23/06/2011, N. 118) - REALIZZAZIONE DI UNACAMPAGNA INFORMATIVA SULLA SINDROME DIALZHEIMER (ART. 17, L.R. 06/04/2012, N. 13)0,00 +50.000,00 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEDIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIACap. 101754QUOTE FONDO SANITARIO ED ULTERIORI RISORSE DADESTINARSI A COPERTURA DEI MAGGIORI COSTICORRELATI ALL'EROGAZIONE DEI LEA PER L'ANNO 2012(ART. 4, C. 2, 3, D.L. 18/09/2001, N. 347)0,00 +4.810.269,67 0,00 0,00Upb: U0248Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTEU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRCap. 101792REALIZZAZIONE DEL PROGETTO CCM "INDIVIDUAZIONEDELLE DISUGUAGLIANZE IN SALUTE E CREAZIONE DICONSEGUENTI MODELLI DI AZIONI DI SORVEGLIANZA E DICONTRASTO" (ACCORDO DI COLLABORAZIONE DEL29/08/2012)0,00 +144.000,00 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONEPag. 8 di 9


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 167DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101810REALIZZAZIONE DEL PROGETTO CCM "MODELLIORGANIZZATIVI PER LA GESTIONE IN CONTINUITÀ DELLAPRESA IN CARICO PER LUNGO-SOPRAVVIVENTI CONPATOLOGIE COMPLESSE NELLA TRANSIZIONE DALL'ETÀEVOLUTIVA ALL'ETÀ ADULTA" (ACCORDO N. 2<strong>21</strong>11 DEL16/10/2012 )0,00 +126.907,20 0,00 0,00Upb: U0249Centro diResponsabilità:SPESA SANITARIA CORRENTE PER PROGETTUALITÀVINCOLATE NAZIONALIDIREZIONE PREVENZIONESALDO USCITA 0,00 -0,00 0,000,00Pag. 9 di 9


168Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 561 del 3 maggio <strong>2013</strong>Prelevamento dal Fondo di riserva di cassa del Bilancio di previsione <strong>2013</strong>, ai sensi dell'art. 19 - 3° comma - della L.R.29 novembre 2001, n. 39 (Provvedimento di variazione n. 15).[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Integrazione degli stanziamenti di cassa di capitoli di spesa deficitari, mediante l’utilizzo del pertinente fondo di riserva, sullabase di specifiche richieste di diverse strutture regionali.L’Assessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue.L’articolo 19 - comma 3 - della vigente legge di contabilità (L.R. n. 39/2001), stabilisce che “I prelievi dal fondo di riserva dicassa e l’iscrizione delle somme ai relativi stanziamenti di spesa del bilancio, sono disposti dalla Giunta Regionale”.Nel Bilancio <strong>2013</strong> le dotazioni di cassa di alcuni capitoli di spesa, non risultano adeguatamente dimensionate alle esigenze rappresentateda alcune strutture regionali. In particolare si ritiene di accogliere quelle richieste che, in base alle motivazioni espressenella documentazione pervenuta e conservata agli atti della Direzione ragioneria, hanno evidenziato l’insufficiente dotazione dicapitoli di spesa sui quali devono disporre pagamenti a fronte di obbligazioni passive da estinguere nel corrente esercizio.Inoltre, è necessario implementare lo stanziamento di cassa dei capitoli di spesa sui quali si fa fronte alle obbligazioni sortein capo alla Regione, in conseguenza delle certificazioni dei crediti rilasciate ai sensi comma 3bis dell’art. 9 del D.L. n. 185/2008,convertito con modificazioni dalla Legge n. 2/2009, così come previsto dall’articolo 8 della Legge Regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4(legge di approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong>).Con il presente provvedimento, pertanto, si rende opportuno rimpinguare gli stanziamenti di cassa dei capitoli di spesa segnalati,per gli importi indicati nella Tabella riportata nell’Allegato A) alla presente deliberazione, ricorrendo all’utilizzo dell’apposito“Fondo di riserva di cassa” iscritto al cap. n. 080030/U (UPB - U0189) iscritto nello stato di previsione della spesa del Bilancio diprevisione <strong>2013</strong> al fine di consentire la tempestiva emissione dei mandati di pagamento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, quarto comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione statale e regionale;- Vista la L.R. 29 novembre 2001 n. 39;- Vista la L.R. 5 aprile <strong>2013</strong> n. 4, di approvazione del Bilancio di Previsione <strong>2013</strong>;- Vista la DGR n. 438 del 10 aprile <strong>2013</strong>;- Viste le richieste delle Strutture regionali interessate, conservate agli atti della Direzione Ragioneria;- Ravvisata la necessità, l’opportunità e la convenienza ad accogliere la proposta del relatore;delibera1. di apportare al Bilancio di previsione <strong>2013</strong>, ai sensi dell’articolo 19 comma 3 della Legge regionale 29 novembre 2001, n.39, le variazioni di cassa, secondo quanto riportato nell’Allegato A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio Regionale;3. di comunicare al Consiglio Regionale il presente atto ai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilitàn. 39/2001;4. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 169DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 003470INTERVENTI PER FAVORIRE L'ATTUAZIONE DEL TESTOUNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTILOCALI APPROVATO CON DECRETO LEGISLATIVO 18AGOSTO 2000, N.267 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI (L.R.02/12/1991, N. 30 - L.R. 09/09/1999, N. 46 - ART. 3, L. R.30/01/2004, N. 1)0,00 +6.000,00 0,00 0,00Upb: U0005Centro diResponsabilità:INTERVENTI INDISTINTI A FAVORE DEGLI ENTI LOCALIDIREZIONE EE.LL. PERSONE GIURIDICHE E CONTROLLOATTICap. 007800Upb: U0087Centro diResponsabilità:SPESE PER LA FORMAZIONE E GESTIONE DELLA CARTATECNICA REGIONALE, DELLA CARTA GEOLOGICA E DEITEMATISMI COLLEGATI (L.R. 16/07/1976, N. 28)INTERVENTI PER L'ASSETTO TERRITORIALEU.P. SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE ECARTOGRAFIA0,00 +256.712,25 0,00 0,00Cap. 045322Upb: U0136Centro diResponsabilità:CONTRIBUTI PER L'ELIMINAZIONE DI PASSAGGI A LIVELLOE PER L'ADEGUAMENTO DI SOTTOPASSI FERROVIARI(ART.4, L.R. 28/01/1982, N. 8)INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE,PROVINCIALE E COMUNALEDIREZIONE INFRASTRUTTURE0,00 +52.332,51 0,00 0,00Cap. 045785Upb: U0133Centro diResponsabilità:FINANZIAMENTO STATALE DEGLI INTERVENTI RELATIVIAL SETTORE DEI SISTEMI DI TRASPORTO RAPIDO DIMASSA (L. 26/02/1992, N. <strong>21</strong>1)INTERVENTI STRUTTURALI NEL TRASPORTO SU ROTAIA ESFMRDIREZIONE INFRASTRUTTURE0,00 +17.454,52 0,00 0,00Cap. 080030Upb: U0189Centro diResponsabilità:FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N.39)FONDO DI RISERVA DI CASSADIREZIONE RAGIONERIA0,00 -18.313.602,77 0,00 0,00Cap. 083800Upb: U0191Centro diResponsabilità:SALDO SU PARTITE PREGRESSE DI PARTEINVESTIMENTO ELIMINATE DALLA CONTABILITA' CONRICOGNIZIONE DEI RESIDUI PERENTIFONDO PER IL PAGAMENTO DEI RESIDUI PERENTI PERSPESE D'INVESTIMENTODIREZIONE RAGIONERIA0,00 +22.852,70 0,00 0,00Pag. 1 di 6


170Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 100176FINANZIAMENTI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLASUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA (ART. 50, L.23/12/1998, N. 448 - D.M. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI20/09/2002, N. 3720)0,00 +10.406.000,00 0,00 0,00Upb: U0136Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE,PROVINCIALE E COMUNALEDIREZIONE STRADE AUTOSTRADE E CONCESSIONICap. 100309Upb: U0030Centro diResponsabilità:INTERVENTI REGIONALI PER I PATTI TERRITORIALI -SOSTEGNO A PIANI O PROGRAMMI DI AZIONI DI SVILUPPOLOCALE (L.R. 06/04/1999, N. 13)INTERVENTI E MODALITA' DI PROGRAMMAZIONEDIREZIONE PROGRAMMAZIONE0,00 +3.279.696,36 0,00 0,00Cap. 100334SPESE PER L'ATTUAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVOTERRITORIALE (ART. 18, L. R. 30/01/2004, N. 1)0,00 +53.5<strong>21</strong>,02 0,00 0,00Upb: U0087Centro diResponsabilità:INTERVENTI PER L'ASSETTO TERRITORIALEU.P. SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE ECARTOGRAFIACap. 100823INTERVENTI PER L'AMMODERNAMENTO ED ILPOTENZIAMENTO INFRASTRUTTURALE DEL SISTEMAFERROVIARIO METROPOLITANO REGIONALE (SFMR) (ART.22, L.R. 03/02/2006, N. 2)0,00 +1.479.088,67 0,00 0,00Upb: U0133Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NEL TRASPORTO SU ROTAIA ESFMRDIREZIONE INFRASTRUTTURECap. 100916Upb: U0237 FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-<strong>2013</strong>Centro diResponsabilità:FONDO DI ROTAZIONE PER L'ULTERIORE FINANZIAMENTODI PROGRAMMI COMUNITARI NEGLI ANNI 2007-<strong>2013</strong> (ART.41, L.R. 05/02/1996, N. 6)DIREZIONE PROGRAMMAZIONE0,00 +300.000,00 0,00 0,00Cap. 100932Upb: U0183Centro diResponsabilità:FONDO PER L'ACCELERAZIONE DELL'ATTUAZIONE DEGLIINTERVENTI DEI FONDI FAS - PROGRAMMAZIONE2007-<strong>2013</strong> (ART. 89, L.R. 27/02/2008, N. 1)FINANZIAMENTO INTESE ISTITUZIONALI DI PROGRAMMA EPATTI TERRITORIALIDIREZIONE PROGRAMMAZIONE0,00 +204.342,62 0,00 0,00Pag. 2 di 6


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 171DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101051Upb: U0133Centro diResponsabilità:INTERVENTI PER LA REALIZZAZIONE DEL SECONDOSTRALCIO DEL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANOREGIONALE (SFMR) (ART. 45, L.R. 27/02/2008, N. 1)INTERVENTI STRUTTURALI NEL TRASPORTO SU ROTAIA ESFMRDIREZIONE INFRASTRUTTURE0,00 +702.342,34 0,00 0,00Cap. 101107Upb: U0178Centro diResponsabilità:CONTRIBUTO A FAVORE DELLA "SOCIETA' SPORTIVAMILLENNIUM BASKET" (ART. 97, L.R. 27/02/2008, N. 1)INIZIATIVE PER LO SVILUPPO DELLO SPORTDIREZIONE LAVORI PUBBLICI0,00 +100.000,00 0,00 0,00Cap. 101273Upb: U0237 FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-<strong>2013</strong>Centro diResponsabilità:POR FESR 2007-<strong>2013</strong> ASSE 6 "ASSISTENZA TECNICA" -QUOTA STATALE E REGIONALE (REG.TO CEE 11/07/2006,N. 1083)DIREZIONE PROGRAMMAZIONE0,00 +100.000,00 0,00 0,00Cap. 101274Upb: U0237 FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-<strong>2013</strong>Centro diResponsabilità:ASSISTENZA TECNICA DEI PROGRAMMI DICOOPERAZIONE 2007-<strong>2013</strong> - QUOTA STATALE (REG.TOCEE 05/07/2006, N. 1080 - REG.TO CEE 11/07/2006, N. 1083)U.P. COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA0,00 +3.925,97 0,00 0,00Cap. 101275Upb: U0235Centro diResponsabilità:ASSISTENZA TECNICA PER IL PROGRAMMA "CENTRALEUROPE" - QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N.1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N. 36)INTERVENTI STRUTTURALI A SOSTEGNO DELLERELAZIONI ECONOMICHE, SOCIALI E CULTURALI ACARATTERE INTERNAZIONALEU.P. COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA0,00 +607,00 0,00 0,00Cap. 101304Upb: U0129Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALECENTRAL EUROPE "SONORA" - QUOTA STATALE (REG.TOCEE 05/07/2006, N. 1080 - DELIBERA CIPE 15/06/2007, N. 36)INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICA0,00 +34.187,00 0,00 0,00Pag. 3 di 6


172Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101364Upb: U0129Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE SPAZIOALPINO "TRANSITECTS" - QUOTA STATALE (REG.TO CEE05/07/2006, N. 1080 - DELIBERA CIPE 15/06/2007, N. 36)INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICA0,00 +3.510,00 0,00 0,00Cap. 101410Upb: U0071Centro diResponsabilità:AZIONI REGIONALI PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI,DEGLI UTENTI E PER IL CONTENIMENTO DEI PREZZI ALCONSUMO (L.R. 23/10/2009, N. 27)AZIONI A SOSTEGNO DELL'ASSOCIAZIONISMO PER ILCOMMERCIOU.P. FORESTE E PARCHI0,00 +54.000,00 0,00 0,00Cap. 101432Upb: U0133Centro diResponsabilità:CONTRIBUTO STATALE PER LA REALIZZAZIONE DELSECONDO STRALCIO S.F.M.R. VENETO (ART. 2, C. 292, L.24/12/2007, N. 244)INTERVENTI STRUTTURALI NEL TRASPORTO SU ROTAIA ESFMRDIREZIONE INFRASTRUTTURE0,00 +1.004.155,43 0,00 0,00Cap. 101512PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERAINTERREG IV ITALIA-SLOVENIA (2007-<strong>2013</strong>) "ADRIA A" -QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL.CIPE 15/06/2007, N. 36)0,00 +4.559,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101526Upb: U0101Centro diResponsabilità:PROGETTO DI PROGRAMMAZIONE TRANSNAZIONALEMED (2007-<strong>2013</strong>) "2B PARKS" - QUOTA STATALE (REG.TOCEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N. 36)INTERVENTI STRUTTURALI NELLE AREE NATURALIPROTETTE E NEGLI AMBITI DI INTERESSENATURALISTICODIREZIONE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE STRATEGICA0,00 +62.753,00 0,00 0,00Cap. 101602PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) - CENTRAL EUROPE "UHI" - QUOTA STATALE(REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N.36)0,00 +8.576,88 0,00 0,00Upb: U0087Centro diResponsabilità:INTERVENTI PER L'ASSETTO TERRITORIALEDIREZIONE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE STRATEGICAPag. 4 di 6


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 173DGR n. delgiunta regionale - IX legislaturaALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101617PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) SPAZIO ALPINO "TRANSAFE-ALP" - QUOTASTATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE15/06/2007, N. 36)0,00 +60.700,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101619PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) SPAZIO ALPINO "POLY-5" - QUOTA STATALE(REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N.36)0,00 +27.327,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101655PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) - CENTRAL EUROPE "RAILHUC" - QUOTASTATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE15/06/2007, N. 36)0,00 +27.716,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101735PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "ADBMULTIPLATFORM" - QUOTA STATALE (REG.TO CEE05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N. 36)0,00 +32.760,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101764PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-<strong>2013</strong>) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "ACROSSEE" -QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL.CIPE 15/06/2007, N. 36)0,00 +6.150,00 0,00 0,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICAPag. 5 di 6


174Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delALLEGATO ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2013</strong>COMPETENZA<strong>2013</strong>CASSA2014COMPETENZA2015COMPETENZACap. 101801PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA - IPAADRIATICO 2007-<strong>2013</strong> "ECOSEA" - QUOTA STATALE(REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N.36)0,00 +2.332,50 0,00 0,00Upb: U0<strong>21</strong>9Centro diResponsabilità:VALORIZZAZIONE E TUTELA RISORSE NATURALIU.P. CACCIA E PESCASALDO USCITA 0,00 -0,00 0,000,00Pag. 6 di 6


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 175DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 562 del 3 maggio <strong>2013</strong>Procedura di selezione per l’affidamento del servizio di valutazione dell’affidabilità finanziaria della Regione del Veneto(Rating) per il periodo <strong>2013</strong>-2016. (D.Lgs. n. 163/2006; DPR n. 207/2010; DGR n. 2401/2012).[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si indice una procedura di selezione per l’affidamento del servizio di valutazione dell’affidabilitàfinanziaria della Regione del Veneto (Rating), attraverso acquisizione in economia mediante cottimo fiduciario (articolo 125 deldecreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; DPR 5 ottobre 2010, n. 207; articolo 43 bis della legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 edeliberazione della Giunta Regionale 27 novembre 2012, n. 2401)L’Assessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue.Il rating rappresenta una valutazione, riconosciuta a livello internazionale, del merito di credito dell’Ente, cioè della sua solvibilitàe affidabilità finanziaria, intesa come la capacità di rimborsare il debito con puntualità alle scadenze previste.La Giunta Regionale, con deliberazione n. 3861 del 15 dicembre 2009, ha indetto una procedura di selezione per l’affidamentodel servizio di valutazione dell’affidabilità finanziaria della Regione (Rating) per il triennio 2010-<strong>2013</strong> attraverso acquisizione ineconomia, mediante cottimo fiduciario. L’aggiudicataria del servizio è risultata Fitch Ratings. La Regione Veneto ha pertanto sottoscritto,in data 19 aprile 2010, un contratto d’appalto (Rep. n. 6632) con Fitch Italia - Società Italia per Rating Spa (società sottopostaall’attività di direzione e coordinamento di Fitch Ratings), della durata di tre anni (dal 19 aprile 2010 al 18 aprile <strong>2013</strong>).Si ritiene ora necessario indire una nuova selezione per affidare il servizio in oggetto.La valutazione dell’affidabilità finanziaria di un ente pubblico è effettuata dalle Agenzie di Rating. In Italia alla data del 9 aprile<strong>2013</strong> la Banca d’Italia riconosce come ECAI (External Credit Assessment Institution, cioè come agenzie esterne di valutazione delmerito di credito), ai sensi della Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006, le seguenti Agenzie che operano nel campodella “finanza pubblica”: Fitch Ratings, Moody's Investors Service, Standard & Poor's Rating Services e DBRS Ratings Limited.La Banca d’Italia opera quale Autorità Vigilante per il territorio italiano verificando che i soggetti offrano garanzia di obiettività,oggettività, indipendenza, trasparenza della metodologia e dei giudizi, pubblicità delle informazioni, credibilità e reputazione suimercati a livello internazionale indispensabili per l’espletamento del servizio di assegnazione e mantenimento del rating.Il servizio di rating rientra tra quelli indicati nell’Allegato IIA del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (categoria 6) “servizibancari e finanziari”); l’importo dell’affidamento è inferiore alla soglia comunitaria prevista per i servizi, di cui all’articolo 28 delD.Lgs. 163/2006 in quanto stimato, per il triennio <strong>2013</strong> - 2016, in Euro 137.444,58 (IVA esclusa); conseguentemente la Regione Venetopuò procedere all’acquisizione in economia del servizio mediante procedura di cottimo fiduciario ai sensi dell’articolo 125 del D.Lgs.163/2006, del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, dell’articolo 43 bis della legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 e della deliberazione della GiuntaRegionale 27 novembre 2012, n. 2401, che prevede i sevizi bancari e finanziari nell’elenco di cui all’articolo 10 dell’Allegato A.Il responsabile del procedimento, Dott. Antonio Strusi, Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie, nominato aisensi dell’articolo 10 del D.Lgs. n. 163/2006, degli articoli 272 e 273 del DPR n. 207/2010 e della legge 7 agosto 1990, n. 241, haverificato, come predisposto dalla disciplina regionale di cui alla DGR n. 2401/2012 che:- la fornitura del servizio in oggetto non è presente all’interno del mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA),di cui all’articolo 328 del DPR n. 207/2010, come si evince dalla verifica effettuata il 9 aprile <strong>2013</strong>;- l’acquisizione in oggetto non può essere soddisfatta mediante le convenzioni-quadro di Consip di cui all’articolo 26 della Legge23 dicembre 1999, n. 488, come si evince dalla verifica effettuata il 9 aprile <strong>2013</strong>;- non sussiste comparabilità tra il servizio che deve essere acquisito e quelli offerti nelle convenzioni-quadro Consip, in quanto,come si evince dalla suindicata verifica effettuata il 9 aprile <strong>2013</strong>, non sono presenti convenzioni-quadro di Consip che soddisfanol’acquisizione in oggetto.Inoltre, la Regione provvederà ad eventuali adeguamenti ai sensi dell’articolo 1, comma 13 del decreto legge 6 luglio 2012, n.95 convertito, con modificazioni con legge 7 agosto 2012, n. 135.L’incarico in oggetto avrà la durata di tre anni a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto d’appalto.Il criterio di aggiudicazione della procedura di selezione in oggetto è al prezzo più basso, ai sensi dell’articolo 82, del D.Lgs. n.163/2006 e, ai sensi delle procedure predisposte dalla DGR n. 2401/2012.Gli oneri derivanti dall’aggiudicazione della gara in oggetto, con importo base che si giudica congruo in relazione al costo delservizio da espletare, sono stimati complessivamente in circa Euro 167.682,39 (IVA inclusa) come da tabella sottostante, per iltriennio <strong>2013</strong>, 2014 e 2015.ImportoAnno Importo BaseIndiceFOI*adeguato conIndice FOI IVA 22%** Totale<strong>2013</strong> 45.000,00 45.000,00 9.900,00 54.900,002014 45.000,00 1,8% 45.810,00 10.078,20 55.888,202015 45.810,00 1,8% 46.634,58 10.259,61 56.894,19137.444,58 30.237,81 167.682,39*FOI: Indice dei prezzi al consumo al netto dei tabacchi(Indice utilizzato: ultima rilevazione pubblicata il 12/3/<strong>2013</strong>)**Dall'1/7/<strong>2013</strong> aumento IVA al 22% (art. 1 co 480 L. 228/2012)


176Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Si determina quindi in Euro 167.682,39 (IVA inclusa) l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederàcon propri atti il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie disponendo la copertura finanziaria a carico deifondi stanziati sul Capitolo U080502 “Spese connesse all’emissione di prestiti obbligazionari regionali ed alla gestione attiva deldebito” del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente, dando atto che le suindicate obbligazioni di spesa dicui si disporranno gli impegni non sono soggette alle limitazioni di cui alla legge regionale 7 gennaio 2011, n. 1.Con il presente provvedimento si propone di autorizzare il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie all’indizionedi una procedura di selezione per l’affidamento del servizio di valutazione dell’affidabilità finanziaria della Regione (Rating) per iltriennio <strong>2013</strong>-2016, attraverso acquisizione in economia, mediante cottimo fiduciario; si propone quindi di incaricare il medesimoDirigente Regionale all’approvazione degli atti di gara e alla predisposizione, adozione ed espletamento di ogni atto e adempimentonecessario alla esecuzione della presente <strong>Del</strong>iberazione, compresa l’assunzione degli atti di impegno e incluso ogni ulteriore attovolto al miglior raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla stessa.Tutto ciò premesso il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguenteprovvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 “Disciplina dei servizi di approvvigionamento, manutenzione e conservazione deibeni regionali” e successive modificazioni ed integrazioni.Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documentiamministrativi” e successive modificazioni ed integrazioni.Viste le leggi regionali 10 gennaio 1997, n. 1 “Ordinamento delle funzioni e delle strutture della Regione” e 31 dicembre 2012,n. 54 “Legge Regionale per l’Ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale in attuazione della Legge RegionaleStatutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”.Vista la legge 23 dicembre 1999, n. 488 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (leggefinanziaria 2000)” e successive modificazioni ed integrazioni.Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e contabilità della Regione” e successive modificazionied integrazioni.Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazionedelle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” e successive modificazioni ed integrazioni.Visto il DPR 5 ottobre 2010, n. 207 “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” esuccessive modificazioni ed integrazioni.Vista la legge regionale 7 gennaio 2011, n. 1 “Modifica della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 5 “Trattamento indennitariodei consiglieri regionali” e disposizioni sulla riduzione dei costi degli apparati politici ed amministrativi.”Visto l’articolo 1, comma 13 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni con legge 7 agosto 2012, n. 135“Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché in misura di rafforzamentopatrimoniale delle imprese del settore bancario”.Vista la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015”.Vista la Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006.Vista la deliberazione della Giunta Regionale 27 novembre 2012, n. 2401.delibera1. di autorizzare il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie all’indizione, per i motivi e secondo le modalitàindicati in premessa, di una procedura di selezione per l’affidamento del servizio di valutazione dell’affidabilità finanziaria dellaRegione (Rating) per il triennio <strong>2013</strong>-2016, attraverso acquisizione in economia, mediante cottimo fiduciario, ai sensi dell’articolo125 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, del DPR 5 ottobre 2010, n. 207, dell’articolo 43 bis della legge regionale 4 febbraio1980, n. 6 e della deliberazione della Giunta Regionale 27 novembre 2012, n. 2401;2. di nominare responsabile del procedimento, ai sensi dell’articolo 10 del D.Lgs. n. 163/2006, degli articoli 272 e 273 del DPRn. 207/2010 e della legge 7 agosto 1990, n. 241, il Dott. Antonio Strusi, Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie;3. di utilizzare il criterio di aggiudicazione del prezzo più basso, ai sensi dell’articolo 82, del D.Lgs. n. 163/2006;4. di determinare in Euro 167.682,39 (IVA inclusa) l’importo massimo delle obbligazioni di spesa, per il triennio <strong>2013</strong>-2016, allacui assunzione provvederà con propri atti il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie disponendo la copertura finanziariaa carico dei fondi stanziati sul Capitolo sul capitolo U080502 “Spese connesse all’emissione di prestiti obbligazionari regionali ed allagestione attiva del debito” del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente, dando atto che le suindicate obbligazionidi spesa di cui si disporranno gli impegni non sono soggette alle limitazioni di cui alla legge regionale 7 gennaio 2011, n. 1;5. di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie all’approvazione degli atti di gara e alla predisposizione,adozione ed espletamento di ogni atto e adempimento necessario alla esecuzione della presente <strong>Del</strong>iberazione, compresa l’assunzionedegli atti di impegno e incluso ogni ulteriore atto volto al miglior raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla stessa;6. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 177DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 563 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma delle operazioni di finanziamento per l’anno <strong>2013</strong> (articolo 63 del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163).[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:La Regione del Veneto, ai sensi dell’articolo 63 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163, rende noto, mediante l’Avviso di Preinformazione,l’importo complessivo stimato degli appalti di servizi relativo alle operazioni di finanziamento che si intendono attivare nelcorso del <strong>2013</strong>.L’Assessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue.Con la presente deliberazione la Giunta Regionale, in esecuzione dell’articolo 63 del Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,rende noto le operazioni di finanziamento che si prevede di attivare nel corso del <strong>2013</strong>.Le operazioni da attivare sono relative ad operazioni di mutui ed altre forme di indebitamento con oneri a carico della Regionee dello Stato.Per quanto riguarda le operazioni a carico della Regione la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4, denominata “Bilancio di previsioneper l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015” ha autorizzato:a) la contrazione di prestiti per investimenti regionali impegnati negli esercizi precedenti al <strong>2013</strong> a fronte dei quali non si è procedutoalla contrazione dei relativi prestiti autorizzati, per un importo massimo di Euro 1.534.904.352,19 (articolo 5, comma 1);b) la contrazione di prestiti per il rifinanziamento di mutui o prestiti obbligazionari da estinguere anticipatamente per un importomassimo di Euro 500.000.000,00, ai sensi dell’articolo 26 della legge regionale 2001, n. 39.Per quanto attiene invece alle operazioni finanziarie con oneri a carico dello Stato è interessato il settore delle Infrastrutture.Con Decreti n. 257 e n. 256 del 17 luglio 2012 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economiae delle Finanze, ai sensi dell’articolo 1, comma 1045 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, al fine di promuovere una intesatra lo Stato e la Regione Veneto per la costruzione ed il completamento della realizzazione delle opere infrastrutturali nella regionemedesima, è stato autorizzato l’utilizzo da parte della Regione Veneto, con attualizzazione mediante operazione finanziaria, deicontributi pluriennali assegnati dallo Stato per gli interventi relativi alla “Variante di Col Cavalier”, in Comune di Belluno e alla“S.S. 50 Ponte sul Cordevole a Bribano di Sedico (BL)”.Le suindicate operazioni di finanziamento che sarà possibile attivare con il netto ricavo dei contributi citati sono ad intero caricodel bilancio dello Stato e ai sensi dell’articolo 1, comma 75 della legge 30 dicembre 2004, n. 311; le rate di ammortamento sarannopagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato per tutta la durata dell’ammortamento.L’effettiva iscrizione e attivazione dei finanziamenti e delle relative spese è condizionata dalle reali esigenze di cassa, dallacompatibilità con gli obiettivi del Patto di Stabilità interno <strong>2013</strong> e da eventuali modifiche normative.Si ritiene opportuno quindi rinviare a successivi eventuali propri atti l’autorizzazione all’indizione delle procedure di selezionerelative ai finanziamenti di cui all’Allegato A e di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie alla predisposizione,adozione ed espletamento di ogni atto e adempimento necessario alla esecuzione della presente <strong>Del</strong>iberazione.Tutto ciò premesso il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguenteprovvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 “Disciplina dei servizi di approvvigionamento, manutenzione e conservazione deibeni regionali” e successive modificazioni ed integrazioni.Viste le leggi regionali 10 gennaio 1997, n. 1 “Ordinamento delle funzioni e delle strutture della Regione” e 31 dicembre 2012,n. 54 “Legge Regionale per l’Ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta Regionale in attuazione della Legge RegionaleStatutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”.Vista la legge <strong>21</strong> dicembre 2001, n. 443 “<strong>Del</strong>ega al governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici edaltri interventi per il rilancio delle attività produttive”.Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e contabilità della Regione” e successive modificazionied integrazioni.Visto l’articolo 1, comma 75 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge finanziaria 2005)”.Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazionedelle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” e successive modificazioni ed integrazioni.Visto l’articolo 1, comma 1045 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale epluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”.Visto il D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” esuccessive modificazioni ed integrazioni.


178Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Visti i Decreti n. 257 e n. 256 del 17 luglio 2012 del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministrodell’Economia e delle Finanze.Vista la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015”.delibera1. di approvare il Programma delle operazioni di finanziamento per l’anno <strong>2013</strong> di cui all’Allegato A, facente parte integrantee sostanziale del presente atto, che costituisce “Avviso di Preinformazione” ai fini dell’articolo 63 del decreto legislativo 12 aprile2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di rinviare a successivi eventuali propri atti l’autorizzazione all’indizione delle procedure di selezione relative ai finanziamentidi cui all’Allegato A;4. di incaricare il Dirigente Regionale della Direzione Risorse Finanziarie alla predisposizione, adozione ed espletamento diogni atto e adempimento necessario alla esecuzione della presente <strong>Del</strong>iberazione;5. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 179giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 563 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1Programma delle operazioni di finanziamento per l’anno <strong>2013</strong>(articolo 63 del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163)1) Finanziamenti per investimenti regionali impegnati negli esercizi precedenti al <strong>2013</strong> a fronte deiquali non si è proceduto alla contrazione dei relativi prestiti autorizzati ai sensi dell’articolo 5,comma 1, della legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4. Importo indicativo: 1.534.904.352,19.2) Finanziamenti a copertura dell’estinzione anticipata di mutui o prestiti obbligazionari ai sensidell’articolo 26 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39. Importo indicativo: Euro500.000.000,00.3) Finanziamento destinato al programma delle infrastrutture strategiche ai sensi dell’articolo 1, comma1045, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ai sensi del decreto n. 257 del 17 luglio 2012 delMinistro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economia e delleFinanze, a fronte dei contributi quindicennali assegnati alla Regione Veneto per l’intervento relativoalla “Variante di Col Cavalier”, in Comune di Belluno, per un netto ricavo stimato a seguitodell’attualizzazione dei contributi, pari ad Euro 68.588.424,86.4) Finanziamento destinato al programma delle infrastrutture strategiche ai sensi dell’articolo 1, comma1045, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ai sensi del decreto n. 256 del 17 luglio 2012 delMinistro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economia e delleFinanze, a fronte dei contributi quindicennali assegnati alla Regione Veneto per l’intervento relativoalla “S.S. 50 Ponte sul Cordevole a Bribano di Sedico (BL)” per un netto ricavo stimato a seguitodell’attualizzazione dei contributi, pari ad Euro 5.810.804,47.


180Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 564 del 3 maggio <strong>2013</strong>Assegnazione di una disponibilità finanziaria per l’anno <strong>2013</strong> per la gestione di spese di ospitalità e rappresentanzaistituzionale della Giunta regionale.[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:assegnazione a favore di ognuna delle segreterie degli Assessori regionali del budget aggiuntivo di € 6.700,00 per la gestionedi spese di ospitalità e rappresentanza.L’Assessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue:Il raggiungimento dei fini istituzionali della Regione comporta, fra l’altro, anche la necessità di far fronte, pur nei principidi sobrietà imposti dall’attuale congiuntura, alle esigenze di rappresentanza dell’Ente, e in particolare della Giunta regionale,tendenti a mantenere e ad accrescere il prestigio dell’Amministrazione, inteso quale considerazione, anche sul piano formale,del ruolo e della presenza attiva della medesima nel contesto sociale interno e internazionale.Devono, pertanto, riconoscersi idonee al compimento dei fini istituzionali tutte quelle attività, con riferimento ad iniziativedi ogni singolo Componete di Giunta, eventualmente implicanti oneri finanziari, che:- riguardino forme di ospitalità e atti di cortesia che si svolgono in occasione di rapporti di carattere ufficiale tra soggettiaventi espressa veste rappresentativa della Giunta regionale e soggetti esterni, pubblici e/o privati, anch’essi dotati di rappresentatività;- rispondono a effettive esigenze della Giunta regionale di intrattenere pubbliche relazioni in rapporto ai propri fini istituzionali;- siano effettuate in circostanze temporali e modali estranee all’ordinaria attività della Giunta regionale.Con precedente DGR n. 202 del 26.2.<strong>2013</strong> si è provveduto, per il periodo dell’esercizio provvisorio di bilancio, di cui allaL.R. n. 51 del 31.12.2012, a mettere a disposizione degli Assessori regionali un budget complessivo di euro 39.600,00 per spesedi ospitalità e rappresentanza, ripartito in quote di euro 3.300,00 per ciascun Assessore, e ad impegnare la relativa sommacomplessiva.Per le finalità sopra indicate, nel Bilancio di previsione per l’anno <strong>2013</strong>, approvato con L.R. 5.4.<strong>2013</strong>, n. 4, nel capitoloU101678, intitolato “Spese di rappresentanza istituzionale della Regione afferenti agli Assessori della Giunta regionale nonchéper lo svolgimento delle sedute di Giunta”, è stata allocata la somma di euro 200.000,00.Come per le annualità precedenti, si ritiene opportuno mettere a disposizione degli Assessori un budget di euro 120.000,00,ripartito in quote di euro 10.000,00 per ciascun Assessore regionale.Atteso che come evidenziato, con la citata DGR n. 202/<strong>2013</strong> sono già stati impegnati euro 39.600,00, rimane ora da impegnarela differenza, pari ad euro 80.400,00, sul capitolo U101678 del corrente Bilancio di previsione, ripartito in quote di euro6.700,00 per ciascun Assessore.Si ritiene che le spese di cui si dispone l’impegno, concernenti la tipologia della rappresentanza, non siano soggette allelimitazioni di cui alla L.R. n. 1/2011 in quanto rispondono ad esigenze di espletamento dell’attività istituzionale regionale laddovecostituiscono un aspetto rilevante della stessa, in quanto necessaria e indispensabile per il funzionamento dell’ente.Tutto ciò premesso e considerato, il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionaleil seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;- Viste le Leggi Regionali n. 6/1980 s.m.i. e n. 39/2001 s.m.i.;- Vista la L.R. n. 4 del 5.4.<strong>2013</strong>;- Vista la DGR n. 202 del 26.2.<strong>2013</strong>;- Ravvisata la necessità, l’opportunità e la convenienza ad accogliere la proposta del relatore;delibera1. di confermare la precedente DGR n. 202/<strong>2013</strong>, con cui è stato messo a disposizione degli Assessori regionali, per il periododell’esercizio provvisorio di bilancio, un budget di euro 39.600,00 per spese di ospitalità e rappresentanza, ripartito in quote di euro3.300,00 per ciascun Assessore, impegnandosi la relativa somma complessiva;2. di mettere a disposizione degli Assessori regionali un ulteriore budget di euro 80.400,00 per spese di ospitalità e rappresentanza,pari ad euro 6.700,00 per ciascun Assessore;3. di stabilire, pertanto, che il budget assegnato a ciascun Assessore viene aggiornato ad euro 10.000,00;4. di integrare, conseguentemente, l’impegno di spesa di cui al punto 1 dell’importo di € 80.400,00, sul capitolo U101678 delbilancio di previsione intitolato “Spese di rappresentanza istituzionale della Regione afferenti agli Assessori della Giunta regionalenonché per lo svolgimento delle sedute di Giunta” per l’esercizio finanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilità;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 1815. di stabilire che il responsabile di ciascuna segreteria provvederà a liquidare, nei limiti di quanto stabilito nel punto 3, aisensi dell’articolo 44 della Legge Regionale n. 39/2001, le spese sostenute dall’Assessore per le quali lo stesso attesti la rispondenzaai requisiti esposti in premessa;6. di dare atto che le spese di rappresentanza di cui si dispone l’impegno non sono soggette alle limitazioni di cui alla L.R. n.1/2011 per le motivazioni esposte in premessa da considerarsi parte integrante del presente provvedimento;7. di pubblicare integralmente la presente <strong>Del</strong>iberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.


182Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 565 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione del Programma assistenziale regionale per l’assunzione in deroga del personale qualificato da dedicareai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti internati provenienti dagliOspedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), ai sensi delle legge 17 febbraio 2012, n. 9 art 3-ter. .[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si approva il Programma assistenziale regionale per l’assunzione in deroga del personale qualificatoda dedicare ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti internati provenientidagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), ai sensi delle legge 17 febbraio 2012, n. 9 art 3-ter.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Il DPCM 1° Aprile 2008 prevede il trasferimento dall’Amministrazione Penitenziaria alle Regioni delle funzioni sanitarie, deirapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria. Il suddettotrasferimento interessa anche gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), come illustrato dalle “Linee di indirizzo per gli interventinegli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e nelle Casa di Cura e Custodia” di cui all’Allegato C del DPCM 01/04/08.Con Accordo Stato-Regioni Rep. 84/CU del 26 novembre 2009, sono state definite specifiche aree di collaborazione ed indirizzidi carattere prioritario sugli interventi negli OPG e nelle case di Cura e Custodia.Con provvedimento DGR n. 899 del 22 maggio 2012 è stato recepito l’Accordo Stato-Regioni che è stato approvato nella sedutadella Conferenza Unificata in data 13 ottobre 2011 Rep. Atti 95/CU. L’Accordo “Integrazione agli indirizzi di carattere prioritariosugli interventi negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e nelle Case di Cura e Custodia di cui all’allegato C al DPCM 1° aprile 2008”,prevede il Coordinamento dei bacini macroregionali di afferenza degli OPG per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienzadegli interventi, mirati al superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, attuando azioni finalizzate a tale superamento epromuovendo al contempo, la gestione uniforme ed omogenea dell’assistenza sanitaria a favore dei detenuti/internati attraverso ilcoordinamento delle amministrazioni coinvolte.In data 17 febbraio 2012, è stata approvata la legge n. 9, art. 3-ter, che stabilisce:- il termine per il completamento del processo di superamento degli OPG è fissato al 1° febbraio <strong>2013</strong>;- entro il 31 marzo 2012, con decreto di natura non regolamentare del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministrodella giustizia, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono definiti ulteriori requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi,anche con riguardo ai profili di sicurezza, relativi alle strutture destinate ad accogliere le persone cui sono applicate le misuredi sicurezza del ricovero in OPG; nel rispetto dei seguenti criteri:- esclusiva gestione sanitaria all’interno delle strutture;- attività perimetrale di sicurezza e di vigilanza esterna, ove necessario in relazione alle condizioni dei soggetti interessati.Nell’ottica delle azioni volte alla dismissione degli OPG, il 6 dicembre 2012 è stata approvata in Conferenza Unificata l’Intesa trail Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e le autonomie locali sulla proposta del Ministero della salute dideliberazione del CIPE concernente il riparto tra le Regioni, per l'anno 2012, delle risorse previste dall'art. 3-ter, comma 7, del d.l.22 dicembre 2011 n. <strong>21</strong>1, convertito dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9, per assunzione in deroga del personale qualificato da dedicareai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti internati provenienti dagli OPG.Tale Intesa prevede il trasferimento alla Regione Veneto per l’anno 2012 di € 2.533.349,00; per l’anno <strong>2013</strong> il trasferimento di€ 3.666.689,00 è subordinato all’approvazione di una ulteriore Intesa in fase di avanzata definizione.L’erogazione delle risorse spettanti alle regioni è subordinata all’adozione del decreto del Ministro della salute, di concertocon il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e del Ministro dell’economia e delle finanze, di approvazionedei programmi assistenziali regionali per il completamento del processo di superamento degli OPG, comprensivi delle richieste diassunzione in deroga del personale qualificato da dedicare anche ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimentosociale dei pazienti provenienti da OPG.Con il presente provvedimento si propone di approvare il programma assistenziale per il completamento del processo di superamentodegli OPG, da inviare al Ministero della Salute per l’approvazione e l’erogazione delle risorse spettanti alla Regione delVeneto, che viene unito in Allegato A.Nel contempo, le Aziende ULSS presenteranno alla Direzione Regionale Attuazione Programmazione Sanitaria - Servizio TutelaSalute Mentale - un programma specifico relativamente alle problematiche OPG con una valutazione quantitativa e qualitativa delfenomeno nel proprio territorio (numero internati in OPG, percorsi di dimissione, percorsi alternativi anche in relazione a interventidi sostegno e continuità presso le strutture dedicate).Il programma dovrà anche indicare il fabbisogno di personale medico e infermieristico da dedicare ai percorsi terapeuticoriabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti provenienti da OPG. Per il reperimento del suddetto personale,le Aziende Ulss dovranno attivare procedure idonee di affidamento del programma in oggetto agli enti del privato socialeche gestiscono strutture nell’area della salute mentale debitamente accreditate o in fase di accreditamento ed in convenzione conle Aziende Ulss.I programmi - compresivi della dichiarazione di recepimento del presente provvedimento in ordine alle modalità di reperimentodel personale medico e infermieristico da dedicare ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento socialedei pazienti provenienti da OPG - saranno valutati da un’apposita Commissione, nominata con decreto del Segretario Regionale perla Sanità, che definirà anche la quota di finanziamento da assegnare alle Aziende Ulss.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 183I programmi presentati dalle Aziende Ulss e le valutazioni espresse dalla suddetta Commissione saranno approvati dal SegretarioRegionale per Sanità che, con proprio provvedimento, impegnerà anche la spesa e definirà le modalità di erogazione dellaquota assegnata alle Aziende Ulss.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto - il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;- Visto il DPCM 1° aprile 2008 (“Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie,dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”);- Vista la D.G.R. n. <strong>21</strong>44 del 29 luglio 2008 di recepimento del DPCM 1° aprile 2008;- Visto l’Accordo Stato-Regioni del 26 novembre 2009 “Accordo concernente definizione di specifiche aree di collaborazione eindirizzi di carattere prioritario sugli interventi negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e nelle case di Cura e Custodia(CCC) di cui all’allegato C al DPCM 1° aprile 2008;- Visto l’Accordo Stato-Regioni del 13 ottobre 2011, recante “Integrazione agli indirizzi di carattere prioritario sugli interventinegli Ospedali psichiatrici giudiziari e nelle Case di Cura e Custodia di cui all’allegato C al DPCM 1° aprile 2008”;- Vista la Legge 17 febbraio 2012, n. 9;delibera1. di approvare il Programma assistenziale per l’assunzione del personale qualificato da dedicare ai percorsi terapeutico riabilitativifinalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti internati provenienti dagli OPG in Allegato A;2. di trasmettere il Programma suddetto al Ministero della Salute per l’approvazione e l’erogazione delle risorse spettanti allaRegione del Veneto;3. di trasmettere il presente provvedimento alle Aziende Ulss del Veneto per la formulazione e la presentazione alla DirezioneRegionale Attuazione Programmazione Sanitaria - Servizio Tutela Salute Mentale - di un programma specifico relativamente alleproblematiche OPG con una valutazione quantitativa e qualitativa del fenomeno nel proprio territorio (numero internati in OPG,percorsi di dimissione, percorsi alternativi anche in relazione a interventi di sostegno e continuità presso le strutture dedicate); ilprogramma dovrà anche indicare il fabbisogno di personale medico e infermieristico da dedicare ai percorsi terapeutico riabilitativifinalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti provenienti da OPG. Per il reperimento del suddetto personale, le AziendeUlss dovranno attivare procedure idonee di affidamento del programma in oggetto agli enti del privato sociale che gestiscono strutturenell’area della salute mentale debitamente accreditate o in fase di accreditamento ed in convenzione con le Aziende Ulss;4. di demandare alla competenza del Segretario Regionale per la Sanità la costituzione, con proprio decreto, di una appositaCommissione per la valutazione dei programmi presentati dalle Aziende Ulss e la definizione della quota di finanziamento da assegnarealle Aziende Ulss;5. di demandare alla competenza del Segretario Regionale per la Sanità l’approvazione dei programmi, l’impegno di spesa ela definizione delle modalità di erogazione della quota assegnata alle Aziende Ulss;6. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;7. di incaricare la Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria - Servizio Tutela Salute Mentale - dell’esecuzione delpresente atto;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


184Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 565 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e le autonomie locali sullaproposta del Ministero della salute di deliberazione del CIPE concernente il riparto tra le Regioni, perl'anno 2012, delle risorse previste dall'art. 3-ter, comma 7, del d.l. 22 dicembre 2011 n. <strong>21</strong>1, convertitodalla legge 17 febbraio 2012, n. 9", approvato nel corso della riunione della Conferenza Unificata del 06dicembre 2012Per il Veneto: € 2.533.349,00 per il 2012 (+ € 3.666.689,00 per il <strong>2013</strong>)L’erogazione delle risorse spettanti alle regioni è subordinata all’adozione del decreto del Ministrodella salute, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e del Ministrodell’economia e delle finanze, di approvazione dei programmi assistenziali regionali per il completamentodel processo di superamento degli OPG, comprensivi delle richieste di assunzione in deroga del personalequalificato da dedicare anche ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimentosociale dei pazienti internati provenienti dagli OPG, coerenti con il programma di utilizzo delle risorse perinvestimenti.Programma assistenziale regionaleper il completamento del processo di superamento degli OPG1° livello: Regione Veneto (Servizio Tutela Salute Mentale e Osservatorio regionale per la Sanitàpenitenziaria):a) Programmazione generale dei Servizi e delle Strutture,b) rapporti con la Amministrazione Penitenziaria e con la Magistratura di sorveglianza,c) intese in sede di Conferenza Stato/Regioni.2° livello: il DSM nel cui territorio insisteranno le strutture ex art. 3 ter Legge 9/2012; l’equipe psichiatricadelle due strutture è unica e integrata nel DSM:coordinamento regionale dell’assistenza psichiatrica a favore dei pazienti psichiatrici autori di reato, conproduzione di linee guida e buone pratiche per le consulenze nelle carceri, le collaborazioni con i DSM e iServizi territoriali, i rapporti con l’Amministrazione penitenziaria, la Magistratura di Sorveglianza, l’UEPE,ecc..3° livello: i DSM con istituto penitenziario nel territorio di competenza e il/i DSM con struttura/eintermedia/e per pazienti psichiatrici autori di reato:assistenza psichiatrica specialistica sia ai detenuti in carcere che alle persone inserite nelle strutture ex art. 3ter Legge 9/2012 e nella/e struttura/e intermedia/e per pazienti psichiatrici autori di reato.4° livello: tutti i DSM per la predisposizione dei progetti terapeutici individualizzati (PTI) e la collaborazionecon le Strutture di superamento degli OPG in tutte le fasi del trattamento. I DSM metteranno a disposizionele risorse e i servizi per consentire la dimissione dei pazienti nel territorio di provenienza.Il personale medico e infermieristico assunto per i DSM in deroga ai sensi dell’ art. 3 ter Legge 9/2012andrà collocato:1) nel DSM nel cui territorio insisteranno le strutture ex art. 3 ter Legge 9/2012;2) nel DSM nel cui territorio insisteranno le strutture intermedie per pazienti psichiatrici autori di reato;3) nei DSM con istituto penitenziario nel territorio di competenza con mandato di lavorare a progettiprovinciali;4) nei restanti DSM con mandato di favorire il collocamento nel territorio dei pazienti psichiatrici autoridi reato.Le Aziende ULSS presenteranno alla Direzione Regionale Attuazione Programmazione Sanitaria –Servizio Tutela Salute Mentale - un programma specifico relativamente alle problematiche OPG con unavalutazione quantitativa e qualitativa del fenomeno nel proprio territorio (numero internati in OPG, percorsi


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 185ALLEGATOA alla Dgr n. 565 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/2di dimissione, percorsi alternativi anche in relazione a interventi di sostegno e continuità presso le strutturededicate).Il programma dovrà anche indicare il fabbisogno di personale medico e infermieristico da dedicare aipercorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti provenienti daOPG. Per il reperimento del suddetto personale, le Aziende Ulss dovranno attivare procedure idonee diaffidamento del programma in oggetto agli enti del privato sociale che gestiscono strutture nell’area dellasalute mentale debitamente accreditate o in fase di accreditamento ed in convenzione con le Aziende Ulss.I programmi – compresivi della dichiarazione di recepimento del presente provvedimento in ordinealle modalità di reperimento del personale medico e infermieristico da dedicare ai percorsi terapeuticoriabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti provenienti da OPG - saranno valutatida un’apposita Commissione, nominata con decreto del Segretario Regionale per la Sanità, che definiràanche la quota di finanziamento da assegnare alle Aziende Ulss.I programmi presentati dalle Aziende Ulss e le valutazioni espresse dalla suddetta Commissionesaranno approvati dal Segretario Regionale per Sanità che, con proprio provvedimento, impegnerà anche laspesa e definirà le modalità di erogazione della quota assegnata alle Aziende Ulss.


186Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 566 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ratifica del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 50 del 26 aprile <strong>2013</strong> " Art. 1, comma 174, L. 311/2004:adozione misure conseguenti”.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si provvede alla ratifica del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 50 del 26 aprile<strong>2013</strong> preso in via d'urgenza con i poteri della Giunta Regionale, ai fini dell’adozione delle misure necessarie a garantire l’equilibrioeconomico del SSR per il 2012, in ottemperanza alle disposizioni della L. 311/2004 (art. 1, comma 174).L’Assessore Luca Coletto, riferisce quanto segue.Considerato che, ai sensi dell’Intesa Stato-Regioni 23 marzo 2005, del Patto per la Salute del 28 settembre 2006 e dell’IntesaStato-Regioni del 3 dicembre 2009, la Regione deve garantire l’equilibrio economico-finanziario del SSR nel suo complesso, nelrispetto delle regole e delle procedure fissate dal “Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza” e dal“Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali”.Preso atto dell’entrata in vigore con l’esercizio 2012 del decreto legislativo 118/2011 che, in attuazione della L. 42/2009 sul federalismofiscale, introduce nuovi principi in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro enti e organismi strumentali.Considerato che, nel rispetto delle scadenze fissate dal DM 15 giugno 2012 e cioè entro il 15 febbraio <strong>2013</strong>, le aziende sanitariedel Veneto hanno trasmesso alle strutture regionali competenti e, nel contempo, al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS)dei Ministeri della Salute e delle Finanze, i dati relativi alla quarta rendicontazione trimestrale 2012.Accertato che il risultato dei conti economici aziendali - preconsuntivo al 4° trimestre - evidenzia perdite d’esercizio per circa€234,8 milioni ed utili d'esercizio per circa €43,4 milioni, per un risultato complessivo negativo (saldo) di €191 milioni, a frontedei quali, a titolo di copertura, risultano disponibili circa €196 milioni, sufficienti a garantire un risultato di saldo complessivo disistema positivo.Considerato che nel corso della seduta del 23 aprile <strong>2013</strong> il “Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti” ha esplicitato diutilizzare, ai sensi dell’art. 30 del d. lgs. 118/2011, quale regola di riferimento per la determinazione del risultato consolidato delSSR quella basata sull’esclusione dal risultato stesso degli utili d’esercizio rilevati dalle aziende sanitarie, comunicando che, conseguentemente,il risultato consolidato del SSR del Veneto era negativo di €37,3 milioni (risultato di gestione complessivo positivodi €6,1 milioni meno utili d’esercizio aziendali di €43,4 milioni).Atteso che conseguentemente, in ottemperanza alle disposizioni della L. 311/2004 in materia di copertura dell’eventuale disavanzodi gestione del SSR (articolo 1, comma 174), si rende necessario adottare misure volte a ricondurre la gestione in equilibrioeconomico, nel rispetto delle regole fissate dagli organismi ministeriali preposti, entro la scadenza del 30 aprile;Considerato che, ravvisata la necessità, indifferibile ed urgente, di provvedere con i poteri della Giunta Regionale ai sensidell’art. 6 della L.R. 27/1973, il Presidente della Giunta Regionale con proprio Decreto n. 50 del 26 aprile <strong>2013</strong> ha disposto la rideterminazionedelle assegnazioni per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza di cui alla DGR 2038/2012, a beneficiodella gestione sanitaria accentrata (GSA), della somma di €38,3 milioni afferente, così come dettagliato nel prospetto Allegato Aal Decreto stesso;Preso atto che tale variazione soddisfa il rispetto dell’equilibrio economico - finanziario del SSR con riferimento al 4 trimestre2012 e comporta l’aggiornamento della documentazione disponibile al Ministero mediante l’adeguamento dei conti economici depositatinell’applicativo NSIS;Precisato che i dati aggiornati relativi al bilancio d’esercizio 2012 che le aziende sanitarie stanno trasmettendo in questi giorni,da consolidare per la scadenza del 30 giugno <strong>2013</strong>, evidenziano miglioramenti nelle perdite superiori all’importo dello squilibriodefinito dal “Tavolo adempimenti”;Tutto ciò premesso e visto il citato il Decreto del Presidente della Giunta Regionale, si propone di procedere alla sua ratifica aisensi dell’art. 6, comma 1, della L.R. 27/1973.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto l’art. 6, L.R. 10 dicembre 1973, n. 27;Visto l’articolo 1, comma 174 della L. 311/2004;Visto l’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005;Visto il Patto per la Salute del 28 settembre 2006;Visto il Patto per la Salute del 3 dicembre 2009;Visto il D.Lgs. n. 118 del 23 giugno 2011;Viste le rendicontazioni del quarto trimestre 2012 delle aziende sanitarie del Veneto;Visto il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 50 del 26 aprile <strong>2013</strong>;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 187delibera1. di ratificare il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 50 del 26 aprile <strong>2013</strong> avente ad oggetto: “Art. 1, comma 174,L. 311/2004: adozione misure conseguenti”;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di trasmettere il presente provvedimento al Coordinamento del “Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali”istituito ai sensi dell’Intesa Stato - Regioni del 23 marzo 2005;4. di incaricare l’U.P. Programmazione Risorse Finanziarie SSR dell’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


188Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 567 del 3 maggio <strong>2013</strong>Legge regionale 23 novembre 2012, n. 43. Art. 4 - Abrogazione della legge regionale 29 novembre 2001, n. 32 “Agenziaregionale socio sanitaria” - DGR n. 18 del 9/1/<strong>2013</strong> - trasferimento personale.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Il provvedimento, a seguito della soppressione dell’Agenzia regionale socio sanitaria (di seguito ARSS), dispone il trasferimentodi una unità di personale dipendente di ARSS presso l’Azienda Ospedaliera di Padova.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.L'art. 4 della legge regionale 23 novembre 2012, n. 43 stabilisce:“1. La legge regionale 29 novembre 2001, n. 32 “Agenzia regionale socio sanitaria” e successive modificazioni, è abrogata.2. Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il personale dipendente in servizio presso l’Agenziaregionale socio sanitaria di cui alla legge regionale 29 novembre 2001, n. 32 viene assorbito negli organici delle aziende sanitarie,dell’Istituto oncologico veneto (IOV) di cui alla legge regionale 22 dicembre 2005, n. 26 o di altri enti pubblici, secondo le modalitàindividuate dalla Giunta regionale”.Tenuto conto che, ad oggi, la Giunta Regionale con propri provvedimenti n. 18 del 9 gennaio <strong>2013</strong> e DGR n. 241 del 26 febbraio<strong>2013</strong>, ha già disposto il trasferimento di n. 23 dipendenti di ARSS presso le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e nei ruoliRegionali, con la presente viene presa in considerazione la richiesta di trasferimento presso l’Azienda Ospedaliera di Padova delladott.ssa Silvia Levorato, dipendente a tempo indeterminato di ARSS, profilo professionale assistente amministrativo - cat. C - liv.econ. C0, ex CCNL Comparto Sanità, che al 1 febbraio <strong>2013</strong> era in aspettativa per servizio civile e non ha potuto adeguatamenteesprimere la sua preferenza in merito all’ente di destinazione.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale• Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, quarto comma, dello Statuto, ilquale da atto che la competente struttura regionale ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;• Vista la legge regionale 23 novembre 2012, n. 43;• Vista la DGR n. 403 del 16 marzo 2012;• Vista la DGR n. 18 del 9 gennaio <strong>2013</strong>;• Vista la DGR n. 241 del 26 febbraio <strong>2013</strong>;• Preso atto che in data 25 marzo <strong>2013</strong> le OO.SS. sono state informate in merito ai contenuti del presente provvedimento;delibera1. di ritenere le premesse parte integrante ed essenziale del presente provvedimento;2. di trasferire, con decorrenza 1° maggio <strong>2013</strong>, la dipendente a tempo indeterminato di ARSS Silvia Levorato - profilo professionaleassistente amministrativo - cat. C - liv. econ. C0, ex CCNL Comparto Sanità, presso l’Azienda Ospedaliera di Padova;3. di dare atto che tale modalità consente di far fronte ad esigenze assunzionali rappresentate dall’Azienda Sanitaria interessatasenza incrementare il numero dei dipendenti e il costo complessivo a carico di enti, aziende e agenzie regionali;4. di incaricare il Commissario Liquidatore di ARSS, nominato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 243 del31 dicembre 2012, nonché il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova dell'adozione di tutti gli atti attuativi del presenteprovvedimento;5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 189DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 568 del 3 maggio <strong>2013</strong>Partecipazione della Regione del Veneto al Progetto europeo “Validazione di biomarcatori per una medicina oncologicapersonalizzata” (“Validation of biomarkers for personalised cancer medicine”) nell’ambito di ERA-NET (EuropeanResearch Area Network) on Translation Cancer Research (TRANSCAN) anno 2011.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Note per la trasparenza:approvazione della partecipazione della Regione del Veneto in qualità di partner del progetto europeo “Validazione di biomarcatoriper una medicina oncologica personalizzata” (“Validation of biomarkers for personalised cancer medicine”) nell’ambito dellaprima Joint Transnational Call 2011 (JTC 2011) di ERA-NET (European Research Area Network) on Translation Cancer Research(TRANSCAN).L’assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Tra le principali sfide della sanità pubblica dell’Europa rientra la lotta contro il cancro quale malattia responsabile di circa il25% dei decessi e seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. A ciò si aggiunge il prevedibile aumento di incidenza ditale malattia come conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione. Inoltre, l’intrinseca eterogeneità del cancro, checomprende almeno 200 differenti tipi di malattie neoplastiche che possono affliggere i diversi organi, comporta una corrispondenteeterogeneità nei fattori di rischio, nel decorso della malattia e nei trattamenti necessari.In considerazione di queste peculiarità e del crescente impatto socio-economico che può determinare l’aumento atteso dell’incidenzadel cancro, diventa una priorità accelerare il processo globale del controllo della malattia attraverso la traslazione immediatadei risultati della ricerca in nuovi e più efficaci strumenti per la prevenzione, la diagnosi precoce e la terapia.In questo contesto, la Commissione Europea ha previsto e finanziato, all’interno del Settimo Programma Quadro (Seventh FrameworkProgramme - FP7 Decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente ilsettimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-<strong>2013</strong>) GUL 412 del 30.12.2006), la Rete Europea per la Ricerca Traslazionale sul Cancro TRANSCAN (ERA-NET on Translational CancerResearch) che segue lo schema ERA-NET (European Research Area Network) caratterizzato dalla cooperazione ed il coordinamentodelle attività di ricerca sviluppate a livello nazionale e regionale negli Stati membri e associati dell’Unione Europea.Obiettivo di TRANSCAN è, quindi, la promozione della ricerca traslazionale sul cancro a livello nazionale e regionale attraversoil coordinamento delle attività ed il finanziamento degli enti di ricerca, la promozione dell’integrazione tra ricerca di base, clinicaed epidemiologica con l’obiettivo finale di ottimizzare la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura della malattia.La rete TRANSCAN è formata da 25 istituzioni distribuite in 19 Paesi europei (tra Stati membri dell’Unione Europea, Paesicandidati ed altri Paesi associati) tra i quali anche l’Italia la cui partecipazione avviene attraverso il Ministero della Salute.Le iniziative di TRANSCAN sono strutturate in gruppi di attività tra loro interconnesse:• indagine conoscitiva ed analisi dei finanziamenti nazionali dedicati alla ricerca traslazionale sul cancro;• progettazione ed implementazione di tre bandi per progetti europei di ricerca traslazionale sul cancro (Joint Transnational Calls,JTCs);• promozione di attività di formazione finalizzate alla realizzazione di gruppi multiprofessionali e multidisciplinari dedicati allaricerca traslazionale sul cancro;• valutazione dell’impatto dei risultati di TRANSCAN sulla realizzazione di un efficiente ed efficace coordinamento dei finanziamentidedicati in Europa alla ricerca traslazionale sul cancro;• preparazione di un piano sostenibile di collaborazione futura tra le istituzioni partecipanti alla rete TRANSCAN.Il primo bando per la presentazione di progetti europei di ricerca traslazionale (Joint Transnational Call 2011 - JTC 2011) èstato pubblicato nel dicembre 2011 ed è dedicato al tema “Validazione di biomarcatori per una medicina oncologica personalizzata”(“Validation of biomarkers for personalised cancer medicine"). L’iniziativa è stata finanziata oltre che dalla Commissione Europea,dalle istituzioni di 15 Paesi nell’ambito dell’Area Europea della Ricerca:• Austrian Science Fund (FWF), Austria;• Research Foundation Flanders (FWO), Belgium;• National Cancer Institute (INCa), France;• Federal Ministry of Education and Research (BMBF), Germany;• General Secretariat for Research and Technology, Ministry of Education, Life; Long Learning and Religious Affairs (GSRT),Greece;• Chief Scientist Office of the Ministry of Health (CSO-MOH), Israel;• Ministry of Health (MoH), Italy;• Latvian Academy of Science (LAS), Latvia;• National Research Fund (FNR), Luxembourg;• National Centre for Research and Development (NCBiR), Poland;• Institute of Oncology (IOB), Romania;• Slovak Academy of Sciences (SAS), Slovakia;• Ministry of Higher Education, Science and Technology (MHEST), Slovenia;• Institute of Health Carlos III (ISCIII), Spain;• Scientific and Technological Research Council of Turkey (TÜBITAK), Turkey.


190Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>La Regione del Veneto ha risposto all’invito alla presentazione di progetti al Ministero della Salute nell’ambito della JTC 2011,proponendosi, a nome del Responsabile Scientifico prof. Giuseppe Basso - direttore del dipartimento assistenziale integrato sperimentaleper la salute della donna e del bambino dell’Azienda Ospedaliera di Padova - quale partner del progetto “Validazionedell’impatto delle alterazioni genetiche e dei portatori di variazioni genetiche nei bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta perl’integrazione nella pratica clinica” (“Validation of the impact of genetic aberrations and host genetic variation in childhood acutelymphoblastic leukemia for integration into clinical practice”) che vede la partecipazione:• Ospedale Universitario Schleswig Holstein, dipartimento pediatrico - Kiel, Germania - in qualità di coordinatore del progetto;• Azienda Ospedaliera San Gerardo, dipartimento di pediatria clinica - Monza, Regione Lombardia - in qualità di partner 2;• Azienda Ospedaliera di Padova, dipartimento assistenziale integrato sperimentale per la salute della donna e del bambino -Padova, Regione del Veneto - in qualità di partner 3;• Istituto di ricerca di oncologia pediatrica CCRI, St. Anna Kinderkrebsforschung - Vienna, Austria - in qualità di partner 4;• Università di Heidelberg, dipartimento di oncologia pediatrica - Heidelberg, Germania - in qualità di partner 5;• Sheba Medical Center, oncoematologia pediatrica - Tel Hashomer, Israele - in qualità di partner 6;• Centro Ospedaliero-Universitario Robert Debrè, INSERM, dipartimento di genetica - Parigi, Francia - in qualità di partner 7.Il progetto, a seguito della fase di valutazione svolta dagli organismi e secondo i criteri previsti dal bando, è stato ammesso afinanziamento con l’assegnazione di euro 142.000,00 alla Regione del Veneto che saranno erogati dal Ministero della Salute perl’esecuzione delle attività di ricerca previste che saranno realizzate dal Responsabile Scientifico presso il dipartimento assistenzialeintegrato sperimentale per la salute della donna e del bambino dell’Azienda Ospedaliera di Padova a cui sarà erogato il suddettofinanziamento.Al fine di consentire l’esecuzione delle attività progettuali, la Regione del Veneto, in qualità di destinataria del finanziamento,è chiamata a sottoscrivere con il Ministero della Salute una specifica convenzione che regolerà la realizzazione delle attività inclusal’erogazione del finanziamento assegnato. Si rende, inoltre, necessario provvedere a disciplinare i conseguenti rapporti dicollaborazione e finanziari con l’Azienda Ospedaliera di Padova dove troveranno realizzazione le attività di ricerca attraverso lastipula di un’apposita convenzione il cui schema tipo viene allegato al presente provvedimento (Allegato A) di cui costituisce parteintegrante e sostanziale.Si propone, infine, di autorizzare il Segretario regionale per la Sanità alla stipula della suddetta convenzione con l’AziendaOspedaliera di Padova, nonché all’adozione di tutti i provvedimenti necessari a dare attuazione alle attività del progetto, compresigli impegni di spesa delle somme derivanti dal finanziamento assegnato e le relative liquidazioni.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto il Settimo Programma Quadro (Seventh Framework Programme - FP7) Decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeoe del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività diricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-<strong>2013</strong>) GU L 412 del 30.12.2006;Visto la Joint Transnational Call 2011 - JTC 201;delibera1. di considerare le premesse parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;2. di dare atto che la Regione del Veneto partecipa, in qualità di partner, al progetto: “Validazione dell’impatto delle alterazionigenetiche e dei portatori di variazioni genetiche nei bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta per l’integrazione nella praticaclinica” (“Validation of the impact of genetic aberrations and host genetic variation in childhood acute lymphoblastic leukemia forintegration into clinical practice”) presentato nell’ambito del bando per la presentazione di progetti europei di ricerca traslazionale(Joint Transnational Call 2011 - JTC 2011) della Rete Europea per la Ricerca Traslazionale sul Cancro TRANSCAN (ERA-NET onTranslational Cancer Research);3. di prendere atto per la realizzazione delle attività di ricerca previste nel progetto di cui al precedente punto 2. la Regionedel Veneto è ammessa a finanziamento per l’importo di euro 142.000,00 che sarà erogato dal Ministero della Salute a seguito dellastipula di una specifica convenzione che regolerà la realizzazione delle attività inclusa l’erogazione del finanziamento assegnato;4. di incaricare il Presidente o suo delegato della sottoscrizione della Convenzione tra il Ministero della Salute e la Regionedel Veneto che disciplinerà la realizzazione delle attività del progetto, nonché l’erogazione del finanziamento assegnato di cui aiprecedenti punti 2. e 3.;5. di dare atto che le suddette attività di ricerca saranno svolte dall’Azienda Ospedaliera di Padova a cui sarà erogato il finanziamentodi cui al precedente punto 3.;6. di approvare lo schema tipo di convenzione (Allegato A) alla presente deliberazione che disciplinerà i conseguenti rapportidi collaborazione e finanziari tra la Regione del Veneto e l’Azienda Ospedaliera di Padova inerenti la realizzazione delle attivitàprogettuali di cui ai precedenti punti;7. di autorizzare il Segretario regionale per la Sanità alla stipula della convenzione di cui al precedente punto 6.;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 1918. di determinare in euro 142.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa che saranno assunte disponendone la coperturafinanziaria a carico del fondo che sarà erogato dal Ministero della Salute e contabilizzato sui capitoli del bilancio <strong>2013</strong> chesaranno istituiti a seguito di apposita richiesta di variazione di bilancio;9. di incaricare la Segreteria regionale per la Sanità dell’esecuzione del presente atto, nonché di provvedere all’attuazionedelle attività progettuali previste, delegandone il Segretario all’adozione dei provvedimenti necessari, compresa l’assunzione degliimpegni di spesa delle somme derivanti dal finanziamento ministeriale e le relative liquidazioni;10. di dare atto che gli oneri di cui alla presente deliberazione non rientrano nelle tipologie soggette a limitazione ai sensi dellaL.R. 1/2011;11. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.


192Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 568 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/3CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RICERCA “…….” presentatopresentato nell’ambito del bando per la presentazione di progetti europei di ricerca traslazionale (JointTransnational Call 2011 - JTC 2011) della Rete Europea per la Ricerca Traslazionale sul CancroTRANSCAN (ERA-NET on Translational Cancer Research).TRAREGIONE DEL VENETOrappresentata dal Dott. …, nato a … il … e domiciliato per la carica in Venezia, Dorsoduro 3901, il qualeinterviene al presente atto non per sé, ma in nome e per conto della Giunta Regionale del Veneto, con sede inVenezia, Dorsoduro 3901, codice fiscale n. 80007580279, nella sua qualità di ….…, ai sensi dell’art. 23della Legge Regionale n. 10 gennaio 1997, 1;eAZIENDA …..rappresentata dal Dott. ….. nato a … il …, il quale interviene al presente atto non per sé, ma in nome e perconto dell’Azienda ….., con sede in …, codice fiscale n …, nella sua qualità di Direttore Generale;Tutto ciò premesso e ritenuto parte integrante e sostanziale del presente atto, tra le parti si conviene e sistipula quanto segue:ART. 1Con la presente convenzione l’Azienda ………. si impegna a svolgere il progetto di ricerca “………….”secondo quanto riportato nel piano esecutivo presentato dalla Regione del Veneto nell’ambito del bando perla presentazione di progetti europei di ricerca traslazionale (Joint Transnational Call 2011 - JTC 2011) dellaRete Europea per la Ricerca Traslazionale sul Cancro TRANSCAN (ERA-NET on Translational CancerResearch) la cui responsabilità scientifica è affidata a …..Il progetto citato viene finanziato dalla Regione del Veneto per un importo di Euro ………..= con ilfinanziamento concesso dal Ministero della Salute alla Regione del Veneto.ART. 2La ricerca avrà la durata di …… anni a decorrere dalla data di inizio attività. L’attività di verifica emonitoraggio del raggiungimento degli obiettivi del progetto di ricerca di cui alla presente convenzione è dicompetenza del Ministero della Salute - Direzione Generale della Ricerca Sanitaria e Biomedica e dellaVigilanza sugli Enti.ART. 3La Regione del Veneto si impegna a corrispondere all’Azienda …… la somma di Euro …...= per l’attivitàche verrà espletata durante lo svolgimento del progetto.Il finanziamento sarà erogato, non appena introitato dal Ministero della Salute, secondo le modalità definitedal Ministero medesimo e di seguito specificate: la prima rata, pari al … % del finanziamento complessivo; la seconda rata pari al … % sarà erogata alla scadenza del ….. anno/mese di attività; il rimanente … % a conclusione del progetto.ART. 4


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 193ALLEGATOA alla Dgr n. 568 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/3La somma fissata di cui all’art. 3, verrà erogata all’Azienda Sanitaria ….. che provvederà direttamente allagestione amministrativo-contabile in ordine alle spese che saranno predisposte dal responsabile scientificodella ricerca …..ART. 5L’Azienda Sanitaria …. ed il responsabile scientifico si impegnano a presentare alla Regione del Veneto ladocumentazione che potrà essere richiesta dal Ministero della Salute, ivi comprese la relazione scientificasulle attività svolte e gli obiettivi raggiunti, nonché la rendicontazione della spese sostenute per larealizzazione delle stesse.L’Azienda Sanitaria …. ed il responsabile scientifico garantiscono, inoltre, la propria disponibilità acollaborare con la Regione del Veneto anche successivamente alla conclusione della ricerca per le ricadutedella stessa a livello di programmazione sanitaria regionale.ART. 6La proprietà degli studi, dei prodotti e delle metodologie sviluppati nell’ambito del progetto è regolamentatadalla normativa vigente in materia, salvo particolari accordi stipulati tra le parti firmatarie del presente atto,ferma restando la possibilità dei soggetti istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale di fruirne, previarichiesta alle parti firmatarie. Nel caso in cui il contraente intenda trasferire ad altri soggetti qualsiasi diritto,anche parziale, relativo alla ricerca in questione, ai risultati della stessa a ad eventuali brevetti derivati, devefarne esplicita richiesta alla Regione del Veneto che provvederà ad inoltrarla al Ministero della Salute.Qualsiasi documento o prodotto inerente il progetto deve contenere l’indicazione della partecipazione delMinistero della Salute e delle parti firmatarie la presente convenzione.ART. 7Gli eventuali beni e strumenti necessari per l’esecuzione del presente progetto ed acquistati con il relativofinanziamento di cui agli artt. 1 e 3, vanno intestati all’Azienda Sanitaria …….ART.8Le parti si impegnano all’osservanza, per quanto di rispettiva competenza, delle disposizioni inerenti latracciabilità dei flussi finanziari contenute nell’art. 3 della Legge 13 agosto 2010 n. 136, e successivemodifiche ed integrazioni.ART. 9La Regione del Veneto si riserva di accertare in qualsiasi momento il corretto impiego delle somme erogate elo stato di avanzamento della ricerca.ART. 10Le parti convengono che in caso di inadempimento si applicano gli articoli 1453 e seguenti del codice civile.In tale ipotesi permane l’obbligo di restituzione dell’eccedenza del contributo no utilizzato.ART. 11La Regione del Veneto, come sopra rappresentata, si dichiara estranea sia alle implicazioni degli atti inerentialla gestione amministrativo-contabile del fondo assegnato, sia ai rapporti di lavoro dell’eventuale personalechiamato a collaborare alla ricerca.ART. 12Per tutto quanto non previsto dalla presente convenzione, si fa rinvio alle norme vigenti in materia e allaconvenzione firmata da Ministero della Salute e Regione del Veneto per l’esecuzione del progetto.Le parti provvederanno a registrazione della presente convenzione solamente in caso d’uso, in forzadell’art.10 della tariffa parte II allegata al DPR 26 aprile 1986, n. 131.Per qualunque controversia in merito all’esecuzione della presente convenzione, in caso non sia possibileesperire accordo extragiudiziale, foro competente sarà quello di Venezia.Sono a carico del beneficiario tutte le spese, imposte e tasse inerenti e conseguenti alla presente convenzione.


194Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 568 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/3Il presente atto viene letto, approvato specificatamente articolo per articolo con le premesse e sottoscritto.Venezia, lìPER LAREGIONE VENETODott.PER L’AZIENDAULSS ….Dott.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 195DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 569 del 3 maggio <strong>2013</strong>Aggiornamento dell’elenco delle opere pubbliche di natura urgente e indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazionenecessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio regionale. (leggi regionali 7 novembre 2003, n. 27 e 8 maggio2009, n. 12).[Bonifica]Note per la trasparenza:Si approva l’aggiornamento dell’elenco delle opere di natura urgente e indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazioneda attuarsi da parte dei Consorzi di bonifica del Veneto.L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.Sulla base delle disposizioni contenute nella legge regionale 8 maggio 2009, n. 12, “Nuove norme per la bonifica e la tutela delterritorio”, le opere di bonifica ed irrigazione, da realizzare in regime di concessione ai sensi dell’art. 20 della medesima legge regionale,da parte dei Consorzi di bonifica il cui comprensorio ricade nel territorio regionale, sono da annoverarsi quali “lavori pubblicidi competenza regionale” in base all’art. 2, comma 2, lett. a) della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 “Disposizioni generaliin materia di lavori pubblici di interesse regionale e per la costruzione in zone classificate sismiche”. I Consorzi di bonifica, infatti,predispongono, adottano e approvano, secondo la normativa statale di cui al Decreto Legislativo n. 163/2006 e al DPR n. 207/2010,i propri programmi triennali, peraltro ricompresi tra le opere di competenza regionale, curandone la trasmissione all’OsservatorioRegionale degli Appalti, al fine di consentire alla Giunta regionale l’adozione del provvedimento di presa d’atto.È necessario evidenziare che le verifiche e le valutazioni poste in essere dai Consorzi di bonifica al fine della predisposizionedel Programma triennale dei lavori e del relativo Elenco annuale, trovano fondamento su una aggiornata base conoscitiva delleesigenze del territorio e dello stato delle infrastrutture di bonifica e di irrigazione, con riferimento anche alla realizzazione di cassedi espansione e laminazione per la riduzione dei picchi di piena, nonché di bacini di invaso nella rete di bonifica.Tali strumenti di programmazione delle attività consortili trovano ampia conferma e coerenza anche negli atti di indirizzo dell’attivitàdi governo della Regione previsti dalla legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 “Nuove norme sulla programmazione”,quali il “Documento di programmazione economica e finanziaria” e il “Piano Attuativo di Spesa ”.Con riguardo agli interventi di natura urgente e indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazione, deve essere ricordatoche la Giunta regionale, con deliberazione 29 dicembre 2011, n. 2378, ha aggiornato l’elenco delle attività consortili da attuarsi conil concorso finanziario previsto dalle leggi regionali 7 novembre 2003, n. 27 e 8 maggio 2009, n. 12, individuato nell’allegato “A”al provvedimento stesso dove vengono illustrati i diversi interventi proposti, riportando anche il relativo importo di spesa.In proposito, si ritiene opportuno proporre l’aggiornamento dell’elenco in argomento, procedendo alla eliminazione degli interventiconsortili già realizzati o in corso di realizzazione e all’inserimento dei nuovi lavori per i quali sia stata manifestata, da partedei Consorzi di bonifica, l’urgenza e indifferibilità di realizzazione.A tal fine, con nota 30 novembre 2012, n. 547431/63.00, gli Uffici della Giunta regionale hanno invitato gli Enti di bonificaa comunicare le sopra descritte necessità di modifica del citato allegato A alla deliberazione n. 2378/2011. Dando riscontro allacitata richiesta, i Consorzi di bonifica hanno provveduto a individuare, dandone puntuale comunicazione alla Struttura regionalecompetente, le opere pubbliche di bonifica e irrigazione di natura urgente e indifferibile necessarie a garantire la funzionalità dellarete idraulica e la tutela dei rispettivi comprensori. In proposito, alcuni Consorzi hanno segnalato che l’inserimento di alcuni nuoviinterventi è legato alla redazione dei piani delle acque dei Comuni che hanno messo in evidenza alcune criticità idrauliche dei territoriricadenti nei relativi comprensori,.La spesa necessaria alla realizzazione di tutti gli interventi in argomento, riportati nell’allegato A al presente provvedimento,risulta pari a complessivi € 411.966.824,85. Deve essere in proposito evidenziato che tale importo di spesa risulta ben superiorerispetto a quello risultante dal precedente aggiornamento di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 2378 del 2011, che ammontavaa complessivi € 177.724.428,45. In tale incremento concorrono in particolare misura gli interventi per la realizzazione dellecasse di espansione e laminazione delle piene e quelli per la creazione di bacini di invaso nella rete di bonifica.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Viste le leggi regionali:- 7 novembre 2003, n. 27 “Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per la costruzione in zoneclassificate sismiche” e successive modifiche e integrazioni;- 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”;Viste le deliberazioni della Giunta regionale:- 30 dicembre 2010, n. 3477 “Programmazione interventi di natura urgente ed indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazioneda attuarsi con il concorso finanziario previsto dalle leggi regionali 13 gennaio 1976, n. 3 e 7 novembre 2003, n. 27.Approvazione allegati A, B, C, D e E. Assunzione impegno di spesa a carico del Bilancio regionale 2010”;- 17 maggio 2011, n. 647 “Programmazione interventi di natura urgente e indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazione


196Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>da attuarsi con il concorso finanziario regionale. Modifica allegati A e D alla deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre201009, n. 3477”;- 29 dicembre 2011, n. 2378 “Interventi di natura urgente ed indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazione da attuarsicon il concorso finanziario previsto dalle leggi regionali 7 novembre 2003, n. 27 e 8 maggio 2009, n. 12. Aggiornamento dell’elencodelle attività consortili”;Viste le note dei Consorzi di bonifica:- Acque Risorgive di Chirignago (VE): 14 dicembre 2012, n. 10289;- Adige Euganeo di Este (PD): 13 dicembre 2012, n. 10792;- Adige Po di Rovigo: 10 dicembre 2012, n. 13005/1-8-2;- Alta Pianura <strong>Veneta</strong> di San Bonifacio (VR): 13 dicembre 2012, n. 18305;- Bacchiglione di Padova: 11 dicembre 2012, n. 10934;- Brenta di Cittadella (PD): 14 dicembre 2012, n. 16364;- <strong>Del</strong>ta del Po di Taglio di Po (RO): 12 dicembre 2012, n. 11636;- Piave di Montebelluna (TV): 10 gennaio <strong>2013</strong>, n. 400;- Veneto Orientale di San Donà di Piave (VE): mail in data 22 gennaio <strong>2013</strong>;- Veronese di Verona: 17 dicembre 2012, n. <strong>21</strong>982/ADA;- 2° grado Lessinio Euganeo Berico di Cologna <strong>Veneta</strong> (VR): 11 dicembre 2012, n. 1436;Considerata l’opportunità di approvare l’aggiornamento dell’elenco delle opere pubbliche di natura urgente e indifferibile nelsettore della bonifica e dell’irrigazione necessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio regionale, che i Consorzi di bonificadel Veneto hanno segnalato al fine di garantire la funzionalità della rete idraulica di bonifica e di irrigazione;delibera1. di approvare l’allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale, riportante l’aggiornamentodell’elenco delle opere pubbliche di natura urgente e indifferibile nel settore della bonifica e dell’irrigazione necessarie perla tutela e la valorizzazione del territorio regionale, che i Consorzi di bonifica del Veneto hanno segnalato al fine di garantire lafunzionalità della rete idraulica di bonifica e di irrigazione;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 197Allegato A Dgr n. del pag. 1 /30ALLEGATOA alla Dgr n. 569 del 03 maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaDENOMINAZIONE ENTE DESCRIZIONE INTERVENTO IMPORTO INTERVENTOConsorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Lavori di manutenzione straordinaria alle unitàdi sollevamento all'impianto idrovoro di Altinoin Comune di Quarto d'Altino e l'adeguamentodel canale di arrivo denominato Valle Rossa800.000,00Lavori di manutenzione straordinaria alle unitàdi sollevamento dell'impianto idrovoro di Lovain Comune di Campagna Lupia e agli edifici dipertinenzaLavori di manutenzione straordinaria alle unitàdi sollevamento dell'impianto idrovoro diMalcontenta in Comune di VeneziaEspurgo alvei, consolidamento sponde franosee sistemazione manufatti di regolazione lungogli scoli di bonifica Finarda e Dogaletto inComune di MiraEspurgo alveo e consolidamento sponde franatelungo gli scoli Tronco Comune e Boligo neiComuni di Campagna Lupia, Campolongo<strong>Maggio</strong>re e Piove di SaccoProgetto di sistemazione idraulica dello scoloLapo in località Bojon di Campolongo<strong>Maggio</strong>reRiparazione di frane e scoscendimenti disponda, rialzo arginale, ripristino rotturearginali e interventi di consolidamento eripristino dei manufatti esistenti lungo il fiumeDese e affluenti nei Comuni di Venezia,Mogliano Veneto, Martellago, Scorzè,Trebaseleghe e Piombino DeseRiparazione di frane e scoscendimenti disponda, rialzo arginale, ripristino rotturearginali e interventi di consolidamento eripristino dei manufatti esistenti lungo il fiumeZero e affluenti nei Comuni di MoglianoVeneto, Zero Branco, Morgano, Piombino Dese500.000,00500.000,001.000.000,001.200.000,00200.000,001.150.000,00600.000,00


198Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 2 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Riparazione di frane e scoscendimenti disponda, rialzo arginale, ripristino rotturearginali e interventi di consolidamento eripristino dei manufatti esistenti lungo i fiumiMarzenego, Draganziolo e affluenti nei Comunidi Venezia, Martellago, Salzano, Noale,Trebaseleghe, Piombino Dese2.300.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti esistenti lungo il Rio dell'Arzere inComune di Cadoneghe, Vigonza eCampodarsegoRipristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti esistenti lungo il fiume Tergola inComune di San Giorgio in Bosco, Villa delConte, san Giorgio delle Pertiche eCampodarsegoRipristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo lo scolo Vandura in Comune diSan Martino di Lupari, Santa Giustina in Colle,Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche1.000.000,001.500.000,001.500.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo il Fosso Muson Vecchio inComune di Loreggia e Camposampiero1.500.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo il Canale Tergolino in Comunedi Camposampiero e San Giorgio delle Pertiche800.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo la canaletta Anconetta inComune di San Giorgio delle Pertiche400.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 199Allegato A Dgr n. del pag. 3 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo la canaletta Marin in Comunedi San Giorgio delle Pertiche300.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo il canale Viana in Comune diSan Giorgio delle PerticheRipristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo la canaletta Acqualunga inComune di LoreggiaRipristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo la canaletta Berton in Comunedi Villa del Conte e Santa Giustina in Colle600.000,00400.000,00200.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo lo scolo Fosson in Comune diCamposampieroRipristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo lo scolo Fossona in Comune diSanta Giustina in Colle e Camposampiero450.000,00400.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo lo scolo Chioro in Comune diSan Giorgio in Bosco e Villa del Conte400.000,00Ripristino di frane e scoscendimenti di sponda,rialzo arginale, ripristino rotture arginali einterventi di consolidamento e ripristino deimanufatti lungo lo scolo Ghebbo Mussato inComune di Villa del Conte300.000,00


200Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 4 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Lavori di sistemazione idraulica dello scoloCaltana in località Caltana in Comune di SantaMaria di SalaInterventi di messa in sicurezza del demaniominore afferente lo scolo Orcone Alto con laripresa di frane e l'adeguamento della sezione inComune di TomboloRipristino delle erosioni di sponda e arginalilungo il canale Cime-Menegon nei comuni diSpinea e Mira in provincia di VeneziaCreazione di casse di espansione e laminazioneper la riduzione dei picchi di piena da realizzarenel bacino idrografico degli scoli Tergola eVandura e implementazione del sistema ditelecontrollo lungo l'asta del fiume Muson deiSassiCreazione di casse di espansione e laminazioneper la riduzione dei picchi di piena da realizzarenel bacino idrografico dello scolo Lusore1.500.000,00270.000,00150.000,004.000.000,003.500.000,00Creazione di casse di espansione e laminazioneper la riduzione dei picchi di piena da realizzarenell'alto bacino del fiume Dese4.000.000,00Creazione di casse di espansione e laminazioneper la riduzione dei picchi di piena da realizzarenell'alto bacino del fiumeMarzenego4.500.000,00Sistemazione idraulica con risezionamento eadeguamento manufatti della canaletta Bertonin comune di Santa Giustina in Colle per ilripristino della garanzia idraulica di unterritorio di circa 300 ettariCompletamento dello scolmatore dello scoloPiovetta in comune di Curtarolo (PD)Aumento della fornitura di energia elettrica deicinque impianti idrovori lungo il Muson deiSassi nei comuni di Vigodarzere,Campodarsego e San Giorgio delle Pertiche e diun impianto idrovoro a servizio della zona diPadova 3 in Comune di Vigodarzere1.000.000,001.200.000,00280.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 201Allegato A Dgr n. del pag. 5 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Adeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nella rete di bonifica nel bacinoMolino Nuovo - Lusore in Comune diBorgoriccoAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nella rete di bonifica nel bacinoCastellaro - Lusore in Comune di Borgoricco5.000.000,002.500.000,00Adeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nella rete di bonifica nel bacinoin destra idraulica del Lusore in Comune diBorgoriccoRealizzazione nuova inalveazione a servizio delbacino idrografico dello scolo Lusore tra iComuni di Campodarsego e BorgoriccoNuova area di laminazione Scolo Lusore inComune di BorgoriccoRisezionamento di rete minore esistente aservizio del bacino idrografico dello scoloSelgari nei Comuni di Borgoricco eCampodarsegoAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nella rete di bonifica Fossa delPalo e Tronco Comune nel Comune diCampagnalupiaAdeguamento, ricalibratura e rifacimentomanufatti negli scoli Tronco di Mezzodì,Scardovara bonifica e Scardovara Fondi Altinel comune di CampagnalupiaAdeguamento e rifacimento manufatti negliscoli Armeni e Minto Rivoletto nel Comune diCampagnalupiaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Boligo nel Comune di Campolongo<strong>Maggio</strong>reAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti negliscoli Smilzo e Beccanelle nel Comune diCamponogaraAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Cavinello nel Comune di Dolo3.000.000,001.500.000,002.000.000,001.000.000,003.500.000,001.100.000,00200.000,003.500.000,00500.000,004.955.974,95


202Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 6 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Ricalibratura e rifacimento manufatti nelloscolo Pionca nel Comune di DoloAdeguamento, ricalibratura e rifacimentomanufatti nello scolo Torre nel Comune di Dolo951.108,11411.613,34Adeguamento, ricalibratura e rifacimentomanufatti della canaletta Commissario nelComune di MassanzagoAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelbacino afferente allo scolo Parauro nel Comunedi MassanzagoAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nello scolo Zemianella nelComune di MassanzagoAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nello scolo Cavinello nelComune di PianigaAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nello scolo Lando nel Comunedi PianigaInterventi strutturali di rifacimento manufatti elaminazione negli scoli Bolenga e PionchettaNord nel Comune di PianigaAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nello scolo Fossa Crea nelComune di PianigaAdeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso tra gli scoli Lusore eFiumicello nel Comune di Santa Maria di Sala1.500.000,006.000.000,001.000.000,005.000.000,00500.000,003.500.000,00200.000,0010.000.000,00Adeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso tra gli scoli Selgari eFiumicello nel Comune di Santa Maria di Sala4.000.000,00Rifacimento tombinamento, risezionamento ecreazione area laminazione nello scolo GiardiniReali nel Comune di StràAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Perarolo nel Comune di Vigonza2.000.000,002.500.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 203Allegato A Dgr n. del pag. 7 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Adeguamento, ricalibratura e realizzazionebacini di invaso nello scolo Fossa Crea nelComune di VigonzaRifacimento manufatti nello scolo Cavinello nelComune di VigonzaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Negrisia nel Comune di VigonzaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Mergolino nel Comune di VigonzaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Rio dell'Arzere nel Comune di VigonzaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Cadoneghe nel Comune di VigonzaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Basse di Peraga nel Comune di Vigonza250.000,00100.000,001.000.000,00300.000,00350.000,001.800.000,00300.000,00Adeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufatti nelloscolo Selgari nel Comune di VillanovaAdeguamento, ricalibratura, realizzazionebacini di invaso e rifacimento manufattinell'area del graticolato romano nel Comune diVillanova di CamposampieroInterventi strutturali per la risoluzione dellacriticità nel bacino del collettore della via Bassain Comune di MarconInterventi strutturali nel collettore di Gronda inComune di MarconInterventi strutturali nel collettore AllaccianteAcque Alte Zuccarello in Comune di MarconInterventi strutturali sulla rete minore nell'altobacino del Dese in Comune di ScorzèInterventi strutturali nel collettore Piovega diCappella in Comune di MartellagoInterventi strutturali e ricalibratura del RioBianchi in Comune di Mogliano Veneto4.000.000,003.500.000,001.500.000,001.000.000,00120.000,00400.000,00100.000,00800.000,00


204Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 8 /30Consorzio di bonifica AcqueRisorgive di Chirignago (VE)Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Interventi strutturali con creazione di invasi sulcollettore Fossa Storta in Comune di MoglianoVenetoInterventi strutturali con creazione di invasi sulcollettore Pianton in Comune di MoglianoVenetoInterventi strutturali sul collettore Marocchesain Comune di Mogliano VenetoInterventi strutturali sulla rete afferenteall'impianto idrovoro di Cattal nel Comune diVeneziaInterventi strutturali sul collettore Fosso delTerraglio in Comune di VeneziaInterventi strutturali sul collettore Bazzera Altain Comune di VeneziaRealizzazione nuovo impianto di sollevamentoa servizio del collettore Secondario PrimoCarmason nel Comune di VeneziaLavori urgenti e indifferibili per ilconsolidamento strutturale dell'idrovora Casettain Comune di ChioggiaInterventi urgenti di ristrutturazionedell'idrovora Ca' Bianca di Chioggia - 2°stralcioRicalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia 1° stralcio funzionale -2^ faseRicalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia 2° stralcio funzionaleRicalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia 3° stralcio funzionaleLavori urgenti e indifferibili per ilmiglioramento della sicurezza idraulica inlocalità Barbegara del comune di Correzzola(Pd)Lavori urgenti e indifferibili per l'adeguamentodi impianti alla norma DK5600 e per lamanutenzione di idrovore asservite in MT -bacino orientale - completamento3.000.000,002.000.000,00300.000,002.500.000,00300.000,001.000.000,001.700.000,00200.000,00570.000,00641.000,001.535.000,001.000.000,00380.000,002.500.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 205Allegato A Dgr n. del pag. 9 /30Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Trasformatori MT in resina - Sostituzionetrasformatori in olio con adeguamentiambientali - 1° stralcioTrasformatori MT in resina - Sostituzionetrasformatori in olio con adeguamentiambientali - 2° stralcioTrasformatori MT in resina - Sostituzionetrasformatori in olio con adeguamentiambientali - 3° stralcioLavori urgenti e indifferibili di sistemazionedell'impianto idrovoro Baratina in comune diMegliadino San VitaleOpere urgenti e improrogabili di sistemazioneidraulica del comprensorio Gorzon SuperioreFrattesina, tributario del fiume Fratta Gorzone:5° lotto - 3° substralcioSistemazione idraulica degli scoli AllaccianteSant'Elena Principale e ScarantellaLavori urgenti e indifferibili di completamentodell'idrovora Nuova Sabbadina in comune diAnguillara <strong>Veneta</strong>Lavori urgenti e indifferibili di sistemazioneidraulica dello scolo Frassenella con raddoppiodella canna del ponte Schievano in comune diLozzo Atestino e AgugliaroOpere urgenti di sistemazione della rete dibonifica nei territori comunali di Carceri eOspedaletto Euganeo - 3° lotto - 2° substralcio474.500,00443.800,00467.900,00250.000,00150.000,00400.000,00300.000,00800.000,00530.000,00Ripristino canalette irrigue rivierasche delfiume AdigeSistemazione idrovora Valcalaona in Comunedi BaoneAmmodernamento del sistema di telecontrolloBacino orientaleImpermeabilizzazione tratto argine sinistrocanale di scarico RebosolaLavori urgenti e indiffribili di sistemazionedell'impianto idrovoro Malandrina in Comunedi Lozzo Atestino700.000,00300.000,00590.000,00800.000,00400.000,00


206Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 10 /30Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Ricalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia - 1° stralcio - 1° faseSistemazione idraulica del comprensorioGorzon Superiore Frattesina tributario delfiume Fratta Gorzone - 5° lotto - 4° substralcio1.135.000,003.000.000,00Sistemazione scoli Vampadore, Controfossadestra e sinistra Vampadore, Foscare,Controfossa destra e sinistra Correr, Grompa,Crosarola e Manteo nei Comuni di Merlara,Casale di Scodosia, Megliadino San Vitale ePiacenza d'AdigeOpere urgenti e indifferibili per ilprosciugamento meccanico del sottobacinoMonache, nei comuni di Este e OspedalettoEuganeoMiglioramento della sicurezza idraulica neicomuni di Bovolenta, Correzzola, Pontelongo eadeguamento canale pensile AltipianoOpere di adeguamento idraulico e recuperoambientale con interventi di fitodepurazione incomune di Este e Ospedaletto EuganeoOpere di derivazione dal fiume Bisatto esistemazione della rete idrografica del comunedi Albettone (VI)Sistemazione idraulica e riduzione del rischioidraulico nel bacino Gorzon Inferiore neicomuni di Este, Sant'Elena, Villa Estense,Granze, Solesino in provincia di PadovaInterconnessione dei bacini idraulici Rebosola eCivrana in comune di Cona (VE)Adeguamento funzionale del bacino difitodepurazione a servizio del canale Desturo diMonseliceEstensione del sistema irriguo Beoli-Rebosola eimpinguamento scoli Candiana, Albrizzi eGardiolo in Comune di Candiana (PD)600.000,002.000.000,004.000.000,002.500.000,00400.000,002.000.000,00600.000,00320.000,004.800.000,00Impianto idrovoro Nuova Botte di Vighizzolo aservizio del Bacino Brancaglia in Comune diVighizzolo d'Este3.500.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 207Allegato A Dgr n. del pag. 11 /30Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Riqualificazione idraulico-ambientale della excava Ialcementi ed aree limitrofe in Comune diArquà Petrarca (PD)Sistemazione idraulico-ambientale dello scoloFerraria e Pascolon in Comune di Boara Pisani -2° stralcioSistema di monitoraggio della salinità delleacque ad uso irriguo bacini Orientale, PuntaGorzone, Zennare, San SilvestroAdeguamento e sistemazione impianto idrovoroVampadore in Comune di Megliadino SanVitaleRicalibratura scoli Zennare sinistro e destro inComune di Chioggia (VE)Ricalibratura canale Porzile in Comune diCavarzere (VE)700.000,00450.000,00230.000,002.000.000,00570.000,004.400.000,00Sbarramento irriguo "Bagnarolo-Acquanera" 4.100.000,00Ricalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia - 2° stralcioAdeguamento e sistemazione dell'impiantoidrovoro Cavariega in comune di Vighizzolod'Este - 1° lottoRicalibratura canale Desturello nei comuni diMonselice e Pernumia - 3° stralcio1.535.000,00500.000,001.000.000,00Realizzazione della bonifica a scolo meccanicoalternato del sottobacino Valli di Noventa inprovincia di VicenzaInterventi di manutenzione straordinaria sumanufatti idraulici di bonifica a servizio diimpianti idrovoriSistemazione idraulica dello scolo Ferraria ePascolon in comune di Boara Pisani - 1°stralcioInterventi di completamento a fini ambientalinel bacino idraulico MonsoleAdeguamento e ridimensionamento del trattosuperiore della rete idraulica del Bacino GorzonInferiore2.000.000,001.500.000,00550.000,002.346.000,004.000.000,00Allacciante Sorgaglia - Vitella - Monselesana 2.900.000,00


208Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 12 /30Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Sistemazione idraulica e riduzione del rischioidraulico nel bacino Vampadore nei comuni diMontagnana, Casale di Scodosia, Urbana eMerlara in provincia di PadovaAumento tempi di corrivazione eautodepurazione nei bacini Foresto Superiore eForesto CentraleRecupero e sistemazione dell'impianto idrovoroTaglio in comune di Anguillara <strong>Veneta</strong>2.000.000,003.000.000,001.500.000,00Lavori urgenti e indifferibili di sistemazioneidraulica dello scolo di Lozzo in corrispondenzadel ponte sulla strada regionale n. 10 in comunedi EsteInfrastrutture di bonifica per smaltire le portatedi piena del canale Gorzone nel fiume Adige1.500.000,0010.000.000,00Lavori urgenti e improrogabili di rispristinodelle opere pubbliche di bonifica danneggaiatedalle avversità atmosferiche di dicembre 20082.446.700,00Lavori urgenti e indifferibili di ripristinocanalette irrigue rivierasche del fiume AdigeLavori di messa in sicurezza idraulica delcentro abitato del Comune di PozzonovoLavori di messa in sicurezza idraulica delquartiere Aldo Moro e dello scolo Vallesella delComune di AgnaLavori di manutenzione straordinaria idrovoraAcquanera di PernumiaDerivazione irrigua da canali Monselice-BagnaroloPotenziamento ed estensione del sistema ditelecontrollo e telecomando del servizio dibonifica e di irrigazione nel territoriooccidentale del comprensorioLavori di adeguemento e sistemazione delleopere di derivazione irrigua lungo il fiumeAdigeLavori urgenti e indifferibili di manutenzionestraordinaria delle botti a sifone lungo la reteconsortileLavori di distribuzione di acque irrigueterritorio Conselvano700.000,00175.000,00360.000,00150.000,00250.000,00500.000,001.000.000,00800.000,002.000.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 209Allegato A Dgr n. del pag. 13 /30Consorzio di bonifica AdigeEuganeo di Este (PD)Consorzio di bonifica Adige Po diRovigoInterventi di manutenzione straordinaria allepompe centrifughe degli impianti idrovori diSan Silvestro Vecchio, Barbegara e Cà Biancadi ChioggiaInterventi di manutenzione straordinaria allepompe ad elica degli impianti idrovori diCasetta, Savellon e RebosolaAdeguamento e sistemazione dell'impiantoidrovoro Cavariega in comune di Vighizzolod'Este - 2° lottoRipristino della chiavica di derivazione irriguaCalcatonega in Comune di Vighizzolo d'Estelungo il fiume FrassineLavori di sistemazione idraulico irrigua delbacino CrespinoLavori di sistemazione idraulica del canaleValdentro esterno - stralcio funzionale neiComuni di Villadose e AdriaLavori di sistemazione del canale Manin - 1°stralcioLavori di sistemazione idraulico irrigua delbacino Ponte Foscari - stralcio funzionaleLavori di sistemazione idraulico irrigua delbacino GurzoneLavori di sistemazione degli impianti diirrigazione attrezzata - stralcio funzionaleLavori di sistemazione idraulica del trattoterminale del canale Adigetto - stralciofunzionaleLavori di adeguamento impianti idrovori eirriguiLavori di completamento delle opere idraulicheafferenti al bacino TencaInterventi per la sicurezza idraulica del bacinoAranovaLavori di sistemazione idraulica del bacinoMolinellaLavori di completamento del riordino idraulicodel bacino Dossi Vallieri850.000,00200.000,002.000.000,00250.000,001.000.000,001.300.000,00960.000,001.000.000,001.000.000,001.450.000,001.200.000,00900.000,00700.000,00750.000,00600.000,001.000.000,00


<strong>21</strong>0Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 14 /30Consorzio di bonifica Adige Po diRovigoLavori di ammodernamento paratoie del canaleirriguo AdigettoLavori di ammodernamento e potenziamentoimpianto idrovoro Terre Basse alla periferia diRovigoInterventi per la mitigazione delle piene nelsottobacino Mandria in Comune di Adria2.400.000,001.000.000,00400.000,00Consorzio di bonifica Alta Pianura<strong>Veneta</strong> di San Bonifacio (VR)Lavori finalizzati alla riduzione del rischioidraulico delle località Cresole e Rettorgole neicomuni di Vicenza e Caldogno, gravementealluvionate dagli eventi di piena del 1/11/2010e 11/11/2012 - Roggia Mengatta, Caldonazzo ePorto di CresoleLavori finalizzati alla riduzione del rischioidraulico delle località Cresole e Rettorgole neicomuni di Vicenza e Caldogno, gravementealluvionate dagli eventi di piena del 1/11/2010e 11/11/2012 - Roggia Feriana e CanaleIndustrialeLavori finalizzati alla riduzione del rischioidraulico delle località Cresole e Rettorgole neicomuni di Vicenza e Caldogno, gravementealluvionate dagli eventi di piena del 1/11/2010e 11/11/2012 - Roggia TriboloLavori di ricostruzione di alcuni tratti di murodivelto del Torrente Poscola in comune diCornedo Vicentino per una lunghezzacomplessiva di metri 600Lavori di ripresa delle frane lungo la spondasinistra del Fiumicello Brendola in comune diSarego mediante posa di pietrame di idoneapezzatura per una lunghezza complessiva dimetri 1.000Lavori di ripresa delle frane lungo la spondasinistra e destra dello Scolo Ronego nei comunidi Asigliano Veneto, Cologna <strong>Veneta</strong> e Orgianomediante la posa di pietrame di idoneapezzatura per una lunghezza complessiva dimetri 3.600Lavori di ripresa delle frane lungo la spondasinistra dello Scolo Bandezzà nei comuni ciNanto e Montegaldella mediante la posa dipietrame di idonea pezzatura per una lunghezzacomplessiva di metri 1.4002.500.000,002.000.000,002.500.000,00300.000,00300.000,00300.000,00300.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>1Allegato A Dgr n. del pag. 15 /30Consorzio di bonifica Alta Pianura<strong>Veneta</strong> di San Bonifacio (VR)Adeguamento delle arginature, ricalibratura deifondi e difese arginali delle Valli del sistemaRoncà in comune di RoncàLavori di potenziamento dell'impianto idrovoronello scolo Cappuccini a servizio del centroabitato del comune di Monteforte d'Alpone300.000,00500.000,00Lavori urgenti a seguito degli eventi di pienadel 1/11/2010 sul Torrente Poscola in comunedi Cornedo VicentinoRifacimento sponde franate a seguito deglieventi del 1/11/2010 per alcuni tratti delTorrente Gogna in Comune di Schio (VI)mediante posa sassiLavori di risezionamento e ripresa frane sulloscolo Nicola nei Comuni di San Germano deiBerici e Sossano (VI)Rifacimento di alcuni tratti di sponda franati, aseguito degli eventi del 1/11/2010, medianteposa di sassi con legante in calcestruzzo erealizzazione di una o più briglie in massi aseguito dell'abbassamento del fondo delTorrente Refosco nei Comuni di Schio e SanVito LeguzzanoAdeguamento strutturale dello scoloCappuccini alle nuove necessità per lasalvaguardia del capoluogo comunaleLavori di risezionamento e ripresa frane deltorrente Onte in Comune di Sovizzo (VI)Lavori di risezionamento e ripresa frane deltorrente Mezzarolo in Comune di Sovizzo eMontecchio <strong>Maggio</strong>re (VI)Interventi di adeguamento strutturale delreticolo idraulico in Comune di ArcoleLavori urgenti a seguito degli eventi di pienadel 1/11/2010 sugli scoli Fossiello e Bressananei Comuni di Lonigo (VI) e Cologna <strong>Veneta</strong>(VR)Interventi diffusi di ripristino delle erosionispondali lungo il fiume Antanello265.000,00500.000,00650.000,00500.000,001.200.000,00650.000,00650.000,00400.000,00<strong>21</strong>0.000,00200.000,00


<strong>21</strong>2Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 16 /30Consorzio di bonifica Alta Pianura<strong>Veneta</strong> di San Bonifacio (VR)Interventi di messa in sicurezza idraulica delterritorio rurale e urbano dei Comuni diCostabissara e Isola Vicentina (VI) mediantesistemazione della rete idraulica minore,realizzazione di alcuni bacini di invaso e di unimpianto idrovoro a nord del Torrente OroloRistrutturazione dei muri di presidio arginaledel Progno Squaranto in loc. Mizzole di Verona1.200.000,00220.000,00Lavori di messa in sicurezza idraulica delterritorio urbano del Comune di Zugliano (VI)in località Centrale, San Biagio e Santa Mariamediante la realizzazione di opere idrauliche dismaltimento e collegamento alla rete di bonificaesistenteRealizzazione di un canale scolmatore dalTorrente Rozzola al Torrente Igna in Comunedi Carrè (VI)Lavori di risezionamento e ripresa frane sulloscolo Fossiello nei Comuni di Cologna <strong>Veneta</strong>,Zimella e LonigoRistrutturazione dei muri di presidio arginaledel Progno di Mezzane in loc. MezzaneInterventi di messa in sicurezza dei territori deiComuni di Monticello C. Otto e Dueville (VI) -Realizzazione di un canale scolmatore tra il RioStorto e il Fiume Astichello e costruzione di unbacino di invasoAdeguamento elettrico e strutturaledell'impianto idrovoro denominato TreChiaviche in Comune di Merlara (PD) e del suocollettore principaleLavori di recupero struttuale del caselloidraulico di Zerpa e del relativo sottopasso deltorrente Alpone ed opere complementariRecupero funzionale della rete idrograficaminore nell'area centro meridionale delcomprensorio (Albaredo d'Adige - VR,Bonavigo - VR, Veronella - VR e Pressana -VR)1.700.000,001.400.000,00650.000,00600.000,00900.000,00720.000,00720.000,00900.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>3Allegato A Dgr n. del pag. 17 /30Consorzio di bonifica Alta Pianura<strong>Veneta</strong> di San Bonifacio (VR)Consorzio di bonifica Bacchiglionedi PadovaRistrutturazione e ampliamento della rete didrenaggio delle acque meteoriche dell'areaoccidentale del Comune di Montebello, conimmissione nel Rio SelvaRecupero strutturale dello scolo Fibbietto erelativi manufatti nella tratta a monte dellastorica botte palladiana di Zerpa - ArcoleAdeguamento del reticolo idraulico nelle loc.Cremoline e Villaraspa in Comune di Lonigo(VI) e nelle zone poste a sud-est dellemedesime localitàInterventi di ripristino della funzionalità dellevalli collinari assegnate con art. 2 LR 9/83Bacino n. 1 (Fibbio-Illasi)Interventi di ripristino della funzionalità dellevalli collinari assegnate con art. 2 LR 9/83Bacino n. 2 (Alpone - Chiampo)Interventi di manutenzione straordinaria e diadeguamento di manufatti nel sistema Masera(Belfiore e Caldiero - VR)Straordinaria manutenzione della rete idraulicanel bacino Sesta Presa in Sinistra Brenta310.000,00190.000,00620.000,00600.000,00700.000,00500.000,00610.000,00Fornitura e installazione gruppo elettrogeno perl'impianto idrovoro di Lova di Campagna Lupia700.000,00Adeguamento opere di scarico dell'impiantoidrovoro di Cà Nordio a PadovaCompletamento impianto idrovoro Noventana aNoventa PadovanaFornitura e installazione gruppo elettrogeno perl'impianto idrovoro Valli di Camin a NoventaPadovanaAdeguamento e automazione impianti idrovoridel bacino Fogolona a CodevigoAdeguamento ed automazione delle opere diderivazione350.000,001.300.000,00400.000,00250.000,00710.000,00


<strong>21</strong>4Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 18 /30Consorzio di bonifica Bacchiglionedi PadovaPotenziamento gruppo elettrogeno impiantoidrovoro Vaso Cavaizze a Rosara di Codevigo eadeguamento impianti Fossa del Pan eAssicurazioni Generali (Arzegrande)Riqualificazione idraulico ambientale dell'areanord dello scolo Brentoncino nei comuni di Strae DoloRifacimento manufatti di sezione insufficientenegli scoli Saverga e Lettoli a Campolongo<strong>Maggio</strong>reNuovo scolo Carpanedo Sabbioni -Integrazione finanziamentoCompletamento impianto idrovoro Tosi -Montalbano nel territorio del Comune diCodevigoAdeguamento corsi d'acqua nella zona sud delbacino Settima Presa Inferiore a Codevigo500.000,001.200.000,00450.000,001.380.000,00400.000,00600.000,00Adeguamento impianto idrovoro di Cambrosodi CodevigoAdeguemento impianto idrovoro San Lazzaro aPadovaAdeguamento impianto idrovoro Isola diBovolentaAdeguamento impianto idrovoro di SantaMargherita di Codevigo e PavarineAdeguamento impianto idrovoro del Maestro aRoncajette di Ponte San NicolòAdeguamento degli impianti di regolazionedell'area di fitodepurazione "NovissimoAbbandonato" a Codevigo e ChioggiaAdeguamento impianto idrovoro di Ponte diRiva in Comune di Due CarrareAdeguamento scoli Canella e Paiuzza aMontegrotto TermeOpere per la difesa idraulica della zonaartigianale di BovolentaNuovo impianto idrovoro Forcellini con scariconel canale San Gregorio a Padova (in accordocon Comune di Padova e Acegas Aps Spa)800.000,00300.000,00250.000,00900.000,001.300.000,00150.000,00800.000,00300.000,00900.000,003.000.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>5Allegato A Dgr n. del pag. 19 /30Consorzio di bonifica Brenta diCittadella (PD)Consorzio di bonifica Brenta diCittadella (PD)Sistemazione del corpo arginale del rio Giarettain comune di MussolenteAmmodernamento del sistema di automazionedell'impianto di irrigazione collinare nei comunidi Pianezze e MarosticaNuovo canale scolmatore del torrente Silanettoin Brenta a Bassano del Grappa localitàTrepontiAmmodernamento con potenziamentodell'impianto di pompaggio del bacino Finessoa GrantortoIntervento per la prevenzione del rischioidraulico nel bacino idrografico interessante icomuni di Campodoro, Limena, Piazzola sulBrenta e Villafranca Padovana - 1° stralcioscolo OrconeIdrovora Brentelle a Padova: completamentoimpianto di riserva energetica per ilfunzionamento in assenza di alimentazione Eneldell'idrovora, con costruzione di locali per ilricovero di gruppi elettrogeniRisezionamento scolo Fratta a montedell'idrovora omonima nei Comuni diMontegalda e VeggianoImpianto idrovoro e cassa di espansione sulloscolo Paluella a MontegaldaRisezionamento dell'alveo della Roggia Tergolacon rifacimento dei manufatti idraulici esistentie realizzazione di arginature nei Comuni diBressanvido e Bolzano Vicentino; realizzazionedi un impianto idrovoro per scolmare le pienenel fiume Tesina in Comune di QuintoVicentinoScolmatore di piena dei canali Piazzola,Marina, Porretta e Barcarolo in comune diPiazzola sul BrentaRealizzazione di una cassa di espansione sullaroggia Giustiniana in comune di LoriaSistemazione con rifacimento dei manufattiidraulici del torrente Frontal in comune diMussolente350.000,00100.000,00600.000,00250.000,004.600.000,00200.000,001.000.000,002.500.000,003.000.000,001.500.000,00350.000,00500.000,00


<strong>21</strong>6Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 20 /30Consorzio di bonifica Brenta diCittadella (PD)Ripristino degli argini del rio Tesinella neicomuni di Veggiano e Grisignano di ZoccoSistemazione e consolidamento del rio Giara incomune di MussolenteRiordino idraulico della rete scolante delcomune di Mussolente con realizzazione di unambito di espansioneRealizzazione di una cassa di espansione sultorrente Ghebo Longhella/Vanduria aVillaraspa di Mason VicentinoRealizzazione di una cassa di espansione sultorrente Mardignon a Romano d'Ezzelino1.700.000,00700.000,001.800.000,00900.000,00500.000,00Consorzio di bonifica <strong>Del</strong>ta del Podi Taglio di Po (RO)Potenziamento della linea elettrica dialimentazione e delle riserve termiche degliimpianti idrovori nei Comuni di Porto Viro edAriano nel PolesineLavori di riordino idraulico delle Isole diAriano e Donzella nelle zone diinterconnessione con i centri abitati di Oca eDonzellaInterventi urgenti e indifferibili relativiall'adeguamento del manufatto di scavalco delletubazioni di scrico dell'idrovora di Goro aseguito degli interventi di adeguamento dellearginature e sostituzione di tubazione di scaricoobsoleta presso l'impianto Cà DolfinInterventi urgenti e indifferibili infrastrutturaliper far fronte alle emergenze irrigue causatedalla risalita del cuneo salino lungo l'Adige e irami terminali del PoInterventi urgenti e indifferibili per il ripristinodella sicurezza idraulica dei terreni posti infregio al canale Adigetto ed interventicompelmentari nel bacino di S. Anna diChioggia (VE)Interventi urgenti e indifferibili perl'adeguamento degli impianti idrovori obsoleti -3° stralcio700.000,00950.000,001.200.000,00850.000,00850.000,001.500.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>7Allegato A Dgr n. del pag. <strong>21</strong> /30Consorzio di bonifica <strong>Del</strong>ta del Podi Taglio di Po (RO)Interventi urgenti e indifferibili di contrasto delfenomeno dell'intrusione salina nell'area deldelta del Po e alla foce dell'Adige, mediantel'adeguamento delle opere di presa irrigue e ilcollegamento della rete di distribuzione irriguatramite il sollevamento dell'acqua presente nellarete di bonificaInterventi urgenti e indifferibili per losmaltimento nella rete di bonifica consorzialedelle acque meteoriche della zona produttiva edel centro abitato del capoluogo del comune diTaglio di Po (RO)Interventi urgenti e indifferibili per ilcompletamento del riordino idraulico del bacinodi Rosolina nelle aree a ridosso del fiume Adige1.500.000,002.670.000,001.300.000,00Interventi urgenti e indifferibili per ilcompletamento del riordino idraulico del bacinodi Porto Viro nelle aree in fregio al centrourbanoInterventi urgenti e indifferibili per ilcompletamento del riordino idraulico del bacinodi Porto Tolle nelle aree in fregio ai centriabitatiInterventi urgenti e indifferibili per la difesaidraulica del territorio di S. Anna di Chioggia(VE) al fine di prevenire eventuali esondazionidel canale Busiola a seguito di piena del fiumeBrenta - 1° stralcio - Progetto definitivo per ilrialzo della sommità arginale del canale Busioladall'idrovora Busiola al fiume Brenta1.000.000,001.000.000,001.750.000,00Interventi di razionalizzazione delle risorseidriche mediante adeguamento degli impiantiirriguo esistenti con l'utilizzo dell'acquapresente nella rete di scolo al fine di garantirel'irrigazione anche in presenza di risalita delcuneo salino alla foce dei fiumi - 2° lottofunzionale: Unità territoriale Isola di Ariano3.500.000,00Consorzio di bonifica Piave diMontebelluna (TV)Riordino irriguo area Caerano-Contea perrisparmio idrico (conversione da scorrimento apluvirrigazione su ha 120)350.000,00


<strong>21</strong>8Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 22 /30Consorzio di bonifica Piave diMontebelluna (TV)Risistemazione idraulica del torrente Rosper incomune di Moriago della Battaglia dopoalluvioni novembre 2012Risistemazione idraulica del torrente Ruio diBarbisano in comune di Pieve di Soligo dopoalluvioni novembre 2012Risistemazione del torrente Ponticello eaffluenti nei comuni di Possagno e Cavaso delTomba dopo alluvioni novembre 2012Aumento capacità di invaso del torrente Viazzain area collinare in comune di San Zenone250.000,00150.000,00500.000,001.000.000,00Bacino Fossetta. Installazione 3° gruppo dipompaggio. 6° stralcio. 2° lotto e ampliamentocapacità di invaso del mandracchio in comunedi RoncadeBacino Fossetta. Potenziamento sifonesottopassante il Collettore Acque Alte incomune di RoncadeCompletamento sistemazione e messa insicurezza Canale Emanuele Filiberto. 2° stralcio600.000,001.500.000,001.000.000,00Creazione di un bacino di laminazione sulCodolo in loc. Borgo San Sebastiano a montedel canale Emanuele Filiberto in comune diColle UmbertoCompletamento sistemazione idraulica fossoBalbi. 3° stralcio in comune di Gorgo alMonticano e MansuèSistemazione rete minore dopo alluvionenovembre 2012 e realizzazione cassa diespansione via Vital a ConeglianoSistemazione piavesella dopo alluvionenovembre 2012 e realizzazione cassa diespansione a Santa LuciaSistemazione del Volon a nord-est di Cà Rainatidi San Zenone (adeguamento alvei elaminazione) e a nord-ovest di Loria(adeguamento manufatti insufficienti)Sistemazione del torrente Riazzolo a nord-ovestdi Spineda di Riese (adeguamento alvei ebacino di laminazione)100.000,001.100.000,00500.000,00450.000,00500.000,001.000.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> <strong>21</strong>9Allegato A Dgr n. del pag. 23 /30Consorzio di bonifica Piave diMontebelluna (TV)Recupero capacità di deflusso, di invaso esistemazione argini fiume Meolo nei comuni diSilea e MeoloSistemazione Canale Emanuele Filiberto afunzione mista con collegamento al bacino dilaminazione ex cava Merotto in comune diColle UmbertoSistemazione idraulica del torrente Patean, laDolsa, Gavada in comune di SernagliaRealizzazione di bacino di laminazione lungogli scoli collinari a nord della SP 248Schiavonesca Marosticana in comune di Maser500.000,001.100.000,00500.000,00600.000,00Ripristino continuità scarico del canalesecondario di Postioma nei comuni di Treviso ePaesaSistemazione scolo Musoncello nei comuni diCastelfranco Veneto e ResanaIncremento della capacità di invaso del canaleBrentella nell'attraversamento urbano del centrodi MontebellunaRecupero capacità di deflusso e invaso fiumeMelma nei comuni di Silea e Carbonera erealizzazione bacini di laminazione asalvaguardia dei centri abitatiRecupero capacità di deflusso e invaso dellarete con creazione di casse di espansione delfiume Musestre in comune di RoncadeLavori di sistemazione idraulica bacino canaleBidoggia - Fossi Giobitti e del Curato incomune di OderzoSistemazione della rete adduttrice di canali apelo libero - Canale Emanuele Filiberto - 3°stralcioRealizzazione di un bacino di laminazione sulCodolo in loc. Borgo Canè in comune di SanFiorLavori di sistemazione idraulica canaleAlbinella vecchio e Albinella in comune diGaiarine e FontanelleSistemazione idraulica canale Zigana incomune di Godega di Sant'Urbano1.000.000,00250.000,00300.000,001.000.000,00840.000,00700.000,001.250.000,00500.000,00300.000,00400.000,00


220Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 24 /30Sistemazione idraulica canale Torsa-Vazzoletta-Ghebo-Favero in comune di Vazzola1.000.000,00Consorzio di bonifica VenetoOrientale di San Donà di Piave(VE)Consorzio di bonifica VenetoOrientale di San Donà di Piave(VE)Bacino Cavallino - Adeguamento delcollegamento tra la rete di bonifica di PuntaSabbioni e quella di Crepaldo a seguito deipotenziamenti idrovori intervenuti - 2° stralcioRealizzazione di un nuovo impianto idrovoro inlocalità Sepolcreto in Comune di ConcordiaSagittariaBacino Caposile - Sistemazione e adeguamentoelettrico per la sicurezza di funzionamentoautomatico dell'idrovora Lanzoni440.000,003.000.000,00250.000,00Ripristino della funzionalità dell'impianto Lison2 in comune di Concordia SagittariaBacino Cà Gamba-Dragojesolo -Prolungamento del canale Grassabò versomonte per il miglioramento del servizio allazona Salsi-MusileLavori di scavo del nuovo canale PaludettoMedio in comune di Concordia Sagittaria - 1°lottoBacino Assicurazioni Generali - Adeguamentodel canale Cà CottoniInterventi di manutenzione straordinaria suopere consorziali nel Bacino Brussa in Comunedi Caorle250.000,00360.000,00258.228,45750.000,00800.000,00Bacino Ongaro Inferiore 1° - Adeguamentodella rete di bonifica a valle di Eraclea880.000,00Ripristino canale doppia funzione Fossa Nuova 1.500.000,00Bacino Ongaro Inferiore 1° - Costruzione disostegno sul Collettore Principale 2° a ponteParada per separazione dal bacino OngaroSuperiore e collegamento di emergenza albacino Ongaro SuperioreLavori di sistemazione dello scolo Codis, FossaCortina, Fossalone e Roggia Versiola neiComuni di Gruaro e PortogruaroBacino Caposile - Collegamento della zonaurbana di Musile di Piave all'impianto idrovoroCroce200.000,001.390.000,001.500.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 2<strong>21</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 25 /30Consorzio di bonifica VenetoOrientale di San Donà di Piave(VE)Adeguamento funzionale delle opere idraulichea servizio dell'abitato di Giussago in comune diPortogruaroCollegamento del Bacino Bella Madonna alBacino Ongaro Inferiore mediantesottopassante il canale Brian a StaffoloLavori di adeguamento funzionale delle opereidrauliche a servizio del bacino consorzialeSansonetta-Sesta Presa in comune di CaorleBacino Magnadola-Caseratta - Adeguamentodella rete di bonifica a valle della zonaindustriale di Albano di Motta di Livenza450.000,001.800.000,001.300.000,00780.000,00Realizzazione di opere infrastrutturali dicarattere idraulico tese a mitigare il rischioidrogeologico del bacino della roggiaLugugnana nei comuni di Teglio Veneto eFossalta di PortogruaroBacino Bella Madonna - Adeguamento deicanali Xolla e Unione per adeguamento delcollegamento Boccafossa-StaffoloRealizzazione di interventi per il miglioramentodella funzionalità idraulica delle aree relative aibacini di Pradipozzo-Comugne e finalizzati allariduzione del rischio idraulico delle medesimecomplementari al progetto di ampliamento aterza corsia della A4 Venezia-Trieste1.900.000,00920.000,002.800.000,00Bacino Ongaro Inferiore - Installazione disgrigliatori automatici e postazione fissaall'aspirazione dell'idrovora del TermineInterventi prioritari di adeguamento e ripristinoper l'acquisizione delle bonifiche private240.000,002.000.000,00Adeguamento del collegamento OngaroSuperiore - Ongaro Inferiore per mezzo delCollettore Principale TerzoRealizzazione di un nuovo impianto idrovoro inlocalità Prabasso in comune di San Stino diLivenzaBacino Ongaro Inferiore - Risezionamento delCollettore Principale 2° e del Collettore ValleTagli1.200.000,001.400.000,001.100.000,00


222Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 26 /30Consorzio di bonifica VenetoOrientale di San Donà di Piave(VE)Sistemazione idraulica di via Franca in localitàSummaga in comune di PortogruaroBacino Ongaro Inferiore - Potenziamentodell'impianto idrovoro Valle Tagli peraumentare la capacità di sollevamento idrovoroal di fuori del sistema BrianAmmodernamento sistemi di sgrigliatura,potenziamento sistema di telecontrollo, dimonitoraggio consorziale e impiantiBacino Ongaro Inferiore 2° - Completamentodell'adeguamento del collegamento con OngaroInferiore 2° con raddoppio del sifonesottopassante il canale Largon350.000,001.200.000,001.000.000,00700.000,00Consorzio di bonifica Veronese diVeronaRealizzazione e potenziamento impiantiidrovori aree in sofferenza idraulicaBacino Ongaro Inferiore 2° - Adeguamento deicanali Santa Croce, Santa Margherita, Altanea edei sottopassanti la strada litoranea EracleaMare - CaorleRipristino della sicurezza delle arginature didefesa lungo la litoranea <strong>Veneta</strong>Interventi di ripristino dell sicurezza dellearginature del sistema BrianAdeguamento dei canali Sala e Magnadola perscarico verso il sistema Brian e chiusura dellechiaviche di scarico in MonticanoRipristino in condotta della funzionalità di trattidi canalette irrigueInterventi per l'impinguamento irriguo diemergenza della rete a scolo naturale dei baciniPiavon e MagnadolaAmmodernamento delle centrali disollevamento degli impianti di Costermano eCasazzeAmmodernamento della centrale disollevamento dell'impianto di Monte Vento inComune di Valeggio sul Mincio in comune diValeggio sul Mincio con inclusione dei terreniirrigati dall'adduttore 48G gravementeammalorato - 2° stralcio2.000.000,00850.000,001.200.000,002.000.000,00600.000,001.200.000,001.200.000,00700.000,00800.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 223Allegato A Dgr n. del pag. 27 /30Progetto di ammodernamento e riconversioneirrigua della rete consortile in Destra Mincio incomune di Valeggio sul Mincio2.500.000,00Consorzio di bonifica Veronese diVeronaLavori di risezionamento e ricalibratura di untratto dell’asta principale del fiume Tione deiMonti nei comuni di Pastrengo, Bussolengo eCastelnuovo del GardaLavori di manutenzione idraulica straordinarialungo alcuni tratti dei torrenti Dugale deiRonchi, Dugale Vallesana e S. Severo neicomuni di Lazise e BardolinoRirpistino di un tratto dell'adduttore primario diSalionze in Comune di Valeggio sul Mincio -2° stralcioRipristino di un tronco del Canale Principale eadduttori terziari in comune di Valeggio sulMincioLavori di manutenzione idraulica straordinariadei torrenti Novare, rio Molino e Progno delGhetto e di Parona nei comuni di Negrar eVeronaRipristino del tratto terminale dell'adduttoreprimario di Custoza e ammodernamento dellacentrale di sollevamento di Custoza in comunedi SommacampagnaLavori di sistemazione del canale Raccoglitoreprincipale – 2° stralcioLavori di sistemazione idraulica straordinariadel fiume Tartaro in comune di Nogara localitàMolino di SopraLavori di sistemazione del canale secondario diirrigazione 633/S nei comuni di Villafranca diVerona e Povegliano Veronese - 2° stralcio250.000,00250.000,00250.000,00350.000,00400.000,00350.000,00400.000,00300.000,00800.000,00Lavori di sistemazione del canale secondario diirrigazione 155/G nel comune di VeronaLavori di sistemazione del canale secondario diirrigazione 118/G nel comune di Villafranca diVerona1.200.000,00600.000,00


224Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 28 /30Progetto per la realizzazione di uno scolmatoredel canale Raccoglitore Secondario nei Comunidi Villafranca e Povegliano e di un bacino dilaminazione per il torrente Vaio in Comune diSommacampagna2.500.000,00Consorzio di bonifica Veronese diVeronaLavori di sistemazione dei corsi d'acqua Fossà,Ferriadon e Raccoglitore Secondario nelcomune di Villafranca di VeronaLavori di sistemazione del torrente Vaio neicomuni di Sommacampagna e Villafranca diVeronaInterventi per la sistemazione idraulica edirrigua dei collettori Canossa e Cornetto inComune di Cerea - 2° stralcioLavori per il consolidamento della sponda delFiume Menago, in alcuni suoi tratti, in Comunedi Cerea - 2° stralcioAdeguamento e ammodernamento dei manufattisostegno sul fiume Tregnon in loc. Marchiorinain Comune di Sanguinetto e Borghesana inComune di CasaleoneLavori di manutenzione strordinaria dimanufatti idraulici sugli scoli Orlandina,Mirandolo-Dugal S. Toscana e Fosso Grande inComune di PalùRipristino funzionale dello scolo Piganzo neiComuni di Oppeano e Isola RizzaConsolidamenti spondali dei collettori SeriolaStorta e Cavo Nuovo in Comune di Casaleone750.000,00500.000,00590.000,00310.000,00700.000,00420.000,00520.000,001.200.000,00Adeguamento funzionale degli scoli Canossa eCarpeneolo nei Comuni di Cerea, San Pietro diMorubio e Isola RizzaInterventi per la sistemazione idraulica e irriguadel bacino dello scolo Cavetto in Comune diAngiariLavori urgenti e indifferibili per l’alimentazioneidrica del bacino Sinistra Bussè in comune diRoverchiara1.100.000,001.000.000,00300.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 225Allegato A Dgr n. del pag. 29 /30Lavori di sistemazione idraulica del torrenteLena nei Comuni di Fumane e S. PietroIncarianoLavori di sistemazione e riqualificazionespondale lungo il Rio Bisavola in Comune diCastelnuovo del GardaProgetto di adeguamento dell'impianto idrovoroin loc. Palù dei Mori in Comune di Lazise300.000,00400.000,00200.000,00Progetto di riprofilatura longitudinale etrasversale del fiume Tione dei Monti neiComuni di Villafranca Veronese e Povegliano600.000,00Consorzio di bonifica Veronese diVeronaLavori di sistemazione spondale lungo il fiumeTartaro nei Comuni di Povegliano, Vigasio eIsola della ScalaProgetto di sistemazione spondale del FiumeTione delle Valli nei Comuni di NogaroleRocca e SorgàProgetto di sistemazione spondale della FossaGrimana nei Comuni di Trevenzuolo e Sorgà800.000,00400.000,00250.000,00Lavori di sistemazione idraulica del TartaroVecchio e Fossa Frascà nei Comuni di GazzoVeronese e CasaleoneProgetto di sistemazione spondale del FossoGiusti in Comune di Gazzo VeroneseLavori di risezionamento dei collettori Sanuda,Fosso Donne Nuove, Cappella, Valeriana eLiviera nei Comuni di Isola della Scala,Salizzole, Concamarise e Sanguinetto - 2°stralcioLavori di risezionamento della rete minore nelbacino della Fossa Maestra nei Comuni diVillabartolomea, Castagnaro e Badia Polesine -2° stralcioLavori di risezionamento dello scolo Seresin inComune di BovoloneLavori di risezionamento e riprofilatura delcollettore Menago in Comune di BovoloneLavori di risezionamento dello scolo DugalPiganzolo in Comune di Oppeano300.000,00150.000,00360.000,00740.000,001.000.000,00500.000,00500.000,00


226Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A Dgr n. del pag. 30 /30Consorzio di bonifica di 2° gradoLessinio Euganeo Berico diCologna <strong>Veneta</strong> (VR)Lavori di messa a norma e in sicurezza delsistema irriguo LEB: realizzazione degliimpianti di telecontrollo e telecomando presso inodi minori - 4° stralcioInterventi di completamento delle opere dicollegamento fra il canale Guà-Bacchiglione ecorsi d'acqua dell'area termaleRipristino del tratto iniziale del canale L.E.B.(tratto Adige Guà)95.000,00150.000,00550.000,00Opere di presa - Adeguamento degli impiantielettromeccanici150.000,00TOTALE 411.966.824,85


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 227DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 570 del 3 maggio <strong>2013</strong>Ditta "Hydro Power S.r.l." - Autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell’ “Impianto idroelettrico Briglia PonteMas” nel Comune di Sospirolo (BL), ai sensi dell'articolo 12, commi 3 e 4, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387- Approvazione Piano di reinserimento e recupero ambientale.[Energia e industria]Note per la trasparenza:Il presente provvedimento costituisce l’approvazione del Piano di reinserimento e recupero ambientale dell’impianto idroelettricoin oggetto e sostituisce analogo piano approvato con DGR n. 104 del 31/01/2012 con la quale è stata rilasciata l’autorizzazioneunica alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto.L'Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue.L'art. 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, prevede che la realizzazione degli impianti di produzione di energiaelettrica alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'eserciziodei medesimi, siano soggetti ad autorizzazione unica.Con deliberazione 8 agosto 2008, n. 2204, la Giunta Regionale ha attribuito alla Direzione Difesa del Suolo la competenzaamministrativa per il rilascio di detta autorizzazione per gli impianti idroelettrici.Alla ditta Hydro Power s.r.l. è già stata rilasciata l’autorizzazione alla costruzione e all'esercizio dell’impianto in argomentocon DGRV n. 104 del 31/01/2012.In data 12/07/2012 si è svolta una Conferenza dei Servizi nella quale, ai sensi dell’art.10 del DPR 327/2001, è stato apposto ilvincolo preordinato all’esproprio sulle aree, in comune di Sospirolo, interessate dalla realizzazione del “Impianto Idroelettrico Brigliadi Ponte Mas”, e successivamente con DGRV n. 1881 del 18/09/2012 si è preso atto del verbale di tale Conferenza.Con DGRV n. 253/2012 la Giunta Regionale ha definito la disciplina delle garanzie per dismissione degli impianti di produzionedi energia elettrica da fonti rinnovabili, in relazione anche a quanto disposto dal D.M. 10.9.2010.Pertanto, con riferimento alla sopracitata deliberazione, la ditta proponente, con nota n. 441156 del 2/10/2012, ha presentato glielaborati integrativi e relativi al Piano di reinserimento e recupero ambientale.Secondo quanto previsto dalla DGRV n. 253/2012 risulta necessario provvedere all’approvazione della documentazione integrativapervenuta e acquisire il parere della CTRA, da portare in Conferenza di Servizi.A tal proposito, con voto n. 3845 del 22/11/2012 è stato acquisito il parere favorevole con prescrizioni della CTRA.Con nota n. 570969 del 17/12/2012 la ditta ha trasmesso gli elaborati relativi al Piano di Reinserimento Ambientale adeguatialle prescrizioni della CTRA.In data 08/01/<strong>2013</strong> si è svolta la seduta della Conferenza dei Servizi per l’adozione della decisione conclusiva, nella quale si èpreso atto di tutti i documenti pervenuti e delle relative prescrizioni; i lavori della Conferenza si sono conclusi con esito favorevolein ordine all’approvazione del Piano di reinserimento e recupero ambientale che sostituisce l’analogo piano (elaborato 8) approvatocon la sopra citata DGR n. 104/2012 con la quale è già stata rilasciata l’autorizzazione unica alla costruzione ed all’esercizio dell’impiantoin argomento.Nell’allegato A, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, è riportato l’elenco degli elaborati progettuali relativial piano di reinserimento e recupero ambientale in argomento.L’allegato B, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, raccoglie il verbale della Conferenza di Servizi del8/01/<strong>2013</strong>, i pareri espressi dagli enti interessati dal procedimento con le relative prescrizioni.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, comma 4, dello statuto, il quale dàatto che le strutture competenti hanno attestato l’avvenuta, regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la legge 241/1990 e successive modifiche e integrazioni;Visti il D.Lgs. 387/2003 e il D.Lgs. 42/2004;Vista la L.R. n. 24/1991;Viste le proprie deliberazioni nn. 2204/2008, 2834/2009, 3493/2010, <strong>21</strong>00/2011, 253/2012;Preso atto che tutta la documentazione sopra menzionata è depositata agli atti della Direzione regionale Difesa del Suolo;delibera1. di approvare il piano di reinserimento e recupero ambientale relativo al progetto denominato “Impianto Idroelettrico Brigliadi Ponte Mas” presentato dalla ditta Hydro Power s.r.l. e situato nel territorio del Comune di Sospirolo, che sostituisce l’analogopiano (elaborato 8) approvato con DGR n. 104/2012, come rappresentato negli elaborati di cui all’elenco riportato in allegato A,subordinatamente alle prescrizioni contenute nei documenti di cui all’allegato B, che costituiscono parte integrante del presenteprovvedimento;


228Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>2. di autorizzare le opere previste nel Piano di reinserimento e recupero ambientale anche sotto il profilo del vincolo paesaggistico,ai sensi dell'art. 146 del D.lgs. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni;3. di confermare quant’altro disposto con la precedente DGRV n. 104 del 31/01/2012;4. di dare mandato alla Direzione regionale Difesa del Suolo di trasmettere copia del presente provvedimento al Comune diSospirolo, allo Sportello Unico Demanio Idrico-Provincia di Belluno, all’U.P. Genio civile di Belluno, all’U.P. regionale Energia,alla Provincia di Belluno, all’Enel Distribuzione S.p.a., al Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Direzione Regionale per iBeni Culturali e Paesaggistici del Veneto - Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto ed alla Soprintendenza per i beniarchitettonici e paesaggistici;5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;6. avverso il presente atto è ammesso ricorso al Tribunale superiore delle Acque Pubbliche entro 60 giorni dalla data di ricevimento;7. di pubblicare il presente provvedimento nel BUR.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 229giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1ELENCO ELABORATI PIANO DI REINSERIMENTO E RECUPERO AMBIENTALEDATA TAVOLA TITOLO Rev.570969 del 17/12/2012 1 Relazione Descrittiva 0 – Sett 2012570969 del 17/12/2012 2 Piano di Manutenzione 0 – Sett 2012570969 del 17/12/2012 3 Reinserimento e recupero ambientale 1 – Dice 2012


230Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 231ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/14


232Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 233ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/14


234Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 235ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/14


236Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 237ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/14


238Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 9/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 239ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 10/14


240Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 11/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 241ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 12/14


242Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 13/14


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 243ALLEGATOB alla Dgr n. 570 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 14/14


244Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 571 del 3 maggio <strong>2013</strong>Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Piave di Montebelluna (TV). Approvazione ai sensi dell’art.35, comma 5, della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”.<strong>Del</strong>iberazione n. 142/CR del 11 dicembre 2012.[Difesa del suolo]Note per la trasparenza:Dando applicazione all’art. 35 della l.r. n. 12/2009 viene approvato il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonificaPiave di Montebelluna (TV); sul medesimo Piano si è espressa, con parere favorevole all’unanimità, la Quarta CommissioneConsiliare.L’Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue.La legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio” ha attuato il riassetto dell’interadisciplina della bonifica mediante un coordinamento formale del complesso di norme già esistenti e la formulazione di fondamentaliinnovazioni sostanziali, con la finalità di raggiungere la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso un uso razionale dellerisorse, nonché un ampliamento delle funzioni attribuite alla bonifica, in un’ottica di sostenibilità ambientale.Con l’art. 2 della citata legge, il Legislatore regionale ha individuato i dieci nuovi comprensori di bonifica per i quali la Giuntaregionale, con deliberazione 19 maggio 2009, n. 1408, ha individuato i dieci nuovi Consorzi di bonifica, aventi natura di enti pubblicieconomici, retti da propri statuti, la cui azione è informata ai principi dell’efficienza, efficacia, economicità, trasparenza esussidiarietà.La medesima legge regionale n. 12/2009, al comma 1 dell'art. 35, ha disposto che i Consorzi di bonifica predispongano il Pianodi classifica degli immobili ricadenti nel comprensorio consortile, sulla base delle direttive definite dalla Giunta regionale ai sensidel successivo articolo 36.Dando attuazione al disposto di legge, la Giunta regionale, con deliberazione 30 novembre 2010, n. 132/CR, al fine di acquisireil previsto parere da parte della competente Commissione consiliare, ha approvato il documento contenente le “Direttive per laredazione dei Piani di Classifica degli immobili (legge regionale 8 maggio 2009, n. 12). Elaborato del novembre 2010”.In proposito, la Quarta Commissione consiliare, con parere n. 62, ha espresso a maggioranza “parere favorevole” in merito atale provvedimento; preso atto del citato parere e adottate le opportune modifiche, a conclusione del procedimento individuato dalprimo comma dell’art. 36 della l.r. n. 12/2009, la Giunta regionale, con deliberazione n. 79 del 27 gennaio 2011, ha approvato in viadefinitiva le sopra richiamate direttive.Va evidenziato che il Piano di classifica è lo strumento attraverso il quale i Consorzi individuano i benefici ritratti dagli immobiliper l’attività della bonifica, definendo e quantificando i parametri e gli indici per ciascun beneficio. Concluso l’iter di cuiagli artt. 35 e 36, il Consorzio possiede tutti gli elementi necessari per determinare l’entità del contributo a carico dei proprietaridegli immobili. Il Piano di classifica definisce, inoltre, nella cartografia allegata, il perimetro di contribuenza; all’interno di taleperimetro ricadono gli immobili soggetti al pagamento dei contributi consortili in ragione dei benefici conseguenti all’azione dellabonifica. Qualora necessario, il perimetro di contribuenza individua le aree che non traggono beneficio dalla bonifica, da escluderedalla contribuenza.L’art. 35 della l.r. n. 12/2009 stabilisce le diverse fasi del procedimento che si conclude con l’approvazione del Piano di classifica,approvato inizialmente dal Consorzio con deliberazione dell’Assemblea. Il comma 3 dell'articolo 35 dispone che tali deliberazioniconsortili vengano depositate presso i competenti Uffici regionali e presso il Consorzio di bonifica interessato, e che dell’avvenutodeposito ne sia dato avviso mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, nonché in due quotidiani adiffusione locale per tre giorni consecutivi. Entro quarantacinque giorni decorrenti dalla data di pubblicazione sul BUR del Veneto,gli interessati hanno facoltà di presentare ricorso alla Giunta regionale; quest’ultima, sentita la competente Commissioneconsiliare, è chiamata ad approvare le deliberazioni consortili di cui al comma 3 dell’articolo 35, decidendo contestualmente suglieventuali ricorsi.Ad avvenuta conclusione della fase di deposito i competenti Uffici della Giunta regionale hanno sottoposto a istruttoria i Pianidi classifica dei Consorzi di bonifica, ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, entrando nel merito dei relativi contenuti e compiendoi necessari confronti con quanto disposto nelle citate Direttive regionali; in sede istruttoria è stata anche valutata l’ammissibilità diciascun ricorso od osservazione presentati alla Giunta regionale ai sensi dei commi 3 e 4 del citato art. 35.Il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Piave è stato approvato dall’Assemblea consortile con deliberazionen. 7/A del 29 giugno 2011. <strong>Del</strong>l’avvenuto deposito ne è stata data notizia mediante avviso sul BUR del Veneto n. 56 del 29 luglio2011, nonché secondo le modalità e i tempi disposti con legge e accertati in sede di istruttoria da parte degli Uffici regionali. Entroil termine di quarantacinque giorni dalla data di avviso di deposito è stata presentata una osservazione da parte di ETRA S.p.A.,con nota n. 41414 del 30 agosto 2011; di tale osservazione gli incaricati all’istruttoria hanno preso atto.Sui contenuti del Piano e dell’osservazione i competenti Uffici regionali hanno redatto il verbale istruttorio che esprime considerazionie valutazioni sotto il profilo del merito; la Giunta regionale, facendo proprio il citato verbale, con deliberazione 11 dicembre2012, n. 142/CR, ha chiesto parere alla competente Commissione consiliare. Dando esito a tale richiesta, la Quarta Commissioneconsiliare, con parere n. 327 del 25 gennaio <strong>2013</strong>, si è espressa favorevolmente sul citato provvedimento della Giunta regionale,all’unanimità.Il citato parere della Quarta Commissione consiliare, conformemente a quanto rilevato nel verbale istruttorio della DirezioneDifesa del Suolo, ha valutato opportuno chiedere al Consorzio di bonifica la redazione di un apposito manuale di applicazione al


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 245fine di mettere in evidenza gli aspetti del Piano di classifica che, per necessità di chiarezza espositiva, richiedono una illustrazionedi dettaglio. Tale manuale, che dovrà essere interessato da periodica revisione, darà illustrazione delle modalità e delle metodologieapplicative degli indici per ciascuna Unità Territoriale Omogenea.Si ritengono quindi soddisfatti i presupposti per poter procedere all’approvazione del Piano di classifica degli immobili delconsorzio di bonifica Piave di Montebelluna (TV) ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, facendo proprie le valutazioni espostenel verbale istruttorio della Direzione Difesa del Suolo, Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrantee sostanziale. Si valuta, pertanto, opportuno articolare nel disposto del presente provvedimento le diverse prescrizioni contenutenel citato verbale istruttorio.Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilità con la vigentelegislazione statale e regionale;Visto il Regio decreto n. <strong>21</strong>5/1933, artt. 10 e 11;Viste le leggi regionali:- 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”;- 19 novembre 2010, n. 25 “Modificazioni della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12”;Viste le deliberazioni della Giunta regionale:- 19 maggio 2009, n. 1408 “Costituzione dei nuovi Consorzi di bonifica del Veneto”;- 27 gennaio 2011, n. 79 “Direttive per la redazione dei Piani di Classifica degli immobili”;Vista la deliberazione della Giunta regionale 11 dicembre 2012, n. 142/CR “Piano di classifica degli immobili del consorzio dibonifica Piave di Montebelluna (TV). Richiesta di parere alla Commissione consiliare. Legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuovenorme per la bonifica e la tutela del territorio”, art. 35, comma 5, e deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2011, n. 79.”;Vista la nota 30 gennaio <strong>2013</strong>, prot. n. 0002053, del Presidente del Consiglio regionale del Veneto “Parere alla Giunta regionalen. 327. Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Piave.”;delibera1. di approvare, ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Piavedi Montebelluna (TV), adottato con deliberazione assembleare consortile n. 7/A del 29 giugno 2011, sulla base anche di quantospecificato nel verbale istruttorio della Direzione Difesa del Suolo, Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parteintegrante e sostanziale; il medesimo Piano di classifica delimita l’area compresa nel perimetro di contribuenza che individua gliimmobili soggetti al pagamento dei contributi consortili in ragione dei benefici conseguenti all’azione della bonifica, unitamentealle aree che non traggono alcun beneficio, da escludere dalla contribuenza;2. di disporre che il Consorzio fornisca una illustrazione di maggior chiarezza delle Tavole allegate al Piano di classifica inoggetto, ricorrendo ad una cartografia di base di più alta definizione e con maggior capacità illustrativa, considerata anche la mancataillustrazione dei principali fiumi e l’assenza della denominazione dei corsi d’acqua;3. di disporre che il Consorzio aggiorni la Tavola 1 “Carta del comprensorio”, anche eventualmente predisponendo un nuovoallegato ai fini di maggior chiarezza espositiva, che, utilizzando gli strati informativi di base relativi all’altimetria del territorio,alla rete viaria, alle aree urbane e all’idrografia principale, illustri gli strati informativi delle opere e dei manufatti consortili, comeprevisto dalle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011, nonché i corsi d’acqua di competenza consortile, mettendo in opportunorisalto la rete di adduzione con la relativa denominazione;4. di disporre che il Consorzio rediga e approvi la Tavola relativa agli immobili urbani serviti da pubblica fognatura e la Tavoladella individuazione degli scarichi, secondo quanto previsto dalle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011;5. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento al beneficio didisponibilità irrigua, le varie attività legate alla derivazione di acqua (di adduzione e di diversa tipologia di utilizzo), nonché lametodologia per la determinazione degli indici, prevedendo una rappresentazione di sintesi dei relativi valori con riferimento allamedesima base territoriale;6. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento alla determinazionedella quota di spesa per l’irrigazione da attribuire alle aree verdi di pertinenza urbana, gli elementi di valutazione adottati edi relativi valori; si dispone, altresì, che il Consorzio metta in evidenza il confronto tra l’onere per le utenze non agricole e l’onereper le utenze agricole, conformemente a quanto previsto nelle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011;7. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, per ciascuno degli indici tecnicidefiniti per l’irrigazione agricola turnata, i riferimenti e gli elementi che hanno consentito di determinare i valori per ciascun indice,considerata la complessità delle argomentazioni articolate in forma sintetica;8. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento all’indice di potenzaimpiegata, la metodologia di determinazione dell’indice e dei valori che lo stesso può assumere, specificando altresì le modalità concui il contributo derivante dall’indice in questione venga sommato agli altri indici;9. di disporre lo stralcio della previsione del terzo capoverso del capitolo 5.1.8 relativa ai privati derivatari, in quanto non conformealla attività di adduzione irrigua svolta dal Consorzio a servizio di tali utenze;10. di disporre che il Consorzio provveda ad ogni possibile approfondimento per quanto attiene all’istituto della concessione


246Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>per le aree esterne al perimetro di contribuenza che beneficiano dell’opera del Consorzio per lo scolo delle acque, valutando in talsenso anche l’area urbana di Treviso nella quale è presente una fitta rete idraulica superficiale;11. di disporre lo stralcio della previsione per la determinazione in via provvisoria del contributo per il beneficio di naturaidraulica, considerato che la metodologia descritta, pur definendo gli indici tecnici sulla base della reale destinazione del territorio,applica i medesimi ad una base dati catastale non aggiornata;12. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento all’indice di comportamentoidraulico, la metodologia adottata per la indicizzazione del coefficiente udometrico;13. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento all’indice di soggiacenza,la metodologia di indicizzazione adottata, prevedendo altresì una rappresentazione di sintesi dei valori finali dell’indice;14. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio preveda una rappresentazione di sintesi dei valori dell’indicetecnico idraulico finale distinto per Unità Territoriali Omogenee e per tipologia di immobile, al fine di consentire l’accertamento delvincolo di legge, che relativamente a tale indice degli immobili urbani ne limita il valore a non più di venti volte il corrispondenteindice dei terreni agricoli;15. di disporre che, in sede applicativa del Piano, il Consorzio illustri con maggior dettaglio, con riferimento all’indice economicoper il beneficio di natura idraulica, la metodologia attraverso la quale i valori della rendita catastale per i fabbricati vengonotradotti in indice;16. di disporre lo stralcio, in quanto non pertinente al Piano di classifica, della previsione - adottata nell’ambito del capitolo dedicatoal Piano di riparto - di ripartire la quota delle spese generali dell’area tecnica di bonifica sulla base delle superfici interessatedalle due attività di bonifica e irrigua; peraltro, tale previsione, così come illustrata, potrebbe comportare la duplicazione di talequota a carico delle superfici su cui vengono svolte entrambe le attività;17. di invitare il Consorzio a valutare l’opportunità, per quanto attiene l’area tecnica di bonifica, con riferimento al precedentepunto 16., di ricorrere allo stesso criterio previsto per l’area tecnica irrigua per il riparto delle spese generali;18. di disporre lo stralcio, in quanto non pertinente al Piano di classifica, della previsione - adottata nell’ambito del capitolodedicato al Piano di riparto - di portare in detrazione il contributo regionale per la manutenzione solo nella area tecnica irrigua;peraltro, tale previsione, così come illustrata, consente il sollievo con il contributo regionale limitatamente all’area tecnica irrigua,mentre lo stesso è riconosciuto a favore dell’intero territorio contribuente;19. di disporre lo stralcio, in quanto non pertinente al Piano di classifica, della previsione - adottata nell’ambito del capitolodedicato al Piano di riparto - di portare in detrazione “le entrate non specifiche” solo nella area tecnica bonifica, stante la natura ditali entrate;20. di dare atto che le valutazioni contenute nel verbale istruttorio di cui al punto 1 tengono conto di quanto osservato da ETRAS.p.A. nella nota citata in premessa del presente provvedimento;<strong>21</strong>. di dare atto che, qualora gli adempimenti di cui ai punti da 2. a 15. comportino variazioni del perimetro di contribuenza odegli indici del Piano di classifica, costituendo variazione del Piano medesimo, deve essere avviato il procedimento di approvazionedella Giunta regionale di cui all’art. 35 della l.r. n. 12/2009;22. di disporre la redazione di un apposito manuale di applicazione del Piano di classifica, nel quale siano raccolti gli esiti deirilievi di cui ai punti 5., 6., 7., 8., 12., 13., 14. e 15. del presente deliberato;23. di disporre che copia del Piano in oggetto, perfezionato nel rispetto di quanto previsto dai precedenti punti da 2. a 19., nonchécopia del manuale di applicazione di cui al punto 22., redatte su supporto magnetico, vengano depositate agli atti della Direzioneregionale Difesa del Suolo;24. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;25. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 247giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/7Oggetto: Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Piave di Montebelluna (TV).Approvazione ai sensi dell’art. 35, comma 5, della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme perla bonifica e la tutela del territorio”. <strong>Del</strong>iberazione n. 142/CR del 11 dicembre 2012.VERBALE ISTRUTTORIOIntroduzioneLa Giunta regionale con deliberazione 19 maggio 2009, n. 1408, ha affidato a dieci Consorzi dibonifica, in attuazione all’art. 3 della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12, oltre un milione di ettari diterritorio veneto classificato di bonifica integrale. La delimitazione territoriale di ciascuno dei nuoviConsorzi di bonifica deriva dalla fusione degli Enti previgenti, istituiti ai sensi della l.r. n. 3/1976.Con l’entrata in vigore della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e latutela del territorio” il comprensorio del consorzio di bonifica Piave, della superficie di quasi 240.000 ettari,ricade per la quasi totalità entro i confini della provincia di Treviso (90 Comuni), in quanto solo una limitataporzione ricade in provincia di Venezia (3 Comuni); tale territorio si estende dall’area pedemontanatrevigiana sino al corso del fiume Sile e alla laguna di Venezia, comprendendo l’area delle risorgive eassumendo come asse centrale il medio corso del fiume Piave.Pertanto, nella zona settentrionale sono presenti rilievi e acclivi, mentre la parte centro-meridionale,a carattere prevalentemente pianeggiante, è tagliata dalla fascia delle risorgive con andamento nord-est, sudovest,che separa le due aree della alta e bassa pianura trevigiana.Nell’area pedemontana la attività del Consorzio è rivolta alla gestione delle acque superficiali, sianell’ottica della difesa idrogeologica, che nella salvaguardia delle aree poste più a valle o depresse. Ifenomeni piovosi in queste zone sono spesso molto intensi, tali da generare velocità di scorrimento moltoelevate, che comporta forte erosione del fondo e delle sponde dei corsi d’acqua, nonché un elevato trasportosolido della frazione sospesa, costituita anche da pietre.Nella fascia dell’alta pianura, formata prevalentemente da alluvioni grossolane, la rete idrografica ècostituita da corsi d’acqua che provengono dalle valli e rilievi pedemontani o da canali artificiali con finalitàirrigua.Diversamente, la fascia della bassa pianura al di sotto della linea delle risorgive, è costituita daalluvioni di materiali fini e presenta una rete idrografica superficiale con i caratteri della bonifica idraulica ela diffusa presenza delle strutture per la distribuzione irrigua.Attività del ConsorzioIl consorzio di bonifica Piave esercita la propria funzione istituzionale in tutto il comprensorio dicompetenza, dall’area pedemontana al territorio di valle sotto il livello del medio mare, volta alla tutela edifesa dell’assetto geo-morfologico del territorio, al governo delle acque meteoriche e alla gestione dellarisorsa idrica a fini irrigui. L’attività del Consorzio si muove su due aspetti fondamentali: la adduzione edistribuzione dell’acqua a scopi irrigui, svolta principalmente nella fascia a nord della linea delle risorgive,nonché alla bonifica idraulica per l’allontanamento delle acque meteoriche nella porzione del territorio postaa sud delle risorgive.Dal 1436 viene esercitata la concessione al prelievo di acqua a fini irrigui, a servizio dei territoridella pianura nord-ovest della provincia di Treviso; la derivazione dal Piave in località Fener di Alano di


248Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/7Piave (BL) avviene attraverso un canale di circa 10 km, la Brentella, che adduce portata ai due canaliprincipali “di Caerano” e “del Bosco”.Anche l’opera di derivazione dal Piave in località Nervesa della Battaglia (TV) risale ad un’anticaconcessione e fornisce acqua alla parte centrale del comprensorio; il Canale della Vittoria funge da adduttoreprincipale, per poi tripartirsi nei tre canali principali denominati “Priula”, “Piavesella” e “Ponente”.Infine, l’area orientale del comprensorio si approvvigiona tramite derivazioni indirette dal fiume Piave; daquest’ultimo viene immessa acqua nel Lago di Santa Croce il cui emissario alimenta i principali corsid’acqua sui quali il Consorzio ha la concessione alla derivazione: il fiume Meschio, il canale artificialedell’ENEL Castelletto-Nervesa e l’adduttore Crevada. Inoltre, attraverso il collettore principale consortilecanale Emanuele Filiberto e la rete di canali irrigui demaniali secondari, la risorsa idrica prelevata dal fiumeMeschio riesce ad alimentare due zone irrigue geograficamente distinte.Il Piano in esame riporta che 27.600 ettari sono serviti da impianti pluvirrigui, con una dotazionespecifica di 0,6 l/s/ha; ulteriori 18.000 ettari sono adacquati a scorrimento la cui dotazione specifica ordinariaammonta a 1,2 l/s/ha, toccando anche livelli più elevati di 1,4 l/s/ha in corrispondenza di terrenimaggiormente serviti. In sinistra idraulica del Piave altri 5.500 ettari sono irrigati a soccorso.Le concessioni alla derivazione dal fiume Piave prevedono per il Consorzio la possibilità di utilizzodell’acqua anche al di fuori della stagione irrigua, per scopi plurimi. Nel caso del consorzio Piave si fariferimento all’adduzione per uso idroelettrico e per raffreddamento, nonché a favore di utenze non agricoleche beneficiano di impianti irrigui consortili per l’irrigazione di aree verdi di pertinenza di immobiliresidenziali.L’attività di bonifica idraulica, per le differenti tipologie morfologiche presenti nel comprensorio,viene esercitata nella quasi totalità del territorio consortile, ad esclusione delle zone pedemontane e collinari.Sulla base dei diversi bacini idrografici, dei relativi punti di recapito finale, nonché della orografia delterritorio, l’attività svolta dal Consorzio risulta diversificata nella gestione delle acque meteoriche, dovutaalla naturale pendenza dei suoli nella fascia a nord delle risorgive, mentre nella pianura alluvionale posta piùa valle, sino in prossimità del mare, viene data soluzione alle problematiche idrauliche del territorio con loscolo meccanico o alternato.Unità Territoriali OmogeneeLa redazione del Piano di classifica richiede, secondo le Direttive regionali, la preliminareindividuazione del perimetro di contribuenza e delle Unità Territoriali Omogenee (UTO). Il perimetro dicontribuenza è il risultato della aggregazione dei perimetri di contribuenza dei tre Consorzi unificati. LaTavola 2 mette in evidenza anche le aree che non traggono beneficio dall’attività consortile escludendole dalperimetro. In proposito, si deve rilevare che il Consorzio prevede il ricorso all’istituto della concessione perle aree esterne al perimetro di contribuenza che beneficiano dell’opera del Consorzio per lo scolo delleacque. Ciò appare non condivisibile per evidente contraddizione, in quanto da una parte viene sostenuta lapresenza di un beneficio per l’opera del Consorzio e dall’altra se ne prevede l’esclusione dal perimetro dicontribuenza. Pertanto, si valuta necessario prescrivere l’adozione di ogni possibile approfondimento daparte del Consorzio, anche per quanto attiene l’area urbana di Treviso, al fine di aggiornare il perimetro dicontribuenza.Data la presenza di una intensa attività irrigua, svolta prevalentemente con strutture attrezzate, ilPiano evidenzia preliminarmente l’attività di adduzione, finalizzata a portare l’acqua laddove vi è scarsità dirisorsa idrica, e successivamente descrive le caratteristiche del beneficio di disponibilità irrigua e i relativiindici.Con riferimento ai tre punti di prelievo, sulla base dei quali il Consorzio gestisce un servizio irriguodefinito attrezzato, vengono delimitate tre Unità Territoriali Omogenee, UTO Fener, UTO Nervesa e UTOMeschio, che, pur presentando le medesime necessità territoriali, sono organizzate con opere e struttureirrigue separate e ben distinte. In tutte e tre le UTO il servizio irriguo è attrezzato, mentre una ridottaporzione di comprensorio, non considerata nella delimitazione delle UTO irrigue, è servita da irrigazione disoccorso utilizzando a fini promiscui la rete di bonifica. La individuazione delle attività, le relative spese, la


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 249ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/7scelta degli indici da utilizzare e la determinazione dei relativi valori avviene tutto all’interno di ciascunaUTO; pertanto, le considerazioni di seguito riportate valgono per ciascuna UTO.Le attività di adduzione e derivazione vengono svolte tutto l’anno e a favore di più utilizzazioni e dipiù categorie di utenti: durante la stagione irrigua ne fanno uso i produttori agricoli, in modalità turnata, e iproprietari di fabbricati per l’irrigazione di giardini, in modalità continua, mentre i produttori di energiaelettrica ne dispongono per tutto l’anno e in modalità continua. Ne deriva che tutte le sopracitate categorie diutenti sono chiamate a contribuire alle spese sostenute per il sistema di adduzione.Il Piano in argomento arriva ad individuare le quote relative all’irrigazione e agli utenti produttori di energiaidroelettrica ricorrendo ai parametri della portata e della lunghezza della rete di adduzione.Per quanto attiene gli utenti produttori di energia elettrica il riparto della relativa quota tra gli opificiantiviene compiuto in proporzione alla potenza installata sul singolo impianto rispetto alla somma delle potenzedi tutti i diversi impianti installati nella rete idraulica della UTO.Diversamente, per quanto attiene gli utenti irrigui, sia agricoli che non agricoli, la relativa quota vienesuddivisa ricorrendo alla superficie virtuale. Relativamente a questi ultimi, alcune valutazioni di carattereestimativo portano a individuare in 250 mq di pertinenza a verde dell’edificato la superficie equivalente adun ettaro di terreno agricolo irrigato in termini di attribuzione della relativa spesa. Si deve, peraltro, rilevarele difficoltà incontrate in sede di istruttoria nell’individuare i criteri e la metodologia utilizzati al fine diattribuire le relative quote di spesa, in quanto le spiegazioni riportate impongono continui rimandi a diverseparti del testo. Si ritiene che tali problematiche legate all’illustrazione del testo debbano venir superate insede di redazione di un apposito manuale applicativo nel quale vengano trattate, con riferimento allamedesima base territoriale, le varie attività legate alla derivazione di acqua (per adduzione e per ciascunatipologia di utilizzo), la metodologia per la determinazione degli indici e una rappresentazione di sintesi deirelativi valori per il necessario confronto. In particolare, deve trovare chiara illustrazione il metodo diraffronto che porta a individuare in 250 mq di pertinenza urbana la superficie equivalente ad un ettaro disuperficie agricola irrigua.Il passaggio successivo prevede la individuazione del criterio in base al quale attribuire la spesasostenuta dal Consorzio per la distribuzione irrigua a carico della superficie agricola irrigua e dellepertinenze urbane. Relativamente a quest’ultima deve essere preliminarmente evidenziata la differenza ditipologia di consegna irrigua, che può avvenire attraverso i canali a pelo libero – indice pari a 1 – o letubazioni in pressione – indice pari a 2 –; un’ulteriore differenza è legata alla durata della stagione irrigua,per la quale un indice inferiore a 1 è assegnato ad un utilizzo per un periodo inferiore a sette mesi. Inproposito, deve essere evidenziato che il Piano non articola i diversi elementi che concorrono nelladeterminazione dei valori dell’indice richiamato; pertanto, si chiede che, nell’ambito della redazione delmanuale sopra richiamato, vengano illustrati gli elementi di valutazione adottati e i relativi valori, mettendoin evidenza, conformemente a quanto previsto nelle Direttive regionali, il confronto tra l’onere per le utenzenon agricole e l’onere per le utenze agricole.Per quanto attiene l’onere relativo alla distribuzione nelle superfici irrigue attrezzate, che durante lastagione irrigua il Consorzio gestisce con consegna turnata, il contributo viene calcolato ricorrendo allacombinazione degli indici tecnici di dotazione irrigua, di metodologia distributiva, pedologico, di servizioirriguo e di potenza impiegata, in conformità alle previsioni delle Direttive regionali di cui alla DGR n.79/2011. Per ciascun indice il Piano ha individuato i valori, senza illustrare con chiarezza i riferimenti e lediverse casistiche alla base delle attribuzioni, che dovranno essere oggetto di specifica trattazionenell’ambito del manuale più volte richiamato.L’indice di dotazione irrigua è definito a partire dalla dotazione specifica per tutti i diversi impianti. Per lediverse tipologie distributive viene assunto come riferimento un valore standard di dotazione specifica,espresso in l/s/ha. Per individuare l’indice viene calcolato il rapporto tra la dotazione prevista per il singoloimpianto e il valore standard. Nel caso degli impianti ad aspersione l’indice è sempre pari a 1 perché dotatitutti della medesima dotazione specifica. Diversamente, per quanto riguarda lo scorrimento superficiale ladotazione di 1,2 l/s/ha viene considerata come valore di riferimento. Pertanto, la soluzione adottata nonvalorizza i sistemi distributivi con dotazioni specifiche più ridotte. Peraltro, si deve rilevare la presenza dicontraddittorietà nell’ambito del testo per quanto attiene la distribuzione pluvirrigua dove, pur venendo


250Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/7evidenziata la presenza di impianti con dotazioni sottodimensionate, non viene prevista una riduzione delrelativo indice.Per quanto attiene l’indice di potenza impiegata il Piano richiama i parametri di potenza installata di ciascunimpianto di pompaggio e il relativo periodo di funzionamento. Nella metodologia, invece, il Piano tratta ilriparto di una spesa specifica, compiuto senza ricorrere ad un indice e senza che nel Piano venga illustrata larelativa metodologia. Si valuta, pertanto, opportuno che in sede di stesura del richiamato manuale diapplicazione venga data precisa illustrazione della metodologia di attribuzione della relativa spesa.Pertanto, considerato che per i diversi indici tecnici il Piano in argomento non riporta sufficienti elementi percomprendere i valori assunti dagli indici stessi, si ritiene che il Consorzio debba fornire nel manuale piùvolte richiamato gli elementi conoscitivi di maggior dettaglio su ciascun indice tecnico per l’irrigazioneturnata agricola, al fine di evidenziare le differenze alla base della variabilità dei valori e la metodologiaseguita per la individuazione dei valori stessi.Infine, per quanto attiene l’indice economico il Piano in argomento sostiene che, essendo compensato ildeficit idrico in modo uniforme in tutta l’area irrigata, l’incremento di valore del fondo in conseguenza dellairrigazione è omogeneo per tutti i terreni, tale da non provocare significativa variazione di valore tra gliimmobili agricoli serviti dalla irrigazione turnata; pertanto, l’indice economico viene posto uniformementeuguale a 1.Nel contesto degli utilizzatori di acqua irrigua ad uso agricolo il Piano dedica un breve accenno agliutenti “privati derivatari”; si tratta di Soggetti privati particolari ai quali il consorzio Piave adduce acqua inmodalità continua, perché venga utilizzata per usi plurimi. Pertanto, il Piano prevede che tali Soggetti sonochiamati a contribuire alle spese per l’adduzione irrigua e al pagamento del contributo di bonifica idraulica.Per tale motivo, si prescrive lo stralcio dal Piano di classifica del terzo capoverso del capitolo 5.1.8 relativoai privati derivatari.Per quanto riguarda il beneficio di natura idraulica l’attività consortile ha rilevanza diversa nelterritorio, in particolare in relazione alle differenti tipologie morfologiche presenti nel comprensorioconsortile: pedemontana, collinare, alta pianura arida e sassosa, pianura alluvionale di bonifica e areesoggiacenti il livello medio mare, valli lagunari bonificate. Ne risulta che l’individuazione delle UTO nonpuò prescindere dalla organizzazione gestionale delle attività nei diversi contesti idraulici, di seguitoillustrati.La UTO Muson è identificata con la porzione di bacino idrografico dell’omonimo fiume; presentacaratteri collinari e pedemontani a nord e si chiude a sud dopo aver raccolto le acque di vari scoli collinari aCastelfranco Veneto.La UTO Piave, suddivisa in Piave A a monte delle risorgive, relativa alla porzione di bacinoidrografico del fiume a nord del Montello, e in Piave B a valle della linea delle risorgive, costituito da unafascia decorrente lungo la sponda sinistra del Piave e un breve tratto lungo la sponda destra.La UTO Livenza costituisce la parte più orientale del comprensorio dove il fiume Livenza solcacompletamente arginato la pianura alluvionale a valle delle risorgive, per cui ampie zone sono a scoloalternato. In tale territorio il Livenza riceve importanti apporti dagli immissari Cellina-Meduna, provenientidal territorio friulano caratterizzato da precipitazioni medie annue molto consistenti; le portate di taliaffluenti possono originare picchi di piena molto elevati.Il fiume Monticano, per le sue particolarità, costituisce UTO a sé stante. Tale UTO comprende lecolline di Conegliano e Vittorio Veneto, chiudendosi a Motta di Livenza in corrispondenza della immissionenel fiume Livenza.La UTO Brian ricade su terreni naturalmente tributari di bacini idraulici esterni al comprensorio, ibacini Bidoggia e Grassaga confluenti, attraverso il canale Brian, direttamente in mare.La UTO Sile A, riferita al bacino del fiume Sile posto a nord delle risorgive, ricopre un’areainteressata da una rete idrica artificiale secolare: le notevoli pendenze orografiche garantiscono un velocedeflusso delle acque. L’area è caratterizzata da una elevata omogeneità di comportamento idraulico e da unimportante livello di urbanizzazione a carattere diffuso.La UTO Sile B, riferita all’area posta a sud delle risorgive, costituita da suoli alluvionali fini e daemergenze di risorgiva che danno origine a vari fiumi. La parte posta più a valle richiede lo scolo meccanicoper l’allontanamento delle acque meteoriche. Per quanto riguarda l’abitato di Treviso, che il Piano diclassifica esclude dal perimetro di contribuenza, pur essendo presente una fitta rete idraulica superficiale,


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 251ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/7tributaria del Sile, si valuta opportuno un approfondimento al fine di accertare l’esistenza di un beneficioidraulico di scolo e/o di difesa.Il Piano mette in evidenza che la banca dati catastale, derivante dai dati contenuti nei catasti deiconsorzi originari, non rispecchia la reale suddivisione in terreno agricolo, strade, ferrovie e suolourbanizzato desumibile dalla banca dati dell’uso del suolo del PTCP; tuttavia, nel determinare gli indicitecnici il Piano esamina tutti i parametri di base in funzione delle reali condizioni del territorio. Peraltro, ilPiano impone l’aggiornamento della banca dati catastale consortile, prevedendo una fase transitoria in cui ilcontributo finale viene calcolato utilizzando gli indici derivanti dalla situazione territoriale reale, maapplicati alla classificazione della base dati catastale dei consorzi originari. Si ritiene che tale previsione nonpossa essere condivisibile, in quanto fa riferimento ad una base dati non aggiornata che può costituire motivodi conflittualità infelice con la contribuenza urbana; pertanto, se ne propone lo stralcio.L’indice di comportamento idraulico esprime la risposta dei suoli in riferimento alla piovosità e altipo di variazione della capacità di infiltrazione. Il coefficiente udometrico, ovvero la portata idraulica perettaro nell’unità di tempo, viene pertanto individuato per ciascuna tipologia di suolo (agricolo, stradeferrovie,urbano rado, aree produttive, urbano fitto). Una volta individuati i valori dell’indice per i suoliagricoli sulla base della composizione dei terreni e della intensità della rete di bonifica, viene attribuito per lestrade e le ferrovie il valore che presenta maggiori analogie con i parametri considerati per i suoli agricoli,mentre per i suoli urbanizzati viene valutato l’incremento della quota di deflusso rispetto al suolo agricolo.Non è stato, però, descritto il procedimento che porta all’indicizzazione; pertanto, si ritiene di doverprescrivere che, nel contesto del citato manuale applicativo, venga descritta la metodologia adottata per laindicizzazione del coefficiente udometrico.Per la quasi totalità del comprensorio l’indice di soggiacenza presenta valore 1, mentre per le aree adeflusso meccanico o alternato è maggiore di 1 per quanto di seguito illustrato. Infatti, queste aree sonodotate di impianti di sollevamento idraulico che fanno fronte all’allontanamento delle acque meteoricheanche quando la quota idrometrica del corpo ricettore è alta. Il parametro di riferimento considerato perdefinire l’indice di soggiacenza è dato dal prodotto della potenza installata di ciascuna pompa per le ore difunzionamento. Tale parametro viene monetizzato nel valore del consumo energetico specifico unitario in€/ha; tale importo viene utilizzato come riferimento per individuare il valore dell’indice di soggiacenza,senza che ne sia specificata la metodologia. Pertanto, si ritiene di dover prescrivere che, nel contesto delcitato manuale applicativo, venga descritta la metodologia di indicizzazione e rappresentata una sintesi deivalori finali dell’indice.Di norma, l’indice di efficacia rileva l’inadeguatezza strutturale delle opere e degli impianti dibonifica; generalmente è pari a 1 per indicare che l’efficacia risulta soddisfatta. Nel Piano in esame, tuttavia,alcune aree irrigue nelle quali non è stata realizzata una rete di scolo mista o distinta per lo scolo delle acque,sono state differenziate attribuendo un indice pari a 0.2; inoltre, per i terreni nei rilievi pedemontani ocollinari con ordinamento colturale diverso dal bosco e dal prato stabile, che richiedono una ridotta attivitàconsortile, l’indice di efficacia è stato posto pari a 0.5, usando in tal caso l’indice di efficacia per attenuare ilcontributo e non per indicare una efficacia ridotta.Il Piano non riporta una sintesi dell’indice tecnico idraulico finale, dato dalla combinazione degliindici tecnici, e in tal modo non consente di verificare se sia rispettato il vincolo di legge secondo cui l’indicetecnico idraulico finale degli immobili urbani debba essere pari o inferiore a non più di venti volte ilcorrispondente indice per i terreni agricoli. Si ritiene di dover prescrivere che, nel contesto del più voltecitato manuale applicativo, il Consorzio procede alla rappresentazione sintetica dei valori dell’indice tecnicoidraulico finale distinto per UTO e per tipologia di immobile.L’indice economico viene determinato separatamente per i fabbricati e per i terreni, come di seguitospecificato. Per i fabbricati l’indice economico è espressione della salvaguardia e della conservazione del valorefondiario del bene e per tale motivo è funzione della rendita catastale; si rileva, però, l’assenza delladescrizione della metodologia attraverso la quale i valori della rendita catastale vengono tradotti inindice. Per quanto riguarda i terreni l’indice economico viene riferito al valore medio del reddito dominicalenella zona omogenea; poiché per i terreni irrigui tale valore medio è superiore del 10% rispetto a quellinon irrigui, per i primi viene individuato un indice economico pari a 1.1, mentre per i secondi tale indice


252Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/7è pari all’unità. Va osservato che l’indice pari a 1.1 viene così ad interessare anche le aree interessate dairrigazione di soccorso. L’irrigazione di soccorso, infatti, pur non essendo in grado di colmare il deficitidrico delle colture, garantisce comunque una maggiore potenzialità produttiva del terreno.Conformemente alle Direttive regionali, il Piano in esame prevede, per le diverse UTO, laquantificazione dell’onere complessivo per categoria di immobile attraverso il prodotto delle rispettivesuperfici territoriali per l’indice di comportamento idraulico omogeneo per categoria, pari a 1 per gliimmobili agricoli, 18 per gli urbani e 4 per le infrastrutture a rete.Solo successivamente, per ciascun immobile ricadente nella UTO il Piano prevede l’applicazione dei diversiindici tecnici ed economici, al fine di individuare il carico contributivo, utilizzando la superficie reale per gliimmobili agricoli e per le infrastrutture a rete, mentre per gli immobili urbani il riferimento alla superficieavviene attraverso la rendita catastale di ciascun immobile.Al fine di dare piena illustrazione alla complessa sequenza di operazioni attraverso la quale vienedeterminato il contributo a carico di ciascun immobile rientrante nelle diverse categorie di cui sopra, si valutaopportuno che, nell’ambito del manuale applicativo più volte richiamato, venga illustrata sistematicamente lasequenza delle operazioni attraverso la quale i diversi indici tecnici ed economici portano alladeterminazione del contributo.Il Piano riporta, infine, la suddivisione del beneficio di natura idraulica nelle due componenti discolo e difesa sulla base dei coefficienti udometrici calcolati utilizzando i dati derivanti dall’Analisiregionalizzata delle precipitazioni predisposta nell’ambito di uno studio commissionato ad un professionistaesterno. Gli esiti mostrano che la variabilità tra UTO è poco significativa, tale da prevedere in modoomogeneo per tutto il territorio consortile la componente di scolo pari al 42% e la componente di difesa parial 58%. Da tali considerazioni emerge che il Piano applica le suddette percentuali a valle del calcolo delcontributo di bonifica idraulica per ciascun immobile, laddove tale suddivisione poteva riguardare solamentegli immobili urbani.Per quanto attiene gli scarichi di cui al comma 1, art. 37, della l.r. n. 12/2009, il Piano descrive ladeterminazione del contributo seguendo le modalità disposte dalle Direttive regionali, mettendo in relazionele spese complessive per UTO al rapporto tra la portata scaricata e la portata massima annua veicolata dallarete di bonifica consortile; peraltro, nel medesimo testo viene fatto riferimento anche alla portata mediaannua veicolata, in contraddizione con il riferimento precedente. Il Piano differisce all’apposito regolamentodelle concessioni del consorzio per i dettagli sulla metodologia e sulla quantificazione degli importi da porrea carico dei titolari degli scarichi; in tale sede il Consorzio dovrà chiarire a quale portata intendeva fareriferimento.Osservazioni e ricorsiL’Assemblea del Consorzio di bonifica Piave, con la deliberazione del 29 giugno 2011, n. 7/A, haapprovato, per quanto di competenza, il Piano di Classifica degli immobili ricadenti nel comprensorioconsortile; a tale provvedimento è stata data immediata esecuzione ai sensi dell’art. 3, comma 3, della leggeregionale 18 dicembre 1993, n. 53.<strong>Del</strong>l’avvenuto deposito del Piano di classifica presso gli uffici della Direzione regionale Difesa delSuolo, è stata data notizia sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 56 del 29 luglio 2011, nonchésecondo le modalità e i tempi disposti dalla legge. Nei citati avvisi è stata riportata la previsione del 4°comma dell’art. 35 della legge regionale n. 12/2009, che dispone la possibilità di presentare ricorso allaGiunta regionale avverso il Piano di classifica entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso dideposito nel BUR.Entro tale termine, il Soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato ETRA S.p.A. ha presentatoosservazione con riferimento alle aree urbane servite da fognatura mista, in particolare rendendo nota latipologia di fognatura del Comune di Resana (TV). Tale informazione, utile ai fini dei sistematiciaggiornamenti ai quali il Consorzio ricorre per il catasto consortile, dovrà essere adeguatamente utilizzata dalmedesimo Consorzio al momento dell’applicazione del Piano di classifica.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 253ALLEGATOA alla Dgr n. 571 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/7Piano di ripartoDeve essere preliminarmente evidenziato che in sede di riparto della spesa complessiva sostenuta perle attività consortili il consorzio Piave con l’atto in esame ha previsto che la spesa totale venga suddivisa perle due aree tecnico/organizzative, l’area irrigua e l’area bonifica, che trovano illustrazione nella Tavola 2. Ladenominazione delle due aree tecniche trae origine dalla attività prevalente ancorché in entrambe le areevengano compiute sia l’attività irrigua che quella di bonifica. Pertanto, per prima cosa viene fatta laattribuzione a ciascuna area tecnica delle spese dirette sostenute sia per la bonifica che per l’irrigazione; lespese generali vengono successivamente attribuite a ciascuna area tecnica in ragione della rispettiva quota dispese dirette.E’ importante rilevare che, successivamente, la attribuzione delle spese generali all’interno delle areetecniche segue due percorsi distinti. Nell’area tecnica irrigua le spese generali vengono ulteriormenteripartite, una volta detratto il contributo regionale per la manutenzione, in ragione delle spese direttesostenute per l’attività irrigua e per l’attività di bonifica; invece, per l’area tecnica di bonifica le spesegenerali vengono ripartite, una volta detratte le “entrate non specifiche”, in ragione delle superfici interessatedalle due attività. Va da sé che nell’area tecnica bonifica le superfici che sono interessate sia dalla attività dibonifica che da quella irrigua, vengono computate due volte in sede di riparto della quota delle spesegenerali. La soluzione non appare condivisibile e, pertanto, va stralciata; di conseguenza, si dispone chevenga valutata l’opportunità di ricorrere allo stesso criterio previsto per l’area tecnica irrigua. La soluzione diporre in detrazione il contributo regionale per la manutenzione solo nella area tecnica irrigua e “le entratenon specifiche” solo nell’area tecnica di bonifica non è condivisibile, concorrendo storicamente il contributoregionale a dar sollievo anche nell’area del comprensorio del Piave dove è prevalente la attività di bonifica.Di conseguenza si propone lo stralcio di tale soluzione, ritenendo che debba venir detratto in ambedue le areetecniche il contributo regionale per la manutenzione, che è stato determinato in ragione dei costi sia dibonifica che di irrigazione che l’hanno generato; parimenti, si propone lo stralcio della previsione di detrarrele “entrate non specifiche” solo nell’area tecnica di bonifica, ritenendo che, stante la natura delle entrate,debbano venir detratte adottando un criterio che faccia riferimento all’interezza del territorio contribuente enon alla sola area tecnica di bonifica.Venezia, lì 22/03/<strong>2013</strong>GLI ISTRUTTORIdott. Luigi De Lucchidott.ssa Roberta Rainato


254Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 572 del 3 maggio <strong>2013</strong>Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Veneto Orientale di San Donà di Piave (VE). Approvazione aisensi dell’art. 35, comma 5, della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”.<strong>Del</strong>iberazione n. 151/CR del 18 dicembre 2012.[Difesa del suolo]Note per la trasparenza:Dando applicazione all’art. 35 della l.r. n. 12/2009 viene approvato il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonificaVeneto Orientale di San Donà di Piave (VE); sul medesimo Piano si è espressa, con parere favorevole all’unanimità, la QuartaCommissione Consiliare.L’Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue.La legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio” ha attuato il riassetto dell’interadisciplina della bonifica mediante un coordinamento formale del complesso di norme già esistenti e la formulazione di fondamentaliinnovazioni sostanziali, con la finalità di raggiungere la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso un uso razionale dellerisorse, nonché un ampliamento delle funzioni attribuite alla bonifica, in un’ottica di sostenibilità ambientale.Con l’art. 2 della citata legge, il Legislatore regionale ha individuato i dieci nuovi comprensori di bonifica per i quali la Giuntaregionale, con deliberazione 19 maggio 2009, n. 1408, ha individuato i dieci nuovi Consorzi di bonifica, aventi natura di enti pubblicieconomici, retti da propri statuti, la cui azione è informata ai principi dell’efficienza, efficacia, economicità, trasparenza esussidiarietà.La medesima legge regionale n. 12/2009, al comma 1 dell'art. 35, ha disposto che i Consorzi di bonifica predispongano il Pianodi classifica degli immobili ricadenti nel comprensorio consortile, sulla base delle direttive definite dalla Giunta regionale ai sensidel successivo articolo 36.Dando attuazione al disposto di legge, la Giunta regionale, con deliberazione 30 novembre 2010, n. 132/CR, al fine di acquisireil previsto parere da parte della competente Commissione consiliare, ha approvato il documento contenente le “Direttive per laredazione dei Piani di Classifica degli immobili (legge regionale 8 maggio 2009, n. 12). Elaborato del novembre 2010”.In proposito, la Quarta Commissione consiliare, con parere n. 62, ha espresso a maggioranza “parere favorevole” in merito atale provvedimento; preso atto del citato parere e adottate le opportune modifiche, a conclusione del procedimento individuato dalprimo comma dell’art. 36 della l.r. n. 12/2009, la Giunta regionale, con deliberazione n. 79 del 27 gennaio 2011, ha approvato in viadefinitiva le sopra richiamate direttive.Va evidenziato che il Piano di classifica è lo strumento attraverso il quale i Consorzi individuano i benefici ritratti dagli immobiliper l’attività della bonifica, definendo e quantificando i parametri e gli indici per ciascun beneficio. Concluso l’iter di cuiagli artt. 35 e 36, il Consorzio possiede tutti gli elementi necessari per determinare l’entità del contributo a carico dei proprietaridegli immobili. Il Piano di classifica definisce, inoltre, nella cartografia allegata, il perimetro di contribuenza; all’interno di taleperimetro ricadono gli immobili soggetti al pagamento dei contributi consortili in ragione dei benefici conseguenti all’azione dellabonifica. Qualora necessario, il perimetro di contribuenza individua le aree che non traggono beneficio dalla bonifica, da escluderedalla contribuenza.L’art. 35 della l.r. n. 12/2009 stabilisce le diverse fasi del procedimento che si conclude con l’approvazione del Piano di classifica,approvato inizialmente dal Consorzio con deliberazione dell’Assemblea. Il comma 3 dell'articolo 35 dispone che tali deliberazioniconsortili vengano depositate presso i competenti Uffici regionali e presso il Consorzio di bonifica interessato, e che dell’avvenutodeposito ne sia dato avviso mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, nonché in due quotidiani adiffusione locale per tre giorni consecutivi. Entro quarantacinque giorni decorrenti dalla data di pubblicazione sul BUR del Veneto,gli interessati hanno facoltà di presentare ricorso alla Giunta regionale; quest’ultima, sentita la competente Commissioneconsiliare, è chiamata ad approvare le deliberazioni consortili di cui al comma 3 dell’articolo 35, decidendo contestualmente suglieventuali ricorsi.Ad avvenuta conclusione della fase di deposito i competenti Uffici della Giunta regionale hanno sottoposto a istruttoria i Pianidi classifica in oggetto, ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, entrando nel merito dei relativi contenuti e compiendo i necessariconfronti con quanto disposto nelle citate Direttive regionali; in tal sede è stata anche valutata l’ammissibilità di ciascun ricorso odosservazione presentati alla Giunta regionale ai sensi dei commi 3 e 4 del citato art. 35.Il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Veneto Orientale è stato approvato dall’Assemblea consortile condeliberazione n. 10/A-11 del 28 giugno 2011. <strong>Del</strong>l’avvenuto deposito ne è stata data notizia mediante avviso sul BUR del Veneton. 52 del 15 luglio 2011, nonché secondo le modalità e i tempi disposti per legge accertati in sede di istruttoria. Entro il termine diquarantacinque giorni dalla data di avviso di deposito non sono stati presentati ricorsi o osservazioni avverso la deliberazione inoggetto e l’allegato Piano.Sui contenuti del Piano i competenti Uffici regionali hanno redatto il verbale istruttorio che esprime considerazioni e valutazionisotto il profilo del merito; la Giunta regionale, facendo proprio il citato verbale, con deliberazione 18 dicembre 2012, n. 151/CR, hachiesto parere alla competente Commissione consiliare. Dando esito a tale richiesta, la Quarta Commissione consiliare, con pareren. 336 del 25 gennaio <strong>2013</strong>, si è espressa favorevolmente sul citato provvedimento della Giunta regionale, all’unanimità.Peraltro, deve essere rilevato che il Piano in argomento fa menzione di una fase di graduale riorganizzazione che sta interessandol’Ente; in tale contesto di riorganizzazione complessiva delle attività consortili il Consorzio ha anche dato avvio ad una ulteriorefase di revisione generale dei criteri di classificazione degli immobili ricadenti nel perimetro di contribuenza; tale attività porterà ad


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 255una prossima revisione del Piano medesimo che, contemperando le unitarietà del Piano con i differenti contesti territoriali, troveràpiena corrispondenza con i caratteri distintivi del comprensorio. Conseguentemente, sulla base anche del citato parere della QuartaCommissione consiliare, che conviene con quanto riportato nel verbale istruttorio della Direzione Difesa del Suolo, si è valutatonecessario chiedere al Consorzio di bonifica di procedere con ogni possibile tempestività al completamento della fase transitoria ealla definitiva revisione del Piano di classifica degli immobili.Si ritengono quindi soddisfatti i presupposti per poter procedere all’approvazione del Piano di classifica degli immobili del consorziodi bonifica Veneto Orientale di San Donà di Piave (VE) ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, sulla base delle valutazioni riportatenel verbale istruttorio, che costituisce Allegato A al presente provvedimento, così come illustrate nel disposto che segue.Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilità con la vigentelegislazione statale e regionale;Visto il Regio decreto n. <strong>21</strong>5/1933, artt. 10 e 11;Viste le leggi regionali:- 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”;- 19 novembre 2010, n. 25 “Modificazioni della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12”;Viste le deliberazioni della Giunta regionale:- 19 maggio 2009, n. 1408 “Costituzione dei nuovi Consorzi di bonifica del Veneto”;- 27 gennaio 2011, n. 79 “Direttive per la redazione dei Piani di Classifica degli immobili”;Vista la deliberazione della Giunta regionale 18 dicembre 2012, n. 151/CR “Piano di classifica degli immobili del consorzio dibonifica Veneto Orientale. Richiesta di parere alla Commissione consiliare. Legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove normeper la bonifica e la tutela del territorio”, art. 35, comma 5, e deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2011, n. 79.”;Vista la nota 30 gennaio <strong>2013</strong>, prot. n. 0002054, del Presidente del Consiglio regionale del Veneto “Parere alla Giunta regionalen. 336. Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Veneto Orientale.”;delibera1. di approvare, ai sensi dell’art. 35 della l.r. n. 12/2009, il Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica VenetoOrientale di San Donà di Piave (VE) - adottato con deliberazione assembleare consortile n. 10/A-11 del 28 giugno 2011 - sulla baseanche di quanto specificato nel verbale istruttorio della Direzione Difesa del Suolo, Allegato A al presente provvedimento, di cuicostituisce parte integrante e sostanziale;2. di disporre che il Consorzio, con ogni possibile tempestività, adotti un Piano che, contemperando le unitarietà del Pianocon i differenti contesti territoriali, soddisfi nella metodologia quanto previsto dalle Direttive regionali per la redazione dei Pianidi classifica degli immobili di cui alla DGR n. 79/2011;3. di disporre che, nel contesto della revisione del Piano di cui al punto 2.:a) per quanto attiene il beneficio idraulico della UTO Lemene, venga affinato il parametro dell’intensità delle attività svoltedal Consorzio nell’indice di soggiacenza;b) per quanto attiene il beneficio idraulico della UTO Lemene, venga affinato l’indice di efficacia, nei limiti di quanto previstodalle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011, in funzione delle situazioni di ridotta efficacia della bonifica;c) per quanto attiene il beneficio irriguo delle UTO Lemene e Piave, le valutazioni addotte per il riparto dei costi comuni venganoaggiornate e uniformate;d) per quanto attiene il beneficio irriguo della UTO Lemene, venga affinato l’indice di efficacia, nei limiti di quanto previstonelle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011;4. di invitare il Consorzio a valutare l’opportunità, nel contesto della revisione del Piano di cui al punto 2., per quanto attieneil beneficio irriguo della UTO Lemene, di esprimere il soddisfacimento del fabbisogno irriguo presente nelle aree strutturate attraversol’indice economico;5. di dare atto che la revisione del Piano di classifica di cui al punto 2. comporta la attivazione del procedimento di approvazionedella Giunta regionale di cui all’art. 35 della l.r. n. 12/2009;6. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;7. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione.


256Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/6Oggetto: Piano di classifica degli immobili del consorzio di bonifica Veneto Orientale di San Donà di Piave(VE). Approvazione ai sensi dell’art. 35, comma 5, della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuovenorme per la bonifica e la tutela del territorio”. <strong>Del</strong>iberazione n. 151/CR del 18 dicembre 2012.VERBALE ISTRUTTORIOIntroduzioneIl comprensorio del consorzio di bonifica Veneto Orientale, della superficie di 113.359 ettari, èindividuato con il numero 10 nell’allegato A alla legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per labonifica e la tutela del territorio”, e deriva dall’unione dei comprensori dei pre-esistenti consorzi Basso Piavee Pianura <strong>Veneta</strong> tra Livenza e Tagliamento; il consorzio di bonifica Veneto Orientale con sede a San Donàdi Piave (VE), preposto al comprensorio n. 10 di cui sopra, è stato istituito con deliberazione della Giuntaregionale 19 maggio 2009, n. 1408.Tale comprensorio è delimitato a est dal fiume Tagliamento, a sud dal Mare Adriatico; a ovest ilconfine raggiunge la Laguna di Venezia, seguendo poi il canale Fossetta, passa per il centro di Fossalta diPiave (VE) raggiungendo l’argine S. Marco fino a Zenson di Piave (TV); il limite nord è costituito dalconfine tra la Regione Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia e da quello con il consorzio di bonificaPiave di Montebelluna (TV).Osservazioni e ricorsiL’Assemblea del consorzio di bonifica Veneto Orientale, con la deliberazione del 28 giugno 2011, n.10/A-11, ha approvato, per quanto di competenza, il Piano di Classifica degli immobili ricadenti nelcomprensorio consortile, unitamente al perimetro di contribuenza.<strong>Del</strong>l’avvenuto deposito del Piano di classifica presso gli uffici della Direzione regionale Difesa delSuolo, è stata data notizia sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 52 del 15 luglio 2011, nonchésecondo le modalità e i tempi disposti dalla legge. Nei citati avvisi è stata riportata la previsione del 4°comma dell’art. 35 della legge regionale n. 12/2009, che dispone la possibilità di presentare ricorso allaGiunta regionale avverso il Piano di classifica entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso dideposito nel BUR.Entro tale termine, non è stato presentato alcun ricorso od osservazione avverso la deliberazioneconsortile in oggetto.Attività del ConsorzioI territori collocati nella bassa pianura veneta tra la Laguna di Venezia e il fiume Tagliamento sonodi origini paludose, tant’è che sin dall’inizio del XIX secolo si avvertì l’esigenza di intervenire radicalmentesul territorio sia per far fronte alle pessime condizioni igienico-sanitarie che al disordine idraulico.La bonificazione delle paludi e la difesa dalle piene dei fiumi è da sempre l’impegno dominante deiConsorzi che si sono organizzati in questo territorio, al fine di rendere tali aree idonee all’utilizzo agricolo eproduttivo, nonché alla residenzialità. Il lungo processo di bonificazione, iniziato nei primi anni del 1900,attraverso la costituzione di tanti piccoli Consorzi, terminò alla vigilia della 2^ guerra mondiale.Nel secondo dopoguerra il Consorzio si è impegnato nell’attività di potenziamento eammodernamento del complesso sistema di opere realizzato. La sua costante manutenzione e il continuoesercizio costituiscono tutt’oggi una imprescindibile condizione per l’allontanamento delle acque meteoriche


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 257ALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/6e la tutela dal rischio idraulico di tutti gli insediamenti e le attività che su questo territorio hanno avutosviluppo.La particolare collocazione geografica del comprensorio del consorzio di bonifica Veneto Orientaleha messo in evidenza le particolarità nella gestione idraulica di questo territorio che, durante il secondodopoguerra, hanno trovato una soluzione a livello istituzionale.Il fiume Tagliamento costituisce confine tra la Regione Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia. IlPiano specifica che in tale contesto territoriale tre Consorzi interregionali hanno operato in piena autonomiaistituzionale sotto il diretto controllo dello Stato fino al 4 agosto 1994. In tale data è entrata in vigore l’intesasottoscritta dalle due Regioni che ha disposto lo scioglimento dei preesistenti Enti e l’assegnazione delleporzioni territoriali dei relativi comprensori, ricadenti nelle due Regioni ai consorzi di bonifica alloradenominati “Pianura <strong>Veneta</strong> tra Livenza e Tagliamento” e “Cellina Meduna”. Per tale motivo, ancora oggi iterritori settentrionali al confine con la Regione Friuli Venezia Giulia rivestono importanza nelle valutazioniidrauliche per lo scolo e la difesa, in quanto la relativa rete è tributaria di quella del Consorzio in argomento.Per quanto riguarda il previgente consorzio di bonifica “Basso Piave”, il Piano precisa che iprovvedimenti di costituzione hanno incluso nel perimetro di contribuenza anche 1.511 ettari, costituenti areedi nuova classifica formate da modeste superfici di gronda fluviale e lagunare, prevalentemente ubicate indestra Sile – Piave Vecchia esterni al perimetro di bonifica. Gli stessi provvedimenti hanno escluso dalladelimitazione il bacino Bidoggia-Grassaga per complessivi 7.980 ettari, già parte integrante delcomprensorio consortile, incorporandolo nel consorzio confinante allora denominato “Pedemontano SinistraPiave”, anche se ad ogni effetto i relativi deflussi idraulici sono da sempre tributari del sistema emissarioBrian del comprensorio del “Basso Piave”. Ad oggi, i rapporti sotto il profilo economico finanziario e diregimazione idraulica sono regolati da apposita convenzione intervenuta con atto del 18 novembre 1980,stipulata tra gli originari consorzi di bonifica “Basso Piave” e “Pedemontano Sinistra Piave”.Dopo la 2^ guerra mondiale nel territorio dell’attuale Consorzio posto in destra idraulica del fiumeLivenza è stato dato avvio alla trasformazione irrigua; investimenti in riconversione irrigua e in gestione direte con finalità mista sono stati, tra l’altro, realizzati a partire dagli anni ’80 nei territori tra Livenza eTagliamento. La superficie complessivamente interessata dall’irrigazione consorziale è pari a 53.292 ettari.L’eterogeneità morfologica del territorio e la diversa gestione della rete idraulica hanno determinato unamarcata differenziazione delle pratiche irrigue tra i territori posti in sinistra e in destra Livenza.Unità Territoriali OmogeneeIl Piano di classifica richiede la preliminare individuazione, per tipologia di beneficio, del perimetrodi contribuenza e delle Unità Territoriali Omogenee (UTO).La Tavola 7 rappresenta il perimetro di contribuenza; ne risultano esclusi i corsi d’acqua demaniali,le valli in prossimità di Caorle (VE), nonché territori situati nella parte settentrionale del comprensorio chescolano direttamente nei corsi d’acqua di competenza regionale, come il Malgher, il Loncon, il Lemene e leRogge Vidimana e del Molino.Il comprensorio consortile è strutturato in 6 Unità Territoriali Omogenee (UTO), di seguito illustrate,delimitate o attraversate dalle cosiddette “acque alte”, costituite dai fiumi Sile, Piave, Livenza, Tagliamento,dal Mare Adriatico, dalla Laguna di Venezia, dalla rete di canali demaniali di navigazione interna (realizzatidalla Serenissima per collegare la città lagunare a Grado); le acque alte hanno livelli più elevati dei terrenibonificati, per cui l’attività del Consorzio è costantemente volta alla difesa del comprensoriodall’alluvionamento da parte delle acque alte mediante la realizzazione e la manutenzione di una lunga eimponente rete arginale.La UTO Lemene comprende totalmente il comprensorio del previgente consorzio di bonifica“Pianura <strong>Veneta</strong> tra Livenza e Tagliamento”, caratterizzata da un enorme frazionamento in bacini idraulicielementari di bonifica, autonomi sia dal punto di vista gestionale, che dal punto di vista della attribuzionedegli oneri di esercizio e di manutenzione. La parte settentrionale della UTO Lemene è a scolo naturale (percirca il 26% del territorio attinente all’intera area amministrativa della UTO), a scolo meccanico per circa il50% e a scolo alternato per circa il 4,5%. La restante superficie territoriale della UTO, circa il 15%, è


258Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/6costituita da aree non tributarie della rete di bonifica, dai fiumi di competenza demaniale e dai litorali. Solo il5% della UTO Lemene è gestita da privati proprietari per ciò che riguarda le opere di scolo (mentre l’attivitàdi difesa spetta al Consorzio, vedi Tabella 3.1 dopo pag. 22), oppure è relativa alla regolazione idraulicadelle valli da pesca.La UTO Brian, compresa tra i fiumi Piave e Livenza, è attraversata dal collettore Brian, checostituisce l’emissario a mare di tutte le acque di scolo tra Piave e Livenza. La parte settentrionale, di circa4.500 ettari, è a scolo naturale, mentre i rimanenti 32.500 ettari sono a prosciugamento meccanico.Altri quattro bacini idraulici, che funzionano ancora autonomamente dal punto di vista idraulico,costituiscono le UTO Caposile, Cavazuccherina, Ca’ Gamba, Cavallino, tutti interamente a scolo meccanico.Entrando nel merito dell’attività del Consorzio e dei benefici che produce, è opportuno sottolineareche il medesimo opera sostanzialmente nell’ambito di due funzioni: idraulica, mediante lo scolo delle acque di pioggia e la difesa dei territori dalle “acque alte” o dalleacque provenienti dai territori settentrionali fuori comprensorio; irrigua, volta ad assicurare sufficienti disponibilità idriche per le colture nel periodo estivo.Nell’inquadramento generale il Piano fa menzione ad una fase di graduale riorganizzazione che stainteressando l’Ente e le attività che lo stesso compie sul territorio. Al momento dell’adozione del documentoin esame sussistevano ancora forti differenziazioni territoriali e idrauliche nell’ambito del nuovocomprensorio legate alla differente storia dei preesistenti Enti; pertanto, i principi e i criteri della classificadegli immobili anche del Piano in esame afferiscono a due diverse modalità gestionali. A tal proposito, ilPiano articola in modo molto organico entrambe le soluzioni gestionali adottate per la classifica, nel rispettodelle linee guida regionali, ed inoltre giustifica le assunzioni di base e le relazioni tra i parametri ed i valoriassunti dagli stessi in funzione di studi e approfondimenti sulle caratteristiche pluviometriche, morfologiche,idrauliche ed irrigue di ciascuna UTO che ne mettono in evidenza le rispettive particolarità. In relazione alsistema della classifica di fatto adottato dal Consorzio, il Piano puntualizza che, contestualmente allariorganizzazione complessiva delle attività consortili, è stata avviata una fase di revisione generale dei criteridi classificazione. Si ritiene che la soluzione adottata, che conferma la presenza di due diverse modalitàgestionali riconducibili ai Consorzi preesistenti al riordino compiuto in attuazione alla l.r .n. 12/2009, debbaavere carattere del tutto transitorio e che il Consorzio debba procedere con ogni possibile tempestività adadottare un Piano che soddisfi i principi di: 1) unicità, 2) uniformità di criterio e metodo, 3) corrispondenzacon le diverse caratteristiche del territorio.Il Piano in esame procede con la trattazione dei differenti benefici, dettagliandone i criteri, lametodologia e i risultati a livello di ciascuna UTO, in quanto differenti da UTO ad UTO, come descritto alprecedente capoverso.Il beneficio di natura idraulica nella estesissima UTO Lemene si basa sul presupposto che le opere dibonifica costituiscono di fatto un unico sistema, che dal punto di vista gestionale non può venir frazionato,seppure a livello di ciascun bacino idraulico l’intensità dell’attività consortile varia sensibilmente. Perl’impostazione scelta a livello consortile per tale UTO, le funzioni tecniche e gestionali sono programmate,governate e condotte a livello centrale. Ciò fa sì che qualunque intervento migliorativo venga attuato nellaUTO, indipendentemente dal bacino in cui ricade, comporta benefici per l’intera UTO legati al minor costogestionale. Ciò non appare coerente con l’applicazione dell’indice di efficacia in cui il Consorzio colloca talebeneficio, in quanto tale indice assegna valore più alto ai bacini con maggiore attività consortile, originandoun maggior contributo; peraltro, una maggiore attività consortile costituisce un fattore che aumenta ilbeneficio, anche secondo le Direttive regionali.Si ritiene che tali valutazioni portano a ritenere non pertinente la collocazione sistematica dell’intensitàdell’attività consortile nell’ambito dell’indice di efficacia, così come definito nelle Direttive regionali, madebbano trovare affinamento nell’ambito dell’indice di soggiacenza.Infatti, l’indice di soggiacenza tiene conto della quota altimetrica dei terreni, dei livelli idrometrici neicollettori di recapito e delle differenti modalità di allontanamento delle acque meteoriche (naturale, alternato,meccanico). Secondo il Piano in esame, la gestione della UTO Lemene consente di garantire condizioniuniformi di sicurezza idraulica in tutti i bacini idraulici ad essa afferente, anche laddove la diversacollocazione altimetrica espone alcuni territori ad un rischio più elevato di esondazione rispetto ad altri.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 259ALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/6Quest’ultima circostanza comporta una intensificazione degli interventi di bonifica che, sistematicamente,dovrebbe concorrere nell’indice di soggiacenza; il Piano in esame, invece, lo prende in considerazionenell’indice di efficacia, tant’è che quest’ultimo risulta non conforme alle Direttive regionali per quanto diseguito articolato:a) secondo le Direttive regionali l’indice di efficacia deve rispecchiare situazioni di ridotta efficaciadella bonifica, per effetto di deficienze strutturali della rete idraulica di scolo o di difesa o dei manufatti,oppure di documentate carenze della relativa attività consortile; il Piano, invece, definisce tale indice sullabase della intensità delle attività svolte dal Consorzio al fine di garantire la sicurezza idraulica;b) secondo le medesime Direttive l’indice di efficacia consente l’inserimento di correttivi al ribassoin presenza di oggettive situazioni di riduzione del beneficio, il che si traduce in valori dell’indice tanto piùridotti rispetto a 1 quanto più ci si allontana dal livello migliore di beneficio; il Piano, invece, stabiliscevalori dell’indice che partono da 1 per le zone servite solo da opere di difesa e arrivano fino a 13.73 perterritori a scolo meccanico con difese arginali.Pertanto, per quanto sopra esposto si ritiene che nella nuova stesura del Piano, per quanto attiene la UTOLemene, debba venir rispettata la collocazione sistematica delle Direttive regionali per quanto attiene idiversi indici.Peraltro, per la valutazione del comportamento idraulico nell’ambito della UTO, al fine didifferenziare i suoli in ragione del diverso grado di impegno della rete di bonifica, è stato determinato ilrelativo indice in funzione del coefficiente udometrico.Deve essere richiamato che dalla combinazione dei tre suddetti indici tecnici, di comportamentoidraulico, di soggiacenza e di efficacia, deve risultare un indice tecnico idraulico il cui valore attribuito agliimmobili ubicati nelle zone urbane non può essere superiore a venti volte il valore attribuito agli immobiliubicati nelle zone agricole (comma 2, lettera a, articolo 36, legge regionale n. 12/2009).Per quanto attiene l’elaborazione dell’indice economico relativo agli immobili urbani della UTOLemene, i valori fondiari sono stati ricavati a partire dalla rendita catastale, ricondotta dall’unità diconsistenza catastale all’unità di superficie suolo; i valori fondiari per i terreni agricoli sono stati invecedesunti dal reddito dominicale rivalutato, per la cui classificazione in indice è stato tenuto conto delle dueprincipali produzioni della zona, il seminativo e il vigneto. I valori unitari ricavati in €/mq sono stati, quindi,indicizzati rapportandoli al più piccolo valore assunto dalla tipologia seminativo agricolo.Il beneficio di natura idraulica delle cinque UTO in destra idraulica del fiume Livenza derivadall’attività consortile quotidiana di difesa dalle acque alte, svolta attraverso una ben strutturata rete dicanali. Per tali aree il Piano parte dal presupposto che tutte le superfici, agricole ed extragricole, godono diun beneficio idraulico uniforme; per tale motivo, le spese relative a tale attività vengono ripartite in ragionedelle superfici secondo unica caratura di beneficio. Il Piano prevede anche che i territori del bacinoBidoggia-Grassaga, ricadenti nel comprensorio del consorzio Piave, in quanto tributari del collettore Brian edei suoi affluenti, concorrano alle spese consortili in ragione di uno specifico accordo tra il consorzio Piave eil consorzio Veneto Orientale.Nelle UTO in destra idraulica del fiume Livenza la individuazione degli indici tecnici dicomportamento idraulico, di soggiacenza e di efficacia è conforme alle Direttive regionali. La lorocombinazione nell’indice tecnico idraulico finale consente il distinto riparto dei tre aggregati di spesa alivello di UTO: spese per la gestione della rete di scolo e difesa, spese per la gestione degli impiantifinalizzati al prosciugamento meccanico, spese per il consumo di energia elettrica relativa al funzionamentodegli impianti; per ognuna delle tre componenti di spesa viene determinato lo specifico indice dicomportamento idraulico e le relative carature.L’indice di soggiacenza viene combinato con l’indice di comportamento idraulico solo per quantoriguarda l’aggregato relativo alle spese energetiche, in quanto la diversa prevalenza costituisce parametro chenon incide sulla manutenzione della rete e degli impianti, bensì sui costi energetici per il funzionamento diquesti ultimi.L’indice di efficacia assume valore pari a 1 in tutte le UTO in esame, dal momento che la rete e gliimpianti sono ritenuti adeguatamente dimensionati e sono costantemente manutentati.Si ritiene di dover rilevare la considerevole differenza di impostazione della classificazione degliimmobili ricadenti nelle cinque UTO in destra idraulica del fiume Livenza rispetto a quella riservata agliimmobili della UTO Lemene precedentemente descritta.


260Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/6L’indice economico utilizzato per la classifica nelle UTO in destra Livenza riflette il valore degliimmobili, riferendosi alla rivalutazione della rendita catastale per i fabbricati e del reddito dominicale per iterreni agricoli; infatti, l’indice economico consente di evidenziare il diverso vantaggio tratto dall’attività dibonifica da ogni immobile a parità di condizioni tecnico-idrauliche.Dal punto di vista dell’attività di irrigazione il comprensorio consortile viene suddiviso in due UnitàTerritoriali Omogenee: la UTO irrigua Lemene, coincidente con la omonima UTO individuata per ilbeneficio di natura idraulica; la UTO irrigua Piave, che riunisce i territori delle UTO idrauliche Brian,Caposile, Cavazuccherina, Ca’ Gamba, escludendo però la penisola del Cavallino nel cui territorio ilConsorzio non svolge attività irrigua. Dal punto di vista gestionale e dei sistemi di distribuzione le due UTOsono indipendenti e strutturate in modo diverso.Nella UTO Lemene coesistono tre sistemi distributivi differenti:1. Il sistema distributivo dell’irrigazione di soccorso che si serve della rete di canali di scolo ad usomisto (10.985 ha);2. Il sistema distributivo con canalette a cielo aperto in c.a. nell’ambito del bacino della SinistraCavrato (2.674 ha);3. Il sistema distributivo con rete tubata in pressione nell’area denominata 14° Settore (1.633 ha).I tre metodi distributivi si differenziano sostanzialmente per i diversi costi di gestione e per iquantitativi di risorsa idrica messi a disposizione. Va rilevato che per la UTO Lemene l’irrigazione non hamai assunto caratteristiche di radicale intervento di trasformazione produttiva agricola, tanto che i sistemiadottati consentono di consegnare dotazioni idriche di entità poco significativa e con erogazione continuasolo per la rete tubata in pressione durante i momenti di punta.Relativamente alla UTO Lemene, nella quale prevalgono i sistemi irrigui su rete mista, il Pianodedica ampio spazio alla descrizione della metodologia per operare il riparto dei costi comuni alle duefunzioni idraulica e irrigua. Seppure correttamente impostata e dettagliata, si ritiene che le valutazioniaddotte richiedano di essere aggiornate e affinate. Peraltro, dal momento che anche nel contesto del beneficiodi disponibilità irrigua viene definito l’indice di efficacia, e che i criteri seguiti per quest’ultimo sono imedesimi criteri stabiliti per l’indice di efficacia del beneficio di natura idraulica, si ritiene opportunorichiamare le prescrizioni precedentemente esposte, che devono essere estese anche nell’ambito del beneficiodi disponibilità irrigua.Per quanto concerne la determinazione dell’indice di beneficio finale, il vantaggio economicoconseguito dai diversi terreni è da considerarsi costante sull’intero territorio della UTO. In proposito si deverilevare che la certezza del soddisfacimento del fabbisogno irriguo presente nelle aree strutturate, rispetto aquello ritraibile nelle aree non strutturate, garantisce un beneficio economico che richiede di essereapprofondito nella revisione del Piano in argomento per trovare adeguata rappresentazione in un appositoindice economico. Il beneficio finale, così come determinato nel Piano con riferimento ad un ordinamentocolturale medio, viene ricondotto al grado di risposta con cui il Consorzio riesce a far fronte alla domanda diacqua irrigua basata sulla dotazione continua specifica assicurata nel periodo di punta, espressa in termini dil/s/ha, tenendo conto delle condizioni di efficienza di consegna; ne risulta che la portata specifica consegnataè stimata in 0,<strong>21</strong> l/s/ha per i sistemi con irrigazione di soccorso, 0,39 l/s/ha per la rete di canalette in c.a. e0,67 l/s/ha per la rete tubata in pressione. Di conseguenza, l’indice finale, rapportato al sistema prevalente,assume, rispettivamente, i valori di 1.00, 1.83 e 3.10.Nella UTO irrigua Piave le opere irrigue derivano dalla progettazione inserita nel Piano Generale diBonifica e Tutela del Territorio Rurale (PGBTTR) dei primi anni ’90. Il Piano specifica che la rete ècostituita da adduttori ripartitori e distributori in terra o prefabbricati, autonomi dalla rete di scolo, realizzatilungo linee di demanio idraulico, e che alimentano prevalentemente un sistema distributivo “per infiltrazionelaterale”. La rete irrigua di adduzione e distribuzione presenta una estensione media di 15 m/ha, contro i 25m/ha previsti dal PGBTTR; solo nel bacino Ca’ Gamba si è raggiunta la estensione prevista a livelloprogettuale. Pertanto, per la UTO Piave il Piano individua tre zone che differiscono tra loro sia per ladifferente estensione che per il grado di difficoltà di utilizzazione della risorsa idrica. I terreni del bacino Ca’Gamba (1.320 ha), che possono godere a pieno della disponibilità idrica, presentano indice di beneficio pari a1.00; i terreni ricadenti nella zona che non ha particolari difficoltà di utilizzazione dell’acqua irrigua (31.150ha), a causa del fatto che la rete non è ancora completata, presenta indice pari a 0.79; i terreni che hanno


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 261ALLEGATOA alla Dgr n. 572 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/6obiettive difficoltà di utilizzo irriguo (5.530 ha) presentano infine indice pari a 0.55. Con valori dell’indiceche non superano il valore 1.00 il Piano ha voluto mettere in evidenza che nella UTO irrigua Piave esistonooggettive difficoltà nell’assicurare la piena funzionalità di tale sistema irriguo in quanto non ancoracompletamente sviluppato.Per quanto attiene gli scarichi di cui al comma 1, art. 37, della l.r. n. 12/2009, il Piano determina iparametri e il contributo dovuto dal singolo scarico conformemente alla procedura definita con DGR n.79/2011, definendo una metodologia univoca per tutto il comprensorio consortile e, nell’applicazione,tenendo conto delle peculiarità che caratterizzano le due UTO Lemene e Piave e le differenti tipologie discolo presenti.Venezia, lì 22/03/<strong>2013</strong>GLI ISTRUTTORIdott. Luigi De Lucchidott.ssa Roberta Rainato


262Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 573 del 3 maggio <strong>2013</strong>Concessione di acqua termale denominata “CASINO NUOVO” in comune di Abano Terme (PD) - Autorizzazione preventivaal trasferimento di titolarità alla ditta “G.B. Thermae Hotels S.r.l.”- (art. 29, L.R.40/89).[Acque]Note per la trasparenza:Trattasi di trasferimento preventivo di concessione per la coltivazione della risorsa termale su istanza della ditta concessionaria.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di accordare alla Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori delle Poste Italiane S.p.A con sede a Roma, ViaCarlo Spinola, 11- C.F. 80034880411, titolare in virtù del D.D.R.. n. 109 del 29.8.2012 della concessione di acqua termale denominata“CASINO NUOVO in comune di Abano Terme (PD), l’autorizzazione preventiva al trasferimento della suddetta concessionealla ditta G.B. Thermae Hotels S.r.l. con sede in Abano Terme (PD) - Via Valerio Flacco n. 99 - C.F. e P.IVA. 00220810287 che hadichiarato la propria idoneità tecnica ed economica ad effettuare attività minerarie, ed è in possesso del contratto di somministrazionestipulato in data 14.1.<strong>2013</strong>;2. di stabilire che la ditta titolare della concessione è tenuta a:- far pervenire entro 3 mesi dalla data di consegna del presente provvedimento, copia autentica dell’atto notarile di cessione,stipulato con esplicito riferimento alla presente autorizzazione, sulla base del quale, a norma delle leggi vigenti, possa esseresottoposto all’eventuale approvazione, il relativo provvedimento di trasferimento e di nuova intestazione della concessione;- sottostare a tutti gli obblighi imposti con i provvedimenti citati nelle premesse purchè non in contrasto con la presente deliberazione;3. di stabilire che la nuova intestazione è accordata senza pregiudizio degli eventuali diritti di terzi;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;5. di incaricare per l’esecuzione del presente atto, con particolare riferimento agli adempimenti di carattere amministrativo laDirezione Geologia e Georisorse;6. di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione;7. di dare atto che avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionaleo ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 263DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 575 del 3 maggio <strong>2013</strong>Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le proceduredi valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011 e sua contestuale revoca.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:Vengono individuate nuove disposizioni applicative in adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale (d.lgs.14 settembre 2011, n. 162 e l. 17 dicembre 2012, n. 2<strong>21</strong>; l.r. 28 dicembre 2012, n. 50), in materia di valutazione di impatto ambientale.Contestualmente si revocano le precedenti disposizioni applicative di cui alla Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011.L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.È noto che la normativa in materia di valutazione di impatto ambientale presenta profili di notevole complessità, derivanti dalprogressivo e continuo stratificarsi di interventi legislativi in materia.La disciplina nazionale in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla Parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, è stata oggetto, infatti, di numerose modifiche ed integrazioni, ispirate dalla necessitàdi adeguare l’assetto normativo vigente non solo alle istanze sociali di tutela dell’ambiente, per loro natura soggette a continuaevoluzione, ma anche alle direttive di matrice comunitaria.All’adeguamento della normativa statale alle sopra citate istanze e direttive consegue lo sforzo, da parte della Regione Veneto,di coordinare i contenuti di quanto previsto dalla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10, recante “Disciplina dei contenuti e delleprocedure di Valutazione di Impatto Ambientale”, alle prescrizioni di matrice nazionale.La Giunta Regionale del Veneto ha a tal fine emanato, da ultimo, la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011, con la quale ha riordinatoin un unico provvedimento le disposizioni da applicarsi ai procedimenti avviati dopo la data di adozione della medesima delibera,rendendo al contempo inapplicabili agli stessi procedimenti le indicazioni di cui alle precedenti deliberazioni (Dgr n. 308 del 10febbraio 2009 e Dgr n. 327 del 17 febbraio 2009).Tuttavia, a seguito dell’entrata in vigore di ulteriori e più recenti disposizioni normative di rango statale, alle quali si farà richiamoa breve, risulta nuovamente necessario adeguare le vigenti disposizioni regionali alle prescrizioni legislative.Si fa riferimento, in particolare, alle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 162 e dal decreto legge18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 2<strong>21</strong>, i quali entrambi hanno inciso sul decretolegislativo n. 152/2006.A tal riguardo si evidenzia, infatti, che i menzionati atti normativi hanno ampliato le tipologie progettuali oggetto della disciplinaconcernenti le procedure di verifica di assoggettabilità a VIA e di valutazione di impatto ambientale.In particolare, per quanto attiene alle modifiche al d.lgs. n. 152/2006, Parte II, Allegato III, concernente le tipologie progettualisoggette a valutazione di impatto ambientale, va evidenziato che:- con l’art. 35, comma 7, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162, “dopo la lettera af) è stata inserita la seguente: “af-bis) Impianti perla cattura di flussi di CO2 provenienti da impianti che rientrano nel presente allegato”;- con l’art. 36, comma 7-bis, lettera b), del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre2012, n. 2<strong>21</strong>, sono stati assoggettati a procedura di VIA gli elettrodotti aerei per il trasporto di energia elettrica, nonfacenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kV con tracciato di lunghezzasuperiore a 10 km.Per quanto attiene, invece, alle modifiche al d.lgs. n. 152/2006, Parte II, Allegato IV, concernente le tipologie progettuali soggettea verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, va evidenziato che:- con l’art. 35, comma 8, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162 al punto 2 “Industria energetica ed estrattiva”, la lettera f) è sostituitadalla seguente: “f) installazioni di oleodotti e gasdotti e condutture per il trasporto di flussi di CO2 ai fini dello stoccaggiogeologico superiori a 20 km”;- con l’art. 35, comma 9, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162 è stata introdotta la lettera n-bis), estendendo la disciplina dellaverifica di assoggettabilità a VIA agli impianti per la cattura di flussi di CO2 provenienti da impianti che non rientrano negliallegati II e III al d.lgs. n. 152/2006 ai fini dello stoccaggio geologico, a norma del decreto legislativo di recepimento della direttiva2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio;- con l’art. 36, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 2<strong>21</strong>,è stato disposto: “7. Il punto 2, lettera m) dell'allegato IV alla Parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è modificatocome segue: “m) impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza nominale di concessione superiore a 100 kW e,per i soli impianti idroelettrici che rientrano nella casistica di cui all'articolo 166 ((del presente decreto)) ed all’articolo 4, punto3.b, lettera i), del decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 6 luglio 2012, pubblicato nel supplemento ordinarioalla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 2012, con potenza nominale di concessione superiore a 250 kW";- con l’art. 36, comma 7-bis, lettera c), del medesimo decreto legge n. 179/2012 è stato così modificato il punto 7, lettera z) dell’allegatoIV alla Parte II: “c) all'allegato IV della parte II, al punto 7, lettera z), dopo le parole: "energia elettrica" sono inseritele seguenti: ", non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale,".Da ultimo, è opportuno considerare la nuova disciplina prevista dalla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50, recante “Politicheper lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”, la quale ha aggiunto all’elenco delle tipologie progettuali soggettealla disciplina di cui al decreto legislativo n. 152/2006, Parte II, allegati III e IV, anche le grandi strutture di vendita (grandicentri commerciali e parchi commerciali).


264Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>L’art. 22, comma 1, della citata legge regionale, infatti, dispone che in relazione alle grandi strutture di vendita trovi applicazionela disciplina prevista dalla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazioneambientale” nonché dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, distinguendo la procedura applicabilein base a precise soglie dimensionali.Nello specifico, è previsto l’assoggettamento a valutazione di impatto ambientale per le grandi strutture aventi superficie divendita superiore a 8.000 metri quadrati e l’assoggettamento alle procedure di verifica di assoggettabilità per le grandi struttureaventi superficie di vendita compresa tra 2.501 e 8.000 metri quadrati, salve comunque le disposizioni di cui all’art. 26 della medesimalegge regionale.Con riferimento a quanto sopra risulta nel frattempo necessario individuare ulteriori forme di coordinamento tra la legge regionalen. 10/1999 e la normativa sopravvenuta nonché specifiche disposizioni applicative.Alla luce di tali considerazioni, pertanto, si propone di recepire le modifiche sopra richiamate, aggiornando l’allegato A allacitata Dgr n. 1539/2011, con l’Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante.Si ricordano nel seguito i contenuti essenziali del documento:al punto 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE vengono individuate le tipologie progettuali a cui si applicano le procedure di VIAe le modalità di applicazione di dette procedure;al punto 2 - AUTORITÀ COMPETENTI viene individuato il riparto di competenze tra Regione e Province in funzione delletipologie progettuali, vengono confermati inoltre gli organi tecnici competenti allo svolgimento dell'istruttoria nellaCommissione regionale VIA di cui all'art. 5 della legge regionale n. 10/1999 e nelle Commissioni provinciali VIAdi cui all'art. 6 della medesima legge;al punto 3 - COORDINAMENTO PROCEDURE VIA ED AIA viene confermato quanto disposto dalla deliberazione dellaGiunta regionale 22 luglio 2008, n. 1998 e dai successivi provvedimenti attuativi e/o modificativi per quanto attieneil coordinamento delle due procedure;al punto 4 - PRESENTAZIONE AL PUBBLICO, ai fini di garantire la più ampia conoscenza e informazione alla cittadinanza,che deve essere messa nelle migliori condizioni per esprimere in tempi adeguati le proprie osservazioni a tuttovantaggio delle successive fasi procedurali, e al fine di rispondere ai principi più generali della trasparenza dell'azionedella Pubblica Amministrazione e della partecipazione al procedimento, viene confermato quanto dispostodall’articolo 15 - presentazione al pubblico - della legge regionale, ancorché la fattispecie non sia prevista dallanormativa nazionale;al punto 5 - ARTICOLI DELLA LEGGE REGIONALE N. 10/1999 NON PIÙ APPLICABILI, al fine di consentire una piùagevole attuazione delle norme nell’Allegato A viene fornito l’elenco delle disposizioni non più applicabili dellal.r. n. 10/1999.In buona sostanza vengono confermati gli articoli della l.r. n. 10/1999 che individuano il campo di applicazione (art. 3, comma1, lettere a),b) e c)) e le autorità competenti, Regione e Province (art. 4, commi 1, 2, 3 e 4); gli organi tecnici istruttori, Commissioneregionale VIA e Commissioni Provinciali VIA (articoli 5 e 6); la presentazione al pubblico (art. 15); le modalità procedurali perl’espressione del giudizio di compatibilità ambientale (art. 19) e quelle riferite alla contestuale approvazione del progetto (art. 19bis); gli articoli riferiti a progetti con impatto interregionale e transfrontaliero, nonché quelli sottoposti a VIA nazionale (articoli20, <strong>21</strong> e 22). Vengono confermati, infine, gli articoli riferiti a garantire la semplificazione amministrativa (articoli 23 e 24).Nelle Sezioni II e III dell’Allegato A viene, infine, riportato il quadro sinottico delle corrispondenze tra le tipologie progettualipreviste negli allegati alla l.r. n. 10/1999 e quelle indicate dal d.lgs. n. 152/2006 negli allegati III e IV della Parte II, con indicazionedel riparto delle competenze tra Regione e Province, confermando quanto già individuato con la citata delibera n. 327/2009.Con riferimento a quanto sopra si ricorda che, per quanto non più disciplinato dalla legge regionale, trovano applicazione tuttele altre disposizioni previste nella Parte II del d.lgs. n. 152/2006.Il presente provvedimento sostituisce la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato della istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell’art. 53, quarto comma dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;Visto il decreto legislativo n. 152/2006 e ss.mm.ii.;Vista la legge 23 luglio 2009, n. 99;Visto il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 2<strong>21</strong>;Vista la legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50;Vista la legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii.;Vista la Dgr n. 1539/2011;delibera1. di stabilire che le premesse formano parte integrante del presente provvedimento;2. di adottare le disposizioni applicative di cui all’Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante;3. di dare atto che le disposizioni di cui al precedente punto 2 vengono applicate a tutti i progetti pervenuti dopo la data dipubblicazione della presente deliberazione;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 2654. di revocare la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011;5. di dare atto che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale(TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e con le modalità previste dal d.lgs. n. 104/2010 ess.mm.ii.;6. di comunicare il presente provvedimento alle Amministrazioni Provinciali del Veneto;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di incaricare la Direzione regionale Tutela Ambiente dell’esecuzione del presente atto;9. di pubblicare il presente provvedimento nel bollettino Ufficiale della Regione Veneto.


266Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/20LEGGE REGIONALE N. 10/1999 ss.mm.ii. E DECRETO LEGISLATIVO N. 152/2006 ss.mm.ii.DISPOSIZIONI APPLICATIVESEZIONE I1. AMBITO DI APPLICAZIONETipologie progettuali: le tipologie progettuali cui si applicano le procedure di VIA non di competenza statalesono elencate negli allegati III e IV alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. (allegati che hanno subitoaggiornamenti e modifiche per effetto di numerosi interventi normativi succedutisi negli anni, tra i quali sicitano, tra gli ultimi, il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 162 e il decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 2<strong>21</strong>).Con riferimento alle tipologie progettuali soggette a tale disciplina, si precisa quanto segue.a) Per quanto concerne l’applicabilità della disciplina in materia di V.I.A. al settore relativo al commercio, inconformità alle previsioni di cui alla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 recante “Politiche per losviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”, alle medie strutture di vendita in forma dicentro commerciale, come definito dalla richiamata normativa regionale, 1 si applica la procedura di verificadi assoggettabilità (art. 20 del d.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.), ai sensi dell’Allegato IV, punto 7, lettera b) allaParte II del richiamato decreto legislativo n. 152 del 2006.Diversamente, con riferimento alle grandi strutture di vendita trovano applicazione le disposizioni di cuiall’articolo 22 della citata legge regionale n. 50 del 2012 che prevedono la procedura di V.I.A. per le grandistrutture con superficie di vendita superiore a mq. 8.000, nonché la procedura di verifica di assoggettabilità,di cui all’art. 20 d.lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per le grandi strutture con superficie di vendita compresa tra mq.2.501 e mq. 8.000, a prescindere dalla loro articolazione in forma di esercizio singolo, centro o parcocommerciale.b) bonifica siti inquinati: per quanto riguarda impianti e attività necessarie all’attuazione di progetti operativirelativi alla realizzazione di interventi di bonifica si applica quanto previsto dall’art. 242, comma 7, del d.lgs.n. 152/2006. Viene comunque fatto salvo quanto previsto dalla Dgr n. 4145 del 29 dicembre 2009.c) aree naturali protette:- ai sensi dell’art. 6, comma 6, lett. b), del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. i progetti dell’Allegato IV alla ParteII relativi ad opere o interventi di nuova realizzazione, sono sottoposti direttamente a procedura di VIA sericadono anche parzialmente all’interno di aree naturali protette, come definite dalla legge 6/12/1991, n. 394;- ai sensi dell’art. 6, comma 8, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. nei casi in cui i progetti ricadano all’internodi aree naturali protette le relative soglie dimensionali, ove previste, sono ridotte del cinquanta per cento;1 Ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale n. 50 del 2012 sono definiti:f) medio centro commerciale: una media struttura di vendita costituita da un’aggregazione di esercizi commerciali inseriti in una struttura edilizia adestinazione specifica e prevalente e che usufruiscono di infrastrutture o spazi di servizio comuni gestiti unitariamente;e) media struttura di vendita: l’esercizio commerciale singolo o l’aggregazione di più esercizi commerciali in forma di medio centro commerciale, consuperficie di vendita compresa tra 251 e 2.500 metri quadrati;g) grande struttura di vendita: l’esercizio commerciale singolo o aggregato con superficie di vendita complessiva superiore a 2.500 metri quadrati.L’aggregazione di esercizi commerciali che costituisce una grande struttura di vendita può assumere configurazione di:1. grande centro commerciale, quando gli esercizi commerciali sono inseriti in una struttura edilizia a destinazione specifica e prevalente eusufruiscono di infrastrutture o spazi di servizio comuni gestiti unitariamente;2. parco commerciale, quando gli esercizi commerciali sono collocati in una pluralità di strutture edilizie a prevalente destinazione commercialeche, per la loro contiguità urbanistica e per la fruizione di un sistema di accessibilità comune, abbiano un impatto unitario sul territorio e sulleinfrastrutture viabilistiche pubbliche.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 267ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/20d) esclusione: le esclusioni dalle procedure di VIA sono previste, attualmente, dall’art. 6, commi 10 e 11, deld.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii..Restano ferme le disposizioni contenute nelle delibere regionali di settore, vigenti alla data di entrata invigore del presente provvedimento e dallo stesso non espressamente revocate. In particolare, con riferimentoai progetti di impianti di produzione di energia idroelettrica e alle relative concessioni di derivazioned’acqua, continua a trovare applicazione, anche con riferimento alle istanze pendenti, la disciplina di cui alledeliberazioni assunte, nel merito, dalla Giunta Regionale che, attesa la specialità della materia, ha fissatodirettive e procedure per dare attuazione a quanto disposto dall’art. 12 del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387“Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fontienergetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”, dal D.M. 10/09/2010 “Linee Guida perl'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” e dal d.lgs. 28/2011 “Attuazione della direttiva2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successivaabrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.2. AUTORITÀ COMPETENTILe autorità competenti in materia di VIA sono la Regione e le Province secondo i criteri di ripartizione di cuiall'articolo 4, comma 1 e 2, della legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii., criteri che vengono confermati conriferimento alla tipologia degli interventi come individuata negli allegati III e IV alla Parte II del d.lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.. Detto riparto delle competenze viene confermato anche relativamente alle modificheed estensioni di progetti già autorizzati, in fase di realizzazione o realizzati.Nei casi di tipologie progettuali che non sono previste negli allegati della legge regionale, trovanoapplicazione le disposizioni del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. che assegnano alla Regione la competenza permateria.In relazione al riparto delle competenze tra Regione e Provincia secondo il principio sopra riportato, è statopredisposto l'elenco delle tipologie progettuali soggette alla procedure di VIA o di Verifica diAssoggettabilità, con indicazione delle specifiche competenze, come riportato nelle Sezioni II e III delpresente Allegato.Gli organi tecnici competenti allo svolgimento dell'istruttoria sono la Commissione regionale VIA di cuiall'art. 5 della legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii. e le Commissioni provinciali VIA di cui all'art. 6 dellamedesima legge.3. COORDINAMENTO PROCEDURE VIA ED AIAL’art. 10, comma 2, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. stabilisce che «la procedura per il rilascio diautorizzazione integrata ambientale sia coordinata nell'ambito del procedimento di VIA» e che «se l'autoritàcompetente in materia di VIA coincide con quella competente al rilascio dell'autorizzazione integrataambientale, le disposizioni regionali e delle province autonome possono prevedere che il provvedimento divalutazione d'impatto ambientale faccia luogo anche di quella autorizzazione». Alla luce di tali previsioni siritiene quindi di confermare le disposizioni di cui alla deliberazione della Giunta regionale 22 luglio 2008, n.1998 e di cui ai successivi provvedimenti attuativi e/o modificativi.4. PRESENTAZIONE AL PUBBLICOAi fini di garantire la più ampia conoscenza e informazione alla cittadinanza, che deve essere messa nellemigliori condizioni per esprimere in tempi adeguati le proprie osservazioni a tutto vantaggio delle successive


268Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/20fasi procedurali, e al fine di rispondere ai principi più generali della trasparenza dell'azione della PubblicaAmministrazione e della partecipazione al procedimento, si conferma l’articolo art. 15 – presentazione alpubblico – della legge regionale, ancorché la fattispecie non sia prevista dalla normativa nazionale.5. ARTICOLI DELLA LEGGE REGIONALE n. 10/1999 e ss.mm.ii. NON PIÙ APPLICABILIIn base a quanto previsto ai punti precedenti, ai fini applicativi e procedurali, si intendono non più applicabilile seguenti disposizioni della l.r. n. 10/1999 e ss.mm.ii.:a) articolo 1;b) articolo 2;c) articolo 3, comma 1, lettere d) ed e);d) articolo 3, comma 2;e) articolo 4, commi 3,5, 6 e 7;f) articolo 7;g) articolo 8;h) articolo 9;i) articolo 10;j) articolo 11;k) articolo 12;l) articolo 13;m) articolo 14;n) articolo 16;o) articolo 17;p) articolo 18;q) articolo 25;r) articolo 26;s) articolo 27, commi 1, 2 e 3;t) articoli dal 28 al 32.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 269ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/20SEZIONE IITIPOLOGIE PROGETTUALI SOGGETTE ALLE PROCEDURE DI VIAAI SENSI DEL D.LGS. N. 152/2006 e ss.mm.ii. (1)ALLEGATO IIIalla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.a) Recupero di suoli dal mare per una superficie chesuperi i 200 ettari.b) Utilizzo non energetico di acque superficiali nei casiin cui la derivazione superi i 1.000 litri al secondo e diacque sotterranee ivi comprese acque minerali etermali, nei casi in cui la derivazione superi i 100 litrial secondo.c) Impianti termici per la produzione di energiaelettrica, vapore e acqua calda con potenza termicacomplessiva superiore a 150 MW;c bis) Impianti eolici per la produzione di energiaelettrica sulla terraferma, con procedimento nel quale èprevista la partecipazione obbligatoria delrappresentante del Ministero per i beni e le attivitàculturali;d) Impianti industriali destinati:- alla fabbricazione di pasta per carta a partire dallegno o da altre materie fibrose;- alla fabbricazione di carta e cartoni con capacità diproduzione superiore a 200 tonnellate al giorno.e) Impianti chimici integrati, ossia impianti per laproduzione su scala industriale, mediante processi ditrasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovanoaffiancate varie unità produttive funzionalmenteconnesse tra di loro:- per la fabbricazione di prodotti chimici organici dibase (progetti non inclusi nell'Allegato II);- per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici dibase (progetti non inclusi nell'Allegato II);- per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo,azoto, potassio (fertilizzanti semplici o composti)(progetti non inclusi nell'Allegato II);- per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari edi biocidi;- per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di basemediante procedimento chimico o biologico;- per la fabbricazione di esplosivi.Corrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999 ess.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteA1 – m-sexies)B1 – g-quinquies)A1 – m-ter)A2 – c)B2 – p. 8 m)C4 – p. 5 b)B2 – p. 5 b)In quantoassimilabili aquelli previsti inA2 – d) ed e)In quantoassimilabili aquelli previsti inB2 – p. 8 k) e l)ENTECOMPETENTERegioneRegioneRegioneRegioneRegioneProvinciaProvinciaRegioneProvinciaNOTEart. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.art. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.Competenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protetteCompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette


270Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/20ALLEGATO IIIalla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.f) Trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione diprodotti chimici per una capacità superiore alle 35.000t/anno di materie prime lavorate.g) Produzione di pesticidi, prodotti farmaceutici,pitture e vernici, elastomeri e perossidi, perinsediamenti produttivi di capacità superiore alle35.000 t/anno di materie prime lavorate.h) Stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi,petrolchimici pericolosi a sensi della legge 29 maggio1974, n. 256, e successive modificazioni, con capacitàcomplessiva superiore a 40.000 m 3 .i) Impianti per la concia del cuoio e del pellamequalora la capacità superi le 12 tonnellate di prodottofinito al giorno.l) Porti turistici e da diporto quando lo specchiod'acqua è superiore a 10 ettari o le aree esterneinteressate superano i 5 ettari oppure i moli sono dilunghezza superiore ai 500 metri.m) Impianti di smaltimento e recupero di rifiutipericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato B,lettere D1, D5, D9, D10 e D11, ed all'allegato C,lettera R1, della parte quarta del decreto legislativo 3aprile 2006, n. 152.n) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti nonpericolosi, con capacità superiore a 100 t/giorno,mediante operazioni di incenerimento o di trattamentodi cui all'allegato B, lettere D9, D10 e D11, ed allegatoC, lettera R1, della parte quarta del decreto legislativo3 aprile 2006, n. 152.Corrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999 ess.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteA2 – d)B2 – p. 8 k)A2 – e)B2 – p. 8 l)A2 – f)B2 – p. 8 g)A2 – g)B2 – p. 5 d)A1 – m-septies)B1 – g-quater)A1 – a)(per D1, D5, D9,D10 e D11)A1-bis – a) (perD1 e D5) e b)(per D9)A1 – b)B1 – a)(per D10 eD11)A1 – h)(per R1)A1 – d)B1 – b)(per D9, D10 eD11)A1 – b) (perD10 e D11)B1 – a) (perD10 e D11)ENTECOMPETENTERegioneProvinciaRegioneProvinciaRegioneProvinciaRegioneProvinciaRegioneRegionesmaltimento dirifiuti specialipericolosiProvinciasmaltimento dirifiuti urbanipericolosiRegionesmaltimento diurbani pericolosiRegione recuperodi rifiuti speciali eurbani pericolosiRegionesmaltimento dirifiuti speciali nonpericolosiRegionesmaltimento dirifiuti urbani nonpericolosiNOTECompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protetteCompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protetteCompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protetteCompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 271ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/20ALLEGATO IIIalla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.o) Impianti di smaltimento dei rifiuti non pericolosimediante operazioni di raggruppamento oricondizionamento preliminari e deposito preliminare,con capacità superiore a 200 t/giorno (operazioni di cuiall'allegato B, lettere D13 e D14, della parte quarta deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).p) Discariche di rifiuti urbani non pericolosi concapacità complessiva superiore a 100.000 m 3(operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, dellaparte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152);discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazionidi cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quartadel decreto legislativo 152/2006),ad esclusione delle discariche per inerti con capacitàcomplessiva sino a 100.000 m 3 .q) Impianti di smaltimento di rifiuti non pericolosimediante operazioni di deposito preliminare, concapacità superiore a 150.000 m 3 oppure con capacitàsuperiore a 200 t/giorno (operazioni di cui all'allegatoB, lettera D15, della parte quarta del decreto legislativo3 aprile 2006 n. 152).Corrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999 ess.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteA1-bis – b) (perD9)B2 – p.7 n) (perD9)A1 – i)B1 – e)(per R1)A1 – f)B1 – c)A1-bis – c)B2 – p.7 o)A1-bis – a)A1 – c)A1-bis – e)B2 – p.7 q)A1 – g)B1 – d)A1-bis – d)B2 – p.7 p)ENTECOMPETENTEProvinciasmaltimento dirifiuti urbani nonpericolosiRegione recuperodi rifiuti urbani especiali nonpericolosiRegionesmaltimento dirifiuti speciali nonpericolosiProvinciasmaltimento dirifiuti urbani nonpericolosiProvinciaRegioneProvinciaRegionesmaltimento dirifiuti speciali nonpericolosi(ad esclusione degliimpianti realizzatinel luogo diproduzione per irifiuti ivi prodotti oper i rifiuti prodottianche in altriimpianti ostabilimenti purchéappartenenti allamedesima impresa)Provinciasmaltimento dirifiuti urbani nonpericolosiNOTE


272Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/20ALLEGATO IIIalla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.r) Impianti di depurazione delle acque con potenzialitàsuperiore a 100.000 abitanti equivalenti.s) Cave e torbiere con più di 500.000 m 3 /a di materialeestratto o di un'area interessata superiore a 20 ettari.t) Dighe e altri impianti destinati a trattenere, regolareo accumulare le acque in modo durevole, ai fini nonenergetici, di altezza superiore a 10 m e/o di capacitàsuperiore a 100.000 m 3 .u) Attività di coltivazione sulla terraferma dellesostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2del R.D. 29 luglio 1927, n. 1443.v) Attività di coltivazione sulla terraferma degliidrocarburi liquidi e gassosiCorrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999 ess.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteA1-bis – f)B2 – p.7 r)A1 – j)B1 – f)A1 – k)B1 – g)A1 – m-quater)B2 – p. 8 n)A1 – l)A2 – r)ENTECOMPETENTEProvinciasmaltimento dirifiuti speciali nonpericolosi(riferito adimpianti realizzatinel luogo diproduzione per irifiuti ivi prodotti oper i rifiuti prodottianche in altriimpianti estabilimenti,purchéappartenenti allamedesima impresa)RegioneRegioneRegioneProvinciaRegioneRegionee delle risorse geotermiche. A1 – m) Regionez) Elettrodotti aerei per il trasporto di energia elettrica,A1-bis – h-non facenti parte della rete elettrica di trasmissionequater)Provincianazionale, con tensione nominale superiore a 100 kVB2 – p. 7 l)con tracciato di lunghezza superiore a 10 km.aa) Impianti di smaltimento di rifiuti medianteoperazioni di iniezione in profondità, lagunaggio,scarico di rifiuti solidi nell'ambiente idrico, compreso ilseppellimento nel sottosuolo marino, depositopermanente (operazioni di cui all'allegato B, lettere D3,D4, D6, D7 e D12, della parte quarta del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152).ab) Stoccaggio di gas combustibili in serbatoisotterranei artificiali con una capacità complessivasuperiore a 80.000 m 3 .A1 – a)per i pericolosiA1 – e)per i nonpericolosiA2 – j)B2 – p. 8 o)RegioneRegioneProvinciaNOTECompetenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette.Competenza dellaProvincia qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 273ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/20ALLEGATO IIIalla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o disuini con più di:- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline;- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o- 900 posti per scrofe.ad) Impianti destinati a ricavare metalli grezzi nonferrosi da minerali, nonché concentrati o materie primesecondarie attraverso procedimenti metallurgici,chimici o elettrolitici.ae) Sistemi di ricarica artificiale delle acque freatichein cui il volume annuale dell'acqua ricaricata siasuperiore a 10 milioni di metri cubi.af) Opere per il trasferimento di risorse idriche trabacini imbriferi inteso a prevenire un'eventuale penuriadi acqua, per un volume di acque trasferite superiore a100 milioni di metri cubi all'anno. In tutti gli altri casi,opere per il trasferimento di risorse idriche tra baciniimbriferi con un'erogazione media pluriennale delbacino in questione superiore a 2000 milioni di metricubi all'anno e per un volume di acque trasferitesuperiore al 5% di detta erogazione. In entrambi i casisono esclusi i trasferimenti di acqua potabileconvogliata in tubazioni.af-bis) Impianti per la cattura di flussi di CO 2provenienti da impianti che rientrano nel presenteallegato.Corrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999 ess.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteC4 – p. 1 c)B2 – p. 1 c)C4 – p. 3 e)B2 – p. 3 e)In quantoassimilabili aquelli previsti inA1 – m-quinquies)In quantoassimilabili aquelli previsti inA1 – m-quinquies)ENTECOMPETENTEProvinciaProvinciaRegioneRegioneNOTERegioneag) Ogni modifica o estensione dei progetti elencati nelpresente allegato, ove la modifica o l'estensione di persé sono conformi agli eventuali limiti stabiliti nelpresente allegato.Competenza di Regione o Provincia a seconda dellaripartizione individuata nelle presenti tabelle.( 1 ) Si ricorda che l’articolo 6, comma 8 del d.lgs. n. 152/2006 prevede che per i progetti di cui all’allegato III ricadentiall’interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali, ove previste, di cui al citato decreto, sono ridotte delcinquanta per cento.


274Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 9/20SEZIONE IIITIPOLOGIE PROGETTUALI SOTTOPOSTE ALLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ AI(2) (3)SENSI DEL D.LGS. N. 152/2006 e ss.mm.ii.ALLEGATO IValla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.Corrispondenzaalla tipologia dicui agli allegatiL.R. n. 10/1999ss.mm.ii. per ladefinizionedell’AutoritàcompetenteENTECOMPETENTENOTE1. Agricolturaa) cambiamento di uso di aree non coltivate, seminaturalio naturali per la loro coltivazione agrariaintensiva con una superficie superiore a 10 ettari;C4 – p. 1 a)B2 – p. 1 a)Provinciab) iniziale forestazione di una superficie superiore a 20ettari; deforestazione allo scopo di conversione di altriusi del suolo di una superficie superiore a 5 ettari;C4 – p. 1 b)B2 – p. 1 b)Provinciac) Impianti per l'allevamento intensivo di animali il cuinumero complessivo di capi sia maggiore di quelloderivante dal seguente rapporto: 40 quintali di pesovivo di animali per ettaro di terreno funzionalmenteasservito all'allevamento. Sono comunque esclusi,indifferentemente dalla localizzazione, gli allevamenticon numero di animali inferiore o uguale a: 1.000avicoli, 800 cunicoli, 120 posti per suini da produzione(di oltre 30 kg) o 45 posti per scrofe, 300 ovicaprini,50 posti bovini;C4 – p. 1 c)B2 – p. 1 c)Provinciad) i progetti di gestione delle risorse idriche perl'agricoltura, compresi i progetti di irrigazione e didrenaggio delle terre, per una superficie superiore ai300 ettari;C4 – p. 1 d)B2 – p. 1 d)Provinciae) piscicoltura per superficie complessiva oltre i 5ettari;C4 – p. 1 e)B2 – p. 1 e)Provinciaf) progetti di ricomposizione fondiaria che interessanouna superficie superiore a 200 ettari.C4 – p. 1 f)B2 – p. 1 f)Provincia2. Industria energetica ed estrattivaa) impianti termici per la produzione di energiaelettrica, vapore e acqua calda con potenza termicacomplessiva superiore a 50 MW;Regioneart. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.b) attività di ricerca sulla terraferma delle sostanzeminerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2, del regiodecreto 29 luglio 1927, n. 1443, ivi comprese le risorsegeotermiche, incluse le relative attività minerarie (4) ;B2 – p. 2 b)ProvinciaCompetenza dellaprovincia anchequalora l’attivitàsia svolta al difuori delle areenaturali protette.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 275ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 10/20c) impianti industriali non termici per la produzione dienergia, vapore ed acqua calda con potenzacomplessiva superiore a 1 MW;d) impianti industriali per il trasporto del gas, vapore edell'acqua calda, che alimentano condotte con unalunghezza complessiva superiore ai 20 km;e) impianti industriali per la produzione di energiamediante lo sfruttamento del vento con potenzacomplessiva superiore a 1 MW;f) installazione di oleodotti e gasdotti superiori a 20km;f) installazione di condutture per il trasporto di flussi diCO 2 ai fini dello stoccaggio geologico superiori a 20km;g) attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi interraferma;h) estrazione di sostanze minerali di miniera di cuiall'art. 2, comma 2, del regio decreto 29 luglio 1927, n.1443, mediante dragaggio marino e fluviale;i) agglomerazione industriale di carbon fossile elignite;l) impianti di superficie dell'industria di estrazione dicarbon fossile, di petrolio, di gas naturale e di mineralimetallici nonché di scisti bituminose;m) impianti per la produzione di energia idroelettricacon potenza nominale di concessione superiore a 100kW e, per i soli impianti idroelettrici che rientranonella casistica di cui all’articolo 166 del presentedecreto ed all'articolo 4, punto 3.b, lettera i), deldecreto del Ministro dello sviluppo economico in data6 luglio 2012, pubblicato nel supplemento ordinarioalla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 2012, con potenzanominale di concessione superiore a 250 kW;n) impianti di gassificazione e liquefazione delcarbone;n-bis) impianti per la cattura di flussi di CO 2provenienti da impianti che non rientrano negli allegatiII e III al presente decreto ai fini dello stoccaggiogeologico a norma del decreto legislativo direcepimento della direttiva 2009/31/CE in materia distoccaggio geologico di biossido di carbonio.3. Lavorazione dei metalli e dei prodotti mineralia) impianti di arrostimento o sinterizzazione diminerali metalliferi che superino i 5.000 m 2 disuperficie impegnata o 50.000 m 3 di volume;C4 – p. 2 c)B2 – p. 2 d)C4 – p. 2 e)B2 – p. 2 f)C4 – p. 2 f)C4 – p. 3 a)B2 – p. 3 a)RegioneProvinciaRegioneProvinciaRegioneProvinciaRegioneRegioneRegioneRegioneRegioneRegioneProvinciaart. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.art. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.art. 27 comma 3-bis L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.


276Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 11/20b) impianti di produzione di ghisa o acciaio (fusioneprimaria o secondaria) compresa la relativa colatacontinua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all'ora;C4 – p. 3 b)B2 – p. 3 b)Provinciac) impianti destinati alla trasformazione dei metalliferrosi mediante:- laminazione a caldo con capacità superiore a 20tonnellate di acciaio grezzo all'ora,- forgiatura con magli la cui energia di impatto supera50 kJ per maglio e allorché la potenza calorifera èsuperiore a 20 MW;- applicazione di strati protettivi di metallo fuso conuna capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate diacciaio grezzo all'ora;C4 – p. 3 c)B2 – p. 3 c)Provinciad) fonderie di metalli ferrosi con una capacità diproduzione superiore a 20 tonnellate al giorno;C4 – p. 3 d)B2 – p. 3 d)Provinciae) impianti di fusione e lega di metalli non ferrosi,compresi i prodotti di recupero (affinazione, formaturain fonderia) con una capacità di fusione superiore a 10tonnellate per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellateper tutti gli altri metalli al giorno;C4 – p. 3 f)B2 – p. 3 f)Provinciaf) impianti per il trattamento di superficie di metalli emateria plastiche mediante processi elettrolitici ochimici qualora le vasche destinate al trattamentoabbiano un volume superiore a 30 m 3 ;C4 – p. 3 g)B2 – p. 3 g)Provinciag) impianti di costruzione e montaggio di auto emotoveicoli e costruzioni dei relativi motori; impiantiper la costruzione e riparazione di aeromobili;costruzione di materiale ferroviario e rotabile chesuperino 10.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000m 3 di volume;C4 – p. 3 h)B2 – p. 3 h)Provinciah) cantieri navali di superficie complessiva superiore a2 ettari;C4 – p. 3 i)B2 – p. 3 i)ProvinciaLa l..r. n. 10/1999ss.mm.ii.prevedeva losvolgimento dellaprocedura di via dicompetenzaregionale soloall’interno dellearee sensibili(allegato C3 –1bis– d)), ora con lacompleta entrata invigore delle nuovedisposizioni deld.lgs. n. 152/2006e ss.mm.ii., lacompetenza allosvolgimento dellaprocedura diverifica e VIA èdella Provincia intutti i casi.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 277ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 12/20i) imbutitura di fondo con esplosivi che superino 5.000m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3 di volume;C4 – p. 3 l)B2 – p. 3 j)Provincial) cokerie (distillazione a secco di carbone); Regionem) fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura,in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari,piastrelle, gres o porcellane, con capacità diproduzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o concapacità di forno superiore a 4 metri cubi e con densitàdi colata per forno superiore a 300 kg al metro cubo;n) impianti per la fusione di sostanze minerali,compresi quelli destinati alla produzione di fibreminerali, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellateal giorno;o) impianti per la produzione di vetro compresi quellidestinati alla produzione di fibre di vetro, con capacitàdi fusione di oltre 20 tonnellate al giorno;p) impianti destinati alla produzione di clinker(cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzionesupera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva inforni rotativi la cui capacità di produzione supera 50tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi unacapacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno.4. Industria dei prodotti alimentaria) impianti per il trattamento e la trasformazione dimaterie prime animali (diverse dal latte) con unacapacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75tonnellate al giorno;b) impianti per il trattamento e la trasformazione dimaterie prime vegetali con una capacità di produzionedi prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno subase trimestrale;c) impianti per la fabbricazione di prodotti lattierocasearicon capacità di lavorazione superiore a 200tonnellate al giorno su base annua;d) impianti per la produzione di birra o malto concapacità di produzione superiore a 500.000 hl/anno;e) impianti per la produzione di dolciumi e sciroppiche superino 50.000 m 3 di volume;f) macelli aventi una capacità di produzione di carcassesuperiori a 50 tonnellate al giorno e impianti perl’eliminazione o recupero di carcasse e di residui dianimali con una capacità di trattamento di oltre 10tonnellate al giorno;C4 – p. 8 j)B2 – p. 8 j)C4 – p. 8 i)B2 – p. 8 i)C4 – p. 4 a)B2 – p. 4 a)C4 – p. 4 b)B2 – p. 4 b)C4 – p. 4 c)B2 – p. 4 c)C4 – p. 4 d)B2 – p. 4 d)C4 – p. 4 e)B2 – p. 4 e)C4 – p. 4 f)B2 – p. 4 f)RegioneRegioneProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaOpere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.


278Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 13/20g) impianti per la produzione di farina di pesce o diolio di pesce con capacità di lavorazione superiore a50.000 q/anno di prodotto lavorato;h) molitura dei cereali, industria dei prodotti amidacei,industria dei prodotti alimentari per zootecnia chesuperino 5.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3di volume;i) zuccherifici, impianti per la produzione di lieviti concapacità di produzione o raffinazione superiore a10.000 t/giorno di barbabietole5. Industria dei tessili, del cuoio, del legno dellacartaa) impianti di fabbricazione di pannelli di fibre,pannelli di particelle e compensati, di capacitàsuperiore alle 50.000 t/anno di materie lavorate;b) impianti per la produzione e la lavorazione dicellulosa, fabbricazione di carta e cartoni di capacitàsuperiore a 50 tonnellate al giorno;c) impianti per il pretrattamento (operazioni quali illavaggio, l'imbianchimento, la mercerizzazione) o latintura di fibre, di tessili, di lana la cui capacità ditrattamento supera le 10 tonnellate al giorno;d) impianti per la concia del cuoio e del pellamequalora la capacità superi le 3 tonnellate di prodottofinito al giorno.6. Industria della gomma e delle materie plastichea) fabbricazione e trattamento di prodotti a base dielastomeri con almeno 25.000 tonnellate/anno dimaterie prime lavorate.7. Progetti di infrastrutturea) progetti di sviluppo di zone industriali o produttivecon una superficie interessata superiore ai 40 ettari;b) progetti di sviluppo di aree urbane, nuove o inestensione, interessanti superfici superiori ai 40 ettari;progetti di riassetto o sviluppo di aree urbaneall'interno di aree urbane esistenti che interessanosuperfici superiori a 10 ettari;costruzione di centri commerciali di cui al decretolegislativo 31 marzo 1998, n. 114 "Riforma delladisciplina relativa al settore del commercio, a normadell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n.59";C4 – p. 4 g)B2 – p. 4 g)C4 – p. 4 h)B2 – p. 4 h)C4 – p. 4 i)B2 – p. 4 i)C4 – p. 5 a)B2 – p. 5 a)C4 – p. 5 b)B2 – p. 5 b)C4 – p. 5 c)B2 – p. 5 c)C4 – p. 5 d)B2 – p. 5 d)C4 – p. 6 a)B2 – p. 6 a)C4 – p. 7 a)B2 – p. 7 a)C4 – p. 7 b)B2 – p. 7 b)C4 – p. 7 b)B2 – p. 7 b)A1-bis – h-quinquies)C4 –p 8 - m-bis)ProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaProvinciaparcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500posti auto;RegioneOpere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 279ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 14/20c) piste da sci di lunghezza superiore a 1,5 km o cheimpegnano una superficie superiore a 5 ettariA1-bis – h-ter)Provincianonché impianti meccanici di risalita, escluse lesciovie e le monofuni a collegamento permanenteaventi lunghezza inclinata non superiore a 500 metri,con portata oraria massima superiore a 1800 persone;A1-bis – h-bis)B2 – p. 7 m)Provinciad) derivazione di acque superficiali ed opere connesseche prevedano derivazioni superiori a 200 litri alsecondo o di acque sotterranee che prevedanoderivazioni superiori a 50 litri al secondo, nonché letrivellazioni finalizzate alla ricerca per derivazioni diacque sotterranee superiori a 50 litri al secondo;B1 – g-bis)RegioneLa l..r. n. 10/1999ss.mm.ii.prevedeva losvolgimento dellaprocedura diverifica dicompetenzaregionale soloall’interno dellearee sensibili(allegato C3 –1bis– a)), ora con lacompleta entrata invigore delle nuovedisposizioni deld.lgs. n. 152/2006e ss.mm.ii., lacompetenza allosvolgimento dellaprocedura diverifica è dellaRegione su tutto ilterritorioregionale.e) interporti, piattaforme intermodali e terminaliintermodali;C4 – p. 7 d)B2 – p. 7 d)Provinciaf) porti e impianti portuali marittimi, fluviali e lacuali,compresi i porti di pesca, vie navigabili;B1 – g-ter)C4 – p. 7 e)RegioneProvinciaCompetenzaregionale qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette.Competenzaprovinciale nelrestante territorio.g) strade extraurbane secondarie;C4 – p. 7 f)B2 – p. 7 f)Provinciah) costruzioni di strade di scorrimento in area urbana opotenziamento di esistenti a quattro o più corsie conlunghezza, in area urbana o extraurbana, superiore a1500 metri;C4 – p. 7 g)B2 – p. 7 g)Provinciai) linee ferroviarie a carattere regionale o locale;C4 – p. 7 h)B2 – p. 7 h)Provincial) sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie emetropolitane), funicolari o linee simili di tipoparticolare, esclusivamente o principalmente adibite altrasporto di passeggeriC4 – p. 7 i)B2 – p. 7 i)Provincia


280Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 15/20m) acquedotti con una lunghezza superiore ai 20 kmn) opere costiere destinate a combattere l'erosione elavori marittimi volti a modificare la costa, mediante lacostruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa delmare;C4 – p. 7 j)B2 – p. 7 j)A1 – m-octies)ProvinciaRegioneo) opere di regolazione del corso dei fiumi e deitorrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altrisimili destinati ad incidere sul regime delle acque,compresi quelli di estrazione di materiali litoidi daldemanio fluviale e lacuale;A1 – m-quinquies)Regionep) aeroporti; A2 – n) Regioneq) porti turistici e da diporto, quando lo specchiod'acqua è inferiore o uguale a 10 ettari, le aree esterneinteressate non superano i 5 ettari e i moli sono dilunghezza inferiore o uguale a 500 metri, nonchéprogetti di intervento su porti già esistenti;r) impianti di smaltimento di rifiuti urbani nonpericolosi, mediante operazioni di incenerimento o ditrattamento, con capacità complessiva superiore a 10t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettere D2 e daD8 a D11, della parte quarta del decreto legislativo 3aprile 2006, n. 152); impianti di smaltimento di rifiutinon pericolosi, mediante operazioni di raggruppamentoo di ricondizionamento preliminari, con capacitàmassima complessiva superiore a 20 t/giorno(operazioni di cui all'allegato B, lettere D13 e D14 deldecreto legislativo 152/2006);C4 – p. 7 k)A1 – b)B1 – a)(per D10 e D11)A1-bis – b)B2 – p. 7 n)(per D2, D8 eD9)A1 – f)B1 – c)(per D13 e D14)A1-bis – c)B2 – p. 7 o)(per D13 e D14)ProvinciaRegionesmaltimento dirifiuti urbaninon pericolosiProvinciasmaltimento dirifiuti urbaninon pericolosiRegionerifiuti specialinon pericolosiProvinciasmaltimento dirifiuti urbaninon pericolosis) impianti di smaltimento di rifiuti speciali nonpericolosi, con capacità complessiva superiore a 10t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o ditrattamento (operazioni di cui all'allegato B, lettere D2e da D8 a D11, della parte quarta del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152);A1 – d)B1 – b)Regione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 281ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 16/20t) impianti di smaltimento di rifiuti speciali nonpericolosi mediante operazioni di deposito preliminarecon capacità massima superiore a 30.000 m 3 oppurecon capacità superiore a 40 t/giorno (operazioni di cuiall'allegato B, lettera D15 della parte quarta del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152);A1 – g)B1 – d)A1-bis – f)B2 – p. 7 r)Regione(ad esclusionedegli impiantirealizzati nelluogo diproduzione peri rifiuti iviprodotti o per irifiuti prodottianche in altriimpianti ostabilimentipurchéappartenentialla medesimaimpresa)Provincia(riferito adimpiantirealizzati nelluogo diproduzione peri rifiuti iviprodotti o per irifiuti prodottianche in altriimpianti estabilimenti,purchéappartenentialla medesimaimpresa)u) discariche di rifiuti urbani non pericolosi concapacità complessiva inferiore ai 100.000 m 3(operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, dellaparte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152);A1-bis – a)Provinciav) impianti di depurazione delle acque con potenzialitàsuperiore a 10.000 abitanti equivalenti;A1 – j)B1 – f)Regionez) elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energiaelettrica, non facenti parte della rete elettrica ditrasmissione nazionale, con tensione nominalesuperiore a 100 kV e con tracciato di lunghezzasuperiore a 3 km;A1-bis – h-quater)B2 – p. 7 l)Provincia


282Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 17/20z.a) Impianti di smaltimento mediante operazioni dicui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, dellaparte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, medianteoperazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9,della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152.A1 – a) (perD2, D8, D13,D14, D15)B1 – b) (per D2,D8), c) (perD13, D14), d)(per D15)A1-bis – f)B2 – r)A1-bis – b) (perD2, D8), c) (perD13, D14), d)(per D15)B2 – n) (per D2,D8), o) (perD13, D14), p)(per D15)A1-bis – g) (daR2 a R9)Regionerifiuti specialipericolosi (nelcaso di D15 adesclusione degliimpiantirealizzati nelluogo diproduzione peri rifiuti iviprodotti o per irifiuti prodottianche in altriimpianti ostabilimentipurchéappartenentialla medesimaimpresa)Provinciarifiuti specialipericolosi D15(riferito adimpiantirealizzati nelluogo diproduzione peri rifiuti iviprodotti o per irifiuti prodottianche in altriimpianti estabilimenti,purchéappartenentialla medesimaimpresa)Provincia rifiutiurbanipericolosiProvincia rifiutiurbani especialipericolosi


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 283ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 18/20z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti nonpericolosi, con capacità complessiva superiore a 10t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C,lettere da R1 a R9, della parte quarta del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152.A1 – i) (per R1)B1 – e) (per R1)A1-bis – h) (daR2 a R9)B2 – s) (da R2 aR9)Regionerifiuti speciali eurbani nonpericolosi (R1)Provincia rifiutispeciali eurbani nonpericolosi (daR2 a R9)8. Altri progettia) villaggi turistici di superficie superiore a 5 ettari,centri residenziali turistici ed esercizi alberghieri conoltre 300 posti-letto o volume edificato superiore a25.000 m 3 o che occupano una superficie superiore ai20 ettari, esclusi quelli ricadenti all'interno di centriabitati;C4 – p. 8 a)B2 – p.8 a)Provinciab) piste permanenti per corse e prove di automobili,motociclette ed altri veicoli a motore;C4 – p. 8 b)B2 – p.8 b)Provinciac) centri di raccolta, stoccaggio e rottamazione dirottami di ferro, autoveicoli e simili con superficiesuperiore a 1 ettaro;C4 – p. 8 c)B2 – p.8 c)Provinciad) banchi di prova per motori, turbine, reattori quandol'area impegnata supera i 500 m 2 ;C4 – p. 8 d)B2 – p.8 d)Provinciae) fabbricazione di fibre minerali artificiali chesuperino 5.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3di volume;C4 – p. 8 e)B2 – p.8 e)Provinciaf) fabbricazione, condizionamento, carico o messa incartucce di esplosivi con almeno 25.000tonnellate/anno di materie prime lavorate;C4 – p. 8 f)B2 – p.8 f)Provinciag) stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi,petrolchimici e chimici pericolosi, ai sensi della legge29 maggio 1974, n. 256, e successive modificazioni,con capacità complessiva superiore a 1.000 m 3 ;C4 – p. 8 g)B2 – p.8 g)Provinciah) recupero di suoli dal mare per una superficie chesuperi i 10 ettari;C4 – p. 8 h)ProvinciaLa L.R. n. 10/1999ss.mm.ii.


284Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 19/20i) cave e torbiere;l) trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione diprodotti chimici per una capacità superiore a 10.000t/anno di materie prime lavorate;m) produzione di pesticidi, prodotti farmaceutici,pitture e vernici, elastomeri e perossidi, perinsediamenti produttivi di capacità superiore alle10.000 t/anno in materie prime lavorate;n) depositi di fanghi diversi da quelli disciplinati daldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con capacitàsuperiore a 10.00 metri cubi;o) impianti per il recupero o la distruzione di sostanzeesplosive;p) stabilimenti di squartamento con capacità diproduzione superiore a 50 tonnellate al giorno;q) terreni da campeggio e caravaning a caratterepermanente con capacità superiore a 300 posti roulotteB1 – g-quinquiesA1 – k)B1 – g)C4 – p. 8 k)B2 – p.8 k)C4 – p. 8 l)B2 – p.8 l)Assimilabile aimacelli previstinella L.R. n.10/1999ss.mm.ii. in C4 –p.4 f), B2 – p. 4f)C4 – p. 8 a)RegioneRegioneProvinciaProvinciaRegioneRegioneProvinciaProvinciaprevedeva losvolgimento dellaprocedura di VIAdi competenzaregionale soloall’interno dellearee sensibili(allegato C3 –1bis– c)), ora con lacompleta entrata invigore delle nuovedisposizioni deld.lgs. n. 152/2006 ess.mm.ii., lacompetenza allosvolgimento dellaprocedura diverifica è dellaProvincia .Competenza dellaRegione qualoraricadano ancheparzialmenteall’interno di areenaturali protette.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 285ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 20/20caravan o di superficie superiore a 5 ettari;r) parchi tematici di superficie superiore a 5 ettari; Regiones) progetti di cui all'allegato III, che servonoesclusivamente o essenzialmente per lo sviluppo ed ilcollaudo di nuovi metodi o prodotti e che non sonoutilizzati per più di due anni.t) modifiche o estensioni di progetti di cui all'allegatoIII o all'allegato IV già autorizzati, realizzati o in fasedi realizzazione, che possono avere notevoliripercussioni negative sull'ambiente (modifica oestensione non inclusa nell'allegato III).Opere non previstedalla L.R. n.10/1999 ss.mm.ii.e quindi attribuitealla competenzaregionale.Competenza di Regione o Provincia a seconda dellaripartizione individuata nelle presenti tabelle.Competenza di Regione o Provincia a seconda dellaripartizione individuata nelle presenti tabelle.2 Ai sensi dell’art. 6, comma 6, lett. b), del d.lgs. n. 152/2006 ss.mm.ii. i progetti dell’Allegato IV, relativi ad opere ointerventi di nuova realizzazione, che ricadono, anche parzialmente, all’interno di aree naturali protette, come definitedalla legge 6/12/1991, n. 394, sono sottoposti direttamente a procedura di VIA.3 Si ricorda che l’articolo 6 comma 8 del d.lgs. n. 152/2006 ss.mm.ii. prevede che per i progetti di cui all’allegato IVricadenti all’interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali, ove previste, sono ridotte del cinquanta per cento.4 Ai sensi dell’art. 10, comma 7, del d.lgs. n. 22/2010 “gli impianti di potenza inferiore a 1 MW ottenibile dal fluidogeotermico alla temperatura convenzionale dei reflui di 15 gradi centigradi geotermico e le utilizzazioni tramite sondegeotermiche sono escluse dalle procedure regionali di verifica di assoggettabilità ambientale”.


286Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 577 del 3 maggio <strong>2013</strong>DGR n. 2879 del 28/12/2012 “Interventi da finanziare con le quote derivanti dal trasferimento di competenze di cui alD.Lgs. 31 Marzo 1998, n. 112”. Modifica degli interventi oggetto di contributo a favore del Comune di Lorenzago di Cadore(BL) e del Comune di Vicenza.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:Conferma dei contributi concessi con DGR n. 2879 del 28/12/2012 a favore del Comune di Lorenzago di Cadore (BL) e delComune di Vicenza, a fronte della modifica degli interventi finanziati.L’Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue.Nell’ambito delle finalità della L.R. 17/2009 recante “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmioenergetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici”con deliberazione n. 2879 del 28/12/2012 “Interventi da finanziare con le quote derivanti dal trasferimento di competenze di cui alD.Lgs. 31 Marzo 1998, n. 112”, la Giunta regionale ha impegnato, tra l’altro, ha somma di € 777.100,00 a valere sul capitolo 100069del Bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2012, relativo ad “Attività connesse alla pianificazione degli interventi in materiaambientale (art. 73 del D.Lgs. n. 112/1998)”, a favore delle Amministrazioni comunali, individuate in allegato al medesimo provvedimento,che hanno proposto azioni per il contenimento dell’inquinamento luminoso.Tra i soggetti beneficiari di contributo regionale compaiono, tra gli altri, il Comune di Lorenzago di Cadore (BL) che risultaassegnatario della somma di € 25.000,00 a fronte di una spesa prevista di € 50.000,00 per l’”Adeguamento dell’impianto di illuminazionepubblica in località Villapiccola” e il Comune di Vicenza che risulta assegnatario della somma di € 3.300,00 a fronte diuna spesa prevista di € 6.600,00 per il “Rifacimento degli impianti di illuminazione pubblica in via della Chimica”.Si richiamano i suddetti interventi in quanto il Comune di Lorenzago di Cadore, con nota acquisita con prot. 113804 del 14/03/<strong>2013</strong>,e il Comune di Vicenza, con nota acquisita con prot. 1480<strong>21</strong> del 8/04/<strong>2013</strong>, hanno richiesto la parziale modifica dei corrispondentiinterventi oggetto di contributo regionale. In particolare, il Comune di Lorenzago di Cadore ha chiesto di impiegare la somma assegnataper la realizzazione di un impianto di illuminazione in luogo diverso da quello inizialmente indicato, ritenuto più bisognevole diintervento, corrispondente all’area adibita a parcheggio in prossimità del cimitero. Il Comune di Vicenza, nella citata nota, ha evidenziatoche l’intervento oggetto di contributo rientra in un insieme di opere strettamente interconnesse che prevedono la ristrutturazioneimpiantistica della zona industriale e il finanziamento a sostegno dell’intervento, che risulta essere il più esiguo tra quelli proposti,non permette di fatto all’Amministrazione comunale di attuare in modo omogeneo e coordinato i lavori previsti. Nella medesimanota chiede pertanto di poter impiegare la somma assegnata a favore di un analogo intervento di riqualificazione degli impianti diilluminazione, in conformità alle disposizioni di cui alla L.R. 17/2009, dell’area monumentale attigua l’Abbazia di Sant’Agostino.Tutto ciò premesso e considerato, verificato che gli interventi proposti perseguono le medesime finalità rispetto alle opere inizialmenteindividuate, riconosciuta la fondatezza delle motivazioni addotte e non rilevando difformità col provvedimento di assegnazionedel finanziamento e con quanto previsto dalla citata norma di riferimento, appaiono accoglibili le richieste di modificadegli interventi oggetto di finanziamento, secondo quanto rispettivamente rappresentato dal Comune di Lorenzago di Cadore e dalComune di Vicenza e si ritiene pertanto opportuno confermare l’assegnazione dei medesimi importi, a fronte delle spese inizialmentepreviste, per la realizzazione delle nuove opere individuate dalle Amministrazione comunali interessate.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione, ai sensi dell’art. 53, quarto comma, dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;Visto il D.Lgs. 31 Marzo 1998, n. 112;Vista la L.R. 7 agosto 2009, n. 17;Vista la DGR n. 2402 del 29/12/2011;Vista la DGR n. 2879 del 28/12/2012Viste le note acquisite dal Comune di Lorenzago di Cadore con prot. 113804 del 14/03/<strong>2013</strong> e dal Comune di Vicenza con prot.1480<strong>21</strong> del 8/04/<strong>2013</strong>;delibera1. di confermare, per le motivazioni e secondo le modalità descritte in premessa che costituisce parte integrante e sostanzialedella presente deliberazione, i contributi già concessi con DGR n. 2879/2012 rispettivamente al Comune di Lorenzago di Cadore(BL) e al Comune di Vicenza a fronte della prospettata modifica degli interventi oggetto di finanziamento regionale;2. di incaricare la Direzione regionale Tutela Ambiente dell’esecuzione del presente atto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;5. di trasmettere la presente deliberazione al Comune di Lorenzago di Cadore, via Faureana, 117 - 32040 Lorenzago di Cadore(BL) e al Comune di Vicenza, Corso A. Palladio, 98 - 36100 Vicenza.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 287DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 579 del 3 maggio <strong>2013</strong>Fiorese Ecologia S.r.l. - Impianto di trattamento e stoccaggio rifiuti speciali: ampliamento funzionale aree di stoccaggiocon aumento delle tipologie e dei quantitativi dei rifiuti autorizzati - Comune di localizzazione: Rossano Veneto (VI); Comuneinteressato: Loria (TV). Richiesta di revisione prescrizione n. 17 del parere Commissione V.I.A. n. 346 del 28/03/2012 (DGRn. 1008/2012 giudizio di compatibilità ambientale, approvazione del progetto e rilascio dell’AIA) e valutazione in merito alricorso presentato avanti al T.A.R. Veneto R.G. n. 1453/12 relativamente alla prescrizione n. 16 del medesimo parere.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:Giudizio favorevole alla revisione della prescrizione n. 17 ed allo stralcio completo della prescrizione n. 16 contenute nel pareren. 346 del 28/03/2012, Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 5/06/2012L'Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.Con nota prot. n. 668176/45.07 E. 410.01.1 del 30/11/2009, è stata presentata, per l’intervento in oggetto, dalla ditta FIORESEECOLOGIA S.r.l., domanda di procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale e contestuale approvazione del progetto ai sensidel D.Lgs. n. 4/2008 e dell’art. 23 della L.R. n. 10/1999 (DGRV n. 308/2009 e DGRV n. 327/2009).Successivamente, con nota del 24/02/2010, prot. n. 103717/45/07 E. 410.01.01, la medesima ditta, ha rettificato l’istanza del30/11/2009, presentando la domanda di compatibilità ambientale con contestuale approvazione del progetto ai sensi del D.Lgs. n.4/08 e dell’art. 23 della L.R. n. 10/99 (DGRV n. 308 del 10/02/2009 - DGRV n. 327 del 17/02/2009) e rilascio dell’AutorizzazioneIntegrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. n. 59/2009 e della L.R. n. 26/07.La Commissione Regionale V.I.A., conclusa l’istruttoria tecnica, con parere n. 346 del 28/03/2012, ha espresso parere favorevoledi compatibilità ambientale, approvazione del progetto e contestuale rilascio dell’A.I.A, subordinatamente al rispetto di prescrizionie raccomandazioni.La Giunta Regionale, facendo proprio il parere espresso dalla Commissione V.I.A. Regionale, con deliberazione n. 1008 del5/06/2012 ha autorizzato l’intervento in questione.In data 01/10/2012, con prot. n. 439822 la Ditta Fiorese Ecologia S.r.l., ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionaleper il Veneto contro la Regione Veneto per l’annullamento della DGR n. 1008 del 5/06/2012 “(…) limitatamente alla partein cui, nel recepire il Parere della Commissione Regionale V.I.A. n. 346 del 28/03/2012, All. A al provvedimento, ha dettato laprescrizione n. 16) (…)” che prevede quanto segue:“16) i locali destinati allo stoccaggio e al trattamento dei filtri ad olio (locali della zona 3 identificati come A, B, C, D, E, M, N, P,U e V nel documento All.B5 - ott. 2011) dovranno essere confinati e dotati di portoni di accesso ad apertura e chiusura automatica.I locali dovranno disporre di sistema di messa in depressione e di trattamento dell’emissione (rinnovo come da normativa vigente)con filtri a carbone attivo o equivalente a integrazione di quanto in opera. La sostituzione dei carboni attivi o di altro materialeadsorbente, determinata dalla caratterizzazione dell’emissione, dovrà essere registrata su quaderno d’impianto. Le analisi condottesull’emissione dovranno essere tenute a disposizione dell’Ente di controllo;”Con nota prot. N. 452910 del 9/10/2012 l’Avvocatura regionale del Veneto ha trasmesso all’U.C. V.I.A. copia del ricorso suddettorichiedendo di provvedere alla predisposizione degli atti necessari relativi all’intervento.In data 20/11/2012, con prot. n. 528059 la Ditta Fiorese Ecologia S.r.l., ha presentato presso gli Uffici dell’Unità ComplessaV.I.A., richiesta di revisione della prescrizione V.I.A. n. 17 che prevede quanto segue:“17) su tutti gli scarichi in roggia dovrà essere posto un sistema di controllo dotato di misuratori di pH, redox, conducibilità edi unità di registrazione in continuo;”Conclusa l'istruttoria tecnica con parere n. 388 del 19/12/2012, Allegato A del presente provvedimento, la Commissione RegionaleV.I.A., all’unanimità dei presenti, ha espresso parere favorevole alla revisione della prescrizione n. 17 del parere n. 346 del28/03/2012, espresso dalla Commissione regionale V.I.A., Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 5.06.2012, ed allo stralcio completodella prescrizione n. 16 contenuta nel parere della Commissione regionale VIA, n. 346 del 28/03/2012, Allegato A alla D.G.R. n.1008 del 5/06/2012.Rimangono altresì invariate tutte le restanti prescrizioni e raccomandazioni di cui al suddetto parere n. 346 del 28/03/2012,Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 5/06/2012Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato della istruzione dell'argomento in questione ai sensi art. 53, quarto comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla legislazione statale e regionale;Visto il D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm. e ii.;Visto il D.Lgs. n. 4/2008 e ss.mm. e ii.;Visto il D.Lgs. n. 104/2010;Vista la L.R. n. 10/1999 e ss.mm. e ii.;Vista la L.R. n. 26/2007;Vista la D.G.R. n. 308/2009;


288Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la D.G.R. n. 327/2009;Vista la D.G.R. n. 1539/2011;Vista la Circolare del 31/10/2008, pubblicata nel BUR n. 98 del 28/11/2008;Vista la D.G.R. n. 1008/2012Visto il verbale della seduta della Commissione regionale V.I.A. del 19/12/2012;Visto il parere n. 388 del 19/12/2012, Allegato A, che forma parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;delibera1. di prendere atto, facendolo proprio, del parere n. 388 espresso dalla Commissione Regionale V.I.A. nella seduta del 19/12/2012,Allegato A del presente provvedimento di cui forma parte integrante e sostanziale, ai fini della revisione della prescrizione n. 17ed allo stralcio completo della prescrizione n. 16 contenute nel parere n. 346 del 28/03/2012, Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del5/06/2012;2. di trasmettere il presente provvedimento alla Ditta FIORESE ECOLOGIA S.r.l., (C.F. - P.IVA - Reg. Imp. 03317<strong>21</strong>0247) consede legale in Via Castion, n. 70, Rossano Veneto (VI) e di comunicare l’avvenuta adozione dello stesso alla Provincia di Vicenza,alla Provincia di Treviso, al Comune di Rossano Vento (VI), al Comune di Loria (TV), all’Area Tecnico-Scientifica della DirezioneGenerale dell’ARPAV, al Dipartimento Provinciale ARPAV di Vicenza, al Dipartimento Provinciale ARPAV di Treviso, all’ARPAV- Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti;3. di rilasciare la presente autorizzazione fatti salvi ed impregiudicati i diritti di terzi;4. di dare atto che avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale(TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalità previste dal Decreto Legislativon. 104/2010;5. di incaricare la Direzione Tutela Ambiente - Unità Complessa V.I.A. dell’esecuzione del presente atto;6. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;7. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 289giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 579 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/3REGIONE DEL VENETOCOMMISSIONE REGIONALE V.I.A.(L.R. 26 marzo 1999 n°10)Parere n. 388 del 19/12/2012Oggetto:FIORESE ECOLOGIA S.r.l. – Impianto di trattamento e stoccaggio rifiuti speciali: ampliamentofunzionale aree di stoccaggio con aumento delle tipologie e dei quantitativi dei rifiuti autorizzati- Comune di localizzazione: Rossano Veneto (VI); Comune interessato: Loria (TV) - Proceduradi V.I.A., approvazione (D.Lgs. 4/2008, l’art. 23 della L.R. 10/1999, DGR n. 308/2009 e DGR n.327/2009) e procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (D.Lgs. n.59/2005 e L.R. n. 26/2007)Richiesta di revisione prescrizione n. 17 del parere Commissione V.I.A. n. 346 del 28/03/2012(DGR n. 1008 del 05/06/2012 giudizio di compatibilità ambientale, approvazione del progetto erilascio dell’AIA) e valutazione in merito al ricorso presentato avanti al T.A.R. Veneto R.G. n.1453/12 relativamente alla prescrizione n. 16 del medesimo parere.1. PREMESSA E STATO DI FATTOCon nota prot. n. 668176/45.07 E. 410.01.1 del 30/11/2009, è stata presentata, per l’intervento in oggetto,dalla ditta FIORESE ECOLOGIA S.r.l., domanda di procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale econtestuale approvazione del progetto ai sensi del D.Lgs. n. 4/2008 e dell’art. 23 della L.R. n. 10/1999(DGRV n. 308/2009 e DGRV n. 327/2009).Successivamente, con nota del 24/02/2010, prot. n. 103717/45/07 E. 410.01.01, la medesima ditta, harettificato l’istanza del 30/11/2009, presentando la domanda di compatibilità ambientale con contestualeapprovazione del progetto ai sensi del D.Lgs. n. 4/08 e dell’art. 23 della L.R. n. 10/99 (DGRV n. 308 del10/02/2009 - DGRV n. 327 del 17/02/2009) e rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi delD.Lgs. n. 59/2009 e della L.R. n. 26/07.La Commissione Regionale V.I.A., conclusa l’istruttoria tecnica, con parere n. 346 del 28/03/2012, haespresso parere favorevole di compatibilità ambientale, approvazione del progetto e contestuale rilasciodell’A.I.A, subordinatamente al rispetto di prescrizioni e raccomandazioni.La Giunta Regionale, facendo proprio il parere espresso dalla Commissione V.I.A. Regionale, condeliberazione n. 1008 del 05/06/2012 ha autorizzato l’intervento in questione.2. RICORSO AVANTI AL TAR VENETOIn data 01/10/2012, con prot. n. 439822 la Ditta Fiorese Ecologia S.r.l., ha presentato ricorso al TribunaleAmministrativo Regionale per il Veneto contro la Regione Veneto per l’annullamento della DGR n.1008 del05/06/2012 “(…) limitatamente alla parte in cui, nel recepire il Parere della Commissione Regionale V.I.A.n.346 del 28/03/2012, All. A al provvedimento, ha dettato la prescrizione n.16), secondo cui “i localidestinati allo stoccaggio e al trattamento dei filtri ad olio (locali della zona 3 identificati come A, B, C, D, E,M, N, P, U e V nel documento All.B5 - ott. 2011) dovranno essere confinati e dotati di portoni di accesso adapertura e chiusura automatica. I locali dovranno disporre di sistema di messa in depressione e ditrattamento dell’emissione (rinnovo come da normativa vigente) con filtri a carbone attivo o equivalente aintegrazione di quanto in opera. La sostituzione dei carboni attivi o di altro materiale adsorbente,determinata dalla caratterizzazione dell’emissione, dovrà essere registrata su quaderno d’impianto. Leanalisi condotte sull’emissione dovranno essere tenute a disposizione dell’Ente di controllo;”Con nota prot. N. 452910 del 09/10/2012 l’Avvocatura regionale del Veneto ha trasmesso all’U.C. V.I.A.copia del ricorso suddetto richiedendo di provvedere alla predisposizione degli atti necessari relativiall’intervento.1/3


290Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 579 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/33. RICHIESTA DI MODIFICA PRESCRIZIONE V.I.A.In data 20/11/2012, con prot. n. 528059 la Ditta Fiorese Ecologia S.r.l., ha presentato presso gli Ufficidell’Unità Complessa V.I.A., richiesta di revisione della prescrizione V.I.A. n. 17 che prevede quanto segue:“17) su tutti gli scarichi in roggia dovrà essere posto un sistema di controllo dotato di misuratori di pH,redox, conducibilità e di unità di registrazione in continuo;”La ditta, nella suddetta nota, considerato che:• La prescrizione n.14 della Commissione V.I.A. di cui al parere n.346 del 28/03/2012 vieta ilconferimento di glicole etilenico all’impianto di depurazione esistente;• Il rispetto della suddetta prescrizione da parte della ditta Fiorese Ecologia srl non comporterà alcunamodificazione all’attuale assetto impiantistico della linea di depurazione né alcuna variazione rispetto alasituazione esistente relativamente alla qualità e quantità delle acque trattate nell’impianto stesso;e visto che:• Gli scarichi dell’impianto nella roggia risultano discontinui nel tempo essendo connessi essenzialmenteal dilavamento delle superfici impermeabili dell’insediamento da parte delle acque meteoriche;richiede che la prescrizione venga eliminata in quanto non più pertinente4. VALUTAZIONI ED OSSERVAZIONI COMPLESSIVE:La Commissione V.I.A. a seguito dell’esame della documentazione pervenuta da parte del gruppo istruttorioincaricato, nella seduta di Commissione del 19/12/2012 è giunta alle seguenti considerazioni.Per quanto riguarda la richiesta di revisione della prescrizione n. 17 del parere n. 346 del 28/03/2012,espresso dalla Commissione regionale V.I.A., Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 05.06.2012, il gruppoistruttorio della Commissione regionale V.I.A., precisando che: il divieto del conferimento di glicole etilenico all’impianto di depurazione esistente, imposto dallaCommissione Regionale V.I.A. con la prescrizione n. 14 del parere n. 346 del 28.03.2012, noncomporterà per la Ditta alcuna modificazione all’attuale assetto impiantistico della linea di depurazione,né alcuna variazione rispetto alla situazione esistente relativamente alla qualità e quantità delle acquetrattate nell’impianto stesso;gli scarichi dell’impianto nella roggia risultano essere discontinui nel tempo, connessi essenzialmente aldilavamento delle superfici impermeabili dell’insediamento da parte delle acque piovane;propone la modifica della prescrizione n. 17, così come segue:17) su tutti gli scarichi in roggia dovrà essere effettuato un controllo semestrale sulla qualità delle acque inuscita, le cui modalità dovranno essere concordate con ARPAV.Per quanto riguarda il ricorso avanti il TAR del Veneto contro la Regione Veneto il gruppo istruttorio fapresente che: sono stati valutati i contenuti e le motivazioni del ricorso avanti il TAR del Veneto proposto dalla SocietàFIORESE ECOLOGIA S.r.l. contro la Regione Veneto (RG 1453/12), per l’annullamento della DGR n.1008 del 05.06.2012, limitatamente alla parte in cui recepisce la prescrizione n. 16 del parere espressodalla Commissione regionale VIA n. 346 del 28/03/2012; è stato effettuato un approfondimento sull’Autorizzazione Integrata Ambientala definitiva, già rilasciatadalla Regione Veneto, del 23.12.2011, n. 70 (integrata con successiva A.I.A. del 03.02.2012, n. 9).A seguito di tali valutazioni il gruppo istruttorio ritiene perciò condivisibile e propone lo stralcio completodella suddetta prescrizione n. 16 contenuta nel parere della Commissione regionale VIA, n. 346 del28/03/2012, Allegato A alla DGR n. 1008 del 05.06.2012.5. VALUTAZIONI FINALItutto ciò premesso, la Commissione Regionale V.I.A., presenti tutti i suoi componenti, ad eccezione delDirigente Responsabile della Tutela Ambiente della Provincia di Treviso e del Dirigente Responsabile dellaTutela Ambiente della Provincia di Vicenza, esprime ad unanimità dei presentiparere favorevole2/3


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 291giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 579 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/3alla revisione della prescrizione n. 17 del parere n. 346 del 28/03/2012, espresso dalla Commissioneregionale V.I.A., Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 05.06.2012, così come di seguito riportata:17) su tutti gli scarichi in roggia dovrà essere effettuato un controllo semestrale sulla qualità delle acquein uscita, le cui modalità dovranno essere concordate con ARPAV;ed allo stralcio completo della prescrizione n. 16 contenuta nel parere della Commissione regionale VIA, n.346 del 28/03/2012, Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 05.06.2012.Rimangono altresì invariate tutte le restanti prescrizioni e raccomandazioni di cui al suddetto parere n. 346del 28/03/2012, Allegato A alla D.G.R. n. 1008 del 05.06.2012Il Segretario dellaCommissione Regionale V.I.A.Eva Maria LungerIl Presidente dellaCommissione Regionale V.I.A.Ing. Silvano VernizziIl DirigenteUnità Complessa V.I.A.Dott.ssa Gisella PennaIl Vice-Presidente dellaCommissione Regionale V.I.A.Dott. Alessandro Benassi3/3


292Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 580 del 3 maggio <strong>2013</strong>Partecipazione regionale all’invito a presentare proposte della Commissione Europea, nell’ambito del programma LIFE+<strong>2013</strong>, area di interesse “Politica e governance ambientali”, settore acque, nell’ambito delle priorità annuali nazionali <strong>2013</strong>definite dal MATTM.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:La Regione intende candidare una proposta di progetto per l’accesso al finanziamento europeo nell’ambito del programma LIFE+<strong>2013</strong>, area di interesse “Politica e governance ambientali”. Il progetto si inserisce nel quadro delle priorità annuali nazionali <strong>2013</strong>definite dal MATTM e si configura come progetto dimostrativo sull’implementazione di nuove BAT (Best Available Techniques)e nuove politiche nel campo della depurazione delle acque reflue generate da piccoli agglomerati.La Giunta regionale(omissis)delibera1. Di approvare, per i motivi indicati in premessa, la partecipazione della Regione del Veneto all’invito a presentare propostedella Commissione Europea con il progetto dal titolo “Gestione sostenibile delle acque reflue nel territorio della Regione Veneto”con l’obiettivo generale di dimostrare il potenziale di innovazione di nuove politiche e tecnologie nel campo del trattamento delleacque reflue, quale punto di partenza per il miglioramento complessivo della gestione della depurazione nel territorio veneto, al finedi contribuire al raggiungimento di un buono stato ecologico, al fine di sviluppare piani di gestione dei bacini idrografici ai sensidella direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle acque).2. Di demandare alla Direzione Tutela Ambiente la predisposizione degli atti necessari e di incaricare la stessa Direzione delloro inoltro presso gli uffici della Commissione Europea entro il termine fissato.3. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.4. Di rinviare a un successivo provvedimento l’adozione degli atti conseguenti, nel caso di favorevole accoglimento della propostada parte della Commissione.5. Di pubblicare il dispositivo della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.6. Di trasmettere la presente deliberazione al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento, via Mesiano, 77 I-38123 Trento (TN) e al Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Universitàdegli Studi di Padova, via F. Marzolo 9-I, 35131 Padova (PD).


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 293DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 581 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protocollo di intesa tra la Regione e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:Attivazione di un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica, nell’ambito delle attività di competenza tra la Regione e ilDipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento e approvazione del correlatoProtocollo d’Intesa.L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue:Nel settembre 2000, con l'approvazione unanime della Dichiarazione del Millennio, 191 Stati membri dell’ONU hanno sottoscrittogli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals, in seguito MDGs) con i quali si sono impegnati araggiungere per l’anno 2015 un patto globale di impegno congiunto tra Paesi ricchi e Paesi poveri.Con Legge Regionale 16 dicembre 1999, n. 55 “Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, lacooperazione allo sviluppo e la solidarietà” la Regione Veneto ha inteso riconoscere la pace e lo sviluppo quali diritti fondamentalidella persona e dei popoli, in armonia con i principi costituzionali e del diritto internazionale. Per il perseguimento di tali finalità,la Regione si impegna nella realizzazione di iniziative culturali e di informazione, di ricerca, di educazione, di cooperazione decentratae di aiuto umanitario.In base all’art.10 della citata legge regionale, la programmazione degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e disolidarietà internazionale viene realizzata con programma triennale approvato dal Consiglio regionale, su proposta della Giuntaregionale, anche sulla base degli indirizzi del Comitato per la cooperazione allo sviluppo.In tale contesto, la Giunta Regionale, con propria deliberazione n. 123 CR del 13.11.12, ha proposto al Consiglio regionale,per la competente approvazione, il programma triennale - anche sulla base degli indirizzi del Comitato per la Cooperazione allosviluppo - che definisce le linee-guida per l'azione della Regione del Veneto in materia di cooperazione allo sviluppo e solidarietàinternazionale per il triennio <strong>2013</strong>-2015, proponendo altresì di prendere atto degli esiti delle attività realizzate nel settore, nel triennio2010-2012. I1 programma triennale definisce i seguenti obiettivi generali:1. promozione di uno sviluppo umano e sostenibile, con azioni volte a utilizzare le risorse locali per la realizzazione di progettidi auto-sviluppo;2. tutela, salvaguardia e valorizzazione dei territori, delle loro risorse naturali e del patrimonio ambientale;3. rafforzamento del ruolo delle donne con specifici interventi volti a favorire la salute materna, l'istruzione femminile, ancheprofessionale, la promozione sociale ed economica delle donne;4. tutela dell'infanzia con interventi volti a garantire l'accesso all'educazione primaria, il miglioramento delle condizioni igienicosanitarie ed alimentari, l'inclusione sociale e l'assistenza di bambini e adolescenti vittime di violenza in situazioni di degradosociale;5. rafforzamento delle istituzioni democratiche e delle amministrazioni locali;6. sostegno al ruolo attivo dei migranti nelle iniziative di co-sviluppo.Il programma triennale individua le seguenti principali priorità geografiched'intervento:1) Africa Sub Sahariana;2) Mediterraneo e Medio Oriente;3) Asia, limitatamente al subcontinente Indiano e al Sud Est Asiatico;4) America Latina;5) Europa Sud Orientale e Repubbliche ex Sovietiche.La promozione di uno sviluppo umano e sostenibile, con azioni volte a utilizzare le risorse locali per la realizzazione di progettidi auto-sviluppo; la tutela, salvaguardia e valorizzazione dei territori, delle loro risorse naturali e del patrimonio ambientale e, ingenerale, tutti gli obiettivi generali indicati dal Programma triennale <strong>2013</strong> - 2015 passano anche e soprattutto attraverso la tuteladella risorsa idrica.Gli obiettivi del Millennio, infatti, riconoscono al problema dell’acqua un ruolo di rilievo essenziale per il raggiungimento delpiù generale obiettivo dello sviluppo umano. Nel quadro degli MDG, l’obiettivo specifico relativo all’acqua è il seguente:Obiettivo 10: Dimezzare entro il 2015 la proporzione di persone avente accesso sostenibile ad acqua potabile pulita e a servizisanitari di baseTuttavia, il tema dell’acqua e della salvaguardia delle risorse idriche è implicito in ognuno degli altri obiettivi sanciti nell’anno2000.L’acqua è una risorsa scarsa che richiede una gestione efficiente per difenderla e garantirla alle generazioni future. La tutela el’uso razionale delle risorse idriche rappresentano pertanto obiettivi molto impegnativi da raggiungere, considerate la varietà e lacomplessità delle problematiche da affrontare e, soprattutto, le difficoltà di avviare politiche che riservino particolare attenzioneall’attuazione operativa del nuovo indirizzo. Un’efficace tutela dell’ambiente, in particolare delle risorse idriche - condizione primariadella sostenibilità dello sviluppo - non si può realizzare con il tradizionale approccio settoriale e di emergenza, ma richiedeuna politica preventiva che incida sulle cause e porti quindi ad una revisione delle politiche economiche e sociali che determinanole trasformazioni dell’ambiente.


294Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>In ambito Europeo, la Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, ha stabilito una base giuridica per proteggere e ripristinareacque pulite in tutta Europa e per garantirne un uso sostenibile a lungo termine. L’obiettivo generale della direttiva quadro è ilraggiungimento di un buono stato di tutte le acque, compresi laghi, fiumi, torrenti e falde acquifere, entro il 2015. Tuttavia la realizzazionedegli obiettivi di politica idrica dell’UE è osteggiata da una serie di problematiche già note ed emergenti. Il Piano perla Salvaguardia delle Risorse Idriche europee, pubblicato dalla Commissione il 15.11.2012, rappresenta la risposta politica dell’UEalla sfida costante di raggiungere gli obiettivi di politica idrica. Le proposte contenute nel Piano risultano da un processo in cuisono stati ampiamente consultati sia i cittadini, sia i portatori d'interesse.Nel quadro dei lavori preparatori del Piano sono stati valutati i piani di gestione idrografica degli Stati membri dell’UE e lapolitica comunitaria in materia di carenza idrica e siccità. Dalla valutazione sono emerse alcune lacune nell’attuale legislazionesulle acque, nonché carenze significative nella sua attuazione. Il documento ha inoltre rilevato e indicato la necessità di risolvere iconflitti tra gli obiettivi della politica idrica e di altre politiche.Al fine di raggiungere l'obiettivo di un buono stato delle acque entro il 2015, come già stabilito nella direttiva quadro sulle acque,il Piano propone un approccio strategico basato su tre pilastri:• migliorare l'attuazione della politica idrica dell'UE sfruttando tutte le opportunità date nel quadro della legislazione in vigore.Ad esempio, aumentando la diffusione delle misure di ritenzione naturale delle acque, come il ripristino di zone umide e pianurealluvionali o un'applicazione più efficace del cosiddetto principio del "chi inquina paga" ricorrendo alla misurazione delconsumo di acqua, a una tariffazione delle acque e a una migliore analisi economica;• integrare maggiormente gli obiettivi di politica idrica in altri settori strategici correlati, come l'agricoltura, la pesca, le energierinnovabili, i trasporti e i Fondi di coesione e strutturali;• colmare le attuali lacune, in particolare in merito agli strumenti necessari per incrementare l'efficienza idrica. A tale propositoil Piano prevede che gli Stati membri stabiliscano degli obiettivi in materia di contabilità delle acque e di efficienza idrica e chesiano elaborati degli standard per il riutilizzo delle acque.Il Piano non indica un’unica soluzione universale, ma propone piuttosto una serie di strumenti con cui gli Stati membri possonomigliorare la gestione idrica a livello nazionale, regionale o a livello di bacini idrografici.L’attuazione delle proposte presentate nel Piano si baserà sulla strategia comune di attuazione prevista dalla direttiva quadrosulle acque e sarà fondata su un processo aperto e partecipativo che coinvolgerà gli Stati membri, le organizzazioni non governativee le imprese. L'orizzonte temporale del Piano è strettamente correlato alla strategia Europa 2020 e, in particolare, alla tabelladi marcia verso un Europa efficiente nell’impiego delle risorse, di cui il Piano costituisce la tappa relativa all'acqua. Le analisi sucui esso si basa abbracciano tuttavia un periodo più lungo, che si estende fino al 2050, e probabilmente fungeranno da riferimentoper la politica idrica dell'UE nel lungo termine.In ambito regionale il Ciclo Integrato dell’Acqua rientra tra le competenze dell’Assessorato all’Ambiente insieme con laprogrammazione per la salvaguardia ambientale, la tutela del suolo e dell’aria, la difesa del suolo, la bonifica e le foreste, lecave, le acque minerali e termali. In particolare, spetta al Servizio Sistema Idrico Integrato della Direzione Tutela Ambiente lacompetenza su acquedotti, fognature e impianti di depurazione, segnatamente per ciò che riguarda la pianificazione di settore,indirizzi applicativi, valutazione di progetti, nuove normative di settore - rapporti con le Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale- Modello Strutturale degli Acquedotti - Accordi di programma di settore (APQ2 e disinquinamento Fratta-Gorzone). Per le suespecifiche competenze, il Servizio Sistema Idrico si avvale al suo interno di personale esperto e di professionalità altamente qualificate.Tali professionalità, in particolare le competenze afferenti alla dirigenza nonché alle due P.O. “Studi piani e programmi”e “Fognatura depurazione”, corrispondono senz’altro a quelle richieste dalle priorità tematiche del “Programma triennale degliinterventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e di solidarietà internazionale” previsto dalla la L.R. n. 55/1999.Nell’ambito dei normali scambi di informazioni, ordinariamente condotti dagli Uffici regionali con Università ed enti pubblicidi ricerca, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, ha offerto la propriadisponibilità, formalizzata con propria nota protocollo n. 6224/5.10 del 5.04.<strong>2013</strong>, a collaborare con la Regione - DirezioneTutela Ambiente in progetti di cooperazione allo sviluppo e/o in materia di salvaguardia delle risorse idriche dall’inquinamento,mettendo a disposizione la propria pluriennale esperienza specifica nel trattamento delle acque reflue e dei fanghi e nella potabilizzazionedelle acque e offrendo coinvolgimenti nei propri progetti di ricerca applicata.Il suddetto Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento promuove programmi dicooperazione allo sviluppo sia a livello locale che internazionale. L’ateneo ha stabilito durature relazioni di cooperazione inAmerica Latina, Balcani, Africa sub Sahariana e Occidentale. È fondatore, insieme con altre diciotto università italiane, delCoordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo. L’offerta formativa in ambiti legati alla cooperazione allo sviluppocomprende i diversi livelli della formazione universitaria. La facoltà di Ingegneria, in particolare, vanta l’orientamento“Progettazione integrata dell’ambiente e del territorio nei contesti di cooperazione internazionale” della Laurea Specialistica inIngegneria Ambientale nonché un dottorato sul tema di ricerca “water treatment technologies and design for sustainable accessto basic water services in developing countries”. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Culturaha inoltre assegnato la Cattedra Unesco all’Università di Trento quale riconoscimento per il decennale impegno della Facoltà diIngegneria nella cooperazione allo sviluppo nel Sud del mondo. Il motivo principale dell’assegnazione della Cattedra, la primain assoluto esplicitamente rivolta alle relazioni tra Ingegneria e sviluppo umano e sostenibile, è stato il riconoscimento dell’eccellenzadei percorsi formativi, di ricerca, trasferimento e condivisione di tecnologia e conoscenze che la Facoltà di Ingegneriarealizza ormai da anni.Nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, sono attive lineedi ricerca nel settore dell’Ingegneria Sanitaria-Ambientale, finalizzate a progettare e gestire tecnologie atte al controllo e allaprevenzione degli impatti negativi sull’uomo e sull’ambiente, derivanti da attività antropiche (uso delle risorse idriche, scarichiliquidi, emissioni gassose, rifiuti). Le linee di ricerca strategiche sono di seguito brevemente illustrate:


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 2951. trattamento reflui civili (e industriali): in particolare, applicazione di tecnologie avanzate per il trattamento delle acque reflue(bioreattori a membrana, sistemi biologici a biomasse sospese e adese) e per il trattamento dei fanghi (riduzione fanghi conmetodi fisici, chimici e biologici);2. trattamento rifiuti, biomasse di scarto e implicazioni sulla qualità dell’ambiente: in particolare, processi termici convenzionalie non convenzionali (massificazione e pirolisi), processi biochimici aerobici ed anaerobici applicati a residui e biomasse per ilrecupero energetico, analisi degli impatti ambientali e del rischio nei confronti dell’uomo;3. qualità delle acque destinate al consumo umano: in particolare processi di disinfezione con disinfettanti chimici e fisici (UV),sviluppo di metodi analitici basati sulla citometria a flusso per la quantificazione di indicatori fecali nelle risorse idriche;4. tecnologie di bonifica dei suoli contaminati: in particolare, tecniche chimiche, elettrochimiche e biologiche per la bonifica diterreni contaminati da composti organici; analisi del rischio sanitario-ambientale, test di screening per valutare l’applicabilitàdelle tecnologie.In particolare, il Dipartimento è coinvolto in attività di ricerca interdisciplinari relative alla gestione e sviluppo di tecnologieappropriate per il trattamento delle acque reflue e dei fanghi e per il trattamento delle acque destinate al consumo umano nei PaesiEmergenti.Considerato quanto sopra rappresentato e riconosciuto l’indubbio vantaggio per l’Amministrazione regionale nel potersi occasionalmenteavvalere della collaborazione e supporto scientifico resi disponibili dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientalee Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, in particolare per progetti di cooperazione allo sviluppo in materia di gestionee sviluppo di tecnologie appropriate per il trattamento delle acque reflue e dei fanghi e per il trattamento delle acque destinate alconsumo umano, appare opportuno promuovere con quest’ultima struttura un rapporto di attiva collaborazione e di procedere pertantoalla stipula di un apposito Protocollo d’Intesa, finalizzato a delineare le rispettive modalità operative e ad individuare i diversipotenziali settori di intervento, che si riporta in Allegato A, incaricando il Presidente o suo delegato della firma del documento.Le singole attività che si rendessero necessarie saranno di volta in volta espressamente definite dall’Amministrazione regionalee, tramite appropriati formali accordi, saranno concordate le corrispondenti specifiche modalità attuative e gli eventuali compensida assegnarsi da parte della Giunta regionale con appositi provvedimenti d’impegno.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell'argomento in questione, ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;Vista Legge Regionale 16 dicembre 1999, n. 55delibera1. di promuovere un rapporto di attiva collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Universitàdegli Studi di Trento e di procedere pertanto alla stipula di un apposito Protocollo d’Intesa, finalizzato a delineare lemodalità operative e ad individuare i diversi potenziali settori di intervento, riportato in Allegato A che costituisce parte integrantee sostanziale del presente provvedimento, incaricando il Presidente o suo delegato della firma del documento;2. di rimandare a successivi provvedimenti di Giunta regionale l’eventuale assunzione di impegni di spesa che si rendesseronecessari;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare il Dirigente della Direzione Tutela Ambiente per tutti gli ulteriori e successivi adempimenti tecnico-amministrativinecessari, inerenti all’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;6. di trasmettere la presente deliberazione al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento, via Mesiano, 77 I-38123.


296Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 581 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/4PROTOCOLLO D’INTESATrala Regione del Veneto, in seguito per brevità anche “Regione”eil Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi diTrento, con sede a via Mesiano, 77 I-38123 Trento (TN), P.IVA-C.F. 00340520220, nellapersona del Prof. Ing. Marco Tubino in qualità di Direttore del Dipartimento,Singolarmente la “Parte” e unitamente le “Parti”Premesso che- presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento, sono attive linee di ricerca nel settore dell’ingegneria sanitaria-ambientale,finalizzate a progettare e gestire tecnologie atte al controllo e alla prevenzione degli impattinegativi sull’uomo e sull’ambiente, derivanti da attività antropiche (uso delle risorse idriche,scarichi liquidi, emissioni gassose, rifiuti) e lo stesso Dipartimento considera strategicoattivare accordi di programma di ricerca che rivestano un interesse per le organizzazionipubbliche e private. In particolare, tra le citate linee strategiche di ricerca, vi sono leseguenti:• trattamento reflui civili (e industriali), in particolare applicazione di tecnologie avanzateper il trattamento delle acque reflue (bioreattori a membrana, sistemi biologici a biomassesospese e adese) e per il trattamento dei fanghi (riduzione fanghi con metodi fisici, chimicie biologici);• qualità delle acque destinate al consumo umano, in particolare processi di disinfezionecon disinfettanti chimici e fisici (UV), sviluppo di metodi analitici basati sulla citometria aflusso per la quantificazione di indicatori fecali nelle risorse idriche.inoltre, il Dipartimento è coinvolto in attività di ricerca interdisciplinari relative alla gestionee sviluppo di tecnologie appropriate per il trattamento delle acque reflue e dei fanghi e peril trattamento delle acque destinate al consumo umano nei Paesi Emergenti;- la Regione del Veneto – Assessorato all’Ambiente ha tra le sue competenze il ciclointegrato dell’acqua; in particolare, spetta al Servizio Sistema Idrico Integrato dellaDirezione regionale Tutela Ambiente la competenza su acquedotti, fognature e impianti didepurazione, più in particolare per ciò che riguarda la pianificazione di settore, indirizziapplicativi, valutazione di progetti, nuove normative di settore, rapporti con uffici edorganismi interregionali e nazionali sui temi specifici;- la Regione del Veneto – Direzione Tutela Ambiente / Servizio Sistema Idrico Integrato e ilDipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi diTrento ritengono di interesse comune attivare tra di essi un rapporto, a carattere


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 297ALLEGATOA alla Dgr n. 581 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/4preferenziale, avente ad oggetto la collaborazione tecnico-scientifica, nell’ambito delleattività di interesse e competenza specifiche con l’obiettivo comune di creare ricadutepositive in particolare sul sistema del ciclo idrico integrato. Ciò potrà creare significativesinergie e facilitazioni nell’ambito, fra l’altro, delle partecipazioni regionali a progetticomunitari e transnazionali e/o internazionali a tema specifico;- il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi diTrento possiede la riconosciuta necessaria competenza e professionalità per assistere laRegione nello sviluppo dei propri programmi in materia di ciclo idrico integrato ecooperazione internazionale allo sviluppo a tema specifico;- la Regione – Direzione Tutela Ambiente / Servizio Sistema Idrico Integrato intendeavvalersi dell’assistenza del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanicadell’Università degli Studi di Trento per sviluppare i propri programmi, nel pieno rispettodella normativa in vigore.Tutto ciò premesso,si conviene quanto segueArt. 1 – Oggetto della convenzione – ambiti e attivitàLe parti convengono nella disponibilità ad instaurare un rapporto di collaborazione per larealizzazione di attività e programmi in materia di ciclo idrico integrato nonché di progetti dicooperazione internazionale nel campo della gestione e sviluppo di tecnologie appropriate.Tali attività saranno definite dalla Regione, secondo le proprie esigenze e verrannoformalizzate, di volta in volta, in apposite intese in cui verranno specificati i contenuti delservizio di assistenza, le modalità di svolgimento della stessa, gli impegni delle parti el’eventuale importo del compenso.Art. 2 – Responsabili del coordinamento delle attivitàI responsabili designati dalle parti per il coordinamento delle attività sono, per la Regione_________________ e, per il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanicadell’Università degli Studi di Trento _____________________________-.Art. 3 – Impegni delle partiUna fase successiva impegnerà le Parti nella stipula di eventuali specifiche intese per larealizzazione dei singoli progetti individuati.Le Parti svolgeranno le eventuali future attività come previste nella presente intesa, mediantel’instaurazione di un rapporto collaborativo sia per la fase di diffusione e informazione, sia inquella operativa di implementazione delle attività previste. A tal proposito, le Parti s’impegnanoad incontrarsi periodicamente al fine di discutere, definire ed individuare le idonee forme dicollaborazione.Art. 4 – Risultati e pubblicazioniLe Parti concordano di scambiarsi reciprocamente le informazioni attinenti lo svolgimentodell’attività oggetto delle future intese; le stesse rimarranno confidenziali e riservate fino allarispettiva decisione delle Parti circa il loro utilizzo.


298Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 581 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/4La pubblicazione dei risultati delle attività oggetto di future intese dovrà di norma riportarel’indicazione dei soggetti che hanno condotto lo studio o le attività e di quelli che lo hannofinanziato.L’eventuale brevetto dei risultati sarà oggetto di specifico e separato accordo fra le Parti. Intale circostanza, le eventuali pubblicazioni saranno subordinate all’espletamento di tutte leprocedure atte alla protezione brevettuale dei risultati.In ogni caso restano salvi i diritti spettanti agli inventori ai sensi della vigente legislazione inmateria.Art. 5 – Obbligo di RiservatezzaLa Regione e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento si impegnano ad osservare e a far osservare ai loro rispettivi collaboratoril’obbligo di non divulgare a terzi e a non utilizzare, eccetto che per gli scopi della presenteintesa, informazioni di natura confidenziale, quali, ad esempio, informazioni tecniche,amministrative, operative, progetti presenti e futuri o strategie dell’altro, o comunquequalunque altra informazione che nel momento della divulgazione non sia ancora di pubblicodominio.Art. 6 – PrivacyLe parti si impegnano ad osservare quanto disposto dalla legislazione vigente in materia ditrattamento dei dati personali acquisiti e utilizzati per l’espletamento della presentecollaborazione.Art. 7 – Ricerca FinanziamentiLa Regione e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degliStudi di Trento si impegnano, reciprocamente, ad individuare possibili finanziamenti erogati daenti e istituzioni, pubblici e privati, sia internazionali che comunitari, statali, regionali, locali perle attività oggetto del presente protocollo.Gli importi e le previsioni economiche circa l’utilizzo degli stessi dovranno essere formalizzaticon specifiche intese successive.Art. 8 - DurataIl presente accordo avrà la durata di 3 (tre) anni dalla data di sottoscrizione .Il Protocollo d’Intesa potrà essere rinnovato soltanto previo consenso delle Parti, espresso periscritto entro e non oltre 2 (due) mesi dalla scadenza naturale, dovendosi intendere esclusaogni possibilità di proroga o rinnovazione tacita.Art. 9 - Forme di collaborazioneLe parti danno atto che le eventuali future collaborazioni saranno regolate nel pieno rispettodella normativa in vigore.Art. 10 - RecessoLe Parti potranno in ogni tempo recedere dalla presente intesa con comunicazione medianteraccomandata con avviso di ricevimento da inviare all’altra Parte con un preavviso di almeno 6(sei) mesi.Vengono fatte salve, in ogni caso, da parte della Regione e del Dipartimento di IngegneriaCivile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento le spese già sostenute oimpegnate dalle Parti nelle attività poste in essere a seguito dell’attivazione dei progettiinternazionali o comunitari o statali conseguenti a future intese. Inoltre, tali attività dovrannoessere comunque proseguite e completate come da accordi sottoscritti con parti terze, salvo


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 299ALLEGATOA alla Dgr n. 581 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/4impossibilità accertata di prosecuzione in ragione di modifiche o incompatibilità normative equanto diversamente concordato tra le Parti.Art. 11 - Foro competentePer ogni controversia nascente dalla interpretazione o esecuzione della presente intesa saràesclusivamente competente il Foro di Venezia.Art. 12 - Norme di rinvioPer quanto non espressamente disposto, si fa rinvio agli Statuti e Regolamenti della Regionee dell’Università di Trento vigenti al tempo della stipula della presente intesa nonchè alledisposizioni di legge applicabili in materia.Venezia, gg/mm/aaaa


300Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 582 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protocollo di intesa tra la Regione e il Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degliStudi di Padova.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:Attivazione di un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica, nell’ambito delle attività di competenza tra la Regione e ilDipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova e approvazione del correlatoProtocollo d’Intesa.L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue:Nel settembre 2000, con l'approvazione unanime della Dichiarazione del Millennio, 191 Stati membri dell’ONU hanno sottoscrittogli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals, in seguito MDGs) con i quali si sono impegnati araggiungere per l’anno 2015 un patto globale di impegno congiunto tra Paesi ricchi e Paesi poveri.Con Legge Regionale 16 dicembre 1999, n. 55 “Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, lacooperazione allo sviluppo e la solidarietà” la Regione Veneto ha inteso riconoscere la pace e lo sviluppo quali diritti fondamentalidella persona e dei popoli, in armonia con i principi costituzionali e del diritto internazionale. Per il perseguimento di tali finalità,la Regione si impegna nella realizzazione di iniziative culturali e di informazione, di ricerca, di educazione, di cooperazione decentratae di aiuto umanitario.In base all’art.10 della citata legge regionale, la programmazione degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e disolidarietà internazionale viene realizzata con programma triennale approvato dal Consiglio regionale, su proposta della Giuntaregionale, anche sulla base degli indirizzi del Comitato per la cooperazione allo sviluppo.In tale contesto, la Giunta Regionale, con propria deliberazione n. 123 CR del 13.11.12, ha proposto al Consiglio regionale,per la competente approvazione, il programma triennale - anche sulla base degli indirizzi del Comitato per la Cooperazione allosviluppo - che definisce le linee-guida per l'azione della Regione del Veneto in materia di cooperazione allo sviluppo e solidarietàinternazionale per il triennio <strong>2013</strong>-2015, proponendo altresì di prendere atto degli esiti delle attività realizzate nel settore, nel triennio2010-2012. I1 programma triennale definisce i seguenti obiettivi generali:1. promozione di uno sviluppo umano e sostenibile, con azioni volte a utilizzare le risorse locali per la realizzazione di progettidi auto-sviluppo;2. tutela, salvaguardia e valorizzazione dei territori, delle loro risorse naturali e del patrimonio ambientale;3. rafforzamento del ruolo delle donne con specifici interventi volti a favorire la salute materna, l'istruzione femminile, ancheprofessionale, la promozione sociale ed economica delle donne;4. tutela dell'infanzia con interventi volti a garantire l'accesso all'educazione primaria, il miglioramento delle condizioni igienicosanitarie ed alimentari, l'inclusione sociale e l'assistenza di bambini e adolescenti vittime di violenza in situazioni di degradosociale;5. rafforzamento delle istituzioni democratiche e delle amministrazioni locali;6. sostegno al ruolo attivo dei migranti nelle iniziative di co-sviluppo.Il programma triennale individua le seguenti principali priorità geografiched'intervento:1) Africa Sub Sahariana;2) Mediterraneo e Medio Oriente;3) Asia, limitatamente al subcontinente Indiano e al Sud Est Asiatico;4) America Latina;5) Europa Sud Orientale e Repubbliche ex Sovietiche.La promozione di uno sviluppo umano e sostenibile, con azioni volte a utilizzare le risorse locali per la realizzazione di progettidi auto-sviluppo; la tutela, salvaguardia e valorizzazione dei territori, delle loro risorse naturali e del patrimonio ambientale e, ingenerale, tutti gli obiettivi generali indicati dal Programma triennale <strong>2013</strong> - 2015 passano anche e soprattutto attraverso la tuteladella risorsa idrica.Gli obiettivi del Millennio, infatti, riconoscono al problema dell’acqua un ruolo di rilievo essenziale per il raggiungimento delpiù generale obiettivo dello sviluppo umano. Nel quadro degli MDG, l’obiettivo specifico relativo all’acqua è il seguente:Obiettivo 10: Dimezzare entro il 2015 la proporzione di persone avente accesso sostenibile ad acqua potabile pulita e a servizisanitari di baseTuttavia, il tema dell’acqua e della salvaguardia delle risorse idriche è implicito in ognuno degli altri obiettivi sanciti nell’anno2000.L’acqua è una risorsa scarsa che richiede una gestione efficiente per difenderla e garantirla alle generazioni future. La tutela el’uso razionale delle risorse idriche rappresentano pertanto obiettivi molto impegnativi da raggiungere, considerate la varietà e lacomplessità delle problematiche da affrontare e, soprattutto, le difficoltà di avviare politiche che riservino particolare attenzioneall’attuazione operativa del nuovo indirizzo. Un’efficace tutela dell’ambiente, in particolare delle risorse idriche - condizione primariadella sostenibilità dello sviluppo - non si può realizzare con il tradizionale approccio settoriale e di emergenza, ma richiedeuna politica preventiva che incida sulle cause e porti quindi ad una revisione delle politiche economiche e sociali che determinanole trasformazioni dell’ambiente.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 301In ambito Europeo, la Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, ha stabilito una base giuridica per proteggere e ripristinareacque pulite in tutta Europa e per garantirne un uso sostenibile a lungo termine. L’obiettivo generale della direttiva quadro è ilraggiungimento di un buono stato di tutte le acque, compresi laghi, fiumi, torrenti e falde acquifere, entro il 2015. Tuttavia la realizzazionedegli obiettivi di politica idrica dell'UE è osteggiata da una serie di problematiche già note ed emergenti. Il Piano perla Salvaguardia delle Risorse Idriche europee, pubblicato dalla Commissione il 15.11.2012, rappresenta la risposta politica dell'UEalla sfida costante di raggiungere gli obiettivi di politica idrica dell'UE. Le proposte contenute nel Piano risultano da un processoin cui sono stati ampiamente consultati sia i cittadini, sia i portatori d'interesse.Nel quadro dei lavori preparatori del Piano sono stati valutati i piani di gestione idrografica degli Stati membri dell'UE e lapolitica comunitaria in materia di carenza idrica e siccità. Dalla valutazione sono emerse alcune lacune nell’attuale legislazionesulle acque, nonché carenze significative nella sua attuazione. Il documento ha inoltre rilevato e indicato la necessità di risolvere iconflitti tra gli obiettivi della politica idrica e di altre politiche.Al fine di raggiungere l'obiettivo di un buono stato delle acque entro il 2015, come già stabilito nella direttiva quadro sulle acque,il Piano propone un approccio strategico basato su tre pilastri:• migliorare l'attuazione della politica idrica dell'UE sfruttando tutte le opportunità date nel quadro della legislazione in vigore.Ad esempio, aumentando la diffusione delle misure di ritenzione naturale delle acque, come il ripristino di zone umide e pianurealluvionali o un'applicazione più efficace del cosiddetto principio del "chi inquina paga" ricorrendo alla misurazione delconsumo di acqua, a una tariffazione delle acque e a una migliore analisi economica;• integrare maggiormente gli obiettivi di politica idrica in altri settori strategici correlati, come l'agricoltura, la pesca, le energierinnovabili, i trasporti e i Fondi di coesione e strutturali;• colmare le attuali lacune, in particolare in merito agli strumenti necessari per incrementare l'efficienza idrica. A tale propositoil Piano prevede che gli Stati membri stabiliscano degli obiettivi in materia di contabilità delle acque e di efficienza idrica e chesiano elaborati degli standard per il riutilizzo delle acque.Il Piano non indica un’unica soluzione universale, ma propone piuttosto una serie di strumenti con cui gli Stati membri possonomigliorare la gestione idrica a livello nazionale, regionale o a livello di bacini idrografici.L’attuazione delle proposte presentate nel Piano si baserà sulla strategia comune di attuazione prevista dalla direttiva quadrosulle acque e sarà fondata su un processo aperto e partecipativo che coinvolgerà gli Stati membri, le organizzazioni non governativee le imprese. L'orizzonte temporale del Piano è strettamente correlato alla strategia Europa 2020 e, in particolare, alla tabelladi marcia verso un Europa efficiente nell’impiego delle risorse, di cui il Piano costituisce la tappa relativa all'acqua. Le analisi sucui esso si basa abbracciano tuttavia un periodo più lungo, che si estende fino al 2050, e probabilmente fungeranno da riferimentoper la politica idrica dell'UE nel lungo termine.In ambito regionale il Ciclo Integrato dell’Acqua rientra tra le competenze dell’Assessorato all’Ambiente insieme con la programmazioneper la salvaguardia ambientale, la tutela del suolo e dell'aria, la difesa del suolo, la bonifica e le foreste, le cave, le acqueminerali e termali. In particolare, spetta al Servizio Sistema Idrico Integrato della Direzione Tutela Ambiente la competenza suacquedotti, fognature e impianti di depurazione, segnatamente per ciò che riguarda la pianificazione di settore, indirizzi applicativi,valutazione di progetti, nuove normative di settore - rapporti con le Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale - Modello Strutturaledegli Acquedotti - Accordi di programma di settore (APQ2 e disinquinamento Fratta-Gorzone). Per le sue specifiche competenze, ilServizio Sistema Idrico si avvale al suo interno di personale esperto e di professionalità altamente qualificate. Tali professionalità,in particolare le competenze afferenti alla dirigenza nonché alle due P.O. “Studi piani e programmi” e “Fognatura depurazione”,corrispondono senz’altro a quelle richieste dalle priorità tematiche del “Programma triennale degli interventi di cooperazione decentrataallo sviluppo e di solidarietà internazionale” previsto dalla la L.R. n. 55/1999.Nell’ambito dei normali scambi di informazioni, ordinariamente condotti dagli Uffici regionali con Università ed enti pubblicidi ricerca, l’Università di Padova, in particolare il gruppo di ricerca di ingegneria sanitaria ambientale del dipartimento ICEA, haofferto la propria disponibilità, formalizzata con nota proprio protocollo n. 349 del 3.04.<strong>2013</strong>, a collaborare con la Regione in progettidi cooperazione allo sviluppo e/o in materia di salvaguardia delle risorse idriche, mettendo a disposizione la propria pluriennaleesperienza specifica e offrendo coinvolgimenti nei propri progetti di ricerca applicata.L’Università di Padova promuove programmi di cooperazione allo sviluppo sia a livello locale che internazionale. L’ateneo hastabilito importanti relazioni di cooperazione in Asia, Africa Sahariana e Sub-Sahariana, America Latina, Europa Sud Orientale enei Paesi ex Sovietici. È fondatore, insieme con altre diciotto università italiane, del Coordinamento Universitario per la Cooperazioneallo Sviluppo. L’offerta formativa in ambiti legati alla cooperazione allo sviluppo comprende i diversi livelli della formazioneuniversitaria. In particolare il dipartimento ICEA eroga, in collaborazione con la Scuola Nazionale dei Lavori Pubblici (ENSTP)di Yaoundé - Camerun, due Master di primo livello dal titolo "Gestione dei Rifiuti nei Paesi in via di Sviluppo" e "Bioedilizia neiPaesi Africani", un Master biennale "La buona gestione delle acque in Africa". La Laurea Magistrale in Ingegneria Ambientale(Second Cycle Degree in Environmental Engineering) è completamente erogata in inglese per permettere il continuo scambio distudenti e docenti a livello internazionale che negli ultimi anni si è concretizzata con la presenza di diversi visiting professor tracui il prof. George Ekama della University of Cape Town - South Africa, il prof. Joseph Trankler dall'Asian Institute of Technology- Thailand, il prof. Rainer Stegmann dal Nanyang Environment & Water Research Institute - Univerity of Singapore e molti altri.Il programma di studio comprende inoltre il corso Waste and Water Management in Developing Countries, dedicato alla gestionedei rifiuti liquidi e solidi nei Paesi in Via di SviluppoIn particolare, l’attività di ricerca del gruppo di ingegneria sanitaria - ambientale, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile eAmbientale dell’Università degli Studi di Padova, è finalizzata a progettare nuove tecnologie atte al controllo e alla prevenzionedegli impatti negativi sull’uomo e sull’ambiente, derivanti da attività antropiche (uso delle risorse idriche, scarichi liquidi, emissionigassose, rifiuti). Tra le linee di ricerca strategiche del Dipartimento, appare di interesse, ai fini della presente collaborazione, laricerca sul trattamento reflui civili e reflui organici: sistema AQUANOVA di separazione dei reflui alla fonte per la gestione soste-


302Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>nibile dei rifiuti organici liquidi e solidi; decentralizzazione degli impianti di trattamento delle acque e applicazione di tecnologiea basso impatto ambientale, energetico ed economico particolarmente adatte ai Paesi in Via di Sviluppo; trattamento del percolatodi discarica con fitodepurazione di essenze oleaginose.Considerato quanto sopra rappresentato e riconosciuto l’indubbio vantaggio per l’Amministrazione regionale nel potersi occasionalmenteavvalere della collaborazione e supporto scientifico resi disponibili dal Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile eAmbientale dell’Università degli Studi di Padova, in particolare per progetti di cooperazione allo sviluppo in materia di tutela dellerisorse idriche, appare opportuno promuovere con quest’ultima struttura un rapporto di attiva collaborazione e di procedere pertantoalla stipula di un apposito Protocollo d’Intesa, finalizzato a delineare le rispettive modalità operative e ad individuare i diversipotenziali settori di intervento, che si riporta in Allegato A, incaricando il Presidente o suo delegato della firma del documento.Le singole attività che si rendessero necessarie saranno di volta in volta espressamente definite dall’Amministrazione regionalee, tramite appropriate formali accordi, saranno concordate le corrispondenti specifiche modalità attuative e gli eventuali compensida assegnarsi da parte della Giunta regionale con appositi provvedimenti d’impegno.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione, ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione statale e regionale;Vista Legge Regionale 16 dicembre 1999, n. 55delibera1. di promuovere un rapporto di attiva collaborazione con il Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Universitàdegli Studi di Padova e di procedere pertanto alla stipula di un apposito Protocollo d’Intesa, finalizzato a delineare lemodalità operative e ad individuare i diversi potenziali settori di intervento, riportato in Allegato A che costituisce parte integrantee sostanziale del presente provvedimento, incaricando il Presidente o suo delegato della firma del documento;2. di rimandare a successivi provvedimenti di Giunta regionale l’eventuale assunzione di impegni di spesa che si rendesseronecessari;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare il Dirigente della Direzione Tutela Ambiente per tutti gli ulteriori e successivi adempimenti tecnico-amministrativinecessari, inerenti all’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;6. di trasmettere la presente deliberazione al Dipartimento ICEA di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degliStudi di Padova, via F. Marzolo 9-I, 35131 Padova (PD).


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 303giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/3PROTOCOLLO D’INTESATrala Regione del Veneto, in seguito per brevità anche “Regione”eil Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova, consede a via F. Marzolo 9-I, 35131 Padova (PD), C.F.80006480281 – P.IVA 00742430283, nellapersona del Prof. Ing. Carmelo Maiorana, in qualità di Direttore del Dipartimento, in seguito perbrevità anche “DICEA”Singolarmente la “Parte” e unitamente le “Parti”Premesso che- presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi diPadova sono attive linee di ricerca nel settore dell’ingegneria sanitaria-ambientale, finalizzate aprogettare nuove tecnologie atte al controllo e alla prevenzione degli impatti negativi sull’uomoe sull’ambiente, derivanti da attività antropiche (uso delle risorse idriche, scarichi liquidi,emissioni gassose, rifiuti) e lo stesso Dipartimento considera strategico attivare accordi diprogramma di ricerca che rivestano un interesse per le organizzazioni pubbliche e private. Trale linee di ricerca strategiche del Dipartimento, appare di interesse, ai fini della presentecollaborazione, la ricerca sul trattamento reflui civili e reflui organici: separazione dei reflui allafonte per la gestione sostenibile dei rifiuti organici liquidi e solidi; decentralizzazione degliimpianti di trattamento delle acque e applicazione di tecnologie a basso impatto ambientale,energetico ed economico particolarmente adatte ai Paesi in Via di Sviluppo; trattamento delpercolato di discarica con fitodepurazione di essenze oleaginose;- la Regione del Veneto – Assessorato all’Ambiente ha tra le sue competenze il ciclo integratodell’acqua; in particolare, spetta al Servizio Sistema Idrico Integrato della summenzionataDirezione regionale la competenza su acquedotti, fognature e impianti di depurazione, più inparticolare per ciò che riguarda la pianificazione di settore, indirizzi applicativi, valutazione diprogetti, nuove normative di settore, rapporti con uffici ed organismi interregionali e nazionalisui temi specifici;- la Regione del Veneto e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Universitàdegli Studi di Padova ritengono di interesse comune attivare tra di essi un rapporto, a caratterepreferenziale, avente ad oggetto la collaborazione tecnico-scientifica, nell’ambito delle attivitàdi interesse e competenza specifiche con l’obiettivo comune di creare ricadute positive inparticolare sul sistema del ciclo idrico integrato. Ciò potrà creare significative sinergie efacilitazioni nell’ambito, fra l’altro, delle partecipazioni regionali a progetti comunitari etransnazionali e/o internazionali a tema specifico;- il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padovapossiede la riconosciuta necessaria competenza e professionalità per assistere la Regionenello sviluppo dei propri programmi in materia di ciclo idrico integrato e cooperazioneinternazionale allo sviluppo a tema specifico;


304Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/3- la Regione intende avvalersi dell’assistenza del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile eAmbientale dell’Università degli Studi di Padova per sviluppare i propri programmi, nel pienorispetto della normativa in vigore.Tutto ciò premesso,si conviene quanto segueArt. 1 – Oggetto della convenzione – ambiti e attivitàLe parti convengono nella disponibilità ad instaurare un rapporto di collaborazione per larealizzazione di attività e programmi in materia di ciclo idrico integrato nonché di progetti dicooperazione internazionale nel campo della gestione e sviluppo di tecnologie appropriate.Tali attività saranno definite dalla Regione, secondo le proprie esigenze e verranno formalizzate, divolta in volta, in apposite intese in cui verranno specificati i contenuti del servizio di assistenza, lemodalità di svolgimento della stessa, gli impegni delle parti e l’eventuale importo del compenso.Art. 2 – Responsabili del coordinamento delle attivitàI responsabili designati dalle parti per il coordinamento delle attività sono, per la Regione___________________ e, per il DICEA ______________________________.Art. 3 – Impegni delle partiUna fase successiva impegnerà le Parti nella stipula di eventuali specifiche intese per larealizzazione dei singoli progetti individuati.Le Parti svolgeranno le eventuali future attività come previste nella presente intesa, mediantel’instaurazione di un rapporto collaborativo sia per la fase di diffusione e informazione, sia in quellaoperativa di implementazione delle attività previste. A tal proposito, le Parti s’impegnano adincontrarsi periodicamente al fine di discutere, definire ed individuare le idonee forme dicollaborazione.Art. 4 – Risultati e pubblicazioniLe Parti concordano di scambiarsi reciprocamente le informazioni attinenti lo svolgimentodell’attività oggetto delle future intese; le stesse rimarranno confidenziali e riservate fino allarispettiva decisione delle Parti circa il loro utilizzo.La pubblicazione dei risultati delle attività oggetto di future intese dovrà di norma riportarel’indicazione dei soggetti che hanno condotto lo studio o le attività e di quelli che lo hannofinanziato.L’eventuale brevetto dei risultati sarà oggetto di specifico e separato accordo fra le Parti. In talecircostanza, le eventuali pubblicazioni saranno subordinate all’espletamento di tutte le procedureatte alla protezione brevettuale dei risultati.In ogni caso restano salvi i diritti spettanti agli inventori ai sensi della vigente legislazione inmateria.Art. 5 – Obbligo di RiservatezzaLa Regione e il DICEA si impegnano ad osservare e a far osservare ai loro rispettivi collaboratoril’obbligo di non divulgare a terzi e a non utilizzare, eccetto che per gli scopi della presente intesa,informazioni di natura confidenziale, quali, ad esempio, informazioni tecniche, amministrative,operative, progetti presenti e futuri o strategie dell’altro, o comunque qualunque altra informazioneche nel momento della divulgazione non sia ancora di pubblico dominio.Art. 6 – PrivacyLe parti si impegnano ad osservare quanto disposto dalla legislazione vigente in materia ditrattamento dei dati personali acquisiti e utilizzati per l’espletamento della presente collaborazione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 305ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/3Art. 7 – Ricerca FinanziamentiLa Regione e il DICEA si impegnano, reciprocamente, ad individuare possibili finanziamenti erogatida enti e istituzioni, pubblici e privati, sia internazionali che comunitari, statali, regionali, locali perle attività oggetto del presente protocollo.Gli importi e le previsioni economiche circa l’utilizzo degli stessi dovranno essere formalizzati conspecifiche intese successive.Art. 8 - DurataIl presente accordo avrà la durata di 3 (tre) anni dalla data di sottoscrizione .Il Protocollo d’Intesa potrà essere rinnovato soltanto previo consenso delle Parti, espresso periscritto entro e non oltre 2 (due) mesi dalla scadenza naturale, dovendosi intendere esclusa ognipossibilità di proroga o rinnovazione tacita.Art. 9 - Forme di collaborazioneLe parti danno atto che le eventuali future collaborazioni saranno regolate nel pieno rispetto dellanormativa in vigore.Art. 10 - RecessoLe Parti potranno in ogni tempo recedere dalla presente intesa con comunicazione medianteraccomandata con avviso di ricevimento da inviare all’altra Parte con un preavviso di almeno 6(sei) mesi.Vengono fatte salve, in ogni caso, da parte della Regione e del DICEA le spese già sostenute oimpegnate dalle Parti nelle attività poste in essere a seguito dell’attivazione dei progettiinternazionali o comunitari o statali conseguenti a future intese. Inoltre, tali attività dovranno esserecomunque proseguite e completate come da accordi sottoscritti con parti terze, salvo impossibilitàaccertata di prosecuzione in ragione di modifiche o incompatibilità normative e quantodiversamente concordato tra le Parti.Art. 11 - Foro competentePer ogni controversia nascente dalla interpretazione o esecuzione della presente intesa saràesclusivamente competente il Foro di Venezia.Art. 12 - Norme di rinvioPer quanto non espressamente disposto, si fa rinvio agli Statuti e Regolamenti della Regione edell’Università di Padova vigenti al tempo della stipula della presente intesa nonchè alledisposizioni di legge applicabili in materia.Venezia, gg/mm/aaaa


306Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 583 del 3 maggio <strong>2013</strong>Decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 159. Presentazione al Ministero dello Sviluppo Economicodell’istanza di accreditamento della Società “Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l.” per l’esercizio provvisoriodell’attività di Agenzia per le imprese. Formulazione da parte della Regione del Veneto della proposta di accreditamentoprevista dall’articolo 3, comma 2, del decreto.[Artigianato]Note per la trasparenza:La società “Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l.” in data 19 marzo <strong>2013</strong> ha presentato al MISE istanza di accreditamentoprovvisorio, della durata di dodici mesi, per operare nelle Regioni Veneto, Marche, Lombardia e Lazio come Agenzia perle imprese con attività limitata al rilascio della dichiarazione di conformità in alcuni procedimenti soggetti a SCIA. Per le materiedi propria competenza la Regione formula al MISE la proposta di accreditamento della costituenda Agenzia ai sensi dell’articolo3, comma 2, del DPR n. 159/2010.L’Assessore Marialuisa Coppola riferisce quanto segue.La riforma dello Sportello Unico Attività Produttive, disciplinata dal DPR 7 settembre 2010, n. 160, è stata accompagnata dall’introduzionedelle Agenzie per le imprese. Si tratta di soggetti privati, dotati di personalità giuridica, che per esercitare le funzioniloro attribuite dalla legge (art. 38, comma 3, lettera c), della legge n. 133/2008) devono ottenere l'accreditamento presso il Ministerodello Sviluppo Economico, la cui procedura è definita dal Regolamento approvato con DPR 9 luglio 2010, n. 159.Le citate normative si presentano nel loro insieme particolarmente innovative con riferimento al rapporto tra P.A. e utenti. Ineffetti, le Agenzie si inseriscono a pieno titolo nel tradizionale rapporto bilaterale tra P.A. e impresa ed esercitano compiti e funzionidi carattere pubblicistico tipicamente riservati alla stessa P.A.. Esse contribuiscono a facilitare i rapporti tra imprese e amministrazioneconsentendo di superare le eventuali problematiche connesse all’utilizzo esclusivo della modalità telematica per lapresentazione della documentazione richiesta dal procedimento amministrativo.II DPR n. 159/2010 individua i soggetti che possono costituirsi in Agenzia, quali: gli organismi di valutazione della conformitàdi opere o progetti (Reg. CE n. 765/2008), gli organismi tecnici abilitati al rilascio di attestazioni di conformità di opere, le associazionidi categoria professionali, sindacali ed imprenditoriali, i centri di assistenza tecnica, gli studi associati o le associazioniprofessionali iscritti nei rispettivi albi (art. 2, comma 2, del decreto).L'art. 38, comma 3, lettera c), delle legge n. 133/2008 ed il regolamento dello Sportello unico attività produttive attribuisconoalle Agenzie due funzioni principali:1) nei procedimenti che riguardano la SCIA, riferiti alle attività c.d. vincolate, non soggette a valutazione discrezionale dellaPubblica Amministrazione, le Agenzie possono svolgere funzioni di accertamento e di attestazione in merito alla sussistenza deirequisiti e dei presupposti previsti per l'esercizio dell'attività d'impresa e, in caso di istruttoria positiva, rilasciano una dichiarazionedi conformità che costituisce titolo autorizzatorio all'esercizio dell’attività e per l'avvio immediato dell'intervento dichiarato.Detta assimilazione non va intesa in senso strettamente tecnico, ma come diretta ad enfatizzare l'assenso all'esercizio dell'attivitàd'impresa sin dal momento della verifica positiva dei presupposti di legge operata dalle Agenzie, senza necessità di alcun ulterioreapprofondimento o vaglio da parte della stessa PA;2) nei procedimenti soggetti ad autorizzazione, i c.d. procedimenti ordinari, nei quali la Pubblica Amministrazione esprimeuna valutazione discrezionale circa la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per il rilascio del relativo titolo autorizzatorio,le Agenzie possono, in luogo ed a supporto dello stesso SUAP, esercitare una funzione istruttoria analoga a quella che la PA svolgenell’ambito del procedimento diretto all'assunzione di un provvedimento amministrativo espresso.La Dichiarazione di conformità, unitamente alla SCIA (debitamente compilata e corredata dalla necessaria documentazioneintegrativa) e le risultanze dell'istruttoria vengono trasmesse dall'Agenzia in via telematica al SUAP. Quindi, il complesso procedimentoamministrativo diretto al rilascio di un'autorizzazione all'esercizio di un’attività d'impresa viene scisso in due parti il cuisvolgimento è affidato a soggetti distinti fra loro anche per natura, il SUAP (soggetto pubblico) e le Agenzie (soggetto privato).Le Agenzie possono operare solo dopo aver ottenuto l'accreditamento, che richiede la dimostrazione del possesso dei requisitiindicati dal Regolamento tra cui, la dotazione di una competenza tecnico-professionale adeguata alle materie per le quali è chiestol'accreditamento nonché la dimostrazione di indipendenza, autonomia e terzietà.Il procedimento per l’accreditamento delle Agenzie, quale delineato dall’art. 3 del DPR n. 159/2010, prevede che le istanzepresentate al Ministero dello Sviluppo Economico, ove concernenti materie rientranti nella competenza di altre Amministrazionistatali, delle Regioni e delle Province autonome siano inoltrate a cura dello stesso Ministero, nella sua funzione di coordinamento,alle amministrazioni che devono concludere la propria istruttoria entro sessanta giorni. Conclusa l’istruttoria, le conseguenti propostedi accreditamento sono trasmesse al Ministero il quale, nei successivi trenta giorni, provvederà ad adottare il provvedimentodi accreditamento, salva sempre la possibilità di formazione del silenzio assenso ai sensi dell’art. 20, comma 1, della legge n. 241/90.È possibile l’accreditamento provvisorio dell’Agenzia, per il periodo massimo di dodici mesi, entro il quale la stessa deve conseguirela certificazione di conformità del proprio sistema di gestione per la qualità alla norma UNI EN ISO 9001 vigente al momento dellapresentazione dell’istanza e relativa all’erogazione degli specifici servizi di attestazione da accreditare.Ciò premesso, la società “Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l.”, in data 19 marzo <strong>2013</strong>, per il tramite del portale www.impresainungiorno.gov.it, ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico la propria istanza di accreditamento provvisorio.Nello specifico l’Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l. chiede l’accreditamento provvisorio, della durata di dodici mesi, peroperare nelle Regioni Veneto, Marche, Lombardia e Lazio come agenzia di tipo a), con attività limitata al rilascio della dichiarazione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 307di conformità in alcuni procedimenti soggetti a SCIA in materia di installazione, manutenzione e conduzione impianti; meccatronica;gelaterie, pasticcerie, pizzerie e rosticcerie artigiane nella forma sia di semplici laboratori di produzione che con annesso eserciziodi somministrazione; tintolavanderie a lavorazione manuale/meccanica e a gettone; estetista; acconciatore; tatuaggio e piercing.In data <strong>21</strong> marzo <strong>2013</strong>, il Ministero dello Sviluppo Economico trasmetteva alle citate Regioni l’istanza di accreditamento,comprensiva di tutti gli allegati, affinché provvedessero all’istruttoria di propria competenza ed alla formulazione della proposta diaccreditamento di cui all’articolo 3, comma 2, del DPR n. 159/2010. Nella propria nota datata <strong>21</strong> marzo <strong>2013</strong>, prot. n. 47758, allegataall’istanza, il Ministero sottolineava che “la valutazione preliminare della scrivente Amministrazione sull’istanza, salvi ulterioriapprofondimenti in corso, è in linea di massima favorevole”. Di conseguenza, il Ministero anticipava alle Regioni che l’istruttoriache il decreto pone a suo carico si sarebbe conclusa con esito positivo.È da dire che in base al DPR n. 159/2010 il Ministero provvede ad accertare non solo la struttura dell’Organismo richiedentel’accreditamento, l’esistenza della certificazione di conformità alla norma UNI EN ISO 9001, la presenza della polizza assicurativae, nel caso di accreditamento provvisorio, della polizza fideiussoria, ma anche la completezza della documentazione prodotta perdimostrare il possesso dei requisiti strutturali di cui al punto 3 dell’allegato al decreto. Al riguardo, proprio per definire i criterida applicare per le procedure di accreditamento delle Agenzie per le imprese, nella seduta della Conferenza Unificata del 11 aprile<strong>2013</strong>, è stata sancita un’Intesa ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge n. 131 del 2003.Preso atto delle risultanze dell’istruttoria svolta dal Ministero dello Sviluppo Economico, con riferimento al possesso da partedell’Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.L dei requisiti strutturali prescritti ai fini dell’accreditamento provvisorio, l’attenzioneè stata posta essenzialmente sulla tipologia di attività da accreditare, sul manuale di gestione delle pratiche, sulle proceduredi valutazione e controllo, sulle normative regionali di rifermento e, infine, sulla struttura del “POL” Vicenza, quale articolazioneterritoriale dell’Agenzia operante nella Regione del Veneto.L’esame svolto dalla Direzione Industria e Artigianato, acquisito anche il parere della Direzione Commercio per le gelaterie,pasticcerie, pizzerie e rosticcerie artigiane con annesso esercizio di somministrazione, ha portato ad una valutazione positiva dellarichiesta di accreditamento, sia pure con alcune precisazioni di natura procedurale e strutturale, che sono state comunque recepitedalla costituenda Agenzia nel corso della fase istruttoria. In primo luogo, è stato richiesto il potenziamento della struttura del “POL”Vicenza, che da una sola unità lavorativa è passata a nove unità, con un giusto rapporto tra professionalità giuridiche e tecniche inrelazione alla natura dei procedimenti per cui è richiesto l’accreditamento. È stato chiarito che le verifiche dell’Agenzia, per ciascunprocedimento oggetto di accreditamento, non sono solo di tipo formale, ma anche sostanziale, nei limiti di cui al punto 1.3 dell’Intesasancita l’11 aprile <strong>2013</strong>. Le attività di autoriparazione sono state ricondotte nel nuovo settore della meccatronica, come previstodalla legge n. 224/2012; per le gelaterie, pasticcerie, pizzerie e rosticcerie artigiane sono stati separati i procedimenti relativi ailaboratori artigiani da quelli in cui, unitamente all’attività di produzione, è presente l’esercizio di somministrazione, come attivitàcomplementare a quella artigiana che resta, comunque, prevalente. Infine, è stato chiarito che i servizi di manicure e pedicure sonoprestazioni comprese nell’attività di estetista e di acconciatore, così come previsto dalle leggi statali e regionali di settore.Si precisa che nella propria richiesta di accreditamento l’Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.L prevede espressamenteche la modulistica di riferimento sia quella pubblicata sul portale per ciascun SUAP accreditato autonomamente o in delega allaCamera di commercio e che, una volta validata, la SCIA sia trasmessa al SUAP, unitamente alla dichiarazione di conformità, tramiteil portale www.impresainungiorno.gov.it.Il giorno 10 aprile <strong>2013</strong>, nel corso della riunione di coordinamento convocata dal Ministero, presenti i rappresentanti delleRegioni Veneto, Marche, Lombardia e Lazio, l’Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.L ha confermato l’accoglimento delleosservazioni proposte ed ha provveduto ad adeguare l’elenco delle attività da accreditare, il manuale di gestione delle pratiche, leprocedure di valutazione e controllo, le normative regionali richiamate nonché la struttura del “POL” Vicenza.Con nota del 15.04.<strong>2013</strong>, prot. n. 62074, il Direttore generale del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione delMinistero dello Sviluppo Economico ha provveduto a trasmettere ufficialmente alla Direzione Industria e Artigianato gli allegatiall’istanza, modificati ed integrati secondo le indicazioni condivise nel citato incontro.Alla luce delle risultanze dell’istruttoria sopradescritta, si ritiene di proporre al Ministero dello Sviluppo Economico l’accreditamentoprovvisorio della società Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l. come Agenzia per le imprese di tipo a), operantenella Regione del Veneto, con attività limitata al rilascio della dichiarazione di conformità in alcuni procedimenti soggetti a SCIAin materia di installazione, manutenzione e conduzione impianti; meccatronica; gelaterie, pasticcerie, pizzerie e rosticcerie artigianenella forma sia di semplici laboratori di produzione che con attività di somministrazione strumentale ed accessoria all’eserciziodell’attività artigiana; tintolavanderie a lavorazione manuale/meccanica e a gettone; estetista; acconciatore; tatuaggio e piercing.In relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione, ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine anche con la compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto l’articolo 38, commi 3 e 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133;Visto il decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 159;Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160;Vista la richiesta di accreditamento provvisorio presentata dalla società Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l. comeAgenzia per le imprese di tipo a) in data 19 marzo <strong>2013</strong>;Viste le note del Ministero dello Sviluppo Economico prot. n. 47758 del <strong>21</strong> marzo <strong>2013</strong> e prot. n. 62074 del 15.04.<strong>2013</strong>;


308Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>delibera1. di proporre al Ministero dello Sviluppo Economico, per quanto indicato nelle premesse integralmente richiamate, ai sensidell’articolo 3, comma 2, del DPR n. 159/2010 e sulla base dell’esito positivo dell’istruttoria effettuata, l’accreditamento provvisoriodella società Agenzia per le imprese Confartigianato S.r.l. come Agenzia per le imprese di tipo a), operante nella Regione del Veneto,con attività limitata al rilascio della dichiarazione di conformità nei procedimenti soggetti a SCIA, meglio descritti nel manuale digestione delle pratiche facente parte integrante dell’istanza di accreditamento presentata al MISE;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. la Direzione Industria e Artigianato è incaricata dell’esecuzione del presente atto;4. la presente deliberazione sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 309DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 585 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione del Regolamento per l’esercizio degli usi civici del Comune di Recoaro Terme (VI). R.D. 26 febbraio 1928n. 332, art. 43. L.R. 22 luglio 1994 n. 31 “Norme in materia di usi civici.”.[Foreste ed economia montana]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si approva, ai sensi dell’art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928 n. 332, il “Regolamento per l’eserciziodegli Usi Civici di Recoaro Terme”, già adottato dal Comune di Recoaro Terme (VI), atto a disciplinare le modalità di esercizio deidiritti di uso civico da parte della collettività titolare dei diritti medesimi.L'Assessore Marino Finozzi riferisce quanto segue.Con la Legge 16 giugno 1927, n. 1766, lo Stato ha emanato le disposizioni per l'accertamento e la liquidazione generale degliusi civici e di qualsiasi altro diritto di promiscuo godimento delle terre spettanti agli abitanti di un Comune, o di una frazione diun Comune, prevedendo la sistemazione delle terre provenienti dalla suddetta liquidazione e delle altre possedute da Comuni, università,ed altre associazioni agrarie soggette all'esercizio di usi civici.Inoltre, con R.D. 26 febbraio 1928 n. 332 è stato approvato il regolamento per la esecuzione della L. 16.06.1927 n. 1766.La Regione del Veneto con Legge regionale 22 luglio 1994, n. 31, ha disciplinato l'accertamento della consistenza delle terre diuso civico per recuperarle, nel caso esistano, all'uso previsto dalla L. 1766/27, e per renderle uno strumento primario necessario allosviluppo delle popolazioni, all'incremento delle attività economiche delle zone rurali, alla tutela e valorizzazione ambientale.La Giunta Regionale del Veneto, in ottemperanza alle disposizioni della Legge regionale 22 luglio 1994, n. 31, con deliberazionen. 496 del 3.03.2009, ha provveduto ad approvare le operazioni di verifica e riordino delle terre di uso civico del Comune diRecoaro Terme (VI), accertate in passato con decreto del Commissario per la liquidazione degli usi civici nella Lombardia e BassoVeneto con sede in Milano n. 5340 del 12.06.1958.Con la medesima deliberazione n. 496 del 3.03.2009 la Giunta Regionale, nel dichiarare che l’attuale consistenza del demaniocivico del Comune di Recoaro Terme ammonta a complessivi ettari 665.18.95, ha stabilito, tra l’altro, che l’Amministrazione comunaledeve provvedere, ai sensi dell’art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928 n. 332, alla compilazione del “Regolamento per l’eserciziodegli Usi Civici nel Comune di Recoaro Terme”.Successivamente, il Comune di Recoaro Terme, con note prot. n. 170 dell’ 8.01.<strong>2013</strong> e prot. n. 1473 del 31.01.<strong>2013</strong>, ha trasmessoall’Amministrazione regionale, ai sensi dell’art. 43 del R. D. 28.02.1928 n. 332, le deliberazioni del Commissario Straordinario n.15 del 31.12.2012 e n. 2 del 25.01.<strong>2013</strong>, assunte con i poteri del Consiglio Comunale, con le quali è stato adottato il “Regolamentoper l’esercizio degli usi civici di Recoaro Terme”, affinché la Regione Veneto provveda all’esame del medesimo Regolamento e allasua approvazione.Il citato Commissario Straordinario, in persona del dott. Domenico Lione, risulta essere stato nominato con Decreto del Presidentedella Repubblica in data 30.07.2012, di scioglimento del Consiglio Comunale di Recoaro Terme, per la provvisoria gestionedell’Ente comunale.La Direzione Regionale Economia e Sviluppo Montano, eseguita l’istruttoria della documentazione trasmessa dal Comune diRecoaro Terme ed effettuati i dovuti approfondimenti nell’ambito dell’incontro svoltosi il 12.03.<strong>2013</strong> presso il Municipio di RecoaroTerme, con nota prot. n. 115037 del 15.03.<strong>2013</strong>, ha comunicato all’Amministrazione comunale di Recoaro Terme una seriedi osservazioni e richieste di integrazione e/o modifica, in merito ad alcuni articoli del suddetto Regolamento che risultavano pocochiari o non pienamente rispondenti alla normativa in materia di usi civici.A seguito delle osservazioni e richieste di integrazione/modifica formulate dalla Direzione Regionale Economia e SviluppoMontano, l’Amministrazione di Recoaro Terme, con nota prot. n. 3993 del 5.04.<strong>2013</strong>, ha trasmesso alla Regione Veneto la deliberazionedel Commissario Straordinario n. 8 del 3.04.<strong>2013</strong>, assunta con i poteri del Consiglio Comunale, con la quale è stata dispostal’integrazione e/o rettifica di alcuni articoli del “Regolamento comunale per l’esercizio degli usi civici di Recoaro Terme”, adottatocon le precedenti citate deliberazioni del Commissario Straordinario n. 15 del 31.12.2012 e n. 2 del 25.01.<strong>2013</strong>.Il Commissario Straordinario di Recoaro Terme, con la medesima deliberazione n. 8/<strong>2013</strong>, ha pertanto adottato il testo definitivodel Regolamento, opportunamente riformulato e coordinato.Esaminato il testo definitivo del succitato Regolamento, questo risulta sostanzialmente rispondente alle disposizioni in materiadi usi civici di cui alla L. 16 giugno 1927, n. 1766, al R.D. 26 febbraio 1928, n. 332 e alla L.R. 22 luglio 1994, n. 31, nonché allenorme forestali di cui al R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267 e alla L.R. 13 settembre 1978, n. 52.Si propone pertanto di approvare, ai sensi dell’art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928 n. 332, il “Regolamento per l’esercizio degli UsiCivici di Recoaro Terme”, di cui all’allegato A che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’articolo 53, quarto comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione statale e regionale.Vista la L. 16 giugno 1927, n. 1766;Visto il D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616;


310Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la Legge regionale 22 luglio 1994, n. 31 e relative norme di attuazione;Vista la propria deliberazione esecutiva n. 496 del 3.03.2009;Viste le deliberazioni del Commissario Straordinario del Comune di Recoaro Terme n. 15 del 31.12.2012, n. 2 del 25.01.<strong>2013</strong> en. 8 del 3.04.<strong>2013</strong>, assunte con il poteri del Consiglio Comunale;Vista la nota della Direzione Economia e Sviluppo Montano prot. n. 115037 del 15.03.<strong>2013</strong>;Viste le note del Comune di Recoaro Terme prot. n. 170 dell’ 8.01.<strong>2013</strong>, prot. n. 1473 del 31.01.<strong>2013</strong> e prot. n. 3993 del5.04.<strong>2013</strong>;delibera1) Di approvare, ai sensi dell’art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928 n. 332, il “Regolamento per l’esercizio degli Usi Civici di RecoaroTerme” (di cui all’allegato A, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento), nella versione definitivaadottata dal Commissario Straordinario di Recoaro Terme con deliberazione n. 8 del 3.04.<strong>2013</strong>, assunta con i poteri del ConsiglioComunale.2) Di inviare il presente provvedimento al Comune di Recoaro Terme (VI) e al Commissario per la liquidazione degli usi civicicon sede in Venezia.3) Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.4) Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Commissariato per la liquidazione degli usi civicicon sede in Venezia ai sensi della L. 16.06.1927, n. 1766, nonché al Tribunale Amministrativo Regionale competente secondo lemodalità di cui alla Legge 06.12.1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24.11.1971, n.1199, rispettivamente entro 30 giorni, 60 giorni e 120 giorni dalla data di avvenuta notifica, comunicazione o piena conoscenzacomunque acquisita, del presente provvedimento.5) Di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.


