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Bur N 61 Del 16 Agosto 2011 - Associazione Realtà Veneta

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 3DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1056 del 26 luglio <strong>2011</strong> [9.0]Costituzione di parte civile della Regione Veneto neiseguenti procedimenti penali avanti il Tribunale di Venezia- sezione distaccata di Mestre - n. 339/08 e 13627/08 Rgnr eavanti il Tribunale di Venezia - sezione distaccata di Dolo n.12060/09 Rgnr. ................................................................... 25[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1057 del 26 luglio <strong>2011</strong> [9.0]N. 6 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsiproposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa, Ordinariae Tributaria. ........................................................ 25[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1058 del 26 luglio <strong>2011</strong> [9.0]Non costituzione in giudizio in numero 3 ricorsi avanti AutoritàGiudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri. ..... 25[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1059 del 26 luglio <strong>2011</strong> [9.0]Procedimento penale n. 8115/10 Rgnr avanti la Procura dellaRepubblica presso il Tribunale di Venezia. Autorizzazione adaccettare risarcimento parziale del danno. ......................... 25[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1060 del 26 luglio <strong>2011</strong> [9.0]Ratifica Dpgr n. 110 del 24.06.<strong>2011</strong>, relativo ad autorizzazionealla costituzione in giudizio, alla trasposizione e allaproposizione di azione avanti agli uffici della Giustizia Ordinariae Amministrativa. ...................................................... 25[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 10<strong>61</strong> del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.12]Attuazione Dgr n. 3549/2010 Costituzione dello SportelloUnico Agricolo. Unificazione delle strutture di livello provinciale.Presa d’atto acquisizione di porzione di immobileda parte di Avepa per la costituzione dello Sportello UnicoAgricolo di Rovigo. ............................................................ 25[Demanio e patrimonio]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1062 del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.12]Immobile di proprietà regionale sito in Venezia MargheraVia Longhena 6. Utilizzo di alcuni locali da parte distrutture regionali e da parte del Nucleo Operativo EcologicoCarabinieri Sede di Venezia e della società regionale SistemiTerritoriali Spa. Autorizzazione stipula contratti di comodatoimmobiliare. ........................................................................ 26[Demanio e patrimonio]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1063 del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.12]Piano Territoriale regionale di Coordinamento (Ptrc) vigente.Approvazione modifiche parziali ai sensi dell’art. 25,comma 10, Lr 11/2004. ....................................................... 26[Demanio e patrimonio]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1064 del 26 luglio <strong>2011</strong> [2.1]Progetto Interreg IV Italia-Slovenia “Shared Culture - Progettostrategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimoniocondiviso”- Cod.CB0<strong>16</strong>. Dgr1341 del 11.05.2010. Autorizzazioneall’acquisizione di sei unità di personale con contrattodi collaborazione coordinata e continuativa per attività dicatalogazione, inventariazione e digitalizzazione di materialearcheologico di siti e musei. Prenotazione di spesa. .......... 38[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1066 del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.9]Risoluzione del rapporto di lavoro per limite contributivodi 40 anni o per limite d’età di 65 anni ai sensi dell’art. 43,commi 2 e 3, legge regionale <strong>16</strong> febbraio 2010, n. 11. Cessazionidell’anno 2012. ........................................................... 38[Organizzazione amministrativa e personale regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1067 del 26 luglio <strong>2011</strong> [6.15]Autorizzazione al rinnovo dell’adesione alla Società Italianadi Statistica (Sis) per il triennio <strong>2011</strong>-2013 ed impegnodi spesa per la quota associativa per l’anno <strong>2011</strong>. Lr n. 8 del29 marzo 2002. ................................................................... 39[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1069 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.6]Lr 30.12.1991, n. 39. “Interventi a favore della mobilità edella sicurezza stradale”. Messa in sicurezza della viabilitàcomunale in Comune di Roana (VI). .................................40[Trasporti e viabilità]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1070 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.6]Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34 del D.lgs18.08.2000, n. 267, tra Regione del Veneto, Provincia di Treviso,Comune di Paese e Comune di Quinto di Treviso. ......40[Trasporti e viabilità]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1071 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.6]Affidamento incarico di consulenza ai sensi dell'art.185lett. b) della Lr 10 giugno 1991, n.12 in relazione agli adempimentiinerenti la realizzazione degli interventi programmatinel settore dei trasporti. ...................................................... 42[Consulenze e incarichi professionali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1072 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.4]Lr 9 agosto 2002, n. 15. Nuova Sr 10 “Padana Inferiore”.Approvazione dello schema di Protocollo d’intesa tra RegioneVeneto, Provincia di Padova, Provincia di Verona e VenetoStrade Spa per l’affidamento in concessione della progettazionee realizzazione della tratta, in nuova sede, tra Este (PD)e Legnago (VR), con gestione della tratta complessiva dellanuova Sr 10 compresa tra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” eSs 434 “Transpolesana”. ..................................................... 43[Trasporti e viabilità]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1073 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.6]Programma Operativo regionale (Por) - Competitivitàregionale ed Occupazione (Cro) parte Fondo Europeo diSviluppo regionale (Fesr) 2007-2013. Azione 4.2.2 “SistemaFerroviario Metropolitano regionale - Sfmr”. Variazione percentualedella quota di contributo ..................................... 47[Trasporti e viabilità]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1074 del 26 luglio <strong>2011</strong> [3.1]Contributo alle spese di funzionamento della SocietàVeneto Acque Spa Art. 32 - Lr 12.1.2009 n. 1. Lr 18.03.<strong>2011</strong>n.8. ....................................................................................... 49[Enti regionali o a partecipazione regionale]


4Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1075 del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.5]Direttive volte a migliorare il funzionamento degli organiamministrativi delle società a partecipazione regionale ancheindiretta. ............................................................................ 49[Enti regionali o a partecipazione regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1076 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.5]Variazioni di tipo compensativo agli stanziamenti di cassadel bilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensi dell’art. 6, comma2, Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8. (Provvedimento di variazionen. 25) // Cassa. ..................................................................... 51[Bilancio e contabilità regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1077 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.5]Variazione al bilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensi dell’articolo22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Provvedimento divariazione n. 26// Vincolate. ............................................... 53[Bilancio e contabilità regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1078 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.5]Variazione al bilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensi dell’articolo22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Variazioni ditipo compensativo agli stanziamenti di cassa del bilancio diprevisione <strong>2011</strong> ai sensi dell’art. 6, comma 2, Lr 18 marzo<strong>2011</strong>, n. 8. (Provvedimento di variazione n. 27) // Vincolate /Cassa. ................................................................................ 57[Bilancio e contabilità regionale]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.15]Por Cro parte Fesr (2007-2013) - Obiettivo “Competitivitàregionale e occupazione”. Asse 3 “Ambiente e valorizzazionedel territorio” - Linea di intervento 3.2 “Valorizzazione e promozionedel patrimonio culturale e naturale” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Tavolo di Partenariato, incontro del 7 giugno <strong>2011</strong>. ...........60[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1080 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Accreditamento istituzionale della struttura sanitaria ambulatorialedenominata Antica Scuola dei Battuti, con sedelegale in via Spalti 1 a Mestre-Venezia, per la funzione giàprovvisoriamente accreditata; Lr n. 22 del <strong>16</strong>.08.2002. ..... 67[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1081 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Comitato regionale per la Bioetica. - Dgr n. 2520 del 4agosto 2009 - Dgr n. 519 del 2 marzo 2010. Integrazione componenti................................................................................ 68[Designazioni, elezioni e nomine]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1082 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Dgr n. 123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>. Diagnostica e trattamentocorrettivo endovascolare della Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (Ccsvi) in pazienti con Sclerosi Multipla (SM).Integrazione delle strutture regionali di riferimento. ........ 69[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1083 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]DgrV n. 2521 del 4/08/09: Progetto Europeo: “ClinicalContinuity by Integrated Care (Homecare)”- Autorizzazionepartecipazione al progetto. Affidamento alla realizzazionepratica e attribuzione gestione amministrativa del progettoall’Azienda Ulss 4 “Alto Vicentino”. .................................. 70[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1084 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Disposizioni in merito all’assistenza sanitaria a cittadinicomunitari dimoranti in Italia e privi di copertura sanitaria.Istituzione del codice ENI (Europeo Non Iscritto). ........... 72[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1085 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Presa d’atto dell’accordo, ai sensi dell’art. 9 del D.lgs 28agosto 1997, n. 281, tra Governo, le Regioni e le Province autonomedi Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunitàmontane sul documento concernente “Linee di indirizzo per lapromozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezzae dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorsonascita e per la riduzione del taglio cesareo”. .................... 85[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1086 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Progetti relativi agli obiettivi di carattere prioritario e di rilievonazionale ex art. 1, commi 34 e 34 bis, della Legge n. 662/96.Anno <strong>2011</strong>. Accordo Rep. Atti n. 84/CSR del 20 aprile <strong>2011</strong>tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano,ai sensi dell’art. 4 del D.lgs n. 28 agosto 1997, n.281. .......... 121[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1088 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.5]Sperimentazione di un modello di dipartimento interaziendale,nell’area dell’emergenza e urgenza, nella Provinciadi Padova ........................................................................... 124[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1089 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.4]Autorizzazioni di acquisizioni di “Grandi Apparecchiature”sottoposte a parere di congruità Art. 26 L. 14/09/1994n. 56 - Dgr n. 1455 del 6/06/2008. Autorizzazioni alla contrazionedi mutui. Art. 5 e 6 Lr 14/09/1994 n. 55 - Dgr n. 125 del8/02/<strong>2011</strong>: Autorizzazioni della Commissione regionale perl’Investimento in Tecnologia ed Edilizia (Crite) nella sedutadel giorno 18/05/<strong>2011</strong>. ....................................................... 127[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1090 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.9]“<strong>Associazione</strong> S.Francesco per la tutela degli animali” consede a Feltre (BL), in Viale Mazzini n.26. Conferma iscrizioneall’Albo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensidell’art. 9, della Lr 60/1993, per il triennio <strong>2011</strong>-2014. ..... 130[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1091 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.9]Dgr n. 3486 del 17.11.2009 di attuazione art. 8, 1^ comma,Lr 23/2007. Distribuzione del fondo tra le Aziende Ulss inrelazione al raggiungimento degli obiettivi di attività 2009.Impegno di spesa. ............................................................ 130[Unità locali socio sanitarie e aziende ospedaliere]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1092 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.9]Piano regionale Prevenzione 2010-2012 (Prp 2010-2012),approvato con Dgr n. 3139 del 14.12.2010. Progetto 2.7.5 “Pro-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 5dotti fitosanitari e tutela della salute”. Piano regionale annuale<strong>2011</strong> di controllo su commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari.(P.Re.fit. <strong>2011</strong>). .................................................... 132[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1093 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.9]Progetto “Prescrizione dell’esercizio fisico come strumentodi prevenzione e terapia”. Approvazione Progetto Attuativo.Impegno di spesa. ............................................................. 139[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1097 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.9]Art. 7 D.lgs 9 aprile 2008, n. 81, programmazione coordinatadegli interventi di prevenzione, vigilanza, formazionee assistenza in materia di tutela della salute e della sicurezzanei luoghi di lavoro, anno <strong>2011</strong>. ........................................ 146[Sanità e igiene pubblica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1108 del 26 luglio <strong>2011</strong> [4.9]D.lgs 152/06 - Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico(Pai) del bacino del fiume Piave - 1^ variante. Articolo 6 delleNorme di Attuazione - Aggiornamento del Piano a seguito distudi od interventi. <strong>Del</strong>imitazione dell’area fluviale in alcunicomuni della Provincia di Treviso. Parere regionale all’Autoritàdi bacino. ............................................................... 184[Difesa del suolo]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1109 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.4]Ratifica decreto del Presidente della Giunta regionalen. 115 del 28 giugno <strong>2011</strong>. Controllo atti. ......................... 191[Bonifica]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1113 del 26 luglio <strong>2011</strong> [4.2]Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (Dcr n. 59del 22/11/04). Proposta di “modifica non sostanziale” relativaall’aumento da 36 a 72 t/g della linea uno dell’impianto di incenerimentocon recupero energetico, sito in Comune di Schio(VI) e gestito da Alto Vicentino Ambiente srl Presa d’atto daparte della Giunta regionale ai sensi dell’art. 13 della L. r. 21gennaio 2000, n. 3. ........................................................... 192[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1118 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.12]Designazione dei componenti del Comitato di indirizzostrategico di cui all’articolo 4 dell’Accordo Quadro tra Regionedel Veneto e Consiglio Nazionale delle Ricerche approvato conDgr 3343 del 8 novembre 2005. ........................................ 193[Designazioni, elezioni e nomine]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1126 del 26 luglio <strong>2011</strong> [2.8]Lr 19 agosto 1996, n. 23 “Disciplina della raccolta ecommercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati”.Disposizioni esecutive di attuazione. ............................... 194[Foreste ed economia montana]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1133 del 26 luglio <strong>2011</strong> [2.5]Iniziative promozionali regionali per la conoscenza deinuovi termini di designazione del vino ottenuto dal vitignoTocai. Completamento delle azioni previste dal Piano esecutivodi cui al Decreto del Ministero per le Politiche Agricole, Agroalimentarie forestali n. 11147 del 22 dicembre 2008. ......... 197[Turismo]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1141 del 26 luglio <strong>2011</strong> [4.23]Aggiornamento dell’Elenco regionale dei collaudatoriTecnici e Consulenti in Scienze Biologiche - Commissioni del15 e 30 giugno <strong>2011</strong> - (Lr 27/2003, art. 47). .....................200[Opere e lavori pubblici]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1150 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.18]Adempimenti regionali obbligatori in attuazione delladirettiva 91/676/Cee. Approvazione della documentazione asupporto della Valutazione Strategica Ambientale previstadalla direttiva 2001/42/CE e del Programma d’Azione regionaleaggiornato. ................................................................206[Ambiente e beni ambientali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1157 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.20]Proroga dei termini di realizzazione delle operazionifinanziate ai sensi della misura 123 - Progetti Integrati diFiliera (Pif) di cui alla <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionaledel 12/02/2008, n. 199 “Programma di sviluppo rurale per ilVeneto 2007-2013. Apertura termini del primo bando generaledi presentazione delle domande. Condizioni e prioritàper l’accesso ai benefici.” in zone non ricadenti in quellemontane. ............................................................................209[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1158 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.14]Riorganizzazione del servizio di controllo funzionale etaratura delle attrezzature per la distribuzione dei prodottifitosanitari. .........................................................................211[Agricoltura]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1<strong>16</strong>7 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.12]Approvazione del programma di intervento ai sensi dell’art.4 dell’intesa del 7 ottobre 2010 della Conferenza UnificataStato-Regioni-Autonomie Locali in merito al ripartodel Fondo per le politiche della famiglia a favore dei servizisocio-educativi per la prima infanzia ed altri interventi perfamiglie numerose o in difficoltà. ....................................218[Servizi sociali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1176 del 26 luglio <strong>2011</strong> [5.12]Dgr 3192 del 14 dicembre 2010 “Contributo a ristoro dellespese per il trasporto e il vitto delle persone con disabilitàgrave frequentanti i Centri Diurni - Art. 55 Lr 7/99 - Anno2010. Modifica ripartizione contributi di cui alla tabella,Allegato A. ........................................................................ 224[Servizi sociali]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1180 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.<strong>16</strong>]Modifiche alla Dgr n. 1041 del 12.07.<strong>2011</strong> concernentel’approvazione del calendario venatorio regionale per la stagione<strong>2011</strong>/2012. ............................................................... 225[Caccia e pesca]DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1181 del 26 luglio <strong>2011</strong> [1.<strong>16</strong>]Proventi delle tasse sulle concessioni regionali in materiavenatoria (introiti accertati al 31.12.2010). Assegnazione alleProvince. Art.39 Lr n.50/1993. ......................................... 229[Caccia e pesca]


6Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONEDELAGIUNTAREGIONALEn. 1184 del 26 luglio <strong>2011</strong> [0.4]Programma per la celebrazione della Giornata dei Venetinel mondo per l’anno <strong>2011</strong> ai sensi della Lr del 25 luglio 2008,n. 8. Approvazione. Cr n. 55 del 14 giugno <strong>2011</strong>. ............. 230[Emigrazione e immigrazione](La dicitura fra parentesi quadre riportata in calce agli oggettiindividua la materia. I codici numerici fra parentesi quadreriportati in testa agli oggetti individuano la Struttura regionaledi riferimento. Si elencano di seguito i codici utilizzatinel presente Bollettino, ndr).[0.3] Direzione relazioni internazionali[0.4] Unità di progetto flussi migratori[0.5] Direzione attività ispettiva e partecipazioni societarie[0.9] Direzione risorse umane[0.12] Direzione demanio patrimonio e sedi[1.4] Direzione enti locali persone giuridichee controllo atti[1.5] Direzione bilancio[1.10] Direzione commercio[1.12] Unità di progetto ricerca e innovazione[1.14] Unità Periferica servizi fitosanitari[1.15] Unità di progetto foreste e parchi[1.<strong>16</strong>] Unità di progetto caccia e pesca[1.18] Direzione agroambiente[1.20] Direzione piani e programmi settore primario[2.1] Unità complessa progetti strategici e politiche comunitarie[2.3] Direzione comunicazione e informazione[2.4] Direzione attività culturali e spettacolo[2.5] Direzione turismo[2.8] Direzione economia e sviluppo montano[3.1] Direzione progetto Venezia[3.4] Direzioni strade autostrade e concessioni[3.6] Direzione infrastrutture[4.2] Direzione tutela ambiente[4.9] Direzione difesa del suolo[4.23] Direzione lavori pubblici[5.4] Direzione controlli e governo Ssr[5.5] Direzione attuazione programmazione sanitaria[5.9] Direzione prevenzione[5.12] Direzione servizi sociali[6.15] Unità complessa Cabina di regia[9.0] Avvocatura regionale


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 7PARTE PRIMALEGGI E REGOLAMENTI REGIONALIprofessionale o di specializzazione” sono inserite le seguenti:“, o altri attestati relativi al titolo abilitante di cui al comma1 dell’articolo 18,” e dopo le parole: “vigente legislazione”sono inserite le seguenti: “comunitaria,”.LEGGE REGIONALE 12 agosto <strong>2011</strong>, n. <strong>16</strong>Modifiche alla legge regionale 30 gennaio 1990, n. 10“Ordinamento del sistema di formazione professionale eorganizzazione delle politiche regionali del lavoro” e successivemodificazioni.La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino ufficialedella Regione veneta. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlae di farla osservare come legge della Regione veneta.Venezia, 12 agosto <strong>2011</strong>Il Consiglio regionale ha approvatoIl Presidente della Giunta regionaleLuca Zaiap r o m u l g ala seguente legge regionale:Art. 1Modifiche all’articolo 18 della legge regionale 30 gennaio1990, n. 10 “Ordinamento del sistema di formazioneprofessionale e organizzazione delle politiche regionalidel lavoro” e successive modificazioni1. Al comma 1 dell’articolo 18 della legge regionale 30gennaio 1990, n. 10 dopo le parole: “di una qualifica o di unaspecializzazione,” sono inserite le seguenti: “o di altro titoloabilitante all’esercizio di una attività,”.2. Al comma 6 dell’articolo 18 della legge regionale 30gennaio 1990, n. 10 dopo le parole: “attestati di qualificaprofessionale o di specializzazione” sono inserite le seguenti:“, o altri attestati relativi al titolo abilitante di cui al comma 1,”e dopo le parole: “vigente legislazione” sono inserite le seguenti:“comunitaria,”.Art. 2Modifiche all’articolo 19 della legge regionale 30 gennaio1990, n. 10 “Ordinamento del sistema di formazioneprofessionale e organizzazione delle politiche regionali dellavoro” e successive modificazioni1. Dopo il comma 3 dell’articolo 19 della legge regionale30 gennaio 1990, n. 10 è inserito il seguente:“3 bis. Il riconoscimento dei percorsi formativi diversida quelli diretti al conseguimento di qualifiche o specializzazioni,regolamentati dalla normativa di settore comunitaria,nazionale e regionale, è subordinato, oltre alle condizioni dicui alle lettere da a) a d) del comma 1, al rispetto della specificadisciplina di settore. La Giunta regionale determinala composizione della commissione per l’espletamento delleprove finali formata dal responsabile del corso, dagli insegnantidel corso da un minimo di due ad un massimo di quattroe da esperti qualificati in relazione al profilo professionaledi riferimento. Si applicano le disposizioni di cui ai commi5 e 7 dell’articolo 18.”.2. Al comma 4 dell’articolo 19 della legge regionale30 gennaio 1990, n. 10 dopo le parole: “attestati di qualificaINDICEArt. 1 - Modifiche all’articolo 18 della legge regionale 30gennaio 1990, n. 10 “Ordinamento del sistemadi formazione professionale e organizzazionedelle politiche regionali del lavoro” e successivemodificazioniArt. 2 - Modifiche all’articolo 19 della legge regionale 30gennaio 1990, n. 10 “Ordinamento del sistemadi formazione professionale e organizzazionedelle politiche regionali del lavoro” e successivemodificazioniDati informativi concernenti la legge regionale 12 agosto <strong>2011</strong>,n. <strong>16</strong>Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, percui è sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo.Pertanto, si declina ogni responsabilità conseguente aeventuali errori od omissioni.Per comodità del lettore sono qui di seguito pubblicati:1 - Procedimento di formazione2 - Relazione al Consiglio regionale3 - Note agli articoli4 - Struttura di riferimento1. Procedimento di formazione- La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore Elena Donazzan,ha adottato il disegno di legge con deliberazione 30 novembre2010, n. 19/ddl;- Il disegno di legge è stato presentato al Consiglio regionale indata 6 dicembre 2010, dove ha acquisito il n. 130 del registro deiprogetti di legge;- Il progetto di legge è stato assegnato alla 6° commissione consiliare;- La 6° commissione consiliare ha completato l’esame del progettodi legge in data 4 maggio <strong>2011</strong>;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 9b) le conoscenze e le competenze progressivamente acquisite;c) i livelli di professionalità successivamente conseguiti.”.Nota all’articolo 2- Il testo dell’art. 19 della legge regionale n. 10/1990, come modificatodalla presente legge, è il seguente:“Art. 19 - Attività libere di formazione professionale.1. La Giunta regionale, a richiesta degli interessati, può riconosceresingoli corsi e singole iniziative formative svolte da enti,istituzioni, associazioni, imprese o privati, operanti nell’ambitoregionale, purchè:a) i corsi e le iniziative non contrastino con le finalità e gli obiettiviprevisti dai piani di formazione, di orientamento e di incentivazioneal lavoro;b) la Giunta regionale sia ammessa, attraverso i competenti Uffici,al controllo tecnico e didattico delle attività in svolgimento esvolte;c) siano svolti programmi conformi agli indirizzi della programmazionedidattica regionale;d) sia accertata l’idoneità ambientale e tecnica delle strutture ericorrano i requisiti di attrezzature e di personale docente edamministrativo idonei.2. Il riconoscimento si riferisce esclusivamente ai singoli corsie alle singole iniziative formative e non si estende all’istituzionepromotrice degli stessi.3. Gli allievi dei corsi e quelli interessati alle iniziative previstenel presente articolo, sono ammessi a sostenere, a seguito del riconoscimento,le prove finali, con riferimento alle quali si applicano ledisposizioni di cui ai commi 4, 5 e 7 dell’articolo 18, prevedendo lapresenza in commissione del responsabile del corso o dell’iniziativaformativa in luogo di quella del responsabile del centro.3 bis. Il riconoscimento dei percorsi formativi diversi da quellidiretti al conseguimento di qualifiche o specializzazioni, regolamentatidalla normativa di settore comunitaria, nazionale e regionale,è subordinato, oltre alle condizioni di cui alle lettere da a) ad) del comma 1, al rispetto della specifica disciplina di settore. LaGiunta regionale determina la composizione della commissione perl’espletamento delle prove finali formata dal responsabile del corso,dagli insegnanti del corso da un minimo di due ad un massimo diquattro e da esperti qualificati in relazione al profilo professionaledi riferimento. Si applicano le disposizioni di cui ai commi 5 e 7dell’articolo 18.4. Col superamento delle prove finali, gli allievi conseguonoattestati di qualifica professionale o di specializzazione, o altri attestatirelativi al titolo abilitante di cui al comma 1 dell’articolo 18,validi ai sensi della vigente legislazione comunitaria, nazionale eregionale in materia.5. Il riconoscimento dei corsi e delle iniziative formative nondà diritto ad alcun contributo da parte della Regione.”.4. Struttura di riferimentoDirezione formazione


10Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>LEGGE REGIONALE 12 agosto <strong>2011</strong>, n. 17Disciplina dell’attività di raccolta dei cimeli e repertimobili della grande guerra.Il Consiglio regionale ha approvatoIl Presidente della Giunta regionalela seguente legge regionale:p r o m u l g aArt. 1Finalità1. La Regione del Veneto, ai sensi della lettera c) delcomma 1, dell’articolo 2<strong>61</strong> del decreto legislativo 15 marzo2010, n. 66 “Codice dell’ordinamento militare”, disciplina conla presente legge l’attività di raccolta di reperti mobili e cimelidella prima guerra mondiale.Art. 2Esercizio della attività di raccolta dei reperti mobili e cimeli1. La raccolta dei reperti mobili e cimeli della primaguerra mondiale, è soggetta ad autorizzazione regionale.2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dallaentrata in vigore della presente legge, sentita la competentecommissione consiliare, definisce il modello, i criteri, le proceduree i costi per il rilascio dell’autorizzazione di cui al comma1 ai soggetti che attestano idonee conoscenze dei luoghi diesercizio della attività di raccolta dei cimeli e reperti mobilidella grande guerra a fini di sicurezza ed incolumità pubblica,nonché in materia di disciplina delle armi e in materia di tuteladei beni culturali.3. Agli iscritti ad associazioni storico-culturali senzafini di lucro e agli iscritti alle associazioni combattentistichee d’arma, l’autorizzazione è rilasciata senza oneri, su richiestavalidata dall’associazione di appartenenza.4. La Giunta regionale revoca l’autorizzazione in casodi danneggiamento dei manufatti di cui alle lettere a), b) e c),del comma 2, dell’articolo 255 del decreto legislativo n. 66 del2010 e quando siano venuti meno i requisiti di cui al comma3 del presente articolo.5. L’attività di raccolta dei reperti mobili e cimeli esercitatanei fondi dai rispettivi proprietari, o da titolari di altridiritti reali di godimento, dai conduttori e loro familiari e dagliaventi diritto di uso civico, è soggetta a comunicazione allaGiunta regionale, corredata da autocertificazione in ordine aititoli di disponibilità dei rispettivi fondi.Art. 3Disciplina dell’esercizio dell’attività di raccolta eindividuazione delle aree vietate1. L’attività di raccolta di reperti mobili e cimeli dellaprima guerra mondiale ha ad oggetto i reperti mobili e i cimeliindividuabili a vista o comunque affioranti dal suolo, recuperabilicon l’uso delle mani o con il ricorso a mere movimentazionidi superficie, anche con l’utilizzo di attrezzature atte alocalizzare, individuare e rimuovere i reperti mobili e cimeli,escludendo in ogni caso operazioni di scavo.2. L’attività di raccolta di cui al comma 1 è vietata:a) nelle aree archeologiche come definite ai sensi dell’articolo101 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codicedei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’articolo 10della legge 6 luglio 2002, n. 137”;b) nei siti individuati quali cimiteri di guerra ai sensi dellalegge regionale <strong>16</strong> dicembre 1997, n. 43 “Interventi per ilcensimento, il recupero e la valorizzazione di particolaribeni storici, architettonici e culturali della grande guerra”.Art. 4Disciplina del rinvenimento di resti umani1. Chiunque nell’esercizio delle attività di raccolta deireperti mobili e cimeli rinvenga resti umani o di incerta attribuzioneè tenuto a sospendere ogni attività e a dare immediatasegnalazione alle autorità competenti, come individuate all’articolo12 della legge regionale 4 marzo 2010, n. 18 “Norme inmateria funeraria”.2. La Giunta regionale individua entro centoventi giornidall’entrata in vigore della presente legge la azienda unità localesocio sanitaria (ULSS) che costituisce il centro di riferimentoregionale per la ricerca e lo studio dei resti scheletrici ai finidegli adempimenti di cui all’articolo 12 della legge regionale4 marzo 2010, n. 18.3. Quanto rinvenuto unitamente ai resti umani è consideratopertinenza personale del deceduto e deve essere consegnatoalle autorità competenti.Art. 5Obblighi di informazione1. Il titolare dell’autorizzazione alla raccolta dei repertimobili e cimeli di cui alla presente legge è tenuto a:a) trasmettere alla Giunta regionale una relazione annualedei luoghi visitati, con segnalazione dei siti giudicati diparticolare interesse per il ritrovamento di reperti mobilie cimeli della prima guerra mondiale;b) segnalare con tempestività alla Giunta regionale, concoordinate geografiche e con gli eventuali mezzi di rappresentazionedisponibili, ritrovamenti di manufatti qualiquelli illustrati alla lettera c), del comma 2, dell’articolo255 del decreto legislativo n. 66 del 2010.Art. 6Attività di vigilanza e sanzioni1. Chiunque effettui attività di raccolta di reperti mobilio cimeli senza essere in possesso della autorizzazione di cuiall’articolo 2 è punito con la sanzione amministrativa da euro500,00 a euro 5.000,00.2. Chiunque effettui attività di raccolta di reperti mobilio cimeli in violazione dell’articolo 3, comma 1, è punito conla sanzione amministrativa da euro 100,00 a euro 1.000,00.3. Chiunque in possesso di autorizzazione, effettui attivitàdi raccolta di reperti mobili o cimeli nei luoghi vietatialla raccolta ai sensi dell’articolo 3, comma 2, è punito con lasanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 5.000,00.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 114. Fatte salve le sanzioni penali, di cui al Capo II delTitolo IV del Libro II del Codice Penale, chiunque, a seguitodel rinvenimento di resti umani o di incerta attribuzione, nonprovveda agli adempimenti di cui all’articolo 4 della presentelegge, è punito con la sanzione amministrativa da euro 500,00a euro 5.000,00, nonché con la revoca della autorizzazione oil diniego del suo rilascio.5. All’esercizio delle funzioni di vigilanza e alla irrogazionedelle sanzioni amministrative pecuniarie provvedono, aisensi delle legge regionale 28 gennaio 1977, n. 10 “Disciplinae delega delle funzioni inerenti all’applicazione delle sanzioniamministrative di competenza regionale”, i comuni neirispettivi ambiti territoriali, nonché, previa stipula di appositaconvenzione, il Corpo Forestale dello Stato.La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino ufficialedella Regione veneta. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlae di farla osservare come legge della Regione veneta.Venezia, 12 agosto <strong>2011</strong>INDICELuca ZaiaArt. 1 - FinalitàArt. 2 - Esercizio della attività di raccolta dei reperti mobilie cimeliArt. 3 - Disciplina dell’esercizio dell’attività di raccolta eindividuazione delle aree vietateArt. 4 - Disciplina del rinvenimento di resti umaniArt. 5 - Obblighi di informazioneArt. 6 - Attività di vigilanza e sanzioniDati informativi concernenti la legge regionale 12 agosto <strong>2011</strong>,n. 17Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, percui è sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo.Pertanto, si declina ogni responsabilità conseguente aeventuali errori od omissioni.Per comodità del lettore sono qui di seguito pubblicati:1 - Procedimento di formazione2 - Relazione al Consiglio regionale3 - Note agli articoli4 - Struttura di riferimento1. Procedimento di formazione- La proposta di legge è stata presentata al Consiglio regionalein data 22 giugno 2010, dove ha acquisito il n. 48 del registrodei progetti di legge su iniziativa dei Consiglieri Cenci, Stival,Baggio, Conte, Finozzi, Tosato e Possamai;- Il progetto di legge è stato assegnato alla 6° commissione consiliare;- La 6° commissione consiliare ha completato l’esame del progettodi legge in data 26 maggio <strong>2011</strong>;- Il Consiglio regionale, su relazione del consigliere VittorinoCenci, ha esaminato e approvato il progetto di legge con deliberazionelegislativa 27 luglio <strong>2011</strong>, n. 15.2. Relazione al Consiglio regionaleSignor Presidente, colleghi consiglieri,con questa proposta di legge si vuole disciplinare l’attività diraccolta dei reperti risalenti alla grande guerra, effettuata dai soggettiprivati.Nel territorio veneto, coinvolto direttamente nel conflitto, moltepersone si avvicinano allo studio della “grande guerra” soprattutto aseguito del ritrovamento casuale di qualche reperto risalente a quelperiodo. Nasce così la curiosità, che spinge l’interessato a cercarealtre testimonianze sul terreno, sino a diventare una vera e propriapassione: lo studio che segue, attraverso libri e documenti, costituisceun percorso culturale di cui l’oggetto è solamente il principio.Negli ultimi anni si è osservato un sempre maggiore interesseda parte dei giovani, che, rispettosi dell’ambiente e della storia,rimangono affascinati dalla lettura delle innumerevoli opere cheraccontano la “grande guerra”. Dopo aver studiato nei minimi particolarigli aneddoti legati a questo o a quell’altro luogo, anch’essisi lasciano trasportare dal desiderio di raccogliere qualche testimonianza.L’entusiasmo e la soddisfazione che si legge negli occhidi questi nuovi appassionati delle testimonianze storiche, imprimefiducia in un prossimo migliore.I reperti risalenti al conflitto presenti negli ex-campi di battaglia,sopravvissuti alla sistematica raccolta dei vecchi recuperanti, dopotanti anni versano, a tutt’oggi, in un avanzato stato di degrado dovutoall’abbandono e all’azione degli agenti atmosferici che negli ultimidecenni hanno accelerato il processo di deterioramento.Obiettivamente, tali oggetti spesso non hanno un grande valorestorico o venale, poiché si tratta di veri “rottami”, prodotti oltretutto,all’epoca, in milioni di pezzi uguali tra loro; si tratta però di cimeliche hanno un grande valore: quello affettivo e personale dato dachi li trova.L’emozione e la commozione che seguono un ritrovamento, siapur di un umile pezzo, evocano nel ricercatore storico sensazionidifficilmente descrivibili. Non sarebbe giusto e neppure correttoprivare gli appassionati di tali momenti fortemente emozionali,essendo questa attività di raccolta legata unicamente alla passioneper la storia.L’8 ottobre 2010 è entrato in vigore il Codice dell’ordinamentomilitare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (pubblicatoin Gu S.O. n. 106 dell’8 maggio 2010) il quale, negli articoli da 255a 264, ha assorbito interamente il testo della legge n. 78/2001 sullatutela del patrimonio storico della prima guerra mondiale, disponendoneconseguentemente la sua abrogazione.Le suddette disposizioni non proibiscono l’attività, sino ad oggisvolta liberamente, di raccolta dei reperti mobili ma demandanoalle regioni, secondo quanto disposto dall’articolo 2<strong>61</strong>, il compitodi regolamentare, tramite un’apposita legge regionale, l’attività diraccolta degli stessi.Infatti, con la proposta di legge oggi in esame si è cercato didefinire i criteri ai quali gli appassionati di questo hobby devono


12Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>attenersi per poter svolgere liberamente tale attività. Due sono iprincipi fondamentali fissati:- il rilascio di un’autorizzazione regionale, a pagamento;- l’attività di raccolta di reperti mobili e cimeli della prima guerramondiale sui campi di battaglia ha ad oggetto i reperti mobilie i cimeli individuabili a vista o comunque affioranti dal suolo,recuperabili con l’uso delle mani o con il ricorso a mere movimentazionidi superficie, anche con l’utilizzo di attrezzature attea localizzare, individuare e rimuovere i reperti mobili e cimeli,escludendo in ogni caso operazioni di scavo.In particolare poi, è stato stabilito l’obbligo del titolare d’autorizzazionealla raccolta, di stilare una relazione annuale sulle zonefrequentate, cercando di descrivere quanto visto e accompagnando,se possibile, tale descrizione con del materiale fotografico.A questo proposito, di particolare importanza è la segnalazionetempestiva del ritrovamento di graffiti, targhe, cippi, monumenti,stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni e ogni altro residuato avente direttarelazione con le operazioni belliche ed altro materiale recanteiscrizioni del periodo bellico in argomento accompagnando tale segnalazione,ove possibile, con punti topografici e fotografici a testimonianzadella loro posizione e conservazione. In virtù di tale operadocumentativa la Regione potrà avere un quadro sufficientementeesaustivo dei luoghi contenenti testimonianze e preziose memoriedella prima guerra mondiale.Alla luce della ratio che sta alla base della normativa in esame,appare evidente come non si debba o non si possa differenziare gliappassionati provenienti dalle altre Regioni, anche in considerazionedel fatto che queste presenze hanno favorito un reciproco scambioculturale e che tali persone si devono considerare vere risorse peril “turismo culturale”. Ciò in quanto frequentano spesso i musei, lemostre e quant’altro legato alla prima guerra mondiale.Un’altra fascia di soggetti interessati invece è costituita da veriricercatori storici, che attraverso lo studio, la documentazione e ilsopralluogo dell’area prescelta, sono in grado di acquisire una notevolequantità di informazioni riguardanti i fatti lì avvenuti.La forte passione, l’esperienza ed il sapere, si fondono in un’approfonditaconoscenza, arricchita da aneddoti e testimonianze,elementi questi che, sommati, qualificano il ricercatore come unaperfetta guida storico-culturale attraverso percorsi storici.Si passa ora ad una sintetica disamina degli articoli che compongonoil testo normativo in esame.Art. 1 - Finalità.L’articolo enuncia quelle che sono le finalità della legge, volta adisciplinare, in ossequio a quanto disposto dall’articolo 2<strong>61</strong> comma1 lettera c) del Codice dell’ordinamento militare l’attività di raccoltadi reperti mobili e cimeli della prima guerra mondiale.Art. 2 - Esercizio dell’attività di raccolta dei reperti mobili ecimeli.L’articolo stabilisce che l’attività di raccolta dei reperti mobilie cimeli della Prima guerra mondiale è soggetta ad autorizzazioneregionale, demandando alla Giunta regionale la definizione, conapposito atto, dei criteri, delle procedure e dei costi per il rilascio,sentita la competente Commissione consiliare.Il comma 3 stabilisce che agli iscritti ad associazioni storicoculturalisenza fini di lucro e agli iscritti alle associazioni combattentistichee d’arma, l’autorizzazione è rilasciata senza oneri, surichiesta validata dall’associazione di appartenenza.Il comma 5 precisa che l’autorizzazione per l’attività di ricercao di ritrovamento sul proprio terreno sia soggetta a mera comunicazionee pertanto non onerosa.Il comma 4 prevede la revoca dell’autorizzazione solo nei casi dicomportamenti gravi da parte dei ricercatori, quali il danneggiamentodi manufatti, cippi, monumenti e quant’altro è citato nell’articolo 255,comma 2, lettere a), b) e c) del Codice dell’ordinamento militare, laperdita della qualità di iscritti ad associazioni storico-culturali ocombattentistiche e d’arma.Art. 3 - Disciplina dell’esercizio dell’attività di raccolta e individuazionedelle aree vietate.Il comma 1 dell’articolo 3 fissa l’importante principio per cuil’attività di raccolta di reperti mobili e cimeli della prima guerra mondialeha ad oggetto i reperti mobili e i cimeli individuabili a vista ocomunque affioranti dal suolo, recuperabili con l’uso delle mani o conil ricorso a mere movimentazioni di superficie, anche con l’utilizzodi attrezzature atte a localizzare, individuare e rimuovere i repertimobili e cimeli, escludendo in ogni caso operazioni di scavo.L’attività di raccolta di cui al comma 1 è vietata nelle aree archeologichee nei siti individuati quali cimiteri di guerra, tutelandodi fatto l’integrità di siti con particolari beni storici.Art. 4 - Disciplina del rinvenimento di resti umani.L’articolo 4 stabilisce che, in caso di rinvenimento di resti umanio di incerta attribuzione sia sospesa ogni attività e data immediatasegnalazione alle autorità competenti.Quanto rinvenuto unitamente ai resti umani è considerato pertinenzapersonale del deceduto e deve essere consegnato alle autoritàcompetenti.Art. 5 - Obblighi di informazione.Il titolare dell’autorizzazione alla raccolta dei reperti mobili ecimeli di cui alla presente legge è tenuto a trasmettere alla Giuntaregionale una relazione annuale dei luoghi visitati, con segnalazionedei siti giudicati di particolare interesse per il ritrovamento di repertimobili e cimeli della prima guerra mondiale e a segnalare ritrovamentidi manufatti quali graffiti, targhe, cippi, monumenti, stemmi, graffiti,lapidi, iscrizioni e ogni altro residuato avente diretta relazione conle operazioni belliche.Art. 6 - Attività di vigilanza e sanzioni.L’articolo individua le autorità competenti all’esercizio dellefunzioni di vigilanza e alla irrogazione delle sanzioni amministrativepecuniarie: i Comuni nei rispettivi ambiti territoriali, nonché, previastipula di apposita convenzione, il Corpo Forestale dello Stato.Individua inoltre le sanzioni nei casi di raccolta di reperti mobilio cimeli senza autorizzazione, ovvero nei luoghi vietati alla raccolta,o per omissioni in caso di rinvenimento di resti umani o di incertaattribuzione.La Sesta Commissione consiliare permanente, nella seduta del15 novembre 2010, acquisito il parere favorevole condizionato del28 settembre 2010 della Prima Commissione consiliare permanente,aveva licenziato a maggioranza, con modifiche, il progetto di legge inquestione, trasmettendolo per l’esame all’Aula, la quale, nella sedutadel 23 marzo <strong>2011</strong>, ne ha disposto il rinvio in Commissione per unsupplemento istruttorio. Pertanto, nella seduta del 26 maggio <strong>2011</strong>, laCommissione, ha licenziato, a maggioranza, con ulteriori modifiche,l’unito testo del progetto di legge in questione, che viene, così modificato,nuovamente sottoposto all’esame dell’Aula consiliare.Si sono espressi a favore i consiglieri Vittorino Cenci con delegadel consigliere Gianpiero Possamai (L.V. - L.N. Padania), BrunoCappon (L.V. - L.N. Padania), Paolo Tosato (L.V. - L.N. Padania),


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 13Dario Bond (Popolo della Libertà) e Carlo Alberto Tesserin (Popolodella Libertà).Si sono astenuti i consiglieri Giuseppe Berlato Sella (PartitoDemocratico Veneto), Roberto Fasoli (Partito Democratico Veneto),Andrea Causin (Gruppo Misto) e Nereo Laroni (Popolo dellaLibertà).3. Note agli articoliNota all’articolo 1- Il testo dell’art. 2<strong>61</strong> del decreto legislativo n. 66/2010 è il seguente:“Art. 2<strong>61</strong> Competenze delle regioni1. Le regioni a statuto ordinario, nelle materie di loro competenzaai sensi dell’articolo 117 della Costituzione e in quelle lorodelegate dalla legislazione vigente:a) promuovono e coordinano gli interventi di cui all’articolo 256,comma 1, svolti da privati ed enti locali, tenendo conto dellepriorità e assicurando la conformità ai criteri tecnico-scientificidefiniti ai sensi dell’articolo 258, favorendo in particolare la creazionee la gestione di percorsi storico-didattici e lo svolgimentodi attività formative e didattiche;b) possono concorrere al finanziamento degli interventi di cui allalettera a);c) disciplinano con legge l’attività della raccolta di reperti mobili,fermo restando quanto previsto dagli articoli 263 e 264.2. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trentoe di Bolzano perseguono le finalità della presente sezione nell’ambitodelle competenze a esse spettanti ai sensi dei rispettivi Statuti e dellerelative norme di attuazione. A tal fine i finanziamenti alle stessespettanti sono assegnati ai sensi delle leggi vigenti.”.Nota all’articolo 2- Il testo dell’art. 255 del decreto legislativo n. 66/2010 è il seguente:“Art. 255 Principi generali sul patrimonio storico della Primaguerra mondiale1. La Repubblica riconosce il valore storico e culturale dellevestigia della prima guerra mondiale.2. Lo Stato e le regioni, nell’ambito delle rispettive competenze,promuovono la ricognizione, la catalogazione, la manutenzione, ilrestauro, la gestione e la valorizzazione delle vestigia relative a entrambele parti del conflitto e in particolare di:a) forti, fortificazioni permanenti e altri edifici e manufatti militari;b) fortificazioni campali, trincee, gallerie, camminamenti, stradee sentieri militari;c) cippi, monumenti, stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni e tabernacoli;d) reperti mobili e cimeli;e) archivi documentali e fotografici pubblici e privati;f) ogni altro residuato avente diretta relazione con le operazionibelliche.3. Per le finalità di cui al comma 2, lo Stato e le regioni possonoavvalersi di associazioni di volontariato, combattentistiche od’arma.4. La Repubblica promuove, particolarmente nella ricorrenzadel 4 novembre, la riflessione storica sulla Prima guerra mondiale esul suo significato per il raggiungimento dell’unità nazionale.5. Gli interventi di alterazione delle caratteristiche materialie storiche delle cose di cui al comma 2 sono vietati.6. Alle cose di cui al comma 2, lettera c), si applicano gli articoli50 e <strong>16</strong>9, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recanteil codice dei beni culturali e del paesaggio.”.Nota all’articolo 3- Il testo dell’art. 101 del decreto legislativo n. 42/2004 è il seguente:“101. Istituti e luoghi della cultura.1. Ai fini del presente codice sono istituti e luoghi della culturai musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, icomplessi monumentali.2. Si intende per:a) «museo», una struttura permanente che acquisisce, cataloga,conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazionee di studio;b) «biblioteca», una struttura permanente che raccoglie, catalogae conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni,comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e neassicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lostudio (172);c) «archivio», una struttura permanente che raccoglie, inventariae conserva documenti originali di interesse storico e ne assicurala consultazione per finalità di studio e di ricerca.d) «area archeologica», un sito caratterizzato dalla presenza diresti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o dietà antica;e) «parco archeologico», un àmbito territoriale caratterizzato daimportanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valoristorici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museoall’aperto;f) «complesso monumentale», un insieme formato da una pluralitàdi fabbricati edificati anche in epoche diverse, che con il tempohanno acquisito, come insieme, una autonoma rilevanza artistica,storica o etnoantropologica.3. Gli istituti ed i luoghi di cui al comma 1 che appartengono asoggetti pubblici sono destinati alla pubblica fruizione ed espletanoun servizio pubblico.4. Le strutture espositive e di consultazione nonché i luoghidi cui al comma 1 che appartengono a soggetti privati e sono apertial pubblico espletano un servizio privato di utilità sociale.”.Nota all’articolo 4- Il testo dell’art. 12 della legge regionale n. 18/2010 è il seguente:“Art. 12 - Rinvenimento di cadavere, di resti mortali e di ossaumane.1. Nel caso di rinvenimento di cadavere, di parti di cadavere,di resti mortali o di ossa umane, chi ne fa la scoperta informa immediatamenteil comune il quale ne dà subito comunicazione all’autoritàgiudiziaria, a quella di pubblica sicurezza e all’azienda ULSS.”.Nota all’articolo 5- Per il testo dell’art. 255 del decreto legislativo n. 66/2010 vedinota all’articolo 2.4. Struttura di riferimentoDirezione beni culturali


14Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>PARTE SECONDACIRCOLARI, DECRETI, ORDINANZE EDELIBERAZIONISezione primaDECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTAREGIONALEDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 146 del 26 luglio <strong>2011</strong>Sostituzione di un componente del Consiglio della Cameradi Commercio, Industria, Artigianato ed Agricolturadi Rovigo. Dm 24 luglio 1996, n. 501, art. 8.[Designazioni, elezioni e nomine]Il PresidenteVista la legge 29 dicembre 1993, n. 580 “Riordinamentodelle Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura”e successive modifiche e integrazioni;Visto il decreto legislativo15 febbraio 2010, n. 23 “Riformadell'ordinamento relativo alle camere di commercio, industria,artigianato e agricoltura, in attuazione dell'articolo 53 dellalegge 23 luglio 2009, n. 99”, ed in particolare il comma 1,dell’art. 3 “Disposizioni transitorie”;Visto il Decreto del Ministro dell’Industria, del Commercioe dell’Artigianato 24 luglio 1996, n. 501, emanato in attuazionedell'art. 12, comma 3, della legge 580/1993 e inerente le procedureper la costituzione del Consiglio Camerale;Richiamato il proprio decreto 2 marzo 2010, n. 44, concui sono stati nominati i componenti il Consiglio della Cameradi Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura diRovigo, tra i quali il Sig. Giovanni Nalin in rappresentanzadel settore “Organizzazioni sindacali dei lavoratori”, su designazionedelle Organizzazioni Sindacali C.G.I.L., C.I.S.L.e Uil, apparentate;Preso atto che il Presidente della Camera di Commerciodi Rovigo con nota 22 giugno <strong>2011</strong>, prot. n. 6413, ha comunicatoche il sig. Giovanni Nalin, ha rassegnato le dimissionidalla carica di consigliere e che pertanto occorre procederealla sua sostituzione in seno al Consiglio Camerale, ai sensidell’articolo 8, del Dm 501/1996;Considerato che con nota 29/06/<strong>2011</strong>, prot. n. 311295, laDirezione Commercio ha chiesto alle Organizzazioni interessatedi designare congiuntamente un nuovo rappresentante insostituzione del dimissionario e di produrre la documentazionenecessaria all’accertamento dei requisiti di cui all’art. 13 dellaLegge 580/1993;Preso atto che con nota 8 luglio <strong>2011</strong>, prot. n. 11/11, anticipataa mezzo fax ed acquisita agli atti in pari data prot. n.329178, dette Organizzazioni hanno designato il sig. FulvioDal Zio, nato a Pianiga (Ve) il 22/11/1957, in sostituzione delsig. Giovanni Nalin;Vista la dichiarazione ai sensi del Dpr 28 dicembre 2000, n.445, rilasciata dal designato e attestante il possesso dei requisitipersonali, la disponibilità alla nomina e allo svolgimento delrelativo incarico e l’inesistenza delle cause ostative di cui alcomma 2, dell’art. 13, della legge 580/1993;Verificato, sulla base delle attestazioni e documentazioniinviate, il possesso dei requisiti previsti dalla legge;decreta1. di nominare, quale componente del Consiglio dellaCamera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricolturadi Rovigo, in rappresentanza del settore “Organizzazioni sindacalidei lavoratori” ed in sostituzione del sig. Giovanni Nalindimissionario, il sig. Fulvio Dal Zio;2. di notificare il presente Decreto al componente nominato,alle Organizzazioni Sindacali interessate, al Ministerodello Sviluppo Economico e alla Camera di Commercio diRovigo;3. di incaricare la Direzione regionale Commercio dell’esecuzionedel presente atto;Avverso i vizi del presente decreto è ammesso ricorsoavanti il Tribunale Amministrativo regionale entro 60 giornidell’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, avanti ilCapo dello Stato entro 120 giorni.Luca ZaiaDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 147 del 27 luglio <strong>2011</strong>Nomina del Comitato per i diritti umani e per la culturadi pace. Legge regionale <strong>16</strong>.12.1999, n. 55 “Interventiregionali per la promozione dei diritti umani, la culturadi pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà”,articolo 12.[Designazioni, elezioni e nomine]Il PresidenteVista la Lr <strong>16</strong> dicembre 1999, n. 55 “Interventi regionaliper la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazioneallo sviluppo e la solidarietà”, che prevede, all’articolo12, l’istituzione del Comitato per i diritti umani e per lacultura di pace, così composto:a) il Presidente della Giunta regionale, o da un suo delegato,che lo presiede;b) tre esperti effettivi e tre supplenti nominati dal Consiglioregionale, di cui due in rappresentanza della maggioranzae uno della minoranza;c) due rappresentanti effettivi ed uno supplente designatid'intesa tra le università degli studi del Veneto;d) un rappresentante effettivo e uno supplente designati dell’<strong>Associazione</strong>regionale comuni del Veneto (Anci);e) cinque rappresentanti effettivi e cinque supplenti designatid’intesa dalle associazioni senza fine di lucro, individuatedalla Giunta regionale, operanti in almeno quattro provincedel Veneto da almeno tre anni che prevedono nell’attocostitutivo iniziative nel campo dei diritti umani e dellacultura di pace, del disarmo, del servizio civile alternativoal servizio militare;f) il direttore dell'Archivio di cui all’articolo 2, lettera c), oda un suo delegato;g) un rappresentante effettivo e uno supplente designati dal-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 15l’Unione regionale delle province del Veneto (URPV);Visto il comma 3 del medesimo articolo che prevede lacostituzione del Comitato per i diritti umani e per la cultura dipace con decreto del Presidente della Giunta regionale;Visto il Decreto del Presidente del Consiglio regionale n.50 del 7 dicembre 2010, con il quale sono stati nominati invia sostitutiva, ai sensi dell’articolo 7, comma 3, della Lr 22luglio 1997, n. 27, quali componenti del Comitato per i dirittiumani e per la cultura di pace, previsti dall’articolo 12, secondocomma, lettera b):- Signor Alberto Borin, nato a Montagnana (Pd) il 02.05.1964,componente effettivo;- Signora Laura Casello, nata a Casale di Scodosia (Pd) il22.06.1962, componente effettivo;- Signor Lucio Pasqualetto, nato a Noale (Ve) il 01.04.1948,componente effettivo;- Signor Alessio De Mitri, nata a Montebelluna (Tv) il<strong>16</strong>.06.1977, componente supplente;- Signor Elso Resler, nato a Chioggia (Ve) il 31.07.1952,componente supplente;- Signor Simone Verotti, nato a Este (Pd) il 12.07.1976,componente supplente;Preso atto altresì, che con nota prot. n. 3706 del 9.03.<strong>2011</strong>il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso la comunicazionedel Signor Alessio De Mitri in data 01.03.<strong>2011</strong> dirinuncia alla nomina di componente supplente del Comitatoin oggetto;Preso atto che le università degli studi del Veneto hannocomunicato le seguenti designazioni, previste dall’articolo 12,secondo comma, lettera c):- Signor Marco Mascia, nato a Padova in data 20.02.19<strong>61</strong>,componente effettivo;- Signor Fabrizio Marrella, nato a Venezia il 15.06.1966,componente effettivo;- Signora Donata Gottardi Maria Assunta, nata a Verona il17.10.1950, componente supplente;Preso atto che l’<strong>Associazione</strong> regionale comuni del Veneto(Anci) ha comunicato le seguenti designazioni, previstedall’articolo 12, secondo comma, lettera d):- Signora Carmela Maresca, nata a Piana di Sorrento (Na)il 27.10.1962, componente effettivo;- Signora Argenide Favaro, nata a Bovolenta (Pd) il14.06.1955, componente supplente;Preso atto che con <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale n.885 del 21 giugno <strong>2011</strong> sono stati nominati, in rappresentanzadelle associazioni senza fine di lucro operanti in almeno quattroprovince del Veneto da almeno tre anni e che prevedono nell’attocostitutivo iniziative nel campo dei diritti umani e dellacultura di pace, del disarmo, del servizio civile alternativoal servizio militare, i componenti previsti dall’articolo 12,secondo comma, lettera e):- Signor Giorgio Scandiuzzo, nato a Valdobbiadene (Tv) il23.04.1975, componente effettivo;- Signor Domenico Castellani, nato a Roma il 30.10.1964,componente effettivo;Preso atto che il Direttore dell’Archivio Pace Diritti Umani- di cui all’articolo 2, lettera c) - ha delegato, con nota prot. n.40 del 31 marzo <strong>2011</strong>, per la nomina del componente previstodall’articolo 12, comma 2, lettera f):- Signor Paolo De Stefani, nato a Pieve di Soligo (Tv) il22.06.1963, componente effettivo;Preso atto che l’Unione regionale delle province del Veneto(URPV) ha comunicato le seguenti designazioni, previstedall’articolo 12, comma 2, lettera g):- Signora Tiziana Virgili, nata a Fratta Polesine (Ro) il25.04.1959, componente effettivo;- Signora Gloria Vidali, nata a Meolo (Ve) il 12.04.1957,componente supplente;Rilevato che il citato articolo 12 della Lr n. 55/1999 alterzo comma prevede che il Comitato può essere validamentecostituito e può funzionare con la nomina di almeno la metàdei componenti;Considerato che il numero di componenti designati, comesopra individuati, rispetta il dettato di cui all’articolo 12 dellaLr n. 55/1999;Dato atto che si può procedere alla costituzione del Comitatocon la nomina dei componenti, individuati in base alledesignazioni effettuate e alle candidature proposte;Considerato che la materia relativa ai Diritti umani è stataattribuita con la Dgr n. 1251 del 20.04.2010 all’Assessore regionaleMarialuisa Coppola;Rilevata pertanto, l’opportunità di delegare alla Presidenzadel Comitato l’Assessore regionale Marialuisa Coppola, incoerenza con l’attribuzione di compiti permanenti di istruzionein materia di Diritti umani e cultura di pace previstadalla sopraccitata deliberazione;Dato atto della proposta conforme della competente Strutturaregionale, che ha attestato l’avvenuta regolare istruttoriadella pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigentelegislazione statale e regionale;decreta1. di considerare le premesse parte integrante e sostanzialedel presente provvedimento;2. di costituire, ai sensi dell’articolo 12 della Lr n. 55/1999il Comitato per i diritti umani e per la cultura di pace;3. di delegare alla Presidenza del Comitato l’Assessoreregionale Marialuisa Coppola;4. di nominare, ai sensi della Lr n. 55/1999 quali componentidel Comitato per i diritti umani e per la cultura di pacei soggetti di seguito elencati, nell’ordine previsto dall’articolo12, secondo comma:• lettera a) Presidente del Comitato, su delega del Presidentedella Giunta regionale del Veneto: Assessore regionaleMarialuisa Coppola;• lettera b)Alberto Borin, componente effettivo;Laura Casello, componente effettivo;Lucio Pasqualetto, componente effettivo;Elso Resler, componente supplente;Simone Verotti, componente supplente;• lettera c)Marco Mascia, componente effettivo;Fabrizio Marrella, componente effettivo;Donata Gottardi Maria Assunta, componente supplente;• lettera d)Carmela Maresca, componente effettivo;Argenide Favaro, componente supplente;• lettera e)Giorgio Scandiuzzo, componente effettivo;Domenico Castellani, componente effettivo;


<strong>16</strong>Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>• lettera f)Paolo De Stefani, componente effettivo;• lettera g)Tiziana Virgili, componente effettivo;Gloria Vidali, componente supplente;5. di riservare a successivo provvedimento la nominadi un componente supplente previsto alla lettera b) e di trecomponenti effettivi e cinque supplenti previsti alla lettera e),dell’art.12, secondo comma, della Lr n. 55/1999, a seguito delcompletamento delle procedure previste dalla Lr n. 27/1997,all’articolo 6, ottavo comma;6. di determinare la durata del Comitato per l’intera 9^legislatura e che decadrà il centoventesimo giorno successivoall’elezione della Giunta regionale, così come previsto dall’articolo3 della Lr 22 luglio 1997, n. 27;7. di incaricare la Direzione regionale Relazioni Internazionalidell’esecuzione del presente atto.Luca ZaiaDECRETI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIOREGIONALEDECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIO-NALE n. 13 del 28 luglio <strong>2011</strong>Modifica della composizione delle commissioni consiliaripermanenti Prima, Quarta, Quinta, Sesta e Settima.[Organizzazione amministrativa e personale regionale]Il Presidente(omissis)decreta1) di modificare come segue, con decorrenza dal 29 luglio<strong>2011</strong>, la composizione delle commissioni consiliari permanenti,dando atto che ogni consigliere esprime nella commissione ivoti a lui attribuiti nella designazione di cui ai commi 1, 3, 4e 6 dell’art. <strong>16</strong> del regolamento:a) nella Prima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBaggioLucaCanerFedericoCanerFedericoCorazzariCristianototale voti espressi dal gruppo 205 Popolo della Libertà BondDario1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)10 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce PresidenteGR Zaia9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 3 sostituisceAss. ChissoN.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione6 Popolo della Libertà CortelazzoPiergiorgio7 Popolo della Libertà LaroniNereo8 Popolo della Libertà PadrinLeonardo9 Popolo della Libertà TonioloCostantinototale voti espressi dal gruppo 1710 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVenetoBonfanteFrancoPuppatoLauraRuzzantePierototale voti espressi dal gruppo 1213 Unione di Centro ValdegamberiStefano14 Italia dei Valori FranchettoGustavo15 Bortolussi Presidente BortolussiGiuseppe<strong>16</strong> Unione Nord Est FoggiatoMariangelo17 Federazione dellaSinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPettenòPietrangelo18 Misto CausinAndrea6 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)b) nella Quarta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania6 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBassiAndreaFurlanettoGiovanniLazzariniAriannaPossamaiGianpietroPossamaiGianpietroTosatoPaolototale voti espressi dal gruppo 207 Popolo della Libertà BendinelliDavide8 Popolo della Libertà ContaGiancarlototale voti espressi dal gruppo 179 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVenetoAzzalinGrazianoBortoliMauroReolonSergiototale voti espressi dal gruppo 121 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreManzato9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 17N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione12 Unione di Centro PeraroStefano13 Italia dei Valori MarottaGennaro3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)c) nella Quinta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaCanerFedericoLazzariniAriannaSandriSandroToscaniMatteototale voti espressi dal gruppo 205 Popolo della Libertà BondDario6 Popolo della Libertà MainardiMauro7 Popolo della Libertà PadrinLeonardo8 Popolo della Libertà TesserinCarlo Albertototale voti espressi dal gruppo 179 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVenetoFracassoStefanoPigozzoBrunoReolonSergioSinigagliaClaudiototale voti espressi dal gruppo 1213 Unione di Centro GraziaRaffaele14 Italia dei Valori PipitoneAntonino15 Federazione dellaSinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPettenòPietrangelo<strong>16</strong> Misto BottacinDiego1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreGiorgetti2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)6 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)d) nella Sesta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaCapponBrunoCenciVittorinoCenciVittorino9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreFinozziN.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaPossamaiGianpietroTosatoPaolototale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà BendinelliDavide7 Popolo della Libertà BondDario8 Popolo della Libertà LaroniNereo9 Popolo della Libertà TesoMoreno10 Popolo della Libertà TesserinCarlo Albertototale voti espressi dal gruppo 1711 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVeneto13 Partito DemocraticoVenetoBerlato SellaGiuseppeFasoliRobertoSinigagliaClaudiototale voti espressi dal gruppo 1214 Unione di Centro GraziaRaffaele15 Italia dei Valori FranchettoGustavo<strong>16</strong> Misto CausinAndrea1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)e) nella Settima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBozzaSantinoCapponBrunoCenciVittorinoFincoNicola IgnazioFincoNicola Ignaziototale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà BondDario7 Popolo della Libertà ContaGiancarlo8 Popolo della Libertà CortelazzoPiergiorgio9 Popolo della Libertà TesoMorenototale voti espressi dal gruppo 179 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreStival1 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce PresidenteCr Ruffato7 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreCoppola7 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)


18Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVeneto13 Partito DemocraticoVenetoAzzalinGrazianoFracassoStefanoPuppatoLauraRuzzantePierototale voti espressi dal gruppo 122 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2) di dare atto che a seguito di quanto disposto nel precedentepunto 1), la composizione delle commissioni consiliaripermanenti risulta nel complesso determinata come segue:a) nella Prima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBaggioLucaCanerFedericoCanerFedericoCorazzariCristianototale voti espressi dal gruppo 205 Popolo della Libertà BondDario6 Popolo della Libertà CortelazzoPiergiorgio7 Popolo della Libertà LaroniNereo8 Popolo della Libertà PadrinLeonardo9 Popolo della Libertà TonioloCostantinototale voti espressi dal gruppo 1710 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVenetoBonfanteFrancoPuppatoLauraRuzzantePierototale voti espressi dal gruppo 1213 Unione di Centro ValdegamberiStefano14 Italia dei Valori FranchettoGustavo15 Bortolussi Presidente BortolussiGiuseppe<strong>16</strong> Unione Nord Est FoggiatoMariangelo17 Federazione dellaSinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPettenòPietrangelo18 Misto CausinAndrea1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)10 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce PresidenteGR Zaia9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 3 sostituisceAss. Chisso6 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)b) nella Seconda Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBassiAndreaBassiAndreaBozzaSantinoFincoNicola IgnazioFurlanettoGiovannitotale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà CortelazzoPiergiorgio7 Popolo della Libertà TesserinCarlo Alberto8 Popolo della Libertà TonioloCostantinototale voti espressi dal gruppo 179 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVenetoBonfanteFrancoPigozzoBrunoTiozzoLuciototale voti espressi dal gruppo 1212 Unione di Centro PeraroStefano13 Italia dei Valori PipitoneAntonino14 Bortolussi Presidente BortolussiGiuseppe15 Misto BottacinDiego9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreConte1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)7 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)6 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)c) nella Terza Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBaggioLucaBaggioLucaCorazzariCristianoSandriSandroToscaniMatteototale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà MainardiMauro7 Popolo della Libertà TonioloCostantinototale voti espressi dal gruppo 179 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreCiambetti1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)15 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreSernagiotto


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 19N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione8 Partito DemocraticoVeneto9 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVenetoBortoliMauroFasoliRobertoTiozzoLuciototale voti espressi dal gruppo 1211 Unione di Centro ValdegamberiStefano12 Italia dei Valori MarottaGennaro13 Unione Nord Est FoggiatoMariangelo3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)6 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)d) nella Quarta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania6 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBassiAndreaFurlanettoGiovanniLazzariniAriannaPossamaiGianpietroPossamaiGianpietroTosatoPaolototale voti espressi dal gruppo 207 Popolo della Libertà BendinelliDavide8 Popolo della Libertà ContaGiancarlototale voti espressi dal gruppo 179 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVenetoAzzalinGrazianoBortoliMauroReolonSergiototale voti espressi dal gruppo 1212 Unione di Centro PeraroStefano13 Italia dei Valori MarottaGennaro1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreManzato9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)8 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)e) nella Quinta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaCanerFedericoLazzariniArianna1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaSandriSandroToscaniMatteototale voti espressi dal gruppo 205 Popolo della Libertà BondDario6 Popolo della Libertà MainardiMauro7 Popolo della Libertà PadrinLeonardo8 Popolo della Libertà TesserinCarlo Albertototale voti espressi dal gruppo 179 Partito DemocraticoVeneto10 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVenetoFracassoStefanoPigozzoBrunoReolonSergioSinigagliaClaudiototale voti espressi dal gruppo 1213 Unione di Centro GraziaRaffaele14 Italia dei Valori PipitoneAntonino15 Federazione dellaSinistra <strong>Veneta</strong> - PRCSinistra EuropeaPettenòPietrangelo<strong>16</strong> Misto BottacinDiego9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreGiorgetti2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)6 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)f) nella Sesta Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaCapponBrunoCenciVittorinoCenciVittorinoPossamaiGianpietroTosatoPaolototale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà BendinelliDavide7 Popolo della Libertà BondDario8 Popolo della Libertà LaroniNereo9 Popolo della Libertà TesoMoreno9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreFinozzi1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)


20Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione10 Popolo della Libertà TesserinCarlo Albertototale voti espressi dal gruppo 1711 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVeneto13 Partito DemocraticoVenetoBerlato SellaGiuseppeFasoliRobertoSinigagliaClaudiototale voti espressi dal gruppo 1214 Unione di Centro GraziaRaffaele15 Italia dei Valori FranchettoGustavo<strong>16</strong> Misto CausinAndrea5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)4 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)g) nella Settima Commissione consiliare permanente:N.comp.Gruppo consiliare Componente Voti Tipologiaassegnazione1 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania2 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania3 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania4 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadania5 Liga <strong>Veneta</strong> Lega NordPadaniaBozzaSantinoCapponBrunoCenciVittorinoFincoNicola IgnazioFincoNicola Ignaziototale voti espressi dal gruppo 206 Popolo della Libertà BondDario7 Popolo della Libertà ContaGiancarlo8 Popolo della Libertà CortelazzoPiergiorgio9 Popolo della Libertà TesoMorenototale voti espressi dal gruppo 1710 Partito DemocraticoVeneto11 Partito DemocraticoVeneto12 Partito DemocraticoVeneto13 Partito DemocraticoVenetoAzzalinGrazianoFracassoStefanoPuppatoLauraRuzzantePierototale voti espressi dal gruppo 129 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)1 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)9 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)- art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreStival1 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce PresidenteCr Ruffato7 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 3sostituisce AssessoreCoppola7 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)5 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)3 art. <strong>16</strong>, c. 2(1a assegnazione)2 art. <strong>16</strong>, c. 6(2a assegnazione)Clodovaldo RuffatoDECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONERELAZIONI INTERNAZIONALIDECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE RELA-ZIONI INTERNAZIONALI n. 145 del 22 giugno <strong>2011</strong>Progetto “COCAP - COhesión social a través del fortalecimientodel las CAdenas Productivas: desarrollo demétodos permanentes de acción colectiva en los sistemasregionales de países del Mercosur”. Programma URB-ALIII. Impegno di spesa e affidamento incarico di consulenzaper l’elaborazione e attuazione dell’immagine coordinatadel progetto. Dgr n. 1458 in data 06.06.2008.[Consulenze e incarichi professionali]Il Dirigente(omissis)decreta1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanzialedel presente provvedimento;2. di affidare alla dott.ssa Lorenza Arzenton uno specificoincarico di consulenza per l’elaborazione e realizzazionedegli strumenti di comunicazione per sostenere e accrescerel’informazione sul progetto “COcap - COhesión social através del fortalecimiento de las CAdenas Productivas: desarrollode métodos permanentes de acción colectiva en lossistemas regionales de países del Mercosur”, i cui compitisono definiti nello schema di convenzione allegato al presenteprovvedimento (Allegato A);3. di approvare lo schema di convenzione riportatonell’Allegato A, che costituisce parte integrante del presenteprovvedimento, e di stipulare il relativo atto e conseguentementeerogare il compenso previsto;4. di quantificare in € 9.984,00, comprensivo di Ivae di ogni onere contributivo e fiscale, il corrispettivo perl’incarico di consulenza di cui al precedente punto 2;5. di prevedere che il compenso così stabilito verrà erogato,su presentazione di idonea documentazione contabile,con le seguenti modalità:- il 60%, pari a € 5.990,40, dopo 10 giorni dalla sottoscrizionedella convenzione e dalla pubblicazione dell’incaricodi consulenza sul sito web istituzionale dell’amministrazioneregionale, a seguito della presentazionedi un piano delle attività e della dichiarazione di inizioattività;- il restante 40 % pari a € 3.993,60 alla consegna degliesecutivi relativi agli strumenti di comunicazione;6. di impegnare la somma complessiva di € 9.984,00a favore della dott.ssa Lorenza Arzenton C.F. RZNLN-Z63M44F464F - P. Iva 02<strong>61</strong>7770249 per il suo compensocome consulente a carico del capitolo 101247 “Realizzazionedel progetto “COCAP- Cooperazione e coordinamento perle filiere produttive. Azioni integrate tra Europa e AmericaLatina” (Contratto del 19/11/2008 n. DCI-ALA/19.09.01/2008/19157/1<strong>61</strong>-100/URB-AL III-42) del Bilancio regionale diprevisione per l’esercizio finanziario corrente;7. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto concerne la seguente tipologia soggettaa limitazione ai sensi della Lr n. 1/<strong>2011</strong>: “incarico di con-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 21sulenza”, ma è esente dalla predetta limitazione in quantointeramente finanziata con fondi comunitari;8. di stabilire che il presente provvedimento dovrà esserepubblicato sul sito web istituzionale dell’amministrazioneregionale, ai sensi del comma 54 dell’articolo 3 della legge24 dicembre 2007, n. 244;9. di stabilire che il presente provvedimento dovrà esseretrasmesso alla sezione regionale di controllo della Cortedei Conti per il Veneto, ai sensi dell’art. 1, comma 173 dellalegge 23 dicembre 2005, n. 266.Allegato (omissis)Diego VecchiatoDECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE RELA-ZIONI INTERNAZIONALI n. 178 del 2 agosto <strong>2011</strong>Avviso pubblico per la formazione di una short listdi esperti esterni all’amministrazione regionale per ilconferimento di incarichi di collaborazione finalizzatiall’attività di supporto operativo e tecnico nello startup di imprese di migranti di ritorno in Senegal e all’attivitàdi networking e gestione dei contatti con la realtàbancaria locale senegalese nell’ambito del progetto “Su.Pa. successful paths. Supporting human and economiccapital of migrants”. Programma comunitario tematicodi cooperazione con i paesi terzi nei settori dell’immigrazionee dell’asilo - EuropeAid/126364/C/ACT/Multi.Nomina Commissione Giudicatrice.[Designazioni, elezioni e nomine]Il Dirigente(omissis)decreta1. di nominare la Commissione esaminatrice che dovràprocedere alla verifica delle condizioni di ammissione e allaselezione dei candidati che hanno risposto all’Avviso pubblicoper la formazione di una short list di esperti esterni all’amministrazioneregionale per il conferimento di incarichi dicollaborazione finalizzati all’attività di supporto operativoe tecnico nello start up di imprese di migranti di ritorno inSenegal e all’attività di networking e gestione dei contatti conla realtà bancaria locale senegalese nell’ambito del progetto“Su.Pa. successful paths. Supporting human and economiccapital of migrants”. Programma comunitario tematico dicooperazione con i paesi terzi nei settori dell’immigrazione edell’asilo - EuropeAid/126364/C/ACT/MULTI., individuandoi componenti nei soggetti sottoindicati:- Presidente: dott.ssa Maria Elisa Munari, Dirigente delServizio Cooperazione Internazionale, Diritti Umani ePari Opportunità della Direzione Relazioni Internazionali;- Componente: dott. Davide Libralesso, consulente esternoall’Amministrazione regionale, coordinatore operativodel progetto “Su.Pa. - Succesfull paths” ai sensi dellaDgr n. 909 del 7 luglio <strong>2011</strong>;2. Componente - Segretario: dott.ssa Alessandra Valerio,P.O. Progetto Internazionali (Cat D) della DirezioneRelazioni Internazionali.Diego VecchiatoDECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DIPROGETTO GENIO CIVILE DI BELLUNODECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGET-TO GENIO CIVILE DI BELLUNO n. 225 del 21 dicembre2010Legge 03/08/1988 n. 267 Dgr 1022/2005 “Ricalibraturadelle briglie e miglioramento dell’efficienza idraulica.Opere di difesa longitudinali e sistemazione del fondo;Sistemazione dell’alveo del Boite tra la briglia ad arcoed il ponte”. Legge 183/89 annualità 1998 e 1999 “ Operedi difesa longitudinale e sistemazione del fondo; sistemazionedell’alveo del Boite tra la Briglia ad arco ed ilponte”. Incarico per la redazione della progettazionepreliminare, definitiva, esecutiva, il coordinamentodella sicurezza in fase di progettazione e l’assistenzaalle indagini geotecniche degli “Interventi di miglioramentodella sicurezza idraulica dell'abitato di Perarolo:rialzo e consolidamento arginale a valle del ponte sulT. Boite e prosecuzione dell'argine a sud del paese -I Stralcio”.[Consulenze e incarichi professionali]Il Dirigente(omissis)decreta1. È affidato allo Studio Ing. Giorgio Tosato consede in Sospirolo (Bl) - Via Tre Ponti, n. 179, cod. Fisc.TSTGRG49P17A7570 e P. Iva n. 00846630259 l’incarico dipredisporre le seguenti attività relative al progetto “Interventidi miglioramento della sicurezza idraulica dell'abitatodi Perarolo: rialzo e consolidamento arginale a valle delponte sul T. Boite e prosecuzione dell'argine a sud del paese -I Stralcio”:• Redazione della Progettazione preliminare, definitivaed esecutiva• Coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione• Assistenza alle indagini geotecniche2. L’incarico viene affidato per l’importo netto di €47.453,47 pari al ribasso offerto del 10,126% sull’importodi € 52.800,00.3. È approvato lo schema di Convenzione, allegato(Allegato A) al presente Decreto, debitamente sottoscrittoper presa visione ed accettazione dall’Ing. Giorgio Tosato,regolanti i rapporti tra l’Amministrazione regionale ed ilProfessionista stesso in ordine all’espletamento dell’incaricoin argomento,4. Agli oneri derivanti dall’espletamento dell’incarico,


22Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>pari complessivamente a € 59.221,93 (€ 47.453,47 + CNPAIA4% € 1.898,14 + Iva 20 % sul totale € 9.870,32), si farà frontecon i fondi previsti negli appositi capitoli di bilancio regionale,da impegnarsi con successivo decreto del Dirigentedella Direzione Difesa del Suolo.5. La relativa convenzione verrà stipulata dal Dirigentedell’Unità di Progetto - Genio civile di Belluno.6. Il presente provvedimento dovrà essere pubblicatosul sito web istituzionale dell’amministrazione regionale, aisensi del comma 54 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2007,n. 244.7. 3 - Il presente decreto sarà affisso all'Albo di questoUfficio per 10 gg. ai sensi dell'art. 2 della Lr 01.09.1993 n. 43.Allegato A (omissis)Nicola SalvatoreDECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DIPROGETTO GENIO CIVILE DI ROVIGODECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGET-TO GENIO CIVILE DI ROVIGO n. 225 del 4 agosto <strong>2011</strong>Segreteria regionale Ambiente - Unità di ProgettoGenio civile di Rovigo - individuazione Dirigente confunzioni vicarie.[Organizzazione amministrativa e personale regionale]Il Dirigente(omissis)decreta1- di conferire, a decorrere dalla data di adozione delpresente decreto, l’incarico di Dirigente Vicario all’Ing.Doriano Zanette, Dirigente del Servizio Tecnico di questastruttura, individuato con Dgr n. 2653 del 2.11.2010;2- di dare atto che il presente provvedimento non comportaalcuna remunerazione aggiuntiva;3- di trasmettere, per conoscenza, il presente decretoalla Segreteria regionale all’Ambiente, alla Direzione perla Gestione delle risorse umane ed alla Direzione Ragioneria;4- di pubblicare il presente provvedimento nel BollettinoUfficiale della Regione del Veneto e all’Albo di questo Ufficioper 10 giorni consecutivi ai sensi della Lr 8 maggio 1989,n. 14, art. 1.Adriano CamuffoSezione secondaDELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALEDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1049del 26 luglio <strong>2011</strong>Partecipazione della Regione al Meeting per l’amiciziatra i popoli. Rimini. Fiera 21-27 agosto <strong>2011</strong>.[Mostre, manifestazioni e convegni]Note per la trasparenza:Il provvedimento prevede la partecipazione regionale adun evento, quello del Meeting di Rimini, che nel corso deglianni si è sempre più identificato come occasione di scambio edi incontro tra Istituzioni e cittadini. La Regione promuoverà,nell’ambito del Meeting, i Parchi del Veneto, la Laguna diVenezia in collaborazione con il Magistrato alle Acque, leTegnue, allo scopo di far conoscere la progettualità e le iniziativevenete in materia di territorio.La Giunta regionale(omissis)delibera1. Di autorizzare la partecipazione regionale al Meetingper l’amicizia tra i popoli che si terrà presso la Fiera diRimini dal 21 al 27 agosto <strong>2011</strong>, in uno stand condiviso conil Magistrato alle Acque di Venezia;2. Di demandare al Dirigente regionale della DirezioneComunicazione e Informazione l’impegno della spesa di €10.000,00 Iva inclusa in favore della Evidentia Communication,via Flaminia 18, 47923 - Rimini - per l’acquisto diuna parte di spazio all’interno dello stand condiviso con ilMagistrato alle Acque;3. Di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneComunicazione e Informazione dell’attuazione delle proceduredi scelta dell’allestitore per l’intera area dello stand,nell’ambito della Fiera di Rimini - nel rispetto di quantoprevisto dall’art. 125 del Decreto legislativo 12 aprile2006, n. <strong>16</strong>3 e dell’art. 43 bis della Lr n. 6/80 e successivemodifiche ed integrazioni, entro il limite di spesa di€ 27.600,00 Iva inclusa;4. Di determinare in € 37.600,00 Iva inclusa l’importomassimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederàcon propri atti il Dirigente regionale della DirezioneComunicazione e Informazione disponendo la coperturafinanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo 3426del bilancio <strong>2011</strong> “Spese per l’attività di informazione dellaGiunta regionale”;5. Di dare atto che la spesa di cui al punto 4. non rientranelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>,non trattandosi di spesa pubblicitaria, secondo le vigentidirettive di AGCOM;6. La Direzione regionale Comunicazione e Informazioneè incaricata dell’esecuzione del presente atto.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 23DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1050del 26 luglio <strong>2011</strong>Adesione della Regione del Veneto per l'anno <strong>2011</strong> alClub dei Partner del Programma Leed (Sviluppo Economicoe Occupazionale Locale) dell'Ocse − Oecd (Organizzazioneper la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]Note per la trasparenza:La Regione del Veneto aderisce al Club dei Partner delProgramma Leed dell’Ocse allo scopo di incrementare laconoscenza in materia di azioni innovative finalizzate ad accrescerelo sviluppo economico ed occupazionale.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di ritenere le premesse parte integrante del presenteprovvedimento;2. di aderire per l'anno <strong>2011</strong> al Club dei Partner delProgramma Leed−Ocse (Oecd), versando la relativa quotaassociativa annuale pari ad Euro 10.750,00;3. di impegnare a favore del Centro per l'imprenditorialità,le PMI e lo Sviluppo Locale dell'Ocse−Oecd, con sede a Parigi(Francia) in rue Andrè Pascal 2, la spesa di Euro 10.750,00 sulcapitolo n. 3030 ad oggetto "Spese per adesione ad associazioni"del bilancio regionale per l'esercizio finanziario corrente, chepresenta sufficiente disponibilità;4. di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneRelazioni Internazionali di dare esecuzione al presente provvedimento;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1051del 26 luglio <strong>2011</strong>Adesione per l’anno <strong>2011</strong> all’<strong>Associazione</strong> delle Agenziedella Democrazia Locale (Alda).[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]Note per la trasparenza:Adesione per l’anno <strong>2011</strong> della Regione del Veneto all’<strong>Associazione</strong>delle Agenzie per la Democrazia Locale (Alda).La Giunta regionale(omissis)delibera1. di ritenere le premesse parte sostanziale ed integrantedel presente provvedimento;2. di aderire per l’anno <strong>2011</strong> all’<strong>Associazione</strong> delle Agenziedella Democrazia Locale (Alda), versando la relativa quotaassociativa annuale pari ad € 4.800,00;3. di impegnare a favore dell’Alda l’importo di € 4.800,00sul capitolo n. 3030 ad oggetto “Spese per adesione ad associazioni”del bilancio regionale di previsione dell’eserciziofinanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilità;4. di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneRelazioni internazionali di dare esecuzione al presente provvedimento;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1052del 26 luglio <strong>2011</strong>Approvazione Statuto della Fondazione Orchestra diPadova e del Veneto. Legge regionale <strong>16</strong>.02.2010, n. 11,art. 42 “Partecipazione della Regione alla costituendaFondazione Orchestra di Padova e del Veneto”. Eserciziofinanziario <strong>2011</strong>.[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]Note per la trasparenza:Con questa deliberazione si approva il testo dello Statutodella Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, alla qualela Regione partecipa in qualità di socio fondatore, unitamenteal Comune e alla Provincia di Padova.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di approvare lo Statuto presentato dalla FondazioneOrchestra di Padova e del Veneto, alla quale la Regione partecipain qualità di socio fondatore, come risulta dal testoriportato nell’Allegato A alla presente deliberazione, perfarne parte integrante e sostanziale;2. di dare atto che, come risulta dal testo dello Statutodi cui in allegato, è prevista la partecipazione del Comunee della Provincia di Padova in qualità di soci fondatori eche il Presidente della Regione del Veneto, o suo delegato,è membro del Consiglio generale della Fondazione;3. di dare mandato al Presidente o suo delegato di compieretutti gli atti conseguenti, necessari ad addivenire allaformale costituzione della Fondazione in oggetto;4. di assegnare alla Fondazione Orchestra di Padovae del Veneto la somma di € 250.000,00 quale quota dipartecipazione per l’anno <strong>2011</strong>, quota che sarà impegnatacon successivo provvedimento della Giunta regionale, conimputazione al capitolo 101481 ad oggetto “Fondazione Orchestradi Padova e del Veneto” del bilancio di previsioneper l’esercizio finanziario corrente che presenta sufficientedisponibilità, a seguito dell’approvazione del bilancio consuntivo2010 e preventivo <strong>2011</strong> da parte del Consiglio generaledella Fondazione medesima;5. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette alimitazioni ai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;


24Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto 201<strong>16</strong>. di incaricare la Direzione Attività Culturali e Spettacolodell’esecuzione del presente provvedimento.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1053del 26 luglio <strong>2011</strong>Approvvigionamento di pubblicazioni per gli Ufficicentrali della Giunta regionale. Legge regionale 4 febbraio1980, n. 6. Esercizio <strong>2011</strong>.[Cultura e beni culturali]Note per la trasparenza:Approvvigionamento di volumi, riviste cartacee e on-linee altre pubblicazioni per l’aggiornamento tecnico e normativodegli Uffici centrali dell’Amministrazione regionale.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di confermare le direttive già impartite con Dgr n.3821 del 20 ottobre 1998 "Direttive per l'approvvigionamentodi pubblicazioni per gli uffici";2. di approvare la ripartizione dei fondi per l’approvvigionamentodi pubblicazioni per gli Uffici centrali della Giuntaregionale fra le diverse Strutture regionali, così come indicatenella tabella allegata al presente provvedimento a farne parteintegrante Allegato A;3. di delegare le Segreterie regionali a tenere i rapporticon le Ditte fornitrici per la sottoscrizione o la disdetta diabbonamenti a riviste specialistiche anche on-line, l’acquistodi volumi anche su supporto informatico e altre pubblicazionida destinare agli Uffici centrali della Giunta regionale provvedendo,con propri atti, all’impegno di spesa sul capitolo n.5140 ad oggetto "Spese per acquisto libri, riviste e altre pubblicazioni"e alla liquidazione delle fatture entro il limite dispesa indicato nell’Allegato A, previa apposizione del visto dimonitoraggio da parte della competente Direzione Attività Culturalie Spettacolo sui singoli provvedimenti di impegno;4. di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneAttività Culturali e Spettacolo a gestire le procedure per ilrinnovo, per l’anno 2012, dell’abbonamento alle banche datiGuritel - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Telematicae di provvedere, con proprio atto, al relativo impegno dispesa entro la somma di € 10.000,00;5. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione AttivitàCulturali e Spettacolo di procedere a eventuali ulterioriautorizzazioni ai Segretari regionali a operare, con proprioimpegno di spesa, sul capitolo n. 5140 utilizzando la quota diriserva di € 20.000,00=, indicata nell’Allegato A, prevista percompensare eventuali variazioni dei prezzi degli abbonamentio ulteriori esigenze non previste presentate dai Segretari regionalistessi;6. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;7. di incaricare la Direzione regionale Attività Culturalie Spettacolo dell’esecuzione del presente atto.Allegato ASegreterie regionaliBudget assegnatoSegreteria per l’Ambiente € 2.300,00Segreteria per l’Istruzione, il Lavoro e la Programmazione€ 2.700,00Segreteria per il Bilancio € 5.600,00Segreteria per la Cultura € 1.300,00Segreteria generale della Programmazione € 9.600,00Segreteria della Giunta regionale € 1.400,00Segreteria per le Infrastrutture € 3.400,00Segreteria per la Sanità € 4.300,00Gabinetto del Presidente € 1.400,00Totale € 32.000,00Direzione Attività Culturali e Spettacolo per rinnovoabbonamento Guritel Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica Italiana Telematica - anno 2012Fondo a disposizione per aumenti costi abbonamentied esigenze impreviste€ 10.000,00€ 20,000,00DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1054del 26 luglio <strong>2011</strong>Partecipazione della Regione del Veneto alla 68. MostraInternazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.Esercizio finanziario <strong>2011</strong>. Legge regionale n 2/2007.[Mostre, manifestazioni e convegni]Note per la trasparenza:Approvazione della collaborazione tra la Regione delVeneto e la Fondazione La Biennale di Venezia per la partecipazionealla Mostra Internazionale d’Arte Cinematograficadi Venezia e l’utilizzo di uno spazio per la promozione dellacultura cinematografica e del sistema veneto del cinema edell’audiovisivo.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di approvare, in conformità a quanto in premessaindicato, la partecipazione della Regione del Veneto alla 68.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal31 agosto al 10 settembre <strong>2011</strong>;2. di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneAttività Culturali e Spettacolo di definire con propri atti lemodalità della presenza regionale nonché il programma diattività collaterali di concerto con la Fondazione La Biennaledi Venezia;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 253. di determinare in € 100.000,00 l’importo massimodelle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederàcon propri atti il dirigente regionale della Direzione AttivitàCulturali e Spettacolo disponendo la copertura finanziaria acarico dei fondi stanziati sul capitolo n. 100924 del bilancio<strong>2011</strong> “Azioni regionali a favore delle attività della FondazioneLa Biennale di Venezia”;4. di dare atto che la spesa che la spesa prevista dal presenteatto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni aisensi della legge regionale 1/<strong>2011</strong>;5. di dare atto che la Struttura competente provvederà aliquidare alla Fondazione La Biennale di Venezia la sommadi cui al precedente punto 3, secondo i tempi e le modalitàindicati nell’accordo di collaborazione approvato con deliberazionedella Giunta regionale n. 7<strong>16</strong>/<strong>2011</strong>;6. di incaricare la Direzione regionale Attività Culturalie Spettacolo dell’esecuzione del presente atto.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1056del 26 luglio <strong>2011</strong>Costituzione di parte civile della Regione Veneto neiseguenti procedimenti penali avanti il Tribunale di Venezia- sezione distaccata di Mestre - n. 339/08 e 13627/08 Rgnr eavanti il Tribunale di Venezia - sezione distaccata di Dolon. 12060/09 Rgnr.[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1057del 26 luglio <strong>2011</strong>N. 6 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsiproposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa,Ordinaria e Tributaria.[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1055del 26 luglio <strong>2011</strong>Partecipazione regionale al Polo Nazionale Artisticodi Alta specializzazione sul Teatro Musicale e Coreutico- Verona Accademia per l’Opera Italiana. Lr <strong>16</strong>.02.2010n. 11 art. 41. Esercizio finanziario <strong>2011</strong>.[Mostre, manifestazioni e convegni]Note per la trasparenza:Partecipazione della Regione per l’anno <strong>2011</strong> al Polo“Verona Accademia per l’Opera Italiana”, che si occupa dellapromozione di giovani artisti specializzati nel settore del Teatrodell’opera e della produzione di spettacoli.La Giunta regionaleDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1058del 26 luglio <strong>2011</strong>Non costituzione in giudizio in numero 3 ricorsi avantiAutorità Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto edaltri.[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1059del 26 luglio <strong>2011</strong>Procedimento penale n. 8115/10 Rgnr avanti la Procuradella Repubblica presso il Tribunale di Venezia. Autorizzazionead accettare risarcimento parziale del danno.[Affari legali e contenzioso](omissis)delibera1. di approvare la partecipazione regionale al Polo NazionaleArtistico di Alta Specializzazione sul Teatro Musicalee Coreutico, denominato Verona Accademia per l’Opera Italiana,per l’anno <strong>2011</strong> come previsto dall’ art. 41 della Leggeregionale <strong>16</strong>.02.2010 n.11;2. di impegnare l’importo di € 50.000,00 a favore delPolo Nazionale Artistico di Alta Specializzazione sul TeatroMusicale e Coreutico - Verona Accademia per l’Opera Italiana,sul cap. 101475 “Polo Nazionale Artistico di Alta Specializzazionesul Teatro Musicale e Coreutico di Verona” del Bilanciodi previsione <strong>2011</strong> che presenta sufficiente disponibilità;3. di dare atto che la liquidazione della suddetta sommaavverrà a seguito dell’approvazione del bilancio consuntivo delrelativo esercizio da parte dell’Assemblea dei Consorziati;4. di incaricare la Direzione Attività culturali e Spettacoloall’esecuzione del presente provvedimento;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr n.1/<strong>2011</strong>.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1060del 26 luglio <strong>2011</strong>Ratifica Dpgr n. 110 del 24.06.<strong>2011</strong>, relativo ad autorizzazionealla costituzione in giudizio, alla trasposizione ealla proposizione di azione avanti agli uffici della GiustiziaOrdinaria e Amministrativa.[Affari legali e contenzioso]DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 10<strong>61</strong>del 26 luglio <strong>2011</strong>Attuazione Dgr n. 3549/2010 Costituzione dello SportelloUnico Agricolo. Unificazione delle strutture di livelloprovinciale. Presa d’atto acquisizione di porzione di immobileda parte di Avepa per la costituzione dello SportelloUnico Agricolo di Rovigo.[Demanio e patrimonio]Note per la trasparenza:Con la costituzione dello Sportello Unico Agricolo (Sua)si è proceduto all’accorpamento delle strutture di livello provincialesvolgenti funzioni nel settore primario (Avepa e Sira)


26Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>e, di conseguenza, provveduto alle sistemazioni logistichedelle singole sedi. Con il presente provvedimento si rendenecessario prendere atto della acquisizione da parte di Avepadi un immobile atto ad ospitare lo Sportello Unico Agricoloper la Provincia di Rovigo di porzione di immobile attiguo allaattuale sede dell’Avepa, al fine di completare l’unificazionedegli Sportelli Unici Agricoli su tutte le provincie.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di prendere atto, con riferimento alla costituzione delloSportello Unico dell’Agricoltura per la Provincia di Rovigo,che Avepa sta procedendo all’acquisizione immobiliare, conl’utilizzo esclusivo di fondi propri, di una porzione di fabbricatotale da consentire, mediante l’ampliamento della attualesede Avepa in Rovigo, la unificazione degli uffici destinatiad ospitare lo Sportello Unificato Agricolo per la Provinciadi Rovigo;2. di rettificare, sul punto, quanto precedentemente dispostocon la deliberazione n. 384 del 29 Marzo <strong>2011</strong>, confermando,per il resto, quanto deliberato circa la predisposizionedei necessari adempimenti di competenza per la definitivasistemazione logistica delle strutture di cui all’oggetto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1062del 26 luglio <strong>2011</strong>Immobile di proprietà regionale sito in Venezia MargheraVia Longhena 6. Utilizzo di alcuni locali da partedi strutture regionali e da parte del Nucleo OperativoEcologico Carabinieri Sede di Venezia e della società regionaleSistemi Territoriali Spa. Autorizzazione stipulacontratti di comodato immobiliare.[Demanio e patrimonio]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si tratta di formalizzare ititoli di utilizzo di alcuni locali di proprietà regionale siti inVenezia Marghera Via Longhena 6. Tali locali, in esito allaintervenuta riorganizzazione logistica regionale, a seguitodel trasferimento degli stessi presso il Palazzo della Regionein Venezia Cannaregio 23, ospitano uffici regionali e di altrisoggetti pubblici e a rilevanza pubblica. A tal fine viene utilizzato,quale strumento di regolazione dei rapporti con isoggetti non facenti parte direttamente della macrostrutturaorganizzativa regionale, lo strumento del comodato immobiliaredi durata annuale e rinnovabile.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di prendere atto dell’utilizzo di parte dei locali di proprietàregionale ubicati al piano primo del fabbricato sito inVenezia Marghera Via Longhena 6, da parte dell’Ufficio delPubblico Tutore dei Minori, in forza di quanto previsto dall’art.2della legge regionale 42/1988 istitutiva dello stesso;2. di autorizzare la stipula del contratto di comodatoimmobiliare, secondo lo schema allegato al presente provvedimento(Allegato A) e che ne costituisce parte integrante esostanziale, per l’utilizzo da parte del Comando Carabinieri perla Tutela Ambiente Sezione di Venezia, dei locali di proprietàregionale ubicati al piano terzo del fabbricato sito in VeneziaMarghera Via Longhena 6;3. di autorizzare la stipula del contratto di comodatoimmobiliare, secondo lo schema allegato al presente provvedimento(Allegato B)e che ne costituisce parte integrantee sostanziale, per l’utilizzo da parte della società SistemiTerritoriali Spa, a totale partecipazione regionale, dei localidi proprietà regionale ubicati al piano secondo del fabbricatosito in Venezia Marghera Via Longhena 6;4. di stabilire che i suddetti contratti avranno caratteregratuito e durata annuale rinnovabile di ugual periodo, condecorrenza dalla loro sottoscrizione;5. di autorizzare il Dirigente regionale della DirezioneDemanio, Patrimonio e Sedi, struttura competente per materia,alla stipula dei suddetti contratti di comodato immobiliare,autorizzando il medesimo ad apportarvi tutte le modifiche nonsostanziali che si rendessero necessarie nell’esclusivo interessedella Amministrazione regionale;6. di dare atto che il presente provvedimento non comportaoneri di spesa a carico del bilancio regionale.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1063del 26 luglio <strong>2011</strong>Piano Territoriale regionale di Coordinamento (Ptrc)vigente. Approvazione modifiche parziali ai sensi dell’art.25, comma 10, Lr 11/2004.[Demanio e patrimonio]Note per la trasparenza:Approvazione modifiche parziali, in attuazione della proceduraprevista dall’art. 25, comma 10, Lr 11/2004, al PianoTerritoriale regionale di Coordinamento (Ptrc) vigente, conseguentia modifiche proposte dal già adottato Piano di AssettoTerritoriale Intercomunale (Pati) dell’Alpago (BL) adottato.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di approvare, ai sensi dell’art. 25, comma 10, della Lr11/2004, le modifiche al Piano Territoriale regionale di Coordinamento(Ptrc), così come espresso nella Valutazione Tecnica


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 27regionale (Allegato A) che recepisce e fa proprie le considerazionie conclusioni del Parere del Comitato previsto dall’art. 27della Lr 11/2004 (Allegato A1) e della Seconda Commissioneconsiliare (Allegato B). La Valutazione Tecnica regionale n.202 del 10.12.2010, unitamente al parere del sopraccitato Comitatoe della Seconda Commissione consiliare, si alleganoquali parti integranti del presente provvedimento.La variante parziale al Ptrc vigente risulta composta daiseguenti elaborati:A) Elaborato A: “Proposta di modifica alla zona umida,sponda nord del Lago di S. Croce, Comune di Farra d’Alpago(BL)”;B) Elaborato B: “Proposta di modifica per il recupero dell’exbase militare Caserma Bianchin a Farra d’Alpago (BL)”;2. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;3. di disporre la pubblicazione del presente provvedimentonel <strong>Bur</strong> in base al disposto della Lr 8.5.1989, n. 14, art. 2.Allegato B (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itAllegato A


28Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>giunta regionale – 9^ legislaturaAllegato A1ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 1/11 − − − − − − − − − − − − − − − − −


Bollettino Ufficiale ALLEGATO della Regione A1 del Dgr Veneto n. n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto del <strong>2011</strong> pag. 2/1129− − − − − − − − − − − − − − − − − − − −


30ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 3/11Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>


Bollettino Ufficiale ALLEGATO della Regione A1 del Dgr Veneto n. n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto del <strong>2011</strong> pag. 4/1131


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>32 ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 5/11


Bollettino Ufficiale ALLEGATO della Regione A1 del Dgr Veneto n. n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto del <strong>2011</strong> pag. 6/1133


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>34 ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 7/11 - - - -


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 35ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 8/11 - - - - - - - - - -


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>36 ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 9/11 - -


Bollettino Ufficiale ALLEGATO della Regione A1 del Dgr Veneto n. n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto del <strong>2011</strong> pag. 10/1137 • • ALLEGATO A1 Dgr n. del pag. 11/11 Comitato previsto ai sensi del II comma dell’art27


38Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1064del 26 luglio <strong>2011</strong>Progetto Interreg IV Italia-Slovenia “Shared Culture- Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità delpatrimonio condiviso”- Cod.CB0<strong>16</strong>. Dgr1341 del 11.05.2010.Autorizzazione all’acquisizione di sei unità di personalecon contratto di collaborazione coordinata e continuativaper attività di catalogazione, inventariazione e digitalizzazionedi materiale archeologico di siti e musei. Prenotazionedi spesa.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Note per la trasparenza:Autorizzazione all’acquisizione di sei unità di personalecon contratto di collaborazione coordinata e continuativa perlo svolgimento di attività di catalogazione, inventariazione edigitalizzazione di materiale archeologico di siti e musei, asupporto della Regione del Veneto, Partner del progetto InterregIV A Italia - Slovenia “Shared Culture - Progetto strategico perla conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso”.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di autorizzare, per le motivazioni di cui alle premesse,il Dirigente dell’Unità Complessa Progetti strategicie politiche comunitarie ad utilizzare, nel caso in cui non siapossibile provvedere con personale regionale, la somma di €58.099,90 per l’acquisizione di sei unità di personale a titolodi collaborazione coordinata e continuativa, in possesso deirequisiti di Laurea Magistrale LM-2 in Archeologia o LM-11in Conservazione e restauro dei beni culturali o equiparate edi adeguata esperienza in attività di catalogazione, rinviandoall’eventuale bando la specificazione delle categorie, delle classidi materiale, dei periodi e di ogni aspetto utile alla miglioreindividuazione dei catalogatori;2. di dare atto che le sei unità succitate saranno utilizzateper l’attività di inventariazione, catalogazione e digitalizzazione,di cui alla Scheda del progetto “Shared Culture”,cod. CB0<strong>16</strong>; il compenso previsto per i sei collaboratori e perl’intero periodo di collaborazione, della durata di 12 mesi adecorrere dalla sottoscrizione del contratto, è pari alla sommacomplessiva di € 58.099,90, comprensiva di oneri, contributie spese, ripartita in rapporto alla retribuzione oraria media diun dipendente di Categoria D, parametro indicato dalla Dgrn. 2919 del 18.09.2007;3. di delegare il Dirigente dell’Unità Complessa Progettistrategici e politiche comunitarie a porre in essere tutti gli atticonseguenti e rientranti nel procedimento disciplinato dallaDgr 2919 del 18.09.2007, al fine di assumere il personale predetto;4. di determinare in euro 58.099,90 l’importo massimodelle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà conpropri atti il dirigente dell’U.C. Progetti Strategici e PoliticheComunitarie disponendo la copertura finanziaria a carico deifondi stanziati sul capitolo n. 101515 del bilancio <strong>2011</strong> “Progettodi Cooperazione Transfrontaliera Interreg IV Italia - Slovenia“Shared Culture” - quota comunitaria” (Reg.to Cee 05/07/2006,n. 1080) per € 49.384,91 e sul capitolo 1015<strong>16</strong> del bilancio<strong>2011</strong>“Progetto di Cooperazione Transfrontaliera Interreg IVItalia - Slovenia “Shared Culture” - quota statale (Reg.to Cee05/07/2006, n. 1080 - <strong>Del</strong>ibera Cipe 15/06/2007, n. 36) per €8.714,99”, dando atto che tali spese non rientrano nelle tipologiesoggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;5. di inviare il presente provvedimento alla Sezioneregionale di Controllo della Corte dei Conti per il Veneto, aisensi dell’art. 1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n.266;6. di pubblicare la presente deliberazione nel BollettinoUfficiale della Regione;7. l’Unità Complessa Progetti strategici e politiche comunitarieè incaricata dell’esecuzione del presente atto.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1066del 26 luglio <strong>2011</strong>Risoluzione del rapporto di lavoro per limite contributivodi 40 anni o per limite d’età di 65 anni ai sensi dell’art.43, commi 2 e 3, legge regionale <strong>16</strong> febbraio 2010, n. 11.Cessazioni dell’anno 2012.[Organizzazione amministrativa e personale regionale]Note per la trasparenza:Elenco aggregato per categorie del personale dipendenteche cessa il rapporto di lavoro d’ufficio nel 2012 per raggiungimentodel limite massimo contributivo di 40 anni o del limitemassimo anagrafico di 65 anni.La Giunta regionale(omissis)delibera1. Di individuare, nell’allegato A alla presente deliberazione,che ne forma parte integrante, l’elenco aggregato percategorie del personale che cessa nell’anno 2012 per raggiungimentodel limite contributivo massimo di 40 anni, o perraggiungimento del limite massimo d’età di 65 anni ai sensidell’art. 43, commi 2 e 3 della legge regionale <strong>16</strong> febbraio 2010n. 11, dando atto che, in attuazione del medesimo articolo, ilsuddetto personale sarà collocato a riposo d’ufficio garantendola continuità tra rapporto di lavoro e rapporto previdenziale,senza soluzione di continuità, come indicato dalle circolaririchiamate in premessa.2. Di demandare alla Direzione risorse umane ogniadempimento conseguente.3. Di riservarsi, per le motivazioni indicate in premessa,eventuali ulteriori atti ad integrazione del presente.4. Di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.(segue allegato)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 39Elenco aggregato dipendenti che cessano nel 2012 per limitecontributivo o di etàCategoriaLimite contributivodi 40anniLimite anagraficodi 65anniAllegato ATotale risioluzionirapporto di lavorod'ufficio nel 2012A 0 0 0B 3 0 3C 0 4 4D 8 4 12Dirigente 2 1 3Totale 13 9 22DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1067del 26 luglio <strong>2011</strong>Autorizzazione al rinnovo dell’adesione alla SocietàItaliana di Statistica (Sis) per il triennio <strong>2011</strong>-2013 ed impegnodi spesa per la quota associativa per l’anno <strong>2011</strong>.Lr n. 8 del 29 marzo 2002.[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si autorizza il rinnovodell’adesione della Regione del Veneto alla Società Italianadi Statistica (Sis) al fine di partecipare alle attività da essapromosse per lo sviluppo delle scienze statistiche e delle loroapplicazioni in molteplici ambiti di ricerca, procedendo contestualmenteall’impegno di spesa per la quota di adesioneper l’anno <strong>2011</strong>.Il Vicepresidente On. Marino Zorzato riferisce quantosegue.La Regione del Veneto, allo scopo di promuovere lo sviluppodelle scienze statistiche e delle loro applicazioni, haaderito con deliberazione della Giunta regionale n. 1762 del23 aprile 1996 alla Società Italiana di Statistica (SIS), societàscientifica senza fine di lucro eretta in ente morale con RegioDecreto del 13 luglio 1939 ed affiliata all’International StatisticalInstitute.Con successive delibere di Giunta regionale n. 3092/1998,1294/2000, 664/2001, 903/2002, 1117/2005 e 1277/2008, l’adesioneè stata rinnovata per gli anni 1998/1999, 2000, 2001,2002/2004, 2005/2007 e 2008/2010.L’ammissione della Regione del Veneto alla SIS in qualitàdi socio trova esplicita motivazione nella legge regionale n. 8del 29 marzo 2002, la quale attribuisce alla struttura regionaledi statistica, attualmente individuata nella Direzione SistemaStatistico regionale, le competenze di ufficio di statistica dellaRegione Veneto ai sensi del D.lgs n. 322/1989.In specie, la Regione del Veneto partecipa alle assembleecon diritto di voto e all’attività scientifica della Sis tramite unproprio rappresentante, individuato nel Dirigente regionaledella Direzione Sistema Statistico regionale.Con il presente provvedimento si propone di autorizzare ilrinnovo dell’adesione alla SIS per il triennio <strong>2011</strong>-2013, attesoche l’iscrizione perdura, come sopra illustrato, da quindicianni e risulta funzionale all’esercizio dei compiti istituzionalidell’ufficio regionale di statistica.Si propone altresì di autorizzare la spesa di euro 380,00per la quota associativa dell’anno in corso, procedendo contestualmenteal relativo impegno e demandando a successividecreti del Dirigente regionale della Direzione Sistema Statisticoregionale gli impegni di spesa per le quote da versarenegli anni 2012 e 2013, previa verifica della relativa disponibilitàfinanziaria.Tale spesa andrà imputata per la quota relativa all’anno <strong>2011</strong>sul capitolo n. 3030 del bilancio regionale <strong>2011</strong> denominato“Spese per adesione ad associazioni”, che presenta l’occorrentedisponibilità, e al corrispondente capitolo dei bilanci regionali2012 e 2013 per gli anni successivi.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione statale e regionale;- Vista la Lr 29 marzo 2002, n. 8;- Visto il D.lgs n. 322/1989;- Vista la Lr 29 novembre 2001 n. 39, e in particolarel'art. 42, primo comma;- Vista la Lr 10 gennaio 1997 n. 1 e la Dgr n. 375/1997;delibera1. di autorizzare l’adesione della Regione del Veneto allaSIS per gli anni <strong>2011</strong>, 2012 e 2013;2. di impegnare a favore della SIS (P.I. 01083741007) laspesa di euro 380,00 sul capitolo n. 3030 ad oggetto "Spese peradesione ad associazioni" del bilancio annuale di previsionedell’esercizio finanziario corrente che presenta sufficientedisponibilità;3. di demandare al Dirigente regionale della DirezioneSistema Statistico regionale l’adozione, per gli anni successivi,di ulteriori impegni di spesa con propri successivi decreti,previa verifica della disponibilità delle risorse economiche dareperire nel competente capitolo di bilancio dell’anno finanziariodi riferimento;4. di corrispondere alla SIS la somma di euro 380,00 aseguito della presentazione di regolare nota di debito;5. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione regionaleSistema Statistico regionale dell’esecuzione del presenteprovvedimento e di tutti gli atti connessi e consequenziali;6. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>.


40Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1069del 26 luglio <strong>2011</strong>Lr 30.12.1991, n. 39. “Interventi a favore della mobilitàe della sicurezza stradale”. Messa in sicurezza dellaviabilità comunale in Comune di Roana (VI).[Trasporti e viabilità]Note per la trasparenza:Con la presente deliberazione si approva lo schema diProtocollo di Intesa tra Regione del Veneto e il Comune diRoana (VI) per la definizione dei relativi impegni preliminariper l’attuazione di interventi sulla viabilità a favore della sicurezzastradale.L’Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue.La Legge regionale 30.12.1991, n. 39, prevede iniziativeregionali a favore della mobilità e sicurezza stradale, al finedi eliminare o ridurre situazioni di puntuale pericolo e di congestionedella rete stradale, e migliorare la mobilità nei centriurbani ed extra-urbani.A tale riguardo la Giunta regionale provvede, ai sensi dellasopra richiamata Lr n. 39/1991, al finanziamento a favore delleAmministrazioni provinciali, comunali, Comunità Montaneed Enti di gestione parchi, degli interventi relativi alla messain sicurezza della viabilità, nella misura massima del 80%della spesa prevista.Il Comune di Roana (VI) ha segnalato, con nota prot. 367del 12.01.<strong>2011</strong>, la necessità di ottenere un contributo regionaleper l’esecuzione dell’intervento denominato “Messa in sicurezzadella viabilità comunale”.Il sopraccitato intervento risulta necessario al fine di migliorarela viabilità e diminuire contestualmente la pericolositàsul territorio comunale, prevedendo l’allargamento di alcunecurve pericolose, il rifacimento dei piani viarie e dove necessariol’installazione di guard-rail. L’intervento in oggetto haun costo complessivamente stimato pari ad € 250.000,00.Alla luce di quanto sopra riportato si ritiene opportunoassegnare, compatibilmente con le disponibilità finanziariedel bilancio regionale e salvo i prescritti pareri previsti ai sensidella sopraccitata legge regionale, un contributo al Comune diRoana (VI) dell’importo di € 200.000,00 per la realizzazionedell’intervento di cui trattasi, prevedendo altresì alla relativastipula di apposito Protocollo d’Intesa, il cui schema si includequale Allegato A al presente provvedimento, al fine diregolare i rapporti concernenti la realizzazione delle opere inoggetto e definire i rispettivi compiti dei soggetti interessatialle opere.Si demanda altresì ad un successivo provvedimento delDirigente della Direzione Infrastrutture, una volta rese disponibilile relative risorse sul competente capitolo del bilancioregionale, l’atto d’impegno del contributo assegnato.Tutto ciò premesso, il relatore sottopone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;- Vista la nota del Comune di Roana prot. n. 367 del12.01.<strong>2011</strong>;- Vista la Legge regionale n. 39/1991;- Vista la Legge regionale n. 27/2003;delibera1. di prendere atto della richiesta dell’Amministrazionecomunale di Roana (VI) che prevede la realizzazione dell’interventodenominato “Messa in sicurezza della viabilitàcomunale”, dell’importo complessivo pari ad € 250.000,00;2. di assegnare a favore del Comune di Roana (VI), Enteattuatore dell’intervento, un contributo di € 200.000,00, fattasalva la disponibilità del bilancio regionale per l’anno <strong>2011</strong>e salvo i prescritti pareri previsti ai sensi della sopraccitatalegge regionale, per la realizzazione dell’intervento di cui alprecedente punto 1);3. di determinare in € 200.000,00 l’importo massimodelle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà conpropri atti il dirigente regionale della Direzione Infrastrutture,disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziatisul capitolo n. 45288 del bilancio <strong>2011</strong> “Interventi a favore dellamobilità e della sicurezza stradale (Lr 30.12.1991 n. 39);4. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;5. di procedere alla sottoscrizione di apposito Protocollod’Intesa, approvando il relativo schema che si riporta qualeAllegato A al presente provvedimento e che ne costituisceparte integrante;6. di incaricare il Presidente della Giunta regionale o suodelegato alla relativa sottoscrizione del Protocollo d’Intesa;7. di incaricare la Direzione regionale Infrastrutture deisuccessivi adempimenti tecnico - amministrativi conseguential presente provvedimento.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1070del 26 luglio <strong>2011</strong>Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34 del D.lgs18.08.2000, n. 267, tra Regione del Veneto, Provincia diTreviso, Comune di Paese e Comune di Quinto di Treviso.[Trasporti e viabilità]Note per la trasparenza:Approvazione dello schema di Accordo di Programmatra Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune diPaese e Comune di Quinto di Treviso per l’attuazione dell’interventodenominato “Pista ciclabile lungo la Sp 79 trai comuni di Paese e Quinto di Treviso”.L’Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue.In data 24.05.1996 è stata sottoscritta dalla Regione delVeneto e dalle Ferrovie dello Stato Spa, ora R.F.I. Spa, unaconvenzione per la definizione di un programma comune per


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 41la progressiva eliminazione dei passaggi a livello ricadentinel territorio della Regione del Veneto.Il territorio del Comune di Paese risulta interessatodall’attraversamento di n. 8 passaggi a livello sulla lineaferroviaria Vicenza - Treviso, di cui n. 5 pubblici siti alleprogressive km 50+036, 50+713, 52+241, 52+876 e 53+525 en. 3 privati alle progressive km 51+417, 52+435 e 52+964.L’aumento del traffico ferroviario sulla linea ferroviariaVicenza - Treviso e le rinnovate modalità di sicurezza difunzionalità dei passaggi a livello applicate ad una vastaarea del Veneto, unitamente all’aumento generalizzato deltraffico veicolare ed alle maggiori esigenze di permeabilitàdelle aree separate fisicamente dalla linea ferroviaria, hannoevidenziato la necessità di provvedere alla realizzazione diinterventi di viabilità sostitutiva dei sopra citati passaggia livello.A tale scopo, gli Enti preposti all’organizzazione dei diversilivelli della viabilità ed all’assetto del territorio hannoindividuato, quale prioritaria, la realizzazione di viabilitàsostitutiva del passaggio a livello alla progressiva km. 53+525della linea ferroviaria Vicenza - Treviso, a servizio della Spn. 79 “<strong>Del</strong>le Cave” - Via Verdi -, in Comune di Paese.Conseguentemente, in data <strong>16</strong>.09.2009, la Regione delVeneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Paese e VenetoStrade Spa hanno sottoscritto apposito Accordo diProgramma, ai sensi dell’art. 34 del D.lgs 18.08.2000, n.267, finalizzato alla realizzazione di un sottopasso ferroviarioveicolare e ciclopedonale e della relativa viabilitàdi raccordo in nuova sede, in parte in affiancamento all’attualeStrada provinciale (Sp) n. 79, con collegamento allaStrada regionale (Sr) n. 53 mediante intersezione a rotatoria,idonea all’eliminazione dell’attuale semaforizzazione dell’incrociodi via Verdi e della stessa Sr n. 53, per l’importodi spesa stimato in complessivi € 7.540.000,00 al nettodelle spese di acquisizione delle aree necessarie, a cura delComune di Paese.Il citato Accordo di programma del <strong>16</strong>.09.2009 è statoratificato dalla Giunta regionale con propria deliberazionen. 4115 del 29.12.2009, con la quale si è inoltre provvedutoall’impegno di € 7.540.000,00 sul capitolo n. 45532 del bilancioregionale del 2009.A seguito di alcune economie risultanti dallo sviluppoprogettuale, ed alle richieste in tal senso dei Comuni di Paesee Quinto di Treviso, è emersa la possibilità di prevedere,quale intervento integrativo al principale oggetto dell’Accordosopracitato, il prolungamento della pista ciclabile prevista,lato sud, sino alla esistente pista ciclabile in Comunedi Quinto di Treviso, per una estesa complessiva di circa1.000 m, 200 m in Comune di Paese e il restante tratto inComune di Quinto di Treviso.Le citate economie consentono di finanziare la spesa perl’intervento di cui trattasi, pari ad € 895.000,00, mediantela somma di € 7.540.000,00 già impegnata con impegno dispesa n. 5630 sul capitolo n. 45532 del bilancio regionaledel 2009 come da <strong>Del</strong>iberazione di Giunta regionale n. 4115del 29.12.2009.Nello specifico, l’intervento in oggetto consiste nellarealizzazione di una pista ciclabile in affiancamento alla Spn. 79 a partire dall’intersezione con via Pasubio sino a quellacon via Boito, circa un chilometro più avanti. In corrispondenzadegli innesti di via San Cassiano è inoltre prevista larettifica della Sp n. 79, al fine di consentire la realizzazionedella pista stessa sul lato opposto delle intersezioni.L’art. 34 del D.lgs n. 267/2000 stabilisce, tra l’altro,che per la definizione e l’attuazione di opere, di interventio di programmi di intervento che richiedono, per la lorocompleta realizzazione, l’azione integrata e coordinata dicomuni, di province e regioni, di amministrazioni statalie di altri soggetti pubblici, o comunque di due o più tra isoggetti predetti, il Presidente della regione o il Presidentedella provincia o il Sindaco, in relazione alla competenzaprimaria o prevalente sull’opera o sugli interventi o sui programmidi intervento, promuove la conclusione di un accordodi programma, anche su richiesta di uno o più dei soggettiinteressati, per assicurare il coordinamento delle azioni eper determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento edogni altro connesso adempimento.Per quanto sopra, si rende quindi necessario giungerealla condivisione ed approvazione di una schema di Accordodi Programma tra Regione del Veneto, Provincia di Treviso,Comune di Paese e Comune di Quinto di Treviso che si riportacome Allegato A al presente Provvedimento e che necostituisce parte integrante.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;- Visto l’art. 34 del D.lgs n. 267/2000;- Vista la Dgr n. 4115 del 29.12.2009;delibera1. di approvare lo schema di accordo di programma perl’attuazione dell’intervento denominato “Pista ciclabile lungola Sp 79 tra i comuni di Paese e Quinto di Treviso”redattoai sensi dell’art. 34 del D.lgs 18.08.2000, n. 267, così comeriportato nell’Allegato A parte integrante del presente provvedimento;2. di delegare il Presidente della Giunta regionale o suodelegato alla firma dell’accordo di cui al punto 1;3. di dare atto, come esposto nelle premesse al presenteprovvedimento, che la presente deliberazione non comportaspese aggiuntive a carico del bilancio regionale;4. di incaricare la Direzione regionale Infrastrutture deiconseguenti adempimenti tecnico-amministrativi.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.it


42Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1071del 26 luglio <strong>2011</strong>Affidamento incarico di consulenza ai sensi dell'art.185lett. b) della Lr 10 giugno 1991, n.12 in relazione agliadempimenti inerenti la realizzazione degli interventiprogrammati nel settore dei trasporti.[Consulenze e incarichi professionali]Note per la trasparenza:Gli interventi in corso nel settore dei trasporti e delle infrastrutturerichiedono l’apporto di professionalità altamentespecializzate da reperire per il tramite della Lr n. 12/1991 checonsente il conferimento di incarichi di consulenza.L’Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue.Per rispondere ai problemi della mobilità all’interno delproprio territorio la Regione Veneto ha programmato unaserie di interventi infrastrutturali nel settore dei trasporti,interventi che richiedono necessariamente, per la loro attuazione,la presenza di professionalità altamente specializzate,con conoscenze tecniche specifiche e di maturataesperienza nel settore.Il riferimento va ai vari interventi strategici per la mobilitàdella persona di competenza della Direzione Infrastrutture,in particolare al Sistema Ferroviario Metropolitano regionale(anche per la progettazione della tratta occidentale)e da ultimo gli interventi di project financing di recenteavvio concernenti il Sistema delle Tangenziali Venete, ilcollegamento dell’Autostrada A4 con i litorali (Jesolo eBibione), il Grande raccordo anulare di Padova, l’itinerarioVal Brenta-Bassano Ovest-Pedemontana <strong>Veneta</strong> ed infine ilprolungamento della A27 Alpe Adria.Nel caso di attività come quelle indicate richiedenti unaelevata specializzazione, la Lr 10 giugno 1991 n. 12 in temadi organizzazione amministrativa e ordinamento del personaleconsente di avvalersi di consulenti esterni e stabilisce,all’art. 185 comma 1, che l’attività di consulenza può essereconferita sia mediante incarico avente ad oggetto lo studioe la soluzione di particolari problemi che mediante incaricoper l'assistenza degli organi di amministrazione regionalein determinati settori.Nel caso di specie si intende quindi affidare un incaricodi consulenza per assistenza agli organi di amministrazioneregionale, ai sensi della lett. b) dell’art. 185 della L. R. n.12/91, in considerazione del fatto che all’interno della Amministrazioneregionale non sono disponibili in numeroadeguato figure professionali con conoscenze tecnichespecifiche, in grado di fornire un supporto adeguato allaDirezione Infrastrutture nello sviluppo delle varie attivitàe nella soluzione di problematiche complesse.L’oggetto dell’incarico di consulenza che si propone diaffidare consiste nello svolgimento di attività di supportoal Responsabile del procedimento per:• istruttoria di progetti preliminari, definitivi ed esecutivi;• predisposizione di protocolli d’intesa e accordi di programma;• partecipazione ad incontri tecnici e gruppi di lavoro perspecifici progetti anche fuori sede;• svolgimento di attività di supporto tecnico alla DirezioneInfrastrutture relativamente alla pianificazionedei trasporti in generale ed in particolare alla verificadi fattibilità dei principali interventi infrastrutturali(grande viabilità, viabilità regionale, ecc.)Rientra quindi nell’oggetto della consulenza il supportoa tutte le attività di tipo sistemistico e pianificatorio di cuila Direzione Infrastrutture avrà necessità relativamente alleprincipali problematiche legate alla mobilità regionale.Per quanto riguarda in particolare il SFMR, dovrà essereassicurata l’assistenza per tutto ciò che concerne gli aspettiprogettuali e gestionali legati al modello d’esercizio e alfabbisogno di materiale rotabile, nonché alla realizzazionedelle opere, mentre per quanto attiene la grande viabilità,la collaborazione riguarderà le previsioni di traffico sullarete attuale e sulle nuove infrastrutture negli scenari futuridi progetto.Si propone, pertanto, di conferire, ai sensi dell'art. 184e seguenti della Lr n. 12/91, l’incarico di consulenza relativamentea quanto precedentemente esposto all’ing. LucioDe Lauro, professionista di qualificata e specifica esperienzanel settore della pianificazione e programmazionedei trasporti, nonché nella modellistica, come risulta dalcurriculum inviato alla Direzione Infrastrutture con notaprot. 275<strong>61</strong>9 del 9/06/<strong>2011</strong>.Lo svolgimento dell’incarico avverrà con le modalitàcontenute nello schema di convenzione che si propone diapprovare e che si allega quale parte integrante della presentedeliberazione (Allegato A).L’attività prevista è regolata dagli artt. 184, 185 e 186della Lr n. 12/91.Il compenso per la consulenza è determinato in €19.800,00, Iva e oneri previdenziali esclusi, per la duratadi 12 mesi a decorrere dalla data di perfezionamento dellaconvenzione allegata.È rimesso al Dirigente della Direzione Infrastrutture diadottare idonee forme di controllo e verifica dello svolgimentodelle attività oggetto dell’incarico.Sotto il profilo finanziario si fa riferimento alle disponibilitàdel capitolo n. 7010 denominato "Studi e consulenze"del bilancio regionale <strong>2011</strong>, secondo le modalità operativestabilite dalla Dgr 17 maggio <strong>2011</strong> n. 634 contenente le Direttiveper la Gestione del Bilancio <strong>2011</strong>.Il presente provvedimento, ai sensi dell’articolo l’art. 1,comma 173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 è trasmessoalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma,dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente haattestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale eregionale;- Vista la Lr 10.06.1991, n. 12, artt. 184 e seguenti;- Vista la nota inviata dall’ing. Lucio De Lauro ed acquisitaal prot. 275<strong>61</strong>9 in data 09/06/<strong>2011</strong>;- Vista la Circolare del Segretario Generale della Programmazioneprot. 1<strong>16</strong>671del 03/03/2008;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 43- Visto l’art. 1, comma 173, della legge 23 dicembre 2005,n. 266 e la nota prot. n. 194449/40.00 del 24 marzo 2006 dellaSegreteria Generale della Programmazione;- Vista la L. 24/12/2007 n. 244;- Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio <strong>2011</strong>;delibera1. di affidare, per le motivazioni esposte in premessa esulla base del curriculum conservato agli atti l'incarico di consulenzaper lo svolgimento di attività inerenti alla realizzazionedegli interventi programmati nel settore dei trasporti all’ing.Lucio De Lauro, nato a Roma il 13 dicembre 1959, residentea Preganziol (TV) via Canova, 2, a supporto delle struttureregionali competenti;2. di approvare l’allegato schema di convenzione (AllegatoA), che è parte integrante della presente deliberazione eche disciplina l'incarico di cui al punto 1);3. di disporre che per l'incarico di consulenza di cui alpunto 1) venga corrisposto un compenso pari a € 19.800,00,oltre ad euro 792,00 per Inarcassa 4% e 4.118,40 per Iva 20%,da liquidarsi nelle modalità previste dal suindicato schema diconvenzione;4. di impegnare a favore dell’ing. Lucio De Lauro (c.f.DLRLCU59T13H501W) l’importo totale di euro 24.710,40 sulcapitolo n. 7010 denominato “Studi e consulenze” del bilancioannuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente chepresenta sufficiente disponibilità;5. di prendere atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente provvedimento concerne la tipologia di spesa“Studi e consulenze” soggetta a limitazioni ai sensi della Lrn. 1/<strong>2011</strong>;6. di incaricare la Direzione Infrastrutture dell'esecuzionedel presente provvedimento;7. di pubblicare la presente <strong>Del</strong>iberazione nel Bollettinoufficiale della Regione;8. di trasmettere il presente atto alla Sezione regionale dicontrollo della Corte dei Conti ai sensi dell'articolo 1, comma173, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;9. di pubblicare il presente provvedimento sul sito webistituzionale dell’amministrazione regionale, ai sensi dell’art.3, comma 54, della L. 24 dicembre 2007 n. 244;10. di prendere atto che il contratto sarà efficace a decorreredalla data di pubblicazione sul sito sito web istituzionaledell’amministrazione regionale, ai sensi dell’art. 3, comma 18,della L. 24 dicembre 2007 n. 244.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1072del 26 luglio <strong>2011</strong>Lr 9 agosto 2002, n. 15. Nuova Sr 10 “Padana Inferiore”.Approvazione dello schema di Protocollo d’intesa traRegione Veneto, Provincia di Padova, Provincia di Veronae Veneto Strade Spa per l’affidamento in concessione dellaprogettazione e realizzazione della tratta, in nuova sede,tra Este (PD) e Legnago (VR), con gestione della trattacomplessiva della nuova Sr 10 compresa tra le strade stataliSs <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana”.[Trasporti e viabilità]Note per la trasparenza:Il provvedimento prevede l’approvazione dello schema diProtocollo d’intesa tra Regione Veneto, Provincia di Padova,Provincia di Verona e Veneto Strade Spa per l’affidamento inconcessione della progettazione e realizzazione della tratta,in nuova sede, tra Este (PD) e Legnago (VR), con gestionedella tratta complessiva della Sr 10 compresa tra le stradestatali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana” - Enteconcedente è la Regione del Veneto e le parti firmatarie concordanoche la Giunta regionale proceda con gara europeadi concessione.L’Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue.La Lr n. 15/2002 “Norme per la realizzazione di infrastrutturedi trasporto, per la progettazione, realizzazione e gestionedi autostrade e strade a pedaggio regionali e relative disposizioniin materia di finanza di progetto e conferenza di servizi”prevede, fra l’altro, la possibilità per la Regione del Veneto direalizzare, in regime di concessione, strade a pedaggio nel territorioregionale.La realizzazione, in nuova sede, della ex Ss 10 “PadanaInferiore”, ora strada regionale Sr 10, è nella programmazioneregionale sin dal Piano regionale dei Trasporti, approvato dalConsiglio regionale nel 1990.Vari lotti di tale opera sono, a più riprese, rientrati nellaprogrammazione dell’Anas, ma solo dopo la regionalizzazionedella rete stradale ed il trasferimento alla Regione Veneto è statopossibile aprire al traffico il lotto fra il Comune di Monselice/localitàCa’ Oddo e il Comune di Carceri/località Palugana, dellalunghezza di circa 10,5 km, attualmente in esercizio.Va ricordato che con la Lr 13.04.2001, n. 11, la Regione delVeneto ha disciplinato le modalità di intervento e gestione dellarete stradale trasferita ai sensi del D. L.vo n. 112/1998.Conseguentemente, il Consiglio regionale, con provvedimenton. 59 del 24.07.2002, ha approvato la determinazionedella rete viaria di interesse regionale, che comprende l’interotratto regionale della ex Ss 10 “Padana Inferiore”, classificatadi interesse regionale quale “strada che collega province di regionefinitime” e, con provvedimento n. 60, stessa data, ha poiapprovato il “Piano Triennale di Interventi per l’adeguamentodella rete viaria.Triennio 2002-2004” che, relativamente allaex Ss 10, prevede vari interventi in Provincia di Padova e diVerona, inclusi in “Area di Inseribilità”, programmati, quindi,ma privi di finanziamento.Successivamente, con provvedimento n. 10 del 21.02.2007,il Consiglio regionale ha approvato il “Piano Triennale di Interventiper l’adeguamento della rete viaria. Triennio 2006-2008”in cui, fra l’altro, sempre relativamente alla Sr 10, sono ricompresiancora due interventi, finanziati in “Area Priorità”, unoin Provincia di Padova, denominato “Nuova Sr 10 da Paluganaad innesto A31 - I lotto - e ricollegamento all’attuale Sr 10”, eduno in Provincia di Verona, denominato “Sr 10 - Variante trattoLegnago-S.Vito e collegamento tra Sr 10 e Sp 500 di Minerbe”,quest’ultimo in corso di realizzazione, da parte di Veneto StradeSpa, per un primo lotto in Comune di Legnago (VR) dell’estesadi circa 2,5 km; un ulteriore intervento è previsto nell’ambito del


44Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>medesimo Piano Triennale, programmato in “Area Inseribilità”,in Provincia di Padova, denominato “Completamento Sr 10 dacasello A31 Sud a confine provinciale”.Da ultimo, con provvedimento n. 6 del 4.03.2009, il Consiglioregionale ha approvato il “Piano Triennale di Interventi perl’adeguamento della rete viaria. Triennio 2009-<strong>2011</strong>” in cui, fral’altro, sempre relativamente alla Sr 10, è ricompreso ancora unintervento, parzialmente finanziato in “Area Priorità” in Provinciadi Padova, denominato “Nuova tratta Sr 10 da Paluganaa confine provinciale”.Più recentemente, per procedere nella realizzazione delrestante tratto, in nuova sede, della “Nuova Sr 10” fra il Comunedi Carceri/località Palugana, in Provincia di Padova, eil Comune di Legnago/località Orti, in Provincia di Verona, laRegione Veneto, tramite Veneto Strade Spa, ha reso disponibilela progettazione preliminare e lo studio di impatto ambientaledell’intera opera, giungendo, nel settembre 2010, all’approvazionedel progetto, ai fini della procedura di Valutazione di ImpattoAmbientale, intervenuta con delibera di Giunta regionale n.2202 del 21.09.2010.Pertanto, l’intera tratta in nuova sede fra Este e Legnago èrientrata nella Programmazione regionale.Si sono inoltre definite le caratteristiche tecniche ed il tracciatodell’opera stradale; l’intero tracciato, con carreggiata unicaa due corsie, una per senso di marcia e sedime pari a 10,50 m,si sviluppa per complessivi 25,5 Km circa, nel territorio di dueProvince, Padova e Verona, e undici Comuni: Carceri, OspedalettoEuganeo, Ponso, Santa Margherita d’Adige, Casale diScodosia, Megliadino San Fidenzio, Montagnana, Urbana,Bevilacqua, Minerbe e Legnago.La Giunta regionale ha inoltre richiesto ed ottenuto chel’opera fosse ricompresa nel 8° Programma delle InfrastruttureStrategiche nazionali, come riportato dalla delibera Cipe n. 81del 18.11.2010, cui è seguita, recentemente, l’approvazione delloschema di Intesa Generale Quadro per l’integrazione dello stessocon deliberazione della Giunta regionale n. 631 del 17.05.<strong>2011</strong>.In data <strong>16</strong>.06.<strong>2011</strong> tale Intesa fra Governo e Regione è statasiglata a Roma.Sotto il profilo della programmazione, pertanto, l’opera ècondivisa sia a livello regionale che nazionale.È, ora, intenzione procedere alla progettazione definitiva edesecutiva, realizzazione e gestione dell’opera tramite l’istitutodella concessione, anche in considerazione dell’entità della spesache risulterebbe necessaria per il completamento della progettazionee la realizzazione dell’opera, in relazione alle, ben note,condizioni di limitatezza delle risorse pubbliche disponibili perinvestimenti nel settore.Si conferma, peraltro, la volontà che l’opera, necessariamentea pedaggio per l’utente per il periodo di concessione,risulti invece con esenzione del pedaggio stesso per i residentidei Comuni territorialmente interessati, in analogia a quantoavviene per altre infrastrutture stradali di analoga importanza,che insistono sul territorio regionale.Per poter dare avvio alla procedura di gara pubblica per larealizzazione dell’opera in regime di concessione regionale,appare pertanto necessario sottoscrivere un Protocollo d’Intesafra Regione Veneto, Provincia di Padova, Provincia di Veronae Veneto Strade Spa, Allegato A al presente provvedimento,al fine di definire i reciproci rapporti e ruoli fra i diversi Enticoinvolti, tanto con riguardo alle fasi di progettazione, quantoalla natura e consistenza dell’opera da realizzare, quanto ancoraalla fase di gestione della stessa e dei tratti di viabilità preesistentesiti ad ovest sino alla intersezione con la strada stataleSs 434 “Transpolesana”, in Comune di Legnago (VR) e ad estsino alla intersezione con la strada statale Ss <strong>16</strong> “Adriatica”, inComune di Monselice (PD).L’affidamento in concessione riguarderà pertanto la progettazionee la realizzazione della tratta, in nuova sede, traCarceri/località Palugana, in Provincia di Padova, e S. Vito diLegnago, in Provincia di Verona, della lunghezza complessivadi circa 23,0 km, di cui 17,8 km circa in Provincia di Padova e5,2 km circa in Provincia di Verona, oltre all’ammodernamentodelle due tratte esistenti della Sr 10, in prosecuzione ad est eda ovest del tratto in nuova sede, con gestione di tutta la trattadella nuova Sr 10 “Padana Inferiore” (tratto in nuova sede darealizzare e tratto esistente da ammodernare) compresa tra lestrade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana”.Sotto il profilo finanziario va ricordato che nel bilancioregionale <strong>2011</strong>, al cap. 101187 denominato “Realizzazione dell’interventoSr 10 “Padana Inferiore” - Palugana (PD) - InnestoA31 - Confine provinciale (art. 1, comma 1153, L. 27/12/2006, n.296)” è prevista una somma pari a € 5.000.000,00 che, sommataa quanto disposto dai Piani Triennali della Viabilità approvatidal Consiglio regionale con delibere n. 60 del 24.07.2002, n. 10del 21.02.2007 e n. 6 del 4.03.2009, porta ad una disponibilitàpubblica regionale pari a € 35,6 milioni. Il costo complessivoper la realizzazione dell’opera in nuova sede e per l’ammodernamentodelle tratte esistenti è stimato pari a circa € 250,0 milioni,e pertanto la differenza dovrà trovare copertura finanziaria conl’investimento di capitali privati, con rientro del capitale investitotramite i pedaggi.Si propone, pertanto, alla Giunta regionale l’approvazionedello schema di Protocollo d’Intesa, Allegato A al presenteprovvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;- Vista la L. n. 443/2001;- Vista la Lr n. 15/2002;- Richiamate le delibere del Consiglio regionale n. 60 del24.07.2002, n. 10 del 21.02.2007 e n. 6 del 4.03.2009;- Richiamata la Dgr n. 2202 del 21.09.2010;- Vista la delibera Cipe n. 81 del 18.11.2010;- Richiamata la Dgr n. 631 del 17.05.<strong>2011</strong>;- Richiamata l’Intesa Generale Quadro sottoscritta in data<strong>16</strong>.06.<strong>2011</strong> tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministrodelle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministro dell’Ambiente edella Tutela del Territorio e del Mare, il Ministro per i rapporticon le Regioni e l’Assessore regionale alla Mobilità e alle Infrastrutture;- Vista la Lr n. 8/<strong>2011</strong> “Bilancio di previsione per l'eserciziofinanziario <strong>2011</strong> e pluriennale <strong>2011</strong>-2013”;delibera1. di approvare, per le motivazioni esposte in premessa,lo schema di Protocollo d’Intesa da sottoscrivere tra Regione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 45Veneto, Provincia di Padova, Provincia di Verona e VenetoStrade Spa, relativo all’affidamento in concessione della progettazionee realizzazione della tratta, in nuova sede, tra Este(PD) e Legnago (VR), con gestione della tratta complessivadella nuova Sr 10 compresa tra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica”e Ss 434 “Transpolesana”, riportato in Allegato A al presenteprovvedimento quale sua parte integrante;2. di incaricare il Presidente della Giunta regionale, o suodelegato, alla sottoscrizione del Protocollo di Intesa di cui al punto1., dando la facoltà allo stesso di apportare eventuali limitatemodifiche al testo del Protocollo d’Intesa in sede di stipula dellostesso, in caso di motivata richiesta degli altri Enti firmatari;3. di incaricare la Segreteria regionale per le Infrastrutturee la Direzione Strade Autostrade e Concessioni, per quanto di rispettivacompetenza, degli adempimenti tecnico-amministrativiconseguenti il presente provvedimento, provvedendo a quantonecessario per l’adeguamento della progettazione preliminareda porre a base della gara di concessione ed a predisporre irelativi documenti ai fini della successiva indizione della gara,previa individuazione con apposito atto di Giunta regionale deglielementi essenziali di valutazione per la gara di concessione;4. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.SCHEMAAllegato AProtocollo d’intesatraRegione del VenetoProvincia di PadovaProvincia di VeronaVeneto Strade SpaperNuova strada regionale Sr 10 “Padana Inferiore”:affidamento in concessione della progettazione erealizzazione della tratta, in nuova sede, tra Este (PD) eLegnago (VR), con gestione della tratta complessiva dellanuova Sr 10 compresa tra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” eSs 434 “Transpolesana”Protocollo d’intesarelativo all’affidamento in concessione della progettazionee realizzazione della “Nuova Sr 10 - Padana Inferiore” perla tratta, in nuova sede, tra Este (PD) e Legnago (VR), congestione della tratta complessiva della Sr 10 compresa tra lestrade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana”,traRegione del Veneto, Provincia di Padova, Provincia di Veronae Società Veneto Strade SpaIn Venezia, in questo giorno ……………. del mese di……………. dell'anno duemilaundici,tra la Regione del Veneto, la Provincia di Padova, la Provincia diVerona e la Società Veneto Strade Spa, così rappresentate:- la Regione del Veneto, per la quale interviene e agiscenel presente atto ..............., nato a .................... il ............,in qualità di .............................;- la Provincia di Padova, per la quale interviene e agiscenel presente atto ................., nato a ........................ il .........,in qualità di .............................;- la Provincia di Verona, per la quale interviene e agiscenel presente atto ....................., nato a ................. il ........,in qualità di .............................;- la Società Veneto Strade Spa, per la quale interviene eagisce nel presente atto ............, nato a .................. il .......,in qualità di .............................;Premesso che:• la Lr n. 15/2002 “Norme per la realizzazione di infrastrutturedi trasporto, per la progettazione, realizzazione e gestione diautostrade e strade a pedaggio regionali e relative disposizioni inmateria di finanza di progetto e conferenza di servizi” prevede,fra l’altro, la possibilità per la Regione del Veneto di realizzare,in regime di concessione, strade a pedaggio nel territorio regionale;• la realizzazione, in nuova sede, della ex Ss 10 “PadanaInferiore”, ora strada regionale Sr 10, è nella programmazioneregionale sin dal Piano regionale dei Trasporti, approvato dalConsiglio regionale nel 1990;• nel 2007 è stato completato ed aperto al traffico un primotratto, in variante agli abitati di Monselice ed Este, dell’estesa dicirca 10,5 km, dalla strada statale Ss <strong>16</strong> “Adriatica”, località Ca’Oddo, in Comune di Monselice (PD), fino alla località Palugana,in Comune di Carceri (PD);• il Consiglio regionale, con riferimento alla Sr 10 “PadanaInferiore” ed ai vari Piani Triennali di Interventi per l’adeguamentodella rete viaria, con delibere n. 60 del 24.07.2002, n. 10del 21.02.2007 e n. 6 del 4.03.2009, ha previsto tutta una serie diinterventi, sia in Provincia di Padova che in Provincia di Verona;• la Società Veneto Strade Spa, a seguito degli atti di concessionestipulati con la Regione Veneto, è concessionaria dellastrada regionale in oggetto;• la Società Veneto Strade Spa ha redatto e/o aggiornato laprogettazione preliminare e lo studio di impatto ambientale della“Nuova Sr 10 - Padana Inferiore”, in nuova sede, fra il Comunedi Carceri/località Palugana, in Provincia di Padova, e il Comunedi Legnago/località Orti, in Provincia di Verona;• la Giunta regionale, ai fini della procedura di Valutazionedi Impatto Ambientale, con deliberazione n. 2202 del 21.09.2010ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale perl’intero tracciato, in nuova sede, fra il Comune di Carceri, localitàPalugana, in Provincia di Padova, e il Comune di Legnago, localitàOrti, in Provincia di Verona, definendone pertanto il tracciato ele caratteristiche tecnico-funzionali;• l’intervento, in nuova sede, prevede un tracciato stradale consezione tipo C1 ai sensi del Dm 05.11.2001, a carreggiata unica adue corsie, una per senso di marcia di larghezza di 3,75 m ciascuna,con due banchine laterali da 1,50 m, per una larghezza complessivadella piattaforma di 10,50 m, che si sviluppa nel territorio didue Province, Padova e Verona, e undici Comuni: Carceri, OspedalettoEuganeo, Ponso, Santa Margherita d’Adige, MegliadinoSan Fidenzio, Casale di Scodosia, Montagnana, Urbana in Provinciadi Padova, e Bevilacqua, Minerbe e Legnago in Provinciadi Verona, per una lunghezza complessiva pari a circa 25,5 km;• l’intervento prevede anche l’ammodernamento, secondo lenormative vigenti, delle due tratte esistenti della Sr 10, in prosecuzionead est ed a ovest del tratto in nuova sede, con gestione ditutta la tratta della nuova Sr 10 “Padana Inferiore” (tratto in nuova


46Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>sede, da realizzare, e tratto esistente, da ammodernare) compresatra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana”,per una estesa complessiva, tratta in nuova sede e tratte esistenti,di circa 41,5 km;• il Comitato Interministeriale per la Programmazioneeconomica (Cipe) con deliberazione n. 81 del 18 novembre2010 ha inserito l’opera denominata «Sr 10 - Tratto in nuovasede Este (PD) - Legnago (VR)» nel Programma delle infrastrutturestrategiche - 8° Allegato infrastrutture;• la “Regione”, con deliberazione di Giunta n. 631 del17 maggio <strong>2011</strong>, ha approvato lo schema di Intesa GeneraleQuadro Stato-Regione, inserendovi la «Sr 10 - Tratto in nuovasede Este (PD) - Legnago (VR)»;• in data <strong>16</strong>.06.<strong>2011</strong> è stata sottoscritta tra Governo e Regionedel Veneto la nuova Intesa Generale Quadro che prevedela realizzazione dell’intervento «Sr 10 - Tratto in nuova sedeEste (PD) - Legnago (VR)»;Considerato che:• per poter dare avvio alla procedura di gara pubblica perla realizzazione dell’opera in regime di concessione regionaleappare opportuno sottoscrivere un Protocollo d’Intesa fraRegione Veneto, Provincia di Padova, Provincia di Verona eVeneto Strade Spa, di seguito denominate “Parti”, al fine didefinire i reciproci rapporti e ruoli, tanto con riguardo alle fasidi progettazione, quanto alla natura e consistenza dell’operada realizzare, quanto ancora alla fase di gestione della stessa edei tratti di viabilità preesistente siti ad ovest, sino alla intersezionecon la strada statale Ss 434 “Transpolesana”, in Comunedi Legnago (VR) e ad est, sino alla intersezione con la stradastatale Ss <strong>16</strong> “Adriatica”, in Comune di Monselice (PD);• la Società Veneto Strade Spa sta procedendo con la realizzazionedella nuova sede stradale della Sr 10, denominata“Variante di San Vito”, in Comune di Legnago (VR), dell’estesadi circa 2,5 km, che costituisce un tratto funzionalealla “Nuova Strada regionale Sr 10”;• l’affidamento in concessione riguarderà la progettazione,definitiva ed esecutiva, e la realizzazione della tratta, in nuovasede, tra Carceri/località Palugana, in Provincia di Padova, eS. Vito di Legnago, in Provincia di Verona, della lunghezzacomplessiva di circa 23,0 km, di cui 17,8 km circa in Provinciadi Padova e 5,2 km circa in Provincia di Verona, oltre all’ammodernamentodelle due tratte esistenti della Sr 10, in prosecuzionead est ed a ovest del tratto in nuova sede, con gestionedi tutta la tratta della nuova Sr 10 “Padana Inferiore” (tratto innuova sede, da realizzare, e tratto esistente, da ammodernare)compresa tra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica” e Ss 434 “Transpolesana”,per una estesa complessiva di circa 41,5 km;• è intenzione della Regione Veneto procedere tramitel’istituto della concessione, anche in considerazione dell’entitàdella spesa prevista per il completamento progettuale ela realizzazione dell’opera stessa, in relazione alle, ben note,condizioni di limitatezza delle risorse pubbliche disponibiliper investimenti nel settore;• il costo complessivo dell’intervento oggetto di concessione(realizzazione tratta in nuova sede e ammodernamento tratteesistenti) è stimato pari a circa € 250,0 milioni, con disponibilitàdi finanziamento pubblico regionale pari a € 35,6 milioni,e pertanto la differenza dovrà trovare copertura finanziariacon l’investimento di capitali privati, con rientro del capitaleinvestito tramite i pedaggi.Tutto ciò premesso e consideratoLe “Parti”, come in epigrafe individuate, convengonoquanto di seguito riportato.Articolo 1(Premesse)Le premesse, che devono intendersi qui integralmente richiamate,formano parte integrante e sostanziale del presenteProtocollo d’Intesa, di seguito denominato “Protocollo”, ehanno valore di patto.Articolo 2(Oggetto)Con il presente “Protocollo” le “Parti” concordano che laRegione Veneto, soggetto concedente, proceda all’affidamentoin concessione della progettazione e realizzazione della tratta,in nuova sede, della strada regionale Sr 10 “Padana Inferiore”tra Este (PD) e Legnago (VR), con gestione della tratta complessivadella Sr 10 compresa tra le strade statali Ss <strong>16</strong> “Adriatica”e Ss 434 “Transpolesana”.L’opera stradale in nuova sede si sviluppa per complessivicirca 23,0 km, nel territorio delle Province di Padova e Verona,e interessa 11 Comuni, in Provincia di Padova, da estad ovest, i Comuni di Carceri, Ospedaletto Euganeo, Ponso,Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Fidenzio, Casaledi Scodosia, Montagnana e Urbana, ed in Provincia di Veronai Comuni di Bevilacqua, Minerbe e Legnago.La strada, a pedaggio, avrà un’unica carreggiata, a duecorsie, una per senso di marcia, della Categoria C1 “Extraurbanesecondarie”, ai sensi del Dm 05.11.2001 “Norme funzionali egeometriche per la costruzione delle strade”.Nel complesso l’opera, nel tratto in nuova sede, avrà le caratteristicheindicate nel progetto e studio d’impatto ambientaleapprovati, ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale, condeliberazione della Giunta regionale n. 2202 del 21.09.2010.Per i tratti esistenti, quello ad est, nei Comuni di Carceri,Este e Monselice, fino all’innesto alla strada statale Ss <strong>16</strong>“Adriatica”, e quello ad ovest, in Comune di Legnago, fino all’innestoalla strada statale Ss 434 “Transpolesana”, è previsto unammodernamento, secondo le normative vigenti, per le stradeCategoria C1 “Extraurbane Secondarie” (D.M. 05.11.2001), perun’estesa complessiva pari a circa 18,5 km.L’opera in concessione, riferita alla gestione, è pertantodell’estesa complessiva di circa 41,5 km.Articolo 3(Impegni delle “Parti”)Le “Parti” si impegnano rispettivamente a:- Regione del Veneto: procedere alla progettazione definitivaed esecutiva, realizzazione e gestione dell’operain oggetto tramite l’istituto della concessione, ai sensi diquanto previsto dal D.L.vo n. <strong>16</strong>3/2006 e s.m.i., e dellaLr n. 15/2002, tenendo costantemente informate dell’iteramministrativo in corso le Province di Padova e Veronae la Società Veneto Strade Spa, anche tramite il GruppoTecnico di Lavoro di cui al successivo art. 5;- Provincia di Padova: collaborare con la Regione Veneto alleattività di cui sopra, provvedendo al coordinamento delleattività di propria competenza nei confronti dei Comuni


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 47interessati, anche ai fini dell’inserimento urbanistico delleopere da realizzare;- Provincia di Verona: collaborare con la Regione Veneto alleattività di cui sopra, provvedendo al coordinamento delleattività di propria competenza nei confronti dei Comuniinteressati, anche ai fini dell’inserimento urbanistico delleopere da realizzare;- Società Veneto Strade Spa: collaborare con la RegioneVeneto alle attività di cui sopra, con particolare riferimentoalle fasi di definizione degli atti propedeutici allefasi di gara di concessione. La società inoltre procederàal completamento dei lavori della variante di San Vito diLegnago (intervento n. 240 del “Piano Triennale di Interventiper l’adeguamento della rete viaria. Triennio 2006-2008”) attualmente in corso, mettendo nella disponibilitàdella Regione la relativa opera, non appena completata ecollaudata, oltre ai tratti già esistenti della Sr 10 “PadanaInferiore”, ad ovest fra San Vito di Legnago (VR)e la stradastatale Ss 434 “Transpolesana”, e ad est fra Carceri (PD),località Palugana, e la intersezione con la strada statale Ss<strong>16</strong> “Adriatica”, in Comune di Monselice (PD).Si concorda, altresì, che con successivo atto tra RegioneVeneto e Veneto Strade Spa si procederà formalmente allaconsegna dei tratti di viabilità esistenti ed oggetto della concessionein argomento.Articolo 4(Esenzioni)Le “Parti” concordano che l’opera in concessione necessariamentea pedaggio, risulti invece con esenzione del pedaggiostesso per i residenti dei Comuni territorialmente interessati,come già avviene per altre infrastrutture stradali di analogaimportanza, che insistono sul territorio regionale.Articolo 5(Gruppo Tecnico di Lavoro)Al fine di assicurare l’attuazione del presente “Protocollo”e il più ampio coordinamento tra Regione, Province e VenetoStrade Spa, le “Parti” costituiscono un Gruppo Tecnico diLavoro composto da due rappresentanti ciascuna, complessivamentein numero di otto, i cui nominativi verranno indicatidalle stesse entro 15 (quindici) giorni dalla sottoscrizione delpresente “Protocollo”.L’attività del Gruppo Tecnico di Lavoro verrà coordinatada uno dei due rappresentanti della “Regione”.Articolo 6(Controversie)In caso di controversie che dovessero insorgere in ordineall'interpretazione e all'applicazione del presente “Protocollo”,e che non sia possibile comporre in via amministrativa, saràcompetente il Foro di Venezia.Articolo 7(Registrazione e spese contrattuali)Il presente “Protocollo” costituisce accordo amministrativotra i soggetti sottoscrittori e come tale è esente da imposta diregistro.Si invoca per questo atto l’applicazione dell’articolo <strong>16</strong>,tabella allegato “B” del Dpr 26.10.1972, n. 642 - (esenzionedel bollo).Articolo 8(Efficacia del “Protocollo”)Il presente “Protocollo” diviene esecutivo, qualora nonpreventivamente approvato, ad intervenuta approvazione daparte dei competenti organi di “Regione” e “Province”.Articolo 9(Redazione del “Protocollo”)Il presente “Protocollo” viene redatto in numero quattrooriginali, dall’identico contenuto.Venezia, lì ___________La Regione Veneto ____________________________La Provincia di Padova _________________________La Provincia di Verona _________________________La Società Veneto Strade Spa _____________________DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1073del 26 luglio <strong>2011</strong>Programma Operativo regionale (Por) - Competitivitàregionale ed Occupazione (Cro) parte Fondo Europeo diSviluppo regionale (Fesr) 2007-2013. Azione 4.2.2 “SistemaFerroviario Metropolitano regionale - Sfmr”. Variazionepercentuale della quota di contributo[Trasporti e viabilità]Note per la trasparenza: Variazione percentuale della quotadi contributo per l’azione 4.2.2 “Sistema Ferroviario Metropolitanoregionale” (Sfmr). Programma Operativo regionale (Por)- Competitività regionale ed Occupazione (Cro) parte FondoEuropeo di Sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013.L’Assessore Renato Chisso, di concerto con l’AssessoreRoberto Ciambetti, riferiscono quanto segue.Con deliberazione n. 425 del 27/02/2007 la Giunta regionaleha approvato la proposta del Programma Operativo regionale(Por) - Obiettivo “Competitività regionale e occupazione” (Cro),parte Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013rinviando a successivo provvedimento la presa d’atto finaledella decisione della Commissione europea.Con decisione n. 4247 del 7/09/2007, la CommissioneEuropea ha adottato il Programma Operativo regionale (Por)- Obiettivo “Competitività regionale e occupazione”, parteFesr (2007-2013) della Regione del Veneto e con deliberazionen. 3131 del 9/10/2007, la Giunta regionale ha preso atto dellasopracitata decisione.Tale programma è articolato in sei Assi prioritari ciascunodiviso in varie linee di intervento. Le linee di intervento sonopoi suddivise in diverse azioni.Con deliberazione della Giunta regionale n. 3888 del4/12/2007, sono state individuate le strutture regionali responsabilidell’attuazione delle singole azioni di ciascuna linea diintervento del Por Cro - parte Fesr 2007-2013.


48Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Per alcune azioni è stata prevista la facoltà, riservata allaGiunta regionale, di promuovere - oltre al bando pubblico -anche la regia regionale per il finanziamento di progetti cherivestano particolare interesse nell'ambito della programmazioneregionale e che, comunque, rispecchino a pieno titolole caratteristiche previste dalle singole azoni del Por - Cro,parte Fesr 2007-2013.In particolare la regia regionale è prevista per l’azione4.2.2. “Sfmr”.Nell’ambito dell’azione di cui sopra, dunque, sono stati individuatialcuni progetti che rispondono a strategie d'interventoregionale previste dalle politiche di settore, dalla verifica delleesigenze di sviluppo del territorio veneto, espresse in esito agliincontri di partenariato e di pubblicizzazione del programma.Gli interventi proposti, al livello di definizione disponibile,sono stati conformi alle indicazioni e ai requisiti richiesti dalPor - Cro, parte Fesr 2007-2013.Si è intervenuto sulla tratta 3 Quarto d’Altino - Portogruaro,II Fase di Attuazione, dove si è evidenziato un incremento diutilizzo, con la realizzazione di parcheggi scambiatori su 4stazioni ferroviarie.Gli interventi proposti a regia regionale sono stati, quindi,presentati al Tavolo di Partenariato per l’Obiettivo “Competitivitàregionale e occupazione” - parte Fesr 2007-2013,istituito con il provvedimento della Giunta regionale di cuisopra n. 3131 del 9/10/2007, nel corso della riunione tenutasiil 28 ottobre 2009.A conclusione della riunione, il Tavolo di Partenariato èstato espresso parere favorevole alla proposta di regia regionaleper suddetta azione.Con Dgr n 3320 del 3.11.2009 sono stati, quindi, approvatigli interventi sopracitati per un cofinanziamento pari a€ 4.000.000,00 a fronte di un investimento complessivo di4.444.000,00.Successivamente sono stati emanati i seguenti decreti diimpegno del contributo per i singoli beneficiari del cofinanziamento:- Decreto n. 487/45500 del 3.12.2009 sono stati impegnati€ 1.422.000,00 a fronte di una spesa complessiva di €1.580.000,00 al Comune di Ceggia quale soggetto beneficiariodel contributo sui capitoli 101269 e 101001;- Decreto n. 485/45500 del 3.12.2009 sono stati impegnati €373.600,00 a fronte di una spesa complessiva di € 414.000,00al Comune di Meolo quale soggetto beneficiario del contributosui capitoli 101269 e 101001;- Decreto n. 491/45500 del 4.12.2009 sono stati impegnati €1.012.500,00 a fronte di una spesa complessiva di € 1.125,00al Comune di Musile di Piave quale soggetto beneficiariodel contributo sui capitoli 101269 e 101001;- Decreto n. 486/45500 del 3.12.2009 sono stati impegnati€ 1.192.500,00 a fronte di una spesa complessiva di €1.325.000,00 al Comune di Santo Stino di Livenza qualesoggetto beneficiario del contributo sui capitoli 101269 e101001.Successivamente, a seguito della realizzazione della progettazioneesecutiva, sono stati rivisti i costi dei sottoservizie delle aree espropriative. Questo ha permesso di aggiornarei quadri economici dei singoli interventi con una spesa complessivaridotta rispetto a quella prevista nella progettazionedefinitiva.Nella tabella si riporta il quadro economico comparativo finale.POR CRO parte FESR - Programmazione 2007-2013. Azione 4.2.2. SFMRTitolo ProgettoRistrutturazione della stazione di S. Stino diLivenza sulla tratta ferroviaria Quarto d’Altino-Portogruaro. Ampliamento parcheggio.SoggettoBeneficiarioComuneSanto Stino diLivenzaCosto totaledell'interventoProgetto DefinitivoContributo PORDGR n.3320 del03/11/2009Progetto EsecutivoCosto totaledell'intervento1.325.000,00 1.192.500,00 1.045.000,00Ristrutturazione della stazione di Ceggia sullatratta ferroviaria Quarto d’Altino-Portogruaro.Ampliamento parcheggio.Ceggia 1.580.000,00 1.422.000,00 1.375.000,00Ristrutturazione della stazione denominata "Fossalta di Piave" sulla tratta ferroviaria Quartod’Altino-Portogruaro. Ampliamento parcheggio.Musile di Piave 1.125.000,00 1.012.500,00 740.000,00Ristrutturazione della stazione di Meolo sullatratta ferroviaria Quarto d’Altino-Portogruaro.Ampliamento parcheggio.Meolo 414.000,00 372.600,00 295.000,00TOTALE4.444.000,00 3.999.600,00 3.455.000,00In particolare, si evidenzia che il costo complessivo finaledegli interventi è inferiore rispetto alla quota di cofinanziamentoPor. Pertanto si è vista la possibilità di finanziare al100%, con i fondi Por, i quattro interventi, anche a seguitodelle difficoltà da parte dei soggetti beneficiari di reperire laquota di cofinanziamento e di rispettare i vincoli dovuto al“patto di stabilità”, al fine di poter sottoscrivere la convenzione,approvata con Dgr n 2693 del 24.11.2010, che regola i rapportitra la Regione del Veneto e i soggetti beneficiari nell’ambitodell’azione 4.2.2 “Sfmr”.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 49Tale richiesta di modifica è stata presenta al Tavolo diPartenariato per l’Obiettivo “Competitività regionale e occupazione”- parte Fesr 2007-2013, nel corso della riunionetenutasi il 7 giugno <strong>2011</strong>.Tutto ciò premesso, il relatore conclude la propria relazionee propone l’approvazione della Giunta regionale il seguenteprovvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;- Visto il Dec. Ce n.4247 del 7 settembre 2007;- Vista la Decisione (Ce) n. 4247 del 7/09/2007 di adozionedel Por - Obiettivo “Competitività regionale e occupazione”parte Fesr (2007-2013);- Vista la Dgr n. 425/2007;- Vista la Dgr n. 3131/2007;- Vista la Dgr n. 3888/2007;- Consideratan la riunione del Tavolo di Partenariato del7/06/<strong>2011</strong>;- Ravvisata l’opportunità di accogliere la proposta delrelatore facendo proprio quanto esposto in premessa.delibera1. di approvare, per le motivazioni espresse in premessa,relativamente all’azione 4.2.2 “Sfmr Sistema ferroviarioMetropolitano regionale” l’aggiornamento del quadroeconomico dei progetti esecutivi secondo quanto riportatonella tabella, e l’incremento della percentuale di contributoper i soggetti beneficiari degli interventi, secondo la modalitàa regia regionale, prevista per l’azione indicata dal Por- Obiettivo “Competitività regionale e occupazione” parteFesr (2007-2013);2. di demandare a successivo decreto del Dirigente regionaledella Direzione Infrastrutture, in qualità di responsabiledi Azione (Sra), l’esatta quantificazione dei contributiconcessi per singolo progetto.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1074del 26 luglio <strong>2011</strong>Contributo alle spese di funzionamento della SocietàVeneto Acque Spa Art. 32 - Lr 12.1.2009 n. 1. Lr 18.03.<strong>2011</strong>n.8.[Enti regionali o a partecipazione regionale]Note per la trasparenza:La Lr n. 1 del 2009 “Bilancio di previsione per l’eserciziofinanziario 2009 e pluriennale 2009-<strong>2011</strong>”, all’art. 32, riconoscealla società Veneto Acque un contributo per le spese di funzionamento.La Lr n. 8 del <strong>2011</strong> “Bilancio di previsione perl’esercizio finanziario <strong>2011</strong> e pluriennale <strong>2011</strong>-2013”stabiliscein € 750.000,00 l’importo di tale contributo per l’annualità<strong>2011</strong>.La Giunta regionale(omissis)delibera1. Per le motivazioni espresse in premessa, di destinarel’importo di € 750.000,00 a Veneto Acque Spa per la coperturadi spese di funzionamento;2. Di impegnare a favore di Veneto Acque Spa la sommadi € 750.000,00 sul capitolo n. 101252 “Contributo alle spese difunzionamento della società Veneto Acque Spa”, del bilancioannuale di previsione dell’esercizio finanziario corrente chepresenta sufficiente disponibilità;3. di incaricare il Dirigente della Direzione ProgettoVenezia di provvedere all’erogazione della somma a favoredi Veneto Acque Spa, in unica soluzione, ad esecutività delpresente provvedimento;4. di attestare che tale spesa non rientra nella tipologiaprevista dal punto 6 “Contenimento di determinate tipologiedi spesa” del documento di direttive approvato con Dgr n. 634del 17.5.<strong>2011</strong>, di recepimento delle disposizioni di cui all’art.6 del D.L. 78/2010 di cui alla Lr n. 1/<strong>2011</strong>;5. di stabilire che Veneto Acque Spa dovrà presentare,alla Direzione regionale Progetto Venezia, entro il 31.12.<strong>2011</strong>,una relazione sulle attività svolte mediante l’utilizzo del contributodi cui sopra;6. di trasmettere il presente provvedimento a VenetoAcque Spa.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1075del 26 luglio <strong>2011</strong>Direttive volte a migliorare il funzionamento degliorgani amministrativi delle società a partecipazione regionaleanche indiretta.[Enti regionali o a partecipazione regionale]Note per la trasparenza:Vengono assunte delle direttive atte a rafforzare la capacitàdi operare degli organi amministrativi delle società a partecipazioneregionale anche indiretta.L’Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.Come noto, la Giunta regionale con Dgr 2951 del 14 dicembre2010 ha fornito alle società a partecipazione maggioritariaregionale non solo delle direttive inerenti l’applicazionedi norme di legge che le partecipate sono tenute, ove rientrantinelle fattispecie della norma, ad applicare, ma anche delledirettive, che traggono spunto da norme non direttamenteapplicabili alle regioni e/o alle partecipate regionali, per larazionalizzazione delle risorse e il contenimento dei costi digestione, nonché l’adeguamento degli assetti societari. In taleprovvedimento si è inoltre specificato che, per le società in cuila Regione del Veneto detiene comunque una quota di capitaleconsiderevole, o finanziate in maniera rilevante, tali previsionisono da considerare quali linee di indirizzo, mentre per le altresocietà partecipate dalla Regione del Veneto rappresentanodegli utili suggerimenti per attuare una politica di risparmioe contenimento dei costi aziendali.


50Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>In materia di compensi agli organi societari la deliberazionesuccitata ha previsto alla lettera F) quanto segue:F-I. Nelle società partecipate in via totalitaria dalla Regionedel Veneto e in quelle partecipate esclusivamente dalla Regionedel Veneto e da altri enti pubblici, il compenso lordo annuale,onnicomprensivo, attribuito al presidente e ai componenti delconsiglio di amministrazione, non può essere superiore per ilpresidente al 70 per cento e per i componenti al 60 per centodelle indennità spettanti al Presidente della Regione del Veneto.L’applicazione dei suddetti limiti si applica anche per l’eventualeattribuzione di particolari deleghe (Amministratore delegato),in un contesto di proporzionalità dei compensi.Nelle società a partecipazione regionale dove sono presentiuno o più soci privati, i compensi di cui sopra possono essereelevati in proporzione alla partecipazione di soci privati, nellamisura di un punto percentuale ogni cinque punti percentualidi partecipazione di soci privati nelle società in cui la partecipazioneregionale e di altri enti pubblici è pari o superioreal 50 per cento del capitale, e di due punti percentuali ognicinque punti percentuali di partecipazione di soggetti privatinelle società in cui la partecipazione regionale e di altri entipubblici è inferiore al 50 per cento del capitale.Gli statuti societari possono prevedere indennità di risultatosolo in caso di produzione di utili e in misura ragionevolee proporzionata.F-II. In ogni caso, a decorrere dall’anno <strong>2011</strong> e fermo iltetto di cui al punto I, i compensi attribuiti dall’assemblea, aisensi dell’art. 2389 c.c. primo comma, sono ridotti del 10 percento rispetto a quelli corrisposti nell’anno 2009.Al momento del primo rinnovo dell’organo di controllo dellesocietà, successivo alla data di adozione della presente direttiva,l’assemblea stabilisce un tetto massimo al compenso annuolordo attribuito all’organo pari al 90 per cento del compensoannuo lordo effettivamente attribuito nell’ultima annualità.In relazione a quanto previsto alla lett. F-II, primo comma,su riportato, appare opportuno chiarire che tale disposizioneè rivolta alle assemblee societarie, le quali deliberano sugliargomenti posti all’ordine del giorno delle stesse.Si propone pertanto di fornire agli organi amministratividelle società a partecipazione maggioritaria una direttiva intesaa rendere maggiormente efficace tale previsione.Si rammenta, inoltre, che la Giunta regionale era precedentementeintervenuta in merito alla composizione degli organiamministrativi delle società regionali con Dgr 2495 del 7/8/2007,stabilendo i seguenti criteri guida per la determinazione delnumero dei consiglieri di amministrazione:- per le società totalmente partecipate, anche in via indiretta,dall’Amministrazione regionale o dalla medesima e daaltri enti locali, un numero di componenti variabile da unminimo di tre fino ad un massimo di cinque;- per le altre società, ivi comprese quelle che vedono lapartecipazione di soggetti privati, il numero complessivodei componenti di nomina o designazione della RegioneVeneto e degli eventuali altri soci enti locali, non potràessere superiore a cinque, con conseguente rideterminazionedel numero complessivo dei consiglieri, in ragionedella ripartizione delle quote di capitale sociale.Tali criteri perseguono politiche di efficienza complessivadegli apparati amministrativi e di governo oltre ad un maggiorcontenimento della spesa.Sempre nell’ottica di perseguire una migliore efficienzadegli organi amministrativi delle società partecipate, appareopportuno dettare alcune regole in merito alla loro composizione.Tenuto conto, infatti, che la capacità delle società a partecipazioneregionale di perseguire gli obiettivi posti dallaprogrammazione regionale o dai singoli statuti dipende anchedalle capacità professionali dei rispettivi organi amministrativi,si intende col presente provvedimento fornire dei criterivolti ad assicurare che le persone nominate o designate dallaGiunta regionale quali componenti degli stessi possano svolgereal meglio le proprie funzioni.Tra le componenti che possono agire negativamente sullosvolgimento degli incarichi viene individuato quello del “cumulodelle cariche”.Si ritiene, infatti, che la partecipazione della medesima personaagli organi amministrativi di più società a partecipazioneregionale, anche indiretta, oltre che rappresentare il rischio diuna dispersione delle competenze, possa creare confusione diruoli ed essere fonte di inopportuni accentramenti di potere.Contestualmente, si propone di prevedere un’integrazionealla lettera “D) Direttive in materia di comunicazione allaRegione” della Dgr n. 2951/2010 in attuazione degli obblighiinformativi previsti dall’art. 8 recante “Obblighi di trasparenzaper le società a partecipazione pubblica” del D.L. 98/<strong>2011</strong>,convertito in Legge n. 111/<strong>2011</strong>, che recita: “Entro tre mesidall’entrata in vigore del presente decreto, tutti gli enti e gliorganismi pubblici inseriscono sul proprio sito istituzionalecurandone altresì il periodico aggiornamento, l’elenco dellesocietà di cui detengono, direttamente o indirettamente, quotedi partecipazione anche minoritaria indicandone l’entità, nonchéuna rappresentazione grafica che evidenzia i collegamenti tral’ente o l’organismo e le società ovvero tra le società controllatee indicano se, nell’ultimo triennio dalla pubblicazione, lesingole società hanno raggiunto il pareggio di bilancio”.Quanto sopra premesso, il Relatore propone all’approvazionele seguenti direttive.A) Le società a partecipazione regionale maggioritaria chenon abbiano ancora provveduto alla riduzione dei compensisecondo quanto previsto dal primo comma della direttivaF-II della Dgr 2951/<strong>2011</strong>, dovranno porre l’argomento all’ordinedel giorno della prima assemblea utile.B) Le persone nominate o designate dalla Giunta regionalenegli organi amministrativi delle società a partecipazioneregionale dovranno essere in possesso, oltre ai requisitiprevisti dalla legge e dai rispettivi statuti societari, di provatecapacità professionali, di esperienza e indipendenzain relazione all’incarico da svolgere.C) Non potrà essere nominata o designata dalla Giunta regionalequale componente dell’organo amministrativo di unasocietà a partecipazione regionale una persona che ricopraal momento della designazione o della nomina l’incaricodi consigliere in altra società a partecipazione regionale,anche indiretta.D) Le società a partecipazione regionale si asterranno dalnominare o designare consiglieri propri o di altra societàa partecipazione regionale negli organi amministrativi disocietà da loro partecipate.E) La persone nominata o designata da una società a partecipazioneregionale per ricoprire l’incarico di componentedell’organo amministrativo di una propria società partecipata,dovrà essere in possesso oltre ai requisiti previsti dalla


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 51legge e dai rispettivi statuti societari, di provate capacitàprofessionali, di esperienza e indipendenza in relazioneall’incarico da svolgere.F) Le società partecipate direttamente o indirettamente dallaRegione del Veneto forniscono le informazioni previstedal D.L. 98/<strong>2011</strong>, convertito in Legge n. 111/<strong>2011</strong>, entrotre mesi dall’entrata in vigore dello stesso, necessarie aconsentire l’inserimento sul sito istituzionale regionale,dell’elenco delle medesime società, dell’entità della quotaregionale di partecipazione, anche minoritaria, nonchéuna rappresentazione grafica che evidenzi i collegamentitra l’Ente e le società medesime ovvero tra le stesse e lorosocietà controllate, indicando se, nell’ultimo trienniodalla pubblicazione, le singole società hanno raggiuntoil pareggio di bilancio. Le medesime società partecipateforniscono, inoltre, tali dati con aggiornamento annualedella situazione al 31 dicembre di ogni anno.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione, ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che la struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Visto il D.L. 98/<strong>2011</strong> convertito in Legge n. 111/<strong>2011</strong>;Viste le Dgr 2495/2007 e 2951/2010;delibera1. di approvare le premesse come parti integranti e sostanzialidel presente atto;2. di approvare le direttive contraddistinte in premessadalla lettera A) alla lettera F);3. di incaricare il Dirigente regionale della DirezioneAttività Ispettiva e Partecipazioni Societarie dell’esecuzionedel presente provvedimento, anche per quanto attiene la comunicazionedi esso alle società partecipate;4. di dare atto che il presente atto non comporta speseper l’Amministrazione regionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1076del 26 luglio <strong>2011</strong>Variazioni di tipo compensativo agli stanziamenti dicassa del bilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensi dell’art. 6,comma 2, Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8. (Provvedimento di variazionen. 25) // Cassa.[Bilancio e contabilità regionale]di tipo compensativo tra unità previsionali di base, anche nonappartenenti alla medesima classificazione economica o funzioneobiettivo, relativamente agli stanziamenti di cassa, inderoga a quanto disposto dal comma 2, lettera b), dell’articolo22 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39.”A seguito della seguente richiesta pervenuta da parte dellastruttura regionale con:• nota prot. n. 243447 del 20/05/<strong>2011</strong> della Direzione servizisociali;si procede a dar corso alla relativa variazione compensativadi cassa.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 8 maggio 1989, n. 14;Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;Vista la legge regionale 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 7;Vista la legge regionale 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8;Vista la Dgr n. 334 del 29 marzo <strong>2011</strong>, ad oggetto “Attribuzionedelle risorse del bilancio <strong>2011</strong> ai centri di responsabilità”;Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio <strong>2011</strong>, ad oggetto “Direttiveper la gestione del bilancio <strong>2011</strong>”;Vista la nota della struttura regionale precedentementerichiamata.delibera1. di apportare al bilancio di previsione <strong>2011</strong> le variazionidi cassa secondo quanto riportato dall’allegato A), checostituisce parte integrante del presente provvedimento;2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviatetutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimentoalla presente deliberazione;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettinoufficiale della Regione;5. di comunicare al Consiglio regionale la variazione suddettaai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionaledi contabilità n. 39/2001.(segue allegato)Note per la trasparenza:Adeguamenti compensativi degli stanziamenti di cassa incorrispondenza dell’attività di gestione del bilancio in corsod’esercizio.L’Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.L’articolo 6, comma 2, della legge regionale n. 8 del 18marzo <strong>2011</strong> (Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario<strong>2011</strong> e pluriennale <strong>2011</strong>-2013) prevede che: “…la Giunta regionaleè autorizzata ad effettuare, per l’esercizio <strong>2011</strong>, variazioni


52DGR n.giunta regionale - IX legislaturadelBollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato ASTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 0<strong>61</strong>460Upb: U0148Centro diResponsabilità:INTERVENTI A TUTELA E PROMOZIONE DELLA PERSONAPER CONTRASTARE L'ABUSO E LO SFRUTTAMENTOSESSUALE (L.R. <strong>16</strong>/12/1997, N. 41)SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALEDELLA FAMIGLIADIREZIONE SERVIZI SOCIALI0,00 +75.000,00 0,00 0,00Cap. 0<strong>61</strong>470INTERVENTI REGIONALI IN MATERIA PENITENZIARIA(PROT. INT. 29/07/1988 - ART.8, C.5, L.R. 03/02/1996, N. 5)0,00 +50.000,00 0,00 0,00Upb: U0157Centro diResponsabilità:ATTIVITA' PROGETTUALI E DI INFORMAZIONE ED ALTREINIZIATIVE DI INTERESSE REGIONALE SVOLTE A LIVELLOUNITARIO NELLE AREE DEI SERVIZI SOCIALIDIREZIONE SERVIZI SOCIALICap. 100012FONDO REGIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI -SOSTEGNO DI INIZIATIVE A TUTELA DEI MINORI(TRASFERIMENTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI) (ART. 133, C.3, LETT. I), L.R. 13/04/2001, N. 11 - ARTT. 13 E50, L.R. <strong>16</strong>/02/2010, N. 11)0,00 -9.578.694,46 0,00 0,00Upb: U0148Centro diResponsabilità:SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALEDELLA FAMIGLIADIREZIONE SERVIZI SOCIALICap. 100646FONDO REGIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI -SOSTEGNO DI INIZIATIVE A TUTELA DEI MINORI(INSERIMENTI ISTITUZIONALI) (ART. 133, C. 3, LETT. I), L.R.13/04/2001, N. 11 - ART. 56, L. R. 30/01/2004, N. 1)0,00 +4.828.694,46 0,00 0,00Upb: U0148Centro diResponsabilità:SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALEDELLA FAMIGLIADIREZIONE SERVIZI SOCIALICap. 100766Upb: U0<strong>16</strong>5Centro diResponsabilità:AZIONI REGIONALI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZIDESTINATI ALLE PERSONE CHE VERSANO IN SITUAZIONIDI POVERTA' ESTREMA (ART. 28, L. 08/11/2000, N. 328)INTERVENTI DI CONTRASTO ALLE SITUAZIONI DIEMERGENZA SOCIALEDIREZIONE SERVIZI SOCIALI0,00 +125.000,00 0,00 0,00Cap. 101141FONDO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA (ART. 1,COMMA 1250 E 1251, L. 27/12/2006, N. 296)0,00 +1.000.000,00 0,00 0,00Upb: U0148Centro diResponsabilità:SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALEDELLA FAMIGLIADIREZIONE SERVIZI SOCIALIPag. 1 di 2


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 55giunta regionale - IX legislaturaDGR n. delAllegato BSTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 080030Upb: U0189Centro diResponsabilità:FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N.39)FONDO DI RISERVA DI CASSADIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTI0,00 -650.702,00 0,00 0,00Cap. 101197 FONDO FDR PER LA COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE15/06/2007, N. 36)Upb: U0237 FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-2013Centro di U.P. COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERAResponsabilità:-106.502,00 0,00 0,00 0,00Cap. 101198 FONDO FESR PER LA COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE15/06/2007, N. 36)Upb: U0237 FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-2013Centro di U.P. COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERAResponsabilità:-650.702,00 0,00 0,00 0,00Cap.101<strong>61</strong>7(CNI)PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "TRANSAFE-ALP" - QUOTASTATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE15/06/2007, N. 36)+7.959,00 0,00 +63.532,00 +36.<strong>16</strong>2,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICACap. 101<strong>61</strong>8(CNI)Upb: U0129Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "TRANSAFE-ALP" - QUOTACOMUNITARIA (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080)INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICA+188.033,00 +188.033,00 +1.127.094,00 +445.455,00Cap.101<strong>61</strong>9(CNI)PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "POLY-5" - QUOTA STATALE(REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N.36)+3.043,00 0,00 +18.805,00 +45.784,00Upb: U0129Centro diResponsabilità:INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICAPag. 1 di 3


DGR n.del56Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap.10<strong>16</strong>20(CNI)Upb: U0129Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "POLY-5" - QUOTACOMUNITARIA (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080)INTERVENTI STRUTTURALI NELLA LOGISTICA PER ITRASPORTIU.P. LOGISTICA+9.635,00 +9.635,00 +59.549,00 +144.983,00Cap.10<strong>16</strong>21(CNI)PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "ALPSTAR" - QUOTA STATALE(REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL. CIPE 15/06/2007, N.36)+48.000,00 0,00 +2.640,00 +4.560,00Upb: U0062Centro diResponsabilità:AIUTI ALLO SVILUPPO ECONOMICO ED ALL'INNOVAZIONEDIREZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATOCap. 10<strong>16</strong>22(CNI)Upb: U0062Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SPAZIO ALPINO "ALPSTAR" - QUOTACOMUNITARIA (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080)AIUTI ALLO SVILUPPO ECONOMICO ED ALL'INNOVAZIONEDIREZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATO+152.000,00 +152.000,00 +8.360,00 +14.440,00Cap.10<strong>16</strong>23(CNI)PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "CULTEMA" -QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL.CIPE 15/06/2007, N. 36)+38.100,00 0,00 +19.200,00 +2.700,00Upb: U0171Centro diResponsabilità:EDILIZIA, PATRIMONIO CULTURALE ED EDIFICI DI CULTODIREZIONE LAVORI PUBBLICICap. 10<strong>16</strong>24(CNI)Upb: U0171Centro diResponsabilità:DGR n.Cap.10<strong>16</strong>25(CNI)PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "CULTEMA" -QUOTA COMUNITARIA (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080)EDILIZIA, PATRIMONIO CULTURALE ED EDIFICI DI CULTODIREZIONE LAVORI PUBBLICIgiunta regionale - IX legislaturadelPROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "BE-NATUR" -QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DEL.CIPE 15/06/2007, N. 36)+246.534,00 +246.534,00 +341.224,00 +624.767,00+9.400,00 0,00 +17.274,50 +8.130,00Upb:U0087INTERVENTI PER L'ASSETTO TERRITORIALECentro di U.P. COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS VINCA NUV)STATO Responsabilità: DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 10<strong>16</strong>26(CNI)Upb: U0087Centro diResponsabilità:PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE(2007-2013) SOUTH EAST EUROPE (SEE) "BE-NATUR" -QUOTA COMUNITARIA (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080)INTERVENTI PER L'ASSETTO TERRITORIALEU.P. COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS VINCA NUV)+54.500,00 +54.500,00 +112.725,00 +30.000,00Pag. 2 di 3SALDO USCITA 0,00 0,00 +1.770.403,50 +1.356.981,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 57DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1078del 26 luglio <strong>2011</strong>Variazione al bilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensidell’articolo 22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Variazionidi tipo compensativo agli stanziamenti di cassa delbilancio di previsione <strong>2011</strong> ai sensi dell’art. 6, comma 2,Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8. (Provvedimento di variazionen. 27) // Vincolate / Cassa.[Bilancio e contabilità regionale]Note per la trasparenza:Iscrizione nel bilancio di previsione di entrate, e corrispondentispese, derivanti da assegnazioni vincolate a scopispecifici provenienti dallo Stato, dall’Unione Europea e daaltri soggetti. Adeguamenti compensativi degli stanziamentidi cassa in corrispondenza dell’attività di gestione del bilancioin corso d’esercizio.L’Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue.L’articolo 22, comma 2, lettera a), della legge regionaledi contabilità (Lr 29 novembre 2001, n. 39) prevede che laGiunta regionale possa apportare con proprio atto le variazionial bilancio occorrenti per l’iscrizione di entrate derivanti daassegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato edell’Unione Europea o da altri soggetti, nonché per l’iscrizionedelle relative spese, quando queste siano tassativamente regolatedalla legislazione in vigore o siano relative a convenzionigià sottoscritte.Si tratta ora di iscrivere nel documento di previsione perl’esercizio <strong>2011</strong>, approvato con Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8 (pubblicatanel <strong>Bur</strong> n. 23 del 22 marzo <strong>2011</strong>), in conseguenza diprovvedimenti di riparto attestanti il trasferimento di somme,nuovi fondi resi noti di recente e per tal motivo non contemplatidal documento medesimo.I fondi in questione e gli interventi che con essi verrannofinanziati sono i seguenti:• € 227.552,56=, di cui alla nota prot. n. DPC/2<strong>61</strong>8 del18/03/<strong>2011</strong> del Dipartimento della Protezione Civile e allanota prot. n. 326626 del 7/07/<strong>2011</strong> dell’Unità di ProgettoProtezione Civile, derivano dall’assegnazione di risorsestatali relative ai rimborsi ai volontari per le attivitàsvolte nell’emergenza del terremoto del 6 aprile 2009 inAbruzzo;• € 30.155,00=, di cui alla nota prot. n. 0013682-P del 7/06/<strong>2011</strong>del Dipartimento Prevenzione e Comunicazione - Ministerodella Salute e alla nota prot. n. 321007 del 5/07/<strong>2011</strong> dellaDirezione servizi sociali, derivano dall’assegnazione dirisorse statali per l’anno 2010 per il monitoraggio dei datiper la predisposizione della Relazione annuale al Parlamentoin materia di alcool e problemi alcolcorrelati;• € 526,84=, di cui alla nota prot. n. 336704 del 14/07/<strong>2011</strong>dell’Unità di Progetto Programmazione Risorse FinanziarieSSR, derivano dagli introiti derivanti dallo sconto del 1,83%a carico delle aziende farmaceutiche quale integrazionefra l’importo allocato a bilancio pari ad € 6.199.326,63= el’importo accertato pari a € 6.199.853,47.L’articolo 6, comma 2, della legge regionale n. 8 del 18marzo <strong>2011</strong> (Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario<strong>2011</strong> e pluriennale <strong>2011</strong>-2013) prevede che: “…la Giunta regionaleè autorizzata ad effettuare, per l’esercizio <strong>2011</strong>, variazionidi tipo compensativo tra unità previsionali di base, anche nonappartenenti alla medesima classificazione economica o funzioneobiettivo, relativamente agli stanziamenti di cassa, inderoga a quanto disposto dal comma 2, lettera b), dell’articolo22 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39.”A seguito della seguente richiesta pervenuta da parte dellaDirezione Geologia e Georisorse con nota prot. n. 265207 del1/06/<strong>2011</strong> si procede a dar corso alla relativa variazione compensativadi cassa.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la legge regionale 8 maggio 1989, n. 14;Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;Vista la legge regionale 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 7;Vista la legge regionale 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8;Vista la Dgr n. 334 del 29 marzo <strong>2011</strong> ad oggetto “Attribuzionedelle risorse del bilancio <strong>2011</strong> ai centri di responsabilità”;Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio <strong>2011</strong>, ad oggetto “Direttiveper la gestione del bilancio <strong>2011</strong>”;Viste le note delle strutture regionali e gli allegati precedentementerichiamati;delibera1. di apportare al bilancio di previsione <strong>2011</strong> la variazione,in termini di competenza e cassa, secondo quanto riportatodagli allegati A) e B), che costituiscono parte integrante delpresente provvedimento;2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviatetutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimentoalla presente deliberazione;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettinoufficiale della Regione;5. di comunicare al Consiglio regionale la variazione suddettaai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionaledi contabilità (Lr 29 novembre 2001, n. 39).(segue allegato)


58DGR n.giunta regionale - IX legislaturadelBollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato ASTATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 008310RECUPERI E RIMBORSI DIVERSI +227.552,56 +227.552,56 0,00 0,00Upb: E0053Centro diResponsabilità:ALTRI RECUPERI E RIMBORSIDIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTICap. 100250ASSEGNAZIONE STATALE PER IL FINANZIAMENTO DEGLIINTERVENTI PREVISTI DALLA LEGGE QUADRO INMATERIA DI ALCOL E DI PROBLEMI ALCOLCORRELATI (L.30/03/2001, N. 125)+30.155,00 +30.155,00 0,00 0,00Upb: E0102Centro diResponsabilità:ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SOCIALIDIREZIONE SERVIZI SOCIALICap. 100562Upb: E0<strong>16</strong>6Centro diResponsabilità:INTROITI DERIVANTI DALL'ATTUAZIONE DELLO SCONTODELL'1,83% A CARICO DELLE AZIENDE FARMACEUTICHE(ART. 11, C. 6, D.L. 31/05/2010, N. 78)TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRI SOGGETTIU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR+526,84 +526,84 0,00 0,00SALDO ENTRATA +258.234,40 +258.234,400,000,00Pag. 1 di 1


giunta regionale - IX legislaturaBollettino DGR n. Ufficiale della delRegione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 59Allegato BSTATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 050031Upb: U0114Centro diResponsabilità:PREDISPOSIZIONE DI PIANI DI TUTELA E SALVAGUARDIAAMBIENTALE INERENTI IL CICLO DELL'ACQUA (ART.62,D.LGS 11/05/1999, N. 152)AZIONI PER L'IMPIEGO DELLE RISORSE IDRICHEDIREZIONE GEOLOGIA E GEORISORSE0,00 +44.860,00 0,00 0,00Cap. 080030Upb: U0189Centro diResponsabilità:FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N.39)FONDO DI RISERVA DI CASSADIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTI0,00 +257.707,56 0,00 0,00Cap. 100218Upb: U0088Centro diResponsabilità:SPESE CONNESSE AL PIANO REGIONALE PER LEATTIVITÀ ESTRATTIVE (ART.44, L.R. 14/01/2003, N. 3)STUDI, RICERCHE ED INDAGINI PER LA GEOLOGIADIREZIONE GEOLOGIA E GEORISORSE0,00 +127.940,00 0,00 0,00Cap. 100371Upb: U0120Centro diResponsabilità:FONDO PER IL RISTORO URGENTE AL VOLONTARIATOPER INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE (ART. 25, L. R.30/01/2004, N. 1)AZIONI A SOSTEGNO DEL VOLONTARIATOU.P. PROTEZIONE CIVILE+227.552,56 0,00 0,00 0,00Cap. 100676Upb: U0155Centro diResponsabilità:DGR n.FINANZIAMENTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALLALEGGE QUADRO IN MATERIA DI ALCOL E DI PROBLEMIALCOLCORRELATI (L. 30/03/2001, N. 125)SERVIZI NELL'AMBITO DELLA DIPENDENZA DA SOSTANZEDIREZIONE SERVIZI SOCIALIgiunta regionale - IX legislaturadel+30.155,00 0,00 0,00 0,00Cap. 100986AZIONI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DELLE ZONE DITUTELA BIOLOGICA MARINA (L.R. 12/07/2007, N. 15)0,00 -172.800,00 0,00 0,00Upb:U0238AZIONI REGIONALI PER LA TUTELA E LO SVILUPPO DELLAZONA COSTIERA DEL VENETOCentro di DIREZIONE GEOLOGIA E GEORISORSEResponsabilità:STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA<strong>2011</strong>COMPETENZA<strong>2011</strong>CASSA2012COMPETENZA2013COMPETENZACap. 10<strong>16</strong>03ASSEGNAZIONE DEGLI INTROITI DERIVANTIDALL'ATTUAZIONE DELLO SCONTO DELL'1,83% A CARICODELLE AZIENDE FARMACEUTICHE (ART. 11, C. 6, D.L.31/05/2010, N. 78)+526,84 +526,84 0,00 0,00Upb: U0140Centro diResponsabilità:OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANITÀU.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSRSALDO USCITA +258.234,40 +258.234,40 0,00 Pag. 10,00di 2


60Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1079del 26 luglio <strong>2011</strong>Por Cro parte Fesr (2007-2013) - Obiettivo “Competitivitàregionale e occupazione”. Asse 3 “Ambiente evalorizzazione del territorio” - Linea di intervento 3.2“Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale enaturale” - Azione 3.2.3 “Attività innovative di promozionedel patrimonio naturale”. Tavolo di Partenariato, incontrodel 7 giugno <strong>2011</strong>.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Note per la trasparenza:Varianti progettuali di cui all’Azione 3.2.3 “Attività innovativedi promozione del patrimonio naturale” del Por Cro parteFesr (2007-2013) proposte dai soggetti beneficiari presentateal Tavolo di Partenariato, già approvati con Dgr n. 3320 del3 novembre 2009.L'Assessore Roberto Ciambetti, di concerto con l'AssessoreFranco Manzato, riferisce quanto segue:Con Regolamento (Ce) n. 1083/2006 del 11 luglio 2006sono state adottate le disposizioni generali sul Fondo Europeodi Sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondodi Coesione e con Regolamento (Ce) n. 1080/2006 le disposizionispecifiche relative al Fesr che interessano la politica dicoesione economica e sociale comunitaria 2007-2013.La Commissione Europea, con Decisione (Ce) 4247 del 7settembre 2007, ha approvato il Programma Operativo regionale(Por) parte Fesr della Regione del Veneto che riguarda laprogrammazione 2007-2013, obiettivo "Competitività regionaleed Occupazione" e con deliberazione n. 3131 del 9/10/2007 laGiunta regionale ha preso atto della sopraccitata decisione.Con deliberazione n. 425 del 27/02/2007 la Giunta regionaleha approvato la proposta di Programma Operativo regionale(Por) - Obiettivo Competitività regionale e Occupazione (CRO),parte Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013rinviando a successivo provvedimento la presa d'atto finaledella decisione della Commissione europea.La Giunta regionale, con <strong>Del</strong>iberazione n. 3888 del 4 dicembre2007, ha individuato le Strutture regionali Responsabilidell'Attuazione delle Azioni individuando, per l’Azione 3.2.3,la Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi.In seguito, con Dgr n. 40 del 18 gennaio <strong>2011</strong> ad oggetto:“Por Obiettivo “Competitività regionale e occupazione”(CRO) parte Fesr (2007-2013). Individuazione delle Autorità,delle Strutture Responsabili di Azione e della composizionedel Comitato di Sorveglianza e del Tavolo di Partenariato aseguito del nuovo assetto organizzativo delle strutture dellaGiunta regionale.”, la Giunta regionale ha attribuito le funzionidi Struttura Responsabile dell’Attuazione (SRA) per l’Azione3.2.3 all’Unità di Progetto Foreste e Parchi.Con Dgr n. 2981 del 6/10/2009 “Por parte Fesr 2007-2013 “Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”- approvazione della procedura per la presentazione di azionia regia regionale”, è stata approvata la procedura per la presentazionedi azioni a regia regionale e le disposizioni e tipologiedi spesa ammissibili ai fini della presentazione dei progetti avalere sul Por CRO parte Fesr 2007-2013 per l'Azione 3.2.3,“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”,per la cui attuazione sono stati individuati, quali soggetti beneficiari,gli Enti Parco regionali e l'Ente Parco nazionale delVeneto, istituiti per finalità di conservazione e valorizzazionedel patrimonio naturale.La Giunta regionale, con <strong>Del</strong>iberazione n. 3320 del3/11/2009, ha approvato i progetti a regia regionale a valeresul Por CRO parte Fesr (2007-2013), Azioni 1.1.1, 3.1.2, 3.2.1,3.2.2, 3.2.3, 4.2.1 e 4.2.2.Nel corso della fase attuativa, la Struttura Responsabiledell’Attuazione dei progetti per l’Azione 3.2.3 ha predispostoi seguenti provvedimenti che sono stati approvati dalla Giuntaregionale:- Dgr n. 880 del 15/03/2010 Por parte Fesr 2007-2013 “Competitivitàregionale e occupazione” - Azione 3.2.3 “Attivitàinnovative di promozione del patrimonio naturale”. Definizioneed articolazione dei progetti a regia regionale dicui alla Dgr n. 3320 del 3/11/2009”;- Dgr n. 881 del 15/03/2010 - Por parte Fesr 2007-2013“Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Direttive per l'attuazione degli interventi;- Dgr n. 2006 del 3 agosto 2010 - Por parte Fesr 2007-2013“Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3 “Attivitàinnovative di promozione del patrimonio naturale”.Modifiche e precisazioni alle disposizioni per l'attuazionedegli interventi;- Dgr n. 250 del 15 marzo <strong>2011</strong> Por parte Fesr 2007-2013“Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Modifiche, precisazioni e integrazioni alle disposizioni,tipologie di spesa ammissibili e alle direttive perl'attuazione degli interventi.I soggetti beneficiari per l’Azione 3.2.3, ovvero gli EntiParco del Veneto, regionali e nazionale, hanno conseguentementepredisposto e consegnato alla Sra, entro la scadenzafissata per la Fase 1 di cui alle “Direttive per l’attuazione degliinterventi” gli elaborati del progetto definitivo corredati dall’ulterioredocumentazione richiesta.Nel corso dell’istruttoria tecnico-amministrativa di controllodella suddetta documentazione pervenuta alla StrutturaResponsabile dell’Attuazione, finalizzata a verificare il possessodei requisiti necessari per l’ammissibilità al contributocomunitario, alcuni Enti Parco hanno manifestato la necessitàdi apportare varianti progettuali ad uno o più interventi di cuiai progetti approvati con Dgr 3320/2009, determinate, soprattutto,da motivazioni attinenti la fattibilità degli stessi, nonchéla difficoltà di poter acquisire le necessarie autorizzazioni.Conseguentemente, con nota prot. n. 264443 del 1 giugno<strong>2011</strong>, la Sra - Unità di Progetto Foreste e Parchi ha trasmessoalla Direzione Programmazione - Autorità di Gestione peril Por CRO parte Fesr 2007-2013, le nuove schede progetto(di cui all’allegato A5 della Dgr n. 1902 del 27 luglio 2010)pervenute e opportunamente compilate dai soggetti beneficiari,complete di allegati, aggiornate in base alle variazionipreviste dagli Enti Parco, in ottemperanza a quanto dispostodall’Autorità di Gestione con nota prot. n. 602026 del 11 novembre2010 nella quale, in risposta ad un quesito della SRA(nota prot. n. 498870 del 22 settembre 2010) sulla necessità diriapprovare in sede di Tavolo di Partenariato le varianti e/osostituzioni di progetti approvati, si riteneva necessario chevenisse prodotta una nuova versione delle schede sintetichedi progetto al fine di valutare se procedere ad una semplice


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> <strong>61</strong>comunicazione ai membri del tavolo di Partenariato, in casodi modifiche di portata limitata, oppure richiedere il pareredi quest’ultimo attraverso una “procedura scritta” in caso dimodifiche sostanziali.I Soggetti beneficiari che hanno ritenuto necessario ripresentarele schede progetto, corredate di documentazioneesplicativa, sono i seguenti:- Parco regionale dei Colli Euganei;- Parco regionale delle Dolomiti D’Ampezzo;- Parco regionale del Fiume Sile;- Parco regionale del <strong>Del</strong>ta del Po.Tutti gli interventi di competenza dell’Unità di ProgettoForeste e Parchi sono elencati e descritti sinteticamente nell'AllegatoA, che costituisce parte integrante e sostanziale delpresente provvedimento, e consiste, di fatto, in una tabellariepilogativa degli interventi di tutti gli Enti Parco del Venetoin cui sono articolati i progetti già approvati con la Dgr n.3320/2009, in cui sono stati individuati con grafica differenziatagli interventi stralciati, quelli confermati, i nuovi interventiproposti e quelli oggetto di variante.Il suddetto riepilogo dei progetti è stato presentato dall’Autoritàdi Gestione - Direzione Programmazione, al Tavolo diPartenariato nel corso dell’incontro tenutosi il 7 giugno <strong>2011</strong> esono stati illustrati singolarmente gli interventi specificandonele variazioni tecniche intervenute rispetto a quanto approvatocon precedente deliberazione n. 3320 del 3 novembre 2009,fermo restando l’importo dell'investimento previsto e delcontributo indicativo.Gli interventi proposti, di cui all’Allegato A, si presentanoconformi alle indicazioni e ai requisiti richiesti dal Por-Croparte Fesr (2007-2013).Nel corso della citata riunione, non sono state presentateosservazioni contrarie alla proposta di variazione degli interventiin cui sono articolati i progetti di cui all’azione 3.2.3. dicui al citato Allegato A al presente provvedimento.Valgono per tutti i tipi di progetto le disposizioni relativeal rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionalee, in particolare, per quanto concerne la tutela dell'ambiente,il monitoraggio e la rendicontazione.Tutto ciò premesso, il relatore conclude la propria relazionee sottopone all'approvazione della Giunta regionale il seguenteprovvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomentoin questione ai sensi dell'articolo 33, secondo comma, delloStatuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestatol'avvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la Decisione (Ce) n. 4247 del 7/09/2007 di adozionedel Por - Obiettivo “Competitività regionale e occupazione”parte Fesr(2007-2013);Vista la Dgr n. 425/2007;Vista la Dgr n. 3131/2007;Vista la Dgr n. 3888/2007;Vista la Dgr n. 2981/2009 “Por parte Fesr 2007-2013“Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3 “Attivitàinnovative di promozione del patrimonio naturale”.Approvazione della procedura per la presentazione di azionia regia regionale”;Richiamata la Dgr n. 880 del 15/03/2010 “Por parte Fesr2007-2013 “Competitività regionale e occupazione” - Azione3.2.3 “Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Definizione ed articolazione dei progetti a regia regionaledi cui alla Dgr n. 3320 del 3/11/2009”.Vista la Dgr n. 881 del 15/03/2010 - Por parte Fesr 2007-2013 “Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Direttive per l'attuazione degli interventi;Vista la Dgr n. 2006 del 3 agosto 2010 - Por parte Fesr2007-2013 “Competitività regionale e occupazione” - Azione3.2.3 “Attività innovative di promozione del patrimonionaturale”. Modifiche e precisazioni alle disposizioni perl'attuazione degli interventi;Vista la Dgr n. 250 del 15 marzo <strong>2011</strong> Por parte Fesr 2007-2013 “Competitività regionale e occupazione” - Azione 3.2.3“Attività innovative di promozione del patrimonio naturale”.Modifiche, precisazioni e integrazioni alle disposizioni, tipologiedi spesa ammissibili e alle direttive per l'attuazionedegli interventi;Considerato l’incontro del Tavolo di Partenariato del 7giugno <strong>2011</strong>;Vista la sintetica descrizione dei singoli progetti articolatiin interventi, che riporta anche l'investimento ed il contributoindicativo, riportata nella tabella di cui all’Allegato A al presenteprovvedimento;Ravvisata l'opportunità di accogliere la proposta del relatorefacendo proprio quanto esposto in premessa;delibera1. di approvare, per le motivazioni espresse in premessa,relativamente all’ Azione 3.2.3 “Attività innovative di promozionedel patrimonio naturale”, l’elenco degli interventi in cuisono articolati i progetti Fesr_R_21, Fesr_R_22, Fesr_R_23,Fesr R_24, Fesr R_25, Fesr_R_26, meglio descritti nell’AllegatoA al presente provvedimento, che costituisce parte integrantee sostanziale della presente deliberazione;2. di trasmettere copia del presente provvedimento aiSoggetti beneficiari nonché all'Autorità di Gestione - DirezioneProgrammazione della Regione Veneto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;4. avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorsogiurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale oppure,in via alternativa, al Capo dello Stato, nei termini e nelle modalitàpreviste dalla vigente normativa.(segue allegato)


62Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato Agiunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> pag. 1/5POR CRO parte FESR 2007-2013 Azione 3.2.3TABELLA RIEPILOGATIVA DEGLI INTERVENTI DI COMPETENZA DEGLI ENTI PARCO DELLA REGIONE VENETOPROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_20 Ente ParcoRegionale delleDolomitiD’AmpezzoCONTRIBUTOINDICATIVON. INTERVENTO1.667.000,00 1.500.000,00 1 Ripristino e valorizzazione della pista ciclabile delle Dolomiti (Comune di Cortina d’Ampezzo)2 Ristrutturazione ex casa cantoniera di Vervei e realizzazione di struttura ricettiva (Comune diCortina d’Ampezzo)PROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_21 Ente ParcoNaturaleRegionale delFiume SileCONTRIBUTOINDICATIVO1.500.000,00 1.350.000,00N. INTERVENTO1 Giardino Botanico nella Porta dell’Acqua in Comune di Casacorba di Vedelago (TV)2 Gran Bosco dei Fontanassi in Comune di Piombino Dese (PD) – Località Torreselle3 San Michele Camper Resort in Comune di Quarto d’Altino (VE)4 InfoSILE la segnaletica del Parco del Sile - Comuni del Parco del SileLEGENDAinterventi stralciatiinterventi confermatinuovi interventiinterventi oggetto di variante


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 63ALLEGATOA alla Dgr n. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> pag. 2/5PROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_22 Parco Regionaledei ColliEuganeiCONTRIBUTOINDICATIVON. INTERVENTO1.500.000,00 1.350.000,00 1 Parco Avventura in Comune di Teolo2 Osservatorio astronomico presso l’ostello di Casa Marina in Comune di Galzignano Terme3 Porta del Parco: ristrutturazione e riqualificazione funzionale del complesso edilizio ruraledenominato “La Colombara” e del suo intorno in Comune di Rovolon (PD)4 Georeferenziazione e collocazione su piattaforma web dei tracciati cartografici dei sentieri delparco in Comune di Galzignano Terme5 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Gallo – Monte delle Grotte Monte delle Basse inComune di Galzignano Terme6 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Grande in Comune di Rovolon7 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Lozzo in Comune di Lozzo Atestino8 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte della Madonna in Comune di Rovolon9 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Ricco – Monte Castello in Comune di Monselice10 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Rosso in Comune di Abano Terme11 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Monte Ceva nei Comuni di Battaglia Terme eMontegrotto Terme12 Valorizzazione e riqualificazione sentiero Rocca Pendice13 Sentiero Tematico Archeologico14 Sentiero Tematico BotanicoLEGENDAinterventi stralciatiinterventi confermatinuovi interventiinterventi oggetto di variante


64Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> pag. 3/5PROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOParco Regionaledei Colli EuganeiCONTRIBUTOINDICATIVON. INTERVENTO15 Sentiero Tematico Geologico<strong>16</strong> Sentiero Tematico Mountain Bike17 Sentiero Tematico Sportivo18 Valorizzazione e Riqualificazione Biotopo San Daniele19 Sentiero Tematico Ippico20 Valorizzazione e Riqualificazione sentiero Villa Draghi21 Valorizzazione e Riqualificazione Sentiero Monte Calbarina - Monte PiccoloPROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_23 Parco regionaledella LessiniaCONTRIBUTOINDICATIVO1.700.000,00 1.530.000,00N. INTERVENTO1 Completamento centro per lo studio dell’ambiente dell’altopiano della Lessinia di Contrada Valle in Comunedi Velo Veronese (VR)2 Realizzazione e completamento aree di sosta in loc. Fittanze (Erbezzo), Bocca di Selva (Bosco Chiesanuova) eArea Corno d’Aquilio (Sant’Anna d’Alfaedo).3 Forte S.Viola in Comune di Grezzana (Vr) - Progetto di recupero 3° stralcioLEGENDAinterventi stralciatiinterventi confermatinuovi interventiinterventi oggetto di variante


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 65giunta regionale – 9^ legislaturaALLEGATOA alla Dgr n. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> pag. 4/5PROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_24 Ente ParcoRegionale <strong>Del</strong>tadel PoCONTRIBUTOINDICATIVO1.800.000,00 1.620.000,00N. INTERVENTO1 Lotto 1 – Comune di Rosolina (RO) – Ristrutturazione ed ampliamento di un edificio da adibire adattività ricettiva di camere per turisti-escursionisti del parco.2 Ecomuseo nel Parco del <strong>Del</strong>ta del Po: Lotto 21. Comune di Porto Viro – realizzazione area di sosta Scanarello2. Comune di Porto Viro – realizzazione area di sosta Vallona3. Comune di Porto Viro – realizzazione del museo delle valli e della pesca4. Comune di Porto Viro – ristrutturazione del museo delle api5. Comune di Porto Viro – ristrutturazione del museo della corte6. Comune di Taglio di Po – Area sosta camper in loc. Mazzorno7. Comune di Taglio di Po – Museo dei legni storti8. Comune di Taglio di Po – Punto informazione del parco9.3 Ecomuseo nel Parco del <strong>Del</strong>ta del Po: Lotto 31. Comune di Ariano nel Polesine – percorso ciclabile argine sinistro Po di Goro.2.4 Ecomuseo nel Parco del <strong>Del</strong>ta del Po: realizzazione con futuro Lotto1. Comune di Porto Tolle – Museo della Civiltà ContadinaLEGENDAinterventi stralciatiinterventi confermatinuovi interventiinterventi oggetto di variante


66Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>ALLEGATOA alla Dgr n. 1079 del 26 luglio <strong>2011</strong> pag. 5/5PROGETTO BENEFICIARIO INVESTIMENTOINDICATIVOFESR_R_25 Ente ParcoNazionaleDolomitiBellunesiCONTRIBUTOINDICATIVON. INTERVENTO854.000,00 769.000,00 3 Posizionamento della segnaletica nei Comuni del Parco1 Sistemazione dell’area parcheggio e realizzazione di un’area attrezzata per la sosta breve di camperin località Candaten – Comune di Sedico (BL)2 Progetto di un punto di ristoro a servizio dell’area attrezzata di Pian d’Avena in Comune diPedavena.FESR_R_26 Ente ParcoNazionaleDolomitiBellunesi646.000,00 581.000,001 Progetto di tre bungalows e degli interventi di completamento dell’area ricettiva di Pian Falcina inValle del Mis in Comune di Sospirolo (BL)2 Sistemazione del percorso ciclopedonale nell’alta Val di Canzoi (La Stua – Frassen – Tomitano –Faibon) in Comune di Cesiomaggiore (BL)LEGENDAinterventi stralciatiinterventi confermatinuovi interventiinterventi oggetto di variante


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 67DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1080del 26 luglio <strong>2011</strong>Accreditamento istituzionale della struttura sanitariaambulatoriale denominata Antica Scuola dei Battuti,con sede legale in via Spalti 1 a Mestre-Venezia, per lafunzione già provvisoriamente accreditata; Lr n. 22 del<strong>16</strong>.08.2002.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Rilascio dell’accreditamento istituzionale a struttura sanitariagià provvisoriamente accreditata.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.L’erogazione delle prestazioni sanitarie da parte di struttureprivate con oneri a carico del sistema sanitario regionale,prima fondata sulle convenzioni pubblico-privato secondo lalegge 23 dicembre 1978 n. 833, è ora regolata dalla disciplinadell’accreditamento istituzionale e dell’accordo contrattuale,introdotta dal D.lgs 502/92 e fondata sul criterio di regolazionedell’offerta, in attuazione della programmazione socio-sanitariaregionale e attuativa locale.Infatti, per erogare prestazioni sanitarie per conto e cononeri a carico del Servizio sanitario regionale, i soggettiprivati devono anzitutto essere titolari dell’autorizzazioneall’esercizio di attività sanitaria, ove prevista, inoltre, devonoottenere l’accreditamento istituzionale rilasciato dalla Regione,infine, sono tenuti alla stipula di accordi contrattualicon l’unità sanitaria locale.In particolare, il d. lgs 502/92, come modificato dal decretolegislativo 19 giugno 1999 n. 229, ha delineato la disciplinadell’accreditamento istituzionale, riconosciuto dalla Regione“alle strutture autorizzate, pubbliche e private e ai professionistiche ne facciano richiesta, subordinatamente alla lororispondenza ai requisiti ulteriori di qualificazione, alla lorofunzionalità rispetto agli indirizzi di programmazione regionalenonchè alla verifica positiva dell’attività svolta e deirisultati raggiunti”.La Regione Veneto, con la legge regionale <strong>16</strong> agosto 2002 n.22 ha specificato la disciplina dell’accreditamento istituzionale.In particolare, l’art. <strong>16</strong> ne ha subordinato il rilascio al possessodell’autorizzazione all’esercizio, alla sussistenza della coerenzadella struttura richiedente alle scelte di programmazione sociosanitaria regionale, all’accertamento della rispondenza dellastruttura a requisiti ulteriori di qualificazione di cui all’art.18, individuati dalla Giunta regionale con la Dgr n. 2501/04,successivamente modificata ed integrata, e alla verifica positivadell’attività svolta e dei risultati ottenuti, tenendo contodei flussi di accesso ai servizi.In tale quadro normativo la struttura in oggetto, inseritanell’elenco allegato alla ricognizione effettuata con Dgr n.4546/07, come modificata dalla Dgr n. 3894/09, in quantoerogatore privato provvisoriamente accreditato, ha presentatodomanda di accreditamento istituzionale con nota prot.662221 del 21/12/10.La struttura risulta essere in possesso dell’autorizzazioneall’esercizio rilasciata dal Comune di Venezia con il prot.269577 del <strong>16</strong>.06.2010.Dagli atti istruttori, risulta sussistente la condizione di cuialla lett. b) dell’art. <strong>16</strong> della Lr 22/02, in quanto la funzionegià provvisoriamente accreditata, per la quale è stato chiestol’accreditamento istituzionale, trova rispondenza nelle sceltedi programmazione socio-sanitaria regionale e attuativa localecon riferimento a:Sede operativa di via Spalti 1 a Mestre (Ve) (cod. min.441001).Specialità esercitata in regime ambulatoriale:56 medicina fisica e riabilitazioneL’accertamento del possesso dei requisiti di cui all’art. 11,comma 2, della Lr 22/02, effettuato in data 28/12/10 dal gruppodi verifica a tal fine istituito dall’Agenzia regionale socio sanitariaper il Veneto, si è concluso con il rilascio di parere positivocon il rilievo della difformità al seguente requisito:- GENER06.AC.3.10- L’organizzazione adotta appositascheda/reporting per segnalazione eventi avversi.È altresì favorevole il parere rilasciato dall’ARSS in esitoalla verifica dell’attività svolta e dei risultati raggiunti dallastruttura richiedente, come ulteriormente si evince dalla relazionedi rispondenza agli atti.Nella seduta del 22.06.11, la Commissione regionale perl’investimento in tecnologia ed edilizia (Crite) ha svolto l’analisicoordinata e multidisciplinare del rapporto di verifica e dellarelativa relazione di rispondenza ai requisiti per l’accreditamentoistituzionale, trasmessi dall’Agenzia regionale sociosanitaria, esprimendo parere favorevole: “ora per allora” alrilascio del provvedimento di accreditamento istituzionale,nei termini di cui alla verifica condotta come sopra, per lafunzione coerente con le scelte di programmazione socio sanitariaregionale e attuativa locale, ai sensi del comma 1 lett.b) dell’art. <strong>16</strong> della Lr 22/02.Agli atti è presente la dichiarazione di insussistenza disituazioni di incompatibilità, riferite al personale sanitario,previste dalla normativa vigente.L’istanza presentata dalla struttura, alla luce dell’istruttoria,ha gli elementi per essere accolta, con il rilascio dell’accreditamentoistituzionale per le funzioni già provvisoriamenteaccreditate, come sopra descritte.La qualità di soggetto accreditato non costituisce vincoloper le aziende e per gli enti del servizio sanitario nazionale eregionale a corrispondere la remunerazione delle prestazionierogate al di fuori degli accordi contrattuali di cui all’art. 8quinquies del d. lgs 502/92, demandati alla fase successiva alrilascio dell’accreditamento.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Visto il d. lgs 502/1992 “Riordino della disciplina in materiasanitaria, a norma dell’art. 1 della l. 23 ottobre 1992 n. 421”;Visto l’art. 6, comma 6, della l. 724/1994 ”Misure di razionalizzazionedella finanza pubblica”;Visto il d. lgs 299/1999 “Norme per la razionalizzazionedel Servizio sanitario nazionale, a norma dell'articolo 1 dellalegge 30 novembre 1998, n. 419”;Vista la legge regionale <strong>16</strong> agosto 2002 n. 22 «Autoriz-


68Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>zazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitariee sociali»;Vista la Dgr n. 2501 del 6.08.2004 «Attuazione della Lr<strong>16</strong> agosto 2002, n. 22 in materia di «Autorizzazione e accreditamentodelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali eadozione del Manuale delle Procedure»;Vista la legge 27 dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria2007);Vista la Dgr n. 4546 del 28 dicembre 2007 “ AssistenzaOspedaliera e Specialistica Ambulatoriale. Erogatori privatiprovvisoriamente accreditati nella Regione del Veneto ex Lr<strong>16</strong> agosto 2002, n. 22 ed art. 1, comma 796, lettera s), l. 27dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria 2007). Adozione delloschema tipo di accordo contrattuale regolante i rapporti tra ipredetti erogatori privati e le Aziende Ulss.”;Vista la Dgr n. 838 del 8 aprile 2008 “Lr 22/02 Autorizzazionee accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie.Oneri per l’accreditamento istituzionale delle strutturesanitarie.”;Vista la Dgr n. 3693 del 30 novembre 2009 ”Lr <strong>16</strong> agosto2002, n. 22. Definizione della procedura per il rilascio dell’accreditamentoistituzionale dei soggetti che erogano prestazionidi ricovero ospedaliero e di assistenza specialistica in regimeambulatoriale”;Vista la Dgr n. 3894 del 15 dicembre 2009; “AssistenzaSpecialistica Ambulatoriale. Aggiornamento dell'elenco deglierogatori privati provvisoriamente accreditati della Regionedel Veneto ex Lr <strong>16</strong> agosto 2002, n. 22 ed art. 1, comma 796,lettera s) l. 27.12.2006, n. 296.delibera1. di rilasciare per tre anni a far data dal 31.12.10, perle motivazioni indicate nella parte introduttiva del presenteatto, l’accreditamento istituzionale a favore della strutturasanitaria ambulatoriale denominata Antica Scuola dei Battuti,con esclusivo riferimento alla sede e alla funzione descritte inpremessa, già provvisoriamente accreditate;2. di prescrivere l’adeguamento ai seguenti requisiti,entro 6 mesi dall’avvenuta conoscenza del presente provvedimento:- GENER06.AC.3.10- L’organizzazione adotta appositascheda/reporting per segnalazione eventi avversi.3. di disporre che la struttura in oggetto comunichi allaRegione Veneto l’avvenuto adeguamento nei termini dellesingole prescrizioni;4. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicateall’art. 20 della Lr 22/02, l’accreditamento può essere sospesoo revocato, secondo le procedure vigenti;5. di dare atto che il presente provvedimento di accreditamentoistituzionale non costituisce vincolo per le aziendee per gli enti del servizio sanitario nazionale e regionale acorrispondere la remunerazione delle prestazioni erogate aldi fuori degli accordi contrattuali di cui art. 8 quinquies delD.lgs 502/92, demandati alla fase successiva al rilascio dell’accreditamento;6. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nellostato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitatedeve essere immediatamente comunicato alla Regione;7. di delegare il Segretario regionale alla Sanità, in casodi errori materiali del presente atto, all’adozione del conseguenteprovvedimento di rettifica, da comunicare alla strutturainteressata e all’Aulss di riferimento;8. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1081del 26 luglio <strong>2011</strong>Comitato regionale per la Bioetica. - Dgr n. 2520 del4 agosto 2009 - Dgr n. 519 del 2 marzo 2010. Integrazionecomponenti[Designazioni, elezioni e nomine]Note per la trasparenza: Con il presente provvedimento sipropone di integrare la composizione del Comitato regionaleper la Bioetica.L’assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Con deliberazione n. 4049 del 22.12.2004 la Giunta regionaleha approvato, tra le altre, l’istituzionalizzazione delComitato regionale per la Bioetica che, già avviato in viasperimentale giusta Dgr n. 1309 del 21.041998, ha mantenutoinvariata la connotazione di organismo di consulenza dellaGiunta regionale, afferente l’Assessorato alla Sanità.Con successiva deliberazione n. 2520 del 4.08.2009, tenutoconto dell’esperienza maturata nel triennio di attività, la Giuntaha ritenuto opportuno procedere ad una revisione della disciplinaorganizzativa del Comitato in parola apportando alcunemodifiche sia alla composizione che alle funzioni.Successivamente, con provvedimento n. 519 del 2.03.2010,al fine di assicurare maggiore integrazione e coordinamento trala segreteria scientifica ed il comitato regionale - qualificandocosì la funzione di supporto scientifico - la composizione delcomitato è stata integrata con un nuovo componente al qualesono state affidate le responsabilità connesse al supporto tecnico-scientificoed organizzativo dell’organismo.In ossequio alle determinazioni assunte con le citate deliberazionin. 2520 del 4.08.2009 e n. 519 del 2.03.2010, condecreto n. 53 del 18.03.2010 il Presidente della Giunta ha provvedutoalla nomina, per tre anni, rinnovabili, dei componentidel Comitato regionale di Bioetica,Considerato che il Comitato, ancorchè formalmente costituito,non ha ancora iniziato ad attendere alle proprie attivitàistituzionali; rilevato, inoltre, che è in fase di definizione ilnuovo Piano socio-sanitario che indicherà le linee politiche edorganizzative del sistema sanitario regionale per il prossimotriennio, appare opportuna una ulteriore riflessione circa lacomposizione del comitato per assicurare massima coerenzaalle nuove scelte progettuali e programmatiche che si intendonoadottare, valorizzandone al meglio il ruolo di supportoalla programmazione regionale nonché di guida e stimoloall’intera rete dei comitati locali.Nell’ambito di questo riferimento complessivo si rappresenta,dunque, l’opportunità di integrare la composizione delcomitato estendendo le professionalità rappresentate, nell’otticadi un più ampio coinvolgimento di soggetti in grado difornire un utile supporto e collaborazione in riferimento alperseguimento degli obiettivi ad esso attribuiti così da garantireun più completo esame dei molteplici aspetti e questioniche si evidenziano nella trattazione delle problematiche etichein sanità.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 69In particolare, con riferimento all’importanza e attualitàche rivestono nella programmazione regionale le tematicheoncologiche e dei trapianti -caratterizzate da alto grado dicomplessità, nell’ambito di contesti in rapida evoluzione tecnicae scientifica - e dalle rilevanti implicazioni etiche, si ritieneche all’interno del comitato debbano essere ricomprese anchele figure dello specialista in oncologia e dello specialista inanatomia patologica; con l’analogo scrupolo di permettereun corretto esame circa le criticità intrinseche all’alleanzaterapeutica nel rapporto medico-paziente appare opportunorafforzare, incrementando di una unità il numero di esperti,altresì l’apporto fornito nel campo giuridico circa le delicatetematiche (tutela dei diritti di informazione e consenso, dichiarazioneanticipata di volontà, sperimentazioni cliniche etutela del paziente) che investono il singolo e la collettività,e, più in generale, per l’approfondimento dei nuovi problemiche emergono con il progredire delle tecnologie e dei trattamentiterapeutici.Per le ragioni di cui sopra, pertanto, si propone di integrarela composizione del comitato regionale per la Bioetica di cuialle deliberazioni n. 2520 del 4 agosto 2009 e n. 519 del 2 marzo2010, demandando a successivo decreto del Presidente dellaGiunta regionale la nomina dei componenti.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale• Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoai sensi dell’articolo 33, comma 2, dello Statuto, il quale dàatto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolareistruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità conla vigente legislazione statale e regionale;• Vista la deliberazione n. 4049 del 22 dicembre 2004;• Vista la deliberazione n. 2520 del 4 agosto 2009;• Vista la deliberazione n. 519 del 2 marzo 2010;• Visto il decreto del Presidente della Giunta. n. 53 del 18marzo 2010,delibera1. di stabilire che le premesse costituiscono parte integrantee sostanziale del presente provvedimento;2. di integrare la composizione del Comitato regionaleper la Bioetica di cui alla Dgr n. 2520 del 4 agosto 2009, successivamentemodificata dalla Dgr n. 519 del 2 marzo 2010,con le seguenti professionalità:• un medico oncologo;• un medico anatomopatologo;• un giurista;3. di rinviare la nomina dei rispettivi professionisti asuccessivo decreto del Presidente della Giunta regionale;4. di dare atto che, per effetto delle integrazioni di cuial punto 2., la composizione del Comitato regionale per laBioetica risulta la seguente:Area Sanitaria1 medico anestesista -rianimatore;1 medico dell’area chirurgica;1 medico dell’area internistica;1 medico palliativista;1 medico legale;1 medico di medicina generale;1 medico pediatra;1 medico oncologo;1 medico anatomopatologo;1 infermiere professionale;1 ostetrica;1 tecnico sanitario;1 farmacologo clinico;Area non Sanitaria2 bioeticisti;1 psicologo;2 giuristi;1 assistente sociale;1 economista;1 sociologo;1 esperto in comunicazione;1 Direttore generale di Azienda Ulss o ospedaliera;il difensore civico regionale (ex officio);il pubblico tutore dei minori (ex officio);Segreteria Scientifica1 laureato con specifica competenza in materia di bioetica;5. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1082del 26 luglio <strong>2011</strong>Dgr n. 123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>. Diagnostica e trattamentocorrettivo endovascolare della Insufficienza VenosaCerebro-Spinale Cronica (Ccsvi) in pazienti con SclerosiMultipla (SM). Integrazione delle strutture regionali diriferimento.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Vengono integrate le strutture di riferimento deputate altrattamento “correttivo endovascolare”, già individuate con laDgr n. 123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>, con l’Azienda Ulss 5 di Arzignanoe l’Azienda Ulss 8 di AsoloL’Assessore, Luca Coletto, riferisce quanto segue.A seguito della condivisibilità in termini di correttezzametodologica di quanto fornito dal Ministero della Salutecon nota prot 35077-P del 27 ottobre 2010 (documento agliatti presso la Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria),indirizzata a tutti gli Assessori regionali alla Sanità,relativamente allo “Studio osservazione di prevalenza dellaInsufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (Ccsvi) nellaSclerosi multipla (SM) e in altre malattie neurodegenerative”,promosso dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus(Fism), la Regione Veneto, con Dgr n. 123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>,ha preso atto di tale parere individuando come strutture diriferimento per la diagnostica della Ccsvi in pazienti con SMl’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ulss 5 di Arzignano,l’Azienda Ulss 6 di Vicenza, l’Azienda Ulss 8 di Asoloe l’Azienda Ulss 9 di Treviso.Per quanto concerne invece l’effettuazione del trattamento“correttivo endovascolare” della Ccsvi in pazienti con SM, ilmedesimo provvedimento ha individuato come strutture di


70Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>riferimento l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ulss6 di Vicenza e l’Azienda Ulss 9 di Treviso,Successivamente, con nota circolare del Ministero dellaSalute, prot. <strong>16</strong>85 del 4 marzo <strong>2011</strong> indirizzata a tutti gli Assessoriregionali alla Sanità, è stato trasmesso il parere conil quale si è espresso il Consiglio Superiore di Sanità - SezioneII in data 25 febbraio <strong>2011</strong> (documento agli atti pressola Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria) in temadi “Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (Ccsvi) eSclerosi Multipla (SM)”.Tale parere riporta come ad oggi l’efficacia di qualsiasiprocedura terapeutica vascolare non è sicuramentedimostrata ed è quindi da posporre all’acquisizione di datiscientifici che provino una sicura associazione tra Ccsvi eSM precisando come l’attuale sistema sanitario garantisce,in regime ospedaliero, sotto la responsabilità del medico,l’erogazione di terapie atte a diagnosticare, monitorare e,se indicato, correggere terapeuticamente anomalie dell’apparatovascolare artero-venoso giudicate patologiche, indipendentementedal fatto che il paziente sia affetto o meno dasclerosi multipla.Il suddetto parere si fonda sul fatto che ad oggi la Ccsvinon può essere riconosciuta come entità nosologica, che nonè dimostrata la sua correlazione epidemiologica con la SM,che pertanto l’intervento di correzione vascolare non puòessere indicato nei pazienti affetti da tale patologia, e chesia necessaria un’indicazione clinica chiara e netta, indipendentementedalla presenza o meno di SM, per l’erogazione dimisure atte a diagnosticare, monitorare e correggere anomaliedell’apparato vascolare venoso, qualora indicato, a causa dicondizioni patologiche ad esse sicuramente riferibili.Il Consiglio Superiore di Sanità conclude ritenendo necessarioche eventuali procedure di correzione di patologiavenosa in pazienti con SM siano effettuate solo ed esclusivamentenell’ambito di studi clinici controllati e randomizzati,approvati da Comitati Etici, con un protocollo che preveda:una dichiarazione sul conflitto di interessi, le modalità di selezioneo di esclusione dei pazienti, le indagini diagnostiche,le modalità metodologiche di esecuzione dei diversi esami eprocedure, gli end-point primari e secondari, il monitoraggiodegli eventi avversi, le modalità e la cadenza del follow-uped infine le caratteristiche dell’analisi statistica.Si sottolinea che, con nota prot. n. 159855 del 1 aprile<strong>2011</strong> della Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria,il suddetto parere del Consiglio Superiore di Sanità è statotrasmesso per gli adempimenti di competenza alle AziendeSanitarie pubbliche e private accreditate venete.Alla luce di quanto esposto, prendendo atto del pareredel Consiglio Superiore di Sanità del 25 febbraio <strong>2011</strong>, sipropone l’integrazione delle strutture di riferimento deputateal trattamento “correttivo endovascolare”, di cui alla Dgr n.123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>, con l’Azienda Ulss 5 di Arzignanoe l’Azienda Ulss 8 di Asolo, dando mandato ai DirettoriGenerali delle stesse di attivarsi per rendere operativo taletrattamento fornendo tutte le risorse necessarie.Conseguentemente le strutture di riferimento per il trattamentocorrettivo endovascolare corrispondono a quelle giàindividuate per la diagnostica della Ccsvi in pazienti con SM,al fine di facilitare e di garantire una migliore ed appropriatapresa in carico di tale tipologia di pazienti offrendo la possibilitàdi seguire all’interno delle stesse strutture deputatealla diagnostica della Ccsvi anche l’eventuale trattamentocorrettivo.Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la deliberazione n. 123 del 8 febbraio <strong>2011</strong>;Vista la nota del Ministero della Salute, prot. <strong>16</strong>85 del 4marzo <strong>2011</strong>;delibera1. di integrare le strutture di riferimento deputate al trattamento“correttivo endovascolare”, di cui alla Dgr n. 123 del8 febbraio <strong>2011</strong>, con l’Azienda Ulss 5 di Arzignano e l’AziendaUlss 8 di Asolo;2. di dare mandato ai Direttori Generali delle Aziende,di cui al punto 1, di attivarsi per rendere operativo tale trattamentofornendo tutte le risorse necessarie;3. di confermare la codifica della prestazione con il codice39.50 “Angioplastica o aterectomia di altro/i vaso/i noncoronarico/i” del sistema di classificazione vigente ICD-9-CM,come primo intervento ed indicando contestualmente comediagnosi principale il codice 340 “Sclerosi multipla;4. di prendere atto che strutture di riferimento, sia perla diagnostica della Ccsvi in pazienti con SM, sia per il trattamento“correttivo endovascolare” della Ccsvi in pazienticon SM sono le seguenti: l’Azienda Ospedaliera di Padova,l’Azienda Ulss 5 di Arzignano, l’Azienda Ulss 6 di Vicenza,l’Azienda Ulss 8 di Asolo e l’Azienda Ulss 9 di Treviso;5. di approvare le disposizioni e i principi contenuti inpremessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;6. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;7. la Direzione regionale Attuazione ProgrammazioneSanitaria è incaricata dell’esecuzione del presente atto.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1083del 26 luglio <strong>2011</strong>DgrV n. 2521 del 4/08/09: Progetto Europeo: “ClinicalContinuity by Integrated Care (Homecare)”- Autorizzazionepartecipazione al progetto. Affidamento alla realizzazionepratica e attribuzione gestione amministrativa delprogetto all’Azienda Ulss 4 “Alto Vicentino”.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Affidamento della realizzazione pratica e della gestioneamministrativa del progetto all’Azienda Ulss n. 4 “Alto Vicentino”e approvazione relativo schema di convenzione. Il valoredel progetto per la quota relativa alla Regione del Veneto è dieuro 92.800,00, di cui euro 72.000,00 cofinanziati dalla Co-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 71munità Europea ed 20.800,00 cofinanziati dalla Regione delVeneto sotto forma di contributo “in kind”, ossia in terminidi risorse umane.L’ Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Il Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppotecnologico (7°PQ), della durata di sette anni (dal 2007 al 2013),riunisce tutte le iniziative dell’UE collegate alla ricerca, chehanno un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi dicrescita, competitività e occupazione. Il programma usufruiscedi uno stanziamento di bilancio che supera i 50 miliardi dieuro e quindi beneficia di un notevole aumento rispetto alprogramma quadro precedente: il 6° PQ (aumento del 41% aiprezzi del 2004 e del 63 % ai prezzi correnti). Questo aumentodimostra l’importanza della ricerca in Europa.Il nucleo del 7° PQ è rappresentato dal programma Cooperazione,che beneficia circa dei due terzi dello stanziamentoglobale di bilancio per un totale di 32 miliardi e 413 milioni dieuro. Tale programma, all’interno del quale si inserisce la tematica“Health” promuove la ricerca in collaborazione in Europae in altri paesi partner attraverso i progetti di consorzi transnazionalitra l’industria il settore pubblico e l’università.Nell’ambito della collaborazione che la Regione del Venetoha instaurato con la Danimarca, attraverso la partecipazioneal progetto EUnetHTA conclusosi nel novembre 2008 e poitrasformatosi in una Joint Action all’interno della quale laRegione del Veneto è tuttora Associated Partner, la SyddanskUniversitet di Odense (DK) ha proposto alla stessa Regionedel Veneto di collaborare ad un progetto teso ad identificarele opportunità di miglioramento della qualità di vita di alcunetipologie di pazienti derivanti dal passaggio del setting assistenzialeda ospedaliero a domiciliare e dall’adozione di unapproccio assistenziale multidisciplinare ed integrato.Con Dgr n. 2521 del 4/08/09 la Giunta regionale ha dunqueapprovato la partecipazione della Regione del Veneto, attraversola Direzione Piani e Programmi Socio Sanitari, ora DirezioneAttuazione Programmazione Sanitaria, al progetto europeo“Clinical Continuity by Integrated Care (IHC)”, avente qualeProject leader il Centre for Applied Health Services Researchand Technology Assessment- Syddansk Univesitet (Cast) diOdense, Danimarca.L’ obiettivo primario del progetto è di confermare come unapproccio integrato e multidisciplinare di assistenza domiciliarea patologie quali quelle cardiocircolatorie (Heart failure),neurologiche (Stroke) e respiratorie (Bpco), siano costo-efficacirispetto al trattamento in ospedale o in altre residenze esi articola nei seguenti Work Packages (WP):1. Management Services - coordinamento e gestione delprogetto;2. Guide on Ehsd (Early Home Supported Discharge) - valutaregli effetti della dismissione precoce supportata da unapproccio integrato, in termini di health outcome, costi esoddisfazione del paziente;3. Guide on HF (Hearth Failure) and Copd (Chronicobstructive pulmonary disease) - valutare, una volta esaminatii diversi sistemi di gestione al domicilio europei,l’applicabilità di una piattaforma ICT per supportare nelleloro case tali pazienti;5. TeleRehab - generare delle linee guida sulla teleriabilitazionedelle patologie oggetto di studio;6. Health Technology Assessment on Integrated HomeCare - verificare se la dismissione precoce supportata daun approccio integrato è efficace ed economica rispetto apotenziali altri sistemi organizzativi;7. Dissemination by multidisciplinare networking - attivitàdi disseminazione dei risultati.La Regione del Veneto è coinvolta parte nei WP 5, 6, 7,tuttavia il lavoro principale si concentra sul WP 6 (HealthTechnology Assessment dell’IHC), il cui principale outputche la Regione deve presentare è un report mirato ad analizzarecome i diversi Paesi dell’UE affrontino e definiscanol’Integrated Care per pazienti che soffrono delle patologieconsiderate, con particolare focus sulle barriere finanziarie eorganizzative e legali che si presentano al momento della dimissionedel paziente da ospedale/residenze extraospedalieree nel trasferimento al suo domicilio.Considerate le peculiarità organizzative dell’Azienda Ulssn. 4 di Thiene, si considera di particolare rilevanza includere nelprogetto le competenze maturate dalla stessa Azienda in taleambito, al fine di migliorarne la performance e gli output. Sipropone pertanto di affidare, d’intesa con la Segreteria regionaleper la Sanità - Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria,la realizzazione pratica alla stessa Azienda Ulss 4.Si propone pertanto di demandare al Segretario regionaledella Segreteria regionale per la Sanità la firma dellaconvenzione tra la Regione del Veneto e l’Azienda Ulss n. 4“Alto Vicentino”, di cui all’Allegato A, che costituisce parteintegrante e sostanziale del presente atto.Il progetto in parola è stato approvato dalla CommissioneEuropea, che lo ha cofinanziato per una durata complessivadi 36 mesi, con decorrenza dal 1° aprile 2009, per un valorecomplessivo stabilito nel Grant Agreement n. 2009 - 222954di euro 2.159.991,00. La quota parte complessiva relativa allaRegione del Veneto è di euro 92.800,00 di cui:- euro 72.000,00 cofinanziati dalla Comunità Europea ederogati alla Regione del Veneto dal Team Leader ;- euro 20.800,00 cofinanziati dalla Regione del Veneto sottoforma di contributo “in kind”, ossia in termini di risorseumane, della Regione del Veneto, che dovevano esserecontabilizzati, per i tre anni di durata del progetto, sull’orariodi lavoro del Dr. Giampietro Rupolo e del Dr.ssaGasparetto, cui si doveva aggiungere, laddove necessario,l’impegno da parte del personale della Direzione Piani eProgrammi Socio Sanitari.Si propone, per quanto riguarda il cofinanziamento dellaRegione del Veneto sotto forma di contributo in kind pari a20.800,00 euro, di integrare la partecipazione del personaleregionale con personale in servizio presso la stessa AziendaUlss n. 4, anche considerato che il Dr. Giampietro Rupolo nonpresta più servizio in qualità di Dirigente della Direzione Pianie Programmi dal 1 Ottobre 2009.Si propone altresì di attribuire, oltre che la realizzazionepratica, anche la gestione amministrativa del progetto allastessa Azienda Ulss n. 4 e di impegnare i 72.000,00 euro dicontributo europeo sul capitolo n. 101387 ad oggetto “Realizzazionedel progetto Clinical continuità by Integrated Care(Homecare)” del bilancio annuale di previsione dell’eserciziofinanziario corrente che presenta sufficiente disponibilità, afavore della stessa Azienda Ulss n. 4. Tale importo, anche vistal’imminente conclusione del progetto, verrà erogato secondole seguenti modalità:- 70% (a titolo di acconto) pari ad euro 50.400,00 alla stipula


72Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>della convenzione di cui all’Allegato A, che costituisce parteintegrante e sostanziale del presente provvedimento;- 30% (a saldo) pari ad euro 21.600,00 a seguito dell’approvazioneda parte della Commissione Europea del RapportoFinale preventivamente presentato alla Regione del Veneto- Segreteria per la Sanità - Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria a titolo di rendicontazione e consistentein una Relazione esplicativa, corredata dal rendiconto finanziarioanalitico, comprensivo delle varie voci di spesaammontanti al totale del finanziamento concesso.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale• Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la legislazione regionale e statale;• Visto l’art. 4 della Lr 10.01.1997 n. 1;• Vista la Lr n. 39 del 29.11.2001;• Vista la Lr n. 1 del 7.01.<strong>2011</strong>;• Vista la Lr n. 8 del 18.03.<strong>2011</strong>;• Vista la Dgr n. 2521 del 4/08/09;• Visto il Grant Agreement n. 2009 - 222954 IHC.delibera1. di considerare la premessa parte integrante del presenteprovvedimento;2. di stabilire che la Regione del Veneto provvederà all’esecuzionedel progetto “IHC” attraverso l’Azienda Ulss n. 4“Alto Vicentino” che, d’intesa con la Segreteria regionale perla Sanità - Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria,realizzerà tutte le attività necessarie al raggiungimento degliobiettivi posti;3. di approvare la convenzione di cui all’Allegato A,parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, cheregola i rapporti tra la Regione del Veneto e l’Azienda Ulss n.4 “Alto Vicentino” per la realizzazione delle azioni collegateal progetto “IHC”;4. di demandare al Segretario regionale della Segreteriaregionale per la Sanità la firma della Convenzione tra la Regionedel Veneto e l’Azienda Ulss n. 4 “Alto Vicentino”, di cuiall’Allegato A, che costituisce parte integrante e sostanzialedel presente atto;5. di dare atto che il valore del progetto “IHC” per la parteassegnata alla Regione del Veneto è di euro di euro 92.800,00di cui:- euro 72.000,00 cofinanziati dalla Comunità Europea ederogati alla Regione del Veneto dal Team Leader ;- euro 20.800,00 cofinanziati dalla Regione del Veneto,sotto forma di contributo “in kind”, ossia in termini dirisorse umane, che saranno per l’ultimo anno del progettocontabilizzati, sull’orario di lavoro del personale afferenteall’Azienda Ulss n. 4 “Alto Vicentino” e alla Segreteriaper la Sanità - Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria;6. di affidare, per lo svolgimento delle attività di cui alpunto 2, la gestione amministrativa del progetto all’ AziendaUlss n. 4 “Alto Vicentino”, e dunque di corrispondere l’interoimporto del cofinanziamento europeo alla stessa Azienda Ulssn. 4 “Alto Vicentino”, nei tempi e secondo le modalità previstein “Allegato A”, che costituisce parte integrante e sostanzialedel presente provvedimento;7. di impegnare a favore dell’Azienda Ulss n. 4 “AltoVicentino” la spesa di euro 72.000,00 sul capitolo n. 101387ad oggetto “Realizzazione del progetto Clinical continuità byIntegrated Care (Homecare)” del bilancio annuale di previsionedell’esercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilità;8. di disporre che la somma di cui al punto precedente,venga erogata dalla Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria secondo le seguenti modalità:- 70% (a titolo di acconto) pari ad euro 50.400,00 alla stipuladella presente convenzione;- 30% (a saldo) pari ad euro 21.600,00 a seguito dell’approvazioneda parte della Commissione Europea del RapportoFinale preventivamente presentato alla Regione del Veneto- Segreteria per la Sanità - Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria a titolo di rendicontazione e consistentein una Relazione esplicativa, corredata dal rendiconto finanziarioanalitico, comprensivo delle varie voci di spesaammontanti al totale del finanziamento concesso.9. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;10. di delegare la Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria all’esecuzione del presente atto.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1084del 26 luglio <strong>2011</strong>Disposizioni in merito all’assistenza sanitaria a cittadinicomunitari dimoranti in Italia e privi di coperturasanitaria. Istituzione del codice ENI (Europeo NonIscritto).[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Recepimento della nota del Ministero della Salute del19 febbraio 2008 di prot. DgrUERI/II/3152-P/I.33.b/1 concernentel’assistenza sanitaria ai cittadini dimoranti in Italiae privi dei requisiti di cui al Decreto Legislativo 30/2007.Istituzione del codice ENI per la gestione ed il monitoraggiodelle prestazioni.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Premesso che il D.lgs 6 febbraio 2007 n.30, in attuazionedella direttiva 2004/38/CE, disciplina il diritto di circolazionee soggiorno nel territorio dello Stato dei cittadini dell’Unionee dei loro familiari ed in particolare distingue tra soggiornoper periodo inferiore ai tre mesi, per il quale non è previstaalcuna formalità, salvo il possesso del documento di identità,


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 73e soggiorno per periodi superiori a tre mesi, individuando inquest’ultimo caso le categorie di soggetti, i requisiti necessariper richiedere l’iscrizione anagrafica al comune e gli obblighidi copertura sanitaria del cittadino comunitario, quando:a) è lavoratore subordinato o autonomo nello Stato e quindiiscrivibile obbligatoriamente al Ssn;b) dispone per sé stesso e per i propri familiari di risorseeconomiche sufficienti per non diventare un onere a caricodell’assistenza sociale dello Stato durante il periododi soggiorno, e di una assicurazione sanitaria o altro titoloidoneo comunque denominato che copra tutti i rischi nelterritorio nazionale;c) è iscritto presso un istituto pubblico o privato riconosciutoper seguirvi un corso di studio o di formazione professionalee dispone per sé ed i suoi familiari di risorse economichesufficienti e di un’assicurazione sanitaria o di altro titoloidoneo comunque denominato che copra tutti i rischi nelterritorio nazionale;d) è familiare, anche non avente la cittadinanza di uno Statomembro, che accompagna o raggiunge un cittadino UE cheha diritto a soggiornare ai sensi delle lettere precedenti.Rilevato che al cittadino dell’Unione, già lavoratore subordinatoo autonomo sul territorio nazionale, il citato decretoconserva il diritto di soggiorno nei casi di temporanea inabilitàal lavoro a seguito di malattia o di infortunio, e nello stato didisoccupazione involontaria dopo aver esercitato un’attivitàlavorativa ed essere iscritto al Centro per l’impiego, comemeglio precisato all’art. 7 comma 3.Vista la nota ministeriale del 19.02. 2008 di prot. DgrUERI/II/3152/I.3.B/1 che detta precisazioni in merito all’erogazionedi assistenza sanitaria a cittadini comunitari dimoranti in Italiache non risultano assistiti dagli Stati di provenienza e privi dicopertura sanitaria.Considerato che, allo stato attuale, nel territorio Venetorisultano presenti cittadini comunitari in condizioni di fragilitàsociale ed in stato di indigenza, pertanto privi dei requisiti enunciatiall’art. 7 del D.lgs 6 febbraio 2007, n.30, come evidenziatoin premessa, e di conseguenza non iscrivibili al Ssn, ai qualiè comunque assicurata l’assistenza sanitaria indifferibile edurgente, per la quale si rende necessario attuare modalità dirilevazione e monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogatee relativi oneri economici.Preso atto di quanto enunciato nella citata nota ministeriale,per cui ai cittadini comunitari in argomento devono essereassicurate, anche per motivi di sanità pubblica nazionale, leprestazioni indifferibili ed urgenti ancorché continuative, etra queste si intendono incluse anche le prestazioni sanitarierelative:- alla tutela della salute dei minori, ai sensi della convenzionedi New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991,n.176;- alla tutela della maternità, all’interruzione volontaria digravidanza, a parità di condizione con le donne assistiteiscritte al Ssn, in applicazione delle leggi 29 luglio 1975n. 405, 22 maggio 1978 n. 194 e del decreto ministeriale10 settembre 1998.- alle campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassiinternazionale e la profilassi, diagnosi e cura delle malattieinfettive, ai sensi della vigente normativa nazionale.Rilevata quindi la necessità di garantire le prestazioni dicui sopra ai cittadini comunitari privi di copertura sanitaria epresenti sul territorio regionale in stato di indigenza, con costia carico del fondo sanitario regionale.Rilevato che le linee guida “Allegato A”, che integranoquanto già disposto dalla nota regionale prot. n.454345/50.07.01.01 del 13 agosto 2007, sono state condivisecon altri soggetti interessati, quali Prefettura, Questura,Comuni, Aziende Ulss e altre Direzioni regionali le qualiconcordano sulla necessità di costituire un gruppo tecnico dicooperazione per tali attività che verrà istituito dalla competenteDirezione.Considerata la necessità di rilevare la nazionalità, l’identitàdel cittadino comunitario e le prestazioni erogate, al fine dimonitorare il volume di attività e di costo di cui si terrà contoper un’azione di recupero e negoziazione nei confronti degliStati, in sede comunitaria o diplomatica, tramite il Ministerodella Salute.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 32, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;- Vista la Direttiva 38/2004/CE del Parlamento Europeoe del Consiglio, del 29 aprile 2004;- Visto il D.lgs n. 30 del 6 febbraio 2007;- Vista la Convenzione di New York sui diritti del fanciullodel 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27maggio 1991, n.176;- Vista la Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minoridel 29 maggio 1993;- Vista la Circolare regionale n.<strong>16</strong> del 6 novembre 2000;- Vista la Nota del Ministero della Salute di prot. DgrUERI/II/3152/I.3.B/1 del 19 febbraio 2008- Vista la Nota del Ministero del Lavoro, della Salute e dellePolitiche sociali del 24/07/2009 di prot. DgrUERI/II/15645/I.3.b/1 e le linee guida della Commissione Europea del 2 luglio2009, COM 313.delibera1. di assicurare le prestazioni sanitarie indifferibili edurgenti ancorché continuative, e tra queste si intendono incluseanche le prestazioni sanitarie relative:- alla tutela della salute dei minori, ai sensi della convenzionedi New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991,n.176;- alla tutela della maternità, all’interruzione volontaria digravidanza, a parità di condizione con le donne assistiteiscritte al Ssn, in applicazione delle leggi 29 luglio 1975n. 405, 22 maggio 1978 n. 194 e del decreto ministeriale10 settembre 1998;- alle campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassiinternazionale e la profilassi, diagnosi e cura delle malattieinfettive, ai sensi della vigente normativa nazionale;- ai cittadini comunitari privi di assistenza ed in stato di


74Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>indigenza mediante l’istituzione della tessera sanitariariportante il codice ENI (Europeo Non Iscritto) che havalidità esclusivamente nel territorio Veneto; le relativeprestazioni saranno erogate, in analogia con quanto avvieneper gli stranieri STP, nelle sedi e con le modalitàindividuate dalle Aziende Ulss;2. di affidare alle Aziende Ulss territoriali il compitodi attribuire il codice ENI ai cittadini comunitari privi dicopertura sanitaria, secondo le linee guida “Allegato A” checostituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione,previa identificazione e dichiarazione dello statodi indigenza secondo l’allegato delle stesse linee guida;3. di attribuire al codice ENI validità annuale, rinnovabilein caso di permanenza del cittadino comunitario sulterritorio della Regione Veneto. Le prestazioni identificate dalcodice ENI (che dovrà essere registrato da tutte le strutturedel Veneto che erogano prestazioni al medesimo cittadinocomunitario), sono a carico dell’Azienda Ulss erogatrice epertanto non soggette alla mobilità intraregionale. Tutte leprestazioni erogate dalle Aziende Ospedaliere e dalle struttureaccreditate saranno invece addebitate alle Aziende Ulssterritoriali di riferimento;4. di approvare, conformemente alle disposizioni contenutenella nota ministeriale di prot. n. DgrUERI/II/3152/I.3.B/1del 19 febbraio 2008, il testo delle linee guida come da “AllegatoA” al presente provvedimento che detta disposizioni dicarattere tecnico-operativo e sostituisce la precedente notaregionale di prot. 454345/50.07.01.01 del 13 agosto 2007;5. di procedere alla rilevazione delle prestazioni sanitarieerogate ai cittadini comunitari in oggetto, tramite l’assegnazionedel codice ENI;6. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;7. di incaricare la Direzione regionale Attuazione ProgrammazioneSanitaria dell’esecuzione del presente atto.Allegato ALinee guida per l’erogazione dell’assistenza sanitariaai cittadini appartenenti all’Unione EuropeaSi fa seguito alla precedente nota regionale del 13 agosto2007 prot. 454345/50.07.01.01 con la quale si è provveduto atrascrivere la nota ministeriale di prot. n. DgrUERI/II/12712/I.3.b, del 3 agosto 2007 relativa al diritto di libera circolazionee di soggiorno dei cittadini comunitari negli Stati dell’Unione,come previsto dal D.lgs 30/07 che recepisce la direttiva 2004/38/CE, e si richiama la nota ministeriale datata 19.02. 2008 prot.DgrUERI/II/3152/I.3.B/1 che detta precisazioni in meritoall’erogazione di assistenza sanitaria a cittadini comunitaridimoranti in Italia e privi di copertura sanitaria, per integrarele vigenti disposizioni.Si richiamano altresì le linee guida della CommissioneEuropea del 2.07.2009 relativamente alla copertura sanitariaai fini del soggiorno del cittadino dell’Unione.Considerato che, a distanza dall’applicazione del citatodecreto legislativo, si sono evidenziate alcune fattispecie nonpreviste e situazioni per le quali si sono resi necessari chiarimentiinterpretativi anche con il Ministero della Salute e Ministerodell’Interno, si riassumono di seguito le integrazioni,precisazioni e chiarimenti sulle modalità di intervento inerentialle varie categorie di aventi diritto e i relativi requisiti richiesti,precisando che dette disposizioni si applicano anche ai cittadiniappartenenti ai Paesi dello Spazio Economico Europeo(Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ed alla Repubblica di S.Marino. Per quanto riguarda la Svizzera va precisato che lalibertà di circolazione va integrata anche con le disposizioniriguardanti l’assistenza sanitaria contenute nell’accordo tra lalo Stato Elvetico e gli Stati dell’Unione Europea del 21 giugno1999 ed entrato in vigore il 1° giugno 2002.La direttiva, nel riconoscere il diritto di soggiorno ai cittadinicomunitari, al fine di evitare che coloro che esercitanotale diritto costituiscano un onere eccessivo per il sistema disicurezza sociale dello Stato membro ospitante, assoggettadetto diritto ad alcune condizioni e lo subordina al possessodi determinati requisiti, come di seguito precisato:Per un periodo non superiore a tre mesi, i cittadini UEhanno diritto di soggiornare senza alcuna condizione e formalitàsalvo il possesso di un documento d’identità valido perl’espatrio, secondo la legislazione dello Stato di cui hanno lacittadinanza.Per periodi superiori ai tre mesi è stato riconosciuto ildiritto di soggiorno con relativa iscrizione anagrafica senzaobbligo di richiedere il permesso di soggiorno (obbligo rimastosolo per i familiari extracomunitari di cittadini comunitari) alcittadino comunitario nei seguenti casi :a) è lavoratore subordinato o autonomo nello Stato;b) dispone di risorse economiche sufficienti per non diventareun onere a carico dell’assistenza sociale dello stato disoggiorno, e di una assicurazione sanitaria o altro titoloidoneo;c) è iscritto presso un istituto pubblico o privato riconosciutoper seguirvi un corso di studio o di formazione professionalee dispone per sé ed i suoi familiari di risorse economichesufficienti e di un’assicurazione sanitaria o di altro titoloidoneo;d) è familiare che accompagna o raggiunge un cittadino UEche ha diritto a soggiornare ai sensi delle lettere precedenti.Per la suddetta iscrizione anagrafica, oltre a quanto previstoper i cittadini italiani ai sensi della legislazione vigente in materia,il cittadino dell’Unione, a seconda dei casi su indicati, devepresentare la documentazione attestante rispettivamente:a) l’attività lavorativa;b) la disponibilità di risorse economiche (anche con dichiarazioneai sensi degli articoli 45 e 46 del Dpr 28 dicembre2000, n. 445) e di una assicurazione sanitaria o altro titoloidoneo;c) l’iscrizione presso un istituto pubblico o privato riconosciuto,la disponibilità di risorse economiche e di unaassicurazione sanitaria o altro titolo idoneo;d) la relazione di parentela per i familiari.Conseguenze della direttiva sull’iscrizioneobbligatoria al SsnSoggiorno di durata inferiore ai tre mesiPer i soggiorni di durata inferiore ai tre mesi, la sola formalitàrichiesta per il cittadino comunitario, è il possesso diun documento d’identità valido per l’espatrio; pertanto, nonva presentata al Comune alcuna richiesta e non è prevista,


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 75in generale, l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, senon per i lavoratori stagionali con regolare contratto di lavoroed eventualmente per i titolari di modelli E106, E109 oS1 con validità pari o inferiore a tre mesi. Si ricorda che peri titolari dei modelli E106 o S1 non va rilasciata la tesserasanitaria ma l’Allegato 5. Gli oneri per le prestazioni erogateai titolari dei citati modelli sono a carico delle istituzioniestere competenti.Si rammenta che, ai fini dell’assistenza sanitaria deicittadini in temporaneo soggiorno, trova applicazione lanormativa comunitaria vigente che assicura la prestazione,dietro presentazione di un idoneo attestato di diritto. Nel casoin cui il cittadino comunitario ne sia sprovvisto, l’AziendaUlss, acquisite agli atti le generalità dell’assistito e copia delsuo documento di riconoscimento, potrà richiedere, d’ufficio,detto attestato all’istituzione competente dello Stato estero.In mancanza delle suddette condizioni il pagamento dellaprestazione dovrà essere richiesto direttamente all’assistitoche, ai sensi dell’art. 25 lettera b) del Reg. 987/2009, potràrichiedere il rimborso alla propria istituzione competente.Soggiorno di durata superiore ai tre mesiCon Comunicazione 313 del 2 luglio 2009 la Commissionedelle Comunità Europee ha impartito orientamenti perun migliore recepimento ed una migliore applicazione dellaDirettiva 2004/38/CE precisando che la libera circolazionedelle persone costituisce uno dei cardini dell’Unione Europeae che le disposizioni che concedono tale libertà vanno consideratein senso estensivo.Fermo restando che il cittadino dell’Unione che soggiornanel territorio nazionale per un periodo superiore a tre mesi,in linea generale, deve richiedere l’iscrizione anagrafica nelregistro della popolazione residente, la Commissione ha altresìchiarito che il cittadino dell’Unione Europea presentein Italia per un soggiorno superiore a tre mesi e munito diTEAM che non intende spostare la propria residenza nelloStato membro ospitante, mantenendo il centro dei propri interessipresso il Paese di origine, può richiedere l’iscrizioneanagrafica nel registro della popolazione temporaneamentepresente continuando ad avere diritto alle prestazioni medicalmentenecessarie, senza essere iscritto al Ssn.È’ stato messo in risalto dalla Commissione Europea diporre particolare attenzione nei casi di lavoratori distaccatio studenti che frequentano corsi di studi in Italia, pur mantenendola residenza nel Paese che ha emesso la TEAM, inquanto la copertura sanitaria è da considerarsi completa ead essi vanno riconosciute come medicalmente necessarie,anche per periodi superiori ai tre mesi, tutte le prestazionisanitarie che saranno addebitate alle istituzioni estere.Il cittadino dell’Unione che soggiorna sul territorio nazionaleper un periodo superiore a tre mesi, sarà iscritto alServizio Sanitario Nazionale, nei seguenti casi:1. è un lavoratore subordinato o autonomo nello Stato;2. è familiare, anche non cittadino dell’Unione, di un lavoratoresubordinato o autonomo nello Stato;3. è familiare di cittadino italiano;4. è in possesso di una Attestazione di soggiorno permanentematurato dopo almeno 5 anni di residenza in Italia.5. è titolare di uno dei seguenti formulari comunitari: E106,E109(o E37), E120, E121 (o E33) o S1Di seguito si indicano ulteriori specificazioni:1. Lavoratore subordinato o autonomo nello Stato;Se il cittadino dell’Unione è lavoratore, si provvederàalla sua iscrizione al Ssn, unitamente ai familiari (ancorchénon cittadini dell’Unione che però devono essere in possessodel permesso di soggiorno per familiari di cittadino UE), perla durata del rapporto di lavoro secondo le modalità sottoenunciate:• Se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato, sia essosubordinato o autonomo, l’iscrizione deve essere annuale,rinnovabile per i primi cinque anni;• Se il rapporto di lavoro è a tempo determinato l’iscrizioneal Ssn deve essere effettuata fino alla naturale scadenzadel contratto, se inferiore all’anno, o di anno in anno sedi durata superiore.Possono verificarsi alcune situazioni particolari per lequali il cittadino dell’Unione, seppur non iscritto all’anagrafema con attività lavorativa in Italia, alle dipendenze di Dittaitaliana, abbia diritto ad essere iscritto al Ssn (a mero esempiosi citano gli autotrasportatori). Nell’incertezza contattare l’Ufficiopreposto della Regione.Mantenimento dell’iscrizione al SsnIl cittadino dell’Unione, già lavoratore subordinato o autonomosul territorio nazionale, iscritto al Ssn, mantiene la titolaritàdel diritto all’iscrizione al Ssn nelle seguenti ipotesi:a) è temporaneamente inabile al lavoro a seguito di una malattiao di un infortunio;b) è in stato di disoccupazione involontaria, debitamentecomprovata, dopo aver esercitato un'attività lavorativa peroltre un anno nel territorio nazionale ed è iscritto presso ilCentro per l'impiego, ovvero ha reso la dichiarazione cheattesti l'immediata disponibilità allo svolgimento di attivitàlavorativa, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del D.lgs 21aprile 2000, n. 181(“Disposizioni per agevolare l’incontrotra domanda e offerta di lavoro in attuazione dell’articolo45, comma 1, lett. a), legge 17 maggio 2001, n.144”, cosìcome sostituito dall'articolo 3 del decreto legislativo 19dicembre 2002, n. 297, recante “Disposizioni modificativee correttive del D.lgs 21 aprile 2000, n.181”);c) è in stato di disoccupazione involontaria, debitamentecomprovata, al termine di un contratto di lavoro di duratadeterminata inferiore ad un anno, ovvero si è trovatoin tale stato durante i primi dodici mesi di soggiorno nelterritorio nazionale, è iscritto presso il Centro per l'impiego,ovvero ha reso la dichiarazione, di cui all'articolo2, comma 1, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181,così come sostituito dall'articolo 3 del decreto legislativo19 dicembre 2002, n. 297, che attesti l'immediata disponibilitàallo svolgimento di attività lavorativa. In tale caso,l'interessato conserva la qualità di lavoratore subordinatoper un periodo di un anno dalla data di cessazione di ognirapporto di lavoro;d) è in stato di disoccupazione involontaria, debitamente comprovata,e segue un corso di formazione professionale;e) è in stato di disoccupazione volontaria, debitamente comprovata,e segue un corso di formazione professionale collegatoall’attività professionale precedentemente svolta.I periodi di iscrizione alle liste di mobilità sono consideratial pari della disoccupazione involontaria.Nel caso di donne in gravidanza, ex lavoratrici, in disoccupazioneinvolontaria, che non possono per ovvi motivi iscri-


76Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>versi o mantenere l’iscrizione al Centro per l’impiego, ovverorendere la dichiarazione di pronta disponibilità, mantengonol’iscrizione al Ssn fino ai sei mesi successivi alla nascita delfiglio, in analogia con quanto previsto dall’art. 19, comma 2,lettera d) del D.lgs 286/98. Mantengono l’iscrizione al Ssngli eventuali familiari che non abbiano autonomo diritto disoggiorno.Come previsto dall’art. 13 del D.lgs 30/07 beneficianodel mantenimento al diritto di soggiorno e di conseguenzaall’iscrizione al Ssn i familiari dei cittadini dell’Unione chesi trovino nelle condizioni sopra descritte.2. Familiare, anche non cittadino dell’Unione, di un lavoratoresubordinato o autonomo nello Stato;3. Familiare di cittadino italiano.Per la definizione di familiare, di cui ai punti 2 e 3, si fariferimento a quanto indicato nelle circolari del Ministerodell’Interno n. 19 del 6 aprile 2007 e n. 39 del 18 luglio 2007,recanti disposizioni per l’applicazione della direttiva 2004/38/CE. Sono, pertanto, considerati familiari:1. il coniuge;2. i discendenti diretti di età inferiore a 21 anni o a caricoe i discendenti del coniuge;3. gli ascendenti diretti a carico e gli ascendenti del coniugea carico.Nelle linee guida della Commissione europea del 2 luglio2009 è precisato altresì che la nozione di discendente/ascendente diretto si estende anche agli adottati/adottanti eai minori sottoposti a tutela/tutori permanenti o affidamentotemporaneo. Non sussistono limitazioni quanto al grado diparentela.La direttiva considera familiare anche il partner che abbiacontratto con il cittadino comunitario un'unione registratasulla base della legislazione di uno Stato membro, qualora lalegislazione dello Stato membro ospitante equipari l'unioneregistrata al matrimonio e nel rispetto delle condizioni previstedalla legislazione dello Stato membro ospitante. Ai sensi dellalegislazione vigente in Italia, la persona convivente non possa,attualmente, essere considerata familiare. Se fosse possibilesarebbe meglio essere più espliciti, per esempio.Per il coniuge o i figli di età inferiore ai 21 anni, se nontitolari di autonomo diritto di soggiorno, non è necessariodimostrare la vivenza a carico.Per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Statomembro è richiesto il permesso di soggiorno. La duratadell’iscrizione al Ssn per i familiari sarà pari a quella deltitolare del diritto e comunque non superiore alla validitàdel permesso di soggiorno.Nei confronti dei familiari di cittadino italiano, se nontitolari di autonomo diritto di soggiorno, si procederà all’iscrizioneal Ssn di anno in anno per cinque anni.Come previsto dalle linee guida della CommissioneEuropea, nell’attuare la direttiva gli Stati Membri devonosempre agire nell’interesse superiore del minore. Secondoquanto contemplato dalla Convenzione delle Nazioni Unitesui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ne consegueche nel caso di genitore comunitario, regolarmente residente,di cittadino italiano minore, si possa provvedere all’iscrizioneobbligatoria al Ssn anche se non può definirsi a carico delminore stesso.4. Possesso di un’Attestazione di soggiorno permanentematurato dopo 5 anni di residenza in ItaliaIl cittadino dell’Unione che ha soggiornato legalmente ein via continuativa, per cinque anni, nel territorio nazionale,tranne brevi interruzioni espressamente consentite dallanorma, acquisisce un diritto di soggiorno permanente checomporta l’iscrizione a tempo indeterminato al Ssn.L’iscrizione può essere effettuata presentando l’attestatorilasciato dal Comune di residenza che certifica la titolaritàdel diritto di soggiorno permanente.Tale titolo esonera l’interessato dalla conservazione deirequisiti previsti dal D.lgs 30/2007 per il riconoscimento deldiritto al soggiorno.Il diritto di soggiorno permanente è un diritto individualepertanto i familiari del cittadino dell’Unione Europeadevono maturare singolarmente tale diritto. L’unica eccezioneriguarda i figli minori ai quali, ancorché non abbianomaturato i cinque anni di soggiorno, viene esteso il dirittodi soggiorno permanente maturato dal genitore.Secondo la citata circolare del Ministero dell’Interno, lacondizione della continuità del soggiorno può essere accertataattraverso l’iscrizione anagrafica dell’interessato. Inoltre, lacondizione che il cittadino comunitario abbia soggiornatolegalmente deve intendersi nel senso che, nel corso dei cinqueanni di soggiorno, l’interessato ha risieduto nel territorio allecondizioni previste dal D.lgs 30/2007 e senza essere statooggetto di misure di allontanamento.La continuità del soggiorno non è pregiudicata da assenzeche non superino complessivamente sei mesi l’anno,nonché da assenze di durata superiore per l’assolvimento diobblighi militari, o da assenze fino a dodici mesi consecutiviper motivi rilevanti, quali la gravidanza e la maternità,malattia grave, studi o formazione professionale, o distaccoper motivi di lavoro in un altro Stato membro o in un Paeseterzo. La continuità è invece interrotta dal provvedimentodi allontanamento della persona interessata.Il diritto di soggiorno permanente si perde, in ogni caso,a seguito di assenze dal territorio nazionale di durata superiorea due anni consecutivi.Per il computo dei cinque anni si tiene conto dei periodidi residenza già trascorsi, anche se anteriori alla data di entratain vigore del Dlgs 30/2007.Ai familiari del cittadino comunitario non aventi lacittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea,che abbiano maturato il diritto di soggiorno permanente, laQuestura rilascia una “carta di soggiorno permanente perfamiliari di cittadini europei”.In alcuni casi il cittadino dell’Unione già lavoratoreacquisisce il diritto di soggiorno permanente prima dellamaturazione di un periodo continuativo di cinque anni disoggiorno: pensionamento, sopravvenuta incapacità lavorativapermanente o, per i familiari, il decesso del titolare,come previsto e meglio enunciato all’art. 15 del sopracitatodecreto.Pertanto, qualora il cittadino in questione, al momentodel rinnovo dell’iscrizione al Ssn, si trovi privo dei requisitiprevisti dall’art. 7 del D. Lgs. 30/2007 e rientrasse nelle fattispeciesopracitate andrà indirizzato al Comune di appartenenzaal fine di verificare la possibilità di ottenere anticipatamenteil rilascio dell’attestazione di soggiorno permanente.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 775. Titolare di uno dei seguenti formulari comunitari:E106, E109 (o E37), E120, E121 (o E33) o S1Si premette che rimangono sempre vigenti le norme percui i cittadini dell’Unione Europea presenti sul territorio italianoper turismo, o cure, non hanno diritto all’iscrizione alServizio Sanitario Nazionale, in quanto ai fini dell’assistenzasanitaria, trova applicazione la normativa comunitaria vigenteche assicura la prestazione, dietro presentazione di un idoneoattestato di diritto (TEAM per cure necessarie, E112 o S2 percure programmate, E123 o DA1 in caso di cure per malattiaprofessionale) con oneri a carico dell’Istituzione estera competente.Resta invece invariato il diritto all'iscrizione al Ssn deicittadini comunitari a seguito della presentazione degli attestaticomunitari di seguito meglio specificati:Modello E106 o S1:lavoratori distaccati (e loro familiari), studenti, familiaridi disoccupato: per i titolari del modello E106 o S1, l’iscrizioneal Ssn avverrà presso la Ulss competente per la duratadella validità del modello. Nel caso in cui il formulario abbiavalidità superiore all’anno, l’iscrizione dovrà essere annuale,rinnovabile anno per anno e tali soggetti avranno diritto allascelta del medico (o/e pediatra) di base, ma non al rilascio dellatessera sanitaria. L’Azienda Ulss dovrà rilasciare l’allegato5 che dovrà essere presentato al medico generico (pediatra)ogni volta.Modello E120 o S1:richiedenti la pensione di un altro Stato UE (e loro familiari),ma residenti in Italia; hanno diritto all’iscrizione alSsn presso la Ulss competente per la durata della validità delmodello. Nel caso in cui il formulario abbia validità superioreall’anno, l’iscrizione dovrà essere annuale, rinnovabile annoper anno e tali soggetti avranno diritto alla scelta del medico(o/e pediatra) di base, ma non al rilascio della tessera sanitaria.L’Azienda Ulss dovrà rilasciare l’allegato 5 che dovrà esserepresentato al medico generico (pediatra) ogni volta.Modello E121 (e modello E33) o S1:pensionati europei e loro familiari (muniti di pensione diun altro Stato UE, ma residenti in Italia); hanno diritto all'iscrizioneal Ssn presso la Ulss territorialmente competente, conla scelta del medico (pediatra) di base. Essendo la validità delmodello in questione aperta, il cittadino dell’Unione Europeale cui prestazioni vengono erogate con oneri a carico di un’ istituzioneestera, va comunque iscritto con scadenza annuale finoal raggiungimento dei cinque anni utili all’ottenimento dell’attestazionedi soggiorno permanente e quindi con conseguenteiscrizione al Ssn a tempo indeterminato, fermo restando cheandranno verificati anche per gli anni successivi i presuppostiche hanno originato il rilascio dell’attestato di diritto.Modello E109 (e modello E37) o S1:familiari di lavoratore straniero occupato presso un altroStato membro e residenti in Italia (può essere utilizzato anchedallo studente). Hanno diritto all'iscrizione al Ssn pressol’Ulss territorialmente competente, con la scelta del medico(pediatra) di base per la validità dell’attestato. Nel caso in cuiil formulario abbia validità superiore all’anno, l’iscrizionedovrà essere annuale, rinnovabile anno per annoIn seguito all’entrata in vigore dei regolamenti 883/04 e 987/09dal 1° maggio 2010 ai titolari dei modelli sopra elencati non dovràpiù essere rilasciata la TEAM cui provvederà invece l’istituzionecompetente (il sistema on-line nazionale è stato implementatocon una funzione che consente l’esclusione dell’utilizzo dellatessera sanitaria come TEAM, ai non aventi diritto, mediantela generazione di asterischi sul retro della stessa).Documentazione necessaria per iscrizioneobbligatoria al SsnPremesso che spetta al Comune effettuare il controllo circala sussistenza dei requisiti ai fini dell’iscrizione anagrafica delcittadino comunitario, ad ogni buon fine, nella successiva tabellavengono riassunti i criteri di iscrizione al Ssn e la documentazioneche il cittadino dell’Unione o suo familiare deve presentarealla Azienda Ulss nel caso abbia richiesto l’iscrizione anagraficaal Comune, sia già residente o abbia diritto all’attestato disoggiorno permanente:Tabella riepilogativa - iscrizione al S.S.N.:Soggetti Validità iscrizione al S.S.N. Documentazioneda presentareLavoratori / Ex Lavoratori Appartenenti all’Unione Europea e loro familiariLavoratore stagionale inItalia con contratto di lavorofino a tre mesi ed eventualifamiliariLavoratore stagionale inItalia con contratto di lavorosuperiore a tre mesi ed eventualifamiliariIscrizione con scelta delmedico per la durata del contrattodi lavoroIscrizione con scelta delmedico per la durata del contrattodi lavoro• contratto di lavoro attestante il rap-porto di lavoro e la durata.Per eventuali familiari• contratto di lavoro del titolare del diritto attestante il rapporto di lavo-ro e la durata.• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familia-re se cittadino non appartenente all’Unione Europea• attestazione di iscrizione nello sche-dario della popolazione temporanea• contratto di lavoro attestante il rap-porto di lavoro e la durataPer eventuali familiari• contratto di lavoro del titolare del diritto attestante il rapporto di lavo-ro e la durata.• attestazione di iscrizione nello sche-dario della popolazione temporanea• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea


78Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Lavoratore subordinato inItalia con contratto a tempoindeterminato ed eventualifamiliariLavoratore subordinato inItalia con contratto a tempodeterminato ed eventualifamiliariLavoratore autonomo inItalia ed eventuali familiariEx lavoratore temporaneamenteinabile al lavoro aseguito di malattia o di infortunioed eventuali familiariIscrizione, con scelta del medico,annuale, rinnova-bile• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagraficadi cittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• contratto di lavoro attestante il rap-porto di lavoro a tempo indetermi-nato o dichiarazionedel datore di lavoro per contratti stipulati da oltre sei mesi;• nulla osta rilasciato dallo sportello unico per l’immigrazione per i la-voratori rumenie bulgari, che acce-dano a settori produttivi diversi da agricolo, turistico alberghiero,do-mestico, assistenza alla persona, edilizio, metalmeccanico, dirigen-ziale ed altamentespecializzato (da non richiedere per i lavoratori che al gennaio 2007 erano già regolarmen-tesoggiornanti).Per eventuali familiari• contratto di lavoro del titolare del diritto attestante il rapporto di lavo-ro e la durata o dichiarazionedel datore di lavoro per contratti stipu-lati da oltre sei mesi• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica di cittadinodell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione EuropeaIscrizione, con scelta delmedico, fino alla naturalescadenza del contratto, seinferiore all’anno, o di anno• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;in anno se di durata superiore • contratto di lavoro attestante il rap-porto di lavoro e la durata o dichia-razione del datore diall’annolavoro per con-tratti stipulati da oltre sei mesi;• nulla osta rilasciato dallo sportello unico per l’immigrazione per i la-voratori rumeni ebulgari che acce-dano a settori produttivi diversi da agricolo, turistico alberghiero, domestico,assistenza alla persona, edilizio, metalmeccanico, dirigen-ziale ed altamente specializzato(da non richiedere per i lavoratori che al gennaio 2007 erano già regolarmen-tesoggiornanti).Per eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica di cittadinodell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione• contratto di lavoro del titolare del diritto attestante il rapporto di la-voro e la durata o dichiarazionedel datore di lavoro per contratti stipu-lati da oltre sei mesi• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione EuropeaIscrizione, con scelta del medico,annuale, rinnova-bileIscrizione con scelta del medicofinché perdura lo statodi malattia• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato di iscrizione al registro delle imprese presso la Camera di Commercio o ad unalbo o ordine professionale e/o attestazione di apertura partita Iva e/o apertura posizioneINPS;• nulla osta rilasciato dallo sportello unico per l’immigrazione per i la-voratori rumeni ebulgari che acce-dano a settori produttivi diversi da agricolo, turistico alberghiero, domestico,assistenza alla persona, edilizio, metalmeccanico, dirigen-ziale ed altamentespecializzato (da non richiedere per i lavoratori che al gennaio 2007 erano già regolarmen-tesoggiornanti).Per eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato di iscrizione al registro delle imprese presso la Camera di Commercio o ad unalbo o ordine professionale e/o attestazione di apertura partita Iva e/o apertura posizioneINPS del titolare del di-ritto;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di parentela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagraficadi cittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione• certificazione comprovante l’inabi-lità al lavoroPer eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagraficadi cittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificazione comprovante l’inabi-lità al lavoro del titolare del diritto• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figlila nascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 79Ex lavoratrice in stato digravidanza non iscrivibile alcentro per l’impiego perchéimpossibilitata a dare lapronta disponibilità all’attivitàlavorativaEx lavoratore con precedenterapporto di lavoro inferioread un anno in stato di disoccupazioneinvolontaria edeventuali familiariEx lavoratore con precedenterapporto di lavoro superioreall’anno in stato di disoccupazioneinvolontaria edeventuali familiariEx lavoratore in stato didisoccupazione involontaria,iscritto ad un corso diformazione professionale edeventuali familiariEx lavoratore in stato didisoccupazione volontaria,iscritto ad un corso di formazioneprofessionale collegatoall’attività professionaleprecedentemente svolta edeventuali familiariIscrizione con scelta del medicofino a sei mesi dopo lanascita del figlioRinnovo iscrizione, conscelta del medico, per un 1anno, rinnovabile ad ognifine contratto di lavoroRinnovo iscrizione, conscelta del medico, per un 1anno, rinnovabile finché duralo stato di disoccupazione• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• dichiarazione del datore di lavoro attestante il rapporto di lavoro ces-sato e la durata;• certificazione dello stato di gravi-danza e successivamente certificato di nascita del figlio;Per eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea ri-lasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato dello stato di gravidanza della titolare del diritto e successi-vamente certificatodi nascita del figlio della titolare;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea;• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• dichiarazione del datore di lavoro attestante il rapporto di lavoro ces-sato e la durata;• certificato di iscrizione presso il Centro per l'impiegoPer eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato di iscrizione, del titolare del diritto, presso il Centro per l'im-piego• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea;• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• dichiarazione del datore di lavoro attestante il rapporto di lavoro ces-sato e la durata;• certificato di iscrizione presso il Centro per l'impiegoPer eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato di iscrizione, del titolare del diritto, presso il Centro per l'im-piego;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea;Iscrizione con scelta del medicoper un anno, per i corsidi durata superiore all’anno,o per la durata del corso di• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;formazione per corsi inferiori • dichiarazione del datore di lavoro attestante il rapporto di lavoro ces-sato e la durata;all’anno• certificato di iscrizione al corso professionale.Per eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica di cittadinodell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di residenza o autocertificazione;• certificato di iscrizione al corso professionale del titolare del diritto;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione EuropeaIscrizione con scelta del medicoper un anno, per i corsidi durata superiore all’annoo per la durata del corso diformazione per corsi inferioriall’anno• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• dichiarazione del datore di lavoro attestante il rapporto di lavoro ces-sato e la durata;• certificato di iscrizione al corso pro-fessionale collegato all’attività pro-fessionale precedentementesvolta.Per eventuali familiari• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• certificato di iscrizione, del titolare del diritto, al corso professionale collegato all’attivitàprofessionale precedentemente svolta;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli lanascita, ovvero per ascendenti la relazione di paren-tela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti;• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea


80Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Familiare, di cittadino italianoGenitore, cittadino dell’Unioneeuropea, di minorecittadino italianoIscrizione, con scelta del medico,annuale, rinnovabileIscrizione, con scelta del medico,annuale, rinnova-bileFamiliari di cittadino italiano• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea ri-lasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• documentazione tradotta e legaliz-zata, ove previsto, del matrimonio, ovvero, per i figli delconiuge la nascita, ovvero per ascendenti la relazione di parentela;• documentazione attestante il carico familiare per discendenti con più di 21 anni o ascendenti.• permesso di soggiorno del familiare se cittadino non appartenente alla Unione Europea• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea ri-lasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica di cittadinodell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione• documentazione attestante: la rela-zione di parentelaMinori, appartenenti all’Unioneeuropea in affidoc/o famiglie o istitutiIscrizione, con scelta delmedico,per il periodo di affido,rinnovabileMinori, cittadini appartenenti all’Unione Europea• attestazione di richiesta anagrafica di citta-dino dell’Unione Europea ri-lasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o dichiarazionesostitutiva di atto di notorietà da parte del tutore legale• provvedimento di affido rilasciato dall’Autorità competente.Cittadini dell’Unione con modulistica rilasciata da Istituzioni estere:modd. E106, E120, E121, E109,S1Lavoratore distaccato, familiari/ studente/ familiare didisoccupato che soggiornanoin Italia fino a 3 mesiLavoratore distaccato/ studente/familiare di disoccupatoche soggiornano inItalia per periodi superiori atre mesiRichiedente la pensione/familiare del richiedente lapensione erogata da altroStato membro (in attesa delrilascio della pensione)Titolare di pensione/Familiaredi titolare di pensioneerogata da altro StatomembroFamiliare di lavoratore inaltro Paese dell’UnioneEuropeaIscrizione con scelta del medicoe onere a carico di altroStato UE con rilascio Allegato5 per il periodo indicatosul mod. E106 o S1. Non sirilascia la TEAMIscrizione con scelta delmedico e onere a carico dialtro Stato UE con rilasciodell’Allegato 5 per il periodoindicato sul mod. E106o S1, in ogni caso per unperiodo massimo di un anno,rinnovabile con nuo-vo mod.E106 o S1. Non si rilascia laTEAMIscrizione con onere a ca-ricodi altro Stato UE con rilasciodell’Allegato 5 per il periodoindicato sul mod. E120 o S1;in ogni caso per un periodomassimo di un anno, rinnovabile.Non si rilascia laTEAMIscrizione annuale, rinnovabile,con tessera sanitaria escelta del medico con onere acarico di altro Stato UE. Nonsi rilascia la TEAMIscrizione annuale, rinnovabile,(o corrispondentealla validità del mod. E109o S1per periodi inferioriall’anno) con rilascio tesse-rasanitaria e scelta del me-dicocon onere a carico di altrostato UE. Non si rila-scia laTEAM• modello E106 o S1• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione***questa tipologia di cittadini può iscriversi anche nel registro della popolazionetemporanea• modello E106 o S1• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica di cittadinodell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione• modello E120 o S1• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rilasciata dal Comuneper la prima iscrizione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di resi-denza o autocertificazione;• modello E121(o E33) o S1solo per il primo anno. Per gli anni succes-sivi dichiarazionesostitutiva di atto notorio relativa all’accertamento della permanenza delle condizioni necessarieper la proroga dell’iscri-zione• attestazione di richiesta anagrafica di cittadino dell’Unione Europea rila-sciata dal Comuneper la prima iscri-zione o, per gli anni successivi, attestazione di iscrizione anagrafica dicittadino dell’Unione Europea se già rilasciata, o certificato di residenza o autocertificazione***questa tipologia di cittadini può iscriversi anche nel registro della popolazionetemporanea• modello E109 (o E37) o S1 solo per il primo anno per tutti i Paesi ad ec-cezione di Francia,Germania e Portogallo per i quali il formulario E109 o S1 vale solo per 1 anno. Pergli anni successivi (ad eccezione di Francia, Germania e Portogallo per i quali deve essereripresentato un nuovo mod. E109 o S1) dichiarazio-ne sostitutiva di atto notorio relativaall’accertamento della permanenza delle condizioni necessarie per la proroga dell’iscrizione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 81Cittadini dell’Unione Europea e familiari, non appartenenti all’Unione Europea, residenti in Italia da più di 5 anniCittadino dell’Unione Europearesidente in Italia dapiù di 5 anniIscrizione con scelta del medicoa tempo indetermi-nato• attestazione di soggiorno permanen-te per i cittadini dell’Unione EuropeaMinore, cittadino dell’Unione,residente in Italiada meno di cin-que anni,figlio di genitori con atte-stazionedi soggiorno permanenteFamiliare,di cittadinocomunitario non appartenenteall’Unione Euro-pearesidente in Italia da più di 5anni unitamente al cittadinodell’UnioneIscrizione con scelta del medicoa tempo indetermi-natoIscrizione con scelta del medicoa tempo indetermi-nato• attestazione di soggiorno permanen-te per i cittadini dell’Unione Europea• carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europeiCittadini comunitari non rientranti nelledisposizioni precedentiCittadini comunitari muniti di assicurazione privataL’assicurazione sanitaria riguarda particolari gruppi di cittadinicomunitari, non rientranti nelle categorie sopra descritteregolarmente soggiornanti o residenti in Italia che non hannodiritto all’iscrizione al Ssn e non risultano a carico dello Statodi provenienza ai sensi dei regolamenti comunitari di sicurezzasociale, cioè che non esibiscano attestati di diritto (Modelli E 106/S1, E 120/S1, E 121/S1, E 109/S1, E123/DA1, E112/S2, TEAM).Queste persone hanno l’obbligo di stipulare un contrattodi assicurazione privata che, secondo indicazioni ministeriali,deve avere i seguenti requisiti:- essere valida in Italia,- coprire tutti i rischi nello Stato membro ospitante- avere una durata annuale con indicazione della decorrenzae della scadenza,- indicare gli eventuali familiari coperti e il grado di parentela,- indicare le modalità e le formalità da seguire per la richiestadel rimborso,- essere tradotta in italiano.Si rammenta che essa non dà diritto all’iscrizione al SsnLe Aziende Ulss interessate dovranno pertanto provvederedirettamente alla definizione delle procedure organizzative perl’eventuale erogazione delle prestazioni sanitarie e la richiestadi pagamento all’assistito o al rimborso all’assicurazione cheha emesso la polizza assicurativa.Categoria protetta di “persone soggette alla tratta”Le persone, cittadini comunitari che, ai sensi dell’art. 6,comma 4 della legge 26 febbraio 2007, n. 17 (conversione deldecreto legge 28 dicembre 2006, n. 300 recante disposizionirelative a proroga di termini previsti da disposizioni legislative),sono ammessi ai programmi di assistenza ed integrazione sociale,previsti dall’art. 18 del decreto legislativo 286/1998 (T.U.Immigrazione), possono iscriversi al Ssn, presentando un’attestazionerilasciata dal Questore o, nelle more, una dichiarazionedell’ente o associazione che gestisce il programma di assistenzaed integrazione sociale, per il periodo corrispondente alla duratadel programma. L’iscrizione si interrompe se la personaabbandona il programma di assistenza ed integrazione.Al termine del programma di assistenza e di integrazionela persona manterrà l’iscrizione al Ssn se ha requisiti sopradescritti.Gravidanza, parto ed interruzione volontaria di gravidanzaAi sensi della normativa comunitaria vigente le prestazionirelative alla gravidanza, possono essere fornite previaesibizione della TEAM, mentre per l’evento parto programmatodeve essere richiesto il modello E112 o S2 (cfr. circolareMinistero della Sanità prot. n. 1000/II/4652 inviata con notaprot. n. 1200 del 10.2.1997: donne che desiderano partorirenello Stato membro ove risiede il marito; donne coniugateo nubili che desiderano ritornare al loro Paese di origine peravere l’aiuto delle loro famiglie; donne titolari di borse distudio che partoriscano nell’arco di tempo in cui svolgono leproprie ricerche all’estero).Invece, per quanto concerne l’interruzione volontaria digravidanza, poiché non è previsto il rimborso nell’ambitodella normativa comunitaria vigente, questa prestazione deveconsiderarsi a totale carico dell’assistita, a meno che l’interruzionedi gravidanza sia ritenuta una prestazione medicalmentenecessaria; nel qual caso la prestazione è gratuita (salvo eventualeprevisione di ticket) se l’interessata è fornita di un idoneoattestato di diritto rilasciato dall’istituzione competente delproprio Paese di provenienza.Tutte coloro che non risultano assicurate presso unoStato comunitario (e che non sono iscritte al Ssn) dovrannopresentare o un’assicurazione privata o pagare direttamentele prestazioni.DetenutiIl D.lgs n. 230 del 22 giugno 1999 “Riordino della medicinapenitenziaria” prevede che vengano iscritti obbligatoriamenteal Ssn i detenuti e gli internati, ivi compresi i detenuti in semilibertà o con forme alternative di pena, compresi quelli dicittadinanza straniera a parità di trattamento con i cittadiniliberi limitatamente al periodo in cui sono detenuti o internatinegli istituti penitenziari.Tutti i detenuti e gli internati sono esclusi dal sistemadella compartecipazione alla spesa delle prestazioni erogatedal Ssn.Cittadino dell’Unione familiare di cittadino extracomunitarioIl D.lgs 30/07 non prevede il caso di cittadino dell’UnioneEuropea, familiare di cittadino extracomunitario.Al riguardo si ritiene che in assenza di autonomo dirittodi soggiorno del cittadino europeo, vada considerata la posi-


82Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>zione del cittadino extracomunitario che deve essere iscrittoal Ssn con permesso di soggiorno per motivi di lavoro, anchese disoccupato, ma iscritto al Centro per l’Impiego, o in mobilità.Andrà dimostrata l’attività lavorativa del cittadinoextracomunitario e la relazione di parentela, sempre con lavivenza a carico.Europeo non iscritto (codice ENI)La nota ministeriale del 19.02.2008 di prot. DgrUERI/II/3152/I.3.B/1 detta precisazioni in merito all’erogazione diassistenza sanitaria a cittadini dell’Unione europea dimorantiin Italia che non risultano assistiti dagli Stati di provenienzae che sono privi di copertura sanitaria.Allo stato attuale, nel territorio veneto risultano presenticittadini comunitari in condizioni di fragilità sociale ed instato di indigenza, pertanto privi dei requisiti enunciati all’art.7 del D.lgs 6 febbraio 2007, n.30, e di conseguenza noniscrivibili al Ssn.Ai cittadini in questione, qualora richiesta, è comunqueassicurata, di fatto, l’assistenza sanitaria urgente ed indifferibile,per la quale si rende necessario attuare modalità dirilevazione e monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogatee relativi oneri economici.Pertanto, preso atto di quanto enunciato nella citata notaministeriale, ai cittadini comunitari in argomento devono essereassicurate, anche per motivi di sanità pubblica nazionale,le seguenti prestazioni:• prestazioni indifferibili ed urgenti ancorché continuative etra queste si intendono incluse anche le prestazioni sanitariedi medicina preventiva e prestazioni ad essi correlate, asalvaguardia della salute individuale e collettiva relative• la tutela della salute dei minori, ai sensi della convenzionedi New York sui diritti del fanciullo del 20 novembre1989, ratificata e resa esecutiva con legge 27 maggio 1991,n.176;• la tutela della maternità, all’interruzione volontaria digravidanza, a parità di condizione con le donne assistiteiscritte al Ssn, in applicazione delle leggi 29 luglio 1975n. 405, 22 maggio 1978 n. 194 e del decreto ministeriale10 settembre 1998;• le campagne di vaccinazione;• gli interventi di profilassi internazionale;• la profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive,ai sensi della vigente normativa nazionale.In ordine alla tipologia di prestazioni si chiarisce cheper cure urgenti si intendono le cure che non possono esseredifferite senza pericolo per la vita o danno per la salutedella persona.per cure essenziali si intendono le prestazioni sanitarie,diagnostiche e terapeutiche, relative a patologie non pericolosenell’immediato e nel breve termine, ma che nel tempo potrebberodeterminare maggiore danno alla salute o rischi per lavita (complicanze, cronicizzazioni o aggravamenti).per tutela della gravidanza e della maternità si intendonoovviamente anche il ricovero per lo stato di gravidanza e ilparto. Relativamente alle modalità di accesso per fruire dell’interruzionevolontaria di gravidanza si invitano le struttureerogatrici a verificare e garantire che le relative richieste diinterruzione avvengano su preventivo accesso e prescrizionedello specialista ginecologo operante presso il ConsultorioFamiliare (o altra sede ad hoc individuata in contesto aziendale)e ciò per evidenti finalità di prevenzione e recupero diformazione culturale;per tutela della salute del minore si intende una coperturadi portata molto ampia rispetto alle prestazioni indifferibili edurgenti ancorché continuative che non può tuttavia portare aduna iscrizione obbligatoria al SSR a favore del minore;per vaccinazioni si intendono gli interventi di prevenzionecollettiva autorizzati dalle Regioni secondo la normativa e nell’ambitodella quale sono elencate le vaccinazioni tra i livelliuniformi di assistenza;per interventi di profilassi internazionale si intendono gliinterventi previsti (per il dettaglio si rinvia allegato alla Dgrn. 4865 del 21.12.1998);per profilassi, diagnosi e cura delle malattie infettive edeventuale bonifica dei relativi focolai si intendono una seriedi interventi che prevedono accertamenti caratterizzati da unafinalità di natura preventiva, quindi di grande interesse perla collettività civile, determinati e posti in essere dal centrosanitario che in sede di Azienda Ulss è stato individuato perassumere in carico e monitorare il fenomeno della popolazioneimmigrata irregolare (per il dettaglio si rinvia al “ProtocolloAccertamenti Preventivi“ punto “Accertamenti Di Primo Livello”allegato della Dgr n. 3264 del 22.07.1996).A favore dei suddetti stranieri si applicano infine le disposizionidi cui al testo unico delle leggi in materia di disciplinadegli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione,cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”,emanato con Dpr 9.10.90 n. 309 e successive modificazionied integrazioni.Si ritiene a riguardo che la previsione esplicitamenterichiamata di copertura assistenziale estesa anche agli statidi tossicodipendenza, riconducibile ad un ampio concetto diintervento di medicina preventiva, si giustifichi e sia da condividerenon solo in considerazione del recupero e della salutedel cittadino comunitario ma anche in funzione di garantireed assicurare alla collettività dei cittadini italiani la più bassaesposizione possibile a rischi sociali, sempre insiti nel fenomenodella tossicodipendenza considerato nella sua globalità.Si è rilevata quindi la necessità di monitorare il volumedi attività nonché il relativo costo, mediante l’istituzionedella tessera sanitaria riportante il codice ENI (Europeo NonIscritto) che avrà validità annuale esclusivamente sul territorioveneto, rinnovabile in caso di permanenza del cittadinocomunitario.Le relative prestazioni saranno erogate, in analogia conquanto avviene per gli stranieri titolari di tessera sanitariacon codice STP, nelle sedi e con le modalità individuate dalleAziende Ulss.Per tali soggetti non ci si può riferire ad una Ulss di residenza,trattandosi di soggetti comunitari non iscritti, neppurerispetto all’Azienda Ulss che attribuisce il codice ENI (attraversoil rilascio della tessera in occasione dell’erogazione dellaprima prestazione). Ne consegue che si tratta di prestazioniche non vanno in mobilità tra Aziende Ulss territoriali, fermorestando che gli oneri delle prestazioni sanitarie erogate dall’AziendaOspedaliera di Padova, dall’Azienda OspedalieraIntegrata Universitaria di Verona, dall’Istituto OncologicoVeneto e dalle Strutture Sanitarie Private Accreditate dovrannoessere imputati, nelle poste R, alle rispettive Ulss territoriali,utilizzando gli appositi conti di costo e ricavo.Le Aziende Ulss avranno il compito di attribuire il codice


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 83ENI ai cittadini comunitari dimoranti sul territorio regionalee privi di qualunque copertura sanitaria, secondo le specifichetecniche sotto enunciate:Attribuzione, validità ed utilizzo del codice ENIAl momento del rilascio della tessera sanitaria con codiceENI va richiesta, oltre ad un documento di identità, la dichiarazionedi indigenza allegata che dovrà essere sottoscritta acura del soggetto comunitario indigente non iscritto all’anagrafedel Comune, né al Ssn, nel momento in cui riceveràla prestazione e dovrà rimanere agli atti delle Aziende Ulssterritoriali che hanno attribuito il codice ai fini delle relativeregistrazioni anagrafiche. A quel punto il codice ENI diventail documento identificativo dell’utente. Ad ogni rinnovo delcodice ENI, previo verifica del sussistere delle condizioni chene hanno permesso il rilascio, si dovrà richiedere una nuovadichiarazione di indigenza.Le prestazioni erogate a cittadini comunitari non iscrittidevono necessariamente essere rilevate riportando il codiceidentificativo dell’utente (cd. codice ENI - Europeo Non Iscritto)strutturato nel modo seguente:crt. 1-3: sigla ENI;crt 4-9: codice Istat della Regione (050) e dell’AziendaUlss che ha rilasciato l’identificativo;crt 10-11: ultime due cifre dell’anno di rilascio (esempio:11 per l’anno <strong>2011</strong>);crt 12-<strong>16</strong>: progressivo di rilascio univoco nell’ambitodell’anno e dell’Azienda Ulss che procede all’attribuzionedel codiceIl compito di attribuire il codice ENI spetta all’Azienda Ulssterritoriale nel cui territorio insiste la struttura che ha erogatoal cittadino dell’Unione il primo intervento assistenziale.L’identificativo come sopra articolato, in ambito regionaleha validità di un anno e in caso di rinnovo dovrà mantenere ilcodice generato al momento del rilascio. Nel corso del periododi validità, il codice assegnato dall’Azienda Ulss come sopraidentificata dovrà essere utilizzato da tutte le strutture che eroganoaltre prestazioni al medesimo cittadino comunitario (cheesibisce attraverso una tessera il codice identificativo) fermorestando che le prestazioni relative non vanno in mobilità traAziende Ulss territoriali. Il codice assegnato deve essere utilizzatosia per la prescrizione su ricettario regionale, sia perla rendicontazione delle prestazioni erogate dalle strutturepubbliche e private accreditate del SSR.Premesso che i codici ENI da attribuirsi in sede di primaprestazione fanno capo alle Aziende Ulss territoriali, si richiamanole stesse a provvedere all’attribuzione del codice attraversomodalità da individuare attualmente a livello aziendale(si ritengono valide quelle già in uso per il rilascio dei codiciSTP), in attesa del completamento dell’avvio dell’anagrafesanitaria regionale con la quale sarà possibile l’emissione delcodice ENI attraverso l’apposita funzionalità, già previstadal sistema, purché riportanti le stesse caratteristiche per iseguenti campi:- il campo codice individuale dove risulta riportato il codiceENI a <strong>16</strong> caratteri;- il campo per il nome e cognome che va compilato;- il campo per il luogo e la data di nascita che va compilatoindicando la cittadinanza;- il campo per il domicilio, che va compilato;- il campo per la via, che va compilato;- il campo per la decorrenza che va sempre compilato;- il campo per la scadenza che va sempre compilatoNell’ambito della suddetta copertura assistenziale è previstaanche la possibilità di erogare farmaci, la cui erogazioneassume rilevanza autonoma ovviamente tutte le volte in cuil’intervento assistenziale non risulti già comprensivo deifarmaci come accade per i ricoveri ospedalieri e per alcunitrattamenti ambulatoriali.Analogamente a quanto già previsto per i titolari di tesseracon codice STP, la prescrizione farmaceutica per i soggetti inargomento, può avvenire su ricettario regionale facendo ricorsoalle farmacie convenzionate sul territorio a parità di condizionicol cittadino italiano (pagamento quota fissa). Ne discendeche in ambito Ulss, alle relative prescrizioni si provvederàattraverso il medico che opera presso il centro sanitario che alivello aziendale è stato individuato quale centro di riferimentoper la presa in carico ed il monitoraggio del fenomeno.Relativamente alla tipologia dei farmaci prescrivibili, siconferma l’elenco dei farmaci essenziali allegato alla Dgr n.3264/97, con la possibilità per il medico prescrittore, comesopra individuato, nelle more dell’aggiornamento del suddettoelenco, di prescrivere farmaci ulteriori, limitatamentea quelli compresi nella fascia A del Prontuario FarmaceuticoNazionale.Regime erogativoCon riferimento a quanto stabilito dall’ all’art. 35, comma4 del D.lgs n. 286/98, nei confronti dei cittadini extracomunitariin possesso di codice STP, in base al quale le prestazionisono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora prividi risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazionealla spesa, si dispone che i cittadini comunitari inpossesso di codice ENI sono tenuti alla corresponsione dellequote di partecipazione alla spesa (ticket), ad esclusione deicasi di esenzione per gravidanza, per patologia e per evidentestato di invalidità, e comunque ove previsto, a parità di condizionicon il cittadino italiano.Flussi informativiFlusso informativo Azienda Ospedaliera/struttura erogatrice(farmacia convenzionata) - Azienda Ulss per le prestazionia carico del SSRSoggetti interessati:Aziende Ospedaliere e Presidi privati accreditatiAmbito della rilevazione:- Prestazioni ospedaliere,- ambulatoriali quali:• prestazioni indifferibili ed urgenti ancorché continuative,e tra queste si intendono incluse anche le prestazioni sanitarierelative:• alla tutela della salute dei minori, ai sensi della convenzionedi New York sui diritti del fanciullo del 20novembre 1989, ratificata e resa esecutiva con legge27 maggio 1991, n. 176;• alla tutela della maternità, all’interruzione volontariadi gravidanza, a parità di condizione con le donneassistite iscritte al Ssn, in applicazione delle leggi 29luglio 1975 n. 405, 22 maggio 1978 n. 194 e del decretoministeriale 10 settembre 1998.• alle campagne di vaccinazione, gli interventi di profilassiinternazionale e la profilassi, diagnosi e cura


84Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>delle malattie infettive, ai sensi della vigente normativanazionale;- prestazioni farmaceutiche.Importo oggetto di richiesta di rimborso:Importo della prestazione, ovvero importo della prestazioneal netto della eventuale quota di partecipazione alla spesa seversata dal cittadino comunitario, nel caso di prestazioni dispecialistica ambulatoriale.Modalità di rilevazione:Prestazioni di ricovero ospedaliero (scheda di dimissioneospedaliera):- rilevazione del codice ENI nel campo “codice sanitarioindividuale”- impiego del codice “8” per la variabile “onere della degenza”.Prestazioni di specialistica ambulatorialeSono da considerarsi a carico del SSR le prestazioni urgentied indifferibili ancorché continuative e quelle riconosciute atutela della maternità di cui al Dm 10.10.1998 allegati A, B eC per la cui individuazione si rimanda all’elenco di cui allanota regionale prot. n. 3122/20253 del 19.02.1999, nonché tuttele prestazioni erogate a favore dei minori fino a compimentodella maggiore età, per l’individuazione delle quali si rilevala data di nascita del minore comunitario da un documentoidentificativo.Tali prestazioni verranno rendicontate secondo la notaregionale del 26 aprile 2004 prot. n. 283746/50.02.01, e successivemodifiche ed integrazioni, che ha istituito il flussoinformativo delle prestazioni di specialistica ambulatoriale(flusso SPS).Per le prestazioni sanitarie non soggette alla partecipazionealla spesa, analogamente con quanto era stato definito tecnicamenteper gli stranieri con codice STP, rilevare:- il codice ENI nel campo “identificativo utente”;- codice “3” nel campo “tipo identificativo utente”;- codice “1” nel campo “posizione utente”;- codice “X01” nel campo “codice esenzione ricetta”.Nel caso venissero erogate prestazioni per le quali la normativavigente prevede la partecipazione alla spesa, rilevare:- il codice ENI nel campo “identificativo utente”;- codice “3” nel campo “tipo identificativo utente”;- codice “2” nel campo “posizione utente”;Prestazioni di assistenza farmaceuticaFermo restando che anche queste prestazioni non vanno inmobilità sanitaria, analogamente a quanto sopra previsto perle altre prestazioni finanziate sul fondo del SSR, le ricette deifarmaci andranno addebitate, da parte delle singole farmacie,all’Azienda Ulss nel cui territorio è ubicata la farmacia.Ai fini del pagamento dovranno essere raggruppate inuna mazzetta separata posta alla fine delle ricette relativaall’Azienda Ulss di appartenenza delle farmacie. Pertantonella distinta riepilogativa mensile appariranno con la dicituraENI.Flusso Informativo Aziende Ulss/Aziende Ospedaliere- RegioneTutte le prestazioni erogate con codice ENI, contrariamentea quanto avviene per quelle urgenti e indifferibili, erogate aititolari di codice STP, che vengono addebitate al Ministerodell’Interno tramite la Prefettura, rimangono a carico dell’AziendaUlss territoriale.Sono oggetto di comunicazione all’Amministrazione regionalein particolare:Prestazioni di ricovero ospedaliero (prestazioni ospedaliereurgenti o comunque essenziali e continuative).La trasmissione avverrà, a cura dell’Azienda Ulss/AziendaOspedaliera erogatrici le quali utilizzando i tracciati dellaScheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) procederanno all’inoltrosecondo le ordinarie rispettive modalità operative,utilizzando i tracciati della Scheda di Dimissione Ospedalieraattualmente in uso (Decreto Dirigente regionale n. 48del 24.08.2010).Per la rilevazione valgono le regole seguenti:- rilevazione del codice ENI nel campo “codice sanitarioindividuale”- impiego del codice “8” per la variabile “onere della degenza”.Prestazioni di specialistica ambulatorialeLa trasmissione avverrà a cura dell’Azienda Ulss/AziendaOspedaliera erogatrice le quali utilizzando i tracciati dell’SPS,come sopra descritto.Per la rilevazione valgono le regole seguenti:- per le prestazioni sanitarie non soggette alla partecipazionealla spesa, analogamente con quanto era stato definitotecnicamente per gli stranieri con codice STP, rilevare:• il codice ENI nel campo “identificativo utente”;• codice “3” nel campo “tipo identificativo utente”;• codice “1” nel campo “posizione utente”;• codice “X01” nel campo “codice esenzione ricetta”;Nel caso venissero erogate prestazioni per le quali la normativavigente prevede la partecipazione alla spesa, rilevare:• il codice ENI nel campo “identificativo utente”;• codice “3” nel campo “tipo identificativo utente”;• codice “2” nel campo “posizione utente”;Altre Prestazioni (farmaceutica, tutela della maternità eprofilassi malattie infettive)Relativamente alle prestazioni sopra citate, in fase di primaapplicazione, si chiede di trasmettere trimestralmente un modelloriepilogativo alla Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria sia in formato cartaceo che elettronico (da definirsi),distinto per codice ENI e tipologia di prestazione.L’Amministrazione regionale si riserva di inviare ulteriorinote esplicative a seguito di ulteriori precisazioni che potrannopervenire dal Ministero della Salute o dalla CommissioneEuropea in merito alla Categoria dei cittadini appartenentiall’Unione Europea.mod. ENIDichiarazione di indigenzaper cittadini appartenenti all’Unione Europea dimorantiin Italia che si trovano in condizioni di indigenzaIl/la sottoscritto/a ________________________nato/a il _______ in _____________ ______________(città)(Stato)domiciliato a _________ in via ____________n. __


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 85sotto la propria responsabilità e consapevole di quanto dispostodall’art. 76 del Dpr 445/2000 e dall’art. 495 del codice penale,in caso di dichiarazioni mendaci,dichiara• di essere cittadino comunitario di nazionalità ________• di non avere i requisiti per richiedere l’iscrizione anagraficae pertanto di non essere residente in alcun Comune delloStato italiano• di essere tuttavia presente stabilmente (periodo superiorea tre mesi) sul territorio italiano• di non beneficiare di assistenza sanitaria a carico di istituzioninel Paese di origine• di non essere in possesso di polizza assicurativa relativaall’assistenza sanitaria• di essere indigente• di dimorare nel territorio veneto con i seguenti familiariminori o incapaci:________________________________________________________________________________________________________________________Luogo e data ________________Firma del dichiarante __________________---------------------------------------------------------------------interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzionedel ricorso al taglio cesareo.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di prendere atto dell’accordo, ai sensi dell’art. 9 delD.lgs 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e gliEnti locali sul documento concernente “Linee di indirizzo perla promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezzae dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorsonascita e per la riduzione del taglio cesareo”, di cui all’allegatoA parte integrante del presente provvedimento;2. di dare mandato al Segretario regionale per la Sanità dipredisporre quanto necessario al fine di elaborare una propostadi revisione e riorganizzazione degli interventi assistenzialinel percorso nascita e per la riduzione del ricorso al tagliocesareo nel Veneto, da sottoporre all’approvazione da partedella Giunta regionale;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.(segue allegato)Riservato alla struttura sanitaria che rilascia il Codice ENIDenominazione della struttura sanitaria che rilascia il codiceENI - qualifica e nome di chi riceve la dichiarazione ______________________________________________Codice ENI assegnato al cittadino comunitario _________Dichiarazione resa in mia presenza dall’interessato/a identificato/amediante documento:tipo __________________ numero _______________Luogo e data _____________Timbro dell’Ufficio - Firma del funzionario incaricato_______________________________________DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1085del 26 luglio <strong>2011</strong>Presa d’atto dell’accordo, ai sensi dell’art. 9 del D.lgs 28agosto 1997, n. 281, tra Governo, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e leComunità montane sul documento concernente “Lineedi indirizzo per la promozione ed il miglioramento dellaqualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventiassistenziali nel percorso nascita e per la riduzionedel taglio cesareo”.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Sviluppo di un programma per la promozione ed il miglioramentodella qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli


86Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato A


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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 119Allegato 7


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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 121DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1086del 26 luglio <strong>2011</strong>Progetti relativi agli obiettivi di carattere prioritario edi rilievo nazionale ex art. 1, commi 34 e 34 bis, della Leggen. 662/96. Anno <strong>2011</strong>. Accordo Rep. Atti n. 84/CSR del 20aprile <strong>2011</strong> tra Governo, Regioni e Province autonome diTrento e Bolzano, ai sensi dell’art. 4 del D.lgs n. 28 agosto1997, n.281.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Approvazione dei progetti per il perseguimento degli obiettividi carattere prioritario e di rilevo nazionale indicati nelPiano sanitario Nazionale, per l’utilizzo da parte delle Regionidelle risorse vincolate ai sensi dell’art. 1, c. 34 e 43bis della L.n.662/1996, secondo le linee progettuali definite con l’AccordoStato-Regioni Rep. Atti n. 84/CSR del 20 aprile <strong>2011</strong>.L’Assessore Luca Coletto, riferisce quanto segue.Il Piano Sanitario Nazionale 2006 - 2008, approvato conDpr 7/04/2006, individua gli obiettivi da raggiungere per attuarela garanzia costituzionale del diritto alla salute e deglialtri diritti, sociali e civili in ambito sanitario e prevede chei suddetti obiettivi si intendono conseguibili nel rispetto dell'Intesadel 23 marzo 2005 ai sensi dell’art. 1, c. 173 della L.30/12/2004, n. 311 e nei limiti ed in coerenza con le risorseprogrammate nei documenti di finanza pubblica per il concorsodello Stato al finanziamento del Ssn.L'art. 1, c. 34 della L. 23/12/1996, n. 662 prevede che ilCipe, su proposta del Ministro della sanità, d'intesa con la


122Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni eProvince autonome di Trento e Bolzano, possa vincolare quotedel Fondo Sanitario Nazionale alla realizzazione di specificiobiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicatinel Piano Sanitario Nazionale, da assegnare alle Regioni perla predisposizione, ai sensi del c. 34 bis del medesimo articolo,di specifici progetti.Nella seduta della Conferenza Stato - Regioni del20/06/2002, nel corso della procedura di approvazione delP.S.N. 2003-2005, ai sensi dell’art. 1, c. 4, del D.lgs n. 502 del30/12/1992 e successive modifiche ed integrazioni, si è evidenziatala necessità, tenuto conto delle modifiche intervenute altitolo V della Costituzione, di dare attuazione con uno o piùAccordi Stato - Regioni alle parti del Piano Sanitario Nazionaledi più stretta competenza regionale per gli aspetti organizzativi.Si sottolinea che il suddetto comma 34 bis dell’art. 1 dellaL. 23/12/1996, n. 662, come modificato dall’art. 79, c. 1 quaterdel D.L. 25/06/2008 n. 112 convertito con L. 6/08/2008, n. 133,disciplina le modalità di ammissione al finanziamento per lelinee progettuali attuative del Piano Sanitario Nazionale, adecorrere dal 2009, come segue:“A decorrere dall’anno 2009, il Comitato interministerialeper la programmazione economica (Cipe), su propostadel Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali,d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tralo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, provvede a ripartire tra le regioni le medesimequote vincolate all’atto dell’adozione della propria deliberadi ripartizione delle somme spettanti alle regioni a titolodi finanziamento della quota indistinta di Fondo sanitarionazionale di parte corrente. Al fine di agevolare le regioninell’attuazione dei progetti di cui al comma 34, il Ministerodell’economia e delle finanze provvede ad erogare, a titolodi acconto, il 70 per cento dell’importo complessivo annuospettante a ciascuna regione, mentre l’erogazione del restante30 per cento è subordinata all’approvazione da parte dellaConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e di Bolzano, su propostadel Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali,dei progetti presentati dalle regioni, comprensivi di una relazioneillustrativa dei risultati raggiunti nell’anno precedente.Le mancate presentazione ed approvazione dei progetti comportano,nell’anno di riferimento, la mancata erogazione dellaquota residua del 30 per cento ed il recupero, anche a caricodelle somme a qualsiasi titolo spettanti nell’anno successivo,dell’anticipazione del 70 per cento già erogata”.Nella seduta del 20/04/<strong>2011</strong>, la Conferenza Stato-Regioni hasancito l’Intesa Rep. Atti n. 83/CSR sulla proposta del Ministrodel lavoro, della salute e delle politiche sociali di deliberazioneCipe relativa all’assegnazione alle Regioni delle risorse vincolate- ai sensi dell'art. 1, c. 34 della L. n. 662 del 23/12/1996- alla realizzazione degli obiettivi di Piano Sanitario Nazionaleper l'anno <strong>2011</strong>, con la quale è stato stanziato per la RegioneVeneto un importo pari a € 128.684.993,00.Successivamente con Accordo Rep. Atti n. 84/CSR, sancitoin Conferenza Stato-Regioni in data 20/04/<strong>2011</strong>, in materiadi obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale perl’attuazione del P.S.N. 2006-2008, sono state individuate perl’anno <strong>2011</strong> le seguenti linee progettuali per l’utilizzo da partedelle Regioni delle risorse vincolate di cui al sopra citato art.1, c. 34 e 34 bis della L. 23/12/1996, n. 662:1) Le Cure primarie;2) La non autosufficienza;3) La promozione di modelli organizzativi e assistenziali deipazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nellafase di cronicità;4) Le cure palliative e la terapia del dolore;5) Interventi per le biobanche di materiale umano;6) La sanità penitenziaria;7) L’attività motoria per la prevenzione delle malattie cronichee per il mantenimento dell’efficienza fisica nell’anziano;8) Tutela della maternità e promozione dell’appropriatezzadel percorso nascita;9) Malattie rare;10) Valorizzazione dell’apporto del volontariato;11) Riabilitazione;12) La salute mentale;13) Piano nazionale della prevenzione.L’Accordo Rep. Atti n. 84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong> prevede checiascun progetto sia corredato di un prospetto che evidenzi:- gli obiettivi qualitativi e quantitativi che si intendonoconseguire;- i tempi entro i quali tali obiettivi si ritengono raggiungibili;- i costi connessi;- gli indicatori, preferibilmente numerici, che consentanodi misurare la validità dell’investimento proposto.Conformemente a quanto disposto dal suddetto comma 34bis dell’art. 1 della L. 23/12/1996, n. 662, modificato dall’art. 79,c. 1 quater del D.L. 25/06/2008 n. 112 come convertito dalla L.6/08/2008, n. 133, l’Accordo Rep. Atti n. 84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>stabilisce che, entro 60 giorni dalla stipula dello stesso, i progettipredisposti nell’ambito delle elencate linee progettuali, sianopresentati dalle Regioni al Ministro del Lavoro, della Salutee delle Politiche Sociali, su proposta del quale saranno quindisottoposti ad approvazione della Conferenza Stato-Regioni.Sulla base delle linee progettuali dell’Accordo Stato-RegioniRep. Atti n. 84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>, i competenti ufficiregionali hanno quindi predisposto i seguenti 26 progetti che,allegati al presente provvedimento, ne costituiscono parteintegrante e sostanziale:1) Cure Primarie - Linea progettuale 1 - Allegato A2) Programma sperimentale di interventi per favorire la permanenzao il ritorno nella comunità di persone parzialmenteo totalmente non autosufficienti.- Linea progettuale2 - Allegato B3) Il percorso assistenziale delle persone con Sclerosi LateraleAmiotrofica e semplificazione dell’accesso a diritti ebenefici - Linea progettuale 2 - Allegato C4) Demenze - Linea progettuale 2 - Allegato D5) La promozione di modelli organizzativi e assistenziali deipz in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase dicronicità - Linea progettuale 3 - Allegato E6) Sviluppo della rete regionale di cure palliative per l’adulto- Linea progettuale 4 - Allegato F7) Sviluppo della rete regionale di cure palliative pediatriche- Linea progettuale 4 - Allegato G8) Creazione di una rete di rilevazione regionale del doloree di valutazione del consumo di farmaci antalgici nellestrutture ospedaliere e residenziali e Costruzione della retedei referenti aziendali per il dolore. Linea progettuale 4 -Allegato H


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1239) Biobanche oncologiche per la conservazione e lo studio dimateriale oncologico - Linea progettuale 5 - Allegato I10) Biobanche di sangue cordonale- Linea progettuale 5 - AllegatoJ11) Biobanche di tessuto muscolo - scheletrico - Linea progettuale5 - Allegato K12) Interventi di riabilitazione e reinserimento sociale per personedimesse dall’OPG ed in carico al servizio territoriale- Linea progettuale 6 - Allegato L13) Programma per la promozione dell’attività motoria nellapopolazione, con particolare riguardo ai bambini/giovanie anziani - Linea progettuale 7 - Allegato M14) Programma di prevenzione precoce- monitoraggio deicomportamenti e delle azioni di prevenzione e promozionedella salute nei primi anni di vita - Linea progettuale 8 -Allegato N15) Parto senza dolore - Linea progettuale 8 - Allegato O<strong>16</strong>) Sistema informativo unico per l’assistenza perinatale -Linea progettuale 8 - Allegato P17) Attuazione della rete ospedaliera integrata per la gestionedel neonato critico e del bambino in emergenza e urgenza- Linea progettuale 8 - Allegato Q18) Protocolli diagnostico terapeutici e percorsi assistenzialiinterregionali per gruppi di malattie rare - Linea progettuale9 - Allegato R19) Giovani cittadini attivi, esperienze nel campo della solidarietà- Linea progettuale 10 - Allegato S20) Riabilitazione - Linea progettuale 11 - allegato T21) Interventi precoci sugli esordi psicotici - Linea progettuale12 - Allegato U22) Mantenimento ed estensione dei programmi di screening- Linea progettuale 13 - Allegato V23) Programma di contenimento delle Malattie Infettive prevenibilicon vaccino attraverso strategie efficaci per ilmantenimento delle coperture vaccinali e per la vaccinazionedei gruppi e categorie a rischio - linea progettuale13 - Allegato W24) Sorveglianza PASSI: attività di supporto e integrazionedei risultati con quelli prodotti dai sistemi di sorveglianzaattivi in Veneto per la produzione di strumenti di comunicazioneefficaci - Linea progettuale 13 - Allegato X25) Prevenzione e promozione della salute negli ambienti divita e di lavoro, attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione2010-2012 - Linea progettale 13 - Allegato Y26) Prevenzione dell’aids e delle altre malattie a trasmissionesessuale nelle scuole secondarie di secondo grado - Lineaprogettuale 13 - Allegato ZTenuto conto di quanto sopra, si propone di ripartire le risorsevincolate alla realizzazione - per l'anno <strong>2011</strong> - degli obiettiviprioritari e di interesse nazionale, pari ad € 128.684.993,00 trale tredici linee progettuali così come di seguito specificato:1) Le Cure primarie € 32.171.248,252) La non autosufficienza € 22.652.296,003) La promozione di modelli organizzativie assistenziali dei pazienti in statovegetativo e di minima coscienzanella fase di cronicità € 1.000.000,004) Le cure palliative e laterapia del dolore € <strong>16</strong>.277.000,005) Interventi per le biobanchedi materiale umano € 1.369.<strong>61</strong>1,006) La sanità penitenziaria € 720.000,007) L’attività motoria per la prevenzionedelle malattie croniche e per il mantenimentodell’efficienza fisica nell’anziano € 1.470.000,008) Tutela della maternità e promozioneappropriatezza del percorso nascita € 12.991.000,009) Malattie rare € 1.826.148,0010) Valorizzazione dell’apporto delvolontariato € 930.000,0011) Riabilitazione € 1.353.207,0012) La salute mentale € 696.000,0013) Piano nazionale della prevenzione € 35.228.482,00Si propone quindi di approvare i sopra elencati 26 progetti,da inoltrare al Ministero della Salute per il seguito dicompetenza ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni Rep. Atti n.84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>.Si incarica la Direzione Attuazione ProgrammazioneSanitaria di provvedere all’ulteriore corso del presenteprovvedimento ed agli adempimenti conseguenti, compreseeventuali modifiche ed integrazioni di carattere tecnico aiprogetti richieste dal Ministero della Salute in sede di esamedei medesimi.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale• Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la legislazione regionale e statale;• Visto l'art. 1, c. 34 e 34 bis, L. 23/12/1996, n. 662 e succ.mod. ed integr.;• Visto il Dpr 7/04/2006 di approvazione del Piano SanitarioNazionale 2006 - 2008;• Visto l'Accordo Rep. Atti n. 84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>, aisensi dell’art. 4 del D.lgsn. 281 del 28/08/1997, tra il Governo,le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sullelinee progettuali per l’utilizzo da parte delle regioni delle risorsevincolate ai sensi dell’art. 1, c. 34 e 34 bis della L. 23/12/1996,n. 662 per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritarioe di rilievo nazionale, per l’anno <strong>2011</strong>;• Vista l'Intesa Rep. Atti n. 83/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>, ai sensidell’art. 115, c. 1, lett. a) del D.lgs n. 31/03/1998, n. 112, sulla propostadel Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Socialidi deliberazione Cipe relativa all’assegnazione alle Regioni dellerisorse vincolate, ai sensi dell’art. 1, c. 34 della L. 23/12/1996,n. 662, per l’anno <strong>2011</strong>, alla realizzazione degli obiettivi di carattereprioritario e di rilievo nazionale del P.S.N. 2006-2008;delibera1. di approvare il riparto delle risorse vincolate, pari a€ 128.684.993,00, di cui all'allegato A dell'Intesa Rep. Atti n.83/CSR sancita in Conferenza Stato-Regioni il 20/04/<strong>2011</strong>,assegnate alla Regione del Veneto per l’elaborazione di specificiprogetti, ai sensi dell’art.1, comma 34 bis, della legge23/12/1996, n. 662, nell’ambito delle 13 linee progettuali individuatedall’Accordo Stato-Regioni Rep. Atti n. 84/CSR del20/04/<strong>2011</strong>, secondo gli importi di seguito indicati:


124Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>1) Le Cure primarie € 32.171.248,252) La non autosufficienza € 22.652.296,003) La promozione di modelli organizzativie assistenziali dei pazienti in statovegetativo e di minima coscienzanella fase di cronicità € 1.000.000,004) Le cure palliative e la terapia del dolore € <strong>16</strong>.277.000,005) Interventi per le biobanche dimateriale umano € 1.369.<strong>61</strong>1,006) La sanità penitenziaria € 720.000,007) L’attività motoria per la prevenzionedelle malattie croniche e per il mantenimentodell’efficienza fisica nell’anziano € 1.470.000,008) Tutela della maternità e promozioneappropriatezza del percorso nascita € 12.991.000,009) Malattie rare € 1.826.148,0010) Valorizzazione dell’apportodel volontariato € 930.000,0011) Riabilitazione € 1.353.207,0012) La salute mentale € 696.000,0013) Piano nazionale della prevenzione € 35.228.482,002. di approvare i seguenti n. 26 progetti, parte integrantedel presente provvedimento, elaborati nell’ambito delle tredicilinee progettuali di cui all’Accordo Stato-Regioni Rep. Atti n.84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>:1) Cure Primarie - Linea progettuale 1 - Allegato A2) Programma sperimentale di interventi per favorire la permanenzao il ritorno nella comunità di persone parzialmenteo totalmente non autosufficienti.- Linea progettuale 2 -Allegato B3) Il percorso assistenziale delle persone con Sclerosi LateraleAmiotrofica e semplificazione dell’accesso a diritti ebenefici - Linea progettuale 2 - Allegato C4) Demenze - Linea progettuale 2 - Allegato D5) La promozione di modelli organizzativi e assistenziali deipz in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase dicronicità - Linea progettuale 3 - Allegato E6) Sviluppo della rete regionale di cure palliative per l’adulto- Linea progettuale 4 - Allegato F7) Sviluppo della rete regionale di cure palliative pediatriche- Linea progettuale 4 - Allegato G8) Creazione di una rete di rilevazione regionale del doloree di valutazione del consumo di farmaci antalgici nellestrutture ospedaliere e residenziali e Costruzione della retedei referenti aziendali per il dolore. Linea progettuale 4 -Allegato H9) Biobanche oncologiche per la conservazione e lo studio dimateriale oncologico - Linea progettuale 5 - Allegato I10) Biobanche di sangue cordonale- Linea progettuale 5 - AllegatoJ11) Biobanche di tessuto muscolo - scheletrico - Linea progettuale5 - Allegato K12) Interventi di riabilitazione e reinserimento sociale per personedimesse dall’OPG ed in carico al servizio territoriale- Linea progettuale 6 - Allegato L13) Programma per la promozione dell’attività motoria nellapopolazione, con particolare riguardo ai bambini/giovanie anziani - Linea progettuale 7 - Allegato M14) Programma di prevenzione precoce- monitoraggio deicomportamenti e delle azioni di prevenzione e promozionedella salute nei primi anni di vita - Linea progettuale 8 -Allegato N15) Parto senza dolore - Linea progettuale 8 - Allegato O<strong>16</strong>) Sistema informativo unico per l’assistenza perinatale -Linea progettuale 8 - Allegato P17) Attuazione della rete ospedaliera integrata per la gestionedel neonato critico e del bambino in emergenza e urgenza- Linea progettuale 8 - Allegato Q18) Protocolli diagnostico terapeutici e percorsi assistenzialiinterregionali per gruppi di malattie rare - Linea progettuale9 - Allegato R19) Giovani cittadini attivi, esperienze nel campo della solidarietà- Linea progettuale 10 - Allegato S20) Riabilitazione - Linea progettuale 11 - allegato T21) Interventi precoci sugli esordi psicotici - Linea progettuale12 - Allegato U22) Mantenimento ed estensione dei programmi di screening- Linea progettuale 13 - Allegato V23) Programma di contenimento delle Malattie Infettive prevenibilicon vaccino attraverso strategie efficaci per ilmantenimento delle coperture vaccinali e per la vaccinazionedei gruppi e categorie a rischio - linea progettuale13 - Allegato W24) Sorveglianza PASSI: attività di supporto e integrazionedei risultati con quelli prodotti dai sistemi di sorveglianzaattivi in Veneto per la produzione di strumenti di comunicazioneefficaci - Linea progettuale 13 - Allegato X25) Prevenzione e promozione della salute negli ambienti divita e di lavoro, attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione2010-2012 - Linea progettale 13 - Allegato Y26) Prevenzione dell’aids e delle altre malattie a trasmissionesessuale nelle scuole secondarie di secondo grado - Lineaprogettuale 13 - Allegato Z3. di trasmettere i suddetti progetti al Ministero della Saluteper la successiva approvazione da parte della ConferenzaStato-Regioni ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni Rep. Attin. 84/CSR del 20/04/<strong>2011</strong>;4. di incaricare la Direzione attuazione programmazionesanitaria di provvedere all’ulteriore corso del presente provvedimentoed agli adempimenti conseguenti, comprese eventualimodifiche ed integrazioni di carattere tecnico ai progetti richiestedal Ministero della Salute in sede di esame dei medesimi;5. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.Allegati (omissis).itGli allegati sono consultabili onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1088del 26 luglio <strong>2011</strong>Sperimentazione di un modello di dipartimento interaziendale,nell’area dell’emergenza e urgenza, nellaProvincia di Padova[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Viene istituito, in via sperimentale, il dipartimento interaziendaleprovinciale di Padova nell’area dell’emergenzaed urgenza


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 125L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Il decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e sue successivemodifiche ed integrazioni sancisce, all’art. 17 bis - comma1, che l'organizzazione dipartimentale è il modello ordinario digestione operativa di tutte le attività delle Aziende sanitarie. Icommi successivi del medesimo articolo definiscono le modalitàdi nomina del coordinatore del dipartimento, i suoi compiti,la composizione e le funzioni del Comitato di dipartimento.Coerentemente con quanto previsto dalla normativa nazionalela Giunta regionale ha approvato le disposizioni perl’istituzione ed il funzionamento dei Dipartimenti e delle areeomogenee per le Aziende Ulss e per le Aziende Ospedaliere(Dgr n. 3574 del 21 dicembre 2001).La deliberazione n. 3574/2001 prevede, tra l’altro, che, peril raggiungimento di specifici obiettivi comuni a più AziendeSanitarie, possono essere costituiti dipartimenti interaziendalicon specifici accordi tra le Aziende.In linea con tali disposizioni ed in attuazione di quantoprevisto dal “4° Piano sangue e plasma regionale”, la Giuntaregionale, con deliberazione n. 4303 del 29 dicembre 2004, haapprovato le linee guida per il funzionamento del DipartimentoInteraziendale di Medicina Trasfusionale.Nel settore dell’emergenza e urgenza, la Regione Veneto,al fine di consentire la migliore risposta possibile ai bisogni deicittadini in termini di efficienza, efficacia e appropriatezza e ilmigliore utilizzo possibile delle risorse, ha introdotto modelliorganizzativi di rete nella gestione di alcuni percorsi cliniciquali l’Infarto miocardico acuto (Ima), l’Ictus, oltre che inspecifici settori quali quello neonatale e pediatrico e quellodell’endoscopia di urgenza.Si vuole ora sperimentare, nel settore dell’emergenza eurgenza, un modello di dipartimento interaziendale su baseprovinciale, nel rispetto degli attuali indirizzi regionali cheimplementano la logica del sistema di rete secondo il modello“Hub and Spoke”.Tale organizzazione si ritiene possa consentire un piùalto grado di efficienza organizzativa, con conseguente ottimizzazionedell’utilizzo delle risorse per il Sistema Sanitarioregionale, rendendo possibile:a) la definizione di modelli organizzativi, di linee guida epercorsi assistenziali comuni, finalizzati a promuoverel’appropriatezza clinica ed organizzativa delle prestazioni,nel rispetto degli attuali indirizzi regionali che implementanola logica del sistema Hub and Spoke;b) l’omogeneizzazione e la standardizzazione organizzativa eassistenziale basati sull’intensità delle cure, con prevedibilieffetti positivi sulla gestione dei bisogni e sull’ottimizzazionedei tempi per la presa in carico dei pazienti;c) l’attuazione di programmi di formazione comuni nell’areadi riferimento, con diffusione di “best practice” e di comportamentipiù omogenei tra le aziende anche al fine dimantenere la competenza e l’efficienza operativa;d) la promozione e lo sviluppo di attività sistematiche econtinuative di audit, rendendo possibile il confronto deirisultati e l’elaborazione di comuni strategie di comportamentoclinicoSi propone che il modello interaziendale in parola vengasperimentato nella Provincia di Padova individuando qualecentro “Hub” l’Azienda Ospedaliera di Padova e quali centri“spoke” le Aziende Ulss 15, <strong>16</strong> e 17 e la Casa di cura AbanoTerme.L’introduzione di tale modello sperimentale trova, infatti,le condizioni ottimali di applicazione nel territorio provincialedi Padova:• per l’ampiezza del bacino di riferimento con una popolazionedi oltre 900.000 abitanti;• per la presenza di esperienze già acquisite nella gestionedi modelli dipartimentali interaziendali di emergenzaurgenza nell’area Padovana;• per la presenza sul territorio di differenti strutture dedicateall’emergenza ed urgenza afferenti ad aziende territoriali(Azienda Ulss 15, Azienda Ulss <strong>16</strong> ed Azienda Ulss 17),ad una Azienda Ospedaliera e ad una struttura ospedalieraprivata accreditata equiparata al pubblico (Casa di Cura“Abano Terme”);• per la complessità degli interventi in emergenza e urgenzache, per la presenza dell’Azienda Ospedaliera, sono erogatinell’ambito di tutte le alte specialità e costituiscono unpunto di riferimento regionale ed in alcuni settori ancheextra regionale;• per la presenza, presso l’Azienda Ospedaliera di Padova,del dipartimento di pediatria che è già stato riconosciutocon provvedimento regionale come centro di terzo livelloper la gestione delle emergenze ed urgenze neonatali epediatriche.La sperimentazione di tale modello organizzativo prevedeil raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso:a) l’elaborazione di protocolli condivisi finalizzati alla ridistribuzionedell’offerta di prestazioni, secondo gli attuali indirizzidi programmazione regionale che vedono nei centriHub la centralizzazione delle prestazioni di alta specialitàe nei centri Spoke la gestione dei bisogno assistenziali dimedia e bassa intensità oltre che la garanzia della presain carico nell’ottica della continuità assistenziale;b) l’adozione di metodologie di lavoro ai fini della riduzionedel rischio per i pazienti;c) un utilizzo coordinato delle risorse;d) l’offerta di prestazioni nel regime più appropriato secondoi principi della “best practice”;e) la valorizzazione e responsabilizzazione degli operatori;f) la predisposizione di linee guida, protocolli, percorsi assistenzialie diagnostico terapeutici basati sulle migliorievidenze cliniche con la definizione dei livelli qualitativie quantitativi delle prestazioni;g) l’adozione del metodo di lavoro interdisciplinare e delconfronto professionale;h) l’adozione di tutte le modalità organizzative che, in terminidi efficacia e nei limiti delle risorse economiche disponibili,consentano una minor permanenza in ospedale delpaziente;i) l’adozione di sistemi univoci di misurazione delle attività.Gli aspetti relativi alla composizione, istituzione, organie durata vengono definiti nel documento di cui all’Allegato Adel presente atto che ne costituisce parte integrante.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, il


126Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Visto il decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 esue successive modifiche ed integrazioni;Vista la deliberazione n. 3574 del 21 dicembre 2001;delibera2. di istituire il Dipartimento sperimentale interaziendalenell’area dell’emergenza e urgenza, nella Provincia di Padova,composto dalle Aziende Ulss 15, <strong>16</strong>, 17, dall’Azienda Ospedalieradi Padova e dalla Casa di Cura “Abano Terme”;3. di individuare quale centro “Hub” l’Azienda Ospedalieradi Padova e quali centri “spoke” le Aziende Ulss 15, <strong>16</strong>e 17 e la Casa di Cura “Abano Terme”;4. di approvare le “Linee guida” per l’istituzione ed ilfunzionamento del Dipartimento sperimentale interaziendalenell’area dell’emergenza e urgenza, nella Provincia di Padova,di cui all’Allegato A parte integrante del presente atto;5. di approvare le disposizioni e i principi contenuti inpremessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;6. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;7. di incaricare la Direzione regionale Attuazione ProgrammazioneSanitaria dell’esecuzione del presente atto.Allegato ALinee guida per l’istituzione ed il funzionamento del Dipartimentosperimentale interaziendale nell’area dell’emergenzae urgenza, nella Provincia di PadovaL'organizzazione dipartimentale è il modello ordinariodi gestione operativa di riferimento per tutte le attività delleAziende sanitarie; si ritiene pertanto opportuno sperimentarenuovi modelli organizzativi, in settori ad alta complessità organizzativaquali quella dell’emergenza e urgenza, ampliandola sfera di azione all’intera Provincia di Padova, al fine di verificarnel’efficacia e la trasferibilità.FinalitàL’organizzazione del dipartimento rende possibile:a) la definizione di modelli organizzativi, di linee guida epercorsi assistenziali comuni, finalizzati a promuoverel’appropriatezza clinica ed organizzativa delle prestazioni,nel rispetto degli attuali indirizzi regionali che implementanola logica del sistema Hub and Spoke;b) l’omogeneizzazione e la standardizzazione organizzativa eassistenziale basati sull’intensità delle cure, con prevedibilieffetti positivi sulla gestione dei bisogni e sull’ottimizzazionedei tempi per la presa in carico dei pazienti;c) l’attuazione di programmi di formazione comuni nell’areadi riferimento, con diffusione di “best practice” e di comportamentipiù omogenei tra le aziende anche al fine dimantenere la competenza e l’efficienza operativa;d) la promozione e lo sviluppo di attività sistematiche econtinuative di audit, rendendo possibile il confronto deirisultati e l’elaborazione di comuni strategie di comportamentoclinico, anche nella logica della riduzione del rischioclinico.ComposizionePartecipano alla sperimentazione del Dipartimento:l’Azienda Ulss 15, l’Azienda Ulss <strong>16</strong>, l’Azienda Ulss 17,l’Azienda Ospedaliera di Padova e la Casa di Cura “AbanoTerme”.IstituzioneI Direttori Generali delle Aziende sanitarie e del Presidiocoinvolti approvano con singoli atti deliberativi la medesimaproposta di istituzione del Dipartimento ed in particolare:a) individuano le strutture afferentib) definiscono un unico progetto organizzativo, piano programmaticoe comuni obiettivi da perseguire.Le deliberazioni di proposta di istituzione del Dipartimentoe il progetto di cui ai punti a) e b), devono essere preventivamenteinviati dalla Segreteria regionale per la Sanità entro 30giorni dalla loro adozione, ai fini dell’approvazione.A seguito dell’approvazione della proposta, entro 30 giornii Direttori Generali delle Aziende che compongono il Dipartimento,ciascuno con proprio atto deliberativo, provvedonoalla istituzione dello stesso ed alla nomina del Coordinatoree del Comitato.Entro 30 giorni dall’istituzione approvano il regolamento.RisorseLe risorse necessarie alla istituzione ed al funzionamentodel Dipartimento sono a carico dei bilanci delle Aziendecoinvolte e devono essere ripartiti tra le stesse. Tali risorsedevono essere identificate ed esplicitate negli atti di propostadi istituzione del Dipartimento ed i relativi costi devono essereripartiti tra le Aziende medesime.DurataIl Dipartimento resta attivo per un anno, rinnovabile. Altermine di tale periodo i Direttori Generali interessati operanouna valutazione congiunta sul grado di raggiungimento degliobiettivi previsti ed inviano tale valutazione alla Segreteriaregionale per la Sanità.OrganiGli organi del Dipartimento sono:a) Coordinatore del Dipartimentob) Comitato del DipartimentoCoordinatore del DipartimentoIl Coordinatore del Dipartimento:• è nominato, con provvedimento motivato, tra i Dirigenticon incarico di struttura complessa che fanno parte delDipartimento;• durante il periodo di incarico il coordinatore continua asvolgere attività di direzione della struttura alla quale èpreposto nell’azienda di appartenenza.• non ha diritto a percepire alcun compenso aggiuntivo.Il Coordinatore del Dipartimento, ferma restando l’autonomiaprofessionale clinica ed organizzativa dei Direttoridelle singole strutture:• propone il regolamento ai Direttori Generali per l’approvazione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 127• convoca e presiede il comitato e assicura il corretto svolgimentodelle sedute• promuove le attività finalizzate al raggiungimento degliobiettivi assegnati• promuove l’individuazione di univoche modalità di rilevazionedelle attività, il monitoraggio delle stesse e leeventuali azioni correttive in relazione agli obiettivi• promuove verifiche periodiche sulla qualità e sulla sicurezzanell’ambito del dipartimento• rappresenta il Dipartimento nei confronti delle DirezioniGenerali• presenta ai Direttori Generali la relazione annuale sull’attivitàsvolta e sul grado di raggiungimento degli obiettiviComitato del DipartimentoIl Comitato del Dipartimento è composto da:a) i direttori delle Strutture Complesse afferenti al Dipartimentob) i responsabili di Struttura Semplice a valenza Dipartimentaleafferenti al Dipartimentoc) un referente dell’area delle professioni sanitarie, nominatodai Direttori Generali delle Aziende e scelto tra i coordinatoridelle strutture afferenti al Dipartimentod) due componenti dirigenziali, nominati dai Direttori Generalidelle Aziende;e) due componenti non dirigenziali delle strutture del Dipartimentonominati dai Direttori Generali delle AziendeI componenti del Comitato non hanno diritto a percepirealcun compenso aggiuntivo.Il comitato dura in carica un anno.Il Comitato del Dipartimento, agendo con metodo maggioritario:• elabora il regolamento• confronta e analizza i piani delle attività e dei programmidelle singole strutture in relazione al grado di raggiungimentodegli obiettivi assegnati• propone i piani di formazione del personale• propone la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi,anche nella logica dell’Hub and Spoke• propone lo sviluppo di attività di ricerca e di controllo siasulla qualità delle prestazioni che sul perseguimento dellariduzione del rischio clinico• promuove l’elaborazione e la predisposizione di protocolliclinici e l’adozione di linee guida e di percorsi comuni.Regolamento del DipartimentoOltre a quanto previsto dalla deliberazione regionale, nelregolamento devono essere esplicitate:a) il modello organizzativo propostob) il sistema delle responsabilità e delle relazionic) le attività e le funzioni del dipartimentod) lo sviluppo e l’organizzazione interna adottati per il raggiungimentodegli obiettivi.Devono essere altresì indicati nel regolamento i servizi ele attività di supporto necessari al buon funzionamento delDipartimento.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1089del 26 luglio <strong>2011</strong>Autorizzazioni di acquisizioni di “Grandi Apparecchiature”sottoposte a parere di congruità Art. 26 L. 14/09/1994n. 56 - Dgr n. 1455 del 6/06/2008. Autorizzazioni allacontrazione di mutui. Art. 5 e 6 Lr 14/09/1994 n. 55 - Dgrn. 125 del 8/02/<strong>2011</strong>: Autorizzazioni della Commissioneregionale per l’Investimento in Tecnologia ed Edilizia(Crite) nella seduta del giorno 18/05/<strong>2011</strong>.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Autorizzazioni alle Aziende Ulss alle acquisizioni di grandiapparecchiature, quali TAC o Risonanze Magnetiche, Laser,ecc., e autorizzazione alla contrazione di mutui, sottoposteal parere della Commissione regionale per l’Investimento inTecnologia ed Edilizia (Crite), istituita e regolamentata conDgr 1455/2008.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Con Dgr n. 1455 del 6/06/2008 la Giunta ha riavviato l’attivitàdi valutazione degli investimenti nel settore socio sanitariodel Gruppo Tecnico di Valutazione, costituendo il nuovoorganismo denominato Commissione regionale per l’Investimentoin Tecnologia ed Edilizia (Crite) e provvedendo altresìad individuare la composizione della Commissione stessa.La suindicata Dgr 1455/08 confermava la funzione dellaCrite stabilendo che essa ha il compito di supportare l’organodi governo regionale nella scelta dei progetti di investimento(in edilizia e in attrezzature) da avviare a realizzazione e diquelli eventualmente ammissibili a contributo regionale e/onella segnalazione di quei progetti ammissibili ai finanziamentidi leggi speciali o di finanza straordinaria che dovesserorendersi disponibili, ovvero per adeguare la programmazioneregionale stessa.Con la medesima Dgr 1455/08 veniva approvato il documentodenominato “Criteri per la definizione di un piano allocativodelle attrezzature di imaging clinico nella Regione delVeneto” che costituisce lo strumento tecnico-scientifico di cuisi avvale la Commissione per la valutazione delle richieste diautorizzazione all’acquisizione delle grandi apparecchiature.La Dgr 1455/08 ha altresì affidato alla Direzione RisorseSocio Sanitarie, in collaborazione con l’Agenzia regionaleSocio Sanitaria, la Direzione Edilizia a Finalità Collettive, laDirezione dei Servizi Sanitari, l’istruttoria tecnica preparatoriaalle sedute della Commissione, in ordine all’analisi tecnica,economica e finanziaria delle richieste di investimentopervenute, stabilendo che le richieste di autorizzazione agliinvestimenti in edilizia sanitaria dovranno essere redatte daparte delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere secondo quantodisposto dalla Lr 27/2003 e pervenire alle strutture regionalicompetenti.La circolare n. 337585 del 30/06/2008, a firma del Segretarioregionale Sanità e Sociale, ha emanato disposizioni alleUlss al fine di rivedere e riordinare la materia in ordine alleprocedure per la presentazione alla Crite delle richieste diapparecchiature, invitando le Ulss interessate a riformularele richieste già presentate.Nella seduta del 2 luglio 2008, la Crite si insediava, riavviandola propria attività secondo quanto disposto dalla suindicataDgr 1455/2008.


128Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Le DDgr n. 2298 e n. 23<strong>61</strong> del 28/09/2010 hanno modificatol’assetto organizzativo delle strutture della Giunta regionale,ivi comprese alcune strutture interessate allo svolgimentodella Crite; pertanto la nuova composizione della Crite risultacosì individuata:Segreteria SanitàDirezione Edilizia Ospedaliera e a Finalità CollettiveDirezione Controlli e Governo SSRDirezione Attuazione Programmazione SanitariaDirezione servizi socialiDirezione PrevenzioneDirezione BilancioDirezione Personale SSRAgenzia regionale Socio SanitariaLa Direzione Piani e Programmi è confluita nella DirezioneAttuazione Programmazione Sanitaria.La Dgr n. 125 del 8/02/<strong>2011</strong> ha individuato e definito illimite per le autorizzazioni da rilasciare alle Aziende Ulssper la contrazione di mutui o di altre forme di credito, perl’anno <strong>2011</strong>, così come previsto dalla Legge regionale n. 55del 14/09/1994.Ribadito che al fine di garantire coerenza con le prioritàdella programmazione socio sanitaria regionale, la suindicataDgr 125/<strong>2011</strong> prevede che le richieste di autorizzazione devonoessere preventivamente sottoposte al parere della Crite, ed autorizzatecon apposito provvedimento della Giunta regionale.Convocata con l’ordine del giorno prot. n. 230954 del13/05/<strong>2011</strong>, si è svolta in data 18/05/<strong>2011</strong> una nuova sedutadella Crite, durante la quale sono state esaminate le richiestepervenute.Le richieste esaminate dalla Commissione che hanno ottenutoparere favorevole sono elencate nell’ Allegato A, parteintegrante del presente provvedimento.Con il presente provvedimento si propone pertanto diautorizzare le acquisizioni e la contrazione di mutui, di cuiall’Allegato A, in virtù del parere favorevole espresso dallaCommissione regionale per l’Investimento in Tecnologia edEdilizia (Crite) nella seduta del 18/05/<strong>2011</strong>, vincolando le acquisizionidelle apparecchiature alla produzione da parte delleAziende Ulss interessate, laddove tuttora mancante, del parerecollegiale dei Direttori Generali delle Ulss di Area Vasta, individuatecome da Dgr n. 2846 del 12/09/2006.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il presente provvedimento.delibera1. Di autorizzare, per le motivazioni espresse in premessafacenti parte integrante del presente provvedimento, leacquisizioni di “Grandi Apparecchiature” e sottoposte in data18/05/<strong>2011</strong> con esito favorevole al parere di congruità dellaCommissione regionale per l’investimento in Tecnologia edEdilizia (Crite), da parte delle Aziende Ulss come da elencodi cui all’Allegato A, parte integrante del presente provvedimento,e vincolando le acquisizioni stesse alla produzione daparte delle Aziende Ulss interessate, laddove tuttora mancante,del parere collegiale dei Direttori Generali delle Ulss di AreaVasta, individuate come da Dgr n. 2846 del 12/09/2006.2. Di autorizzare altresì la contrazione di mutuo la cuirichiesta è stata sottoposta in data 18/05/<strong>2011</strong> con esito favorevoleal parere di congruità della Commissione regionaleper l’investimento in Tecnologia ed Edilizia (Crite), da partedell’ Azienda Ulss 4, come da Allegato A, parte integrantedel presente provvedimento3. Di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.(segue allegato)La Giunta regionale- Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione, ai sensi dell’art. 33, II comma dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale.- Vista la Lr n. 27/2003.- Richiamata la propria deliberazione n. 1455 del6.06.2008.- Vista la Circolare n. 337585 del 30/06/2008 a firma delSegretario regionale Sanità e Sociale.- Vista la Lr n. 55/1994- Richiamata la propria deliberazione n. 125 del8/02/<strong>2011</strong>.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 129- ESITI FAVOREVOLI - SEDUTA CRITE DEL 18/05/<strong>2011</strong>puntoODGAziendaUlss/AO/IRCCSDatarichiestaPresidio UO TecnologiaTipologiarichiestaCostoapparecchiaturaCosto totaleinvestimentoPossibilità difinanziamentoModalitàacquisizionePareri DGAreaProvincialeRiesame richieste sulle quale si è già espressa la CRITE nella seduta del 10/03/<strong>2011</strong>Ogg. 1 ULSS 3 20/04/11 Bassano UrologiaRobotchirurgicoDa VinciSostituzione 1.956.000,00 1.956.000,0070% Cariver30% privatiAcquisto Non presentiOgg. 2 ULSS 6 21/12/10 Vicenza Cardiologia Angiografo Sostituzione 1.000.000,00 1.000.000,00 no Acquisto Non presentiPrima valutazione della CRITEOgg. 9 IOV 15/03/11 PadovaPiattaformacitofluorimetricaNuovaacquisizione576.000,00 576.000,00 Fondi 5xmille Acquisto Non presentiOgg. 10 ULSS 4 18/03/10MontecchioPrealcino(VI)Villa NieroBoninLongareRestauroconservativocon ripristinodelle pitturedecorativeAutorizzazione contrazione di mutuo400,000,00Mutuo250.000,00 econtributo afondoperdutoIstituto VilleVenete per €50.000,00Allegato BParere CRITEParere del 10/03/11: Rinnovo service per 2anni. Parere del 18/05/11:favorevole all'acquisto con le seguenticondizioni:- ottenere il totale finanziamento della spesa- ampliare condivisione apparecchiatura conle altre Aziende della Provincia;- monitorare il corretto utilizzo dello strumento,(solo per prestazioni che non possono essereeffettuate in laparoscopia.- fornire a fine 2012 dettagliata relazione chedimostri l'avventua contrazione delle giornate didegenza.Parere del 10/03/11: acquisizione finanziatadalla Fondazione CaRiVeronaParere del 18/05/11: favorevole, conindicazione di effettuare l'acquisizione con fondidel bilancio aziendale, avendo cura diespletare adeguate procedure finalizzateall'ottenimento delle migliori condizioni esisentisul mercato.Parere favorevole all'acquisizione dandoindicazioni di estendere fuori area il bacinod’utenza, di utilizzare l’apparecchiatura almeno8 ore al giorno, e di utilizzare per l’acquisto lesomme provenienti dalla destinazione del 5°/°°.Parere favorevole


130Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1090del 26 luglio <strong>2011</strong>“<strong>Associazione</strong> S.Francesco per la tutela degli animali”con sede a Feltre (BL), in Viale Mazzini n.26. Confermaiscrizione all’Albo regionale delle Associazioni Protezionisticheai sensi dell’art. 9, della Lr 60/1993, per il triennio<strong>2011</strong>-2014.[Associazioni, fondazioni e istituzioni varie]Note per la trasparenza:Conferma iscrizione dell’“<strong>Associazione</strong> S.Francesco perla tutela degli animali” all’Albo regionale delle AssociazioniProtezionistiche, per il triennio <strong>2011</strong>-2014. Non prevede impegnidi spesa.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.Con propria Legge n. 60 del 28 dicembre 1993, la Regionedel Veneto ha disciplinato la materia della tutela degli animalid’affezione e della prevenzione del randagismo.Con successiva circolare applicativa regionale n. 11 del 10maggio 1994, sono altresì state fornite direttive attuative dellasopraccitata legge regionale.Secondo quanto disposto dall’art. 9, della Lr 60/1993, leAssociazioni, ai fini dell’iscrizione all’Albo regionale delleAssociazioni Protezionistiche, devono presentare domandaal Presidente della Giunta regionale corredata da idonea documentazione.Ai sensi del comma 6, dell’art. 9 della Lr 60/1993, i soggettiche sono già stati iscritti al sopraccitato Albo, qualorainteressati, ogni tre anni devono richiedere la conferma dell’iscrizione,pena la cancellazione automatica dall’Albo, con laripresentazione, qualora fossero intervenute modificazioni, delladocumentazione relativa all’atto costitutivo, dello statuto, da cuirisultino le finalità dell’associazione e dei requisiti degli iscritti.Con provvedimento n. 410 del 17 febbraio 1999 la Giuntaregionale deliberava di iscrivere al sopraccitato Albo regionale,l’“<strong>Associazione</strong> S. Francesco per la tutela degli animali” consede a Feltre (BL) in Viale Mazzini n.26 che, ai sensi della Lr60/1993 e della successiva Circolare regionale 11/1994, erain possesso dei requisiti previsti dall’art. 9 della stessa Leggeregionale e la cui iscrizione è stata regolarmente riconfermataogni tre anni fino al <strong>2011</strong>.Ciò premesso, è pervenuta in data 23 maggio <strong>2011</strong>, conprotocollo di arrivo n. 246707, la domanda del Legale Rappresentantedell’“<strong>Associazione</strong> S. Francesco per la tutela deglianimali”, Sig.ra Cristina Gasparo, residente a Feltre (BL), inVia Gorda n. 63, di rinnovo di iscrizione all’Albo regionaledelle Associazioni Protezionistiche ai sensi dell’art. 9 della Lr60/1993, corredata di idonea dichiarazione, agli atti dell’UnitàComplessa sanità animale e igiene alimentare, che attesta chenon sono intervenute variazioni rispetto ai requisiti richiestie presentati in occasione della domanda di iscrizione, per ottenerela conferma di cui trattasi.Con <strong>Del</strong>iberazione 28 settembre 2010, n. 23<strong>61</strong> la Giuntaregionale ha approvato il riassetto organizzativo delle struttureregionali individuando nella Direzione Prevenzione lastruttura regionale a cui far afferire le funzioni precedentementeattribuite all’Unità di Progetto Sanità Animale edIgiene Alimentare.Richiamato il Decreto del Segretario regionale per la sanitàdel 22 giugno <strong>2011</strong>, n. 66.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione, ai sensi dell’art. 33, 2°comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la Legge regionale del 28 dicembre 1993, n. 60: “Tuteladegli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”;Vista la Circolare del Presidente della Giunta regionale del10 maggio 1994, n. 11: “Lr 28 dicembre 1993, n. 60”;Vista la richiesta di conferma di iscrizione all’Albo regionaledelle Associazioni Protezionistiche, pervenuta conprotocollo 246707 del 23 maggio <strong>2011</strong>, da parte del Legalerappresentante dell’“<strong>Associazione</strong> S. Francesco per la tuteladegli animali” con sede a Feltre (BL) in Viale Mazzini n.26;Vista la <strong>Del</strong>iberazione di Giunta regionale 28 settembre2010, n. 23<strong>61</strong> “Adempimenti di cui all’art. 15 della Lr 10/1/1997n. 1. Individuazione dei Servizi, Unità complesse ed Unitàperiferiche nell’ambito delle strutture regionali e contestualenomina dei dirigenti responsabili”;Visto il Decreto del Segretario regionale per la sanità del22 giugno <strong>2011</strong>, n. 66;Vista l’istruttoria svolta dalla competente dall’Unità ComplessaSanità Animale ed Igiene Alimentare afferente allaDirezione Prevenzione;delibera1. di confermare l’iscrizione all’Albo regionale delle AssociazioniProtezionistiche, ai sensi dell’art. 9 della Lr 60/1993,dell’ “<strong>Associazione</strong> S. Francesco per la tutela degli animali”con sede a Feltre (BL) in Viale Mazzini n. 26;2. di dare atto che l’<strong>Associazione</strong> di cui al precedentepunto 1, deve richiedere conferma dell’iscrizione ogni tre anni,pena la cancellazione automatica dall’Albo;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;4. di incaricare l’Unità Complessa sanità animale e igienealimentare all’esecuzione del presente provvedimento e quindidi provvedere alla comunicazione agli Enti territorialmentecompetenti.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1091del 26 luglio <strong>2011</strong>Dgr n. 3486 del 17.11.2009 di attuazione art. 8, 1^ comma,Lr 23/2007. Distribuzione del fondo tra le Aziende Ulss inrelazione al raggiungimento degli obiettivi di attività 2009.Impegno di spesa.[Unità locali socio sanitarie e aziende ospedaliere]Note per la trasparenza:Approvazione del piano di riparto tra le AUlss del terzodegli introiti dell’anno 2009 derivanti dal pagamento dellesanzioni ex D. Lgs. 758/94 (art. 8 1° comma Lr 23/07), inconformità ai criteri di ripartizione definiti con Dgr 3486/09.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 131La delibera prevede un impegno di spesa di € 1.738.992 (unmilionesettecentotrentottomilanovecento-novantadue/00)confinanziamento regionale proveniente dai pagamenti effettuatiai sensi dell’art. 21 comma 2 D.lgs 758/94 (art. 13 comma 6D.lgs 81/08; art. 8, 1 comma Lr 23/07).L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.In attuazione del disposto dell’art. 8, 1^ comma della Lr23/2007, la Giunta regionale con propria delibera n. 3486 del17.11.2009, ha definito gli obiettivi di attività SPISAL per l’anno2009 e fissato i criteri di distribuzione del fondo pari ad unterzo dell’importo introitato a seguito dei pagamenti effettuatiai sensi dell’art. 21, comma 2, del D.lgs 19.12.1994 n. 758. Lastessa Dgr ha individuato la destinazione delle quote assegnatealle Aziende Ulss, rinviando a successivo atto l’impegno dellasomma e la distribuzione della stessa.Per l’anno 2009 il fondo disponibile ai sensi del citato art. 8,è pari a € 1.828.705,33 (unmilioneottocentoventottomilasettecentocinque/33),come ricostruito nel suo ammontare sulla basedelle dichiarazioni rese dagli Spisal e sottoscritte dai DirettoriGenerali delle Aziende Ulss al Servizio Tutela e Sicurezza neiluoghi di lavoro della Direzione regionale Prevenzione.Si stabilisce che la quota spettante a ciascuna AUlss siadeterminata per il 40% del suo valore in funzione del numerodi Unità Locali (con almeno 1 dipendente o socio lavoratore)presenti sul territorio di competenza, per un altro 40% infunzione del numero degli operatori SPISAL in servizio al31.12.2009 e per il restante 20% in funzione del contributo,di ciascuna AUlss, al fondo regionale associato al pagamentodelle sanzioni di cui all’art. 21, comma 2 del D.lgs 758/94.L’assegnazione ad ogni AUlss della quota, come sopracalcolata, dipende dal grado di raggiungimento degli obiettiviassegnati e dal peso ai medesimi attribuiti valutati dal ServizioTutela e Sicurezza nei luoghi di lavoro della Direzione regionalePrevenzione, sulla base delle dichiarazioni rese dagli Spisal esottoscritte dai Direttori Generali.La quota assegnata deve essere destinata nell’ambitodell’AUlss:• al personale tecnico Upg e al restante personale operantepresso lo Spisal, con attribuzione di risorse aggiuntivea fronte di un aumento delle prestazioni specifiche diispezione e vigilanza (con un limite individuale di costocomplessivo comunque non superiore a € 5.000,00);• alla formazione del personale;• al miglioramento tecnologico e di attrezzature (informaticheo strumentali) dello SPISAL, dando atto che perl’acquisizione delle stesse non potranno essere utilizzaterisorse finanziarie di diversa provenienza regionale.La parte del fondo non distribuita alle AUlss a causa delmancato raggiungimento di tutti gli obiettivi, sarà destinataad azioni progettuali di ricerca e sviluppo da attuare su baseregionale anche in collaborazione con le parti sociali ed istituzionalidel settore.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale• Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale.• Vista la Lr 23/2007 art. 8 1^ comma.• Vista la Dgr 3486 del 17.11.2009.• Vista la Lr 29/11/2001 n. 39 “ Ordinamento del bilancioe della contabilità della Regione”.delibera1. di stabilire che per l’anno 2009 il fondo disponibile aisensi dell’art. 8, 1^ comma della Lr 23/2007 corrispondente alterzo dell’importo introitato a seguito dei pagamenti effettuati aisensi dell’art. 21, 2^ comma, del D.lgs 758/94 in materia di sicurezzae igiene del lavoro, è pari a € 1.828.705,33 (unmilioneottocentoventottomilasettecentocinque/33),come ricostruito nel suoammontare sulla base delle dichiarazioni rese al Servizio Tutela eSicurezza nei luoghi di lavoro della Direzione Prevenzione dagliSpisal e sottoscritte dai Direttori Generali delle Aziende Ulss;2. di stabilire che la quota del fondo da distribuire tra leAUlss, tenendo conto per ciascuna Azienda del grado di raggiungimentodegli obiettivi assegnati e del peso ai medesimiattribuiti, come valutati dal Servizio Tutela e Sicurezza neiluoghi di lavoro della Direzione regionale Prevenzione, sullabase delle dichiarazioni rese dagli SPISAL e sottoscritte daiDirettori Generali, sia pari a € 1.738.992,00 (unmilionesettecentotrentottomilanovecentonovantadue/00);3. di assegnare la suddetta quota alle AUlss secondo ilpiano di riparto sotto riportato:Aziende Ulss €Ulss n. 1 Belluno 58.362Ulss n. 2 Feltre 25.713Ulss n. 3 Bassano 65.408Ulss n. 4 Thiene <strong>61</strong>.110Ulss n. 5 Arzignano 45.142Ulss n. 6 Vicenza 112.773Ulss n. 7 Pieve di Soligo 71.423Ulss n. 8 Asolo 96.120Ulss n. 9 Treviso 115.002Ulss n. 10 San Donà 87.533Ulss n. 12 Veneziana 132.111Ulss n. 13 Mirano 68.734Ulss n. 14 Chioggia 42.120Ulss n. 15 Cittadella 92.919Ulss n. <strong>16</strong> Padova 142.920Ulss n. 17 Este 82.810Ulss n. 18 Rovigo 81.812Ulss n. 19 Adria 29.239Ulss n. 20 Verona <strong>16</strong>6.340Ulss n. 21 Legnago 75.598Ulss n. 22 Bussolengo 85.802Totale 1.738.9924. di stabilire che la quota assegnata sia destinata nell’ambitodi ciascuna AUlss al personale tecnico Upg e al restantepersonale operante presso lo Spisal, con attribuzione di risorse


132Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>aggiuntive (con un limite individuale di costo complessivocomunque non superiore a € 5.000,00), a fronte di un aumentodelle prestazioni in coerenza con gli obiettivi definiti dalpresente provvedimento e con gli istituti contrattuali vigenti;alla formazione del personale; al miglioramento tecnologicoe di attrezzature (informatiche o strumentali) dello SPISAL,dando atto che per l’acquisizione delle stesse non potrannoessere utilizzate risorse finanziarie di diversa provenienza;5. di impegnare a favore delle Aziende Ulss del Venetol’importo di € 1.738.992 (unmilionesette-centotrentottomilanovecentonovantadue/00)sul capitolo 60920 ad oggetto“Sviluppo e miglioramento dell’attività degli SPISAL (art. 21,c. 2, D.lgs 19/12/1994 n. 758 - art. 8 c. 1, Lr <strong>16</strong>/08/2007 n. 23)del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziariocorrente che presenta sufficiente disponibilità;6. di incaricare la Dirigente regionale della DirezionePrevenzione a liquidare gli importi spettanti a ciascuna AUlssad esecutività del presente provvedimento;7. di stabilire che la rendicontazione sull’utilizzo dei fondivenga presentata da ogni AUlss alla Direzione Prevenzioneentro 6 mesi dal ricevimento dei fondi con resoconto a firmadel Direttore generale;8. di demandare a successiva delibera l’impegno dellaparte del fondo non distribuibile pari a € 89.713,33 (ottantanovemilasettecentotredici/33)per azioni progettuali di ricerca esviluppo da attuare su base regionale anche in collaborazionecon le parti sociali ed istituzionali del settore;9. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto, non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;10. di incaricare dell’esecuzione del presente atto la Direzioneregionale Prevenzione.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1092del 26 luglio <strong>2011</strong>Piano regionale Prevenzione 2010-2012 (PRP 2010-2012), approvato con Dgr n. 3139 del 14.12.2010. Progetto2.7.5 “Prodotti fitosanitari e tutela della salute”. Pianoregionale annuale <strong>2011</strong> di controllo su commercio ed impiegodei prodotti fitosanitari. (P.Re.fit. <strong>2011</strong>).[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:È proposto, per l’anno <strong>2011</strong>, l’insieme delle attività di vigilanzasanitaria che le Aziende Ulss, nell’ambito del Progettoregionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”, sono chiamatea svolgere nel settore del commercio e dell’impiego deiprodotti fitosanitari, secondo quanto previsto dall’art. 17 D.Lgs. 17.3.1995 n. 194 (P.Re.fit. <strong>2011</strong>). La delibera non prevedeimpegno di spesa.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.L’attività di vigilanza e di controllo che i Dipartimentidi Prevenzione delle Aziende Ulss svolgono nel settore delcommercio e dell’impiego dei prodotti fitosanitari è previstadall’art. 17 del D.lgs 17.03.1995 n. 194.Le Regioni e le PP.AA. trasmettono i dati al Ministero dellaSalute entro il 31 maggio successivo all’anno di svolgimentodell’attività di vigilanza.Ricostruito conseguentemente il quadro complessivo suscala nazionale, il Ministero della Salute invia i dati nazionaliagli organismi competenti dell’Unione Europea entro il 31luglio di ciascun anno.Il Piano regionale di controllo sul commercio e sull’impiegodei prodotti fitosanitari <strong>2011</strong> è stato predisposto dalla strutturaregionale competente, Servizio Tutela e Sicurezza nei Luoghidi Lavoro della Direzione regionale Prevenzione, nel rispettodelle indicazioni previste con l’Accordo “Adozione del Pianodi controllo sull’immissione in commercio e l’utilizzazionedei prodotti fitosanitari per il quinquennio 2009-2013”, stipulatoin Conferenza Stato - Regioni - PP.AA. del 8.04.2009,con la collaborazione del Comitato tecnico progettuale di cuialla Dgr n. 136/2003 e considerate le risultanze dei resocontiattività assicurati dai Dipartimenti e dalle criticità dagli stessievidenziate.Considerato che è necessario procedere alla realizzazionenel <strong>2011</strong> del suddetto Piano regionale (P.Re.fit. <strong>2011</strong>), con ilpresente atto è illustrato il programma delle attività di controlloe informazione, finalizzato alla tutela della salute pubblica edegli operatori del settore che i Dipartimenti di Prevenzionedelle Aziende Ulss dovranno effettuare, così da ottemperareall’adempimento dell’art. 17 D.lgs n. 194 del 17.03.1995 citatoin premessa.I Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Ulss in particolareprocederanno allo svolgimento di controlli pressogli esercizi commerciali di vendita dei prodotti fitosanitari epresso gli ambiti in cui tali prodotti sono comunemente utilizzati,principalmente attività agricole, ma anche contesti extraagricoli, secondo le modalità previste nel documento “Pianoregionale di controllo ufficiale sul commercio e sull’impiegodei prodotti fitosanitari. Anno <strong>2011</strong> - manuale operativo”, checostituisce l’allegato A alla presente <strong>Del</strong>iberazione.Il controllo presso gli esercizi di vendita - oltre ai requisitirelativi ai locali, all’autorizzazione e alla abilitazione alla vendita- è particolarmente mirato a verificare che il commerciodei prodotti fitosanitari avvenga nel rispetto delle condizionipreviste dalla legge e in questo ambito una particolare attenzionedeve essere dedicata alla presenza di prodotti fitosanitarirevocati, eventualmente giacenti all’interno dell’eserciziocommerciale, considerate le responsabilità conseguenti incapo ai venditori.È previsto anche per l’anno <strong>2011</strong> un programma di campionamenti,finalizzati a verificare - presso le rivendite diprodotti fitosanitari ed i depositi di smistamento degli stabilimentidi produzione che svolgono attività di vendita direttaagli utilizzatori - la corrispondenza della sostanza esaminatacon i requisiti riportati in etichetta del prodotto fitosanitario,secondo le modalità previste nell’Allegato A dell’AccordoStato-Regioni-PP.AA. del 8.04.2009 citato.Ciascuna Azienda Ulss, svilupperà un’azione di informazionee supporto nei confronti dei venditori di prodotti fitosanitariper la corretta presentazione delle dichiarazioni annualidi vendita dei prodotti fitosanitari - previste quale obbligonormativo dall’art. 42, c. 1, Dpr 23.04.2001 n. 290 - sia altriinterventi formativi, con finalità eminentemente di prevenzionesanitaria, dedicati agli adempimenti previsti dalla normativavigente in capo ai venditori di prodotti fitosanitari.L’attività di controllo sull’impiego dei prodotti fitosanitariconsisterà nell’effettuazione da parte di ciascuna AziendaUlss di 50 sopralluoghi, da svolgersi, come sopra evidenziato,


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 133presso le aziende agricole (comprese le attività florovivaistiche)e presso ambiti extra agricoli.Le stesse Aziende Ulss dovranno prevedere anche iniziativedi informazione ed educazione alla salute nei confronti degliutilizzatori di prodotti fitosanitari, affinché - anche attraversole associazioni di Categoria degli stessi utilizzatori - sianofavoriti comportamenti incentrati sulle buone pratiche in agricolturae rispettate le prescrizioni normative, quali l’obbligodi compilazione del “Registro dei trattamenti”.I risultati dell’attività di vigilanza svolta da ciascunaAzienda Ulss sul commercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitarinel corso del <strong>2011</strong> saranno quindi evidenziati mediantel’utilizzo della modulistica prevista con l’Accordo Stato - Regioni- PP.AA. citato e, raccolti nel “Fascicolo aziendale delleattività connesse al Piano regionale di controllo ufficiale sulcommercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari” (allegatoB alla presente <strong>Del</strong>iberazione), saranno conseguentementeinviati alla Direzione regionale Prevenzione entro la data del31.3.2012.Nello stesso allegato B è proposta anche una scheda perevidenziare le attività di informazione e formazione che, svoltedall’Azienda Ulss, sono state rivolte ai venditori e agli utilizzatori(o loro rappresentanti di categoria). Tale attività non rientranel controllo ma nella informazione/formazione.Debitamente compilato e sottoscritto in ogni sua parte, il“Fascicolo aziendale delle attività connesse al Piano regionaledi controllo ufficiale sul commercio e sull’impiego dei prodottifitosanitari” (allegato B) sarà inviato alla Direzione regionalePrevenzione entro il 31.3.2012 per consentire l’invio dei datial Ministero della Salute.Si precisa che la presente <strong>Del</strong>iberazione non comportaspesa a carico del Bilancio regionale.Il Relatore conclude la propria relazione e sottoponeall’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma,dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente haattestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anchein ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statalee regionale.Visto il D.lgs n. 502 del 30.12.1992, art. 7 ter.Visto il D.lgs n. 194 del 17.03.1995, art.17.Vista la Lr n. 5 del 3.02.1996.Visto il Dpr n. 290 del 24.03.2001Visto il D.lgs 09.04.2008 n. 81.Visto il Decreto 09.08.2002 del Ministro della Salute.Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale n. 136 del31.01.2003.Viste le <strong>Del</strong>iberazioni di Giunta regionale n. 3465 del14.11.2003, n. 15<strong>16</strong> del 26.05.2004, n. 940 del 18.03.2005, n. 65del 17.01.2006, n. 1503 del 22.05.2007, n. 1714 del 24.06.2008,n. 524 del 3.03.2009 e 1<strong>16</strong>6 del 23.03.2010.Vista la Dgr n. 266 del 15.03.<strong>2011</strong>.Viste le indicazioni espresse dal Comitato Tecnico Progettualedi cui alla Dgr n. 136 del 31.01.2003 e documentate agliatti presso la Direzione regionale Prevenzione.delibera1. Di approvare l’allegato A - parte integrante e sostanzialedel presente atto - che illustra il “Piano regionale annuale <strong>2011</strong>di controllo su commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari(P.Re.fit. <strong>2011</strong>)”.2. Di approvare l’allegato B “Fascicolo aziendale delleattività connesse al Piano regionale di controllo ufficiale sulcommercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari”, quale parteintegrante della presente <strong>Del</strong>iberazione, contenente:a. la modulistica che le Aziende Ulss dovranno compilareper il riepilogo dei dati riguardanti l’attività annuale dicontrollo svolta nel <strong>2011</strong> sulla vendita e sull’impiego deiprodotti fitosanitari;b. i modelli per la redazione della relazione finale della stessaattività svolta;c. le schede delle iniziative di formazione e di educazione allasalute realizzate dall’Azienda Ulss nel settore dei prodottifitosanitari.3. Di stabilire che le Aziende Ulss, sono tenute - sullabase della normativa in materia di prodotti fitosanitari e secondoi tempi e gli indirizzi delineati nel documento di cui alpunto 1. - all’attuazione del P.Re.fit. <strong>2011</strong> di cui al presente atto,adottando criteri e metodi incentrati su un’azione integrata ela collaborazione tra Servizi in cui è articolata la complessivafunzione dei Dipartimenti di Prevenzione, assicurando formedi coinvolgimento e partecipazione del personale al fine diperseguire il raggiungimento degli obiettivi. Nel caso in cuitali obiettivi non venissero raggiunti, dovrà essere fornitaspecifica motivazione delle cause.4. Di stabilire che le stesse Aziende Ulss, il ServizioLaboratorio Arpav di Verona e la Direzione regionale Prevenzione,in relazione allo svolgimento del “Piano regionaleannuale <strong>2011</strong> di controllo su commercio ed impiego dei prodottifitosanitari”, sono tenute al rispetto delle seguenti scadenze:▪ 31.10.<strong>2011</strong> - invio al Servizio Laboratorio provinciale Arpavdi Verona - da parte delle 7 Aziende Ulss prescelte - delcampione di prodotto fitosanitario da analizzare;▪ 29.2.2012 - invio alle 7 Aziende Ulss, individuate perl’effettuazione del campionamento, dei rapporti di provadelle analisi effettuate, da parte del Servizio Laboratorioprovinciale Arpav di Verona;▪ 31.3.2012 - invio da parte di ciascuna Azienda Ulss allaDirezione regionale Prevenzione, in forma integrale debitamentecompilato e sottoscritto, del “Fascicolo aziendaledelle attività connesse al Piano regionale di controllo ufficialesul commercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari”▪di cui al precedente punto 2;31.5.2012 - invio al Ministero della Salute dei dati complessividi attuazione del Piano regionale <strong>2011</strong> di controllosul commercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari daparte della Direzione regionale Prevenzione.5. Di demandare alla Direzione regionale Prevenzione -Servizio Tutela della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro,la definizione di eventuali ulteriori elementi e precisazioni,sulla base delle indicazioni proposte dal Comitato Tecnico delProgetto regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”.6. Di dare atto che la presente <strong>Del</strong>iberazione non comportaspesa a carico del Bilancio regionale.(segue allegato)


134Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Progetto Regionale FAS“Fitosanitari - Ambiente - Salute”Allegato APiano Regionale di controllo ufficiale sul commercioe sull’ impiego dei prodotti fitosanitari - anno <strong>2011</strong>PremessaP.Re.fit. <strong>2011</strong>- manuale operativo -Il fenomeno dell’impiego dei prodotti fitosanitari incidesulla salute della popolazione.Per questo le dinamiche del commercio dei prodotti fitosanitarie le pratiche di utilizzazione degli stessi sono al centrodi una rigorosa normativa, comunitaria e nazionale, volta asalvaguardare il fondamentale bene della salute attraverso unapresenza istituzionale, in grado di garantire il rispetto sullacorrettezza delle condizioni di vendita dei prodotti in questione(autorizzazione ministeriale del prodotto, indicazioni precisesui divieti e sulle applicazioni consentite riportate in etichetta,informazione e trasparenza nell’attività commerciale) e l’adozionedi buone pratiche finalizzate ad impedire un indiscriminatoe non corretto utilizzo dei prodotti fitosanitari, tenendoconto degli effetti ambientali (dal sottosuolo, alle acque di falda,alla dispersione in atmosfera) che tali trattamenti comportano.Su questo presupposto è fondata la programmazioneregionale dedicata alle attività di controllo sulla vendita esull’utilizzazione dei prodotti fitosanitari, programmazioneavviata con la Dgr n. 3465 del 14.11.2003 e confermata, congli opportuni miglioramenti ed adattamenti, negli anni successivifino ad oggi.È necessario ricordare quanto prescrive l’art. 17 del D.Lgs.17.3.1995:1. Il Ministero della Sanità, sentiti i Ministri delle risorseagricole, alimentari e forestali, dell’ambiente e dell’industria,commercio e artigianato, entro il 31 ottobre di ciascunanno, adotta piani nazionali annuali per il controlloufficiale:a) dei prodotti fitosanitari in circolazione, al fine diaccertarne la rispondenza ai requisiti prescritti dalpresente decreto e, in particolare, alle condizioni diautorizzazione;b) dell’utilizzazione dei prodotti fitosanitari autorizzaticonformemente a tutte le indicazioni riportate nelleetichette, in applicazione dei principi delle buone pratichefitosanitarie nonché, ove possibile, dei principidi lotta integrata.2. Le Regioni e le Province autonome trasmettono al Ministerodella Sanità, entro il 31 maggio di ciascun anno, irisultati delle misure ispettive eseguite per la realizzazionedei piani annuali di cui al comma 1.3. Il Ministero della Sanità presenta ogni anno, entro il 31luglio, agli altri Stati membri e alla Commissione europea,una relazione sui risultati delle misure ispettive durantel’anno precedente.Si sottolinea inoltre quanto affermato nell’art. 1 dell’Accordosulla programmazione del quinquennio 2009-2013 delPiano di controllo ufficiale su commercio ed impiego deiprodotti fitosanitari, stipulato tra Stato - Regioni e PP.AA. indata 8.4.2009, laddove si insiste che il controllo è effettuato“per garantire il rispetto delle condizioni di autorizzazionedei prodotti fitosanitari di cui all’art. 17 del decreto legislativo17 marzo 1995, n. 194”.Ne consegue che l’azione di controllo sanitario effettuatodalle Aziende Ulss dovrà riguardare in primo luogo i prodottifitosanitari in commercio, per verificare la loro rispondenzaai requisiti previsti dalla normativa vigente e soprattutto lecondizioni di autorizzazione dei prodotti stessi.Contemporaneamente l’attenzione in fase di controllosarà posta sull’impiego dei prodotti fitosanitari autorizzati,impiego che deve essere conforme alle indicazioni riportatenell’etichetta autorizzata.Questo Piano regionale è conforme alle indicazioni di basecontenute nel Piano quinquennale 2009-2013, approvato conl’Accordo Stato - Regioni e PP.AA. in data 8.4.2009, mentre gliobiettivi di risultato proposti in ambito regionale per l’attività<strong>2011</strong> sono quelli fissati dal Comitato Tecnico Progettuale FAS“Fitosanitari - Ambiente - Salute” e confermati con la Dgr n.266 del 15.03.<strong>2011</strong> “Sviluppo e miglioramento delle attività diigiene e sanità pubblica, di igiene alimenti e nutrizione e disanità animale svolte dai Dipartimenti di Prevenzione delleAziende Ulss. Individuazione degli obiettivi (Lr <strong>16</strong>.08.2007n. 23, art. 8, commi 2 e 3)”.Attività P.Re.fit. <strong>2011</strong>Il Piano Regionale di controllo ufficiale sul commercio esull’impiego dei prodotti fitosanitari (P.Re.fit.), rientrante nelleiniziative regionali promosse con il Progetto Regionale FAS“Fitosanitari - Ambiente - Salute” (Dgr n° 136 del 31.01.2003),trova oggi una sua importante collocazione all’interno del“Piano Regionale Prevenzione - anni 2010-2012”, approvatocon Dgr n. 3139 del 14.12.2010.In essa, l’intervento 2.7.5 “Prodotti fitosanitari e tuteladella salute”, è finalizzato a rilanciare l’iniziativa regionale inmateria, mediante l’affidamento all’Azienda Ulss n. 4 “AltoVicentino” di un ruolo di ampia proposta di programmazionee di coordinamento, sia in riferimento agli indirizzi provenientidalla più recente normativa comunitaria, sia per la necessità diavviare una più organica collaborazione tra soggetti istituzionaliimpegnati a livello regionale nella complessa problematicadei prodotti fitosanitari.Obiettivo primario del P.Re.fit. <strong>2011</strong> è tuttavia, sul pianopratico, il raggiungimento di un livello di attività di controlloche, per frequenza dei sopralluoghi da garantire e per qualitàdi conduzione degli stessi, possa costituire un effettivo edefficace intervento di prevenzione sanitaria nell’ambito delcommercio e dell’impiego dei prodotti fitosanitari.Gli indirizzi programmatici dell’attività di controllo e leindicazioni di supporto per un uniforme e razionale svolgimentodelle operazioni necessarie sono contenuti nel presentemanuale operativo, quale guida per rispettare gli adempimenticonnessi al Piano annuale.A conclusione dell’attività di controllo secondo le scadenzepreviste con il presente manuale operativo, la Direzione RegionalePrevenzione invierà al Ministero della Salute il risultatofinale raggiunto a livello regionale, per la successiva trasmissionedei risultati nazionali all’Unione Europea.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 135Il “Fascicolo aziendale delle attività connesse al PianoRegionale di controllo ufficiale sul commercio e sull’impiegodei prodotti fitosanitari”, allegato B, da compilare in ogni suaparte, contiene i moduli di presentazione sintetica dell’attivitàdi controllo svolta da ciascuna Azienda Ulss nel corso del <strong>2011</strong>,i prospetti di contesto e svolgimento della stessa attività, larelazione finale dell’attività svolta e la scheda degli interventiformativi, informativi e di educazione alla salute realizzati.Tale fascicolo dovrà essere inviato con lettera accompagnatoriaa firma del Direttore Generale o del Direttore delDipartimento di Prevenzione entro il 31.3.2012 alla Direzioneregionale prevenzione servizio tutela e sicurezza nei luoghi dilavoro, Dorsoduro, 3493 Rio Novo 30123 Venezia.La Direzione Regionale Prevenzione, recepiti i dati pervenutida tutte le Aziende Ulss, provvederà quindi per l’inviodel relativo quadro complessivo regionale al Ministero dellaSalute entro il 31.5.2012, per i successivi adempimenti richiestidagli organismi comunitari.Il controllo sul commercio dei prodotti fitosanitaria) le ispezioni dei locali di deposito e degli esercizi divenditaIl controllo sanitario presso i locali di vendita è volto allaverifica:▪ del possesso dei requisiti circa l’abilitazione e l’autorizzazionealla vendita dei prodotti fitosaniatri;▪ delle condizioni di vendita dei prodotti fitosanitari, del rispettodei requisiti previsti nel decreto di autorizzazione,ponendo attenzione ai limiti temporali di commercializzazionee alle particolari limitazioni di utilizzo dei prodotti;▪ del rispetto delle disposizioni relative agli imballaggi, allaconservazione e alle etichettature;▪ di eventuali altre irregolarità, in base ad informazioni osegnalazioni. Il controllo sulle condizioni di vendita deiprodotti fitosanitari avverrà sulla scorta degli elementitecnici ed amministrativi evidenziati nel decreto di autorizzazionedel prodotto commerciale.Il sito internet ministeriale www.ministerosalute.it, specificandofitosanitariwsWeb, rappresenta un utile riferimentodi consultazione e conoscenza sulle caratteristiche di ogniprodotto. Tuttavia si impone sempre un’ulteriore puntualeverifica di tali informazioni, a motivo del costante e continuoaggiornamento dei decreti ministeriali di autorizzazione, sospensione,revoca dei prodotti fitosanitari.Anche per l’anno <strong>2011</strong>, sulla base delle indicazioni generalicontenute nell’Accordo Stato-Regioni-PP.AA. del 08.04.2009,è fissato a livello regionale l’obiettivo, in capo a ciascunaAzienda Ulss, di effettuare un numero di sopralluoghi minimocorrispondente ad un terzo degli esercizi esistenti sulterritorio di competenza.Tale controllo sarà esteso alle rivendite che hanno evidenziatoin precedenza irregolarità di varia natura e condizionicritiche nella gestione dei locali di vendita.La conduzione dell’attività di controllo sanitario si tradurràin una completa ricognizione sulle condizioni dei localidi vendita, al fine di evidenziare eventuali criticità edirregolarità durante il sopralluogo, con le conseguenti misureda adottare.I dati complessivi dell’annuale attività ispettiva dovrannoquindi essere inseriti da parte di ciascuna Azienda Ulss utilizzandoi prospetti di pag. 2 del “Fascicolo aziendale delleattività connesse al Piano Regionale di controllo ufficiale sulcommercio ed impiego dei prodotti fitosanitari” (allegato B),che consentono di evidenziare i diversi dati relativi al controllosulla vendita di prodotti fitosanitari.I dati relativi al numero di ispezioni totali effettuate potrannocomprendere i sopralluoghi svolti più volte presso lestesso venditore.Dovrà essere indicato il numero di infrazioni accertate conl’ulteriore specificazione della loro tipologia, in riferimentoai seguenti aspetti:• titolarità dell’autorizzazione all’immissione in commerciodei prodotti;• deposito e vendita solo di prodotti autorizzati e non revocati;• possesso del certificato di abilitazione alla vendita da partedegli addetti alla vendita;• conservazione dei registri di carico e scarico, delle fatturee di altra documentazione atta a dimostrare la movimentazionedei prodotti fitosanitari, al fine di procedere alla“valutazione del rischio”;• integrità degli imballaggi, leggibilità delle etichette deiprodotti fitosanitari e presenza delle schede di sicurezza;• conformità dei locali di deposito e di vendita secondo ledisposizioni di cui al DPR 23 aprile 2001 n. 290, con riferimentoanche alle prescrizioni in materia di prevenzioneincendi, di conformità degli impianti elettrici, di protezionedalle scariche atmosferiche, di tutela ambientale, di rischioincidenti rilevanti e di trasporto delle sostanze pericolosesu strada;• verifica del contenuto qualitativo, quantitativo e delleproprietà chimico-fisiche dei prodotti fitosanitari.b) Il campionamento per la verifica del contenuto delprodotto fitosanitarioI controlli finalizzati alla verifica del contenuto delle sostanzeattive sono effettuati nel rispetto delle prescrizioni dicui a gli artt. 29, 30, 31 e 32 del DPR 23.4.2001 n. 290.Tali controlli riguardano l’accertamento della corrispondenzadel contenuto del prodotto fitosanitario a quello autorizzatoe la verifica della presenza di eventuali “impurezze”dello stesso prodotto.Il controllo in questione è elemento essenziale al fine dimantenere costante l’attenzione sulla qualità e sull’origine deiprodotti fitosanitari in commercio.Il campionamento della sostanza attiva da analizzare èaffidato solo ad alcune Aziende Ulss, adottando un criterio diavvicendamento rispetto agli anni precedenti.Secondo modalità definite dalla Dgr n° 136/2003 in baseal DPR n. 290/2001, i campionamenti saranno effettuati pressorivendite di prodotti fitosanitari e depositi di smistamento deglistabilimenti di produzione che effettuano vendite dirette agliutilizzatori degli stessi preparati.Si conferma nell’anno <strong>2011</strong>, come previsto dal ComitatoTecnico Progettuale FAS “Fitosanitari-Ambiente-Salute” esecondo gli obiettivi già fissati con Dgr n. 266 del 15.03.<strong>2011</strong>“Sviluppo e miglioramento delle attività di igiene e sanitàpubblica, di igiene alimenti e nutrizione e di sanità animale


136Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>svolte dai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Ulss.Individuazione degli obiettivi (Lr <strong>16</strong>.08.2007 n. 23, art. 8,commi 2 e 3)”, il numero totale di 7 campionamenti in ambitoregionale, da effettuarsi per le sostanze attive che, consideratedi maggior interesse in riferimento all’area di competenza diciascuna delle Aziende Ulss individuate per l’effettuazionedel campionamento, sono risultate maggiormente vendute inVeneto secondo l’ultimo aggiornamento disponibile relativoalla banca dati dei prodotti fitosanitari venduti in ambito regionale.Al fine dell’effettuazione del campionamento, la DirezioneRegionale Prevenzione, sulla base dell’indicazione tecnica provenientedall’Unità Periferica Servizi Fitosanitari Regionali,fornirà alle Aziende Ulss di seguito elencate una specificacomunicazione circa il prodotto fitosanitario assegnato per ilcampionamento:Azienda Ulss n. 3 Bassano del GrappaAzienda Ulss n. 6 VicenzaAzienda Ulss n. 9 TrevisoAzienda Ulss n. 12 VenezianaAzienda Ulss n. 15 “Alta Padovana”Azienda Ulss n. 17 EsteAzienda Ulss n. 20 VeronaI campioni prelevati saranno quindi inviati entro il31.10.<strong>2011</strong> al Dipartimento Regionale Laboratori - Serviziolaboratorio Provinciale Arpav di Verona, via Dominutti, 837135 Verona (Responsabile del laboratorio: dott.ssa FrancescaDaprà (tel. 045.80<strong>16</strong>904) - Riferimento: Ufficio Accettazione(tel. 045/80<strong>16</strong>601).I rapporti delle analisi saranno poi trasmessi dal suddettoServizio Laboratorio alle Aziende Ulss che hanno effettuatoil campionamento entro il 29.02.2012 e, per conoscenza, allaDirezione Regionale Prevenzione, con una relazione accompagnatoria.Il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss assegnatariadello stesso campionamento utilizzerà quindi il modellodi pag. 3 del “Fascicolo aziendale delle attività connesse alPiano Regionale di controllo ufficiale sul commercio ed impiegodei prodotto fitosanitari” (allegato B), evidenziando l’avvenutocampionamento e il risultato della relativa analisi di laboratorioeffettuata ed allegando lo stesso rapporto dell’analisi, emessodal Servizio Laboratorio dell’Arpav.Il controllo sull’impiego dei prodotti fitosanitariI sopralluoghi nella fase di utilizzazione dei prodotti fitosanitarisono effettuati nelle sedi (ambiti agricoli ed extraagricoli) e secondo le modalità previsti con Dgr n. 136/2003.Nella compilazione del verbale di sopralluogo è opportunoavvalersi della “Check list conoscitiva da utilizzare nelsopralluogo sull’impiego dei prodotti fitosanitari” di cui allaDgr n. 1<strong>16</strong>6 del 23.3.2010 “Piano regionale annuale di controllosu commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari. (P.Re.fit.2010)”, al fine di facilitare la rilevazione dei dati riguardantiil controllo.I sopralluoghi da effettuare da parte di ciascuna Azienda,fissati dal Comitato Tecnico Progettuale FAS “Fitosanitari-Ambiente-Salute” e confermai con Dgr n. 266 del 15.03.<strong>2011</strong>“Sviluppo e miglioramento delle attività di igiene e sanitàpubblica, di igiene alimenti e nutrizione e di sanità animalesvolte dai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Ulss.Individuazione degli obiettivi (Lr <strong>16</strong>.08.2007 n. 23, art. 8,commi 2 e 3)”, sono 50.Tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso accessiispettivi effettuabili più volte nella stessa azienda agricola,esclusivamente qualora ricorrano particolari esigenze di uncontrollo reiterato, in attività e situazioni extra agricole e inaziende florovivaistiche.L’attività di vigilanza consisterà nella valutazione di aspettiamministrativi - in quanto rilevanti sul piano sanitario - nonchédi comportamenti professionali da verificare nel corso di operazionidi impiego dei prodotti fitosanitari.È opportuno effettuare sopralluoghi di verifica sulle effettivemodalità di impiego dei prodotti fitosanitari propriodurante il trattamento.I risultati dell’attività istituzionale di vigilanza sull’impiegodi prodotti fitosanitari, svolta secondo i criteri sopra riportati,dovranno essere inseriti all’interno del “Fascicolo aziendaledelle attività connesse al Piano Regionale di controllo ufficialesul commercio ed impiego dei prodotto fitosanitari” (allegatoB), nella parte dedicata al controllo sull’utilizzo dei prodottifitosanitari (pag. 6 e seguenti) e quindi inviati - assieme ai daticirca la vigilanza su commercio degli stessi prodotti - entro il31.3.2012 alla Direzione Regionale Prevenzione.Importanti elementi di valutazione, in riferimento ai qualidovrà svilupparsi l’attività di vigilanza presso i vari contesti diutilizzazione dei prodotti fitosanitari sono da considerare:▪ la titolarità dell’autorizzazione all’ acquisto per l’impiegodiretto di prodotti fitosanitari, ai sensi art 25 DPR290/2001, secondo le modalità riportate nell’art. 26 dellostesso DPR;▪ il rispetto delle indicazioni riportate nelle etichette, relativamenteagli impieghi consentiti di ciascun prodottofitosanitario, alle modalità di trattamento, agli intervalli disicurezza, ai tempi di rientro e alle precauzioni adottate, inconsiderazione del rischio in generale derivante dal contestoterritoriale e sulla base delle informazioni riportatenelle schede di sicurezza, a tutela degli operatori, dellapopolazione e dell’ambiente;▪ l’idoneità dei mezzi di protezione individuale e la loroutilizzazione secondo le indicazioni prescritte;▪ l’idoneità e la perfetta manutenzione delle apparecchiatureper l’impiego dei prodotti fitosanitari;▪ l’idoneità dei locali destinati al deposito dei prodotti fitosanitaried il rispetto delle procedure seguite nello smaltimentodei rifiuti;▪ l’applicazione dei principi delle buone pratiche agricole,nonché dei principi di lotta integrata;▪ la conservazione del “Registro dei trattamenti”, ai sensidel DPR n. 290/2001, art. 42, comma 3, lettera b e delladocumentazione relativa alla rintracciabilità;▪il rispetto della segnaletica antinfortunistica.Nel ricordare che caratterizzazione e finalità del controllosanitario presso gli utilizzatori di prodotti fitosanitari sono comunqueindicati nell’Allegato B dell’Accordo Stato - Regioni- PP.AA. sui Piani di controllo sull’immissione in commercioe l’utilizzazione dei prodotti fitosanitari per il quinquennio2009-2013, approvato in data 08.04.2009, si rileva che nelcorso del <strong>2011</strong> dovrà essere favorito, presso le aziende agricole,un sistema ispettivo che accolga i criteri previsti dall’art. 13D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 per quanto attiene la vigilanza e laprevenzione sanitaria nei luoghi di lavoro.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 137Progetto Regionale FAS“Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Allegato BFascicolo aziendale delle attività connesse alPiano Regionale di controllo ufficiale sul commercio e sull’impiegodei prodotti fitosanitariAzienda Ulss n°……………………..Dipartimento di Prevenzione(timbro aziendale)Progetto Regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Controllo sulla vendita di prodotti fitosanitariNumero controllieffettuatiRivendite ispezionateIspezioni(*)Infrazioni totali-Tipologia infrazione-Numero infrazioniriscontrateRivendite non autorizzateAddetti alla vendita non abilitatiProdotti fitosanitari non autorizzatiCondizioni di conservazione /trasportoinappropriateMancanza registri di carico e scaricoAltroSpecificare le non conformità(*) Il numero totale comprende anche le ispezioni effettuatepiù volte presso la stessa rivenditaControllo delle etichetteImballaggi(decreto legislativo 14 marzo 2003 n. 65, art.8, 9 e 10;decreto legislativo del 17 marzo 1995 n 194art 15.1)Etichette(decreto legislativo 14 marzo 2003 n..65 , art9 e 10;decreto legislativo del 17 marzo 1995 n 194 art.15 e <strong>16</strong>)Scheda di sicurezzaNumeroControlliNumeroInfrazioniProgetto Regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Controllo sulla composizione dei prodotti fitosanitari allavendita*Campioni analizzatiInfrazioniTipologia infrazioniSostanza attiva determinataQuantita’ sostanza attivaQuantita’ di altri componenti (coformulanti,impurezze)Proprieta’ chimico-fisicheAltro (specificare)NumeroControlliNumeroControlliNumeroInfrazioni* allegare il rapporto dell’analisi emesso dal Laboratoriodell’ArpavIl Responsabile del Servizio competente………………………………………………Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione…………………………………………………Relazione finale sull’attività di controllo presso le rivenditedi prodotti fitosanitariCriticità incontrate nello svolgimento del controllo______________________________________________________________________________________________________________________________Motivazione sull’eventuale non raggiungimento degli obiettivi______________________________________________________________________________________________________________________________Altre informazioni utili______________________________________________________________________________________________________________________________Note di commento e proposte innovative______________________________________________________________________________________________________________________________Il Responsabile del Servizio competente…………………………………………………Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione…………………………………………………Il Responsabile del Servizio competente…………………………………………………Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione…………………………………………………


138Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Progetto Regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Scheda degli interventi formativi, informativi e dieducazione alla salute realizzati a favore dei venditori diprodotti fitosanitaritipologia dell’intervento/irealizzato/i (formazione,informazione)data di svolgimentodeglieventi e ore complessiveNumerodei partecipantiIl Referente aziendale per i prodotti fitosanitari..…………………………………………………………ArgomentitrattatiProgetto Regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Controllo sull’ impiego di prodotti fitosanitarin. di Aziende ispezionaten. di Ispezionin. di InfrazioniTipologia InfrazioniRelazione finale sull’attivita’ di controllo presso gliutilizzatori di prodotti fitosanitariCriticità incontrate nello svolgimento del controllo____________________________________________________________________________________________________________________________________Motivazione sull’eventuale non raggiungimento degli obiettivi____________________________________________________________________________________________________________________________________Altre informazioni utili____________________________________________________________________________________________________________________________________Note di commento e proposte innovative____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Il Responsabile del Servizio competente……………………………………………………Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione……………………………………………………Mancanza di autorizzazione all’acquisto di prodottifitosanitariMancanza registro dei trattamentiUso prodotto non autorizzatoProdotto utilizzato per uso non consentitoNumeroinfrazioniProgetto Regionale FAS “Fitosanitari - Ambiente - Salute”P.Re.fit. <strong>2011</strong>Scheda degli interventi formativi, informativi e di educazionealla salute realizzati a favore degli utilizzatori di prodottifitosanitari o loro rappresentanti di categoriaMancanza di rispetto del tempo di rientroMancanza di rispetto degli intervalli di sicurezzaMancata applicazione delle misure di sicurezza perprevenire i rischi di chi usa il prodotto(Dispositivi non a norma, modalità d’uso non correttedei DPI, o non utilizzo dei DPI, altro)tipologia dell’intervento/irealizzato/i (formazione,informazione)data di svolgimentodeglieventi ed orecomplessivenumerodei partecipantiargomentitrattatiInappropriate condizioni di conservazioneMancata tracciabilita’Altro specificareIl Responsabile del Servizio competente……………………………………………………Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione……………………………………………………Il Referente aziendale per i prodotti fitosanitari……………………………………………………


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 139DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1093del 26 luglio <strong>2011</strong>Progetto “Prescrizione dell’esercizio fisico come strumentodi prevenzione e terapia”. Approvazione ProgettoAttuativo. Impegno di spesa.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:Approvazione del Progetto “Prescrizione dell’eserciziofisico come strumento di prevenzione e terapia”. L’obiettivogenerale del Progetto consiste nell’implementare un percorsoattraverso il quale la prescrizione dell’esercizio fisico è strumentodi prevenzione e terapia. La delibera prevede un impegnodi spesa di euro 500.000,00 finanziamento statale.L’Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.La promozione dell’attività fisica rientra tra le prioritàdell’Unione Europea e dell’Organizzazione Mondiale dellaSanità nell’ambito delle politiche di sanità pubblica. Tale prioritàè richiamata dal Piano Sanitario Nazionale <strong>2011</strong>/2013 edal Piano Nazionale della Prevenzione 2010/2012 come unodegli obiettivi da perseguire nell’ambito della promozione dellasalute. Sono molte, infatti, le evidenze scientifiche che hannodimostrato quale sia l’importanza dell’esercizio fisico, anchenei pazienti con patologie cronico-degenerative.Il Ministero della Salute intende sperimentare in diversicontesti territoriali, programmi di prevenzione e cura basatisull’esercizio fisico secondo modalità organizzative che prevedonola prescrizione e la somministrazione dell’attività fisica.In questo contesto ha richiesto alle Regioni: Veneto, EmiliaRomagna, Lombardia e Sicilia di confermare l’interesse ad unasperimentazione del Progetto “Prescrizione dell’esercizio fisicocome strumento di prevenzione e terapia”, a cui ha attribuitouno specifico finanziamento.Il progetto si indirizza alla popolazione a rischio o affettada patologie che traggono giovamento dal trattamento con eserciziofisico, soggetti che non necessitano di ospedalizzazione,e si propone di testare nelle quattro Regioni suddette la sostenibilitàe la funzionalità di una struttura d’offerta a rete.Con delibera n. <strong>16</strong>7 del 22/02/<strong>2011</strong> la Regione del Venetoha aderito al Progetto e ha approvato l’Accordo di Collaborazionecon il Ministero della Salute. Il Servizio Promozione eSviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Direzione Prevenzione,sulla base delle indicazioni contenuto nell’Accordo di Collaborazione,ha predisposto il Progetto attuativo trasmesso alMinistero della Salute con nota prot. n. 229802/05.02.00 del12/05/<strong>2011</strong> che contiene l’individuazione delle Unità Operativecoinvolte, le modalità di espletamento del Progetto stesso e lasuddivisione dei finanziamenti assegnati.Il Progetto contenuto nell’Allegato “A” allegato al presenteprovvedimento ha l’obiettivo di definire le modalità e sperimentareun percorso attraverso il quale la pratica terapeuticae preventiva dell’esercizio fisico dovrà essere correttamenteprescritta e somministrata.A tale proposito sono state individuate quali unità operativeche partecipano al Progetto l’Azienda Ulss n. 13 Mirano,l’Azienda Ulss n. 9 di Treviso, l’Azienda Ulss n. 4 Alto Vicentino,l’Azienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo, perché in questeAziende sono già state attivate esperienze analoghe per lapromozione dell’esercizio fisico in pazienti affetti da patologiecardiovascolari, croniche, dismetaboliche e osteoarticolariin collaborazione con i Servizi di Medicina dello Sport. Alprogetto partecipa anche l’Università degli Studi di Padova- Medicina dello Sport, in quanto coinvolta nella formazionedel personale laureato in Scienze motorie.Il Progetto, condiviso con le unità operative coinvolte, avràla durata di mesi 12 e ai sensi dell’art. 2 commi 1,2 e 3 dell’Accordodi Collaborazione, le attività progettuali decorrono dalladata di comunicazione del Ministero dell’avvenuta registrazionedell’Accordo da parte degli Organi di Controllo.Il Ministero ha assegnato alla Regione del Veneto perla realizzazione del Progetto suddetto un finanziamento di€ 500.000,00 somma che, ai sensi dell’art. 7 dell’Accordo diCollaborazione, verrà corrisposta in tre tranche: la prima parial 10% del finanziamento, pari a € 50.000,00 sarà corrispostadopo la formale comunicazione ai sensi dell’art. 2, comma 1del medesimo Accordo di Collaborazione.La seconda tranche, pari al 70% del finanziamento e perun importo di euro 350.000,00 sarà corrisposta da parte delMinistero dietro formale richiesta della Regione, dopo l’approvazionedel Progetto attuativo.L’ultima tranche, pari al 20% del finanziamento e per unimporto di euro 100.000,00 sarà invece corrisposta dietro presentazioneda parte della Regione del Veneto della relazione edel rendiconto finali di cui all’art. 3 dell’accordo, unitamentead una formale richiesta di pagamento.Considerato che come indicato nel Progetto si ritiene diaffidare all’Azienda Ulss n. 4 la gestione contabile e amministrativadello stesso, secondo gli obiettivi, le azioni e i costiprevisti, si propone di assegnare alla stessa il finanziamentodi euro 500.00,00 con le modalità di erogazione definite dalMinistero.Referente scientifico del Progetto, secondo quanto indicatoal punto 5 dell’Accordo di Collaborazione approvato con Dgr<strong>16</strong>7 del 22/02/<strong>2011</strong> è la dott.ssa Francesca Russo, Dirigentedel Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica,che avrà il compito di coordinare il progetto e assicurare ilcollegamento operativo con il Ministero della Salute.L’Azienda Ulss n. 4 Alto Vicentino dovrà inviare entroquindici giorni dalla scadenza di ogni semestre di attività,alla Direzione Prevenzione, il rapporto tecnico sullo statodi avanzamento del progetto e il rendiconto finanziario afirma del Direttore generale dell’Ulss con riportate le sommeimpegnate e/o le spese sostenute, per il successivo inoltro alMinistero della Salute.Con Dgr n. 739 del 7/06/<strong>2011</strong> è stata approvata la variazioneal bilancio <strong>2011</strong> e istituiti i relativi capitoli di entrata (cap.100554) e di spesa (cap. 101593), pertanto tale somma sarà impegnatasul capitolo di spesa n. 101593 del bilancio di previsionedell’anno <strong>2011</strong> che presenta sufficiente disponibilità.Il Progetto denominato “Prescrizione dell’esercizio fisicocome strumento di prevenzione e terapia”, contenuto nell’Allegato“A” allegato al presente provvedimento e di questo parteintegrante, sarà sottoposto alla valutazione e approvazione diun apposito Comitato Ministeriale, all’uopo istituito.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruttoria dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, 2° comma, dello Statuto,


140Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Visto il Dpcm del 4/05/2007;Visto l’art. 4 della Lr n. 1/1997 e la legge n. 39 del29/11/2001;Vista la Dgr n. <strong>16</strong>7 del 22/02/<strong>2011</strong>delibera1. di approvare per le motivazioni indicate in premessail Progetto “Prescrizione dell’esercizio fisico come strumentodi prevenzione e terapia”, allegato al presente provvedimento(Allegato A), di cui costituisce parte integrante;2. di assegnare all’Azienda Ulss n. 4 Alto Vicentino lagestione contabile amministrativa del Progetto di cui al precedentepunto 1);3. di assegnare all’Azienda Ulss n. 4 Alto Vicentino ilfinanziamento di euro 500.000,00 liquidandolo con le seguentimodalità:- 10% del finanziamento, pari a € 50.000,00 sarà corrispostoad approvazione del presente provvedimento;- 70% del finanziamento e per un importo di euro 350.000,00sarà corrisposta dopo l’approvazione del Progetto attuativo.- 20% del finanziamento e per un importo di euro 100.000,00sarà corrisposta dietro presentazione da parte dell’AziendaUlss n. 4 Alto Vicentino alla Direzione Prevenzione dellarelazione e del rendiconto finali sottoscritti dal Direttoregenerale la documentazione dovrà essere inviata entroquindici giorni dalla scadenza del Progetto;4. di impegnare la somma di € 500.000,00 sul capitolo n.101593 (realizzazione del progetto “Prescrizione dell’eserciziofisico come strumento di prevenzione e terapia”) del bilanciodi previsione per l’esercizio finanziario <strong>2011</strong> che presentasufficiente disponibilità;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;6. di incaricare la Direzione regionale Prevenzione dell’adozionedi tutti gli atti necessari all’esecuzione del presenteprovvedimento.Allegato ATitolo del progetto: Prescrizione dell’esercizio fisico comestrumento di prevenzione e terapiaAnalisi strutturataDescrizione ed analisi del problemaGli effetti positivi dell’attività fisica sulla patologia cronicanon trasmissibile (da quella cardiovascolare, al diabete,all’obesità, alla osteoporosi e ad alcune patologie neoplastichequali il cancro del colon e della mammella) sono solidamentedocumentati. All’inverso, sono altrettanto ben noti il pesoepidemiologico delle malattie croniche ed il ruolo di fattoredi rischio nei confronti delle stesse rappresentato dalla sedentarietà.E’ noto però che in queste patologie cronico-degenerativel’esercizio fisico, al pari della terapia farmacologica, deve essere“assunto” per tutta la vita. Se la continuità terapeutica vienegarantita anche in fase extra-ospedaliera per la terapia farmacologica,questo non avviene per l'esercizio fisico. Infatti, oltread esserci una carenza logistica in quanto non sono mai statiprevisti luoghi dedicati al malato cronico sul territorio.Sulla base di queste premesse, la promozione dell’attivitàfisica, da una parte, rientra tra le “priorità chiave” nellepolitiche di sanità pubblica dell’Unione Europea e dell’OMSe, dall’altra, rappresenta una direttrice lungo la quale si è giàinstradato il nostro Paese, come può ben dedursi sia dai Pianiregionali di prevenzione (scaturiti dal primo Piano nazionaledella prevenzione e che hanno generalmente previsto specificiinterventi volti ad aumentare l’attività fisica nella popolazionegenerale e in specifici gruppi a rischio), sia dalle indicazionidel vigente Piano sanitario nazionale che esprime la necessitàche, nell’ambito della promozione della salute, particolare rilievosia rivolto all’attività motoria, sia ancora dal programma“Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, di cuial DPCM del 4 maggio 2007, che tra gli interventi prioritariprevede la promozione di azioni volte a favorire l’attività fisicain tutte le fasi e tutti gli ambiti della vita e che espressamenterichiama il ruolo dei professionisti della salute in relazioneallo svolgimento di attività fisica.Soluzioni proposte sulla base delle evidenzeSulla base di quanto precede, si rende opportuno:• definire i principi e i criteri generali per introdurre nellastrategia complessiva della presa in carico la “prescrizionedell’attività fisica”, in riferimento a persone affette da condizionipatologiche (quali cardiopatia ischemica, sindromemetabolica, ecc.), in quanto il target in questione può trarregiovamento da un esercizio fisico correttamente prescrittoe somministrato in modo controllato;• passare alla sperimentazione di programmi di prevenzionee cura basati sull’esercizio fisico, approntando lemodalità organizzative all’interno delle quali avvenganosia la prescrizione di attività fisica, personalizzata sullecaratteristiche del singolo, sia la sua somministrazioneattraverso percorsi che garantiscano il raggiungimento e ilmantenimento nel tempo dei livelli di attività prescritta.Fattibilità /criticità delle soluzioni proposteIl presente progetto si indirizza alla popolazione a rischioo affetta da patologie suscettibili al trattamento con eserciziofisico, che non necessitino di ospedalizzazione. L’obiettivo èvalutare la sostenibilità e la funzionalità di un percorso e unastruttura d’offerta a rete che coinvolge:• il Medico di Medicina Generale (MMG) e medici specialistioperanti all’interno di selezionate unità operativeospedaliere,• i medici dello sport operanti all’interno dei Centri di Medicinadello Sport di secondo livello delle ULSS coinvolte,• una rete di palestre sul territorio specializzate per la somministrazionedi esercizio, dove è previsto che il pazientesoggettovenga seguito da istruttori in possesso della laureaMagistrale in Scienze e Tecniche delle Attività MotoriePreventive e Adattate.L’obiettivo finale è di testare con precisione le modalità di


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 141funzionamento dell’organizzazione attraverso la quale la praticaterapeutica e preventiva dell’esercizio fisico dovrà esserecorrettamente prescritta e somministrata.Le criticità maggiori sono:Formative:- degli istruttori laureati in scienze motorie che andrannoa somministrare l’esercizio fisico prescritto. A tale riguardola formazione del personale operante nelle palestre coinvoltenella rete sarà affidata all’equipe dell’Unità Operativa di Medicinadello Sport dell’Università degli Studi di Padova, perle rispettive competenze.Strutturali:- dei centri di Medicina dello sport, sia per quanto riguardal’attrezzatura necessaria alla valutazione funzionale, sia perquanto riguarda l’allestimento di una palestra per eseguire lafase iniziale monitorata di esercizio fisico prescritto.Organizzative:- l’attivazione dei rapporti tra i medici dello Sport, i centrispecialistici dell’ULSS e i MMG;- la sensibilizzazione dei medici di Medicina Generalesull’importanza della prescrizione di esercizio fisico a determinatipazienti,- il collegamento costante tra medici dello Sport e istruttorilaureati in scienze motorie operanti nelle palestre delterritorio;- la pianificazione dei percorsi di follow-up.Esperienze già esistentiIn Veneto sono già state realizzate esperienze analoghe.La medicina dello sport dell’Ulss 13 Mirano ha iniziatonel 2006 a lavorare con pazienti affetti da patologie cardiovascolaricroniche. Il progetto, descritto in un lavoro pubblicatosul Journal of Cardiovascular Medicine (Comprehensive therapeuticprogram for cardiovascular patients: role of a sportsmedicine unit in collaboration with local gymnasiums. SartoP et al. J Cardiovasc Med 2009;10:27-33), illustra come ilpaziente cardiopatico cronico trova in palestre del territoriopreventivamente formate alla somministrazione dell'eserciziofisico e alla gestione dell'emergenza cardiologica, un luogosicuro dove poter continuare a svolgere il programma di esercizioprescritto dal medico.La medicina dello sport dell’ULSS 9 Treviso ha esteso ilprogetto oltre che a pazienti con patologie cardiovascolari edismetaboliche anche a pazienti con patologie osteoarticolaricon la collaborazione del Dipartimento di Medicina Fisica eRiabilitativa.L’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino ha attivato un progettoanalogo che vede la collaborazione tra il Centro specialisticodi cardiologia e il Servizio di Medicina dello Sport.L’azienda Ulss 7 Pieve di Soligo ha in essere un progettoche coinvolge i medici di medicina generale, i centri specialisti,il Servizio di Medicina delle sport e alcune palestre delterritori.Tutte le Aziende sopra citate dispongono di un Centro diMedicina dello sport di II livello interno all’Azienda o convenzionato(Azienda Ulss 7).Obiettivi e responsabilità di progettoObiettivo generale: Implementazione in sede regionale e valutazionedella funzionalità di una struttura organizzativa attraverso la quale lapratica terapeutica e preventiva dell’esercizio fisico è correttamenteprescritta e somministrata alla popolazione eligibile, come indicato nelprotocollo allegato.Obiettivo specifico 1: individuazione delle risorse d’offerta chiamate apartecipare al progetto.Obiettivo specifico 2: inserimento dei pazienti in un programma di eserciziofisico correttamente prescritto e somministrato.Obiettivo specifico 3: valutazione del percorso, secondo quanto contenutonel protocollo allegato.Capo progetto: Francesca RussoUnità operative coinvolteUnità Operativa 1 Referente CompitiRegione del Veneto -Direzione Prevenzione-Servizio promozionee sviluppo igiene esanità pubblicaFrancesca Russo - Coordinamento scientificodel progetto- Monitoraggio e valutazioneUnità Operativa 2 Referente CompitiDipartimento di Prevenzione- AziendaUlss n.4 - Alto VicentinoFlavio BanovichGiorgio Dalle Molle- Coordinamento localedel progetto secondo ilprotocollo definitoServizio Medicinadello Sport- Raccolta e invio dei datial Centro di coordinamentooperativo regionaleper il monitoraggio e lavalutazione- Gestione contabile-amministrativadel progettoUnità Operativa 3 Referente CompitiAzienda Ulss n.7Pieve di Soligo -Servizio tutela dellasalute nelle attivitàsportiveAntonio Brino - Coordinamento localedel progetto secondo ilprotocollo definito- Raccolta e invio datiCentro di coordinamentooperativo regionale per ilmonitoraggio e la valutazioneUnità Operativa 4 Referente CompitiAzienda Ulss n.9Treviso - UOC Medicinadello SportPatrizio Sarto - Coordinamento operativoregionale del progetto- Coordinamento localedel progetto secondo ilprotocollo definito- Raccolta dei dati dalleAziende Ulss partecipantie invio in Regione per ilmonitoraggio e la valutazioneUnità Operativa 5 Referente CompitiAzienda Ulss n.13Mirano -UO Medicina delloSportFranco Giada - Coordinamento localedel progetto secondo ilprotocollo definito- Raccolta e invio dati alCentro di coordinamentooperativo regionale per ilmonitoraggio e la valutazioneUnità Operativa 6 Referente CompitiUniversità degli Studidi Padova - Medicinadello sportMarco Zaccaria - Formazione del personalecoinvolto nel progetto


142Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Piano di valutazione dell’obiettivo generale e di ciascunobiettivo specificoObiettivo generale:Implementazione in sede regionale e valutazione della funzionalità diuna struttura organizzativa attraverso la quale la pratica terapeutica epreventiva dell’esercizio fisico è correttamente prescritta e somministrataalla popolazione elegibile.Indicatore/i dirisultatoStandard di risultatoCreazione di un percorso organizzativo per la presain carico del paziente affetto da patologie (personead alto rischio cardiovascolare, affette da sindromemetabolica, affette da diabete mellito di tipo II,persone affette da cardiopatia coronarica cronica,sottoposte a rivascolarizzazione coronarica (bypasse/o angioplastica, affette da arteriopatia perifericain classe II secondo Fontaine, affette da esiti dineoplasia del colon e della mammella, affette daosteoporosi) che beneficiano della prescrizione dell’eserciziofisicoMiglioramento della condizione fisica e generaledella popolazione arruolataObiettivo specifico 1:Disegno della rete d’offerta.Indicatore/i dirisultatoStandard di risultatoFormalizzazione regionale di un documento sullastruttura d’offerta e sui relativi protocolli di funzionamento1 documento formalizzato, contenente la lista deiMMG chiamati a partecipare, l’individuazione di unCentro di secondo Livello e di almeno due struttureaccreditate per la somministrazione dell’eserciziofisico.Cronogramma obiettivo specifico 1Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Attività1: individuazionedei MMG chiamatia partecipare alprogettoAttività 2:individuazione diCentri dove dovrannoessere condottele valutazionifunzionali e dellerispettive responsabilitàprofessionaliAttività3:individuazione distrutture accreditateper la somministrazionedell’eserciziofisico.Attività4:Realizzazione protocollodi funzionamentoreteObiettivo specifico 2:Inserimento dei pazienti in un programma di esercizio fisico correttamenteprescritto e somministrato.Indicatore/i dirisultatoStandard di risultatoNumero di pazienti arruolati e correttamente seguitiAlmeno 200 pazienti arruolati e correttamente seguiti/anno,ripartiti in almeno 50 per azienda UlsspartecipanteCronogramma obiettivo specifico 2Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Attività 1: avviamentodei pazienti inun Centro di valutazionefunzionaleAttività 2:esecuzione dei test divalutazione previsti.Attività 3:somministrazionedell’allenamentoprescrittoAttività 4:utilizzo di un databaseObiettivo specifico 3:Valutazione del percorso e degli esitiIndicatore/i dirisultato 1Standard di risultato1Indicatore/i dirisultato 2Standard di risultato2Indicatore/i dirisultato 3Standard di risultato3Tempi di attesa tra avviamento dei pazienti ai centried esecuzione della valutazione e tra esecuzionedella valutazione e somministrazione dell’eserciziofisicoNon più di 30 giorni tra uno step e l’altroNumero di pazienti che seguono tutto il percorsoAlmeno il 50% dei pazienti arruolatiNumero di pazienti arruolati con miglioramentodella condizione fisica e generaleAlmeno l’80% dei pazienti che hanno completato ilpercorsoCronogramma obiettivo specifico 3Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Attività 1: monitoraggiodei tempi diattesaAttività 2:monitoraggio degliesiti della prescrizionedi eserciziofisico agli utenti.Attività 3:valutazione degliesiti della prescrizionedi eserciziofisico agli utenti.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 143Piano finanziario per ciascuna unità operativaUnità Operativa 1: Azienda Ulss 4 - Alto VicentinoRisorse Totale in €(*)Personale- 1 specialista in Scienze e tecniche dell’attività motoriapreventiva e adattata--1 medico a tempo pienopersonale sanitario (medico per almeno 10 ore/settimana180.000e/o altro personale)- - personale amministrativo (1 persona a tempo pieno e 1a tempo parziale)Beni e servizi 10.000Missioni 1.000Spese generali(inclusa la stampa di materiale informativo e organizzazione15.000seminario conclusivo)Totale 206.000(*) A seconda la durata del progetto la spesa relativa alle risorsedovrà essere indicata per singolo annoUnità Operativa 2: Azienda Ulss 7 - Pieve di SoligoRisorse Totale in €(*)Personale- 1 specialista in Scienze e tecniche dell’attività motoriapreventiva e adattata70.000- - personale sanitario (medico per almeno 10 ore/settimanae/o altro personale)Beni e servizi 10.000Missioni 1.000Spese generali 4.000Totale 85.000Unità Operativa 3: Azienda Ulss 9 - TrevisoRisorse Totale in €(*)Personale- 1 specialista in Scienze e tecniche dell’attività motoria-preventiva e adattatapersonale sanitario (medico per almeno 10 ore/settimana80.000e/o altro personale)- 1 personale amministrativo (par-time)Beni e servizi 10.000Missioni 2.000Spese generali 4.000Totale 96.000Unità Operativa 4: Azienda Ulss 13 - MiranoRisorse Totale in €(*)Personale- 1 specialista in Scienze e tecniche dell’attività motoriapreventiva e adattata70.000- personale sanitario (medico per almeno 10 ore/settimanae/o altro personale)Beni e servizi 10.000Missioni 1.000Spese generali 4.000Totale 85.000Unità Operativa 1: Università degli Studi di PadovaRisorse Totale in €(*)Personale 20.000Beni e serviziMissioni 1.000Spese generali 7.000Totale 28.000Piano finanziario generaleRisorse Totale in €(*)Personale 420.000Beni e servizi 40.000Missioni 6.000Spese generali 34.000Totale 500.000* A seconda la durata del progetto la spesa relativa alle risorsedovrà essere indicata per singolo annoProtocollo operativo1. RazionaleSono molte le evidenze scientifiche che hanno dimostratoquale sia l’importanza dell'esercizio fisico nei pazienti conpatologie cronico-degenerative. E' noto infatti l’effetto positivonella prevenzione delle cadute e delle rifratture di femorenegli anziani, nella riduzione di mortalità e miglioramentodi qualità di vita nel paziente affetto da scompenso cardiacocronico, nella prevenzione del diabete e nel miglior controllometabolico del paziente diabetico, nella riduzione degli eventicardiovascolari maggiori nel paziente cardiopatico. E’ notoperò che in queste patologie cronico-degenerative l'eserciziofisico, al pari della terapia farmacologica, deve essere “assunto”per tutta la vita. Se la continuità terapeutica viene garantitaanche in fase extra-ospedaliera per la terapia farmacologica,questo non avviene per l'esercizio fisico anche per una carenzalogistica in quanto non sono stati previsti luoghi dedicati almalato cronico sul territorio.2. ObiettivoTestare le modalità di funzionamento della struttura organizzativaattraverso la quale la pratica terapeutica e preventivadell’esercizio fisico dovrà essere correttamente prescritta esomministrata.3. Modalità organizzativaIl progetto si avvale della collaborazione tra:• medici di medicina generale (MMG) (in prevalenza) emedici specialisti operanti all’interno di selezionate unitàoperative ospedaliere (Cardiologia, Centro Diabetologico,Oncologia, Fisiatria, Ortopedia).• medici dello sport operanti all’interno dei Centri di Medicinadello Sport di secondo livello delle Ulss coinvolte• un network di palestre sul territorio.Tali palestre dovranno essere in grado di poter accoglieree seguire in modo adeguato i soggetti ai quali lo specialista in


144Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>medicina dello sport prescriverà un programma di eserciziofisico la cui somministrazione sarà realizzata sotto la guida dilaureati magistrali in scienze e tecniche dell’attività motoriapreventiva e adattata.4. Soggetti targetI soggetti ammessi alla sperimentazione saranno:• persone ad alto rischio cardiovascolare (calcolato sullabase delle carte del rischio ISS)• persone affette da sindrome metabolica• persone affette da diabete mellito di tipo II• persone affette da cardiopatia coronarica cronica• persone sottoposte a rivascolarizzazione coronarica (bypasse/o angioplastica)• persone affette da arteriopatia periferica in classe II secondoFontaine• persone affette da esiti di neoplasia del colon e della mammella• persone affette da osteoporosi.Tutti i soggetti dovranno essere in stabilità clinica e terapiafarmacologica ottimizzata, non necessitare di ospedalizzazionee, se indicato, aver concluso il percorso riabilitativo intra oextraospedaliero.5. Aziende Ulss e medici coinvoltiLe Aziende Ulss coinvolte nella sperimentazione sono:Azienda Ulss 4 - Alto Vicentino, Azienda Ulss 7 - Pieve diSoligo, Azienda Ulss 9 - Treviso, Azienda Ulss 13, - Mirano, inquanto in esse sono già attive esperienze di somministrazionedi esercizio fisico a pazienti con particolari patologie.Ciascuna ULSS coinvolta nel progetto individuerà i MMGche operano nel territorio scelto per la sperimentazione e imedici specialistici ospedalieri che gestiscono le patologiesopraspecificate.A tutti i medici coinvolti verrà preventivamente illustratoil progetto (vedi allegato 1 pag.9).6. Modalità di accesso alla medicina dello sportLa selezione dei soggetti viene affidata prevalentementeai MMG e agli specialistici ospedalieri che hanno in cura ilpaziente per una specifica patologia tra quelle individuate.I soggetti-pazienti vengono inviati dal MMG o dagli specialisticia un centro di Medicina dello Sport di secondo livello(definito secondo i requisiti di autorizzazione all’esercizioprevisti dalla Legge Regionale 22/2002).Il nominativo e recapito telefonico dei soggetti-pazientida inviare al Centro di Medicna dello sport verrà comunicatovia telefono, mail o fax dai Medici invianti direttamente allasegreteria della medicina dello sport che contatterà i pazientiper fissare l’appuntamento Il paziente può accedervi anchedirettamente.I soggetti-pazienti dovranno presentarsi all’appuntamentoconcordato muniti di:• impegnativa del SSN per visita specialistica medico-sportiva+ elettrocardiogramma + test cardiovascolare da sforzocon cicloergometro/pedana mobile.• se affetti da scompenso cardiaco cronico o cardiopatiapostinfartuale con disfunzione ventricolare sinistra, dell’impegnativaper visita specialistica medico-sportiva +elettrocardiogramma + prova da sforzo cardiorespiratorio• esami bioumorali eseguiti al massimo 1 mese prima dellavisita: emocromo, Na, K, glicemia, creatinina, colesterolototale, colesterolo HDL, trigliceridi e se diabetici anchedella Hb glicata.7. Valutazione presso la medicina dello sportPresso il centro di Medicina dello Sport verrà eseguita lavalutazione necessaria per la prescrizione individualizzatadell’esercizio fisico:• Anamnesi, valutazione della documentazione clinica precedentee degli esami bioumorali• Esame obiettivo (peso, altezza, circonferenza, ..)• Elettrocardiogramma a riposo• Prova da sforzo• Valutazione delle caratteristiche di forza muscolare• Questionario sulla qualità di vita (SF-36)• Questionario per valutare l’intensità dell’attività fisicasvolta.La prova da sforzoLa prova da sforzo verrà eseguita al treadmill per i pazientiaffetti da arteriopatia periferica, al cicloergometro pertutti gli altri. Solo per i pazienti con disfunzione ventricolaresinistra verrà associata l’analisi dei gas respiratori. In tutti icasi la prova deve essere eseguita con l’assunzione dell’abitualeterapia farmacologica.I protocolli da utilizzare per il test da sforzo sono i seguenti:• Prova da sforzo cardiorespiratorio: 3’ di riscaldamento a10 Watt, incremento di 10 watt ogni minuto, 3’ di defaticamentoa 10 watt + almeno 3’ di monitoraggio a riposo.Misurazione della pressione arteriosa a riposo e ogni 2’fino al termine del test.• Prova da sforzo al cicloergometro: carico iniziale 25 wattper 3’, incremento di 25 watt ogni 3’, 3’ di defaticamento a25 watt + almeno 3’ di monitoraggio a riposo. Misurazionedella pressione arteriosa a riposo e ogni 3’ fino al terminedel test. Registrazione della scala di Borg (6-20) ad ogni step.• Prova da sforzo al treadmill: velocità iniziale 1,5 km/hper 3’ ed incremento di 0,5 km/h ogni 3’ fino a claudicatiomassima, 3’ di defaticamento a 1,5 km/h + almeno3’ di monitoraggio a riposo. Misurazione della pressionearteriosa a riposo e ogni 3’ fino al termine del test. Registrazionedella scala del dolore (1-4) ad ogni step.La valutazione delle caratteristiche di forza muscolareLa valutazione delle caratteristiche di forza muscolare verràeseguita dal laureato in scienze motorie operante all’internodel centro di Medicina dello Sport, in presenza di personalesanitario. L’elettrocardiogramma potrà essere costantementemonitorato in telemetria e la pressione arteriosa misurata altermine della valutazione della forza di ciascun distretto muscolaretestato.Protocollo di valutazione: Verrà stimata la forza massimadei principali gruppi muscolari (sia degli arti inferiori che degliarti superiori) attraverso un test submassimale di forza dinamicache sia simile all’ esercizio di allenamento di forza che ilsoggetto andrà poi ad eseguire. Per ciascun gruppo muscolareil test viene ritenuto valido nel momento in cui il soggetto,con un carico dato, raggiunge l’esaurimento muscolare con


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 145un numero di ripetizioni compreso tra 3 e 7. Dal carico e dalnumero di ripetizioni eseguite, tramite una formula (formuladi Brzycki: kg* [1,0278 - (0,0278 * n. ripetizioni)] -1 ) è possibilericavare il valore di 1RM dal quale calcolare le percentualiper stilare il programma di allenamento. L’esecuzione del testviene preceduta da un breve riscaldamento al cicloergometroo al treadmill e da esercizi di riscaldamento/familiarizzazionecon gli attrezzi da utilizzare (pressa e pesi liberi).I test da utilizzare per la valutazione della forza sonoi seguenti (salvo controindicazioni cliniche e incapacità adeseguire la prova):Spinte monopodaliche alla pressa per la valutazione dellaforza del muscolo quadricipite.Test eseguito in posizione seduta sulla pressa orizzontalecon schienale inclinato di 45°e l’arto inferiore da valutare appoggiatosulla pedana in modo che femore e tibia formino unangolo di 90°. Il soggetto deve eseguire delle spinte in mododa estendere la gamba con velocità pari a 2” per la fase concentricae 2” per la fase eccentrica.Alzate laterali con manubri per la valutazione della forzadei muscoli deltoidi.Test eseguito in posizione seduta su sedia senza braccioli,arti inferiori divaricati ben stabili a terra e arti superiori distesilungo i fianchi. Il soggetto deve eseguire delle abduzioni dellebraccia fino a raggiungere i 90° di escursione (a livello dellespalle), con braccia leggermente flesse sul gomito e polsi inlieve intrarotazione. Velocità pari a 2” per fase concentrica e2” per la fase eccentrica.Curl concentrato monolaterale con manubrio per la valutazionedel muscolo bicipite brachiale.Test eseguito in posizione seduta su sedia senza braccioli,arti inferiori divaricati e ben stabili a terra, busto dritto leggermenteflesso in avanti e braccio da testare disteso verso ilbasso con il gomito appoggiato sull’interno coscia della gambaomolaterale, poco sopra il ginocchio. Il soggetto deve eseguiredelle flessioni dell’avambraccio sul braccio con velocità pari a2” per la fase concentrica e 2” per la fase eccentrica.French press monolaterale con manubrio per la valutazionedella forza del muscolo tricipite brachiale.Test eseguito in posizione supina, arti inferiori piegati,braccio da testare disteso in avanti con gomito in massimaflessione, con la mano opposta che sostiene il braccio permantenerlo il più possibile perpendicolare al terreno. Il soggettodeve eseguire delle estensioni dell’avambraccio sulbraccio con velocità pari a 2” per la fase concentrica e 2” perla fase eccentrica.8. La prescrizioneUna volta terminata la valutazione, il medico dello sportdeciderà se il paziente potrà essere inviato nelle palestre esterneo se questa fase debba essere preceduta da un periodo di trainingnella palestra della medicina dello sport. La durata di questafase può essere variabile a seconda della patologia di base, dellecondizioni cliniche e della risposta ai carichi allenanti.Al paziente verrà consegnata una relazione clinica per ilmedico inviante (e per il medico di medicina generale qualoranon inviante) e una prescrizione dell’esercizio (vedi allegato1) che dovrà contenere le seguenti informazioni:• Dati anagrafici e antropometrici del paziente ( altezza,peso, circonferenza vita)• Patologie di cui soffre il paziente• Terapia farmacologica in corso (indicando tra parentesi laclasse di farmaci)• Prescrizione dettagliata specificando (vedi esempio allegato1, pag. 8):- per l’allenamento al cicloergometro: frequenza cardiacaallenante (con un range di circa 5 battiti), duratadell’allenamento e sedute di allenamento;- per l’allenamento al treadmill: velocità di marciainiziale, frequenza cardiaca da non superare, duratadell’allenamento e sedute di allenamento;- per l’allenamento di forza: il tipo di esercizio, il carico,il numero di serie e di ripetizioni, il tempo dicontrazione e di rilasciamento, il tempo di recuperotra le serie, la frequenza cardiaca da non superare e ilnumero di sedute.• Data della successiva valutazione presso la medicina dellosportLa data della successiva valutazione funzionale andràspecificata sia sulla lettera al curante che sulla prescrizionedell’esercizio fisico.9. Programma di allenamento da eseguire nelle palestredel territorioIl training si baserà sulla valutazione funzionale e dovràcomprendere una componente di lavoro aerobico e una di allenamentodella forza e flessibilità.Allenamento aerobico al cicloergometroIntensità: carico costante tale da mantenere la fc ad unvalore pari a quella ottenuta al 50-60% del VO2 di picco per isoggetti con disfunzione ventricolare sinistra; carico costantetale da mantenere la fc ad un valore pari al 60-70% della frequenzacardiaca di riserva [fc a riposo + 60-70% (fc max altest da sforzo - fc a riposo)] per tutti gli altri pazienti.Durata: almeno 30’ a carico costante escluso almeno 5’ diriscaldamento e 5’ di defaticamento.Frequenza: almeno 3 volte alla settimana.Allenamento aerobico al nastro trasportatoreIntensità: velocità costante pari alla massima velocità dimarcia tollerata senza superare la soglia di dolore, aumentabilegradualmente (0,1 km/h) di seduta in seduta e senza superarela fc massima ottenuta al test da sforzo.Durata: almeno 30’ a carico costante escluso almeno 5’ diriscaldamento e 5’ di defaticamento.Frequenza: almeno 3 volte alla settimanaAllenamento della forzaPer gli arti inferiori 2 serie da 15-20 ripetizioni monopodalicheal 35-40% di 1 RM, 2’’ di fase concentrica e 2’’ di faseeccentrica, recupero 1’. Per gli arti superiori 2 serie da 10-15ripetizioni al 50% di 1 RM, , 2’’ di fase concentrica e 2’’ difase eccentrica, recupero 1’.Allenamento della flessibilitàEsercizi di allungamento muscolare ed esercizi di mobilitàarticolare generalizzati.Tale protocollo di massima può essere modificato a giudiziodel medico dello sport in base alla patologia del paziente.


146Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>10. Caratteristiche delle palestre di allenamento del territorioDovranno essere individuate sul territorio di ciascunaULSS almeno due palestre che aderiscano a questo progettoe che soddisfino i seguenti criteri minimi di idoneità:• presenza di personale laureato in Scienze motorie/diplomatoISEF, preferibilmente laureato magistrale in scienzee tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata, formatoalla somministrazione dell’esercizio fisico ai pazienticon patologie croniche e in possesso dell’autorizzazioneregionale all’impiego del defibrillatore semiautomatico.• dotazione di un defibrillatore semiautomatico,• protocollo per la chiamata di soccorso,• presenza di attrezzature per cardiofitness (cicloergometro,treadmill), pressa orizzontale, pesi liberi,• supervisione da parte del laureato in scienze motorie chelavora nella Medicina dello Sport dell’ULSS.• obbligo di invio per via telematica del censimento dei pazientia cadenza mensile al centro di Medicina dello Sportdi riferimento.I laureati in Scienze Motorie che allenano i pazienti inpalestra saranno in continuo contatto con il centro di Medicinadello Sport inviante per segnalare problemi, chiariredubbi ecc.11. Follow upOgni 2 mesi i pazienti verranno rivalutati presso il centrodi medicina dello sport il giorno dell’appuntamento concordato;le valutazioni saranno con le modalità iniziali al sesto mesee a discrezione del medico nei controlli intermedi. Ciascuncentro di medicina dello sport dovrà contattare i pazienti cheabbandonano l’allenamento sottoponendoli a un’intervistatelefonica per indagare le ragioni del drop out. Verrà redattoun questionario unico per tutti i centri di Medicina dello sportda utilizzare per tale intervista (allegato 3).Medici di Medicina GeneralerelazionepazienteCentro di Medicina dello Sportdi 1° e 2° LivellopazienteprescrizionePALESTREMedici di Centro specialisticorelazione12. MonitoraggioCon cadenza mensile, ogni Medicina dello Sport coinvoltadovrà inviare per via telematica i dati ricevuti dalle palestredel proprio territorio al centro di Medicina dello Sport di Coordinamento,individuato nell’Azienda Ulss 9, che poi trasmetterài dati alla Direzione Prevenzione - Servizio promozionee sviluppo igiene e sanità pubblica.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1097del 26 luglio <strong>2011</strong>Art. 7 D.lgs 9 aprile 2008, n. 81, programmazione coordinatadegli interventi di prevenzione, vigilanza, formazionee assistenza in materia di tutela della salute e dellasicurezza nei luoghi di lavoro, anno <strong>2011</strong>.[Sanità e igiene pubblica]Note per la trasparenza:la Dgr approva il documento di “Pianificazione delle attivitàdi prevenzione, vigilanza, formazione e assistenza inmateria di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro, anno <strong>2011</strong>”, elaborato dall’Ufficio operativo e condivisodal Comitato regionale di coordinamento nella sedutadel 1 marzo <strong>2011</strong>.L’Assessore Luca Coletto, riferisce quanto segue.La tutela della salute nei luoghi di lavoro - materia che rientratra quelle assegnate alla competenza regionale in attuazionedell'art. 117, comma 3, della Costituzione - ha subito negli annipiù recenti profonde innovazioni in seguito all'emanazione diprovvedimenti normativi che hanno adeguato l'ordinamentonazionale alle direttive europee di settore quali il D.lgs 19 settembre1994, n. 626, la Legge 3 agosto 2007, n. 123, il D.lgs 9aprile 2008, n. 81 ed il D.lgs 3 agosto 2009, n. 106.In tale ambito, il ruolo delle Regioni e delle Aziende Ulssè individuato e disciplinato normativamente già nella Legge23 dicembre 1978, n. 833, di riforma del Servizio sanitarionazionale e dalla legislazione successiva, con cui sono statedefinite le funzioni dei Dipartimenti di Prevenzione delleAziende Ulss, nell’ambito della prevenzione e vigilanza suilavoratori e nei luoghi di lavoro.In particolare, nella Regione del Veneto la materia dellaprevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro è disciplinatadalla Lr 30 novembre 1982, n. 54.Il D.lgs 19 settembre 1994, n. 626, e le successive modificheintervenute con il D.lgs 19 marzo 1996, n. 242, oltre a definirei criteri di organizzazione e gestione della prevenzione e protezionedei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro, ha disciplinatonel Capo VII le attività della Pubblica Amministrazione inordine all'applicazione di tale normativa, precisando agli artt.23, 24, 25 e 27 le attività di vigilanza, informazione, consulenza,assistenza nonché di coordinamento di tali attività, alivello nazionale e regionale.In tempi più recenti l’art. 4, comma 1, della Legge 3 agosto2007, n. 123, ha inteso dare concreta attuazione alle maggioriesigenze di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanzain materia di salute e sicurezza sul lavoro, riservando l’individuazione“…dei settori prioritari di intervento dell'azione divigilanza, dei piani di attività e dei progetti operativi da attuarea livello territoriale”, nonché “dell'esercizio di poteri sostitutiviin caso di inadempimento da parte di amministrazioni ed entipubblici” ad uno specifico Decreto del Presidente del Consigliodei Ministri previa intesa sancita ai sensi dell’art. 8, comma6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, in sede di Conferenzaunificata Stato-Regioni e Province Autonome.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 147In applicazione del disposto del già richiamato art. 4,comma 1, della Legge 3 agosto 2007, n. 123, è stato emanatoil Dpcm 21 dicembre 2007 (pubblicato nella GazzettaUfficiale 6 febbraio 2008, n. 31), che fornisce le indicazioniper la costituzione dei Comitati Regionali di Coordinamentodelle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salutee sicurezza sul lavoro, affidando alle Regioni il compito diistituire detti Comitati destinatari di funzioni finalizzate agarantire l'uniformità dell'attività di prevenzione e vigilanzadella pubblica amministrazione su tutto il territorio nazionale,anche al fine di individuare le priorità e le modalità deirispettivi interventi nonché le sinergie da sviluppare.Il ruolo e le funzioni del Comitato regionale di Coordinamentosono stati, da ultimo, recepiti nel D.lgs 9 aprile 2008,n. 81- di riordino della materia della tutela della salute e dellasicurezza nei luoghi di lavoro - che all’art. 7 ha incardinatodetto Comitato nel sistema istituzionale della prevenzione(Capo II del Titolo I), con la finalità di realizzare una programmazionecoordinata di interventi, nonché l’uniformitàdegli stessi ed il necessario raccordo con il Comitato di cuiall'articolo 5 e con la Commissione di cui all'articolo 6 delrichiamato Decreto Legislativo.Nella Regione del Veneto tale organismo è stato istituitocon Dgr 30 dicembre 2008, n. 4182 e con successivo decretodel Presidente della Giunta regionale del 22 luglio 2009, n.136 è stata formalizzata la nomina dei componenti, giungendopoi all’insediamento del Comitato in data 29 settembre 2009e dell’Ufficio operativo il 2 novembre 2009.A seguito dell’attività svolta in coordinamento tra Spisal,Drl, Inail, Inps, Arpav, VV.F. ed alla condivisione dei contenuticon le Parti sociali, l’Ufficio operativo ha elaborato ildocumento di “Pianificazione delle attività di prevenzione,vigilanza, formazione e assistenza in materia di tutela dellasalute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anno <strong>2011</strong>”(Allegato A) che è stato approvato dal Comitato regionaledi coordinamento nella seduta del 1 marzo <strong>2011</strong>.La richiamata programmazione per l’anno <strong>2011</strong> saràattuata, a livello periferico, dai Comitati provinciali di coordinamento,che provvederanno ad elaborare un documentodi programmazione dell’attività coordinata ed a rendicontarel’attività svolta all’Ufficio operativo.Il relatore, conclude la propria relazione e sottoponeall’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.delibera1. di approvare il documento di “Pianificazione delleattività di prevenzione, vigilanza, formazione e assistenzain materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghidi lavoro, anno <strong>2011</strong>”, come elaborato dall’Ufficio operativoe condiviso dal Comitato regionale di coordinamento nellaseduta del 1 marzo <strong>2011</strong>, costituente parte integrante dellapresente delibera (Allegato A);2. di incaricare la Dirigente regionale della DirezionePrevenzione di provvedere, tramite l’Ufficio Operativo, almonitoraggio dell’attuazione, da parte dei Comitati provincialidi coordinamento, delle linee operative definite nel provvedimentoapprovato;3. di incaricare i coordinatori dei Comitati provinciali atrasmettere il report dell’attività svolta entro il mese di febbraiodi ogni anno all’Ufficio operativo che, raccolti i dati, predisporràil rapporto annuale da presentare al Comitato regionaleentro il successivo mese di marzo;4. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspese a carico del bilancio regionale.(segue allegato)La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione statale e regionale.Visto il Dpr 24 luglio 1977, n. <strong>61</strong>6.Vista la L. 23 dicembre 1978, n. 833.Vista la Lr 30 novembre 1982, n. 54.Vista la Lr 14 settembre 1994, n. 56.Visto il Dpcm del 21 dicembre 2007.Visto il D.lgs 9 aprile 2008, n. 81.Vista la Dgr 30 dicembre 2008, n. 4182.


148Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato ACOMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E VIGILANZAIN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO DEL VENETOD.P.C.M. 21 DICEMBRE 2007, D.LGS. 9 APRILE 2008 N. 81, DGRV 30 DICEMBRE 2008, N. 4182Regione del VenetoDirezione regionale MiLPSDirezione regionale INAILDirezione regionale INPSDirezione regionale ISPESLARPA del VenetoDirezione Interregionale VV.F.URP del VenetoANCI del VenetoAutorità Portuale di VeneziaPIANIFICAZIONEDELLE ATTIVITA’DI PREVENZIONE VIGILANZAFORMAZIONEE ASSISTENZAANNO <strong>2011</strong>Confindustria VenetoConfcommercio VenetoConfartigianato VenetoColdiretti VenetoCGIL VenetoCISL VenetoUIL VenetoCISAL VenetoANMIL VenetoINDICECap.PARTE PRIMA: Contesto regionale e indicatori di salute1 Indicatori economici, produttivi, demografici2 Indicatori di salute e sicurezzaPARTE SECONDA: Le attività di Prevenzione e di Promozione degli Enti nell’anno 20103 Attività di VigilanzaVigilanza coordinata in materia di salute, sicurezza e regolarità del lavoroAttività di Vigilanza per EnteSPISALARPAVDPLINAILINPSVIGILI DEL FUOCO4 Promozione della salute – attività 20104.1 Iniziative di promozione della salute:Attività InailAttività ex art. 11 D.Lgs. 81/08Bandi SGS4.2 Documenti approvati dal Comitato Regionale di Coordinamento4.3 Azioni di sostegno5 Attività dei Comitati di Coordinamento ProvincialePARTE TERZA: Pianificazione delle attività per l’anno 201<strong>16</strong> Attività di prevenzione7 Vigilanza in materia di sicurezza e salute sul lavoro8 Attività promozionali <strong>2011</strong>9 Gruppi di lavoro


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 149PARTE PRIMAContesto regionaleeIndicatori di salute1 INDICATORI ECONOMICI, PRODUTTIVI, DEMOGRAFICI1.1 IL CONTESTO RECENTE E LA CRISI ECONOMICAIl PIL italiano e quello del Veneto hanno iniziato a diminuire nella seconda metà del 2008 (-1% circa rispettoal 2007), raggiungendo il minimo alla fine del 2009 (-4,9% rispetto al 2008). La stima finale di crescita per il2010 in Veneto è pari al 1,6%; la previsione di crescita per il <strong>2011</strong> resta attorno all’1%.La produzione manifatturiera ha iniziato a diminuire nelle aziende con meno di 10 addetti fin dall’inizio del2008; in quelle più grandi vi è stato un rallentamento nel 2008, soprattutto alla fine, e una vera e propriadiminuzione nel 2009, con la massima perdita (-22%circa) nel 2° e 3° trimestre del 2009; nel 1° trimestre2010 resta in diminuzione nelle aziende con meno di 10 addetti (che sono tuttavia la stragrandemaggioranza delle aziende) e tende ad aumentare in quelle con più di 10 (oltre 6%).Per l’occupazione si conferma, secondo i dati Istat aggiornati al terzo trimestre 2010, una fasecaratterizzata da una sostanziale stabilità dell’occupazione (al netto dei fattori stagionali) nonostante uniniziale recupero della produzione. Soltanto nell’ambito del lavoro indipendente, precedentemente moltopenalizzato, sembrano prevalere gli impulsi positivi. La variazione tendenziale degli occupati, positiva per15.000 unità, è l’esito di una pesante flessione dei dipendenti (-52.000) e del continuo significativo recuperodegli indipendenti (+67.000). Restano comunque alti i tassi di disoccupazione e il ricorso alla CIG.Di particolare interesse è la rilevazione dello sfasamento temporale (Figura 1) esistente sia in fase diingresso nella crisi che nella fase successiva di inizio ripresa. Si nota che la riduzione della produzioneprecede la diminuzione dell’occupazione di alcuni mesi mentre in fase di ripresa l’aumento dell’occupazionenon si è ancora del tutto concretizzato e probabilmente seguirà la ripresa produttiva con un ritardo analogodi alcuni mesi, verosimilmente facendo ricorso, come già i primi dati sembrano indicare, soprattutto a formedi lavoro intermittente o comunque precario. Nelle fasi di diminuzione della produzione, vi è stata una certaconservazione dei posti di lavoro ricorrendo inizialmente alle ferie e successivamente alla CIG. Questaevidenza ha profondi riflessi sulla valutazione dell’andamento degli infortuni e in particolare sui tassi; in fasedi crisi non solo diminuisce il numero assoluto di infortuni ma diminuisce (apparentemente) anche il tasso diincidenza perchè il denominatore (addetti stimati) non registra l’effettiva consistenza della ridotta esposizioneal rischio. Viceversa, in fase di crescita, potrebbero coesistere tutti i fattori (nuovi assunti con pocaesperienza e formazione, aumento del carico di lavoro individuale, possibile acquisizione di nuovelavorazioni etc.) che ci fanno attendere non solo l’aumento del numero assoluto di infortuni ma anche delrischio individuale (incidenza e frequenza).Figura 1 - Sfasamento temporale tra variazioni della produzione manifatturiera e dell’occupazione.


150Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>1.2 IL QUADRO DELLE AZIENDE E GLI ADDETTIFigura 2La principale fonte informativa ècostituita dai dati INAIL (FlussiInformativi INAIL-REGIONI).L'andamento temporale del numerodi addetti e del numero di posizioniassicurative territoriali (PAT) èriportato nella figura accanto (figura2). Nel periodo 2000-2009l’incremento delle PAT è stato dell’8% con un picco importante neglianni 2002 e 2003; il dato del 2009,pur se provvisorio, moltoprobabilmente riflette gli effetti dellacrisi economica iniziata alla fine del2008.Addetti1.800.0001.750.0001.700.0001.650.0001.600.0001.550.0001.500.0001.450.0001.400.0001.350.0002000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009375.000370.000365.000360.000355.000350.000345.000340.000335.000330.000PATAddettiPATUn’analisi più specifica con i dati INAIL attualmente è possibile soltanto per le aziende appartenenti allagestione Industria e Artigianato (sono esclusi l’agricoltura e i dipendenti dello Stato oltre ai non assicuratiINAIL).Un’altra fonte informativa sulle aziende è costituita dall’archivio delle Unità Locali (U.L.) di Infocamere(Camera di Commercio); nel 2009 risultavano attive circa 521.000 U.L. contro 357.387 PAT INAIL.Le ragioni della discrepanza, oltre che nella non corrispondenza tra le definizioni di PAT e unità locale enell'accentramento contributivo, risiedono nella diversa copertura delle fonti per tipo di attività produttiva, conuna differenza rilevante specialmente nelle UL agricole (INAIL possiede informazioni solo sull'agrindustria).In generale l'archivio Infocamere tende a sovrastimare il numero di UL a causa della frequente mancatacancellazione delle unità chiuse e non reca informazioni aggiornate sugli addetti. Per tutti questi motivil'archivio INAIL – per Industria Artigianato e Servizi – costituisce la principale fonte informativa sugli addettidi questo documento. Per la definizione dei comparti quindi sarà usata prevalentemente la codifica basatasulla voce di tariffa INAIL, più aderente al rischio lavorativo del gruppo di lavoratori che afferisce ad unaPAT.Il numero di addetti stimati dall'INAIL è aumentato del 18,1% tra il 2000 e il 2008; è presente una flessionenegli anni 2004 e 2005 (riconducibile ad una diminuzione dei lavoratori dipendenti) poi recuperata neltriennio 2006-2008 con un incremento medio del 5,3%.Nella tabella che segue sono riportate informazioni anche sul numero di contratti interinali stipulati nelperiodo 2006 – 2009 (si ricorda che il numero di contratti NON corrisponde ad un numero di addettiutilizzabile per il calcolo di tassi di incidenza). Nell'anno 2007 si è osservato un incremento di tali contrattipari al 13% rispetto all'anno precedente, poi diminuito nell'anno 2008 dell'11,6% e nell'anno 2009 del 42,8%.Addetti stimati INAIL per anno dal 2000 al 2009, Regione Veneto.2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009Numero Addetti 1.490.829 1.571.249 1.605.184 1.658.422 1.647.683 1.639.701 1.671.782 1.693.807 1.760.008 1.640.100di cui dipendenti 1.293.382 1.371.339 1.389.788 1.443.262 1.427.729 1.417.<strong>61</strong>7 1.446.159 1.465.868 1.533.537 n.d.di cui addettispecialin.d. n.d. 14.796 17.863 20.623 21.245 24.195 24.691 23.231 n.d.di cui artigiani 197.446 199.911 200.599 197.297 199.331 200.839 201.428 203.249 203.240 201.548Di cui numeroaddetti nelleaziende con più di592.787 625.378 632.549 665.566 6<strong>61</strong>.148 658.521 687.212 694.303 745.326 n.d.30 addettiNumero contrattiinterinalin.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 88.106 99.533 88.018 50.368


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 151Nel periodo 2006-2008 le aziende con oltre 30 addetti occupano mediamente il 41,5% della totalità degliaddetti e rappresentano l'1,6% della totalità delle PAT, registrando un incremento medio del triennio dellePAT pari al 22% rispetto all'anno 2000 e un incremento del 5,6% tra gli anni 2006 e 2008.Altra tipologia di aziende che merita attenzione è quella delle aziende artigiane individuali con un sololavoratore autonomo. Il numero di PAT relative a tali aziende coincide approssimativamente con il numerodi addetti (in realtà il numero di addetti è leggermente inferiore, considerando i non attivi per alcuni mesi delperiodo considerato) e rappresenta mediamente il 23,6% della totalità delle aziende presenti nel triennio2006-2008. Il numero di addetti nello stesso periodo rappresenta in media il 5% della totalità. La presenza diqueste realtà individuali non è uniformemente distribuita per tipo di attività ma riguarda il modo particolarel’edilizia (> 50% del numero di PAT), i trasporti, la lavorazione del legno.2 INDICATORI DI SALUTE E SICUREZZA2.1 INFORTUNIIn Italia nel 2009 (dati più recenti disponibili) gli infortuni denunciati all’Istituto Nazionale per l'Assicurazionecontro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) sono calati del 9% rispetto all'anno precedente. In Veneto la diminuzioneè del 13,2%. È evidente il trend decrescente del fenomeno infortunistico, accentuato anche dalla particolarecrisi economica attraversata. Nell’ultimo decennio il calo complessivo sul piano nazionale è stato del 20% circa;in Veneto la diminuzione degli infortuni denunciati dal 2000 al 2009 è stata pari al 31%.Nel periodo 2000-2008 addetti assicurati stimati dall’Inail (Industria e Servizi esclusa l’agricoltura), comeriportato nella tabella di pag. 7, in Veneto sono aumentati del 18%.Per effetto del calo degli infortuni, accompagnato dall’incremento di addetti assicurati, l’indice di incidenza è incostante diminuzione.La tabella documenta l’andamento infortunistico in Veneto nel periodo 2000-2009 (Fonte: Banca Dati INAIL).Gli stessi dati sono riportati nella figura che segue come numero indice rispetto all’anno 2000 posto uguale a100.Infortuni denunciati in Italia e in Veneto e addetti assicurati in Veneto; periodo 2000-20092000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009Italia 1.096.076 1.108.214 1.081.981 1.066.435 1.058.034 1.028.677 1.017.791 1.000.814 964.581 877.723in itinere 25.847 47.881 60.317 65.524 71.006 74.980 78.406 82.137 82.699 78.553Veneto 141.066 140.019 133.743 130.844 128.005 121.000 120.908 109.894 104.174 89.403in itinere 7.685 10.656 10.882 10.749 10.929 10.254 10.509 10.<strong>61</strong>3 12.253 10.982Figura 3 – Andamento degli infortuni denunciati in Italia e in Veneto e addetti assicurati INAIL in Veneto;numero indice rispetto all’anno 2000 (=100).114118111 111112110108105100101 9997 9794 939199889593918086 8683Infortuni denunciati - ITALIA79Infortuni denunciati - VENETOAddetti assicurati INAIL (escluso agricoltura)692000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009


152Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Mentre il numero totale di eventi denunciati è in costante diminuzione, ad un’analisi più approfondita sugliinfortuni riconosciuti dall’INAIL, e quindi indennizzati, che rappresentano circa il 65% dei denunciati, siosserva che gli infortuni gravi mostrano una diminuzione meno accentuata. Addirittura gli infortuni invalidanti(esiti permanenti >5%) e mortali presentavano un trend in aumento fino al 2008; per il 2008 e 2009 siregistra una diminuzione in parte per gli effetti della crisi e in parte perché le informazioni sui casi più gravinon sono ancora completamente disponibili.La discrepanza è resa ancora più rilevante nel confronto tra i tassi di incidenza e la percentuale di infortunigravi sul totale degli infortuni.Figura 4 – Infortuni gravi (in percentuale sul totale), infortuni Invalidanti (con postumi permanenti > 5%) emortali in regione del Veneto nel periodo 2000 -2009.3.0002.5002.0001.5001.000<strong>16</strong>,7%17,9% 17,9% 18,7%19,7% 20,3% 20,4% 20,3% 20,9%21,9%5000142 83 83 99 74 64 70 86 79 472000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009Invalidanti Mortali % Inf Gravi/Totale RiconosciutiIn Figura 5, riportata accanto, èindicata la distribuzione degli eventigravi per tipo di attività produttiva.Nel settore delle costruzioni, maspecialmente in agricoltura, ilcontributo degli eventi gravi, invalidantie mortali è maggiore rispetto agli altricomparti, fornendo con ciò ampiagiustificazione al rilievo che il pianosanitario nazionale e regionaleattribuiscono a questi comparti.In edilizia si evidenzia una maggioreincidenza degli infortuni più gravi, nelleaziende piccole e in quelle costituite dasingoli artigiani.100%90%80%70%60%50%40%30%20%10%0%TOTALE AGRICOLTURA COSTRUZIONI ALTRI COMPARTIInvalidanti + Mortali Infortuni >40 gg Infortuni


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1532.2 MALATTIE PROFESSIONALIContrariamente a quanto accade per il fenomeno infortunistico il cui andamento è in costante calo negliultimi anni, per quanto riguarda le malattie professionali le denunce sono in costante aumento. In Italia nel2009 (dati più recenti disponibili) sono state denunciate all’INAIL 34.646 malattie professionali, ben il <strong>16</strong>% inpiù rispetto al 2008, confermando il trend di incremento delle denunce degli ultimi anni. Questo balzo siregistra specialmente in agricoltura con un aumento di oltre il 110%. L’incremento delle denunce pare piùriconducibile all’emersione del fenomeno (maggiore consapevolezza delle parti coinvolte, sviluppo delletecniche diagnostiche e aggiornamento normativo) che non ad un peggioramento delle condizioni disalubrità negli ambienti di lavoro.In Veneto si passa da 1971 denunce nel 2008 alle 2127 nel 2009 (+7,9%), con l’agricoltura che passa da 42a 112 denunce.È da dire comunque che tali cifre non rappresentano del tutto il fenomeno. L’aumento o la diminuzione dellesegnalazioni quindi non riflette un peggioramento o un miglioramento della situazione.Segnalazioni di malattia professionale arrivano anche agli Spisal per l’attività di indagine di PoliziaGiudiziaria di competenza. Il numero di malattie denunciate agli Spisal del Veneto nel 2009 ammonta a 1837e sostanzialmente coincide con quello dell’INAIL, anche se la sovrapposizione dei casi è parziale.Le malattie riconosciute dall’INAIL invece sono numericamente molto inferiori alle denunce e allesegnalazioni ricevute dagli SPISAL. L’istituto assicuratore riconosce generalmente circa il 40% deldenunciato.Figura 6 – Malattie professionali denunciate agli SPISAL dal 1990 al 2009. Malattie professionali denunciateall’INAIL e riconosciute dall’INAIL dal 2000 al 2008.3000250020001500100050001990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009SPISAL DENUNCIATE INAIL RICONOSCIUTE INAILNel lungo periodo (1991-2009) le malattie notificate agli SPISAL del Veneto si attestano intorno alle 2000 unitàall’anno, con poche importanti variazioni. Dal 2003 è iniziata una fase discendente e nel 2009 le malattieprofessionali sono 1837, un numero leggermente superiore all’anno precedente.L’ipoacusia da rumore rappresenta ancora la patologia professionale maggiormente rappresentata, anche senel 2009 il numero di malattie muscolo scheletriche denunciate ha superato il numero delle ipoacusie. Negliultimi anni vi è stato un aumento delle segnalazioni di neoplasia professionale e di malattie da amianto, ciòanche a seguito dello specifico progetto regionale di sorveglianza degli ex esposti ad amianto e CVM(cloruro di vinile monomero).I casi di mesotelioma denunciati nel 2009 agli Spisal sono stati 85; le altre forme di neoplasia denunciatesono state 94.


154Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Figura 7 – Malattie professionali denunciate agli SPISAL dal 1990 al 2009 per tipologia.9002500MALATTIE8007006005004003002001000199019911992199319941995199<strong>61</strong>997199819992000200120022003200420052006200720082009Dermatite Respiratorie (escl.tumori) Muscolo scheletriche MesoteliomaAltri tumori Altre malattie IpoacusiaLa studio dell’andamento delle malattie professionali è tuttora molto critico sia per la scarsità e la relativapovertà informativa dei dati disponibili che per un’altra difficoltà tipica ed inemendabile costituita dalla latenzatemporale, talvolta di molti anni, tra esposizione e malattia. Questa latenza spesso rende incerta non solol’individuazione temporale dell’esposizione determinante, ma anche quella dell’azienda o compartoproduttivo in cui l’esposizione si è realizzata. La relativa scomparsa delle malattie da lavoro e l’incremento diquelle correlate al lavoro (a genesi multifattoriale) complica ulteriormente il problema ostacolando perfino ilriconoscimento stesso della genesi professionale della malattia.Per queste e altre ragioni il livello di sottonotifica delle malattie professionali è enormemente più rilevanterispetto a quello degli infortuni sul lavoro in cui la causa violenta e concentrata nel tempo rendeimmediatamente identificabile l’evento.2000150010005000IPOACUSIE2.3 RIEPILOGO INDICATORII principali indicatori utilizzati per monitorare i fenomeni relativi alla salute e sicurezza nei luoghi di lavorosono riepilogati nella tabelle che seguono. I commenti per ogni blocco sono numerati e riferiti al numero checompare nella prima colonna a sinistra della tabella.(1) Numero assoluto di infortuni definito positivamente; il trend è in costante diminuzione in accordo conil dato nazionale.(2) Gli infortuni Invalidanti o mortali sono stati in costante aumento negli ultimi anni. La riduzione del2008 e 2009 è in parte legata alla crisi e in parte al fatto che i dati più recenti non sono ancora consolidati.(3) Il tasso di incidenza per 1000 addetti di tutti gli infortuni è in forte riduzione; è in riduzione anchequello degli eventi T30 mentre quello dei casi invalidanti era in aumento (vedi punto precedente per il valoredel 2009). COMPLESSIVAMENTE, dalla lettura di tutti i punti della tabella, si può concludere che l’incidenzadegli infortuni è comunque in diminuzione anche se probabilmente meno di quanto indica il tasso di tutti gliinfortuni.(4) Infortuni di lavoratori interinali. in aumento fino al 2007; nel 2008 e 2009 si è avuta una notevoleriduzione verosimilmente connessa al fatto che in periodo di crisi sono stati i primi ad essere estromessidalla produzione. Ciò è confermato anche dalla riduzione in percentuale rispetto a tutti i lavoratori. Si notache la percentuale di casi più gravi è minore rispetto a quella totale.(5) Infortuni di minori. in drastica riduzione e poco consistenti dal punto di vista numerico. Restanotuttavia alcune tipologie di evento ed in comparti produttivi che fanno supporre l’impiego di minori inmansioni pericolose che sono vietate dalla legge. Data la giovane età, in questi casi sono particolarmente


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 155importanti gli infortuni invalidanti per gli anni di salute persi. La diminuzione dipende verosimilmente dallacrisi economica perché diminuiscono anche in percentuale sugli infortuni di tutte e classi di età.(6) Lavoratori stranieri. i lavoratori stranieri hanno subito per primi gli effetti della crisi. Prima il numerodi casi e la percentuale sul totale dei lavoratori erano in aumento. Questo effetto potrebbe dipendere siadall’aumento del loro numero che dall’impiego in mansioni di tipo “manuale” con maggiore esposizione alrischio di infortuni. Complessivamente i dati mostrano che gli stranieri sono circa il 12% degli occupati mapresentano circa il 20% degli infortuni.(7) Le malattie professionali presentano un trend in aumento che verosimilmente non rappresenta unpeggioramento reale dello stato di salute dei lavoratori. Il problema principale in questo ambito èrappresentato dalla larghissima omissione dell’obbligo di denuncia da parte dei medici, soprattutto per alcunitipi di patologia. Per alcuni tipi di tumore, sulla base delle stime presenti in letteratura scientifica dellapercentuale attribuibile all’esposizione lavorativa, si può ipotizzare che i casi attesi siano fino a 10 volte di piùdi quelli attualmente notificati. Analoga sottostima riguarda verosimilmente le dermatiti da contatto, lapatologia del rachide e dell’apparato locomotore in generale. Per quanto riguarda i tipi prevalenti di malattiadenunciata, l’ipoacusia da rumore appare in progressiva diminuzione mentre aumentano le patologi muscoloscheletriche.(8) La concessione dei benefici previsti dal DLgs 151/2001 alle lavoratrici madri in caso di gravidanza arischio o di lavoro faticoso o insalubre si mantiene su livelli abbastanza alti; non è ancora disponibile il datodei nati del 2010 per valutare in modo adeguato il trend.(1)Totale infortunidefinitipositivamente, tuttele gestioni INAILesclusi IN ITINERE,colf, studenti,sportiviprofessionisti(2)Di cui infortuniinvalidanti(postumi > 5%) emortaliAnno Totale n°N° infortunidefinitipositivamenteAgricoltura Industria Conto Stato trend700002006 <strong>61</strong>.192 4.386 4.386 1.03960000500002007 60.107 4.025 4.025 98740000300002008 56.126 3.774 3.774 1.119200002009 47.91<strong>61</strong>00000Anno Totale n°3500N° infortuniinvalidanti% su totale2006 2.999 4,90300025002007 3.003 5,00200015002008 2.892 5,1510003.573 3.573 1.0436,005,004,003,002,00% Invalidanti e mortali sutotale infortuni definitipositivamenteTrend%1,002009 2.03305004,240,00(3)Tasso di incidenzadegli infortuniriconosciuti per1000 addetti inINDUSTRIA eSERVIZI; aziendecon sede inVeneto, qualsiasiluogo evento.AnnoIncidenzaTotale x1000Incidenza Totaleper Azienda per1000 addettiIncidenzaT30 x 10002005 36,6 12,835252006 35,4 12,<strong>61</strong>52007 34,2 12,12008 30,8 040302010511,1Variazione % sul 2005 deicasi lievi (Ο) , conprognosi>30 gg (),invalidanti ()11010510095908580Trend%


250002000015000100005000045,040,035,030,025,020,015,010 ,05,00,0156Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Anno Totale n° N° infortuni interinali% infortuni diinterinali sutotalericonosciuti% di infortuni di interinali sultotale per casi lievi (Ο) , conprognosi > 30 gg () einvalidanti ()trend(4)Infortuni definitipositivamente,lavoratori INTERINALI,esclusi in itinere20002006 1573 18002,57<strong>16</strong>0014002007 1718 2,8<strong>61</strong>20010008002008 1566 2,796003,503,002,502,001,501,00(5)Infortuni definitipositivamente,lavoratori MINORI,esclusi in itinere(6)Infortuni definitipositivamente,lavoratori STRANIERI,esclusi in itinere2009 680Anno Totale n° N° infortuni minori40020000,501,420,00% infortuni diminori sutotalericonosciuti2006 442 4500,723502007 434 0,722002008 332 0,592009 155Anno Totale n° N° infortuni stranieri50040030025015010 0500140000,320,00% infortunistranieri sutotaleinfortuniriconosciuti2006 11.528 18,8412000100002007 12.403 20,638000% di infortuni di minori sultotale per casi lievi (Ο) , conprognosi > 30 gg () einvalidanti ()0,800,700,600,500,400,300,200,10% di infortuni di stranieri sultotale per casi lievi (Ο) , conprognosi > 30 gg () einvalidanti ()25,0020,0015,00trendtrend60002008 12.127 21,<strong>61</strong>400010,005,002009 9.4432000019,710,00AnnoTotale n°denunceINAILN° malattieprofessionalidenunciateTotale MPnotificate alleULSSN° denunce alle ULSS delleprime tre MP: Tumoricompreso mesotelioma (Ο) ,Ipoacusia () e muscoloscheletriche ()trend(7)Malattie professionalidenunciate25002006 1.879 1.88520002007 1.894150 01.788100090080070060050010 0 02008 1.993 1.722400300200(8)Maternità: astensioneanticipata pergravidanza a rischioo lavoro faticoso oinsalubre dellagestante2009 2.127Anno2007Totale n°astensioniDPL5000N° astensionianticipate1002.1070Nati vivi inVeneto2008 20.830 48.<strong>61</strong>52009 18.946 47.682Percentuale astensioni % sunati vivitrend2010 19.484


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1573 ATTIVITÀ DI VIGILANZAPARTE SECONDALe attività di Prevenzionee diPromozione degli Entinell’anno 20103.1 VIGILANZA COORDINATA IN MATERIA DI SALUTE, SICUREZZA E REGOLARITÀ DEL LAVOROLe finalità del Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro, sottoscritto da Stato eRegioni (e formalizzato nel DPCM 17.12.2007), sono di pervenire ad un utilizzo efficace ed appropriato dellerisorse umane, strumentali e finanziarie previste ed impiegate a legislazione vigente per la tutela della salute ela prevenzione nei luoghi di lavoro. L’impegno richiesto alle Regioni è quello di operare una razionalizzazionedegli interventi ispettivi che consenta una copertura di almeno 5% delle unità locali in un anno o ilmantenimento del livello se già raggiunto.In tale ottica, nell’ambito di una complessiva programmazione coordinata, volta ad evitare la duplicazione e lasovrapposizione degli interventi di vigilanza, sono stati effettuati anche interventi (sopralluoghi)congiuntamente dai Servizi di Prevenzione delle ASL con altre amministrazioni aventi competenze in materiadi tutela della salute e della sicurezza, nonché della regolarità del lavoro.Come da pianificazione, l’attività svolta nel 2010 dalle singole Amministrazioni, coordinate nell’ambito delComitato Regionale di Coordinamento ex art. 7 del D.Lgs. 81/08, viene riassunta nelle tabelle seguenti,suddivisa per provincia.Vigilanza complessiva degli enti, anno 2010Regolarità del lavoro o sicurezza sulDPLlavoro Ordinaria TecnicaINAIL INPS SPISAL TOTALECantieri Ispezionati - 983 - - 4.475 5.458Aziende Edili 952 1.778 728 6.951 10.409Aziende Agricole 372 - - 62 769 1.203Aziende altri comparti 6.217 - - 4.563 4.513 15.293Totale aziende ispezionate 7.541 1.778 2.211 5.353 12.233 26.905di cui irregolari (%) 48,1% 44,0% 78,2% 77,1% 33,1% -Attività congiunta tra Enticantieri oggetto di ispezioni congiunte DPL-Spisal o INAIL-Spisal 477aziende oggetto di ispezioni congiunte INAIL-Spisal 127aziende oggetto di ispezioni congiunte DPL-Spisal 403Contributi recuperati e sanzioni irrogatelavoratoriirregolaridi cuilavoratori innerocontributi/premievasiimportisanzionatoriirrogati/introitatiSPISAL - - - € 5.652.276,75INAIL 3.184 659 € 4.298.356,00 -INPS 2.968 2.608 € 35.868.511,00 € 9.292.489,00DRL 11.236 4.005 € 14.7<strong>61</strong>.128,00 € 9.587.830,01di cui DRL - Vigilanza Tecnica 464 152 € 397.071,46 € 1.471.422,18


158Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>3.2 ATTIVITÀ DI VIGILANZA PER ENTE3.2.1 SPISALI Servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro hanno il compito istituzionale diprevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e del miglioramento del benessere dei lavoratoriattraverso attività di vigilanza, di assistenza e di promozione della salute rivolte al mondo del lavoro.Gli interventi di vigilanza, volti alla verifica delle misure di prevenzione (tecniche e gestionali) adottate dalleaziende per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono orientati nei settori a maggior rischio di infortunio emalattie professionali con priorità per i rischi di infortunio grave e mortale.Si riportano, di seguito, i volumi complessivi di attività del sistema regionale degli Spisal relativi agli ultimi anni.La valutazione della produzione SPISAL, evidenzia come negli anni si sia progressivamente concretizzatol’incremento dei livelli di intervento e di prevenzione in una condizione di isorisorse, come di seguito riportato.ATTIVITA’ 2006 2007 2008 2009 2010Interventi di prev. e vig. (edilizia compresa) 6.660 7.448 9.474 10.235 12.<strong>16</strong>3Bonifiche prescritte (prescrizioni D.Lgs.758) 3.443 4.379 3.829 3.353 4.053Cantieri controllati 2.992 3.059 3.221 3.725 4.475Aziende edili controllate 3.645 4.045 4.249 5.115 6.951Aziende agricole controllate 409 769Inchieste infortunio 2.238 1.719 1.627 2.004 2.282Indagini malattie professionali 1.550 1.568 1.784 1.455 1.336Edilizia: indicatori per il monitoraggio dei risultati previsti dal Piano Nazionale EdiliziaEDILIZIA 2008 2009 2010 standardIndicatore divolumen. cantieri ispezionati /anno 3.821 3.725 4.475 4.667Indicatore dicoperturaIndicatore diqualitàn. di cantieri controllati/numerodi notifichecontrollo sinergico (vigilanzacongiunta per sicurezza eregolarità del lavoro)Vigilanza sulla conformità di Impianti, Macchine ed Attrezzature13,9 % 13,7 % 15,2% 20%11.2 % 10,7%20% dei cantierida ispezionare(pari a 933)La figura seguente raccoglie le non conformità alle Direttive comunitarie di macchine e impianti, rilevate dagliSpisal nel periodo 1997-2010 e segnalate al Ministero dell’Industria per la conferma della non regolarità ed iconseguenti interventi di regolarizzazione a livello nazionale e comunitario. La frequenza maggiore di nonconformità avviene a seguito di indagini per infortuni (92 casi).L’alto numero di segnalazioni realizzate a seguito di indagini infortuni evidenzia come il controllo e la ricercadelle responsabilità orienti significativamente l’analisi delle dinamiche e delle cause di accadimento porti anchead un controllo sulla regolarità di macchineIn totale sono stateeffettuate 217 segnalazionial Ministero dell’Industria edel Commercio per nonconformità alla direttiva CEsulle macchine; in 93 casile segnalazioni hanno giàtrovato conferma da partedell’organismo tecnico delMinistero.2520151050319971319987199912200015200118 182002200323200417 <strong>16</strong>2020052006200710200822 2320092010


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 159Bonifiche amiantoLa valutazione preventiva dei piani di lavoro concernenti gli interventi di bonifica di materiali contenentiamianto, presentati ai sensi dell'art. 256 del D.Lgs. 81/08 e la vigilanza in fase di esecuzione degli interventistessi è svolta dal Dipartimento di Prevenzione delle Aziende ULSS attraverso i servizi SPISAL.Piani di lavoro 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010amianto 4.667 4.460 5.189 5.002 4.476 5.444 5.881 7.434Quantitativi di materiale contenente amianto bonificato (Kg.), previa autorizzazione SPISAL, anni 1988-2008.40.000.00035.000.00030.000.00025.000.00020.000.00015.000.00010.000.0005.000.000Quantità di MCA bonificati (kg)Amianto compattoAmianto friabile01998 1999 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 20083.2.2 ARPAVVerifiche di sicurezza su macchine ed impianti e verifiche sulle aziende a rischio di incidente rilevante (D.Lgs.334/99 e s.m.i - ex direttiva Seveso).Ambiti di controllo Consuntivo 2010Apparecchi a pressione 10.055Impianti di riscaldamento 860Ascensori 2.258Apparecchi di sollevamento, ponti mobili, idroestrattori 12.234Impianti elettrici 4.193Verifiche SGS ex art. 25 DLgs 334/99 39Verifiche di assoggettabilità DLgs 334/99 13