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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 3<strong>21</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 586 del 3 maggio <strong>2013</strong>Iniziative di sviluppo del turismo e di promozione turistica integrata. Adozione del Piano Esecutivo Annuale per l’anno<strong>2013</strong>. <strong>Del</strong>iberazione 04/CR del <strong>21</strong> gennaio <strong>2013</strong>. Legge regionale 4 novembre 2002, n. 33, articolo 15, comma 1.[Turismo]Note per la trasparenza:Si adotta in via definitiva il Piano Esecutivo Annuale per l’anno <strong>2013</strong> di promozione e valorizzazione turistica da svolgersi inItalia e all’estero. Le azioni previste saranno poste in essere nel corso dell’anno con successivi provvedimenti di attuazione.L’Assessore Marino Finozzi, riferisce quanto segue.L’articolo 15 della legge regionale 4 novembre 2002, n. 33 “Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo”, in attuazionedel Programma Triennale di Sviluppo dei Sistemi Turistici Locali di cui all'articolo 14, stabilisce che la Giunta regionalepredisponga, annualmente, il Piano Esecutivo Annuale di promozione turistica da sottoporre all’approvazione della competenteCommissione consiliare.Negli intendimenti del legislatore, il Piano rappresenta il quadro d’insieme delle attività della Regione in materia di promozione,valorizzazione e comunicazione del settore turistico veneto, sia in termini di azione diretta regionale che di sostegno finanziarioalle attività delle strutture associate di promozione turistica.Infatti, l’impostazione complessiva del Piano Esecutivo Annuale è articolata in una serie di azioni ed iniziative a “regia regionale”,gestite direttamente dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 33 del 2002, e quelle realizzate dalleStrutture associate per interventi finalizzati alla promo - commercializzazione del prodotto turistico, e per le quali la Regione intervienecon un contributo sulle spese sostenute nella misura massima del 50%.Il Piano Esecutivo Annuale di cui, con il presente provvedimento se ne propone l’adozione definitiva, è stato predisposto inrelazione alle previsioni finanziarie del bilancio per il corrispondente esercizio finanziario e tiene conto, da un lato, delle attivitàsvolte ed intraprese nel corso del precedente esercizio finanziario, e dall’altro delle prospettive strategiche di politica regionale inmateria di turismo e di promozione integrata del territorio regionale.Il Piano Esecutivo Annuale per la promozione turistica regionale per l’anno <strong>2013</strong>, è quello riportato all’Allegato A al presenteprovvedimento e ne costituisce parte integrante e sostanziale; è articolato in tre segmenti in relazione alle specifiche competenzeattribuite dalla legge di settore ai soggetti interessati alla promozione e valorizzazione delle attività turistiche regionali.Una prima parte rappresenta il quadro generale nel quale si collocano le specifiche azioni e analizza il contesto operativo estrutturale nel quale si opera attualmente in materia di turismo, gli obiettivi di sviluppo del settore per l’anno <strong>2013</strong>, gli assetti organizzativie funzionali, le interrelazioni con le attività e le iniziative previste. Riporta, in forma sintetica, ma sufficientementeesaustiva, il contesto strutturale e di movimentazione turistica che ha caratterizzato l’anno 2012 e gli obiettivi che la Regione sipropone per il <strong>2013</strong>, nonché l’analisi del contesto operativo delle strutture associate con indicati alcuni elementi finanziari e di risultatoche sostanziano l’attività delle medesime.Una seconda parte concerne invece le iniziative relative alle funzioni attribuite dalla legge 33/2002 alla Regione e più precisamenteil coordinamento delle province ed enti locali, l’attività di promozione e valorizzazione delle località, dei segmenti turistici e delleeccellenze paesaggistiche, culturali e delle città d’arte che caratterizzano il Veneto, della qualificazione e promozione integrata delturismo con le diverse produzioni del territorio, in primis quelle agroalimentari ed enogastronomiche e quelle del settore culturale.Una terza parte è infine riservata alle attività e progetti posti in essere dalle Strutture associate per lo sviluppo dei sistemi turisticilocali che, in base all’articolo 7 della legge regionale 4 novembre 2002, n. 33, sono appunto chiamate a svolgere attività dipromozione e commercializzazione degli ambiti turistici locali a cui fanno riferimento.Al riguardo va precisato che tutte le Strutture associate hanno presentato in tempo utile le domande contenenti il programmadi promozione turistica per il <strong>2013</strong>, articolato in una relazione sulla complessiva azione che la Struttura intende attuare e nei singoliprogetti, ciascuno descritto in un’apposita scheda contenente anche la tempistica di attuazione, il mercato di riferimento, gliobiettivi, le azioni promozionali ed i risultati attesi. Ciascun progetto, inoltre, contiene il proprio piano finanziario.In relazione a quanto sopra, quindi, i progetti presentati dalle Strutture associate per l’anno <strong>2013</strong> sono stati oggetto di controllopreventivo da parte della competente Direzione e costituiscono la base del presente Piano Esecutivo Annuale di competenza delleStrutture associate. Il riparto dei fondi assegnati per questa attività sarà operato sulla base dei criteri tuttora vigenti che sono quelliprevisti dal Programma Triennale di Sviluppo dei Sistemi Turistici Locali - PTSSTL - attualmente in vigore.In relazione alla gestione dei procedimenti amministrativi derivanti dal presente provvedimento e in coerenza con quantostabilito dalla deliberazione di organizzazione dell’attività regionale n. 2298 del 28 settembre 2010, si propone di stabilire che lagestione tecnica, finanziaria ed amministrativa dei procedimenti discendenti dal presente provvedimento spettino, rispettivamente,al dirigente della Direzione Promozione turistica integrata per le attività relative alla seconda parte del PEA e al dirigente della Direzioneper la Promozione Economica e l’Internazionalizzazione per le attività relative alla terza parte del PEA, con il raccordo delCommissario straordinario di cui alla deliberazione n. 2364 del 28 settembre 2010, in particolar modo per quanto rileva le attivitàprogrammatiche e di sinergia, nonché dell’eventuale rapporto con le province e gli altri enti locali.Ai sensi di quanto previsto dalla legge regionale 33/2002, la competente Commissione consiliare, nella seduta del 18 aprile <strong>2013</strong>ha espresso parere favorevole al Programma Esecutivo Annuale per l’anno <strong>2013</strong> ponendo tuttavia le seguenti indicazioni, che conil presente provvedimento si recepiscono integralmente:1. provvedere ad aggiornare i dati statistici definitivi per l’anno 2012 (riportati nell’Allegato A, che al momento dell’approvazionedella deliberazione n. 04/CR del <strong>21</strong> gennaio <strong>2013</strong> erano ancora provvisori;


322Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>2. inserire la prescrizione che in misura della sopravvenuta approvazione consigliare del Programma Triennale di Sviluppo deisistemi Turistici Locali (PDA n. 73), tutt’ora pendente, la Giunta regionale verifichi la conformità del PEA <strong>2013</strong> al predettoprogramma, ai sensi dell’articolo 15, comma 2, Legge regionale n. 33/2002.In relazione a quanto testé indicato, con il presente provvedimento, si provvede quindi a recepire le indicazioni richieste dallaCommissione consiliare e ad adottare, in via definitiva, il Piano Esecutivo Annuale per l’anno <strong>2013</strong>, stabilendo che con successiviprovvedimenti si darà attuazione ed esecuzione alle iniziative, attività ed azioni previste dall’Allegato A, sia in termini di azioniverticali (sui principali mercati turistici) che delle azioni orizzontali.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’articolo 53, quarto comma dello Statuto,il quale dà atto che le Strutture competenti hanno attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale e, in particolare, con le disposizioni contenute nell’articolo 43 della leggeregionale 29 novembre 2001, n. 39;Vista la legge regionale 4 novembre 2002, n. 33 “Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo”, articolo 15, comma 1;Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 2906 del 14 ottobre 2008 “Legge regionale 4 novembre 2002, n. 33. Struttureassociate di promozione turistica. Modalità di concessione dei contributi regionali. Modifiche semplificative alla DGR n. 2829 del18 settembre 2007. DGR n. 92/CR del 22 luglio 2008”;Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 65 del 15 giugno 2006 di approvazione del Programma Triennale di Sviluppodei sistemi Turistici locali (PTSSTL) attualmente in vigore fino all’approvazione da parte del Consiglio regionale del nuovo ProgrammaTriennale di Sviluppo dei Sistemi Turistici Locali approvato nella seduta della VI Commissione del 11 aprile <strong>2013</strong>;Vista la deliberazione n. 04/CR del <strong>21</strong> gennaio <strong>2013</strong> “Iniziative di sviluppo del turismo e di promozione turistica integrata.Adozione del piano esecutivo annuale per l’anno <strong>2013</strong>. Richiesta di parere alla commissione consiliare” ai sensi dell’articolo 15,comma 1 della legge regionale 4 novembre 2002, n. 33;Visto il parere favorevole sulla deliberazione n. 04/CR/<strong>2013</strong> espresso dalla VI^ Commissione nella seduta del 18 aprile <strong>2013</strong>;Vista la legge regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;delibera1. di adottare, per le motivazioni ed argomentazioni indicate nelle premesse, il Piano Esecutivo Annuale di promozione turisticaper l’anno <strong>2013</strong>, nei termini, nei contenuti e nelle azioni di mercato della Regione e delle Strutture associate dei sistemi turisticilocali riportati nell’Allegato A alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della stessa, ai sensi dell’articolo 15 dellalegge regionale 4 novembre 2002, n. 33 “Testo Unico delle Leggi regionali in materia di turismo”;2. di stabilire che con successivi provvedimenti sarà data attuazione alle iniziative, azioni e attività previste dalla presentedeliberazione facendo riferimento alle disponibilità di bilancio del capitolo di spesa 100186 “Iniziative per la promozione in Italia eall’estero dell’immagine del turismo veneto” e del capitolo di spesa 100187 “Contributo regionale a favore delle strutture associatedi promozione turistica (art. 7 e 8, L.R. 4/11/2002 n. 33);3. di prevedere che la gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa dei procedimenti discendenti dal presente provvedimentoe delle successive deliberazioni attuative spettino, rispettivamente, al dirigente della Direzione Promozione Turistica Integrata perle attività relative alla promozione diretta della Regione e al dirigente della Direzione per la Promozione Economica e l’Internazionalizzazioneper i contributi alle Strutture associate;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione e di inserirlo nel portale regionale www.regione.veneto.it/web/turismo/.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 323giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/37PIANO ESECUTIVO ANNUALEPER L’’ANNO <strong>2013</strong>Legge regionale 4 novembre 2002, n. 33, articolo 15,“Testo Unico delle leggi regionali in materia di turismo”PARTE PRIMAFINALITA’, STRUMENTI, ORGANIZZAZIONEIn esecuzione della legge regionale 30 novembre 2002, n. 33, articolo 14, il Consiglio regionale si è dotato delProgramma Triennale di Sviluppo dei Sistemi Turistici Locali –PSSTL- che rappresenta lo strumento diprogrammazione pluriennale che delinea le strategie, gli obiettivi e le linee di azione che dovrannoopportunamente essere valutate in tema di promozione e valorizzazione dell’offerta turistica regionale, inrelazione all’evoluzione dei mercati interno ed internazionale nei Piani Esecutivi Annuali di promozioneturistica.Infatti, ai sensi dell’articolo 15 della citata legge regionale, la Giunta regionale adotta il Piano Esecutivo Annuale–PEA- quale atto di esecuzione delle azioni relative all’esercizio finanziario e finalizzate al raggiungimento degliobiettivi del PSSTL. Il presente Piano, dà esecuzione per l’anno <strong>2013</strong>, alle linee programmatiche della Regionein materia di turismo e sviluppo delle attività turistiche integrate ed è articolato tenendo conto delle azioni per leprincipali aree di mercato per il turismo veneto con un focus specifico su questi Paesi e le azioni trasversalidell’attività regionale. La terza parte riporta invece le schede di attività di ciascuna Struttura associata dipromozione turistica.Va altresì rilevato che il presente documento programmatico viene elaborato tenendo conto dell’esame in corsoin Consiglio regionale del Pdl 170/2011 di revisione della normativa del settore turismo, fermo restandocomunque il fatto che l’eventuale approvazione nel corso del presente anno non incide sulle scelte operative,considerato che anche la nuova norma prevede la elaborazione di un documento programmatico annuale.1. OFFERTA TURISTICA, FLUSSI E QUADRO ECONOMICOIl valore record di 63,4 milioni di pernottamenti registrati nel 2011, ha subito solo una lieve flessione nel corso del 2012,portandosi alla quota, comunque ragguardevole, superiore ai 62,3 milioni, riconfermando così la capacità di attrazione epremiando l’offerta turistica regionale che si diversifica offrendo al turista ampia scelta in quanto a tipologia di vacanza. Chivisita il Veneto, alle visite culturali presso le città d’arte può infatti abbinare momenti di relax e divertimento presso lelocalità del mare e della montagna, nei parchi naturalistici, al lago di Garda, alle terme. I numerosi eventi culturali e sportivie l’eccellente tradizione enogastronomica rafforzano e danno valore aggiunto alle risorse naturali che caratterizzano lanostra regione.Le strutture ricettive turistiche - In termini di offerta di sistemazione in alloggio il Veneto è in grado di rispondere allediverse esigenze ricercate dei turisti. L’offerta complessiva veneta è costituita da una disponibilità di posti letto superiore alle700.000 unità distribuite nelle diverse tipologie di sistemazione: Alberghiero: 3.088 strutture (escluse dipendenze) dotate di oltre <strong>21</strong>0.000 posti letto, 188 campeggi/villaggi con oltre 220.000 posti letto, oltre 2.700 Bed and Breakfast (tipologia in forte espansione) con circa 13.500 posti letto, 151 rifugi dotati di oltre 3.500 posti letto


324Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/37circa 850 strutture agrituristiche che offrono alloggio con oltre 12.000 posti letto,altri alloggi (in affittacamere, appartamenti gestiti da agenzie o a gestione diretta).RIFUGI0,7%CAMPEGGI45,0%EXTRA ALBERGHIEROdistribuzione % posti lettoBED ANDBREAKFAST2,7%5 Stelle4%4 Stelle34%ALBERGHIEROdistribuzione % posti lettoAltraricettività*45,4%appartamenti, affittacamere,ostelli, foresterie, altro..APPART.classif.3,7%AGRITURISMI2,5%1 Stella5%2 Stelle11%3 Stelle46%Fonte: elaborazioni Regione Veneto - Direzione Turismo (dati provvisori anno 2012)La rilevazione dei flussi - Per i dati di settore si fa riferimento alla rilevazione di interesse pubblico inserita nelSTATISTICHE MOVIMENTO TURISTICO - ANNO 2012Tipologie ricettiveProgramma Statistico Nazionalepredisposto dall’ISTAT. Per leAnno 2012 var. % 2012 su 2011 permanenza attività di rilevazione delle presenzeStrutture ricettive ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE mediaturistiche, il Veneto ha reso5 stelle 460.902 1.268.008 -6,59 % -7,45 % 2,8 disponibile agli operatori del4 stelle 4.915.994 11.691.423 1,85 % 0,60 % 2,4 settore un sistema di registrazione3 stelle 4.531.777 13.394.825 -0,05 % -1,30 % 3,0 on-line che consente di2 stelle 843.956 2.512.720 -1,68 % -3,44 % 3,0 semplificare le procedure e limitare1 stella 228.154 697.372 -9,49 % -15,35 % 3,1 i tempi delle attività diTotale Alberghiero 10.980.783 29.564.348 0,15 % -1,42 % 2,7 registrazione; nel 2012 sonovillaggi turistici e campeggialloggi privati2.388.24<strong>21</strong>.576.<strong>21</strong>417.722.16<strong>21</strong>0.906.793-0,63 %0,66 %1,57 %-6,31 %7,46,9risultate attive più di 3.500 utenzepresso le strutture ricettive chealtri esercizi 873.286 4.158.354 5,01 % -3,77 % 4,8 inviano i dati statistici dei propriTotale Extra Alberghiero 4.837.742 32.787.309 0,77 % -1,87 % 6,8 ospiti utilizzando la rete Internet. IlTotale Generale 15.818.525 62.351.657 0,34 % -1,66 % 3,9 controllo delle attività diFonte: elaborazini regione Veneto su dati Istat-Regione Venetoregistrazione viene svolto daidiversi ambiti provinciali ecoordinato a livello regionali; ciò consente di avere un dato ufficiale dei flussi turistici in Veneto già dopo 45-60 giorni dallachiusura di ogni mese di calendario. L’analisi dei dati rende evidente la minor crescita del numero dei pernottamentirispetto al numero dei turisti arrivati: il fenomeno, già rilevato da tempo, si acuisce nel corso del 2011 e soprattutto nellaprima parte del 2012 .I turisti stranieri - L’importanza dei mercati stranieri è subito evidente: 10,2milioni di turisti esteri contro i 5,6 milioni provenienti dal territorio nazionale(veneti e di altre regioni italiane). Il trend del flusso di turisti stranieri anche nel2012 è stato positivo: provengono da paesi esteri il 64,7% dei vacanzieri totali. Ilprimo mercato rimane senza dubbio quello tedesco che costituisce quasi un terzodegli stranieri che scelgono il Veneto come meta di vacanza. Questo mercato ècomposto per la maggior parte di vacanzieri che scelgono le località marine e delin arrivostranieri65%lago di Garda; per quest’ultima destinazione va evidenziato anche l’importante mercato olandese che segna un ininterrotto esignificativo trend di crescita dall’anno 2004.italiani35%


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 325ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/37Flussi in ARRIVO: il peso di alcuni mercati esteri e la scelta di destinazione - ANNO 2012quote percentuali sul totale dei turisti esteriscelta della vacanza : preferenze a seconda del mercato di provenienzaMercato Tedesco 34% BRIC 10%GermaniaAustriaSvizzera-Lichtenst.BrasileRussiaIndiaCinaG.B e Nord Europa 15%Gran Bretagna Paesi Est 8%IrlandaPaesi BassiDanimarcaPaesi ScandinaviBelgio-LussemburgoPoloniaRep.CecaSlovacchiaUngheriaRomaniaBulgariaNord America 8% Lituania-LettoniaU.S.A.Canada3,4 MILIONI1,5 MILIONI0,8 MILIONIFonte: elaborazioni Regione Veneto –Direzione Turismo su dati ISTAT-Regione VenetoUcrainaEstoniaBielorussiaMoldavia1 MILIONE0,7 MILIONIMercato TedescoG.B e Nord EuropaFranciaNord America 6,3%20,2%16,6%Spagna - Portog. 8,7%BRIC 6,3%Paesi Est0% 25% 50% 75% 100%42,0%41,0%47,3%<strong>21</strong>,3%74,0%90,7%87,2%90,0%44,4%MARE30,0%28,6%CITTA' D'ARTELAGOMONTAGNATERME6,9%5,0%4,0%Paesi EST8%BRIC10%I TURISTI STRANIERI IN VENETOdistribuzione % degli arrivi per area di provenienzaanno 2012*altri mercati16%Spagna e Portog.3%Nord AMERICA8% Francia6%Mercato tedesco34%GB e NORD EUR.15%Da tenere in evidenza la forte espansione dei paesidell’area BRIC: il Brasile segna nel 2012 oltre 187 milaarrivi, la Russia 280 mila e la Cina 455 mila; nell’ultimotriennio hanno in pratica raddoppiato la loro quota diarrivi. Buona ripresa in termini di arrivi anche per ilmercato nordamericano che nel 2012 registra quasi 850mila turisti arrivati (incremento di flusso di circa il 10%nell’ultimo triennio). Di segno opposto la provenienzaSpagna (-20%) e una contrazione è stata registrata ancheda mercati importanti quali Austria e Francia, entrambi iflussi, con oltre 2 punti percentuali di arretramento inquanto a numerosità degli arrivi.Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Turismo su dati ISTAT-Regione Veneto - anno 2012 (provvisori)Le destinazioni di vacanza: l’anno 2012 – I dati del 2012 mettono in evidenza le difficoltà riscontrate per la spesadedicata alle vacanze anche se, almeno in quanto ad arrivi e presenze, le quote relative alle visite nelle città d’arte simantengono sugli alti valori del precedente anno. Va tenuto in evidenza che nelle città d’arte erano stati in precedenzaSTATISTICHE MOVIMENTO TURISTICO - ANNO 2012Destinazioni turisticheAnno 2012var % 2012 su 2011Area Territoriale ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZEBalneare 3.835.747 25.512.082 -1,02 % -3,68 %Città d'arte 8.184.947 17.848.346 0,97 % 0,08 %Lacuale 2.<strong>21</strong>3.251 11.276.120 0,84 % 4,89 %Montano 957.678 4.844.405 -0,26 % -9,26 %Termale 626.902 2.870.704 -0,25 % -4,09 %Totale Generale 15.818.525 62.351.657 0,34 % -1,66 %Fonte: elaborazioni Regione Veneto - Direzione Turismo su dati ISTAT-Regione VenetoAnno 2012: dati provvisoriregistrati incrementi intorno al 10% perdue anni consecutivi Mentre proprioper il periodo difficile del 2012 è degnodi sottolineatura il risultato del lago diGarda dove il mercato tedesco e,soprattutto quello olandese, continuanoa segnare notevoli incrementi. Lamontagna contrariamente risente inmaniera più marcata delle difficoltà delmercato interno che in larga partecompone la platea dei vacanzieri inarrivo: se la contrazione è lieve inquanto a numero di turisti, incide piùpesantemente la diminuzione dei giornidedicati alla vacanza. In decisa sofferenza anche il termale che, pur cercando di mantenere il livello del numero di visitatoriche si era incrementato nel 2011, si contrappone il deciso calo della permanenza dei turisti in loco facendo segnare unacontrazione del 4% nel totale delle presenze rispetto al precedente anno. Il balneare: dopo i segni di ripresa del 2011quando furono registrati oltre 26 milioni di pernottamenti, nel 2012 i segni sono negativi, soprattutto ancora una volte intermini di durata della vacanza.Per quanto concerne le sistemazioni scelte dai turisti, quasi il 70% ha preferito le strutture alberghiere. Questo datoracchiude comunque un’ampia diversificazione a seconda delle diverse destinazioni. La scelta dell’albergo passa dal 97% deituristi delle terme, all’85% delle città d’arte, a valori intorno al 50 e 60% rispettivamente per il lago e la montagna,


326Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/37scendendo fino al 44% delle sistemazioni alberghiere per le aree balneari dove è maggiormente alta la percentuale di sceltadi un alloggio presso strutture all’aria aperta oppure in appartamento.Il quadro economico – l’economia del settore turistico è in realtà trasversale e va ad incidere su altri settori dellaproduzione e dei servizi quali la ristorazione, i trasporti, i servizi culturali e sportivi e altro ancora. In media infatti, più di unquinto della spesa (il 22,5% ), si concentra nei beni non caratteristici del settore turistico (dai prodotti alimentari ,aisouvenir, all’abbigliamento, alla benzina, ecc.).Per dare una rappresentazione dell’importanza del settore è stato costruito il primo Conto Satellite del Turismo, frutto diuna Convenzione siglata nel 2010 tra il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo e l’Istat. Il progetto èstato realizzato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre ai due soggetti firmatari della Convenzione, la Banca d’Italia,l’Università di Messina, il CISET e l’Osservatorio Nazionale del Turismo ha indicato che Il valore aggiunto (VAT) prodottoin Italia dal turismo è stato pari, nel 2010, a 82.833 milioni di euro, il 6% del valore aggiunto totale dell’economia.Nella tavola che segue, la n° 5 del Conto Satellite del Turismo, sono indicate le diverse industrie coinvolte nel settore ed irispettivi valori calcolati a livello nazionale (estratto dalla pubblicazione ONT: il primo conto satellite del turismo in Italia):La congiuntura nel 2° e nel 3° trimestre 2012 – (Studi/elaborazioni CISET)I dati congiunturali generali per il 2° quadrimestre 2012 delineano un quadro negativo sia per l’industria sia per ilcommercio al dettaglio. Nell’industria il fatturato si è ridotto del -5,1% (-5,3% la produzione) su base annua,mentre nel commercio al dettaglio si è verificata una contrazione delle vendite del -8,7% rispetto allo stessoperiodo del 2011. Leggermente migliore il dato sull’occupazione, scesa nell’industria del -0,8% e aumentata del+0,7% nel commercio al dettaglio. Anche i dati del terzo trimestre 2012 confermano per l’industria un calo dellaproduzione del -4,9% su base annua, del fatturato del -4,8% e dell’occupazione del -0,6%.La spesa turistica in VENETO - Secondo i dati di Banca d’Italia, la spesa generata in Veneto dai turisti stranierinei primi sette mesi del 2012 è aumentata del +4% rispetto allo stesso periodo del 2011, passando dai 2,8 miliardiai 2,9 miliardi di euro.Nonostante il buon risultato fatto registrare dal mercato internazionale, le elaborazioni condotte dal CISETstimano nei primi sette mesi del 2012 una flessione della spesa turistica complessiva (turisti italiani e stranieri) del-2,1%, a causa della contrazione del -7,1% della spesa generata dai turisti italiani, le cui presenze sono in nettocalo.2. LE STRATEGIE REGIONALI PER LO SVILUPPO DEL SETTORELa Regione intende consolidare e innovare la propria azione in relazione ai compiti ad essa affidati dalla vigentelegislazione di settore con una “gerarchia di obiettivi” in un contesto evolutivo e di sviluppo dell’economiaregionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 327ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/37Obiettivi strategici della Regione sono: il rafforzamento della competitività; l’integrazione tra tematismi al fine di un adeguamento dell’offerta; lo sviluppo del turismo sostenibile e accessibile; l’innalzamento della qualità delle strutture ricettive, delle risorse umane e dell’informazione; l’incremento dell’attività economica del settore e l’incidenza sul PIL regionale.Obiettivi operativi generali del Piano Esecutivo Annuale di promozione turistica per l’anno <strong>2013</strong> sono: consolidare i flussi turistici, in particolare per quelli provenienti dall’estero; ricercare nuovi mercati turistici e nuove opportunità di reddito turistico; incrementare la notorietà del Veneto turistico e delle destinazioni turistiche del territorio regionale; razionalizzare le attività di informazione, promozione e comunicazione sviluppando le piùopportune sinergie con gli enti locali; consolidare l’offerta turistica nei mercati tradizionali e sviluppare gli arrivi dai nuovi mercati; ampliare le attività informative e comunicative di www.veneto.to.Tali obiettivi operativi generali si andranno a combinare con gli obiettivi operativi specifici che saranno indicati perciascun mercato di riferimento, e che sono differenziati in relazione ai target di area e di turisti.Le considerazioni sopra esposte portano a vedere quindi il turismo come settore economico in grado disviluppare indotto, valorizzando il lavoro anche quello delle persone con handicap, professionalizzando ilmestiere, organizzando, ove possibile, il territorio per il turismo.3. GLI ALTRI STRUMENTI OPERATIVIIl Piano Esecutivo Annuale rappresenta uno degli strumenti per l’operatività e il finanziamento di attività diretteed indirette di promozione turistica, in quanto ad esso si affiancano, per l’anno <strong>2013</strong>, alcune altre iniziative rivoltealla promozione e all'informazione turistica che coinvolgono tutte le principali filiere promozionali regionaliesaltandone la complementarietà d’intenti e di finalità.Programmi Interregionali della legge n.135/2001Sulla base delle disposizioni di cui alla legge n. 135/2001, la Regione ha aderito a una serie articolata diProgrammi Interregionali, molti dei quali sono già stati conclusi o in fase ultimativa delle attività residuali.Dei dodici progetti ai quali la Regione ha aderito negli anni passati è rimasto da completare quello relativo aItinerari della Fede (con capofila la Regione Lazio), mentre per il progetto Itinerari della Grande Guerra (concapofila il F. Venezia G.) e quello relativo alle Ville Venete tutte le somme sono state impegnate e nel corso del<strong>2013</strong> si andrà al completamento delle azioni. Le iniziative previste per tali progetti rientreranno nelle azionipreviste per i diversi mercati nazionali ed internazionali e sono realizzati congiuntamente con l’area cultura per leimplicazioni culturali, storiche e artistiche che le stesse rivestono.Progetti per lo sviluppo transfrontaliero di promozione turistica integrataNello spirito di una fattiva collaborazione con le aree territoriali confinanti, e nell’ambito della programmazionecomunitaria 2007-<strong>2013</strong> la Regione ha già aderito a taluni progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito deiprogrammi comunitari IPA Adriatico e Italia – Slovenia. Nel corso del <strong>2013</strong> saranno realizzate alcune iniziativeconnesse con il Progetto IPA Adriatico denominato Adristorical Lends che vede il Molise quale regione capofilae la partecipazione di numerose regioni italiane e della sponda dell’Adriatico e con il progetto Ve.ro. Tour,progetto che vede la Regione del Veneto capofila e che è stato approvato e cofinanziato dalla CommissioneEuropea.La Regione ha partecipato ad altri bandi europei e transfrontalieri: se risulteranno approvati nel corso del <strong>2013</strong>potranno essere attivate alcune iniziative specifiche di promozione turistico/culturale.


328Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/37Progetti di eccellenza turisticaAi sensi della legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 1228 e della legge 18 giugno 2009, n. 69, articolo18 la Regione ha aderito a otto progetti di eccellenza turistica: tre a carattere autonomo, due a carattereinterregionale con il Veneto capofila e tre sempre a carattere interregionale ma con capofila altre regioni.I progetti autonomi sono: Obiettivo paese: il Brasile – Progetto integrato di promozione turistica, culturale ed economica delSistema Veneto nel mercato brasiliano; Valorizzazione e promozione integrata della Pedemontana <strong>Veneta</strong>. Progetto di qualificazione delterritorio delle Prealpi Venete per lo sviluppo delle attività turistiche, delle tradizioni storiche,culturali e delle produzioni tipiche ed artigianali; Sviluppo del turismo accessibile, Piano regionale di valorizzazione di tecniche, attività,comportamenti e propensioni per lo sviluppo del turismo accessibile, sociale ed inclusivo.Con altre regioni confinanti sono stati approvati due Progetti di eccellenza che interessano specifichetematiche turistiche di cui il Veneto è capofila: Dolomiti patrimonio UNESCO unitamente alla P. A. Trento, la P. A. Bolzano e il F. V. Giulia, Valorizzazione turistica del Lago di Garda unitamente alla Lombardia e alla P. A. di Trento;Tre progetti di eccellenza a valenza interregionale ampia con diverse altre regioni (nelle quali il Veneto èpartner): Sviluppo delle attività turistiche collegate al Golf, MICE Italia per lo sviluppo del sistema congressuale, Adriatico per una promozione integrata con il Friuli Venezia Giulia delle spiagge del nord Adriatico.I tre progetti a carattere autonomo sono stati approvati e nel corso del <strong>2013</strong> saranno realizzate azioni, iniziativeed attività di attuazione dei singoli progetti in stretta connessione con il presente Piano e troveranno allocazionepresso le aree di mercato di prevalente interesse turistico. Ciò vale anche per i progetti a carattere interregionale.Sono in attesa di finanziamento invece i tre progetti a valenza interregionale di cui sono capofila il Friuli VeneziaGiulia (Golf e Adriatico) e la Toscana (congressuale).Iniziativa regionale Buy VenetoCon il progetto Buy Veneto la Regione è da anni impegnata a consolidare e migliorare la propria leadership inambito turistico per poter mantenere questo settore di primaria importanza in termini di fatturato, di indotto, dioccupazione e saldo commerciale.L’evento di promozione ha raggiunto un livello qualitativo e di partecipazione molto elevati in quanto è unagrande iniziativa di marketing territoriale, caratterizzata dall’organizzazione di “Veneto for You”, workshopinternazionale del turismo che si svolge in combinata con il Buy Veneto ed è incentrato sull’incontro fradomanda ed offerta (operatori veneti con buyers italiani e stranieri), con il coinvolgimento dell’intero sistemaistituzionale e produttivo veneto. Va tra l’altro rilevato che il workshop internazionale fa registrare ogni anno unelevato indice di gradimento sull’utilità, la qualità, l’organizzazione e la formula, e trovano sempre più interesseanche i “momenti educazionali” nel territorio, una prosecuzione degli incontri e degli scambi commerciali fraoperatori che si svolgono direttamente nelle diverse località turistiche del territorio regionale. Il progetto saràsviluppato tenendo conto delle indicazioni che arrivano dagli operatori e dai diversi settori e segmenti delturismo veneto, anche in relazione ai risultati scaturiti dall’edizione precedente che da uno studio del CISET hadimostrato di poter fornire risultati economici particolarmente importanti e significativi.La gestione tecnica, finanziaria e amministrativa è di competenza della Direzione per la Promozione Economicae l’Internazionalizzazione, che si avvale della collaborazione organizzativa di Veneto Promozione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 329ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/374. L’OPERATIVITA’ DELLE STRUTTURE ASSOCIATENel 2008 la Giunta regionale ha approvato con delibera n. 2906 una modifica alla deliberazione n. 2829/2007che rappresenta, di fatto, una sorta di regolamento che disciplina i criteri e le modalità di erogazione deicontributi alle Strutture associate. In sintesi, sono state definite dalla Giunta regionale le modifiche “concertate”con le Strutture associate:- possibilità di individuare fra le spese ammissibili a contributo, i costi di ammortamento per l’acquisto di benidurevoli, così come l’IVA che per le Strutture stesse sono spese indetraibili;- riformulazione della modulistica;- aumento della percentuale ammessa di spese di gestione (dal 10% al 15% della spesa totale);- aumento del personale consortile che può partecipare alle fiere (da 1 a 2 persone);- approfondimento della normativa comunitaria sul “de minimis” e traduzione della stessa in modifiche alprocedimento che lo rendano pienamente legittimo anche in sede comunitaria.Si ritiene strategico mantenere tempi certi e brevi per la conclusione del procedimento di istruttoriadella rendicontazione delle spese progettuali sostenute al fine di poter procedere con il decreto dirigenziale dierogazione del contributo alle Strutture associate e, in accordo con le stesse, proseguire nella continua analisiper la ricerca di modalità di semplificazione, che ha visto nel 2012 una riduzione nelle comunicazioni delledichiarazioni “de minimis” da parte dei Consorzi di promozione Turistica.Si è poi adottata la possibilità di utilizzare la dichiarazione di “Aiuti di importo limitato” di cui alD.P.C.M. 3 giugno 2009 (pubblicato nella G. U. 9 giugno 2009, n. 131) - Modalità di applicazione dellacomunicazione della Commissione Europea – Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misuredi aiuto di stato a sostegno dell’accesso al finanziamento nell’attuale situazione di crisi finanziaria edeconomica. Ciò ha consentito alle imprese beneficiarie di aiuto pubblico di poter aumentare la soglia dicontributo ricevibile da 200 a 500 mila Euro. Questa soluzione ha pure agevolato i beneficiari anche per ilconseguente effetto di poter avere per il prossimo futuro maggiore margine di capacità di continuare aricevere contributi pubblici nel rispetto del regime “de minimis”. In tal senso effetti positivi nel senso dellamaggiore capacità a poter ricevere nuovi contributi pubblici in capo ai beneficiari finali assoggettati alRegolamento comunitario suddetto, si sono già evidenziati nel corso del 2012.Si ribadisce come si ritenga fondamentale continuare ad approfondire la valutazione dei progettiposti in essere dalle Strutture associate, sia ex-ante che ex-post, definendo dei criteri per la valutazionedell’impatto degli stessi sull’attività turistica dei relativi STL.Nel grafico che segue sono stati riportati gli andamenti dei finanziamenti alle Strutture associate nel triennio2010-2012 con indicate le percentuali di incidenza del contributo per ciascuna struttura sul totale deifinanziamenti accordati.


330Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 8/37CONTRIBUTO ASSEGNATO NEL TRIENNIO 2010 - 2011 - 201<strong>21</strong>8%16%2010 2011 201<strong>21</strong>4%12%10%8%6%4%2%0%DOLOMITIMARCA TREVISOJESOLO - ERACLEABIBIONE LIVECAORLE E VENEZIA ORIENTALEPROMOVENEZIACAVALLINO-TREPORTICON CHIOGGIA SIPADOVATERME EUGANEEVICENZA E'ASIAGO 7 COMUNILAGO DI GARDA E'VERONA TUTTINTORNOCARD DEL POCONTRIBUTO ASSEGNATO 2012CARD DEL PO; 49.053,75VERONA TUTTINTORNO;64.285,04LAGO DI GARDA E';131.648,70DOLOMITI; 141.111,89MARCA TREVISO;52.551,06ASIAGO 7 COMUNI;50.688,74BIBIONE LIVE; 99.876,95VICENZA E'; 48.663,71CAORLE E VENEZIAORIENTALE; 74.928,51TERME EUGANEE;70.435,37PADOVA; 49.019,07JESOLO - ERACLEA;100.598,71CON CHIOGGIA SI';64.958,90CAVALLINO-TREPORTI;94.301,<strong>21</strong>PROMOVENEZIA;107.878,39Il grafico a “torta” sopra riportato indica, in valore assoluto, il contributo concesso nel corso del 2012 a ciascunaStruttura associata operante nel territorio regionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 331ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 9/37STL CONSORZIO 2010 2010% 2011 2011% 2.012 2012%1 -2 DOLOMITI 522.175,87 10,9% 249.339,06 10,4% 141.111,89 11,8%3 MARCA TREVISO 238.180,19 5,0% 106.410,06 4,4% 52.551,06 4,4%4 BIBIONE LIVE 556.447,54 11,6% <strong>21</strong>6.806,04 9,0% 99.876,95 8,3%4bis CAORLE E VENEZIA ORIENTALE 0,00 0,0% 154.999,79 6,4% 74.928,51 6,2%5 JESOLO - ERACLEA 443.300,91 9,2% 207.817,52 8,6% 100.598,71 8,4%6 PROMOVENEZIA 415.739,60 8,7% 204.073,64 8,5% 107.878,39 9,0%6bis CAVALLINO-TREPORTI 387.250,46 8,1% 195.294,89 8,1% 94.301,<strong>21</strong> 7,9%7 CON CHIOGGIA SI 275.265,53 5,7% 128.566,72 5,3% 64.958,90 5,4%8 PADOVA 209.303,80 4,4% 95.259,10 4,0% 49.019,07 4,1%9 TERME EUGANEE 297.755,29 6,2% 143.816,55 6,0% 70.435,37 5,9%10 VICENZA E' 243.7<strong>21</strong>,68 5,1% 98.357,49 4,1% 48.663,71 4,1%11 ASIAGO 7 COMUNI 204.822,05 4,3% 100.197,15 4,2% 50.688,74 4,2%12 LAGO DI GARDA E' 519.525,35 10,8% 274.255,22 11,4% 131.648,70 11,0%13 VERONA TUTTINTORNO 275.529,84 5,7% 130.325,68 5,4% 64.285,04 5,4%14 CARD DEL PO <strong>21</strong>0.981,89 4,4% 98.744,80 4,1% 49.053,75 4,1%STANZIAMENTO 4.800.000,00 100,0% 2.404.263,70 100,0% 1.200.000,00 100,0%Infine la tabella riporta, in valore assoluto e in percentuale, il livello di contributo assegnato alle Struttureassociate nell’ultimo triennio 2010-2012, dalla quale si può notare la progressiva riduzione dell’interventoregionale.5. IL BUDGET FINANZIARIOAi fini della predisposizione del presente Piano, si assumono a riferimento le somme previste nel Disegno dilegge di iniziativa della Giunta regionale n DDL n. 30 dell’11 dicembre 2012. Se confermate in sede di esamelegislativo le disponibilità sulle quali si potrà contare sono le seguenti per i capitoli di spesa che fanno riferimentoal presente PEA:a) capitolo n. 100186 “Iniziative per la promozione in Italia e all’Estero dell’immagine del turismo veneto”€ 3.900.000,00, ma la somma netta è di 2.157.943,72 in quanto una somma pari a € 1.742,056,28 sonodestinati al pagamento di spese radiate per decorrenza dei termini previsti dalla legge 39/2001;b) capitolo 100187 “Contributo regionale a favore delle strutture associate di promozione turistica” €1.200.000,00 destinati al sostegno delle iniziative proposte dalle Strutture Associate;c) capitolo 101688 “Iniziative regionali di valorizzazione e marketing turistico” € 1.700.000,00 destinatiallo sviluppo di progetti specifici per il turismo e il marketing integrato;d) capitolo 100188 “Spese per la promozione in Italia e all’estero dell’immagine del turismo veneto – BuyVeneto” € 800,000,00 per l’organizzazione del workshop Buy Veneto.Ne deriva che la somma totale a disposizione per lo sviluppo delle azioni per la seconda parte del PEA, dicompetenza della Regione è di € 3.857.943,72, a cui si aggiungono € 800.000,00 per l’iniziativa specifica di BuyVeneto e per la terza parte del PEA di € 1.200.000,00..6. LE CONDIZIONI OPERATIVE E DI GESTIONELa Giunta regionale provvede con propri provvedimenti a definire le condizioni di operatività, gli ambiti diazione nonché le risorse finanziarie specificatamente destinate alle azioni ricomprese nel presente piano.In ordine all’attuazione delle azioni ai sensi della vigente normativa, spetta alla Direzione Promozione TuristicaIntegrata la gestione tecnica, amministrativa e finanziaria delle attività, con l’eventuale coordinamento per leattività programmatiche e di sinergia con gli altri settori, enti funzionali e locali, del Commissario straordinario dicui alla deliberazione n. 2364 del 28 settembre 2010.


332Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 10/37Per lo svolgimento di talune operatività la Giunta regionale può avvalersi di Veneto Promozione Scpa, societàconsortile istituita ai sensi della legge regionale 33/2004, specificando che la Struttura regionale indicata dallaGiunta stessa provvede all’indirizzo, al coordinamento e alla valutazione della pianificazione delle attività la cuigestione è affidata a Veneto Promozione.In aggiunta a quanto sopra va rilevato che con deliberazione n. 432 del 12 aprile 2011, la Giunta regionale, aisensi dell’articolo 67 della Legge regionale 25 luglio 2008, n. 9 “Riconoscimento delle enoteche regionali”, hariconosciuta la qualifica di Enoteca Regionale all’enoteca costituita, presso la Scuola di Conegliano IstitutoCerletti, dal “Centro regionale di ricerca e formazione nel settore vitivinicolo S.c.a.r.l.”. Il riconoscimentoconsentirà di avvalersi anche di tale strumento, sulla base di appositi accordi, nelle attività di promozioneautonoma o nell’ambito di manifestazioni in Italia e all’estero, al fine di valorizzare al meglio l’attivitàdell’Enoteca e la conoscenza delle produzioni, della cultura, del turismo e del territorio6.2 Modifiche ed integrazioni del PEAIn ordine alle eventuali modifiche tecnico-finanziarie al PEA, vengono previsti i seguenti criteri e condizionioperative: introduzione di nuove iniziative, non riconducibili agli obiettivi stabiliti per ciascuna delle azioni verticali oorizzontali previste dal presente Programma, si procederà all’adozione di variazioni con il parere dellacompetente Commissione consiliare. compensazioni finanziarie superiori a € 25.000,00 riconducibili a variazioni fra le diverse azioni del PEAsaranno autorizzate dalla Giunta regionale; sentita la competente Commissione consiliare; compensazioni finanziarie inferiori a € 25.000,00 riconducibili a compensazioni fra le diverse azioni delPEA, saranno autorizzate dalla Giunta regionale; rinuncia o mancata attuazione, anche parziale, delle iniziative ammesse a finanziamento da parte delleStrutture associate, sarà disposta la revoca e lo spostamento della somma residua a favore di altri progettiinclusi nel PEA con provvedimento della Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare.Le variazioni, modificazioni e le nuove azioni possono far parte anche di un provvedimento cumulativo daproporsi in termini aggregati alla Commissione consiliare competente e in occasione di tali richieste di variazionisarà comunicato anche lo stato di attuazione dei programmi e progetti attuativi degli interventi del PEA.Per le iniziative di sostegno delle attività delle Strutture associate di promozione turistica, per quanto nonespressamente previsto dal presente provvedimento, si fa riferimento alle modalità, ai criteri e condizioni dioperatività stabilite dalla Giunta regionale con delibera n. 2906 del 14 ottobre 2008, avente ad oggetto “Leggeregionale 4 novembre 2002, n. 33. Strutture Associate di Promozione turistica. Modalità di concessione deicontributi regionali. Modifiche semplificative alla DGR 2829 del 18 settembre 2007. DGR n. 92/CR del 22 luglio2008”, e successive modificazioni ed integrazioni.La Giunta regionale può attuare, sentito la competente commissione consiliare, iniziative di promozione locale,di valorizzazione turistica e di marketing integrato, anche in relazione alle destinazioni e ai tematismi,avvalendosi di accordi di collaborazione con i consorzi per progetti interconsortili, nonché con gli enti locali perprogetti a regia regionale. Può altresì definire accordi di programma con gli enti locali per progetti mirati especifici di valorizzazione di attività ed iniziative specifiche, nonché per la promozione e prolungamento dellastagionalità delle destinazioni turistiche.Alla luce del nuovo strumento di operatività rappresentato da Veneto Promozione e in relazione all’obiettivodella Regione di attivare le più opportune ed utili sinergie per la valorizzazione del “sistema turistico veneto” siritiene utile avviare una analisi approfondita per la ricognizione delle imprese venete presenti alle manifestazioni,eventi e fiere. Il fine ultimo è quello di aggregare attorno alla Regione le imprese turistiche e quelle connesse conil turismo ubicate nel territorio veneto che avviano contatti, interagiscono con operatori, buyers, giornalisti,T.O., ecc., e che possano svolgere tale attività all’interno del plateatico espositivo organizzato dalla Regione e daVeneto Promozione, anche mediante accordi di cessione degli spazi allestiti.La Giunta regionale intende quindi valutare anche l’opportunità per le proprie attività promozionali, specie perquelle realizzate nei mercati esteri, di coinvolgere in modo attivo e determinante il segmento della


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 333ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 11/37commercializzazione, recuperando il ruolo delle imprese turistiche venete in una interazione importante frapromozione/valorizzazione e la concretizzazione commerciale di tali attività.PARTE SECONDAGLI STRUMENTI E LE AZIONI DELLA REGIONENell’ambito delle linee guida tracciate dai documenti di programmazione regionale e al fine di perseguire gliobiettivi e le finalità di cui al presente PEA, la Regione intende attivare le iniziative e le azioni di sviluppo delsistema turistico regionale, articolandole per tipologia in relazione alle aree di mercato turistico. Con il presentedocumento quindi si opererà un focus di azioni per le aree di mercato più importanti, che rappresentanooltre 73% del turismo veneto. Per questi mercati focus si indicano perciò delle azioni verticali che interessanospecificatamente tali aree-mercato, e delle azioni orizzontali o trasversali destinate ad interessare in modogenerale tutto il turismo veneto non caratterizzandosi per specifici obiettivi di area. Le aree mercato piùimportanti sono, quindi, analizzate in termini di situazione attuale e di prospettive andando ad indicare le azioniche principalmente sono riconducibili a quel mercato.Questo ruolo programmatico della Regione, sia nella espressione culturale che turistica, consentirà di addiveniread un maggiore coordinamento, ad una univocità del marchio con il quale ci si proporrà sui vari mercati, con unindubbio risparmio di risorse più allineate ad economie di scala che potranno essere produttivamentereimpiegate.Il presente capitolo quindi è suddiviso in azioni verticali sui singoli mercati in relazione alle propensioni, aimargini di incremento e al trend di crescita, azioni orizzontali o trasversali non destinate specificatamente adun’area o a un target di turisti ma necessarie per supportare l’azione regionale nelle sue diverse espressioni eattività.Le azioni, verticali o traversali, sulla base di un criterio di convenienza organizzativa potranno essere realizzatesia direttamente dalla Struttura competente sia, con il coordinamento di quest’ultima, con l’avvalimento dellasocietà consortile Veneto Promozione o in applicazione di apposite convenzioni o accordi di programma, con ilsistema consortile più indicato al raggiungimento degli obiettivi posti dalla programmazione regionale.La Giunta regionale è autorizzata, nell’ambito delle azioni verticali che per loro caratteristica vengono arealizzarsi nel periodo compreso nel primo quadrimestre dell’anno successivo al presente piano, ad assumere iprovvedimenti necessari a garantire la loro più efficiente/efficace realizzabilità.Potranno infine trovare attivazione, collaborazioni con ENIT (Ente nazionale per il turismo in Italia) inrelazione ai servizi che saranno resi dalla nuova gestione dell’Agenzia nazionale per il turismo, ma anche con ilsistema camerale operante all’estero e con gli ex Istituti di commercio estero, ove questi soggetti rappresentinoun utile opportunità per lo sviluppo delle pratiche migliori in ordine soprattutto alla necessità di promuovere informa integrata l’offerta veneta.Sempre con tale finalità potranno essere considerate sinergie operative con soggetti esterni all’Amministrazioneregionale ma in rapporto di strumentalità con essa, soprattutto quando ciò possa far si che si realizzino utilieconomie di scala sugli investimenti individuati con le azioni approvate con il presente piano.


334Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 12/371. AREA MERCATO TEDESCOAZIONI VERTICALI SUI MERCATIMercatiAnno 2009 Anno 2010 Anno 2011% 2011 su2009su1°sem2011ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE A P AMercatotedescoGERMANIAAUSTRIASVIZZ. ELIECHT.3.075.<strong>21</strong>3 17.338.150 3.126.038 17.468.417 3.399.8<strong>21</strong> 18.671.096 11% 8% -0,8%peso % su tot. Veneto 22% 29% <strong>21</strong>% 29% 22% 29%Situazione attuale del mercatoE’ il mercato di provenienza turistica più importante per il Veneto che ha saputo negli anni consolidare la suapresenza in particolare nella parte sud della Germania e in tutte le aree dell’Austria. <strong>Del</strong> totale di stranieri chearrivano in Veneto nel 2011 il 47% proviene da questa area e quindi massima deve essere l’attenzione delturismo regionale verso questo territorio che pur risentendo della crisi economica internazionale ha mantenutola propria fidelizzazione con le destinazioni venete. Tre tematismi sono particolarmente interessati a tale flusso:il 41% dei turisti provenienti da questo mercato frequentano il mare veneto, il 30% si dirige verso il Lago diGarda e il 22% è interessato alle città d’arte del Veneto. Solo il 3% è interessato alla montagna e il 4% frequentale terme euganee. Nel corso del 2012 l’anomalo andamento meteorologico ha influito non poco sulla primaparte dell’anno, ma nella seconda parte da questo mercato si sono avute le risposte positive che gli operatori siattendevano con una inversione di tendenza rispetto al primo semestre.Obiettivi specifici di areaQuattro sono sostanzialmente gli obiettivi specifici che devono caratterizzare l’agire della Regione per questaarea di mercato:a) mantenere alto il grado di fidelizzazione dei turisti dei Paesi interessati;b) espandere l’area di interesse verso altri land tedeschi oltre a quelli tradizionali (Baviera, Baden-Wurttemberg) Berlino in testa ma anche i rimanenti land rappresentano un bacino di grande interesse;c) intercettare le nuove esigenze dei turisti dell’area-mercato: cicloturismo, turismo e natura, rispettodell’ambiente, sostenibilità, accessibilità;d) in tema di termalismo, riconquistare il mercato di lingua tedesca con una nuova offerta termale chevalorizzi al meglio soprattutto l’area delle Terme Euganee.Azioni:Manifestazioni fieristiche € 350.000La Giunta regionale intende mantenere alta la presenza del Veneto nella principale area di mercato confermandola partecipazione alle due principali fiere: ITB di Berlino e FREE New CBR di Monaco di Baviera: la primarivolta agli operatori e la seconda più ampiamente di pubblico. La partecipazione sarà istituzionale, mafortemente innovata puntando maggiormente sull’integrazione con la presenza dei consorzi di promozioneturistica in grado di offrire tutte le opportunità di viaggio e di vacanza nelle formule tecniche e di ospitalitàgradite dai turisti e T.O. del mercato. Ulteriore fattore d’innovazione sarà inoltre offerto dal fatto che nel corsodel <strong>2013</strong> la Regione sarà presente in Germania anche con due fiere del settore agroalimentare previste nelprogramma del settore primario: a Berlino con Fruitlogistica e a Dusseldorf per una delle più importantimanifestazione del settore vino. Tali occasioni andranno integrate in un unicum di offerta che sfruttando in uncaso il turismo e nell’altro la promozione eno-gastronomica e agro-alimentare, consentano un’effettivapresentazione/promozione del sistema veneto che punterà ad integrare, dove ciò apparirà interessante eopportuno, anche altri settori di detto sistema.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 335ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 13/37Progetti e interventi interconsortili e tematici € 600.000Congiuntamente ai consorzi di promozione turistica, anche riuniti in forma interconsortile, si svilupperannoazioni di comunicazione, di promozione e di informazione mediante i sistemi tradizionali e quelli moderni dicomunicazione. A tale scopo risulterà particolarmente utile la progettualità realizzata dai consorzi mare che haconsentito l’acquisizione di un importante data base di 150.000 nominativi, ora disponibili perl’Amministrazione regionale, che potrà essere utilizzato per comunicazioni mirate di proposte turistiche e diofferte di soggiorno nelle diverse località non solo del mare veneto. Saranno svolte delle azioni mirate anche neimercati austriaco e svizzero sia mediante educational di giornalisti, Agenzie di Viaggio e Tour Operators siamediante workshop tematici.Talune azioni saranno infatti sviluppate per aree tematiche. Uno riguarderà il Lago di Garda e un altro le TermeEuganee. Il primo per consolidare la presenza ed espandere la popolazione turistica, il secondo per recuperaretalune posizioni verso un mercato tedesco che per il termale si è particolarmente evoluto e differenziato. Inparticolare sarà sostenuto il Consorzio delle Terme Euganee con un progetto di rilancio del termalismo rivoltoanche al mercato tedesco con iniziative differenziate, di comunicazione, informazione medico-scientifica, dicontatto con le mutue tedesche, di incontro B&B.Per i tematismi Lago di Garda e Terme Euganee saranno attivate iniziative dirette al potenziamento delle rotteaeree e in generale della logistica dei turisti sostenendo iniziative in combinazione con l’Aeroporto di Verona pernuove rotte aeree dalle principali città del Nord della Germania o con le ferrovie tedesche per l’arrivo nellelocalità termali. Per quanto concerne il tematismo Lago di Garda va sottolineato che opera in modo rilevante neiconfronti del marcato tedesco anche il Progetto di eccellenza promosso in coordinamento con la ProvinciaAutonoma di Trento e la Regione Lombardia.Un ruolo determinante per questo mercato è rappresentato dalle iniziative interconsortili sviluppate dai consorzituristici del litorale veneto per il quale la Giunta regionale interverrà con un proprio sostegno finanziario inconsiderazione del ruolo e dell’importanza che il mare riveste per il mercato tedesco.


336Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 14/372. AREA MERCATO GRAN BRETAGNA E NORD EUROPAGRAN BRET.GB eNORDEUR.DANIMARCAPAESI BASSIBELGIO1.302.117 7.283.887 1.291.7727.134.698 1.356.7597.235.8414% -1%5%peso % su tot. Veneto 9% 12% 9% 12% 9% 11%Situazione attuale del mercato:Dopo un periodo di difficoltà economiche e di cambio sterlina/euro, il mercato inglese e dei paesi del NordEuropa ha ripreso il trend positivo con incrementi in termini di arrivi fra il 2011/2009, trend che è ancora piùmarcato nel primo semestre del 2012. I turisti provenienti da questo mercato sono particolarmente interessati alpatrimonio artistico e culturale delle città d’arte (47%) seguito dal Lago di Garda (28%) e dal tematismo mareper il 20%.Obiettivi specifici di area:Due sono gli obiettivi che si intende perseguire per questa parte del mercato:a) sviluppo delle presenze in questo mercato (Nord-Europa per mare e Lago, Gran Bretagna per cultura ecittà d’arte);b) diversificazione delle proposte turistiche.Azioni:Manifestazioni fieristiche e attività correlate € 200.000Si prevede la partecipazione alla WTM di Londra, la più importante manifestazione fieristica in tema di turismoche si svolge in novembre in Gran Bretagna. La presenza è assicurata dalla Regione che ospita nel proprio standi consorzi di promozione turistica più interessati a tale mercato.In occasione della fiera, ma anche in specifici momenti organizzati per presentare il turismo veneto sarannoorganizzati degli incontri mirati con rappresentati selezionati della stampa britannica e dei T.O. per presentare leproposte turistiche più vicine al mercato di riferimento: ville venete, eventi culturali, centenario della GrandeGuerra, ecc.. Tali incontri vedranno la collaborazione dell’Ente lirico Arena di Verona e della Fenice di Veneziaper il rilevante appeal che tali enti hanno sui turisti inglesi.Si punterà poi sull’organizzazione di educational destinati a far conoscere direttamente le destinazioni e gli eventidi interesse per il mercato.In ordine a questa area di mercato, pur non incidendo sui capitoli di spesa precedentemente indicati, operanoanche i Progetti di eccellenza Lago di Garda e Pedemontana che per le caratteristiche dei prodotti turistici e leconnotazioni culturali e di tradizione sono particolarmente apprezzati dai turisti inglesi.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 337ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 15/373. AREA MERCATO BRICBRICBRASILERUSSIAINDIA452.147 1.003.715 625.440 1.284.348 905.009 1.751.732 100% 75% 14%CINApeso % su tot. Veneto 3% 2% 4% 2% 6% 3%Situazione attuale del mercato:E’ l’area in più forte evoluzione e con grandi prospettive di crescita, se si considera che nell’ultimo triennio vi èstato un incremento del 100% in termini di arrivi e del 75% in termini di presenze. In termini aggregati il 90%dei turisti provenienti dai Paesi BRIC raggiungono il Veneto per il tematismo città d’arte, il 6% si ferma al maree il 2% ha scoperto le terme. Considerando i diversi Paesi è evidente che il comportamento è molto diverso inrelazione alla propensione al viaggio, alle possibilità di spostamento dai luoghi di origine, alle sensibilitàturistiche. In questo senso quindi va rilevato che i turisti russi, assieme a quelli provenienti dalla Polonia e dallaRepubblica Ceca, preferiscono frequentare il mare e le terme, ma anche le località dolomitiche sono unapiacevole scoperta. Il Brasile invece è particolarmente attratto da turismo culturale e religioso anche se èimportante il legame con le generazioni degli emigranti dal Veneto. Anche i turisti provenienti dai Paesidell’estremo oriente si indirizzano sulle città d’arte ed in particolare su Venezia che rappresenta una delle tappedel Gran Tour che coinvolge le capitali europee e le principali città italiane (Roma, Firenze e Venezia).Obiettivi specifici di area:In relazione alle tipologie di turisti che provengono dai diversi Paesi BRIC gli obiettivi dell’agire regionale sidifferenziano e si orientano verso:a) Incremento della presenza di turisti dai Paesi dell’Est Europa,b) Adattamento delle offerte turistiche alle esigenze specifiche dei turisti russi;c) Intercettare i flussi turistici provenienti da Cina e India;d) Sviluppare le provenienze dei turisti dal Brasilee) Differenziare l’offerta turistica inserendo Venezia e altre località e tematismi del Veneto.AzioniManifestazioni fieristiche € 250.000Russia e Paesi Est Europa. Si ritiene fondamentale far conoscere il turismo veneto partendo dalla conoscenzadel Veneto e delle sue proposte turistiche da parte degli abitanti dei principali mercati di riferimento e quindi sidarà priorità alla partecipazione alle principali fiere di settore: la UITT di Kiev che si svolge nel mese di marzo eche ha visto la presenza del sistema Veneto già nel 2012 ed è quindi da potenziare; la MITT di Mosca è un’altradelle fiere di settore più importanti per l’area dell’est Europa. In Polonia (Varsavia e Poznan) si svolgono altremanifestazioni fieristiche che interessano particolarmente il Veneto anche per i positivi rapporti avviati neglianni più recenti, alle quali la Regione ha partecipato con il sistema dei consorzi. Anche per il <strong>2013</strong> lapartecipazione sarà istituzionale, ma fortemente integrata con la presenza dei consorzi di promozione turistica ingrado di offrire tutte le opportunità di viaggio e di vacanza nelle formule tecniche e di ospitalità gradite dai turistie T.O. dell’area. In quest’area del mercato forte sarà l’impegno dedicato dal settore termale che con unospecifico progetto biennale, già approvato nel 2012 nelle linee operative, ha inteso puntare sulle due aree dimercato: tedesco e Russia.Per il Brasile si opererà con il progetto di eccellenza approvato dal Ministero e destinato a sviluppare le attivitàturistiche provenienti da tale Paese. La Regione parteciperà alla Fiera internazionale del turismo di Gramado nelSud del Brasile e alla WTM di San Paolo che si svolgerà in aprile <strong>2013</strong>.Progetti interconsortili con i consorzi di Promozione turistica € 330.000Per la Russia e i Paesi dell’Est Europa la Regione sosterrà, congiuntamente a tutti i consorzi di promozioneturistica della Montagna veneta, il progetto interconsortile con il quale si svilupperanno azioni di comunicazione,di promozione e di informazione rivolti anche ai mercati dell’Est Europa. Tale progetto, coordinato dal


338Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 16/37Consorzio Dolomiti è stato avviato nel 2009 e sta dando degli ottimi risultati proprio nell’area dell’Est Europeoparticolarmente sensibile ai tematismi della montagna invernale e del mare, ma anche il settore delle terme staavendo riscontri positivi dal lavoro di presentazione ed informazione avviato qualche anno fa. Saranno altresìsvolte delle azioni mediante educational di giornalisti, A.d.V. e T.O. e mediante workshop mirati in località dellaPolonia e della Repubblica Ceca.Altra area mercato di sicuro interesse è quella rappresentata dal Brasile. Si tratta di un’area che più di altrenecessita di essere seguita e fatta conoscere a quanti possono orientare i flussi turistici provenienti dai Paesistranieri, tenendo conto in particolare del fatto che si tratta per lo più di viaggi organizzati, in quanto la distanza,gli spostamenti e l’organizzazione del viaggio in forma autonoma consultando la rete web non sonoparticolarmente frequenti.In questo senso quindi saranno organizzati direttamente o tramite affidamento alla società Veneto Promozionescpa, e in collaborazione con i Consorzi di promozione turistica, educational per giornalisti e T.O., oppurepotranno individuarsi appositi finanziamenti per la realizzazione di tour conoscitivi ed esplorativi del Venetorealizzati dai consorzi in forma organizzata ed associata e se necessario in collaborazione con Agenziespecializzate di settore. Per queste azioni interverrà anche il progetto di eccellenza Obiettivo Paese: il Brasile etaluni progetti finanziati dalla Commissione Europea a carattere interregionale.Per i mercati della Cina, India e Giappone si ritiene opportuno attivare un gruppo di lavoro tecnico compostodalle strutture tecniche della Giunta regionale, dai Consorzi di promozione turistica che nella fattispecieindividueranno un loro soggetto capofila, da Unioncamere Veneto e da Veneto Promozione con il compito dicoordinare, indirizzare e valutare le attività, iniziative ed azioni programmate ed organizzate dalla Regione e dalSistema Camerale sia per il turismo che per gli altri settori economici. L’obiettivo è quello di creare le piùopportune sinergie di lavoro e di opportunità per affrontare, in forma aggregata ed unitaria, un mercato ampio evastissimo ma estremamente importante per lo sviluppo futuro, anche in considerazione del rilievo datodall’Unione Europea ai consistenti flussi turistici che perverranno dalla Cina entro il 2020.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 339ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 17/374. AREA MERCATO ITALIATotale Stranieri 8.381.466 35.904.079 8.973.933 36.722.175 10.011.664 39.336.230 19% 10% 2,1%Totale Italiani 5.563.706 24.540.195 5.609.809 24.097.540 5.753.964 24.064.763 3% -2% -0,7%Totale Generale 13.945.172 60.444.274 14.583.742 60.819.715 15.765.628 63.400.993 13% 5% 1%63,50% 62,04%36,50% 37,96%Situazione attuale del mercato:Nel 2011 la percentuale di turisti stranieri è stata pari al 63,5% in termini di arrivi e al 62,0% in termini dipresenze. Il mercato italiano, pur scontando una pesantezza economica non indifferente, ha comunque fattoregistrare dei dati interessanti: il 36,5% del totale dei turisti che pernottano in Veneto sono italiani e in termini dipresenze rappresentano il 37,9% del totale.L’area mercato Italia è quindi un bacino di utenza di turisti alla quale la Regione non può non riservare unasignificativa attenzione, specie se si fa riferimento alle regioni italiane più interessanti per il Veneto: 1,5 milioni diarrivi e 9,7 milioni di presenze (27%) sono veneti che scelgono il Veneto per la vacanza. Al Veneto, segue laLombardia con 1,2 milioni di arrivi e 4,5 milioni di presenze (20%) e a seguire l’Emilia Romagna, il Lazio, ilPiemonte, il Trentino Alto Adige e la Toscana. Appare evidente che i tematismi interessati sono maggiormentedistribuiti rispetto agli stranieri, anche se i turisti della Lombardia e del Trentino Alto Adige scelgono il Venetoprincipalmente per il mare, le città d’arte e le terme, mentre i turisti provenienti dall’Emilia Romagna, dal Lazio edalla Toscana scelgono le Dolomiti e la montagna veneta, estiva e invernale.Obiettivi specifici di area:Per queste aree confinanti o vicine al territorio regionale gli obbiettivi che si intendono perseguire per il <strong>2013</strong>sono sostanzialmente quattro:a) consolidare il rapporto dei turisti italiani con il Veneto quale meta turistica,b) elevare la competitività con propose turistiche alternative, valide ed interessanti,c) differenziare le proposte e attività turistiche e adattarsi alle esigenze economiche dei turisti italiani.d) ampliare le opportunità di viaggio, coniugando il turismo alle diverse espressioni culturali, storiche,sportive e di tradizione del territorio,e) creare e proporre occasioni di soggiorno di short break e di week-end per spostamenti rapidi efacilmente realizzabili dalle regioni del nord e centro Italia.Azioni:Manifestazioni fieristiche € 350.000Per tali iniziative la Regione potrà partecipare direttamente, ovvero dare il proprio sostengo compatibilmentecon le risorse disponibili, per favorire la presenza dell’offerta turistica del Veneto a queste manifestazioni.Le manifestazioni fieristiche che rientrano nella presente azione sono quelle che si svolgono nel territorionazionale nel corso del <strong>2013</strong> e che, per il pubblico, l’area e i tematismi affrontati risultano interessanti persviluppare la conoscenza del Veneto turistico. Rientrano fra queste la B.I.T. di Milano, il TTI di Rimini, ExpoBici, Vacanze Week End (il circuito che comprende le manifestazioni: Motor bike expo, Golositalia e Vacanze-Week End) Expodolomiti, e altre manifestazioni che affrontano e propongono aspetti legati all’offerta turistica orelative allo svolgimento delle attività turistiche.In ordine alla BIT, va precisato che nel tempo la manifestazione ha cambiato obiettivi e strategie per cui lapresenza del Veneto sarà comunque assicurata anche se in forma significativamente differenziata rispetto lepassate edizioni ciò anche allo scopo di ridurne l’alto onere finanziario che normalmente questa manifestazionepresuppone.Trova collocazione in questa azione anche la manifestazione fieristica Gitando.all che si svolge a Vicenza e cheha come obiettivo lo sviluppo del turismo per le persone diversamente abili, ance in considerazione del fatto che


340Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 18/37il tema della accessibilità sarà oggetto di particolare attenzione da parte della Giunta regionale con il Progetto dieccellenza approvato dal Ministero del Turismo.La partecipazione ad altre manifestazioni fieristiche sarà valutata in relazione alle specifiche richieste dellestrutture associate e all’eventuale adesione anche di strutture private, così come saranno oggetto di valutazionieventuali proposte di compartecipazione della Regione ad iniziative di promozione realizzate dallo Stato per lapromozione del “sistema Italia”.Va rilevato poi che risulta interessante il sostengo del turismo, in quota parte, ad alcune manifestazioni fieristichedel settore agroalimentare, culturale, di spettacolo per le quali il turismo rappresenta il valore aggiunto che seopportunamente integrato consente di offrire una espressione univoca del territorio regionale.Sviluppo dei prodotti turistici € 350.000Il settore privato ha più volte sollecitato una maggiore attenzione per quelle aree-mercato “di prossimità” o “divicinanza” il cui interesse si manifesta ripetutamente nell’arco dell’anno e spesso è collegata ad eventi culturali,mostre, fiere tradizionali, manifestazioni sportive o di spettacolo la cui fruibilità va evidentemente promossaattraverso adeguate attività promozionali e di comunicazione, coniugando le iniziative e creando le opportunesinergie di valorizzazione. Infatti, l’alta valenza del turismo veneto è rappresentato dalla pluralità di espressioni diprodotti che insieme sono in grado di realizzare un vasta gamma di offerte e proposte: il cicloturismo, il turismoequestre, le ciclo-escursioni in montagna, altre iniziative di turismo specifiche che si realizzano nel territorioregionale sono elementi “di nicchia” che vanno sostenuti e sviluppati in quanto sono in grado di ampliare lepossibilità di visitazione del territorio.In questa area-mercato l’interesse per queste espressioni del turismo veneto è particolarmente elevato in quantoconsentono di realizzare viaggi e spostamenti non impegnativi dal punto di vista economico e del tempo, ma chesi possono ripetere frequentemente nell’arco dell’anno.Altro settore in evoluzione è quello congressuale, la cui attenzione regionale da anni ha favorito lo sviluppoanche di un modello veneto. Il cammino è avviato e la sempre maggiore attenzione dei soggetti interessati hafatto si che si costituissero i primi Convention <strong>Bur</strong>eau e che si avviasse un censimento delle strutture alberghierea vocazione congressuale, oltre alla costituzione della rete dei C.B. del Veneto. La collaborazione delleassociazioni rappresentative delle imprese di questo settore e il dialogo continuo porterà nel <strong>2013</strong> a finanziare leloro progettualità e a ricercare nuove forme di promozione delle opportunità venete anche in connessione con ilProgetto di eccellenza MICE, garantendo il contributo ad attività aggregate di promozione del sistemacongressuale veneto.Altro segmento particolarmente interessante è rappresentato dal potenziamento e sviluppo delle attivitàcommerciali del golf, del turismo religioso, del turismo sportivo e di altri prodotti “di nicchia” in grado didifferenziare, diversificare e qualificare l’offerta turistica regionale, creando nuove opportunità di reddito e disviluppo dell’economia regionale. Infatti queste espressioni sono interessanti non solo per il valore intrinseco,ma, ai fini del turismo, per la capacità di attrarre numerose persone e quindi valutato sotto l’aspetto di occasionedi promozione del territorio veneto. Rientra in questo segmento anche la prosecuzione dell’attività dipromozione e valorizzazione, in chiave turistica, delle Ville Venete, alle quali la Giunta regionale intende dareuna concretizzazione stabile come prodotto turistico.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 341ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 19/37AZIONI ORIZZONTALILo sviluppo del turismo veneto passa anche attraverso la diffusione, concertata con i soggetti privati chegestiscono l’offerta, della conoscenza delle opportunità, occasioni di vacanza, di business e di svago che ilterritorio regionale presenta. Le azioni sotto riportate hanno quindi una valenza trasversale in quanto interessanopiù/tutti i tematismi e più/tutti i mercati di riferimento italiani e stranieri e sono quindi presuppostifondamentali per le azioni specifiche di gamma o di mercato.1. Sostegno regionale all’animazione turistica e agli eventi locali € 220.000,00La Giunta regionale intende dare il proprio sostegno alle attività ed iniziative di promozione locale, nonchéeventi, realizzate dagli enti ed associazioni, che per l’interesse turistico, ovvero per il coinvolgimento di più realtàprovinciali, o per la compartecipazione di più soggetti o settori economici, appaiono meritevoli di un interventoregionale a sostegno delle iniziative programmate. Anche le attività di animazione locale poste in essere daicomuni e da enti ed associazioni per l’intrattenimento dei turisti nelle diverse località e destinazioni sonosostenibili con la presente azione. Si tratta di iniziative anche di promozione integrata con altri enti locali,organizzazioni ed associazioni sia relative alla sfera culturale, sia del settore economico, azioni di sinergiapromozione che garantiscono un maggior livello di apprezzabilità da parte dei turisti/visitatori e che moltospesso rendono preferibili le località venete rispetto a quelle di altre regioni confinanti o altre località turistichestraniere che puntano sul fattore prezzo anziché sui fattori qualità, cordialità, attrattività che sono, e devonoessere, i punti di forza del Veneto turistico.La Giunta opererà sulla base di procedure selettive e richieste dei soggetti del territorio e la valutazione delleistanze sarà operata sulla base di criteri che terranno conto della valutazione interprovinciale dell’iniziativa,dell’interesse turistico della manifestazione/evento, del coinvolgimento dei potenziali turisti e del grado disinergia fra settori e tematismi.2. Interventi su www.veneto.to, le procedure web e di analisi economica € 280.000,00Il web e la rete si confermano gli strumenti più seguiti per orientarsi sulle scelte di vacanza, di località e distruttura ricettiva. La maggioranza dei mercati e turisti che vengono in Veneto consultano internet perinformarsi, conoscere e vedere le offerte delle diverse località turistiche. Una percentuale di circa il 30-40%sceglie internet per prenotare le vacanze e per prenotare con i moderni sistemi di pre-pagamento anche i servizidi pernottamento e di servizi accessori e di intrattenimento. Con le risorse disponibili si attiveranno forme diadeguamento e ammodernamento del portale turistico www.veneto.to divenuto ormai l’unico punto diriferimento, costantemente aggiornato, di tutto quello che è il turismo veneto: un contenitore di idee, diavvenimenti, di informazioni e di proposizioni nei diversi settori, segmenti, prodotti del turismo veneto, maanche degli avvenimenti culturali, di spettacolo, di storia, di sport, di tradizione, oltre che la sede dove reperiretutte le informazioni generali sulle strutture ricettive del Veneto secondo le diverse tipologie di classificazionepreviste dalla legge regionale.Nel corso del <strong>2013</strong> il portale turistico www.veneto.to si arricchirà di nuove opportunità: le ville veneteentreranno in una catalogo costante di informazione, gli spettacoli che si realizzeranno nel Veneto troverannocollocazione per una puntuale informazione ai numerosi turisti che frequentano l portale e i social networkcollegati che contano oltre 20.000 iscritti. Si rende necessaria pertanto una consistente campagna di strategieintegrate di web marketing sia per il portale che per i social media, per aumentare l’interattività con l’utente, lavisibilità delle offerte e guadagnare nuove posizioni di mercato nazionale ed internazionale.I fondi di questa azione saranno utilizzati anche per aggiornare le pagine del portale turistico e delle procedureinformatiche ad esso collegate per rendere lo strumento sempre più interessante ed utile per gli operatori turistici.È previsto l’aggiornamento e la manutenzione evolutiva delle procedure RVT ed MTweb inerenti l’anagraficadelle imprese del settore turismo e la procedura di movimentazione turistica, con la realizzazione di evoluzioni ingrado di collegare queste procedure a servizi integrativi e di agevolazione per gli operatori del settore, anche aifini di un collegamento con la trasmissione dei dati da parte di ogni singolo operatore alle preposte autorità dipubblica sicurezza.


342Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 20/37Infine andrà realizzata una nuova sezione legata al portale www.veneto.to in lingua portoghese per gli sviluppiche si potranno avere dal Brasile e dall’America Latina e in lingua russa con la prospettiva di ampliare le attività ditraduzione delle pagine del portale nella lingua cinese.Per quanto concerne le analisi di mercato, dopo l’attivazione dell’Osservatorio regionale per il turismo el’affiancamento ad esso di talune attività di conoscenza delle dinamiche economiche del settore, anche per il<strong>2013</strong> si intende potenziare e consolidare l’analisi del settore turismo puntando su un’attività fortemente orientataal mercato e agli operatori del settore, fornendo loro strumenti di analisi e di valutazione dell’attività in grado diorientarli nelle scelte imprenditoriali.Saranno attiviate delle collaborazioni per gli opportuni approfondimenti economici del settore, le dinamiche dicrescita e di spesa dei turisti italiani e stranieri con un particolare focus sul sistema congressuale regionaleparticolarmente richiesto dalle associazioni di rappresentanza. Le analisi e gli studi saranno attivati mediante leprocedure previste dalla vigente normativa o avvalendosi della collaborazione del CISET, associazione di cui laRegione è socia paritetica con l’Università di Venezia.1. Cofinanziamento di programmi sul turismo € 227.943,72I finanziamenti ministeriali stanziati a favore del turismo veneto ed operativi nel corso del <strong>2013</strong> necessitano, perla loro attivazione, di una quota di cofinanziamento regionale normalmente dell’ordine del 10%. Rientrano inquesta azione il cofinanziamento dei Progetti Interregionali, che per il Veneto sono in fase di residualeultimazione, e soprattutto il cofinanziamento dei Progetti di eccellenza approvati dal Ministero per il Turismo.Senza attivare uno specifico capitolo di spesa, e considerato che gli stessi intervengono per gli obiettivi delpresente PEA, si ritiene opportuno attivare una specifica azione trasversale di cofinanziamento dei progettiregionali approvati dallo Stato e dalla Commissione Europea. Infatti, taluni progetti europei che vedono ilVeneto capofila o partner ai sensi della cooperazione transfrontaliera (Progetti IPA, Rete delle regioni per ilturismo sostenibile NECSTouR, ecc.), abbisognano del cofinanziamento regionale spesso in misura nonsuperiore al 15% dell’intero importo assegnato.2. Iniziative di promozione integrata del territorio € 300.000,00Gli eventi culturali, mostre, fiere tradizionali, manifestazioni sportive o di spettacolo che si svolgono in Venetovanno promossi attraverso adeguate attività promozionali e di comunicazione, coniugando le iniziative ecreando le opportune sinergie di valorizzazione. In questo senso il turismo può essere nel contempo valoreaggiunto, ma anche settore che trae beneficio diretto dagli avvenimenti che si svolgono nel territorio.In questa azione trasversale di carattere generale si collocano le iniziative in cui il turismo supporta attività ediniziative anche di enti locali, associazioni, consorzi ed altri organismi associativi impegnati a diffondere laconoscenza di avvenimenti importanti.Eventi di spettacolo e di musica che richiamano grandi folle sono in programma a Padova, Treviso e Verona edalla coniugazione di questi eventi possono nascere delle sinergie che la Giunta regionale intende sostenere fraorganizzatori e consorzi che possono così inserire nelle loro proposte turistiche avvenimenti unici e irripetibili alivello internazionale da proporre ai turisti.Le manifestazioni per il Centenario dell’Arena di Verona, gli eventi della Fenice di Venezia, e altri eventi di altrovalore e richiamo sono manifestazioni alle quali il turismo intende guardare quale presupposto per unadifferenziazione dell’offerta non riproponibile in altre aree turistiche.La ricorrenza del centenario della Grande Guerra rappresenterà una grande opportunità storica e culturale, maanche turistica su cui è necessario investire per una promozione integrata del territorio che sia in grado diesprimere un marketing complessivo e unitario del Veneto quale brand conosciuto e riconoscibile.Ma anche la partecipazione alla candidatura di Venezia e del Triveneto a capitale della cultura nel 2019 è unmomento importante e qualificante del turismo per compartecipare ad un evento che può avere effettiinteressanti per il turismo veneto 2020.In questa sezione trovano quindi collocazione le forti e ormai inevitabili sinergie operative fra il settore turismoe le espressioni produttive di specifici territori, in primis sicuramente culturali, ma anche quelle agroalimentari edella gastronomia e dei prodotti tipici, ma anche artigianale, del commercio e non ultimo, l’alto valorerappresentato da taluni eventi sportivi. È infatti dimostrato come lo sviluppo del turismo correlato all’eventosportivo, inteso come occasione di promozione del territorio, sia in grado di richiamare un numero rilevante diatleti, spettatori e appassionati. Maratone, Stracittadine, Granfondo e in testa il passaggio del Giro d’Italia


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 343ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. <strong>21</strong>/37incidono positivamente sui dati degli arrivi e delle presenze del turismo sportivo, la cui provenienza non èassolutamente limitata all’ambito europeo. In questa azione trasversale si potrà inoltre operare in sinergia con ilProgetto di eccellenza turistica della Pedemontana veneta che prevede azioni dirette, ovvero lacompartecipazione finanziaria ed il sostegno di iniziative realizzate o previste nei programmi di attività degli altrisettori economici per una integrazione sempre più stretta con le diverse espressioni del territorio dellaPedemontana fortemente orientato a caratterizzarsi come nuovo tematismo turistico integrato.Infine rientra in questa azione il finanziamento dell’attività conseguente alla distribuzione e al trasporto dimateriale promozionale, oggettistica e documentale secondo le modalità approvate a seguito della gara d’appaltoa valenza triennale, realizzata dalla Giunta regionale.3. Iniziative di promozione e comunicazione € 400.000,00L’attività di comunicazione ha per definizione carattere di trasversalità soprattutto quando ci si pone comeobiettivo la promozione del sistema come un unicum che valorizzi tutte le opportunità di un territorio, in questocaso quello della regione veneto.Nello specifico si può poi affermare che la promozione istituzionale delle eccellenze turistiche del Veneto harilievo per il mantenimento di una grado elevato di conoscenza del veneto turistico in tutto il mondo, in quantoil mondo rappresenta oggi il mercato al quale riferirsi quando si parla di comunicazione.Ovviamente l’ampiezza degli interventi in un mercato globale presuppone potenzialità economiche oggi nondisponibili e quindi si rende necessario operare delle scelte. Si pensa al riguardo ad interventi che vedono ilmercato quanto meno ripartito in tre grandi macro aree: Italia, Europa e resto del mondo.Mentre sul fronte dei mezzi gli interventi potranno riguardare: media nazionali, internazionali di tipologiatradizionale come televisioni digitali e satellitari, radio e carta stampata, network e social, Web e Internet ingenerale, cartellonistica. Inoltre ci saranno interventi volti all’incentivazione delle principali rotte dicomunicazione, stradali autostradali, ferroviarie, aeree e aeroportuali, navali e portuali.In questa azione andranno sviluppate iniziative in grado di comunicare le diversità e i pregi del turismo veneto informa generale ed interessando tutti i tematismi, mediante un mix degli strumenti comunicativi disponibili evalutandone l’efficacia in relazione ai mercati, alle tipologie di turisti, alle abitudini e stili di vita, al livello diutilizzo dei moderni sistemi di comunicazione.Saranno quindi realizzati inserti redazionali, sostenute iniziative radiotelevisive e dei quotidiani a maggiorediffusione interregionale, l’ideazione e programmazione di spot radiotelevisivi, il sostegno a iniziativecomunicative specifiche e di settore, l’invio di messaggi comunicativi nei moderni centri di socializzazione(aeroporti, stazioni ferroviarie, palasport, sale cinematografiche, ecc.).In relazione ai mercati e ai tematismi che saranno affrontati, si potranno attivare una o più delle seguenti azionidi promozione: la gestione di contatti con giornalisti e operatori dei media, l’organizzazione e gestione diconferenze stampa, l’organizzazione di press tour, la realizzazione di educational tour sia con esperti del settoreche con T.O., press trip con giornalisti di settore e non, l’organizzazione di eventi di comunicazione qualiconvegni, workshop, incontri pubblici, ecc.. Interverranno anche i diversi progetti di eccellenza turisticarichiamati dal presente piano al fine di integrare le risorse destinate a far conoscere attraverso i mezzi dicomunicazione le nuove opportunità di tematismi legati alla cultura, agli eventi, alle tradizioni eall’enogastronomia.Per quello che riguarda l’accennato intervento finalizzato allo sviluppo delle rotte aeree, si dovrà tenere contodel lavoro sino ad ora compiuto e delle attività future, che dipenderanno molto dalla effettiva presenza di idoneerotte aeree che siano in grado di collegare in modo rapido, costante ed economico (low cost) il Veneto agliaeroporti dei Paesi di provenienza dei turisti. La Giunta interverrà con iniziative di co-marketing con gliaeroporti di Venezia, Treviso e Verona per lo sviluppo di nuove rotte aeree o il consolidamento di quelleesistenti per garantire l’arrivo nelle località turistiche dei viaggiatori e il loro spostamento nel territorio veneto inmodo organizzato e celere.AZIONI VERTICALIMercato Tedesco € 950.000,00 Mercato Inglese € 200.000,00Mercato Paesi BRIC € 580.000,00 Mercato Italiano € 700.000,00TOTALE € 2.430.000,00


344Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 22/37AZIONI ORIZZONTALI1. Sostegno regionale all’animazione turistica e agli eventi locali € 220.000,002. Interventi su www.veneto.to, le procedure web e l’analisi di mercato € 280.000,004. Cofinanziamento di programmi sul turismo € 227.943,725. Promozione integrata del territorio € 300.000,006. Promozione e comunicazione € 400.000,00TOTALE € 1.427.943,72In termini complessivi i fondi destinati ai mercati focus indicati nel Programma annuale rappresentano il 63%della somma totale disponibile a significare del ruolo che tali mercati hanno per il turismo veneto edell’attenzione che la Giunta regionale ha verso queste aree di rilievo per l’economia turistica e non solo delVeneto. La restante quota è destinata ad azioni orizzontali che comunque va a considerare i mercati e itematismi e i prodotti turistici che il Veneto è in grado di esprimere.PARTE TERZALE AZIONI DELLE STRUTTURE ASSOCIATEDEI SISTEMI TURISTICI LOCALIAnche le Strutture associate individuate dalla legge regionale 4 novembre 2002, n. 33 hanno provveduto adinviare i progetti di sviluppo dei Sistemi Turistici Locali relativi all’anno <strong>2013</strong>. Le diverse iniziative sono statepresentate mediante le specifiche schede-progetto, nelle quali, oltre all’indicazione dell’attività e alla suaarticolazione, sono individuate e indicate le fonti economiche necessarie per la relativa realizzazione. Siriportano, di seguito, sia il quadro riepilogativo delle spese delle Strutture associate, sia il prospetto riepilogativodi ciascuna delle Strutture associate riconosciute, con riportate le singole azioni che potranno essere realizzatenel corso dell’anno e la relativa previsione di spesa.1. QUADRO SINOTTICO DELLE AZIONI DELLE STRUTTURE ASSOCIATESTLSTRUTTURA ASSOCIATAN.PROGETTISPESAPROGETTISPESE DIGESTIONE(max 15%costo progetti)TOTALE SPESA1/2 DOLOMITI 4 1.200.000,00 160.000,00 1.360.000,003 MARCA TREVISO 3 740.000,00 100.000,00 840.000,004 BIBIONE LIVE 5 1.190.000,00 130.000,00 1.320.000,00CAORLE E VENEZIAMANCA4 bis ORIENTALE 1 500.000,00 INDICAZIONE 500.000,005 JESOLO ED ERACLEA 6 1.010.000,00 140.000,00 1.150.000,006 PROMOVENEZIA 8 1.185.500,00 100.000,00 1.285.500,00PARCO TURISTICO6 bis CAVALLINO TREPORTI 4 1.185.000,00 120.000,00 1.305.000,007 CON CHIOGGIA SI 6 525.000,00 75.000,00 600.000,008 PADOVA 1 400.000,00 60.000,00 460.000,009 TERME EUGANEE 5 700.000,00 105.000,00 805.000,0010 VICENZA E' 3 493.000,00 70.000,00 563.000,0011 ASIAGO 7 COMUNI 1 373.000,00 55.950,00 428.950,0012 LAGO DI GARDA E' 8 1.000.000,00 150.000,00 1.150.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 345ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 23/3713 VERONA TUTTINTORNO 2 900.000,00 135.000,00 1.035.000,0014 CARD DEL PO 6 610.000,00 91.500,00 701.500,00TOTALE 12.011.500,00 1.492.450,00 13.503.950 ,002. SCHEDE PROGETTO SINTETICHE DELLE STRUTTURE ASSOCIATESSTL NN. 1 E 2 – CONSORZIO DOLOMITIn. ProgettoMercato diriferimentoAzioni promozionaliSpesaprogetto1 Belle Dolomiti“Incontra”2 Belle Dolomiti“PromocommercializzazioneOn Line”Italia, Europa,Nord America,USA, Giappone,Medio OrienteNazionale edInternazionaleOrganizzazione e partecipazione Workshop: desk dilavoro con incontri/contrattazioni; rappresentanti domanda/offertaturistica;organizzazione Educational/Incentives: contatti conT.O., A.d.V., decisori turismo associato, giornalisti esuccessiva organizzazione delle visite (ospitalità,trasporto, interpreti, ecc). Tour di visita a strutturericettive e ristorazione delle Dolomiti, impiantisticadi risalita. Incentives (incoming), per Scuole Scinazionali ed estere. Partecipazione a Fiere e Borseturistiche e presenza presso Centri Commerciali.Realizzazione, aggiornamento, manutenzione portaleBelledolomiti.it. Interfacciamento in e-commerce conaltri portali di informazione e commercializzazioneturistica come Visitdolomites.com,Dolomitisuperski.com, Veneto.to, Infodolomiti.it e iportali delle vallate dolomitiche.Aggiornamento, manutenzione, hosting, postaelettronica, sviluppo web service, portali e relativimotori di ricerca, sviluppo pagine web e del parcoweb cam.350.000,003 Belle Dolomiti“Informa”4 Belle Dolomiti“Comunicazione”Italia, Estero Realizzazione pieghevoli e folder di promocommercializzazionecomprensoriale e delle diversestazioni turistiche delle Dolomiti.Realizzazione cataloghi, prezziari, piantine, cartolinemultimediali, CD Rom nelle principali lingue.Realizzazione di offerte commerciali turistiche asupporto ed integrazione di iniziative ed eventinazionali ed internazionali, di progettazioni editorialie promozionali di Enti Pubblici provinciali e100.000,00regionali di settore. 350.000,00Italia, Estero Inserzionistica Tv, Radio e Stampa, Web,distribuzione-diffusione, mailing anche mirate inoccasione di particolari eventi; acquisto di spazipubblicitari, inserzioni e redazionali su stampaperiodica e specializzata, network e stazioni


346Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 24/37televisive e radiofoniche regionali, nazionali edestere. Acquisto di pagine sui cataloghi di T.O.internazionali dei mercati di riferimento. 400.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.200.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 160.000,00TOTALE SPESA 1.360.000,00STL N. 3 – CONSORZIO MARCA TREVISOn. Progetto1 La promocommercializzazionedi Marca Treviso2 La promozionemultimediale di MarcaTreviso3 Comunicare al turistadi Marca TrevisoMercato diriferimentoItalia, EuropaItalia, Europa,USA, Canada eAustraliaItalia, Europa,USA, Canada eAustraliaAzioni promozionaliPromo-commercializzazione dei prodotti turistici delterritorio di Marca: turismo fluviale, sportivo, Club diProdotto “Treviso - La Provincia dello Sport”, turismoculturale, eno-gastronomico, del benessere e dellaqualità della ristorazione tipica e tradizionale.Realizzazione educational tours e press trip ed eventituristici a carattere culturale e musicalecontestualizzati negli ambiti sopra descritti.Partecipazione a specifiche fiere e/o eventi.Promozione delle azioni a mezzo stampa, Tv, Radio.Realizzazione e distribuzione materiale promocommerciale.Progetto di booking on line nel metaportale delsistema turistico trevigiano www.visittreviso.it e nelsito ufficiale del Consorzio www.marcatreviso.it.Promo-commercializzazione nel web attraversoofferte di soggiorno costruite ad hoc nei seguenti siti:www.marcatreviso.itwww.marcatreviso.travel ewww.trevisohotel.com.Attività coordinate di web marketing.Partecipazione a fiere e workshop e ad eventi sportivi,culturali, eno-gastronomici ecc. sia in Italia cheall’estero.Spesa progettoQUOTAPARTERENDICONTATA670.000,00QUOTAPARTERENDICONTATA 50.000,00QUOTAPARTERENDICONTATA 20.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 740.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 100.000,00TOTALE SPESA 840.000,00STL N. 4 – BIBIONE LIVE Consorzio di Promozione Turistican. Progetto1 Bibione Sport eBenessereMercato diriferimentoAzioni promozionaliItalia, Europa Realizzazione materiale promo-commerciale susupporto cartaceo e/o informatizzato; realizzazionecatalogo commerciale versione in lingue europee;Spesa progetto


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 347ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 25/372 Vacanza termale ebenessereItalia (inprevalenza),Austria eGermaniarealizzazione nuovo servizio fotografico e video.Distribuzione materiale commerciale tramitepartecipazione a fiere di settore e non, e tramite centricommerciali e outlet. Inserzionistica su testatenazionali ed estere. Campagna radiofonica e televisivain Italia e in Germania. Giochi a premi televisivi.Veicolazione campagna promozionale conmotorhome.Acquisto banner e inserzioni pubblicitarie on-line;rinnovamento e potenziamento sito internet. 800.000,00Stampa e distribuzione cataloghi in tre lingueillustranti l’intera realtà di Bibione. Realizzazioneshoppers con il logo “Bibione Thermae” e gadgets.Campagna inserzionistica su giornali locali(Triveneto), spot su Tv e radio locali; promozione diun convegno a carattere medico-scientifico.3 Vacanze Hotels aBibione4 Promozione turismoall’aria aperta5 L’appartamento, lascelta idealeItalia, EuropaItalia, Germania,Austria, Olanda,Danimarca,SvizzeraItalia, Austria,Germania, PaesiBassi, Est Europa90.000,00Realizzazione e distribuzione materiale promozionalein lingue diverse sugli alberghi di Bibione.Promozione e com-mercializzazione del prodottohotels attraverso internet e i più importanti motori diricerca nazionali ed internazionali con relativa venditaon-line.Affitto e allestimento spazi fieristici e workshop;servizio di interpretariato, trasporto materiale,acquisto prodotti enogastronomici del territorio perdegustazione; acquisto gadgets. 80.000,00Promozione di vacanze legate alla qualità ambientale amezzo guide specializzate, inserzioni in riviste disettore, internet e altri mezzi multimediali. Sviluppodel cicloturismo mediante la diffusione della “Guidadegli itinerari in bicicletta nel paesaggio lagunare veneziano”e del relativo Road book. Partecipazione afiere nei mercati di riferimento. Realizzazione edistribuzione gadgets.Sito internet con offerte di appartamen-ti certificati;cataloghi e guide con promozione del marchio diqualità. Partecipazione a fiere sportive, enogastronomiche,ecologiche e ambientali. Conferenza stampadi presentazione del marchio di qualità.120.000,00100.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.190.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 130.000,00TOTALE SPESA 1.320.000,00STL N. 4 bis – Consorzio di Promozione Turistica CAORLE E VENEZIA ORIENTALEn. Progetto1 Caorle e le terre dellaVenezia OrientaleMercato diriferimentoAzioni promozionaliItalia, Europa Organizzazione Educational e Incentives.Realizzazione materiale promo-commerciale suSpesa progetto


348Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 26/372012 supporto cartaceo e/o informatizzato su cd rom, dvd;realizzazione gadgets. Partecipazione a fiere o borse eworkshop; presenza in centri commerciali o altriluoghi di interesse collettivo con spazi espositivi fissi.Campagna radiofonica su emittenti locali e nazionali;campagna televisiva su reti locali, nazionali ed estere;inserzionistica; cartellonistica stradale.Restyling sito web, traduzioni e aggiornamento.Ufficio stampa. 500.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 500.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti)MANCAINDICAZ.TOTALE SPESA 500.000,00STL N. 5 – Consorzio di Promozione e Sviluppo Turistico JESOLO ED ERACLEAn. Progetto1 Workshop,Educational Toursed IncentivesMercato diriferimentoItalia, Germania,Austria, Nord edEst Europa, Russia2 Motorhome Italia, Germania,Austria, Svizzera,Nord Europa3 MaterialepromocommercialeItalia, Nord ed EstEuropaAzioni promozionaliSpesa progettoPer operatori: ospitalità alberghiera; trasportopartecipanti; visite guidate alle località e alle cittàd’arte vicine; visite alle strutture ricettive;distribuzione materiale consortile; acquistosoggiorni per azioni promo-commerciali. 20.000,00Acquisto spazi suolo pubblico; noleggio epersonalizzazione camper; compenso standiste eoperatori del Motorhome; acquisto prodotti enogastronomici;concorsi a premi e soggiorni gratuiti.Realizzazione di un catalogo unico che raggruppitutta l’offerta della località di Jesolo e del nuovocatalogo promo-commerciale della località diEraclea. Realizzazione guide “Jesolo a Tavola” eguida al divertimento “6 to 6”; cataloghi relativi apercorsi ciclo-turistici e a iniziative tematiche;poster e gadgets.50.000,004 Partecipazione amanifestazionifieristiche, borse emanifestazioni inaltri luoghi diinteresse collettivo5 Attivitàpromozionale dicomunicazione disupporto allacommercializzazionedel prodotto turisticoItalia, Europa,RussiaItalia, Europa150.000,00Acquisizione spazio espositivo e/o fieristico;allestimento stand e trasporto necessarioall’allestimento; trasporto materiale promocommerciale;acquisto e trasporto prodotti enogastronomici.40.000,00Campagna radiofonica, spot televisivi, serviziredazionali su reti locali e nazionali; inserzionistica;visibilità con banner e posizionamento nei motori diricerca più diffusi; manutenzione del sito internet.Promo-commercializzazione degli eventi piùimportanti a mezzo del progetto “motorhome”.Gestione ufficio stampa.Ospitalità giornalisti e personaggi del mondo dellospettacolo. 600.000,006 Marketing Italia, Europa Rinnovo della campagna stampa; acquisto spazi e


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 349ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 27/37territorialeinserzioni pubblicitarie, spot televisivi e radio. Manutenzionee aggiornamento sito internet dedicato.Consulenza per il consolidamento dell’immaginedella località. Realizzazione materiale promocommerciale.Partecipazione ad alcunemanifestazioni fieristiche di settore. 150.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.010.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 140.000,00TOTALE SPESA 1.150.000,00STL N. 6 – PROMOVENEZIA s.c.p.a.n. ProgettoMercato diriferimento1 Venezia nel Mondo Nazionale edInternazionale2 Turismo ricettivo Nazionale edInternazionale3 Turismo culturale Italia, Germania,Spagna, Russia,Giappone e Cina4 Promocommercializzazionedegli eventiaggregativiNazionale edInternazionale5 Itinerari nascosti Nazionale edInternazionale(in particolareAzioni promozionaliOrganizzazione di educational tours al fine dipresentare la tipologia ricettiva del centro storico,periferia insulare ed entroterra; partecipazione amanifestazioni fieristiche.Spesa progetto3.000,00Partecipazione a manifestazioni fieristiche alle qualipartecipa la Regione Veneto.Attività di commercializzazione multimediale.Pubblicazione e distribuzione materiale promocommercialeanche attraverso la partecipazione aborse turistiche, fiere e workshop. Realizzazione diuna rivista dedicata alla promozione del turismonell’area veneziana.Realizzazione di pacchetti promozionali mirati adincentivare il turismo scolastico e la presenza nellearee limitrofe di Venezia. 260.000,00Progettazione e sviluppo di itinerari particolari conla consulenza di esperti del settore; realizzazione dieducational tours. Progettazione pagine webdedicate agli itinerari e alla vendita on line epotenziamento sito internet. Stampa di materialepromo-commerciale (pianta della città e itinerari). 100.000,00Ideazione grafica, stampa, diffusione materiale dipromozione degli eventi. Realizzazione della Mappadi Venezia con calendario annuale degli eventi.Progettazione, sviluppo e realizzazione Format WebEventi on line in italiano e inglese.Attività promozionale di com-mercializzazione delleofferte di soggiorno e di fruizione degli eventimediante bigliettazione. Invio di DEM – DirectEmail Marketing a target di utenti selezionati,segnalazione del programma degli eventi a portalispecifici che ricercano contenuti editoriali.Campagna stampa, radio, tv. Partecipazione alleprincipali manifestazioni fieristiche e a particolarieventi internazionali. 628.000,00Progettazione e sviluppo di itinerari non tradizionali;stampa materiale promozionale relativo a pacchettipromo-commerciali dedicati ai vari itinerari;


350Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 28/37bacini di domandainteressati acrociere e tourculturali esclusivi)conferenza stampa di presentazione del progetto;commercializzazione multimediale; partecipazionealle manifestazioni fieristiche alle quali partecipa laRegione; inserzioni pubblicitarie su riviste di settoree spot radiofonici; acquisto di spazi pubblicitari suriviste delle maggiori compagnie aeree e/o nei piùimportanti aeroporti nazionali e internazionali.6 Un Fiume di Villefor Riviera delBrentaEuropa, NordAmerica7 Guida ai ristoranti Nazionale edInternazionale8 Guida all’eccellenzavenezianaNazionale edInternazionalePromo-commercializzazione dell’offerta turisticadella Riviera del Brenta a mezzo web, diffusionemateriale promozionale e partecipazione a fiere disettore. Organizzazione workshop, educational tourse incentives.Studio e realizzazione di una guida ai locali tipici enon della città di Venezia in italiano e inglese.Studio e realizzazione di una piccola guida perpromuovere le eccellenze della ristorazioneveneziana.60.000,0084.500,0025.000,0025.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.185.500,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 100.000,00TOTALE SPESA 1.285.500,00STL N. 6 Bis – PARCO TURISTICO DI CAVALLINO -TREPORTI s.c.a r.l.n. Progetto1 Promozione generaledella StrutturaAssociata ParcoTuristico2 Promozione ParcoTuristico e ADACc/o Fiera CMT diStoccarda (D) 20123 Promozione aziendeturistiche open air -Manifesto TuristicoMercato diriferimentoItalia, Austria,Svizzera,Germania, Olandae DanimarcaSud dellaGermaniaItalia, Austria,Svizzera,Germania, OlandaAzioni promozionaliRealizzazione workshop, conferenze, educational;contatti diretti in periodi invernali attraversoproposte promozionali di “first minute”;aggiornamento sito internet www.cavallino.info eazioni di web marketing; realizzazione catalogo ecartine del territorio e pubblicazione CT liveSummer & Winter edition. Partecipazione amanifestazioni fieristiche Nord Europee. Inserzionisu riviste specializzate in turismo e a diffusionefamiliare; spot radio e tv. Pubblicazione e diffusioneauguri di Natale a tutti i clienti con indicazione delleattività e degli eventi organizzati per l’annosuccessivo. Road Show.Partecipazione con proprio stand alla manifestazionefieristica CMT di Stoccarda e realizzazionemateriale promozionale cartaceo ad hoc.Aggiornamento grafico del sito internetwww.qualitycamping.com dell’area di Cavallino.Pubblicazione e stampa catalogo “Qualitycamping”.Spesa progetto495.000,0080.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 351ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 29/37Qualità AmbienteVeneto4 Promozioneeno-gastronomicae DanimarcaFrancia, Belgio,Lussemburgo eItalia (in particolarmodo immigratiitaliani)Inserzioni su riviste e guide specializzate in turismoopen-air. Partecipazione a manifestazioni fieristicheNord Europee.570.000,00Partecipazione a manifestazioni fieristiche conl’installazione presso lo stand di un ristorante conproposte di piatti tipici del litorale realizzati conprodotti provenienti dagli orti e dalle aziende ittichedi Cavallino-Treporti; incentivo alla prenotazionevia web attraverso fornitura gratuita di cene conprodotti tipici. Distribuzione di materialepromocommerciale. 40.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.185.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 120.000,00TOTALE SPESA 1.305.000,00STL N. 7 – CON CHIOGGIA SI Soc. cons. coop. a r. l.n. Progetto1 Organizzazioneworkshop,educational tours eincentives2 Booking on line –Attività dicommercializzazioneon line3 Produzione dimateriale cartaceo einformatico comesupporto alle azionipromo-commercialiin Italia e all’Estero4 Partecipazione amanifestazionifieristiche, borse,workshop epromozione inoccasione di eventi5 Attivitàpromozionale dicomunicazioneMercato diriferimentoItalia,Centro EuropaItalia, EsteroItalia, EuropaAzioni promozionaliSpesa progettoOrganizzazione educational e workshop. Adesionealle iniziative proposte dalla Regione e altri Enti.Messa a disposizione di soggiorni gratuiti e altreforme di incentives. 40.000,00Creazione e sviluppo di un nuovo sistema diprenotazione on line e campagna web. Studio eprogettazione per lo sviluppo di reti e sistemiinformatici innovativi sul territorio quali le web app.Adesione al progetto di web marketing per lacreazione del portale unitario dei Consorzi delVeneto. Aggiornamento siti internet del consorzio. 85.000,00Produzione e aggiornamento opuscoli con immaginie offerte turistiche; produzione materiale mirato aspecifiche azioni di commercializza-zione;realizzazione gadgets.Italia, Estero Partecipazione a manifestazioni fieristiche,workshop, iniziative di promo-commercializzazionecon distribuzione materiale informativo e prodottitipici.Italia, EsteroInserzionistica su periodici a diffusione nazionale esu guide di settore; acquisto spazi pubblicitaristradali fissi e a messaggio variabile. Partecipazione,organizzazione, promozione e comunicazione dieventi per la commercializzazione di pacchettituristici. Acquisto spot televisivi e radiofonici.Posizionamento sui motori di ricerca e acquisizionespazi web (banner). Partecipazione ad azioni promocommercialitematiche (es. Progetto Germania).110.000,0030.000,00


352Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 30/37240.000,006 Analisi, ricerca,sviluppoItalia, EuropaProgetto finalizzato alla conoscenza dell’incomingdel S.T.L. e alla formazione degli operatori dellaricettività grazie a corsi mirati. Sviluppo di nuoveforme di turismo come ad es. turismo accessibile.20.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 525.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 75.000,00TOTALE SPESA 600.000,00STL N. 8 – CONSORZIO DI PROMOZIONE TURISTICA DI PADOVAn. Progetto1 Azioni coordinate dimarketing turisticoper la promozionedelle eccellenze delterritorio padovano elacommercializzazionedel prodotto turisticolocaleMercato diriferimentoItalia, Europa,eventuali mercatiemergentiAzioni promozionaliOrganizzazione di workshop, road-show,educational tour, ospitalità giornalisti; soggiornigratuiti ed altre forme di incentives.Gestione e manutenzione dei siti del Consorzio:www.padovaincoming.it; www.welcomepadova.it;www.padovamedievale.it.Attività di web marketing e posizionamento suimotori di ricerca.Spesa progetto70.000,00Realizzazione materiale promo-commerciale anchemultimediale; realizzazione videoclip del territorio;gadgets.Partecipazione a eventi fieristici e azioni di comarketingcon il supporto di Enit e Regione.Attività di comunicazione. Sostegno di start up dipercorsi innovativi di offerta del territorio e offertadi escursioni gratuite per gli ospiti inclusenell’acquisto di alcuni pacchetti turistici.Promozione e comunicazione inerenti ad importantieventi locali a supporto della scelta delladestinazione Padova.120.000,0050.000,0050.000,00110.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 400.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 353ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 31/37SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 60.000,00TOTALE SPESA 460.000,00STL N. 9 – CONSORZIO TERME EUGANEEn. Progetto1 Promozione ecomunicazione2 Comunicazionemedico scientificaMercato diriferimentoItalia, Europa,outlook altrimercatiItalia e Europa:target medico eturisti interessatialle cure termaliAzioni promozionaliSpesa progettoInvestimenti in web marketing attraverso il portaleabanomontegrottoSì tramite Display Adv (modalitàche permette la scelta precisa di spazi e formatigarantendo buona visibilità della campagna), “payper click”, Behavioural Targeting (strumento checonsente di targettizzare la comunicazione su utentiil cui comportamento recente indica una rilevanzaverso una categoria di prodotti o servizi);posizionamenti publiredazionali. Utilizzo di unavasta rete di contatti per l’invio di newsletters periodiche.Utilizzo di Direct E-mailing (invio di e-mail pubblicitarie a utenti di portali/siti editoriali chehanno fornito il loro consenso alla ricezione di e-mail commerciali). Campagna di comunicazionetramite stampa e tv estera nei Paesi di lingua tedescae anglosassone; spot radiofonici su network concopertura nazionale; invio materiale informativorichiesto tramite il numero verde e dedicato,allegando al materiale una cartolina perun’escursione gratuita. 510.000,00Partecipazione ad eventi congressuali destinati altarget medico; ufficio stampa; stampa materialeinformativo; realizzazione gadgets, cd e dvd scientifici.Collaborazione con il World Thermal Forum.3 Materialepromozionale4 Fiere, workshop ededucational5 Promozione ecomunicazioneeventiItalia, Estero (inparticolare Paesi dilingua tedesca)Italia, EuropaItalia, EsteroProduzione materiale promozionale, anchemultimediale, gadgets da divulgare in occasione dieventi organizzati dal Consorzio e da spedire agliutenti che ne fanno richiesta.30.000,0030.000,00Partecipazione ai più importanti eventi fieristicieuropei, turistici e legati al tema termale;elaborazione di uno stand d’immagine che enfatizzil’appartenenza della destinazione al sistema turisticoRegione Veneto, puntando alla vendita del prodottoturistico delle Terme Euganee. Organizzazioneeducational tour, workshop anche in collaborazionecon Turismo Padova Terme Euganee. Ospitalitàgiornalisti e/o opinion leaders.100.000,00Stampa materiale di comunicazione di eventi localidestinati al turista; ufficio stampa; inserzionipubblicitarie su stampa, radio e TV, web e altristrumenti multimediali. 30.000,00


354Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 32/37TOTALE SPESA PROGETTI 700.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 105.000,00TOTALE SPESA 805.000,00STL N. 10 – VICENZA E’ soc. cons. a r.l.n. ProgettoMercato diriferimentoAzioni promozionaliSpesa progetto1 LapromocommercializzazioneItalia, EsteroAttività di incoming. Promozione e pubblicità di sedicongressuali, con esclusione dell’attività diConvention <strong>Bur</strong>eau. Attività di ufficio stampa.Eventi di promozione e commercializzazione.Partecipazione a workshop, borse e ad eventifieristici; organizzazione dell’evento “Gitando inBus”, di educational, di workshop e di borse;distribuzione materiale promo-commerciale. Analisidi mercato e valutazione iniziative da intraprendere.Turismo Industriale, Turismo Sportivo e Sportcommission.2 PromozionemultimedialeItalia, EsteroAggiornamento e manutenzione siti web e relativisoftware anche per la commercializzazione on-line.Campagna promozionale e informativa attraversoTV, radio, stampa, banner e altre modalità.187.000,003 Comunicazione alturistaItalia, Europa Progettazione, realizzazione e distribuzionemateriale promo-commerciale; realizzazionestrumenti comunicativi ed istituzionali;progettazione e realizzazione catalogo operatori,anche multimediale; campagna promozionale dicomunicazione; conferenze stampa.132.500,00173.500,00TOTALE SPESA PROGETTI 493.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 70.000,00TOTALE SPESA 563.000,00STL N. 11 – CONSORZIO ASIAGO 7 COMUNIn. ProgettoMercato diriferimentoAzioni promozionaliSpesa progetto1 Asiago 7 Comuni365 giorni divacanza a 360 gradiItalia, EsteroOrganizzazione di workshop, educational tours edincentives.25.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 355ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 33/37Commercializzazione multimediale; booking online.Creazione, stampa, distribuzione materiale promocommerciale;realizzazione di gadgets.Partecipazione a fiere, borse, manifestazioni diinteresse collettivo e presenza presso centricommerciali.Attività promozionale di comunicazione su stampa,tv, radio, internet; azioni di web marketing;aggiornamento e implementazione del sito internet.Organizzazione conferenze/incontri con la stampa;ospitalità giornalisti e responsabili di associazioni.Promozione club di prodotto (Asiago Neve, AsiagoSci, Asiago Bike Resort, Asiago Estate, ecc.).18.000,00115.000,0085.000,0090.000,00Analisi, ricerca e sviluppo. 22.000,00Ideazione, coordinamento e consulenze per losviluppo del progetto.18.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 373.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 55.950,00TOTALE SPESA 428.950,00STL N. 12 – CONSORZIO LAGO DI GARDA E’…n. Progetto1 Manifestazionifieristiche2 Workshop,educationalbanconisti egiornalistiMercato diriferimentoEuropaInghilterra, Irlanda,Scandinavia,Germania, Austriae PoloniaAzioni promozionaliSpesa progettoAffitto spazio espositivo; trasporto e recupero materialepromozionale; trasferimento emontaggio/smontaggio stand; assistenza e informazioniallo stand; documentazione fotografica;progettazione, organizzazione e gestione delprogetto stesso. Partecipazione di personale proprioa manifestazioni varie. 250.000,00Individuazione tour operator del mercato diriferimento e organizzazione educational tour dibanconisti selezionati in base alle varie città estere incui è presente il T.O. Realizzazione workshop inloco e all’estero. Soggiorni premio e ospitalità digiornalisti per la promozione del territorio e deglieventi speciali che si svolgeranno sul lago.3 Inserzionistica Italia, Paesi dilingua inglese etedesca, Polonia120.000,00Realizzazione redazionali e acquisto di spazi perinserzioni su giornali e periodici; realizzazione emessa in onda di spot televisivi e servizigiornalistici; realizzazione di film e documentari perla promozione del lago; inserzioni su motori diricerca on-line; divulgazione del sito del Consorzio e 250.000,00


356Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 34/37del servizio di booking on line; progettazione,organizzazione e gestione progetto.4 Booking aziendale Italia, Europa Completamento e implementazione del progetto dicommercializzazione diretta del Consorzio insinergia con il portale interregionale “Visitgarda”.5 Materialepromozionale -commerciale6 DistribuzionematerialeItalia, EuropaItalia, Europa8 Ufficio Stampa Nazionale(prevalentementenell’ambito dellapianura padana)40.000,00Realizzazione Annuario consortile in italiano,inglese, tedesco, polacco, spagnolo e francese;realizzazione di materiale tematico e di materiale perAgenzie con pacchetti per offerta diretta al pubblico;realizzazione di DVD, gadgets, depliantcommerciali e materiale vario. 300.000,00Distribuzione, anche con mezzo noleggiato oaziende specializzate di materiale promocommercialeagli uffici Enit in Europa, nelle cittàgemellate, presso agenzie estere dei T.O.Predisposizione e invio ai mezzi di comunicazione(tv, radio, giornali) di notizie relative agli eventi diparticolare importanza realizzati dai vari Comuni.30.000,0010.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 1.000.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 150.000,00TOTALE SPESA 1.150.000,00STL N. 13 – CONSORZIO VERONA TUTTINTORNOn. Progetto1 VERONA, ICENTRI MINORI EIL TERRITORIO:luoghi di eccellenzadella cultura,dell’enogastronomia,dell’ambiente e dellosportMercato diriferimentoItalia, Europa,USAAzioni promozionaliPredisposizione materiale promozionale in lingua ecampagna di comunicazione attraverso media,riviste, affissioni, redazionali, distribuzione.Sviluppo dei portali del Consorzio tramite e-commerce, web marketing, indicizzazione su motoridi ricerca; rinnovo dei portali in lingua inglese etraduzione in ulteriori lingue.Concorsi a premi anche on-line. Partecipazione afiere, workshop ed eventi promozionali;realizzazione educational e workshop; press trip perstampa specializzata.Consulenze per coordinamento e sviluppo progetti.Spesa progetto400.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 357ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 35/372 INCOMING:PromozioneinnovativaItalia, Europa,Mercati emergentiSupporto e incremento commercializzazionedell’STL tramite il T.O. “Tuttintorno Incoming”.Predisposizione catalogo cartaceo e multimedialedei prodotti turistici del territorio. Implementazionedi sistemi di e-commerce. Implementazione delprogetto “Wedding” dedicato al mercato dei matrimonicon azioni promozionali attraverso i canalitradizionali e multimediali, con la partecipazione adappuntamenti fieristici e workshop, con larealizzazione di educational per operatori e stampa edi eventi mirati. Promozione e commercializzazionedelle principali iniziative di attrazione mediantestampa materiale, pubblicità sui media, web e viralmarketing, educational sia di stampa specializzatache di operatori, e-commerce. Partecipazione amanifestazioni fieristiche ed eventi della RegioneVeneto con predisposizione di adeguato materialepromozionale in lingua. Realizzazione eventipromozionali e workshop in alcune città facilmentecollegate a Verona. Iniziative di co-marketing conad es. Fondazione Arena, Ente Fiera di Verona eUnicredit.500.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 900.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti)135.000,00TOTALE SPESA 1.035.000,00STL N. 14 – CONSORZIO CARD DEL POn. Progetto1 Workshop,educational tour,incentives2 Attività dicommercializzazioneMercato diriferimentoItalia, EsteroAzioni promozionaliOrganizzazione e realizzazione di workshop rivoltiall’incontro tra gli associati e gli operatori delladomanda italiana ed estera e di un workshop rivoltoalla stampa. Realizzazione educational rivolti a T.O.,operatori della stampa, operatori della domanda cheparteciperanno al Buy Veneto e di press tour rivoltia T.O. per lo studio di percorsi per il turismoaccessibile. Organizzazione di incentive conl’obiettivo di far conoscere specifici prodotti dinicchia. Organizzazione e realizzazione serata digala “Cenando sotto le stelle” con istituzioni locali,operatori turistici e stampa locale allo scopo dipromuovere la cultura gastronomica nel contesto delterritorio.Italia, Estero Aggiornamento e gestione portale webwww.deltapocard.it con inserimento diSpesa progetto150.000,00


358Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 36/37multimediale3 Materialepromocommerciale4 Partecipazione amanifestazionifieristiche, borse,ecc..Italia, EsteroItalia, Esteroinformazioni su principali eventi promossi nelterritorio, collegamento con altri portali specificirelativi a eventi di intrattenimento, sviluppo di servizidi supporto ai soci già creati nel 2010-2011(CRM - Customer Relationship Management),incremento azioni di comunicazione con i media,realizzazione di un nuovo sistema di booking on-lineche possa interfacciarsi con l’intera offerta veneta,traduzione del portale in più lingue straniere. Azionidi marketing legati alla strategia di WEB 2.0:miglioramento della visibilità delsito,intensificazione attività svolta su social network,sviluppo delle applicazioni connesse al progetto 3Davviato nel 2010 (inserimento nuovi itinerari einformazioni, offerta di servizi in loco per lavisualizzazione e la stampa), creazione diconnessioni tra web e telefonia mobile.Aggiornamento, duplicazione e distribuzione diDVD-Rom di promocommercializzazione in piùlingue. Progettazione, realizzazione e aggiornamentomateriale cartaceo: shoppers, catalogo promozionalegenerale, aggiornamento e ristampa cartografia perla presentazione del territorio e delle aziendeassociate, opuscoli tematici (Una cultura da gustare,A Cavallo, In Battello, Pesca Turismo, In Bike,Bed&Agri, Offerta Balneare, Meeting e Congressi,Vieni in Polesine e conosci il Veneto).Realizzazione opuscolo “Incoming offerta 2012” eveicolazione pacchetti anche sul portale delConsorzio, locandine, inviti, pieghevoli, menu perserata di gala. Realizzazione gadget.Partecipazione alle principali fiere e borse delturismo in Italia e all’estero in collaborazione con laRegione del Veneto (MTB - Verona, BIT - Milano,CBR - Monaco, ITB - Berlino, TTI - Rimini, FieraCavalli - Verona, World Travel Market - Londra).150.000,00160.000,005 Attivitàpromozionale dicomunicazione disupporto allacommercializzazionedel prodotto turisticoItalia, EsteroRealizzazione e diffusione di spot e mini-clip suemittenti televisive internazionali satellitari; spotradiofonici su emittenti regionali ed interregionali;pagine pubblicitarie su quotidiani regionali e interregionali.Organizzazione e realizzazione dieventi promocommerciali con il coinvolgimento didifferenti target italiani e stranieri. Pubblicherelazioni e rapporti con la stampa.15.000,006 Analisi, ricerca,sviluppoItalia, EsteroAnalisi dell’attuale offerta territoriale; studio delladomanda italiana ed estera.Elaborazione questionario di gradimento dasottoporre ai turisti nazionali ed esteri; elaborazionedi itinerari turistici tematici e di specifici pacchettituristici (incoming) per operatori specializzati inprodotti di nicchia. Indagine consuntiva delle azionipromocommerciali effettuate nell’anno e confrontoanalitico tra i risultati attesi e quelli ottenuti, attuata120.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 359ALLEGATOA alla Dgr n. 586 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 37/37anche attraverso l’analisi della visibilità edell’utilizzo del portale del Consorzio; controllo,analisi e elaborazione statistica delle schede divalutazione dei turisti che hanno visitato il territoriopolesano nel corso del 2011.15.000,00TOTALE SPESA PROGETTI 610.000,00SPESE DI GESTIONE (max 15% costo progetti) 91.500,00TOTALE SPESA 701.500,00


360Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 587 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Società Agricola La Valle s.s.”. Variante all’autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio di un impianto diproduzione di energia alimentato da biogas di origine agricola, comprese opere e infrastrutture al medesimo connesse, inComune di Villa Bartolomea (VR).[Energia e industria]Note per la trasparenza:Il provvedimento in oggetto approva la variante al progetto presentato dalla società agricola “Società Agricola La Valle s.s.”ai sensi del D. lgs. n. 387/03, autorizzato con <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale n. 123 del 31 gennaio 2012 - “Società AgricolaLa Valle s.s.. Autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio di un impianto di produzione di energia alimentato da biogas,comprese opere e infrastrutture al medesimo connesse, in Comune di Villa Bartolomea (VR)”.L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.L’art. 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, prevede che la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili,nonché delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio dei medesimi, sia soggettaad autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione o dalle Province.La Giunta Regionale, con deliberazione del 8 agosto 2008, n. 2204, ha approvato le prime disposizioni organizzative per ilrilascio del citato titolo abilitativo (autorizzazione unica) alla costruzione ed esercizio degli impianti per la produzione di energiaelettrica da fonti rinnovabili.Con successivi provvedimenti (D.G.R. n. 1192/2009 e D.G.R. n. 453/2010) sono state rimodulate le competenze amministrativeattribuite a ciascuna struttura regionale finalizzate al rilascio del titolo abilitativo alla costruzione ed esercizio, ai sensi dei commi3 e 4, art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003 (procedimento unico).In particolare, con la deliberazione della Giunta regionale del 2 marzo 2010, n. 453, alla Direzione regionale Agroambientee Servizi per l’Agricoltura (ora Direzione Agroambiente) è stata attribuita la responsabilità del procedimento inerente il rilasciodell’autorizzazione unica agli impianti di produzione di energia elettrica, alimentati a biomassa e biogas da produzioni agricole,forestali e zootecniche, nel rispetto del comma 1, articolo 272 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modiche e integrazioni(impianti “le cui emissioni sono scarsamente rilevanti agli effetti dell’inquinamento atmosferico”), la cui istanza è presentatada imprenditori agricoli in possesso del Piano Aziendale di cui all’articolo 44 della L.R. n. 11/2004.Precedentemente, con D.G.R. n. 1391/2009 è stata dettagliata la procedura amministrativa e la documentazione essenziale necessariaper il rilascio dell'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio della tipologia di impianti di competenza della DirezioneAgroambiente.Con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, entrato in vigore il 18 settembre 2010, sono stateapprovate le Linee guida per il rilascio dell’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, già previsteal comma 10, articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387.Il successivo decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, ha definito gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale,finanziario e giuridico, necessari a dare attuazione alla Direttiva 2009/28/CE per il raggiungimento degli obiettivi fino al2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia e di quota di energia da fontirinnovabili nei trasporti.Con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 6 luglio 2012, entrato in vigore il 10 luglio 2012, è stata data attuazioneall'articolo 24 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impiantia fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici.Per il rilascio dell’autorizzazione unica il decreto legislativo n. 387/2003 stabilisce che l’Amministrazione procedente convochiuna Conferenza di servizi, il cui funzionamento è stabilito dal Capo IV - Semplificazione dell’azione amministrativa, della leggen. 241/1990 e successive modifiche e integrazioni.Con deliberazione della Giunta regionale n. 123 del 31 gennaio 2012, la “Società Agricola La Valle s.s.” (CUAA ), con sedelegale in via via Cesarotti, n. 6 - Comune di Padova (PD), ha ottenuto il rilascio, ai sensi dei commi 3 e 4 dell’art. 12 del decretolegislativo n. 387/2003, dell’autorizzazione alla costruzione ed esercizio in Comune di Villa Bartolomea (VR) di un impianto diproduzione di energia alimentato a biogas proveniente dalla cofermentazione anaerobica di sottoprodotti di origine biologica provenientida attività di allevamento (liquame bovino), di sottoprodotti della trasformazione delle barbabietole da zucchero (melasso)e di prodotti di origine biologica (coltivazioni agricole dedicate), ottenuta dalla coltivazione dei terreni propri e in affitto.In data 27 giugno 2012 la medesima “Società Agricola La Valle s.s.” ha presentato istanza di variante al progetto approvatocon la citata deliberazione della Giunta regionale n. 123/2012, riguardante principalmente: la modifica alla dieta di alimentazionedell’impianto con rinuncia all’utilizzo di sottoprodotti di origine biologica provenienti da attività di allevamento (liquame bovino)di origine extra aziendale e l’eliminazione del setto divisorio interno della vasca di stoccaggio digestato.Il responsabile del procedimento in capo alla Direzione Agroambiente, ai sensi dell’articolo 12, commi 3 e 4 del decreto legislativo29 dicembre 2003, n. 387, accertata la procedibilità dell’istruttoria in data 24 luglio 2012 ha indetto la Conferenza di servizifinalizzata al rilascio di una nuova autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio del citato impianto.In data 19 ottobre 2012 la Conferenza di servizi ha approvato, all’unanimità, il progetto di variante dell’impianto di produzionedi energia alimentato da biogas proveniente dalla cofermentazione anaerobica di e biomassa vegetale dedicata (ProduzioniAgricole Energetiche o PAE), compresa quella residuale non costituente rifiuto, ottenuta dalla coltivazione su terreni propri e inaffitto, subordinatamente al rispetto di nuove prescrizioni, elencate nell’allegato A al presente provvedimento, nonché all’adeguamentodella seguente documentazione progettuale:


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 361- adeguamento di taluni elaborati progettuali, grafici e analitici, inerenti l’impianto di produzione di biogas e energia nonchéopere al medesimo connesse (linea elettrica e rete di teleriscaldamento);- nuovo accordo, registrato, relativo alle materie fecali utilizzate limitatamente nella fase di avvio del processo (starter) di fermentazioneanaerobica;- nuovo accordo, registrato, relativo al sottoprodotto utilizzato nell’alimentazione dell’impianto di cogenerazione;- attestazione di avvenuta acquisizione della documentazione da parte delle Amministrazione e Enti pubblici interessati.Il responsabile del procedimento in capo alla Direzione regionale Agroambiente, attestato che nei tempi stabiliti dalla Conferenzadi servizi non sono stati trasmessi all’Amministrazione procedente elementi ostativi al progetto di variante alla costruzioneed esercizio delle opere in argomento, ha avviato a definitiva conclusione il procedimento, ai sensi della D.G.R. n. 2204/2008 e n.453/2010, per riconoscere alla “Società Agricola La Valle s.s.” una variante all’autorizzazione unica alla costruzione e all’eserciziodell’impianto di produzione di energia alimentato a biogas D.G.R. 123/2012, in quanto:- la Società agricola istante ha trasmesso la documentazione progettuale e amministrativa richiesta in sede di Conferenza diservizi, nonché la polizza fideiussoria a garanzia ai fini di cautelare l’amministrazione regionale dalla mancata rimessa in pristinodei luoghi, decorsa la vita utile dell’impianto (protocollo n. 574869 del 18/12/2012, n. 583087 del 24/12/2012, n. 54565 del5/02/<strong>2013</strong> e n. 129536 del 25/03/<strong>2013</strong>);- l’AVEPA - Sportello Unico Agricolo di Verona, con nota acquisita a protocollo regionale n. 534182 del 23/11/2012 non esprimeparere in quanto la modalità di gestione iniziale del digestato non incide sulla congruità dimensionale e funzionalità tecnicadell’impianto già approvato.Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la legge n. 241/1990 e successive modifiche e integrazioni in materia di procedimento amministrativo;Visto il decreto legislativo n. 387/2003 in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;Vista la legge regionale n. 24/1991 in materia di opere concernenti linee e impianti elettrici sino a 150.000 Volt;Vista la legge regionale n. 11/2004 in materia di governo del territorio;Viste le deliberazioni della Giunta Regionale n. 2204/2008 e n. 453/2010 in materia di disposizioni organizzative per l’autorizzazione,installazione ed esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;Vista la deliberazione della Giunta Regionale del 2 marzo 2010, n. 453 “Competenze e procedure per l’autorizzazione di impiantiper la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, che ha confermato in capo alla Direzione Agroambiente, la competenzaistruttoria inerente le istanze presentate da imprenditori agricoli che richiedano, in base alla LR n. 11/2004, l’esame delPiano aziendale, per la realizzazione di impianti alimentati a biomassa e biogas, di potenza termica inferiore rispettivamente a 1MW e 3 MW;Vista, altresì, la deliberazione della Giunta regionale del 22 febbraio 2012, n. 253 “Autorizzazione degli impianti alimentatida fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomassa, biogas, idroelettrico). Garanzia per l’obbligo alla messa in pristino dello statodei luoghi a carico del soggetto intestatario del titolo abilitativo, a seguito della dismissione dell'impianto. (Art. 12, comma 4, delD. Lgs. n. 387/2003 - D.M. 10-9-2010, p. 13.1, lett. j).”, che ha precisato le modalità per la stipula delle fideiussioni a garanzia dellademolizione degli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili e contestuale ripristino ex ante delle superficie dai medesimioccupate;Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 1391/2009 riguardante la definizione della procedura per il rilascio dell'autorizzazionealla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia da biomassa e biogas da produzioni agricole, forestalie zootecniche, entro i limiti di cui al comma 14, lettere a) ed e) dell'articolo 269 del D. lgs. n. 152/2006 e s.m.i;Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 123/2012;Vista la deliberazione della Giunta Regionale 28 settembre 2010, n. 2298, “Costituzione delle Direzioni Regionali ed Unità diProgetto. Previsione di aree di coordinamento operative”;Preso atto del verbale della Conferenza di servizi del 19 ottobre 2012;Considerato che sono stati approfonditi gli aspetti inerenti le “disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolareriferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonioculturale e del paesaggio rurale, di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonché del decreto legislativo 18 maggio 2001,n. 228, articolo 14”;Dato atto, pertanto, che le risultanze istruttorie inerenti il progetto in argomento ne attestano la compatibilità con la PoliticaAgricola Comunitaria, il Programma Sviluppo Rurale, il rispetto delle produzioni agroalimentari di qualità nonché le disposizionicomunitarie, nazionali e regionale in materia di biodiversità e ogni altra disposizione pianificatoria in materia di territorio, ambientee paesaggio, consentendo il rispetto di quanto previsto al secondo periodo del comma 7, articolo 12 del D. lgs. n. 387/2003;Dato atto che con note protocollo n. 574869 del 18 dicembre 2012, n. 583087 del 24 dicembre 2012, n. 54565 del 5 febbraio<strong>2013</strong> e n. 129536 del 25/03/<strong>2013</strong>, la Società agricola istante ha trasmesso la documentazione amministrativa e di progetto richiestain sede di Conferenza di servizi;Preso atto, altresì, che:- con il contratto di costituzione del diritto di superficie, registrato all’Agenzia delle Entrate - Ufficio Provinciale di Padova il10/10/2011 al n. 17272, serie 1T e trascritto all’Agenzia del Territorio - Ufficio provinciale di Verona in data 12/10/2011, (Registro


362Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>generale n. 38445 e Registro particolare n. 24095), come da atto notarile del 26 febbraio 2010 a firma del dott. Roberto Paone,notaio in Camposampiero (PD) (Rep. n. 87117 e Racc. n. 34852), risulta che la “Società Agricola La Valle s.s.” ha la disponibilitàdelle superfici interessate dalla realizzazione dell’impianto di produzione di energia sino al 15 dicembre 2036 (Comunedi Villa Bartolomea (VR), catasto terreni, foglio 56, particelle n. 4 e 264 ora divenuti a seguito di due frazionamenti 268, 272,276, 277) nonché rete di teleriscaldamento (Comune di Villa Bartolomea VR, catasto terreni, foglio 56, particelle n. 4 e 264 oradivenuti a seguito di due frazionamenti 268, 272, 276, 277);- con l’accettazione della T.I.C.A. - codice di rintracciabilità n. T0177510 la Società di distribuzione dell’energia elettrica ha presoatto cha la Società agricola istante intende “non avvalersi della facoltà di realizzare in proprio l’impianto di connessione” allarete di distribuzione dell’energia elettrica;- con il contratto di acquisto della biomassa di origine zootecnica (liquame bovino), registrato all’Agenzia delle Entrate di Padova,il 12/10/2011, al registro n. 6344, serie 3, e sua integrazione registrata all’Agenzia delle Entrate di Padova, il 19/12/2012,al registro n. 9086, serie 3, la “Società Agricola La Valle s.s.” ha la disponibilità delle materie fecali di origine bovina utilizzatelimitatamente alla fase di avvio del processo (starter) di fermentazione anaerobica, ai sensi e per gli effetti della lettera f),comma 1 dell’articolo 185 del D. Lgs. n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni;- con il contratto di acquisto di registrato all’Agenzia delle Entrate di Padova, il 13/12/2011, al registro n. 7907, serie 3, esua integrazione registrata all’Agenzia delle Entrate di Padova, il 19/12/2012, al registro n. 9087, serie 3, la “Società AgricolaLa Valle s.s.” ha la disponibilità del sottoprodotto della lavorazione della barbabietola da zucchero ai sensi e per gli effetti dell’articolo184 bis del D. Lgs. n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni;- l’AVEPA - Sportello unico agricolo di Verona, con nota protocollo n. 514571 del 4/11/2011 ha approvato il Piano aziendale previstoagli artt. 44 e segg. della L.R. n. 11/2004;- con nota protocollo n. 486385 del 19/10/2011, la medesima Società agricola ha trasmesso, ai sensi della D.G.R. n. 453/2010,perizia di stima, asseverata dal dott. Giacomo Gazzin, iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia diPadova al n. 257 e giurata presso il Tribunale di Padova (PD) il 12 ottobre 2011, inerente l’ammontare dei costi di demolizionedelle opere, infrastrutture e impianti di progetto nonché ripristino ex-ante delle aree interessate dall’impianto di produzione dienergia, per un ammontare complessivo di euro 178.690,87 (centosettantaottomilaseicentonovanta/87);Dato atto che non sono pervenute ulteriori osservazioni e/o motivi ostativi alla realizzazione e esercizio dell’impianto da partedei soggetti interessati;delibera1. di approvare le premesse che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di autorizzare la variante alla costruzione e all’esercizio di un impianto di produzione di biogas, proveniente dalla cofermentazioneanaerobica di:- prodotti di origine biologica (coltivazioni agricole dedicate 85% in peso, pari a 11.700 t/a), ottenuti dalla coltivazione su terrenipropri e in affitto, ovvero acquistati sul mercato, alle condizioni previste dall’articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre2005, n. 266 (Produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali ottenute dalle produzionivegetali provenienti prevalentemente dal fondo effettuate da imprenditori agricoli);- sottoprodotti della trasformazione delle barbabietole da zucchero (melasso) - 15% in peso, pari a 2.125 t/a;3. di autorizzare la “Società Agricola La Valle s.s.” (CUAA <strong>043</strong>44480282), con sede legale in via Cesarotti, n. 6 - Comune diPadova (PD) e operativa in via Beccascogliera n. 9 - Comune di Villa Bartolomea (VR), alla variante alla costruzione e all’eserciziodelle opere, impianti e attrezzature elencati al precedente punto 2. e al punto 3. della delibera di Giunta Regionale n. 123 del31 gennaio 2012, nel Comune di Villa Bartolomea (VR), catasto terreni, sezione unica, foglio 56, mappale n. 272, il cui progettocostituisce allegato alle note protocollo n. 676395 del 29/12/2010, n. 127113 del 14/03/2011, n. 247663 del 23/05/2011, n. 378253 del8/08/2011, n. 529700 del 14/11/2011, n. 486385 del 19/10/2011, n. 471347 del 18/10/2012 e n. 54565 del 5/02/<strong>2013</strong>;4. di revocare, sulla base delle risultanze della Conferenza di servizi del 19 ottobre 2012, i dispositivi contenuti ai punti 2., 4.e 8. della deliberazione della Giunta regionale n. 123 del 31 gennaio 2012;5. di approvare l’allegato A al presente provvedimento - in sostituzione dell’allegato A approvato con il dispositivo n. 7. delladeliberazione della Giunta Regionale n. 123 del 31 gennaio 2012 - nel quale sono riportate le prescrizioni, di ordine tecnico e amministrativo,per il completamento della costruzione e dell’esercizio dell’impianto e delle opere connesse al medesimo, di cui aiprecedenti punti 2., 3. e ai dispositivi n. 3., 5. e 6. della deliberazione della Giunta Regionale n. 123 del 31 gennaio 2012;6. che le autorizzazioni di cui ai precedenti punti 2., 3., e ai dispositivi n. 3., 5. e 6.. della deliberazione della Giunta Regionalen. 123 del 31 gennaio 2012, inerenti le opere catastalmente individuate nel Comune di Villa Bartolomea (VR), catasto terreni, sezioneunica, foglio 56, mappali n. 268, 272, 276 e 277 perdono efficacia e quindi decadono il 15 dicembre 2036, termine ultimo divalidità del contratto di costituzione del diritto di superficie allegato alla documentazione di progetto;7. di comunicare, alla Società agricola istante, nonché alle Amministrazioni e Enti pubblici, concessionari e gestori di servizi pubbliciinteressati, la conclusione del procedimento amministrativo avviato su istanza presentata dalla “Società Agricola La Valle s.s.”;8. di confermare l’importo di € 178.690,87 (centosettantaottomilaseicentonovanta/87) quale ammontare necessario per i lavoridi dismissione delle opere, impianti e attrezzature previsti al precedente punto 2., e ai dispositivi n. 3., 5. e 6. della deliberazionedella Giunta Regionale n. 123 del 31 gennaio 2012, nonché per il ripristino ex-ante delle aree catastali interessate;9. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;10. di incaricare la Direzione regionale Agroambiente dell’esecuzione del presente atto;11. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 363giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 587 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/5PRESCRIZIONI PER LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONEDI ENERGIA ELETTRICA DA BIOGAS PROVENIENTE DALLA COFERMENTAZIONEANAEROBICA DI SOTTOPRODOTTI DELLA TRASFORMAZIONE DELLE BARBABIETOLE DAZUCCHERO (MELASSO) E PRODOTTI DI ORIGINE BIOLOGICA (COLTIVAZIONI AGRICOLEDEDICATE), PRESENTATO DALLA “SOCIETÀ AGRICOLA LA VALLE S.S.” DA REALIZZARSI NELCOMUNE DI VILLA BARTOLOMEA (VR)1. Rispettare le prescrizioni contenute nel parere idraulico favorevole del Consorzio di bonifica Veronese,trasmesso con nota protocollo n. 4156333 del 08/09/2011, ossia:a. all'atto della realizzazione dei lavori di urbanizzazione dovranno essere predisposti i progetti esecutividelle opere e infrastrutture (invaso di laminazione e scarico regolatore) per lo smaltimento delle acquemeteoriche e che gli stessi dovranno essere sottoposti all'attenzione del Consorzio di bonificaVeronese, in sede di richiesta dì concessione per lo scarico nella rete idraulica consortile;b. il fossato previsto a progetto come bacino di laminazione, dovrà avere le dimensioni dì mt. 4.00 daciglio a ciglio, mt. 1.00 di fondo e mt. 1.50 di profondità;c. prevedere un opportuno manufatto per lo scarico delle acque invasate nella rete scolante superficiale edotato di adeguata bocca tarata;d. attenersi alle norme di polizia idraulica, in particolare quelle relative alla salvaguardia delle fasce dirispetto lungo i canali demaniali e consorziali eventualmente interessati.2. Rispettare le prescrizioni contenute nel parere della Soprintendenza peri i Beni Archeologici del Veneto,trasmessa con nota protocollo n. 427026 del 15/09/2011, ossia l’obbligo di denuncia in caso dirinvenimenti archeologici di cui all’art. 90 decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.3. Rispettare le prescrizioni contenute nel nulla osta alla costruzione della linea elettrica del Ministero delloSviluppo Economico – Comunicazioni trasmesso con nota protocollo n. 40<strong>21</strong>48 del 29/08/2011, ossia:a. garantire che eventuali incroci e/o parallelismi con cavi di telecomunicazione rilevati durantel’esecuzione di lavori siano eseguiti secondo i progetti tipo già approvati dal Ministero delleComunicazioni, nel rispetto delle norme CEI 11-17;b. garantire che eventuali effetti elettromagnetici non provochino danni o disturbi alle linee ditelecomunicazione a cose e/o persone (norme CEI 103/6, direttive e raccomandazioni del C.C.I.T.T.);c. garantire che i dispersori a terra degli eventuali sostegni e cabine siano alle distanze di sicurezza,previsti dalle norme vigenti, dai cavi sotterranei di linee di telecomunicazione (circolare Min. P.T.prot. n. LCI/67842/Fa del 25.5.1972);d. gli impianti a terra delle linee di telecomunicazione devono essere indipendenti da quelli dell’EnteElettrico (circolare Min. P.T. n. DCST/3/2/7900/42285/29440 del 18.2.1982, punto 4.3.b);e. gli impianti di telecomunicazione allacciati alla rete pubblica, eventualmente installati nelle cabineA.T., devono rispondere alle prescrizioni di cui alla circolare del Ministero PT prot. n.LCI/U2/2/71571/SI del 13.3.1973;f. tutte le opere siano realizzate in conformità alla relativa documentazione progettuale fornita;g. la dichiarazione sostitutiva del collaudo, prevista dalla Legge Regionale 06/09/1991 n. <strong>21</strong> (art. 14 c. 4)o il collaudo stesso siano eseguiti dopo un congruo periodo di esercizio, e comunque non prima di unanno e non oltre tre anni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto stesso. Entro tre anni daquest’ultima data, si riserva di segnalare eventuali anomalie che fossero riscontrate sugli impianti TLCinteressati dagli elettrodotti in oggetto;h. l’esercizio delle linee A.T./M.T. inferiori a 100 kV dovrà avvenire con i neutri primari deitrasformatori isolati e/o compensati da terra.4. Rispettare le prescrizioni contenute nell’accettazione “Preventivo di connessione” (codice dirintracciabilità n. T0177510), trasmesso dalla Società di gestione della rete di distribuzione dell’energiaelettrica alla (protocollo Enel-Dis-22/12/2010-1524761).5. Realizzare l’impianto di produzione di biogas e energia conformemente alla documentazione progettualetrasmessa alla Regione del Veneto e approvata in sede di Conferenza di servizi. In caso contrario si


364Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 587 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/5applicheranno le disposizioni sanzionatorie previste dall’articolo 44 - e sue eventuali modifiche eintegrazioni - del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.6. Realizzare le opere e infrastrutture connesse all’impianto (elettrodotto) conformemente alladocumentazione progettuale trasmessa alla Regione del Veneto e approvata in sede di Conferenza diservizi. In caso contrario si applicheranno le disposizioni sanzionatorie previste dall’articolo 44 - e sueeventuali modifiche e integrazioni - del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.7. Realizzare la rete di teleriscaldamento conformemente alla documentazione progettuale trasmessa allaRegione del Veneto e approvata in sede di conferenza di servizi, ossia:a. della termostatazione delle vasche adibite al processo di fermentazione anaerobica, pari ad unaproducibilità termica media di 1.892 MWh/anno;b. del processo dì raffreddamento del biogas, pari ad una producibilità termica media di 273 MWh/anno;c. del riscaldamento strutture agricolo-produttive (locali aziendali e produzione di acqua calda sanitaria),pari ad una producibilità termica media di 47 MWh/anno;d. dell’impianto di essicazione, pari ad una producibilità termica media di 2.404 MWh/anno.In caso contrario si applicheranno le disposizioni sanzionatorie previste dall’articolo 44 - e sue eventualimodifiche e integrazioni - del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.8. Rispettare le modalità di esercizio delle opere, attrezzature e impianti di progetto secondo ladocumentazione progettuale presentata e approvata in sede di Conferenza di servizi. In caso contrario ecomunque qualora l’Azienda agricola decida di utilizzare biomassa classificata come rifiuto siapplicheranno le disposizioni sanzionatorie previste dall’articolo 44 - e sue eventuali modifiche eintegrazioni - del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.9. Limitatamente alla fase di avvio del processo (starter) di fermentazione anaerobica, è ammessol’approvvigionamento e l’utilizzo delle seguenti biomasse classificate come sottoprodotto ai sensidell’articolo 184 bis del D. Lgs n. 152/2006 e ss. mm. e ii.: materiale fecale non palabile di origine bovina(contratto registrato all’Agenzia delle Entrate – Ufficio Territoriale di Padova il il 12/10/2011, al registron. 6344, serie 3-atti privati, e sua integrazione registrata all’Agenzia delle Entrate di Padova, il19/12/2012, al registro n. 9086, serie 3 ).10.Con riferimento ai precedente punto, è ammesso l’approvvigionamento e l’utilizzo della citata biomassaclassificata come sottoprodotto ai sensi dell’articolo 184 bis del D. Lgs n. 152/2006 e ss. mm. e ii. pari a1.500 mc.11.Con riferimento ai precedenti punti 9. e 10., comunicare, con almeno dieci (10) giorni di anticipodall’evento, la data di conferimento del sottoprodotto all’impianto alla Regione del Veneto (DirezioneAgroambiente), ARPAV (Dipartimento provinciale di Verona), all’Azienda ULSS n. <strong>21</strong> Legnago(Dipartimento di Prevenzione) e al Comune di Villa Bartolomea (VR).12.Fatta salva l’esclusione dell’applicazione del Regolamento (CE) 1069/2009 del Parlamento e delConsiglio dell'Unione europea del <strong>21</strong> ottobre 2009, ai sensi dell’allegato A alla D.G.R. n. 1337 del17/07/2012 (Linee Guida e disposizioni operative per l’applicazione del Regolamento CE 1069/2009)“sono esclusi dal riconoscimento e dalla registrazione i seguenti impianti […]: d. impianti di biogas ecompostaggio, annessi all’azienda agricola, qualora introducano stallatico, comprendente anche glieffluenti di allevamento così come definiti dal DM 7 aprile 2006, prodotti dalla stessa azienda (stessocodice aziendale) e/o consorzi interaziendali che introducano stallatico, come unico ed esclusivosottoprodotto di origine animale in conformità al DM 7 aprile 2006, secondo modalità stabilite dalleRegioni e Province autonome.13.Con riferimento al precedente punto, rispettare le normative in materia di sanità animale, igiene e biosicurezza di cui alle indicazioni della Unità di Progetto regionale Sanità Animale e Igiene Alimentare, inordine alle modalità di trasporto delle materie fecali.14.Fatto salvo il rispetto del mantenimento della connessione degli impianti di produzione di energiaall’attività agricola, ai sensi e per gli effetti degli artt. 44 e segg. della L.R. n. 11/2004, è ammessol’approvvigionamento e l’utilizzo delle seguenti biomasse classificate come sottoprodotto ai sensidell’184 bis del D. Lgs n. 152/2006 e s.m. e i.:a. sottoprodotto della lavorazione della barbabietola (melasso), (contratto registrato all’Agenzia delleEntrate di Padova, il 13/12/2011, al registro n. 7907, serie 3-atti privati, e sua integrazione registrataall’Agenzia delle Entrate di Padova, il 19/12/2012, al registro n. 9087, serie 3-atti privati);


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 365ALLEGATOA alla Dgr n. 587 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/515.L’approvvigionamento dei sottoprodotti di cui al precedente punto viene limitato secondo i seguentiquantitativi massimi annui:a. sottoprodotto della lavorazione della barbabietola da zucchero (melasso): 2.125 mc all’anno (contrattoregistrato all’Agenzia delle Entrate di Padova, il 13/12/2011, al registro n. 7907, serie 3-atti privati, esua integrazione registrata all’Agenzia delle Entrate di Padova, il 19/12/2012, al registro n. 9087, serie3-atti privati);16.In riferimento ai contratti di cui ai precedenti punti, comunicare alla Regione del Veneto (DirezioneAgroambiente), al Comune di Villa Bartolomea (VR), ad ARPAV (Dipartimento di Verona) eall’Azienda ULSS n. <strong>21</strong> Legnago (Dipartimento di Prevenzione), le eventuali modifiche e prorogheintervenute durante il periodo in esercizio dell’impianto di produzione di biogas e energia.17.È fatto divieto d’utilizzo nel ciclo produttivo di acqua di processo se non appositamente concessionatadalle Autorità pubbliche e/o concessionari competenti.18.Impegnarsi a esporre, per l’intera durata dei lavori di costruzione dell’impianto, nel cantiere un cartellocon l’indicazione dell’opera in corso, gli estremi dell’autorizzazione unica, i nominativi del titolare, delprogettista e del direttore dei lavori, del calcolatore delle opere in c.a., dell’impresa costruttrice e delladurata dei lavori.19.Rispettare i termini di fine lavori, con riferimento all’efficacia dell’autorizzazione unica, secondo l’art. 15del D.P.R. n. 380/2001. E’ fatto obbligo dare comunicazione di inizio e fine lavori alla Regione delVeneto (Direzione Agroambiente) e al Comune di Villa Bartolomea (VR).20.Con riferimento agli interventi di costruzione delle opere e infrastrutture di progetto, rispettare gliobblighi e adempimenti in materia di edilizia, ai sensi del D.P.R. n. 380/2001.<strong>21</strong>.Conservare l’atto amministrativo di autorizzazione unica assieme alla copia dei disegni approvati edebitamente vistati, in cantiere o nelle immediate vicinanze a disposizione del personale addetto alcontrollo della costruzione e dell’esercizio dell’impianto.22.Inoltrare, alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente), al Comune di Villa Bartolomea (VR) eall’ARPAV (Dipartimento Provinciale di Verona), la dichiarazione sostitutiva di collaudo, ovvero ilcollaudo stesso dell’impianto e delle infrastrutture accessorie avendo fatto trascorrere un congruo periododi esercizio all’impianto, e comunque non prima di un anno e non oltre tre anni dalla data di entrata inesercizio dell’impianto stesso.23.Ai fini del rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 -Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizienergetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE, mantenere un valore dell’EROEI (Energy Return OnEnergy Investment ossia “ritorno energetico sull’investimento energetico”, calcolato secondo il metodoproposto nell’aiuto di Stato n. 727/2007 - decisione C(2009) n. 1037 del 24/02/2009), a impianto inesercizio, superiore al valore unitario. In particolare si raccomanda l’utilizzazione dell’ulterioredisponibilità di energia termica (producibilità termica residua 5.602 MWh/anno) a favore di altre utenzeprivate ovvero pubbliche, fatto salvo l’autoconsumo aziendale.24.Effettuare, in fase di esercizio dell’impianto, di un monitoraggio sulle emissioni acustiche dell’impianto,allo scopo di verificare il rispetto dei limiti di rumore, compresi quelli di immissione differenziale, inparticolare per il periodo notturno, previsti dal D.C.P.M. del 14 novembre 1997 e dalla legge n. 447/95 (oprevisti dal Piano di Zonizzazione Comunale). Adottare, nel caso di superamento di detti limiti, gliaccorgimenti tecnici necessari.25.Predisporre adeguate indicazioni di pericolo e di divieto sulle tubazioni e sugli strumenti dove èstazionato e/o fluisce il biogas.26.Mantenere il contenuto di solfuro d’idrogeno del biogas sotto il limite del 0,1 % v/v, come prescritto alpunto 2., sezione 6, dell’allegato X alla parte quinta del decreto legislativo n. 152/2006 e successivemodifiche e integrazioni.27.Rispettare le caratteristiche e condizioni di utilizzo del biogas di cui al punto 3., sezione 6, dell’allegato Xalla parte quinta del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni.28.Rispettare, per l’impianto di illuminazione esterno, la nuova L.R. n. 17 del 7 agosto 2009 – Nuove normeper il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni eper la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici.


366Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 587 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/529.Trasmettere annualmente alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente) e all’ARPAV (DipartimentoProvinciale di Verona) le misurazioni relative alle emissioni in atmosfera del gruppo di cogenerazionedell’impianto a biogas, con riferimento ai parametri previsti dalla tabella a), paragrafo 1.3, parte IIIdell’allegato I alla parte Quinta del decreto legislativo n. 152/2006 e ss. mm. e ii..30.Con riferimento alla prescrizione di cui al precedente punto, comunicare, almeno dieci (10) giorni primadel prelievo dei fumi al camino di espulsione dei medesimi, la data dell’evento ad ARPAV (DipartimentoProvinciale di Verona).31.Garantire che l’accesso degli operatori addetti al controllo delle emissioni in atmosfera al camino diespulsione dei fumi del/dei cogeneratore/i sia conforme alle norme di sicurezza UNI EN e alle variemetodiche di campionamento ed analisi di flussi gassosi convogliati (UNI EN).32.Creare un piano di manutenzione ed esercizio dell’impianto, con particolare riferimento ai dispositivi disicurezza in dotazione del medesimo, ai sensi del D. Lgs. n. 81/2008, dandone adeguata formazione alpersonale addetto.33.Predisporre un Piano di Formazione ed Aggiornamento del personale addetto all’impianto di produzionedi energia e alle opere e infrastrutture al medesimo connesse, con particolare riferimento alla definizionedei criteri minimi di formazione e addestramento del personale autorizzato ad operare nell’areainteressata.34.Limitatamente agli impianti alimentati anche da sottoprodotti di origine vegetale, così definitidall’articolo 184 bis del D. Lgs. n. 152/2006, con riferimento ai calcoli degli apporti di azoto all’ettaroprevisti nell’allegato A alla D.G.R. n. 2495/2006 e n. 2439/2007 e succ. modif. e integraz., effettuareanalisi trimestrali del materiale in uscita dai fermentatori anaerobici; adeguare il piano di utilizzoagronomico del “digestato” sulla base dei risultati analitici ottenuti e nei limiti massimi di azoto/annodistribuibile per ettaro di superficie coltivata fissati dalla tabella A del Codice di Buona Pratica AgricolaDM 19.04.1999).35.Adottare il “Registro di conferimento e rilascio” della biomassa, secondo lo schema approvato dallaRegione del Veneto con D.G.R. n. 2439/2007, allegato C1.36.Con riferimento agli adempimenti connessi al trasporto delle biomasse in entrata e uscita dall’impianto diproduzione di energia, è fatto obbligo dotare i mezzi di trasporto con idonei documenti di viaggio(documento di trasporto ovvero “documento di rilascio”), di cui alla DGR n. 2495/2006 (articolo 19),della DGR n. 2439/2007 (precisazioni articolo 20 e allegato C2) e di quanto disposto dal decreto n. 33 del13 febbraio 2008 (allegato A e B).37.Trasmettere alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente) l’Atto di Impegno debitamentesottoscritto dal legale rappresentante della ditta.38.Trasmettere annualmente alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente e all’Unità di ProgettoEnergia) e all’ARPAV (Dipartimento Provinciale di Verona) i dati sull’energia prodotta e utilizzata.39.Comunicare alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente), al Comune di Villa Bartolomea (VR) eall’ARPAV (Dipartimento Provinciale di Verona) la data di messa in esercizio dell’impianto.40.Comunicare annualmente alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente) e ad AVEPA (Sportellounico agricolo di Verona) i dati relativi alla connessione dell’impianto all’attività agricola esistente.41.Contestualmente ai dati di connessione dell’impianto all’attività agricola trasmettere alla Regione delVeneto (Direzione Agroambiente) e ad AVEPA (Sportello unico agricolo di Verona), la visura cameraleaggiornata.42.Trasmettere alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente) al più tardi entro 150 giorni lacomunicazione di avvenuta autorizzazione alla costruzione e esercizio dell’impianto, della copia dellaqualifica IAFR, rilasciata dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE).43.Comunicare, non oltre i sei mesi antecedenti la ferma tecnica dell’impianto e delle opere e infrastruttureal medesimo connesse, alla Regione del Veneto (Direzione Agroambiente e all’Unità di Progetto Energia)e al Comune di Villa Bartolomea (VR) la data di dismissione dell’impianto.44.Mettere in pristino lo stato dell’area interessata con spese a totale carico del soggetto esercente, almomento della dismissione dell’impianto, fatto salvo quanto previsto dal Titolo III del Testo Unico sulledisposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici 11 dicembre 1933, n. 1775. In particolare per le soleopere e infrastrutture elettriche, limitatamente a quelle inserite nella rete di distribuzione nazionale


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 367ALLEGATOA alla Dgr n. 587 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/5dell’energia elettrica per l’espletamento del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica, nonviene previsto l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi.45.In relazione al precedente punto, garantire che la polizza fideiussoria depositata presso la Regione delVeneto (Direzione Agroambiente), sia conforme alle disposizioni previste nella D.G.R. n. 453 del 2marzo 2010 e successiva integrazione (D.G.R. n. 253/2012), ai fini di cautelare l’amministrazioneregionale dalla mancata rimessa in pristino dei luoghi, decorsa la vita utile dell’impianto. Tale garanziadovrà essere garantita sotto forma di fideiussione, bancaria o assicurativa, di importo pari ai costi peropere e lavori di demolizione previsti nella perizia giurata acquisita agli atti della Conferenza di servizi, ilcui importo è stato stimato in euro 178.690,87 (centosettantaottomilaseicentonovanta/87), maggiorata del10 % per oneri fiscali e spese tecniche.Si prescrive, altresì, il rispetto delle prescrizioni contenute nel parere di conformità alle normeantincendio, rilasciato dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Verona (riferimento pratica VV.F n.75009, protocollo n. 378253 del 08/08/2011).


368Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 588 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione al Comune di Mira all’elevazione dell’aliquota di alloggi da assegnare annualmente per situazioni diemergenza abitativa. L.r. 2 aprile 1996, n. 10 - art. 11, comma 1.[Edilizia abitativa]Note per la trasparenza:In base all’articolo 11, comma 1, della legge regionale n. 10/1996, si autorizza il Comune di Mira ad aumentare dal 15% al 25%la percentuale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da assegnare nel <strong>2013</strong> per far fronte a specifiche e documentate situazionidi emergenza abitativa.L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.Il Comune di Mira (VE) con propria nota prot. n. 10735 del 26 marzo <strong>2013</strong>, sulla base della deliberazione di Consiglio comunaledel <strong>21</strong> febbraio <strong>2013</strong>, n. 22, ha chiesto l’autorizzazione per l’anno <strong>2013</strong> all’elevazione, dal 15% al 25%, dell’aliquota degli alloggi diedilizia residenziale pubblica (ERP) da riservare a situazioni di emergenza abitativa, ai sensi dell’articolo 11, comma 1, della leggeregionale 2 aprile 1996, n. 10.La richiesta è motivata dalla situazione di crisi economica ed occupazionale che sta colpendo anche il territorio mirese dove è inaumento il numero di famiglie i cui componenti sono senza lavoro. Le ricadute della crisi si fanno sentire in particolare nel settoredelle abitazioni in locazione, nel quale, anche a causa del permanere di costi di affitto molto elevati, si è registrato un aumento deglisfratti per morosità. A fronte di questa situazione, l’Amministrazione comunale, a causa della limitatezza delle risorse disponibili,non sempre è in grado di fornire risposte adeguate ai nuclei familiari in difficoltà, spesso con minori a carico.Il Comune di Mira rientra fra quelli ad alta tensione abitativa di cui alla delibera CIPE 13 novembre 2003 (pubblicata sullaG.U. n. 40 del 18.02.2004).Sussistono perciò i presupposti stabiliti dall’articolo 11, comma 1, della l.r. n. 10/1996, per l’accoglimento della richiesta.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la l.r. n. 10/1996 ed in particolare l’articolo 11, comma 1;Vista la delibera del Consiglio comunale di Mira <strong>21</strong> febbraio <strong>2013</strong>, n. 22, trasmessa con nota n. 10735 del 26 marzo <strong>2013</strong>;delibera1. di autorizzare il Comune di Mira (VE) ad elevare dal 15% al 25%, limitatamente all’anno <strong>2013</strong>, la percentuale di riservaper situazioni di emergenza abitativa degli alloggi di ERP rientranti nell’ambito di applicazione della l.r. n. 10/1996;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare l’Unità di Progetto Edilizia Abitativa dell’esecuzione del presente atto;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 369DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 589 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione al Comune di Rovigo all’elevazione dell’aliquota di alloggi da assegnare annualmente per situazioni diemergenza abitativa. L.r. 2 aprile 1996, n. 10 - art. 11, comma 1.[Edilizia abitativa]Note per la trasparenza:In base all’articolo 11, comma 1, della legge regionale n. 10/1996, si autorizza il Comune di Rovigo ad aumentare dal 15% al25% la percentuale degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da assegnare nel <strong>2013</strong> per far fronte a specifiche e documentatesituazioni di emergenza abitativa.L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.Il Comune di Rovigo con propria nota prot. n. 15700 del 22 marzo <strong>2013</strong> - sulla base della deliberazione di Consiglio comunale14 marzo <strong>2013</strong>, n. 6, ha chiesto l’autorizzazione, per l’anno <strong>2013</strong>, all’elevazione, dal 15% al 25%, dell’aliquota degli alloggi di ediliziaresidenziale pubblica (ERP) da riservare a situazioni di emergenza abitativa ai sensi dell’articolo 11, comma 1, della leggeregionale 2 aprile 1996, n. 10.La richiesta è motivata dalla grave situazione di disagio abitativo che l’Amministrazione comunale è chiamata quotidianamentead affrontare, causata dagli innumerevoli sfratti per morosità, determinati, per la maggior parte, dalla perdita del posto di lavorodovuta all’attuale crisi economica particolarmente sentita nel territorio comunale.Il Comune di Rovigo rientra fra quelli ad alta tensione abitativa di cui alla delibera CIPE 13 novembre 2003 (pubblicata sullaG.U. n. 40 del 18.02.2004).Sussistono perciò i presupposti stabiliti dall’articolo 11, comma 1, della l.r. n. 10/1996, per l’accoglimento della richiesta.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la l.r. n. 10/1996 ed in particolare l’articolo 11, comma 1;Vista la delibera del Consiglio comunale di Rovigo 14 marzo <strong>2013</strong>, n. 6, trasmessa con nota n. 15700 del 22 marzo <strong>2013</strong>;delibera1. di autorizzare il Comune di Rovigo ad elevare dal 15% al 25%, limitatamente all’anno <strong>2013</strong>, la percentuale di riserva persituazioni di emergenza abitativa degli alloggi di ERP rientranti nell’ambito di applicazione della l.r. n. 10/1996;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare l’Unità di Progetto Edilizia Abitativa dell’esecuzione del presente atto;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


370Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 590 del 3 maggio <strong>2013</strong>Piano nazionale di edilizia abitativa (D.P.C.M. 16 luglio 2009). D.G.R. n. 1692 del 7/8/2012. Rimodulazione intervento diedilizia sovvenzionata, realizzato dall’Ater di Verona e modifica del programma coordinato di intervento (DGR 07.08.2012,n. 1692).[Edilizia abitativa]Note per la trasparenza:Si procede alla modifica del programma coordinato di intervento, approvato con D.G.R. n. 1692 del 7.08.2012, nell’ambitodel Piano nazionale di edilizia abitativa (D.P.C.M. 16 luglio 2009 - risorse aggiuntive), approvando la rimodulazione dell’interventodi edilizia residenziale sovvenzionata, assegnato all’Ater di Verona per l’acquisto di alloggi in Comune di San MartinoBuon Albergo (VR).L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 16 luglio 2009, al fine di garantire su tutto il territorio nazionalei livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana, è stato approvato il “Pianonazionale di edilizia abitativa”.Con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze indata 8 marzo 2010, sono state ripartite le risorse del Piano nazionale di che trattasi, destinati alle linee di intervento da b) ad e)e quantificate in complessivi euro 377.885.270,00; con detta ripartizione, alla Regione Veneto è stato destinato l’importo di euro22.732.444,19 corrispondente al 6,0157 per cento di quanto stanziato.Con deliberazione 28.09.2010, n. 2295, la Giunta Regionale ha approvato il Programma coordinato di intervento sancitodall’art. 8, comma 1, del Piano nazionale di edilizia abitativa di che trattasi, ed ha approvato l’Avviso Pubblico per la raccoltadelle “manifestazioni di interesse” di settore, rivolto alla individuazione dei programmi finanziabili nell’ambito del più volterichiamato Piano nazionale.Con successiva deliberazione 14.12.2010, n. 3170, come modificata dalla D.G.R. 29.03.2011, n. 357, la Giunta Regionale ha,tra l’altro, approvato le graduatorie degli operatori e degli interventi finanziabili nell’ambito delle linee di intervento di cui allelettere d) ed e) del Piano nazionale di edilizia abitativa (D.P.C.M. 16 luglio 2009).In data 19.10.2011 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Stato/Regione che sancisce l’utilizzo dei fondi per la realizzazionedel Piano in questione.Con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 19 dicembre 2011 (registrato alla Corte dei conti - Ufficiodi Controllo atti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - il 23 gennaio 2012 e pubblicato nella Gazzetta Ufficialen. 41 del 18 febbraio 2012), considerato che risultavano impegnabili ulteriori fondi per complessivi euro 116.228.083,84, èstato provveduto ad una ulteriore nuova ripartizione di risorse aggiuntive da destinare alle linee di intervento di cui all’art. 1,lettere da b) ad e) del Piano nazionale di edilizia abitativa; con detta ripartizione, alla Regione Veneto spetta l’importo di euro6.991.932,84 (6,0157% di euro 116.228.083,84).Con successiva circolare attuativa prot. n. 4423 in data 17.04.2012, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al fine diridurre i tempi per giungere alla sottoscrizione di ulteriori Accordi di Programma, ha sancito l’opportunità che le regioni adottinoprioritariamente, ai fini della formulazione dei programmi coordinati di intervento, le seguenti modalità procedurali:a) scorrimento delle graduatorie delle proposte già presentate o ritenute idonee, sulla base delle procedure di evidenza pubblicaattivate, effettuando una puntuale verifica in ordine alla attualità della fattibilità tecnico-amministrativa e finanziaria delleproposte stesse;b) riapertura dei termini previsti dai bandi regionali già emanati in assenza di proposte.Con deliberazione n. 1692 del 7.08.2012 la Giunta regionale ha approvato il Programma coordinato di intervento per l’utilizzodella citata somma di euro 6.991.932,84 ed ha, tra l’altro, individuato l’elenco degli interventi di edilizia residenziale pubblicafinanziabili proposti dalle ATER del Veneto, elenco già utilizzato per l’assegnazione dei finanziamenti inizialmente disposti nelPiano nazionale di edilizia abitativa ed inizialmente approvato con deliberazione della Giunta Regionale 23.03.2010, n. 936 epoi aggiornato a seguito di più recenti consultazioni.Nel sopraccitato elenco, l’Ater di Verona è stato ammesso a beneficiare di un finanziamento di euro 1.033.320,28 per l’acquistodi n. 10 alloggi in Comune di San Martino Buon Albergo - lottizzazione denominata “Casette di Marcellise”, blocco “C”(spesa complessiva: euro 2.000.000,00).Con nota prot. n. 4609 del 22.03.<strong>2013</strong> l’Ater di Verona ha presentato istanza di modifica dell’intervento finanziato con D.G.R.n. 1692 del 7.08.2012, chiedendo di sostituire la proposta originaria avanzata con l’acquisto di n. 8 unità immobiliari e relativepertinenze ubicate nel medesimo Comune di San Martino Buon Albergo, sempre in lottizzazione “Casette di Marcellise”, blocco“D” (spesa complessiva: euro 1.610.000,00), in sostituzione delle n. 10 unità immobiliari e relative pertinenze originariamentepreviste.Non sussistono motivi ostativi all’accoglimento della proposta di rimodulazione del finanziamento, avanzata dall’Ater diVerona con la citata nota prot. n. 4609 del 22.03.<strong>2013</strong>; tale proposta, infatti:- non altera le ripartizioni finanziarie precedentemente effettuate, né la stessa costituisce ulteriore aggravio finanziario per l’Amministrazioneregionale;- non costituisce modifica ad eventuali intese Stato/Regione, in quanto, alla data odierna, non è stato ancora sottoscritto l’Accordodi Programma preposto a sancire l’utilizzo dei fondi in questione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 371Conseguentemente, la tabella riportata nel punto 3.1 - Allegato “B” alla citata DGR n. 1692/2012 viene modificata come segue:ATERCOMUNEINTERVENTOTIPOLOGIAINTERVENTOALL.(N.)COSTO TOTALE(€)FINANZ.TOSTATALE (€)FINANZ.TOREGIONALE (€)BELLUNO Belluno N.C. 9 1.600.000,00 800.000,00 --PADOVA Maserà N.C. 9 1.390.000,00 700.000,00 --TREVISO Treviso N.C. 20 2.842.000,00 1.100.000,00 --VERONA San Martino B.A. ACQ. 8 1.610.000,00 1.033.320,28 --VICENZA Valdagno N.C. 36 4.502.514,00 1.100.000,00 *1.456.000,00TOTALE 84 11.944.514,00 4.733.320,28 1.456.000,00*: finanziamento assentito con deliberazione della Giunta regionale 23.03.2010, n. 936.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguenteprovvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilità con la vigentelegislazione statale e regionale;Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 16 luglio 2009;Visti i decreti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze indata 8 marzo 2010 e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 19 dicembre 2011;Visto l’Accordo di Programma Stato/Regione, sottoscritto in data 19.10.2011 e relativo all’utilizzo delle risorse inizialmentestanziate per la realizzazione del Piano nazionale di edilizia abitativa;Vista la circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prot. n. 4223 in data 17 aprile 2012;Vista la precedente deliberazione 07.08.2012, n. 1692;Vista la nota dell’Ater di Verona prot. n. 4609 del 22.03.<strong>2013</strong>.delibera1. di accogliere la proposta di rimodulazione del finanziamento di euro 1.033.320,28, avanzata dall’Ater di Verona con notaprot. n. 4609 del 22.03.<strong>2013</strong> per l’acquisto di n. 8 alloggi e relative pertinenze (ubicati in Comune di San Martino Buon Albergo -lottizzazione “Casette di Marcellise”, blocco “D”), disposto nell’ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa (D.P.C.M. 16 luglio2009) con precedente deliberazione 07.08.2012 n. 1692,2. di modificare la ripartizione delle risorse destinate alla linea di intervento b) del Piano, effettuata nell’ambito del Programmacoordinato d’intervento approvato con D.G.R. n. 1692 del 7.08.2012, come segue:ATERCOMUNEINTERVENTOTIPOLOGIAINTERVENTOALL.(N.)COSTO TOTALE(€)FINANZ.TOSTATALE (€)FINANZ.TOREGIONALE (€)BELLUNO Belluno N.C. 9 1.600.000,00 800.000,00 --PADOVA Maserà N.C. 9 1.390.000,00 700.000,00 --TREVISO Treviso N.C. 20 2.842.000,00 1.100.000,00 --VERONA San Martino B.A. ACQ. 8 1.610.000,00 1.033.320,28 --VICENZA Valdagno N.C. 36 4.502.514,00 1.100.000,00 *1.456.000,00TOTALE 84 11.944.514,00 4.733.320,28 1.456.000,00*: finanziamento assentito con deliberazione della Giunta regionale 23.03.2010, n. 936.3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare l’Unità di Progetto Edilizia Abitativa alla esecuzione del presente atto;5. di disporre la pubblicazione per intero del presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.


372Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 591 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 (P.C.R. n. 72 - prot. n. 12953 del 28.10.2008). Interventidestinati alla cessione in proprietà a prezzo convenzionato. Modifica delle modalità operative e delle procedure dierogazione dei contributi ai sensi dell’art. 39, comma 3, della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3.[Edilizia abitativa]Note per la trasparenza:Si provvede, ai sensi dell’art. 39, comma 3, della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3, alla approvazione delle modalità operative edelle procedure di erogazione dei finanziamenti previsti per gli interventi destinati alla cessione in proprietà a prezzo convenzionatonell’ambito del Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007/2009, come modificate dal medesimo articolodi legge.L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.Il Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009, approvato dal Consiglio Regionale con Provvedimento n.72 - prot. n. 12953 in data 28.10.2008, dispone, tra l’altro, la concessione di finanziamenti di edilizia residenziale agevolata mediantela erogazione di contributi a fondo perduto in conto interessi della entità massima di 25.000,00 euro per alloggio, da utilizzare perridurre la rata di ammortamento dei mutui “prima casa” accollabili agli acquirenti/assegnatari di alloggi, in possesso dei requisitisoggettivi, realizzati da Imprese di Costruzione e loro consorzi, da Cooperative di Abitazione e loro consorzi nonché da FondazioniONLUS statutariamente dedicate a contrastare il disagio abitativo.In tale contesto, la Giunta regionale, con propria deliberazione 26.5.2009, n. 1567 ha, tra l’altro, approvato i bandi di concorsoper la individuazione degli Operatori da incaricare della realizzazione di tali alloggi.Al fine di consentire piena operatività e concreta attuazione alla iniziativa, la Giunta regionale, ai sensi del punto 8.2.5. delcitato Programma regionale, con successive deliberazioni 26.5.2009, n. 1568, 16.12.2010, n. 319 e 18.11.2011, n. 51, ha approvato glischemi tipo della Convenzione e del successivo Atto integrativo alla medesima, da sottoscriversi con gli Istituti di Credito per lamateriale concessione ed erogazione dei contributi destinati agli operatori di cui alla iniziativa in questione.L’art. <strong>21</strong> della legge regionale 6.4.2012, avuto riguardo del particolare periodo congiunturale negativo ed al fine di non disattenderegli obiettivi prefissati dal “Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007 - 2009” (mantenendo cioè gliaiuti finanziari in capo ai potenziali acquirenti/assegnatari degli alloggi finanziati), ha disposto la trasformazione del contributoregionale da “conto interessi” a “conto abbattimento del capitale mutuato”, fatte salve le operazioni perfezionate alla data di entratain vigore della legge regionale medesima; in altre parole, l’aiuto finanziario si traduce nella riduzione del capitale di mutuo anzichénella riduzione degli interessi da pagare, producendo in ogni caso l’abbattimento della rata di mutuo.Conseguentemente a quanto disposto dall’art. <strong>21</strong>, comma 3 della legge regionale 6.4.2012, n. 13, la Giunta regionale, con propriadeliberazione 7.5.2012, n. 798, ha approvato lo schema tipo di Convenzione da sottoscrivere con gli Istituti di Credito per la concessionedei contributi, le modalità operative e le procedure di erogazione dei contributi stessi nonchè lo schema tipo di Attestazionecomunale concernente il possesso, in capo agli acquirenti/assegnatari degli alloggi finanziati, dei requisiti soggettivi previsti dallavigente normativa per usufruire delle agevolazioni finanziarie.Gli Istituti di Credito aderenti alla prescritta iniziativa sono i seguenti:- Federazione <strong>Veneta</strong> delle Banche di Credito Cooperativo, con sede in Padova;- Unicredit Banca S.p.a., con sede in Treviso;- Cassa di Risparmio del Veneto, con sede in Padova;- Cassa di Risparmio di Venezia, con sede in Venezia;- Monte dei Paschi di Siena, con sede in Siena;- Banca Antonveneta - Gruppo Monte dei Paschi, con sede in Padova;- Banca Popolare di Verona San Geminiano e San Prospero ora Banco Popolare, con sede a Verona;- Banca Popolare di Vicenza, con sede a Vicenza;- Banca Nazionale del Lavoro, con sede in Vicenza;- Cassa di Risparmio di Bolzano, con sede in Bolzano (non firmataria dell’ultima Convenzione approvata con D.G.R. n. 798/2012);- U.G.F. Banca ora Unipol, con sede in Bologna (non firmataria dell’ultima Convenzione approvata con D.G.R. n. 798/2012);- Veneto Banca, con sede in Treviso (non firmataria della Convenzione di cui alle DD.G.R. n. ri 1568/2009, 319/2010 e51/2011).L’art. 39 della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3, nel persistere della particolare contingenza economica, dispone che i contributi afondo perduto in conto abbattimento del capitale mutuato, concessi ai sensi dell’art. <strong>21</strong>, comma 1, della legge regionale 6.4.2012, n.13, possono essere utilizzati per la medesima finalità su mutui eventualmente contratti direttamente dai relativi acquirenti/assegnataridegli alloggi medesimi, fatte salve le operazioni di mutuo concluse alla data di entrata in vigore della legge regionale medesima.Conseguentemente a quanto disposto dai commi 1 e 2 dell’art. 39 della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3 ed in attuazione del comma3 dello stesso articolo, che demanda alla Giunta regionale la disciplina delle modalità operative e delle procedure di erogazione deicontributi, si rende necessario provvedere alla approvazione:- dello schema tipo di Appendice alla Convenzione, da sottoscrivere con gli Istituti di Credito per la concessione dei contributi aisensi dell’art. 39 della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3, Allegato “A” parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;- delle modalità operative e delle procedure di erogazione dei contributi da seguire al fine di ottenere la erogazione del contributodi che trattasi, Allegato “B”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 373atti questi, essenziali al fine di dare piena e completa operatività al Programma regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica2007-2009 - interventi destinati alla cessione in proprietà a prezzo convenzionato, nel rispetto delle finalità contemplate dal Programmamedesimo.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilità con la vigentelegislazione statale e regionale;Visto il Provvedimento del Consiglio Regionale n. 72 - prot. n. 12953 in data 28.10.2008;Viste le precedenti deliberazioni della Giunta Regionale 26.5.2009, n. ri 1567-1568, 16.2.2010, n. 319, 18.1.2011, n. 51 e 7.5.2012,n. 798;Visto l’art. <strong>21</strong> della legge regionale 6.4.2012, n. 13;Visto l’art. 39 della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3;delibera1. di approvare, in attuazione a quanto disposto dall’art. 39, comma 3, della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3 e per i motivi indicatinelle premesse, i sottoelencati allegati, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:a) Allegato “A” - schema tipo di Appendice alla Convenzione da sottoscrivere con gli Istituti di Credito per la concessione dicontributi ai sensi dell’art. 39 della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3;b) Allegato “B” - modalità operative e procedure da seguire al fine di ottenere la concessione e la conseguente erogazione delcontributo di cui al Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009, interventi destinati alla cessione in proprietàa prezzo convenzionato, come modificato dall’art. 39, commi 1 e 2, della legge regionale 5.4.<strong>2013</strong>, n. 3;2. di incaricare il Presidente della Giunta Regionale o suo delegato alla sottoscrizione della Appendice alla Convenzione dicui al precedente punto 1., lett. a);3. di incaricare il Dirigente regionale della Unità di Progetto Edilizia Abitativa dello svolgimento di tutti i conseguenti adempimentidel caso rivolti alla regolare e completa riuscita della iniziativa;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di incaricare l’Unità di Progetto Edilizia Abitativa della esecuzione del presente atto;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.


374Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 591 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2APPENDICE – TIPOALLA CONVENZIONE REGIONE-ISTITUTI DI CREDITOApprovata con D.G.R. n. 798 del 7 maggio 2012Con la presente scrittura privata tra:LA REGIONE DEL VENETO, rappresentata dal Signor ____________________, nella sua qualità di_______________________, in prosieguo denominata el’ISTITUTO DI CREDITO ___________________, con sede in ___________________ Via________________ , rappresentata dal Signor ____________________, in prosieguo denominato;premesso che- in data _________ è stata stipulata, tra la Regione e la Banca, la Convenzione per la concessione, infavore degli Operatori - Imprese di costruzione e loro consorzi, Cooperative di abitazione e loro consorzi,Fondazioni ONLUS statutariamente dedicate a contrastare il disagio abitativo, di contributi a fondoperduto su mutui, per la realizzazione di alloggi da cedere in proprietà a prezzo convenzionato nell’ambitodel Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009, P.C.R. n. 72 - prot. n. 12953 del28 ottobre 2008 come rimodulato ai sensi dell’art. <strong>21</strong> della legge regionale 6 aprile 2012, n. 13;- ai sensi dell’art. 39 della legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio<strong>2013</strong>”, a decorrere dalla entrata in vigore della legge stessa i contributi a fondo perduto in contoabbattimento del capitale mutuato possono essere utilizzati per la medesima finalità su mutuieventualmente contratti, con Banche convenzionate, direttamente dai relativi acquirenti/assegnatari deglialloggi medesimi;- la Giunta regionale, con deliberazione n. ______ del _______, ha provveduto a disciplinare le modalitàoperative e le procedure di erogazione di tali contributi, approvando altresì lo schema tipo di Appendicealla Convenzione da stipularsi tra Banca e Regione;- è pertanto necessario consentire, a partire dalla stipulazione della presente Appendice, il perfezionamentodei trasferimenti in proprietà agli acquirenti/assegnatari degli alloggi realizzati fruendo del beneficioprevisto con le modalità dell’art. 39 della legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3;tutto ciò premesso, le parti convengono e stipulano quanto segue:Articolo 11. La Banca si impegna a concedere mutui edilizi agli acquirenti/assegnatari degli alloggi aventi lecaratteristiche di cui alla deliberazione della Giunta Regionale 12 aprile 2002, n. 897 ed al punto 7 delProvvedimento del Consiglio Regionale 28 ottobre 2008, n. 72 - prot. n. 12953, come modificato dall’art.39 della legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3, a tasso fisso o variabile, alle condizioni di mercato, perl’acquisto/assegnazione degli stessi.2. I mutui, di cui alla presente Appendice, da concedersi ai beneficiari in possesso dei requisiti soggettiviprevisti nel Programma Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica 2007-2009, saranno soggetti aprevia verifica della sussistenza dei requisiti relativi al merito creditizio.3.Resta inteso che la Banca si riserva, a proprio insindacabile giudizio, la facoltà di non accogliere ledomande di mutuo presentate dagli acquirenti/assegnatari, di differire la stipula dei contratti di mutuo o dinon darvi luogo, qualora non siano soddisfatti i requisiti creditizi o risultino impedimenti, tecnici o legali,tali da rendere l’operazione non procedibile.Articolo <strong>21</strong>. I mutui concessi per finanziare l’acquisto dei singoli alloggi, dovranno avere rate mensilid’ammortamento e potranno essere regolati a tasso fisso o a tasso variabile con il trattamento di cuiall’art. 3 - comma 1 - lettere a) e b) della Convenzione tra Regione e Banca stipulata in data __________.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 375ALLEGATOA alla Dgr n. 591 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/22. La durata dei mutui potrà essere determinata a seconda delle modalità operative vigenti presso la Banca,su richiesta del beneficiario, fino ad un massimo di anni 40 (quaranta).3. Il contributo regionale massimo di euro 25.000,00 (venticinquemila virgola zero zero) per alloggio saràutilizzato esclusivamente per la riduzione della quota di capitale mutuato con decorrenza dalla data dellaeffettiva erogazione, da parte della Regione, del contributo stesso.4. In ogni caso, il contributo di cui al precedente comma non potrà essere superiore al cinquanta per centodella quota di capitale mutuato, acceso dall’acquirente/assegnatario dell’alloggio e pertanto lo stesso saràproporzionalmente ridotto nel caso di mutui accesi con importo inferiore ad euro 50.000,00(cinquantamila virgola zero zero). Alla attuazione del presente comma provvede la Regione conl’assolvimento delle procedure previste dall’art. 3, comma 1.Articolo 31. La Regione provvede ad erogare, per il tramite della Banca e compatibilmente con le disponibilità dicassa dell’Amministrazione regionale medesima, il contributo regionale massimo a fondo perduto di euro25.000,00 (venticinquemila virgola zero zero) per alloggio in conto abbattimento del capitale mutuato aseguito della avvenuta vendita/assegnazione dell’alloggio stesso.2. Per il fine di cui al precedente comma 1., entro il termine di sessanta giorni dalla data di stipula delcontratto di compravendita/assegnazione definitiva dell’alloggio, il beneficiario deve notificare allaRegione e per conoscenza alla Banca, a mezzo raccomandata, copia conforme del contratto di mutuo,dell’atto di vendita/assegnazione dell’alloggio e della certificazione comunale attestante il possesso deirequisiti soggettivi previsti dal Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009.Articolo 41. L’estinzione anticipata, totale o in quota pari o superiore alla metà del debito residuo di mutuo, nei primicinque anni decorrenti dalla data di stipula dell’atto notarile di compravendita/assegnazione definitivadell’alloggio, chiesta dal beneficiario e senza preventiva autorizzazione regionale, comporta la decadenzadei benefici concessi e la integrale restituzione, da parte del beneficiario, alla Regione, del contributoerogato, maggiorato degli interessi legali decorrenti dalla data di erogazione e fino a quella della effettivarestituzione. In tal caso, la Banca provvederà a comunicare alla Regione l’avvenuta estinzione entro e nonoltre trenta giorni dalla data di perfezionamento della procedura. Decorso il suddetto periodoquinquennale, è possibile procedere alla estinzione totale anticipata o prevalente del debito residuo dimutuo senza incorrere in situazioni sanzionatorie.2. Le previsioni di cui al precedente comma 1. si applicano anche nei casi di subentro per intervenutaalienazione dell’alloggio nel primo quinquennio, debitamente autorizzata dal Comune, con riferimento,per la decorrenza, dalla data di stipula del primo atto di compravendita/assegnazione definitivadell’alloggio.Articolo 51. E’ fatto obbligo alla Banca di comunicare alla Regione l’eventuale inizio di propria procedura esecutiva,entro quarantacinque giorni dall’avvio della stessa, per le eventuali determinazioni ed azioni regionali.Articolo 61. Per quanto non previsto nella presente Appendice, valgono le pattuizioni di cui alla ConvenzioneRegione/Banca stipulata in data _________ e repertoriata in atti dalla Regione.Venezia, lì ________________Per la Regione___________________________________Per la Banca___________________________________Biasia/apEDAB_Modi_Modalita_Operative_Allegato_A.doc


376Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOB alla Dgr n. 591 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2Modalità operative e procedure da seguire al fine di ottenere la concessione e la conseguente erogazione delcontributo di cui al Programma regionale per la edilizia residenziale pubblica 2007-2009 – interventidestinati alla cessione in proprietà a prezzo convenzionato, come modificato dall’art. 39, commi 1 e 2, dellalegge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3.1. PremessaL’art. 39 della legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3, stabilisce che, a decorrere dalla data di entrata invigore della medesima e fatte salve le operazioni di mutuo già perfezionate alle condizioni previste dallaConvenzione e dal successivo Atto integrativo approvati dalla Giunta regionale con deliberazioni 26 maggio2009, n. 1568, 16 febbraio 2010, n. 319 e 18 gennaio 2011, n. 51 ovvero dalla Convenzione approvata dallaGiunta regionale con successiva deliberazione 7 maggio 2012, n. 798, i contributi a fondo perduto in contoabbattimento del capitale mutuato, concessi ai sensi dell’art. <strong>21</strong>, comma 1, della legge regionale 6 aprile2012, n., 13, alle Imprese di costruzione e loro consorzi, alle Cooperative di abitazione e loro consorzi ed alleFondazioni ONLUS statutariamente dedicate a contrastare il disagio abitativo, per la realizzazione di alloggida cedere in proprietà a prezzo convenzionato nell’ambito del Programma regionale per l’ediliziaresidenziale pubblica 2007-2009 (P.C.R. 28 ottobre 2008, n. 73 - prot. n. 12953), possono essere utilizzati,per la medesima finalità, su mutui eventualmente contratti direttamente dagli acquirenti/assegnatari deglialloggi medesimi.In attuazione del comma 3 dello stesso articolo, il quale stabilisce che entro 30 giorni dalla data dientrata in vigore della legge la Giunta regionale provvede a disciplinare le modalità operative e le proceduredi erogazione dei contributi nel rispetto delle finalità previste, di seguito si esplicitano le modalità operative ele procedure che dovranno essere seguite dalle parti.2. Valore del contributoL’incentivazione regionale per unità abitativa, per le operazioni di cui al citato art. 39 della leggeregionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3, consiste nella concessione di un contributo massimo a fondo perduto in contocapitale di euro 25.000,00 per alloggio che sarà utilizzato esclusivamente per la riduzione della quota dicapitale mutuato, come risultante dal contratto di mutuo sottoscritto tra l’acquirente/assegnatario e l’Istitutodi Credito, individuato tra gli istituti mutuanti di cui alla Convenzione approvata con deliberazione di Giuntaregionale 7 maggio 2012, n. 798, con decorrenza dalla data della effettiva erogazione, da parte della Regione,del contributo stesso.In ogni caso, il contributo non potrà essere superiore al cinquanta per cento (50%) del capitalemutuato, acceso dall’acquirente/assegnatario dell’alloggio e pertanto lo stesso sarà proporzionalmente ridottonel caso di mutui accesi con importo inferiore ad euro 50.000,00.3. Destinatari del contributoHanno diritto alla incentivazione regionale gli acquirenti/assegnatari delle unità abitative finanziatein possesso dei requisiti soggettivi, certificati dal comune, previsti dal punto 4.1. degli allegati “C” e “D”,parti integranti e sostanziali della deliberazione di Giunta regionale 26.5.2009, n. 1567.I suddetti requisiti dovranno essere posseduti:- per gli acquirenti da Imprese di costruzione, alla data del contratto di compravendita dell’alloggio ovveroalla data certa del preliminare di compravendita o altra data certa, dalla quale sia manifestata la volontà diacquistare l’alloggio;- per gli assegnatari da Cooperative edilizie, alla data dell’atto di assegnazione definitiva dell’alloggioovvero alla data della deliberazione del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa di assegnazioneprovvisoria dell’alloggio stesso.Limitatamente al requisito della residenza, rientrano anche gli acquirenti/assegnatari soggiornantiall’estero per motivi di lavoro, regolarmente iscritti all’Albo degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) permotivi di lavoro, che intendono continuare a stabilirsi in uno dei comuni del Veneto al loro rientro.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 377ALLEGATOB alla Dgr n. 591 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/24. Modalità di erogazione del contributoIl contributo regionale di cui al precedente punto 2., sarà erogato per il tramite della Banca sceltadall’acquirente/assegnatario tra quelle che hanno stipulato la convenzione di cui all’allegato “A” parteintegrante e sostanziale della D.G.R. 7 maggio 2012, n. 798, dopo l’emissione, in favore dell’operatore cheha realizzato l’intervento costruttivo (Impresa di costruzione, Cooperativa edilizia, FondazioneONLUS), deldecreto regionale di concessione definitiva, compatibilmente con le disponibilità di cassa dellaAmministrazione regionale, a seguito della sottoscrizione del contratto di mutuo e previa acquisizione dicopia conforme all’originale del contratto medesimo, dell’atto notarile di trasferimento della proprietànonché della attestazione comunale concernente il possesso, in capo all’acquirente/assegnatario, dei requisitisoggettivi previsti dalla normativa vigente.La predetta documentazione deve essere trasmessa dal beneficiario alla Regione, a mezzoraccomandata (spedita per conoscenza anche alla Banca) entro il termine di sessanta giorni dalla stipula delcontratto di compravendita/assegnazione dell’alloggio.L’articolato dell’atto di compravendita/assegnazione dovrà necessariamente contenere la seguenteindicazione:“il/la Signor/a ______________ dichiara di essere a conoscenza di tutte le condizioni previstedalla Convenzione in essere Regione/Banca, sottoscritta tra le parti il __________ e di quelle contenute nellaAppendice alla Convenzione sottoscritta il ________; lo stesso prende atto che relativamente alla erogazionedel contributo regionale ad abbattimento della quota di capitale mutuato, sarà provveduto dalla Regione, permezzo dell’Istituto di Credito mutuante, nel più breve tempo possibile, tenuto conto dei vincoli imposti dalpatto di stabilità e compatibilmente con le disponibilità di cassa della Amministrazione regionale, previaproduzione alla Regione di copia conforme all’originale del presente atto, del contratto di mutuo nonchédell’attestato comunale concernente il possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla vigente normativa.”.L’articolo dovrà inoltre necessariamente prevedere quanto disposto dal successivo punto 5., inordine alle estinzioni anticipate dei mutui.Nelle more delle indicazioni illustrate nei precedenti capoversi, non sarà dato corso alla erogazionedel contributo.5. VarieA quanto disposto dal punto 5.4. di cui agli allegati “C” e “D”, parti integranti e sostanziali dellaD.G.R. n. 1567/2009 e limitatamente alle operazioni concluse dopo l’approvazione della legge regionale6.4.2012, n. 13 si aggiunge che la estinzione anticipata, totale o in quote pari o superiore alla metà del debitoresiduo nei primi cinque anni decorrenti dalla data di stipula dell’atto notarile di compravendita/assegnazionedefinitiva dell’alloggio, senza preventiva autorizzazione regionale, comporta la decadenza dei beneficiconcessi e la integrale restituzione, da parte dell’acquirente/assegnatario, alla Regione, del contributo inconto abbattimento del capitale mutuato erogato, maggiorato degli interessi legali decorrenti dalla data dierogazione e fino a quella della effettiva restituzione.Decorso il suddetto periodo quinquennale è possibile procedere alla estinzione totale anticipata oprevalente del debito residuo senza incorrere in sanzioni.Quanto citato si applica anche nei casi di subentro per intervenute alienazioni dell’alloggio nelprimo quinquennio, debitamente autorizzate dal comune, con riferimento, per la decadenza, dalla data distipula del primo atto di compravendita/assegnazione definitivo dell’alloggio.Biasia/apEDAB_Modi_Modalita_Operative_Allegato_B.doc


378Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 592 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma Regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 (P.C.R. n. 72 - prot. n. 12953 del 28.10.2008). Interventidestinati alla locazione ai sensi della legge regionale n. 10/1996. A.T.E.R. di Belluno: n. 8 alloggi in Comune Belluno;A.T.E.R. di Rovigo: n. 4 alloggi in Comune di Adria, n. 4 alloggi in Comune di Loreo e n. 25 alloggi in Comuni vari dellaprovincia di Rovigo. Differimento dei termini di inizio dei lavori.[Edilizia abitativa]Note per la trasparenza:Si procede alla individuazione di un nuovo termine per l’inizio dei lavori relativi agli interventi finanziati nell’ambito del ProgrammaRegionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009, destinati alla locazione ai sensi della legge regionale n. 10/1996,realizzati dalle A.T.E.R. di Belluno e Rovigo, (n. 8 alloggi in Comune Belluno, n. 4 alloggi in Comune di Adria, n. 4 alloggi inComune di Loreo e n. 25 in Comuni vari della provincia di Rovigo).L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.Con Provvedimento 28 ottobre 2008, n. 72 - prot. n. 12953, il Consiglio Regionale ha approvato il Programma regionale perl’edilizia residenziale pubblica 2007-2009, demandando l’approvazione, da parte della Giunta Regionale, dei bandi di concorsorelativi ai finanziamenti assentiti per gli interventi di edilizia residenziale agevolata di cui ai punti 1), 2), 3) e 5), indicati nellatabella di cui al punto 8.2. del Programma regionale di che trattasi.Con il medesimo Provvedimento, inoltre, è stata resa disponibile la somma di euro 16.603.392,41 per interventi di ediliziaresidenziale sovvenzionata, realizzati dalle AA.TT.E.R. del Veneto e destinati alla locazione ai sensi della legge regionale n.10/1996.Con deliberazione di Giunta Regionale 23 marzo 2010, n. 936, è stato assegnato all’A.T.E.R. di Belluno un contributo pariad euro 548.000,00 per la realizzazione di un intervento n. 8 alloggi in Comune Belluno, da destinare alla locazione ai sensidella legge regionale n. 10/1996.Con la medesima deliberazione sono stati assegnati all’A.T.E.R. di Rovigo rispettivamente euro 420.000,00 per la realizzazionedi n. 4 alloggi in Comune di Adria, euro 420.000,00 per la realizzazione di n. 4 alloggi in Comune di Loreo ed euro 41.000,00per la manutenzione straordinaria di n. 25 alloggi in Comuni vari della provincia di Rovigo, tutti destinati alla locazione ai sensidella legge regionale n. 10/1996.A norma di quanto espressamente previsto dalla citata D.G.R. n. 936/2010, gli interventi in questione dovevano pervenirealla fase di inizio lavori entro il 31.12.2010.Il particolare momento di crisi economica che si è ripercosso anche nel settore immobiliare e le restrizioni finanziarie dettatedal Patto di stabilità non hanno permesso alle richiamate Aziende Territoriali, come da documentazione in atti dell’Unitàdi Progetto Edilizia Abitativa, il regolare avvio delle opere finanziate.Successivamente, l’A.T.E.R. di Belluno e l’A.T.E.R. di Rovigo hanno avanzato apposite istanze scritte, rispettivamente indata 29.01.<strong>2013</strong>, prot. n. 625 e in data 07.02.<strong>2013</strong>, prot. n. <strong>21</strong>92, rivolte al differimento dei richiamati termini di inizio dei lavori,in quanto, l’avvio delle iniziative è subordinato anche alle disponibilità finanziarie di parte dei fondi ricavati dalle vendite diunità abitative di proprietà delle Aziende medesime, risorse non disponibili al momento della scadenza dei termini per l’avviodei lavori dei programmi costruttivi di che trattasi.Non sussistono elementi ostativi, anche sotto il profilo giuridico-amministrativo, all’accoglimento delle istanze di prorogadei termini di inizio lavori comunicate dalle AA.TT.E.R. di Belluno e Rovigo; ciò in quanto la disattesa delle finalità dettatedalle iniziative ivi trattate non permetterebbe di conseguire gli obiettivi, in termini di residenze attivate mediante la locazioneai sensi della legge regionale n. 10/1996, prefissati con l’avvio dei programmi in questione.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione statale e regionale;Vista la deliberazione di Giunta Regionale 23.03.2010, n. 936;Vista la nota dell’A.T.E.R. di Belluno del 29.01.<strong>2013</strong>, prot. n. 625;Vista la nota dell’A.T.E.R. di Rovigo del 7.02.<strong>2013</strong>, prot. n. <strong>21</strong>92;delibera1. per i motivi indicati in premessa, di differire al 31.12.<strong>2013</strong> il termine di inizio lavori relativo ai sotto elencati interventi destinatialla locazione ai sensi della l.r. n. 10/1996 e finanziati nell’ambito del Programa Regionale per l’edilizia residenziale pubblica2007-2009:


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 379Operatore Comune Tipologia Intervento Numero Alloggi FinanziamentoAter Belluno Belluno Nuova Costruzione 8 548.000,00Ater Rovigo Adria Nuova Costruzione 4 420.000,00Ater Rovigo Loreo Nuova Costruzione 4 420.000,00Ater RovigoComuni variManutenzione straordinaria25 41.000,00TOTALE 41 1.429.000,002. di stabilire che il mancato rispetto del termine di cui al precedente punto 1. comporta, per le Aziende in questione, la decadenzadai finanziamenti assentiti;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare l’Unità di Progetto Edilizia Abitativa dell’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


380Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 593 del 3 maggio <strong>2013</strong>Attuazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi, in tema di energia, previsti dal Decreto Ministeriale del15 marzo 2012 (c.d. <strong>Bur</strong>den Sharing). Partecipazione della Regione del Veneto alla campagna “Un mondo come piace a te.Con il clima che vuoi”, avviata l’8 ottobre 2012 dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia di Energy RoadMap 2050.[Energia e industria]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si dispone la partecipazione della Regione del Veneto alla campagna in tema di energia “Unmondo come piace a te. Con il clima che vuoi” avviata l’8 ottobre 2012 dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia diEnergy Road Map 2050. Tale campagna si rivolge a cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni con gli obiettivi di accrescerela consapevolezza in merito a soluzioni di vita a basse emissioni di carbonio nella produzione e nell’utilizzo dell’energia e di promuoveresoluzioni creative e innovative per un modo di vivere compatibile con il clima.L'Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.I temi dell’efficienza energetica, del risparmio energetico e della promozione delle fonti rinnovabili hanno assunto negli ultimianni un’importanza crescente nelle politiche ambientali attuate dalle pubbliche amministrazioni, anche alla luce degli obiettiviposti dalla Commissione Europea con il “Pacchetto cambiamenti climatici ed energia", presentato il 23 gennaio 2008 (aumento del20% dell’efficienza energetica, 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, diminuzione delle emissioni di gas serra del 20%rispetto ai livelli del 1990).Il Decreto Ministeriale del 15 marzo 2012 “Definizione e quantificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabilie definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle provincieautonome” (c.d. <strong>Bur</strong>den Sharing), ha definito e quantificato gli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili. Alla Regione delVeneto è stato assegnato un obiettivo da raggiungere entro il 2020 pari al 10,3%, rappresentante la percentuale di consumi finalilordi regionali che dovranno essere coperti dall’energia complessiva prodotta da fonti rinnovabili.Nell’ambito dell’attuazione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi previsti da tale Decreto Ministeriale, si intendepartecipare alla campagna “Un mondo come piace a te. Con il clima che vuoi”, avviata l’8 ottobre 2012 dalla Commissione Europeanell’ambito della strategia di Energy Road Map 2050 che ha come obiettivo, tra l’altro, la riduzione delle emissioni del 80-95 %entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990.Tale campagna, nata dalla collaborazione di più di 150 organizzazioni di tutta Europa, intende focalizzare il dibattito relativoai cambiamenti climatici su soluzioni pratiche e dimostrare che l'azione per il miglioramento del clima ottenuto nella produzione enell’utilizzo dell’energia può aumentare il benessere dei cittadini europei e portar loro vantaggi economici.Il sito web della campagna è disponibile in 23 lingue e si avvale di una struttura interattiva per stimolare la partecipazione deisingoli cittadini, delle imprese e dei gruppi locali che potranno inserire, promuovere e discutere le loro proposte volte ad ottenerel’abbassamento delle emissioni di carbonioIl successo della campagna dipende dal coinvolgimento di tutte quelle organizzazioni della società civile, del mondo degli affarie del settore pubblico che condividono l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. Al riguardo, oltre alla possibilità di partecipareinteragendo attraverso l’apposito sito web, sono previsti tre diversi livelli di partecipazione alla campagna che implicano, per ilsoggetto che aderisce, impegni diversi:• il partenariato semplice• il partenariato intermedio• l’eco-partenariato.I partenariati tra organizzazioni che perseguono gli stessi obiettivi sono un elemento centrale della campagna “Un mondo comepiace a te. Con il clima che vuoi”. Le organizzazioni che hanno già confermato la loro partecipazione sono: associazioni imprenditoriali,università, organizzazioni non governative e istituzioni pubbliche.Si ritiene pertanto importante sostenere la campagna in argomento mediante un partenariato semplice che si avvierà attraversola firma di una lettera di intenti, sia in lingua italiana, Allegato A), che in lingua inglese, Allegato B).A sostegno dell’iniziativa sono previste le seguenti attività di divulgazione:- inserimento del logo e del banner della campagna e di un link alla campagna sul sito web della Regione- diffusione sui social media dei contenuti della campagna, degli eventi e del concorso ad essa collegati- distribuzione del materiale online della campagna- inserimento del logo della campagna negli eventi e nelle campagne complementari della Regione- organizzazione di una conferenza stampa, una pubblicazione o un evento a sostegno della campagna.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto il “Pacchetto cambiamenti climatici ed energia” approvato dal Parlamento Europeo il 23 gennaio 2008;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 381Vista la legge regionale 27 dicembre 2000, n. 25;Visto il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28;Visto il Decreto Ministeriale del 15 marzo 2012 “Definizione e quantificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabilie definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delleprovincie autonome”;Visti il Decreto 5 luglio 2012 “Attuazione dell’art. 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione dellaproduzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici” (c.d. Quinto Conto Energia) ed il Decreto 6 luglio 2012.”Attuazionedell’art. 24 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti afonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici”delibera1. di partecipare, in qualità di partner semplice, alla campagna “Un mondo come piace a te. Con il clima che vuoi”, avviatal’8 ottobre 2012 dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia di Energy Road Map 2050;2. di approvare le lettere di intenti in lingua italiana (Allegato A) ed in lingua inglese (Allegato B), che costituiscono parteintegrante e sostanziale del presente provvedimento;3. di dare atto che alla firma delle lettere di intenti di cui al punto 2 provvederà il Presidente della Giunta regionale, o un suodelegato;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di incaricare il dirigente regionale dell’Unità di Progetto Energia all'espletamento degli adempimenti necessari all'esecuzionedel presente atto;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


382Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATO A alla Dgr n. 593 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1LETTERA DI INTENTISostegno alla Campagna della Commissione Europea sul Cambiamento Climatico “Un mondo comepiace a te. Con il clima che vuoi”.Il sottoscritto _______________________________________________________________Regione del Veneto – Dorsoduro, 3901 – 30123 VeneziaDichiara di sostenere la Campagna della Commissione Europea sul Cambiamento Climatico “Un mondo comepiace a te. Con il clima che vuoi” in Italia.La campagna mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui vantaggi di dirigersi verso una società a basseemissioni di carbonio e di convincere le imprese, i cittadini e le autorità pubbliche sulla necessità, la fattibilitàe la convenienza di agire urgentemente a favore del clima. Il suo obiettivo è quello di promuovere soluzionicreative e innovative per un modo di vivere compatibile con il clima.Venezia, ___________________(firma)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 383giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATO B alla Dgr n. 593 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1LETTER OF INTENTSupport of the European Commission Climate Change Campaign“A world you like. With a climate you like.”The undersigned________________________________________________________Regione del Veneto – Dorsoduro, 3901 – 30123 VeneziaDeclares its support for the European Commission’s Climate Change Campaign “A world you like. With aclimate you like” in Italy.The campaign aims to raise awareness about the benefits of moving towards a low-carbon society and toconvince businesses citizens and public authorities of the necessity, feasibility and affordability to take urgentclimate action. Its objective is to promote creative and innovative solutions for climate-friendly living.Venice, ____________________(Signature)


384Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 594 del 3 maggio <strong>2013</strong>Programma “Intelligent Energy Europe” <strong>2013</strong>: progetto “Mayors in Action”. Autorizzazione alla partecipazione inqualità di Partner.[Energia e industria]Note per la trasparenza:Autorizzazione alla partecipazione della Regione del Veneto, in qualità di Partner al Progetto “Mayors in Action”, per accelerarel’attuazione dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) già redatti da enti locali di dimensioni medie o piccole e perfavorire il ruolo dei Coordinatori e dei Sostenitori del Patto dei Sindaci nel selezionare, uniformare e diffondere le buone praticheper la realizzazione dei piani stessi.L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.La Regione del Veneto, tramite Unità di Progetto Energia, ha avviato una collaborazione con le autorità locali europee e inparticolare con ICLEI (<strong>Associazione</strong> di Autorità Locali per lo Sviluppo Sostenibile) con sede a Monaco, (Germania) per la partecipazionea progetti cofinanziati dall’UE, allo scopo di studiare e realizzare azioni per lo sviluppo sostenibile.Uno dei Programmi europei più adatti alla realizzazione di tale obiettivo è il Programma “Intelligent Energy Europe" il cuiobiettivo è quello di diffondere e promuovere la conoscenza e lo sviluppo di azioni e comportamenti sostenibili per il settore e lepolitiche per l’energia.Su questo Programma la Regione del Veneto intende partecipare - in qualità di Partner - a una proposta progettuale che verràpresentata entro la scadenza del 8 maggio <strong>2013</strong> dalla Provincia di Genova.Si tratta del progetto “Mayors in Action” il cui obiettivo è di potenziare il ruolo dei Coordinatori e Sostenitori del Patto deiSindaci nel selezionare, uniformare e diffondere le buone pratiche per l’attuazione dei PAES già redatti da enti locali di dimensionimedie o piccole.Il capofila del progetto è la Provincia di Genova già coordinatore del progetto ENERGY FOR MAYORS che aveva lo scopo dicontribuire all’implementazione del Patto dei Sindaci, ed i partner coinvolti al momento sono, oltre alla Regione del Veneto, ICLEIEurope <strong>Associazione</strong> di Autorità locali per lo Sviluppo Sostenibile con sede a Monaco (Germania), Sogesca Società di ingegneriacon sede a Padova, il Comune di Zagabria (Croazia), PNEC Polish Network Energy Cities (Polonia), CRES Centro di Ricerca perle fonti rinnovabili del Ministero greco (Grecia), e la Provincia di Barcelona (Spagna).La Regione del Veneto parteciperà alla realizzazione delle attività progettuali alla raccolta di buone prassi tecnico-finanziarieper l'implementazione di azioni incluse nei PAES di alcuni Comuni della Regione; all'organizzazione e gestione di attività di coinvolgimento,di formazione e di supporto ai Comuni a livello regionale; all'organizzazione e gestione di attività di formazione perCoordinatori e Sostenitori del Patto a livello nazionale in collaborazione con la Provincia di Genova; al supporto all'implementazionedi azioni concrete contenute nei PAES di alcuni Comuni della Regione; al supporto e al monitoraggio dell'implementazionedei PAES di alcuni Comuni.Va sottolineato come la partecipazione in qualità di Partner comporterà per la Regione del Veneto un co-finanziamento paria circa il 28% della quota di budget assegnata alla Regione. Va specificato che tale quota non comporterà alcun esborso, ma verràcorrisposta come costo del personale interno all’Unità di Progetto Energia.Il relatore, conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lalegislazione regionale e statale;Visto il bando del programma “Intelligent Energy Europe" anno <strong>2013</strong>delibera1. di autorizzare la partecipazione al progetto “Mayors in Action”, in qualità di Partner, nell’ambito del Programma europeo“Intelligent Energy Europe” anno <strong>2013</strong>;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare l’Unità di Progetto Energia dell’esecuzione del presente atto;4. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 385DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 595 del 3 maggio <strong>2013</strong>Interventi regionali in materia di edilizia pubblica. Provvedimenti. (LR n. 6/97 art. 78; L.R. n. 27/2003, art. 53, comma7; L.R. 59/1999).[Opere e lavori pubblici]Note per la trasparenza:Il provvedimento dispone alcune modifiche alle condizioni relative ad una serie di finanziamenti concessi, ai sensi delle normativein oggetto, con DGR 490/2006, DGR 4024/2007, DGR 9<strong>21</strong>/2009.L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.La Giunta regionale, sulla base di specifiche disposizioni normative, dispone annualmente il finanziamento di interventi inmateria di edilizia pubblica riguardanti molteplici tipologie di opere. In particolare, con i provvedimenti di seguito elencati, sonostati approvati i programmi di riparto dei contributi riferiti, rispettivamente, alla valorizzazione dei centri storici dei comuni minori,ad interventi di particolare interesse ed urgenza, agli interventi regionali per l’edilizia scolastica e al piano straordinario 2010delle opere di interesse locale.- DGR 490 del 28.02.2006 - Contributi in materia di immobili non statali soggetti alle disposizioni del Titolo I° del D.Lgs n°42/2004. Contributi per l'esercizio finanziario 2006. (LR n. 6/97 art. 78)- DGR 4024 del 11.12.2007 - Utilizzo delle risorse trasferite dallo Stato per interventi in materia di edilizia pubblica ai sensi delD.Lgs. 112/98 (L.R. n. 27/03, art. 53, comma 7);- DGR 9<strong>21</strong> del 7.04.2009 - Nuove disposizioni in materia di intervento regionale per l'ampliamento, completamento e sistemazionedi edifici scolastici per le scuole materne, elementari e medie". Ulteriore scorrimento della graduatoria di ammissibilitàdelle istanze prodotte ai sensi del bando 2008-2009. Primo piano di riparto per l'esercizio finanziario 2009. (L.R. 59/1999).Si intende ora dare riscontro alle istanze pervenute da parte di alcuni dei beneficiari di contributi assegnati con le sopra riportatedeliberazioni della Giunta regionale, elencati nell’Allegato A “Interventi regionali in materia di edilizia pubblica - Modifiche interventifinanziati con DGR 490/2006, DGR 4024/2007, DGR 9<strong>21</strong>/2009.”, volte ad ottenere, per le motivazioni riportate nell’allegatostesso, una serie di modifiche alle condizioni poste alla base del finanziamento assegnato.Ritenuto infatti che le modifiche proposte siano tali da non pregiudicare le finalità per le quali il contributo è stato originariamenteconcesso, tenuto conto inoltre del permanere delle condizioni e priorità che avevano caratterizzato l’individuazione degliinterventi ammessi al beneficio regionale, con particolare riguardo alle relative eventuali graduatorie, si ritiene che le istanze deibeneficiari possano essere ritenute meritevoli di approvazione, fermo restando che, in relazione agli interventi di cui all’Allegato A,punti 1 e 3, per i quali si registra una minore spesa a carico della Regione per un importo complessivo di € 19.594,67, il Dirigentedella Direzione Lavori Pubblici è incaricato di disporre la cancellazione del relativo residuo passivo.Per quanto non diversamente previsto dal presente provvedimento, si richiamano le disposizioni di cui ai relativi provvedimentidi assegnazione del contributo, con particolare riferimento, qualora previsto, alla sottoscrizione della convenzione regolante i rapportitra la Regione e l’Ente beneficiario, che dovrà essere adeguata alle modifiche introdotte.Il Relatore, conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il Relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualeda atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 7.11.2003, n. 27 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la L.R. 39/2001 e successive modifiche ed integrazioni;Vista la LR n. 6/97 art. 78;Vista la L.R. n. 59/1999;Visti i seguenti provvedimenti: DGR 490/2006, DGR 4024/2007, DGR 9<strong>21</strong>/2009.delibera1. di approvare, per le motivazioni riportate nelle premesse, le modifiche alle condizioni poste alla base dei finanziamentielencati nell’Allegato A “Interventi regionali in materia di edilizia pubblica - Modifiche interventi finanziati con DGR 490/2006,DGR 4024/2007, DGR 9<strong>21</strong>/2009.”;2. di richiamare, per quanto non diversamente stabilito dal presente provvedimento, in relazione agli interventi di cui al punto1, le disposizioni riportate nei provvedimenti originari di finanziamento, con particolare riferimento, qualora previsto, alla sottoscrizionedella convenzione regolante i rapporti tra la Regione e l’Ente beneficiario del contributo, che dovrà essere adeguata allemodifiche introdotte;3. di incaricare il Dirigente della Direzione Lavori Pubblici di ogni ulteriore adempimento conseguente alla presente deliberazione,ivi compresa l’adozione dei provvedimenti necessari alla cancellazione dei residui passivi in relazione alle economierealizzate a seguito dell’adozione del presente atto;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


386Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A alla Dgr n. delALLEGATOA alla Dgr n. 595 del 03 maggio <strong>2013</strong>pag.1/1Interventi regionali in materia di edilizia pubblicaModifiche interventi finanziati con DGR 490/2006, DGR 4024/2007, DGR 9<strong>21</strong>/2009.N. Beneficiario del contributo Denominazione opera Comune di ubicazioneDGR assegnazionecontributoMotivazioni richiesta di modificaImporto Lavori edoneri per lasicurezza al nettodi Iva ammesso acontributoImporto Lavori edoneri per lasicurezza al nettodi Iva modificatoImporto contributo23Comune di Villadosepiazza A. Moro, 2445010 Villadose (RO)C.F. 00196480297(1) importo IVA compresa.(2) importo riferito all'intero Quadro Economico.Consolidamento statico di Cà Patella(Sede Municipale) e sostituzioneserramenti esterni del piano nobile.Villadose(RO)Con nota n. 2820 in data 06/03/13, integrata con nota n. 3447 in data <strong>21</strong>.03.13, ilComune chiede che il contributo di € 46.440,00 assegnato, con DGR 490/2006 ai sensidell'art. 78 della LR n° 06/96, per l'intervento di Consolidamento statico della coperturadella Sede Municipale e sostituzione serramenti esterni del piano nobile, della spesaammissibile di € 103.200,00, possa essere utlizzato per l'intervento di Consolidamentostatico della copertura del portico della Sede Municipale e sostituzione serramenti esternidel piano nobile, dell'importo ammissibile di € 101.520,51. Ciò a causa di un improvvisopeggioramento dello stato di conservazione delle strutture ligee del portico dovuto afenomeni di umidità che hanno compromesso le testate delle travi del primo solaio dicalpestio.Considerato che tale richiesta non determina alcuna alterazione della graduatoria degliinterventi finanziati approvata con DGR n° 490/2006, si ritiene di poter accogliere l'istanzadel Comune confermando il contributo assegnato nell'importo ridotto ad € 45.684,23,calcolato sulla base dell'aliquota di finanziamento del 45%Con nota n. 5710 in data 03.12.2012, il Comune, in relazione al contributo straordinario d€ 300.000,00 assegnato, con DGR n. 4024/2007, ai sensi dell'art. 53, comma 7, dellaL.R. 27/03, su un importo per lavori, oneri per la sicurezza ed IVA ammissibile di €810.000,00, per l'intervento di ristrutturazione della Scuola Media Statale "Raggio diSole", chiede che l'importo del contributo possa essere interamente confermato a frontedi una spesa ammissibile ridotta, riferita all'intero quadro economico, pari ad €635.000,00.Ciò tenuto conto delle ridotte entrate degli oneri di urbanizzazione, con i quali è in granparte prevista la copertura del costo dell'opera, conseguenti alla situazione di crisieconomica in atto, dei minori trasferimenti statali e dei vincoli stringentisull'indebitamento, nonché dell'assoggettamento del Comune, a partire dal <strong>2013</strong>, alrispetto del Patto di Stabilità. Considerate le particolari condizioni di interesse ed urgenzadell'intervento e le difficoltà evidenziate dal Comune, si ritiene di poter confermare,nell'intero importo, il contributo assegnato1 490/2006 € 103.200,00 € 101.520,51 € 45.684,23Comune di Cazzano di TramignaPiazza Matteotti, 137030 Cazzano di Tramigna (VR)C.F. 00659190235Comune di Cinto Euganeovia Romai, 2035030 Cinto Euganeo (PD)C.F. 82005110281Ristrutturazione della Scuola MediaStatale "Raggio di Sole".cat. 1 - Lavori di adeguamento dellestrutture esistenti del'edificio sededella scuola media "Guido Negri"Cazzano di Tramigna(VR)Cinto Euganeo(PD)4024/20079<strong>21</strong>/2009Con nota n. 75 in data 08.01.<strong>2013</strong>, il Comune, in relazione al contributo di € 52.663,90assegnato, con DGR n. 9<strong>21</strong>/2009, ai sensi della L.R. 59/99, su un importo ammissibileper lavori, oneri per la sicurezza ed IVA di € 105.327,81, per l'intervento di adeguamentodelle strutture esistenti del'edificio sede della scuola media "Guido Negri" (cat. 1), chiedeche il contributo possa essere utilizzato per i lavori di ampliamento di spazio da destinarealla didattica della medesima scuola (cat. 4), dell'importo ammissibile di € 67.650,00.Ciò in quanto parte dei lavori inizialmente previsti sono stati realizzati, a totale carico delComune, nell'ambito della ristrutturazione di alcuni spazi da destinare a scuoladell'infanzia e che l'intervento di ampliamento è ritenuto ora prioritario rispetto ai lavori diadeguamento mancanti. La richiesta si ritiene accoglibile in quanto non risultano alteratele condzioni poste a base dell'assegnazione del contributo, che viene confermatonell'importo ridotto ad € 33.825,00, calcolato sulla base dell'aliquota di finanziamento del50%.€ 810,000,00(1)€ 105,327,81(1)€ 635.000,00(2)€ 67.650,00(1)€ 300.000,00€ 33.825,00.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 387DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 596 del 3 maggio <strong>2013</strong>Interventi regionali in materia di impiantistica sportiva. Provvedimenti. (L.R. 7 novembre 2003, n. 27, art. 53, comma7; L.R. 28 gennaio 2000, n. 5, art. 91; L.R. 3 febbraio 2006, n. 2, art. 28).[Opere e lavori pubblici]Note per la trasparenza:Il provvedimento prende favorevolmente atto di alcune richieste di modifica delle condizioni tecnico-amministrative per l’assegnazionedi alcuni contributi in materia di impiantistica sportiva deliberati dalla Giunta Regionale.L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.La Giunta regionale, sulla base di specifiche norme, dispone annualmente il finanziamento di interventi in materia di impiantisticasportiva. In tale contesto, si ravvisa l’opportunità di accordare alcune variazioni alle condizioni di assegnazione dei contributisotto elencati.COMUNE DI CORREZZOLA (PD) - A.S.D. POLISPORTIVA STELLA AZZURRACon DGR n. 1829 del 8.11.2011 è stato assegnato all’A.S.D. Polisportiva Stella Azzurra di Correzzola (PD), ai sensi della L.R.07.11.2003, n. 27, art. 53, comma 7, un contributo in conto capitale di Euro 80.000,00 per lavori di miglioramento degli impiantisportivi di Villa del Bosco - copertura di un campo da calcetto, di proprietà comunale, a fronte di una spesa ammissibile di Euro103.828,00 e di un importo minimo rendicontabile di Euro 100.000,00.Ora, con nota in data 09.10.2012 l’A.S.D. Polisportiva Stella Azzurra ha rinunciato al contributo dichiarando di non essere ingrado di sopperire al finanziamento della spesa eccedente il contributo regionale a seguito di sopraggiunte difficoltà economiche.Inoltre, con nota in data 25.10.2012 prot. n. 6436, il Comune di Correzzola, proprietario dell’impianto, ha manifestato la propriadisponibilità a realizzare direttamente l’intervento, chiedendo di subentrare all’ASD nell’assegnazione del contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che verrebbero in ogni caso garantite le finalità di realizzazione dell’impianto perseguitecon il contributo finanziario della Giunta Regionale, ferme restando le spese da rendicontare e l’importo del contributo.Rimane altresì inteso che va sottoscritta, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,apposita convenzione regolante i rapporti col nuovo beneficiario.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 3370 assunto con DGR 1829/2011 sul capitolo 100628 del bilancio 2011, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 08.11.2016, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI BORSO DEL GRAPPA (TV)Con DGR n. <strong>21</strong>34 del 29.07.2008 è stato assegnato al Comune di Borso del Grappa (TV), ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5,art. 91, un contributo in conto capitale di Euro 58.080,00 per la realizzazione pavimentazione area da gioco palestra, realizzazionenuovo spazio danza, messa a norma impianti presso la palestra comunale del capoluogo di pertinenza delle scuole medie, a frontedi una spesa ammissibile di Euro 145.200,00.Ora, con nota in data 05.12.2012 prot. n. 10104, il Comune ha chiesto di apportare una parziale modifica progettuale consistentenella riorganizzazione degli spazi interni e nel rifacimento di intonaci e tinteggiature con ripristino di vari serramenti inlegno danneggiati da infiltrazioni d’acqua meteorica e di articolare in due stralci, di importo netto rispettivamente Euro 51.711,19ed Euro 62.740,<strong>21</strong>, i relativi lavori, il tutto per una spesa ammissibile determinata nella misura di Euro 147.710,97, superiore allaspesa ammissibile riconosciuta per l’originario contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che con le lievi modifiche progettuali proposte e l’articolazione in due stralci,dell’importo cumulativo comunque inferiore alla soglia di Euro 200.000,00 di cui all’art. 125, comma 8 del D.Lgs. 163/2006, lacorrispondente graduatoria per l’assegnazione del contributo non verrebbe alterata e verrebbero in ogni caso garantite le finalità dicompletamento di impianti sportivi comunali stabilite dalla legge di spesa e perseguite con il contributo finanziario della GiuntaRegionale. Si propone pertanto di accogliere la richiesta del Comune mantenendo invariato l’importo del contributo regionale pariad Euro 58.080,00 ferma restando, ai fini della liquidazione, la proporzione tra contributo spettante e spese rendicontate, nei limitidell’ammontare del contributo.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, gli elaboratiprogettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendice al disciplinare in recepimento delle variantiprogettuali proposte.Tale termine si intende perentorio e pertanto, in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzatoa disporre la revoca del contributo applicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modificheed integrazioni.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 2468 assunto con DGR <strong>21</strong>34/2008 sul capitolo 73004 del bilancio 2008, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.07.<strong>2013</strong>, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI ARCUGNANO (VI)Con DGR n. 2875 del 29.09.2009 è stato assegnato al Comune di Arcugnano (VI), ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91,un contributo in conto capitale di Euro 142.106,89 per la realizzazione di un campo polivalente coperto presso l’impianto sportivo“Stefano Dal Lago”, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 356.905,12.


388Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Ora, con nota in data 06.12.2012 prot. n 18182, il Comune ha chiesto di poter modificare il progetto eseguendo, diversamenteda quanto finanziato, una pista BMX ed una piattaforma multifunzionale, sempre nell’ambito dell’impianto sportivo“Stefano Dal Lago” per una spesa ammissibile di Euro 357.936,69, superiore alla spesa ammissibile riconosciuta per l’originariocontributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che la corrispondente graduatoria non verrebbe alterata, mentre verrebberoin ogni caso garantite le finalità di completamento di impianti sportivi comunali stabilite dalla legge di spesa e perseguite conil contributo finanziario della Giunta Regionale. Si propone pertanto di accogliere la richiesta del Comune mantenendo invariatol’importo del contributo regionale pari ad Euro 142.106,89 ferma restando, ai fini della liquidazione, la proporzione tracontributo spettante e spese rendicontate, nei limiti dell’ammontare del contributo.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, gli elaboratiprogettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendice al disciplinare in recepimentodelle varianti progettuali proposte.Tale termine si intende perentorio e pertanto, in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzatoa disporre la revoca del contributo applicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modificheed integrazioni.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 3833 assunto con DGR 2875/2009 sul capitolo 73004 del bilancio 2009, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.09.2014, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI TAGLIO DI PO (RO)Con DGR n. 2487 del 19.10.2010 è stato assegnato al Comune di Taglio di Po (RO), ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91,un contributo in conto capitale di Euro 13.075,45 per realizzazione di collegamento tra spogliatoi e campo tennis e realizzazione dipercorso esterno tra ingresso ed impianto sportivo sito in via Leonardo da Vinci nel capoluogo, a fronte di una spesa ammissibiledi Euro 33.000,00.Ora, con nota via PEC in data 11.12.2012 prot. n. 15312, il Comune ha chiesto di poter modificare il progetto eseguendo, diversamenteda quanto finanziato, il rifacimento dell’impianto di illuminazione e della recinzione dei campi da tennis sempre nell’ambitodell’impianto sportivo di via Leonardo da Vinci per una spesa ammissibile di Euro 44.000,00, superiore alla spesa ammissibilericonosciuta per l’originario contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che la corrispondente graduatoria non verrebbe alterata, mentre verrebbero in ognicaso garantite le finalità di completamento di impianti sportivi comunali stabilite dalla legge di spesa e perseguite con il contributofinanziario della Giunta Regionale. Si propone pertanto di accogliere la richiesta del Comune mantenendo invariato l’importo delcontributo regionale pari ad Euro 13.075,45 ferma restando, ai fini della liquidazione, la proporzione tra contributo spettante e speserendicontate, nei limiti dell’ammontare del contributo.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, gli elaboratiprogettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendice al disciplinare in recepimento delle variantiprogettuali proposte.Tale termine si intende perentorio e pertanto, in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzatoa disporre la revoca del contributo applicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modificheed integrazioni.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 4274 assunto con DGR 2487/2010 sul capitolo 440<strong>21</strong> del bilancio 2010, nonché itermini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 19.10.2015, per la presentazione alla Regione della rendicontazione finaledelle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI CREAZZO (VI)Con DGR n. 2875 del 29.09.2009 è stato assegnato al Comune di Creazzo (VI), ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91, uncontributo in conto capitale di Euro 33.843,97 per la realizzazione di spogliatoi a servizio del campo da calcio e da beach - volleypresso l’impianto polisportivo comunale in via Torino a fronte di una spesa ammissibile di Euro 85.000,00 per soli lavori ed onerisicurezza, esclusa IVA.Ora, con nota in data 27.12.2012 prot. n. 29<strong>21</strong>2, il Comune ha chiesto di poter modificare il progetto eseguendo, diversamenteda quanto finanziato, una pista da “skate” sempre nell’ambito dell’impianto polisportivo comunale di via Torino per una spesa ammissibiledi Euro 29.000,00, inferiore alla spesa ammissibile riconosciuta per l’originario contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che la corrispondente graduatoria non verrebbe alterata, mentre verrebberoin ogni caso garantite le finalità di completamento di impianti sportivi comunali stabilite dalla legge di spesa e perseguite con ilcontributo finanziario della Giunta Regionale. Si propone pertanto di accogliere la richiesta del Comune rideterminando l’importodel contributo regionale nella misura proporzionalmente ridotta ad Euro 11.546,77 ferma restando, ai fini della liquidazione, laproporzione tra contributo spettante, così come sopra rideterminato, e spese rendicontate, nei limiti dell’ammontare del contributorideterminato.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, gli elaboratiprogettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendice al disciplinare in recepimento delle variantiprogettuali proposte.Tale termine si intende perentorio ed improrogabile e pertanto, in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL.PP. è sin d’ora autorizzato a disporre la revoca del contributo applicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successivemodifiche ed integrazioni.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 389Dovrà essere conseguentemente estinta l’obbligazione per il corrispondente importo di Euro 22.297,20 demandando a successivoprovvedimento dirigenziale l’accertamento della relativa economia di spesa sull’impegno n. 3833 assunto a favore delComune con DGR 2875/2009 sul capitolo 73004 del bilancio 2009 per l’originario importo di Euro 33.843,97.Sono altresì confermati i termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.09.2014, per la presentazione allaRegione della rendicontazione finale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI SPINEA (VE)Con DGR n. <strong>21</strong>34 del 29.07.2008 è stato assegnato al Comune di Spinea (VE), ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91, uncontributo in conto capitale di Euro 63.305,84 per la messa a norma impianti e servizi degli spogliatoi della palestra comunalepresso l’ex scuola Bennati, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 158.264,61.Ora, con nota in data 13.03.<strong>2013</strong> prot. n. 8171, il Comune ha chiesto di apportare una parziale modifica progettuale, dovuta acause impreviste, consistente nella sostituzione di una seconda centrale di trattamento aria oltre alla prima già prevista e di articolarein due stralci, di importo comprensivo di IVA, rispettivamente Euro 73.685,56 (centrali trattamento aria) ed Euro 89.504,00(sistemazione ed adeguamento spogliatoi), i relativi lavori, il tutto per una spesa ammissibile determinata nella misura di Euro163.189,56, superiore alla spesa ammissibile riconosciuta per l’originario contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che con le modifiche progettuali proposte e l’articolazione in due stralci, dell’importocumulativo comunque inferiore alla soglia di Euro 200.000,00 di cui all’art. 125, comma 8 del D.Lgs. 163/2006, la corrispondentegraduatoria per l’assegnazione del contributo non verrebbe alterata e verrebbero in ogni caso garantite le finalità dicompletamento di impianti sportivi comunali stabilite dalla legge di spesa e perseguite con il contributo finanziario della GiuntaRegionale. Si propone pertanto di accogliere la richiesta del Comune mantenendo invariato l’importo del contributo regionale pariad Euro 63.305,84 ferma restando, ai fini della liquidazione, la proporzione tra contributo spettante e spese rendicontate, nei limitidell’ammontare del contributo.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, gli elaboratiprogettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendice al disciplinare in recepimento delle variantiprogettuali proposte.Tale termine si intende perentorio e pertanto, in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL.PP. è sin d’ora autorizzatoa disporre la revoca del contributo applicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modificheed integrazioni.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 2468 assunto con DGR <strong>21</strong>34/2008 sul capitolo 73004 del bilancio 2008, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.07.<strong>2013</strong>, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.COMUNE DI ROVIGOCon DGR n. 3959 del 16.12.2008 è stato assegnato al Comune di Rovigo, ai sensi della L.R. 03.02.2006, n. 2, art. 28, un contributoin conto capitale di Euro 469.063,00 per il recupero ed ampliamento del plesso sportivo per il rugby - Stadio Battaglini nelcentro cittadino, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 2.182.800,00 sulla base di un progetto preliminare che prevede la costruzionedi una nuova palestra per la preparazione atletica, oltre ad interventi complementari quali il rifacimento del manto erboso,recinzioni, tinteggiature ed opere edili varie.Con successiva DGR n. 3676 del 30.11.2009 è stato assegnato al Comune, sempre ai sensi della L.R. 2/2006, art. 28, un ulteriorecontributo in conto capitale di Euro 500.000,00 per la realizzazione del medesimo intervento, a fronte della medesima spesaammessa di Euro 2.182.800,00.Il Comune ha sottoscritto in data 23.03.2010 il previsto accordo di programma nel quale la misura del contributo regionale èstata quantificata cumulativamente in Euro 969.063,00 e sono stati altresì definiti rispettivamente al 20.01.<strong>2013</strong> e al 31.12.<strong>2013</strong> itermini per l’ultimazione dei lavori e per la rendicontazione finale delle spese sostenute.Con successive note, il Comune ha chiesto una proroga dei termini di rendicontazione delle spese sostenute e l’erogazione diacconti su opere eseguite che sono tuttavia risultate difformi da quelle esposte nel progetto preliminare su cui è stato assegnato ilcontributo, pur riguardando il medesimo plesso sportivo rodigino.Il Comune ha altresì informato di aver approvato il progetto definitivo e quello esecutivo dei lavori di recupero, ampliamento emessa a norma del predetto impianto Battaglini limitatamente ad uno stralcio dell’importo complessivo di Euro 1.000.000,00 e diaver disposto l’affidamento dei relativi lavori.Con nota in data 30.08.2011 prot. n. 50754 è pervenuta una richiesta di autorizzazione alla presentazione di perizia suppletivae di variante sul predetto progetto esecutivo di 1° stralcio motivata dalla necessità di adeguare le esistenti strutture dello stadioBattaglini, in particolare per quanto l’impianto di illuminazione, alla sopravvenuta assegnazione a Rovigo dello svolgimento dialcune partite del Campionato Mondiale Under 20 di rugby (IRB Junior World Championship) il cui svolgimento nel Veneto, dal10 al 26.06.2011, è stato previsto in notturna. Tale assegnazione risulta comunicata dalla Federazione Italiana Rugby ai soggettiorganizzatori veneti soltanto nella 2^ metà del 2010.La predetta perizia suppletiva e di variante è articolata in due sezioni.La prima riguarda le opere principali elettriche ed edili e risulterebbe in linea con le disposizioni regionali emanate in materiacon la DGR n. 130 del 8.02.2011 essendo riconducibile alla fattispecie disciplinata dall’art. 132, comma 1, lettera c del D.Lgs.163/2006.La seconda riguarda invece i nuovi lavori di riqualificazione di carpenteria metallica e torri porta fari e risulterebbe in lineacon le disposizioni regionali emanate in materia con la DGR n. 130 del 8.02.2011 essendo riconducibile alla fattispecie disciplinatadall’art. 132, comma 1, lettera b) del D.Lgs. 163/2006.


390Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Alla data della predetta richiesta, nessun elaborato di progetto esecutivo, né tantomeno di perizia risultava tuttavia prodottoalla Regione e pertanto nessuna istruttoria poteva essere correttamente condotta.Con nota in data 29.06.2012 prot. n. 35677 a seguito di ripetuti incontri con il Comune di Rovigo e reiterate richieste, è finalmentepervenuta alla Direzione LL. PP. la documentazione relativa al progetto esecutivo di 1° stralcio datato febbraio 2011 edapprovato con Determinazione dirigenziale n. 563 del 3.03.2011, nonché quella relativa alla citata perizia suppletiva e di variantedatata agosto 2011 ed approvata con <strong>Del</strong>iberazione di Giunta Comunale n. 64 del 19.04.2012, documentazione su cui può esserefinalmente condotta l’istruttoria da parte dei competenti uffici regionali.Va rilevato che il quadro economico del progetto esecutivo di 1° stralcio, così come l’omologo quadro economico di periziaprevede già in maniera esplicita le diverse categorie di opere distinguendole tra opere elettriche ed edili, riqualificazione carpenteriametallica e fornitura fari per un importo complessivo di Euro 713.400,00, articolato rispettivamente in Euro 499.850,00, 103.000,00,110.550,00.Ora con nota in data 11.01.<strong>2013</strong> prot. n. 2479, il Comune ha chiesto di far valere il contributo in conto capitale di Euro 969.063,00,originariamente assegnato con DDGR 3959/2008 e 3676/2009, per la costruzione di una nuova palestra per la preparazione atletica,oltre ad interventi complementari ed opere edili varie, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 2.182.800,00, per eseguire,anche ed in parte diversamente rispetto a quanto finanziato, delle opere edili ed elettriche per rendere idoneo lo stadio Battagliniad accogliere le partite del Campionato Mondiale di rugby Under 20 del giugno 2011, come previsto dal progetto esecutivo di 1°stralcio e relativa perizia.Va posto in forte evidenza a questo proposito che l’organizzazione di alcune partite dell’IRB Junior World Championship è statacomunicata al Comune di Rovigo in modo improvviso ed inaspettato costringendo il medesimo a dover rivisitare parzialmente ilprogetto ammesso a contributo regionale per poter eseguire il nuovo impianto di illuminazione per lo svolgimento delle partite innotturna.Va altresì ribadita la realizzazione della palestra per la preparazione atletica e le altre opere complementari per la spesa ammissibileconfermata nella misura di Euro 2.182.800,00; la richiesta del Comune va pertanto considerata aggiuntiva e non sostitutivadell’intervento ammesso a contributo.La richiesta risulta condivisibile, tenuto conto che con le modifiche progettuali proposte e l’articolazione in più stralci esecutivi,dell’importo cumulativo comunque inferiore alla soglia di Euro 1.000.000,00 di cui all’art. 122, comma 7 del D.Lgs. 163/2006, lacorrispondente graduatoria per l’assegnazione del contributo non verrebbe alterata e verrebbero in ogni caso garantite le finalità direalizzazione dell’impianto perseguite con il contributo finanziario della Giunta Regionale nel pieno mantenimento delle caratteristichedi “eccellenza” dell’impianto sportivo comunale divenuto ormai idoneo ad ospitare manifestazioni internazionali ai massimilivelli, ferme restando le spese da rendicontare stabilite in Euro 2.182.800,00.È altresì accoglibile la perizia suppletiva e di variante in quanto risulta conforme ai requisiti richiesti dalla DGR 130 del 8.02.2011in merito alle varianti incorso d’opera.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, il nuovo accordodi programma aggiornato in recepimento delle varianti progettuali proposte. Tale termine si intende perentorio e pertanto,in caso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzato a disporre la revoca del contributoapplicando le procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modifiche ed integrazioni.Sono comunque fatti salvi gli impegni di spesa n. 6562 assunto con DGR 3959/2008 sul capitolo 100794 del bilancio 2008, e n.4840 assunto con DGR 3676/2009 sul capitolo 100794 del bilancio 2009, mentre i termini temporali di presentazione alla Regionedella relativa rendicontazione finale vanno invece rideterminati rispettivamente al 31.03.2015 per il contributo di cui alla DGR3959/2008 e al 31.03.2016 per il contributo di cui alla DGR 3676/2009.Per quanto sopra evidenziato si dà atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, comma 4°, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 7 novembre 2003, n. 27, art. 53, comma 7;Vista la L.R. 28 gennaio 2000, n. 5, art. 91;Vista la L.R. 3 febbraio 2006, n. 2, art. 28;Viste le deliberazioni di Giunta Regionale n. 1829 del 8.11.2011, n. <strong>21</strong>34 del 29.07.2008, n. 2875 del 29.09.2009, n. 2487 del19.10.2010, n. 3959 del 16.12.2008 e n. 3676 del 30.11.2009;delibera1. di riassegnare al Comune di Correzzola (PD) il contributo in conto capitale di Euro 80.000,00 originariamente assegnatocon DGR n. 1829 del 8.11.2011, ai sensi della L.R. 27/2003, art. 53, comma 7, alla A.S.D. Polisportiva Stella Azzurra con sede inCorrezzola (PD), per lavori di miglioramento degli impianti sportivi di proprietà comunale in località Villa del Bosco - coperturadi un campo da calcetto a fronte di una spesa ammissibile di Euro 103.828,00 e di un importo minimo rendicontabile di Euro100.000,00. Resta confermata la spesa minima rendicontabile, pari ad Euro 100.000,00, nonché i termini perentori di presentazionealla Regione della nuova convenzione entro 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 3070 assunto con DGR 1829/2011 sul capitolo 100628 del bilancio 2011, nonché


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 391i termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 08.11.2016, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi.2. di autorizzare il Comune di Borso del Grappa (TV) ad apportare una parziale modifica al progetto ammesso al contributodi Euro 58.080,00 con DGR n. <strong>21</strong>34 del 29.07.2008, ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91, per la realizzazione pavimentazionearea da gioco palestra, realizzazione nuovo spazio danza, messa a norma impianti presso la palestra comunale del capoluogo dipertinenza delle scuole medie, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 145.200,00, come meglio specificato nelle premesse e adarticolare in due stralci funzionali e consecutivi i relativi lavori.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,pena la revoca del contributo, gli elaborati progettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendiceal disciplinare in recepimento delle varianti progettuali proposte.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 2468 assunto con DGR <strong>21</strong>34/2008 sul capitolo 73004 del bilancio 2008, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.07.<strong>2013</strong>, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi;3. di autorizzare il Comune di Arcugnano (VI) a far valere il contributo in conto capitale di Euro 142.106,89, originariamenteassegnato con DGR n. 2875 del 29.09.2009, ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91 per la realizzazione di un campo polivalentecoperto presso l’impianto sportivo “Stefano Dal Lago”, a fronte di una spesa ritenuta ammissibile di Euro 356.905,12, per eseguire,diversamente da quanto finanziato, una pista BMX ed una piattaforma multifunzionale, sempre nell’ambito dell’impianto sportivo“Stefano Dal Lago” a fronte di una spesa ammissibile rideterminata nella misura di Euro 357.936,69.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,pena la revoca del contributo, gli elaborati progettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendiceal disciplinare in recepimento delle varianti progettuali proposte.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 3833 assunto con DGR 2875/2009 sul capitolo 73004 del bilancio 2009, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.09.2014, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi;4. di autorizzare il Comune di Taglio di Po (RO) a far valere il contributo in conto capitale di Euro 13.075,45, originariamenteassegnato con DGR n. 2487 del 19.10.2010, ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91 per realizzazione di collegamento tra spogliatoie campo tennis e realizzazione di percorso esterno tra ingresso ed impianto sportivo sito in via Leonardo da Vinci, a frontedi una spesa ammissibile di Euro 33.000,00, per eseguire, diversamente da quanto finanziato, il rifacimento dell’impianto di illuminazionee della recinzione dei campi da tennis sempre nell’ambito dell’impianto sportivo di via Leonardo da Vinci a fronte diuna spesa ammissibile di Euro 44.000,00.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,pena la revoca del contributo, gli elaborati progettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendiceal disciplinare in recepimento delle varianti progettuali proposte.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 4274 assunto con DGR 2487/2010 sul capitolo 440<strong>21</strong> del bilancio 2010, nonché itermini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 19.10.2015, per la presentazione alla Regione della rendicontazione finaledelle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi;5. di autorizzare il Comune di Creazzo (VI) a far valere, nella misura proporzionalmente ridotta ad Euro 11.546,77, quota partedel contributo di Euro 33.843,97, originariamente assegnato con DGR 2875/2009, ai sensi della L.R. 5/2000, art. 91 per la realizzazionedi spogliatoi campo da calcio e da beach - volley presso l’impianto polisportivo comunale in via Torino a fronte di una spesaammissibile di Euro 85.000,00 (solo lavori ed oneri sicurezza, esclusa IVA.), per eseguire, diversamente da quanto finanziato, unapista da “skate” nel medesimo impianto polisportivo a fronte di una spesa ammissibile rideterminata nella misura di Euro 29.000,00(solo lavori ed oneri sicurezza, esclusa IVA).Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,pena la revoca del contributo, gli elaborati progettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendiceal disciplinare in recepimento delle varianti progettuali proposte.Sono comunque fatti salvi i termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.09.2014, per la presentazione allaRegione della rendicontazione finale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi;6. di revocare la quota parte di Euro 22.297,20 del contributo in conto capitale di cui al punto 5, non più utilizzabile, dichiarandodefinitivamente estinta la corrispondente obbligazione a favore del Comune di Creazzo e demandando al dirigente della competentestruttura regionale l’accertamento della relativa economia di spesa a valere sull’impegno n. 3833 assunto sul capitolo 73004“Interventi di completamento degli impianti sportivi comunali (Art. 91 L.R. 28.01.2000, n. 5)” del bilancio regionale di previsioneper l’esercizio finanziario 2009;7. di autorizzare il Comune di Spinea (VE) ad apportare una parziale modifica al progetto ammesso al contributo di Euro63.305,84 con DGR n. <strong>21</strong>34 del 29.07.2008, ai sensi della L.R. 28.01.2000, n. 5, art. 91, per la messa a norma impianti e servizi deglispogliatoi della palestra comunale presso l’ex scuola Bennati, a fronte di una spesa ammissibile di Euro 158.264,61, come megliospecificato nelle premesse e ad articolare in due stralci funzionali e consecutivi i relativi lavori.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine perentorio di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento,pena la revoca del contributo, gli elaborati progettuali aggiornati ed il relativo provvedimento di approvazione, oltre all’appendiceal disciplinare in recepimento delle varianti progettuali proposte.È comunque fatto salvo l’impegno di spesa n. 2468 assunto con DGR <strong>21</strong>34/2008 sul capitolo 73004 del bilancio 2008, nonchéi termini temporali perentori, stabiliti improrogabilmente al 29.07.<strong>2013</strong>, per la presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi;8. di autorizzare il Comune di Rovigo ad eseguire le modifiche progettuali aggiuntive proposte e l’articolazione in più stralci


392Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>esecutivi dell’intervento come risulta dal progetto esecutivo e dalla perizia suppletiva e di variante, e come descritto in narrativa,fermi restando ovviamente la realizzazione delle opere previste nel progetto preliminare, l’importo del contributo assegnato pariad Euro 969.063,00 e le spese da rendicontare stabilite in Euro 2.182.800,00.Il Comune dovrà presentare alla Regione, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente provvedimento, il nuovo accordodi programma aggiornato in recepimento delle varianti progettuali proposte. Tale termine si intende perentorio e pertanto, incaso di suo inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzato a disporre la revoca del contributo applicandole procedure di cui alla legge n. 241 del 7.08.1990 e successive modifiche ed integrazioni.Sono comunque fatti salvi gli impegni di spesa n. 6562 assunto con DGR 3959/2008 sul capitolo 100794 del bilancio 2008, e n.4840 assunto con DGR 3676/2009 sul capitolo 100794 del bilancio 2009;9. di concedere al Comune di Rovigo una proroga ai termini temporali di presentazione alla Regione della rendicontazionefinale delle spese sostenute per l’intervento di cui trattasi, rispettivamente al 31.03.2015 per il contributo di cui alla DGR 3959/2008e al 31.03.2016 per il contributo di cui alla DGR 3676/2009. Tali termini si intendono perentori ed improrogabili e pertanto, incaso di loro inutile decorso, il dirigente della Direzione LL. PP. è sin d’ora autorizzato a disporre la revoca del contributo, per laparte non ancora erogata con riferimento al relativo esercizio finanziario;10. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;11. di incaricare il Presidente della Giunta Regionale o suo delegato alla sottoscrizione del nuovo accordo di Programma conil Comune di Rovigo;12. di incaricare il Dirigente della Direzione Lavori Pubblici dell’esecuzione del presente atto;13. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione;14. di informare che avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale,o in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla pubblicazion.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 393DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 597 del 3 maggio <strong>2013</strong>Revoca contributi integrativi ai Comuni di Lozzo Atestino (PD) e Fonte (TV) per presidi di sicurezza delle Forze nazionalidi Polizia, assegnati con DGR n. 3881 del 15 dicembre 2009. Legge regionale 7 maggio 2002, n. 9, art. 2 comma 2 eProtocollo d’Intesa tra la Regione del Veneto e il Ministero dell’Interno in materia di sicurezza urbana e territoriale.[Sicurezza pubblica e polizia locale]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento la Giunta regionale revoca i contributi integrativi assegnati con Dgr n. 3881 del 15.12.2009, aisensi della LR n. 9/2002, art. 2 comma 2 e del Protocollo d’Intesa Regione - Ministero dell’Interno, ai Comuni di Fonte (TV) eLozzo Atestino (PD) e destinati alla realizzazione dei presidi delle Forze nazionali di polizia, per sopravvenuta impossibilità deglienti all’attuazione degli interventi previsti.L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.Dall’entrata in vigore della legge regionale 7 maggio 2002 n. 9 “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”l’Amministrazione regionale ha attivato molti interventi volti a favorire l’incremento della sicurezza e della vivibilità delproprio territorio, fra i quali particolarmente rilevante è il sostegno alla realizzazione e al potenziamento dei presidi delle Forzedi polizia nazionali, ma anche locali, fornito nel quadro degli accordi istituzionali sottoscritti con il Ministero competente e voltialla razionalizzazione distributiva dei presidi di sicurezza sul territorio veneto, in coerenza con quanto prevede l’art. 2 comma 2della citata LR n. 9/2002.Al proposito ricordo che la Regione ha siglato con il Ministero dell’Interno due successivi Protocolli d’Intesa triennali in materiadi sicurezza urbana e territoriale - il primo nel 2002 e il secondo nel 2009 - che hanno consentito di attivate iniziative congiunte econcordate in seno ai Gruppi paritetici di lavoro appositamente costituiti, fra cui, appunto, quello preposto alla individuazione deipresidi territoriali dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza ritenuti prioritari per la sicurezza del territorioe, perciò, da sostenere e implementare.Dal 2002 ad oggi, grazie alla citata L.R. n. 9/2002 e agli accordi istituzionali intercorsi, sono stati complessivamente finanziatiinterventi di costruzione, ristrutturazione o adeguamento strutturale che interessano 55 presidi delle Forze di polizia, dei quali ben36 sono stati già completati o lo saranno entro l’anno in corso, mentre altri 12 sono avviati o in fase di avvio; in 3 casi è stato revocatoil contributo per impossibilità sopravvenuta e per altri 4 - dei quali si dirà più avanti - si prospettano analoghe problematicheattuative non superabili.Anche i dati economici sono di grande rilievo poiché, dal 2000 ad oggi, la Regione ha impegnato per queste finalità la ragguardevolecifra di quasi 30 milioni di euro (dei quali già liquidati oltre 13 milioni di euro), che movimentano lavori nel complessosuperiori a 84 milioni di euro.Il sostegno regionale ha dunque prodotto importanti risultati, anche in termini di incremento della sicurezza del territorio,grazie ai nuovi presidi realizzati e già attivi e a quelli potenziati, nonostante le crescenti difficoltà degli enti a portare a termine leopere previste.A questo proposito va detto che l’onere della realizzazione e manutenzione dei presidi locali delle Forze nazionali di polizia è dinorma rimesso agli enti locali (salvo nei casi di immobili di proprietà del demanio statale), ma la decisione sulla loro dislocazioneterritoriale spetta al Ministero dell’Interno, ai sensi della legge 1 aprile 1981 n. 1<strong>21</strong> “Nuovo ordinamento dell'Amministrazione dellapubblica sicurezza”. All’ente proprietario dell’immobile spetta un canone di locazione, il cui ammontare è stabilito dall’Agenziadel Demanio e che decorre dopo il primo periodo di concessione d’uso in comodato gratuito (normalmente di sei anni) a favoredella Forza di polizia che lo occupa.Purtroppo, in questi tempi di ristrettezze economiche anche le regole sono cambiate e il legislatore è intervenuto più volte in materiadi locazioni passive degli immobili utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni e, da ultimo, con l’art. 3 del D.L. 95 del 6 luglio2012 convertito dalla legge 135 del 7 agosto 2012, ha introdotto nuovi meccanismi finalizzati alla riduzione della spesa pubblica.Ciò sta rendendo sempre più problematica per gli enti locali la sostenibilità economica dei presidi perché, in prospettiva, dovrannoaccettare di metterli a disposizione delle forze nazionali di polizia a titolo gratuito e con oneri manutentivi totalmente aproprio carico, oppure, in caso di rinnovo contrattuale, a canone ridotto del 15%.Anche il Ministero dell’ Economia e delle Finanze si è espresso in proposito, con propria circolare n. 24 del 5.8.2011, precisandoin particolare che “l’Amministrazione utilizzatrice non può assumere direttamente obblighi ed oneri estranei allo stretto rapportodi utilizzazione gratuita (…)”.Questa situazione, unita ai tetti di spesa imposti agli enti locali dal patto di stabilità, è senz’altro alla base delle difficoltà insortenella realizzazione degli interventi previsti, quand’anche cofinanziati dalla Regione in virtù dei citati Protocolli d’Intesa. In effetti,il finanziamento regionale è garantito esclusivamente entro il termine massimo di conservazione dei residui passivi fissati dall’art.51 comma 2 lett. b della LR 29 novembre 2001, n. 39 “ Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”.A motivo delle difficoltà economiche e di spesa sopra esposte, oltre a specifiche problematiche interne, alcune Amministrazionilocali si trovano di fatto nell’impossibilità di realizzare gli interventi previsti.È questo il caso dei Comuni di Sona (VR) e di Occhiobello (RO), beneficiari ciascuno di un doppio contributo su annualitàdifferenti per la realizzazione dei rispettivi presidi o delle opere a questi connesse, avendo Sona ottenuto un primo contributo nel2003 e un contributo integrativo nel 2006 (per un totale d € 448.350,00), mentre Occhiobello ha avuto un primo contributo nel 2005e un secondo contributo integrativo nel 2006 (per un totale di € 997.350,00). In entrambe i casi i lavori non sono stati avviati, nétanto meno potranno essere conclusi e rendicontati entro l’imminente scadenza, comunque non prorogabile, prevista al 30 giugno


394Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong><strong>2013</strong>; il che ha comportato e comporterà l’automatica radiazione dei contributi medesimi non erogati, per effetto del citato art.52c.2 lett. b LR 39/2001 e, comunque, l’obbligo di restituzione con gli interessi delle quote indebitamente introitate e non utilizzateper le finalità specifiche cui sono destinate, come previsto negli atti di assegnazione.Nei due casi sopra esposti l’effetto sanzionatorio, prodotto dalla norma citata e dagli atti assegnazione del contributo in parola,è chiaramente rilevabile e applicabile d’ufficio, non presentando margine alcuno di discrezionalità; gli enti interessati ne sono comunquegià informati e preavvisati. Pertanto, scaduto il termine ultimo suddetto, il dirigente regionale competente è legittimatoall’adozione degli atti necessari e conseguenti.Analoga situazione interessa anche i Comuni di Fonte (TV) e di Lozzo Atestino (PD), ma con una sostanziale differenza: anche’essisono beneficiari di doppio contributo per i lavori inerenti al locale presidio dell’Arma dei Carabinieri, ma mentre il primocontributo di € 342.857,00 - assegnato a entrambi con Ddr n. 13 del 18.03.2005 ai sensi della Dgr n. 4274 del 22.12.2004 - è giàstato cancellato dalla posta di residui passivi allo scadere del 2012, il secondo contributo integrativo - assegnato con Dgr n. 3881del 15.12.2009 e pari a € 350.000,00 per Fonte ed € 450.000,00 per Lozzo Atestino - scadrebbe tecnicamente nel 2016, anche se ineffetti il termine prefissato è già scaduto il 30 giugno 2012. È stata comunque data possibilità, ad entrambe gli enti interessarti, diprodurre un’eventuale richiesta di proroga, potendo contare comunque sul solo contributo integrativo e pur non risultando i lavoriancora avviati.Il Comune di Fonte si è formalmente espresso (in particolare con note prot.n. 2919 del 26 marzo 2012 e prot. 1957 del 13 febbraio<strong>2013</strong>), rinunciando di fatto anche al contributo integrativo in assenza di nuovi interventi normativi o finanziari che possanocomunque consentire la fattibilità e sostenibilità anche futura dell’opera, stante la previsione di mancato introito del canone di locazionedell’erigendo immobile, già prospettata al Comune dal Prefetto competente.Anche il Comune di Lozzo Atestino ha di fatto rinunciato al contributo integrativo, non azionando alcuna richiesta di prorogain esito alla comunicazione prot.120904 del 20 marzo <strong>2013</strong> a firma del dirigente regionale competente, dato che non sussistono ipresupposti di fattibilità dell’opera; circostanza confermata anche dalla Prefettura di Padova, con nota prot. 147.704 del 8 aprile<strong>2013</strong>, con cui ci viene comunicata la volontà espressa dal Sindaco di rinunciare alla realizzazione della caserma dei Carabinieri.Alla luce di quanto sopra è opportuno cancellare l’impegno di spesa assunto con la citata Dgr n. 3881 del 15.12.2009 a favore deiComuni di Fonte e di Lozzo Atestino, non essendo ragionevole conservare obbligazioni non più esigibili e che costringono comunquela Regione a “immobilizzare” risorse finanziarie preziose, che - ove liberate - concorrono a formare il saldo finanziario positivo delbilancio regionale, destinabile ad altre priorità in coerenza con quanto previsto dell’art. 12 comma 2 della citata LR 39/2001.Per queste ragioni propongo di procedere alla revoca del contributo integrativo assegnato con Dgr n. 3881 del 15.12.2009 alComune di Fonte (TV), per €350.000,00, e al Comune di Lozzo Atestino (PD), per €.450.000,00.Le Autorità e le Forze di polizia interessate saranno informate della decisione ora assunta, affinché ne prendano atto per quantodi rispettiva competenza.Il relatore conclude l’intervento sottoponendo all’approvazione il presente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la LR 29 novembre 2001, n. 39 “ Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”Visto la L.R 7 maggio 2002, n9 “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”Vista la Dgr n. 3881 del 15.12.2009 “L.R. n. 1 del 27/02/2008 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2008”, articolo 78e L.R. n. 9 del 7 maggio 2002 “Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”, art.2 comma 2. Contributostraordinario presidi sicurezza, anno 2009.”Vista la documentazione agli attidelibera1. Di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento2. Di revocare, per le motivazioni esposte in premessa, il contributo integrativo assegnato con Dgr n. 3881 del 15.12.2009 alComune di Fonte (TV), dell’importo di €. 350.000,00 (trecentocinquantamila,00), e al Comune di Lozzo Atestino (PD), dell’importodi €. 450.000,00 (quattrocentocinquantamila,00)3. Di ridurre, per effetto della revoca di cui al punto 2, di un importo pari a complessivi €. 800.000,00 (ottocentomila,00)l’impegno di spesa assunto con la citata Dgr n. 3881/2009 sul capitolo 101096 “Interventi strutturali a favore degli Enti locali perla sicurezza urbana. Legge finanziaria art. 67, 71, 72,78” dell’UPB U0016” dell’esercizio finanziario 2009;4. Di confermare ogni altra determinazione della propria precedente DGR n. 3881 del 15.12.2009, fatto salvo quanto previstoai precedenti punti 2 e 3;5. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;6. Di incaricare il Dirigente dell’Unità di Progetto Sicurezza Urbana e Polizia Locale dell’esecuzione del presente atto;7. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione;8. Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale del Venetoo ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla avvenuta conoscenza.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 395DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 598 del 3 maggio <strong>2013</strong>Richiedente Resolar srl. Diniego autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzionedi energia elettrica della potenza di 2925,12 kWp denominato “SORELI” in comune di San Michele al Tagliamento(VE) ai sensi dell’art. 12, commi 3 e 4, D.Lgs. 387/2003.[Energia e industria]Note per la trasparenza:Diniego di autorizzazione a costruire ed esercire un nuovo impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile(fotovoltaico).L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue:“L’art. 12 del 387/2003, prevede che la realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili,nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio dei medesimi, siano soggetti adautorizzazione unica.Con DGR 2204/2008, la Regione ha attribuito alla Direzione Urbanistica e Paesaggio la competenza amministrativa per il rilasciodell’autorizzazione unica per gli impianti fotovoltaici. Tale competenza è stata confermata con DGR 2373/2009 e con DGR453/2010.Con nota acquisita alla Regione del Veneto prot. 661834 del <strong>21</strong>.12.2010, la ditta Resolar srl, con sede legale in via Arco, 2, a Milano,ha presentato domanda di autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12, D.Lgs. 387/2003, per la costruzione e messa in eserciziodi un impianto fotovoltaico, non integrato, con potenza di 3006 kWp, sito in comune di San Michele al Tagliamento, ricadente inZona Territoriale Omogenea Zona Agricola - “E2 Zone agricola produttiva”, di cui all’ art. 45 delle N.T.A. del P.R.G. vigente.Con nota 17.02.2011, prot. 80882, la Direzione Urbanistica e Paesaggio ha comunicato la carenza di documentazione essenzialeper l’avvio del procedimento, richiedendo quindi le dovute integrazioni, in accordo con l’U.C. Valutazione di Impatto Ambientale(VIA).Il progetto è stato assoggettato a Screening di Valutazione Impatto Ambientale, in quanto superiore alla soglia di 1 MW, limitedi cui all’allegato IV del D.Lgs. 152/2006.In data 15.03.2011, la ditta ha trasmesso le integrazioni richieste.Con nota 04.04.2011, prot. 160953, la Direzione Urbanistica e Paesaggio ha trasmesso all’U.C. VIA la documentazione necessariaall’espressione del parere di competenza.In data 27.04.2011 si è riunita la prima seduta della Conferenza di Servizi convocata dalla Direzione Urbanistica e Paesaggio,con nota 13.04.2011, prot. 181691 nel corso della quale i vari enti presenti hanno chiesto integrazioni e modifiche al progetto.Con nota 31.05.2011, prot. 260809, l’U.C. VIA ha comunicato alla ditta che la documentazione presentata non era conforme aquanto previsto dall’art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e dalla DGR 3173/2006.In data 23.06.2011 la ditta ha depositato parte delle integrazioni richieste dalla conferenza di servizi istruttoria e dalla U.C. VIA,dichiarando che la potenza dell’impianto veniva diminuita a 2925,12 kWp, corrispondendo così al preventivo ENEL.Con nota 08.05.2012, prot. <strong>21</strong>1829, considerato che non sono pervenute le necessarie integrazioni, sono stati comunicati alladitta i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza ai sensi dell’art. 10-bis, L. 241/1990, concedendo 10 giorni per la presentazionedi osservazioni.Con nota <strong>21</strong>.05.2012, acquisita al protocollo regionale 237308 del 23.05.2012, la ditta ha presentato osservazioni sostenendo diaver correttamente adempiuto alle richieste di integrazioni formulate nel corso della conferenza ed evidenziando il ritardo accumulatodall’amministrazione procedente nel rilascio del titolo autorizzativo. In conclusione la ditta ha ritenuto infondati i motiviostativi al rilascio dell’autorizzazione unica, di fatto richiedendo il proseguo dell’istruttoria.A seguito di tale nota sono state trasmesse all’U.C. VIA, con nota 24.05.2012, prot. 241962, le integrazioni al progetto che difatto sostituivano i precedenti elaborati. Con la medesima nota sono state chieste alla ditta informazioni circa l’avvenuta pubblicazioneall’albo pretorio e sul BUR ai sensi dell’art. 20, D.Lgs. 152/2006.Con nota 13.06.2012, prot. 274966, indirizzata alla ditta Resolar srl e per conoscenza all’U.C. VIA, la Direzione Urbanisticae Paesaggio ha effettuato alcune precisazioni in relazione al procedimento in corso. In particolare si è evidenziato che la conclusionedel procedimento di VIA risulta essere condizione necessaria per la conclusione del procedimento di AutorizzazioneUnica che, quindi, si doveva considerare sospeso. Nella medesima nota è stato altresì specificato, per quanto riguarda la disponibilitàdelle aree su cui realizzare l’impianto, che agli atti risultava solo un contratto preliminare di locazione da perfezionareprima del rilascio dell’autorizzazione, così come indicato in sede di conferenza di servizi del 27.04.2011. Per quanto concerne,infine, i terreni su cui realizzare l’impianto di connessione si è provveduto a dare avvio, come richiesto dalla ditta, al procedimentoespropriativo ai sensi degli artt. 11 e 16, DPR 327/2001 con nota 24.05.2012, prot. 241981, nelle more di un preferibileraggiungimento di accordo bonario.Successivamente con nota 18.06.2012, acquisita al prot. reg.le 296534 del 27.06.2012, la ditta Resolar srl ha controdedotto diaver raggiunto, con i proprietari del solo terreno dedicato all’impianto di produzione, un accordo bonario per l’utilizzo dei terreni.Nella medesima nota ha altresì dichiarato che avrebbe provveduto al deposito presso il comune di San Michele al Tagliamento dicopia del progetto ai fini delle pubblicazioni per la procedura di VIA.Con nota 27.06.2012, acquisita al prot. reg.le 350130 del 30.07.2012, la ditta ha comunicato di aver provveduto ad avviare laprocedura di pubblicazione sul BUR e ha intimato al comune di San Michele al Tagliamento di consentire la pubblicazione sull’albopretorio.


396Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Successivamente l’U.C. VIA, con nota 11.07.2012, prot. 3<strong>21</strong>167, ha evidenziato che i termini di cui all’art. 20, D.Lgs. 152/2006decorrono dalla data di pubblicazione.Con nota 27.08.2012, prot. 386478, l’U.C. VIA ha comunicato che i contenuti dell’avviso non erano conformi a quanto previstodall’art. 20, D.Lgs. 152/2006 e che pertanto la ditta avrebbe dovuto provvedere ad una nuova pubblicazione al fine di non inficiarelo svolgimento dell’iter istruttorio.Con nota 30.07.2012, acquisita al prot. reg.le 360198, la ditta ha trasmesso copia della certificazione di avvenuta pubblicazioneall’albo pretorio e copia della pubblicazione sul BUR.Il comune di San Michele al Tagliamento, con nota 06.09.2012, prot. 20120027847, acquisita al prot. reg.le 4098<strong>21</strong> del 12.09.2012, haespresso “parere fortemente negativo per gli aspetti paesaggistici/ambientali alla realizzazione dell’impianto definito in oggetto”.Dopo ulteriore nota 27.08.2012, prot. 386478 dell’ U.C. VIA, è avvenuta la ripubblicazione di avvenuto deposito della documentazionedel progetto definitivo e dello studio di impatto ambientale presso il comune di San Michele al Tagliamento.L’U.C. VIA, con nota 19.10.2012 prot. 47419, non avendo ricevuto la documentazione necessaria alla verifica dell’effettiva pubblicazionee alla determinazione delle tempistiche, ha ribadito quanto già espresso nella nota 11.07.2012 prot. 3<strong>21</strong>167, ricordandonel contempo che il procedimento era sospeso sino al perfezionamento dell’istanza.La ditta, con nota 22.10.2012, acquisita al prot. reg.le 484929 del 25.10.2012, ha trasmesso copia dell’avvenuta pubblicazioneall’albo pretorio e copia della pubblicazione sul BUR.L’U.C. VIA, con nota 26.10.2012 prot. 486956, ha comunicato l’avvio del procedimento a far data dal <strong>21</strong>.09.2012.A seguito della nota 13.12.2012 prot. 568372, con cui l’U.C. VIA ha comunicato la pubblicazione del Decreto 239 del 12.12.2012,di esclusione dalla procedura VIA, con prescrizioni, la Direzione Urbanistica e Paesaggio ha proceduto a convocare la Conferenzadi servizi decisoria, con nota 07.02.<strong>2013</strong> prot. 59569.In considerazione dell’impossibilità a partecipare manifestata dalla Provincia di Venezia e dell’approvazione della deliberadi Consiglio regionale n. 5 del 31.01.<strong>2013</strong> pubblicata sul BUR n. 18 del 19.02.<strong>2013</strong>, sulle aree e siti non idonei all’installazione diimpianti fotovoltaici con moduli collegati a terra, la conferenza è stata rinviata, facendo assumere alla stessa carattere istruttorio.L’area in questione risulta infatti classificata come area non idonea, essendo ricompresa tra le “aree ad elevata utilizzazione agricola”dal PTRC adottato.In data 05.03.<strong>2013</strong> si è riunita la Conferenza di Servizi istruttoria convocata dalla Direzione Urbanistica e Paesaggio, con nota13.02.<strong>2013</strong> prot. 66081.In tale seduta, si è provveduto a ribadire la necessità di alcune integrazioni, già precedentemente formulate dagli enti presenti inConferenza di Servizi ed a richiedere ulteriori modifiche e approfondimenti in virtù di quanto stabilito dalla delibera di Consiglioregionale n. 5/<strong>2013</strong>, richieste già anticipate con nota 22.02.<strong>2013</strong> prot. 81691.Acquisiti i vari pareri pervenuti dagli enti invitati in Conferenza di Servizi, la seduta si è chiusa con l’invito alla Ditta a valutarela predisposizione e la presentazione degli aggiornamenti richiesti entro 15 giorni dalla data della Conferenza stessa.La Conferenza di Servizi, riunitasi in data 28.03.<strong>2013</strong> in seduta decisoria, così come da convocazione della Direzione Urbanisticae Paesaggio, preso atto della posizione della ditta Resolar srl, dichiarata nella nota trasmessa il 18.03.<strong>2013</strong> e acquisita al prot. reg.le129146 del 25.03.<strong>2013</strong>, ai sensi della quale la ditta non intende ridurre la potenza dell’impianto per rispettare quanto indicato dalladelibera di Consiglio regionale n. 5/<strong>2013</strong>, ha espresso a maggioranza parere negativo all’approvazione del progetto presentato”.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lalegislazione regionale e statale;Vista la L. 07.08.1990, n. 241 e “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documentiamministrativi”;Visto il DPR 08.06.2001, n. 327 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione perpubblica utilità”;Visto il D.Lgs. 29.12.2003, n. 387 e s. m. e i. “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettricaprodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”;Visto il D.Lgs. 03.04.2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;Visto il D.M. 10.09.2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” del Ministro delloSviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministro per i Benie le Attività Culturali”;Vista la L.R. 06.09.1991, n. 24 “Norme in materia di opere concernenti linee e impianti elettrici sino a 150.000 Volt”;Vista la L.R. 23.04.2004, n. 11 “Nuove norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”;Vista la L.R. 22.01.2010, n. 10 “Disposizioni in materia di autorizzazioni e incentivi per la realizzazione di impianti solari termicie fotovoltaici sul territorio della Regione del Veneto”;Vista la DGR 3173 del 10.10.2006 “Nuove disposizioni relative all’attuazione della direttiva comunitaria 92/43/CEE e DPR357/1997. Guida metodologica per la valutazione di incidenza. Procedure e modalità operative”;Vista la DGR 2204 del 8.08.2008 “Prime disposizioni organizzative per l’autorizzazione, installazione ed esercizio degli impiantidi produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, così come modificata ed integrata dalla DGR 1192 del 5.05.2009 e dallaDGR 2373 del 4.08.2009 “Disposizioni procedurali per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti diproduzione di energia elettrica, eolici e fotovoltaici (art. 12, D.Lgs. 387/2003)”;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 397Vista la DGR 453 del 2.03.2010 “Competenze e procedure per l’autorizzazione di impianti per la produzione di energia elettricada fonti rinnovabili”;Vista la DGR 253 del 22.02.2012 “Autorizzazione degli impianti di produzione di energia, alimentati da fonti rinnovabili (fotovoltaico,eolico, biomassa, biogas, idroelettrico). Garanzia per l’obbligo alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico delsoggetto intestatario del titolo abilitativo, a seguito della dismissione dell’impianto. (art. 12, comma 4, del D.Lgs. 387/2003 - D.M.10.09.2010, p. 13.1, lett. j)”;Vista la <strong>Del</strong>iberazione di Consiglio regionale 5 del 31.01.<strong>2013</strong> “Individuazione delle aree e dei siti non idonei all’installazionedi impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra”Preso atto dei verbali della Conferenza di servizi del 27.04.2011, del 5.03.<strong>2013</strong> e del 28.03.<strong>2013</strong>;Visto il Decreto n. 239 del 12.12.2012 della Direzione Ambiente;delibera1) di dare atto che le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2) di negare alla ditta Resolar srl C.F. 05820780962 con sede in via Arco, 2 a Milano, l’autorizzazione, di cui al D. Lgs. 387/2003,alla costruzione e all’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, della potenza di 2925,12 KWp nelcomune di San Michele al Tagliamento;3) di comunicare alla ditta richiedente nonché agli Enti e Società interessati, la conclusione del procedimento amministrativoavviato su istanza presentata dalla stessa ditta Resolar srl;4) di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5) di incaricare la Direzione Regionale Urbanistica e Paesaggio dell’esecuzione del presente atto;6) di dare atto che avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionaleo ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di comunicazione della deliberazionemedesima.7) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


398Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 599 del 3 maggio <strong>2013</strong>Partecipazione a eventi di carattere promozionale a sostegno del comparto ittico professionale del Veneto e per la valorizzazionegastronomica dei prodotti ittici regionali. Autorizzazione (D.Lgs. 26 maggio 2004, n. 154).[Mostre, manifestazioni e convegni]Note per la trasparenza:Vengono autorizzate: le partecipazioni della Regione del Veneto alle manifestazioni fieristiche “SLOW FISH - Genova 9-12maggio <strong>2013</strong>” e “TUTTOFOOD - Milano, 19-22 maggio <strong>2013</strong>” per la valorizzazione del comparto ittico veneto sotto i profili produttivie gastronomici.L’Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.Il comparto ittico professionale del Veneto, pur in un periodo di crisi e di flessione produttiva generalizzata, rappresenta non solouna risorsa economica di notevole importanza per le comunità rivierasche, ma anche la fonte principale per sostenere e valorizzareuna peculiare tradizione gastronomica regionale che trova proprio nel pesce le sue proposte di eccellenza.Due settori, quello gastronomico e della pesca, che si integrano facilmente in una filiera che può esprimere ancora notevoli marginidi sviluppo se adeguatamente supportata anche attraverso una funzione di promozione da parte dell’Amministrazione regionale.È sulla base delle suddette premesse che, con il presente atto, vengono individuate le seguenti due iniziative aventi profili diinteresse per l’Amministrazione regionale in quanto in grado di valorizzare e promuovere adeguatamente tanto il comparto itticoprofessionale quanto l’eccellenza della gastronomia regionale a base di prodotti di ittici:Slow Fish (Genova - 9/12 maggio <strong>2013</strong>) e TuttoFood (Milano - 19/22 maggio <strong>2013</strong>).Slow Fish, che si terrà dal 9 al 12 maggio <strong>2013</strong> presso il Porto antico di Genova, si pone senza dubbio tra le manifestazioni fieristichedi primaria importanza in materia di valorizzazione e degustazione di alimenti legati al mondo della pesca.Organizzatore dell’evento è “Slow Food Promozione s.r.l.” con sede a Bra (Cuneo), soggetto giuridico facente capo all’<strong>Associazione</strong>internazionale no profit “Slow Food”, sorta in Italia nel 1986 e che oggi coinvolge 40.000 persone in Italia e più di 80.000nel mondo, in 130 Paesi dei cinque continenti.L’<strong>Associazione</strong> “Slow Food”, per il tramite di “Slow Food Italia” e “Slow Food Veneto”, ha sottoscritto con la Regione del Venetoun protocollo d’intesa sulla base del comune interesse a consolidare e sviluppare una produzione ittica e alimentare di qualità,sostenibile dal punto di vista ambientale e attenta alla salvaguardia della biodiversità, nonché a promuovere l’educazione al gusto,all’alimentazione, alle scienze gastronomiche, a tal fine proponendo un nuovo modello alimentare, rispettoso delle tradizioni e delleidentità culturali. In particolare, all’art.3 del Protocollo, la Regione del Veneto “conferma il proprio interesse a sostenere una qualificatapartecipazione istituzionale, di produttori e prodotti veneti di qualità alle manifestazioni nazionali e internazionali, quali ilSalone del Gusto, Cheese e Slow Fish”.Il Salone del pesce “Slow-Fish” rappresenta, dunque, così come è nelle intenzioni di “Slow Food”, un’occasione unica per degustare,conoscere e capire il mare, i suoi uomini, i suoi prodotti, la sua gastronomia e nel contempo valorizzare una gestione integratadella fascia costiera auspicata da tutta una serie di organismi internazionali.Sulla base di tali premesse e dei contatti preliminari avuti con il soggetto organizzatore nonché concessionario unico degli spazidestinati all’evento (“Slow Food Promozione s.r.l.”), si prospetta la possibilità di una partecipazione significativa della Regione delVeneto che comporti l’acquisizione di spazi espositivi per una superficie complessiva di m² 150.“Slow Food Promozione s.r.l.”, all’uopo interpellata, si è dichiarata in grado di fornire gli spazi che consentiranno alla Regionedel Veneto di massimizzare le potenzialità promozionali attribuibili alla prestigiosa manifestazione.Per quanto concerne l’acquisizione del servizio di ristorazione, in relazione ai tempi ristretti rispetto alla data della manifestazione,la Giunta Regionale incarica il Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca ad individuare, con proprio Decretodirigenziale, il soggetto idoneo secondo le procedure di acquisizione di servizi, forniture e lavori in economia di cui all’allegatoA) alla DGR N. 2401 del 27/11/2012 determinando, sulla base delle precedenti esperienze, in Euro 10.000,00 l’importo massimodell’obbligazione di spesa.Si autorizza quindi l’affidamento a “Slow Food Promozione s.r.l.” con sede in via Vittorio Emanuele II, 248 - 12042 Bra (CN) P.IVA02220020040, dell’incarico per la fornitura degli spazi espositivi preallestiti, determinando, sulla base delle precedenti esperienzedi partecipazione regionale alla medesima manifestazione, in Euro 70.000,00= l’importo massimo dell’obbligazione di spesa.All’assunzione dell’obbligazione di spesa provvederà con propri atti il Dirigente Regionale dell’Unità di Progetto Caccia ePesca disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sull’UPB n. U0034 “Servizi integrati agro-faunisticovenatorie sviluppo delle attività ittiche e della pesca” del bilancio <strong>2013</strong>, ad avvenuto perfezionamento di idonea variazione compensativa intermini di competenza finalizzata alla creazione di un nuovo capitolo di spesa corrente al quale attribuire il codice Siope relativoall’acquisizione di beni e prestazioni di servizi, così come proposto dalla competente Unità di Progetto Caccia e Pesca.Per quanto concerne invece il panorama delle manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali dedicate al settore dell’acquacolturae della pesca professionale, una nuova opportunità viene offerta dalla manifestazione “TUTTOFOOD” che si terrà aMilano dal 19 al 22 maggio <strong>2013</strong> e che rappresenta un interessante ponte all’evento mediatico universale EXPO 2015 “Nutrire ilpianeta: energia per la vita”.“TUTTOFOOD” si presenta agli operatori del settore come un evento capace di fare incontrare i canali produttivi delle eccellenzedel Veneto con quelli della distribuzione italiana ed estera essendo l’unico evento in Italia in grado di fornire, attraversol’Expo Matching Program, un’agenda di appuntamenti con gli 800 buyer internazionali invitati. L’apertura di due nuovi padiglioninell’edizione <strong>2013</strong>, la pubblicazione del TUTTOFOOD magazine che dà visibilità alle aziende perché distribuito a tutto il data base


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 399dei buyer e altro ancora, sono “valore aggiunto” che permette a TUTTOFOOD di farsi partner ideale per lo sviluppo del businesse fulcro di interesse per tutto il comparto dell’ittico veneto.Sotto i profili logistici, sulla base di contatti preliminari avuti con il soggetto organizzatore dell’evento (Fiera di Milano S.p.A.),si prospetta la possibilità di una partecipazione significativa della Regione del Veneto che comporti l’acquisizione di uno spazioespositivo complessivo pari a 180 m² articolato in un’area istituzionale riservata alla Regione del Veneto ed un’area destinata adoperatori del comparto ittico di eccellenza che hanno aderito all’iniziativa.La partecipazione veneta alla manifestazione TUTTOFOOD <strong>2013</strong> sarà quindi contraddistinta, sulla base delle positive esperienzeacquisite anche in altre manifestazioni fieristiche, dalla presenza delle realtà produttive di eccellenza della filiera ittica delVeneto che, attraverso il coordinamento regionale, potranno rappresentare il migliore “biglietto da visita” per il rafforzamento epotenziamento dell’immagine di qualità e sicurezza che caratterizzano i prodotti ittici veneti.La Fiera di Milano S.p.A., all’uopo interpellata, si è dichiarata in grado di fornire, oltre agli spazi espositivi di cui è concessionariaunica, anche il servizio di allestimento e immagine coordinata che consentirà alla Regione del Veneto di massimizzare lepotenzialità promozionali attribuibili alla prestigiosa manifestazione.Si autorizza quindi l’affidamento a Fiera di Milano S.p.A. con sede in S.S. del Sempione, 28 - 20017 Rho (MI) P.IVA 13194800150,dell’incarico per la fornitura dei servizi di cui sopra (acquisizione degli spazi espositivi, allestimento e immagine coordinata)determinando in Euro 85.000,00= l’importo massimo dell’obbligazione di spesa alla cui assunzione provvederà con propri atti ilDirigente Regionale dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sull’UPBn. U0034 “Servizi integrati agro-faunisticovenatori e sviluppo delle attività ittiche e della pesca” del bilancio <strong>2013</strong>, ad avvenutoperfezionamento di idonea variazione compensativa in termini di competenza finalizzata alla creazione di un nuovo capitolo dispesa corrente al quale attribuire il codice Siope relativo all’acquisizione di beni e prestazioni di servizi, così come proposto dallacompetente Unità di Progetto Caccia e Pesca.Al Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca compete altresì la supervisione presso i soggetti beneficiari ai fini di unaottimale esecuzione delle iniziative che beneficiano di finanziamento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’ art.53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. n. 1/1997;Richiamato il protocollo d’intesa siglato in data 13 maggio 2008 dalla Regione del Veneto, Slow Food Italia e Slow Food Venetoavente per oggetto delle linee comuni d’azione;Vista la L.R.n. 19/98;Visto il D.Lgs 26 maggio 2004, n. 154;Vista la DGR n. 3/INF del 20/07/2010 avente per oggetto “Attivazione del coordinamento per le politiche promozionali regionali.Legge regionale 24/12/2004 n. 33”;Vista la Legge Regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione;Vista la Legge Regionale n. 4 del 5.4.<strong>2013</strong> di approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale<strong>2013</strong>-2015;Riassunte le valutazioni di cui alla premessa, facente parte integrante del presente provvedimento;delibera1. di autorizzare la partecipazione della Regione del Veneto alle seguenti manifestazioni fieristiche:• SLOW FISH che si terrà a Genova dal 9 al 12 maggio <strong>2013</strong> organizzata da “Slow Food Promozione s.r.l” nei termini di cui allepremesse;• TUTTOFOOD Milano World Food Exhibition che si terrà a Milano dal 19 al 22 maggio <strong>2013</strong> organizzata da Fiera di MilanoS.p.A. nei termini di cui alle premesse;2. di determinare in Euro 165.000,00= l’importo massimo complessivo delle obbligazioni di spesa per la partecipazione regionalealle due manifestazioni alla cui assunzione provvederà con propri atti il Dirigente Regionale dell’Unità di Progetto Caccia e Pescadisponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sull’UPB n. n. U0034 “Servizi integrati agro-faunisticovenatori esviluppo delle attività ittiche e della pesca” del bilancio <strong>2013</strong> secondo la seguente ripartizione:• per un importo massimo di Euro 70.000,00= a favore di “Slow Food Promozione s.r.l.” con sede in via Vittorio Emanuele II, 248- 12042 Bra (CN) P.IVA 02220020040 per la partecipazione regionale alla manifestazione SLOW FISH che si terrà a Genovadal 9 al 12 maggio <strong>2013</strong>;• per un importo massimo di Euro 10.000,00= a favore di un soggetto idoneo per la fornitura di un servizio di ristorazione daeffettuarsi in occasione della manifestazione “SLOW FISH”, individuato con proprio Decreto dal Dirigente regionale dell’Unitàdi Progetto Caccia e Pesca secondo le procedure di acquisizione di servizi, forniture e lavori in economia di cui all’allegato A)alla DGR N. 2401 del 27/11/2012;• per un importo massimo di Euro 85.000,00 a favore di Fiera di Milano S.p.A. con sede in S.S. del Sempione, 28 - 20017 Rho(MI) P.IVA 13194800150 per la partecipazione regionale alla manifestazione TUTTOFOOD Milano World Food Exhibition chesi terrà a Milano dal 19 al 22 maggio <strong>2013</strong>;


400Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>3. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni aisensi della L.R. n. 1/2011;4. di dare atto che compete altresì al Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca la supervisione presso i soggetti beneficiariai fini di una ottimale esecuzione delle iniziative che beneficiano di contributo e finanziamento;5. di disporre la trasmissione di copia del presente provvedimento a tutti i soggetti beneficiari;6. di incaricare l’Unità di Progetto Caccia e Pesca dell’esecuzione del presente provvedimento;7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 401DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 600 del 3 maggio <strong>2013</strong>DGR n. 1782 del 6 luglio 2010, “Interventi agevolativi su finanziamenti accesi dalle imprese agricole per il consolidamentodi passività onerose derivanti da esposizioni bancarie contratte per investimenti aziendali”; modifica al regolamentooperativo.[Agricoltura]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento, si propone la modifica al regolamento operativo per la concessione di agevolazioni su finanziamentiaccesi per il consolidamento di passività onerose derivanti da esposizioni bancarie contratte per investimenti aziendali,prevedendo l’aumento da cinque a dieci anni del periodo di durata del finanziamento agevolatoL’Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.Le imprese agricole venete sono fortemente impegnate nei processi di ristrutturazione produttiva e di riposizionamento suimercati interni ed internazionali;Negli ultimi anni la loro redditività ha subito una consistente erosione a causa sia dello sfavorevole andamento dei prezzi all'originedei prodotti agricoli, sia del forte incremento registrato sui costi di produzione conseguente all’incremento del costo dellematerie prime e del petrolio che ha fatto sentire i propri effetti sui prezzi di fertilizzanti e prodotti fitosanitari e più in generale suicosti di produzione;I tempi di vendita dei prodotti sono particolarmente lunghi e quindi determinano, anche in relazione alle caratteristiche di molteproduzioni di qualità che richiedono periodi di stagionatura, forti immobilizzazioni finanziarie;Uno degli effetti preoccupanti derivanti da tale situazione congiunturale consiste nella riduzione di liquidità per le imprese conconseguenti difficoltà, per le stesse, nel far fronte ai pagamenti delle rate di prestiti e mutui accessi per l’effettuazione di investimentiaziendali produttivi.Inoltre, i meccanismi che contraddistinguono il mercato del credito creano una oggettiva situazione di svantaggio alle impreseagricole rispetto a quelle attive negli altri settori che quindi scontano maggiori difficoltà nell'accesso e costi più alti per la provvistadel denaro;In tale contesto macroeconomico, con L.R. 7 agosto 2009, n. 16, “Interventi straordinari nel settore agricolo per contrastarela crisi economica e finanziaria e per la semplificazione degli adempimenti amministrativi” la Regione Veneto ha approvato unintervento regolativo volto ad affrontare le emergenze prodotte nel settore agricolo dalla crisi economica e finanziaria e produrreeffetti di semplificazione sui procedimenti amministrativi.Con l’articolo 3 della legge il legislatore ha inteso fornire un supporto alle imprese che, nonostante la situazione critica delpanorama economico finanziario, hanno effettuato investimenti nella propria azienda. Lo scopo è, pertanto, quello di trasformareeventuali debiti a breve in debiti a medio lungo termine.Il medesimo articolo individua in Veneto Sviluppo S.p.A. il soggetto a cui viene demandata la gestione amministrativa dell’interventoin parola mediante la creazione di una specifica sezione del Fondo di rotazione del Settore primario di cui agli articoli 57e 58 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40.Sulla base di quanto disposto dall’articolo 3 della L.R. 16/2009, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1782 del 6 luglio 2010,ha definito i criteri per l’individuazione delle imprese ammissibili e per l’intervento del fondo di rotazione.La situazione macroeconomica risulta ancora critica e le problematiche sia economiche che finanziarie delle aziende si sonoviepiù accentuate anche a seguito delle crescenti difficoltà di rapporto con il mondo del credito.Per contribuire a ridurre tali criticità, la Giunta Regionale ha messo a disposizione risorse finanziarie per il rafforzamento dei patrimonidi garanzia dei Consorzi collettivi di garanzia fidi contribuendo, in tal modo, a favorire l’accesso al credito delle imprese.Sul fronte del consolidamento delle passività onerose derivanti da esposizioni bancarie contratte per investimenti aziendali,il regolamento operativo del Fondo di rotazione di cui all’allegato A alla DGR n. 1782 del 6 luglio 2010, prevede, al paragrafo 5),una durata massima di 5 anni, compreso il periodo di preammortamento, del mutuo agevolato finalizzato al consolidamento dellepassività onerose derivanti da esposizioni bancarie a breve termine contratte dalle aziende agricole per l’effettuazione di investimentinel settore della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli di provenienzaprevalentemente aziendale.In considerazione dell’attuale periodo di crisi congiunturale, pervengono dal territorio richieste volte a prevedere un allungamentodel periodo di finanziamento agevolato da 5 a 10 anni allo scopo di favorire la sostenibilità economica e finanziaria delleoperazioni di consolidamento da parte delle aziende agricole.Si propone, pertanto, che il “Regolamento recante la definizione dei comparti produttivi di intervento, i criteri e le modalitàper la concessione di agevolazioni su finanziamenti contratti per il consolidamento di passività onerose derivanti da esposizionibancarie contratte per investimenti aziendali” di cui all’Allegato A alla DGR 1782/2010, sia modificato prevedendo al paragrafo 5)l’allungamento da 5 a 10 anni, compreso l’eventuale preammortamento, del periodo di durata del finanziamento agevolato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione comunitaria, statale e regionale;


402Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40, articoli 57 e 58;Vista la L.R. 7 agosto 2009, n. 16, “Interventi straordinari nel settore agricolo per contrastare la crisi economica e finanziariae per la semplificazione degli adempimenti amministrativi”, articolo 3 “Consolidamento di passività onerose”;Vista la DGR n. 1782 del 6 luglio 2010, “Interventi agevolativi su finanziamenti accesi dalle imprese agricole per il consolidamentodi passività onerose derivanti da esposizioni bancarie contratte per investimenti aziendali” che approva il regolamentooperativo per gli interventi di cui alla LR 16/2009, articolo 3;Ravvisata l’opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessadelibera1. di approvare la modifica al paragrafo 5) del “Regolamento recante la definizione dei comparti produttivi di intervento, icriteri e le modalità per la concessione di agevolazioni su finanziamenti accesi per il consolidamento di passività onerose derivantida esposizioni bancarie contratte per investimenti aziendali” di cui all’Allegato A alla DGR 1782/2010, prevedendo l’allungamentoda 5 a 10 anni, compreso l’eventuale preammortamento, del periodo di durata del finanziamento agevolato;2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare dell’esecuzione del presente atto la Direzione regionale Competitività Sistemi Agroalimentari;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 403DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 601 del 3 maggio <strong>2013</strong>Obiettivo Cooperazione territoriale europea 2007-<strong>2013</strong>. Programma Interreg IV Italia - Austria. Modifica della convenzionein essere tra l’Amministrazione provinciale di Belluno e la Regione del Veneto per l’attuazione del progetto DIVERS“Biodiversità dei sapori della montagna”. CUP B29E11001500007.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Note per la trasparenza:A seguito della sentenza della Corte di Giustizia europea 19/12/2012 riferita alla Causa C-159/2011 con la quale si sono approfonditialcuni elementi relativi agli accordi tra Enti pubblici, si revoca la convenzione in essere tra Regione del Veneto e l’Amministrazioneprovinciale di Belluno per la collaborazione dei due enti nell’attuazione del progetto di cooperazione Interreg IVItalia-Austria “Divers” sostituendola con un testo di accordo di collaborazione riformulato e più aderente alle indicazioni emersedalla sentenza.L’Assessore Franco Manzato, riferisce quanto segue.Con <strong>Del</strong>iberazione n. 546 del 3/04/2012, la Giunta ha approvato la collaborazione tra la Regione del Veneto e l’Amministrazioneprovinciale di Belluno atta alla realizzazione congiunta del Progetto comunitario Interreg IV Italia-Austria denominato “DIVERS”,approvandone altresì uno schema di convenzione e impegnando l’importo di 52.000 euro per le spese conseguenti.Considerato che tutto ciò che è premesso nella deliberazione n. 546 del 3/04/2012 viene richiamato dalla presente, si ritiene opportunosostituire l’allegato A della stessa (Schema di “convenzione-tipo” regolante i rapporti tra Regione del Veneto e l’Amministrazioneprovinciale di Belluno) al fine di redigere un accordo più aderente alle nuove indicazioni interpretative giurisprudenziali.Con sentenza della Corte di giustizia europea del 19/12/2012 riferita alla Causa C-159/2011 avente ad oggetto la domanda dipronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’art. 267 TFUE, dal Consiglio di Stato (Italia), nel procedimento AziendaSanitaria Locale di Lecce e Università del Salento contro l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Lecce, sono stati vagliati alcunidettagli rilevanti che riguardano gli affidamenti d’incarichi tra Enti pubblici e se essi possano incidere sul mercato della liberaconcorrenza o quando invece possano essere considerati accordi tra Enti pubblici.Tenendo in considerazione tali rilievi giurisprudenziali, si ritiene opportuno riformulare il testo di accordo già sottoscritto dallaRegione del Veneto e la Provincia di Belluno il 30/07/2012 per l’attuazione del Progetto DIVERS, al fine di renderlo più aderentee consono ai nuovi orientamenti giurisprudenziali, che richiedono che gli accordi stipulati tra Enti Pubblici evidenzino l’interessepubblico comune da perseguire tra gli enti, l’assenza del compenso a fronte di prestazione ma il rimborso spese e l’autonomia conla quale ciascuna parte svolge la propria attività impegnandosi ad assumere i propri oneri e obblighi.Il rapporto tra la Regione del Veneto e la Provincia di Belluno per l’esecuzione del Progetto DIVERS è di tipo pubblicistico erientrante nella fattispecie dell’accordo pubblico-pubblico (di cui all’art. 15 della legge 241 del 7.08.1990 “Nuove norme in materiadi procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e alla Risoluzione del Parlamento europeodel 18 maggio 2010 “Nuovi sviluppi in materia di appalti pubblici”(2009/<strong>21</strong>75(INI)) che tratta della cooperazione tra PubblicheAmministrazioni) in quanto rispondente ai sopracitati requisiti, come di seguito si evidenzia.Sia la Regione del Veneto che la Provincia di Belluno ritrovano nei propri principi statutari il perseguimento degli obiettivi acui mira il progetto DIVERS ossia la sostenibilità dell’economia di aree montane nonché la valorizzazione dell’ambiente e delladiversità dell’area montana. In particolare, lo Statuto della Regione del Veneto richiama il principio di sussidiarietà per la realizzazionedelle sue attività nel territorio regionale(art.5); inoltre indirizza l’azione regionale ad operare per eliminare gli squilibri traterritori, settori, persone e gruppi; a valorizzare l’imprenditorialità e l’iniziativa economica individuale e collettiva (art.6). Ancoravengono perseguiti la tutela e la valorizzazione degli aspetti tipici e caratteristici dell’ambiente e delle produzioni venete, la tuteladel paesaggio e il riconoscimento dell’importanza delle attività rurali e forestali ai fini del miglioramento della qualità della vita,della tutela della biodiversità, della sicurezza alimentare e della salvaguardia del territorio e garantendo il diritto dei cittadini a essereinformati sulle condizioni e qualità dell’ambiente, sui rischi per la salute e su ogni altra situazione di criticità che si manifestisul suo territorio.Lo statuto dell’Amministrazione provinciale di Belluno persegue anch’esso obiettivi simili. All’art. 1 la Provincia di Bellunoviene definita come l’istituzione rappresentativa della comunità territoriale della quale cura gli interessi generali, promuovendonee coordinandone lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico, nell’ambito della Repubblica italiana e della RegioneVeneto ed inoltre (art. 2) persegue il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo e la salvaguardia dell’occupazione, la tuteladell’ambiente e della salute, il sostegno all’istruzione, la salvaguardia e valorizzare le risorse culturali, storiche, artistiche e naturalipresenti nel territorio. Nei rapporti con la Regione del Veneto, la Provincia rappresenta e promuove gli interessi del territorio negliorganismi regionali a cui partecipa o ha accesso, improntando la sua azione al principio della leale collaborazione, nonché allaconcreta realizzazione dei principi di sussidiarietà e differenziazione (stabiliti dall’art. 118 della Costituzione).Il rapporto economico tra la Regione e la Provincia per la realizzazione del progetto si realizza tramite un mero rimborso dellespese derivanti dall’attuazione del pacchetto (WP) progettuale di competenza, che l’Autorità di gestione del Programma Italia-Austriarifonderà con fondi comunitari e nazionali. Nessuno dei due enti opera nel mercato e trae profitto dal rapporto di collaborazione.Mediante una suddivisione dei pacchetti di lavoro, i due enti intendono raggiungere nel modo più efficace i risultati del progetto,ovvero quello di sostenere le produzioni di montagna valorizzandone l’aspetto della biodiversità e della salubrità dell’ambienteda cui provengono sia a vantaggio dei consumatori sia alfine di sostenere le produzioni e, di conseguenza, la competitività delleaziende agricole della provincia di Belluno.Considerata sia la recente interpretazione giurisprudenziale, che le verifiche svolte con i controlli di Audit su Progetti di coo-


404Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>perazione già in corso, sia il Documento di lavoro dei servizi della Commissione concernente l'applicazione del diritto UE inmateria di appalti pubblici ai rapporti tra amministrazioni aggiudicatrici ("cooperazione pubblico-pubblico"), si considera che laconvenzione in essere per lo svolgimento del Progetto DIVERS tra la Regione del Veneto e la Provincia di Belluno, sottoscritta il30/07/2012 non sia completamente rispondente ai requisiti sopracitati. Per questo motivo è opportuno che la convenzione citata siasostituita con un nuovo testo, che recepisca le indicazioni contenute nella sentenza della Corte di giustizia europea del 19/12/2012,mantenendo, peraltro, inalterati i contenuti tecnico- operativi e finanziari.Considerato inoltre che con lettera prot. 19023/att del 9/04/<strong>2013</strong> la Provincia di Belluno ha richiesto alla Regione del Veneto disostituire la convenzione in essere sottoscritta tra le parti con un nuovo testo più aderente ai principi enunciati dalla sentenza di cuisopra e agli orientamenti della Determinazione n. 7 del <strong>21</strong>/10/2010 dell’Autorità di Vigilanza per i Contratti pubblici, si consideraopportuno aderire a tale richiesta.Visto che la convenzione in essere tra le parti (sottoscritta il 30/07/2012 corrispondente all’Allegato A della delibera n. 548del 3/4/2012) non è, ad oggi, ancora adempiuta, la Regione del Veneto e l’Amministrazione provinciale di Belluno convengonosull’opportunità di riformulare un nuovo testo (allegato A) che regoli i rapporti tra gli enti in questione per la gestione del ProgettoDIVERS.Il relatore conclude la relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista La legge regionale 29 novembre 2001, 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la decisione della Commissione europea C (2007) 4233 del 17.09.2007 di adozione del “Programma operativo InterregIV Italia - Austria 2007-<strong>2013</strong>”;Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 4223 del 18.12.2007 con la quale si è preso atto della citata decisione dellaCommissione europea;Visto gli esiti del Comitato di pilotaggio riunitosi il 7 e 8 giugno a Mules (BZ) che ha approvato la graduatoria dei progettifinanziabili presentati al quarto bando del Programa Interreg IV Italia-Austria ;Visto la <strong>Del</strong>ibera n. 1522 del 27/09/2011 con la quale la Giunta regionale ha apportato le variazioni al bilancio di previsione2011 e pluriennale 2011-<strong>2013</strong> provvedendo ad assegnare alla Direzione Competitività Sistemi Agroalimentari i capitoli di spesaper il Progetto;Richiamata la deliberazione CIPE n. 36/2007 che ripartisce le risorse FESR italiane per l’obiettivo “Cooperazione territorialeeuropea” e determina il cofinanziamento a carico del Fondo nazionale di rotazione (FdR);Vista la Risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2010 (2009/<strong>21</strong>75(INI)) che regola la cooperazione tra PubblicheAmministrazioniVisto l’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241Visto la sentenza della Corte di Giustizia europea del 19/12/2012 riferita alla Causa C-159/2011;Visto il Documento di lavoro dei servizi della Commissione SEC (2011) 1169, del 4.10.2011, concernente l'applicazione del dirittoUE in materia di appalti pubblici ai rapporti tra amministrazioni aggiudicatrici ("cooperazione pubblico-pubblico");Visto la Determinazione dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti pubblici n. 7 del <strong>21</strong> ottobre 2010;Ritenuto di aderire a quanto richiesto nella lettera prot.19023/att della Provincia di Belluno 09/04/<strong>2013</strong> con la quale si richiedeche il testo convenzionale sia modificato o sostituito con un nuovo testo;Ravvisata l’opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa.delibera1. le premesse costituiscono parte integrante della presente deliberazione;2. di modificare la DGR n. 546 del 3/04/2012, approvando il nuovo schema di Accordo di collaborazione tra la Regione delVeneto e l’Amministrazione provinciale di Belluno (Allegato A), che sostituisce l’Allegato A della DGR n. 546 del 3/04/2012, alfine di redigere un accordo più aderente alle nuove indicazioni interpretative giurisprudenziali;3. di revocare la convenzione sottoscritta tra la Regione del Veneto e la Provincia di Belluno (in data 30/07/2012) ad oggi nonancora adempiuta;4. di demandare al Dirigente della Direzione Competitività Sistemi agroalimentari la sottoscrizione dell’Accordo di collaborazione,nonché le modifiche che si rendessero necessarie per la migliore attuazione del progetto;5. di dare atto che la modifica mantiene inalterati i contenuti tecnico- operativi della collaborazione e non comporta alcunavariazione dell’impegno già assunto sui capitoli di bilancio n. 101637 Progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria “Biodiversità dei sapori della montagna” - quota comunitaria (reg.to CEE 05/07/2006, n. 1080). UPB U0<strong>043</strong> e sul capitolo n.101638 Progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria “Biodiversità dei sapori della montagna” - quota statale(Reg.o CEE 05/07/2006 n. 1080, DEL.CIPE 15/06/2007 n. 36) UPB 0<strong>043</strong>;6. di incaricare la Direzione Competitività sistemi agroalimentari dell’esecuzione del presente provvedimento;7. pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione..


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 405giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/7Programma operativo transfrontaliero “Interreg IV Italia – Austria” (2007-<strong>2013</strong>). Progetto“DIVERS” (CUP H89E11001200007)ACCORDO DI COLLABORAZIONEla Giunta Regionale della Regione del Veneto, con sede legale in Venezia – Dorsoduro 3901, codice fiscale80007580279, di seguito denominata “Regione”, rappresentata…………………………;El’Amministrazione Provinciale di Belluno, con sede in Via S. Andrea – 3<strong>21</strong>00 Belluno, codice fiscale3005430256, di seguito denominata “Provincia”, rappresentata…………PREMESSAVISTA la Decisione C (2007) 4233 del 17.09.2007, la Commissione europea ha approvato il testo delProgramma operativo transfrontaliero “Interreg IV Italia – Austria” che interessa il periodo diprogrammazione 2007-<strong>2013</strong> e finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);VISTO l’approvazione del progetto “Biodiversità dei sapori di montagna (acronimo DIVERS)” da parte delComitato di pilotaggio riunitosi il 7 e 8 giugno a Mules (BZ), a cui partecipano il Dipartimento 10Agricoltura del Land Carinzia in qualità di Lead partner , l’ERSA - Agenzia regionale per lo sviluppo ruraledel Friuli Venezia-Giulia, e la Regione del Veneto- Direzione Competitività sistemi agroalimentari;VISTO che i partner progettuali devono realizzare quattro pacchetti di lavoro, di seguito denominati“Workpackage”, previsti dal progetto come di seguito elencatiWP1 – Management progettualeWP2 – Valorizzare la biodiversità e salvaguardare l’ambienteWP3 – La consapevolezza di essere imprenditore agricolo,WP4 – Informazione per i consumatori;PREMESSO che l’area elegibile dal Programma è la Provincia di Belluno, su cui i risultati progettualidevono ricadere;CONSIDERATA la prassi sviluppatasi nell’ambito del partenariato transfrontaliero già avviato colprecedente progetto Trans Rural Network, per cui, al fine di rendere più snelli i rapporti nel partenariato sisono individuati tre partner beneficiari del Progetto, uno per ciascuna regione partecipante (Carinzia, Veneto,Friuli Venezia Giulia), i quali a loro volta, all’interno del proprio territorio, coinvolgono enti pubblici/ privaticompetenti per l’attuazione di parti progettuali attraverso apposite convenzioni.CONSIDERATO che già in fase di predisposizione della proposta progettuale la Provincia di Belluno hacollaborato alla definizione del pacchetto di lavoro n. 4, e che tale collaborazione è stata formalmente sancitatramite scambio di lettere (prot. n. 48943 del 01/02/2012 del Dirigente regionale della Direzionecompetitività sistemi agroalimentari e prot. n. 8912/AH del 24/02/2012 del Dirigente regionale del Settoreeconomico, sociale e culturale);


406Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/7VISTO la DGR n. 546 del 3/4/2012 con la quale si approva lo schema di convenzione tra la Regione Venetoe la Provincia di Belluno, per la realizzazione del pacchetto di lavoro n. 4 del Progetto DIVERS , così comerevocata e sostituita dall’allegato A della <strong>Del</strong>ibera della Giunta regionale n. XXXX del XXXXXXXXXXXXVISTO lo Statuto della Regione del Veneto e le sue finalità volte a sostenere il principio di sussidiarietà(art.5), ad operare per eliminare gli squilibri tra territori, settori, persone e gruppi; a valorizzarel’imprenditorialità e l’iniziativa economica individuale e collettiva (art.6) , a tutelare e valorizzare gli aspettitipici e caratteristici dell’ambiente e delle produzioni venete, a tutelare il paesaggio e riconoscerel’importanza delle attività rurali e forestali ai fini del miglioramento della qualità della vita, della tutela dellabiodiversità, della sicurezza alimentare e della salvaguardia del territorio e a garantire il diritto dei cittadini aessere informati sulle condizioni e qualità dell’ambiente, sui rischi per la salute e su ogni altra situazione dicriticità che si manifesti sul suo territorio.VISTO lo statuto dell’Amministrazione provinciale di Belluno per cui all’art. 1 la Provincia è definita comel’istituzione rappresentativa della comunità della quale cura gli interessi generali, promuove e coordina losviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico, nell’ambito della Repubblica italiana e della RegioneVeneto ed inoltre persegue il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo e la salvaguardiadell’occupazione, la tutela dell’ambiente e della salute, il sostegno all’istruzione, la salvaguardia evalorizzare le risorse culturali, storiche, artistiche e naturali presenti nel territorio (art.2). Inoltre nei rapporticon la Regione del Veneto la Provincia rappresenta e promuove gli interessi del territorio negli organismiregionali a cui partecipa o ha accesso, improntando la sua azione al principio della leale collaborazione,nonché alla concreta realizzazione dei principi di sussidiarietà e differenziazione (stabiliti dall’art. 118 dellaCostituzione).VISTO l’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni, concernente losvolgimento, in collaborazione, di attività di interesse comune tra pubbliche amministrazioni e la Risoluzionedel Parlamento europeo del 18 maggio 2010 sui nuovi sviluppi in materia di appalti pubblici(2009/<strong>21</strong>75(INI) che regola la cooperazione tra Pubbliche AmministrazioniCONSIDERATO che la Regione del Veneto è partner n. 2 e beneficiaria del Progetto DIVERS, il qualeintende far conoscere le produzioni di montagna valorizzandone l’aspetto della biodiversità e della salubritàdell’ambiente da cui provengono sia a vantaggio dei consumatori sia alfine di sostenere le produzioni e gliimprenditori agricoli della provincia di Belluno;CONSIDERATO che la Provincia di Belluno ha tra i suoi compiti istituzionali anche quello di sviluppareprogetti di valorizzazione delle produzioni agricole, realizzate nel territorio provinciale, attraverso appositeiniziative e mediante la partecipazione a fiere e manifestazioni del settore agroalimentare e la stessa svolgele funzioni delegate dalla Regione Veneto in materia di agriturismo e ne cura la promozione.CONSIDERATO che il Progetto DIVERS prevede, al suo pacchetto 4, la valorizzazione dei prodotti dimontagna e delle loro esternalità positive mediante l’organizzazione di alcune iniziative tra cui una fiera dirilievo nazionale, la partecipazione del progetto ad eventi tematici e la realizzazione di un portale malghe perla valorizzazione delle malghe su modello di quello già realizzato per gli agriturismo della provincia diBelluno;VALUTATA l’opportunità che lo svolgimento delle iniziative di promozione collegate al progetto sianosvolte direttamente dalla Provincia di Belluno in quanto gli effetti devono ricadere sul territorio eligibile e avantaggio della popolazione bellunese ;CONSIDERATO che alcune delle attività progettuali ( principalmente del WP4) rientrano nella competenzaed esperienza della Provincia, che ha già realizzato nel suo territorio eventi per la promozione di prodottiagroalimentari locali e ha creato ed aggiorna il sito degli agriturismi di Belluno ( molte malghe sono ancheagriturismo);CONSIDERATO che le parti hanno un reciproco interesse ad addivenire ad una collaborazione, finalizzata alraggiungimento dell’obiettivo comune della valorizzazione dei prodotti di montagna sia in termini di ricerca


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 407ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/7per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità che di sostegno alla competitività dell’economiadi montagna;CONSIDERATO che l’ obiettivo generale del progetto è quello di rendere consapevole la popolazione dimontagna sul valore aggiunto delle proprie produzioni locali, coinvolgendo nel modo più ampio possibile ilterritorio locale mediante la partecipazione alle attività del progetto di produttori agricoli, imprenditoriagroalimentari, consumatori attenti alla qualità e soprattutto studenti e giovani del territorio montano inquanto futuri e potenziali imprenditori del settore.TUTTO CIÒ PREMESSO, che costituisce parte integrante e sostanziale alla presente convenzione,ARTICOLO 1 – OGGETTOLE PARTI CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:1. Con il presente accordo le parti si impegnano a cooperare per la realizzazione delle attività connesseal progetto Interreg IV Italia-Austria “DIVERS”, come da scheda progettuale approvata dal Comitato diPilotaggio del 7-8 giugno 2011 e come dal “Piano delle attività” allegato 1.2. Il suddetto “Piano delle attività”si compone di quattro Workpackage (Pacchetti di lavoro) che sonofinalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivia) coordinamento e gestione del progetto dal punto di vista finanziario e amministrativo;b) Attività tecniche per la valorizzazione della biodiversità dei prodotti di montagna e la salvaguardiadell’ambientec) Incontri volti a stimolare la competitività dell’imprenditore agricolod) Eventi e azioni di comunicazione per l’informazione del consumatore circa il valore aggiunto deiprodotti di montagna.3. Le parti collaborano affinché gli obiettivi sopradescritti siano raggiunti con efficacia e nei terminiprestabiliti dalle norme e regolamenti che disciplinano il Programma di Cooperazione Interreg IV Italia-Austria.4. L’aggiornamento del “Piano delle attività” di cui all’allegato A1, a seguito di esigenze sopravvenuteche non comportino una revisione sostanziale dello stesso, è concordato tra le parti, prima di esseresottoposto al partenariato di progetto e all’Autorità di gestione del Programma.ARTICOLO 2 – OBBLIGHI DELLE PARTI1. La Regione del Veneto mette a disposizione le proprie competenze e professionalità per la gestionedei rapporti con gli altri partner e l’attività relativa all’implementazione della consapevolezza imprenditorialeincaricando il proprio ente in house “Azienda regionale Veneto Agricoltura” dello svolgimento delle attivitàtecniche e di ricerca, riferimento ai Workpackage n. 1, 2 e 3.2. La Provincia di Belluno si impegna a mettere a disposizione le proprie competenze, esperienze,professionalità nonché risorse esterne e/o locali per lo svolgimento delle attività volte ad aumentare laconsapevolezza nel consumatore della qualità dei prodotti di montagna e della loro ricchezza in termini dibiodiversità, di cui al Workpackage 4.3. Entrambe le parti operano e collaborano, per propria competenza, su tutti i workpackage in modotale che gli obiettivi progettuali siano raggiunti appieno.4. Ogni attività prevista nel presente accordo si esplica nel rispetto della normativa che disciplina ilfunzionamento di ciascuna Amministrazione, nonché la legge nazionale e comunitaria e quella di riferimentodel Programma di cooperazione Interreg IV Italia-Austria.5. Ogni parte ha autonomia nello svolgimento delle modalità con cui realizzare i propri compiti e leattività come previste dall’Allegato A1 secondo le tempistiche che vengono decise con gli altri partner diprogetto.


408Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/7ART. 3 – FORME DI COOPERAZIONE E GRUPPO DI LAVORO1. Le forme di collaborazione tra la Regione del Veneto e la Provincia di Belluno attengono inparticolare allo svolgimento di attività progettuali i cui effetti devono ricadere nell’area eligibile delProgramma (provincia di Belluno).2. La cooperazione inter-istituzionale si attua mediante procedure e iniziative coordinate che assicuranola reciproca collaborazione nella realizzazione dei propri pacchetti progettuali, al fine di potenziare i risultatidell’attività tecnica, di quella divulgativa atta a far aumentare la consapevolezza sulla qualità dei prodottidell’area di montagna custodi di biodiversità e tradizione.3. Viene istituito un apposito gruppo di lavoro composto da due rappresentanti di ciascuna parte con ilcompito di cooperare , scambiare le informazioni e monitorare le varie fasi del DIVERS e partecipare ai varigruppi tecnici del progetto. I componenti di tale gruppo manterranno un costante contatto per l’attuazione delprogetto nelle sue varie fasi.a) per la Regione del Veneto farà parte del gruppo: dott.ssa Giada Solin responsabile della PO Interventi perla competitività transfrontaliera (giada.solin@regione.veneto.it; telefono 0412795540), dott. GiulianoNicolin responsabile della PO interventi per la trasformazione e la commercializzazione della DirezioneCompetitività sistemi agroalimentari (giuliano.nicolin@regione.veneto.it; telefono 0412795640) dott.ssaLaura Peruch, che collabora al Progetto DIVERS per la Direzione Competitività sistemi agroalimentari pereffetto del Decreto dirigenziale n. 122 del 6/12/2012 (laura.peruch@regione.veneto.it; telefono0412795490);b) per la Provincia di Belluno: (e.kratter@provincia.belluno.it ; telefono <strong>043</strong>7.959265), Sig. Carlo Avoscan(c.avoscan@provincia.belluno.it; telefono <strong>043</strong>7.959302), dott.ssa Valeria De Luca(v.deluca@provincia.belluno.it ; telefono <strong>043</strong>7959119)4. Ciascuna parte si riserva di modificare i componenti sopra individuati, dandone tempestivacomunicazione alla controparte.ART. 4 - RESPONSABILITA’.1. Ciascuna parte è esonerata da ogni impegno e responsabilità derivanti da rapporti instaurati dall’altranei confronti di terzi nell’ambito dell’ attività di cui al presente accordo.2. Ciascuna parte è responsabile dell’attuazione dei propri Workpackage sia per l’espletamento delleattività sia dal punto di vista della spesa. Eventuali controlli e rettifiche finanziarie sono a carico di ciascunaparte nella misura in cui la spesa è stata sostenuta.ART. 5 – ONERI1. Ogni Parte si impegna a sostenere esclusivamente gli oneri economici derivanti dalle attività per larealizzazione dei Workpackage attribuiti a ciascuna parte in base al Piano delle attività.ART. 6 - RIMBORSO DELLE SPESE SOSTENUTE1. La Regione del Veneto, in quanto beneficiaria finanziaria del Progetto DIVERS, è responsabile dellapresentazione dei rapporti finanziari e dunque del ricevimento dei fondi comunitari e nazionali delProgramma Italia-Austria.2. La Provincia di Belluno è tenuta a presentare richiesta di rimborso alla Regione del Veneto secondole scadenze fissate di seguito.3. La Regione del Veneto, rimborsa la richiesta presentata dalla Provincia e la invia unitamente allapropria rendicontazione all’ Autorità di controllo di primo livello ai fini della validazione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 409ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/74. Nel caso le Autorità di controllo e/o di Audit , l’Autorità di gestione o la Comunità europearitengano una spesa contenuta nella relazione complessiva delle due parti non valida, la parte che hasostenuto tale spesa risponderà per l’avvenuta non convalida.5. Nel caso la spesa non convalidata sia stata sostenuta dalla Provincia di Belluno, la Regione Venetoavrà diritto di richiedere alla Provincia di Belluno la restituzione dell’importo precedentemente rimborsato,nei limiti della revoca/non riconoscimento dichiarato dalle Autorità di cui al punto 4.6. Come stabilito dal piano finanziario del progetto e dal Piano delle attività (allegato 1) perl’esecuzione dell’attività del Workpackage 4 l’importo previsto ammonta a 52.000 euro. La Regionericonosce un rimborso pari alle spese sostenute dalla Provincia di Belluno per lo svolgimento delle attivitàdel pacchetto di lavoro n. 4 fino ad un massimo di 52.000 euro. Il rimborso si costituisce dei fondicomunitari (Fondo europeo di sviluppo regionale per il 75%) e nazionali (Fondo nazionale di rotazione per il25%) con i quali il Programma Interreg IV Italia-Austria finanzia i progetti.7. Come stabilito dal piano finanziario del Progetto e dal Piano delle attività (allegato1) perl’esecuzione dell’attività dei Workpackage 1,2 e 3 l’importo previsto ammonta a 171.550,00 euro, chesaranno rimborsati alla Regione del Veneto direttamente dall’Autorità di gestione del programma, previaconvalida delle spese sostenute8. La Provincia di Belluno presenterà richiesta di rimborso alla Regione del Veneto secondo le seguentiscadenze:- 1 ottobre <strong>2013</strong>-1 maggio 2014Le parti possono concordare date di rendicontazione diverse, anche in aggiunta a quelle indicate, sulla basedi sopravenute esigenze di carattere amministrativo di una delle parti e/o di richieste dall’Autorità di gestionedel programma al fine di mantenere adeguato il livello di spesa del Progetto, nel caso di proroga del progetto.9. Con riferimento a ciascuna scadenza la Provincia di Belluno è tenuta a presentare alla Regione delVeneto la seguente documentazione (richiesta dalle regole del Programma Interreg IV Italia-Austria):• Dichiarazione delle spese sostenute secondo i modelli in uso dal Programma (Interreg IV Italia – Austria,progetto DIVERS);• elenco riepilogativo dei documenti di spesa;• doppia copia conforme all’originale di tutti i documenti di spesa e delle quietanze• copie di tutti gli atti amministrativi relativi al progetto (contratti di lavoro, curricula, timesheet ecc.);• breve relazione sull’attività svolta, indicando sinteticamente l’avanzamento per workpackage;• Check list sugli appalti (modello FLC Veneto)10. Ciascuna parte nell’esecuzione delle spese dovrà riportare su ciascun documento di spesa epagamento la seguente indicazione: (“DIVERS”, Programma di cooperazione Italia – Austria -CUPH89E11001200007.11. Gli importi di cui al presente articolo sono fuori campo applicazione dell’Iva in quanto afferenti acosti rimborsati dalla Regione che non integrano gli estremi di esercizio di imprese ai sensi dell’art. 4 delD.P.R. n. 633/72.ARTICOLO 6 – SPESA AMMISSIBILE1. Sono ammissibili le spese sostenute e quietanzate per lo svolgimento dell’attività nell’arco di duratadella presente convenzione.2. Le modalità di spesa e relativa rendicontazione sono disciplinate da norme specifiche, quali:


410Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/7- artt. 7 e 13 del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale;- art. 55 e 56 del regolamento (CE) n. 1083/2006 recanti disposizioni generali sul Fondo europeo diSviluppo regionale, sul Fondo sociale europee sul Fondi di coesione;- artt. 8-9 e 47-54 del regolamento (CE) n. 1828/2006 che stabilisce le modalità di applicazione delregolamento (CE) n. 1083/2006;- DPR n. 196 del 3 ottobre 2008 “Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006 recantedisposizioni generali sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo dicoesione”;- norme nazionali/regionali/provinciali recanti disposizioni relative agli interventi ed alla ammissibilitàdella spesa;- manuale “Norme specifiche del Programma di ammissibilità della spesa – Interreg IV Italia-Austria”(2007-<strong>2013</strong>).3. In particolare, in relazione alla tipologia di azioni previste, tutto il materiale pubblicato e dipromozione degli eventi dovrà far riferimento al Programma Interreg IV Italia-Austria (2007-<strong>2013</strong>),rispettare le norme relative alle azioni di informazione e pubblicità contenute negli artt.8-9 del regolamento(CE) 1828/2006 e alle norme del programma su Interreg IV Italia-Austria.4. Le acquisizioni di beni e servizi esterni alle Amministrazioni devono avvenire nel rispetto del D.lgs12 aprile 2006, n. 163 e Regolamento di attuazione ( DPR 5 ottobre 2010, n. 207) e dei propri regolamentiinterni relativi alle acquisizioni in economia.5. Tutte le spese sostenute devono essere comprovate con fatture o documenti equivalenti e la relativaquietanza di pagamento.6. Dovranno essere rispettati gli importi previsti per ciascuna attività di cui all’Allegato A1. Eventualimodifiche devono essere preventivamente concordate dalle parti e dal partenariato e comunicate/ approvatedagli organi di gestione del Programma .7. Tutta la documentazione inerente le spese sostenute per la realizzazione della presente convenzionedovrà essere mantenuta e archiviata presso la struttura di ciascun Ente che la rende disponibile per leverifiche da parte del controllo di primo livello, delle Autorità del programma (Audit) o della Commissioneeuropea fino al 31.12. 2022.8. In caso di controlli effettuati dalle autorità competenti del Programma Italia-Austria o dallaCommissione europea, ciascuna parte è responsabile per rendere disponibile la documentazione richiesta earchiviata per il progetto.ARTICOLO 7 – PROPRIETA’ E DIFFUSIONE DEI RISULTATI1. La proprietà dei risultati e del materiale prodotto appartiene ad entrambe le amministrazioni e aipartner del Progetto DIVERS, che potranno utilizzarli nell’ambito dei propri compiti istituzionali.2. I dati raccolti per la creazione del sito web malghe saranno gestiti secondo le norme del “Codice diprotezione dei dati personali” dalla Provincia di Belluno3. Gli elaborati prodotti, i documenti di lavoro interni ai Gruppi tecnici di progetto e le immaginiacquisite da una delle Parti non possono essere comunicati a terzi senza autorizzazione dell’altra parte.4. Le parti si impegnano reciprocamente a dare atto- in occasioni di presentazioni pubbliche dei risultaticonseguiti o in caso di redazione e pubblicazione di documenti di progetto, che quanto realizzato conseguealla collaborazione instaurata con il presente accordo.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 411ALLEGATOA alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 7/7ARTICOLO 8 – DURATA1. La presente convenzione ha efficacia dalla data di adesione della Provincia alla richiesta dicollaborazione formulata dalla Regione (pervenuta in data 24.02.2012) fino alla data di conclusione delprogetto (31.05.2014). In caso di proroga del progetto autorizzata dall’Autorità di Gestione del programma,il termine della presente convenzione potrà essere prorogato fino alla nuova scadenza.ARTICOLO - RECESSO1. Ciascuna parte ha facoltà di recedere dal presente accordo in qualsiasi momento, previacomunicazione scritta da inviare all’altra con un preavviso di un mese.ARTICOLO 10 – CONTROVERSIE1. Le parti si impegnano con spirito di collaborazione a risolvere e superare eventuali controversie eproblemi operativi che dovessero insorgere nello svolgimento dell’attività.2. La sede di composizione amichevole delle controversie o problematiche operative di cui al commaprecedente è il gruppo di lavoro come costituito. In caso di mancato raggiungimento di accordo si applicanole disposizioni dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990 n. 241 e s.m.i.ARTICOLO 12 – MODALITA’ DI SOTTOSCRIZIONE, ONERI A CARICO DELLE PARTI ECLAUSOLA D’USO1. Il presente accordo viene sottoscritto con firma digitale ai sensi dell'articolo 24 del decretolegislativo 7 marzo 2005, n. 82, con firma elettronica avanzata, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera q-bis) del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, o con altra firma elettronica qualificata come disposto dallaL. n. 2<strong>21</strong> del 17/12/2012.2. La presente convenzione è soggetta a registrazione in caso d’uso ai sensi dell’art. 5 (Tariffa, Parte II,art. 4) del D.P.R. 131/86 e s.m.i.La presente convenzione è esente dall’imposta di bollo ai sensi dell’art. 16, Allegato B al DPR n. 642/1972 es.m.i.3. Le spese contrattuali e fiscali che potranno derivare dalla presente convenzione sono a carico delleparti in misura eguale.4. La presente convenzione, composta di numero articoli e sottoscritta in numero 3 copie, èdattiloscritta in numero pagine….. più numero 1 allegati composto da 1 pagina totale.Letto, firmato e sottoscritto in dataper la Regione del VenetoPer l’Amministrazioneprovinciale di Belluno


412Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A 1 Dgr n. del pag. 1 /7ALLEGATOA1 alla Dgr n. 601 del 03 maggio <strong>2013</strong>PIANO FINANZIARIO DETTAGLIATOWP 1Attività Voce di spesaCategoria dispesa (1)Unità di calcolo(p.e. mesi/giorni)Quantità Costo unitario TotaleAmministrazione ecoordinamento ( 3.riunioni dicoordinamento)Coordinatore (comprensivo missioni) Servizi esterni persona 1 57.600 57.600missioni personale Personale anno 3 3.000 3.000Acquisto attrezzatura informatica Investimenti strumenti 2 550 1.100Traduzioni e interpretariato Servizi esterni fornitura 8 1.000 8.000cancelleria, spese amministrative Spese generali fornitura 1 1.00070.700Totale(1) Personale, Investimenti, Servizi acquisiti, Spese generali


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 413Allegato A 1 Dgr n. del pag. 2 /7WP 2Attività Voce di spesa Categoria di Unità di calcolo Quantità Costo unitario TotaleInterprete Servizi esterni giorni 1 1.000 1.000n.3 riunioni dimissioni e lavoro tecnici Servizi esterni giorni 5 100 500coordinamento tecnici0frutticoltura (ospito 1e partecipo a 2)00Totalen. 1 Mappatura ecensimento speciefrutticoleTotalen.1 campo catalogofruttetoTotalen.2 azioni dimostrativesul campo -FrutticolturaTotalen. 1 raccolta schedetecniche diclassificazionevarietale FrutticolturaTotalen.3 riunioni dicoordinamento tecnici -Viticoltura (ospito 1 epartecipo a 2)Totale1.500Mappatura e censimento con Servizi esterni fornitura 1 6.000 6.00000006.000Allestimento campo catalogo Servizi esterni fornitura 1 6.000 6.000materiale vegetale Servizi esterni fornitura 1 5.000 5.00000011.000Docenze Servizi esterni Ore 10 60 600materiale Servizi esterni fornitura 2 200 400Catering Servizi esterni fornitura 2 400 80001.800elaborazione schede Servizi esterni fornitura 1 2.000 2.000traduzione Servizi esterni fornitura 1 1.500 1.5000003.500Interprete Servizi esterni giorni 1 1.000 1.000missioni e lavoro tecnici Servizi esterni giorni 5 100 5000001.500


414Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A 1 Dgr n. del pag. 3 /7n.2 Analisi sensoriali diprodotti ottenuti permicrovinificazioneAnalisi vegeto-produttiva aree studio Servizi esterni fornitura 1 16.000 16.000Microvinificazione e caratterizzazione Servizi esterni fornitura 1 16.000 16.000Totalen.2 azioni dimostrativesul campo -ViticolturaTotalen.1 raccolta schede dicaratterizzazione delprodotto vitivinicolo32.000Docenze Servizi esterni Ore 10 60 600materiale Servizi esterni fornitura 2 200 400Catering Servizi esterni fornitura 2 400 800Interprete Servizi esterni giorni 1 1.000 1.00002.800elaborazione schede Servizi esterni fornitura 1 2.500 2.500traduzione Servizi esterni fornitura 1 1.500 1.500Totalestudio sull'uitlizzo deilattobacilli eapplicazione a malghecampioneTotalen. 1 raccolta di schedeTotalen.2 azioni dimostrativesul campo epartecipazioen a visitetecniche - AlpeggioTotale4.000ricerca e tipizzazione dei lattobacilli Servizi esterni fornitura 1 10.000 10.000preparazione miscele e controllo Servizi esterni fornitura 1 2.000 2.00000012.000elaborazione schede Servizi esterni fornitura 1 1.000 1.000traduzione Servizi esterni fornitura 1 1.000 1.0000002.000Docenze Servizi esterni Ore 10 60 600materiale Servizi esterni fornitura 2 750 1.500Catering Servizi esterni fornitura 2 400 800Interprete Servizi esterni giorni 1 1.000 1.000Trasporto , vitto, pernottamento Servizi esterni giorni 1 1.150 1.1505.050


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 415Allegato A 1 Dgr n. del pag. 4 /7n.3 riunioni dicondivisione risultatitra tecnici - Alpeggio(ospito 1 e partecipo a3)TotaleInterprete Servizi esterni giorni 1 1.000 1.000missioni e lavoro tecnici Servizi esterni giorni 5 100 5000001.500Totale 84.650(1) Personale, Investimenti, Servizi acquisiti, Spese generali


416Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A 1 Dgr n. del pag. 5 /7WP 3Attività Voce di spesan.2 eventi informativiper produttori ospitatiin Veneto ed aperti aipartnerCategoria dispesa (1)Unità di calcolo(p.e. mesi/giorni)Quantità Costo unitario TotaleAffitto sale Servizi esterni giorni 2 1.500 3.000Traduzioni + cabine Servizi esterni giorni 1 4.000 4.000Onorario relatori Servizi esterni persone 4 700 2.800Catering e allestimento Servizi esterni fornitura 2 2.000 4.0000Totale13.800Trasporto Servizi esterni giorni 3 800 2.400Partecipazione adattività di altri partnerTotale0002.400Totale 16.200(1) Personale, Investimenti, Servizi acquisiti, Spese generali


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 417Allegato A 1 Dgr n. del pag. 6 /7WP 4Attività Voce di spesaCategoria dispesa (1)Unità di calcolo(p.e. mesi/giorni)Quantità Costo unitario Totalen.2 eventi dipresentazione prodottirivolti ai consumatoried ad operatori(ristoratori, alberghiTotalen.1 campagna diinformazione tramitemediaTotalepartecipazione delprogetto a 1 fiera dirilievo nazionaleAffitto sala Servizi esterni fornitura 2 1.000 2.000Materiale e attrezzatura Servizi esterni fornitura 2 1.300 2.600Onorario relatori Servizi esterni persona 2 700 1.400Catering Servizi esterni fornitura 2 500 1.00007.000acquisto spazio mass media eelaborazione messaggio Servizi esterni fornitura 1 6.000 6.00000006.000Organizzazione, Affitto stand eattrezzatura, materiale di lavoro,personale stand, allestimento…. Servizi esterni fornitura 1 12.000 12.000interprete Servizi esterni giorni 2 1.000 2.000equipaggiamento stand (roll-up,volantini ecc) Servizi esterni fornitura 1 1.000 1.000catering Servizi esterni fornitura 1 2.000 2.000Totalen. 2 partecipazione afiera di rilievonazionale in Friuli eCarinziaTotale17.000Trasporto, pernottamento, vitto… Servizi esterni fornitura 2 1.000 2.000materiale da esporre Servizi esterni fornitura 2 1.000 2.000004.000


418Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato A 1 Dgr n. del pag. 7 /7Ampliamento ed adattamento DB Servizi esterni fornitura 1 15.000 15.000Aggiornamentodatabase e creazionedi un portale malgheper il consumatoreTotaleleaflet biodiversità perconsumatoriTotale0015.000stampa Servizi esterni fornitura 1 3.000 3.00000003.000Totale 52.000(1) Personale, Investimenti, Servizi acquisiti, Spese generali00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 419DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 602 del 3 maggio <strong>2013</strong>Settore ortofrutticolo. Attuazione del capitolo 24 “Conto corrente dedicato”, ultimo paragrafo dell’allegato al DM4672/2012 recante disposizioni nazionali in materia di riconoscimento e controllo delle Organizzazioni di Produttori (OP)e loro Associazioni (AOP), di fondi di esercizio e programmi operativi a decorrere dal 1° gennaio <strong>2013</strong>.[Agricoltura]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si dà attuazione a quanto disposto dall’ultimo paragrafo del capitolo 24 di cui all’allegato alDM 4672/2012 che prevede come la Regione competente decida in merito all’obbligo di tenuta di un conto corrente dedicato per leOP che delegano per intero la gestione del fondo di esercizio a un’AOP, fatta salva la tracciabilità dei flussi finanziari dell’OP da everso i propri soci e l’AOP.L’Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.Le Organizzazioni di Produttori (OP) del settore ortofrutticolo realizzano, in conformità all’articolo 103 quater del Reg. CE1234/2007 (regolamento unico Organizzazioni Comuni di Mercato - OCM), programmi operativi che perseguono obiettivi concernentila pianificazione della produzione, il miglioramento della qualità dei prodotti nonché l’incremento del proprio valorecommerciale e la loro promozione, le misure ambientali e i metodi di produzione rispettosi dell’ambiente - inclusa l’agricolturabiologica - infine la prevenzione e gestione delle crisi consistenti nell’evitare e affrontare le particolari difficoltà che sopravvengonosui mercati ortofrutticoli.Il finanziamento dei programmi operativi, approvati a norma dell’articolo 103 octies del Reg. CE 1234/2007, avviene tramitela costituzione di un fondo di esercizio da parte dell’OP alimentato per il 50% con contributi finanziari degli aderenti o dell’Organizzazionestessa e per il restante 50% con un aiuto finanziario comunitario.L’articolo 52 del Reg. UE 543/2011, recante modalità di applicazione del Reg. CE 1234/2007 nel settore degli ortofrutticolifreschi e trasformati, stabilisce che gli Stati membri provvedano affinché la gestione del fondo di esercizio sia tale da consentirel’identificazione, la verifica e la certificazione annua delle entrate e delle uscite da parte di revisori esterni.Con il DM 4672/2012, recante disposizioni nazionali in materia di riconoscimento e controllo delle OP/AOP ortofrutticole, difondi di esercizio e programmi operativi a decorrere dal 1° gennaio <strong>2013</strong>, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestaliha previsto (articolo 13, comma 1) il raggiungimento di tale finalità tramite la gestione del fondo di esercizio con un conto correntededicato destinato esclusivamente a tutte le operazioni finanziarie inerenti il programma operativo.Con nota del 12/03/<strong>2013</strong>, acquisita al protocollo regionale 108932 nella stessa data, l’AOP Veneto Ortofrutta (unica AOP riconosciutaa livello regionale) ha chiesto alla Regione del Veneto di non rendere obbligatoria la tenuta del conto corrente dedicato daparte delle OP aderenti, dal momento che era stata delegata dalle stesse a gestire integralmente un fondo di esercizio per l’attuazionedi un programma operativo comune, così come è stato accertato mediante la verifica del Libro verbali dell’Assemblea dei soci.Al riguardo si evidenzia come tale richiesta possa essere accolta in quanto in armonia con i contenuti dell’articolo 14, commi 1,6 e 7 del DM 4672/2012 che recitano rispettivamente “Le AOP sono autorizzate a presentare e realizzare un programma operativosu delega delle OP aderenti e in conformità all’articolo 62 del Reg. UE 543/2011”, “Per la realizzazione del programma operativo,l’AOP utilizza il fondo di esercizio messo a disposizione da ciascuna OP e lo gestisce tramite un conto corrente dedicato” e “L’AOPche realizza un programma operativo provvede anche a presentare le domande di aiuto e riscuotere le relative somme in nome proprioe per conto delle OP aderenti”, nonché con il capitolo 24 dell’allegato al citato decreto che riporta “Le AOP che presentano unprogramma operativo totale o parziale gestiscono i fondi di esercizio ad esse trasferiti dalle OP, attraverso un conto dedicato. Per leOP che delegano per intero la gestione del fondo di esercizio a un’AOP, la Regione competente decide in merito all’obbligo di tenutadi un conto corrente dedicato, fatto salva la tracciabilità dei flussi finanziari dell’OP da e verso i propri soci e l’AOP”.Inoltre nel citato capitolo 24 viene pure fatto presente come, fermo restando quanto previsto dall’articolo 52 del Reg. UE 543/2011,la gestione del fondo di esercizio attraverso il conto corrente a esso esclusivamente dedicato consenta di non ricorrere a verificatoriesterni e che al riguardo è sufficiente la relazione del Collegio sindacale o del revisore dei conti oppure, ove questi Organi di verificanon siano obbligatori, la relazione di un professionista esterno iscritto all’albo dei revisori dei conti.Infine, per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali, l’AOP è tenuta a rispettarequanto stabilito dalla legge 136/2010 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativaantimafia”, pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla medesima.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, comma 4 dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;Visto il Reg. CE 1234/2007 - regolamento unico OCM;Visto il Reg. UE 543/2011 recante modalità di applicazione del Reg. CE 1234/2007 nel settore degli ortofrutticoli freschi etrasformati;Visto il DM 4672/2012 con il quale sono state approvate le disposizioni in materia di riconoscimento e controllo delle OP/AOPortofrutticole, di fondi di esercizio e programmi operativi a decorrere dal 1° gennaio <strong>2013</strong>;


420Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la legge 136/2010 “ Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”;delibera1. di dare attuazione a quanto disposto dall’ultimo paragrafo del capitolo 24 di cui all’allegato al DM 4672/2012 che prevedecome la Regione competente decida in merito all’obbligo di tenuta di un conto corrente dedicato per le OP che delegano per interola gestione del fondo di esercizio a un’AOP, fatta salva la tracciabilità dei flussi finanziari dell’OP da e verso i propri soci e l’AOPper le motivazioni e con le modalità indicate in premessa;2. di stabilire, come previsto dal DM 4672/2012, che il fondo di esercizio di cui al precedente punto per il quale un’AOP abbiaricevuto mandato dalle OP associate possa essere gestito, previa istanza alla Direzione competitività sistemi agroalimentari, medianteun conto corrente dedicato bancario o postale, in conformità alle procedure attuative per l’applicazione delle disposizionidel citato decreto riportate nell’allegato al medesimo e nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 136/2010;3. di trasmettere il presente provvedimento al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ad AVEPA, all’AOPVeneto Ortofrutta e alle OP ad essa aderenti;4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 4<strong>21</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 603 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione ad assegnare ad interim l’incarico di Direttore del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile al Dott.Diego Giacomo Lonardoni, attuale Direttore del Parco Naturale Regionale della Lessinia. Disposizioni relative allarazionalizzazione, riordino e contenimento della spesa per il personale degli Enti strumentali della Regione del Veneto.D.G.R. 8.11.2011, n. 1841; L.R. 18.3.2011, n. 7, art. 10; D.G.R. 2.5.2012, n. 769; D.G.R. 2563 del 11.12.2012.[Enti regionali o a partecipazione regionale]Note per la trasparenza:Con la presente deliberazione si autorizza il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile ad assegnare ad interim l’incarico di Direttoreal Dott. Diego Giacomo Lonardoni, funzionario Cat. D3 - pos. Econ. D4 a tempo pieno e indeterminato, titolare di Posizioneorganizzativa, attuale Direttore del Parco Naturale Regionale della Lessinia, secondo quanto previsto dalle disposizioni relative allarazionalizzazione, riordino e contenimento della spesa per il personale degli Enti strumentali della Regione del Veneto, emanatecon D.G.R. del 8.11.2011, n. 1841, prorogate con D.G.R. del 2.5.2012, n. 769 e D.G.R. del 11.12.2012, n. 2563.L'Assessore Franco Manzato di concerto con il Vicepresidente Marino Zorzato riferisce quanto segue.A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 10 della L.R. 18.3.2011 n. 7 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2011” la Regionedel Veneto è stata chiamata a svolgere un percorso di analisi gestionale degli Enti, aziende e agenzie della Regione al fine diriordinare e migliorare la funzionalità degli Enti strumentali nonché di ridurre le spese di funzionamento.La D.G.R. n. 1841 del 8.11.2011 avente ad oggetto: “Legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 "Legge finanziaria regionale per l'esercizio2011", art. 10 "Razionalizzazione e riordino degli enti strumentali della Regione del Veneto". Avvio dell'attività ricognitiva”,elenca tra gli Enti strumentali oggetto dell’indagine anche i Parchi regionali del Veneto e tra essi il Parco Naturale Regionale dellaLessinia e il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.La citata D.G.R. n. 1841/2011 dispone al punto 2 che gli Enti strumentali, oggetto dell’attività ricognitiva ex art. 10 L.R. n. 7/2011,nei sei mesi decorrenti dalla pubblicazione dell’atto (B.U.R. n. 85 del 15.11.2011), debbano essere preventivamente autorizzati dallaGiunta Regionale in relazione ad assegnazione di incarichi dirigenziali e alle assunzioni a tempo determinato e indeterminato aqualsiasi titolo.Le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 1841/2011 sono state prorogate con D.G.R. n. 769/2012 e successivamente con D.G.R. n.2563/2012, confermando la necessità da parte degli Enti strumentali della Regione del Veneto di acquisire l’autorizzazione preventivaper determinate fattispecie di assunzioni, tra cui figura anche quella del Direttore dell’Ente, per i sei mesi successivi alladata di adozione della stessa D.G.R.Con nota prot. 276/<strong>2013</strong> del 29.1.<strong>2013</strong> il Presidente del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile rende noto formalmente alPresidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia la volontà dell’Ente di assegnare l’incarico di Direttore ad interim al Dott.Diego Giacomo Lonardoni, Direttore del Parco Naturale Regionale della Lessinia.Con nota prot. 1060/<strong>2013</strong> del 8.4.<strong>2013</strong>, il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile chiede all’Unità di Progetto Foreste e Parchi,competente per materia, l’autorizzazione ad assegnare ad interim l’incarico di Direttore dell’Ente, avvalendosi del Dott. DiegoGiacomo Lonardoni, funzionario cat. D3 - pos. Econ. D4 a tempo pieno ed indeterminato, titolare di posizione organizzativa dellaComunità Montana della Lessinia, soggetto gestore del Parco Naturale Regionale della Lessinia, attuale Direttore del Parco stesso,regolando il rapporto di lavoro del suddetto dipendente tra i due enti attraverso una convenzione secondo quanto previsto dall’art.14 del C.C.N.L. 22.1.2004, nel rispetto della normativa vigente.Tale richiesta nasce dalla necessità di consentire il regolare funzionamento dell’Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile,che dal 1° maggio p.v. risulterà essere senza Direttore, quale naturale conseguenza della scadenza dell’incarico di cui alla <strong>Del</strong>iberadi Consiglio del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile n. 2 del 7.2.<strong>2013</strong>.Occorre tener conto che in data 3.7.2012, la Giunta Regionale ha approvato il D.D.L. n. 17 recante “Norme per la tutela dellarete ecologica regionale”, divenuto il P.D.L. n. 286, che, una volta approvato, andrà ad incidere sull’organizzazione degli Enti Parco,apportando delle modifiche, nell’ottica della razionalizzazione, riordino e contenimento della spesa degli Enti strumentali dellaRegione di cui alla L.R. 7/2011.Considerate le sopraelencate motivazioni di urgenza, in relazione alla necessità di assicurare la continuità della gestione amministrativadell’Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, si propone di autorizzare l’assegnazione ad interim dell’incaricodi Direttore al funzionario dell’Ente Parco Naturale Regionale della Lessinia, già Direttore, Dott. Diego Giacomo Lonardoni,funzionario cat. D3 - pos. econ. D4 a tempo pieno ed indeterminato, titolare di posizione organizzativa, per il periodo 1.5.<strong>2013</strong> -31.10.<strong>2013</strong>, regolando tale rapporto di lavoro con una convenzione tra i due enti interessati e di incaricare il Dirigente dell’Unità diProgetto Foreste e Parchi dell’esecuzione del presente atto.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. 16.8.1984, n. 40 “Nuove norme per la istituzione di parchi e riserve naturali regionali”;Vista la L.R. 30.1.1990, n. 12 concernente “Norme per l’istituzione del Parco Naturale Regionale della Lessinia”;


422Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la L.R. 28.1.1991, n. 8 concernente “Norme per l’istituzione del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile”;Visto il D.Lgs. 27.10.2009, n. 150;Visto il D.L. 31.5.2010, n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 30.7.2010, n. 122;Vista la L.R. 18.3.2011, n. 7, art. 10;Vista la D.G.R. n. 1841 del 8.11.2011;Vista la D.G.R. n. 769 del 2.5.2012;Vista la D.G.R. n. 2563 del 11.12.2012;Vista le note del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile prot. 276/<strong>2013</strong> del 29.1.<strong>2013</strong> e prot. 1060/<strong>2013</strong> del 8.4.<strong>2013</strong>;Visto il P.D.L. n. 286;delibera1. di autorizzare, per le motivazioni sopra esposte e con riguardo all’applicazione della D.G.R. n. 1841 del 8.11.2011 ad oggetto“Legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2011”, art. 10 “Razionalizzazione e riordinodegli enti strumentali della Regione del Veneto”. Avvio dell’attività ricognitiva”, nonché della D.G.R. n. 769 del 2.5.2012 recante“Legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 ‘Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2011’ art. 10. Razionalizzazione e riordino degliEnti strumentali della Regione del Veneto. D.G.R. n. 1841 del 8 novembre 2011. Determinazioni”, nonché della D.G.R. n. 2563 del11.12.2012 recante “Legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2011”, art. 10. Razionalizzazionee riordino degli Enti strumentali della Regione del Veneto. D.G.R. 1841 del 8 novembre 2011 e D.G.R. 769 del 2 maggio 2012.Determinazioni” l’assegnazione dell’incarico ad interim di Direttore del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile al Dott. DiegoGiacomo Lonardoni, funzionario Cat. D3 - pos. econ. D4 a tempo pieno ed indeterminato, titolare di posizione organizzativa, attualeDirettore del Parco Naturale Regionale della Lessinia, per il periodo 1.5.<strong>2013</strong> - 31.10.<strong>2013</strong>, secondo quanto stabilito in unaconvenzione stipulata e sottoscritta dai due Enti strumentali di cui sopra, che regola tutti gli aspetti riguardanti il rapporto di lavoroe gli aspetti economici nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa di comparto e in particolare dall’art. 14 del C.C.N.L.22.1.2004;2. di autorizzare l’Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile a procedere all’assegnazione dell’incarico ad interim di Direttoreal funzionario del Parco Naturale Regionale della Lessinia Dott. Diego Giacomo Lonardoni, attuale Direttore del ParcoNaturale Regionale della Lessinia, per il periodo 1.5.<strong>2013</strong> - 31.10.<strong>2013</strong>, nelle more dell’approvazione del P.D.L. n. 286 e nell’otticadel riordino e razionalizzazione degli enti strumentali della Regione del Veneto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare il Dirigente dell’Unità di Progetto Foreste e Parchi dell’esecuzione del presente atto;5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 423DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 604 del 3 maggio <strong>2013</strong>Legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 “Disciplina dell’agriturismo, ittiturismo e pescaturismo.” Disposizioni applicativeper lo svolgimento dell’attività di pescaturismo. Approvazione.[Turismo]Note per la trasparenza:Sono approvate, in esecuzione della L.R.n. 28/2012, le disposizioni da applicarsi all’attività di “pescaturismo”, intesa quale attivitàesercitata da pescatori di professione singoli o associati operanti in territorio veneto avente per oggetto l’imbarco, per finalitàturistico-ricreative, di persone (ospiti) non facenti parte dell’equipaggio.L’Assessore Franco Manzato, di concerto con l’Assessore Marino Finozzi, riferisce quanto segue.Con la Legge Regionale 10 agosto 2012, n. 28 il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la nuova normativa regionale diriferimento che disciplina l’agriturismo, l’ittiturismo ed il pescaturismo, importanti attività economiche in grado di valorizzare leproduzioni locali, il territorio e le aree costiere del Veneto, e ciò sulla base degli indirizzi della nuova politica comunitaria e nazionaledi settore nonché in armonia con il complessivo ordinamento regionale avente per oggetto il “Settore Primario” ed il “Turismo”.Trattasi di attività molto importanti per il Veneto e per le imprese venete riconducibili al settore primario, attività alle qualipossono essere attribuite rilevanti potenzialità di ulteriore diffusione e sviluppo in virtù delle particolarissime valenze ambientaliche contraddistinguono il nostro territorio regionale, dalle aree montane e pedemontane a quelle costiero-marine, attraverso i paesaggirurali e vallivo-lagunari della pianura veneta. In prospettiva particolarmente importanti sono, ovviamente, le ricadute positivesull’occupazione giovanile e sulla coesione sociale delle aree interessate.Nel far seguito al recente provvedimento n. 315 del 12 marzo <strong>2013</strong> con il quale la Giunta Regionale ha approvato le disposizionioperative generali relative all’agriturismo, con il presente provvedimento si propone di dare concreta applicazione alle disposizioniconcernenti l’attività di “pescaturismo”, definita dall’art. 2 della L.R.n. 28/12 quale “attività di imbarco di persone non facenti partedell’equipaggio su imbarcazioni da pesca a scopo turistico - ricreativo, esercitata da pescatori di professione singoli o associati”.A tal fine si deve preliminarmente richiamare quanto fissato dall’art. 59 quater della Legge 7 agosto 2012, n. 134, che al comma2 dispone che le attività di pescaturismo, se effettuate dall'imprenditore ittico di cui al D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4, rientrano nelleattività di pesca professionale. In relazione a ciò si deve considerare non applicabile il vincolo della prevalenza della pesca e/o dell’acquacolturarispetto all’attività di pescaturismo contenuto nell’art. 2 della più volte richiamata L.R.n. 28/12.Tutto ciò premesso con il presente provvedimento, in ossequio all’art.13 della L.R.n. 28/12 che sancisce le funzioni che competonoalla Regione in sede di applicazione della medesima legge regionale, si propone di approvare i seguenti Allegati quali parteintegrante e sostanziale del provvedimento stesso:- Allegato A, avente per oggetto “Disposizioni operative e procedurali generali per il pescaturismo”, che stabilisce le linee operativeapplicative alla L.R.n. 28/12 che devono essere attivate e attuate dai soggetti pubblici e privati a vario titolo coinvolti neiprocedimenti amministrativi, ciascuno per la propria competenza, per le finalità di cui all’art. 1 della medesima legge;- Allegato B, che riporta il modello della richiesta del “Provvedimento di riconoscimento per il pescaturismo”di cui all’art. 9della L.R.n. 28/12 che deve essere compilato dall’imprenditore ittico e trasmesso, a cura dello stesso, alla Provincia presso laquale è tenuto l’elenco di cui all’art. 25, comma 1 della L.R.19/98 (di seguito “Provincia territorialmente competente”);- Allegato C, che riporta il modello di “Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA) per l’esercizio del pescaturismo nelle acqueinterne e marittime interne della Regione Veneto” di cui all’art.12, comma 3 della L.R.n. 28/12; la SCIA deve essere compilata,anche in questo caso, dall’imprenditore ittico e trasmessa, a cura dello stesso, alla Provincia territorialmente competente;- Allegato D, che riporta il modello di scheda che l’imprenditore ittico è tenuto a trasmettere alla Provincia territorialmentecompetente entro il 15 marzo dell’anno successivo alla stagione di pesca nella quale ha svolto l’attività di pesca turismo, per lefinalità di cui all’art.14, c.1 lettera c) della L.R.n. 28/12;- Allegato E, avente per oggetto “Elenco regionale ed Elenchi provinciali dei soggetti autorizzati a svolgere attività di pescaturismonelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto”, che riporta i criteri e le modalità per la costituzione e latenuta dell’“Elenco regionale e degli Elenchi provinciali” di cui all’art. <strong>21</strong> della più volte richiamata L.R.n. 28/12.Da ultimo si ritiene opportuno attivare, senza oneri a carico del bilancio regionale, uno specifico “Gruppo tecnico per il pescaturismo”,così composto:- Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca o suo delegato, con funzioni di Coordinatore;- 1 rappresentante tecnico di ciascuna <strong>Associazione</strong> Professionale di Categoria regionale della pesca;- 1 rappresentante tecnico della Capitaneria di Porto di Venezia;- 1 rappresentante tecnico della Capitaneria di Porto di Chioggia;- 1 rappresentante tecnico di ciascuna Provincia;- 1 rappresentante tecnico di ciascun Ispettorato di Porto regionale.Competono al “Gruppo tecnico per il pescaturismo”:- funzioni consultive e di coordinamento finalizzate all’applicazione uniforme delle procedure amministrative di cui al presenteprovvedimento con particolare riguardo alle istruttorie, ai controlli ed alla vigilanza;- funzioni propositive nei confronti della Giunta Regionale finalizzate alla definizione degli eventuali “adeguamenti in itinere”che si rendesse necessario apportare alle disposizioni di cui al presente provvedimento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.


424Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, quarto comma, dello Statuto, il qualedà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;Vista la L.R. 28 aprile 1998, n. 19 “Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell’eserciziodella pesca nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto”;Vista la L.R. 10 agosto 2012, n. 28 “Disciplina dell’agriturismo, ittiturismo e pescaturismo”;Richiamato l’art. 59 quater, c. 2 della Legge 7 agosto 2012, n. 134;Preso atto degli esiti delle riunioni tecniche coordinate dall’Unità di Progetto Caccia e Pesca con la partecipazione dei responsabilitecnici delle Amministrazioni Provinciali, degli Ispettorati di Porto regionali e delle Capitanerie di Porto di Venezia e diChioggia, nonché con la partecipazione delle Associazioni Professionali di Categoria Venete facenti capo al settore ittico;Ravvisata l’opportunità di accogliere la proposta del relatore secondo quanto esposto in premessa, che forma parte integrantee sostanziale del presente provvedimento:delibera1. di approvare, in applicazione della legge regionale 10 agosto 2012 n. 28 “Disciplina dell’agriturismo, ittiturismo e pescaturismo”,i seguenti Allegati, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, contenenti le disposizioni operativee procedurali per lo svolgimento in territorio veneto dell’attività di “pescaturismo”:- Allegato A, avente per oggetto “Disposizioni operative e procedurali generali per il pescaturismo”, che stabilisce le linee operativeapplicative alla L.R.n. 28/12 che devono essere attivate e attuate dai soggetti pubblici e privati a vario titolo coinvolti neiprocedimenti amministrativi, ciascuno per la propria competenza, per le finalità di cui all’art. 1 della medesima legge;- Allegato B, che riporta il modello della richiesta del “Provvedimento di riconoscimento per il pescaturismo”di cui all’art. 9della L.R.n. 28/12 che deve essere compilato dall’imprenditore ittico e trasmesso, a cura dello stesso, alla Provincia presso laquale è tenuto l’elenco di cui all’art. 25, comma 1 della L.R.19/98 (di seguito “Provincia territorialmente competente”);- Allegato C, che riporta il modello di “Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA) per l’esercizio del pescaturismo nelle acqueinterne e marittime interne della Regione Veneto” di cui all’art.12, comma 3 della L.R.n. 28/12; la SCIA deve essere compilata,anche in questo caso, dall’imprenditore ittico e trasmessa, a cura dello stesso, alla Provincia territorialmente competente;- Allegato D, che riporta il modello di scheda che l’imprenditore ittico è tenuto a trasmettere alla Provincia territorialmentecompetente entro il 15 marzo dell’anno successivo alla stagione di pesca nella quale ha svolto l’attività di pesca turismo, per lefinalità di cui all’art.14, c.1 lettera c) della L.R.n. 28/12;- Allegato E, avente per oggetto “Elenco regionale ed Elenchi provinciali dei soggetti autorizzati a svolgere attività di pescaturismonelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto”, che riporta i criteri e le modalità per la costituzione e latenuta dell’“Elenco regionale e degli Elenchi provinciali” di cui all’art. <strong>21</strong> della più volte richiamata L.R.n. 28/12;2. di attivare, senza oneri a carico del bilancio regionale, uno specifico “Gruppo tecnico per il pescaturismo”, così composto:- Dirigente dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca o suo delegato, con funzioni di Coordinatore;- 1 rappresentante tecnico di ciascuna <strong>Associazione</strong> Professionale di Categoria regionale della pesca;- 1 rappresentante tecnico della Capitaneria di Porto di Venezia;- 1 rappresentante tecnico della Capitaneria di Porto di Chioggia;- 1 rappresentante tecnico di ciascuna Provincia;- 1 rappresentante tecnico di ciascun Ispettorato di Porto regionale.Competono al “Gruppo tecnico per il pescaturismo”:- funzioni consultive e di coordinamento finalizzate all’applicazione uniforme delle procedure amministrative di cui al presenteprovvedimento con particolare riguardo alle istruttorie, ai controlli ed alla vigilanza;- funzioni propositive nei confronti della Giunta Regionale finalizzate alla definizione degli eventuali “adeguamenti in itinere”che si rendesse necessario apportare alle disposizioni di cui al presente provvedimento.3. di dare atto che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale;4. di incaricare l’Unità di Progetto Caccia e Pesca all’esecuzione del presente provvedimento;5. di disporre la trasmissione di copia del presente atto alle Province, agli Ispettorati di Porto della Regione Veneto, alle Capitaneriedi Porto dei Compartimenti Marittimi di Venezia e di Chioggia, alle Associazioni Professionali di Categoria della pesca;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 425giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/5“Disposizioni operative e procedurali generali per il pescaturismo”.L.R. 10 agosto 2012, n. 28Di seguito vengono compendiate le disposizioni attuative concernenti l’attività di pescaturismo dicui agli articoli 11 e 12 della Legge regionale 10 agosto 2012, n.28 “Disciplina dell’agriturismo,ittiturismo e pescaturismo”.Dette disposizioni, rivolte agli Enti coinvolti ed ai soggetti privati interessati, perseguono ilcoordinamento della norma a livello regionale, avuto riguardo ai procedimenti amministrativi cheattuano la norma medesima e alle correlate fasi operative.Per praticità espositiva, nel testo che segue le parole “L.R. 10 agosto 2012, n. 28” sono sostituitedalla parola “legge”.1. Ambito di applicazione: acque interne e acque marittime interne di cui alla L.R. 28 aprile 1998,n. 19, comprese le acque del Lago di Garda di competenza della Regione del Veneto e le acquemarittime costiere prospicienti il territorio veneto.2. Oggetto di applicazione: attività di pescaturismo, intesa quale attività esercitata da pescatori diprofessione singoli o associati o da acquacoltori in qualità di imprenditori ittici (così come definitidall’art. 4 del D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4) consistente nell’imbarco di persone non facenti partedell’equipaggio (di seguito ospiti) su imbarcazioni da pesca, a scopo turistico – ricreativo.Dato atto che l’art. 59 quater della Legge 7 agosto 2012, n. 134 ha disposto che il pescaturismorientra nelle attività di pesca professionale se esercitato dall’imprenditore ittico così come definitodal richiamato art. 4 del D.Lgs 9 gennaio 2012, n.4, si evidenzia l’intervenuta inapplicabilità delvincolo della prevalenza dell’attività di pesca professionale o di acquacoltura rispetto all’attività delpescaturismo, previsto dalla legge.Per le definizioni di “pesca professionale” e di “acquacoltura” si deve fare riferimentorispettivamente all’art. 2 e all’art. 3 del più volte richiamato D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4.3. L’attività di pescaturismo di cui al precedente punto 2 può essere svolta sia su unità dinavigazione iscritte presso i Registri degli Ispettorati di Porto della Regione del Veneto, sia su naviiscritte nei Registri NN.MM.GG. tenuti presso le competenti Capitanerie di Porto, secondo lemodalità e le linee operative riportate ai punti successivi.4. L’imprenditore ittico che esercita l’attività di pescaturismo nelle acque interne e marittimeinterne deve essere in possesso da almeno 1 anno della licenza di pesca professionale ed averesercitato contestualmente l’attività di pesca consentita dalla medesima licenza o attività diacquacoltura (titolare di allevamento ittico o di molluschi).5. L’imprenditore ittico autorizzato dalle Capitanerie di Porto di Chioggia e di Venezia ad esercitarel’attività di pescaturismo in acque marittime può esercitare il pescaturismo anche nelle acquemarittime interne con le modalità e i vincoli fissati da specifica autorizzazione all’uopo rilasciatadalla competente Capitaneria di Porto (Capitaneria di Porto presso la quale è iscritta la proprianave).


426Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/5A tal fine l’imprenditore ittico deve presentare:‣ l’istanza di cui all’Allegato B del presente provvedimento, alla Provincia di Rovigo (se la nave èiscritta c/o la Capitaneria di Porto di Chioggia) o di Venezia (se iscritta c/o la Capitaneria diPorto di Venezia) ai fini dell’ottenimento del “provvedimento di riconoscimento” di cui all’art.23 della legge;‣ la SCIA, di cui al successivo punto 13, opportunamente compilata, alla medesima Provincia.6. Ai sensi dell’art. 11 della legge, gli imprenditori ittici, la cui unità di pesca è iscritta presso gliIspettorati di Porto della Regione del Veneto, che intendono avviare e/o esercitare l’attività dipescaturismo devono:- partecipare a specifico corso di formazione professionale la cui durata complessiva deve esserepari ad almeno 30 ore;- aver superato la prova finale che dovrà essere organizzata a cura dello stesso Ente responsabile delcorso di formazione.Detto corso deve prevedere, in particolare, idonea e adeguata formazione professionale in meritoalla legislazione comunitaria, statale e regionale in materia di sicurezza e primo soccorsonell’ambito della pesca professionale, della pescasportiva e del pescaturismo.I singoli moduli del corso e la loro durata devono prevedere almeno le seguenti materie:‣ Modulo A: normative in materia di sicurezza a bordo (primo soccorso, lavoro, navigazione,dotazioni e attrezzature obbligatorie per la pesca e il pescaturismo, ecc).Durata del modulo: 10 ore;‣ Modulo B: normativa in materia igienico-sanitaria pertinente la preparazione, conservazione esomministrazione di alimenti.Durata del modulo: 10 ore;‣ Modulo C: normative pertinenti l’esercizio e le attività di pesca (professionale e sportiva e dipescaturismo) nelle acque interne del Veneto (sistemi di pesca consentiti e vietati).Durata del modulo: 6 ore;‣ Modulo D: normative regionali in materia di tutela e salvaguardia ambientale.Durata del modulo: 4 ore.L’imprenditore ittico può accedere alla prova finale se ha frequentato almeno il 90% delle orecomplessive previste per ciascuna delle richiamate materie, fatto salvo quanto disposto alsuccessivo punto 7.7. Qualora l’imprenditore ittico dimostri, mediante attestazione/i rilasciata/e da Enti di cui alsuccessivo punto 8., di aver frequentato specifici corsi aventi come oggetto le materie di cui airichiamati moduli A, B, C, D, può non partecipare al modulo formativo della materia giàfrequentata.8. I corsi di cui al precedente punto 6. devono essere organizzati e gestiti da Enti di formazionericonosciuti e accreditati ai sensi della L.R. 9 agosto 2002, n. 19.L’Ente che gestisce il corso è responsabile anche della prova finale obbligatoria per l’imprenditoreittico ai fini dell’ottenimento di specifico “Attestato d’idoneità al pescaturismo” il cui originaledovrà essere conservato dall’imprenditore ittico medesimo.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 427ALLEGATOA alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/5Detto “Attestato d’idoneità al pescaturismo” deve riportare:‣ il soggetto responsabile dell’organizzazione e/o della gestione del corso e della prova finale(sede ed indirizzo);‣ il nominativo dell’imprenditore ittico a cui viene rilasciata l’idoneità all’esercizio dell’attività dipescaturismo;‣ la data di inizio e di conclusione del corso;‣ la data e l’attestazione del superamento della prova finale (“Idoneo all’esercizio delpescaturismo”);‣ la firma del responsabile del corso e della prova finale.9. L’imprenditore ittico che ha ottenuto il richiamato “Attestato d’idoneità al pescaturismo” deveacquisire, per il tramite del competente Ispettorato di Porto ai fini degli accertamenti di sicurezzadella propria unità di navigazione, il documento “Prova di stabilità ai fini dell’attività dipescaturismo”.Tra i dati riportati nel documento “Prova di stabilità ai fini dell’attività di pescaturismo”, che deveessere redatto da Ente riconosciuto, vi è quello che fa riferimento al numero massimo di persone(ospiti + equipaggio) che l’unità di navigazione può imbarcare.Fermo restando il numero massimo di ospiti che possono essere imbarcati, sarà cura del medesimoEnte (RINA o altro Ente tecnico riconosciuto) prevedere la possibilità di aumentare, ad esclusivosupporto delle attività di pescaturismo, di un’unità il personale di equipaggio autorizzato a bordoper le attività di pesca, e ciò ai fini della sicurezza (per es. operazioni d’imbarco e sbarco degliospiti).10. Ai fini dell’ottenimento del “provvedimento di riconoscimento” di cui all’art. 23 della leggel’imprenditore ittico, una volta in possesso dei necessari documenti (licenza di pesca professionale,prova di stabilità, attestato di superamento del corso di formazione) nonchè dei titoli per laconduzione dell’imbarcazione, deve presentare alla competente Provincia (Provincia presso la qualel’imprenditore ittico è inserito nell’elenco di cui all’art.25, c.1 della L.R. 19/98) l’istanza di cuiall’Allegato B del presente provvedimento.11. La Provincia, entro 30 giorni dall’acquisizione della suddetta istanza e della correlatadocumentazione, rilascia, con determinazione dirigenziale, il “provvedimento di riconoscimento” dicui al precedente punto 10. e ne trasmette copia conforme all’originale sia all’imprenditore itticorichiedente sia al competente Ispettorato di Porto regionale.12. Entro il termine massimo di 2 anni dalla data del “provvedimento di riconoscimento”provinciale, l’imprenditore ittico presenta formale richiesta al competente Ispettorato di Portoregionale per integrare la propria “licenza di navigazione” con l’annotazione: “pescaturismo”.13. L’imprenditore ittico è ora in possesso di tutta la documentazione necessaria alla completacompilazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA, di cui all’Allegato C delpresente provvedimento) che, unitamente alla documentazione comprovante il versamento delpremio assicurativo di cui all’art. 12 della legge (versamento comprensivo di ciascuno dei due annisuccessivi a quello della data di compilazione della medesima SCIA), deve essere trasmessa, a curadello stesso imprenditore ittico, alla Provincia presso la quale è tenuto l’elenco di cui al comma 1,art. 25, della L.R. 19/98, e ciò anche per le finalità di cui all’art. <strong>21</strong>, c.2 lett. b) della legge.


428Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/5La medesima Provincia provvederà a trasmettere la SCIA all’Ispettorato di Porto regionale dove èiscritta l’unità di pesca, anche per via telematica.Si precisa che nella polizza assicurativa deve essere specificata la tipologia dell’attività svolta (peres. pesca e pescaturismo).L’imprenditore ittico è tenuto, altresì, a:‣ rinnovare la polizza assicurativa alla scadenza della stessa e fornirne copia alla competenteProvincia;‣ comunicare all’Ispettorato di Porto regionale qualsiasi variazione (eventuale sostituzionedell’imbarcazione e/o demolizione della stessa, cessazione dell’attività di pescaturismo,modifica dei dati relativi alla propria personalità giuridica come ad es. partita iva ecc..).L’Ispettorato di Porto regionale provvederà a darne formale comunicazione alla Provinciapresso la quale è tenuto l’elenco di cui al comma 1, art. 25, della L.R. 19/98.14. L’imprenditore ittico la cui nave è autorizzata all’esercizio del pescaturismo a mare,necessariamente iscritta nel R.NM.G. tenuto presso la competente Capitaneria di Porto delCompartimento Marittimo di Venezia o di Chioggia, qualora eserciti il pescaturismo nelle acquemarittime interne deve operare nel pieno rispetto di tutte le disposizioni stabilite dal Regolamentoapprovato dalla Provincia territorialmente competente ai sensi dell’art.7 della L.R.n.19/98 e delleprescrizioni di cui ai successivi punti 15 e 16.15. L’imprenditore ittico, a conclusione di ogni stagione di pesca, deve compilare la scheda di cuiall’Allegato D del presente provvedimento che riporta le ore e le giornate/anno di pescaturismosvolte.Detta scheda dovrà essere trasmessa, a cura dell’imprenditore medesimo, alla competente Provincia(presso la quale è tenuto l’elenco di cui al comma 1, art. 25, della L.R. 19/98) entro il 15 marzodell’anno successivo a quello di riferimento. La Provincia, entro 30 giorni, ne trasmetterà copia siaal competente Ispettorato di Porto regionale dove è iscritta l’unità di navigazione, sia alla Regionedel Veneto (Unità di Progetto Caccia e Pesca).16. Ai sensi dell’art. 11, c.3 della legge, l’attività di pesca nell’ambito dell’attività del pescaturismonelle acque interne e marittime interne deve essere svolta nel rispetto di tutte le disposizioni stabilitedal Regolamento Provinciale della Provincia territorialmente competente, nonché nel rispetto delleseguenti prescrizioni vincolanti:‣ i componenti l’equipaggio, titolari di licenza di pesca professionale, possono utilizzareesclusivamente gli attrezzi consentiti per la pesca professionale indicati nei RegolamentiProvinciali di cui all’art. 7 della L.R. 28 aprile 1998, n. 19, ad esclusione degli attrezzi cheprevedono un funzionamento a trazione meccanica o idraulica e dei vagli selezionatori afunzionamento meccanico in considerazione della necessità di garantire la sicurezza degli ospitipresenti a bordo. Detti attrezzi, se presenti, devono essere pertanto opportunamente disattivati(messi in sicurezza) a cura dell’equipaggio;‣ gli ospiti in possesso dei titoli e dei requisiti previsti dagli artt. n. 9, n. 10 e n. 11 dellarichiamata L.R. n. 19/1998 possono utilizzare esclusivamente gli attrezzi consentiti per la pescadilettantistico e sportiva indicati nei richiamati Regolamenti Provinciali di cui all’art. 7 dellamedesima L.R. n. 19/98;‣ gli ospiti privi dei titoli e dei requisiti previsti dagli artt. n. 9, n. 10 e n. 11 della L.R. n. 19/1998non possono esercitare alcuna attività di pesca, ma possono assistere alle attività di pescacondotte dai componenti l’equipaggio o dagli altri ospiti titolati.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 429ALLEGATOA alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/517. Per le finalità di cui all’art.1 della “legge”, l’imprenditore ittico durante l’esercizio dell’attivitàdi pescaturismo, nel rispetto delle disposizioni legislative igienico-sanitarie di settore, puòsomministrare direttamente a bordo, oltre ai prodotti della pesca derivati dalla propria attivitàprofessionale, alimenti e bevande provenienti dal territorio della Regione Veneto quali prodottilattiero-caseari, salumi, vino, frutta, tutti di provenienza delle aziende rurali Venete, nonchépane di provenienza artigianale. Sempre nel rispetto delle normative igienico-sanitarie disettore, l’imprenditore ittico può altresì vendere direttamente agli ospiti prodotti freschi, interie/o eviscerati, provenienti dalla propria attività (pesca e/o acquacoltura) e/o provenienti dallaCooperativa e/o Consorzio di appartenenza. Nel caso di vendita per asporto, la quantitàcomplessiva offerta agli ospiti imbarcati non deve superare i 100 Kg. di prodotti ittici per unitàdi navigazione/giorno.Nella somministrazione degli alimenti devono essere rispettate, da parte dell’imprenditoreittico, la tradizione, la tipicità e le stagionalità dei prodotti degli ambienti acquatici e delterritorio dove svolge la propria attività di pesca e/o di acquacoltura.I prezzi medi dei prodotti somministrati e di quelli venduti agli ospiti praticatidall’imprenditore ittico devono essere quelli medi di mercato praticati nel Veneto che possonoessere desunti dai mercuriali pubblicati periodicamente dalle C.C.I.A.A. venete. I prezzi deiprodotti provenienti dalla propria attività di pesca e/o di acquacoltura possono essere aumentatidi circa il 15% rispetto alla media di mercato.L’imprenditore ittico ha l’obbligo di conservare, così come previsto dalle normative igienicosanitariee fiscali, tutta la documentazione che attesti la provenienza (fatture) e la tracciabilitàdei prodotti consumati a bordo o venduti agli ospiti. Piatti e bicchieri eventualmente utilizzatidevono essere derivati della “carta”, mentre coltelli e forchette devono essere di tipo monouso.In ogni caso detti materiali devono essere portati a terra e opportunamente riposti, a curadell’imprenditore ittico, negli appositi contenitori di smaltimento rifiuti del Comune dove asede il porto di attracco dell’unità di pescaturismo.


430Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOB alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1Alla PROVINCIA di _______________Via/Piazza __________________________Cap ________Oggetto: Richiesta del “Provvedimento di riconoscimento” per il pescaturismo(art. 23 della L.R. 28/12).Unità di navigazione ______________________________ / TARGA __________________Il/La sottoscritto/a …………………….nato/a a………………………………………… Prov…………il ……… residente a……………………………… Prov……… Via……………………………………, C.F /P.Iva n……………………………………….. , in qualità di proprietario ed armatore dell’Unità dinavigazione di cui all’oggetto con GT…………… e Kw ………………) iscritta c/o l’Ispettorato di Porto di……………………………..CHIEDEil “Provvedimento di riconoscimento” di cui all’art. 23 della L.R. 28/12, ai fini dell’esercizio dell’attività dipescaturismo nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto.Si allega:1. Fotocopia del documento d’identità in corso di validità;2. Licenza di pesca professionale di tipo A.3. Certificato di superamento del corso di formazione;4. Patente nautica o altro titolo autorizzativo di abilitazione alla conduzione dell’imbarcazione;5. “Certificato di stabilità” dell’Unità di navigazione ai fini dell’attività di pescaturismo;6. Certificato di superamento del corso di formazione;7. n. 2 marca da bollo di €. 14,62=.DATA ___________________ IL RICHIEDENTE _____________________________


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 431giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOC alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA’ (SCIA)PER L’ESERCIZIO PESCATURISMO IN ACQUE INTERNE E MARITTIME INTERNE DELLAREGIONE VENETO(Legge Regionale 10 agosto 2012, n. 28, artt. 11 e 12)La presente SCIA deve essere compilata in modo chiaro dall’imprenditore ittico di cui al D.Lgs. 9 gennaio2012, n. 4 e s.m.i. e trasmessa, cura dello stesso, all’Amministrazione Provinciale territorialmentecompetente (presso la quale è tenuto l’elenco di cui al comma 1. dell’art. 25 della L.R.19/98).All’Amministrazione Provinciale di ___________________________ |__|__|__|__|__|__|__|Il/La sottoscritto/aCodice ISTATCognome...................................................... Nome................................................................................Cod. Fiscale |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|Data di nascita ......./......./....... / Cittadinanza ......................................................... Sesso MLuogo di nascita: Stato ....................... Provincia (.........) Comune .......................................................Residenza: Comune ................................................................................................... Provincia (........)Via, Piazza, Loc. .................................................................................... n. ......... C.A.P. .....................Recapito telefonico (obbligatorio) ..................................................... Fax ............................................In qualità di:Imprenditore ItticoDenominazione o Ragione Sociale ........................................................................................................Codice fiscale / CUAA impresa |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|Partiva IVA impresa (se diversa da C.F.) |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|Sede legale nel Comune di ....................................................... Provincia ............................................Via, Piazza, Loc. .................................................................................... n. ......... C.A.P. .....................Recapito telefonico (obbligatorio) ......................................................... Fax ........................................Sito Internet ………………………………………. E-mail ………………………………………..Iscritta alla Sez. Speciale Registro Imprese della C.C.I.A.A. di ............................ al n. ......................Iscritta al R.E.A. al n. ............................................................................................................................Via, Piazza, Loc. ....................................................................................... n. ......... C.A.P. ..................Recapito telefonico (obbligatorio) ......................................................... Fax ........................................Ai sensi dell’articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni, dellalegge 20 febbraio 2006, n.96 e della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28.F


432Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOC alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/2Segnala la seguente operazione:AVVIO DELL’ATTIVITA’ DI PESCATURISMOUnità di Navigazione iscritta c/o l’Ispettorato di Porto regionale di ……………………………N. ISCRIZIONE UFFICIOLUNGHEZZACATEGORIANOMEISCRIZIONEGTF.T.PREZZI (IVA compresa) PRATICATI ANNO …………….Prezzo massimo per persona/ora €. ………………Prezzo massimo per unità(nave)/ora €. ……………..Altro ………………………………… €. ……………..Si allega alla presente, ai sensi del comma 2 art. 12 della L.R. 28/2012, la documentazione comprovante ilversamento del premio assicurativo, nonché fotocopia della licenza di navigazione (con l’annotazione“pescaturismo”). Si allega, altresì, la sottostante documentazione integrativa ritenuta necessaria ai finidell’avvio e/o esercizio dell’attività di pescaturismo :- ……………………………………………………………………………………………………..- ………………………………………………………………………………………………………Ai fini di cui sopra il sottoscritto, nella predetta qualità, ai sensi e per gli effetti degli art. 46 e 47 del D.P.R.28.12.2000 n. 445, consapevole delle responsabilità penali, per le ipotesi di dichiarazione mendace, falsità inatti e uso di atti falsi, previste dall'art. 76 del D.P.R. 28.12.2000 n. 445 e dall’art. 19, comma 6, L. 7.8.1990n. 241 e della decadenza dai benefici conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazionenon veritiera ex art. 75 dello stesso D.P.R. consapevole, altresì, che l’Amministrazione è tenuta ad effettuareidonei controlli, anche a campione, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e di atti dinotorietà, ai sensi dell’art. 71 del D.P.R. 28.12.2000 n. 445.DICHIARAdi essere in possesso dei requisiti per l’esercizio dell’attività di pescaturismo come risulta agli atti dellaProvincia di ..........................................firma (+ fotocopia doc. identità).……………………….………….DA COMPILARE A CURA DELLA PROVINCIA DI …………………………………S.C.I.A. RILASCIATA IN DATA ………………….. PROT. …………….TIMBRO E FIRMA DEL DIRIGENTE ……………………………………….


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 433giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOD alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1L’imprenditore ittico è tenuto a trasmettere alla Provincia, entro il 15 marzo dell’anno successivo alla stagione di pesca nella quale ha svolto l’attività dipescaturismo, la sottostante scheda opportunamente compilata.Cognome Nome Unità di navigazioneANNO:GIORNI/ORE DI PESCATURISMO PER MESE E PER ANNOGENNAIO1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 <strong>21</strong> 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31TOTGGFEBBRAIOMARZOAPRILEMAGGIOGIUGNOLUGLIOAGOSTOSETTEMBREOTTOBRENOVEMBREDICEMBRETOTORE


434Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOE alla Dgr n. 604 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1“Elenco regionale” ed “Elenchi provinciali” dei soggetti autorizzati a svolgere attività di pesca turismo nelleacque interne e marittime interne della Regione Veneto (art. <strong>21</strong> della L.R. n. 28/2012).La L.R. n. 28/2012 dispone all’art. <strong>21</strong> comma 1, l’istituzione dell’elenco regionale e degli elenchi provincialidelle attività turistiche connesse al Settore Primario.In particolare, il medesimo art. <strong>21</strong>, al comma 2, lett a) dispone che alla Giunta Regionale spetta il compito didefinire i criteri e le modalità per la costituzione e la tenuta dell’elenco regionale delle imprese che hannocomunicato l’avvio di esercizio dell’attività turistiche connesse al settore primario.Ciò premesso, in applicazione al richiamato art. <strong>21</strong> della legge, si dispone che l’ “Elenco regionale deisoggetti autorizzati a svolgere attività di pesca turismo nelle acque interne e marittime interne della RegioneVeneto” deve riportare i seguenti dati:‣ Dati relativi la licenza di pesca:- Numero della licenza in corso di validità;- Data di rilascio e Provincia che ha rilasciato la licenza.‣ Dati relativi l’impresa:- Nome e Cognome del soggetto titolare della licenza di pesca;- Luogo e data di nascita dello stesso;- Numero e data del “Provvedimento di riconoscimento” provinciale di cui all'art. 23 della legge;- Ente di rilascio, numero e data dei titoli professionali necessari alla conduzione dell’Unità di navigazioneadibita all'attività di pescaturismo;- Numero, data e protocollo della SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività);- Prezzi massimi che il titolare intende applicare nell'anno solare indicato in base alla comunicazione dicui all'art. 25 della legge;- Recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica del’impresa.‣ Dati relativi l’unità di navigazione:- Numero d’immatricolazione dell’Unità con la quale si esercita l'attività di pescaturismo;- Ente di rilascio, numero e data della “prova di stabilità” ai fini dell’esercizio del pescaturismo.Il richiamato “Elenco regionale” è gestito e aggiornato a cura degli Ispettorati di Porto regionali sulla base diun rapporto di coordinamento amministrativo con le Province interessate che, così come disposto dalrichiamato art. <strong>21</strong> della legge, sono tenute alla costituzione di propri “Elenchi provinciali”.Detti elenchi provinciali devono essere:- annualmente trasmessi, entro la data del 31 gennaio, al competente Ufficio tecnico dell’Assessoratoregionale alla Pesca;- pubblicati sul sito web della Provincia interessata, così come previsto dall'art. 14 della legge.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 435DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 605 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio del rinnovo dell’accreditamentoistituzionale del Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Immacolata di Lourdes” con sede inPescantina VR Corso San Lorenzo 27 (L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce il rinnovo dell’accreditamento istituzionale del Centro di Servizi in oggetto identificato la cui titolaritàè ascritta alla Fondazione Casa di Riposo Immacolata di Lourdes con sede in Pescantina VR Corso San Lorenzo 27.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitariaregionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 69 del 5 marzo 2009 è stato autorizzato all’esercizio ilCentro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Immacolata di Lourdes” ubicato presso la sede dell’ente gestore “FondazioneCasa di Riposo Immacolata di Lourdes” di Pescantina VR Corso San Lorenzo 27, per una capacità ricettiva pari a 53 postiletto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale e 24 posti letto per persone anziane non autosufficienti di IIlivello assistenziale. Con DGR n. 3328 del 3 novembre 2009 il Centro di Servizi è stato anche accreditato per la medesima capacitàricettiva autorizzata.Stante la durata triennale dell’accreditamento rilasciato, con nota acquisita agli atti al prot. 272732 del 18 maggio 2012 dellaDirezione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenziale in parola ha formulato domanda per il relativo rinnovo.Come contemplato dalle precitate procedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 379531del 20 agosto 2012, ha incaricato l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamento inordine alla presenza e possesso dei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S., aseguito dell’incarico ricevuto, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gli iscrittial Registro dei Valutatori per l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S. n.10 del 12 ottobre 2010 - ed in esito al sopralluogo svolto il 18 ottobre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla Direzione RegionaleServizi Sociali, con nota acquisita al prot. 35588 del 24 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenza allanormativa del Centro di Servizi in epigrafe indicato.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell’Azienda Ulss 22 di Bussolengo, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente Regionale della DirezioneServizi Sociali n. 240 del 7 ottobre 2011 e successivo Decreto n. 346 del 17 ottobre 2012.Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisiti ele condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, con l’odiernoprovvedimento si ritiene di proporre l’accreditamento del Centro di Servizi per la medesima capacità ricettiva precedentementeaccreditata.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;


436Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>– Vista la DGR n. 3328 del 3 novembre 2009;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 69 del 5 marzo 2009delibera1. di rinnovare l’accreditamento - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento,al Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Immacolata di Lourdes” ubicato presso la sede dell’entegestore “Fondazione Casa di Riposo Immacolata di Lourdes” di Pescantina VR Corso San Lorenzo 27, per una capacità ricettivapari a 53 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale e 24 posti letto per persone anziane non autosufficientidi II livello assistenziale;2. di dare atto che nelle more del procedimento di rinnovo dell’accreditamento rilasciato con DGR n. 3328 del 3 novembre2009, il Centro di Servizi ha fornito servizi per il soddisfacimento delle esigenze di interesse pubblico connesse alla continuità delservizio;3. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 22 di Bussolengo, al Comune di Pescantina, ealla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 22 di Bussolengo, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionaleal Tribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro60 e 120 giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 437DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 606 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio del rinnovo dell’accreditamentoistituzionale del Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti e annesso Centro Diurno per personeanziane non autosufficienti “Le Magnolie” con sede in Via Roma 143 Noventa Padovana PD (L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale dei Centri di Servizi in oggetto identificati la cui titolarità è ascrittaall’IPAB Casa di Riposo di Noventa Padovana con sede in Via Roma 143 Noventa Padovana PD.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitariaregionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 222 del 13 agosto 2008 sono stati autorizzati all’esercizioi seguenti Centri di Servizi dell’IPAB “Casa di Riposo di Noventa Padovana” ubicati nella medesima sede dell’ente in ViaRoma 143 Noventa Padovana PD:• Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti: 66 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenzialee 24 posti letto per persone anziane non autosufficienti di II livello assistenziale;• Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti “Le Magnolie”, annesso al Centro di Servizi sopra indicato, per unacapacità ricettiva di 20 posti.Con DGR n. 2335 del 28 luglio 2009 i Centri di Servizi sono stati accreditati per la medesima capacità ricettiva autorizzata.Stante la durata triennale dell’accreditamento rilasciato con <strong>Del</strong>ibera sopra indicata, con nota acquisita agli atti al prot. 46936del 6 febbraio 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenziale in parola ha formulato richiesta per il relativorinnovo. Come contemplato dalle precitate procedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot.477111 del 22 ottobre 2012, ha incaricato l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamentoin ordine alla presenza e possesso dei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S., a seguito dell’incarico ricevuto, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componentitra gli iscritti al Registro dei Valutatori per l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario StraordinarioA.R.S.S. n. 10 del 12 ottobre 2010 - ed in esito al sopralluogo svolto il 19 dicembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso allaDirezione Regionale Servizi Sociali, con nota acquisita al prot. 35588 del 24 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa larispondenza alla normativa dei Centri di Servizi in epigrafe indicati. Dalla medesima documentazione risultano pienamente soddisfattianche i requisiti valutati migliorabili nella precedente delibera di accreditamento.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell’Azienda Ulss 16 di Padova, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente Regionale della DirezioneServizi Sociali n. 114 del 31 maggio 2011 e successivo Decreto n. 335 del 28 novembre 2011.Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisitie le condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, conl’odierno provvedimento si ritiene di proporre il rinnovo dell’accreditamento dei Centri di Servizi per la medesima capacità ricettivaprecedentemente accreditata.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;


438Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Vista la DGR n. 2335 del 28 luglio 2009;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 222 del 13 agosto 2008;delibera1. di rinnovare l’accreditamento - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento,ai seguenti Centri di Servizi dell’IPAB “Casa di Riposo di Noventa Padovana” ubicati nella medesima sede dell’ente inVia Roma 143 Noventa Padovana PD:• Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti: 66 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenzialee 24 posti letto per persone anziane non autosufficienti di II livello assistenziale;• Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti “Le Magnolie”, annesso al Centro di Servizi sopra indicato, per unacapacità ricettiva di 20 posti;2. di dare atto che nelle more del procedimento di rinnovo della DGR n. 2335 del 28 luglio 2009 i Centri di Servizi indicatial punto precedente, hanno fornito servizi per il soddisfacimento delle esigenze di interesse pubblico connesse alla continuità delservizio;3. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 16 di Padova, al Comune di Noventa Padovanae alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 16 di Padova, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionaleal Tribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro60 e 120 giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 439DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 607 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio del rinnovo dell’accreditamentoistituzionale del Centro di Servizi per persone anziane religiose non autosufficienti con sede in Vicenza Via SanDomenico 4 (L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale del Centro di Servizi in oggetto identificato la cui titolarità è ascrittaall'Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Istituto Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori con sede in Vicenza ContràSan Domenico 23.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitariaregionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 263 del 24 settembre 2008 è stato autorizzato all’esercizioil Centro di Servizi per persone anziane religiose non autosufficienti ubicato in Vicenza Via San Domenico 4 dell’Ente Ecclesiasticocivilmente riconosciuto Istituto Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori con sede in Vicenza, Contrà San Domenico 23,per una capacità ricettiva pari a 85 posti letto per persone anziane religiose non autosufficienti di I livello assistenziale. Con DGRn. 3326 del 3 novembre 2009 il Centro di Servizi è stato accreditato per una capacità ricettiva pari a 75 posti letto per persone anzianereligiose non autosufficienti di I livello assistenziale.Stante la durata triennale dell’accreditamento rilasciato con la <strong>Del</strong>ibera sopra indicata, con nota acquisita agli atti al prot.312490 del 6 luglio 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenziale in parola ha formulato richiesta per ilrelativo rinnovo.Come contemplato dalle precitate procedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 427675del 24 settembre 2012, ha incaricato l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamentoin ordine alla presenza e possesso dei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S.,a seguito dell’incarico ricevuto, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gliiscritti al Registro dei Valutatori per l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S.n. 10 del 12 ottobre 2010 - ed in esito al sopralluogo svolto il 4 dicembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla DirezioneRegionale Servizi Sociali, con nota acquisita al prot. 35588 del 24 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenzaalla normativa del Centro di Servizi in epigrafe indicato. Dalla medesima documentazione risultano pienamente soddisfatti anchei requisiti valutati migliorabili nella precedente delibera di accreditamento.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale per persone anziane religiosenon autosufficienti, da cui risulta un’accreditabilità pari a 75 posti letto di I livello assistenziale.Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisiti ele condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, con l’odiernoprovvedimento si ritiene di proporre il rinnovo dell’accreditamento del Centro di Servizi per la medesima capacità ricettiva precedentementeaccreditata e pari a 75 posti letto per persone anziane religiose non autosufficienti di I livello assistenziale.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;


440Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Vista la DGR n. 3326 del 3 novembre 2009;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 263 del 24 settembre 2008;delibera1. di rinnovare l’accreditamento - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento,al Centro di Servizi per persone anziane religiose non autosufficienti ubicato in Vicenza Via San Domenico 4 dell’'EnteEcclesiastico civilmente riconosciuto Istituto Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori con sede in Vicenza Contrà SanDomenico 23, per una capacità ricettiva pari a 75 posti letto per persone anziane religiose non autosufficienti di I livello assistenziale;2. di dare atto che nelle more del procedimento di rinnovo della DGR n. 3326 del 3 novembre 2009 il Centro di Servizi indicatoal punto precedente, ha fornito servizi per il soddisfacimento delle esigenze di interesse pubblico connesse alla continuità delservizio;3. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 6 di Vicenza, al Comune di Vicenza e alla Conferenzadei Sindaci dell’Azienda Ulss 6 di Vicenza, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionale alTribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 441DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 608 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Casa di Riposo Suore Francescane” con sede inBorgo Cavour 42 Treviso (L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale del Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti in oggettoidentificato la cui titolarità è ascritta all’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione delle Suore FrancescaneMissionarie del Sacro Cuore con sede in Roma Via Grottarossa 301.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitaria regionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 304 del 10 novembre 2011 è stato autorizzato all’esercizioil Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Casa di Riposo Suore Francescane” con sede in Borgo Cavour 42Treviso per 30 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale, gestito dall’Ente Ecclesiastico civilmentericonosciuto Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore con sede in Roma Via Grottarossa 301.Con nota acquisita agli atti al prot. 407648 del 11 settembre 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenzialein parola ha formulato richiesta anche di accreditamento per il medesimo Centro di Servizi.Come contemplato dalle precitate procedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 452539del 9 ottobre 2012, ha incaricato l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamento inordine alla presenza e possesso dei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S.,a seguito dell’incarico ricevuto, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gliiscritti al Registro dei Valutatori per l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S.n. 10 del 12 ottobre 2010 - ed in esito al sopralluogo svolto il 3 dicembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla DirezioneRegionale Servizi Sociali, con nota acquisita al prot. 525127 del 19 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenzaalla normativa del Centro di Servizi in epigrafe indicato. Dalla medesima documentazione è risultato che saranno oggetto di unpercorso di miglioramento in quanto valutati “coerenti in linea di massima con i principi e le finalità per cui sono stati posti, masuscettibili di miglioramento” i seguenti requisiti:• PA.AC.0.1 La formazione è pianificata sui bisogni formativi del personale in funzione degli obiettivi del servizio;• CS-PNA.AC.4.7. La struttura dispone di procedure per l’eventuale inserimento del volontariato;• CS-PNA.AC.4.8.1. È definito un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI);• CS-PNA.AC.4.9. È adottato il regolamento di partecipazione e coinvolgimento degli ospiti e dei famigliari previsto dalle normativevigenti.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell’Azienda Ulss 9 di Treviso, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente Regionale della DirezioneServizi Sociali n. 240 del 7 ottobre 2011 e successivo Decreto n. 59 del <strong>21</strong> febbraio 2012 e Decreto n. 371 del 6 novembre 2012Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisiti ele condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, con l’odiernoprovvedimento si ritiene di proporre l’accreditamento del Centro di Servizi per la medesima capacità ricettiva autorizzata.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;


442Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 304 del 10 novembre 2011;delibera1. di accreditare - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento, ilCentro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Casa di Riposo Suore Francescane” ubicato in Borgo Cavour 42 Treviso,gestito dall’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore consede in Roma Via Grottarossa 301, per una capacità ricettiva pari a 30 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livelloassistenziale;2. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;3. di stabilire che in sede della prima verifica del mantenimento dei requisiti di accreditamento vengano verificati, i miglioramentiapportati ai seguenti requisiti:• PA.AC.0.1 La formazione è pianificata sui bisogni formativi del personale in funzione degli obiettivi del servizio;• CS-PNA.AC.4.7. La struttura dispone di procedure per l’eventuale inserimento del volontariato;• CS-PNA.AC.4.8.1. È definito un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI);• CS-PNA.AC.4.9. È adottato il regolamento di partecipazione e coinvolgimento degli ospiti e dei famigliari previsto dalle normativevigenti;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 9 di Treviso, al Comune di Treviso e alla Conferenzadei Sindaci dell’Azienda Ulss 9 di Treviso, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionale alTribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 443DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 609 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Casa di Riposo Villa Sant’Angela” - con un nucleodedicato alla residenzialità di persone religiose anziane non autosufficienti - con sede in Breganze VI P.zza Mazzini 15 (L.R.n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale del Centro di Servizi in oggetto identificato la cui titolarità è ascrittaall’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria con sede in Vicenza ContràSan Francesco Vecchio 20.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitariaregionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 368 del 19 dicembre 2011 è stato autorizzato all’esercizioper una capacità ricettiva pari a 52 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale e 15 posti letto perpersone anziane religiose non autosufficienti di I livello assistenziale il Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti“Casa di Riposo Villa Sant’Angela” ubicato in Breganze VI P.zza Mazzini 15 dell’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto CongregazioneSuore Orsoline del Sacro Cuore di Maria con sede in Vicenza Contrà San Francesco Vecchio 20.Con nota acquisita agli atti al prot. 313325 del 12 luglio 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenzialein parola ha formulato richiesta anche di accreditamento per il medesimo Centro di Servizi. Come contemplato dalle precitateprocedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 453074 del 9 ottobre 2012, ha incaricatol’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamento in ordine alla presenza e possessodei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S., a seguito dell’incarico ricevuto,ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gli iscritti al Registro dei Valutatoriper l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S. n. 10 del 12 ottobre 2010 - edin esito al sopralluogo svolto il 17 dicembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla Direzione Regionale Servizi Sociali, connota acquisita al prot. 35588 del 24 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenza alla normativa del Centro diServizi in epigrafe indicato.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell'Azienda Ulss 4 Alto Vicentino, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente Regionale della DirezioneServizi Sociali n. 142 del 28 giugno 2011, e successivo Decreto n. 411 del 23 novembre 2012, da cui risulta un'accreditabilità paria 52 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale. Analoga verifica è stata effettuata per il nucleo dipersone anziane religiose non autosufficienti relativamente al quale, la programmazione regionale ha previsto un'accreditabilitàpari a 9 posti letto.Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisitie le condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, conl’odierno provvedimento si ritiene di proporre l’accreditamento del Centro di Servizi per una capacità ricettiva pari a 52 posti lettoper persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale e 9 posti letto per persone anziane religiose non autosufficienti diI livello assistenziale.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con


444Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>la vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 368 del 19 dicembre 2011delibera1. di accreditare - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento, ilCentro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Casa di Riposo Villa Sant’Angela” ubicato in Breganze VI P.zza Mazzini15 dell’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria con sede in VicenzaContrà San Francesco Vecchio 20, per una capacità ricettiva pari a 52 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livelloassistenziale e 9 posti letto per persone anziane religiose non autosufficienti di I livello;2. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;3. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;4. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;5. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino, al Comune di Breganze e allaConferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionaleal Tribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60e 120 giorni dalla notifica del presente provvedimento;6. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 445DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 610 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Paola Giaconi Bonaguro” ubicato in CamisanoVicentino VI Via Torrossa 147 (L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale del Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti in oggettoidentificato la cui titolarità è ascritta all’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Istituto delle Suore delle Poverelle dettoanche “Istituto Palazzolo” con sede in Bergamo Via San Bernardino 56.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitariaregionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 371 del 19 dicembre 2011 è stato autorizzato all’esercizioper una capacità ricettiva pari a 18 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale il Centro di Serviziper persone anziane non autosufficienti “Paola Giaconi Bonaguro” ubicato in Camisano Vicentino VI Via Torrossa 147 dell’EnteEcclesiastico civilmente riconosciuto Istituto delle Suore delle Poverelle detto anche “Istituto Palazzolo” con sede in Bergamo ViaSan Bernardino 56.Con nota acquisita agli atti al prot. 283600 del 25 giugno 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenzialein parola ha formulato richiesta anche di accreditamento per il medesimo Centro di Servizi. Come contemplato dalle precitateprocedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 370611 del 9 agosto 2012, ha incaricatol’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamento in ordine alla presenza e possessodei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S., a seguito dell’incarico ricevuto,ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gli iscritti al Registro dei Valutatoriper l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S. n. 10 del 12 ottobre 2010 - edin esito al sopralluogo svolto il 28 novembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla Direzione Regionale Servizi Sociali, connota acquisita al prot. 35588 del 24 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenza alla normativa del Centro diServizi in epigrafe indicato. Dalla medesima documentazione è risultato che saranno oggetto di un percorso di miglioramento inquanto valutati “coerenti in linea di massima con i principi e le finalità per cui sono stati posti, ma suscettibili di miglioramento”i seguenti requisiti:• CS-PNA.AC.4.1. È attuata la programmazione annuale del Servizio;• CS-PNA.AC.4.3. È garantita l’esistenza di modalità di controllo dei risultati.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell'Azienda Ulss 6 di Vicenza, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente della Direzione RegionaleServizi Sociali n. 152 del 18 luglio 2011 e con successivi Decreti n. 245 del 10 ottobre 2011 e n. 348 del 17 ottobre 2012.Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisiti ele condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, con l’odiernoprovvedimento si ritiene di proporre l’accreditamento del Centro di Servizi per la medesima capacità ricettiva autorizzata.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;


446Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 371 del 19 dicembre 2011;delibera1. di accreditare - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento, ilCentro di Servizi per persone anziane non autosufficienti “Paola Giaconi Bonaguro” ubicato in Camisano Vicentino VI Via Torrossa147 dell’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Istituto delle Suore delle Poverelle detto anche “Istituto Palazzolo” consede in Bergamo Via San Bernardino 56, per una capacità ricettiva pari a 18 posti letto per persone anziane non autosufficienti diI livello assistenziale;2. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;3. di stabilire che in sede della prima verifica del mantenimento dei requisiti di accreditamento vengano verificati, i miglioramentiapportati ai seguenti requisiti:• CS-PNA.AC.4.1. È attuata la programmazione annuale del Servizio;• CS-PNA.AC.4.3. È garantita l’esistenza di modalità di controllo dei risultati;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 6 di Vicenza, al Comune di Camisano VicentinoVI e alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 6 di Vicenza, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionaleal Tribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro60 e 120 giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 447DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 611 del 3 maggio <strong>2013</strong>“Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali”. Rilascio dell’accreditamento istituzionaledel Centro Diurno per persone con disabilità “Fortunata Gresner” con sede in Verona Via Antonio Provolo 18(L.R. n. 22/2002).[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Il provvedimento riconosce l’accreditamento istituzionale del Centro Diurno per persone con disabilità in oggetto identificatola cui titolarità è ascritta all’Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione Suore Compagnia di Maria per l’educazionedelle sordomute con sede in Verona Via Stradone Antonio Provolo 43.L’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Al fine di promuovere e garantire la qualità assistenziale, la Regione del Veneto, con la legge n. 22 del 16 agosto 2002, ha stabilitoi criteri per l’autorizzazione alla realizzazione e l’esercizio di strutture per attività sanitarie, socio sanitarie e sociali subordinandol’emissione del parere positivo al riscontro della coerenza dei progetti presentati con la programmazione socio-sanitaria regionale.Con lo stesso atto normativo è stato introdotto, inoltre, l’istituto dell’accreditamento istituzionale definito quale processo chevaria lo stato del richiedente, da soggetto autorizzato ad esercitare attività socio- sanitaria a soggetto idoneo a prestare tale attivitàper conto del sistema socio sanitario regionale, pertanto, potenziale erogatore; detto accreditamento è previsto venga rilasciato dallaGiunta Regionale - competente anche per la vigilanza nel settore - previa verifica della sussistenza delle condizioni di cui all’art.16 ed ai requisiti di cui all’art. 18 della legge regionale n. 22 del 16 agosto 2002.Con DGR n. 2501 del 6 agosto 2004 e DGR n. 84 del 16 gennaio 2007 la Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto dispostodalla L.R. n. 22/2002, individuando, fra l’altro i requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamentoistituzionale, e successivamente con DGR n. 2067 del 3 luglio 2007 ha definito le procedure applicative in tema di procedimentodi autorizzazione all’esercizio ed accreditamento dei Centri di Servizi socio-sanitari e sociali.Con Decreto del Dirigente della Direzione Regionale Servizi Sociali n. 27 del 3 febbraio 2012 è stato autorizzato all’esercizioper una capacità ricettiva pari a 30 posti, il Centro Diurno per persone con disabilità “Fortunata Gresner” ubicato in Verona ViaAntonio Provolo 18 dell’Ecclesiastico civilmente riconosciuto Congregazione Suore Compagnia di Maria per l’educazione dellesordomute con sede in Verona Via Stradone Antonio Provolo 43.Con nota acquisita agli atti al prot. 332317 del 23 luglio 2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali, la struttura assistenzialein parola ha formulato richiesta anche di accreditamento per il medesimo Centro di Servizi. Come contemplato dalle precitateprocedure operative, la Direzione Regionale Servizi Sociali, con nota emessa al prot. 370581 del 9 agosto 2012, ha incaricatol’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.) alla verifica “di parte terza” per l’accertamento in ordine alla presenza e possessodei requisiti di qualificazione richiesti per l’emanazione del presente provvedimento. L’A.R.S.S., a seguito dell’incarico ricevuto,ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.T.M.) - individuando i componenti tra gli iscritti al Registro dei Valutatoriper l’accreditamento istituzionale approvato giusta Decreto del Commissario Straordinario A.R.S.S. n. 10 del 12 ottobre 2010 - edin esito al sopralluogo svolto il 18 dicembre 2012 dal precitato gruppo, ha trasmesso alla Direzione Regionale Servizi Sociali, connota acquisita al prot. 41139 del 29 gennaio <strong>2013</strong> la relazione di esito positivo circa la rispondenza alla normativa del Centro Diurniin epigrafe indicato. Dalla medesima documentazione risulta che il requisito “DIS.AC.0.1. La formazione è pianificata sui bisogniformativi del personale in funzione degli obiettivi del servizio” sarà oggetto di un percorso di miglioramento, in quanto valutato“coerente in linea di massima con i principi e le finalità per cui è stato posto, ma suscettibile di miglioramento”.Parallelamente è stata verificata la congruità con la programmazione socio-sanitaria regionale così come definita dal Piano diZona dell’Azienda Ulss 20 di Verona, cui è stato posto il visto di congruità con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione ServiziSociali n. 118 del 8 giugno 2011 e con successivi Decreto n. 244 del 10 ottobre 2011 e Decreto n. 442 del 11 dicembre 2012Ciò premesso, in esito all’attività istruttoria condotta dalla struttura amministrativa competente, ritenendo integrati i requisiti ele condizioni per l’emanazione del provvedimento conclusivo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002, con l’odiernoprovvedimento si ritiene di proporre l’accreditamento del Centro Diurno per la medesima capacità ricettiva autorizzata.Come prescritto dall’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento dovrà essere verificato conperiodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamento èsospeso o revocato.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale– Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;– Vista la L.R. n. 22 del 16 agosto 2002;– Vista la DGR n. 2501 del 6 agosto 2004;– Vista la DGR n. 84 del 16 gennaio 2007;– Vista la DGR n. 2067 del 3 luglio 2007;– Visto il DDR Servizi Sociali n. 27 del 3 febbraio 2012


448Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>delibera1. di accreditare - ai sensi e per gli effetti della L.R. n. 22/2002 - dalla data di pubblicazione del presente provvedimento, ilCentro Diurno per persone con disabilità “Fortunata Gresner” ubicato in Verona Via Antonio Provolo 18 dell’Ente Ecclesiasticocivilmente riconosciuto Congregazione Suore della Compagnia di Maria per l’educazione delle sordomute, con sede in Verona ViaStradone Antonio Provolo 43, per una capacità ricettiva pari a 30 posti;2. di dare atto che ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 22/2002 il mantenimento dei requisiti di accreditamento venga verificatocon periodicità triennale dall’accertamento tecnico degli stessi e che al venir meno delle condizioni di cui all’art. 16 l’accreditamentoè sospeso o revocato;3. di stabilire che in sede della prima verifica del mantenimento dei requisiti di accreditamento vengano verificati i miglioramentiapportati al requisito “DIS.AC.0.1. La formazione è pianificata sui bisogni formativi del personale in funzione degli obiettividel servizio”;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate all’art. 20 della L.R. n. 22/2002 l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Direzione Regionale Servizi Sociali;6. di trasmettere copia del presente atto all’ente richiedente, all’Azienda Ulss 20 di Verona, al Comune di Verona, e alla Conferenzadei Sindaci dell’Azienda Ulss 20 di Verona, rappresentando, che avverso lo stesso è ammesso ricorso giurisdizionale alTribunale Amministrativo Regionale o alternativamente ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120giorni dalla notifica del presente provvedimento;7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 449DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 613 del 3 maggio <strong>2013</strong>Riparto delle risorse recate nell’esercizio <strong>2013</strong> dal fondo regionale per la prevenzione ed il risarcimento dei danni arrecatidalla fauna selvatica (art. 28 L.R. n. 50/93; art. 16 del Regolamento del Piano faunistico-venatorio regionale 2007-2012approvato con L.R. n. 1/2007). Individuazione ed autorizzazione delle risorse per il risarcimento dei danni da grandi carnivori..[Caccia e pesca]Note per la trasparenza:Nelle more del riparto delle risorse recate per l’anno <strong>2013</strong> dal fondo regionale per il risarcimento e la prevenzione dei danni dafauna selvatica, viene autorizzato, come di consueto, un limite massimo di spesa pari ad € 10.000,00 per il risarcimento integraleed immediato dei danni alle produzioni agricole e zootecniche causati da grandi carnivori selvatici (orso, lupo, lince).L’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.L’art. 28 della legge regionale 9 dicembre 1993 n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”istituisce un fondo regionale destinato alla prevenzione e al risarcimento dei danni arrecati dalla fauna selvatica e ne affida la gestionealla Giunta regionale, la quale ripartisce il fondo medesimo sulla base dei criteri e delle modalità fissate dal Regolamento diattuazione del Piano faunistico-venatorio regionale.L’art. 16, c. 2 del Regolamento di attuazione del Piano faunistico-venatorio regionale vigente, approvato con Legge regionale 5gennaio 2007 n. 1 e prorogato da ultimo con legge regionale 1 febbraio <strong>2013</strong>, n. 1 fino al 30 settembre <strong>2013</strong>, stabilisce che la Giuntaregionale, in sede di riparto del fondo di cui trattasi, provveda a:- indicare, per gli interventi di prevenzione, le spese ammissibili e le percentuali massime di contribuzione, tenuto conto delletipologie di danno ammissibile a contributo individuate dal medesimo Regolamento di attuazione;- fissare, per i contributi a titolo di indennizzo, scaglioni progressivi di danno accertato e correlate percentuali decrescenti dicontribuzione;- definire le priorità di contribuzione a favore delle imprese danneggiate che hanno adottato misure di prevenzione.Tutto ciò premesso, nelle more degli adempimenti di cui al richiamato art. 16 c. 2 del Regolamento di attuazione del Pianofaunistico venatorio regionale, si rende necessario, come già negli anni precedenti (vedasi, da ultimo, la DGR n. 767 del 2 maggio2012), assicurare da subito la funzionalità del fondo di cui trattasi ai fini della corresponsione immediata ed integrale del risarcimentodei danni arrecati dai grandi carnivori selvatici secondo un’impostazione gestionale che si è andata consolidando a partiredall’anno 2006 in accordo a quanto previsto dal Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno nelle Alpicentro orientali, ratificato dalla Regione del Veneto con DGR n. <strong>21</strong>31 del 29.07.2008.A tal fine la competente Struttura regionale ha quantificato in via previsionale in € 10.000,00 la somma da accantonarsi perl’anno <strong>2013</strong> a valere sul pertinente capitolo 75044 del Bilancio regionale di previsione, somma che in questa sede viene formalmenteautorizzata.In esecuzione di quanto sopra, il Dirigente regionale della competente Unità di Progetto Caccia e Pesca è incaricato dell’assunzionedegli impegni di spesa e delle relative liquidazioni ai fini della corresponsione immediata ed integrale agli aventi diritto delrisarcimento dei danni arrecati dai grandi carnivori selvatici (in particolare orso, lupo e lince) alle produzioni agricole e zootecniche(compresa l’apicoltura) e alle opere approntate sui terreni coltivati e a pascolo, così come delle spese sostenute per l’approntamentodi idonee opere di prevenzione ai medesimi danni nelle situazioni di maggior rischio, a valere sul pertinente capitolo 75044 delBilancio di previsione <strong>2013</strong>, nonché secondo le modalità, già vigenti a partire dall’anno 2009, di cui al punto 2, lettera c) della DGRn. 1440 del 19.05.2009.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 9 dicembre 1993 n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” edin particolare l’art. 28 che istituisce un fondo regionale destinato alla prevenzione e ai risarcimenti dei danni prodotti dalla faunaselvatica, ed in particolare l’art. 28 ;Vista la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 “Piano faunistico-venatorio regionale (2007-2012)”, ed in particolare il Titolo Vdell’allegato A - Regolamento di attuazione, che detta i criteri e modalità di utilizzazione del fondo regionale destinato alla prevenzioneed all’indennizzo a favore dei conduttori dei fondi rustici per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agro-silvopastoralied alle opere approntate su terreni coltivati ed a pascolo, nonché arrecati dall’attività venatoria;Vista la legge regionale 1 febbraio <strong>2013</strong>, n. 1 che ha rideterminato al 30 settembre <strong>2013</strong> la scadenza del piano faunistico venatorioregionale 2007-2012, approvato con la citata L.R. 1/2007;Richiamati i precedenti provvedimenti aventi per oggetto l’operatività del fondo regionale di cui trattasi, ed in particolare ledelibere di Giunta regionale n. 2<strong>21</strong>0 del 17.07.2007, n. 1003 del 6.06.2008, n. 3175 del 28.10.2008, n. 1440 del 19.05.2009, n. 1087del 23.03.2010, n. 793 del 7.06.2011 e n. 767 del 2.05.2012;Richiamata la legge regionale 1/2011;


450Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Vista la legge regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015”;Preso atto della disponibilità di cui al capitolo n. 75044 del Bilancio regionale;Riassunte le valutazioni di cui alle premesse, facenti parte integrante del presente provvedimento;delibera1. di autorizzare, nelle more degli adempimenti di cui all’articolo 16, c. 2 del Regolamento di attuazione del Piano faunisticovenatorio regionale approvato con L.R. 1/2007, un limite di spesa pari ad € 10.000,00, a valere sul capitolo 75044 del Bilancio regionaledi previsione <strong>2013</strong>, che presenta sufficiente disponibilità, ai fini della corresponsione immediata ed integrale agli aventi dirittodel risarcimento di eventuali danni arrecati da grandi carnivori selvatici (in particolare orso, lupo, lince) alle produzioni agricolee zootecniche (compresa l’apicoltura) e alle opere approntate sui terreni coltivati e a pascolo, così come delle spese sostenute perl’approntamento di idonee opere di prevenzione ai medesimi danni nelle situazioni di maggior rischio;2. di incaricare, in esecuzione di quanto disposto al precedente punto 1, il Dirigente regionale dell’Unità di Progetto Caccia ePesca dell’assunzione degli impegni di spesa a favore degli aventi diritto e delle relative liquidazioni, secondo le modalità di cui alpunto 2, lettera c) della DGR n. 1440 del 19.05.2009;3. di determinare in € 10.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà con propriatti il Dirigente regionale dell’Unità di Progetto Caccia e Pesca disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sulcapitolo n. 75044 del bilancio <strong>2013</strong> “Spese per fronteggiare danni da fauna selvatica e da attività venatoria”;4. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni aisensi della L.R. 1/2011;5. di incaricare l’Unità di Progetto Caccia e Pesca dell’esecuzione del presente atto;6. di disporre la trasmissione del presente provvedimento alle Amministrazioni provinciali;7. di disporre la pubblicazione del presente atto sul BUR della Regione Veneto.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 451DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 614 del 3 maggio <strong>2013</strong>Stagione venatoria <strong>2013</strong>/2014. Approvazione calendario venatorio regionale (art.16 L.R. n. 50/93).[Caccia e pesca]Note per la trasparenza:Viene approvato il calendario venatorio per la stagione <strong>2013</strong>/2014 a conclusione del correlato iter istruttorio, sentite le Provinceed acquisito il parere consultivo dell’ISPRAL’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.La Giunta regionale, ai sensi dell’art. 16 della Legge regionale 9 dicembre 1993 n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvaticae per il prelievo venatorio”, sentite le Province e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica - INFS (organo tecnico-scientificodi ricerca e consultazione per lo Stato, le Regioni e le Province, oggi Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale- ISPRA), approva e pubblica il calendario venatorio entro il 15 giugno di ogni anno.Il calendario venatorio deve indicare:a) le specie ammesse a prelievo ed i relativi periodi di caccia, ai sensi del comma 1, art. 18 della Legge n. 157/92;b) il numero delle giornate settimanali di caccia, che non può essere superiore a tre, con possibilità di libera scelta al cacciatore,ad esclusione dei giorni di martedì e venerdì, con integrazione di due giornate per la sola caccia alla fauna migratoria da appostamentonei mesi di ottobre e novembre;c) il carniere massimo giornaliero e stagionale;d) l’ora di inizio e di termine della giornata venatoria.Sulla base di tali previsioni il competente Assessorato regionale ha provveduto ad invitare le Province ad avanzare motivateproposte riguardanti i contenuti del calendario venatorio per la stagione <strong>2013</strong>/2014 come dedotti dai commi 2 e 3 dell’ art. 16 dellaL.R. n. 50/93.Si è quindi provveduto a trasmettere all’ISPRA il progetto di calendario venatorio <strong>2013</strong>/2014 per l’acquisizione del previstoparere consultivo.Con l’allegata nota di riscontro prot. n. 7948 del 20.02.<strong>2013</strong>, facente parte integrante del presente provvedimento quale AllegatoA, l’ISPRA ha trasmesso il proprio parere consultivo sul progetto di calendario sottoposto a valutazione.Risulta necessario, prima della formale approvazione del calendario venatorio regionale per la stagione <strong>2013</strong>/2014, facenteparte integrante del presente provvedimento quale Allegato B, procedere ad una disamina analitica del contenuto del citato parereconsultivo e degli orientamenti che vengono assunti dall’Amministrazione regionale nel recepire o meno le indicazioni formulatedall’ISPRA.Nell’ambito di detto parere l’ISPRA ha rappresentato una sostanziale condivisione in ordine all’impostazione del calendarioprospettata dall’Amministrazione regionale, fatte salve valutazioni articolate su elementi del progetto di calendario venatorio chea parere dell’ISPRA non appaiono condivisibili sotto il profilo tecnico-scientifico, come di seguito riportato.L’ISPRA afferma preliminarmente che, sulla base del proprio documento “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensidella Legge n. 157/92, così come modificata dalla Legge comunitaria 2009, art. 42” (di seguito “Guida”), già trasmesso alle Amministrazionicon propria nota prot. n. 25495/T-A11 del 28.7.2010 (la Guida viene peraltro ritrasmessa in allegato al richiamato parereprot. n. 7948 del 20.02.<strong>2013</strong> per comodità di consultazione), “per molte specie i periodi e le modalità di prelievo riportati nella propostadi calendario venatorio in esame risultano più estesi rispetto a quelli indicati nello stesso documento e non sono condivisibilida parte di questo Istituto che, pertanto, esprime parere sfavorevole alla loro adozione”.Dato atto della genericità di detto riscontro preliminare (da interpretarsi evidentemente sulla base dei contenuti dell’allegataGuida) si osserva preliminarmente quanto segue.La parte di osservazioni critiche che si possono “desumere” a carico di specie stanziali quali lepre, fagiano, starna, pernicerossa, ecc. non risultano in alcuna misura rapportate (proprio perché l’ISPRA si limita a richiamare la Guida messa a disposizionedelle Amministrazioni regionali) alle realtà territoriali ed ambientali del Veneto. Se può essere in parte condivisa (pagina 2 dellaGuida, paragrafo intitolato: “L’Applicazione dei Key concepts a livello regionale”) l’affermazione dell’ISPRA in ordine alla mancanzadi presupposti biologici a sostegno di calendari regionali differenziati avuto riguardo alle specie migratrici (“Nel nostroPaese la possibilità di stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non risponde a criteribiologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di migrazione attraversano l’intero territorio italiano…”), parivalutazione non può essere proposta (ed in effetti l’ISPRA non la propone) avuto riguardo alle specie stanziali, specie per le quali,tra l’altro, assumono particolare importanza le strategie di pianificazione faunistico-venatoria assunte dall’Amministrazione regionalee dalle Amministrazioni provinciali con i rispettivi Piani faunistico-venatori (articoli 8 e 9 della L.R. n. 50/93) e le strategiegestionali assunte dagli Ambiti Territoriali di Caccia e dai Comprensori Alpini (art. <strong>21</strong>, comma 8 e art. 24, comma 5 della L.R. n.50/93). Premesso che è la stessa legge quadro nazionale (art. 18, comma 2 della Legge n. 157/92) a prevedere, in particolare, la valutazionedell’adeguatezza dei Piani faunistico-venatori nell’ambito delle istruttorie sottese all’approvazione dei calendari venatori,con particolare riferimento proprio alle ipotesi di “scostamento” dagli archi temporali fissati dalla legge quadro nazionale, si evidenziacome i Piani faunistico-venatori (art. 10 della Legge n. 157/92) rappresentino strumenti preziosi di conoscenza del territorioe degli ambienti a scala idonea (provinciale e regionale), utili (se non indispensabili) in sede di formulazione del parere consultivoavuto riguardo, lo si ribadisce, alle specie stanziali, e cioè a quelle specie per le quali l’ISPRA medesimo non nega la sussistenzadi presupposti biologici a sostegno di calendari regionali differenziati. In altre parole, per le specie stanziali l’ISPRA, nel suggerirearchi temporali diversi da quelli stabiliti dall’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92, dovrebbe produrre indicazioni motivatamente


452Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>rapportate alle singole realtà provinciali e regionali, a tal fine ricorrendo anche ai più volte richiamati Piani faunistico-venatori erelative analisi/monitoraggi di supporto, e ciò in quanto per le specie stanziali la valutazione dei fondamentali parametri biologicied ambientali (aree di rifugio; produttività delle zone di ripopolamento; tipologia di agricoltura; disponibilità di fonti alimentari;velocità di accrescimento e maturazione dei soggetti giovanili; gestione delle zoonosi; esistenza o meno di popolazioni che si riproduconoin natura; attività di ripopolamento; ecc.) consentono di formulare indirizzi gestionali basati su più solide istruttorietecnico-scientifiche e quindi di pervenire ad una ottimizzazione, sotto i profili biologici, delle date di apertura e chiusura dellastagione venatoria, e ciò soprattutto nel momento in cui si ritenga di suggerire uno scostamento dagli archi temporali fissati dal piùvolte richiamato art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92. Certamente la soluzione migliore sarebbe che l’ISPRA producesse studi emonitoraggi con la massima articolazione a livello regionale, in modo tale che le proprie indicazioni gestionali (che nel caso dellespecie migratorie dovrebbero evidentemente derivare da lavori condotti in collaborazione con centri di ricerca esteri, ma che nelcaso delle specie stanziali devono derivare da una verifica “in loco” del dispiegarsi temporale dei cicli biologici) risultino maggiormente“fruibili” in sede di istruttoria condotta a livello regionale ai fini dell’approvazione del calendario venatorio. Obiettivo chepur dovrà essere conseguito a beneficio di una corretta gestione della materia a partire appunto dalle specie stanziali, le quali, èbene ricordarlo, per vent’anni sono state oggetto di caccia senza problema alcuno sulla base degli archi temporali tuttora vigenti aisensi dell’art. 18 comma 1 della Legge n. 157/92.Sempre con riferimento alle specie stanziali, si evidenzia come il parere dell’ISPRA purtroppo non riferisca in ordine a qualispecifici studi condotti a livello territoriale viene fatto riferimento, impedendo anche per tale via all’Amministrazione regionale di“cogliere”, del parere acquisito, il grado di applicabilità alla realtà veneta.Viene, è pur vero, riferito, per il fagiano, in ordine ad uno studio condotto da ISPRA medesimo mirante a definire la distribuzionepercentuale delle classi di età durante il periodo agosto-ottobre, studio i cui esiti dimostrerebbero l’opportunità di posticipare l’aperturadella caccia al fagiano al 1° ottobre. Anche in questo caso, però, l’Amministrazione non viene affatto agevolata nel valutare l’applicabilitàdi detti esiti alla realtà veneta: si parla, infatti, di dati raccolti in non meglio precisati “dodici istituti di gestione preclusi allacaccia su popolazioni naturali di Fagiano in aree rappresentative dell’ambiente di elezione per la specie nell’Italia peninsulare”.Tutto ciò premesso, si osserva quanto segue in relazione alle osservazioni critiche formulate dall’ISPRA nel parere reso, partendodal primo capoverso di pag. 2 del parere, relativo alla pre-apertura della caccia alla Tortora ed al Merlo.1) Pre-apertura della caccia alla Tortora (Streptopelia turtur)L’ISPRA, a pag. 27/29 della Guida, così si esprime: “…Nel piano di gestione europeo dedicato a questa specie il prelievo venatorioè considerato un fattore di rischio di importanza media/sconosciuta….il prelievo venatorio risulta sostanzialmente praticabilesolo ricorrendo alla cosiddetta “pre-apertura”..tale facoltà dovrebbe essere limitata a tre giornate fisse…nella forma esclusivadell’appostamento”.Al riguardo si ritiene che il progetto di calendario venatorio sottoposto al parere consultivo dell’ISPRA non si discosti sostanzialmentedalle indicazioni fornite dall’ISPRA medesimo (quattro giornate in pre-apertura, nella forma esclusiva dell’appostamento).2) Pre-apertura della caccia al Merlo (Turdus merula)L’ISPRA, a pag. 29/30 della Guida, così si esprime per la specie merlo “…..L’eventuale anticipo della stagione venatoria è teoricamentepossibile ma va praticato con cautela…..(tre giornate fisse nella forma esclusiva dell’appostamento..)”.Al riguardo si ritiene che il progetto di calendario venatorio sottoposto al parere consultivo dell’ISPRA non si discosti sostanzialmentedalle indicazioni fornite dall’ISPRA medesimo (quattro giornate in pre-apertura, nella forma esclusiva dell’appostamento).3) Pre-apertura e apertura generale della caccia al Colombaccio (Columba palumbus)L’ISPRA ritiene preferibile non autorizzare la pre-apertura e posticipare l’apertura generale al 1° ottobre al fine di evitare uneccessivo impatto sulla sola popolazione nidificante.Non si ritiene di dover aderire alla posizione dell’ISPRA tenuto conto di quanto riportato a pag. 28 della Guida:- possibilità di sovrapposizione parziale del periodo di caccia con quello riproduttivo;- inizio a fine settembre della migrazione post-riproduttiva;- buon stato di conservazione di cui la specie gode in Europa, confermata da trend recenti osservati anche in Italia.4) Caccia a Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera, Cornacchia grigia, Tortora e Merlo dal 15 settembre al 1° ottobre in formavagante.L’ISPRA ritiene non condivisibile la scelta di consentire la caccia a Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera, Cornacchia grigia,Tortora e Merlo dal 15 settembre al 1° ottobre in forma vagante, ritenendo preferibile in detto periodo e per dette specie la solaforma da appostamento.Si evidenzia innanzitutto l’assenza di motivazioni a sostegno di detta valutazione.Probabilmente l’ISPRA ritiene che la caccia vagantiva nel mese di settembre crei disturbo alla fauna stanziale.Se così è, non si ritiene di dover aderire alla posizione dell’ISPRA in quanto non è dato conoscere studi che attestino, per larealtà veneta, l’inadeguatezza degli archi temporali definiti dall’art. 18 della Legge n. 157/92.5) Mancata sospensione della caccia alla Moretta (Aythya fuligula).L’ISPRA non fornisce motivazioni in ordine alla necessità di sospendere la caccia alla Moretta. L’Amministrazione regionaleintende assumere un indirizzo gestionale difforme dal parere partendo dalla Guida fornita dallo stesso Istituto nazionale. A tale riguardosi evidenzia come l’ISPRA, a pag. 19 e 20 della Guida medesima, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts”la fine del periodo di riproduzione e dipendenza è fissata al 31 agosto (3^ decade di agosto) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 4531° febbraio (1^ decade di febbraio)... Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio risulta teoricamentecompatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve esseretenuto in conto il rischio di confusione con altre specie di anatre, relativamente elevato in generale e particolarmente elevato nel casodella Moretta tabaccata… ed il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA consideraidoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuto l’arco temporale stabilito dall’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92 (dalla terzadomenica di settembre alla fine di gennaio), tenuto conto:- relativamente alla data di apertura: della data (31 agosto) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza(pag. 20 della Guida);- relativamente alla data di chiusura: della data (1° febbraio) alla quale si attesta l’inizio della migrazione pre-nuziale (pag. 19 e20 della Guida);- che la questione del disturbo nelle zone umide e la paventata confusione con la specie protetta Moretta tabaccata (Aythya nyroca)sono affrontate e risolte nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministero dell’Ambiente, Decreto che impone neiterritori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umide rientrano in Rete Natura 2000 in quantodichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto assoluto di caccia alla specie Moretta (Aythya filigula);- che al di fuori di Rete Natura 2000 il rischio di abbattimento della specie Moretta tabaccata è pressoché nullo posto che il Venetonon ospita popolazioni nidificanti significative di detta specie protetta (Melega, 2007) né contingenti svernanti superioria poche unità.6) Mancata sospensione della caccia al Combattente (Philomacus pugnax).L’ISPRA non fornisce motivazioni in ordine alla necessità di sospendere la caccia al Combattente. L’Amministrazione regionaleintende assumere un indirizzo gestionale specifico difforme. A tale ultimo riguardo si evidenzia che la Guida (pag. 25) così siesprime nel merito: “Un periodo di caccia compreso tra la 3^ domenica di settembre ed il 20 gennaio potrebbe risultare teoricamentecompatibile con il periodo di fine delle riproduzione e dipendenza definito dal documento Key Concepts”. Tuttavia deve esseretenuto in conto il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo perla conservazione e la razionale gestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio”.Si evidenzia che trattasi di specie cacciabile (ai sensi dell’art. 18 della Legge n. 157/92) che già si avvale di un regime “limitativo”dei prelievi venatori in relazione al divieto imposto dal Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007 e successive modificazioni avutoriguardo alle Zone speciali di conservazione (ZSC) e alle Zone di protezione speciale (ZPS) facenti parte di Rete Natura 2000.Detto divieto, operando sulla quasi totalità delle zone umide venete, di fatto rende il prelievo venatorio di soggetti appartenenti allaspecie Combattente del tutto trascurabile.In riferimento alla valutazione della situazione demografica della specie si evidenzia che un lavoro recente, successivo ai daticitati dall’ISPRA, stabilisce in modo definitivo che la popolazione euroasiatica del Combattente, che transita in Italia ed in Venetonella migrazione post-nuziale, è stabile, a seguito di una redistribuzione dei contingenti nidificanti su aree della Siberia (Rakhimberdievet al., 2011).Aggiungasi che i censimenti compiuti in Africa equatoriale (areale di svernamento della specie), eseguiti e pubblicati dall’ONCFS(Trolliet et al. 2009), fanno registrare una sostanziale stabilità della popolazione svernante ovvero quella che interessa l’Italia nelcorso della migrazione post-nuziale.Si evidenzia inoltre che i dati dei censimenti invernali Wetlands International in Europa aggiornati al 2005 dimostrano un incrementodelle presenze in tutte e tre le regioni biogeografiche (West Mediterranean, Nothwest Europe, East Mediterranean).Tutto ciò premesso si dà atto che il progetto di calendario, aderendo al principio di precauzione, anticipa la chiusura della stagionevenatoria al 31 ottobre a fronte delle previsioni contenute nell’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92 (31 gennaio) e nellaGuida (20 gennaio), con un contingentamento del carniere giornaliero e stagionale.7) Apertura della caccia a Starna, Fagiano, Allodola, Quaglia, Beccaccia, Tordo bottaccio, Germano reale, Folaga, Gallinellad’acqua, Alzavola, Mestolone, Moriglione, Canapiglia, Porciglione, Fischione, Codone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino, Pavoncella,Cesena e Tordo sassello il 15 settembre anziché il 1° di ottobre.7a) StarnaL’ISPRA, a pag. 11 della Guida, indica che “Un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 30 novembre risulta accettabilesotto il profilo biologico e tecnico e compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “KeyConcepts” (terza decade di settembre).”Al riguardo si ritiene si possa autorizzare l’arco temporale di cui all’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92 (dalla terza domenicadi settembre a fine dicembre) in quanto si ritiene che tra la terza domenica di settembre ed il primo giorno di ottobre (date separateda sole dodici giornate) non sia dato riscontrare, almeno in territorio veneto, differenze particolarmente significative in termini dicompletamento dei cicli riproduttivi e/o sviluppo fisico e comportamentale dei giovani appartenenti alla specie Starna. Per contro,la posticipazione suggerita comporterebbe una sorta di “doppia apertura generale” della stagione venatoria con concentrazione deiprelievi (nell’arco temporale compreso tra la terza domenica di settembre ed il 1° ottobre) a carico delle specie per le quali l’Istitutonon suggerisce l’apertura posticipata, fatto questo che può comportare effetti anche assai negativi a carico della fauna selvatica.7b) FagianoL’ISPRA, a pag. 12 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra il 20 settembre ed il 30 novembre risultateoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts” (2^ decade


454Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>di settembre). Tuttavia l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’aperturadella caccia al 1° di ottobre in quanto coincidente con un più completo sviluppo dei giovani, in particolare quelli appartenenti allecovate tardive”.Al riguardo, nel ribadire le preliminari controdeduzioni più sopra formulate avuto riguardo alla fauna stanziale, si ritiene si possaautorizzare l’arco temporale di cui all’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92 (dalla terza domenica di settembre a fine dicembre) inquanto si ritiene che tra la terza domenica di settembre ed il primo giorno di ottobre (date separate da sole due settimane) non siadato riscontrare, almeno in territorio veneto, differenze particolarmente significative in termini di completamento dei cicli riproduttivie/o sviluppo fisico e comportamentale dei giovani appartenenti alla specie fagiano. Per contro, la posticipazione suggeritacomporterebbe una sorta di “doppia apertura generale” della stagione venatoria con concentrazione dei prelievi (nell’arco temporalecompreso tra la terza domenica di settembre ed il 1° ottobre) a carico delle specie per le quali l’Istituto non suggerisce l’aperturaposticipata, fatto questo che può comportare effetti anche assai negativi a carico della fauna selvatica.In ordine all’applicabilità dei riferimenti scientifici forniti dall’ISPRA (distribuzione percentuale delle classi d’età dei fagianidurante il periodo agosto-ottobre), si evidenzia che sarebbe quanto mai opportuno conoscere la natura e la dislocazione degli istitutidi gestione preclusi alla caccia ove l’ISPRA ha raccolto i dati, ancorché l’asserita rappresentatività dell’ambiente di elezione perla specie nell’Italia peninsulare (Italia centro-meridionale) non deponga per una automatica trasposizione al contesto faunisticoambientaledel Veneto.7c) AllodolaL’ISPRA, a pag. 29 della Guida, così si esprime: “La fenologia e lo stato di conservazione di questa specie inducono ad evitareun prelievo venatorio a carico della popolazione nidificante in Italia prima dell’arrivo dei contingenti in migrazione, oltre che protrattodurante l’inverno; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie un periodo dicaccia esteso al massimo tra il 1° ottobre ed il 31 dicembre”.Al riguardo si ritiene che possa essere mantenuta la data di apertura della stagione venatoria prevista dall’art. 18, comma 1 dellaLegge n. 157/92 in quanto le probabilità che la caccia incida sulle popolazioni nidificanti non può aumentare in misura significativaal variare delle due settimane intercorrenti tra la terza domenica di settembre ed il 1° ottobre.7d) QuagliaL’ISPRA, a pag. 26 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra il 20 settembre ed il 31 dicembre risultateoricamente compatibile con il periodo di fine riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia l’ISPRAconsidera opportuno il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre, poiché questa specie dovrebbe essere cacciata in formavagante con il cane, pratica da evitarsi per ragioni connesse al disturbo arrecabile alla restante fauna non oggetto di prelievo nellostesso periodo per la presenza di giovani ancora alle dipendenze dai genitori”.Al riguardo si ritiene che possa essere mantenuta la data di apertura della stagione di caccia prevista dall’art. 18, comma 1della Legge n. 157/92, e ciò in quanto il trascorrere del limitato arco temporale compreso tra la terza domenica di settembre ed il1° ottobre non è in grado, ad avviso dell’Amministrazione regionale, di incidere significativamente sull’entità dell’impatto paventatodall’ISPRA, tenuto altresì conto che la caccia vagantiva con il cane viene autorizzata anche per altre specie nel limitato arcotemporale di cui trattasi.7e) BeccacciaL’ISPRA, a pag. 27 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 10 gennaio risulta teoricamentecompatibile con il periodo di fine riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Stante lo stato diconservazione della specie e la forte pressione venatoria alla quale viene sottoposta, l’ISPRA considera idonea per la conservazionee la razionale gestione della specie la chiusura della caccia al 31 dicembre.”Nel rammentare che l’arco temporale massimo indicato per la specie beccaccia dall’art. 18 comma 1 della Legge n. 157/92 ècompreso tra la terza domenica di settembre e la fine del mese di gennaio, si ritiene possa essere mantenuta la data di aperturaprevista dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre) tenuto conto:- che la tendenza della popolazione europea della specie è valutata stabile da due pubblicazioni scientifiche successive al rapportodi BirdLife International (Wetlands International 2006. Waterbird Population Estimates- Fourth Edition; <strong>Del</strong>any et al., 2009);un capitolo della pubblicazione più recente (<strong>Del</strong>any et al., 2009) verte sullo stato di conservazione della beccaccia e riporta: unaumento della specie nidificante in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna, una stabilità o un lieve incremento in Francia,un declino in Germania, Lettonia, Regno Unito ed Ucraina; sulla base di questi dati la popolazione è giudicata globalmentestabile;- che la fine del periodo di riproduzione e dipendenza è fissata alla seconda decade di agosto.7f) Tordo BottaccioL’ISPRA, a pag. 31 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre ed il 10 digennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia, stante la fenologia della migrazione post-riproduttiva e lo status della popolazione nidificante in Italia, l’ISPRAconsidera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° di ottobre”.Al riguardo si ritiene di mantenere la data di apertura prevista dall’art. 18 della Legge n. 157/92 tenuto conto:- della compatibilità con il periodo di fine della riproduzione (pag. 31 della Guida);- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 31 della Guida);- della stabilità/tendenza all’incremento della popolazione nidificante in Italia (pag. 31 della Guida).


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 4557g) Germano realeL’ISPRA, a pag. 16 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzione edipendenza è fissata al 31 agosto…e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 1° gennaio…Il buono stato di conservazione del Germanoin Europa, l’elevata consistenza della popolazione svernante in Italia, il fatto che una parte assai rilevante degli effettivi presenti nelnostro Paese sono da considerarsi stanziali e tendenzialmente in incremento potrebbero permettere la prosecuzione dell’attività diprelievo fino alla seconda decade di gennaio, senza che questo possa verosimilmente incidere in maniera significativa sullo statusdella popolazione….Tuttavia deve essere tenuto in conto il rischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) edil problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazionee la razionale gestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio.”Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (terza domenica disettembre) tenuto conto del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 16 della Guida) e della data (31 agosto)alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 16 della Guida). Si evidenzia altresì che il Decreto ministeriale17 ottobre 2007, relativo alle misure limitative da adottarsi nelle ZPS, non prevede per il Germano reale l’apertura posticipataal 1° ottobre imposta invece per le altre specie di anatidi.7h) FolagaL’ISPRA, a pag. 22 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzione edipendenza è fissata al 31 luglio (3^ decade di luglio) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 20 gennaio (3^ decade di gennaio).Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 20 gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo difine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema deldisturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 22 della Guida);- della data (31 luglio) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 22 della Guida);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Folaga indata antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7i) Gallinella d’acquaL’ISPRA, a pag. 22 e 23 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzionee dipendenza è fissata al 31 luglio (3^ decade di luglio) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 20 gennaio (3^ decade di gennaio).Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 20 gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo difine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema deldisturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 22 della Guida);- della data (31 luglio) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 22 della Guida);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Gallinellad’acqua in data antecedente al 1° ottobre (art. 8) nonché, imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatoriooggetto di approvazione.7l) AlzavolaL’ISPRA, a pag. 20 e <strong>21</strong> della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzionee dipendenza è fissata al 10 settembre (1^ decade di settembre) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 20 gennaio (3^ decade digennaio)…. Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 20 gennaio risulta teoricamente compatibile conil periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto ilrischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema del disturbo derivante dall’attività venatorianelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’aperturadella caccia al 1° ottobre”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 20 della Guida);- della data (10 settembre) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pagina <strong>21</strong> della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede di conseguimentodella licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento delle specie);


456Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Alzavolain data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7m) MestoloneL’ISPRA, a pag. 18 e 19 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzionee dipendenza è fissata al 31 agosto (3^ decade di agosto) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 1° febbraio (1^ decade difebbraio)…. Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio risulta teoricamente compatibile conil periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto ilrischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema del disturbo derivante dall’attività venatorianelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie un periodo di cacciacompreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio.”Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- della data (31 agosto) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 19 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Mestolonein data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7n) MoriglioneL’ISPRA, a pag. 19 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzione edipendenza è fissata al 10 agosto (1^ decade di agosto) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 1° febbraio (1^ decade di febbraio).Va tuttavia osservato che ulteriori dati raccolti e trasmessi ufficialmente alla Commissione europea da parte dell’INFS (oggi ISPRA)testimoniano l’inizio della migrazione prepuziale già in gennaio… è ciò è ulteriormente confermato dalle informazioni analizzatenell’Atlante della migrazione degli uccelli in Italia…. Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaiorisulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il rischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema deldisturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio.”Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- della data (10 agosto) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 19 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Moriglionein data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto diapprovazione.7o) CanapigliaL’ISPRA, a pag. 17 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzione edipendenza è fissata al 31 luglio (3^ decade di luglio) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 20 gennaio (3^ decade di gennaio)….Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 20 gennaio risulta teoricamente compatibile con il periododi fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto il rischio diconfusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zoneumide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’apertura dellacaccia al 1° ottobre”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- della data (31 luglio) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 17 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede di conseguimentodella licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento delle specie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umide


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 457rientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Canapigliain data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7p) PorciglioneL’ISPRA, a pag. 23 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” la fine del periodo di riproduzionee dipendenza è fissata al 20 settembre (2^ decade di settembre) e l’inizio della migrazione pre-nuziale al 20 febbraio (3^ decadedi gennaio). Ulteriori dati raccolti e trasmessi ufficialmente alla Commissione Europea da parte dell’INFS (oggi ISPRA) testimonianol’inizio della migrazione pre-nuziale già nel mese di gennaio….e ciò è confermato dalle informazioni analizzate nell’Atlantedella migrazione degli uccelli in Italia recentemente pubblicato dall’ISPRA. Un periodo di caccia compreso tra la terza domenicadi settembre e il 20 gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito daldocumento “Key Concepts”. Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nellezone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’aperturadella caccia al 1° ottobre”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 delMinistero dell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zoneumide rientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Porciglionein data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto diapprovazione.7q)FischioneL’ISPRA, a pag. 17 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 10 febbraiorisulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il rischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema deldisturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio.”Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 17 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede di conseguimentodella licenza di caccia i cacciatori sostengono, ai sensi di legge, prove specifiche per il riconoscimento delle specie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Fischionein data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7r) CodoneL’ISPRA, a pag. 18 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 20 gennaiorisulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il rischio di confusione con altre specie di anatre (relativamente elevato) ed il problema deldisturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° ottobre.”Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del fatto che il Codone non nidifica in Italia se non eccezionalmente e con un numero di coppie del tutto trascurabile (pag. 18della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori, ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umide rientranoin Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Codone in dataantecedente al 1° ottobre (art. 8, imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7s) MarzaiolaIl progetto di calendario risulta in linea con gli orientamenti espressi dall’ISPRA alle pag. <strong>21</strong> e 22 della Guida.7t) BeccaccinoL’ISPRA, a pag. 23 e 24 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide e quello del


458Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>rischio di confusione con altre specie cacciabili (Frullino); pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° di ottobre ed il 20 gennaio”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- dell’assenza di specifiche indicazioni contenute nella Guida relative a problematiche di interferenza con la chiusura del periododi riproduzione e dipendenza;- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori, ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Beccaccinoin data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto diapprovazione.7u) FrullinoL’ISPRA, a pag. 24 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide e quello delrischio di confusione con altre specie cacciabili (Beccaccino); pertanto l’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionalegestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° di ottobre ed il 20 gennaio”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura prevista dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (terza domenica disettembre) tenuto conto:- dell’assenza di specifiche indicazioni contenute nella Guida relative a problematiche di interferenza con la chiusura del periododi riproduzione e dipendenza;- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori,ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie);- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umiderientrano in Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Frullinoin data antecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7v) PavoncellaL’ISPRA, a pag. 25 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre e il 31gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia deve essere tenuto in conto il problema del disturbo derivante dall’attività venatoria nelle zone umide; pertantol’ISPRA considera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobreed il 20 gennaio”.Al riguardo si ritiene possa essere mantenuta la data di apertura stabilita dall’art. 18 della Legge n. 157/92 tenuto conto:- della data (31 luglio) alla quale si attesta la fine del periodo di riproduzione e dipendenza (pag. 25 della Guida);- della tendenza della popolazione europea, giudicata stabile nell’ultimo report AEWA;- che la questione del disturbo nelle zone umide è affrontata e risolta nei termini di cui al Decreto 17 ottobre 2007 del Ministerodell’Ambiente, Decreto che impone nei territori che fanno parte di Rete Natura 2000 (e nel Veneto quasi tutte le zone umide rientranoin Rete Natura 2000 in quanto dichiarate Zone di Protezione Speciale - ZPS) il divieto di caccia alla specie Pavoncella in dataantecedente al 1° ottobre (art. 8), imposizione recepita al punto 13 lettera f) del calendario venatorio oggetto di approvazione.7y) CesenaL’ISPRA, a pag. 30 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre ed il 10 digennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”.Tuttavia, stante la fenologia della migrazione post-riproduttiva e lo status della popolazione nidificante in Italia, l’ISPRAconsidera idoneo per la conservazione e la razionale gestione della specie il posticipo dell’apertura della caccia al 1° di ottobre”.Al riguardo si ritiene di mantenere la data di apertura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre)tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 30 della Guida);- della stabilità della popolazione nidificante sulle Alpi (pag. 30 della Guida).7z) Tordo sasselloL’ISPRA, a pag. 31 della Guida, così si esprime: “…Le modalità con cui la caccia ai tordi viene spesso praticata può determinareil rischio di abbattimenti involontari di specie simili (in particolare il Tordo bottaccio) e quindi l’ISPRA ritiene inopportuna unachiusura differenziata della caccia nell’ambito di questo gruppo. Pertanto, anche per il Tordo sassello risulta indicato un periodo dicaccia compreso tra il 1° ottobre ed il 10 gennaio”.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 459Al riguardo si ritiene di mantenere la data di apertura indicata dalla Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre) tenutoconto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 31 della Guida);- che, per quanto concerne il rischio di abbattimenti involontari, le modalità pratiche di esercizio venatorio alle specie migratorie(che si realizza avvalendosi di richiami vivi che richiamano soggetti appartenenti alla stessa specie) tende a ridurre al minimose non ad annullare il suddetto rischio.8) Chiusura della caccia alla Tortora il 30 novembre anziché il 31 ottobre.Si evidenzia che la Guida nulla riferisce in ordine ad una diversa data di chiusura della caccia che possa essere suggerita per laspecie Tortora in termini restrittivi rispetto a quanto stabilito dall’art. 18 della Legge n. 157/92. Ciò precisato, in ossequio al principiodi precauzione si dispone la chiusura al 31 ottobre in recepimento del parere ISPRA.9) Chiusura della caccia alla Quaglia il 30 dicembre anziché il 31 ottobre.Si evidenzia che la Guida nulla riferisce in ordine ad una diversa data di chiusura della caccia che possa essere suggerita per laspecie Quaglia in termini restrittivi rispetto a quanto stabilito dall’art. 18 della Legge n. 157/92. Anche per tale motivo si ritiene diconfermare la data di chiusura al 30 dicembre.10) Chiusura della caccia a Germano reale, Folaga, Gallinella d’acqua, Alzavola, Mestolone, Moriglione, Canapiglia, Porciglione,Fischione, Codone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino e Pavoncella al 30 gennaio anziché al 20 gennaio.10a) Germano realeNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7g) per quanto concerne lo status del Germano reale, si ritiene di nondiscostarsi dalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 16 della Guida);- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito dellaDirettiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici” messa a disposizione della Commissione europea (pag. 39,paragrafo 2.7.2) facente parte del presente provvedimento quale Allegato C;- della limitazione del numero di giornate settimanali di caccia nel mese di gennaio all’interno delle ZPS (che rappresentano laquasi totalità delle zone umide venete) imposta dal D.M. 17.10.2007, così come recepito nel calendario oggetto di approvazione(punto 13, lettera g).10b) FolagaNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7h) per quanto concerne lo status della Folaga, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 22 della Guida);- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C).10c) Gallinella d’acquaNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7i) per quanto concerne lo status della Gallinella d’acqua, si ritienedi non discostarsi dalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto del buono stato diconservazione della specie a livello europeo (pag. 22 della Guida).10d) AlzavolaNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7l) per quanto concerne lo status dell’Alzavola, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 20 della Guida);- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10e) MestoloneNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7m) per quanto concerne lo status del Mestolone, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10f) MoriglioneNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7n) per quanto concerne lo status del Moriglione, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);


460Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10g) CanapigliaNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7o) per quanto concerne lo status della Canapiglia, si ritiene di nondiscostarsi dalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia, i cacciatori ai sensi di legge sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10h) PorciglioneNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7p) per quanto concerne lo status del Porciglione, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto della richiamata possibilità disovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C).10i) FischioneNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7q) per quanto concerne lo status del Fischione, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori sostengono, ai sensi di legge, prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10l) CodoneNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7r) per quanto concerne lo status del Codone, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori, ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10m) MarzaiolaIl progetto di calendario risulta in linea con gli orientamenti espressi dall’ISPRA alle pag. <strong>21</strong> e 22 della Guida.10n) BeccaccinoNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7t) per quanto concerne lo status del Beccaccino, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto:- della data (1° febbraio) alla quale si attesta l’inizio della migrazione pre-nuziale (pag. 23 e 24 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori, ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10o) FrullinoNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7u) per quanto concerne lo status del Frullino, si ritiene di non discostarsidalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto- della data (1° febbraio) alla quale si attesta l’inizio della migrazione pre-nuziale (pag. 24 della Guida);- dell’assenza di segnalazioni da parte dell’ISPRA in ordine a pericoli di confusione con specie protette (peraltro, in sede diconseguimento della licenza di caccia i cacciatori,ai sensi di legge, sostengono prove specifiche per il riconoscimento dellespecie).10p) PavoncellaNel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7v) per quanto concerne lo status della Pavoncella, si ritiene di nondiscostarsi dalla data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (fine gennaio) tenuto conto della data (1° febbraio) allaquale si attesta l’inizio della migrazione pre-nuziale (pag. 25 della Guida).11) Chiusura della caccia alla Beccaccia il 19 gennaio anziché il 31 dicembre.L’ISPRA, a pag. 27 della Guida, così si esprime: “Un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 10 gennaio risulta teoricamentecompatibile con il periodo di fine riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts”. Stante lo stato diconservazione della specie e la forte pressione venatoria alla quale viene sottoposta, l’ISPRA considera idonea per la conservazionee la razionale gestione della specie la chiusura della caccia al 31 dicembre.”Nel rammentare che l’arco temporale massimo indicato per la specie beccaccia dall’art. 18 comma 1 della Legge n. 157/92 è


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 461compreso tra la terza domenica di settembre e la fine del mese di gennaio, si ritiene di mantenere al 19 gennaio la data di chiusuradella caccia tenuto conto:- che la tendenza della popolazione europea della specie è valutata stabile da due pubblicazioni scientifiche successive al rapportodi BirdLife International (Wetlands International 2006. Waterbird Population Estimates- Fourth Edition; <strong>Del</strong>any et al., 2009);un capitolo della pubblicazione più recente (<strong>Del</strong>any et al., 2009) verte sullo stato di conservazione della beccaccia e riporta: unaumento della specie nidificante in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna, una stabilità o un lieve incremento in Francia,un declino in Germania, Lettonia, Regno Unito ed Ucraina; sulla base di questi dati la popolazione è giudicata globalmentestabile;- che la data di inizio della migrazione pre-nuziale in Italia, stabilita nel documento ORNIS Key Concepts, è la seconda decade digennaio; per tale motivo, in armonia con la Guida interpretativa della “Direttiva Uccelli”, la caccia può chiudere alla fine dellaseconda decade ovvero il 19 gennaio (la possibilità di sovrapposizione del periodo di caccia e della migrazione pre-nuziale di unadecade, lo si ribadisce, è consentita dalla Guida Interpretativa sulla Direttiva 409/79/CEE prodotta dalla Commissione Europeache, al paragrafo 2.7.2, pag. 39, così recita: ”Nello studio sui concetti fondamentali i dati relativi al periodo di riproduzione edi migrazione pre-nuziale sono presentati in periodi di dieci giorni - decadi. Il grado di precisione è quindi di dieci giorni. Pertanto,la sovrapposizione di una decade tra la stagione di caccia e il periodo della migrazione pre-nuziale e della riproduzioneè considerata una sovrapposizione “teorica” in quanto è possibile che durante questo periodo non vi sia effettivamente alcunasovrapposizione. Per periodi superiori ad una decade, l’incertezza cessa e quindi si tratta di una sovrapposizione reale.”).12) Chiusura della caccia al Tordo bottaccio il 19 gennaio anziché il 10 gennaio.Si ritiene di mantenere al 19 gennaio la data di chiusura della caccia tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo, con tendenza alla stabilità o ad incrementi locali (pag. 31 dellaGuida);- dell’inizio della migrazione pre-nuziale nella seconda decade di gennaio (pag. 31 della Guida);- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C).13) Chiusura della caccia al Tordo sassello il 30 gennaio anziché il 10 gennaio.L’ISPRA, a pag. 31 della Guida, così si esprime: “Secondo il documento “Key Concepts” l’inizio del periodo di migrazione prenuzialeè fissato al 20 gennaio…Le modalità con cui la caccia ai tordi viene spesso praticata può determinare il rischio di abbattimentiinvolontari di specie simili (in particolare il Tordo bottaccio) e quindi l’ISPRA ritiene inopportuna una chiusura differenziatadella caccia nell’ambito di questo gruppo. Pertanto, anche per il Tordo sassello risulta indicato un periodo di caccia compreso trail 1° ottobre ed il 10 gennaio”.Si ritiene di mantenere al 30 gennaio la data di chiusura della caccia tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 31 della Guida);- della richiamata possibilità di sovrapposizione (una decade) di cui alla citata Guida interpretativa (Allegato C);- dell’allineamento temporale delle date di chiusura nell’ambito del gruppo (per le specie Cesena e Tordo sassello la chiusuradella stagione venatoria è fissata al 30 gennaio);- per quanto concerne il rischio di abbattimenti involontari si evidenzia come le modalità pratiche di esercizio venatorio allespecie migratorie (che si realizza avvalendosi di richiami vivi che richiamano i soggetti appartenenti alla stessa specie) tende aridurre al minimo se non ad annullare il suddetto rischio.14) Chiusura della caccia alla Cesena il 30 gennaio anziché il 10 gennaio.Nel rimandare a quanto evidenziato al precedente punto 7y) per quanto concerne lo status della Cesena,si ritiene di mantenere al 30 gennaio la data di chiusura della caccia tenuto conto:- del buono stato di conservazione della specie a livello europeo (pag. 30 della Guida);- di quanto riportato dall’ISPRA medesimo nella pubblicazione “I Tordi in Italia” uscita nel 2010, ove si afferma che il periododi svernamento della specie nel Veneto risulta più prolungato rispetto al resto del paese: nel Veneto, quindi, la migrazione prenuzialecomincia più tardi.15) Mancato rispetto dell’arco temporale di cui alla Legge n. 157/92, art. 18, comma 2 per quanto riguarda il periodo di cacciaa Ghiandaia, Gazza, Cornacchia nera e Cornacchia grigia.In ossequio all’osservazione dell’ISPRA si dispone l’anticipazione dal 15 gennaio al 13 gennaio della chiusura della caccia.16) Caccia al Colombaccio nel mese di gennaio in forma vagante anziché da appostamento.Si ritiene di mantenere la possibilità di cacciare il Colombaccio nel mese di gennaio anche in forma vagante tenuto conto chel’ipotizzato disturbo (pag. 28 della Guida) da caccia vagante:- è tutto da dimostrare (avuto riguardo all’ultima decade di gennaio);- non viene autorizzata l’estensione dei prelievi alla prima decade di febbraio (decade per la quale potrebbe effettivamente richiedersiun approccio prudenziale consentendo solo i prelievi da appostamento).17) Dal <strong>21</strong> gennaio l’attività venatoria indirizzata a Colombaccio, Gazza, Ghiandaia e Cornacchia grigia può essere esercitataesclusivamente da appostamenti collocati a non meno di 500 metri dalla zone umide frequentate dagli uccelli acquatici e a menodi 500 metri da pareti rocciose o parzialmente tali.Si ritiene di non aderire al parere ISPRA.


462Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>L’Amministrazione regionale ritiene che il disturbo agli anatidi lamentato sia del tutto relativo in quanto la stragrande maggioranzadei prelievi aventi per oggetto gli anatidi medesimi avviene in zona vallivo-lagunare, in un contesto ove la caccia specialisticaappunto agli acquatici è sostanzialmente realizzata in via esclusiva (Aziende faunistico-venatorie) e dove, proprio al fine di favorirel’arrivo e la sosta di detta fauna, non si realizza da parte dei cacciatori alcuna ulteriore tipologia di caccia, tanto meno a specie discarso/ scarsissimo interesse venatorio quali la Gazza, la Ghiandaia, la Cornacchia.Per quanto riguarda il presunto disturbo all’inizio dell’attività riproduttiva dei rapaci rupicoli, si ritiene che il numero di giornateassentite tra il <strong>21</strong> ed il 30 gennaio (che non possono essere superiori a tre giornate settimanali, in ossequio a quanto dispostoal punto 6 del calendario) non determini un impatto significativo, impatto che potrebbe essere ritenuto di un qualche significatosolo se la caccia al colombaccio venisse protratta alla prima decade di febbraio (con conseguente maggiore probabilità statistica diinterferire con le attività riproduttive dei rapaci).18) Chiusura della caccia alla Starna il 30 dicembre, anziché il 30 novembre.Si ritiene di mantenere la data di chiusura indicata dall’art. 18 della Legge n. 157/92 tenuto conto:- che non è dato conoscere studi condotti nella realtà veneta che attestino l’utilità di limitazioni all’arco temporale previsto dallalegge;- che il calendario introduce comunque, con approccio a livello provinciale, autonome limitazioni (non imposte dalla legge) allacaccia alle specie stanziali (giornate settimanali; orari) che conferiscono al progetto di calendario idonei margini di prudenzialitàe sostenibilità.19) Chiusura della caccia al Fagiano il 30 dicembre anziché il 30 novembre.Si ritiene sufficiente, in ossequio al principio di precauzione, l’anticipo della chiusura a fine dicembre (l’art. 18 della Legge n.157/92 prevede la chiusura della caccia al fagiano a fine gennaio), tenuto conto:- che non è dato conoscere studi condotti nella realtà veneta che attestino l’utilità di ulteriori limitazioni all’arco temporale previstodalla legge;- che il calendario introduce comunque, con approccio a livello provinciale, autonome limitazioni (non imposte dalla legge) allacaccia alle specie stanziali (giornate settimanali; orari) che conferiscono al progetto di calendario idonei margini di prudenzialitàe sostenibilità.20) Carniere giornaliero per la Quaglia pari a 10 capi anziché 5 e tetto di prelievo annuale peri a 50 capi anziché 25 capi.Si ritiene che il progetto di calendario risulti sul punto sufficientemente prudenziale, tenuto conto che, sotto i profili statistici,solo una minima percentuale di cacciatori riesce a raggiungere il carniere massimo stagionale assentito.<strong>21</strong>) Carniere giornaliero per l’Allodola pari a 20 capi anziché 10 capi e tetto di prelievo annuale pari a 100 capi anziché 50 capi.Si ritiene che il progetto di calendario risulti sul punto sufficientemente prudenziale, tenuto conto che, sotto i profili statistici,solo una minima percentuale di cacciatori riesce a raggiungere il carniere massimo stagionale assentito.22) Mancanza di specifici limiti di carniere giornaliero per la Tortora e tetto di prelievo annuale pari a 100 capi anziché 25 capi.Inoltre nel periodo di pre-apertura carniere giornaliero pari a 10 capi anziché 5 capi.Si ritiene che il progetto di calendario risulti sul punto sufficientemente prudenziale, tenuto conto che, sotto i profili statistici,solo una minima percentuale di cacciatori riesce a raggiungere il carniere massimo stagionale assentito.23) Tetto di prelievo annuale pari a 50 capi anziché 25 capi per il Codone.Si ritiene che il progetto di calendario risulti sul punto sufficientemente prudenziale, tenuto conto che, sotto i profili statistici,solo una minima percentuale di cacciatori riesce a raggiungere il carniere massimo stagionale assentito.24) Mancanza di specifici limiti per la Pavoncella.Aderendo all’indirizzo dell’ISPRA si dispone l’inserimento di un carniere stagionale massimo pari a 50 Pavoncelle ed un carnieregiornaliero pari a 10 capi.25) Inserimento della specie cacciabile Pernice rossa Alectoris rufa, taxon alloctono per il Veneto.L’ISPRA afferma che l’inserimento della Pernice rossa (Alectoris rufa) tra le specie cacciabili nelle aziende agri-turistico-venatorie….si configura di fatto come una introduzione in natura di una specie alloctona, pratica vietata ai sensi del D.P.R. n. 357/97,così come modificato dal D.P.R. 120/03, e rappresenta un’operazione non condivisibile sul piano biologico e tecnico.Per quanto concerne la pernice rossa si ritiene che le riserve formulate da parte dell’ISPRA (concernenti l’inquinamento geneticoche potrebbe conseguire all’immissione sul territorio, sia pur limitatamente alle Aziende agro-turistico-venatorie, di un taxonnon autoctono) siano non condivisibili.Le Aziende agro-turistico-venatorie vengono autorizzate in presenza di agricoltura svantaggiata e/o contesti ambientali di scarsavalenza faunistica, tipici della pianura con indirizzo colturale prevalentemente cerealicolo. In detti ambienti ben difficilmente è datorinvenire esemplari di coturnice, con la conseguenza che è di fatto insussistente la possibilità di ibridazione naturale tra pernicerossa e coturnice (specie sedentaria a maggior diffusione nelle aree pre-alpine).Trattasi appunto di specie oggetto di rilascio esclusivo nelle Aziende agro-turistico-venatorie, ove in poco tempo, al massimoqualche settimana, i capi liberati scompaiono senza lasciare traccia di sé. Non si conoscono episodi di nidificazione. Non esistononuclei di popolazione allo stato libero.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 463Ne consegue che, nel caso specifico, non si realizza alcuna “introduzione in natura di specie alloctona” (che è vietata dal D.P.R.n. 357/97), e ciò proprio in relazione al fatto che i capi provenienti da allevamento liberati in Azienda agro-turistico-venatoria vengonoprontamente abbattuti.Non risulta pertanto prospettabile, almeno nel Veneto, detta ipotesi di impatto negativo.26) Rilascio di quaglie di allevamento nelle Aziende agri-turistico-venatorie.L’Amministrazione regionale ritiene, anche sulla base di una pluriennale esperienza condotta in collaborazione con le Provincieche sul territorio garantiscono l’assolvimento delle funzioni di presidio costante delle attività degli istituti privatistici, di non uniformarsiall’indirizzo formulato dall’ISPRA tenuto conto soprattutto della ridotta capacità di adattamento dei soggetti provenientida allevamento immessi alla quale consegue una possibilità di sopravvivenza degli eventuali “superstiti” praticamente nulla.Aggiungasi anche in questo caso, così come evidenziato per la pernice rossa, che le AATV vengono istituite per legge in territoria scarso pregio ambientale. Per contro le quaglie selvatiche prediligono, ovviamente, ambienti ad elevata valenza ecologica con laconseguenza che l’incontro e l’eventuale ibridizzazione tra quaglie giapponesi (Coturnix coturnix japonica) e quaglie comuni (Coturnixcoturnix coturnix) si prospetta quale evento certamente assoggettabile a verifica ma, di fatto, non riscontrabile nella realtàveneta alla luce delle considerazioni di cui sopra.27) Integrazione di due giornate per la sola caccia alla fauna selvatica migratoria da appostamento, nei mesi di ottobre e novembre.L’ISPRA afferma di rimanere nell’impossibilità di valutare oggettivamente le possibili conseguenze derivanti dalla concessionedi ulteriori due giornate per la caccia da appostamento, durante i mesi di ottobre e novembre.Si ritiene di mantenere in calendario le due giornate integrative da appostamento fisso o temporaneo (in applicazione dell’art.18, comma 6 della Legge n. 157/92 e dell’art. 16, comma 2 lettera b della L.R. n. 50/93) tenuto conto di quanto segue:a) la più ampia distribuzione nei mesi di ottobre e di novembre di un maggior numero di giornate per il prelievo da appostamentofisso costituisce uno strumento di deflazione del carico venatorio nelle giornate previste dal calendario per la caccia ordinaria.La stessa modalità venatoria, in c.d. “appostamento fisso”, riduce inoltre l’impatto della presenza dei cacciatori nel territorio,in quanto questi sono costretti a rimanere nel punto di prelievo prescelto a inizio stagione, restando esclusa per detta forma dicaccia la possibilità di operare in forma vagantiva nel territorio;b) detta modalità è più facilmente assoggettabile ai controlli sull’attività venatoria;c) poiché le giornate aggiuntive inserite nel calendario cadono in periodo feriale, la pratica effettiva viene limitata a quota minoritariadi cacciatori dediti alla caccia. E ciò in relazione al fatto che solo una parte dei cacciatori ha piena disponibilità delproprio tempo libero;d) questa iniziativa è coerente e concorre con l’indicazione contenuta nel parere dell’ISPRA, ove questo auspica di “di pervenirea forme più razionali di gestione dell’avifauna migratrice” e “conferma la necessità che codesta amministrazione regionalepromuova studi finalizzati a valutare l’impatto del prelievo venatorio nei confronti degli uccelli migratori”. Questa disposizionepermette di comprendere quali siano le abitudini comportamentali dei cacciatori, sia potendo definire il carico venatorio da appostamentofisso, rispetto all’attività da appostamento temporaneo o in forma vagantiva, sia potendo conoscere le disponibilitàdi accesso in periodo feriale alle pratiche venatorie da parte dei cacciatori abilitati. L’acquisizione di questi dati (che verrà resapossibile con la sperimentazione in corso di un tesserino a lettura ottica, in applicazione di specifico provvedimento regionaleDGR n. 2687 del 18.12.2012) permetterà di conseguire un quadro informativo più definito e puntuale sull’impatto del prelievovenatorio, proprio nel senso raccomandato dall’ISPRA;e) quanto alle conseguenze sull’avifauna di una tale determinazione, le stesse appaiono poco rilevanti e, in effetti, non sonostate oggetto, a questo riguardo, di valutazione da parte dell’ISPRA. Infatti le specie tortora, allodola, quaglia, canapiglia,pavoncella,codone, moretta e combattente sono soggette a limite annuale di prelievo (punto 8 lettera b del calendario); ne consegueche l'impatto sulle popolazioni risulta sostanzialmente invariato sia che si utilizzino 3 oppure 5 giornate di caccia neimesi di ottobre e novembre;f) tutte le altre specie di migratoria sono soggette al limite annuale complessivo di 425 capi (sempre punto 8 lettera b del calendario);ne consegue che anche per le altre specie migratorie (diverse da quelle del punto precedente) l'impatto sulle popolazionirisulta sostanzialmente uguale sia con 3 che con 5 giornate di caccia nei mesi di ottobre e novembre;g) le specie di uccelli acquatici sono monitorate in modo efficace dai censimenti invernali IWC (International Waterbird Census),che dimostrano incrementi numerici delle popolazioni della maggior parte delle specie, sia in Veneto che in Italia e a livellointernazionale, per cui il regime di caccia in atto nel Veneto, ove da anni si autorizzano le due giornate integrative ai sensi dilegge, non ha inciso negativamente sulla demografia delle specie;h) il regime di caccia da appostamento riduce il disturbo indotto dall'attività venatoria sia sulle specie cacciabili che su quelleprotette; detto regime è infatti suggerito dall'ISPRA come metodo per la caccia in pre-apertura e nella prima decade di febbraioproprio al fine di ottenere una riduzione del disturbo;i) le tendenze demografiche delle specie non oggetto di monitoraggio, cacciate da appostamento e non soggette a limite di prelievostagionale (quali i turdidi), sono favorevoli;j) nel Veneto l'estensione e la distribuzione delle aree a divieto di caccia assicura una disponibilità di zone rifugio che riduconoin ogni caso gli eventuali effetti pregiudizievoli dell'attività venatoria sulle specie cacciabili.28) Tempi di caccia per la piccola selvaggina stanziale.L’ISPRA espone quanto segue: “Per evidenti ragioni tecniche ed organizzative e di efficace svolgimento della vigilanza sull’attivitàvenatoria, questo Istituto ritiene opportuno che la data di apertura della caccia alla piccola selvaggina stanziale, esercitata


464Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>tradizionalmente in forma vagante, suggerita per i Galliformi (2 Ottobre) venga adottata anche per la lepre comune ed il coniglioselvatico. Inoltre, anche per i Lagomorfi ciò consentirebbe un più completo sviluppo degli ultimi nati ed il completamento dellastagione riproduttiva. È noto infatti che dalla terza domenica di settembre molte femmine di Lepre comune sono ancora gravide e/oin allattamento e che le ultime nascite si verificano nella prima decade di ottobre, come si può evincere anche dal grafico sottostanteche mostra l’andamento delle nascite ottenuto da uno studio condotto su un campione di 4.763 individui. Oltre a ciò va consideratoche i giovani restano dipendenti dalla madre per non meno di 20 giorni dopo la nascita.”.Si ritiene di mantenere la data di apertura prevista dall’art. 18 della Legge n. 157/92 (terza domenica di settembre) tenutoconto:- che tra la terza domenica di settembre ed il secondo giorno di ottobre (date separate da sole due settimane) non sia dato riscontrare,nei nostri ambienti, differenze particolarmente significative in termini di completamento dei cicli riproduttivi e/o sviluppofisico e comportamentale dei giovani nati in estate appartenenti alle specie stanziali (Lagomorfi e Fasianidi);- che la posticipazione suggerita comporterebbe una sorta di “doppia apertura generale” della stagione venatoria con concentrazionedei prelievi (nell’arco temporale compreso tra la terza domenica di settembre ed il 2 ottobre) a carico delle specie per lequali l’Istituto non suggerisce l’apertura posticipata, fatto questo che può comportare effetti anche assai negativi a carico dellafauna selvatica;- che il calendario (al punto 3) introduce comunque, con approccio a livello provinciale, autonome limitazioni (non imposte dallalegge) alla caccia alle specie stanziali (giornate settimanali; orari) che conferiscono al progetto di calendario idonei margini diprudenzialità e sostenibilità.Si rimanda inoltre alle considerazioni proposte in sede preliminare avuto riguardo alle specie stanziali.29) Volpe (Vulpes vulpes).L’ISPRA fornisce indicazioni gestionali che prevedono un periodo più ristretto nel caso di caccia vagantiva ed un periodo piùampio per la caccia esercitate in squadre organizzate con l’ausilio dei cani da seguita.Si ritiene di mantenere l’arco temporale previsto dall’art. 18, comma 1 della Legge n. 157/92 senza distinzioni correlate allamodalità di esercizio venatorio in quanto:- nella realtà veneta la pratica della caccia alla volpe in squadre organizzate non è particolarmente diffusa;- non vengono segnalate, dalle competenti Amministrazioni provinciali, problematiche particolari connesse al prelievo dellavolpe nell’intera stagione venatoria;- trattasi di specie in buono stato di conservazione che non di rado deve essere sottoposta a piani di controllo numerico (specieopportunista in grado di arrecare notevoli danni ai piccoli allevamenti ed alla stessa fauna selvatica).30) Periodo di addestramento ed allenamento cani.Premesso che la data di inizio per l’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia è fissata con norma di legge (art. 18, comma2 della L.R. n. 50/93), si evidenzia come il progetto di calendario venatorio non si discosti, sul punto, da quello relativo alla stagionevenatoria 2008-2009 in occasione della quale l’allora INFS non aveva evidenziato alcuna osservazione al riguardo. Si sottolinea,inoltre, che nessun riscontro confermativo, nel merito dei paventati impatti potenziali, è stato prodotto dalle competenti Amministrazioniprovinciali. Al riguardo, si evidenzia che dette Amministrazioni hanno in materia di allenamento ed addestramento caniuna particolare competenza: esse infatti debbono individuare, in sede di pianificazione faunistico-venatoria (art. 9, comma 2, letterae) della L.R. n. 50/93), le zone ed i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani da caccia, attività tendenzialmenteaffini all’allenamento/addestramento per così dire “libero” ai sensi dell’art. 18, comma 2 della L.R. n. 50/93. Esse hanno, pertanto,tutta la competenza per valutare localmente (con riferimento al proprio territorio ed ai relativi ambienti) l’opportunità o meno diproporre alla Regione (cosa che non hanno fatto) di introdurre specifiche limitazioni temporali aggiuntive a quelle stabilite dal piùvolte richiamato art.18. Ad ogni buon conto si evidenzia che la stessa Amministrazione regionale, nell’ambito delle misure di attenuazionedel PFVR a carico dei siti Natura 2000, ha provveduto ad introdurre ove opportuno, a seguito di specifica valutazionesito per sito, il posticipo dell’inizio dell’attività di addestramento cani in territorio libero al 1° settembre. Aggiungasi che il D.M.17.10.2007 ha disposto il divieto dell’addestramento prima del 1° settembre in tutte le ZPS, divieto recepito al punto 13 lettera e)dal calendario venatorio oggetto di approvazione.31) Adempimenti legati all’adesione dell’Italia all’AEWA.Sullo specifico aspetto si ritiene che il calendario regionale sia il linea con la posizione dell’ISPRA.Si evidenzia che nelle misure di attenuazione stabilite dal Piano faunistico-venatorio regionale (2007-2012) approvato con L.R.n. 1 del 5 gennaio 2007 (caccia nelle zone umide che ricadono nei siti di Rete Natura 2000 del Veneto) si dà atto (vedasi AllegatoD di detta L.R. n. 1/2007) dell’entrata in vigore, dal 2009, del divieto dell’uso di pallini di piombo per la caccia nelle zone umide.Inoltre il D.M. 17 ottobre 2007 n. 184 ha definitivamente imposto tale divieto in tutte le ZPS, nei termini specificati al punto 13lettera c) del calendario venatorio oggetto di approvazione.Pertanto già a partire dalla stagione venatoria 2007/2008 il divieto di uso di munizioni contenenti piombo è stato disposto pereffetto del citato D.M. 17/10/2007 n. 184, che le vieta in tutte le zone umide ZPS, e nell’ambito delle misure di attenuazione previstedalla Valutazione di incidenza ambientale al Piano faunistico venatorio regionale 2007/2012, che valgono per tutte le zone umideclassificate ZPS e SIC del Veneto (DDR n. 73 del 26.7.2006 ed Allegato D alla L.R. n. 1/2007).Peraltro è di oggettiva incertezza applicativa l’estensione del divieto alle residue zone umide non classificate del territorio regionale,che rappresenta circa il 5% dell’intera superficie, per la mancanza di delimitazione delle stesse zone e perché soggette amodificazioni periodiche delle loro estensioni in dipendenza di vari fenomeni naturali e antropici.Pur tuttavia, al fine di poter dare piena applicazione alle esigenze di tutela degli habitat e alle più recenti indicazioni applicative


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 465del calendario venatorio, di recente la Regione del Veneto ha anche invitato gli operatori ad assumere atteggiamenti di rispettodel divieto non solo nelle aree umide classificate ma come comportamento venatorio da tenere nei confronti di tutti i migratoriacquatici.Per quanto concerne le statistiche sui dati di abbattimento, esse vengono effettuate dalle Province sulla base dei dati contenutinei tesserini venatori, tesserini che debbono essere restituiti alle Province medesime entro il 31 marzo successivo alla chiusura dellastagione venatoria (articoli 14, comma 6, e 35, comma 1 lettera c della L.R. n. 50/93).Per quanto concerne i monitoraggi, si evidenzia che il medesimo Piano faunistico-venatorio regionale (art. 29 del relativoRegolamento di attuazione) prevede specifici censimenti all’interno delle Aziende faunistico-venatorie che ricadono in territoriovallivo-lagunare.Per quanto concerne infine il controllo del bracconaggio, esso viene assicurato per il tramite della vigilanza venatoria, la qualepuò avvalersi, com’è noto, non solo degli agenti di vigilanza dipendenti dalle Province, ma anche delle guardie volontarie, del CorpoForestale dello Stato, delle guardie addette ai parchi, della polizia giudiziaria, delle guardie giurate comunali, forestali e campestri,delle guardie private riconosciute, delle guardie ecologiche e zoofile (art. 27, comma 2 della Legge n. 157/92).32) Utilizzo di munizioni atossiche per la caccia agli ungulati.Si ritiene che le preoccupazioni sollevate dall’ISPRA non siano condivisibili, in quanto:a) rarissimi risultano i casi di comportamenti non etici da parte dei cacciatori (animali feriti e non recuperati, con conseguenteabbandono delle carcasse ai rapaci necrofagi);b) non risulta comunque che alcuna segnalazione dei pericoli paventati (impatti sulla sicurezza durante l’esercizio venatorio; impattisulla conservazione delle popolazioni di rapaci necrofagi; impatti sull’uomo) sia stata formulata dalle Amministrazioniprovinciali, dalle Riserve Alpine venete e dalle Autorità competenti in materia sanitaria.Ad ogni buon conto l’ordinamento (cfr art. 16, c. 4 e art. 23, c. 3 della L.R. n. 50/93) attribuisce ampia autonomia alle Provincenel disciplinare la caccia agli ungulati nell’ambito della Zona faunistica delle Alpi. Le quali Province, come quella di Belluno, neipropri calendari venatori hanno già fatto luogo all’uso di munizioni atossiche.33) Valutazione d’incidenza della caccia sulla Rete Natura 2000.Si da atto che la Regione Veneto ha già provveduto a dare piena applicazione ai principi contenuti nelle Direttive 79/409/CEE (oraabrogata e sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE) e 92/43/CEE. A tale riguardo si sottolinea che la regolamentazione dell’eserciziovenatorio nelle aree SIC e ZPS che ricadono in territorio veneto si dovrà attenere alle specifiche misure di attenuazione stabilite dalPiano faunistico-venatorio regionale (2007-2012) approvato con L.R. n. 1 del 5 gennaio 2007 nonché alle specifiche prescrizionicontenute nell’allegato Calendario venatorio in recepimento del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio edel Mare 17 ottobre 2007 e successive modificazioni.Si evidenzia che la Valutazione di incidenza è prevista dalla normativa comunitaria soltanto per l’adozione di atti a contenutopianificatorio e programmatorio, ma non per il calendario venatorio (Ordinanza TAR Piemonte 691/2010; Ordinanza TAR Marche624/2010), calendario che contiene comunque al punto 13 una serie di stringenti disposizioni a salvaguardia delle Zone di ProtezioneSpeciale (ZPS).In conclusione, per tutte le zone ZPS e SIC del Veneto la Regione ha già predisposto nell’ambito del vigente piano faunisticovenatorio regionale 2007/2012 la valutazione di incidenza ambientale e previsto per ogni singola zona le eventuali misure di compensazioneo mitigazione ambientale anche in relazione alla attività venatoria. Ovvero adempiendo puntualmente alle prescrizionicontenute nell’art. 6, c.3°, della Direttiva Habitat e negli artt. 5 e 6 del DPR 357/1997 (DDR n. 73 del 26.7.2006 ed Allegato D allaL.R. n. 1/2007).Tutto ciò premesso, con il presente atto si dispone l’approvazione dell’allegato calendario venatorio regionale valido nel Venetoper la stagione venatoria <strong>2013</strong>/2014, facente parte integrante del presente provvedimento quale Allegato B, dando atto:- che le limitazioni riportate al punto 3 del calendario venatorio medesimo perseguono sia una migliore distribuzione dei carnierilungo l’arco temporale della stagione venatoria, sia il recepimento delle esigenze delle imprese agricole in relazione alle fasidi raccolta dei prodotti, sia ancora, in termini più generali, una migliore gestione faunistico-venatoria in territorio soggetto agestione programmata della caccia;- che le differenziazioni a livello provinciale e locale delle suddette limitazioni debbono essere poste in relazione alle peculiaritàa livello territoriale delle gestioni faunistico-venatorie e degli assetti ambientali/colturali prevalenti;- che dette limitazioni hanno carattere sperimentale e che le Province sono tenute a presentare all’Amministrazione regionaleentro il 30 aprile 2014, sentiti gli ATC interessati, una dettagliata ed esauriente relazione che dimostri l’impatto positivo dellelimitazioni stesse, e ciò al fine di acquisire gli elementi conoscitivi necessari a supporto di una eventuale riproposizione dellelimitazioni nel corso delle future stagioni venatorie.In questa sede si dispone altresì che l’eventuale gestione a fini venatori della specie Cinghiale (Sus scrofa) venga realizzata dalleProvincie secondo gli indirizzi sperimentali approvati con DGR n. 2088 del 3.08.2010 e s.m.i., la cui applicabilità viene quindiestesa anche per la stagione venatoria <strong>2013</strong>-2014.Da ultimo pare opportuno soffermarsi su due questioni sulle quali la Giunta Regionale è intervenuta incidentalmente a supportodell’approvazione del calendario venatorio 2012-<strong>2013</strong>, questioni il cui rilievo suggerisce di integrare come segue le argomentazionidi merito sin qui esposte:a) inclusione tra le specie cacciabili di 19 specie di uccelli classificati dall’ISPRA in attuazione della c.d. direttiva uccelli di categoriaSPEC (Special of European Conservation Concern), che si vorrebbero non cacciabili in assenza di un “Piano di Gestione”;b) previsione della cacciabilità di avifauna migratrice prima del termine del periodo di riproduzione e dopo l’avvio della fase dimigrazione c.d. pre-nuziale.


466Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Quanto all’inclusione tra le specie cacciabili di 19 specie di uccelli classificati dall’ISPRA in attuazione della c.d. direttiva uccellidi categoria SPEC (Special of European Conservation Concern) occorre considerare che le 19 specie in questione non sonoquelle ritenute sensibili dalla Commissione Europea, ma quelle indicate in difficoltà da una agenzia privata internazionale che studial’avifauna. Tra queste 19 specie cacciabili, ritenute in stato di conservazione non favorevole, al momento sono 6 quelle per le qualiin ambito comunitario è già stato predisposto un piano di gestione di livello europeo.Come ricavabile dalla Guida interpretativa della Direttiva “Uccelli” (paragrafo 2 punto 4, punto 24/29) anche l’approntamentodei Piani di gestione non comporta comunque di per sé la sospensione dell’attività venatoria. Tanto è vero che l’ISPRA, nella suaGuida alla stesura dei calendari (pag. 5), pone la questione relativa alla sospensione della caccia alle specie in declino come raccomandabile,fatta salva la sua inclusione nei piani di gestione.A questo proposito, viste le modifiche normative introdotte con l’art. 1, commi 1 bis e 7 bis, della Legge n. 157/1992, la ConferenzaUnificata Stato - Regioni il 15 marzo 2012 ha espresso parere favorevole ad uno schema di decreto che prevede che le Regionidebbano fornire dati utili a valutare periodicamente lo stato di conservazione delle specie e tali da consentire di elaborare l’arealee la consistenza delle specie, con indicazione delle relative tendenze, nonché sulle minacce dello stato di conservazione. E questoutilizzando i dati aggregati dei carnieri annuali ricavati dai tesserini venatori, per consentire di determinare l’influenza dei metodidi prelievo sul livello delle popolazioni.Come si è inoltre appreso da una nota del MIPAAF del 17 aprile 2002, prot. n. 0008600, a seguito di un incontro con lo stessoMinistero, l’ISPRA ha informato dell’attivazione di piani di gestione da parte della Commissione europea e della “propria disponibilitàalla stesura dei piani di gestione di interesse nazionale avendo come riferimento i suddetti piani europei”.Ma a fronte di questi impegni la Regione del Veneto non è stata ancora destinataria di alcun coinvolgimento né sono pervenutiatti formali di impedimento dell’attività venatoria.Pur tuttavia, e in modo pur sempre prudenziale, secondo le indicazioni pervenute dall’ISPRA la Regione, a prescindere dall’esecuzionedei Piani di gestione, dispone comunque il contingentamento dei carnieri stagionali e giornalieri per 8 delle 19 specieconsiderate sensibili alla classificazioni SPEC operata da BirdLife International (2 di queste 19 specie non sono peraltro cacciabilinel Veneto). Mentre per le rimanenti 9 è pur sempre possibile considerare, nel corso del periodo di vigenza del calendario, unariduzione temporale dello stesso o dei vari carnet in considerazioni di puntuali segnalazioni di difficoltà manifestata dalle relativepopolazioni, secondo i poteri concessi alle Regioni ai sensi dell’art. 18 e 19 della Legge n. 157/92 così come da tempo recepito neitermini di cui all’art.17 della L.R n. 50/93.Quanto infine ai periodi di durata del calendario venatorio con riferimento alle fasi di migrazione pre-nuziale e di completamentodell’accrescimento dei giovani esemplari, va osservato, ad integrazione di quanto argomentato a livello di singola specie,che i margini di difformità rispetto al parere consultivo dell’ISPRA vanno ricondotti anche a una valutazione delle contingentisituazioni atmosferiche e climatiche, laddove si possano manifestare nei migratori evidenze concernenti attività di preparazionedella migrazione prima della scadenza della durata dell’attività venatoria, secondo i poteri concessi dai richiamati artt. 18 e 19 dellaLegge n. 157/92.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazione della Giunta il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’ art. 53, 4° comma, dello Statuto, il qualedà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla legislazione regionale e statale;Preso atto delle indicazioni fornite dalle Amministrazioni provinciali e del parere consultivo reso dall’ISPRA - Istituto Superioreper la Protezione e la Ricerca Ambientale prot. 7948 del 20.02.<strong>2013</strong> (Allegato A);Vista la “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della Legge n. 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria2009, art. 42”, allegata al richiamato parere ISPRA;Richiamata la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, cosìcome modificata dall’art. 42 della legge comunitaria 2009;Visto l’articolo 16 della L.R. n. 50/93;Richiamato l’Allegato D della Legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 “Piano faunistico venatorio regionale 2007/2012”;Richiamato il decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 17 ottobre 2007 e successive modificazioni;Richiamata altresì la “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelliselvatici” prodotta dalla Commissione Europea:delibera1. di dare atto che le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di approvare il calendario per l’esercizio dell’attività venatoria nella regione Veneto per la stagione <strong>2013</strong>/2014 così comeriportato nell’Allegato B, facente parte integrante del presente provvedimento;3. di disporre l’estensione anche alla stagione venatoria <strong>2013</strong>-2014 degli indirizzi gestionali sperimentali per la caccia al Cinghiale(Sus scrofa) emanati con DGR n. 2088 del 3.08.2010 e s.m.i.;4. di disporre la trasmissione alle Amministrazioni provinciali, alle Associazioni venatorie ed al Comando regionale delCorpo Forestale dello Stato di copia del presente provvedimento per quanto di competenza; compete alle Amministrazioni provincialila presentazione all’Amministrazione regionale, entro il mese di aprile 2014, sentiti gli ATC interessati, di una dettagliata ed


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 467esauriente relazione che dimostri l’impatto positivo delle limitazioni d’orario e di giornate di cui al punto 3 dell’allegato calendariovenatorio;5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;6. di incaricare l’Unità di Progetto Caccia e Pesca dell’esecuzione del presente provvedimento;7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


468Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/6L. R. 9 GENNAIO 2003, N. 2“NUOVE NORME A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO E AGEVOLAZIONI PER ILLORO RIENTRO”PROGRAMMA <strong>2013</strong>Assessorato ai flussi migratoriSegreteria Regionale per la CulturaUnità di Progetto Flussi Migratori


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 469ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/6PREMESSAAi sensi dell’art.14 della legge regionale 9 gennaio 2003, n.2 “Nuove norme a favore dei veneti nel mondo eagevolazioni per il loro rientro”, vengono definiti con il presente programma i criteri generali, gli obiettivi ele modalità di intervento per l’anno <strong>2013</strong> a favore dei veneti che risiedono all’estero, dei loro discendentifino alla terza generazione, nonché di coloro che, emigrati o discendenti di emigrati fino alla terzagenerazione, intendano stabilirsi nel territorio regionale.Tale legge prevede infatti una serie di interventi che, attraverso la realizzazione di iniziative culturali,formative, di turismo sociale, di soggiorno nell’ambito del territorio regionale, mirano alla valorizzazionedella nostra cultura, al mantenimento delle nostre tradizioni, alla conoscenza del nostro territorio.La medesima legge regionale dispone altresì che vengano attuati interventi destinati ai nostri corregionaliall’estero o ai loro discendenti che decidano di rientrare e stabilirsi in Veneto.Il presente atto programmatico, nelle more dell’approvazione da parte del Consiglio regionale del pianotriennale <strong>2013</strong>-2015, è stato elaborato sulla base degli indirizzi dell’ultimo piano triennale, approvato dalConsiglio regionale con deliberazione n. 34 del 25 maggio 2011, ai sensi del succitato articolo 14 della L.R.n. 2/2003. La nuova proposta di piano triennale si pone peraltro in continuità, nelle sue linee generali, con isopracitati indirizzi, per cui nella elaborazione della proposta stessa si è tenuto conto altresì di tali linee.Secondo quanto disposto dal comma 4 dell’art. 16 della L.R. n. 2/2003, in merito al programma è statasentita la Consulta regionale dei veneti nel mondo, che ha espresso il suo parere nei giorni 26 e 27 ottobre2012.In via preliminare, occorre mettere in evidenza che stiamo attraversando un difficile momento di congiunturasocio-economica che ha colpito e colpisce a livello mondiale, nazionale e locale, con evidenti ripercussioniquindi anche sul sistema Veneto in tutte le sue componenti.Ci troviamo pertanto all’inizio di una nuova programmazione caratterizzata da particolari elementi dicriticità che impongono un’attenta riflessione in ordine alle priorità di intervento che devono quindi esserecorrelate alle reali necessità espresse dal territorio e dalle nostre comunità all’estero. Infatti le stesseIstituzioni, non ultima la nostra Regione, stanno vivendo un momento altrettanto difficile dal punto di vistafinanziario, con una rilevante contrazione delle risorse disponibili ed una conseguente ineludibile necessitàdi forte contenimento della spesa.


470Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/6Risulta evidente che, proprio in ragione di questo e della particolare delicatezza del momento storico chestiamo vivendo, sentita la Consulta dei veneti nel mondo e compatibilmente con le risorse disponibili nelbilancio di previsione per l’anno <strong>2013</strong>, approvato dal Consiglio regionale con L.R. n. 4 del 5 aprile <strong>2013</strong>,sono state individuate le aree di intervento nell’ambito delle quali verranno attivate le diverse azioni einiziative.La disponibilità finanziaria prevista nel bilancio di previsione per l’annualità <strong>2013</strong> per la realizzazione degliinterventi di cui alla citata normativa è la seguente:CAPITOLO 100231“Iniziative di informazione, istruzione e culturali a favore dei veneti nel mondo” 125.000,00CAPITOLO 100232“Agevolazioni ed interventi relativi alla sistemazione abitativa per favorire i veneti nelmondo”50.000,00CAPITOLO 101836“Meeting <strong>2013</strong> del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi venetiresidenti all’estero”40.000,00Si descrivono di seguito le Aree di intervento per l’anno <strong>2013</strong>, nell’ambito delle quali verranno attivateazioni e iniziative in relazione alle disponibilità stanziate nel bilancio d’esercizio corrente.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 471ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/6Aree di intervento1. Area partecipazione e associazionismo1.1 Consulta dei Veneti nel mondoAi sensi dell’art. 16 della legge regionale n. 2/2003 la Regione del Veneto convoca almeno una voltaall’anno la Consulta dei veneti nel mondo, il cui compito previsto dalla legge è di formulare proposte per ilprogramma annuale da sottoporre all’approvazione della Giunta.La prassi consolidata in questi anni vede la Consulta riunirsi alternativamente un anno in Veneto e un annoin un paese estero designato dalla Consulta stessa. Tenuto conto che nel 2012 la Consulta si è tenuta aVerona e, sulla base delle proposte pervenute in sede di Consulta, si dispone che la prossima convocazionedella stessa avvenga in Australia, indicativamente nel prossimo mese di Ottobre.La Regione del Veneto, ai sensi del citato art. 16 della L.R. n. 2/2003, dovrà provvedere alle spese perl’organizzazione e le attività, ivi compreso il rimborso delle spese di viaggio e di ospitalità dei componenti laConsulta, qualora lo stesso non sia già previsto da parte dell’ente di appartenenza.Per l’indicata organizzazione la Regione si avvarrà della collaborazione della Federazione delle Associazionivenete del luogo in cui verrà svolta la Consulta.SOMMA DESTINATA € 50.000,001.2 Meeting coordinamento giovani veneti e giovani oriundi venetiA partire dal 2006 la Regione, riconoscendo il ruolo e l’importanza assunti dai giovani nell’ambitodell’associazionismo volto a garantire il mantenimento della cultura e dell’identità veneta all’estero,promuove l’organizzazione del “Meeting del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi venetiresidenti all’estero”.Anche quest’anno la Regione ha voluto attraverso un riconoscimento normativo previsto dalla leggefinanziaria, riproporre l’evento al quale, in continuità con quanto previsto nelle edizioni precedenti, potràpartecipare un giovane oriundo veneto e un giovane veneto, di età compresa fra i 18 e i 39 anni, inrappresentanza rispettivamente di ciascun Comitato/Federazione iscritto al registro regionale di cui allalettera c) comma 2 dell’art. 18 della L.R. n. 2/2003 e di ciascuna associazione iscritta al registro di cui allalettera a) comma 2 del medesimo art. 18.


472Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/6Sulla base delle proposte pervenute in sede di Consulta, tenutasi a Verona nell’ottobre 2012, per il <strong>2013</strong> ilMeeting si terrà nello Stato di Santa Caterina Brasile nel prossimo mese di giugno.La Regione del Veneto provvederà, alle spese per l’organizzazione dell’evento, nonché a rimborsare aipartecipanti le spese di viaggio e di ospitalità, secondo quanto previsto dall’art. 16 della L.R. n. 3 del 5 aprile<strong>2013</strong>, nei limiti e secondo le modalità che verranno stabilite con successivo provvedimento.Per l’organizzazione del meeting la Regione si avvarrà della collaborazione del Comitato Comvesc, con sedein Santa Caterina - Brasile - che ha offerto tale propria collaborazione in tal senso.SOMMA DESTINATA € 40.000,001.3 Sostegno all’associazionismo all’esteroAi sensi del comma 4 bis dell’art. 18 della L. R. n. 2/2003, così come modificato dalla L.R. 16 agosto 2007n. <strong>21</strong>, la Regione del Veneto è autorizzata a sostenere i Comitati e le Federazioni di circoli di cui alla letterac) del comma 2, del medesimo articolo 18, mediante contributi per le spese di gestione, da assegnare sullabase delle risultanze dei bilanci consuntivi presentati da tali organismi.La Regione del Veneto provvederà quindi, anche per l’anno <strong>2013</strong>, ad assicurare uno specifico contributo,ripartendo la somma destinata secondo i limiti e le modalità fissate dalle Direttive attuative della leggeregionale, ai 13 Comitati-Federazioni attualmente iscritti all’apposito registro.SOMMA DESTINATA € 40.000,002. Area informazione e ricerca2.1 Sostegno alle Associazioni venete per la spedizione all’estero della propria rivista agli associatiAnche quest’anno verranno sostenute le associazioni di emigrazione veneta iscritte al registro di cui allalettera a) comma 2 dell’art. 18 della L.R. n. 2/2003, che provvedono alla pubblicazione di una propria rivistada inviare agli associati all’estero. Tale sostegno viene assicurato per la parziale copertura delle spese dispedizione sostenute nell’anno 2012, attraverso l’assegnazione di un contributo che verrà quantificato perciascuna sulla base dei criteri indicati da apposito Decreto dirigenziale.SOMMA DESTINATA € 20.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 473ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/62.2 Acquisto materiale editoriale e multimedialeCompatibilmente con le disponibilità di bilancio, nella consapevolezza che la memoria storicadell’emigrazione veneta può contribuire a rafforzare il senso di comune appartenenza tra la Regione e ipropri emigrati, si ritiene di procedere all’acquisto di materiale editoriale e multimediale che approfondiscala conoscenza del fenomeno migratorio veneto, della cultura e delle tradizioni venete al fine di metterlo adisposizione di biblioteche, Enti, Istituzioni ed organismi pubblici e privati particolarmente interessati adapprofondire le conoscenze della storia dell’emigrazione veneta. Nel contempo, si ritiene utile documentare ilavori della Consulta dei veneti nel mondo e del Meeting del coordinamento dei giovani veneti e giovanioriundi veneti al fine di poter rendere partecipi degli stessi Enti, Istituzioni ed organismi pubblici.SOMMA DESTINATA € 15.000,003. Area rientro3.1 Interventi per edilizia abitativaAi veneti emigrati e ai loro discendenti fino alla terza generazione che, rientrati in Veneto, abbianoprovveduto, o intendano provvedere, sul territorio regionale, all’acquisto o costruzione di alloggio adeguatoalle esigenze del nucleo familiare, o ad interventi di recupero edilizio del loro unico alloggio di proprietà,verranno concessi contributi ai sensi e nei modi previsti dall’articolo 4 della L.R. n. 2/2003.Detti contributi verranno determinati ed assegnati sulla base delle risultanze dell’istruttoria delle domandepervenute, nel rispetto delle direttive attuative.SOMMA DESTINATA € 50.000,00


474Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 615 del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione del Programma di interventi a favore dei veneti nel mondo e delle agevolazioni per il loro rientro - anno<strong>2013</strong>. Articolo 14 “Piano triennale e programma annuale degli interventi” della L.R. 9 gennaio 2003, n. 2, “Nuove norme afavore dei veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”.[Emigrazione e immigrazione]Note per la trasparenza:Approvazione, ai sensi dell’art. 14 della L.R. n. 2/2003, del Programma annuale degli interventi a favore dei veneti nel mondoe delle agevolazioni per il loro rientro, sulla base degli indirizzi programmatici definiti dal Piano triennale 2010-2012, approvatodal Consiglio regionale con deliberazione n. 34 del 25 maggio 2011.L’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.Ai sensi dell’articolo 14 “Piano triennale e programma annuale degli interventi” della Legge regionale 9 gennaio 2003, n. 2,“Nuove norme a favore dei veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”, la Giunta regionale approva il Programma annualedegli interventi a favore dei veneti nel mondo e delle agevolazioni per il loro rientro, stabilendo iniziative, ambiti, priorità da realizzarsinell’anno di riferimento.Il Programma degli interventi a favore dei veneti nel mondo e delle agevolazioni per il loro rientro per l’anno <strong>2013</strong>, di cui all’“Allegato A”, parte integrante e sostanziale del presente atto, è stato predisposto nelle more dell’approvazione da parte del Consiglioregionale del piano triennale <strong>2013</strong>-2015, sulla base degli indirizzi dell’ultimo piano triennale, approvato dal Consiglio regionale condeliberazione n. 34 del 25 maggio 2011, ai sensi del succitato articolo 14 della L.R. n. 2/2003.Sentita la Consulta dei veneti nel mondo, convocata a Verona nei giorni 26 e 27 ottobre 2012, e considerate le disponibilità finanziariepreviste nel bilancio di previsione per l’annualità <strong>2013</strong>, sono state individuate le aree di intervento nell’ambito delle qualiverranno attivate le diverse azioni e iniziative.Si propone, quindi, all’approvazione della Giunta regionale il Programma degli interventi a favore dei veneti nel mondo e delleagevolazioni per il loro rientro per l’anno <strong>2013</strong>, così come definito nell’ “Allegato A”, parte integrante e sostanziale del presenteprovvedimento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione statale e regionale;Vista la L.R. 29 novembre 2001, n. 39;Vista la L.R. 9 gennaio 2003, n. 2;Vista la Legge Regionale 7 gennaio 2011, n. 1;Visto il Piano di interventi regionali per i veneti nel mondo per il triennio 2010-2012, approvato dal Consiglio regionale conprovvedimento n. 34 del 25 maggio 2011;Preso atto del parere espresso dalla Consulta regionale dei veneti nel mondo, di cui all’articolo 16 della L.R. n. 2/2003, convocataa Verona nei giorni 26 e 27 ottobre 2012;Vista la L.R. 31 dicembre 2012, n. 54;Vista la Legge Regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 3;Vista la Legge Regionale 5 aprile <strong>2013</strong>, n. 4;delibera1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;2. di approvare, ai sensi dell’articolo 14 della L.R. 9 gennaio 2003, n. 2, “Nuove norme a favore dei veneti nel mondo e agevolazioniper il loro rientro”, il Programma degli interventi regionali a favore dei veneti nel mondo e delle agevolazioni per il lororientro per l’anno <strong>2013</strong>, così come definito nell’ “Allegato A”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;3. di determinare in € <strong>21</strong>5.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà con propri attiil Dirigente regionale della Unità di progetto Flussi Migratori disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sulcapitolo n. 100231 “Iniziative di informazione, istruzione e culturali a favore dei veneti nel mondo” per € 125.000,00, sul capitolo n.100232 “Agevolazioni ed interventi relativi alla sistemazione abitativa per favorire i veneti nel mondo” per € 50.000,00, sul capitolon. 101836 “Meeting <strong>2013</strong> del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi veneti residenti all’estero” per € 40.000,00, delbilancio <strong>2013</strong>;4. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno con il presente provvedimento non rientra nelle tipologie soggette alimitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;5. di dare atto che l’Unità di Progetto Flussi Migratori è incaricata dell’esecuzione del presente atto;6. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul BUR Veneto.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 475giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/6L. R. 9 GENNAIO 2003, N. 2“NUOVE NORME A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO E AGEVOLAZIONI PER ILLORO RIENTRO”PROGRAMMA <strong>2013</strong>Assessorato ai flussi migratoriSegreteria Regionale per la CulturaUnità di Progetto Flussi Migratori


476Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/6PREMESSAAi sensi dell’art.14 della legge regionale 9 gennaio 2003, n.2 “Nuove norme a favore dei veneti nel mondo eagevolazioni per il loro rientro”, vengono definiti con il presente programma i criteri generali, gli obiettivi ele modalità di intervento per l’anno <strong>2013</strong> a favore dei veneti che risiedono all’estero, dei loro discendentifino alla terza generazione, nonché di coloro che, emigrati o discendenti di emigrati fino alla terzagenerazione, intendano stabilirsi nel territorio regionale.Tale legge prevede infatti una serie di interventi che, attraverso la realizzazione di iniziative culturali,formative, di turismo sociale, di soggiorno nell’ambito del territorio regionale, mirano alla valorizzazionedella nostra cultura, al mantenimento delle nostre tradizioni, alla conoscenza del nostro territorio.La medesima legge regionale dispone altresì che vengano attuati interventi destinati ai nostri corregionaliall’estero o ai loro discendenti che decidano di rientrare e stabilirsi in Veneto.Il presente atto programmatico, nelle more dell’approvazione da parte del Consiglio regionale del pianotriennale <strong>2013</strong>-2015, è stato elaborato sulla base degli indirizzi dell’ultimo piano triennale, approvato dalConsiglio regionale con deliberazione n. 34 del 25 maggio 2011, ai sensi del succitato articolo 14 della L.R.n. 2/2003. La nuova proposta di piano triennale si pone peraltro in continuità, nelle sue linee generali, con isopracitati indirizzi, per cui nella elaborazione della proposta stessa si è tenuto conto altresì di tali linee.Secondo quanto disposto dal comma 4 dell’art. 16 della L.R. n. 2/2003, in merito al programma è statasentita la Consulta regionale dei veneti nel mondo, che ha espresso il suo parere nei giorni 26 e 27 ottobre2012.In via preliminare, occorre mettere in evidenza che stiamo attraversando un difficile momento di congiunturasocio-economica che ha colpito e colpisce a livello mondiale, nazionale e locale, con evidenti ripercussioniquindi anche sul sistema Veneto in tutte le sue componenti.Ci troviamo pertanto all’inizio di una nuova programmazione caratterizzata da particolari elementi dicriticità che impongono un’attenta riflessione in ordine alle priorità di intervento che devono quindi esserecorrelate alle reali necessità espresse dal territorio e dalle nostre comunità all’estero. Infatti le stesseIstituzioni, non ultima la nostra Regione, stanno vivendo un momento altrettanto difficile dal punto di vistafinanziario, con una rilevante contrazione delle risorse disponibili ed una conseguente ineludibile necessitàdi forte contenimento della spesa.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 477ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/6Risulta evidente che, proprio in ragione di questo e della particolare delicatezza del momento storico chestiamo vivendo, sentita la Consulta dei veneti nel mondo e compatibilmente con le risorse disponibili nelbilancio di previsione per l’anno <strong>2013</strong>, approvato dal Consiglio regionale con L.R. n. 4 del 5 aprile <strong>2013</strong>,sono state individuate le aree di intervento nell’ambito delle quali verranno attivate le diverse azioni einiziative.La disponibilità finanziaria prevista nel bilancio di previsione per l’annualità <strong>2013</strong> per la realizzazione degliinterventi di cui alla citata normativa è la seguente:CAPITOLO 100231“Iniziative di informazione, istruzione e culturali a favore dei veneti nel mondo” 125.000,00CAPITOLO 100232“Agevolazioni ed interventi relativi alla sistemazione abitativa per favorire i veneti nelmondo”50.000,00CAPITOLO 101836“Meeting <strong>2013</strong> del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi venetiresidenti all’estero”40.000,00Si descrivono di seguito le Aree di intervento per l’anno <strong>2013</strong>, nell’ambito delle quali verranno attivateazioni e iniziative in relazione alle disponibilità stanziate nel bilancio d’esercizio corrente.


478Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/6Aree di intervento1. Area partecipazione e associazionismo1.1 Consulta dei Veneti nel mondoAi sensi dell’art. 16 della legge regionale n. 2/2003 la Regione del Veneto convoca almeno una voltaall’anno la Consulta dei veneti nel mondo, il cui compito previsto dalla legge è di formulare proposte per ilprogramma annuale da sottoporre all’approvazione della Giunta.La prassi consolidata in questi anni vede la Consulta riunirsi alternativamente un anno in Veneto e un annoin un paese estero designato dalla Consulta stessa. Tenuto conto che nel 2012 la Consulta si è tenuta aVerona e, sulla base delle proposte pervenute in sede di Consulta, si dispone che la prossima convocazionedella stessa avvenga in Australia, indicativamente nel prossimo mese di Ottobre.La Regione del Veneto, ai sensi del citato art. 16 della L.R. n. 2/2003, dovrà provvedere alle spese perl’organizzazione e le attività, ivi compreso il rimborso delle spese di viaggio e di ospitalità dei componenti laConsulta, qualora lo stesso non sia già previsto da parte dell’ente di appartenenza.Per l’indicata organizzazione la Regione si avvarrà della collaborazione della Federazione delle Associazionivenete del luogo in cui verrà svolta la Consulta.SOMMA DESTINATA € 50.000,001.2 Meeting coordinamento giovani veneti e giovani oriundi venetiA partire dal 2006 la Regione, riconoscendo il ruolo e l’importanza assunti dai giovani nell’ambitodell’associazionismo volto a garantire il mantenimento della cultura e dell’identità veneta all’estero,promuove l’organizzazione del “Meeting del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi venetiresidenti all’estero”.Anche quest’anno la Regione ha voluto attraverso un riconoscimento normativo previsto dalla leggefinanziaria, riproporre l’evento al quale, in continuità con quanto previsto nelle edizioni precedenti, potràpartecipare un giovane oriundo veneto e un giovane veneto, di età compresa fra i 18 e i 39 anni, inrappresentanza rispettivamente di ciascun Comitato/Federazione iscritto al registro regionale di cui allalettera c) comma 2 dell’art. 18 della L.R. n. 2/2003 e di ciascuna associazione iscritta al registro di cui allalettera a) comma 2 del medesimo art. 18.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 479ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/6Sulla base delle proposte pervenute in sede di Consulta, tenutasi a Verona nell’ottobre 2012, per il <strong>2013</strong> ilMeeting si terrà nello Stato di Santa Caterina Brasile nel prossimo mese di giugno.La Regione del Veneto provvederà, alle spese per l’organizzazione dell’evento, nonché a rimborsare aipartecipanti le spese di viaggio e di ospitalità, secondo quanto previsto dall’art. 16 della L.R. n. 3 del 5 aprile<strong>2013</strong>, nei limiti e secondo le modalità che verranno stabilite con successivo provvedimento.Per l’organizzazione del meeting la Regione si avvarrà della collaborazione del Comitato Comvesc, con sedein Santa Caterina - Brasile - che ha offerto tale propria collaborazione in tal senso.SOMMA DESTINATA € 40.000,001.3 Sostegno all’associazionismo all’esteroAi sensi del comma 4 bis dell’art. 18 della L. R. n. 2/2003, così come modificato dalla L.R. 16 agosto 2007n. <strong>21</strong>, la Regione del Veneto è autorizzata a sostenere i Comitati e le Federazioni di circoli di cui alla letterac) del comma 2, del medesimo articolo 18, mediante contributi per le spese di gestione, da assegnare sullabase delle risultanze dei bilanci consuntivi presentati da tali organismi.La Regione del Veneto provvederà quindi, anche per l’anno <strong>2013</strong>, ad assicurare uno specifico contributo,ripartendo la somma destinata secondo i limiti e le modalità fissate dalle Direttive attuative della leggeregionale, ai 13 Comitati-Federazioni attualmente iscritti all’apposito registro.SOMMA DESTINATA € 40.000,002. Area informazione e ricerca2.1 Sostegno alle Associazioni venete per la spedizione all’estero della propria rivista agli associatiAnche quest’anno verranno sostenute le associazioni di emigrazione veneta iscritte al registro di cui allalettera a) comma 2 dell’art. 18 della L.R. n. 2/2003, che provvedono alla pubblicazione di una propria rivistada inviare agli associati all’estero. Tale sostegno viene assicurato per la parziale copertura delle spese dispedizione sostenute nell’anno 2012, attraverso l’assegnazione di un contributo che verrà quantificato perciascuna sulla base dei criteri indicati da apposito Decreto dirigenziale.SOMMA DESTINATA € 20.000,00


480Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 615 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 6/62.2 Acquisto materiale editoriale e multimedialeCompatibilmente con le disponibilità di bilancio, nella consapevolezza che la memoria storicadell’emigrazione veneta può contribuire a rafforzare il senso di comune appartenenza tra la Regione e ipropri emigrati, si ritiene di procedere all’acquisto di materiale editoriale e multimediale che approfondiscala conoscenza del fenomeno migratorio veneto, della cultura e delle tradizioni venete al fine di metterlo adisposizione di biblioteche, Enti, Istituzioni ed organismi pubblici e privati particolarmente interessati adapprofondire le conoscenze della storia dell’emigrazione veneta. Nel contempo, si ritiene utile documentare ilavori della Consulta dei veneti nel mondo e del Meeting del coordinamento dei giovani veneti e giovanioriundi veneti al fine di poter rendere partecipi degli stessi Enti, Istituzioni ed organismi pubblici.SOMMA DESTINATA € 15.000,003. Area rientro3.1 Interventi per edilizia abitativaAi veneti emigrati e ai loro discendenti fino alla terza generazione che, rientrati in Veneto, abbianoprovveduto, o intendano provvedere, sul territorio regionale, all’acquisto o costruzione di alloggio adeguatoalle esigenze del nucleo familiare, o ad interventi di recupero edilizio del loro unico alloggio di proprietà,verranno concessi contributi ai sensi e nei modi previsti dall’articolo 4 della L.R. n. 2/2003.Detti contributi verranno determinati ed assegnati sulla base delle risultanze dell’istruttoria delle domandepervenute, nel rispetto delle direttive attuative.SOMMA DESTINATA € 50.000,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 481DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 616 del 3 maggio <strong>2013</strong>Protezione Civile - Donazione, per pubblica utilità, di tre motopompe da soccorso, da parte della Confindustria Veneto.[Protezione civile e calamità naturali]Note per la trasparenza:La Confindustria Veneto ha espresso la volontà di donare delle attrezzature alla Regione. Con il presente atto si accoglie formalmentetale donazione.L’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.Con riferimento agli eventi alluvionali che hanno colpito il Veneto nel novembre del 2010, si sono attivate anche numerose organizzazioniche hanno contribuito, in relazione alle proprie specialità, alle operazioni di assistenza nei confronti delle comunitàe delle popolazioni colpite dalla calamità.In particolare, imprenditori del Veneto tramite le Associazioni/Unioni territoriali industriali della regione, che costituiscono laFederazione Regionale degli Industriali del Veneto denominata in seguito Confindustria Veneto, si è attivata fin dalle prime settimanesuccessive ai tragici eventi, per supportare attraverso i propri iscritti, le operazioni di soccorso e ripristino.A tale proposito, Confindustria Veneto, congiuntamente a CGIL - CISL - UIL, ha successivamente ritenuto di proporre al propriointerno un progetto di solidarietà di più largo respiro, che ha coinvolto l'<strong>Associazione</strong> delle Imprese industriali e del terziariodelle province di Padova, Verona e Vicenza.Tale progetto, si è concretizzato nella volontà di procedere da parte di Confindustria Veneto, alla donazione a favore della Regionedel Veneto, per un uso esclusivo da parte della Protezione Civile regionale, di n. 3 motopompe carrellate con caratteristicheche le rendono particolarmente idonee ad interventi da soccorso: le citate dotazioni sono configurabili infatti quale importante eflessibile strumento per far fronte alle emergenze idrauliche sul territorio regionale.L’assessore di riferimento, già con nota del 28.dicembre 2011, ha ringraziato Confindustria Veneto, congiuntamente a CGIL -CISL - UIL, per l’attività intrapresa e ha concordato con la scelta di acquistare delle risorse finalizzate al contrasto delle emergenzedi natura idraulica che spesso colpiscono il territorio del Veneto.A tal fine, con nota 4 dicembre u.s., il Presidente della citata Federazione del Veneto ha chiesto al Presidente della Giunta regionaledel Veneto, la disponibilità ad accogliere tale donazione del valore complessivo di quasi 115.000,00 Euro.Con successiva nota del <strong>21</strong> dicembre u.s. il Presidente della Regione del Veneto ha ringraziato Confindustria Veneto per la lodevoleattività promossa a favore del popolo Veneto.Con successiva nota del 11 febbraio u.s. il Presidente della Regione del Veneto ha comunicato al Presidente di ConfindustriaVeneto la disponibilità ad accettare la donazione delle tre motopompe da soccorso.Atteso quanto sopra, e ritenuto utile ed opportuno accogliere la donazione in questione, si incarica l’Unità di Progetto dellaProtezione Civile regionale, di sottoscrivere gli atti necessari e conseguenti alla donazione stessa, in raccordo con il Servizio dell’Ufficialerogante regionale, ivi comprese le procedure di immatricolazione e targatura dei rimorchi, in conformità a quanto previstonello schema di atto allegato A alla presente <strong>Del</strong>iberazione, di cui ne fa parte integrante.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto il Codice Civile;Vista la Legge 225/92;Vista la Legge 100/12;Vista la Legge regionale 58/84;Vista la Legge regionale 1/1997;Vista la L.R. 17/98;Vista la Legge regionale 11/2001;delibera1. Di accettare formalmente la donazione per pubblica utilità, proposta dalla Confindustria Veneto, costituita da n. 3 motopompecarrellate da soccorso per emergenze alluvionali, nuove di fabbrica, del valore di Euro ca. 115.000,00, da destinare ad usoesclusivo della Protezione civile regionale.2. Di approvare lo schema di accettazione della donazione di cui sopra, allegato A alla presente <strong>Del</strong>iberazione, di cui formaparte integrante e sostanziale, incaricando il Dirigente dell’Unità di Progetto Protezione Civile alla sottoscrizione e all’esecuzionedel presente atto;3. Di incaricare l’Ufficiale Rogante Regionale di procedere al rogito dell’atto in argomento, facendo carico al budget in capoallo stesso il versamento di eventuali oneri per imposte di legge;4. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;5. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.


482Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 616 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/5Rep.n.Racc.n.DONAZIONE DI BENI MOBILIREPUBBLICA ITALIANAL’anno duemila……, oggi ……….. del mese di ……..……….In Venezia presso gli Uffici della Giunta Regionale del Veneto siti inCannaregio Fondamenta S. Lucia civ. n.ro 23.Avanti a me dott. Pierpaolo Zagnoni, Ufficiale Rogante della Regione del Veneto- Giunta Regionale con sede in Venezia, alla presenza dei testimoni idonei ed ame noti:- …………………… nato a ………………………… il …………… e residente ………………… Via …………… civ. n.ro. ,……………….- …………………… nato a ………………… e residente a …………………… Via ……… n.ro ….., ………………..sono personalmente comparsi i Signori:- TONELLATO ing. Roberto nato a Treviso il 26 settembre 1953, domiciliato per lacarica come in appresso, il quale mi dichiara di intervenire nel presente attoin nome e per conto della Regione del Veneto – Giunta Regionalecon sede inVenezia, Dorsoduro 3901, codice fiscale: 80007580279, nella sua qualità diDirigente Regionale dell'Unità di Progetto Protezione Civile, in forza di quantodisposto dalla D.G.R. n. ……………… in data ……………. che in copia conforme al suooriginale si allega al presente atto sotto la lettera "A" dispensato dal darnelettura e per dare esecuzione alla stessa e per quanto disposto dall'art. 23


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 483ALLEGATOA alla Dgr n. 616 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/5della Legge Regionale del Veneto n. 1/1997;- Giampaolo Pedron - nato a Oderzo (TV) il 24.09.1948, domiciliato per la caricacome in appresso, il quale mi dichiara di intervenire al presente atto in nome eper conto della Confindustria Veneto, con sede in Mestre – Venezia, via Torino151/c, codice fiscale 80009940273, giusta procura notarile repertorio n. 73394del 08/04/<strong>2013</strong>, nell’ambito dell’iniziativa “Fuori dal Fango” promossacongiuntamente a CGIL – CISL – UIL del Veneto.<strong>Del</strong>le persone intervenute e della loro identità personale e qualifica ioUfficiale Rogante sono certo e faccio personalmente fede.A mezzo del presente atto, la cui integrale compilazione viene da me UfficialeRogante personalmente diretta, i suddetti Comparentip r e m e t t o n o- la Confindustria Veneto, con sede in Venezia-Mestre Via Torino n. 151/c aseguitodi quanto disposto dal proprio Comitato Esecutivo con verbale in data26/03/<strong>2013</strong> il cui estratto trovasi allegato al presente atto sotto la lettera"B", ha acquisito n. tre motopompe carrellate da soccorso che la suddettaConfindustria Veneto, con lettera in data ………….. indirizzata al Presidente LucaZaia, ha proposto di donare alla Regione del Veneto per gli usi delle emergenzeidrauliche ed in uso alla struttura regionale di Protezione Civile;- la Regione del Veneto Giunta Regionale con propria D.G.R. ………. in data …………….che in copia conforme al suo originale trovasi allegata sotto la lettera "A" alpresente atto, ha disposto di accettare la donazione essendo la medesimaeffettuata per scopi di pubblica utilità.


484Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 616 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/5Ciò premesso e confermato e che si intende formi parte integrante e sostanzialedel presente atto, ora i comparenti convengono e stipulano quanto segue:ART. 1 - La Confindustria Veneto come sopra rappresentata, nell’ambitodell’iniziativa “Fuori dal Fango” promossa congiuntamente a CGIL – CISL – UILdel Veneto, dichiara di donare, come dona, alla Regione del Veneto - GiuntaRegionale che, come sopra rappresentata, dichiara di accettare tre motopompecarrellate da soccorso aventi le seguenti caratteristiche:- Marca: Varisco S.p.A.- Tipo: JD10-305 G10 SVM<strong>21</strong> ROAD13 VISION01- CODICE: 10050449- Anno di fabbricazione: <strong>2013</strong>- Matricole: 01 - 02 - 03 (i numeri di matricola completa sono composti da n.codice + n. matricola)- Telaio rimorchi ZA9B2500TAVK16048- ZA9B2500TAVK16049- ZA9B2500TAVK16050.Le parti dichiarano che le suddette pompe sono conformi alle direttive2006/42/CE (direttive macchine), 2006/95/CE (direttiva bassa tensione) e2004/108/CE (direttiva compatibilità elettromagnetica).- Provenienza: quanto donato è stato acquisito dalla Confindustria Veneto,nell’ambito dell’iniziativa “Fuori dal Fango” promossa congiuntamente a CGIL –CISL – UIL del Veneto, direttamente da Varisco S.p.a. con sede in Padova, ZonaIndustriale Nord, Terza Strada 9-I, come provato dalla fattura emessa in data29/03/<strong>2013</strong> col n.ro <strong>2013</strong>100652.ART. 2 - Detti beni sono donati nello stato di fatto in cui si trovano e cioè


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 485ALLEGATOA alla Dgr n. 616 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/5nuove di fabbrica come le parti dichiarano e specificano.A tal proposito sono allegati al presente atto i certificati di conformità chein copia conforme al loro originale si allegano al presente atto sotto lelettere " " e " " dispensato dalle parti dal darne lettura.ART. 3 - La proprietà delle tre motopompe, come sopra descritte, passa da oggialla Regione del Veneto che, come sopra rappresentata, dichiara di esser giàentrata in possesso dei beni prima d'ora per consegna effettuata in data …………….ART. 4 - La parte donante garantisce la piena proprietà di quanto donato, la suadisponibilità, la sua libertà da pesi, vincoli, oneri reali, iscrizioni,trascrizioni pregiudizievoli od ostative, litispendenze, diritti di terzi,privilegi di natura anche fiscali, volendo in contrario, rispondere dei casi dimolestia e di evizione come per legge.ART. 5 - Ai fini puramente fiscali la parte donante dichiara che il valore deitre beni donati (comprese le pertinenze) ammonta a complessivi Euro95.001,00(novantacinquemilauno virgola 00) oltre IVA, così come peraltrorilevato dalla fattura emessa dalla Società Varisco Spa con sede in Padova indata 29/03/<strong>2013</strong> più sopra citata.ART. 6 - Spese e tasse di quest'atto inerenti e conseguenti faranno capo allaRegione del Veneto.Al riguardo le Parti chiedono l'esenzione totale da imposte ai sensi di quantodisposto dall'art. 3 commi 1 e 2 del D.lgs. 31 ottobre 1990 n. 346, dichiarandole parti medesime che l'atto di liberalità è effettuato per finalità di pubblicautilità.


486Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 616 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/5<strong>Del</strong> che ho redatto il presente atto scritto interamente con mezzi elettronici dapersona di mia fiducia su numero … (n. ..) fogli occupati per pagine scritteintere …… (n. ..) e fino a qui della ….., del quale ho dato lettura, presenti itesti, alle Parti comparse che da me interpellate lo hanno dichiarato conformealla loro volontà ed in prova di ciò con me ed i testi lo sottoscrivono.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 487DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 617 del 3 maggio <strong>2013</strong>Autorizzazione alle AA.TT.EE.RR. delle Province di Padova e Verona per la concessione in comodato d’uso gratuitoalla Fondazione la Casa Onlus di Padova degli alloggi individuati per il conferimento al Fondo immobiliare etico “VenetoCasa”.[Emigrazione e immigrazione]Note per la trasparenza:Le AA.TT.EE.RR. delle Province di Padova e Verona vengono autorizzate a concedere in comodato d’uso gratuito alla FondazioneLa Casa Onlus di Padova gli alloggi originariamente individuati per il conferimento al Fondo immobiliare etico “VenetoCasa” e non conferiti a causa del mancato interesse da parte della Società di Gestione del Fondo “Beni Stabili SGR”.L’Assessore Daniele Stival, di concerto con l’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.La Giunta regionale, in attuazione dei Programmi regionali in materia di immigrazione per gli anni 2002, 2003 e 2004, conpropri provvedimenti nn. 3871/2002, 4013/2003 e 4597/2004, ha approvato l’avvio di progetti di reperimento/realizzazione di alloggitemporanei per immigrati/emigrati di ritorno, in prevalenza a cura delle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale - AA.TT.E.R. - del Veneto, tra cui, in particolare, le AA.TT.E.R. delle Province di Padova e Verona.Le linee-guida del Piano Triennale Immigrazione 2007-2009, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 57 del12.07.2007, hanno ri-orientato le politiche di facilitazione all’inserimento abitativo della componente immigrata, prevedendo l’avvio,in raccordo con l’Assessorato regionale all’edilizia abitativa, di una iniziativa di housing sociale rivolta alle fasce deboli della popolazione,autoctone e immigrate.L’indirizzo assunto dal citato Piano è stato successivamente raccordato con analoghi obiettivi della programmazione regionaledi interventi di edilizia abitativa e confermato dall’art.85, c.1, della L.r. n. 1 del 27 febbraio 2008 (Legge finanziaria regionale perl’esercizio 2008) che ha previsto l’adesione della Regione del Veneto alla costituzione di un fondo immobiliare etico, promossocon il coinvolgimento di investitori istituzionali, privati e della pubblica amministrazione e rivolto alla realizzazione, recupero e/oacquisto di immobili da destinare alla locazione a canone calmierato in favore di soggetti economicamente svantaggiati.Con proprio provvedimento n. 2542 del 7.08.2007, la Giunta regionale, anche alla luce dei nuovi indirizzi della programmazioneregionale, ha accolto la richiesta formulata dall’A.T.E.R. di Padova, autorizzando la stessa a destinare gli alloggi realizzati in attuazionedei citati programmi annuali in materia di immigrazione al patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Ciò a causa dell’impossibilitàriscontrata di procedere alla assegnazione degli alloggi stessi, determinata da una diversa esigenza locale. Il medesimoprovvedimento faceva obbligo alla suddetta AT.E.R. di individuare, entro 6 mesi dalla data della deliberazione, unità immobiliarialternative per ulteriori iniziative abitative da definirsi nell’ambito dei Programmi regionali Immigrazione fino alla copertura degliimporti già liquidati, maggiorati degli interessi maturati.Con successiva D.G.R. n. 4111 del 30.12.2008 è stata accolta la proposta dell’A.T.E.R. di Verona di poter compensare il finanziamentogià liquidato dalla Regione, maggiorato degli interessi legali, mediante il conferimento di capitale immobiliare di parivalore rappresentato da unità ad uso abitativo di proprietà dell’Azienda da destinarsi ad iniziative abitative previste dalla programmazioneregionale in materia di immigrazione. Il provvedimento incaricava il Dirigente della Direzione Sicurezza Pubblica e FlussiMigratori di espletare tutte le procedure necessarie per la finalizzazione delle nuove unità immobiliari ad interventi di inserimentoabitativo coerenti con il disposto del Piano Triennale Immigrazione e con la l.r. n. 1/2008, art.85, c.1.Le ATER di Padova e Verona, in esecuzione dei sopra citati provvedimenti di Giunta, hanno provveduto ad individuare alloggialternativi, ubicati rispettivamente in Montagnana (PD) e S. Pietro in Cariano (VR), da conferire al Fondo immobiliare etico “VenetoCasa”, a seguito del parere favorevole dell’advisor tecnico del citato fondo, “Abitare Veneto”.La Società di Gestione Risparmio Beni Stabili Gestioni SGR, che gestisce il Fondo, non si è però espressa in maniera formalesu tale conferimento, in quanto ha ritenuto di concentrare le prime fasi di investimento nelle aree con maggiori necessità abitativeed in favore di iniziative con dimensioni ottimali per una gestione economica ed efficiente da parte del relativo Gestore. Pertanto,seppur meritevoli di approfondimento, è stato disposto che le iniziative edilizie proposte sarebbero state incluse nella selezione degliinvestimenti da valutarsi in una seconda fase; tuttavia, tenuto conto del tempo trascorso e non essendo intervenuto alcuno svilupposulla questione, è verosimilmente presumibile, come risulta da nota del Dirigente dell’U.P. Edilizia Abitativa del 12.04.2012 prot.n. 174244, che i citati interventi non siano più interessati da una procedura di conferimento al Fondo immobiliare “Veneto Casa”.Tenuto conto di quanto sopra esposto, da cui si evince il mancato interesse della Beni Stabili Gestioni SGR, le ATER di Padovae Verona, rispettivamente con note prot. n. 0010907 del 30.08.2012 e prot. n. 0016969 del 29.08.2012, hanno chiesto di essere autorizzatea concedere in comodato d’uso gratuito le unità immobiliari, già individuate, alla Fondazione La Casa Onlus di Padova,di cui la Regione è socio fondatore ai sensi dell’art. 53 della Legge Regionale 1/2004 e della D.G.R. 4324 del 29.12.2004, affinchévengano destinate a cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti che versino in situazioni di disagio abitativo.Con la partecipazione in qualità di socio fondatore, la Giunta ha inteso contribuire alla realizzazione nel Veneto di iniziativedi accoglienza abitativa rivolte alle fasce deboli, tra cui i lavoratori immigrati regolarmente soggiornanti nel territorio regionale efinalizzate a sovvenire alle situazioni di disagio personale, familiare e sociale che originano dalla mancanza di un alloggio dignitoso.La Regione inoltre partecipa con un proprio rappresentante al Consiglio Direttivo della Fondazione, giusta D.G.R. n. 1968del 20.06.2006.La Fondazione La Casa Onlus ha ripetutamente manifestato la disponibilità a collaborare con le Aziende Territoriali per sperimentareservizi di accoglienza e di accompagnamento sociale all’abitare. La concessione in comodato d’uso gratuito, oltre agarantire l’accollo, da parte di detta Fondazione, delle spese di ordinaria e straordinaria manutenzione, nonché del rimborso alle


488Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Aziende delle imposte e tasse gravanti sugli immobili, permetterebbe di porre in atto con tempestività importanti e concrete azionivolte al contrasto del disagio abitativo esistente nei territori interessati.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione regionale e statale;- Vista la L.r. n 1 del 30 gennaio 2004, art. 53;- Vista la L.r. n. 1 del 27 febbraio 2008, art. 85, comma 1;- Vista la L.r. n. 54 del 31 dicembre 2012;- Vista la deliberazione del Consiglio regionale n 57 del 12.07.2007 di approvazione del Piano Triennale Immigrazione 2007-2009;- Viste le DD.GG.RR. nn. 3871/2002, 4013/2003, 4597/2004 e 4255/2005;- Vista la D.G.R. n. 4324 del 29.12.2004;- Vista la D.G.R. n. 1968 del 20.06.2006;- Viste le DD.GG.RR. nn. 2542 del 7.08.2007 e n. 4111 del 30.12.2008;- Vista la nota del Dirigente Regionale dell’Unità di Progetto Edilizia Abitativa del 12.04.2012 prot. n. 174244.delibera1. Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.2. Di autorizzare le AA.TT.EE.RR delle Province di Padova e Verona a conferire in comodato d’uso gratuito alla FondazioneLa Casa Onlus di Padova, affinché vengano destinate a cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti che versino in situazionidi disagio abitativo, le unità immobiliari ubicate rispettivamente in comune di Montagnana (n. 8 unità) e in comune di San Pietroin Cariano, località Nasser (n. 7 unità), già individuate per il conferimento Fondo immobiliare etico “Veneto Casa” e non conferitia causa del mancato interesse da parte della Società di Gestione del Fondo “Beni Stabili SGR”.3. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.4. Di incaricare il Dirigente regionale dell’Unità di Progetto Flussi Migratori dell’esecuzione del presente atto.5. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 489DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 618 del 3 maggio <strong>2013</strong>Accordo di collaborazione istituzionale, ex art. 15 L. 241/1990, tra la Regione del Veneto (Direzione Sede di Bruxelles)e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto.[Secondario, settore]Note per la trasparenza:Si approva lo schema di Accordo tra Regione del Veneto e Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto per l’anno<strong>2013</strong>, autorizzando il Dirigente della Direzione Sede di Bruxelles a sottoscrivere il relativo atto della durata di tredici mesi, dal 1maggio <strong>2013</strong> al 31 maggio 2014. Si determina in € 395.000 l’importo massimo della compartecipazione regionale alle spese totalipreviste per la realizzazione dei progetti di cui all’Accordo.Il Presidente, Dr. Luca Zaia, riferisce quanto segue.La Sede regionale di Bruxelles è operativa dal 1997, in attuazione della legge regionale 6 settembre 1996, n. 30, “Normegenerali sulla partecipazione della Regione Veneto al processo normativo comunitario e sulle procedure di informazione e diattuazione dei programmi comunitari”. Tale legge è stata abrogata dalla legge regionale n. 26 del 25 novembre 2011, “Normesulla partecipazione della Regione del Veneto al processo normativo e all’attuazione del diritto e delle politiche dell’Unioneeuropea”, che specifica - all’art. 14, comma II - come la Giunta ed il Consiglio regionale si avvalgano della Sede “al fine diassicurare un efficace sistema di relazioni con le istituzioni e gli organismi dell'Unione Europea”.Dal 2010, la Direzione ha assunto il nome di Ca’ Veneto a Bruxelles. Un mutamento non solo di forma: avendo come ospitipresso i propri uffici - oltre all’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto - diversi altri attori del sistema regionale,Ca’ Veneto rappresenta infatti il front office dell’intero sistema regionale veneto in difesa degli interessi del territorioe delle imprese presso l’Unione Europea.Dal punto di vista organizzativo, e al fine del perseguimento dell’obiettivo di un contenimento dei costi, fin dal 1997 la GiuntaRegionale ha optato per una struttura con organico regionale ridotto, ma operativamente supportato dal sistema camerale.La collaborazione tra la Regione del Veneto ed Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto è sancita in unospecifico Accordo di Programma - approvato dalla Giunta Regionale con <strong>Del</strong>iberazione n. 2844 del 29 settembre 2009, e sottoscrittoil 26 Marzo 2010.In considerazione degli importanti risultati conseguiti nel corso di questi anni e ritenuto di dover garantire il proseguimentodell’efficace collaborazione condotta tra Regione del Veneto ed Unione Regionale delle Camere di Commercio delVeneto, preso atto che la scadenza dell’Accordo di Programma sottoscritto tra le parti in data 26 marzo 2010 era fissata per il31 dicembre 2012, la Giunta Regionale, con <strong>Del</strong>iberazione n. 2652 del 18 dicembre 2012, ha disposto di prorogare il suddettotermine al 31 dicembre 2015.Tale accordo, da un lato, recita “Regione Veneto e Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto condividonoa Bruxelles i propri uffici di rappresentanza presso le Istituzioni comunitarie ed assieme svolgono l’attività istituzionale dirapporto con l’Unione Europea” e dall’altro all’art. 3 punti F), M) e P) indicano il perseguimento di specifici obiettivi comuni:F) organizzazione ed attuazione di iniziative di informazione, assistenza e gestione su programmi, politiche e finanziamenticomunitari e, in particolare, nell’ambito dei fondi strutturali comunitari; M) collaborazione nelle decisioni riferentisi alle regolerelative agli aiuti di stato e, più in generale, della concorrenza; P) collaborazione nelle attività degli Uffici di rappresentanzadi Bruxelles.In attuazione di tale Accordo, la Giunta Regionale ha provveduto a disciplinare con cadenza annuale lo svolgimento delleattività di collaborazione tra la Regione del Veneto e Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto attraversol’adozione di un apposito strumento convenzionale, al fine di garantire un efficace perseguimento delle finalità istituzionaliche guidano l’azione comune dei due Enti.Attualmente, il rapporto tra Regione del Veneto ed Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto è regolatada apposita Convenzione stipulata il 12.04.2012, rep. n. 27393, prorogata sino al 30 aprile <strong>2013</strong> con D.G.R. n. 2690 del 24 Dicembre2012 ed atto siglato il 02.01.<strong>2013</strong>.Tutto ciò premesso, si propone l’approvazione dello schema di Accordo “Allegato A” tra Regione del Veneto e UnioneRegionale delle Camere di Commercio del Veneto per la prosecuzione e il rafforzamento della collaborazione tra i due Entinell’ambito della promozione del sistema veneto a livello europeo ed internazionale, parte integrante e sostanziale della presentedeliberazione.L’Accordo “Allegato A” prevede la collaborazione tra Regione del Veneto e Unione Regionale delle Camere di Commerciodel Veneto, per la realizzazione dei seguenti progetti ed attività:1. partecipazione ai Networks regionali europei;2. helpdesk euro progettazione per fornire informazioni e segnalazioni al sistema veneto per quanto attiene la partecipazioneai bandi europei;3. partecipazione ai bandi di gara UE ed iniziative di cooperazione con Paesi Terzi che rivestono interesse strategico per iltessuto imprenditoriale veneto;4. organizzazione degli Open Days <strong>2013</strong> ed eventi a Bruxelles di interesse regionale;5. rapporti con i media e gli uffici stampa delle strutture regionali per garantire l’informazione e la diffusione delle novità alivello di normative e politiche europee;6. supporto e coordinamento del Sistema Veneto a Bruxelles;


490Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>7. cura dossier collegati alla programmazione 2014-2020;8. settore degli aiuti di Stato;9. progetti di eccellenza turistica: “Sviluppo del Turismo Sociale ed accessibile” e “Valorizzazione e promozione integratadella Pedemontana veneta”- “Centenario della Grande Guerra”;10. progetto “Brussels School”;11. supporto al settore Trasporti ed al Porto di Venezia in ambito comunitario.L’Accordo “Allegato A” decorre dal 1 maggio <strong>2013</strong> e ha scadenza il 31 maggio 2014.In relazione alle attività progettuali sopra indicate ed espressamente riportate in dettaglio all’art. 2 dello schema di Accordo“Allegato A”, si propone di determinare in euro 395.000,00 (trecentonovantacinquemila/00) l’importo massimo delle obbligazionidi spesa, derivanti dalla compartecipazione per circa il 95 % alle spese totali previste per la realizzazione dei progetti sopraindicati, alla cui assunzione provvederà con propri atti il Dirigente della Direzione Sede di Bruxelles, disponendo la coperturafinanziaria a carico dei fondi stanziati, per € 325.000,00, sul capitolo n. 3464 ad oggetto “Spese connesse al funzionamentodella Sede di Rappresentanza di Bruxelles (L.R. 25/11/2011, n. 26)” e, per € 70.000,00, sul capitolo 101746 ad oggetto “Realizzazionedi azioni a favore di progetti per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico”, del bilancio annuale di previsionedell’esercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilità.L’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto compartecipa ai progetti di cui sopra per un controvalore di €20.000,00 (ventimila/00) pari a circa il 5 % delle spese totali previste.Si dà atto che la spesa di cui si avvia la procedura d’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della L.R. 1/2011.Si propone di dare mandato al Dirigente regionale della Direzione Sede di Bruxelles di sottoscrivere l’Accordo, secondo loschema di cui all’“Allegato A”, di procedere con propri atti ad impegnare e liquidare a favore di Unione Regionale delle Cameredi Commercio del Veneto l’importo massimo di euro 395.000,00 (trecentonovantacinquemila/00) da erogarsi in tre soluzionisuccessive, secondo le modalità riportate all’art. 3.2 dello schema di Accordo “Allegato A”, nonché di provvedere all’adozionedi tutti gli atti conseguenti all’attuazione del presente provvedimento.Il contributo previsto nell’Accordo a favore di Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto per il sostegnoall’attività svolta da Ca’ Veneto a Bruxelles va inteso quale rimborso spese per l’attività prestata da Unioncamere del Venetoalla Regione al fine del perseguimento dei propri comuni obiettivi, nonché per il rimborso di eventuali ulteriori oneri derivantida detta attività e previamente concordati fra i responsabili delle rispettive Strutture.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;Vista la nota, prot. n. 105469 del 8 marzo <strong>2013</strong>, della Direzione Promozione turistica integrata avente ad oggetto “progetto“turismo sociale” attività condivise con sede regionale di Bruxelles”;Vista la nota, prot. n. 152281 del 10 aprile <strong>2013</strong>, del Commissario per il Turismo avente ad oggetto “Progetto di eccellenzaturistica “Valorizzazione e promozione integrata della Pedemontana <strong>Veneta</strong>”. Autorizzazione utilizzo stanziamento capitolo dibilancio 101746”;Vista la Legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;Vista la Legge regionale 7 gennaio 2011 n. 1;Vista la Legge regionale 25 novembre 2011, n. 26;Vista la Legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 1228, così come modificata dall’art. 18 della L. 18 giugno 2009, n. 69;Vista la <strong>Del</strong>ibera di Giunta regionale 14 ottobre 2010, n. 2427 e la <strong>Del</strong>ibera di Giunta regionale 8 novembre 2011, n. 1825;Visto l’art. 34 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267;Visto l’art. 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241;Visto l’Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto sottoscrittoin data 26 Marzo 2010;Vista la <strong>Del</strong>ibera di Giunta regionale 18 dicembre 2012, n. 2652;delibera1. di ritenere le premesse parte sostanziale ed integrante del presente provvedimento;2. di approvare lo schema di Accordo tra la Regione del Veneto (Direzione Sede di Bruxelles) e l’Unione Regionale delle Cameredi Commercio del Veneto di cui all’ “Allegato A”, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;3. di autorizzare il Dirigente Regionale della Direzione Sede di Bruxelles a sottoscrivere l’Accordo “Allegato A” nella formadella scrittura privata;4. di determinare in € 395.000,00 (trecentonovantacinquemila/00) l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzioneprovvederà con propri atti il Dirigente regionale della Direzione Sede di Bruxelles, disponendo la copertura finanziariaa carico dei fondi stanziati, per € 325.000,00, sul capitolo n. 3464 ad oggetto “Spese connesse al funzionamento della Sede diRappresentanza di Bruxelles (L.R. 25/11/2011, n. 26)” e, per € 70.000,00, sul capitolo 101746 ad oggetto “Realizzazione di azioni afavore di progetti per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico”, del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziariocorrente che presenta sufficiente disponibilità;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 4915. di dare atto che la spesa di cui si avvia la procedura d’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette alimitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;6. di dare mandato al Dirigente regionale Direzione Sede di Bruxelles di procedere con propri atti ad impegnare e liquidare afavore di Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto l’importo massimo di euro 395.000,00 (trecentonovantacinquemila/00)da erogarsi in tre soluzioni successive, secondo le modalità riportate all’art. 3.2 dello schema di Accordo di cui all’“Allegato A”;7. di dare mandato al Dirigente Direzione Sede di Bruxelles di provvedere all’adozione di tutti gli atti conseguenti all’attuazionedel presente provvedimento;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


492Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 618 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/5ACCORDO DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE EX ART. 15 L. 241/1990TRAla Regione del Veneto, con sede in Venezia, Palazzo Balbi, Dorsoduro 3901, C.F. 80007580279,rappresentata dal Dott. …........................, nato a ………. il ................., il quale interviene al presente attonella sua qualità di Dirigente pro tempore della Direzione Sede di Bruxelles, ai sensi della L.R. n. 1 del10.1.1997, in esecuzione della deliberazione della Giunta regionale n. del ;El’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, con sede in Venezia-Marghera, Via delleIndustrie 19/D, Codice fiscale 80009100274, rappresentata dal Dott. …..................., nato a ……….. il………., il quale interviene nel presente atto nella sua qualità di Segretario Generale del predetto Ente;PREMESSO CHE- In data 26 Marzo 2010 tra la Regione del Veneto e l’Unioncamere del Veneto è stato sottoscritto unAccordo di Programma avente fra le proprie specifiche finalità quelle di costruire un quadrostrategico-programmatico comune al fine di incrementare le sinergie nonché di realizzare unaaddizionalità delle risorse messe a disposizione dai rispettivi sistemi, condividendo la necessità dimassimizzare l’efficacia dei propri interventi a favore dello sviluppo competitivo del sistemaeconomico veneto attraverso il perseguimento di obiettivi programmatici meglio descritti all’Art. 3del citato Accordo. L’Accordo di Programma, che prevedeva come scadenza il 31 dicembre 2012, èstato prorogato sino al 31 dicembre 2015 con <strong>Del</strong>ibera di Giunta Regionale n. 2652 del 18.12.2012.- Tale articolo prevede (lettera P)) la “collaborazione nelle attività degli Uffici di rappresentanza diBruxelles”.- In applicazione della metodologia operativa prevista all’Art. 6 del citato Accordo di Programma,devono essere stipulate apposite convenzioni fra la Regione del Veneto ed Unioncamere del Venetoper la gestione dei progetti attuativi derivanti dall’Accordo stesso.- La Direzione Sede di Bruxelles della Regione del Veneto ha i propri uffici in Avenue de Tervueren67 e rue des Aduatiques 14 a Bruxelles - 1040.- La Regione del Veneto ha concesso in locazione ad Unioncamere del Veneto il II e il III piano dellapropria dependance di Rue des Adatiques 14.- L’ufficio di Bruxelles di Unioncamere del Veneto ha fra i propri compiti quello relativoall’individuazione delle opportunità più interessanti per lo sviluppo del sistema produttivo delVeneto.- Unioncamere del Veneto ospita a Venezia presso Eurosportello del Veneto il coordinamento dellaRete “European Enterprise Network” (rete dipendente dalla Commissione Europea e facente partedella omonima rete della Direzione Generale Imprese ed Industria della Commissione) per il NordEst d’Italia e che “European Enterprise Network” dispone di personale specializzatonell’informazione, assistenza e consulenza sulle materie europee.- L’obiettivo principale comune di Unioncamere del Veneto e Regione del Veneto è quello didifendere gli interessi del Veneto presso le Istituzioni europee promuovendo una maggiore visibilitàe rappresentatività del sistema economico, sociale e culturale regionale nei confronti delle istituzionidell’Unione Europea, nonché di conoscere, valutare e sostenere l’attività delle Istituzioni europee atutela degli interessi del sistema regionale.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 493ALLEGATOA alla Dgr n. 618 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/5- Unioncamere del Veneto dispone delle competenze e del personale necessari per collaborare con laRegione nel raggiungimento dei comuni obiettivi;CONSIDERATO CHEla collaborazione tra la Regione del Veneto e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio delVeneto nell’espletamento delle attività di cui sopra può assicurare un uso più efficace ed efficiente dellerisorse pubbliche ed il raggiungimento di migliori e maggiori risultati;TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATOsi conviene e si stipula quanto segueART. 1 – PREMESSE.Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Atto.ART. 2 – OGGETTO DELL’ACCORDO.L’Unioncamere del Veneto si impegna a collaborare per la realizzazione dei seguenti progetti condivisi conla Regione del Veneto nel periodo di riferimento.PROGETTO 1. Adesione e supporto ai “networks regionali europei (Errin, NecsTouR, NEREUS eCRPM).Unioncamere del Veneto collaborerà con la Regione del Veneto all’interno delle RETI tematiche europeeimplementando le attività concordate con i membri europei per l’anno <strong>2013</strong>.PROGETTO 2. Supporto all’attività dell’“HELPDESK EUROPROGETTAZIONE”.Il progetto in questione ha lo scopo di fornire informazioni e segnalazioni per quanto attiene lapartecipazione ai bandi europei, suddivisi per settori e direzioni generali di competenza. Il progetto vienerealizzato per mezzo di un costante censimento dei programmi e delle iniziative comunitarie di riferimentoche viene trasposto in un database. La situazione viene regolarmente monitorata per ottenere unaggiornamento dei dati relativi alle scadenze ed ai bandi utili. Il progetto prevede l’invio su base settimanaledello scadenzario a un target pubblico-privato che viene raggiunto grazie ad una mailing list di soggettiindividuati o che hanno chiesto spontaneamente il loro inserimento. Ancora, l’HELPDESK risulta essere ilpunto di contatto regionale a Bruxelles per i soggetti del territorio veneto che sono alla ricerca di elementiconoscitivi o di approfondimento per la partecipazione ai programmi europei, partner internazionali per lapartecipazione ai progetti europei e luogo di contatto per le regioni europee in cerca di partner veneti.L’HELPDESK infine offre una attività residuale di assistenza agli operatori veneti nei rapporti con leistituzioni comunitarie in relazione ai progetti già presentati o da presentare.PROGETTO 3. Cooperazione con Paesi Terzi e partecipazione ai bandi di gara della UE.Il Progetto ha il fine di sostenere e promuovere la partecipazione della regione Veneto a tutti i bandi di garasotto forma di call for tenders, call for proposals, twinning e ogni altra iniziativa di cooperazione sia conPaesi terzi che con Paesi Membri dell’Unione, sia nell’ambito dei fondi strutturali sia nell’ambito dei fondi agestione diretta, in particolare, ma non in via esclusiva, con i Paesi che rivestono forte interesse strategicoper il tessuto imprenditoriale veneto, al fine facilitarne l’accesso nel mercato economico e produttivo. Dalpunto di vista settoriale, a mero titolo esemplificativo, il supporto e la promozione riguarderà in modoorizzontale i Programmi di cooperazione Territoriale (Interreg), i Programmi a favore dell’Ambiente, dellaRicerca e Sviluppo, della Competitività, dell’Innovazione, dei Trasporti, della Formazione, Cultura, deiMedia, della Mobilità, della Giustizia, dei Migranti ecc.


494Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 618 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 3/5PROGETTO 4. Open Days <strong>2013</strong>. Assistenza e supporto alla Organizzazione di Eventi su tematichespecifiche.Il Progetto ha come fine l’organizzazione di Conferenze e di Workshop in ambito degli Open Days <strong>2013</strong>, sutematiche specifiche da divulgare ai partecipanti degli incontri.PROGETTO 5. Comunicazione ed informazione.Il progetto ha l’obiettivo di curare i rapporti con i media e con gli uffici stampa delle strutture regionali,garantire l’informazione e la diffusione delle novità a livello di normative e politiche europee.Aggiornamento del sito istituzionale nell’area dedicata alla Direzione Sede di Bruxelles.PROGETTO 6. Supporto e coordinamento del Sistema Veneto a BruxellesQuest’attività è finalizzata alla creazione di una rete informale con l’obiettivo di promuovere ilcoordinamento dei rappresentanti del sistema Veneto a Bruxelles.La suddetta Rete comprende: Unioncamere del Veneto – Eurosportello Veneto e <strong>Del</strong>egazione di Bruxelles; Regione del Veneto – Rappresentanza di Bruxelles; Gli Europarlamentari veneti; Il rappresentante veneto presso il Comitato Economico e Sociale; I rappresentanti veneti presso il Comitato delle Regioni.La rete è nata con l’obiettivo dichiarato di rendere più efficiente e coordinata l’attività di monitoraggio dellepolitiche europee. I principali dossier su cui si concentrerà nel <strong>2013</strong> il lavoro di rete sono quelli definiti dallanuova programmazione comunitaria 2014-2020 e, in particolare, le marco regioni europee e l’Asse deitrasporti Nord – Sud. La Rete svolgerà inoltre attività di monitoraggio dei pareri allo studio da parte delComitato Economico e Sociale, del Comitato delle Regioni e delle commissioni parlamentari, per aumentarela diffusione delle informazioni su tutto il processo legislativo comunitario e far crescere le possibilità diintervento in favore del Veneto.PROGETTO 7. Programmazione 2014-2020 (Ricerca e Innovazione).Il progetto ha quale suo obiettivo quello di assistere le competenti strutture regionali sui diversi dossier diinteresse relativi al settore della Ricerca & Innovazione, in particolare alla definizione ed all’avvio del nuovoprogramma quadro per la Ricerca ed Innovazione “Horizon 2020” e la “Smart Specialization Strategy”.Per quanto riguarda “Horizon 2020” il progetto avrà come obiettivi l’attività di rappresentazione degliinteressi regionali sul tema, un’attività di informazione nei confronti delle competenti autorità regionalirelativamente alla nuova struttura ed alle nuove modalità di funzionamento e partecipazione al Programma invista dell’uscita dei bandi.In riferimento alla seconda area, l’obiettivo del progetto consisterà nell’assicurare alle competenti struttureregionali il necessario supporto di informazione e contatti finalizzato alla redazione ad alla successivavalutazione della strategia di “specializzazione intelligente” regionale nel settore della ricerca e innovazione,la cui adozione è prevista fra le condizioni ex ante dalla proposta di regolamento sui fondi strutturali e che èattualmente in fase di elaborazione.PROGETTO 8. Aiuti di Stato.Considerato il reciproco expertise nel settore degli Aiuti di Stato, Unioncamere del Veneto e Direzione Sededi Bruxelles ritengono di poter integrare il servizio fornito da UCV ai propri Associati mediante il Forumsugli Aiuti di Stato ed il servizio fornito ad Enti pubblici e Direzioni regionali dall’Osservatorio sugli Aiutidi Stato. Il progetto ha il fine di garantire maggior efficienza nell’attività di monitoraggio della legislazionedi settore e di sportello on-line, a beneficio dei vari attori del territorio interessati da questioni in materia diaiuti di stato. A titolo esemplificativo, il coordinamento riguarda:a) risposte di prima istanza a quesiti posti via internet sul sito dell’Osservatorio Europeo sugli Aiuti diStato ed all’interno del Forum UCV;b) newsletter inoltrata agli iscritti alla mailing list;c) monitoraggio e studio normativa di settore;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 495ALLEGATOA alla Dgr n. 618 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 4/5d) seminari e corsi di formazione.PROGETTO 9. Progetti di eccellenza turistica: “Sviluppo del Turismo Sociale ed accessibile” e“Valorizzazione e promozione integrata della Pedemontana veneta” – “Centenario della GrandeGuerra”L’obiettivo strategico del progetto di eccellenza “Sviluppo del Turismo Sociale ed accessibile” di cui allaDGR 1825/2011 è quello di creare le condizioni per lo sviluppo del turismo sociale in Veneto,incrementando la capacità di attrarre flussi di turisti con bisogni speciali e di accoglierli con una qualità edun livello dei servizi in grado di accrescere il loro grado di soddisfazione e la loro fidelizzazione verso lestrutture ricettive del Veneto, migliorando l’immagine complessiva del sistema turistico - ricettivo delVeneto, qualificandolo come “accessibile”. In questo contesto, vanno coltivati e potenziati i rapporti con laCommissione europea ed il Parlamento Europeo mediante la partecipazione agli appositi gruppi di lavoro,anche all’interno delle reti tematiche, al fine di mettere in atto azioni ed iniziative mirate condivise con laDirezione regionale competente ed, in particolare, in base a quanto disposto dalla Linea di intervento n. 1“Attività di analisi e monitoraggio”.In vista della ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, vanno intraprese anche specifiche azionifinalizzate alla valorizzazione sia culturale che turistica del territorio nell’ambito del progetto di eccellenza“Valorizzazione e promozione integrata della Pedemontana veneta” attraverso l’identificazione diprogrammi e/o progetti comunitari riconducibili al tema, ed in particolare, alla Linea d’intervento n. 1“Definizione dell’offerta”.PROGETTO 10. “Brussels School”.L’Ufficio regionale di Bruxelles offre un servizio di informazione a favore dei beneficiari del POR e di chi,con la UE, è chiamato ad interagire come, ad esempio, gli amministratori ed i funzionari degli Enti Locali delVeneto. L’obiettivo della “Brussels school” è quello di accrescere la conoscenza sul funzionamento delleIstituzioni europee, sulle loro “policies” e sui loro programmi. Questo obiettivo verrà realizzato attraversol’organizzazione di incontri informativi a carattere seminariale e fornendo un manuale pratico per spiegarel’europrogettazione ed i suoi meccanismi. Inoltre verrà creato un portale internet con informazioni utili sullamateria.PROGETTO 11. “Settore Trasporti e Porto di Venezia”.Il progetto avrà come obiettivo principale l’approfondimento e la rappresentazione degli interessi regionalinel settore dei trasporti, in particolare in relazione alla predisposizione delle nuove linee guide sulle Reti diTrasporto Transeuropee (Ten-T) ed il nuovo strumento finanziario a sostegno di tali politiche, il “ConnectingEurope Facility”.Nel concreto le attività consisteranno in:a) monitoraggio legislativo in materia;b) partecipazione al tavolo di lavoro sul "Corridoio Baltico-Adriatico" e sullo sviluppo della strategiadelle Regioni "Scandinavo-Adriatiche";c) rappresentanza degli interessi e delle priorità regionali nel settore dei trasporti e della logistica pressoi rappresentanti delle Istituzioni UE e nei rapporti con altri stakeholders europei finalizzate allacreazione di opportune sinergie e opportunità di lavoro transazionali;d) supporto alle strutture regionali competenti (in primis: la Direzione Regionale Trasporti - Unità diProgetto Logistica) nell’implementazione di attività progettuali e sostegno all’attività in ambitoeuropeo;e) monitoraggio delle politiche europee inerenti ai servizi portuali ed allo sviluppo dei trasportimarittimi;f) organizzazione di eventi e seminari di interesse specifico per il territorio.


496Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 618 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 5/5SERVIZIO DI SEGRETERIA. Unioncamere del Veneto organizza una segreteria che curi i rapporti tra idue contraenti, la gestione operativa, amministrativa e contabile della presente convenzione e l’attività disupporto ai progetti di cui sopra.2.2) Il presente Accordo acquista efficacia dalla reciproca comunicazione, che deve avvenire entro 10 giornidalla stipula, a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno, del nominativo del “Responsabile perl’attuazione e vigilanza dell’Accordo”, da parte della Regione Veneto – Direzione Sede di Bruxelles, e del“Referente di Unioncamere per l’Accordo”.ART. 3 – COMPENSO E TERMINI DI PAGAMENTO.3.1) La Regione del Veneto contribuisce con € 395.000,00 (trecentonovantacinquemila/00), allarealizzazione dei progetti di cui all’art. 2. L’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Venetosostiene altresì i progetti di cui sopra per un controvalore di € 40.000,00 (quarantamila/00), pari a circa il10% delle spese totali previste.3.2) L’importo di € 395.000,00 viene corrisposto dalla Regione del Veneto all’Unione Regionale delleCamere di Commercio del Veneto in tre soluzioni e con le seguenti modalità:a) un primo versamento entro il 30 settembre <strong>2013</strong>, su presentazione del rendiconto delle spesesostenute ;b) un secondo versamento entro il 31 dicembre <strong>2013</strong>, su presentazione del rendiconto delle spesesostenute ;c) saldo entro il 30 settembre 2014 su presentazione del rendiconto delle spese sostenute relativamentealle attività di cui all’art. 2.Tale onere va inteso quale rimborso spese per l’attività prestata dall’Unione Regionale delle Camere diCommercio del Veneto al fine del perseguimento dei propri comuni obiettivi, nonché per il rimborso dieventuali ulteriori oneri derivanti da detta attività e previamente concordati fra i soggetti di cui all’art. 2,paragrafo 2.2. Gli ulteriori costi di gestione per la realizzazione del presente Accordo sono sostenuti daUnioncamere del Veneto in virtù delle premesse e del rapporto di collaborazione con la Regione del Veneto.La liquidazione dei rimborsi spese a favore di Unioncamere è effettuata previo visto per congruità appostodal Responsabile di cui all’art. 2, paragrafo 2.2.3.3) Le attività di cui all’art. 2 non sono soggette ad IVA in quanto afferenti a costi rimborsati dalla Regionedel Veneto che non integrano gli estremi di attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 4, D.P.R. n. 633/72.3.4) La presente convenzione non è soggetta a imposta di registro in quanto trattasi di meri rimborsi di costigià sostenuti direttamente da Unioncamere del Veneto.ART. 4 – DURATALa Regione del Veneto e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto al fine di garantire lacompleta realizzazione delle attività previste, stabiliscono concordemente di dare avvio alle stesse a far datadal 1 maggio <strong>2013</strong>. L’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto si impegna a realizzarequelle di propria spettanza entro il 31 maggio 2014.Il presente atto, in duplice copia originale, viene letto ed approvato specificamente articolo per articolo conle premesse e sottoscritto.Venezia, lìREGIONE del VENETOIl Dirigente pro tempore della Direzione Sede diBruxellesUNIONE REGIONALE delle CAMERE diCOMMERCIO del VENETOIl Segretario Generale


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 497DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 619 del 3 maggio <strong>2013</strong>Fondo regionale per il trasporto pubblico locale, art. 1, c. 301, L. 24/12/2012, n. 228”. Assegnazione dei finanziamentiper l’esercizio dei servizi di trasporto pubblico nel periodo gennaio - maggio <strong>2013</strong>.[Trasporti e viabilità]Note per la trasparenza:Il presente provvedimento assegna agli Enti Affidanti, impegnando la spesa relativa sul Capitolo 101860 di competenza, i finanziamentiprovvisoriamente quantificati da destinare all'effettuazione dei servizi minimi di trasporto pubblico automobilisticoe di navigazione, comprensivi della copertura degli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro (2004-2007), per ilperiodo gennaio - maggio <strong>2013</strong>.L’Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue.L'articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, come sostituito dal comma 301 della Legge n. 228 del 24.12.2012 cd.Legge di Stabilità <strong>2013</strong>, ha previsto l’istituzione di un “Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasportopubblico locale anche ferroviario” nelle Regioni a statuto ordinario, alimentato da una compartecipazione al gettito derivante dalleaccise sul gasolio per autotrazione e sulla benzina.. Per l’annualità <strong>2013</strong> lo stanziamento del capitolo relativo a tale Fondo Nazionalerisulta determinato in € 4.929.254.469,00.Con Decreto 25 febbraio <strong>2013</strong> il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti, ha concesso un’anticipazione pari al 60% del citato “Fondo nazionale” per complessivi € 2.957.552.681,40, che dovrannoessere erogati dal 12 febbraio <strong>2013</strong> al 12 agosto <strong>2013</strong> a cadenza mensile fino alla concorrenza dell’intero importo.Al momento il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha provveduto ad erogare alle Regioni una prima tranche - pari acirca 1,1 miliardi di euro - dell'acconto complessivo del 60% del “Fondo nazionale”.La percentuale di riparto fra le diverse Regioni a valere sul “Fondo nazionale” in esame verrà stabilita con il DPCM di cui alcomma 3 dell’art. 16 bis, in corso di emanazione; tuttavia considerata la necessità di procedere all’erogazione delle risorse, il nominatoDecreto 25 febbraio <strong>2013</strong> ai fini del riparto del 60% del “Fondo nazionale” tra le Regioni ha assunto le percentuali riportatenella tabella 1 allegata allo schema DPCM di cui al comma 3 dell’art. 16 bis; per il Veneto detta percentuale è pari al 8,24%.Il Bilancio di Previsione per l’anno <strong>2013</strong>, approvato dal Consiglio Regionale del Veneto con Legge n. 4 del 5 aprile <strong>2013</strong>, appostasul Capitolo 101860 denominato “Fondo regionale per il trasporto pubblico locale, art. 1, c. 301, L. 24/12/2012, n. 228” risorsecomplessive pari a 406.<strong>21</strong>1.189,36 €.L’art. 37 comma 2 della Legge n. 3 del 5.04.<strong>2013</strong> “Legge finanziaria regionale per l’esercizio <strong>2013</strong>” stabilisce che la ripartizionedelle risorse disponibili tra trasporto ferroviario e trasporto automobilistico e lagunare sia deliberata dalla Giunta Regionale entro30 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale di Bilancio, sentita la competente commissione consiliare. Il comma 4 delmedesimo art. 37 stabilisce che per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> le risorse da destinare al trasporto ferroviario non possano esseresuperiori a 150 milioni di Euro.Al comma 5 dell’art. 37, è demandato alla Giunta Regionale l’onere di definire - entro il termine del 31 maggio <strong>2013</strong> - i nuovicriteri di riparto derivanti dalle diverse attività in corso, di revisione del livello dei servizi minimi e dei parametri standard secondoquanto previsto dalla legge Regionale 30 ottobre 1998 n. 25 e successive modifiche ed integrazioni.I lavori della Commissione Tecnica istituita con DGR n. 974/2012 sono in fase di completamento, avendosi già raggiunta unacondivisione sul livello dei servizi minimi e dei parametri standard di costo.Nelle more della chiusura dei lavori della Commissione Tecnica e della successiva valutazione in sede di Conferenza di servizi,il presente provvedimento propone - a titolo di acconto per l’anno <strong>2013</strong> ed ai fini del finanziamento dei servizi minimi contrattualizzatiin essere - di assegnare, per le mensilità da gennaio a maggio <strong>2013</strong>, agli Enti affidanti servizi di trasporto pubblico localeautomobilistico e di navigazione un importo pari a cinque mensilità quantificate a livello dell’esercizio 2012.Il finanziamento complessivo per il <strong>2013</strong> sarà oggetto di successiva determinazione anche alla luce del lavoro licenziato dallaCommissione Tecnica, delle decisioni assunte in Conferenza di servizi, nonché dalla competente Commissione Consiliare e dallaGiunta.Si specifica che dall’assegnazione dei finanziamenti è stato escluso il Comune di Longarone avendo quest’ultimo cessato il serviziodi trasporto pubblico urbano a decorrere dalla data del 1 luglio 2012 - come da comunicazione agli atti - ed avendo confermatotale decisione anche per l’esercizio <strong>2013</strong>. Con successivo provvedimento si provvederà a definire l’esatto finanziamento spettanteper l’esercizio 2012 e a recuperare le somme erogate in eccedenza.I finanziamenti saranno erogati nella misura del 95% delle risorse complessivamente impegnate.L’erogazione del residuo 5% del finanziamento avverrà solo dopo l’avvenuta presentazione della rendicontazione del servizioeffettuato e sarà subordinata al raggiungimento degli obiettivi di qualità e prestazionali del servizio come di seguito meglio specificato;oltre a ciò detto residuo 5% potrà subire una rideterminazione nell’eventualità che le percorrenze esercitate risultino inferiorialle programmate o comunque approvate dalla Regione.In considerazione del mutato quadro nazionale circa gli impegni che la Regione deve assumere in termini di razionalizzazionee progressivo efficientamento della programmazione e della gestione del servizio - impegni richiamati nell’articolo 16-bis del DecretoLegge 6 luglio 2012, n. 95, come sostituito dal comma 301 della Legge n. 228 del 24.12.2012 (Legge di Stabilità <strong>2013</strong>), e chetroveranno concreta individuazione nel DPCM in corso di emanazione - ed in considerazione che una quota del finanziamento del“Fondo nazionale” sarà vincolata al rispetto di essi, è necessario rendere coerenti i risultati della gestione del servizio da parte dellesingole Aziende con tali impegni a livello regionale.


498Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Pertanto, con successivo provvedimento di Giunta si ridetermineranno, rispetto a quanto finora previsto dalla DGR n. 326/2001,i criteri di attribuzione di una quota dei finanziamenti residui complessivi legandoli al rispetto di obiettivi correlati al raggiungimentoed al miglioramento di specifici livelli sia del rapporto ricavi/costi e che del cosiddetto load factor.Qualora il non rispetto di detti obiettivi da parte delle Aziende sia tale da determinare una penalizzazione per la Regione in terminidi non raggiungimento, totale o parziale, dei livelli complessivi di efficientamento richiesti nel DPCM e quindi da ciò conseguauna minore quota di finanziamento per la Regione, potranno essere applicate, con criteri e modalità da definirsi successivamente,penalità o trattenute, eventualmente anche superiori alla quota del residuo 5%, alle Aziende che hanno causato detta situazione.Una ulteriore quota del corrispettivo residuo sarà invece vincolata sia alla completa e tempestiva fornitura dei dati gestionaliche al rispetto degli standard di qualità erogata.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 53, 4° comma, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto l'articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, come sostituito dal comma 301 della Legge 228 del 24.12.2012;Vista la L.R. 30 ottobre 1998, n. 25 e successive modificazioni e integrazioni;Vista la L.R. 39/2001;Vista la Legge Regionale n. 3 del 5 aprile <strong>2013</strong> “Legge finanziaria regionale per l’esercizio <strong>2013</strong>”Vista la Legge Regionale n. 4 del 5 aprile <strong>2013</strong> “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015”;delibera1. di considerare le premesse parte integrante al presente provvedimento;2. di ripartire ed assegnare, ai sensi dell'art. 32 della L.R. 30 ottobre 1998, n. 25 e s.m.i., alle Amministrazioni Provinciali eComunali, in qualità di Enti affidanti, le risorse finanziarie per l’importo complessivo di € 105.032.094,16 (di cui € 50.946.<strong>21</strong>4,10alle Province Allegato A ed € 54.085.880,06 ai Comuni Allegato B), da destinare alla copertura degli oneri derivanti dalla stipuladei contratti di servizio con le aziende affidatarie per l’effettuazione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale, comprensividegli oneri derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per gli anni 2004-2007, con riferimento al periodo gennaio -maggio <strong>2013</strong>;3. di impegnare a favore delle Amministrazioni Provinciali e Comunali, per le finalità di cui al punto precedente, la spesadi € 105.032.094,16 (di cui € 50.946.<strong>21</strong>4,10 alle Province ed € 54.085.880,06 ai Comuni) sul capitolo n. 101860 ad oggetto "Fondoregionale per il trasporto pubblico locale, art. 1, c. 301, L. 24/12/2012, n. 228”, del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziariocorrente che presenta sufficiente disponibilità;4. di incaricare il dirigente della Direzione Mobilità di provvedere all’erogazione del 95% dei finanziamenti spettanti per ilperiodo gennaio-maggio <strong>2013</strong>, come riportato negli Allegati A e B colonna 3;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni aisensi della L.R. 1/2011;6. di dare atto che il Dirigente della Direzione Mobilità è autorizzato ad apportare, con proprio Decreto, le modifiche che sirendessero necessarie per ovviare ad eventuali errori materiali;7. di dare atto che la Direzione Regionale Mobilità è incaricata dell’esecuzione del presente atto;8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 499Allegato A Dgr n. del pag. 1 /1ALLEGATOA alla Dgr n. 619 del 03 maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaProvince affidantiAziende affidatarieTotale dei finanziamentiFinanziamento singola Finanziamento complessivoda erogare per lemensilità gennaio - maggio periodo gennaio -maggiomensilità gennaio-maggio<strong>2013</strong><strong>2013</strong><strong>2013</strong> (95% dell'assegnato)Provincia di Belluno1 2 3€ € €BL Dolomiti Bus S.p.A. 796.757,72 3.983.788,58 3.784.599,15BL S.A.D. S.p.A. 5.053,36 25.266,78 24.003,44BL Sbizzera S.n.c. 3.092,86 15.464,31 14.691,09BL S.A.F.-FVG S.p.A. 2.871,83 14.359,13 13.641,17totale Prov.di Belluno 807.775,76 4.038.878,80 3.836.934,86PD A.P.S. Holding S.p.A. 126.259,11 631.295,54 599.730,76Provincia di Padova PD Bonaventura Expr. Srl 27.845,18 139.225,90 132.264,60PD BUSITALIA - SITA Nord S.r.l. 1.460.363,17 7.301.815,87 6.936.725,08totale Prov. di Padova 1.614.467,46 8.072.337,31 7.668.720,44RO Brenzan Giulio 5.201,46 26.007,31 24.706,95RO Garbellini S.r.l. 119.670,52 598.352,59 568.434,96Provincia di Rovigo RO Pilotto S.n.c. 8.710,39 43.551,93 41.374,34RO BUSITALIA - SITA Nord S.r.l. 5<strong>21</strong>.869,98 2.609.349,89 2.478.882,40RO Tiengo S.n.c. 7.998,41 39.992,05 37.992,44totale Prov. di Rovigo 663.450,76 3.317.253,78 3.151.391,09TV A.C.T.T. S.p.A. 162.984,15 814.920,77 774.174,73TV A.T.M. S.p.A. 36.802,46 184.012,31 174.811,69TV Barzi Service S.r.l. 13.749,52 68.747,58 65.310,<strong>21</strong>Provincia di TrevisoTV Caverzan S.r.l. 26.653,40 133.267,01 126.603,66TV Comin S.n.c. 12.396,36 61.981,82 58.882,73TV C.T.M. S.p.A. 182.040,31 910.201,56 864.691,49TV Gobbo S.r.l. 15.792,69 78.963,47 75.015,30TV La Marca S.p.A. 1.049.818,05 5.249.090,27 4.986.635,75totale Prov. di Treviso 1.500.236,96 7.501.184,80 7.126.125,56VE A.C.T.V. S.p.A. 1.747.752,77 8.738.763,87 8.301.825,68Provincia di Venezia VE A.T.V.O. S.p.A. 1.052.612,45 5.263.062,27 4.999.909,15VE Brusutti S.r.l. 17.722,50 88.612,52 84.181,89totale Prov.di Venezia 2.818.087,73 14.090.438,66 13.385.916,73VR Anselmi S.n.c. 1.861,99 9.309,94 8.844,44Provincia di Verona VR A.T.V. S.r.l. 1.435.846,16 7.179.230,80 6.820.269,26VR Dall'Aio Viaggi S.n.c. 5.429,26 27.146,32 25.789,01totale Prov. di Verona 1.443.137,41 7.<strong>21</strong>5.687,07 6.854.902,71VI A.I.M. Mobilità S.r.l. (1) 69.903,65 349.518,26 332.042,35VI Albiero Guido 7.803,04 39.015,18 37.064,42VI Bettini Bus S.a.s. 5.008,09 25.040,43 23.788,41VI Canil Viaggi S.r.l. 29.220,43 146.102,16 138.797,05VI Capozzo S.r.l. 43.996,63 <strong>21</strong>9.983,16 208.984,00Provincia di Vicenza VI F.T.V. S.p.A. 1.100.487,66 5.502.438,32 5.227.316,40VI Girardi S.r.l. 30.044,86 150.224,30 142.713,08VI Lorenzi S.r.l. 26.789,66 133.948,29 127.250,87VI Bristol S.r.l. 11.037,83 55.189,16 52.429,70VI Zambon Silla Corrado 3.675,67 18.378,36 17.459,44VI Zanconato Enio Aldo 14.119,22 70.596,08 67.066,27totale Prov.di Vicenza 1.342.086,74 6.710.433,69 6.374.912,01Totale Province 10.189.242,82 50.946.<strong>21</strong>4,10 48.398.903,39Nota (1): i finanziamenti saranno erogati al Comune di Vicenza ai sensi della convenzione stipulata tra gliEnti.


500Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Allegato B Dgr n. del pag. 1 /1ALLEGATOB alla Dgr n. 619 del 03 maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaComuni affidantiAziende affidatarieFinanziamento singolamensilità gennaio -maggio <strong>2013</strong>Finanziamentocomplessivo periodogennaio -maggio <strong>2013</strong>Totale dei finanziamentida erogare per lemensilità gennaio-maggio<strong>2013</strong> (95% dell'assegnato)1 2 3€ € €Asolo De Zen Michele S.a.s. 14.426,69 72.133,46 68.526,79Auronzo di Cadore Dolomiti Bus S.p.A. 5.668,23 28.341,14 26.924,08Bassano del Grappa F.T.V. S.p.A. 60.610,70 303.053,51 287.900,84Belluno Dolomiti Bus S.p.A. 159.183,82 795.919,12 756.123,16Caorle (1) A.T.V.O. S.p.A. 31.956,15 159.780,75 151.791,71Cavallino-Treporti (1) A.T.V.O. S.p.A. 28.984,14 144.920,72 137.674,69Chioggia A.C.T.V. S.p.A. 142.552,08 712.760,42 677.122,40Conegliano A.T.M. S.p.A. 49.531,71 247.658,53 235.275,60Cortina d'Ampezzo SE. AM. S.r.l. 27.650,63 138.253,13 131.340,48Feltre Dolomiti Bus S.p.A. 25.850,07 129.250,33 122.787,81Jesolo (1) A.T.V.O. S.p.A. 37.205,46 186.027,29 176.725,93Legnago A.T.V. S.r.l. <strong>21</strong>.026,63 105.133,16 99.876,50Mel Perera Mario 5.430,35 27.151,77 25.794,18Montebelluna La Marca S.p.A. 14.288,39 71.441,93 67.869,83Padova A.P.S. Holding S.p.A. 1.490.804,60 7.454.023,00 7.081.3<strong>21</strong>,85Pieve di Cadore Dolomiti Bus S.p.A. 4.170,31 20.851,56 19.808,98Recoaro Terme F.T.V. S.p.A. 8.041,81 40.209,05 38.198,60Rovigo Busitalia SITA Nord S.r.l. <strong>21</strong>3.273,01 1.066.365,05 1.013.046,80S.Donà di Piave (1) A.T.V.O. S.p.A. 30.139,36 150.696,82 143.161,98Schio CO.N.A.M S. r.l. 32.783,19 163.915,93 155.720,13Spinea A.C.T.V. S.p.A. 14.858,13 74.290,65 70.576,12Treviso A.C.T.T. S.p.A. 559.349,62 2.796.748,10 2.656.910,69Valdagno F.T.V. S.p.A. 29.010,44 145.052,20 137.799,59Venezia automobilistico/tram A.C.T.V. S.p.A. 2.088.169,49 10.440.847,44 9.918.805,07Verona A.T.V. S.r.l. 1.252.552,86 6.262.764,31 5.949.626,09Vicenza A.I.M. Mobilità 649.427,42 3.247.137,09 3.084.780,24Vittorio Veneto A.T.M. S.p.A. 60.209,70 301.048,49 285.996,07Venezia navigazione A.C.T.V. S.p.A. 3.760.0<strong>21</strong>,02 18.800.105,11 17.860.099,85Totale Comuni 10.817.176,01 54.085.880,06 51.381.586,06Nota (1): i finanziamenti saranno erogati alla Provincia di Venezia ai sensi della convenzione stipulata tra gli Enti.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 501DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 620 del 3 maggio <strong>2013</strong>Patto verticale incentivato <strong>2013</strong>. Avvio procedura operativa e approvazione di autonomi criteri di virtuosità e di riparto.Art. 1, commi 122 - 125, legge 24 dicembre 2012, n. 228.[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Disposizioni per l’attuazione del Patto verticale incentivato <strong>2013</strong> ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, commi 122 - 125, dellalegge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di Stabilità <strong>2013</strong>) e dell’art. 1 comma 138 della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (Legge diStabilità 2011).L’Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.La legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità <strong>2013</strong>), all’articolo 1, commi 122-125, ha reintrodotto l’istituto del cosiddetto“Patto verticale incentivato” anche per l’anno <strong>2013</strong>, le cui disposizioni vengono riportate nel dettaglio seguente:- comma 122“Nell'anno <strong>2013</strong>, alle regioni a statuto ordinario, alla Regione Siciliana e alla Regione Sardegna è attribuito uncontributo, nei limiti di un importo complessivo di 800 milioni di euro in misura pari all'83,33 per cento degli spazi finanziari,validi ai fini del patto di stabilità interno, ceduti da ciascuna di esse e attribuiti ai comuni e alle province ricadenti nel proprioterritorio nei limiti degli importi indicati per ciascuna regione nella tabella 1 allegata alla presente legge. Il contributo è destinatodalle regioni alla estinzione anche parziale del debito.”;- comma 123”Gli importi indicati per ciascuna regione nella tabella di cui al comma 122, possono essere modificati, a invarianzadi contributo complessivo di 200 milioni di euro con riferimento agli spazi finanziari ceduti alle province e di 600 milioni dieuro con riferimento agli spazi finanziari ceduti ai comuni, mediante accordo da sancire, entro il 30 aprile <strong>2013</strong>, in Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.”- comma 124 ”La cessione di spazi finanziari di cui al comma 122, nonché l'utilizzo degli stessi da parte dei comuni e delleprovince, avviene ai sensi di quanto disposto dal comma 138 dell'articolo 1 della legge 13 dicembre 2010, n. 220. Gli spazi finanziariceduti da ciascuna regione sono ripartiti tra i comuni e le province al fine di favorire i pagamenti dei residui passivi inconto capitale in favore dei creditori.”- comma 125 “Entro il termine perentorio del 31 maggio <strong>2013</strong>, le regioni comunicano al Ministero dell'economia e delle finanze,con riferimento a ciascun ente beneficiario, gli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell'equilibriodei saldi di finanza pubblica.”Con tale normativa viene quindi riproposto un contributo a favore delle regioni proporzionato agli spazi finanziari che concederannoa favore delle Province e dei Comuni del loro territorio.Questa opportunità si concretizza in uno scenario di difficoltà finanziaria nella quale versano gli Enti Locali, sia in considerazionedegli effetti della crisi economica internazionale che in considerazione degli stringenti vincoli imposti dal Patto di StabilitàInterno.La misura in questione consente l’immissione nel sistema produttivo di un significativo ammontare di liquidità per effettuarepagamenti con grande beneficio per le imprese e per questo motivo le istituzioni rappresentative degli Enti Locali e delle Regionihanno ripetutamente manifestato la necessità di un potenziamento degli interventi governativi in ambito “Patto verticale incentivato”.In questo contesto, al fine di mettere a fattor comune le migliori pratiche e le esperienze più significative così da ottenere un effettomoltiplicatore sull’economia reale dei rispettivi territori e favorire percorsi di integrazione amministrativa, risulta utile favorirela realizzazione di prassi interregionali similari nella realizzazione di logiche comuni di sistema e di standard economico-socialinonché di qualità nel livello delle prestazioni di servizi, come previsto dall’art. 117, comma 8, della Costituzione.Nell’ambito dell’area territoriale più vasta comprendente oltre alla Regione del Veneto, anche le Regioni Piemonte e Lombardia,il plafond disponibile della Macroregione per lo smaltimento dei residui passivi in conto capitale ammonta a circa euro250.000.000,00.Ciò premesso, la Giunta regionale del Veneto intende fornire un aiuto concreto ai propri Enti Locali dando applicazione perl’anno <strong>2013</strong> al “Patto verticale incentivato”, sulla base dell’accordo definito in Conferenza Stato/Regioni del 8 febbraio <strong>2013</strong>, cheprevede un importo per la Regione del Veneto pari a euro 50.000.000,00 comprensivo della quota in capo alla Regione, di cui euro37.500.000,00 a favore dei Comuni e euro 12.500.000,00 a favore delle Province.Ai sensi dell’art. 1, comma 138 della legge 13 dicembre 2010, n. 220, la Regione del Veneto procede contestualmente a rideterminarei propri obiettivi programmatici in termini di competenza eurocompatibile e di competenza finanziaria, riducendoli dellostesso importo.L’istituto del “Patto verticale incentivato” non è regolamentato dalla L.R. 10/2012 avendo caratteristiche e tempi autonomirispetto al patto verticale interno regionalizzato; tuttavia l’Assessore al Bilancio e agli Enti Locali ha ritenuto opportuno, anchequest’anno, discutere e condividere in sede di Conferenza Regioni e Autonomie Locali, convocata per il giorno 16 aprile <strong>2013</strong>, ladefinizione dei criteri applicativi, richiedendo al contempo il necessario supporto dell’ANCI e dell’UPI Veneto per la più ampiadiffusione della nuova opportunità.Tanto premesso, si propone di prendere atto di quanto condiviso in sede di Conferenza permanente Regione-Autonomie Localiapprovando i criteri di cui al parere n. 1/<strong>2013</strong> espresso nella seduta del 16 aprile <strong>2013</strong> allegato al presente provvedimento (AllegatoA) quale parte integrante del medesimo, tenendo in considerazione anche la successiva richiesta pervenuta da UPI Veneto con lanota prot. n. 59 del 22 aprile <strong>2013</strong>, trasmessa senza ritardo anche all’ANCI Veneto essendo la medesima condivisibile nel merito e,


502Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>pertanto, estendibile nei contenuti anche a beneficio dei Comuni.Allo scopo si esplicitano, distintamente per le Province e per i Comuni, i criteri di virtuosità di cui al parere sopra citato necessariper accedere al plafond riservato agli Enti Locali, unitamente ai criteri di ripartizione dei medesimi e alle sanzioni comeconcordati:A) PROVINCECRITERIO DI VIRTUOSITÀ:Effettivo rispetto del patto di stabilità nell’anno 2012;CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL PLAFOND FINANZIARIO:Il plafond messo a disposizione verrà ripartito, sulla base delle richieste e attestazioni pervenute da ciascun Ente, proporzionalmenteal monte residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong>.In caso di sovradimensionamento del plafond da distribuire rispetto alle richieste pervenute dalle Province il surplus verràriversato a favore del plafond messo a disposizione dei Comuni.SANZIONEIn caso di utilizzo del plafond assegnato per una percentuale inferiore al 100%, l’ente locale verrà escluso dall’eventuale applicazionedel patto verticale incentivato dell’anno successivo.B) COMUNICRITERI DI VIRTUOSITÀ:Con riferimento ai soli comuni assoggettati alle norme del Patto di stabilità 2012:• Effettivo rispetto del patto di stabilità nell’anno 2012;• Con riferimento ai Comuni beneficiari del riparto del Patto verticale Incentivato 2012 (D.P.G.R. n. 154 del 6 settembre 2012),l’effettivo utilizzo di almeno il 95% del plafond loro concesso.CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL PLAFOND FINANZIARIO:Al fine di garantire che il riparto del plafond complessivo avvenga tra Comuni “equivalenti” in termini di dimensione finanziaria,si suddividono i Comuni in tre fasce omogenee determinate in base alla popolazione residente al 31/12/2011, secondo i datiISTAT.A ciascuna fascia viene riservata una quota percentuale del plafond complessivo parametrata al numero di Comuni appartenentialla stessa come dalla seguente tabella.Classe diPopolazioneNr ComunipotenzialiPercentuale ripartoPlafond1.001 - 15.000 482 70%15.001 - 50.000 52 20%> di 50.000 7 10%Totale 541 100,00%Ciascun sotto-plafond viene ripartito tra i Comuni della corrispondente fascia, sulla base delle richieste e attestazioni pervenuteda ciascun Ente, in proporzione al monte residui passivi in c/capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong>.In caso di sovradimensionamento di uno dei sotto-plafond da distribuire rispetto alle richieste pervenute il surplus verrà riversatoai plafond sottodimensionati secondo il criterio sopra definito.FONDO PER SITUAZIONI DI CRITICITÀUna quota pari al 10% del plafond a disposizione dei Comuni viene riservata per far fronte a pagamenti di residui passivi inconto capitale determinati da contenziosi definiti con provvedimenti giudiziari e/o con lodo arbitrale, da ripartire in quota proporzionalesulla base alle richieste e attestazioni pervenute, con un tetto massimo, per ciascun Ente Locale richiedente pari a euro400.000,00.I Comuni possono formalizzare una sola richiesta/attestazione: o quella normale in proporzione ai residui passivi in c/capitaleal 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> o, in alternativa, quella relativa a situazione di criticità.SANZIONEIn caso di utilizzo del plafond assegnato per una percentuale inferiore al 100%, l’ente locale verrà escluso dall’eventuale applicazionedel patto verticale incentivato dell’anno successivo.A seguito della nota prot. n. 59 del 22 aprile <strong>2013</strong> dell’UPI Veneto, peraltro estendibile nei contenuti anche a beneficio dei Comuniversanti nella medesima situazione, e al solo fine di parametrare ai nuovi istituti e principi contabili previsti dal decreto legislativo23 giugno 2011, n. 118 i criteri di ripartizione dei plafond finanziari sopra descritti, con riferimento alle Province e ai Comuni veneti


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 503in fase di sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012 e successive modifiche e integrazioni, si propone di integrareil parametro di suddivisione come di seguito riportato:“Il plafond messo a disposizione delle Province e ciascun sotto-plafond a favore dei Comuni della corrispondente fascia, verrà ripartitosulla base delle richieste e attestazioni pervenute da ciascun Ente, proporzionalmente alle somme effettivamente liquidabili entrol’anno <strong>2013</strong> relative al monte residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> sommato:1. ai residui passivi in c/capitale re imputati o re imputabili nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> a norma dell’art. 14 del D.P.C.M.del 28/12/2011, attuativo del decreto legislativo 23/06/2011 n. 118, come definito nei principi contabili applicati e come certificatodal responsabile finanziario e asseverato dai revisori dei conti;2. al fondo pluriennale vincolato in c/capitale 2012 iscritto o iscrivibile nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> e che costituisce quotavincolata dell’avanzo di amministrazione 2012, ai sensi della disciplina inerente la sperimentazione del nuovo ordinamento e sistemacontabile di cui al decreto legislativo 23/06/2011 n. 118 così come definito nei principi contabili applicati e come certificatodal responsabile finanziario e asseverato dai revisori dei conti.”Considerati i tempi ristretti per la realizzazione di tale istituto, si ritiene indispensabile che le domande di adesione, redatteesclusivamente in base ai rispettivi fac-simili di richiesta allegati al presente provvedimento (Allegati B e C) e (Allegati D e E pergli EE. LL in sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012) vengano fatte pervenire dagli Enti Locali interessati, sottola loro diretta responsabilità, entro e non oltre il termine perentorio di venerdì 17 maggio p.v., esclusivamente alla Direzione EntiLocali Persone Giuridiche e Controllo Atti e solo a mezzo fax.Sarà cura dell’ANCI e UPI Veneto diffondere quanto più possibile tale opportunità tra tutti gli Enti Locali interessati del Veneto.Entro i termini stabiliti dalla normativa, la Direzione Bilancio effettuerà, con riferimento a ciascun Ente Locale beneficiario, lacomunicazione al M.E.F. degli elementi informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanzapubblica.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Visto l’art. 1, commi 122-125, della Legge 24 dicembre 2012, n. 228;Vista la Legge 13 dicembre 2010, n. 220;Vista la Circolare della Ragioneria dello Stato n. 5 del 7 febbraio <strong>2013</strong>;Visto il parere n. 1/<strong>2013</strong> espresso dalla Conferenza Permanente Regione - Autonomie Locali nella seduta del 16 aprile <strong>2013</strong>;Visto l’art. 14 del D.P.C.M. del 28/12/ 2011;Visto il D.P.C.M. del 25 maggio 2012;Vista la nota dell’UPI Veneto prot. n. 59 del 22 aprile <strong>2013</strong>;delibera1. di approvare le premesse quali parti integranti del presente deliberato;2. di dare applicazione al “Patto verticale incentivato” per il <strong>2013</strong>, sulla base dell’Intesa definita in Conferenza Stato/Regionidel 8 febbraio <strong>2013</strong>, prevedendo un plafond complessivo pari a euro 50.000.000,00, di cui euro 37.500.000,00 a favore dei Comunie euro 12.500.000,00 a favore delle Province;3. di rideterminare, ai sensi dell’articolo 1, comma 138 della Legge n. 220/2010, i propri obiettivi programmatici in termini dicompetenza eurocompatibile e di competenza finanziaria, riducendoli dello stesso importo;4. di prendere atto di quanto condiviso in sede di Conferenza permanente Regione-Autonomie Locali, come da parere n. 1/<strong>2013</strong>espresso nella seduta del 16 aprile <strong>2013</strong> (Allegato A) al presente provvedimento e parte integrante il medesimo, e di approvare alloscopo, distintamente per le Province e per i Comuni non in sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012, i seguenticriteri di virtuosità, di ripartizione e sanzioni:A) PROVINCECRITERIO DI VIRTUOSITÀ:Effettivo rispetto del patto di stabilità nell’anno 2012;CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL PLAFOND FINANZIARIO:Il plafond messo a disposizione verrà ripartito, sulla base delle richieste e attestazioni pervenute da ciascun Ente, proporzionalmenteal monte residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong>.In caso di sovradimensionamento del plafond da distribuire rispetto alle richieste pervenute dalle Province il surplus verràriversato a favore del plafond messo a disposizione dei Comuni.SANZIONEIn caso di utilizzo del plafond assegnato per una percentuale inferiore al 100%, l’ente locale verrà escluso dall’eventuale applicazionedel patto verticale incentivato dell’anno successivo.


504Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>B) COMUNICRITERI DI VIRTUOSITÀ:Con riferimento ai soli comuni assoggettati alle norme del Patto di stabilità 2012:• Effettivo rispetto del patto di stabilità nell’anno 2012;• Con riferimento ai Comuni beneficiari del riparto del Patto verticale Incentivato 2012 (D.P.G.R. n. 154 del 6 settembre 2012),l’effettivo utilizzo di almeno il 95% del plafond loro concesso.CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL PLAFOND FINANZIARIO:Al fine di garantire che il riparto del plafond complessivo avvenga tra Comuni “equivalenti” in termini di dimensione finanziaria,si suddividono i Comuni in tre fasce omogenee determinate in base alla popolazione residente al 31/12/2011, secondo i datiISTAT.A ciascuna fascia viene riservata una quota del plafond complessivo parametrata al numero di Comuni appartenenti alla stessacome dalla seguente tabella.Classe diPopolazioneNr ComunipotenzialiPercentualeRiparto Plafond1.001 - 15.000 482 70%15.001 - 50.000 52 20%> di 50.000 7 10%Totale 541 100,00%Ciascun sotto-plafond viene ripartito tra i Comuni della corrispondente fascia, sulla base delle richieste e attestazioni pervenuteda ciascun Ente, in proporzione al monte residui passivi in c/capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong>.In caso di sovradimensionamento di uno dei sotto-plafond da distribuire rispetto alle richieste pervenute il surplus verrà riversatoai plafond sottodimensionati secondo il criterio sopra definito.FONDO PER SITUAZIONI DI CRITICITÀUna quota pari al 10% del plafond a disposizione dei Comuni viene riservata per far fronte a pagamenti di residui passivi inconto capitale determinati da contenziosi definiti con provvedimenti giudiziari e/o con lodo arbitrale, da ripartire in quota proporzionalesulla base alle richieste e attestazioni pervenute, con un tetto massimo, per ciascun Ente Locale richiedente pari a euro400.000,00.Laddove non ci fossero richieste in tal senso, ovvero le stesse risultassero inferiori al plafond così riservato, l’eccedenza verràriassegnata al plafond a disposizione dei Comuni.I Comuni possono formalizzare una sola richiesta/attestazione: o quella normale in proporzione ai residui passivi in c/capitaleal 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> o, in alternativa, quella relativa a situazione di criticità.SANZIONEIn caso di utilizzo del plafond assegnato per una percentuale inferiore al 100%, l’ente locale verrà escluso dall’eventuale applicazionedel patto verticale incentivato dell’anno successivo.5. di prendere atto della richiesta ulteriore pervenuta con nota prot. n. 59 del 22 aprile <strong>2013</strong> dall’UPI Veneto, peraltro estendibilenei contenuti anche a beneficio dei Comuni versanti nella medesima situazione, e di integrare i criteri di ripartizione dei plafondfinanziari con riferimento alle Province e ai Comuni veneti in fase di sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012come segue:“Il plafond messo a disposizione delle Province e ciascun sotto-plafond a favore dei Comuni della corrispondente fascia, verrà ripartitosulla base delle richieste e attestazioni pervenute da ciascun Ente, proporzionalmente alle somme effettivamente liquidabili entrol’anno <strong>2013</strong> relative al monte residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> sommato:• ai residui passivi in c/capitale re imputati o re imputabili nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> a norma dell’art. 14 del D.P.C.M. del28/12/2011, attuativo del decreto legislativo 23/06/2011 n. 118, come definito nei principi contabili applicati e come certificatodal responsabile finanziario e asseverato dai revisori dei conti;• al fondo pluriennale vincolato in c/capitale 2012 iscritto o iscrivibile nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> e che costituisce quotavincolata dell’avanzo di amministrazione 2012, ai sensi della disciplina inerente la sperimentazione del nuovo ordinamento esistema contabile di cui al decreto legislativo 23/06/2011 n. 118 così come definito nei principi contabili applicati e come certificatodal responsabile finanziario e asseverato dai revisori dei conti.”6. di stabilire il termine perentorio di venerdì 17 maggio <strong>2013</strong> quale data ultima per la presentazione della domanda di accessoal plafond che gli Enti Locali interessati faranno pervenire solo ed esclusivamente via fax alla Direzione Enti locali Persone Giuridichee Controllo Atti;7. di incaricare la Direzione Enti Locali Persone Giuridiche e Controllo Atti medesima della verifica delle domande pervenutee dell’inoltro alla Direzione Bilancio, senza ritardo, dell’elenco delle sole domande pervenute correttamente e dichiarate ammissibiliper i successivi adempimenti di competenza;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 5058. di approvare allo scopo il fac-simile di richiesta delle Province, allegato al presente provvedimento quale parte integrantedel medesimo (Allegato B), che gli Enti locali interessati potranno utilizzare per accedere ai benefici del plafond finanziario;9. di approvare allo scopo il fac-simile di richiesta dei Comuni, allegato al presente provvedimento quale parte integrante delmedesimo (Allegato C), che gli Enti locali interessati potranno utilizzare per accedere ai benefici del plafond finanziario;10. di approvare allo scopo il fac-simile di richiesta delle Province in sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012e successive modifiche e integrazioni, allegato al presente provvedimento quale parte integrante del medesimo (Allegato D), chegli Enti locali interessati potranno utilizzare per accedere ai benefici del plafond finanziario;11. di approvare allo scopo il fac-simile di richiesta dei Comuni in sperimentazione ai sensi del D.P.C.M. del 25 maggio 2012 esuccessive modifiche e integrazioni, allegato al presente provvedimento quale parte integrante del medesimo (Allegato E), che gliEnti locali interessati potranno utilizzare per accedere ai benefici del plafond finanziario;12. di incaricare la Direzione Bilancio della formulazione, secondo i criteri approvati, della proposta di ripartizione dei plafonddi cui al punto 2 tra gli Enti risultanti beneficiari nonchè comunicare al M.E.F., entro i termini stabiliti dalla normativa, gli elementiinformativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica;13. di demandare il suddetto riparto ad un successivo provvedimento della Giunta regionale o, in mancanza di sedute utili, delPresidente della Giunta regionale;14. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;15. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.


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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 509giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOB alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1PATTO VERTICALE INCENTIVATO - Anno <strong>2013</strong>(Art. 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228)RICHIESTA ED ATTESTAZIONEDa inviare solo ed esclusivamente via fax ai numeri 041-2795905-31 entro il 17/05/<strong>2013</strong>REGIONE DEL VENETODirezione Enti Locali Persone Giuridichee Controllo Attie, p.c. UPI VENETOI sottoscritti_________________________Presidente della Provincia di______________________in qualità di Rappresentante Legale dell’Ente e_______________________________ in qualità di Dirigente/Responsabile del ServizioFinanziario del medesimo Entechiedonoai sensi e per gli effetti dell’articolo 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228 che laProvincia di _______________________ sia autorizzata a peggiorare, come di seguito indicato, ilsaldo programmatico originariamente assegnato all’Ente.A tal fine, sulla scorta degli atti d’Ufficio, congiuntamente attestano, sotto la propria responsabilità:a) che l’Ente ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2012;b) che l’ammontare dei residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabilientro l’anno <strong>2013</strong> per il quale si richiede il peggioramento del saldo obiettivo, è pari a €._______________________In fede.IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO_________________________________________IL PRESIDENTE___________________________________Data ____________________ Prot. _____________________ Timbro


510Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOC alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1PATTO VERTICALE INCENTIVATO - Anno <strong>2013</strong>(Art. 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228)RICHIESTA ED ATTESTAZIONEDa inviare solo ed esclusivamente via fax ai numeri 041-2795905-31 entro il 17/05/<strong>2013</strong>REGIONE DEL VENETODirezione Enti Locali Persone Giuridichee Controllo Attie, p.c. ANCI VENETOI sottoscritti_________________________Sindaco del Comune di ______________________inqualità di Rappresentante Legale dell’Ente e _______________________________ in qualità diDirigente/Responsabile del Servizio Finanziario del medesimo Entechiedonoai sensi e per gli effetti dell’articolo 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228 che ilComune di _______________________ sia autorizzato a peggiorare, come di seguito indicato, ilsaldo programmatico originariamente assegnato all’Ente.A tal fine, sulla scorta degli atti d’Ufficio, congiuntamente attestano, sotto la propria responsabilità:a) (solo per i Comuni sottoposti ai vincoli del patto di stabilità interno 2012)che l’Ente ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2012;b) (solo per i Comuni che hanno usufruito del Patto Verticale Incentivato 2012)che l’Ente ha utilizzato almeno il 95% dell’autorizzazione al peggioramento del saldoprogrammatico comunicata dalla Regione del Veneto con D.P.G.R. n. 154 del 6 settembre2012;c) che l’ammontare dei residui passivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabilientro l’anno <strong>2013</strong> per il quale si richiede il peggioramento del saldo obiettivo, è pari a €._______________________;ovvero:d) che il Comune si trova in uno stato di criticità oggettiva determinato da contenzioso definitocon provvedimento dell’autorità giudiziaria/lodo arbitrale n.________________________del __________________a seguito del quale necessita, di procedere a pagamenti diresidui passivi in conto capitale, nel corso del corrente anno, pari a€___________________________;In fede.IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO_________________________________________IL SINDACO___________________________________Data ____________________ Prot. _____________________ Timbro


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 511giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOD alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2PATTO VERTICALE INCENTIVATO - Anno <strong>2013</strong>(Art. 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228)RICHIESTA ED ATTESTAZIONEPROVINCE IN SPERIMENTAZIONE AI SENSI DEL D.P.C.M. 25 MAGGIO 2012Da inviare solo ed esclusivamente via fax ai numeri 041-2795905-31 entro il 17/05/<strong>2013</strong>REGIONE DEL VENETODirezione Enti Locali Persone Giuridichee Controllo Attie, p.c. UPI VENETOI sottoscritti_________________________Presidente della Provincia di______________________in qualità di Rappresentante Legale dell’Ente e_______________________________ in qualità di Dirigente/Responsabile del ServizioFinanziario del medesimo Entechiedonoai sensi e per gli effetti dell’articolo 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228 che laProvincia di _______________________ sia autorizzata a peggiorare, come di seguito indicato, ilsaldo programmatico originariamente assegnato all’Ente.A tal fine, sulla scorta degli atti d’Ufficio, congiuntamente attestano, sotto la propria responsabilità:a) che l’Ente ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2012;b) che l’importo complessivo per il quale si richiede il peggioramento del saldo obiettivo,risultante dalle somme effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> relative al monte residuipassivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> sommato- ai residui passivi in c/capitale re imputati o re imputabili nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> anorma dell’art. 14 del D.P.C.M. del 28/12/2011, attuativo del decreto legislativo 23/06/2011n. 118, come definito nei principi contabili applicati e come certificato dal responsabilefinanziario e asseverato dai revisori dei contie- al fondo pluriennale vincolato in c/capitale 2012 iscritto o iscrivibile nel bilancio diprevisione <strong>2013</strong> e che costituisce quota vincolata dell’avanzo di amministrazione 2012, aisensi della disciplina inerente la sperimentazione del nuovo ordinamento e sistemacontabile di cui al decreto legislativo 23/06/2011 n. 118 così come definito nei principi


512Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOD alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/2contabili applicati e come certificato dal responsabile finanziario e asseverato dai revisoridei conti,è pari a €. _______________________.In fede.IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO_________________________________________IL PRESIDENTE___________________________________Data ____________________ Prot. _____________________ Timbro


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 513giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOE alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/2PATTO VERTICALE INCENTIVATO - Anno <strong>2013</strong>(Art. 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228)RICHIESTA ED ATTESTAZIONECOMUNI IN SPERIMENTAZIONE AI SENSI DEL D.P.C.M. 25 MAGGIO 2012Da inviare solo ed esclusivamente via fax ai numeri 041-2795905-31 entro il 17/05/<strong>2013</strong>REGIONE DEL VENETODirezione Enti Locali Persone Giuridichee Controllo Attie, p.c. ANCI VENETOI sottoscritti_________________________Sindaco del Comune di ______________________inqualità di Rappresentante Legale dell’Ente e _______________________________ in qualità diDirigente/Responsabile del Servizio Finanziario del medesimo Entechiedonoai sensi e per gli effetti dell’articolo 1 commi 122-125 Legge 24 dicembre 2012, n. 228 che ilComune di _______________________ sia autorizzato a peggiorare, come di seguito indicato, ilsaldo programmatico originariamente assegnato all’Ente.A tal fine, sulla scorta degli atti d’Ufficio, congiuntamente attestano, sotto la propria responsabilità:a) (solo per i Comuni sottoposti ai vincoli del patto di stabilità interno 2012)che l’Ente ha rispettato il patto di stabilità interno per l’anno 2012;b) (solo per i Comuni che hanno usufruito del Patto Verticale Incentivato 2012)che l’Ente ha utilizzato almeno il 95% dell’autorizzazione al peggioramento del saldoprogrammatico comunicata dalla Regione del Veneto con D.P.G.R. n. 154 del 6 settembre2012;c) che l’importo complessivo per il quale si richiede il peggioramento del saldo obiettivo,risultante dalle somme effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong> relative al monte residuipassivi in conto capitale al 31/12/2012 effettivamente liquidabili entro l’anno <strong>2013</strong>sommato- ai residui passivi in c/capitale re imputati o re imputabili nel bilancio di previsione <strong>2013</strong> anorma dell’art. 14 del D.P.C.M. del 28/12/2011, attuativo del decreto legislativo23/06/2011 n. 118, come definito nei principi contabili applicati e come certificato dalresponsabile finanziario e asseverato dai revisori dei contie


514Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>ALLEGATOE alla Dgr n. 620 del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 2/2- al fondo pluriennale vincolato in c/capitale 2012 iscritto o iscrivibile nel bilancio diprevisione <strong>2013</strong> e che costituisce quota vincolata dell’avanzo di amministrazione 2012, aisensi della disciplina inerente la sperimentazione del nuovo ordinamento e sistemacontabile di cui al decreto legislativo 23/06/2011 n. 118 così come definito nei principicontabili applicati e come certificato dal responsabile finanziario e asseverato dai revisoridei conti,è pari a €. _______________________.ovvero:d) che il Comune si trova in uno stato di criticità oggettiva determinato da contenziosodefinito con provvedimento dell’autorità giudiziaria/lodo arbitralen.________________________ del __________________a seguito del quale necessita,di procedere a pagamenti di residui passivi in conto capitale, nel corso del corrente anno,pari a €___________________________;In fede.IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO_________________________________________IL SINDACO___________________________________Data ____________________ Prot. _____________________ Timbro


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 515DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 6<strong>21</strong> del 3 maggio <strong>2013</strong>Approvazione di nuovi criteri di riparto del margine disponibile di cassa rispetto al limite imposto dal patto di stabilità<strong>2013</strong>.[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Il riavvio della gestione ordinaria necessita di provvedere all’integrazione degli stanziamenti di cassa del bilancio di previsionein ragione congrua con i fabbisogni effettivi e nel rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità. Con il presente atto la Giuntaregionale approva nuovi criteri per l’integrazione degli stanziamenti di cassa del bilancio <strong>2013</strong>, in relazione ai parametri di obbligatorietàe di priorità della spesa recati dalla normativa sulla lotta al ritardo dei pagamenti delle transazioni commerciali (D.lgs.192/2012) e dal D.L. 35/<strong>2013</strong> sul pagamento dei debiti commerciali scaduti.L'Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.Le leggi regionali n. 3 e n. 4, entrambe del 5 aprile <strong>2013</strong>, hanno approvato rispettivamente la Finanziaria <strong>2013</strong> e il Bilancio diprevisione <strong>2013</strong> e pluriennale <strong>2013</strong>-2015. Questi provvedimenti sono stati pubblicati nel BURV n. 32 del 5 aprile <strong>2013</strong> e, in quantodichiarati urgenti, sono esecutivi agli effetti di legge a partire dal giorno successivo alla loro pubblicazione.Pertanto a decorrere dal giorno 6 aprile <strong>2013</strong>, cessano gli effetti della legge regionale n. 51 del 31 dicembre 2012 “Autorizzazioneall’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno finanziario <strong>2013</strong> e ulteriori disposizioni in materia di patto di stabilità interno” edè autorizzata la gestione finanziaria ordinaria di competenza e cassa.Per consentire ai dirigenti regionali responsabili di programmare la gestione finanziaria di competenza e l’esecuzione deipagamenti per estinguere i debiti già assunti, necessita di provvedere all’integrazione degli stanziamenti di cassa del bilancio diprevisione in ragione congrua con i fabbisogni effettivi e nel rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità. A questo duplice fineoccorre considerare due fattori fondamentali.Innanzitutto, nel corrente esercizio i limiti del patto di stabilità incidono sulla gestione finanziaria con modalità legate alla suanuova configurazione. Questa configurazione assoggetta la spesa ad un limite complessivo distinguendone il concorso in base allanatura (corrente e investimento) e alla classificazione SIOPE, stabilendo la fondamentale distinzione tra le due principali categoriedi acquisto di beni e servizi e trasferimenti.In secondo luogo, nel corrente esercizio assumono un ruolo fondamentale nella gestione finanziaria le disposizioni in vigoredall’inizio del <strong>2013</strong>, in tema di lotta contro i ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali (D.lgs. 192/2012), alle quali siaggiungono le recenti disposizioni del DL 35/<strong>2013</strong> “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione,per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento dei tributi degli enti locali”.Con quest’ultima norma in particolare, l’obbligazione commerciale ed i tempi con i quali essa diventa liquida ed esigibile divental’elemento centrale della programmazione di cassa dell’esercizio da parte dei dirigenti responsabili della gestione.Per questa amministrazione regionale il tema della riduzione delle sofferenze di imprese e soggetti che vantano crediti nei confrontidella Pubblica Amministrazione, è un tema prioritario che necessita di risposte immediate, concrete e risolutive.In questo quadro operativo, pertanto, occorre stabilire la modalità con la quale i dirigenti competenti determinano per il correnteesercizio, il fabbisogno di cassa ulteriore rispetto agli stanziamenti attuali di bilancio sui capitoli di loro competenza soggettia Patto di stabilità per cassa, tenendo conto dei criteri di obbligatorietà e di priorità della spesa sopra citati.In quest’ottica si allega (allegato A) la nuova procedura per la ripartizione della cassa in relazione al fabbisogno per pagamentidi debiti commerciali scaduti che si propone di adottare, al fine di consentire il rispetto della normativa sopra indicata. Il fabbisognodi cassa deve essere riepilogato per capitolo e deve essere inviato alla Direzione ragioneria, entro il termine del 10 maggio <strong>2013</strong>.Sulla base del fabbisogno di cassa così determinato, verrà effettuata la prima ripartizione del margine di cassa attualmentedisponibile rispetto al limite imposto dal patto di stabilità <strong>2013</strong>.Con successive deliberazioni della Giunta regionale si provvederà a ripartire le disponibilità di cassa tenendo conto dei fabbisogniper pagamenti della categoria dei debiti commerciali per un plafond massimo di euro 200.000.000 e di quelli riconducibili adanche ad altre categorie di spesa per il medesimo ammontare massimo.Nel caso il fabbisogno complessivo, determinato in base alla procedura allegata al presente atto, fosse inferiore al plafond destinatoai debiti commerciali, la differenza verrà aggiunta al plafond destinato anche all’altra categoria di spesa. Nell’ipotesi che,invece, il fabbisogno complessivo ecceda il plafond in questa prima fase, la richiesta di ciascuna struttura verrà soddisfatta in proporzioneal rapporto plafond/fabbisogno complessivo.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con lavigente legislazione regionale e statale;Vista la L.R. n. 1 del 10 gennaio 1997;Vista la L.R. n. 39 del 29 novembre 2001;Vista la L. n. 228 del 24 dicembre 2012;Visto il D.Lgs. n. 192 del 9 novembre 2012;


516Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong>Visto il D.L. n. 35 del 8 aprile <strong>2013</strong>;Viste le LL.RR. n. 3 e n. 4 del 5 aprile <strong>2013</strong>;Vista la D.G.R. n. 438 del 10 aprile <strong>2013</strong>.delibera1. di considerare la premessa parte integrante del presente atto;2. di approvare, per le motivazioni di cui in premessa, l’allegato A “Procedura per la ripartizione della cassa in relazione alfabbisogno per pagamenti di debiti commerciali scaduti”, parte integrante della presente deliberazione;3. di delegare il Segretario per il Bilancio ad apportare con propri atti, le eventuali modifiche ed integrazioni alla proceduradi cui al punto precedente che si rendessero necessarie in relazione ad esigenze tecnico-amministrative;4. di stabilire che i Dirigenti regionali provvedano alla determinazione dei propri fabbisogni di cassa e alla conseguente richiestadi integrazione degli stanziamenti, in base alla procedura di cui al precedente punto 2), osservando i criteri ed i terminidefiniti in premessa del presente atto;5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 43 del <strong>21</strong> maggio <strong>2013</strong> 517giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 6<strong>21</strong> del 03 maggio <strong>2013</strong> pag. 1/1Procedura per la ripartizione della cassa in relazione al fabbisogno per pagamenti di debiticommerciali scaduti.1. I dirigenti regionali responsabili della gestione finanziaria, predispongono il proprio piano deipagamenti dell’esercizio in base alle priorità definite dal D.Lgs. 192/2012 e dal D.L. 35/<strong>2013</strong>.2. I dirigenti regionali titolari di capitoli di spesa soggetti a Patto di stabilità per cassa ai quali nonsia già stata attribuita una dotazione sufficiente rispetto alle priorità di cui al punto precedente,devono determinare il fabbisogno di cassa corrispondente all’ammontare di pagamenti daeffettuarsi nel corrente esercizio per estinguere debiti commerciali scaduti.3. Per quanto riguarda il fabbisogno di cassa pertinente la gestione dei debiti commerciali scaduti,ciascun dirigente competente procede innanzitutto determinando, sulla base delle previsionicontrattuali, il termine temporale e l’importo in scadenza nel corrente esercizio per ciascunaobbligazione passiva riconducibile a tale area. Tali obbligazioni devono essere identificate conil riferimento contabile completo e documentabili nell’archivio documenti passividell’applicativo informatico di contabilità. I dirigenti sono responsabili della veridicità eattendibilità dei fabbisogni richiesti in relazione alla loro destinazione.4. Per quanto riguarda il fabbisogno di cassa pertinente la gestione di competenza, vale lafondamentale regola prevista dall’articolo 9 D.L. 78/2009 in relazione alla classificazione delcapitolo rilevante per la gestione del Patto di stabilità.5. Si intende per debiti commerciali quelli contratti per somministrazioni, forniture, appalti,prestazioni di servizi e professionali.6. Dal punto di vista operativo, il fabbisogno di cassa deve essere riepilogato per capitolo e deveessere inviato alla Direzione ragioneria, entro i termini temporali prefissati. Sulla base dei daticosì acquisiti, si provvederà a determinare il fabbisogno complessivo obbligatorio necessarioper coprire interamente i debiti già scaduti.7. Sulla base di questi conteggi, tenendo conto dei criteri di eurocompatibilità e sulla base delledisponibilità del fondo di riserva di cassa, sarà proposta una deliberazione di Giunta chedeterminerà definitivamente il riparto della cassa disponibile rispetto ai limiti del Patto distabilità.

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