<strong>16</strong>0Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>3.2.3 DPLLe Direzioni del Lavoro, organi periferici del MLPS, attraverso il proprio personale ispettivo vigilanosull'esecuzione di tutte le leggi in materia di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili esociali, di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale ovunque sia prestata attività di lavoro aprescindere dallo schema contrattuale, tipico o atipico; vigilano sulla corretta applicazione dei contratticollettivi di lavoro; vigilano sul funzionamento delle attività previdenziali o assistenziali a favore dei prestatorid'opera. Di seguito il sunto dell’attività di vigilanza svolta nel corso del 2010.ATTIVITA' DI VIGILANZA GLOBALE (ORDINARIA E TECNICA) ESPLETATA DALLEDIREZIONI DEL LAVORO DEL VENETO NEL 2010SETTORE DI INTERVENTO AGRICOLTURA INDUSTRIA EDILIZIA TERZIARIO TOTALENUMERO ISPEZIONIPROSPETTOEFFETTUATE372 2.096 2.730 4.121 9.319RIEPILOGATIVO DELLEISPEZIONINUMERO ISPEZIONI INCUI SONO STATICONTESTATI ILLECITI<strong>16</strong>4 1.063 1.109 2.073 4.409LAVORATORI CUI SIRIFERISCONO GLIACCERTAMENTIPOSIZIONILAVORATIVEVERIFICATELAVORATORI CUI SIRIFERISCONO LEIRREGOLARITA'ACCERTATE1.349 14.593 5.315 11.998 33.255472 3.<strong>61</strong>2 1.142 6.010 11.236TUTELA MINORI 9 8 5 41 63LAVORATORIEXTRACOMUNITARI26 102 18 103 249PARTICOLARICLANDESTINICATEGORIE DITUTELA GESTANTI ELAVORATORILAVORATRICI MADRI -PARITA' UOMO DONNA0 48 0 143 191E FENOMENIDISCRIMINATORIRECUPERO CONTRIBUTI E PREMI EVASI 122907,00 3318662,00 1882743,00 94368<strong>16</strong>,74 147<strong>61</strong>128,74MAXISANZIONE PER ILLAVORO NERO253 1.069 278 2.405 4.005APPALTI ILLECITI EFENOMENIINTERPOSITORI,75 498 159 1.<strong>16</strong>3 1.895TIPOLOGIE LAVOROIRREGOLARESOMMINISTRAZIONEILLECITARIQUALIFICAZIONERAPPORTI DI LAVORO3 90 65 514 672DISCIPLINA INMATERIA DI ORARIO DI91 273 27 1.902 2.293LAVORODIFFIDE (art. 13D.LGS.124/04) EDONERI PER REVOCA117828,00 404946,71 171375,35 963520,46 <strong>16</strong>57670,52SOSPENSIONEPRESCRIZIONI56285,14 470877,34 970437,64 666<strong>61</strong>5,17 2<strong>16</strong>4215,29IMPORTI SANZIONATORIINTROITATIOBBLIGATORIEIMPORTO SANZIONIPAGATE IN MISURARIDOTTA (art.<strong>16</strong> L. n.689/1981)IMPORTO SANZIONIPAGATEA SEGUITO DI O.I.TOTALE IMPORTIINTROITATI233868,95 639818,94 287609,14 2107056,43 3268353,46264865,58 323732,88 310723,02 1598269,26 2497590,74672847,67 1839375,87 1740145,15 53354<strong>61</strong>,32 9587830,01VIOLAZIONI PREVENZIONISTICHE 36 <strong>16</strong>9 1.270 150 1.625


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1<strong>61</strong>VIGILANZA TECNICA EFFETTUATA DAL PERSONALE DELLE DPL NEL 2010TOTALE GENERALECantieriAziendeLavoratori occupatiLavoratori irregolariTotalecon permesso di soggiornosenza permesso di soggiornoIspezionati 983Irregolari (10 580Ispezionati 1778Irregolari 782Totale 2768di cui minori 2Totale 464di cui in nero 152Totale 50di cui in nero 51di cui minori 0Totale 4di cui minori 0Arresti 0Sequestri 0Provvedimenti penaliNumero totale 1203Prescrizione Dlgs 758/94di cui non ottemperate (8 88,00Sanzioni irrogate € 1.052.111,25Provvedimenti amministrativi 577Importo Sanzioni amministrative irrogate € 419.310,93Recupero contributi e premi € 397.071,46Autorizzazioni concesse alle lavoratrici madri complessivamente nel Veneto nel periodo 2008 - 2010Le Direzioni del Lavoro, in applicazione al D.Lgs. n. 151/2001, dispongono l’autorizzazione per l’interdizione dal lavorodelle lavoratrici in stato di gravidanza /puerperio , per i seguenti motivi:a) nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essereaggravate dallo stato di gravidanza;b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino;c) quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni.Di seguito le autorizzazioni rilasciate nel periodo 2008 - 2010DPLanno 2008 anno 2009 anno 2010totale lett a) lett b) e c) lett a) lett b) e c)BL 676 356 275 438 248PD 2881 1893 <strong>16</strong>78 1439 1532RO 923 634 345 506 360TV 4264 1579 1476 1707 1774VE 3458 1905 1026 1700 1463VR 4893 2823 1462 2768 15<strong>16</strong>VI 3743 <strong>2011</strong> 1483 2026 2007TOT 20.838 11.201 7.745 10.584 8.900


<strong>16</strong>2Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>3.2.4 INAILL’INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, persegue una pluralità di obiettivi:ridurre il fenomeno infortunistico; assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio; garantire ilreinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro.La tutela nei confronti dei lavoratori, anche a seguito delle recenti innovazioni normative, ha assunto semprepiù le caratteristiche di sistema integrato di tutela, che va dagli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro,alle prestazioni sanitarie ed economiche, alle cure, riabilitazione e reinserimento nella vita sociale elavorativa nei confronti di coloro che hanno già subito danni fisici a seguito di infortunio o malattiaprofessionale. Allo scopo di contribuire a ridurre il fenomeno infortunistico l’INAIL realizza inoltre importantiiniziative mirate al monitoraggio continuo dell’andamento degli infortuni, alla formazione e consulenza allepiccole e medie imprese in materia di prevenzione, al finanziamento imprese che investono in sicurezza.In particolare, nella Regione Veneto, in sinergia con Istituzioni e Parti Sociali, l’Inail ha strutturato una seriedi partnership con l’obiettivo di favorire la diffusione della cultura della sicurezza.Per quanto riguarda in particolare l’attività di vigilanza il compito dell’INAIL è quello di verificare la regolaritàdei rapporti assicurativi e il rischio assicurato.Obiettivo prioritario per l’anno 2010 è stata la lotta al lavoro sommerso/irregolare e lo svolgimento diun’efficace attività di contrasto dell’evasione/elusione contributiva.I settori di intervento, esplicati nella tabella sottostante, sono stati individuati sulla base di Indirizzi ministerialie basandosi su indicatori ottenuti mediante attività di “intelligence”, svolta a livello centrale e regionale,mirata e circoscritta in ambiti lavorativi riconosciuti come più soggetti, alla luce dell’attuale situazioneeconomica, sociale e finanziaria, a irregolarità contributive e in materia di lavoro, o non oggetto inprecedenza di specifica attività di vigilanza.Il risultato complessivamente ottenuto è stato di 2.211 ispezioni su aziende, con un’incidenza di aziendeirregolari pari al 78, 20 %.Il numero di lavoratori complessivamente irregolari è stato pari a 3.184 di cui 659 lavoratori in neroScheda riassuntiva degli obiettivi del Piano di vigilanza 2010(dati complessivi fino a tutto il 31/12/2010)Descrizione ObiettivoAziendeIspezionateAziendeirregolari% ispezionatesu irregolariNumerolavoratoriirregolaridi cui inneroPremi omessiOb. 1 - Pubblici esercizi 360 273 76% 376 205 € 189.609Ob. 2 - Vigil. Coord.SPISAL127 58 46% 54 26 € 69.859Ob. 3 - Vigil. Coord.exD.Lgsl.124/200489 <strong>61</strong> 69% 198 120 € 171.478Ob. 4 - Volantinaggiopubblicitario34 19 56% 69 23 € 11.588


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> <strong>16</strong>3Descrizione ObiettivoAziendeIspezionateAziendeirregolari% ispezionatesu irregolariNumerolavoratoriirregolaridi cui inneroPremi omessiOb. 5 - Ideazionecampagne pubblic.29 19 66% 13 3 € 5.186Ob. 6 - Conduzionecampagne pubblic.10 6 60% <strong>16</strong> 0 € 1.384Ob. 7 - Coll. Impreseindiv.non artig.329 283 86% 294 207 € <strong>16</strong>4.3<strong>61</strong>Ob. 8 - Differenzialiretributivi71 42 59% 151 26 € 76.917Ob. 9 - Imprese di pulizie 5 5 100% 6 0 € 2.429Lista RX 4 4 100% 0 0 € 4.470TOTALE OBIETTIVIREGIONALI 20101058 770 73% 1.177 <strong>61</strong>0 € 697.281TOTALE Ob. regionaliresiduo del 2009123 93 76% 109 23 € 79.421Ob. regionali complessivi 1181 863 73% 1.286 633 € 776.702TOTALE attività di Sede20101030 866 84% 1.898 26 € 3.521.654TOTALE VIGILANZA20102211 1729 78% 3.184 659 € 4.298.356


<strong>16</strong>4Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>3.2.5 INPSLo scopo dell’attività vigilanza INPS è quello di adottare azioni dirette a prevenire gli abusi in materia contributivoprevidenzialee a sanzionare i fenomeni di irregolarità sostanziale, abbandonando una impostazione di caratterepuramente formale e promuovendo l’efficienza del sistema produttivo che può essere falsato da aziende che ricorrono allavoro sommerso o all’uso distorto di fattispecie contrattuali.Unità locali ispezionate per regolarità del lavoroPROVINCIA EDILIZIA AGRICOLTURA ALTROBELLUNO 55 3 213PADOVA <strong>61</strong> 10 693ROVIGO 63 15 385TREVISO 146 2 725VENEZIA 183 14 1.343VERONA 113 9 475VICENZA 107 9 729TOTALE 728 62 4.563Dati relativi all’utilizzo dei buoni-lavoro (voucher) in agricoltura nel VenetoVOUCHER CARTACEI (RAPPORTATI A € 10) VENDUTI IN ITALIA PER REGIONE - TOTALI E AGRICOLTURADATI DISPONIBILI DAL 01/08/2008 AL 30/09/2010REGIONETOTALI% REGIONESU NAZIONALEAGRICOLTURA% AGRICOLTURASU TOTALEREGIONALE% AGRICOLTURAREGIONE SUNAZIONALEVENETO 1.339.453 17,52 679.066 8,88 29,32EMILIA 1.031.783 13,49 419.997 5,49 18,13LOMBARDIA 970.895 12,70 122.207 1,60 5,28PIEMONTE 898.573 11,75 209.597 2,74 9,05FRIULI 767.672 10,04 208.480 2,73 9,00TOSCANA 670.952 8,78 267.963 3,50 11,57TRENTINO 503.674 6,59 178.659 2,34 7,71LAZIO 307.910 4,03 19.206 0,25 0,83MARCHE 306.235 4,01 70.860 0,93 3,06SICILIA 124.657 1,63 22.021 0,29 0,95PUGLIA 115.601 1,51 9.539 0,12 0,41UMBRIA 114.<strong>16</strong>0 1,49 37.919 0,50 1,64ABRUZZO 105.809 1,38 17.777 0,23 0,77LIGURIA 95.677 1,25 9.297 0,12 0,40SARDEGNA 93.107 1,22 13.251 0,17 0,57CAMPANIA 89.763 1,17 18.381 0,24 0,79CALABRIA 35.043 0,46 1.327 0,02 0,06BASILICATA 33.977 0,44 7.093 0,09 0,31VALLE D'AOSTA 21.936 0,29 2.588 0,03 0,11MOLISE 19.278 0,25 1.050 0,01 0,05NAZIONALE 7.646.155 100,00 2.3<strong>16</strong>.278 30,29 100,00


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> <strong>16</strong>5VOUCHER CARTACEI (RAPPORTATI A € 10) VENDUTI IN VENETO - TOTALI E AGRICOLTURADATI DISPONIBILI DAL 01/08/2008 AL 31/12/2010TOTALI VOUCHERSEDE 2008 2009 2010 TOTALI% SEDESU REGIONALEBELLUNO 24 3.597 20.448 24.069 1,26PADOVA 2.780 35.673 170.121 208.574 10,94ROVIGO 300 8.852 50.470 59.622 3,13TREVISO 117.541 175.799 280.450 573.790 30,11VENEZIA 725 18.388 60.362 79.475 4,17SAN DONA' 3.379 32.658 96.000 132.037 6,93VERONA 49.439 195.106 324.868 569.413 29,88VICENZA 4.656 58.082 195.996 258.734 13,58TOTALI REG.LI 178.844 528.155 1.198.715 1.905.714 100,00DI CUI IN AGRICOLTURA% SEDESEDE 2008 2009 2010 TOTALISU REGIONALEBELLUNO 24 250 1.077 1.351 0,15PADOVA 2.780 15.787 10.863 29.430 3,22ROVIGO 300 6.539 9.958 <strong>16</strong>.797 1,84TREVISO 117.541 150.449 <strong>16</strong>6.066 434.056 47,44VENEZIA 725 987 1.935 3.647 0,40SAN DONA' 3.379 25.648 41.548 70.575 7,71VERONA 49.439 130.450 114.657 294.546 32,19VICENZA 4.571 22.945 37.081 64.597 7,06TOTALI REG.LI 178.759 353.055 383.185 914.999 100,00AGRICOLTURA SU TOTALISEDE 2008 2009 2010 TOTALIBELLUNO 0,01% 0,07% 0,28% 0,15%PADOVA 1,56% 4,47% 2,83% 3,22%ROVIGO 0,17% 1,85% 2,60% 1,84%TREVISO 65,75% 42,<strong>61</strong>% 43,34% 47,44%VENEZIA 0,41% 0,28% 0,50% 0,40%SAN DONA' 1,89% 7,26% 10,84% 7,71%VERONA 27,66% 36,95% 29,92% 32,19%VICENZA 2,56% 6,50% 9,68% 7,06%TOTALI REG.LI 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%3.2.6 VIGILI DEL FUOCODati riguardanti l'attività di controllo svolta dai Vigili del Fuoco dei Comandi Provinciali della Regione Venetonel corso del 2010:sopralluoghi finalizzati al rilascio del certificato di prevenzione incendi (Art. <strong>16</strong> del D.Lgs8 marzo 2006, n.139) per le attività elencate nel D.M. <strong>16</strong> febbraio 19825.832visite tecniche, verifiche e controlli disposti di iniziativa anche con metodo a campione(Art. <strong>16</strong> del D.Lgs 8 marzo 2006, n.139) per le attività elencate nel D.M. <strong>16</strong> febbraio 1982332


<strong>16</strong>6Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>4 PROMOZIONE DELLA SALUTEL’attività di vigilanza per essere efficace deve sostenere una parallela azione di crescita culturale dei soggetticoinvolti nei percorsi di sicurezza del lavoro in azienda.4.1 INIZIATIVE DI PROMOZIONE DELLA SALUTEINAILINAIL DIREZIONE REGIONALE PROGETTI PREVENZIONE ANNO 2010NOME DEL PROGETTOCONFINDUSTRIA VENETO - LAVORO SICURO - 3° edizione Implementazione SGSL nelle aziende associate contecnici esperti e mantenimento SGSL secondo le linee guida "Lavoro sicuro" predisposte da Confindustria Veneto sullabase di quelle UNI-INAILprogetto SCUOLA Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole (SIRVESS) Attività di formazioneper insegnanti, collaboratori scolastici e studenti sui temi della prevenzioneREGIONE VENETO ASSESSORATO SANITA' DIREZIONE PREVENZIONE progetto creazione e implementazionedi modelli di SGS nel comparto SANITA' in varie ULSS del Veneto, dott.ssa CerviSICUROPOLI con MUBA, Museo dei bambini di Milano, per mostra gioco per bambini delle ultime classi delle scuoleelementari presso la Sede di Treviso e presso una sala del Comune di VeronaACRIB <strong>Associazione</strong> dei calzaturifici della Riviera del Brenta - TERRITORIO SICURO - progetto per l'adozione diSGSL alle aziende del distretto calzaturifici Riviera del BrentaDOTTORATI DI RICERCA CON IUAV dottorato Villard de Honnecourt Tematica sulla salute e sicurezza nei luoghi dilavoro e UNIVERSITA' VERONA facoltà di Medicina e biotecnologieCA' FOSCARI master universitario di I livello Scienza e tecniche della Prevenzione e Sicrezza STEPS presso lafacoltà di ScienzeENTE BILATERALE VENETO (EBV) si occupa di turismo terziario distribuzione e servizi. Il progetto riguardaformazione, informazione, analisi del rischio di settore e consulenza per le imprese aderentiConfcooperative: Seminari per informazione, formazione assistenza e consulenza degli associatiContributo al progetto Ocjo per il teatro d'impresa in collaborazione con Federacciai e RiconversiderVENETO AGRICOLTURA formazione e sicurezza per le aziende agricoleCorso di formazione sulla sicurezza per i lavoratori promosso dall'Ente Bilaterale Turismo VenetoDuplicazione di 2000 copie del prodotto audiovisivo Napo per attività di formazione rivolte ai bambini dellaRegionePROTOCOLLO D'INTESA BIENNALE INAIL/CONFARTIGIANATO VENEZIA E SAN DONÀ DI PIAVE per larealizzazione sperimentale di un modello della gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l'applicazione diun sistema integrato con strumenti on line. Elaborazione di un modello sperimentale dedicato per la gestione delleaziende del territorio della provincia di Venezia e San Donà di Piave, ma estensibile in tutto il terrritorio della Regionetendenzialmentepresso le aziende associate di dimesione piccola e microBELLUNOProgetto "Edilizia in alta quota" in collaborazione con il CPT per la realizzazione di un opuscolo e interventoformativo ai lavoratoriPADOVADOTTORATI DI RICERCA Università di Padova facoltà di Medicina ambientale valutazione dei rischi in due aziendeche hanno denunciato patologie in aumento e attività motoriaBando di concorso con l'Ordine degli ingegneri di Padova per la sensibilizzazione sul ruolo fondamentale degliingegneri sulle tematiche della sicurezza: premiazione di 2 progetti in ambito industriale e delle costruzioniPercorso Sicurezza in azienda promozione della cultura della sicurezza nelle aziende artigiane a cura di personaleinternoVado a scuola in cantiere per imparare la sicurezza percorso di alternanza scuola-lavoro (120 ore) per i ragazzidegli Istituti per Geometri di Padova Belzoni e Boaga. Percorso di formazione della sicurezza. Affiancamento con gliSPISAL e la società ESSETIESSE e addestramento presso il CPIPE di Camin (PD)Progetto "A volume zero" rivolto agli studenti dell'IPSSAR Pietro d'Abano svolto in collaborazione con lo SPISAL, laPolizia municipale e Confesercenti. Lo scopo è quello di realizzare un pieghevole di Ricette "no alcol" da distribuirepresso gli esercizi commerciali di Padova che aderiscono alla ConfesercentiAzienda sana e lavoratore responsabile lo scopo è quello di sensibilizzare le aziende e i lavoratori con corsi diformazione sulla sicurezza, responsabilità sociale d'impresa e certificazione eticaGestione delle emergenze nelle scuole primarie revisione dei piani di emergenza in vigore in ogni plesso


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> <strong>16</strong>7"Vado a scuola in azienda: La sicurezza inizia per S, ma comincia da me". Lo scopo del percorso è quello dipromuovere negli allievi un approccio culturale alla sicurezza basato sull'esperienza dell'alternanza scuola/lavoro persperimentare un innovativo modello formativo che vedrà coinvolte le figure della sicurezza aziendale in qualità di tutor.Progetto in collaborazione con ITIS "Marconi" Spisal e Confindustria PDROVIGOSorveglianza sanitaria per lavoratori ed ex lavoratori degli zuccherifici esposti all'amianto e sorveglianza sanitariain collaborazione con lo SPISAL ULSS 19 di AdriaAggiornamenti normatici, comunicazioni telematiche e sistemi premiali : giornate di formazione informazione acura del personale interno a favore del mondo cooperativoLe problematiche dell'amianto creazione banca dati esposti amianto in collaborazione con lo SPISAL ULSS 18 diRovigoEducazione alla sicurezza attività di informazione e formazione rivolta a 700 alunni di scuola elementare e mediainferiore che si espilca attraverso un percorso sia curriculare, di educazione ambientale, alimentare, stradale,domestica, sia extracurriculare con visita a fattorie didattiche, parteciapzione a concorsi per la sicurezza stradale,visiata a caserme, provedi evacuazione.Insieme in Italia corso di formazione per stranieri organizzato dal comune di Villadose con l'associazionismoterritoriale. Lezioni di lingua italiana, educazione civica per badanti, casalinghe e colfViversicura seminari DPL, SPISAL INAIL in collaborazione con CPT nell'ambito della campagna straordinaria per ladiffusione della cultura della sicurezza delle imprese ediliScuola Edile-Corsi di formazione di 40 ore per 20 lavoratori addetti alla Conduzione di macchine complesseTREVISOProtocollo d'intesa con ANCE per l'applicazione pratica all'edilizia dei metodi e dei sistemi di sicurezza usati nelcampo dell'aviazioneSicurezza continua nelle aziende di panificazione creazione di un gruppo di lavoro per la "sicurezza continua" nelleaziende di panificazione attraverso azioni di monitoraggio e affiancamento nelle attività di adeguamento eaggiornamento in relazione alla normativa in collaborazione con Enti Bilaterali e Organismi Paritetici. 150 saranno leimprese interessate.Sicurezza stradale percorso formativo per la diffusione delle nozioni fondamentali di sicurezza stradale e igiene allaguida per i lavoratori autisti in collaborazione con COBIS e ConfartigianatoFinanziamento al MOICA per il progetto "Il bambino sicuro è vita"Il fenomeno infortunistico - Dati INAIL 2010 redazione di un articolo inserito nella pubblicazione della Camera diCommercio di Treviso "Osservatorio Economico della Provincia di Treviso".VENEZIALupo rosso progetto destinato agli alunni della scuola primaria allo scopo di diffondere la cultura della prevenzione esicurezza con particoalre riferimento all'ambito domestico realizzato in collaborazione con la protezione civile diVenezia,l'ANMIL e la rete per la sicurezza delle scuole di VeneziaProgetto Memorie spettacolo nella rassegna estiva Marghera Village di sensibilizzazione sulle tematiche dellasicurezzaProgetto "Rischio lavorativo negli spazi confinati" in collaborazione con Confindustria VeneziaColtiva la salute partecipazione alla campagna di informazione rivolta alle imprese agricole in collaborazione conColdiretti di MestreIl tuo colore per la sicurezza: concorso di pittura per diffondere la cultura della sicurezzaVERONALa Sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali IL progetto si propone l'aggiornamento del manuale "LA SICUREZZASUL LAVORO NEI CANTIERI STRADALI". È previsto un corso di formazione rivolto ai datori di lavoro e ai preposti el'elaborazione di una versione semplificata per i lavoratori.In collaborazione con gli organismi paritetici gli enti bilateralie le associazioni sindacaliProgetto "Mamma day" in collaborazione con FedercasalingheSicurezza una questione di cultura promozione della cultura della sicurezza tra gli studenti degli istituti agrari incollaborazione con SPISAL 21 e Comune di Isola della ScalaOsservatorio Edile di Verona il progetto si propone di implementare la banca dati dell'osservatorio inserendo ulterioriinformazioni fornite dagli enti firmatari dell'accordo, al fine di ampliare il monitoraggio delle aziende edili della provincia.In collaborazione con ULSS 21 e 22, 2 comuni sopra i 15000 abitanti della provincia e CPTVICENZAL'Aria che tira Studio del clima Aziendale per verificare la sensazione di sicurezza nelle aziende metalmeccaniche digrandi dimensioni in collaborazione con UILM/FIM/FIOM e Associazioni datorialiUniversità di DI Verona Dipartimento di filosofia pedagogia e psicologia. Elaborazione e applicazione di buone prassiTotale € 804.924


<strong>16</strong>8Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>ATTIVITÀ DI FORMAZIONE EX ART. 11 D.LGS. 81/08Direzione Regionale FormazioneNell’ambito delle azioni in attuazione dell’Accordo del 20/11/2008, la Regione del Veneto ha avviato le proprieattività attraverso la presentazione delle linee guida per la predisposizione della direttiva regionale sulla linea diintervento previsto nel Piano di formazione già trasmesso al Ministero del Lavoro, della Salute e delle PoliticheSociali e presentato al Comitato Regionale di Coordinamento delle Attività di Prevenzione e Vigilanza in Materia diSalute e Sicurezza sul lavoro, nella seduta del 29 settembre 2009.Considerato che la concessione del finanziamento ministeriale veniva subordinata ad un impegno regionaleall’incremento delle risorse statali in misura percentuale non inferiore al 30%, nella seduta del 29 settembre 2009,il Comitato Regionale di Coordinamento ha stabilito un riparto delle risorse ministeriali del 20% per l’AvvisoPubblico del Piano di formazione Scuole e dell’80% per l’Avviso Pubblico del Piano di formazione Imprese.Conseguentemente l’entità degli stanziamenti è stata ripartita come segue:- per l’Avviso Scuole: € 939.380,00 (di cui € 722.600,00 di fonte ministeriale, pari al 70% e € 2<strong>16</strong>.780,00 daicapitoli Direzione Istruzione, pari al 30%);- per l’Avviso Imprese: € 3.757.520,00 (di cui € 2.890.400,00 dal MLPS, pari al 70% e € 867.120,00 daicapitoli Direzione Formazione, cap. 72040, pari al 30%).Successivamente, in fase di predisposizione della direttiva regionale relativa all’Avviso Imprese, si è provveduto aincontrare le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative al fine dipresentare le linee guida e a raccogliere osservazioni o suggerimenti.Con provvedimento n. 277 del 9 febbraio 2010 la Giunta Regionale ha approvato l’Avviso Pubblico per lapresentazione dei progetti formativi per le imprese e con decreto del Dirigente Regionale della Direzione Formazionen. 534 del 1 giugno 2010 sono stati approvati gli esiti istruttori, con previsione di avvio dei progetti entro il 20settembre 2010.In totale sono stati:• 151 i progetti presentati;• 127 i progetti ammessi alla valutazione di merito;• 50 i progetti complessivamente finanziati;• € 3.575.520,00 di finanziamento complessivo, di cui € 2.890.398,55 di risorse ministeriali;• 18.950 il monte ore di formazione;• 7.807 i lavoratori destinatari delle iniziative progettuali approvate.Il progetto di supporto e accompagnamento della Campagna Straordinaria di Formazione, è stato affidato ad Edulife,società che opera nella progettazione di soluzioni di apprendimento con l’utilizzo di tecnologie di comunicazione e lemetodologie più innovative.Sin dall’avvio della Campagna si è deciso di dare una forte identità al progetto studiando e realizzando logotipo eimmagine coordinata al fine di garantire:- una comunicazione omogenea, facilmente riconoscibile e completa verso i soggetti coinvolti direttamente (attuatori,attori sociali, imprese, lavoratori) e indirettamente (Direzione Prevenzione, Direzione Comunicazione, Comitato diCoordinamento Regionale, INAIL, Direzione del Lavoro, INPS, SPISAL, cittadinanza, …) nella campagna.- di trasmettere, verso l’interno, un senso di appartenenza che consolida l’obiettivo comune del progetto e di rendere,anche verso l’esterno, immediatamente identificabili e con simboli univoci la provenienza del contenuto dellacomunicazione.Per favorire il corretto utilizzo del logotipo e dei materiali che compongono l’immagine coordinata (carta intestata,blocco appunti, locandina evento, pieghevole evento, modelli di power point e word, busta), sono stati predisposti iFormat grafici e le Linee Guida di utilizzo dei format inseriti sul sito della campagna e scaricabili dall’AmbienteIntegrato Online VIVERSICURA (www.viversicura.it) consentendo di mantenere l’omogeneità dell’immagine edell’impostazione grafica permettendo tuttavia la personalizzazione con i dati dei singoli soggetti attuatori secondo leindicazioni prefissate.L’Ambiente Integrato Online VIVERSICURA è stato pensato inoltre per diffondere e promuovere gli eventiorganizzati dai soggetti attuatori, raccogliere e valorizzare le testimonianze e gli apporti anche dei singoli utentie visitatori, capitalizzare le risorse didattiche e gli strumenti di assistenza/consulenza sviluppati monitorandocostantemente le iniziative in atto.L’elenco completo degli eventi, diviso per provincia di realizzazione, è pubblicato su www.viversicura.it; laCampagna si articola in 1150 eventi di cui 1<strong>61</strong> seminari, 675 azioni di formazione, 314 azioni di consulenzacon la seguente suddivisione territoriale: 212 eventi nella provincia di Verona, 125 nella provincia di Vicenza,271 nella provincia di Padova, 147 nella provincia di Treviso, 321 nella provincia di Venezia, 50 nellaprovincia di Belluno, 41 nella provincia di Rovigo.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> <strong>16</strong>9I soggetti attuatori fino a questo momento hanno inserito i dati di dettaglio (sede e data di svolgimento, targetdi riferimento ecc.) di 234 eventi, ripartiti per tipologia e provincia secondo la tabella che segue:Seminari Formazione ConsulenzaPadova 15 <strong>61</strong> 1Venezia 9 15 4Verona 5 22 6Vicenza 21 19 1Rovigo 4 13 2Treviso 9 6 5Belluno 8 5 3Totale 71 141 22Tutti i progetti approvati risultano avviati e le iniziative previste sono in fase di realizzazione.Gli accessi al portale www.viversicura.it, fino ad oggi, sono stati 9.218 con un totale di 75.841 paginevisitate, gli iscritti alle newsletter sono stati 830 mentre le risorse didattiche messe a disposizione degli Entisono 49.Sono stati erogati acconti agli Enti per l’avvio dell’attività relativamente a n. 13 progetti per un ammontarepari a euro 4<strong>61</strong>.538,73.Nell’ambito del progetto di supporto è prevista anche la realizzazione di azioni di monitoraggioquali/quantitativo, l’impostazione e realizzazione di una campagna di comunicazione (newsletter, rapporti con imedia ecc.Il Piano di Monitoraggio è stato presentato il giorno 26 novembre 2010, con la promozione di un eventospecifico realizzato nello stand regionale allestito a Job&Orienta, a Verona 1 .I soggetti coinvolti nel piano di monitoraggio sono:1. gli enti gestori dei progetti finanziati (seminari, formazione, consulenza);2. i partecipanti agli interventi seminariali, formativi e consulenziali;3. gli eventuali soggetti esterni che in qualche modo sono venuti a conoscenza della campagna e sonotransitati sul portale VIVERSICURA.E’ prevista la realizzazione di due rilevazioni in itinere ed una finale mediante un questionario rivolto agli entigestori dei progetti nonché questionari rivolti ai partecipanti agli eventi e ai soggetti esterni (disponibili sul sitodal mese di dicembre scorso). Anche il Piano di monitoraggio e la Guida alla compilazione del questionariorivolto agli enti gestori dei progetti finanziati e all’inserimento dei dati sono disponibili sul sito.La Direzione Formazione ha inteso verificare la fattibilità di una indagine relativa alla valutazione d’impatto sullacampagna, in particolare per quanto riguarda la possibilità di studiare i risultati in termini di “outcome di salute”.In particolare, l’obiettivo è quello di verificare se, nelle aziende oggetto di intervento e/o per i lavoratori formati,si è ottenuto un miglioramento misurabile in termini di riduzione di incidenza di eventi avversi (infortuni sullavoro). A tal proposito è allo studio un progetto in collaborazione con il PREO (Progetto RegionaleEpidemiologia Occupazionale), operante presso la ULSS <strong>16</strong> in convenzione con la Direzione RegionalePrevenzione della Regione del Veneto.Attualmente si stanno promuovendo azioni idonee per motivare i soggetti coinvolti nella gestioni degli interventi,a condividere con altri soggetti, utenti e persone interessate, i materiali prodotti, i contenuti formativi sviluppati,con la messa in rete, al fine di condividere fra i soggetti interessati quanto finora realizzato in modo davalorizzare le risorse, gli strumenti, i contenuti evidenziati stimolando il confronto e l’approfondimento al fine diuna ricaduta di rilevante pregnanza che impatti sull’intero sistema producendo gli effetti sperati.1Lo stand regionale è stato attraversato e fruito da circa 1.500 ragazzi che hanno realizzato un percorso guidato passando daun’area di riflessione e di stimolo attraverso un tragitto fatto di suoni, foto, immagini, simboli, ad un’area di sperimentazione con lapossibilità di fare una esperienza lavorativa attraverso una visita guidata al ponteggio, ad un’area di confronto che attraverso ilgioco interattivo ha fatto emergere la propria percezione del rischio. Sono state realizzate videointerviste e foto visualizzabili suFacebook di Viversicura.


170Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>BANDI SGS PER LE IMPRESEAl fine di eliminare o minimizzare i rischi professionali negli ambienti di lavoro è riconosciuto che l’adozione diun Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro (SGSL) costituisce una strategiaorganizzativa vantaggiosa per l’Azienda poiché consente sia la definizione delle modalità per individuare leresponsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzionesia di inserire il tutto in un processo di analisi e miglioramento continuo.Nell’anno 2010 la Giunta Regionale ha aperto un Bando di concorso per l’attribuzione di contributi alle Aziendeper migliorare la gestione della salute e sicurezza sul lavoro cui hanno partecipato in totale 1830 aziendedistinte in due tipologie (fino a 50 addetti e con più di 50 addetti).La valutazione di ammissibilità dei progetti pervenuti ha comportato l’ammissione al finanziamento di 1359aziende ( 960 fino a 50 addetti e 399 con più di 50 addetti)Il finanziamento regionale stanziato consentirà l’erogazione del finanziamento a 241 aziende ( 196 fino a 50addetti e 45 con più di 50 addetti)Considerata l’importanza strategica in termini di prevenzione dell’iniziativa ed il successo riscontrato presso leAziende a fronte dell’esiguo numero delle aziende finanziate è necessario dare continuità all’iniziativa, conuna nuova edizione dello stesso bando.4.2 DOCUMENTI ELABORATI DAL COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTONell’ambito dell’attività di analisi delle criticità emergenti nei differenti comparti produttivi, il Comitato haelaborato, in particolare, i seguenti documenti:• Sorveglianza sanitaria per studenti nei tirocini formativi: in ordine alla corretta interpretazione dellanormativa sull’obbligo di sorveglianza sanitaria cui sottoporre lo studente quando lo stesso, in veste dipartecipante ai corsi di istruzione/formazione scolastica (stage), effettui un periodo di tirocinio formativo edi orientamento presso un’impresa “ospitante”.• Informazione e formazione sulla sicurezza dei lavoratori occasionali/stagionali addetti allaraccolta della frutta: facendo seguito al rilevante utilizzo nel Veneto dell’strumento dei buoni di lavoro(voucher) nell’ambito del comparto agricoltura (fonte INPS) ed a seguito di confronto fra Istituzioni e Partisociali, è stata avviata una campagna di informazione e formazione rivolta ai lavoratori occasionaliimpiegati nell’attività di raccolta della frutta, mediante l’elaborazione di un documento illustrato a carattereinformativo/formativo e di un test rapido di apprendimento.Azioni di Sostegno<strong>Del</strong>ibere della Giunta RegionaleLa Direzione Regionale Prevenzione ha sviluppato nel corso del 2010 le seguenti iniziative istituzionali disostegno e promozione delle attività di prevenzione negli ambienti di lavoro.N. DATA OGGETTO71 19/01/10 Recepimento delle disposizioni dell’art. 13, comma 6 e dell’art. 14, comma 8, del D. Lgs. 9aprile 2008, n. 81.21/CR 09/02/10 Bando di concorso per l’attribuzione alle aziende per migliorare la gestione della salute esicurezza sul lavoro. Approvazione e richiesta parere alla Commissione Consiliare ai sensidell’art. 8, comma 1 bis L.R. 23/07 come introdotto dall’art. 10, comma 2 L.R. 1/2008.268 09/02/10 Disposizioni in materia di centri regionali. DGR n. 4532 del 20.12.2007 – DGR n. 448 del24.02.2009. modifiche e nuove disposizioni.28/CR <strong>16</strong>/02/10 DGR 4259 del 29.12.2009 “Programma regionale per l’epidemiologia occupazionale.Approvazione schema di convenzione e programma di attività 2009”. Richiesta parere allaCommissione consiliare ai sensi dell’art. 8, comma 1 bis L.R. 23/07 come introdotto dall’art. 10,comma 2 L.R. 1/2008.657 09/03/10 Sistema informativo per la prevenzione nei luoghi di lavoro (S.I.R.P.). protocollo di intesa per lacollaborazione tra Regione del Veneto e Veneto lavoro. Approvazione.1158 23/03/10 Accordo tra Regione del Veneto e INAIL Direzione regionale per il Veneto per la realizzazionedi iniziative di implementazione di Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) nel settore dellaSanità del Veneto. Approvazione.11<strong>61</strong> 23/03/10 DGR n. 21/CR del 9 febbraio 2010 con parere alla Giunta Regionale n. 824 del 23 febbraio2010, V commissione consiliare. Bando di concorso per l’attribuzione di contributi alle aziendeper migliorare la gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Approvazione e impegno dispesa.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1711<strong>16</strong>5 23/03/10 Piano di comunicazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 2009-2012. approvazionee impegno di spesa 2009-2010.1<strong>16</strong>8 23/03/10 Art. 7 D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. programmazione coordinata degli interventi di prevenzionevigilanza, formazione e assistenza in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghidi lavoro, anno 2010.2008 3/08/10 Programma 2009 del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM).Adesione al progetto “Prevenzione delle malattie cardiovascolari negli ambienti di lavoro (Workhealth promotion)”. Impegno di spesa.2403 14/10/10 DGR 11<strong>61</strong>/2010 Bando di concorso per l’attribuzione di contributi alle aziende per migliorare lagestione della salute e sicurezza sul lavoro. Approvazione esiti. Impegno di spesa.2785 23/11/10 Prosecuzione per l’anno 2010 del “Progetto di informatizzazione del sistema di prevenzione epromozione della salute negli ambienti di lavoro nel Veneto (Prevnet). Impegno di spesa3139 14/12/2010 Piano Regionale Prevenzione del Veneto - anni 2010-20123456 30/12/10 Formazione degli Addetti dei Servizi di Prevenzione e Protezione (ASPP) e dei Responsabilidei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP). Sperimentazione di percorsi formativi integrati.Approvazione percorso proposto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia nell’ambito del Masteruniversitario di I livello “ Scienza e tecniche della prevenzione della sicurezza” a.a. 2010-<strong>2011</strong>.3460 30/12/10 Programma Regionale per l’Ergonomia Occupazionale. Approvazione piano di attività 2010.3599 30/12/10 Piano Regionale Prevenzione 2010-2012 (DGR 3139/2010). Progeto di sorveglianza sanitariadegli esposti ed ex esposti ad amianto e cancerogeni professionali. Impegno di spesa perl’attività <strong>2011</strong>.142 IIM 30/12/10 Riscontro all’interrogazione a risposta immediata n. 108 del 26/7/20 presentata dal consiglierePiero Ruzzante, avente per oggetto: “La Giunta Regionale destini maggiori risorse percontrastare il tragico fenomeno delle morti e degli incidenti nei luoghi di lavoro a Padova e nelVeneto”.5 ATTIVITÀ DEI COMITATI DI COORDINAMENTO PROVINCIALEPROVINCIA DI BELLUNOIn data <strong>16</strong>.12.2009 si è costituito l’Organismo Provinciale di Coordinamento (OPC)di cui all’art. 7 del D.Lgs.81/2008 e DPCM 21.12.2007. Erano presenti tutti i membri effettivi dell’Organismo e cioè: i due SPISAL dellaProvincia, vigili del fuoco, DPL, INAIL, INPS e ISPESL. In quell’occasione è stato approvato il regolamento(allegato) in cui si concordava di estendere la partecipazione alle associazioni di categoria dei datori di lavoro edei lavoratori e all’ARPAV e di invitare i rappresentati del mondo della scuola (rete delle scuole per la sicurezzae USP) nei casi in all’ordine del giorno ci fossero argomenti di interesse. Nel regolamento veniva stabilito in treil numero delle sedute ordinarie dell’OPC.In data 03.03.2010 veniva convocata la prima riunione dell’anno 2010. La partecipazione è stata estesa allaPrefettura, alle parti sociali e agli organismi bilaterali e all’ARPAV. Nel corso della riunione è stata presentatada parte di tutti i componenti una sintesi delle attività svolte nel corso dell’anno precedente e si è illustrato ilprogramma degli interventi per l’anno in corso. In quell’occasione sono stati definiti gli accordi per la vigilanzacongiunta fra enti. In merito agli aspetti organizzativi dei sopralluoghi congiunti si è convenuto che la DPLorganizza riunioni ristrette con SPISAL, INAIL e INPS e coordina la partecipazione dei vari Enti alle ispezioniIl 03.06.2010 l’OPC si è riunito per monitorare le attività programmate. La partecipazione è stata estesa allaPrefettura, alle parti sociali e agli organismi bilaterali e all’ARPAV. Oltre attività congiunte definite nelprogramma regionale, considerato che i VVF avevano in programmazione le ispezioni nelle scuole, gli SPISALhanno deciso di collaborare effettuando sopralluoghi congiunti in alcuni istituti scolastici. Nella riunione si èdeciso di organizzare un convegno su un tema della sicurezza per dare visibilità all’OPC stesso, da effettuarsinei primi mesi del <strong>2011</strong>.In data 18/11/2010 si è tenuta l’ultima riunione dell’anno 2010 nel corso. La partecipazione è stata estesa allaPrefettura, alle parti sociali e agli organismi bilaterali e all’ARPAV. Nella riunione si sono presentati i risultatidel “bando regionale di concorso per l’attribuzione di contributi alla aziende per migliorare la gestione dellasalute e sicurezza nelle aziende”.Infine, si è definito il programma di massima del convegno di presentazione dell’OPC, fissandone la data (7aprile <strong>2011</strong>), la sede (Belluno presso la sala riunioni ospedale San Martino) ) e il titolo ”Orientarsi verso lasicurezza” prima giornata provinciale della sicurezza sul lavoro”.


172Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>PROVINCIA DI VICENZACriticità individuate: per l’edilizia, si deve migliorare il coordinamento e interfacciare i dati di tutti individuando anche i cantieri ele zone che più necessitano di aiuto per la prevenzione e le tematiche sulle quali insistere; alcuni aspetti dell’organizzazione della prevenzione possono essere migliorati, dalla possibilità di accedereai nomi degli RLS, all’utilizzo delle figure dei RLST, al rafforzamento degli SPISAL e alla maggiorconoscenza dei dati infortunistici. Tra i miglioramenti è caldeggiata anche la risposta “bilaterale” ai problemiper poter contattare tutte le unità produttive e fare in modo che strutture come il Comitato PariteticoTerritoriale possano essere estese anche ad attività diverse dall’edilizia.In merito alle modalità di coordinamento tra Enti, per l’edilizia si sono prese le seguenti decisioni:a) nei cantieri edili ciascun Ente consegna al responsabile del cantiere un’attestazione atta a dimostrarel’accesso dell’organo di vigilanza.b) le eventuali ispezioni “congiunte” potranno essere decise sia in base a necessità verificate durante lavigilanza sia su specifica pianificazione.c) Gli Enti con funzioni di prevenzione e vigilanza si impegnano a realizzare un’informazione reciproca inmerito ai cantieri ispezionati, possibilmente quindicinale o in alternativa mensile.d) in merito ai contenuti della vigilanza la DPL ha indicazioni diverse da quelle regionali e si sofferma anchesu aspetti di sicurezza diversi dal seppellimento e le cadute dall’alto.e) le segnalazioni in merito al lavoro irregolare potranno essere fatte via fax.Verrà effettuato il coordinamento delle azioni di vigilanza nei confronti di alcuni settori es. cantieristradali - aziende etniche.L’INAIL si impegna a verificare la possibilità di segnalare altre necessità.In merito all’agricoltura si resta in attesa di conoscere la possibilità di avere le ditte dalla CCIAA el’INPS valuta la possibilità di fornire indicazioni sulle ditte che utilizzano lavoratori stagionali.Impegni principali:1. ricercare la massima omogeneità soprattutto in edilizia a partire dai documenti già esistenti e da unconfronto, prima di tutto tra gli SPISAL e poi con gli altri Enti e con il CPT;2. trovare il modo di sostenere le aziende su tematiche particolari individuando la possibilità di assistenza,tipo quella svolta dal CPT. Tra questi sarebbe prioritario quello della MANUTENZIONE PER LASICUREZZA in quanto è il tema dell’agenzia europea per gli anni 2010 - 11. Su questo aspetto sipotrebbero impegnare tutti gli RLS nominati dentro le aziende ed i RLST affiancati dagli sportellisti(<strong>Associazione</strong> Artigiani e CNA) e altre strutture o persone che potrebbero essere coinvolte dalle altreassociazioni (<strong>Associazione</strong> Industriali e API).Confronto con le parti sociali: modalità di verifica dei tesserini di riconoscimento (la DPL ha fatto presente che le verifiche verranno fattecontrollando la mera presenza del cartellino); verifica degli impianti di sollevamento e la mancanza dell’abilitazione per i privati.Si è chiarito che la primadenuncia va eseguita sempre, anche se è possibile che ISPESL o ARPAV non eseguano la prima verifica. Si èprecisato che in Regione il Dott. Marchiori si sta occupando di questi aspetti e la discussione si è chiusasottolineando che le Associazioni vogliono avere un documento ufficiale in cui siano specificate chiaramentele competenze riguardanti la prima verifica e i controlli successivi. Questo documento dovrebbe comprendereun chiarimento sulle modalità con cui è corretto eseguire le verifiche (il personale che si offre sul mercatodeve essere preparato e rispondere a precise garanzie). Il giorno seguente alla riunione, è stato inviato a tutti ipartecipanti del materiale illustrativo fornitoci dall’ing. Panini dell’ISPESL indicazione dell’Agenzia Europea di occuparsi della manutenzione per gli anni 2010 –<strong>2011</strong>. Si è deciso chelavoreremo su una scheda per la manutenzione delle macchine; da usare come base per predisporre la schedadi manutenzione per ogni macchina (tipo di macchina, a cosa serve, come si usa, come si regola ecc.). Suquesto argomento è stata approvata la costituzione di un gruppo di lavoro.PROVINCIA DI TREVISO1° seduta 29/1/10 presso il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 9. Il Coordinatore del CPC illustra ladeliberazione del Direttore Generale dell’ULSS 7 che istituisce il CPC, inserendo tra in componenti anchel’Ente Provincia, in quanto già dal 2004 promotore di un Tavolo Provinciale di Coordinamento sulla sicurezzanei luoghi di lavoro esteso a Prefettura, Questura, CCIAA, INAIL, INPS, DPL, Vigili del Fuoco, UfficioScolastico Provinciale, ARPAV, ULSS n° 7-8-9, Associazioni dei datori di lavoro, Sindacati confederali,ANMIL. Non sussiste sovrapposizione di ruoli tra Tavolo Provinciale e Comitato provinciale di


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 173Coordinamento, perché il primo costituisce una sede nella quale istituzioni e parti sociali discutono sui temidella sicurezza e della salute sul lavoro per avviare iniziative di promozione di carattere culturale e sociale; ilComitato provinciale invece è principalmente un organo tecnico di coordinamento tra gli enti che svolgonoattività di prevenzione e vigilanza in questo campo. La presenza del rappresentante della Provincia permetteal Comitato di prendere in esame e valutare adeguatamente le proposte che nasceranno dalle istituzioni eparti sociali del territorio trevigiano rappresentate nel Tavolo. Si prende atto della deliberazione del DirettoreGenerale ULSS 7 istitutiva del CPC.2° seduta 25/3/10. Si approva il regolamento dl CPC. I rappresentanti della Rete di Scuole per laSicurezza, che hanno richiesto di presentare al CPC il nuovo protocollo d’intesa resosi necessario sulla basedelle indicazioni dell’Ufficio Scolastico Regionale, chiedono che collocamento devono assumere rispetto alCPC. In merito alla partecipazione della Rete al CPC si ribadisce che quest’ultimo è formato solamente dagliorgani istituzionali di vigilanza, e può coinvolgere la Rete secondo le modalità indicate nel regolamento testèsottoscritto. La Rete continuerà invece a partecipare a pieno titolo al Tavolo Provinciale per la Sicurezza.Vigilanza congiunta: si pone il problema degli obiettivi da raggiungere: cantieri o unità locali (imprese)? Sipropone che per tutti gli Enti il riferimento siano le imprese.3° seduta 10/6/10. riguardo agli obiettivi Direttori Generali, si decide di inviare ai 3 Direttori Generalidelle ULSS della provincia una nota in cui si riconosce da parte degli enti presenti l’efficacia dell’attività dipianificazione della vigilanza nei luoghi di lavoro adottata dalla Direzione Regionale per la Prevenzione e dalMinistero del Lavoro, sia per quanto riguarda il metodo adottato che per i settori produttivi individuati per l’intervento (edilizia, agricoltura, tessile). Si esprime inoltre un giudizio positivo sull’attività di vigilanzacongiunta tra enti, che si è dimostrata efficace nel razionalizzare le risorse in campo.Si evidenzia però al riguardo la carenza degli organici degli SPISAL in provincia di Treviso, sia riguardo alledotazioni medie delle altre ULSS venete, sia rispetto agli obiettivi di produttività fissati dalla Regione per isingoli SPISAL (5% delle unità produttive con dipendenti). Ciò comporterà difficoltà nel raggiungere per il2010 detti obiettivi SPISAL, e anche i correlati obiettivi dei Direttori Generali (DGRV 2860/08 e notaregionale 692147 del 30/12/08). Emerge perciò la necessità di dar seguito rapidamente alla politica diassunzioni già iniziata (concorsi già banditi o effettuati), anche a seguito del finanziamento di 30.000 €distribuito alle ULSS per assunzione di un operatore SPISAL (DGR 3828/09).4° seduta 30/9/10. Si pone il problema del protocollo d’intesa DPL-Regione del 21/10/2009 chesottolinea la titolarità della DPL fin dall’inizio nella gestione delle lavoratrici madri. Si vorrebbero mantenerele procedure già in atto in provincia, che sono gestite dagli SPISAL nella fase iniziale con procedure bencollaudate, un unico accesso alla sede SPISAL, tempi brevi di attesa per le risposte e soddisfazione dilavoratrici e parti sociali. Si rinvia la decisione alla prossima riunione, cui presenzierà la dr.ssa Giaretta,nuova Direttrice DPL. Dalla prossima riunione si inviterà al CPC anche l’ISPESL di Venezia, ora fusa conl’INAIL.5° seduta 14/12/10. La dr.ssa Giaretta riferisce che il protocollo d’intesa DPL – Regione del 2009 vaapplicato, per uniformarsi a quanto si sta già facendo nel resto della regione. Gli SPISAL e l’INAILpropongono una deroga all’attuazione del protocollo d’intesa stante la situazione soddisfacente determinatadalle procedure in atto. La dr.ssa Giaretta si riserva di interpellare la Direzione Regionale del Lavoro circal’opportunità di una deroga al protocollo per la provincia di TV e ne riferirà ai prossimi Comitati.Per quanto riguarda lo stress lavoro-correlato, tema sul quale lo SPISAL ULSS 8 sta portando avantiun’iniziativa di valutazione sperimentale del rischio nelle piccole aziende assieme al COBIS, gli SPISAL dellaprovincia si riuniranno prossimamente col COBIS per condividere e approfondire le esperienze messe apunto nell’ULSS 8, per adottare criteri comuni di interpretazione della norma e assistenza alle imprese.PROVINCIA DI VENEZIAIl CPC è stato istituito con deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda ULSS n. 12, n. 265 del 18 marzo2010. Ne fanno parte, oltre ai soggetti indicati nella DGR n. 4182 del 31 dicembre 2009, il Direttore provincialeARPAV ed il rappresentante dell’Autorità marittima e portuale di Venezia.In considerazione dell’importanza che assumono le tematiche prevenzionistiche e di promozione della culturadella salute e della sicurezza sul lavoro, l’Organismo provinciale di Venezia si riunisce in composizioneallargata con la partecipazione di rappresentanti dell’Assessorato al Lavoro della Provincia di Venezia, dellaCCIAA, nonché di Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura, Confartigianato, CNA, Apindustria, CGIL,CISL, UIL, ANMIL e CPT.Nel corso delle riunioni tenutesi nel 2010, è stato pianificato il lavoro dei diversi Enti, secondo le indicazioni delComitato regionale, a cui si è regolarmente fatto riferimento.


174Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Una particolare attenzione è stata rivolta da parte di tutti gli Enti con compiti di vigilanza allo sviluppo di attivitàcoordinate e, in alcuni casi, anche congiunte, soprattutto nel comparto edile e dell’agricoltura.Tra le tematiche dibattute nel corso degli incontri, alcune sono state poste all’attenzione del coordinamento perla loro specificità e, in tali ambiti, si è ritenuto opportuno prevedere puntuali approfondimenti, con lo sviluppo diidonee azioni di prevenzione e vigilanza. I temi evidenziati sono stati:• promozione dei sistemi di gestione della sicurezza;• controlli sulle attività di pulizia delle stive e sulle emissioni delle navi;• controlli sui certificati di prevenzione incendi nelle scuole e strutture ricettive;• informazione su mobbing e stress lavoro-correlato;• definizione dei criteri per la valutazione ed il controllo delle misure di prevenzione per i lavoratori addetti allebonifiche delle aree inquinate in Marghera;• vigilanza nelle aziende, in relazione alle attività di sorveglianza sanitaria e riguardo al consumo di alcoole droghe al lavoro.Il comitato ha inoltre predisposto il programma di lavoro <strong>2011</strong> che non si discosta da quello dell’annoprecedente per gli obiettivi di vigilanza (sia quelli che verranno svolti in modo autonomo dai vari enti chequelli coordinati). A questo proposito molti Enti hanno fatto presente di non poter mantenere la stessaconsistenza numerica del 2010 a causa della riduzione del personale.Il Comitato ha, infine, previsto di realizzare nel corso del <strong>2011</strong>, in collaborazione tra enti di controllo eorganismi di rappresentanza del mondo del lavoro, alcune iniziative di informazione e seminari sui seguentitemi:• Sistemi di gestione della sicurezza;• Ruolo e competenze del RLS nell’organizzazione della prevenzione delle aziende;• Qualità dei servizi di consulenza all’impresa in materia di risk assessement e management;• assetti societari, contratti di lavoro e lavoratori autonomi e il sistema della prevenzione ex D.Lgs. n. 81/08• Sistemi informativi per la prevenzione.PROVINCIA DI PADOVADopo la riunione di insediamento svoltasi il 1 dicembre 2009, nel corso del 2010 il Comitato Provinciale diCoordinamento (CPC) di Padova si è riunito due volte, il 12 maggio 2010 e il 28 settembre 2010.Lo spirito che ha animato, fin dal suo insediamento, il CPC di Padova è stato di costante collaborazione ecoordinamento tra tutte le Parti che si occupano del mondo dei lavoratori, continuando la tradizione che negliultimi vent’anni ha caratterizzato l’attività degli SPISAL della provincia di Padova, in collaborazione con leOrganizzazioni dei Lavoratori, le Parti Economiche e gli altri Enti della Pubblica Amministrazione (iniziativecon CPT, Consulta Provinciale per la Prevenzione, Tavoli prefettizi, Cabina di Regia, ecc.), per cui findall’inizio hanno partecipato alla vita del Comitato a pieno titolo le Parti Sociali, anche se si riconosce cheper legge il Comitato è costituito dagli Enti della Pubblica Amministrazione.Nel CPC si ritiene necessario far convivere le due anime, quella della vigilanza e quella dell’assistenza edella promozione della salute. Uno dei principali punti all’ordine del giorno è stato quindi la presentazionedelle iniziative di vigilanza, in particolar modo quelle che prevedevano il coordinamento di più Enti, sempretenendo conto delle osservazioni in merito delle Associazioni di categoria e delle OO.SS:- nella sede del CPC è stato presentato il Piano regionale di prevenzione e vigilanza e laprogrammazione delle ispezioni congiunte (12/5/2010); relativamente alla vigilanza coordinata inedilizia, è stata presentata la nuova suddivisione del territorio tra DPL e SPISAL (28/9/2010);- sono stati presentati gli interventi di comparto nei settori Agricoltura e Autotrasporti (12/5/2010)- è stato illustrato il “Protocollo per il contrasto alla commercializzazione di prodotti contraffatti epericolosi e per la tutela della concorrenza” firmato il 19 dicembre 2009 tra Prefettura, Provincia,Camera di Commercio, Università, ULSS <strong>16</strong>, ARPAV e Comitato di Coordinamento Provinciale(12/5/2010)Una intera seduta del CPC (28/9/2010) è stata rivolta alle iniziative di contrasto degli infortuni in edilizia, ilproblema è stato sollevato dalle OO.SS. provinciali della categoria edilizia e legno, a seguito degli infortunisul lavoro che sono stati particolarmente frequenti e gravi durante i mesi estivi. A conclusione di questoincontro è stato convenuto di istituire:• un osservatorio provinciale sui ribassi delle gare di appalto nell’assegnazione degli appalti pubblici,formato da rappresentanti delle associazioni sindacali di categoria, dall’ANCE, dal CPT, dalla DPL edall’INAIL e convocato dalle OO.SS.;• un gruppo di lavoro, avviato dalle OO.SS., che promuova le competenze nei lavoratori dipendentiche vogliono intraprendere il lavoro autonomo e che li informi sulle responsabilità che si assumono


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 175in questo passaggio, dato che praticamente tutti gli infortuni gravissimi e mortali accaduti negli ultimimesi nella provincia erano occorsi a lavoratori autonomi;• un gruppo di lavoro, coordinato con il precedente, costituito dalle associazioni artigiane CNA e UPA,dalle OO.SS. e dagli Spisal, che si occupi di studiare un sistema di controllo del territorio per unavigilanza mirata alla microimpresa.• Inoltre si propone di mettere in atto iniziative volte a prevenire gli infortuni da colpo di calore, con lastesura di un documento a cura degli Spisal.Connesse all’edilizia sono anche le iniziative per la gestione della normativa sul “fascicolo tecnico” per lamanutenzione in sicurezza degli edifici, di cui è stato presentato lo sviluppo nel corso delle due sedute delCPC, e la condivisione dei documenti sull’idoneità tecnico-professionale preparati da un gruppo tecnicoistituito presso la CCIA (12/5/2010).Si è ritenuto inoltre il CPC la sede ideale per la firma del Protocollo d’Intesa per la costruzione delnuovo ospedale dell’ULSS 17 (28/9/2010), alla presenza del Direttore Generale dell’Ulss 17, delrappresentante dell’impresa affidataria, del direttore dello Spisal dell’ULSS 17, del rappresentante delPrefetto e delle OO.SS., i quali concordano che la nuova opera avrà come valore aggiunto unaparticolare attenzione alla regolarità del lavoro e alla sicurezza dei lavoratori, considerati valoriirrinunciabili da garantire alla comunità, specie da parte di Enti come le ASL, che devono assicurare lasalute dei cittadini.Un altro aspetto di cui il CPC si è occupato è stato la tutela delle lavoratrici madri e il passaggio dell’attivitàistruttoria dagli Spisal alla DPL, è stato illustrato il protocollo sulle modalità di trasferimento dell’attività e lamodulistica con la quale il Datore di Lavoro comunicherà alla DPL la presenza della lavoratrice in gravidanzae la possibilità o meno dello spostamento dalla mansione a rischio.Infine, il CPC ha rappresentato per gli Enti partecipanti alle riunioni l’occasione per far conoscere le loroiniziative di formazione, rivolte a figure di vario genere (studenti, apprendisti, lavoratori, RLS, ecc.) eintraprendere progetti formativi in collaborazione tra Enti.PROVINCIA DI ROVIGOCon Decreto del Direttore Generale della AULSS n. 18 di Rovigo n. 5 del 7 gennaio 2010 sono stati istituiti:• il Comitato Provinciale di Coordinamento (CPC) è costituto da SPISAL AULSS n.18. SPISAL AULSSn.19, DPL, INAIL, INPS, Vigili del Fuoco e ARPAV• e il Comitato Consultivo delle Parti Sociali.Nell’anno 2010 il CPC si è riunito nelle sedute del 17 febbraio, 5 marzo, 25 agosto e 17 dicembre .Nell’incontro del 17 febbraio è stato presentato il Decreto istitutivo del CPC.I due Direttori SPISAL hanno illustrato due tabelle relative alle malattie professionali rilevate localmente,prevedendo un incontro di formazione con i medici competenti e con gli specialisti ospedalieri.I Direttori SPISAL e la DPL si sono posti l’obiettivo di attuare una vigilanza congiunta nel comparto edilizia. Atal proposito sarà organizzata una formazione specifica per operatori SPISAL e DPL a partire dal mese dimaggio secondo il programma di formazione regionale.Nell’incontro del 5 marzo, è stata analizzata la DGR 2900 del 29.09.2009 relativa al piano regionaleagricoltura 2009-2010.Nel comparto agricoltura l’attività ispettiva dello SPISAL e della DPL sarà disgiunta.DPL, INAIL e INPS hanno evidenziato la necessità di controllare, anche congiuntamente, alcune attivitàartigianali specifiche, in particolare quelle esercitate dall’etnia cinese. La vigilanza sarà esercitata susegnalazione dei Comuni o della Camera di Commercio.Sono stati esposti i contenuti della DGR 2522 del 4.08.2009 relativa al Piano Regionale Edilizia 2009-2010.SPISAL e DPL hanno condiviso l’opportunità di attivare un flusso informativo in ordine ai dati delle notifichepreliminari, con consultazione presso i locali dello SPISAL, in attesa dell’attivazione di un collegamentoinformatico fra istituzioni.SPISAL e DPL si sono accordati per realizzare un progetto di vigilanza nei cantieri (in particolari quelli dibonifica dell’amianto) e per stilare un documento sul coordinamento delle attività di vigilanza.Il Direttore dell’INPS ha riferito i criteri di scelta delle ditte sulle quali viene effettuata la vigilanza, precisandoche nel 2010 sarà indirizzata in particolare sulle cooperative, identificate come aziende con criticità. L’elencodelle cooperative di servizio in possesso dell’INPS è stato in seguito comunicato allo SPISAL, per l’eserciziodella vigilanza. E’ stata calendarizzata la vigilanza congiunta e coordinata secondo la seguente tabella:


176Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Interventi coordinati con: DPL INAIL INPS ARPAV VV.FAgricoltura4 RO/2°Edilizia 45RO/18A 2 RO 5 con DPLAltroDa decidere in base alcoinvolgimento di altreistituzioniSu accordospecificoSu accordospecificoNell’incontro del 25 agosto 2010 è stato fatto il punto della vigilanza congiunta attuata dagli SPISAL con laDPL.In relazione all’attività di vigilanza nella cooperative, tutti i componenti del Comitato hanno evidenziato ladifficoltà di approccio nel settore. IRECOOP (Ente di formazione di Confcooperative) è disponibile acollaborare con l’ULSS nell’organizzazione di formazione per i lavoratori delle cooperative.Il Direttore INAIL illustra l’accordo per la realizzazione di attività in ambito previdenziale tra INAILsede di Rovigo e gli SPISAL delle Aziende ULSS 18 e 19 sulle problematiche degli ex espostiall’amianto negli zuccherifici della Provincia di Rovigo come settore che contribuisce notevolmentead incrementare il numero dei casi segnalati e non riconosciuto dalla CONTARP.Nell’incontro del 17 dicembre è stato fatto il punto sull’attività svolta dal Comitato nel corso dell’anno ed ilraggiungimento degli obiettivi di attività.Relazione attività 2010 del comitato consultivo delle parti sociali.Il Comitato Consultivo delle Parti Sociali è stato costituito in considerazione della partecipazione necessariadelle organizzazioni rappresentative del mondo del lavoro alla programmazione degli interventi dipromozione della salute negli ambienti di lavoro.Il Comitato Consultivo delle Parti Sociali è composto dalle seguenti componenti rappresentative:Confidustria, Confapi , Confesercenti, Confcommercio, Confagricoltura, Coltivatori Diretti, Confartigianato,Confederazione Nazionale dell’Artigianato ,CGIL, CISL, UIL, UGL ,ANMIL, LegaCooperative,Confcooperative ed Eurocoltivatori e dai Direttori SPISAL ULSS 18 e 19.Le funzioni del Comitato sono:- suggerire indirizzi di programmazione delle attività di prevenzione e vigilanza a livello provinciale, epromuovere l’attività di comunicazione, formazione ed assistenza in modo coordinato tra le Istituzionie le Parti Sociali;- utilizzare i dati epidemiologici locali e la conoscenza storica del territorio per trovare le soluzionimigliori atte a ridurre gli infortuni e le malattie professionali e a migliorare le condizioni di lavoro;- costituire un momento di proposizione e stimolo per tematiche da affrontare a livello regionale.Nell’anno 2010 il Comitato Consultivo delle Parti Sociali si è riunito nelle sedute del 25 maggio e 27 ottobre.Nel primo incontro sono state illustrate le funzioni del Comitato Provinciale di Coordinamento e quelle delComitato Consultivo delle Parti Sociali ed è stata esposta la programmazione dello SPISAL facendoriferimento all’allegato A della DGR 1<strong>16</strong>8 del 23.03.2010 ed agli obiettivi di budget aziendale.Le proposte emerse sono state le seguenti:• sulla ricerca delle malattie professionali: predisposizione di un piano per la sorveglianza sanitaria deilavoratori autonomi, in particolare in agricoltura (proposta SPISAL);• svolgimento corso di formazione unico per datori di lavoro che svolgono il ruolo di RSPP, comprensivo diprimo soccorso e antincendio (proposta Coldiretti);• formazione di gruppi di lavoro tra i componenti del comitato sul sistema di gestione della sicurezza nellepiccole imprese in particolare sull’aggiornamento e standardizzazione della valutazione dei rischi(proposta SPISAL);• pubblicizzazione dell’operato del Comitato tramite una conferenza stampa da indire ai primi diluglio (proposta Confcommercio).Nella riunione del 27 ottobre è stato presentato il progetto “Rischio stress lavoro correlato “, conl’illustrazione dei metodi di valutazione condivisi a livello regionale, in particolare da applicare alle piccoleimprese e dando la disponibilità dello SPISAL ad affrontare la valutazione dello stress in alcune aziendescelte dalle associazioni con questi metodi.I partecipanti hanno manifestato interesse ad aderire al progetto suddetto. Le Associazioni dovrannoindividuare alcune aziende loro iscritte aventi fino a 5 dipendenti ed alcune aziende con un numero didipendenti da 6 a 15. Sulle aziende individuate lo SPISAL procederà alla valutazione dello stress lavorocorrelato insieme alla struttura aziendale, in modo da rilevarne criticità e punti di forza.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 177PROVINCIA DI VERONAIl Comitato di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro siè insediato ufficialmente nella provincia di Verona il 10 dicembre 2009.Il Comitato è stato integrato, nei componenti:- da un rappresentate del Dipartimento Provinciale ARPAV di Verona;- dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali e sindacali, invitati negli incontri ove la discussione haoggetto la pianificazione degli interventi e la rendicontazione dei risultati conseguiti.Il Comitato ha assimilato al proprio interno anche le principali iniziative territoriali promosse dalla Prefettura diVerona, a partire dal 2006, nei settori a maggior impatto infortunistico: cantieri e agricoltura (Operazione Cantierisicuri e Operazione Agricoltura sicura).Nell’ incontro di insediamento (10 dicembre 2009) è stato illustrato l’andamento del fenomeno degli infortuni edelle malattie professionali nella provincia di Verona ed inoltre:- i risultati del programma di vigilanza realizzato nell’anno 2009, definito dalla Regione del Veneto per lanostra provincia.- Le attività di coordinamento tra gli enti realizzate.- Le azioni di razionalizzazione delle attività di vigilanza.- Il programma di formazione realizzato nella provincia di Verona e quello previsto dalla Regione Veneto(formazione per le scuole e le imprese).Decisioni assunte:• Vengono confermati i nominativi dei componenti effettivi ed i supplenti del Comitato di Coordinamento.• Il Comitato condivide approva e recepisce la proposta del regolamento con le modifiche.• Quando saranno disponibili i bandi pubblici, lo SPISAL invierà comunicazione ai partners.• Viene fissata la riunione preliminare con le parti sociali per ricevere proposte e segnalazioni da fare alprossimo Comitato Provinciale di coordinamento.Nel 2010 sono stati avviati incontri (11 e 12 gennaio 2010) con i componenti il Comitato provinciale e le partisociali per pianificare gli interventi congiunti per l’anno 2010 nelle aziende (cooperative comprese), nei cantieri ein agricoltura, e ricevere proposte e suggerimento dalle parti sociali.Il 10 febbraio 2010 viene approvata dalla ULSS 20 Verona la delibera di istituzione del Comitato provinciale erelativo regolamento.Il 20 aprile 2010 ha luogo il 2° incontro del Comitato di Coordinamento Provinciale con la presenza deicomponenti effettivi e dei rappresentanti delle parti sociali.Nell’ incontro è stata illustrata l’attività degli SPISAL per l’anno 2009 e la pianificazione delle attività di vigilanza,formazione e informazione in coordinamento tra gli enti per l’anno 2010. Inoltre è stato presentato il progettopromosso dagli SPISAL, di sorveglianza sanitaria dei lavoratori autonomi Sono seguiti gli interventi deicomponenti il Comitato e delle parti sociali.Decisioni assunte:• Vengono recepite le segnalazioni e suggerimenti espressi dalle parti sociali in un documento presentato.• Viene approvata la pianificazione degli interventi di vigilanza congiunta tra enti, per l’anno 2010.• Aspetti problematici sollevati dalle parti sociali saranno oggetto di incontri successivi.• Il progetto sulla sorveglianza sanitaria sui lavoratori autonomi sarà discussa in una successiva riunione.Successivamente al Comitato di Coordinamento sono seguiti incontri tecnici-operativi singoli tra personaleSPISAL e personale di altri enti pubblici (DPL, INAIL, INPS), per definire un piano operativo di vigilanzacongiunta.Incontri con altri componenti il Comitato per una migliore integrazione e coordinamento tra gli enti, prevedendoanche interventi formativi congiunti.Il progetto sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori autonomi, è stato presentato ufficialmente alle parti socialil’11 giugno 2010.In seguito si è proceduto, anche mediante incontri, alla attuazione di un piano di comunicazione orientato adiffondere il progetto presso i datori di lavoro (artigianato, industria, agricoltura), medici competenti aziendali,lavoratori autonomi presenti in aziende e cantieri edili ecc. Gli strumenti utilizzati hanno privilegiato gli incontri, igiornali informativi delle Associazioni imprenditoriali, il sito internet dello SPSIAL ULSS20, i comunicati stampalocali.Allo stato attuale i servizi SPISAL sono orientati a sviluppare accordi e collaborazioni (protocolli di intesa) direcepimento di strumenti approvati a livello regionale e di programmazione di incontri formativi specifici per ilpersonale degli enti componenti il Comitato Provinciale.Gli interventi (in particolare in edilizia e agricoltura) del Comitato vedono la costante attenzione della Prefettura diVerona che con periodicità verifica i risultati conseguiti da tutti gli enti.Tutta l’attività del Comitato trova una ampia pubblicizzazione nel sito istituzionale gestito dallo SPISAL ULSS 20di Verona: http://prevenzione.ulss20.verona.it/comitatoprovinciale.html


178Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>PARTE TERZAPianificazione delle attivitàper l’anno 201<strong>16</strong> ATTIVITÀ DI PREVENZIONEPresupposti della programmazione sono:- il D.P.C.M. 17.12.07, “Patto Stato – Regioni”, relativamente alle attività di prevenzione negli ambientidi lavoro finalizzata al raggiungimento dei LEA;- il Piano Nazionale della Prevenzione 2010 - 2012;- Piano Regionale Prevenzione del Veneto - 2010-2012- il DLgs. 81/08 ed in particolare l’art. 7 riguardante il Comitato Regionale di Coordinamento traPubbliche Amministrazioni deputate al controllo negli ambienti di lavoro, con compiti diprogrammazione coordinata dell’attività al fine di favorire sinergie e maggior efficacia degli interventi.Il Piano Nazionale Prevenzione 2010-2012, approvato con Intesa tra il Governo, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e Bolzano in data 29 aprile 2010, prevede l’adozione da parte delle Regioni, entro il31/12/2010, di un proprio Piano della Prevenzione “per la realizzazione degli interventi previsti dal PianoNazionale” secondo una articolazione per macroaree e linee di intervento, in relazione al contestodemografico, socio- economico ed al profilo di salute della propria realtà territoriale.La Regione Veneto, con DGR 3139 del 14/12/2010, ha provveduto alla definizione del Quadro di RiferimentoRegionale e, sulla scorta dei dati sanitari forniti dai sistemi di sorveglianza, ha elaborato il nuovo PianoRegionale della Prevenzione per gli anni 2010-2012.Con la pianificazione regionale 2010–12 si intende perseguire l’obiettivo generale di ridurre gli infortunisul lavoro e delle malattie professionali del 25% entro il 2012, in coerenza con le strategie del Patto per laTutela della Salute nei luoghi di lavoro attraverso la programmazione degli interventi di vigilanza,formazione e promozione, coordinata con gli enti istituzionali e le parti sociali.In attuazione dell’art. 8 del D.Lgs. 81/2008, si intende inoltre sviluppare il sistema informativo regionaledella prevenzione negli ambienti di lavoro integrando gli archivi presenti nei sistemi informativi già inuso nell’ambito regionale con riferimento ai dati utili al “sistema salute” e al “sistema lavoro” (eventiinfortunistici, malattie professionali, archivio aziende, anagrafica lavoratori di Veneto Lavoro, attività divigilanza delle ULSS, DRL, INAIL, INPS, ARPAV, VV.F, ISPESL, anagrafiche lavoratori esposti o exesposti a cancerogeni, schede di dimissione ospedaliera, certificazioni di infortunio dei Pronto-Soccorsi).Le strategie di azione saranno adattate ai cambiamenti in corso nel mondo del lavoro individuandotarget prioritari di salute e fasce di lavoro più vulnerabili (lavoro solo formalmente autonomo, lavoroirregolare, cooperative, stranieri, precari, ecc.).In un contesto di contrazione delle risorse la Direzione Regionale Prevenzione orienta l’attività deiServizi delle AULSS verso interventi di prevenzione finalizzati su obiettivi di salute e di regolarità dellavoro, binomio imprescindibile, operando su vari piani:- pianificazione delle attività di prevenzione in coordinamento tra Enti e parti sociali in ambito diComitato Regionale di Coordinamento (art. 7 del DLgs. 81/08) al fine di sviluppare interventi orientatiall’incremento dei livelli di sicurezza e di protezione della salute attraverso la vigilanza mirata alle prioritàepidemiologiche (edilizia, metalmeccanica, agricoltura, trasporti, amianto).- partecipazione ai livelli nazionali di programmazione (art. 5 D.Lgs 81/08), di indirizzo (art. 6 D.Lgs.81/08) e di gestione del coordinamento interregionale di prevenzione negli ambienti di lavoro, al fine diomogeneizzazione delle pratiche di lavoro.- pieno raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (controllo del 5% delle unità locali condipendenti), orientando le attività dei Servizi verso le priorità di salute ed il contrasto dei rischi gravi,abbandonando pratiche di non documentata efficacia.- completamento del sistema Informativo regionale della prevenzione, condiviso tra Enti, partendodal programma di gestione delle attività dei servizi Prevnet, dai flussi informativi INAIL su infortuni emalattie professionali e dal Registro Regionale Mesoteliomi.- sviluppo di sistemi di sorveglianza orientati al monitoraggio dei lavoratori esposti a cancerogeni edelle malattie professionali misconosciute, ai fini di documentazione epidemiologica e di attivazione dimodelli preventivi.I macroambiti di intervento, definiti in ambito di Comitato Regionale di Coordinamento, riguarderanno:- il contrasto dei rischi mortali e gravi con interventi mirati di prevenzione estesi a tutto il territorio neicomparti dell’edilizia e dell’agricoltura ed il controllo dell’organizzazione della sicurezza nelle impresecon più di 10 addetti (circa 5 % delle unità locali attive in Veneto) conformemente al D.Lgs. 81/08;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 179- la sorveglianza degli infortuni invalidanti e mortali, con l’effettuazione delle indagini giudiziarie,quando ricorrano i termini di legge, e con il miglioramento d’efficacia delle stesse e del livello dicopertura territoriale;- la sorveglianza sulle malattie professionali ed il miglioramento dell’efficacia delle indagini compresala valutazione delle nuove forme di patologie correlate al lavoro (mal di schiena, disturbi articolari daposture incongrue o da movimenti ripetitivi, stress lavoro correlato);- la sorveglianza degli esposti ed ex esposti a cancerogeni, amianto e CVM, in relazione alle storichespecificità di rischio in aree industriali attive o dismesse (Porto Marghera), con vantaggi di utilità clinica(possibilità di efficace diagnosi precoce e controllo dello stato di salute), utilità preventiva (riduzione delrischio aggiuntivo), utilità etico-sociale (possibilità di informazione capillare e contatto individuale) eutilità medico-legale (tempestività di certificazione di malattia professionale);- la promozione del benessere organizzativo nei luoghi di lavoro nell’ottica del miglioramento dellaqualità e del benessere del lavoro anche quali fattori di competitività economica per le aziende;- la promozione dello sviluppo dei Sistemi di Gestione della Sicurezza aziendale (SGS) nelle aziende;- la promozione della cultura della sicurezza e della salute nei confronti dei lavoratori autonomi dicomparti a rischio (edilizia, trasporti, legno, metalmeccanica, coltivatori diretti) attraverso azioni disorveglianza sanitaria e di formazione.Obiettivi del Piano Regionale di Prevenzione 2010 - 2012Macroarea Linea di intervento generale Obiettivi generali di salute Titolo del programma/progettoPrevenire mortalità e morbositàMedicina Valutazione del rischioPrevenzione delle malattie cardiovascolari negli ambientimediante la valutazione delpredittiva individuale di malattiadi lavororischio individualePrevenzioneuniversalePrevenzionedellapopolazione arischioPrevenzione degli eventiinfortunistici in ambitolavorativo e delle patologielavoro-correlatePrevenzione delle patologieda esposizione, professionalee non, ad agenti chimici, fisicie biologiciPrevenzione esorveglianza di abitudini,comportamenti, stili di vitanon salutari e patologiecorrelateMalattie cardiovascolariMalattie osteoarticolariMantenimento dei trend diriduzione degli infortuni mortali econ esiti invalidanti, nell'otticadella riduzione del 15% nelprossimo triennioMonitoraggioContenimento dei rischi dipatologie con particolareriguardo a tumori e patologieprofessionaliRiduzione di incidenza dellepatologie da esposizione adagenti chimico-fisici e biologici(allergeni, muffe, pollini), conparticolare attenzione alla salutedei bambiniSorveglianza di patologie,determinanti e rischi per lasaluteRidurre incidenza e mortalità permalattie ischemiche del cuore ecerebrovascolariMigliorare la diagnosi precoce,la gestione del paziente el’offerta assistenziale per lemalattie osteoarticolariContrasto del rischio di infortuni mortali ed invalidanti inediliziaContrasto del rischio di infortuni mortali ed invalidanti inagricolturaContrasto del rischio di infortuni mortali ed invalidantinelle aziende a rischioMiglioramento dell’efficacia e dell’efficienza delleinchieste infortuniImplementazione del modello regionale di Gestione dellaSicurezza per la prevenzione degli infortuni lavorativi edelle malattie professionali nelle Strutture SanitariePubbliche del VenetoPromozione della salute nei lavoratori autonomiPromozione dei sistemi di gestione della sicurezza negliambienti di lavoroProgramma regionale per l’epidemiologia occupazionalee di sviluppo del sistema informativo in coordinamentocon i flussi nazionali (INAIL, Informo, Mal Prof.)Registro regionale veneto dei casi di mesoteliomaSviluppo evolutivo di miglioramento del Sistemainformativo Regionale Prevnet per la gestione delleattività di prevenzione nei luoghi di lavoroSorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti adamianto e cancerogeni professionaliMiglioramento del sistema di sorveglianza sulle malattieprofessionali e sulle malattie correlate al lavoroProgetto di controllo dei siti industriali attivi o dismessi adalto inquinamento ambientale (amianto, prodotti chimici,cancerogeni)Progetto di verifica di efficacia della campagna diprevenzione dell’utilizzo di alcool e droghe negliambienti di lavoroPrevenzione delle malattie cardiovascolari negli ambientidi lavoroProgetto di prevenzione delle malattie osteoarticolari damovimenti ripetitivi e da sovraccarico bio-meccanico negliambienti di lavoro


180Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>7 VIGILANZA IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO7.1 PIANIFICAZIONE/RENDICONTAZIONE VIGILANZA COORDINATAVigilanza coordinata tra Enti, <strong>2011</strong><strong>2011</strong> Numero u.l. da controllare Edilizia Agricoltura Altri compartiSPISALDRLINAIL 2100 u.l. *INPSARPAVVV.F.12.030 u.l.di cui 600 congiunte con DPLe 100 con INAIL8.032 u.l.di cui 600 congiunte conSpisal29. 660 accessi per verificheperiodichea) **sopralluoghi per rilascioCPI (per le attività elencate nelD.M. <strong>16</strong>/02/82)b) *** visite tecniche, verifichee controlli su iniziativa4.667 cantieri 850 u.l.300 cantieri in interventicongiunti con lo Spisal100 in interventi congiunticon lo Spisalsecondo pianificazioneprovinciale coordinata (10%etniche, 35% edilizia)82congiuntamentecon Spisal4.180 u.l. in altricomparti conattenzione ai siticonfinati70 visite in siticonfinati incongiunta conSPISAL* Nell’ambito della lotta al lavoro sommerso/irregolare e del contrasto all’evasione/elusione contributiva isettori di intervento dell’attività di vigilanza pianificati sono i seguenti settori di intervento:- Pubblici Esercizi- Liste varie su differenza tasso- Commercio ambulante- Apparecchi Rx non assicurati- Cantieri edili ( vigilanza congiunta con lo SPISAL)- Agenzie d’affari, immobiliari, pratiche varie,- Imprese di pulizieviaggi- Collaboratori imprese indiv. Non artigiani (liste residui)** Trend analogo all'anno 2010, salvo scostamenti dovuti alla nuova regolamentazione della materia diprossima emanazione.*** Visite tecniche, verifiche e controlli su iniziativa anche con metodo a campione (Art. <strong>16</strong> del D.Lgs 8 marzo 2006,n.139) per le attività elencate nel D.M. <strong>16</strong> febbraio 1982: in attesa disposizioni Min. Int.7.2 PROGRAMMAZIONE DRL - <strong>2011</strong>N° GLOBALE AZIENDEBL PD RO TV VE VR VI DRL TOTDA ISPEZIONARE NELCORSO DEL <strong>2011</strong> 693 1.312 830 851 1.365 1.8<strong>16</strong> 1.102 63 8.032ATTIVITA' CONGIUNTA CON LO SPISAL (N° AZIENDE)SETTORI BL PD RO TV VE VR VI TOTAGRICOLTURA 20 5 30 27 82INDUSTRIA 20 5 10 15 50EDILIZIA 70 30 20 50 180 108 458TERZIARIO 5 5 10TOTALE 95 50 30 60 230 135 600


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1817.3 PIANIFICAZIONE SPISAL - <strong>2011</strong>Ripartizione per ULSS e per provincia degli obiettivi di vigilanza assegnati agli Spisal per l’anno <strong>2011</strong>provinciaULSSn° complessivo di U. L. conalmeno 1 dipendente o sociolavoratore da ispezionare (5%su dati INAIL febbraio 2010)cantieri ediliaziende agricoleBL1 336 156 102 <strong>16</strong>4 94 173 475 174 22VI4 437 191 205 427 <strong>16</strong>7 236 810 280 587 543 207 64TV8 631 239 609 1.022 379 6010 590 2<strong>16</strong> 22VE12 814 304 913 514 217 1514 143 <strong>61</strong> <strong>61</strong>5 637 247 40PD<strong>16</strong> 1.299 420 3517 401 <strong>16</strong>7 40RO18 418 <strong>16</strong>7 4<strong>61</strong>9 192 68 2320 1.100 479 120VR21 367 140 8022 710 294 80VENETO 12.030 4.667 8507.3.1 Metodologia d’interventoGli interventi ispettivi saranno orientati al contrasto dei rischi di infortunio grave o mortale. L’analisi deglieventi infortunistici evidenzia come cause prevalenti di infortunio, aggredibili con idonee politiche di contrasto,le cadute dall’alto in edilizia (da tetti e ponteggi in particolare - 40%), la movimentazione di macchine e mezzidi sollevamento all’interno delle aziende ed il ribaltamento del trattore in agricoltura.Gli interventi ispettivi saranno condotti secondo criteri di efficacia che privilegino i profili sostanziali disicurezza e salute, evitando doppi controlli e sovrapposizioni o appesantimenti puramente formali, privi diefficacia preventiva.


182Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>7.3.2 EdiliziaCome da indicazioni del Piano Nazionale Edilizia, la vigilanza coordinata e congiunta tra Enti sarà finalizzataal:• controllo dei rischi di caduta dall’alto, di seppellimento e delle presenze in cantiere per la regolarità dellavoro e per il contrasto delle forme in nero e del lavoro grigio;• controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi per la salute.I cantieri da ispezionare saranno individuati secondo priorità di rischio, assicurando il controllo del territorio edattuando sinergie con altre Pubbliche Amministrazioni.7.3.3 AgricolturaCome da indicazioni del Piano Nazionale Agricoltura, la vigilanza riguarderà gli aspetti ritenuti essenziali perla gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori, con particolare attenzione:• i rischi derivanti dall'utilizzo dei macchinari, in particolare del trattore con verifica delle protezioni (arco diprotezione e cuffia cardanica);• l'impiego dei dispositivi di protezione individuale, in particolare durante le operazioni che comportanol'esposizione ad agenti chimici;• alla regolarità del lavoro.7.3.4 Aziende di altri compartiOltre l’agricoltura e l’edilizia, gli interventi ispettivi saranno rivolti alle inchieste infortuni ed al controllo delleaziende a rischio infortunistico secondo una pianificazione di massima basata sullo storico.Obiettivo prioritario è di garantire adeguate condizioni di sicurezza nelle 5.700 aziende, pubbliche e private,che occupano oltre il 42 % dei lavoratori assicurati INAIL e che sono interessate dal 45 % del totale regionaledegli infortuni. Tali aziende, pari a circa l’1,6 % del totale delle aziende della regione sono di dimensioni talida occupare 30 o più addetti.Nelle aziende individuate come destinatarie dell’intervento ispettivo sarà valutata l’organizzazione aziendaleper la sicurezza e, quando ritenuto necessario, si procederà alla verifica delle condizioni di sicurezza tecnicadelle linee di produzione.7.3.5 Interventi mirati a settori criticiNell’ambito dei coordinamenti provinciali, secondo le specificità locali, verrà sviluppata la vigilanza sullaregolarità degli appalti nelle cooperative e nelle imprese etniche, realtà aziendali generalmente poco abituateall’autocontrollo.7.3.6 Miglioramento dell’efficacia dell’attività relativa alle Inchieste per infortuni gravi e mortaliIl Piano Regionale di Prevenzione 2010 – 2012 prevede uno specifico progetto di “Miglioramento dell’efficaciae dell’efficienza delle inchieste infortuni” , finalizzato, unitamente ad altri progetti, al raggiungimento del macroobiettivo di mantenere il trend di riduzione degli infortuni mortali e con esiti invalidanti, nell’ottica delladiminuzione del 15% nel triennio 2010 – 2012.L’attività viene svolta in coordinamento con uno specifico progetto nazionale avviato in collaborazione fraINAIL e Regioni.7.3.7 Verifica lavori in ambienti confinatiIl problema degli infortuni e degli eventi lesivi, mortali e plurimi, sarà oggetto di particolare attenzione nellavigilanza ordinaria degli Enti, in linea con il documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni n. 86/CSRdel 20 aprile <strong>2011</strong>.Per favorire l’efficacia dell’approccio propedeutico saranno sviluppati gli interventi secondo i seguenti punti:- individuazione e identificazione del problema- linee di vigilanzalinee di comunicazione, informazione e formazione.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1837.4 PIANIFICAZIONE ARPAV - <strong>2011</strong>Ambiti di controllo <strong>2011</strong>Apparecchi a pressione 8.500Impianti di riscaldamento 675Ascensori 2.130Apparecchi di sollevamento, ponti mobili, idroestrattori 10.295Impianti elettrici 3.440Verifiche SGS ex art. 25 DLgs 334/99 31Verifiche di assoggettabilità DLgs 334/99 128 ATTIVITÀ PROMOZIONALIAll’attività di vigilanza si affiancherà una parallela azione di promozione culturale della sicurezza e salute sullavoro.Le attività promozionali, come da pianificazione del Comitato Regionale di Coordinamento, sono indicate nellatabella seguente.REGIONE VENETO DIREZIONI PREVENZIONE, FORMAZIONE, ISTRUZIONE Bando di formazione straordinaria ex Art. 11, co.7 D.Lgs. 81/08 per Lavoratori, datori di lavoro di comparti a rischio, insegnanti e studentiREGIONE VENETO ASSESSORATO SANITA' DIREZIONE PREVENZIONE implementazione del modello regionale di gestionedella sicurezza per la prevenzione degli infortuni lavorativi e delle malattie professionali nelle strutture sanitarie pubblichedel VenetoREGIONE VENETO ASSESSORATO SANITA' DIREZIONE PREVENZIONE campagna informativa “Salva la vita dall’alto” sullasicurezza nelle manutenzioni in quotaINAIL - REGIONE VENETO ASSESSORATO SANITA' DIREZIONE PREVENZIONE iniziative in tema di sicurezza rivolte allePMIINAIL - CONFINDUSTRIA VENETO - LAVORO SICURO - 4° edizione Implementazione SGSL nelle aziende associate contecnici esperti e mantenimento SGSL secondo le linee guida "Lavoro sicuro" predisposte da Confindustria Veneto sullabase di quelle UNI-INAILINAIL - ARTIGIANI (COBIS/CO.MI.CO.) progetti di informazione/formazione ai lavoratori e ai RLST delle aziende artigiane ditutti i settori; "check up" aziendali che saranno gestiti dai 4 enti bilaterali (EBAV, COBIS, CEAV, CEVA)INAIL - Progetto SCUOLA Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole (SIRVESS) Attività diformazione per insegnanti, collaboratori scolastici e studenti sui temi della prevenzioneINAIL - REGIONE VENETO ASSESSORATO SANITA' DIREZIONE PREVENZIONE progetto creazione e implementazione dimodelli di SGS nel comparto SANITA' in varie ULSS del Veneto,INAIL - SICUROPOLI con MUBA, Museo dei bambini di Milano, per mostra gioco per bambini delle ultime classi dellescuole elementari presso la Sede di Treviso e presso una sala del Comune di VeronaINAIL - ACRIB <strong>Associazione</strong> dei calzaturifici della Riviera del Brenta - TERRITORIO SICURO - progetto di ricerca supatologie muscoloscheletriche e buone prassi in collaborazione con l’Università di PadovaINAIL - CA' FOSCARI master universitario di I livello Scienza e tecniche della Prevenzione e Sicurezza STEPS presso lafacoltà di ScienzeINAIL - ENTE BILATERALE VENETO (EBV) TURISMO E TERZIARIO distribuzione e servizi. Il progetto riguarda formazione,informazione, analisi del rischio di settore e consulenza per le imprese aderentiINAIL - Confcooperative: Seminari per informazione, formazione assistenza e consulenza degli associatiINAIL - Forum del terzo settore: informazione e formazione sulla sicurezza rivolto ai presidenti e responsabili delleassociazioniINAIL - CONFSERVIZI: attività di formazione rivolta alle imprese pubbliche e private del settore della mobilità urbanaINAIL - AATO Fiadel (federazione italiana autonoma dipendenti Enti locali del Veneto) ANCI e Regione Venetoattività di formazione nell'ambito della sicurezza per il comparto gestione e trattamento rifiuti solidi urbaniINAIL - CONCORSO SCUOLE MEDIE SUPERIORI in collaborazione con il SIRVESS rivolto agli studenti di 7 istituti superioridel Veneto (1 per provincia) e coinvolgerà circa 10-15 studenti per istituto con un percorso formativo articolato cheprevede il rilascio dell'attestato antincendio rilasciato dai Vigili del FuocoINAIL - PATATRAC mostra gioco per bambini delle scuole materneINAIL - VENETO AGRICOLTURA formazione e sicurezza per le aziende agricoleINAIL - PANIFICATORI-ASCOM ricerca sulle malattie professionali del comparto produttivoINAIL - CONFARTIGIANATO VENEZIA E SAN DONÀ DI PIAVE per la realizzazione sperimentale di un modello della gestionedella sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l'applicazione di un sistema integrato con strumenti on line. Elaborazione diun modello sperimentale dedicato per la gestione delle aziende del territorio di Venezia e San Donà di Piave, maestensibile in tutto il territorio della Regione, tendenzialmente presso le aziende associate di dimensione piccola e micro


184Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>9 GRUPPI DI LAVORONell’ambito dell’Ufficio Operativo del Coordinamento regionale, sono stati istituiti alcuni gruppi di lavorotematici ai fini dell’elaborazione di proposte operative in settori di particolare rilevanza.Sistema Informativo RegionaleGRUPPODocumento di Valutazione dei Rischi StandardizzatoAziende a Rischio di Incidente RilevanteAzioni di sostegno ai grandi invalidi del lavoroRicerca malattie professionaliPrevenzione degli infortuni nel comparto degli autotrasportiDiffusione delle conoscenze e la promozione della salute nelleScuoleENTIRegione/SPISALDRLINAILINPSARPAVVV.F.Regione/SPISALDRLINAILINPSVV.F.Parti SocialiRegione/SPISALARPAVVV.F.Parti SocialiINAILRegione/SPISALParti SocialiINAILRegione/SPISALParti SocialiDRLRegione/SPISALINAILParti SocialiRegione/SPISALUfficio scolastico regionaleINAILDRLVV.F.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1108del 26 luglio <strong>2011</strong>D.lgs 152/06 - Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico(PAI) del bacino del fiume Piave - 1^ variante. Articolo 6delle Norme di Attuazione - Aggiornamento del Piano aseguito di studi od interventi. <strong>Del</strong>imitazione dell’area fluvialein alcuni comuni della Provincia di Treviso. Parereregionale all’Autorità di bacino.[Difesa del suolo]Note per la trasparenza:L’Art. 17 delle Norme di Attuazione del Progetto di 1^variante del PAI dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’altoAdriatico definisce il concetto di area fluviale. Solo parte didetta area è delimitata graficamente. Il presente provvedimentone individua la proposta di perimetrazione per il tratto di Piavecompreso tra Valdobbiadene e Sernaglia della Battaglia (TV).Tale proposta viene trasmessa all’Autorità di Bacino ai sensidell’Articolo 6 delle Norme di Attuazione del Pai.L’Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue.L’Art. 17 delle Norme di Attuazione del Progetto di 1^variante del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Pai)dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta - Bacchiglionedell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, adottatocon <strong>Del</strong>ibera del Comitato Istituzionale n. 4 del 19 giugno2007, stabilisce il concetto di area fluviale.L’art. 6 delle Norme di Attuazione del suddetto Progettodi PAI prevede l’aggiornamento del piano a seguito di studied interventi stabilendo tra l’altro, al comma 1, che:“Adeguando i propri strumenti urbanistici al presentePiano stralcio, ovvero nell’esercizio della propria competenzain materia urbanistica, i Comuni possono promuovere o svolgerestudi ed analisi di dettaglio a scala maggiore di quelladel Piano allo scopo di approfondire le valutazioni di rischioe di pericolo poste alla base delle perimetrazioni operate dalpresente Piano.Tali valutazioni, previo parere della competentestruttura regionale, sono trasmesse all’Autorità di bacino deifiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione.”


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 185Bisogna peraltro ricordare che la Giunta regionale, condelibera n. 2803 del 4.10.2005, ha stabilito che il parere regionaleprevisto dai Piani di Assetto Idrogeologico per il loroaggiornamento a seguito dell’attuazione di interventi di mitigazioneo di analisi e studi di dettaglio sia espresso con attodi Giunta regionale e di incaricare della relativa istruttoria laDirezione regionale competente in materia di Difesa del Suoloche opererà sentite le strutture periferiche di Difesa del Suoloe le ulteriori strutture regionali interessate.Ora solo parte dell’area fluviale dei bacini consideratidal citato progetto di piano risulta cartografata e questo puòcausare alcune incertezze nell’attività di trasformazione delterritorio. Questo avviene in particolare nel bacino del fiumePiave nei tratti, non arginati, a monte di Sernaglia della Battagliain Provincia di Treviso.Date le problematiche connesse a questa situazione, inrelazione all’importanza di questa zona, l’Autorità di Bacinodei fiumi Alto Adriatico, con nota del 2 settembre 2009 Prot.1142, chiedeva alla Direzione regionale Difesa del Suolo, diavanzare una proposta di perimetrazione dell’area fluvialenel tratto di Piave compreso tra il Comune di Valdobbiadenee Sernaglia della Battaglia.Con nota del 26.01.2010, prot. n. 42198157, la DirezioneDifesa del Suolo si dichiarava disponibile ad attivarsi al fine digiungere ad una proposta di delimitazione grafica dell’area perla quale riteneva opportuno tenere una serie di incontri.La Direzione Difesa del Suolo, con la collaborazione dell’U.P. Genio civile di Treviso, ha quindi predisposto la propostadi perimetrazione che interessa i territori del fiume Piavenei comuni trevigiani di Crocetta del Montello, Giavera delMontello, Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia,Pederobba, Sernaglia della Battaglia, Valdobbiadene, Vidore Volpago del Montello, come riportata negli allegati AllegatoA e Allegato B, quest’ultimo su supporto digitale e conservatoin originale, su supporto cartaceo, presso la Direzione Difesadel Suolo, che costituiscono parte integrante del presenteprovvedimento.Tale proposta viene trasmessa all’Autorità di Bacino deifiumi dell’Alto Adriatico per il provvedimento finale.Dal punto di vista più strettamente tecnico la delimitazionedell’area fluviale è determinata dalle scarpate fluvialie rilevati stradali in grado di costituire una barriera fisica dicontenimento all’espansione fluviale, specialmente duranteeventi alluvionali particolarmente intensi. Tale delimitazione èstata verificata con un’analisi multidisciplinare comprendentel’interpretazione geomorfologica, lo studio dell’evoluzione delterritorio fluviale e i risultati di un modello matematico perla simulazione di un evento di piena delle caratteristiche diquello utilizzato dall’Autorità di Bacino nel PAI per la determinazionedella pericolosità idraulica.La Direzione Difesa del Suolo, che cura l’istruttoria regionale,ha valutato la non applicabilità della Dgr n. 691 del24.5.<strong>2011</strong>, che consente l’espressione del parere regionale condecreto del dirigente della Direzione medesima in alternativaalla deliberazione di Giunta regionale (Dgr n. 2803 del4.10.2005), in quanto modifica di non limitata entità.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma, delloStatuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Visti il D.lgs n. 152/06 e l’Opcm n. 3906 del 13.11.2010;Visto l’ Art. 6 delle NdA del Piano di Assetto Idrogeologicodei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta - Bacchiglioneadottato con <strong>Del</strong>ibera del Comitato Istituzionale n.4 del 19giugno 2007;Vista la nota di richiesta dell’Autorità di bacino dei Fiumidell’Alto Adriatico del 2 settembre 2009;Vista la propria deliberazione n. 2803 del 4.10.2005;delibera1. di approvare, per quanto è stato riportato nelle premesse,la proposta di delimitazione dell’area fluviale del fiume Piavenei comuni di Crocetta del Montello, Giavera del Montello,Moriago della Battaglia, Nervesa della Battaglia, Pederobba,Sernaglia della Battaglia, Valdobbiadene, Vidor e Volpagodel Montello, riportata nell’Allegato A e nell’Allegato B, quest’ultimosu supporto digitale e conservato in originale, susupporto cartaceo, presso la Direzione Difesa del Suolo, checostituiscono parte integrante della presente deliberazione,quale aggiornamento, ai sensi dell’art. 6, comma 2 delle Normedi Attuazione, del Progetto del Progetto di Piano di AssettoIdrogeologico (Pai) del bacino del fiume Piave - 1^ variante,dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico;2. di demandare alla Direzione regionale Difesa del Suolola comunicazione del presente provvedimento all’Autorità diBacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, alla Provincia di Treviso eai Comuni di cui al punto 1, per quanto di competenza, ai sensidell’Art. 6, comma 2 delle Norme di Attuazione del Progettodi Pai;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspese a carico del bilancio regionale.Allegato B (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itAllegato AProgetto di Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)del bacino del fiume Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta- Bacchiglione - 1^ variante.Articolo 6 delle Norme di Attuazione del PaiAggiornamento del Piano a seguito di studi o interventi.Bacino del Piave<strong>Del</strong>imitazione dell’Area fluviale nel tratto compresotra Valdobbiadene e Sernaglia della Battaglia (TV)PremesseIl progetto di piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) deifiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta - Bacchiglione,adottato dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriaticonel 2004 e la relativa 1^ variante del 2007 definiscono come


186Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>“aree fluviali” le zone più direttamente interessate all’evoluzionedel corso d’acqua che possono essere individuate in basealla presenza di opere idrauliche (ad es. argini o altri manufattidi difesa) e particolari elementi naturali (ad es. altimetria delterreno; presenza di scarpate fluviali; ecc.).La stessa relazione specifica, inoltre, che generalmentedeve essere utilizzato il primo criterio (opere idrauliche) per ilreticolo idrografico in pianura e il secondo (elementi naturali)per il reticolo idrografico montano.A questo proposito bisogna però osservare che la cartografiadel progetto di PAI non è completa, in quanto in alcuni trattinon fornisce una rappresentazione grafica delle aree fluviali,soprattutto nel caso in cui il territorio esterno agli argini oalle sponde dei corpi idrici costituenti la rete idrografica, nonrisulti soggetto a particolari condizioni di pericolosità. Nel casodel bacino del Piave l’area fluviale non è stata completamentetracciata né lungo l’asta principale né per la maggior parte deicorsi d’acqua affluenti. In particolare lungo il Piave la perimetrazionedell’area fluviale in pianura si estende dalla foceverso nord fino ad interessare parte del territorio comunale diSernaglia della Battaglia in sinistra idrografica e di Nervesadella Battaglia in destra.È comunque chiaro che, in mancanza di una rappresentazionevisiva della delimitazione dell’area fluviale, possonosorgere incertezze e quindi difficoltà nella gestione del territorio,soprattutto per quanto riguarda i vincoli imposti dalleNorme di Attuazione del progetto di PAI.Questa situazione fu evidenziata nel 2007 dal Comune diVidor, impegnato nella definizione di una variante al pianoregolatore. A questo proposito, al fine di ottenere, ai sensi dell’articolo6 comma 1 delle norme di attuazione del Progettodi PAI, la variazione della classe di pericolosità per la fasciadi territorio compresa fra la massima espansione della pienacentenaria e la scarpata naturale, presentava, con nota n. 267del 9/1/2007, lo studio idraulico “Esame delle caratteristicheidrogeologiche del tratto di fiume Piave ricadente nel Comunedi Vidor” elaborato nel 2006 dalla Società Protecno.In effetti lo studio forniva elementi conoscitivi molto utiliper la definizione delle aree fluviali, tuttavia la mancanza diuna cartografia di riferimento determinava molte ambiguitàinterpretative in merito alla possibilità di definire l’esatta classedi pericolosità delle diverse aree di territorio, come rilevava,peraltro, il parere n. 469749 del 24/8/2007, espresso, sul medesimostudio, dall’allora U.P. Distretto Idrografico del FiumePiave, Sile e Livenza della Regione del Veneto.Una istanza simile, sempre inerente ad una variante alpiano regolatore, fu inoltrata anche dal Comune di Valdobbiadene,che trasmise con nota n.11293/04 del 19/4/2007 lo studio“Esame delle caratteristiche idrogeologiche del tratto di fiumePiave ricadente nel Comune di Valdobbiadene” elaborato nel2006 dalla Società Protecno.In seguito, con nota n.9299 del 14/7/2008 anche il Comunedi Sernaglia della Battaglia chiedeva la revisione della classedi pericolosità idraulica da P4 a P1, per un’area sita in localitàFalzè di Piave, presentando lo studio “Esame delle caratteristicheidrodinamiche del tratto di fiume Piave nel Comunedi Sernaglia della Battaglia” elaborato dalla medesima dallaSocietà Protecno nel 2008.Quindi, anche in considerazione della corrispondenzaintercorsa con l’Autorità di Bacino (es. nota n. 2276/L365/00- 2007 del 25/6/2008), la Giunta regionale ha formalizzatole proprie determinazioni sulla citata richiesta dei suddettiComuni con Dgr n.1219 del 5/5/2009, - Progetto di piano diassetto idrogeologico del bacino del fiume Piave - 1^ variante- Parere regionale sulla richiesta di modifica dell’area fluvialeinoltrata dai Comuni di Sernaglia della Battaglia, Valdobbiadenee Vidor.In relazione alla citata Dgr n.1219/2009, il Comitato Tecnicodell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico si è espressosolo sulla richiesta del Comune di Sernaglia della Battaglia.In particolare la pericolosità idraulica è stata aggiornata conDecreto Segretariale n. 29 del 11/12/2009.Successivamente, con nota del 2 settembre 2009, l’Autoritàdi Bacino ha chiesto alla Direzione regionale Difesa del Suolo,di avanzare una proposta di perimetrazione dell’area fluvialenel tratto di Piave compreso tra il Comune di Valdobbiadenedel Comune di Sernaglia della Battaglia.Nella consapevolezza della complessità della situazione,con nota del 26 gennaio 2010 la Direzione Difesa del Suolosi dichiarava disponibile ad attivarsi al fine di giungere a unaproposta di delimitazione grafica dell’area per la quale ritenevaopportuno tenere una serie di incontri.È stata quindi svolta l’attività descritta nei successivicapitoli che ha compreso anche una serie di incontri con lamedesima Autorità di Bacino e con i responsabili dell’U.P.Genio civile di Treviso.La Dgr n. 1219 del 5/5/2009Vale la pena, a questo punto, prendere brevemente inconsiderazione il parere formulato dalla Regione del Venetocon la Dgr n.1219 del 5/5/2009, ai sensi dell’art.6 comma 2delle Norme di Attuazione del Progetto di Piano per l’AssettoIdrogeologico dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta- Bacchiglione dell’Autorità di Bacino dell’Alto Adriatico,sulle istanze dei Comuni di Vidor, Valdobbiadene e Sernagliadella Battaglia.Si rileva, innanzitutto, che l’art.6 comma 2 delle Norme diAttuazione stabilisce, fra l’altro, che il Pai possa essere aggiornatoa seguito della realizzazione, da parte di soggetti pubblicio privati, di appositi studi. Il soggetto esecutore presenta lostudio alla competente Regione. Questa trasmette, col proprioparere, all’Autorità di bacino una proposta di nuove condizionidi pericolosità. Analoga comunicazione è inviata ai Comuni ealle Province territorialmente interessate per l’espressione delproprio parere entro il termine di 45 giorni, scaduto il qualeil parere si intende reso positivamente. Quindi, il SegretarioGenerale dell’Autorità di bacino, su conforme parere del ComitatoTecnico, approva l’ipotesi delle nuove perimetrazionie delle corrispondenti classi di pericolosità e rischio.Il Segretario Generale dell’Autorità di bacino assume glieventuali provvedimenti a riguardo delle nuove perimetrazionie classi di pericolosità e rischio e li sottopone all’approvazionedel Comitato Istituzionale. In attesa dell’approvazione del ComitatoIstituzionale, la determinazione del Segretario Generaleha effetto di variante del Piano considerato.Si deve peraltro ricordare, che le aree fluviali sono caratterizzateda un grado di pericolosità intrinseco P4, ai sensi delcomma 1 della art.17 delle Norme di Attuazione del PAI, ameno che non si tratti di territori compromessi da edificazioniesistenti alla data di adozione del progetto di Piano, nel qual casola Regione, sulla base di comprovate ed idonee documentazionistoriche, riferite ad eventi alluvionali, o attraverso adeguate


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 187analisi idrodinamiche e valutazioni delle difese esistenti, peruna razionale gestione del patrimonio edilizio esistente, puòproporre all’Autorità di bacino l’inserimento di tali territorinella classe di pericolosità P3.Ora le richieste formulate autonomamente da ciascunodei tre Comuni sopra indicati erano essenzialmente voltea dimostrare, attraverso l’applicazione di appositi modellimatematici in grado di simulare la propagazione della pienadurante un evento con tempo di ritorno cento anni, che nontutto il territorio compreso all’interno delle scarpate è interessatoda allagamenti e quindi alcune zone possono essereclassificate con grado di pericolosità inferiori a P4, o P3 nelcaso di territori compromessi da edificazione.In tali considerazioni con Dgr n.1219 del 5/5/2009 la Giuntaregionale ha formulato un parere che fondamentalmente sottolineacome il Progetto di PAI definisca quali “aree fluviali”le zone più direttamente interessate all’evoluzione del corsod’acqua, riconoscibili tra l’altro attraverso l’individuazione diparticolari elementi morfologici fra cui le scarpate, come inquesto caso, e che la pericolosità di tali zone sia correttamentevalutata dal progetto di piano stesso.Inoltre, a seguito di un’accurata istruttoria condotta dagliuffici della Direzione Difesa del Suolo, è stato necessario rilevareche i risultati ottenuti attraverso gli studi, pur di rilevanteimportanza per la migliore conoscenza del bacino idrograficodel Piave nel suo complesso, sono in realtà affetti da notevoliincertezze in considerazione sia delle caratteristiche idrogeologichedei fenomeni che si verificano nel corso d’acqua, siadelle caratteristiche morfologiche dei luoghi.Pur nella consapevolezza della difficoltà di delimitare l’areafluviale tramite l’individuazione di elementi morfologicamenteben definiti anche se con il supporto di modelli idraulici, siritiene tuttavia necessario identificare graficamente l’areafluviale stessa.È quindi opportuno confermare quanto espresso dalla Dgrn.1219 del 5/5/2009.Inquadramento territorialeIl territorio esaminato si estende nei Comuni di Crocettadel Montello, Giavera del Montello, Moriago della Battaglia,Nervesa della Battaglia, Pederobba, Sernaglia della Battaglia,Valdobbiadene, Vidor e Volpago del Montello, tutti inProvincia di Treviso.Nel tratto considerato, il fiume Piave, uscito ormai inpianura, presenta ampie varici ghiaiose come quella di Valdobbiadenee specialmente quella delle Grave di Ciano chesi estende su una superficie complessiva di circa 13 Km2 eraggiunge la notevole larghezza di 3 Km in corrispondenzaall’abitato di Ciano in Comune di Crocetta del Montello; dicontro la larghezza fluviale in Comune di Vidor in corrispondenzadel ponte è di circa 300 metri.I principali Piani di settore che vigono nella zona sono:- Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e bassocorso del fiume Piave dell’Autorità di bacino per i fiumiIsonzo, Tagliamento, Livenza Piave e Brenta- Bacchiglione,approvato con Dpcm 2 ottobre 2009 - Gazzetta Ufficialen.23 del 29 gennaio 2010;- Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico deibacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione- 1° variante dell’Autorità di bacino per i fiumiIsonzo, Tagliamento, Livenza Piave e Brenta - Bacchiglione,adottato con <strong>Del</strong>ibera del Comitato Istituzionale n.4 del 19giugno 2007 - Gazzetta Ufficiale n.233 del 6 ottobre 2007;- Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico deibacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-BacchiglionePiano stralcio per la gestione delle risorse idrichedel Bacino del Piave dell’Autorità di bacino per i fiumiIsonzo, Tagliamento, Livenza Piave e Brenta - Bacchiglione,approvato con Dpcm 21 settembre 2007 - GazzettaUfficiale n.112 del 14 maggio 2008;- Piano di Tutela delle Acque della Regione del Veneto,approvato con Dcr n. 107 del 5 novembre 2009 - <strong>Bur</strong> n.100 del 8 dicembre 2009. Si deve ricordare che la disciplinadegli usi del suolo, dettata dal “Piano stralcio per lasicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave”, siapplica all’interno delle aree fluviali interarginali, costituitedai territori compresi all’interno degli argini di qualsiasiCategoria così come individuati dalle tavole di pericolositàidraulica numeri 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 del Piano stralcio perl’assetto idrogeologico del bacino del fiume Piave.Criteri e metodi utilizzati per la delimitazione dell’areafluvialePer tracciare il perimetro dell’area fluviale è stata, innanzituttoconsiderato quanto espresso dall’Autorità di bacinodei fiumi alto Adriatico nella relazione della prima varianteal Progetto di PAI riguardo alle aree già individuate: le “areefluviali”, ossia quelle aree che più direttamente sono legateal corso d’acqua e che quindi sono soggette ad un grado dipericolosità intrinseco. L’area fluviale è stata delimitata inbase alla presenza di opere idrauliche (argini o significativeopere di difesa) e alla presenza di elementi naturali (in particolarealtimetria del terreno e scarpate fluviali). Il primocriterio (opere idrauliche) è stato applicato generalmente nelreticolo idrografico in pianura, mentre il secondo (elementinaturali) nel reticolo idrografico montano” e nella relazionedel Piano di Sicurezza Idraulica del basso e medio corso delfiume Piave Costituiscono aree fluviali i territori che risultanoimpegnati dalle acque in occasione dell’evento di pienadi progetto ovvero quelli che possono essere interessati dall’evoluzionemorfologica e morfodinamica del corpo idrico(…) l’area fluviale pertiene al corso d’acqua che deve poterlaimpegnare al mutare del proprio regime idrometrico e dell’assettomorfologico”Interpretando quindi la perimetrazione dell’area fluvialedelineata dall’Autorità di Bacino nel PAI a sud del tratto inargomento, risulta chiaro che per “sponde dei corpi idrici”non si intendono le sponde dell’alveo attivo, che tra l’altro hasubito e sta subendo una serie di modificazioni in conseguenzadelle modifiche indotte sul regime delle portate dominanti esul naturale apporto solido, ma elementi morfologicamenteben definiti delimitanti uno spazio più vasto, di pertinenzafluviale, in grado di costituire una barriera fisica di contenimentoall’espansione fluviale specialmente durante eventialluvionali particolarmente intensi. Concetto tra l’altro giàespresso, in particolare, per l’area fluviale ricadente in Comunedi Valdobbiadene dalla Regione del Veneto con <strong>Del</strong>iberazionedi Giunta del 5 maggio 2009 n. 1219.Quindi per il tratto fluviale in questione, in considerazionedel particolare assetto morfologico della zona, si ritiene chel’area fluviale debba comunque essere contenuta nella cosiddetta“area di pertinenza fluviale” scavata nel corso del tempo dallo


188Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>stesso Piave nella pianura alluvionale e ben separata da questada alte e pressoché continue scarpate di erosione.Contemporaneamente si è convinti che l’area fluvialedebba contenere al suo interno almeno la zona interessata dalladinamica di propagazione della piena con tempo di ritornodi cento anni, individuabile dai risultati della modellazionematematica disponibile; e che di detta area si debba tenere inconsiderazione un possibile effetto di espansione laterale, inragione del riconosciuto processo evolutivo che, in controtendenzacon quello precedente, a partire grosso modo dal 1990,ha portato ad un allargamento dell’alveo; ed in fine, che i limitidi detta area fluviale debbano coincidere con lineamentitopografici reali.Per la caratterizzazione morfologica dell’area fluviale si èutilizzata la fotointerpretazione stereoscopica, sommariamentedescritta nel capitolo successivo, che permette di individuarei lineamenti morfologici, quando questi non sono nascostidalla vegetazione, e l’analisi della cartografia storica, anchein considerazione della mancanza di un rilievo topograficosufficientemente accurato dell’area e del relativo ModelloDigitale del Terreno.Per l’individuazione dell’area coinvolta nel deflusso dellapiena centenaria sono stati utilizzati i risultati dei studi sottoelencati:- “Esame delle caratteristiche idrogeologiche del tratto difiume Piave ricadente nel Comune di Valdobbiadene -2006” della Società Protecno;- “Esame delle caratteristiche idrogeologiche del tratto difiume Piave ricadente nel Comune di Vidor - 2006” dellaSocietà Protecno;- “Esame delle caratteristiche idrogeologiche del tratto difiume Piave ricadente nel Comune di Sernaglia della Battaglia- 2008” della Società Protecno.- “Modello matematico bidimensionale per lo studio dellapropagazione delle piene nel fiume Piave tra Macchiettoe la foce” del 2008 a cura del dipartimento Image dellaUniversità di Padova, trasmesso dall’Autorità di bacinodei fiumi alto Adriatico alla Direzione Difesa del Suolo.E però importante sottolineare che, a parte per i territoriricadenti nei comuni di Valdobbiadene e Pederobba, i risultatidi dette modellazioni devono essere presi come un’indicazionedi larga massima perché nella definizione dell’andamento planoaltimetrico dell’area che ne costituisce il dominio di calcolo ilrilievo Lidar è stato affetto da interferenze radio che ne hannoinficiato, in parte, l’attendibilità.A integrazione delle attività sopra descritte sono state valutatele informazioni a disposizione sugli allagamenti prodottidalla piena del 1966 e sono stati eseguiti alcuni sopralluoghiinsieme al personale tecnico del Genio civile di Treviso.Il lavoro si è avvalso dell’utilizzo delle tecniche GIS essendostati riportati su di un unico progetto sia parte della cartografiastorica, appositamente georeferenziata, sia le mappe in uscitadei modelli idraulici, della società Protecno, anch’esse georeferenziate,sia i risultati dello studio di fotointerpretazone stereoscopicadella documentazione a disposizione presso il Centroregionale per la Cartografia della Regione del Veneto.Inquadramento morfologico dell’area fluvialeIl Fiume Piave nel tratto compreso tra Valdobbiadene eSernaglia della Battaglia non è arginato e scorre completamentecompreso in una zona più bassa del resto della pianuradelimitata da questa da alte e continue scarpate di erosionefluviale. Questo spazio dedicato e confinato si presenta conuna larghezza molto variabile dai circa 380 metri in corrispondenzadel ponte di Vidor, a oltre 3 km in corrispondenzadelle grave di Ciano.All’interno di quest’area, l’alveo è a fondo mobile e canalie barre cambiano nel tempo la loro forma e posizione ad operadelle correnti cosiché la copertura vegetale è al tempo stessodeterminata e indicatrice dalla frequenza con la quale barreed l’isole sono coinvolte nelle piene.Il fiume presenta una tipologia d’alveo a canali intrecciaticaratterizzata dalla presenza di più canali con una certa sinuositàche separano barre, (superfici deposizionali costituiteda sedimenti analoghi a quelli presenti sul fondo del canaleche risultano interessate dai deflussi idrici solo durante glieventi di piena e che possono essere parzialmente coperte davegetazione discontinua di tipo erbaceo - arbustivo di crescitastagionale o di pochi anni), ed isole, (superfici più alteche presentano un livello di materiale fine e vegetazione siaerbaceo - arbustiva che arborea perché sommerse con minorfrequenza rispetto alle barre).Nell’assetto attuale l’alveo attivo, cioè la parte d’alveopoco o nulla vegetata che appare chiara in fotografia aerea,occupa solo una frazione dell’area delimitata dalle alte scarpateche si riduce ancora in corrispondenza dell’ampia varicedelle grave di Ciano.Sempre internamente alle alte scarpate di erosione fluvialeai lati dell’alveo sono presenti:- aree piane sommergibili, che vengono cioè inondate incorrispondenza degli eventi di piena;- aree più esterne e alte rispetto alle aree precedenti, chepur non raggiunte recentemente dalle acque di piena e nonraggiungibili, nella situazione attuale, in base ai risultatidelle modellazioni matematiche a disposizione, per eventidi piena con tempo di ritorno di 100 anni, sono state lasciatea disposizione del fiume fino all’incirca l’inizio delXX secolo. Per molte di queste aree la ricerca storica haevidenziato che la loro occupazione antropica, peraltroancora relativamente limitata all’attività agricola, risaleappunto all’incirca all’inizio del millenovecento.- manufatti di dimensioni rilevanti quali, in destra idrograficanel territorio comunale di Pederobba il rilevato ferroviariodella linea Treviso - Calalzo e nel territorio comunale diCrocetta del Montello il rilevato del Canale di Castelvieroe in sinistra idrografica il rilevato stradale della Sp. n. 28di Segusino.Fotointerpretazione stereoscopicaUno dei metodi utilizzati per la definizione dell’area fluvialeè la fotointerpretazione stereoscopica.Per fotointerpretazione stereoscopica si intende l’interpretazionedelle fotografie aeree del territorio quando questevengono visualizzate tridimensionalmente.Allo scopo si utilizzano coppie di fotogrammi che vengonoguardate attraverso uno stereoscopio, cioè uno strumento che,tramite l’uso di lenti e specchi, è in grado di deviare i raggiottici e simulare, appunto, la visione stereoscopica.Per l’analisi del territorio in esame sono stati utilizzatii fotogrammi facenti parte delle riprese aeree Re.Ven. TrevNord 2004 e Re.Ven. Compl. TV - BL 2001, di proprietà dellaRegione del Veneto, e facenti parte dell’archivio fotografico


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 189del Centro regionale per la Cartografia, dove è stata realizzataanche la fotointerpretazione stereoscopica.Questa attività permette di individuare gli elementi morfologiciquando questi non sono nascosti dalla vegetazione; lapossibilità di cambiare gli obiettivi di ingrandimento consentesia una visione generale del territorio interessato, sia una visionedi dettaglio, per esempio ad una scala di 1: 3000, con laquale è quasi sempre possibile, identificare la posizione di unedificio rispetto ad un orlo di scarpata.L’attività descritta ha permesso, quindi, l’individuazione discarpate fluviali, piani inclinati, o altri elementi morfologici,anche di origine antropica, esterni al bosco, che si è ritenutopossano costituire un importante limite alla divagazione lateraledel fiume. Si è potuto peraltro constatare che, per la maggiorparte dei casi, tali lineamenti trovano rappresentazione sullacartografia regionale.Analisi storicaL’analisi storica dell’area fluviale, è stata sviluppata su basecartografica. Sono state in particolare analizzate e confrontatele tavolette IGM corrispondenti alle edizioni comprese tra il1968 e il 1980 e, limitatamente al tratto delle grave di Ciano,la Carta Topografica del Regno Lombardo-Veneto del 1833 ela Carta Topografica della Lombardia, del Veneto e dell’ItaliaCentrale del 1878.In sintesi l’obiettivo perseguito tramite l’interpretazionemorfologica della cartografia storica è la ricostruzione dell’evoluzionedell’area fluviale mediante l’analisi dei lineamentimorfologici e dell’uso del suolo specialmente nell’area dovel’ampiezza della zona compresa tra le scarpate in destra e insinistra idrografica è particolarmente ampia e l’assetto planoaltimetrico è complesso.Più dettagliatamente mediante l’interpretazione morfologicadelle rappresentazioni topografiche sono stati analizzatisia i lineamenti morfologici presenti sulla Carta Tecnica regionale(Ctr) per evidenziarne l’evoluzione sia, soprattutto,gli elementi morfologici rappresentati nella cartografia storicama non presenti sulla Ctr e non visibili nelle fotografie aereerecenti forse perché nascosti dalla vegetazione.Tali elementi, in genere scarpate fluviali, infatti, potrebberonon essere stati interessati dalle successive attività fluvialio antropiche e quindi, essendo ancora presenti, potrebberofunzionare da elementi di contenimento delle acque di pienae giustificare quel diverso uso del suolo ai loro lati che inveceè presente nella rappresentazione cartografica attuale.Integrando alla lettura dei lineamenti morfologici la letturadell’uso del suolo è stato possibile seguire l’evolversi dellemodificazioni subite dell’alveo attivo (la parte per nulla o pocovegetata rappresentata in cartografia dalle ghiaie e dall’acquae corrispondente in foto aerea a ciò che appare bianco) e soprattuttoindividuare l’area di pertinenza fluviale e l’evolversidell’occupazione antropica.In sintesi l’esame evidenzia che l’attività fluviale, all’iniziodel milleottocento, occupava tutto lo spazio compreso tra le altesponde; la maggior parte dell’area era occupata direttamentedall’alveo attivo mentre solo una porzione, di molto inferiore,era occupata da prato.Con l’inizio del XX secolo la parte di area fluviale destinataa prato comincia ad aumentare così come vanno aumentandoi processi di antropizzazione, evidenziati, ad esempio, nell’areaa Sud di Moriago dalla presenza di sporadici e piccoliappezzamenti a vigneto e da qualche costruzione verosimilmentead uso abitativo (C. Rozzola, C. Balbi, C. Caraggiani,C. Sartori) e, in destra idrografica, vicino a Zappalon, da piùestese aree a vigneto e da due raggruppamenti di case (C. AlPiave e S. Urbano).Il fenomeno sopradescritto è peraltro contemporaneoall’anomalo processo di restringimento ed approfondimentodell’alveo attivo del Piave, dovuto principalmente alle realizzazionidelle opere per gli utilizzi idroelettrici e irrigui, chehanno comportato l’abbattimento delle piccole piene e dellemorbide che consentivano al fiume di “lavorare” nel proprioalveo, rimaneggiando le ghiaie.Solo il corretto regime naturale, composto pertanto anchedalle piccole piene e dalle morbide, permette di manteneresostanzialmente costante il livello del fondo del fiume all’internodelle scarpate ed esclude la possibilità del verificarsi dipericolosi fenomeni di inalveamento del fiume all’interno delproprio alveo, tipici della prevalenza di stati di magra alternatia piene consistenti come si riscontra nel comportamentoattuale di questo tratto del fiume Piave.Questo fenomeno è continuato fino a circa il 1990 ed hacomportato numerose altre trasformazioni nel fiume, fra cui lasemplificazione della tipologia fluviale specialmente in corrispondenzadi tratti fluviali più ampi l’abbandono del ramo indestra in corrispondenza delle Grave di Ciano.Nelle rappresentazione cartografica delle grave di Ciano del19<strong>61</strong> (quando le grandi dighe e le opere di presa irrigue eranogià state costruite) l’alveo occupa circa un terzo dello spaziotra le scarpate principali e l’area ai lati è occupata da boscorado di alberi a foglie caduche e da qualche rara casa.Oggi l’area non antropizzata, che occupa l’alveo attivoe le zone allagabili a bosco, corrisponde grosso modo, perlunghi tratti, a quella dell’alveo attivo nella rappresentazionecartografica del 19<strong>61</strong> come si ricava dall’analisi della cartografiastorica.Esternamente a questa zona, l’area posta a quote intermedieè antropizzata, con un uso del suolo per la maggiorparte agricolo. Ciò verosimilmente può voler dire che tra ledue aree fino ad ora si è mantenuta una differenza di quotache si realizza in modo rapido anche in mancanza di una verae propria scarpata.Una rapida verifica della larghezza dell’alveo su orto fotoaeree 2000, 2003 e 2006 - 2007, eseguita per sezioni mediantel’uso del Gis, sembra confermare anche per questo tratto fluviale,come per quello posto più a valle (Surian et Alii, 2008),un’inversione alla tendenza evolutiva precedente che ha portatonegli anni successivi al 1990 ad un allargamento dell’alveo.L’effettivo riscontro di questo processo di “recuperomorfologico” e la sua quantificazione per la definizione diuno scenario futuro dovrà essere stabilito con uno studio piùmirato che tenga ben in conto anche le cause di questa inversionedi tendenza.Si evidenzia, peraltro, che l’evento del 1966 è tutt’oral’evento maggiore tra quelli registrati nell’alveo del Piave, daquando l’assetto planimetrico e le opere di regimazione e didifesa idraulica, hanno assunto, a parte piccole modifiche,l’assetto attuale, e di conseguenza rimane tuttora l’eventostorico di riferimento.Nel Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico però sonoriportate solo poche notizie relative ad allagamenti nel Comunedi Nervesa a Campagnole, nel Comune di Sernaglia a Case


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 191duare quale area fluviale la maggior parte dell’area scavata nelcorso del tempo dallo stesso Piave nella pianura alluvionale eben separata da questa da alte e pressoché continue scarpatedi erosione, scostandosi i limiti dell’area dagli orli di scarpatasolamente in comune Valdobbiadene in corrispondenza delrilevato stradale della Sp n. 28 di Segusino.L’analisi morfologica stereoscopica ha evidenziato infattiche non vi sono importanti e recenti diversioni al di fuori diquesto “corridoio” fluviale costruito dal fiume in tempi diversi.Il confronto fra l’analisi morfologica stereoscopica e irisultati dei modelli matematici, che devono però essere presicon cautela per le ragioni descritte, alla luce della tendenzaevolutiva in atto portano a considerare con dubbio che i lineamentimorfologici posti internamente alle alte scarpate, sianoin grado di garantire nel tempo il contenimento di una pienadel tempo di ritorno di 100 anni e che gli stessi non siano ingrado di contenere eventi particolarmente intensi.E cosa più importante l’attuale tendenza evolutiva, conseguentepotrebbe portare, verosimilmente, ad un allargamentodell’alveo e forse ad un suo innalzamento; la maggiore complessitàdella tipologia fluviale restituirebbe alle grave di Cianoquella capacità di laminazione naturale che l’uomo le avevatolto e che ha portato all’aumento della pericolosità idraulicanei territori più a valle.Bibliografia- Autorità di bacino per i fiumi Isonzo, Tagliamento, LivenzaPiave e Brenta - Bacchiglione: (2009) Piano stralcio perla sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiumePiave; - Gazzetta Ufficiale n.23 del 29 gennaio 2010- Autorità di bacino per i fiumi Isonzo, Tagliamento, LivenzaPiave e Brenta - Bacchiglione: (2007) Progetto diPiano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini deifiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione.Adozione della 1° variante e delle corrispondenti misure disalvaguardia. - Gazzetta Ufficiale n.233 del 6 ottobre 2007- Autorità di bacino per i fiumi Isonzo, Tagliamento, LivenzaPiave e Brenta - Bacchiglione: (2008) Progetto di Pianostralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini dei fiumiIsonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione Pianostralcio per la gestione delle risorse idriche del Bacino delPiave - Gazzetta Ufficiale n.112 del 14 maggio 2008- Regione del Veneto (2009) Piano di Tutela delle Acque- <strong>Bur</strong> n. 100 del 8 dicembre 2009- Kellerhals R. et Alii (1979) “Classification and analysis ofriver processes” - Journal of the hydraulic division july 1979- Surian N. et Alii (2008) Variazioni morfologiche degli alveidei principali corsi d’acqua Veneto - Friulani negli ultimi200 anni. - Il Quaternario Italian Journal of QuaternarySciences 21(1B), 2008 - 279-290- Surian, N., and Rinaldi, M., 2004, Channel adjustments inresponse to human alteration of sediment fl uxes: Examplesfrom Italian rivers, in Golosov, V., Belyaev, V., and Walling,D.E., eds., Sediment Transfer through the Fluvial System:IAHS Press, Wallingford, UK, IAHS Special Publication288, p. 276-282.- Surian N., Rinaldi M., Pellegrini L., (2009) “Linee guidaper l’analisi geomorfologica degli alvei fluviali e delle lorotendenze evolutive” Cleup.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1109del 26 luglio <strong>2011</strong>Ratifica decreto del Presidente della Giunta regionalen. 115 del 28 giugno <strong>2011</strong>. Controllo atti.[Bonifica]Note per la trasparenza:Viene ratificato il decreto del Presidente della Giuntaregionale preso in via d’urgenza con i poteri della Giunta regionaleai fini del controllo degli atti degli Enti StrumentaliRegionali.L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.Premesso che il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive hatrasmesso alla Giunta regionale ai fini del controllo di legittimitàe di merito, ai sensi della Legge regionale 18 dicembre1993, n. 53, la delibera dell’Assemblea n. 41 del 26.05.<strong>2011</strong>“Piano di organizzazione variabile. Esame, discussione eprovvedimenti conseguenti”.Premesso, inoltre, che è stata svolta la regolare istruttoriadella pratica e che è stato acquisito il parere della Strutturaregionale competente in materia.Considerato che, ravvisata la necessità, indifferibile edurgente, di provvedere tempestivamente con i poteri dellaGiunta regionale ai sensi dell’art. 6 della Lr n. 27/1973, il Presidentedella Giunta regionale ha chiesto chiarimenti sull’attosuddetto con il proprio decreto n. 115 del 28 giugno <strong>2011</strong>, inrelazione alla scadenza dei termini di cui alla Lr n. 53/1993,salva la successiva ratifica della Giunta regionale nella primaseduta utile.Tutto ciò premesso e visto il citato decreto del Presidentedella Giunta regionale si propone di procedere alla sua ratificaai sensi dell’art. 6, primo comma, lett. d), Lr n. 27/1973.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, 2° comma, dello Statuto,il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale.Visto l’articolo 32 dello Statuto.Vista la Legge regionale 18 dicembre 1993, n. 53.Visto l’articolo 6, Legge regionale 1 settembre 1972, n. 12e l’articolo 6 Legge regionale 10 dicembre 1973, n. 27.Visto il decreto del Presidente della Giunta regionale n.115 del 28 giugno <strong>2011</strong>.delibera1. di ratificare il decreto del Presidente della Giunta regionalen. 115 del 28 giugno <strong>2011</strong> “Piano di organizzazione variabile.Esame, discussione e provvedimenti conseguenti”;2. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;3. di incaricare la Direzione regionale Enti locali, PersoneGiuridiche e Controllo Atti dell’esecuzione del presenteatto.


192Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1113del 26 luglio <strong>2011</strong>Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (Dcr n. 59del 22/11/04). Proposta di “modifica non sostanziale” relativaall’aumento da 36 a 72 t/g della linea uno dell’impiantodi incenerimento con recupero energetico, sito in Comunedi Schio (VI) e gestito da Alto Vicentino Ambiente srl Presad’atto da parte della Giunta regionale ai sensi dell’art. 13della L. r. 21 gennaio 2000, n. 3.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:<strong>Del</strong>iberazione con la quale, a seguito del parere reso dallasettima Commissione del Consiglio regionale, la Giunta regionaleprende atto della modifica non sostanziale del vigentePiano regionale di gestione dei rifiuti urbani relativamenteall’aumento della potenzialità della linea uno dell’impiantodi incenerimento con recupero energetico, sito in Comune diSchio (VI).L’Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue.In linea con quanto sancito dall’art 10, comma 1, lettera gdella legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 il Piano regionaledi Gestione dei Rifiuti Urbani, approvato dal Consiglio regionalecon <strong>Del</strong>ibera n. 59 in data 22 novembre 2004, stabiliscele tipologie e il numero di impianti di incenerimento di rifiuticon recupero energetico che soddisfano il fabbisogno di trattamentodei rifiuti urbani prodotti in Veneto.Il succitato piano, nell’Elaborato D denominato “Organizzazionedel sistema di recupero energetico dei rifiuti urbani estima degli oneri finanziari”, prevede tra l’altro un impianto diincenerimento con recupero energetico nel Comune di Schio(VI) costituito, a far data dal 2005, da tre linee di incenerimentoaventi rispettivamente le potenzialità di 36 t/g (linea 1);60 t/g (linea 2) e 100 t/g (linea 3) ovvero, 196 t/g complessivecon un potere calorifico (p.c.i.) di 3.500 kcal/kg.Con Dgr n. 228 del 10/02/2009 - su parere della CommissioneVIA n. 202 del 5/08/2008 - la Giunta regionale ha espressoun giudizio di compatibilità ambientale favorevole sull’impiantodi cui trattasi nella sua interezza (linea uno, due e tre) condizionatoall’osservanza di alcune prescrizioni/raccomandazioni;con successivo Decreto del Dirigente regionale della DirezioneValutazione Progetti e Investimenti n. 6 del 10/04/2009, è statoreso un parere che esclude dalla procedura di VIA ex capo IIIdella L. R. n. 10/99 s. m. ed i. il progetto relativo ai “lavori dirifacimento del forno caldaia e di adeguamento della sezionefumi della Linea n. 1”, presentato dalla Ditta Alto VicentinoAmbiente srl che gestisce l’impianto.Preso atto che, da un punto di vista impiantistico, gliinterventi in argomento sono stati ritenuti dalla competenteDirezione Valutazione Progetti e Investimenti di tipo nonsostanziale, in sede di rilascio di A.I.A. è stata ravvisata comunquela necessità che la modifica proposta venisse valutataanche sotto l’aspetto pianificatorio e, per tale ragione è statochiesto, con nota prot. n. 137433 del 21.03.<strong>2011</strong>, sia all’ATOVicentino R.U. che alla Provincia di Vicenza di “determinarsiin ordine all’ipotesi di cui trattasi e di attivarsi in modo daformalizzare la richiesta di variante al PRGRU ai sensi dellarichiamata disciplina”.Così come stabilito dal comma 6 dell’art. 13 della Lr n.3/2000 Smi, quanto riscontrato dall’Ato Vicentino R.U. e dallaProvincia di Vicenza con note, rispettivamente prot. n. 19/Pdel 6/04/<strong>2011</strong> e n. 25518/AMB del 8/04/<strong>2011</strong> è stato sottopostoal giudizio della settima Commissione consiliare, che in data23 giugno <strong>2011</strong> ha reso il proprio parere favorevole n. 114.Il relatore, sulla base di quanto espresso dall’Ato VicentinoR.U. e dalla Provincia di Vicenza nonché del parere favorevolen. 114 del 23 giugno <strong>2011</strong> della settima Commissione consiliare,che viene posto in appendice al presente provvedimento(Allegato A) come parte integrante e sostanziale, conclude lapropria relazione proponendo alla Giunta regionale una presad’atto della proposta di “modifica non sostanziale” del vigentePiano regionale di gestione dei rifiuti urbani, relativamenteall’aumento da 36 a 72 t/g con un potere calorifico, pci, di3.500 kcal/kg della linea 1 dell’impianto di incenerimentocon recupero energetico, sito in Comune di Schio (VI), chela società Alto Vicentino Ambiente srl ha presentato nell’ambitodella procedura di rilascio di autorizzazione integrataambientale (A.I.A.).La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma, delloStatuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione statale e regionale.Visto il D. Lgs. n. 152 del 2006 s. m. i.Vista la LR 21/01/2000, n. 3 ed in particolare l’art. 10,comma 1, lett. g) nonché l’art. 13, comma 6.Vista la Dgr n. 228 del 10/02/2009 e il parere della CommissioneVIA n. 202 del 5/08/2008 allegato alla stessa.Visto il Decreto del Dirigente regionale della DirezioneValutazione Progetti e Investimenti n. 6 del 10/04/2009.Viste le note prot. n. 19/P del 6/04/<strong>2011</strong> di Ato Vicentino R.U.e prot. n. 25518/AMB del 8/04/<strong>2011</strong> della Provincia di Vicenza.Visto il parere n. 114 del 23/06/<strong>2011</strong> reso dalla settimaCommissione consiliare.delibera1. Di prendere atto, sulla base di quanto espresso inpremessa e del parere favorevole n. 114 del 23 giugno <strong>2011</strong>reso dalla settima Commissione consiliare, della proposta di“modifica non sostanziale” del vigente Piano regionale di gestionedei rifiuti urbani, concernente l’aumento da 36 a 72 t/gcon un potere calorifico (p.c.i.) di 3.500 kcal/kg della linea 1dell’impianto di incenerimento con recupero energetico, sitoin Comune di Schio (VI), che la società Alto Vicentino Ambientesrl ha presentato nell’ambito della procedura di rilasciodi A.I.A.2. Di demandare, in sede di aggiornamento del Pianoregionale di gestione dei rifiuti, alla competente Struttura regionalel’adeguamento dei contenuti del piano stesso inserendola “modifica non sostanziale” di cui al precedente punto.3. Di dare altresì atto che la presente deliberazione noncomporta spesa a carico del bilancio regionale.4. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettinoufficiale della Regione.5. Avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorsogiurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale (Tar)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 193oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, neitermini e nelle modalità previste dal Decreto Legislativo n.104/2010.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1118del 26 luglio <strong>2011</strong>Designazione dei componenti del Comitato di indirizzostrategico di cui all’articolo 4 dell’Accordo Quadro traRegione del Veneto e Consiglio Nazionale delle Ricercheapprovato con Dgr 3343 del 8 novembre 2005.[Designazioni, elezioni e nomine]Note per la trasparenza:Designazione dei componenti del Comitato di indirizzostrategico di cui all’articolo 4 dell’Accordo Quadro tra Regionedel Veneto e Consiglio Nazionale delle Ricerche approvatocon Dgr 3343 del 8 novembre 2005. Individuazione dell’Unitàdi Progetto Ricerca e Innovazione della Regione del Venetoquale struttura di supporto per l’attività del Comitato di indirizzostrategico.L’Assessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue.La Regione del Veneto, con Dgr 3343 del 8 novembre2005, ha approvato il testo dell’Accordo Quadro, successivamentesottoscritto il 29 dicembre 2005, che disciplina i rapportidi collaborazione nell’attività di ricerca tra la Regionedel Veneto stessa e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (diseguito CNR).Con la sottoscrizione dell’Accordo Quadro è stato inoltreistituito un Comitato di indirizzo strategico con il compitodi definire i temi programmatici e i programmi di ricerca suiquali concentrare la suddetta collaborazione. Il Comitato ècomposto da sette membri:- un membro, con funzioni di Presidente, nominato d’intesatra la Regione ed il CNR;- tre membri di nomina regionale;- tre membri di nomina del CNR.Con Dgr n. 180 del 30 gennaio 2007 la Regione ha designatocome componenti di nomina regionale: il Dott. ItaloCandoni - in qualità di Dirigente regionale della DirezioneSviluppo Economico, Ricerca e Innovazione della Regionedel Veneto; il Dott. Michele Pelloso - in qualità di Dirigenteregionale della Direzione Industria della Regione del Veneto;il Prof. Renato Bozio - in qualità di Prorettore con delega perla ricerca dell’Università degli Studi di Padova.Con la medesima delibera si è preso atto anche dell’individuazionecongiunta del Presidente del Comitato di indirizzostrategico nella persona del Dott. Sergio Trevisanato, Segretarioregionale alle Attività Produttive, Istruzione e Formazione;inoltre, è stata individuata la Direzione Sviluppo EconomicoRicerca e Innovazione, quale struttura di supporto per l’attivitàdel Comitato di indirizzo strategico.In base all’articolo 4 dell’Accordo Quadro le nomine e lesostituzioni dei componenti del Comitato di indirizzo strategicopossono essere effettuate da ciascuna delle due parti dandonecomunicazione all’altra.A seguito dell’avvio della nuova legislatura e alla luce dellariorganizzazione della struttura regionale, il Presidente dellaGiunta ha ritenuto opportuno sostituire il Dott. Trevisanato eindividuare, quale nuovo Presidente del Comitato, l’assessoreMarialuisa Coppola. Tale designazione è stata accolta dal Presidentedel CNR con nota del 6 maggio <strong>2011</strong>.Per le medesime ragioni, data la prossima scadenza delComitato e la necessità fin d’ora di avviare il nuovo periododi programmazione con l’indispensabile supporto del Comitatomedesimo nella definizione dei temi programmatici e deiprogrammi di ricerca, pare opportuno sostituire anche gli altricomponenti di nomina regionale. Ciò in modo da assicurarela prosecuzione dell’attività senza soluzione di continuità trai periodi di vigenza dell’Accordo Quadro.Inoltre si propone di individuare la nuova struttura disupporto per l’attività del Comitato d’indirizzo strategiconell’Unità di Progetto Ricerca e Innovazione.Pertanto, ai sensi dell’art. 4 dell’Accordo Quadro, cheprevede la nomina da parte della Giunta regionale di tre deisette membri del Comitato di indirizzo strategico, con il presenteprovvedimento si propongono, quali nuovi componenti,il Dott. Marco Zanetti, Commissario Straordinario allo SviluppoEconomico e la Dott.ssa Caterina De Pietro, Dirigentedell’Unità di Progetto Ricerca e Innovazione, entrambi dellaRegione del Veneto; si propone, inoltre, quale terzo componenteil Prof. Carlo Bagnoli, Professore Associato dell’UniversitàCa’ Foscari di Venezia, con delega ai rapporti con le impresee il territorio.Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competenteha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica,anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazioneregionale e statale;Visto l’Accordo di Programma Quadro nel settore Ricercae successivi Atti integrativi;Viste le delibere Cipe 17/03, 20/04, 35/05 e 03/06;Vista la legge regionale 6 settembre 1988, n. 45;Vista la legge regionale 25 febbraio 2005, n. 9;Vista la Dgr del 8 novembre 2005, n. 3343;Viste le convenzioni in essere tra la Regione del Venetoe il CNR;Visto l’Accordo Quadro tra la Regione del Veneto e il CNRsottoscritto il 29 dicembre 2005;Vista la Dgr n. 180 del 30 gennaio 2007;Viste la nota del Presidente della Giunta regionale aventedata 29 marzo <strong>2011</strong> e quella del Presidente del CNR del 6maggio <strong>2011</strong>;Vista la Dgr n. 2298 del 28 settembre 2010;Vista la Dgr n. 2653 del 2 novembre 2010;delibera1. che le premesse sono parte integrante del presenteprovvedimento;


194Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>2. di prendere atto della designazione congiunta a Presidentedel Comitato di indirizzo strategico della Sig.ra MarialuisaCoppola, Assessore all’Economia e Sviluppo, alla Ricerca eInnovazione;3. di designare, quali componenti di nomina regionaledel Comitato di indirizzo strategico di cui all’articolo 4 dell’AccordoQuadro tra la Regione del Veneto e il ConsiglioNazionale delle Ricerche:- il Dott. Marco Zanetti, Commissario Straordinario alloSviluppo Economico della Regione del Veneto;- la Dott.ssa Caterina De Pietro, Dirigente regionale dell’Unitàdi Progetto Ricerca e Innovazione della Regionedel Veneto;- il Prof. Carlo Bagnoli, Professore Associato dell’UniversitàCa’ Foscari di Venezia con delega ai rapporti con leimprese e il territorio;4. di individuare l’Unità di Progetto Ricerca e Innovazionedella Regione del Veneto, quale struttura di supportoper l’attività del Comitato di indirizzo strategico;5. che i suddetti componenti entreranno in carica dall’approvazionedel presente provvedimento fino alla scadenza delprossimo triennio di vigenza dell’Accordo Quadro;6. di incaricare il Dirigente della suddetta Unità di Progettoaffinché provveda a comunicare agli interessati l’avvenutanomina;7. di escludere ogni compenso per riunioni e attività delComitato per i componenti e quindi di dare atto che la presentedeliberazione non comporta spesa a carico del bilancioregionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1126del 26 luglio <strong>2011</strong>Lr 19 agosto 1996, n. 23 “Disciplina della raccolta ecommercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati”.Disposizioni esecutive di attuazione.[Foreste ed economia montana]Note per la trasparenza:Si provvede ad aggiornare le disposizioni esecutive di attuazionedella norma regionale che disciplina la raccolta e lacommercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati. Ilnuovo testo unifica due precedenti provvedimenti della giuntaregionale, introducendo alcune modifiche finalizzate alla semplificazionedelle procedure amministrative. In particolareviene modificata da 5 a 10 anni la validità del tesserino perla raccolta dei funghi e vengono meglio precisati i beneficiariche possono godere di particolari agevolazioni in merito allaraccolta dei funghi epigei nei territori di uso civico.L’Assessore Marino Finozzi riferisce quanto segue.La Regione Veneto, in attuazione di quanto previsto nellalegge quadro nazionale 23 agosto 1993, n. 352 “Norme quadroin materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigeifreschi e conservati” ha approvato la legge 19 agosto 1996, n.23 “Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghiepigei freschi e conservati”, che stabilisce le norme di dettaglioper la raccolta dei funghi epigei nella Regione del Veneto.Ai sensi dell’art. 15 della sopracitata legge regionale, laGiunta regionale ha successivamente approvato, con Dgr n. 646del 25 febbraio 1997, le disposizioni esecutive di attuazionedella Lr n. 23/1996, provvedendo poi ad integrarle con Dgr n.109 del 20 gennaio 1998, nelle parti relative al tesserino perla raccolta, all’individuazione delle giornate di raccolta e allesanzioni amministrative.Inoltre, con decreto del dirigente regionale della strutturacompetente n. 339 del 28 febbraio 1997, è stato a suo tempoapprovato il facsimile del tesserino di autorizzazione alla raccoltadei funghi epigei previsto dall’articolo 2 della legge.Ora, in considerazione delle osservazioni e dei suggerimentipervenuti nel corso degli anni di operatività della norma da partedei soggetti istituzionali interessati, in particolare Province,Comunità Montane, Regole, e valutata quindi la necessità diattivare una semplificazione amministrativa, in particolarenelle procedure di rilascio dei tesserini e dei permessi per laraccolta dei funghi, si propone la modifica e l’integrazione dialcuni punti delle due precedenti disposizioni attuative, nonchéla loro unificazione in un unico testo, concernente direttivedi attuazione della Lr 19 agosto 1996, n. 23, come riportatonell’allegato A, che costituisce parte integrante e sostanzialedella presente deliberazione.Contestualmente si provvede con il presente atto alla revocadelle precedenti deliberazioni n. 646 del 25 febbraio 1997 e n.109 del 20 gennaio 1998.In dettaglio i principali punti di innovazione del nuovotesto proposto sono i seguenti:- il tesserino, attualmente a validità quinquennale viene modificatoa validità decennale riducendo di conseguenza glioneri della procedura di rilascio, sia per l’amministrazionecompetente che per l’utente;- vengono meglio precisate le competenze e le modalitàper il rilascio e il pagamento dei permessi in talune areeterritoriali (demanio regionale, Regole e Parchi);- viene precisata la competenza delle Comunità montane edelle Province ad emanare regolamenti generali di dettaglioper la raccolta dei funghi. Relativamente alle proprietàprivate regoliere è fatta poi salva la facoltà di disciplinare,da parte delle Regole, specifiche e ulteriori disposizionivalevoli per i soli regolieri;- si precisano meglio i soggetti residenti che possono beneficiaredi particolari agevolazioni nella raccolta, per finalitàdi integrazione del reddito, e viene quindi precisato ilreddito imponibile di riferimento;- vengono semplificati alcuni adempimenti amministrativiprevedendo la possibilità di utilizzo da parte delle Provincee delle Comunità montane dei propri siti WEB;- viene semplificato il testo complessivo, sia attraverso l’unificazionein un unico testo, sia evitando la ripetizione dinorme già presenti in maniera circostanziata nella leggeregionale.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione, ai sensi dell’ano 33, Il comma dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la legge 23 agosto 1993, n. 352 “Norme quadro in


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 195materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigeifreschi e conservati”;Vista la legge 31 gennaio 1994, n. 97;Vista la legge regionale 19 agosto 1996, n. 23 “Disciplinadella raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschie conservati”;Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 646, del25 febbraio 1997, “Lr 19 agosto 1996, n. 23. “ Disciplina dellaraccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi econservati. Approvazione delle disposizioni esecutive di attuazione“;Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 109, del20 gennaio 1998 “Modifiche delle disposizioni esecutive diattuazione”;Visto il decreto del dirigente regionale della DirezioneForeste ed Economia Montana n. 339 del 28 febbraio 1997;delibera1. Di approvare l’Allegato A, che costituisce parte integrantedel presente provvedimento, recante le disposizioniesecutive di attuazione della Lr 19 agosto 1996, n. 23. “Disciplinadella raccolta e commercializzazione dei funghi epigeifreschi e conservati”.2. Di revocare le precedenti deliberazioni della Giuntaregionale n. 646 del 25 febbraio 1997 e n. 109 del 20 gennaio1998.3. Di dare atto che il presente provvedimento non comportaimpegno di spesa.4. La Direzione regionale Economia e Sviluppo montanoè incaricata dell’esecuzione del presente atto.Allegato AOggetto: Legge regionale 19 agosto 1996, n. 23, “Disciplinadella raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschie conservati”. Disposizioni esecutive di attuazione ai sensidell’articolo 15 della Lr 19 agosto 1996, n. 23.La legge regionale 19 agosto 1996, n. 23 disciplina laraccolta e la commercializzazione dei funghi epigei freschi econservati, in conformità a quanto previsto dalle leggi nazionalicitate all’articolo 1.Ai fini della conservazione e incremento del patrimonionaturale esistente nell’ambito del territorio regionale e perun’omogenea applicazione delle norme regionali, si emananole seguenti disposizioni esecutive d’attuazione, nel rispetto diquanto previsto dall’art. 15 della legge.1. CompetenzeLe Comunità montane, nell’ambito del territorio di propriacompetenza e nei Comuni parzialmente montani e le Provinceper il rimanente territorio, sono delegate a rilasciare il tesserinoe il permesso per la raccolta dei funghi epigei e determinanosu base annua, nel caso di variazione rispetto all’anno precedente,secondo quanto previsto dal quinto comma dell’articolo2 della Lr n. 23/96:• il numero massimo di permessi differenziati in giornalieri,settimanali, mensili ed annuali da rilasciare ai soggetti inpossesso del tesserino regionale, in relazione all’estensioneed alla qualità del territorio, nonché al numero degli abitanti;• i soggetti abilitati alla distribuzione dei permessi in ogniComune.Nei territori appartenenti al demanio regionale e dei parchinaturali regionali, il permesso è rilasciato dall’ente gestore.Nei parchi nazionali sono fatte salve le norme regolamentaripreviste dallo strumento di pianificazione ambientale.Nei territori appartenenti alle Regole il permesso è rilasciatodal Presidente della Regola o da un suo delegato checomunica annualmente alla Giunta regionale il numero massimodi permessi da rilasciare.2. TesserinoIl tesserino ha validità decennale e ha valore su tutto ilterritorio regionale e viene rinnovato alla scadenza, su richiestadell’interessato. Il rilascio e il rinnovo del tesserinosono atti autorizzativi soggetti all’imposta di bollo vigente.Sono prorogati nella loro validità da 5 a 10 anni i tesserinigià emessi alla data di approvazione delle presenti direttivesenza necessità di annotazione. Per esigenze di informazionee semplificazione amministrativa la proroga del tesserino deveessere formalmente comunicata agli interessati.Ai minori di anni quattordici è consentita la raccolta purchéaccompagnati da persona munita di tesserino e permesso.Il tesserino viene rilasciato, rinnovato o revocato dall’Ente(Comunità Montana, Provincia) in cui è ricompreso il Comunedi residenza del richiedente. Sono eventualmente stipulateintese tra Enti per eventuali semplificazioni amministrativeper le modalità del rilascio dei tesserini.In caso di cercatori di funghi non residenti in Veneto, iltesserino può essere rilasciato dagli stessi Enti preposti alrilascio del permesso.Con riferimento al comma 8 dell’articolo 2 della Lr n. 23/96sono esentati dal tesserino e dal permesso per la raccolta deifunghi, i regolieri, nei rispettivi fondi.Anche i titolari delle agevolazioni alla raccolta, di cui all’art.10 devono munirsi di tesserino per la raccolta di funghinei terreni di cui non hanno la piena disponibilità (in qualitàdi proprietari dei terreni, di usufruttuari, di conduttori e lorofamiliari e di aventi diritto di uso civico).Nel caso di proprietà appartenenti a persone giuridichequali Società, Enti, Associazioni, Congregazioni, Confraterniteed altro, sarà il legale rappresentante dell’Ente a delegare allaraccolta dei funghi, con atto scritto, altre persone appartenentiall’Ente stesso (soci, associati, confratelli, ecc.), tenendo contodell’estensione della proprietà ed indicando sull’atto il periododi durata dell’autorizzazione.Sono esentati dal tesserino e dal permesso i titolari diautorizzazione speciale ai sensi dell’articolo 8 della Lr n.23/96, limitatamente all’ambito territoriale di validità dell’autorizzazionee al periodo riportato nel decreto regionaleautorizzativo.3. PermessoLe Comunità montane rilasciano i permessi alla raccoltadei funghi in tutto il territorio di propria competenza e perl’intero territorio comunale nel caso di comuni parzialmentemontani.Nel rimanente territorio il permesso è rilasciato dalleProvince e dalle Regole, nonché dagli Enti Parco e dall’Ente


196Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>gestore delle proprietà demaniali regionali, nei territori di lorocompetenza. Sono eventualmente stipulate intese tra Enti pereventuali semplificazioni amministrative per le modalità dirilascio dei permessi.I permessi, che possono essere giornalieri, settimanali,mensili e annuali (di durata di 12 mesi) hanno validità nelsolo ambito territoriale di competenza dell’Ente che li ha rilasciati,devono essere conservati per tutto il periodo di validitàe presentati unitamente al tesserino in caso di accertamentoda parte del personale incaricato della vigilanza.Il pagamento del contributo di cui all’art. <strong>16</strong> può avveniredirettamente presso gli Enti di cui sopra ovvero pressostrutture da questi ultimi individuate (Comuni, Pro Loco, bar,ecc.) o mediante versamento in c/c postale intestato agli Entiinteressati o mediante altre forme di pagamento.Gli stessi stabiliranno le modalità organizzative relativeal pagamento e alla distribuzione dei permessi al fine di semplificaregli adempimenti per l’utenza.I permessi possono essere differenziati in relazione allaqualità e alle caratteristiche del territorio, nonché al numerodegli abitanti quale risulta dall’ultimo censimento. A talfine il territorio può essere suddiviso in aree omogenee conattribuzione di un contingente determinato di permessi darilasciare.Conseguentemente possono essere differenziati anchei contributi previsti a titolo di rimborso spese a carico deiraccoglitori.I terreni oggetto di limitazioni della raccolta devonoessere individuabili sul territorio da parte dei raccoglitoriautorizzati.Il possesso di permesso alla raccolta dei funghi non esoneradal rispetto dei diritti di terzi e dalle limitazioni stabilite dallevigenti norme in materia di proprietà privata.4. Individuazione delle giornate di raccoltaI possessori del tesserino e del permesso, compresi iproprietari dei terreni, gli usufruttuari, i conduttori ed i lorofamiliari e gli aventi diritto di uso civico, possono effettuarela raccolta dei funghi nelle giornate di martedì, venerdì, domenicaed in tutte le festività infrasettimanali.Gli Enti preposti al rilascio del permesso potranno prevederederoghe a favore dei residenti, dei proprietari o affittuaridi immobili, ovvero ospiti di strutture ricettive turisticoalberghiere.Anche i possessori di autorizzazioni speciali di cui all’art.8 devono ottemperare a quanto sopra indicato, salvo che per iperiodi antecedenti le attività di mostra, come meglio precisatonel provvedimento autorizzativo.5. Limiti di raccoltaIl quantitativo massimo per persona al giorno di funghiraccoglibili è di kg 2, di cui non più di Kg 1 delle specieespressamente elencate nell’art. 3.I funghi raccolti da un minore di 14 anni concorrono aformare il quantitativo giornaliero consentito agli accompagnatorigià autorizzati.I proprietari, gli usufruttuari, i conduttori del fondo e iloro familiari, non hanno limitazioni nella quantità di raccolta,relativamente ai soli fondi in proprietà o in possesso.Per i titolari di agevolazioni alla raccolta, sulla base deirequisiti posseduti dal richiedente, l’Ente determina il quantitativogiornaliero massimo di funghi, nei limiti previsti all’art.10, comma 1, letto b), (fino al triplo del limite di 2 Kg/pro-capite/giorno)tenuto conto dell’estensione territoriale interessataall’agevolazione e della presenza sullo stesso ambito di altrisoggetti autorizzati alla raccolta.Per triplo della quantità prevista dal comma 1 dell’art. 3si intende una quantità massima pari a 6 Kg, di cui non più di3 Kg delle specie ivi elencate.6. Divieti di raccoltaAi sensi dell’art. 5 comma 1, lettera c), per motivi selvicolturali,la raccolta dei funghi epigei è vietata fino al completoaffrancamento degli impianti, nei boschi percorsi da incendio,nei boschi di nuovo impianto, nelle aree boscate oggetto dirinfoltimento, per la tutela e la protezione delle piantine messea dimora e per consentire la rinnovazione naturale.La tabellazione è a carico del proprietario.Resta salva, peraltro, la facoltà del proprietario o di chiabbia il godimento del fondo, di escludere l’accesso ai cercatoridotati di tesserino e permesso di raccolta, a tutela delproprio diritto di proprietà o di godimento, secondo i principigenerali del diritto.Tale divieto potrà essere manifestato in ogni forma idoneaa portare inequivocabilmente a conoscenza dei terzi tale volontà,ivi compresa l’apposizione lungo i confini di adeguatonumero di tabelle recanti tali divieto.7. Autorizzazioni specialiLe autorizzazioni speciali previste dall’articolo 8 nonpossono avere validità superiore all’anno e possono essererilasciate anche per brevi periodi antecedenti alcune delle attivitàdì cui sopra (mostre, seminari, ecc.) previa valutazioneda parte della Direzione regionale competente.Entro il 31 gennaio di ogni anno è necessario, per il rilascioed il rinnovo delle autorizzazioni, produrre domanda corredatada idoneo documentazione inerente le attività didatticoscientifiche che si intendono effettuare nel corso del periodocorrispondente alla richiesta.Per l’autorizzazione speciale a tempo parziale, da rilasciarsiprima dello svolgimento delle attività sopracitate (mostre, seminari,ecc.), deve essere prodotta domanda almeno due mesiprima della manifestazione.Entro il 31 gennaio di ogni anno è necessario, inoltre,produrre idonea relazione documentante le attività svoltel’anno precedente.Gli ispettori micologi di cui al Decreto 29 novembre 1996,n. 686, attualmente dipendenti dalle Ulss che, per studi e ricercheattinenti ai compiti d’ufficio loro assegnati, intendonochiedere il rilascio dell’autorizzazione di cui all’art. 8 devonofar produrre la domanda dall’Ulss di appartenenza.I titolari di tali autorizzazioni sono esonerati dalla presentazionedella relazione di fine anno.Il provvedimento autorizzativo individua nominativamentei soggetti titolari, indica i periodi in cui può essere effettuatala raccolta, l’ambito territoriale di validità (regionale o provinciale),nonché le quantità consentite entro i limiti stabilitidall’art. 3, per quanto riguarda i funghi commestibili.Il possesso dell’autorizzazione speciale non esonera dalrispetto dei diritti di terzi e dalle limitazioni stabilite dallevigenti norme in materia di proprietà privata.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 1978. Agevolazioni alla raccoltaI raccoglitori possono beneficiare di particolari agevolazionisulla base di regolamenti approvati dalle competentiComunità montane e Province delegate al rilascio del tesserinoe permessi per la raccolta dei funghi ai sensi dell’articolo 2. Iregolamenti hanno validità sull’intero territorio di competenzadelle Comunità montane e Province. Nei territori dei parchi edel demanio forestale regionale le norme regolamentari sonoemanate dai competenti Enti di gestione.Con riferimento alle proprietà regoliere i provvedimenti ele norme regolamentari saranno individuate sentite le relativeRegole. È fatto salvo disciplinare da parte delle Regole specifichee ulteriori disposizioni valevoli per i soli regolieri.Con riferimento alle agevolazioni alla raccolta di cui all’articolo10 della Lr n. 23/96, le stesse sono concesse annualmentealle categorie di residenti precisate dal comma 2, lettere a), b)e c), in presenza di reddito imponibile del richiedente inferioreal 50 % dell’importo del primo scaglione di cui al Testo Unicosulle Imposte sui Redditi per l’anno <strong>2011</strong> e pari a € 7.500,00Tale particolare stato di reddito deve essere documentato concertificazione annuale ISEE. Copia della documentazionedeve accompagnare il beneficiario ai fini del controllo previstodall’articolo 12 della Lr n. 23/96.La residenza richiesta al fine del riconoscimento delleagevolazioni alla raccolta è riferita al Comune appartenenteall’ambito territoriale dell’Ente competente al rilascio dell’autorizzazione.Al fine di ottenere il riconoscimento delle agevolazioni, gliinteressati ogni anno devono presentare all’Ente preposto alrilascio dell’autorizzazione un’autocertificazione, nella qualevengono indicate le condizioni per le quali si ritiene di averediritto all’agevolazione (proprietario coltivatore diretto, gestoredi boschi a qualunque titolo, utente di beni di uso civicoe di proprietà collettive, socio di cooperative agro-forestali,attività lavorativa principale).9. Sanzioni amministrativeIn conformità a quanto prescritto dalla legge 689/81 laconfisca si riferisce al “prodotto” della violazione, pertantodovrà essere valutata caso per caso.Nella fattispecie di raccolta eccedente il consentito la confiscariguarderà solo l’eccedente, in caso invece di violazionedelle altre disposizioni la confisca sarà su tutto il raccolto.In ogni caso, il confiscato viene distrutto in loco o consegnato,previo controllo micologico, ad enti o istituti dibeneficienza.10. Adempimenti da parte degli EntiPer necessità informative, statistiche e programmatorie,gli Enti delegati di cui all’articolo 2 della legge regionale n. 23del 1996, inviano alla Giunta regionale, entro 60 giorni dall’adozione,o, in alternativa, pubblicano sul proprio sito WEBi provvedimenti e regolamenti a carattere generale emanati inapplicazione del medesimo articolo.Se richiesti, comunicano inoltre alla Giunta regionale i datirelativi al numero complessivo delle autorizzazioni (tesserini)e dei permessi rilasciate nell’anno precedente (questi ultimieventualmente distinti per validità temporale).DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1133del 26 luglio <strong>2011</strong>Iniziative promozionali regionali per la conoscenzadei nuovi termini di designazione del vino ottenuto dalvitigno Tocai. Completamento delle azioni previste dalPiano esecutivo di cui al Decreto del Ministero per le PoliticheAgricole, Agroalimentari e forestali n. 11147 del 22dicembre 2008.[Turismo]Note per la trasparenza:Si provvede a definire le residue azioni necessarie alcompletamento del Piano esecutivo di realizzazione di azionifinalizzate alla promozione e comunicazione del nuovo nomeTai del vino proveniente dal vitigno Tocai, esaurendo il finanziamentoassegnato dal Mipaaf. Importo di spesa: Euro291.300,00.L’Assessore Marino Finozzi, di concerto con l’AssessoreFranco Manzato riferisce quanto segue.A seguito della definitiva entrata in vigore delle disposizionicomunitarie che riservano l’uso del termine Tocai unicamenteai vini prodotti nell’omonima regione dell’Ungheria, il termineTocai, a partire dal 31 marzo 2007, non può più essere piùutilizzato per i vini ottenuti con tale vitigno.In particolare, era consentito per l’Italia, e specificatamenteper il Veneto e il Friuli Venezia Giulia dove questo vitigno ècoltivato, per un periodo transitorio durato appunto sino al 31marzo 2007, l’utilizzo della varietà di vite “Tocai friulano” edel suo sinonimo “Tocai italico”, esclusivamente per la designazionee presentazione dei vini di qualità prodotti in regionidelimitate -VQPRD- delle regioni Friuli Venezia Giulia e Venetoin conformità alle disposizioni previste dall’Accordo trala Comunità europea e la Repubblica d’Ungheria di cui allaDecisione 93/724/CE del Consiglio del 23 novembre 1993,concernente la tutela e il controllo reciproci delle denominazionidei vini.Successivamente, in applicazione al regolamento (Ce) n.753/2002, come da ultimo modificato con il regolamento (Ce)n. 382/2007, che ha soppresso le deroghe per l’uso del “Tocaifriulano” e del sinonimo “Tocai italico”a partire dal 1 aprile2007, i produttori di vini a denominazione di origine che utilizzavanoin etichetta il riferimento al sinonimo di vitigno “Tocaiitalico” non possono più imbottigliare e commercializzare dettivini con la denominazione “Tocai”, fatte salve le disposizioniper lo smaltimento dei prodotti detenuti per la vendita.Nel 2007, a seguito di approfondite valutazioni a livelloregionale in ordine alla scelta della denominazione sostitutivada adottare, la Regione del Veneto ha richiesto al Ministerodelle Politiche Agricole, in data 6 agosto 2007, l’adozione delleopportune disposizioni nazionali intese a consentire l’uso delsinonimo “Tai” per la designazione e presentazione della relativatipologia dei vini a denominazione di origine controllata-DOC- e Indicazione Geografica Tipica -Igt.In relazione a ciò, con Dm 18 ottobre 2007, il Registronazionale delle varietà di vite, è stato integrato prevedendo,ai soli fini della designazione dei Vqprd e Igt provenienti dalleuve raccolte nella Regione Veneto:a) l’inserimento all’allegato 1, sezione I - vitigni ad uve davino - al codice 235 - varietà Tocai Friulano B. del sinonimo“Tai”;


198Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>b) l’inserimento all’allegato 1, sezione I - vitigni ad uve davino - al codice 236 - varietà Tocai Rosso N. - del sinonimo“Tai Rosso”.Ciò comporta di conseguenza che nei disciplinari di produzionedei vini a denominazione di origine della RegioneVeneto: “Colli Berici”, “Colli Euganei”, “Corti Benedettinedel Padovano”, “Garda”, “Lison-Pramaggiore”, “Merlara”,“Riviera del Brenta”, “Vini del Piave o Piave”, il riferimentoal sinonimo di vitigno “Tocai italico”, per la relativa tipologiadi vino, possa essere ora sostituito dal sinonimo “Tai”.Dalla perdita della denominazione Tocai, che storicamenteera collocata nelle aree del Veneto Orientale, ilterritorio della Regione Veneto (in particolare il VenetoOrientale e la Bassa trevigiana, che rimangono comunquearee di grande eccellenza per le produzioni di vino, tra cuile Doc Lison Pramaggiore e Piave), poteva avere riflessinegativi, con possibile perdita di valore economico e diquote di mercato.Al fine di attenuare tali effetti negativi, il Ministerodelle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con decreton. 11147 del 22 dicembre 2008 ha concesso a favore dellaRegione un contributo di € 900.000,00, pari al 90% su unaspesa ammessa di € 1.000.000,00 per la realizzazione di unacampagna promozionale attuata dalla Regione stessa, al finedi far conoscere il nuovo termine Tai di designazione delvino ottenuto dal vitigno Tocai.Sulla scorta del Decreto del Mipaaf la Regione ha attivatole procedure per la presentazione del progetto esecutivo eper l’iscrizione della relativa somma nel capitolo di entratae di uscita del bilancio regionale, provvedendo con deliberazionen. 4086 del 29 dicembre 2009 ad approvare il Pianoesecutivo di iniziative promozionali finalizzate alla conoscenzadei nuovi termini del vino ottenuto dal vitigno Tocaiper un importo complessivo di spesa di Euro 1.000.000,00,di cui 900.000,00 derivanti dal bilancio dello Stato e Euro100.000,00 di cofinanziamento della Regione.Con la stessa deliberazione la Giunta regionale ha datocorso alla realizzazione di una quota rilevante delle azionifissate dal Piano, prevedendo altresì la conclusione delle iniziativepreviste dal Piano stesso entro il 31 dicembre 2010.In particolare con la deliberazione di cui sopra la Giuntaregionale ha provveduto a impegnare la somma complessivadi € 708.700,00 sul capitolo n. 101343 “Iniziative per promuoverela conoscenza del nuovo termine di designazionedel vino ottenuto dal vitigno Tocai Friulano”, implementandole seguenti azioni a carattere promozionale:- partecipazione istituzionale della Regione Veneto allamanifestazione “Gusto in scena” (Venezia, MolinoStucky 1-3 marzo 2010) e per la fornitura dei relativiservizi tecnici e promozionali: € 60.000,00;- realizzazione operativa, mediante affidamento ad U.VI.VE. - Unione dei Consorzi di Tutela dei Vini Veneti Doc,delle iniziative specifiche finalizzate alla promozionedelle nuove denominazioni Tai previste nell’ambitodella partecipazione istituzionale della Regione Venetoa Vinitaly 2010 (area dedicata personalizzata di 20 mq.all’interno dello stand per attività di informazione epromozione;organizzazione di un evento collaterale dicomunicazione con giornalisti, operatori e opinion leader;programma di degustazioni presso l’area ristorante dellostand, finalizzato alla conoscenza delle nuove denominazioniTai e agli opportuni abbinamenti con prodotti ericette tipiche regionali): € 90.000,00;- realizzazione operativa, - mediante affidamento al ConsorzioVini Doc Lison-Pramaggiore, nel ruolo di soggettocapofila dei Consorzi di Tutela Vini Doc interessati allaproduzione sul territorio veneto di vini ottenuti da vitignoTocai - di iniziative specifiche finalizzate alla promozionedelle nuove denominazioni Tai (organizzazione di convegnie workshop a carattere tecnico-scientifico; produzione edistribuzione di supporti informativi, gadget e supportipromozionali., iniziative specializzate a forte impatto conil pubblico presso l’Aeroporto Marco Polo di Venezia):€ 330.000,00;- iniziative di comunicazione attraverso la carta stampata:€ 146.200,00;- iniziative di comunicazione attraverso il circuito delleemittenti televisive, in particolare quelle regionali: €82.500,00.Successivamente all’avvio delle azioni previste, e sullabase di un monitoraggio dei tempi di realizzazione delle stesse,è stata richiesta al Ministero, con nota prot. n. 621593 del 26novembre 2010, una proroga dei termini per poter completarele attività previste dal Piano medesimo nell’esercizio <strong>2011</strong> eintegrare l’impegno della restante somma disponibile, con ladefinitiva conclusione delle azioni previste dal Piano Ministero-Regione.Inoltre, sulla base dei positivi risultati riscontrati dal monitoraggioin itinere delle attività svolte (n. visitatori, n. contatti),con la stessa nota è stata formulata al Ministero richiesta diautorizzazione alle seguenti variazioni tecnico-finanziariedelle azioni programmate nel Piano esecutivo:• azione 3.6 lettera a) “Iniziative specializzate a forte impattocon il pubblico: Aeroporto Marco Polo di Venezia”.aumento di € 100.000,00 (da € 150.000,00 a € 250.000,00)dell’importo previsto al fine di consentire il prolungamentodella presenza dello stand dedicato alla promozione delledenominazioni ex Tocai, all’aeroporto internazionaleMarco Polo di Venezia;• azione 3.3 “Pianificazione di attività a carattere informativoattraverso il circuito delle emittenti televisive e radiofoniche”:modifica delle attività spostando gli importi dicui alla lettera a) produzione spot e della lettera b) pianomediaper diffusione spot, per un importo complessivo di€ 130.000,00 per la realizzazione di attività di carattereredazionale (attraverso televisione e carta stampata).In relazione alle richieste di cui sopra, il Mipaaf - Dipartimentodelle Politiche Competitive del Mondo Rurale e dellaQualità- con nota prot. n. 699 del 20 gennaio <strong>2011</strong>, ha espressoil suo assenso.Pertanto, sulla scorta degli obiettivi e delle azioni previstedal Piano regionale approvato dalla Giunta regionale si ritiene,con il presente provvedimento, di fissare le condizioni per completarele azioni ed esaurire interamente il budget assegnatodal Mipaaf, utilizzando altresì i fondi di compartecipazioneregionale all’iniziativa, già stanziati sul capitolo 30020 delbilancio regionale per l’esercizio <strong>2011</strong>.Necessita qui richiamare solo alcuni aspetti del Piano chesono utili per meglio inquadrare le azioni previste dal presenteprovvedimento, e cioè che dal punto di vista dell’attuazione,il Piano prevede che le azioni vengano svolte:- in forma autonoma da parte della Regione, mediante


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 199l’espletamento ove necessario delle procedure di gara perl’acquisizione dei servizi necessari;- attraverso la collaborazione con i Consorzi di Tutela Vinidel Veneto interessati alle denominazioni ex Tocai e/o conl’Unione regionale dei Consorzi di Tutela dei Vini VenetiDoc (U.VI.VE.).In particolare per quanto concerne le collaborazioni coni succitati Consorzi, è importante considerare che i medesimisvolgono - sulla base dei decreti ministeriali che ne sancisconoil riconoscimento - un ruolo ufficiale di promozione e valorizzazionedelle denominazioni nell’ambito dei rispettivi territorie tali soggetti, secondo le indicazioni del Piano esecutivo, sono,pertanto, i soggetti più idonei per l’attuazione operativa delleazioni in quanto le medesime prevedono un coinvolgimentodel territorio e delle aziende che operano nello stesso.Per le considerazioni sopra espresse, con il presente provvedimentosi propone quindi di esaurire la somma disponibiledi Euro 291.300,00 per completare il progetto in parola,individuando, fra le iniziative previste dal Piano esecutivo dicui alla deliberazione n. 4086 del 29 dicembre 2009, quelleiniziative che possono operare un opportuno “richiamo” neiconfronti dei consumatori del cambio di denominazione delvitigno Tocai in Tai, e che nel loro primo svolgimento si sonorivelate particolarmente efficaci sul piano comunicazionale.In particolare, sulla scorta della richiesta di modificadel Piano assentita dal Mipaaf e delle formali richieste diprosecuzione delle attività di promozione presso l’Aeroporto“Marco Polo” di Venezia formulate dal Consorzio Vini DocLison-Pramaggiore, da ultimo con nota n. <strong>16</strong>9970 del 7 aprile<strong>2011</strong>,si ritiene di impegnare a favore del Consorzio stesso -nel ruolo di soggetto capofila dei Consorzi di Tutela Vini Docinteressati alla produzione sul territorio veneto di vini ottenutida vitigno Tocai - l’importo di € 95.800,00 per la prosecuzionedell’iniziativa di cui sopra (allestimento di una vetrinapermanente su uno spazio di circa 20 mq., con esposizione,informazione e degustazione di prodotti vitivinicoli ex Tocai,ora Tai, del territorio).In secondo luogo, tenuto anche conto della modifica delPiano assentita dal Mipaaf relativamente all’Azione “Pianificazionedi attività a carattere informativo attraverso il circuitodelle emittenti televisive e radiofoniche”: si ritiene opportuno,ai fini della migliore efficacia del Piano, destinare la quota residuada impegnare di € 195.500,00 per la realizzazione di spaziistituzionali a carattere redazionale, sia nell’ambito del circuitodella carta stampata, che nell’ambito di trasmissioni televisivepresenti nel palinsesto delle emittenti televisive regionali delVeneto e delle regioni contermini, prevedendo:• la pianificazione di spazi redazionali a carattere informativoattraverso il circuito delle emittenti televisive e radiofonichesecondo i criteri individuati dal Piano operativo approvatodal Mipaaf (Azione 3.3) per un importo complessivo diimpegno di spesa di € 100.000,00;• la pianificazione di spazi redazionali sui quotidiani e suiperiodici a larga diffusione, secondo i criteri individuatidal Piano operativo approvato dal Mipaaf (Azione 3.4),per un importo complessivo di impegno di spesa di €95.500,00;In relazione a ciò, si ritiene di incaricare il Dirigente regionaledella Direzione promozione turistica integrata, conil coordinamento e il supporto operativo del Commissariostraordinario per il turismo di cui alla deliberazione n. 2364del 28 settembre 2010, della gestione tecnico-amministrativae finanziaria delle azioni sopra indicate, prevedendo che lostesso provveda, mediante propri decreti, tenuto conto deicriteri già individuati dal Piano Mipaaf-Regione, alla individuazionedei relativi piani-media (carta stampata e radio-TV)e all’impegno delle somme di cui sopra a favore dei soggettiindividuati dai piani medesimi.La somma complessiva di Euro 291.300,00, che esauriscecompletamente le attività del Piano esecutivo di cui alla deliberazionen. 4086/2009 viene imputata ai seguenti capitoli:- quanto a Euro 191.300,00 al capitolo di spesa n. 101343“Iniziative per promuovere la conoscenza del nuovo terminedi designazione del vino ottenuto dal vitigno TocaiFriulano”,- quanto a Euro 100.000,00 al capitolo di spesa 30020 “Iniziativeregionali per promozione economico-fieristica delsettore primario”,del bilancio di previsione per l’anno <strong>2011</strong> che presentanoentrambi sufficiente disponibilità.In ordine alla legge 1/<strong>2011</strong> si ritiene che le iniziative dicui alla presente deliberazione si riferiscono alla promozionee valorizzazione economica delle produzioni agroalimentarie quindi rispondono ad esigenze di espletamento dell’attivitàistituzionale regionale prevista dalla Legge regionale 33 del2002 e costituisce un’aspetto rilevante della mission istituzionaledella regione.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’ argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo commadello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente haattestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anchein ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statalee regionale;Visto il Decreto del Mipaaf n. 11147 del 22 dicembre 2008con cui è stato concesso un contributo di € 900.000,00, pari al90% su una spesa ammessa di € 1.000.000,00 per la realizzazionedi una campagna promozionale al fine di far conoscereil nuovo termine Tai di designazione del vino ottenuto dalvitigno Tocai;Vista la deliberazione n. 4086 del 29 dicembre 2009, con laquale la Giunta regionale ha impegnato la somma complessivadi € 708.700,00 del Piano Ministero-Regione;Vista la nota della Regione Veneto prot. n. 621593 del 26novembre 2010, con cui è stata richiesta al Mipaaf una prorogadei termini fissati per poter completare le attività previste dalPiano medesimo nel’esercizio <strong>2011</strong>, nonché integrare l’impegnodella restante somma disponibile, con la definitiva conclusionedelle azioni previste;Vista la nota prot. n. 699 del 20 gennaio <strong>2011</strong> con la quale ilMipaaf - Dipartimento delle Politiche Competitive del MondoRurale e della Qualità- ha espresso il suo assenso alla richiestadi cui alla nota sopramenzionata;.Ravvisata la necessità, sulla scorta degli obiettivi e delleazioni previste dal Piano regionale di fissare le condizioni percompletare le azioni ed esaurire interamente il budget assegnatodal Mipaaf, utilizzando altresì i fondi di compartecipazioneregionale all’iniziativa;


200Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Vista la Lr 10 gennaio 1997 n. 1 “Ordinamento delle funzionie delle strutture della Regione”;Vista la legge regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamentodel bilancio e della contabilità della Regione”;Vista la Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8, con la quale è stato approvatoil bilancio regionale per l’esercizio <strong>2011</strong>;delibera1. di completare l’attuazione del Piano esecutivo di iniziativepromozionali finalizzate alla conoscenza dei nuovi terminidel vino ottenuto dal vitigno Tocai, di cui alla deliberazionen. 4086 del 29 dicembre 2009 approvato ai sensi del Decretodel Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestalin. 11147 del 22 dicembre 2008;2. di assegnare al Consorzio Vini Doc Lison-Pramaggiore,C.F. 00631430279, nel ruolo di soggetto capofila deiConsorzi di Tutela Vini Doc interessati alla produzione sulterritorio veneto di vini ottenuti da vitigno Tocai - l’importodi € 95.800,00 per la prosecuzione delle attività di promozionepresso l’Aeroporto “Marco Polo” di Venezia mediante l’allestimentodi una vetrina permanente su uno spazio di circa 20mq, con esposizione, informazione e degustazione di prodottivitivinicoli ex Tocai, ora Tai, del territorio;3. di attivare le procedure tecnico-amministrative perla realizzazione di spazi informativi istituzionali a carattereredazionale, sia nell’ambito del circuito della carta stampata,che nell’ambito di trasmissioni televisive presenti nel palinsestodelle emittenti televisive regionali del Veneto e delle regionicontermini, prevedendo:• la pianificazione di spazi redazionali a carattere informativoattraverso il circuito delle emittenti televisive eradiofoniche secondo i criteri individuati dal Piano operativoapprovato dal Mipaaf (Azione 3.3) per un importocomplessivo di spesa che viene, ai fini contabili, prenotatadi € 100.000,00;• la pianificazione di spazi redazionali sui quotidiani e suiperiodici a larga diffusione, secondo i criteri individuatidal Piano operativo approvato dal Mipaaf (Azione 3.4),per un importo complessivo di spesa che viene, ai finicontabili, prenotata di € 95.500,00;4. di prevedere che la gestione delle iniziative di comunicazioneapprovate con la presente deliberazione avvengad’intesa con la competente Direzione Comunicazione e Informazione,al fine di garantire il rispetto delle direttive sull’immaginecoordinata di cui alla deliberazione n. 1260 del 7giugno 2005;5. di impegnare a favore del Consorzio Vini Doc Lison-Pramaggiore - C.F. 00631430279 - la somma di cui al punto 2,pari ad euro 95.800,00, imputando la spesa al capitolo 101343,e di prenotare le somme di cui al punto 3, rispettivamente suicapitoli 101343 per Euro 95.500,00 e 30020 per euro 100.000,00,del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2011</strong>, chepresentano la necessaria disponibilità;6. di incaricare il Dirigente regionale della DirezionePromozione Turistica Integrata con il coordinamento e il supportooperativo del Commissario straordinario per il turismodi cui alla deliberazione n. 2364 del 28 settembre 2010 dellagestione tecnica, finanziaria ed amministrativa delle azionispecificate al punto 3., prevedendo che lo stesso provveda,mediante propri decreti, - tenuto conto dei criteri già stabilitidal Piano operativo Mipaaf-Regione di cui al Dm n. 11147/2008- alla elaborazione dei piani-media (carta stampata e radio-TV)e all’impegno delle somme prenotate, a favore dei soggettiindividuati dai piani medesimi;7. di stabilire che la liquidazione delle somme avverrà,compatibilmente con le disponibilità di cassa dei capitoli dispesa indicati, in un’unica soluzione alla conclusione delleiniziative, previa presentazione alla Direzione PromozioneTuristica Integrata, entro sessanta giorni dalla conclusionedelle stesse, di dettagliata relazione sulle attività svolte e suirisultati ottenuti, accompagnata da idonea documentazionecontabile delle spese sostenute;8. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>, per le motivazioni espressein premessa.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1141del 26 luglio <strong>2011</strong>Aggiornamento dell’Elenco regionale dei collaudatoriTecnici e Consulenti in Scienze Biologiche - Commissionidel 15 e 30 giugno <strong>2011</strong> - (Lr 27/2003, art. 47).[Opere e lavori pubblici]Note per la trasparenza:Con il presente atto vengono deliberate 17 nuove iscrizioniall’elenco regionale dei collaudatori, sezione Tecnici, n. 1 nuovaiscrizione alla sezione Consulenti in Scienze Biologiche e vengonoconcesse ulteriori categorie di competenza professionalea n. 3 collaudatori che risultano già iscritti all’elenco regionale,sezione Tecnici. Vengono inoltre apportate opportunevariazioni in ordine all’ente di appartenenza ed al cambio diresidenza di un collaudatore già iscritto alla sezione Tecnici,ai fini dell’aggiornamento costante dell’elenco che risulta pubblicatonel sito internet della Regione Veneto.L’Assessore Massimo Giorgetti, riferisce quanto segue.Con la Lr <strong>16</strong> luglio 1976, n. 30, veniva istituito l’Elencoregionale dei collaudatori delle opere pubbliche.Con successiva deliberazione 12 ottobre 1976, n. 3574veniva quindi costituita la Commissione per la formazione ela tenuta dell’Elenco.L’attivazione del medesimo è stata successivamente dispostacon deliberazione di Giunta regionale n. 4718 del 25ottobre 1977.Come è noto, l’entrata in vigore della Lr 7 novembre 2003,n. 27, ha ridisciplinato in ambito regionale la materia dei lavoripubblici di interesse regionale.Con provvedimento attuativo si è proceduto anche allarimodulazione dell’Elenco regionale dei collaudatori il qualeattualmente, secondo quanto ha disposto la Giunta regionalecon provvedimento n. 1032 del 18 marzo 2005, prevede quattrosezioni, in luogo delle precedenti due:- Sezione dei “Tecnici”- Sezione degli “Amministrativi”- Sezione dei “Consulenti”- Sezione dei “Docenti Universitari”.Successivamente la Giunta regionale, con deliberazione1325 del 7 giugno 2005, ha provveduto alla riorganizzazione


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 201della Commissione preposta all’aggiornamento del citatoElenco regionale.In data 15 giugno e 30 giugno <strong>2011</strong>, la citata Commissioneper la formazione e la tenuta dell’Elenco regionale dei collaudatori,ha proceduto, ai sensi dell’art. 47, comma 11, dellaLr 27/2003 all’esame e alla valutazione delle nuove istanzedi iscrizione e delle variazioni alle sezioni dei collaudatoriTecnici e Consulenti in Scienze BiologicheCon il presente provvedimento si propone pertanto diaggiornare l’elenco regionale dei collaudatori alla sezioneTecnici e alla sezione Consulenti in Scienze Biologiche, comedi seguito esposto:a) iscrizione di n. 17 nuovi nominativi ed assegnazione di ulterioricategorie a n. 3 collaudatori già iscritti alla SezioneTecnici, secondo quanto riportato nell’Allegato A “ Elencoregionale dei collaudatori tecnici” alla presente delibera;b) iscrizione di n. 1 nuovo nominativo alla Sezione Consulentiin Scienze Biologiche, secondo quanto riportato nell’AllegatoB “ Elenco regionale dei collaudatori consulenti inscienze biologiche” alla presente delibera;c) variazioni relative all’ente di appartenenza nonchè al cambiodi residenza di n. 1 collaudatore iscritto all’Elenco nellaSezione “Tecnici”, secondo quanto riportato nell’AllegatoC “Variazioni tecnici” alla presente delibera.Preso atto dell’avvenuto regolare espletamento, da partedella Commissione per la formazione e tenuta dell’Elenco regionaledei collaudatori, della procedura stabilita dalla leggeregionale n. 27, si propone di procedere all’approvazione dellaproposta da parte della Commissione medesima e al conseguenteaggiornamento dell’Elenco regionale dei collaudatoriTecnici e Consulenti in Scienze Biologiche.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.4. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.5. la Direzione regionale Lavori Pubblici è incaricatadell’esecuzione del presente atto.(segue allegato)La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33 secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che le strutture competenti hanno attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;Vista la Lr 07.11.2003, n. 27;Vista la DgrV. 18 marzo 2005, n. 1030;Vista la DgrV. 18 marzo 2005, n. 1032;Vista la DgrV. 7 giugno 2005, n. 1325;delibera1. di procedere all’iscrizione di n. 17 nuovi nominativied all’assegnazione di ulteriori categorie a n. 3 collaudatorialla sezione Tecnici, secondo quanto riportato nell’AllegatoA “Elenco regionale dei collaudatori tecnici” alla presentedelibera;2. di procedere all’iscrizione di n. 1 nuovo nominativoalla sezione Consulenti in Scienze Biologiche, secondo quantoriportato nell’Allegato B “ Elenco regionale dei collaudatoriconsulenti in scienze biologiche” alla presente delibera;3. di autorizzare le variazioni relative all’ente di appartenenzae al cambio di residenza di n. 1 collaudatore, iscrittoall’Elenco nella Sezione “Tecnici”, secondo quanto riportatonell’ Allegato C “Variazioni tecnici” alla presente delibera.


202Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Allegato AELENCO REGIONALE DEI COLLAUDATORI TECNICI(ART. 47, COMMA 12, DELLA LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n° 27)ABBREVIAZIONIC: NUMERO PROGRESSIVO D’ISCRIZIONE ALL’ELENCON: LUOGO E DATA DI NASCITAL: LAUREA, TITOLI DI STUDIO, SPECIALIZZAZIONIP: POSIZIONE PROFESSIONALER/D: RECAPITO/RESIDENZACATEGORIE DI COMPETENZA PROFESSIONALE01 = OPERE EDILIZIE02 = IMPIANTI TECNOLOGICI E IMPIANTI ELETTRICI03 = OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA’04 = OPERE IDRAULICHE E MARITTIME05 = FOGNATURE, ACQUEDOTTI, CONDOTTE IN GENERE E IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE06 = OPERE DI PROTEZIONE AMBIENTALE E TRATTAMENTO RIFIUTI07 = SISTEMAZ. IDRAULICO-FORESTALI, MIGLIORAM. FONDIARI, OPERE INGEGN. NATURAL.BASSO GIULIANO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>21 4 OPERE IDRAULICHE E MARITTIMEN VE SAN DONA' DI PIAVE 06/02/1975R VE SAN DONA' DI PIAVE VIA NARDEAN, 7/3L INGEGNERIA CIVILE IDRAULICAP DIP. REG. Ente di appartenenzaVE REGIONE VENETO - VENEZIABEACO ROBERTO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>22 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N Croazia 23/07/19<strong>61</strong>R VR VERONA VIA SAVAL, 23L ARCHITETTURAPL.P.BRUGNERA PIER FIORAVANTE Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>23 1 OPERE EDILIZIEN TV MARENO DI PIAVE 13/07/1956R TV CONEGLIANO C/O POOL ENGINEERING S.P.A. - VIACESARE BATTISTI, 5/AL INGEGNERIA MECCANICAPL.P.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 203CUPPOLETTI MATTEO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>24 1 OPERE EDILIZIEN RM ROMA 06/12/1956R VE CHIOGGIA CALLE SCOPICI, 122LPARCHITETTURAL.P.DRAGO MASSIMO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>25 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N PD PADOVA 14/12/1958R PD MONSELICE VIA RIVIERA BELZONI, 1L INGEGNERIA CIVILE EDILEP L.P.FERRIGATO MIRCO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>26 3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N VR LEGNAGO 20/04/1968R VR LEGNAGO VIA MARCHE, 11L INGEGNERIA CIVILEPL.P.MARCON PAOLO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>27 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEN TN ROVERETO 07/08/1957R VR DOLCE' LOC. VOLARGNE - VIA I° MAGGIO, 76L INGEGNERIA CIVILE IDRAULICAP L.P.MARCONI GIOVANNI Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>28 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N VR CAVAION VERONESE 17/09/1953 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUER VR CAVAION VERONESE VIA VITTORIO VENETO, 40L ARCHITETTURAP PUBB. DIP. Ente di appartenenzaVR COMUNE DI PASTRENGOSPIMPOLO GIOVANNI Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>29 1 OPERE EDILIZIE2 IMPIANTI TECNOLOGICI E IMPIANTI ELETTRICIN VR VERONA 26/03/1971 3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'R VR VERONA VIA NESTORE, 11 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEL INGEGNERIA CIVILEP PUBB. DIP. Ente di appartenenzaVR COMUNE DI CASTELNUOVO DEL GARDASTIEVANIN RENATO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>30 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N PD PADOVA 31/10/1968R PD LEGNARO VIA XI FEBBRAIO, 68/AL INGEGNERIA CIVILEP PUBB. DIP. Ente di appartenenzaPD PROVINCIA DI PADOVA


204Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>TOFFOLI LUCA Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>31 1 OPERE EDILIZIE5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEN TV PIEVE DI SOLIGO 10/03/1973R TV SERNAGLIA DELLA VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 27BATTAGLIAL INGEGNERIA CIVILEPL.P.TONON PIERGIORGIO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>32 1 OPERE EDILIZIE2 IMPIANTI TECNOLOGICI E IMPIANTI ELETTRICIN TV VITTORIO VENETO 18/02/1968 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUER TV VITTORIO VENETO VIA EFREM CASAGRANDE, 10L INGEGNERIA CIVILE IDRAULICAP PUBB. DIP. Ente di appartenenzaTV COMUNE DI VITTORIO VENETOTUCCI ANTONIO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>33 3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'4 OPERE IDRAULICHE E MARITTIMEN MT ROTONDELLA 31/03/1970 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUER VR VERONA VIA GIDINO, 8AL INGEGNERIA CIVILE TRASPORTIP L.P.VIANELLO MARCO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>34 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N FR FROSINONE 04/11/19<strong>61</strong>R VI VICENZA VIA A. FRANCHETTI, 128L ARCHITETTURAPL.P.ZANETTI LAMBERTO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>35 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N PD ESTE 08/12/1958R PD ESTE VIA ZANCHI ANTONIO, 1L INGEGNERIA CIVILE EDILEP PUBB. DIP. Ente di appartenenzaPD COMUNE DI PADOVAZIVELONGHI GIOVANNI Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>36 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N VE VENEZIA 10/05/1964R VE JESOLO VIA CESARE BATTISTI, 93/AL INGEGNERIA CIVILE EDILEP L.P.ZUANELLI BRAMBILLA MARIO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. <strong>2011</strong> C <strong>16</strong>37 3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEN PD PADOVA 01/09/1949R VI BASSANO DEL GRAPPA VIA MARCON, 24L INGEGNERIA CIVILE IDRAULICAP P.D.Q.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 205ULTERIORI CATEGORIEDALLE MULLE GIUSEPPE Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. 1994 C 895 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N BL ARSIE' 28/11/1946 4 OPERE IDRAULICHE E MARITTIMER BL PEDAVENA VIA A. VOLTA, 11 5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEL INGEGNERIA CIVILE TRASPORTI 6 OPERE PROTEZIONE AMBIENTALE E TRATTAMENTORIFIUTIP L.P.GHEDINA TIZIANO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. 1993 C 850 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N BZ BRESSANONE 17/06/1952 4 OPERE IDRAULICHE E MARITTIMER PD PADOVA VIA PISA, 1L INGEGNERIA CIVILE EDILEP DIP. REG. Ente di appartenenzaVE REGIONE VENETO - VENEZIAZANCHETTIN FLAVIO Categorie di competenza professionaleAnno Iscr. 1987 C 608 1 OPERE EDILIZIE3 OPERE STRADALI E PER LA MOBILITA'N VE MEOLO 12/02/1947 4 OPERE IDRAULICHE E MARITTIMER VE VENEZIA FAVARO VENETO-VIA TRIESTINA,52/11A5 FOGNAT. ACQUED. CONDOTTE IMP. TRATTAM. ACQUEL INGEGNERIA CIVILE EDILEP P.D.Q.ELENCO REGIONALE DEI COLLAUDATORICONSULENTI IN SCIENZE BIOLOGICHE(ART. 47, COMMA 12, DELLA LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n° 27)Allegato BPENNAAnno Iscr. <strong>2011</strong> C 2GISELLAN VE VENEZIA 24/04/1952R VE VENEZIA MESTRE - VIA VOLOSCA, 15L LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHEP DIP. REG. Ente di appartenenzaVE REGIONE VENETO - VENEZIAVARIAZIONI TECNICIAllegato CA) VARIAZIONE ENTE DI APPARTENENZARANIOLO MARIO ING. N. ISCR. 1470 ora c/o Comune di MonseliceB) CAMBIO RESIDENZARANIOLO MARIO ING. N. ISCR. 1470 Via Rapallo, 7/14 Spinea Ve


206Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1150del 26 luglio <strong>2011</strong>Adempimenti regionali obbligatori in attuazione delladirettiva 91/676/Cee. Approvazione della documentazionea supporto della Valutazione Strategica Ambientale previstadalla direttiva 2001/42/CE e del Programma d’Azioneregionale aggiornato.[Ambiente e beni ambientali]Note per la trasparenza:In ottemperanza alla sentenza del 17 giugno 2010(Quarta Sezione) della Corte di Giustizia europea (procedimentiriuniti C 105/09 e C 110/09) la Regione del Venetoè stata tenuta a predisporre la Valutazione AmbientaleStrategica del Programma d’Azione per le zone vulnerabiliai nitrati del Veneto. Con il presente provvedimento,a seguito del parere positivo della Commissione regionaleVas, si approva la documentazione tecnica, scientifica edamministrativa risultante, per assicurarne l’adempimentonei termini indicati dalla Commissione Europea al Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.L’Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.Con la Dgr 3 agosto 2010, n. 2071, in osservanza a quantoprevisto dall’articolo 5 della direttiva 91/676/Cee (DirettivaNitrati), la Regione del Veneto ha avviato il processo di riesamequadriennale del “Programma d’Azione per le zonevulnerabili ai nitrati del Veneto”, le cui disposizioni sonostate nel contempo prorogate fino all’approvazione del programmasuccessivo, per il periodo 2012-2015.Qualche settimana prima, con sentenza del 17 giugno2010, la Corte di Giustizia europea aveva affermato l’obbligodi effettuazione della Valutazione Ambientale Strategica(procedura Vas) anche per programmi quali il “Programmad’Azione”, che ha, quale obiettivo fondamentale, la tuteladelle acque dall’inquinamento dai nitrati provenienti da fontiagricole. Con la medesima Dgr n. 2071/2010 è stato altresìdato avvio allo svolgimento del complesso iter proceduraleprevisto per la Vas dalla Dgr n. 791/2009.Al fine di definire i riferimenti concettuali ed operativiattraverso cui viene elaborata la Valutazione Ambientale, sisono svolti alcuni incontri con le Istituzioni pubbliche e conle Autorità ambientali, nonché con operatori appartenenti almondo economico e produttivo, secondo un calendario chesi è sviluppato durante un lasso di tempo che va dall’iniziodel mese di settembre all’inizio di novembre 2010.Durante tali incontri è stata affrontata in via preliminare,tra l’altro, la corretta costruzione della matrice dei temiambientali sui quali si possono manifestare effetti - positivio negativi - determinati dall’introduzione delle misure delProgramma d’Azione proposto.In particolare, sono state coinvolte le principali Autoritàcompetenti in materia ambientale, tra le quali si ricordano iServizi di Arpav per le acque, i suoli, le valutazioni ambientalie gli impatti sulla salute, le Autorità di Bacino, i Parchinaturali e regionali, le Province, la Direzione regionalegeologia e georisorse, la Direzione regionale Prevenzionee l’Istituto Zooprofilattico per le Venezie.Successivamente a tale analisi preliminare (scoping),come previsto dal complesso iter della procedura di Vas,sono stati approvati - con Ddr n. 399 del 12.11.2010 - il “Documentopreliminare”, contenente gli obiettivi generali daperseguire e le scelte strategiche pertinenti, ed il “Rapportoambientale preliminare”, comprendente tra l’altro, il calendariodegli incontri, corredato dai relativi verbali.A seguito dell’invio del documento preliminare e delrapporto ambientale preliminare alla Commissione regionaleVas, quest’ultima ha rilevato la necessità dell’integrazione ditali atti con ulteriori informazioni inerenti lo stato dell’ambienteed alcuni aspetti delle questioni ambientali rilevantiattinenti l’applicazione della Direttiva Nitrati in Veneto. Èstato pertanto adottato il “Documento Integrativo” al Rapportoambientale preliminare della procedura di Vas avviata(Ddr n. 410 del 11 dicembre 2010).Al termine di questa fase preliminare e con l’adozionedel “Documento integrativo”, la Commissione regionaleVas, con parere n. 24 del <strong>16</strong> dicembre 2010, ha approvato il“Documento preliminare” ed il “Rapporto ambientale preliminare”,nonché il relativo Documento integrativo, ponendoaltresì specifici indirizzi e prescrizioni di cui è stato tenutoconto nella redazione del Rapporto Ambientale (allegato Balla Dgr n. 132/<strong>2011</strong>).Gli Uffici dell’Autorità procedente - la Direzione regionaleAgroambiente - hanno quindi predisposto sia la proposta delnuovo “Programma d’Azione per le zone vulnerabili ai nitratidel Veneto” per il quadriennio 2012-2015, sia la correlatadocumentazione tecnica (“Rapporto ambientale”, “Valutazionedi Incidenza Ambientale” e “Sintesi non tecnica”)necessaria all’interpretazione delle motivazioni ambientaliche hanno determinato inserimento dei criteri gestionali ditutela ambientale nel Programma medesimo.La Giunta regionale, con la Dgr 8 febbraio <strong>2011</strong>, n. 132,ha adottato la proposta di “II Programma d’Azione” e ladocumentazione sopra richiamata, dando contestualmenteavvio alla fase di pubblica consultazione.Secondo quanto previsto dalla procedura di Vas, lasopra citata deliberazione è stata pubblicata nel <strong>Bur</strong> del 18febbraio <strong>2011</strong>, n. 15; nello stesso bollettino, è stato inoltrepubblicato l’avviso di apertura dei termini della pubblicaconsultazione e le necessarie informazioni per la reperibilitàdi tutta la documentazione tecnico-scientifica ed amministrativaadottata, nonché le modalità di invio o trasmissioneformale delle osservazioni in merito.Detta fase di consultazione - della durata prevista di 60giorni - costituisce uno dei momenti fondanti del procedimentodi Valutazione Ambientale Strategica, in quanto prevedeil possibile intervento delle Parti sociali, economichee delle associazioni, nella valutazione e formazione di unanorma che può provocare rilevanti effetti, non solo sul territorioe sull’ambiente, ma anche sul benessere e sulla salutedelle comunità locali.Nella valutazione dei documenti “di supporto” alla propostadi Programma d’Azione sono state parimenti impegnatele Strutture regionali che svolgono un ruolo specificoe specialistico a livello ambientale: la Commissione regionaleVas, alla quale è demandata l’istruttoria concernentela correttezza formale e la validità sostanziale del percorsodi lavoro effettuato dall’Autorità procedente, con successivaemanazione del proprio parere vincolante, in particolar modoriguardo al Programma d’Azione ed il Rapporto ambientale;la Struttura regionale competente in materia di Valutazionedi Incidenza Ambientale, che verifica l’adeguatezza delle


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 207misure previste dal Programma d’Azione nella tutela deisiti della rete Natura 2000, degli habitat, delle specie e deglihabitat di specie ricadenti nel territorio delle zone designatevulnerabili ai nitrati.Al termine del periodo di 60 giorni previsti per la fase dipubblica consultazione (data ultima 18 aprile <strong>2011</strong>), sono pervenutiagli Uffici dell’Autorità procedente alcuni pareri delleAutorità ambientali ed alcune osservazioni, e precisamente daparte di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorioe del Mare (13.4.<strong>2011</strong>), Federazione regionale Coldiretti delVeneto (25.3.<strong>2011</strong>), Provincia di Verona (15.4.<strong>2011</strong>), Federazioneregionale Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali(18.4.<strong>2011</strong>), Comunità Montana della Lessinia (18.4.<strong>2011</strong>),CIA - Confederazione Italiana Agricoltori (18.4.<strong>2011</strong>). Indata 31 maggio <strong>2011</strong>, l’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo,Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, congiuntamentecon l’Autorità di Bacino del Fiume Adigeha trasmesso il parere favorevole al Programma d’Azione- con una limitata richiesta di integrazione - e al Rapportoambientale. Da ultimo, il Parco regionale del <strong>Del</strong>ta del Poha trasmesso (23.6.<strong>2011</strong>) all’Autorità procedente la presad’atto, ai sensi dell’articolo 13 della Lr 8 settembre 1997,n. 36, ed il nulla osta ai sensi della legge 6 dicembre 1991,n. 394, circa la Vas del II Programma d’Azione, in quantoconforme alle previsioni del Piano di area del <strong>Del</strong>ta del Poe di conservazione dei siti Natura 2000.Durante la successiva fase di verifica dei contenuti delProgramma d’Azione e della documentazione ambientale,la Direzione Agroambiente si è confrontata con le sopracitate Strutture regionali competenti in materia di Vas eValutazione di Incidenza Ambientale.A tale scopo si è pertanto svolto un incontro - in data 6giugno <strong>2011</strong> - con i competenti tecnici istruttori regionalidell’UP Coordinamento Commissioni, in esito al quale èstata inviata alla Direzione Agroambiente la nota del 13giugno <strong>2011</strong>, prot. n. 281094, con cui sono state formalmentechieste alcune precisazioni/integrazioni tecniche alla documentazioneadottata con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>, in riferimentoparticolare a: procedure di consultazione/partecipazionedei soggetti consultati dopo l’adozione del Documento preliminaree con le Regioni finitime; sostenibilità ambientaledello scenario di programma anche per gli scenari alternativi(opzione zero e ragionevoli alternative); effetti cumulaticon quelli degli altri centri di pressione (quali discariche edimpianti di compostaggio rifiuti); aspetti particolari dellaValutazione di Incidenza Ambientale; monitoraggio deglieffetti del Programma e relativi indicatori; aggiornamentodella Sintesi non tecnica.Dalla puntuale verifica delle osservazioni e dei pareripervenuti, la Direzione Agroambiente ha dedotto le possibiliintegrazioni e modifiche da apportare al Programmad’Azione e alla documentazione ambientale; questo nei casiin cui gli aspetti discussi siano stati oggetto di proposte alternative,condivisibili alla luce di motivazioni tecniche e/oambientali appropriate.La Direzione Agroambiente ha perciò provveduto apredisporre le specifiche e/o prescrizioni delle quali erastato chiesto l’inserimento nel Rapporto Ambientale e nellaValutazione di Incidenza, trasmettendo infine - connota del29.6.<strong>2011</strong>, prot. n. 312<strong>16</strong>6 - l’intera documentazione chiestaall’UP Coordinamento Commissioni (Vas, Vinca, Nuvv),per il pronunciamento del parere della Commissione Vas, siain merito al “Rapporto ambientale” che e al “II Programmad’Azione per le zone vulnerabili”. Quest’ultimo, nel rispettodei vincoli dettati dagli accordi con la DG Ambiente dellaCommissione Europea e con il Ministero dell’Ambientedella Tutela del Territorio e del Mare, è stato parimenti integratoed aggiornato sulla base sia dei pareri pervenuti dallostesso Ministero e dalle Autorità di bacino a cui fanno capoi bacini delle Alpi orientali, sia delle osservazioni ritenutepertinenti ed accoglibili.Va peraltro opportunamente evidenziato che il calendariodi approvazione dei Programmi d’Azione regionali è statoconcordato dalle Regioni del nord Italia con il Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nelquadro di un’azione coordinata di approvazione parallela deiProgrammi d’Azione delle Regioni interessate alla derogaai limiti posti dalla Direttiva Nitrati. Il termine individuatoper l’approvazione del “II Programma d’Azione”, deve essereperciò necessariamente rispettato. Nella prossima sedutail Comitato Nitrati - organismo preposto all’emanazionedi un parere vincolante in merito alle richieste di derogheavanzate dagli Stati membri dell’Unione europea - dovrebbepronunciarsi sul progetto di “decisione” della Commissioneriguardante la proroga da concedere alle Regionidel nord Italia.La Commissione regionale Vas, pertanto, ha provvedutoad esprimere il proprio parere in merito al Rapporto Ambientaledel “II Programma d’Azione per la zone vulnerabiliai nitrati di origine agricola della Regione del Veneto” nellaseduta del giorno 7 luglio <strong>2011</strong>, con parere n. 39.La Direzione agroambiente ha di conseguenza provvedutoall’aggiornamento del Programma d’Azione, del RapportoAmbientale, della Valutazione di Incidenza, in accoglimentodelle prescrizioni scaturite in sede di valutazione da partedella Commissione Vas, ed ha altresì predisposto la “Dichiarazionedi sintesi”, che costituisce uno degli allegati alpresente provvedimento.Da ultimo, appare opportuno precisare che tra le alternativedi scenario prese in esame dal rapporto ambientale,è previsto anche lo scenario di concessione della derogaal limite dei 170 kg di azoto zootecnico, applicabileannualmente per ettaro di superficie coltivata, ai sensidell’articolo 9 e del paragrafo 2b dell’allegato III delladirettiva 91/676/Cee. Tale scenario, valutato sulla scortadel Documento Tecnico Scientifico all’esame della CommissioneEuropea, giustifica la sostenibilità ambientaledell’innalzamento del quantitativo massimo di azoto daeffluente zootecnico utilizzabile, e fornisce garanzia delmantenimento del livello di tutela delle acque imposto dalladirettiva stessa.Per questo motivo la Commissione regionale Vas è dell’avvisoche sia stata assolta in questa fase l’analisi deglieffetti ambientali del Programma d’Azione senza la necessitàdi doverlo sottoporre nuovamente a “procedura di verificadi assoggettabilità”, nel caso di concessione della deroga daparte della Commissione Europea, in caso di pronunciamentofavorevole del Comitato Nitrati.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento:


208Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma, delloStatuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche inordine alla compatibilità con la vigente legislazione statalee regionale;Vista la direttiva 91/676/Cee, del 12 dicembre 1991,concernente la protezione delle acque dall’inquinamentoprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole;Visti la direttiva comunitaria 92/43/Cee e il regolamentodi attuazione Dpr 8.9.1997, n. 357;Vista la direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeoe del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazionedegli effetti di determinati piani e programmisull’ambiente;Visto il D. Lgs. n. 3 aprile 2006, n. 152, e sue successivemodifiche ed integrazioni;Visto il decreto ministeriale 7 aprile 2006, che stabilisce icriteri e le norme tecniche generali per la disciplina regionalesull’utilizzazione degli effluenti di allevamento;Vista la Dgr 7 agosto 2006, n. 2495, “Recepimento regionaledel Dm 7 aprile 2006. Programma d’Azione per lezone vulnerabili ai nitrati di origine agricola”;Vista la Dgr 10 ottobre 2006, n. 3173, in materia di Valutazionedi Incidenza Ambientale;Vista la Dgr 7 agosto 2007, n. 2439, “Dgr 7 agosto 2007,n. 2495. Approvazione dei criteri tecnici applicativi e dellamodulistica per la presentazione delle comunicazioni dispandimento e dei piani di utilizzazione agronomica deglieffluenti di allevamento”;Viste la Dgr 26 maggio 2008, n. 1151 e la Dgr 24 febbraio2009, n. 398, rispettivamente Primo e Secondo Programmastraordinario per la risoluzione di problemi connessi all’applicazionedella Direttiva Nitrati;Vista la Dgr 31 marzo 2009, n. 791, “Adeguamento delleprocedure di valutazione ambientale strategica a seguito dellamodifica alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, cosi detto ‘Codice dell’ambientè, approvata dalD. Lgs. n. <strong>16</strong> gennaio 2008, n. 4. Indicazioni metodologichee procedurali”;Vista la Dcr n. 107/2009, “Piano regionale di Tutela delleAcque” della Regione del Veneto;Vista la Dgr 3 agosto 2010, n. 2071 che ha prolungatol’efficacia delle disposizioni del Titolo V della Dgr 7 agosto2006, n. 2495 e s.m.i, “Programma d’Azione per le zonevulnerabili ai nitrati del Veneto”, ed ha avviato la proceduradi Valutazione Ambientale Strategica (Vas);Visti il Ddr n. 399/2010 e il Ddr n. 410/2010, con i qualisono stati adottati e inviati alla Commissione regionale Vase documenti preliminari per l’esame di competenza;Vista la Dgr del 30 novembre 2010, n. 2895 con la qualeè stato affidato alla società AGRI.TE.CO. S.C. l’incaricodi redigere il documento concernente l’applicazione dellaprocedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca)per il caso in argomento;Vista la nota del 22 dicembre 2010, che ha trasmessoil “Parere n. 94 del <strong>16</strong> dicembre 2010” della Commissioneregionale Vas relativamente al Documento preliminare e alRapporto ambientale;Vista la nota Mipaaf del 21 gennaio <strong>2011</strong>, prot. n. 0001474,con la quale il Capo Dipartimento delle Politiche competitivedel mondo rurale e della qualità chiede alle Regionidi inviare con la massima urgenza ai competenti Uffici delMinistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare la bozza dei Programmi d’Azione, per la prosecuzionedell’iter di richiesta di deroga alla direttiva 91/676/Cee;Vista la Dgr 8 febbraio <strong>2011</strong>, n. 132, con la quale sonostati adottati la proposta di “Programma d’Azione per le zonevulnerabili ai nitrati”, il “Rapporto ambientale”, la “Sintesinon tecnica” e la “Valutazione di Incidenza Ambientale”, eche ha contestualmente aperto la fase, di durata di 60 giorni,di pubblica consultazione sulla documentazione adottata;Vista la nota della Federazione regionale Coldiretti delVeneto del 25 marzo <strong>2011</strong>, prot. n. 97/MB/vm, con la qualesono state trasmesse le osservazioni relative al Programmad’Azione adottato con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota del Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare, del 13 aprile <strong>2011</strong>, prot. n. 122298/tri, con la quale è stato trasmesso il parere relativo al Programmad’Azione adottato con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota della Provincia di Verona, del 15 aprile<strong>2011</strong>, prot. n. 41256, con la quale sono state trasmesse leosservazioni relative al Programma d’Azione adottato conla Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota della Federazione regionale Ordini deiDottori Agronomi e Forestali del Veneto, del 18 aprile <strong>2011</strong>,prot. n. 137, con la quale sono state trasmesse le osservazionirelative al Programma d’Azione adottato con la Dgrn. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota della Comunità Montana della Lessinia -Parco Naturale regionale, del 18 aprile <strong>2011</strong>, prot. n. 1386,con la quale sono state trasmesse le osservazioni relative alProgramma d’Azione adottato con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota della CIA - Confederazione Italiana Agricoltori,del 18 aprile <strong>2011</strong>, con la quale sono state trasmessele osservazioni relative al Programma d’Azione adottato conla Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota della Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo,Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta Bacchiglione, del 31maggio <strong>2011</strong>, prot. n. 562/DLgs152/3(2006), con la quale èstato trasmesso il parere relativo al Programma d’Azioneadottato con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota dell’Unità di Progetto CoordinamentoCommissioni (Vas, Vinca, Nuvv) del 13 giugno <strong>2011</strong>, prot.n. 281094, con la quale sono stati chiesti alcuni chiarimentimetodologici e procedurali, nonché alcune integrazioni alladocumentazione presentata (Rapporto Ambientale);Vista la nota dell’Ente Parco del <strong>Del</strong>ta del Po, del 23giugno <strong>2011</strong>, con la quale è stato trasmesso il parere relativoal Programma d’Azione adottato con la Dgr n. 132/<strong>2011</strong>;Vista la nota del Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare del 18 maggio <strong>2011</strong>, prot. n. 1<strong>61</strong>77/TRI/DI, con la quale si chiede alle Regioni di comprimerei tempi dell’iter procedurale della Vas;Vista la nota della Direzione Agroambiente del 28 giugno<strong>2011</strong>, prot. n. 308921, con la quale è stata trasmessa al ServizioPianificazione Ambientale dell’UP CoordinamentoCommissioni (Vas, Vinca, Nuvv) la copia della Valutazionedi Incidenza Ambientale con le integrazioni apportate;Vista la nota della Direzione Agroambiente del 29 giugno


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 209<strong>2011</strong>, prot. n. 312<strong>16</strong>6, con la quale si trasmettono all’UPCoordinamento Commissioni (Vas, Vinca, Nuvv), l’elencodelle Autorità Ambientali consultate, l’elenco e la copia delleosservazioni e dei pareri pervenuti all’Autorità procedente,le integrazioni tecniche in riscontro alla nota del 13 giugno<strong>2011</strong>, prot. n. 281094, dell’UP Coordinamento Commissioni,la copia dell’estratto del <strong>Bur</strong> n. 15 del 18 febbraio <strong>2011</strong>, conpubblicazione dell’avviso di adozione della Proposta di Programmad’Azione, del Rapporto Ambientale, della Vincae della Sintesi non tecnica, e con la quale si trasmettono,altresì, i pareri e le osservazioni pervenute con le relativecontrodeduzioni;Vista la nota del Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare del 1° luglio <strong>2011</strong>, prot. n. 21344/TRI/DI, con la quale ribadisce l’urgenza di approvare iProgrammi d’Azione regionali per poter accedere alla concessionedella deroga alla direttiva 91/676/Cee, che la CommissioneEuropea approva con propria decisione, e alla suaapplicazione a decorrere dall’inizio del 2012;Visto il parere n. 39, del 7 luglio <strong>2011</strong>, della Commissione Vasregionale;delibera1. di approvare quanto esposto nelle premesse, checostituiscono parte integrante e sostanziale del presenteprovvedimento;2. di approvare: l’allegato A, “II Programma d’Azioneper le zone vulnerabili ai nitrati del Veneto”, che contiene ledisposizioni concernenti la disciplina dell’attività di utilizzazioneagronomica degli effluenti di allevamento; l’allegatoB, “Rapporto Ambientale”; l’allegato C, “Sintesi non tecnica”;l’allegato D, “Valutazione di Incidenza Ambientale”;l’allegato E, “Dichiarazione di sintesi”, allegati su supportodigitale e conservati in originale su supporto cartaceo pressola Direzione Agroambiente, e costituenti parte integrante esostanziale del presente provvedimento;3. di dare atto che il “II Programma d’Azione per le zonevulnerabili del Veneto”, di cui all’allegato A, ha recepito ipareri delle Autorità ambientali e le osservazioni ritenuteammissibili in fase istruttoria, come risultante dal pareredella Commissione Vas del 7 luglio <strong>2011</strong>, n. 39;4. di disporre che la validità del “II Programma d’Azioneper le zone vulnerabili ai nitrati del Veneto” decorre dal 1°gennaio 2012 al 31 dicembre 2015;5. di rendere disponibile il “II Programma d’Azione per lezone vulnerabili ai nitrati”, il Rapporto Ambientale, la Sintesinon Tecnica, così come integrate in esito al parere della Commissionen. 39 del 7 luglio <strong>2011</strong>, tramite pubblicazione sulla sezione“Direttiva Nitrati” del sito inter net della Giunta regionale;6. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspese a carico del bilancio regionale;7. di incaricare la Direzione regionale Agroambientedell’esecuzione del presente atto.Allegati (omissis).itGli allegati sono consultabili onlinehttp://bur.regione.veneto.itDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1157del 26 luglio <strong>2011</strong>Proroga dei termini di realizzazione delle operazionifinanziate ai sensi della misura 123 - Progetti Integrati diFiliera (Pif) di cui alla <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionaledel 12/02/2008, n. 199 “Programma di sviluppo ruraleper il Veneto 2007-2013. Apertura termini del primo bandogenerale di presentazione delle domande. Condizioni epriorità per l’accesso ai benefici.” in zone non ricadenti inquelle montane.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]Note per la trasparenza:Con il presente provvedimento si consente la proroga al31 dicembre <strong>2011</strong>, nelle aree non classificate montane, deitermini di scadenza di 24 mesi (scadenza attuale al 31 luglio<strong>2011</strong>), previsti per la realizzazione delle operazioni finanziateai sensi della misura 123 Accrescimento del valore aggiuntodei prodotti agricoli, nell’ambito dei Pif previsti dalla <strong>Del</strong>iberazionedella Giunta regionale del 12/02/2008, n. 199.L’Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.Con Decisione C(2007) 4682 del 17 ottobre 2007, la CommissioneEuropea ha formalmente approvato il Programma disviluppo rurale (PSR) per il Veneto 2007-2013, confermandoil cofinanziamento comunitario del Programma e l’ammissibilitàdelle spese a valere sulle risorse assegnate.Con <strong>Del</strong>iberazione del 13 novembre 2007, n. 3560 laGiunta regionale ha pertanto confermato il testo vigente delPsr 2007 - 2013 che definisce la pianificazione finanziariaper anno, per asse e per misura, la classificazione dei comunidel Veneto ai fini dell’applicazione degli assi 3 e 4 del Programmae la delimitazione per comune delle aree montanedel Veneto, ai sensi dell’articolo 50 del regolamento (Ce) n.<strong>16</strong>98/2005. Il Programma è stato poi oggetto di successivemodifiche, da ultimo con <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale29 dicembre 2009, n. 4082 “Approvazione finale dellarevisione del Programma di sviluppo rurale per il Veneto2007-2013 in relazione alle nuove sfide ed alle infrastrutturea banda larga a seguito dell’Health Check e del RecoveryPackage. Art. 6, comma 1, lett. a) del reg. (Ce) n. 1974/2006.Art. 37, comma 2, Lr 1/91. <strong>Del</strong>iberazione/CR n. 80 del <strong>16</strong>giugno 2009.”In particolare, con il primo bando generale di apertura deitermini, <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale del 12/02/2008,n. 199 “Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013.Apertura termini del primo bando generale di presentazionedelle domande. Condizioni e priorità per l’accesso ai benefici.”,la Giunta regionale aveva programmato l’applicazionedei Progetti Integrati di Filiera, uno degli strumenti strategicidi integrazione presenti nel PSR, che comprendeva ilcollegamento tra operazioni di diverse misure, nell’ambitodelle filiere di produzione nei diversi settori; in particolareil Pif dava modo di valorizzare le interconnessioni tra gliinvestimenti volti all’accrescimento del valore aggiunto(misura 123 del Psr) e gli investimenti di Ammodernamentodelle imprese agricole (misura 121), come anche con altriinterventi di sistema riguardanti la produzione (misure 111,114, 132), la sperimentazione (misura 124) e la promozionedei prodotti di qualità (misura 133).Come l’investimento della misura 123, in ogni caso,


210Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>era ritenuto essenziale per la presentazione e la valutazioneiniziale del progetto, così pure, in sede di verifica finale sulPif, deve essere compiutamente accertato che le singoleoperazioni sulla misura 123 e 121 siano concluse e funzionali,pena la possibilità di incorrere nella decadenza totaledi tutto il progetto, a scapito, in particolare, di coloro chenello stesso Pif hanno completato il progetto.Dal punto di vista realizzativo, il bando specifico per lamisura 123 Pif fissava, al punto 4.4 - Termini e scadenzeper l’esecuzione, il tempo utile per il completamento delleoperazioni in 24 mesi, elevato a 30 mesi per i progetti ricadentiin zona montana.Considerati i tempi per l’esecuzione dell’investimentotale termine appare effettivamente congruo per la maggiorparte delle situazioni. Per altro, in alcune limitate situazioni,conseguenti da una parte la crisi finanziaria, dall’altra alcunedifficoltà di ordine realizzativo, è stata segnalata l’impossibilitàdi portare a termine le operazioni nei tempi previsti, conconseguenze che possono riverberarsi anche a livello di tuttoil Pif, non essendo le operazioni né concluse, né funzionali,né approvabili parzialmente. Il decadere dell’operazione sullamisura 123 rischierebbe quindi compromettere l’intero Pifapprovato, a danno soprattutto delle aziende primarie chehanno partecipato al Pif e che hanno già realizzato l’investimentoe sono in attesa del saldo.A fronte di un periodo di proroga limitato, ma sufficientea completare la maggior parte degli interventi approvati aisensi della misura 123 Pif, si otterrebbe invece una pienaoperatività della filiera e il pieno riconoscimento degli importidi spesa rendicontati e ammissibili a tutti i beneficiari.Per tale motivo, si propone che il termine ultimo per la realizzazionedelle operazioni, in zone non ricadenti in quellemontane, sia portato al 31 dicembre <strong>2011</strong>.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma,dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente haattestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anchein ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionalee statale;- Vista la Legge regionale 10 gennaio 1997, n. 1 “Ordinamentodelle funzioni e delle strutture della Regione”;- Visto il Regolamento (Ce) n. <strong>16</strong>98/2005 del 20 settembre2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da partedel Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) ele modifiche successivamente apportate, in particolare conil regolamento (Ce) n. 74/2009;- Visto il Regolamento (Ce) n. 73/2009 del Consiglioche stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegnodiretto agli agricoltori nell’ambito della politica agricolacomune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degliagricoltori, e che modifica i regolamenti (Ce) n. 1290/2005,(Ce) n. 247/2006, (Ce) n. 378/2007 e abroga il regolamento(Ce) n. 1782/2003;- Visto il Regolamento (Ce) del Consiglio n. 1290 del 21giugno 2005 relativo al finanziamento della politica agricolacomune rurale e le successive modifiche apportate, da ultimocon Regolamento (Ce) n.73/2009 ;- Vista la Decisione del Consiglio del 20 febbraio 2006relativa ad orientamenti strategici comunitari per lo svilupporurale (periodo di programmazione 2007-2013) e la successivaDecisione 2009/<strong>61</strong>/CE;- Visto il Regolamento (Ce) n. 1974/2006 del 15 dicembre2006 della Commissione recante disposizioni di applicazionedel regolamento (Ce) n. <strong>16</strong>98/2005 e le successive modificheapportate, da ultimo con Regolamento (Ce) n. 363/2009;- Visto il Regolamento (UE) n. 65/<strong>2011</strong> recante modalitàdi applicazione del regolamento (Ce) n. <strong>16</strong>98/2005 delConsiglio per quanto riguarda l’attuazione delle proceduredi controllo e della condizionalità per le misure di sostegnodello sviluppo rurale;- Visto il Regolamento (Ce) n. 1320 della Commissione,del 5 settembre 2006 recante disposizioni per la transizioneal regime di sostegno alla sviluppo rurale istituito dal regolamento(Ce) n. <strong>16</strong>98/2005 del Consiglio;- Vista la Decisione C(2007) 4682 del 17 ottobre 2007con la quale la Commissione Europea ha formalmente approvatoil Programma, dando garanzia del cofinanziamentocomunitario e dell’ammissibilità delle spese a valere sullerisorse assegnate;- Vista la <strong>Del</strong>iberazione della Giunta regionale del29/12/2009 n. 4082, che approva l’ultima versione delProgramma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007 - 2013,l’approccio strategico previsto, la ripartizione finanziariaapprovata e le disposizioni tecnico-amministrative di attuazione,comprensive anche della conseguente gestionefinanziaria;- Viste le <strong>Del</strong>iberazioni n. 1223/2007, n. 199/2008,n. 2437/2008, n. 2440/2008, n. 2904/2008, n. 544/2009,n. 877/2009, n. 2595/2009, n. 4083/2009, n. 288/2010, n.745/2010, n. 2063/2010, n. 3181/2010, n. 87/<strong>2011</strong> n. 88/<strong>2011</strong>,n. 376/<strong>2011</strong> e n. 443/<strong>2011</strong>, con le quali la Giunta regionaleha provveduto ad approvare bandi generali e specifici su ungran numero di misure ed azioni, secondo modalità e proceduresia singole che integrate di attuazione dettagliate neglistessi bandi a valere sulle misure dei tre assi del Programmadi sviluppo rurale 2007-2013;- Vista la deliberazione della Giunta regionale del12/02/2008, n. 199 “Programma di sviluppo rurale per ilVeneto 2007-2013. Apertura termini del primo bando generaledi presentazione delle domande. Condizioni e prioritàper l’accesso ai benefici.”;- Considerata la necessità di consentire al più alto numerodi soggetti beneficiari della misura 123 Pif un periododi proroga limitato, sufficiente a realizzare degli interventifunzionali, per una piena operatività della filiera e il pienoriconoscimento degli importi di spesa;- Ritenuto di proporre che il termine ultimo per la realizzazionedelle operazioni, in zone non ricadenti in quellamontana, sia portato al 31 dicembre <strong>2011</strong>;- Ravvisata l’opportunità di accogliere la proposta delrelatore facendo proprio quanto esposto in premessadelibera1. per le motivazioni espresse in premessa, di prorogareal 31 dicembre <strong>2011</strong> la scadenza ultima per la realizzazione,


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 211in zone non ricadenti in quelle montane, degli interventi approvatiai sensi della misura 123 Pif, di cui alla deliberazionedella Giunta regionale del 12/02/2008, n. 199 “Programmadi sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. Apertura terminidel primo bando generale di presentazione delle domande.Condizioni e priorità per l’accesso ai benefici.”;2. la Direzione regionale Piani e Programmi settoreprimario, autorità di Gestione del programma di svilupporurale, è incaricata dell’esecuzione del presente atto;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1158del 26 luglio <strong>2011</strong>Riorganizzazione del servizio di controllo funzionalee taratura delle attrezzature per la distribuzione dei prodottifitosanitari.[Agricoltura]Note per la trasparenza:Riorganizzazione in Veneto del servizio di controllofunzionale e regolazione delle macchine per la distribuzionedei prodotti fitosanitari, secondo quanto stabilito dalladirettiva n. 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodottifitosanitari.L’Assessore Franco Manzato, riferisce quanto segue:Le attrezzature utilizzate per la distribuzione dei prodottifitosanitari per la difesa delle coltivazioni agrarie, sono costituiteda macchine molto diverse per tipologia, caratteristichecostruttive ed età. I livelli di efficienza e manutenzione nonsono sempre ottimali; a ciò si aggiunge una certa carenza diconoscenze da parte dell’utilizzatore sulle corrette modalitàcon le quali intervenire sulle attrezzature per consentire unacorretta distribuzione del prodotto, in modo da garantirel’efficacia e nello stesso tempo ridurre al minimo gli effettiindesiderati, come la possibile dispersione del prodottonell’ambiente, principalmente per effetto deriva. Da quil’esigenza di procedere alla periodica verifica funzionale ealla regolazione delle macchine irroratrici in uso.In Italia sono da registrare diverse iniziative, le primein Provincia di Bolzano, all’inizio degli anni ’80, e successivamentein altre regioni, tra cui il Veneto a partire daglianni ’90. Attualmente si registra una situazione disomogeneatra regioni, anche se quasi tutte hanno avviato un serviziodi controllo su base volontaria, che ha interessato almenole aziende che hanno aderito ai programmi di produzioneintegrata nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, con un’incidenzadei controlli, tuttavia, ancora molto modesta, stimatapari a circa il 5 - 10 % sul totale del parco macchine.In Veneto il controllo dell’efficienza delle attrezzature perla distribuzione dei prodotti fitosanitari ha interessato neglianni passati prevalentemente le aziende che hanno aderitoalle misure di Agricoltura Integrata e Agricoltura Biologicaai sensi del Reg. Cee n. 2078/92 e successivamente del Reg.Ce n. 1257/1999, per i relativi periodi di programmazione,a partire dall’anno 1994 e fino al 2006.Contestualmente, con la Dgr n. 2640 del 14/07/1998, inattuazione del Programma Interregionale Agricoltura e Qualità,misura 4 “Impiego Fitofarmaci e efficienza distributivadelle irroratrici”, la regione aveva finanziato alcune azionivolte a far conoscere e potenziare il servizio, attraversoiniziative coordinate di informazione e sensibilizzazione,contributi ai cantieri per l’acquisto dei banchi prova, contributialle aziende agricole a parziale copertura dei costi dellaverifica. La <strong>Del</strong>iberazione citata attribuiva la competenzain materia al Servizio Fitosanitario; le attività svolte hannopermesso di sviluppare il servizio attraverso l’attivazionedi nuovi cantieri, che si sono aggiunti ai 7 operativi primadel 1998, e uniformare le metodologie per il controllo, adottandoquelle elaborate e approvate nel 1997 a livello nazionalenell’ambito della misura 4. Allo stato attuale i cantieriautorizzati ad operare in Veneto sono 13. Dai dati riferiti alperiodo 2004 - 2006, le verifiche si sono attestate su circa400 - 500 irroratrici all’anno. Ciò significa che nell’arco di 5anni il controllo interessa mediamente circa 2.000 irroratrici,a fronte di un parco macchine che, sulla base dei dati delcensimento dell’agricoltura del 2000 risulta essere costituito,in Veneto, da circa 55.000 tra irroratrici e atomizzatori, dicui l’85% di età superiore a 10 anni.Negli ultimi anni la situazione in Veneto non risulta migliorata;vengono effettuate poche centinaia di verifiche all’anno, inquanto l’obbligo del controllo funzionale rimane limitato soloalle aziende che aderiscono ai programmi di difesa integrata,all’interno dei Piani Operativi di alcune Organizzazioni ProduttoriOrtofrutticole, oppure alle aziende che si sottopongonovolontariamente a sistemi di certificazione privati, come lenorme Globalgap, per poter vendere il loro prodotto ad alcunecatene della Grande Distribuzione Organizzata.Va aggiunto che il Decreto Mipaaf del 22 dicembre2009 “Disciplina del regime di condizionalità”, all’art. 13stabilisce per le aziende che aderiscono a misure Agroambientalinell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, l’obbligodella verifica funzionale delle irroratrici almeno ogni 5 anni.Le aziende interessate a misure Agroambientali, in Veneto,sono circa 6.000; tuttavia va precisato che tale obbligo nonprevede necessariamente il controllo funzionale da parte diun centro prova autorizzato, essendo sufficiente una attestazioneda parte di un tecnico.La scarsa diffusione dei controlli sulle attrezzature perla distribuzione dei prodotti fitosanitari in Veneto, non dissimiledalle altre regioni italiane, risulta in contrasto conquanto avviene attualmente nel resto d’Europa, dove nellamaggior parte dei paesi i controlli funzionali delle irroratricisono obbligatori e vengono eseguiti secondo standardeuropei, norma EN 13790.In data 21 ottobre 2009 il Parlamento Europeo e il Consigliohanno approvata la Direttiva 2009/128/CE, che istituisceun quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzosostenibile dei pesticidi. Questa direttiva completa il quadronormativo europeo sui prodotti fitosanitari, regolamentandoper la prima volta la fase del loro corretto impiego, ossiaquella successiva all’immissione in commercio. Tra le diverseazioni previste in applicazione della direttiva, rilevanel caso in esame l’art. 8, che stabilisce “entro il 14 dicembre20<strong>16</strong>, gli Stati membri fanno in modo che le attrezzature perl’applicazione dei pesticidi siano state ispezionate almenouna volta. Dopo tale data potranno essere impiegate peruso professionale soltanto le attrezzature ispezionate conesito positivo”. La Direttiva 2009/128/CE, che deve essere


212Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>recepita entro il 14 dicembre <strong>2011</strong>, nell’allegato II indica irequisiti che le attrezzature devono soddisfare all’atto delcontrollo, al fine di ottenere un elevato livello di protezioneper la salute umana e per l’ambiente.A livello nazionale, tenuto conto delle normative chesi stavano predisponendo a livello comunitario, il Mipaaf,con Dm n. 10730 del 21/12/04 aveva approvato un apposito“Programma per il coordinamento delle attività di controllodelle macchine per la protezione delle colture in uso pressole aziende agricole” affidandone il coordinamento all’EnteNazionale Macchine Agricole (Enama). È stato quindi istituitoun Gruppo di Lavoro Tecnico, composto da esperti del mondoscientifico e rappresentanti delle regioni, che ha predispostouna serie di documenti che costituiscono la metodologia comunea livello nazionale per le attività di controllo funzionalee regolazione delle macchine irroratrici in Italia.Questo supporto tecnico e metodologico, unitamente allarealizzazione di un software per la raccolta, l’elaborazionee l’archiviazione dei dati, viene proposto alle Regioni cheintendono avviare o aggiornare il Servizio nel rispetto degliadempimenti comunitari e per favorire il mutuo riconoscimentodell’attività svolta dai diversi centri prova operanti sulterritorio nazionale.Per quanto esposto è necessario provvedere a riorganizzareil servizio di controllo funzionale e di regolazionedelle attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari,adottando i documenti di riferimento predisposti dalgruppo di lavoro Enama su incarico del MiPAF, in quantoconformi alle prescrizioni della citata Direttiva 2009/128/CE. Tenuto conto dei termini fissati dalla direttiva stessa, èopportuno inoltre stabilire che anche i cantieri, attualmenteoperanti, vengano sottoposti a rinnovo dell’autorizzazione,dimostrando di essere in grado di operare secondo le metodologieEnama entro e non oltre il 14 dicembre <strong>2011</strong>, così chei certificati di controllo rilasciati dopo tale data soddisfinoin pieno i requisiti fissati dall’Unione Europea e riconosciutia livello nazionale.Tenuto conto che il sevizio di controllo delle macchineper la distribuzione dei prodotti fitosanitari è strettamenteconnesso con le attività di difesa delle colture e in particolarecon i principi e criteri della difesa integrata; vista inoltre laDgr n. 2640 del 14/07/1998, con la quale venivano attribuitele competenze in materia al Servizio Fitosanitario regionale,si ritiene di confermare l’Unità Periferica per i Servizi Fitosanitaristruttura competente per l’adozione dei necessariprovvedimenti tecnici e amministrativi.Considerato inoltre che alcune attività necessarie per lagestione del servizio richiedono competenze specialistiche,di cui la struttura incaricata non dispone, si rende necessariala sottoscrizione di apposita convenzione con il DipartimentoTerritorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova,con il quale la Regione aveva collaborato anche in occasionedel precedente programma interregionale - Misura 4, e chein questi anni ha continuato a seguire la materia anche attraversola partecipazione al gruppo di lavoro tecnico dell’Enama.I servizi richiesti prevedono:- la partecipazione alle attività di verifica dell’operativitàdei Centri Prova, ai fini della loro autorizzazione e neisuccessivi controlli periodici;- attività di assistenza tecnica e consulenza specialisticaalla struttura competente e ai Centri Prova autorizzati;- attività e iniziative di aggiornamento e formazione rivolteai tecnici dei Centri Prova ai fini dell’attivazionee promozione del servizio;- raccolta di informazioni ed analisi dei risultati e dellecriticità riscontrate, anche al fine di proporre modifichealle procedure e metodologie adottate.Quanto alla spesa da assumere e al conseguente impegnoper lo svolgimento delle attività indicate nei precedenti paragrafie riportate nello schema di convenzione, Allegati Be B1, si determina un costo complessivo pari ad € 15.000,00;si ritiene inoltre che il periodo di durata del rapporto convenzionalesia da stabilire in due anni.Ove le attività richieste risultassero superiori a quantostabilito, si provvederà ad integrare e prorogare la convenzionee a riconoscere la spesa aggiuntiva assumendo la spesaaggiuntiva con decreto del dirigente responsabile dell’U.Per. Servizi Fitosanitari.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Statuto,il quale dà atto che la Struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione nazionale e regionale;Vista la Direttiva 2009/128/CE del 21 ottobre 2009 “cheistituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzosostenibile dei pesticidi”;Visto il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole eForestali n. 10730 del 21/12/04 e successive modifiche, con cuiè stato approvato il “Programma per il coordinamento delleattività di controllo delle macchine per la protezione dellecolture in uso presso le aziende agricole” affidandone il coordinamentoall’Ente Nazionale Macchine Agricole - Enama - ei documenti predisposti dal Gruppo di Lavoro Tecnico;Vista la propria <strong>Del</strong>ibera n. 2640 del 14/07/1998, di approvazionedel progetto esecutivo in applicazione del programmainterregionale Agricoltura e Qualità - Misura 4 “Verifica dell’efficienzadistributiva delle macchine operatrici”;Vista la Lr 10 gennaio 1997, n. 1 “ordinamento delle funzionie delle strutture della Regione”;Vista la Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 7 “Legge finanziaria regionaleper l’esercizio <strong>2011</strong>”;Vista la Lr 18 marzo <strong>2011</strong>, n. 8 “Bilancio di previsione perl’esercizio finanziario <strong>2011</strong> e pluriennale <strong>2011</strong>-2013”;delibera1. di approvare l’Allegato A “Servizio di Controllo Funzionalee Taratura delle attrezzature per la distribuzione diprodotti fitosanitari nella Regione del Veneto - Procedure eMetodologie”;2. di autorizzare il dirigente dell’Unità Periferica per iServizi Fitosanitari ad adottare gli atti necessari per l’organizzazionee la gestione del servizio, compresa l’approvazione ela modifica delle specifiche tecniche e della modulistica, nelrispetto di quanto stabilito a livello nazionale in applicazionedella Direttiva 2009/128/CE;3. di autorizzare il dirigente dell’Unità Periferica per i


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 213Servizi Fitosanitari a sottoscrivere la convenzione di cui agliAllegati B e B1 con l’Università di Padova, DipartimentoTerritorio e Sistemi Agro-forestali;4. di impegnare a favore dell’Università di Padova - DipartimentoTerritorio e Sistemi Agroforestali la spesa di €.15.000,00 sul capitolo n. 101404 ad oggetto: “Azioni Regionalidi Profilassi Fitosanitaria (art. <strong>61</strong>, Lr 12/12/2003, n. 40)”del bilancio annuale di previsione dell’esercizio finanziariocorrente che presenta sufficiente disponibilità;5. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;6. di autorizzare il dirigente dell’U.P. per i Servizi Fitosanitari,ove le attività richieste all’Università di Padova,Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali risultasserosuperiori a quanto previsto nella convenzione, ad integrare eprorogare la stessa e a riconoscere la spesa aggiuntiva assumendocon proprio decreto il relativo impegno.Allegato B (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.itAllegato AServizio di controllo funzionale e taratura delle attrezzatureper la distribuzione di prodotti fitosanitari nella Regione delVenetoProcedure e MetodologiePremessaIl presente documento definisce le procedure, i criteri e lemetodologie relative all’attività di controllo funzionale e allaregolazione (o taratura) delle attrezzature per l’applicazionedei prodotti fitosanitari impiegate per uso professionale, insintonia con l’orientamento delle politiche comunitarie, voltea promuovere un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari,al fine di ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana esull’ambiente.Le presenti disposizioni tengono conto della necessità diuniformare strumenti e armonizzare metodologie di provaanche ai fini del reciproco riconoscimento dei servizi postiin essere nelle diverse regioni.Il servizio è svolto da Centri Prova autorizzati dallastruttura regionale competente.Il ricorso al servizio da parte degli utenti avviene su basevolontaria o obbligatoria, con le modalità e i tempi definitidalle specifiche normative di riferimento, ed in particolaresulla base di quanto sarà stabilito in sede di recepimentonazionale della Direttiva 2009/128/CE, relativa all’uso sostenibiledei prodotti fitosanitari.1 Metodologia di riferimento per il controllo funzionalee la regolazione (o taratura)La metodologia di riferimento per il controllo e la taraturadelle attrezzature è la seguente:a) Direttiva 2009/128/CE, art. 8 e allegato II e relative disposizioninazionali di recepimento;b) documenti approvati dal gruppo di lavoro Enama - EnteNazionale per la Meccanizzazione Agricola - nell’ambitodel “Programma per il coordinamento delle attività dicontrollo delle macchine per la protezione delle colturein uso presso le aziende agricole”, nel seguito “metodologiaEnama”, e successive modifiche e integrazioni.I documenti Enama sono disponibili nel sito www.enama.it/it/irroratrici.php.La metodologia Enama viene assunta come riferimentoper tutti gli aspetti non disciplinati nel presente documento,fino all’adozione di specifiche procedurali e tecniche diverseda parte della struttura competente, tenuto conto delle indicazionie disposizioni adottate a livello nazionale.2 CompetenzeLa struttura regionale competente per l’adozione di tuttigli atti tecnici e amministrativi necessari per l’attivazionedel servizio è l’Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari,nel seguito “struttura competente”, che può avvalersi dellacollaborazione di esperti in materia di controllo delle irroratrici.La struttura competente, in particolare provvede:- all’aggiornamento e approvazione della modulistica;- alla definizione delle specifiche tecniche, nel rispetto diquanto stabilito dalla Direttiva 2009/128/CE e relativedisposizioni nazionali di recepimento, e tenuto contodelle esigenze di reciproco riconoscimento tra regioni edella necessità di disporre di dati minimi da trasmettereagli Enti individuati dal Ministero competente;- all’approvazione dei corsi di formazione;- all’autorizzazione e al controllo dell’attività dei CentriProva, alla eventuale sospensione e revoca delle autorizzazioni;- al controllo dei tecnici abilitati e all’adozione di eventualimisure di sospensione o revoca;- a collaborare con gli Enti individuati a livello nazionaleper la definizione delle procedure e organizzazione delservizio;- a svolgere ogni altra attività finalizzata a garantire il correttosvolgimento del servizio di controllo e taratura.3 Autorizzazione dei Centri Prova3.1 Presentazione della domanda di autorizzazioneI Centri Prova, per essere autorizzati al servizio per ilcontrollo funzionale e la taratura delle attrezzature per ladistribuzione dei prodotti fitosanitari devono presentareapposita domanda all’U. Per. per i Servizi Fitosanitari, edevono possedere i seguenti requisiti:- avere almeno 1 tecnico abilitato, secondo quanto previstoal successivo punto 5), per le tipologie di irroratrici - coltureerbacee, colture arboree, irroratrici speciali - per lequali il Centro Prova chiede l’attivazione del servizio;- avere la disponibilità delle attrezzature per la realizzazionedelle verifiche, in grado di rispettare gli standarddefiniti dalla metodologia di riferimento, nonché esserea norma rispetto alle disposizioni legislative relative allasicurezza sui luoghi di lavoro e degli operatori;- essere in grado di effettuare semplici interventi meccanicie sostituzioni di componenti di uso standard, qualimanometri, elementi degli ugelli, fascette;


214Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>- disporre dei supporti informatici necessari per l’inserimentodei dati, l’archiviazione e la stampa dei documenti,la trasmissione dei dati secondo quanto stabilito dallastruttura competente.I Centri Prova devono inoltre impegnarsi a:- rispettare la metodologia per il controllo funzionale e lataratura delle attrezzature per la distribuzione di prodottifitosanitari stabilita dalla Regione;- effettuare i controlli delle attrezzature delle azienderichiedenti senza alcuna discriminazione;- comunicare preventivamente agli agricoltori le condizionidi accesso al servizio, con particolare riferimento allecaratteristiche delle attrezzature da sottoporre a verificae le condizioni di sicurezza e pulizia che devono essererispettate;- redigere la documentazione richiesta e conservarne copiapresso la sede del Centro Prova unitamente alle attestazionidi funzionalità e ai rapporti di regolazione/taraturarilasciati agli utenti;- registrare tramite apposito software i dati relativi alleverifiche effettuate e trasmetterli agli Enti competenticon le periodicità e secondo le modalità stabilite dallaRegione;- sottoporsi ai controlli disposti dalla Regione presso lasede del Centro o durante lo svolgimento dell’attività,finalizzati ad accertare la correttezza delle verifiche edel rilascio delle attestazioni, nonché il rispetto deglialtri adempimenti richiesti;- comunicare preventivamente alla Regione le variazionidi sede, dell’attrezzatura utilizzata e del personale prepostoalla realizzazione del servizio;- rispettare le ulteriori prescrizioni stabilite dalla strutturacompetente.3.2 Centri prova già autorizzati dalla Regione del VenetoI Centri Prova, o cantieri, già autorizzati alla data di pubblicazionedella presente deliberazione, devono presentarerichiesta ed ottenere il rinnovo dell’autorizzazione sulla basedei requisiti ed impegni sopra indicati, entro il 14 dicembre<strong>2011</strong>. In caso contrario, dopo tale data l’autorizzazione decadeautomaticamente. Per quanto riguarda l’abilitazione,i tecnici che hanno già partecipato a corsi di formazione edimostrano di avere eseguito almeno 20 controlli funzionalipossono conseguire l’abilitazione secondo quanto stabilitonelle procedure Enama, anche attraverso la partecipazionead una attività di formazione/aggiornamento che comportialmeno 15 ore di effettiva frequenza seguita da valutazionefinale, per la sola parte teorica.Fino alla data del 14 dicembre <strong>2011</strong>, i Centri Prova giàoperanti possono seguire la precedente metodologia definitanell’ambito del Programma interregionale, Misura 4, e approvatadall’apposito Comitato il 22 maggio 1997, oppureapplicare la metodologia di riferimento di cui al punto 1.3.3 Rilascio dell’autorizzazioneLa Regione provvederà ad istruire le domande e rilasciarel’autorizzazione entro 90 giorni dal ricevimento.Per la valutazione della conformità delle attrezzaturedisponibili, del possesso dei requisiti previsti, della capacitàdei Centri Prova ad operare secondo la metodologia diriferimento la regione potrà avvalersi della consulenza diesperti qualificati.Il responsabile della struttura competente rilascia, conproprio atto, in funzione dell’esito dell’istruttoria, l’autorizzazionead effettuare il controllo funzionale e la taraturasulle diverse tipologie di irroratrici previste, provvedendo adinserire il Centro Prova nell’elenco regionale, pubblicato suapposito sito web, e a trasmettere l’informazione all’Enamao altro Ente o Istituto individuato dal Ministero competenteai fini dell’aggiornamento dell’elenco nazionale.Qualora si verifichino variazioni inerenti attrezzatura epersonale il Centro Prova dovrà preventivamente comunicarlealla Regione che provvederà ad eventuali adeguamentidell’autorizzazione rilasciata.3.4 Mutuo riconoscimento dei Centri Prova autorizzatida altre RegioniI Centri Prova autorizzati da altre regioni o dalle provinceautonome possono effettuare il servizio di controllofunzionale e taratura delle attrezzature, a favore di utentidel Veneto, alle stesse condizioni previste per i Centri autorizzatidal Veneto. A partire dal 14 dicembre <strong>2011</strong> dovrannooperare secondo la metodologia Enama, che diventa il riferimentoanche relativamente ai criteri per ottenere il mutuoriconoscimento.Al fine di permettere la possibilità dei controlli da partedella struttura competente, e a garanzia degli utenti che accedonoal servizio, il responsabile del Centro Prova dovràpresentare una richiesta iniziale di riconoscimento allaregione, fornendo le informazioni richieste, impegnandosia rispettare quanto stabilito per i Centri Prova autorizzatidalla Regione del Veneto. Nella lettera di riconoscimento,la struttura competente potrà, come prescrizione, richiederela preventiva comunicazione delle date e dei luoghi pressoi quali il Centro Prova andrà ad operare.In mancanza delle condizioni prescritte, la strutturacompetente può non concedere o revocare il riconoscimentoe, se del caso, provvederà a fare le opportune segnalazionialla Regione che ha autorizzato il Centro Prova.4 Controllo dei Centri Prova, sospensione o revocaautorizzazioneLa Regione, anche avvalendosi della consulenza diesperti qualificati, eseguirà dei controlli periodici finalizzatia verificare il rispetto da parte dei Centri autorizzati dellepresenti disposizioni e di quelle che verranno stabilite dallastruttura competente:- rispetto della metodologia di riferimento;- rispetto dei limiti di tolleranza stabiliti;- corretto rilascio degli attestati di funzionalità e rispettodella modulistica approvata dalla Regione;- adeguato stato di efficienza delle attrezzature di controlloe taratura;- corretta archiviazione dei dati e della documentazionedelle verifiche eseguite;- rispetto dei tempi di trasmissione, agli Enti indicati, deidati archiviati su supporto informatico.La Regione dispone la sospensione dell’autorizzazioneper un periodo di tre mesi, qualora si rilevino le seguentiinadempienze:


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 215- mancato rispetto della metodologia di riferimento;- non corretta compilazione e archiviazione della documentazioneprevista;- rifiuto o discriminazione nell’erogazione del servizionon motivato da precise ragioni tecniche od operative;- inadeguato stato di efficienza delle attrezzature di controllo;- mancato rispetto dei tempi di trasmissione alla Regioneo ad altro Ente indicato dalla Regione stessa, dei datirelativi ai controlli effettuati.La sospensione viene segnalata a fianco del nome delCentro Prova nell’elenco regionale.Il Centro, al termine del periodo di sospensione, puòriprendere l’attività, previa comunicazione alla Regione,comprendente la dichiarazione di impegno ad operarecorrettamente, con specifico riferimento all’inadempienzacontestata.Due sospensioni nell’arco temporale di tre anni o ilrifiuto ad assoggettarsi al controllo comportano la revocadell’autorizzazione.La revoca comporta l’impossibilità per il Centro di operareper un periodo di due anni.Trascorso questo periodo il Centro interessato a riprenderel’attività dovrà comunque ripresentare domanda diautorizzazione.Il Centro Prova revocato viene segnalato nel sito dedicatoe cancellato trascorso il periodo dei due anni, nel casoin cui non ottenga nuova autorizzazione.4.1 Commissione per l’autorizzazione e la verifica deiCentri ProvaIl Dirigente dell’U. Per. per i Servizi Fitosanitari nominai componenti della commissione che ha il compito di verificareil rispetto, da parte dei Centri Prova, dei requisiti e degliimpegni stabiliti, ai fini dell’emissione dei provvedimenti diautorizzazione, sospensione e revoca.La commissione è composta da un delegato del Dirigentee da un esperto nello specifico settore del controllofunzionale e taratura delle macchine irroratrici per prodottifitosanitari.5 Corsi di abilitazionePer ottenere l’abilitazione a svolgere l’attività di controllofunzionale delle macchine irroratrici occorre aver seguito uncorso di preparazione con valutazione finale, come previstodalla metodologia Enama.I corsi sono approvati dall’Unità Periferica per i ServiziFitosanitari, tenuto conto dei contenuti e della specifica preparazionedel personale docente.Per l’ammissione va presentata domanda a chi organizzail corso; al corso può accedere chiunque, purché in possessodel titolo di scuola dell’obbligo.La commissione esaminatrice sarà composta da untecnico della struttura competente e da almeno un docenteche ha svolto il corso. L’Ente che ha organizzato il corsoprovvederà a rilasciare l’attestato.All’atto della richiesta di autorizzazione di un CentroProva, l’Ufficio competente potrà riconoscere valida l’abilitazioneconseguita fuori regione, purché conforme allametodologia Enama.Per i tecnici in possesso di precedenti abilitazioni alladata di pubblicazione della presente deliberazione, valequanto stabilito al punto 3.2.5.1 Durata abilitazione dei tecniciL’abilitazione del tecnico non ha scadenza a meno chenon venga sospesa o revocata:- a causa di accertate irregolarità dell’operato del tecnico;- in seguito a ripetuta e ingiustificata assenza alle attivitàdi aggiornamento sul tema previste dalla Regione.Le sospensioni e la revoca si applicano nei casi indicatial punto 4, quando è ravvisabile la responsabilità del tecnico;inoltre si applica la sospensione di tre mesi nel caso dimancata partecipazione ai corsi di formazione, senza validagiustificazione.Qualora il tecnico si renda direttamente responsabile dicomprovato grave e volontario mancato rispetto della metodologiadi controllo in vigore la Regione potrà stabilirela revoca immediata dell’abilitazione.La revoca comporta l’impossibilità per il tecnico adoperare per due anni. Trascorso questo periodo il tecnicointeressato a riprendere l’attività dovrà partecipare ad uncorso di formazione e superare l’esame di abilitazione comeprevisto al punto 5.6 Condizioni di accesso per gli utenti che richiedonoil servizio ai Centri ProvaPer accedere al servizio, gli utenti, aziende agricole oaltri utenti professionali, devono presentarsi presso le sedidove si effettuano i controlli funzionali rispettando le seguenticondizioni:- se possibile, e comunque nel caso in cui sia prevista anchela taratura, con la stessa trattrice normalmente impiegatanegli interventi fitosanitari, con contagiri funzionante;- con gli elementi di trasmissione del moto - cardano -montati, privi di deformazioni o difetti, e con i dispositividi protezione a norma;- con l’irroratrice ben pulita in tutte le sue componenti,all’esterno e all’interno;- va verificato che l’acqua presente all’interno del serbatoiosia pulita e non presenti tracce di antiparassitario oresidui di ossidazione;- va verificato che il regolatore di pressione sia funzionante;- va controllato che la griglia del ventilatore degli atomizzatorisia pulita e ben salda al serbatoio;- per le barre irroratrici, è opportuno disporre di una seriedi ugelli nuovi dello stesso tipo di quelli in uso, nel casosia necessaria la sostituzione;- se viene prevista anche la taratura, si deve disporre deidati relativi alle principali coltivazioni, in particolare:specie, forme di allevamento, sesti d’impianto e volumidi distribuzione solitamente impiegati.Sono fatte salve le altre specifiche disposizioni riportatenella metodologia Enama, finalizzate a garantire la sicurezzadel tecnico che effettua il controllo; in caso di mancato rispettodelle condizioni sopra citate, gli addetti al controllohanno la facoltà di rifiutare l’esecuzione del controllo funzionalee della taratura.


2<strong>16</strong>Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>7 Controllo delle attrezzature e rilascio attestatiAl fine di attestare la rispondenza delle attrezzature aiparametri individuati nella metodologia di riferimento, gliutenti professionali dovranno sottoporle ai controlli funzionalipresso i Centri Prova in possesso dell’autorizzazione.I parametri rilevati dovranno essere riportati nei rapportidi prova o sugli appositi supporti informatici previsti dallametodologia EnamaUna volta completato l’inserimento dei dati, se questirientreranno nei limiti previsti dalla metodologia di riferimento,sarà possibile rilasciare l’attestato di funzionalità,dove saranno riportati gli elementi necessari per una sicurae univoca identificazione dell’irroratrice e del proprietarioo utilizzatore.Contestualmente all’attestato di funzionalità la strutturacompetente può prevedere il rilascio di una targhetta adesivada applicare sulla macchina controllata.A cadenza stabilita dalla Regione il Centro Prova dovràtrasmettere alla Regione o ad altro Ente, con le modalità indicate,i dati richiesti ai fini dell’aggiornamento della bancadati e/o dei fascicoli aziendali.8 Condizioni di validità dell’attestato di controllo funzionaleA seguito del rilascio dell’attestazione, il titolare dell’attrezzaturaè tenuto a conservarla per tutto il periodo divalidità e ad esibirla in caso di controlli legati all’applicazionedi normative che prevedono l’obbligo di controllo etaratura delle irroratrici.Il titolare dell’attrezzatura, in caso di rilascio di attestazionicon prescrizioni, deve effettuare gli interventi prescrittientro 30 giorni dal rilascio dell’attestazione, e conservarnela relativa documentazione - fatture delle riparazioni o degliacquisti -; in caso di mancata ottemperanza entro i terministabiliti, la validità dell’attestato decade.l’autorizzazione come Centro Prova ai sensi delle disposizioniemanate con <strong>Del</strong>ibera della Giunta regionale n. _______ del________________ relative al “Servizio di controllo funzionalee taratura delle attrezzature per la distribuzione diprodotti fitosanitari nella Regione del Veneto”A tal fine dichiara di disporre del personale tecnico e delleattrezzature di seguito elencate:Tecnici preposti alla realizzazione dei controlli di cui disponeil Centro:CognomeNomeAbilitazionen. del Rilasciata daTipo attrezzatura** Specificare se l’abilitazione conseguita riguarda barre - B -;atomizzatori - A -; speciali - S .Macchine che si intendono controllare (barrare le caselleche interessano):Barre □ Atomizzatori □ Speciali □Attrezzatura per il controllo delle irroratrici in dotazione delCentro:Banco prova (specificare il tipo di attrezzature controllate)CostruttoreMarca da bollo da € 14,62Alla Regione del VenetoU. Per. Servizi FitosanitariViale dell’Agricoltura, 1 A37060 Buttapietra (VR)Richiesta di autorizzazione ad effettuare il servizio di controllofunzionale e regolazione delle attrezzature per la distribuzionedei prodotti fitosanitariDitta richiedenteRagione sociale: _________ Partita IVA: ___________Sede: __________________Telefono: ________ Fax _________ e-mail _________Il sottoscritto _______ nato a __________ il _______,residente in via _____,_____ CAP ______ città _____________ (_____)Tel. _________ Cell. ____________in qualità di legale rappresentante della Ditta sopra indicata,chiedeDispone inoltre dei seguenti altri strumenti (indicare modellee caratteristiche):Flussimetro _____________________Manometro ____________________________Banco prova manometri _____________________Cronometro _______________________Altri (es. bilance, contenitori graduati, ...) _______________________________________Il Centro dispone delle seguenti attrezzature informatichecon le seguenti configurazioni e sistemioperativi: _____________________________________________________Si impegna a:- rispettare la metodologia per il controllo funzionale ela regolazione delle attrezzature approvata dalla Regione;- effettuare i controlli delle attrezzature delle azienderichiedenti senza alcuna discriminazione;- comunicare preventivamente agli agricoltori le condizionidi accesso al servizio, con particolare riferimento allecaratteristiche delle attrezzature da sottoporre a verifica


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 217e le condizioni di sicurezza e pulizia che devono essererispettate;- redigere in ogni sua parte l’apposita modulistica e conservarnecopia in archivio, presso la sede del Centro,unitamente alle attestazioni di funzionalità e ai rapportidi regolazione/taratura rilasciati agli utenti;- inserire tramite l’apposito supporto informatico messoa disposizione dalla Regione i dati relativi alle verificheeffettuate e a trasmetterli agli Enti competenti con le periodicitàe secondo le modalità stabilite dalla Regione;- sottoporsi ai controlli disposti dalla Regione presso lasede del Centro o durante lo svolgimento dell’attività,al fine di accertare la correttezza delle verifiche e delrilascio delle attestazioni, nonché il rispetto degli altriadempimenti richiesti;- comunicare preventivamente alla Regione la variazionedella sede, dell’attrezzatura utilizzata e del personalepreposto alla realizzazione del servizio;- rispettare le ulteriori prescrizioni stabilite dalla strutturacompetente.Dichiara inoltre- di essere a conoscenza che in caso di mancato rispettodelle condizioni sopra indicate, al Centro può esseresospesa o revocata l’autorizzazione ad effettuare i controlli;- che i dati indicati nella presente domanda corrispondonoa verità;- di essere consapevole che le dichiarazioni mendaci sonopunite ai sensi del codice penale e delle leggi speciali inmateria così come previsto dall’art. 76 del Dpr 28/12/2000n. 445 e che ai sensi dell’art. 75 del Dpr 28/12/2000 n.445 il dichiarante decade dei benefici eventualmenteconseguenti al provvedimento emanato sulla base delladichiarazione non veritiera.Firma del legale rappresentante _________________(apporre la firma in presenza del funzionario incaricato diricevere la domanda oppure allegare fotocopia della cartad’identità)Luogo e data ________________Informativa ai sensi dell’art.10 della legge 675/1996: i datisopra riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti aifini del procedimento per il quale sono richiesti e verrannoutilizzati esclusivamente per tale scopo.Allegato B1Programma attivitàRelativo alServizio di controllo funzionale e taratura delle attrezzatureper la distribuzione di prodotti fitosanitari nellaRegione del VenetoEnte responsabile del progettoRegione del Veneto - Unità Periferica per i Servizi FitosanitariEnte convenzionato per la collaborazione al progettoUniversità di Padova - Dipartimento Territorio e SistemiAgro-forestaliDurata convenzione: anni 2, rinnovabileCosti: convenzione con Università di Padova: € 15.000,00Responsabile scientifico: Prof. Raffaele CavalliResponsabile tecnico del Progetto: dott. Cristiano BaldoinReferente per l’U.P. per i Sevizi Fitosanitari: dott. GabrieleZecchinLe attività richieste all’Ente convenzionato, come daconvenzione, sono le seguenti:A - Organizzazione e svolgimento Corso di formazione pertecnici comprensivo di esame di abilitazione1. Durata del corso: 40 ore suddivise su 5 giorni (anche nonconsecutivi)2. Esame finale: parte teorica (quiz a risposta multipla +colloquio) + parte pratica (controllo funzionale di almeno1 macchina irroratrice per ogni tipologia per la quale sirichiede l’abilitazione)3. Argomenti trattati:Argomento Teoria OreI criteri generali che regolano la distribuzione dei prodottifitosanitari e la loro influenza sull’efficacia del trattamentoe sulla sicurezza ambientale e dell’operatore.Le diverse tipologie di macchine irroratrici impiegatenei trattamenti fitosanitari alle colture agrarie: classificazione,componenti, caratteristiche costruttive, criteri difunzionamento e di scelta.Le principali tipologie di ugelli utilizzati sulle macchineirroratrici.Dimostrazione dei differenti livelli di polverizzazionee dei diagrammi di distribuzione ottenuti con le diversetipologie di ugelli; relazione tra portata e pressione: esercizipratici.Presa visione dei componenti le irroratrici, delle modalitàdi funzionamento dell’intero circuito idraulico di alcunetipologie di macchine e descrizione dei loro possibiliproblemi funzionali.Il servizio di controllo periodico della funzionalità dellemacchine irroratrici: finalità, obiettivi e organizzazione.La strumentazione e i banchi prova impiegati per l’esecuzionedel controllo funzionaleTeoria 2Teoria 6Teoria 2Pratica+ Teoria4Pratica 8Teoria 1Teoria 2


218Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Argomento Teoria OreParametri da esaminare per il controllo funzionale dellemacchine irroratrici e i relativi limiti di accettabilitàEsempi pratici su come si effettua il controllo di differentitipologie di macchine irroratrici per colture arboreeed erbacee.Aspetti normativi, gestione dei documenti e responsabilitàoggettiva del controllore.Corretto utilizzo del software per la raccolta dei datirelativi ai controlli effettuati e modalità di invio all’unitàdi raccolta nazionaleTeoria 3Pratica 8Teoria 1Pratica 3La durata del corso, gli argomenti trattati e le modalità diammissione ed esecuzione dell’esame finale seguono le lineeguida elaborate a livello nazionale dal Gruppo di Lavoro Enamae contenute nel Documento Enama n° 1.Importo onnicomprensivo: €. 6.000,00Tempi realizzazione: entro 6 mesi data convenzioneB - Attività di verifica dell’operatività dei Centri Prova, ai finidella loro autorizzazione e nei successivi controlli periodiciI controlli riguarderanno:1. La disponibilità del personale e delle attrezzature previste;2. Il rispetto della metodologia di riferimento;3. Il rispetto dei parametri tecnici e dei limiti di tolleranzastabiliti4. Il corretto rilascio degli attestati di funzionalità e il rispettodella modulistica approvata dalla Regione;5. Lo stato di efficienza delle attrezzature di controllo e taratura;6. La corretta archiviazione dei dati e della documentazionedelle verifiche eseguite;7. Il rispetto dei tempi di trasmissione, agli Enti indicati, deidati archiviati su supporto informatico;I controlli verranno effettuati, in accordo e in collaborazionecon personale dell’U.P. per Servizi Fitosanitari, siaai fini della prima autorizzazione, sia ai fini delle successiveverifiche periodiche. Possono essere effettuati presso la sededel Centro Prova o al momento delle operazioni di verificafunzionale. Sono previsti 25 controlli, per un importo di €.260,00 ciascuno.Importo onnicomprensivo: €. 6.500,00Tempi realizzazione: nei 24 mesi di durata della convenzioneC - Altre attività di supporto1. Attività di assistenza tecnica e consulenza specialisticaalla struttura competente e ai Centri Prova autorizzati.2. Raccolta di informazioni ed analisi dei risultati e dellecriticità riscontrate, anche al fine di proporre modifichealle procedure e metodologie adottate.Importo onnicomprensivo: €. 2.500,00Tempi realizzazione: nei 24 mesi di durata della convenzioneTotale spesa prevista 15.000,00 €DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1<strong>16</strong>7del 26 luglio <strong>2011</strong>Approvazione del programma di intervento ai sensidell’art. 4 dell’intesa del 7 ottobre 2010 della ConferenzaUnificata Stato-Regioni-Autonomie Locali in merito alriparto del Fondo per le politiche della famiglia a favoredei servizi socio-educativi per la prima infanzia ed altriinterventi per famiglie numerose o in difficoltà.[Servizi sociali]Note per la trasparenza:La Regione del Veneto approva il programma d’interventoper l’ammissione al riparto del Fondo per le politichedella famiglia a favore dei servizi socio-educativi allaprima infanzia ed altri interventi per le famiglie numeroseo in difficoltà, sancito in Conferenza Unificata il 7 ottobre2010, al fine della sottoscrizione dell’accordo tra il Dipartimentoper le politiche della famiglia di Roma e la Regionemedesima.L’Assessore Remo Sernagiotto, riferisce quanto segue:La Regione del Veneto si è dotata nel 1990 di una leggeestremamente innovativa, la legge regionale n. 32 del 23aprile 1990, il cui scopo è stato quello di coniugare l’offertadi servizi per la prima infanzia con le scelte educative dellafamiglia e della comunità. Grazie alla legge 32/1990, il Veneto,primo in Italia, si è arricchito di una pluralità di serviziallora innovativi che hanno affiancato la tradizionale offertapubblica di servizi all’infanzia. La crescita della domandae dell’offerta e la sua professionalità si è progressivamenteevoluta attraverso altre due normative innovative: le propostematurate con la legge n. 285/1997 e con la legge n. 448/2001sui nidi presso i luoghi di lavoro.Considerato che la Regione del Veneto attua una propriaprogrammazione regionale nell’ambito sociale, cogliendo ilnuovo orientamento delle politiche sociali derivante dalla L.n. 328/2000, alle unità di offerta preesistenti di erogazionedei servizi, si sono aggiunte nel 2008 altre unità di offertainnovative, tuttora in sperimentazione.Con la precedente Dgr n. 3826 del 27.11.2007, la Regionedel Veneto ha approvato il piano straordinario del sistematerritoriale dei servizi socio educativi per la prima infanziain osservanza della Legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007),attuando pienamente quanto previsto per l’intesa triennale2007-09.Con l’ultima intesa del 7 ottobre 2010, in sede di ConferenzaUnificata sono state stabilite le finalità, i criteri diripartizione delle risorse, le modalità attuative nonché ilmonitoraggio del sistema degli interventi dei servizi socioeducativiper la prima infanzia e di altri interventi a favoredelle famiglie, con lo scopo di proseguire le azioni e gliinterventi previsti per tali ambiti nelle precedente intesadel triennio 2007-09.In applicazione dei criteri di riparto della quota delFondo per le Politiche della famiglia alle Regioni, stabilitiall’art. 3 dell’intesa della Conferenza Unificata di cui sopra,al Veneto risulta essere destinata, la somma complessiva di€ 7.276.843,00, destinati in via prioritaria all’ampliamentoed al consolidamento del sistema integrato di servizi socioeducativiper la prima infanzia e alla realizzazione di altriinterventi a favore delle famiglie numerose o in difficoltà.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 219È stato quindi predisposto, secondo quanto richiestodall’art. n. 4 dell’intesa del 7 ottobre 2010, uno specificoprogramma d’intervento, in accordo con le autonomie locali(Anci regionale), di cui all’allegato A della presente propostadi <strong>Del</strong>iberazione di Giunta regionale, la cui approvazioneè indispensabile per la sottoscrizione dell’accordo con ilDipartimento per le politiche della famiglia, cui seguiràl’erogazione della quota di finanziamento spettante.Nel Programma vengono sviluppati i seguenti punti, distintamenteper i servizi socio-educativi alla prima infanziae gli interventi per le famiglie:- Punti programmatici: rappresentano ed esprimono gliobiettivi strategici;- Azioni: si tratta delle misure operative (piani, progetti,regolamenti, servizi, opere, comportamenti) che s’intendonoavviare o realizzare nel corso del <strong>2011</strong>.Si propone quindi di approvare il “Programma di interventoa favore dei servizi socio-educativi per la prima infanziae delle famiglie numerose o in difficoltà nel Veneto”(allegato A) che nel definire gli obiettivi, linee di indirizzoed azioni, in riferimento al nomenclatore interregionaledegli interventi e dei servizi sociali, prevede un budget complessivoper il periodo <strong>2011</strong> pari a € 29.776.843,00, di cui €7.276.843,00 a valere sul Fondo Nazionale per le PoliticheFamiliari ed € 22.500.000,00 a valere sui seguenti capitolidi spesa del bilancio di previsione della Regione del Venetoper l’esercizio finanziario <strong>2011</strong>, destinati ai servizi educativiper la prima infanzia e agli interventi per le famiglienumerose o in difficoltà:Lr n. 32/1990 capitoli 100012 e 100649 € 19.500.000,00L. n. 296/2006 capitolo 101141 € 3.000.000,00Come da intesa della Conferenza Unificata del 7 ottobre2010 è stato acquisito il parere favorevole da parte dellaConsulta Politiche Sociali e Pari Opportunità e del Presidentedell’Anci in rappresentanza dei Comuni del Veneto,con nota del 18 aprile <strong>2011</strong>, acquisita al protocollo n. 264392del 1° giugno <strong>2011</strong> e conservata agli atti della competenteDirezione regionale per i Servizi Sociali.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionale- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, 2° comma,dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente haattestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anchein ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionalee statale;- Vista la L. n. 285/97;- Vista la L. n. 328/00;- Vista la L. n. 448/01;- Vista la Lr n. 32/90;- Vista la Lr n. 11/2001;- Vista la Lr n. 39 del 29.11.01;- Vista la L. n. 296/06;- Vista l’intesa della Conferenza Unificata del 7 ottobre2010;- Vista la Lr n. 8 del 18.03.<strong>2011</strong>, che approva il Bilanciod’esercizio <strong>2011</strong>;delibera1. di approvare il “Programma di intervento a favoredei servizi socio-educativi per la prima infanzia e dellefamiglie numerose o in difficoltà nel Veneto” che definiscegli obiettivi, linee di indirizzo ed azioni, inriferimento al nomenclatore interregionale degli interventie dei servizi sociali, documento che, quale parteintegrante del presente provvedimento, viene individuatocome allegato A;2. di dare atto che per l’attuazione degli obiettiviprogrammati per il <strong>2011</strong> in via previsionale, è fissata unasomma complessiva di € 29.776.843,00 di cui € 7.276.843,00,a valere sul Fondo Nazionale per le Politiche Familiari, ed€ 22.500.000,00, a valere sul bilancio di previsione dellaRegione Veneto per l’esercizio <strong>2011</strong>, nei capitoli di spesa100012, 100649 e 101141;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale;4. di individuare quale soggetto responsabile dell’attuazionecomplessiva del Programma d’intervento di cui alpunto 1., il Dirigente della Direzione per i Servizi Socialidella Regione del Veneto.Allegato AProgramma di intervento a favore dei servizi socio-educativiper la prima infanzia e delle famiglie numerose o indifficoltà nel Veneto1. Programma d’intervento a favore dei servizi socioeducativiper la prima infanzia nel VenetoL’offerta di servizi nel Veneto: descrizione dei serviziesistenti e attività connesse:Servizi di Supporto alla Famiglia - Prima Infanzia:Denominazione: Asilo nidoDefinizione: è un servizio educativo per l’infanzia diinteresse pubblico, organizzato per accogliere i bambinifino ai 3 anni d’età.L’organizzazione deve prevedere la permanenza del bambinocon la possibilità di usufruire del pasto e del riposo.Finalità: sociale ed educativaUtenza: bambini da 3 mesi a 3 anniCapacità ricettiva: minimo 30 massimo 60 bambiniDenominazione: MicronidoDefinizione: è un servizio educativo per l’infanzia diinteresse pubblico, organizzato per accogliere i bambinifino ai 3 anni d’età. L’organizzazione deve prevedere lapermanenza del bambino con la possibilità di usufruire delpasto e del riposo.Purché siano strutturati spazi, distinti da quelli dellarestante utenza, nonché specificatamente organizzati per ilattanti, è possibile che il servizio accolga i bambini dai 3mesi d’età.Finalità: sociale ed educativaUtenza: bambini fino massimo 3 anni d’etàCapacità ricettiva: minimo 12, massimo 32 bambini


220Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Denominazione: Nido aziendaleDefinizione: è un servizio educativo per l’infanzia diinteresse pubblico, organizzato per accogliere i bambinifino ai 3 anni d’età. L’organizzazione deve prevedere lapermanenza del bambino con la possibilità di usufruire delpasto e del riposo.La struttura è inserita nel quadro di una politica di tuteladei diritti dell’infanzia, di armonizzazione dei tempi di lavoroe di cura in risposta alle esigenze del nucleo familiare.Finalità: sociale ed educativaUtenza: bambini da 3 mesi a 3 anni d’etàCapacità ricettiva: minimo 12, massimo 60 bambiniun servizio di cura di dimensioni più contenute. Tale realtàha il duplice scopo di garantire da una parte un’offertadi servizi anche nelle realtà locali più piccole e dall’altral’apertura al mercato delle donne che vogliono lavorarein proprio, salvaguardando le esigenze familiari. Questotipo di realtà, svolta nel proprio domicilio, con un max di 6bambini, non può certamente ricadere nei servizi strutturatisopra descritti, ma contribuisce alla copertura territoriale,soprattutto laddove l’ente locale, sia per motivi finanziariche anagrafici, non può permettersi un investimento su unservizio di grandi dimensioni, che oltrettutto non sarebbe inlinea con il principio della buona amministrazione.Denominazione: Nido integratoDefinizione: è un servizio diurno strutturato in modosimile ad un asilo nido; è collocato nello stesso edificio dellascuola d’infanzia e svolge attività socio educativa mediantecollegamenti integrativi con le attività della scuola d’infanziasecondo un progetto concordato tra soggetti gestori.Può essere aperto solo se la scuola d’infanzia esiste giàed è autorizzata e accreditata secondo le procedure previstedal Ministero della Pubblica Istruzione.Finalità: sociale ed educativaUtenza: bambini fascia nido: lattanti-divezzi fino massimo3 anni d’etàbambini fascia scuola d’infanzia secondo la norma vigente(minimo n. 1 sezione).Capacità ricettiva: minimo 12, massimo 32 bambiniDenominazione: Centro infanziaDefinizione: è un servizio educativo per l’infanzia organizzatoper accogliere i bambini fino ai 6 anni d’età.L’organizzazione deve prevedere la distinzione tra lafascia d’età area nido e la fascia d’età scuola d’infanzia.Purché siano strutturati spazi distinti da quelli dellarestante utenza, nonché specificatamente organizzati per ilattanti, è possibile che il servizio accolga i bambini dai 3mesi d’età.Finalità: sociale ed educativaUtenza: bambini fascia nido: lattanti-divezzi fino massimo3 anni d’etàbambini fascia scuola d’infanzia secondo la norma vigente(minimo n. 1 sezione).Capacità ricettiva: minimo 12, massimo 60 bambini (da3 mesi a tre anni)Servizi per la prima infanzia (3 mesi - 3 anni) funzionantialla data del 31.12.2009Dal 2000 al 2009, il numero di posti disponibili in servizialla prima infanzia è quasi triplicato, aumentando del 320%e passando da 8.813 posti del 2001 ai 28.019 di oggi.I servizi per la prima infanzia nella regione Veneto effettivamentefunzionanti al 31.12.2009 sono 718 e possonoaccogliere un totale di 21.281 bambini.La distribuzione dei servizi per tipologia e provinciasono riassunti nelle tabelle che seguono:Tabelle 1 e 2Tipologia n° servizi n°posti 0-36 mesiAsili Nido 214 9.960Nidi Integrati 299 6.401Centri Infanzia 55 1.693Micronidi 120 2.418Nidi Aziendali 30 809Totale 718 21.281Considerando, invece, anche i servizi approvati, ma non ancora funzProv. n° servizi n°posti 0-36 mesiAsili Nido 214 9.960 BL 24 556Nidi Integrati 299 6.401 PD 122 3.741Centri Infanzia 55 1.693 RO 39 1.094Micronidi 120 2.418 TV 119 3.542Nidi Aziendali Tutti i servizi sopra indicati vengono 30 approvati 809 sulla VE 102 3.286base dei progetti psicopedagogici redatti ai sensi della Lr n.VI 136 4.25632/90, e devono essere a norma con le recenti disposizioniattuative della Lr <strong>16</strong> agosto 2002, n. 22 “ Autorizzazione VR 176 4.806e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e Totale 718 21.281sociali”. Tutto il settore socio-sanitario e sociale è interessatodalle nuove invece, disposizioni anche i servizi delineate approvati, con Dgr ma n. non 84/07 ancora e funzionanti (246 servizi per 5.657 posti) e leConsiderando,Dgr n. 2067/07, emanate in ottemperanza alle norme vigenticon lo scopo di garantire livelli di qualità anche ai servizialla persona, conciliandoli il più possibile con i criteri diefficienza e qualità sia nel pubblico che nel privato.È in via di definizione, nel contempo, una modifica legislativaalla Lr n. 32/90, che prevede la realizzazione del“nido in famiglia” con l’obiettivo di soddisfare le semprepiù pressanti richieste che vengono dal territorio, di offrireConsiderando, invece, anche i servizi approvati, manon ancora funzionanti (246 servizi per 5.657 posti) e ledomande presentate nel 2009 (36 nuovi servizi per 1.081posti *attenzione, solo servizi effettivamente nuovi, ovveronon ancora operativi), i servizi autorizzati dalla RegioneVeneto diventano 1.000 per un totale di posti potenzialepari a 28.019.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 221n°serviziTabella 3Asili nido Nidi integrati Centri infanzia Micronidi Nidi aziendalin°servizin°servizin°posti3-6 mesin°posti3-6 annin°servizin°servizin°serviziTOTALIPROVINCIALIn°posti 12-36 m.n°postin° postin° postin° postiBL 7 303 11 226 2 58 40 9 159 1 26 30 772PD 51 2.246 65 1.362 28 926 1.078 38 810 5 171 187 5.515RO 12 527 32 547 7 233 315 4 70 3 87 58 1.464TV 39 1.632 64 1.426 30 1.006 1.206 24 500 14 406 171 4.970VE 52 2.330 49 897 5 140 205 21 485 8 219 135 4.071VI 53 2.436 67 1.476 9 194 255 34 599 8 231 171 4.936VR <strong>61</strong> 2.648 93 1.683 18 371 336 64 1.186 12 403 248 6.291Totale 275 12.122 381 7.<strong>61</strong>7 99 2.928 3.435 194 3.809 51 1.543 1.000 28.019Questo dato confrontato con la popolazione 0-2 anni evidenzia un grado di copertura del 19,8% con punte sopra lamedia regionale nelle province di Padova, Rovigo e Verona.Grafico 1Percentuale di copertura provinciale servizi prima infanziaAnno 200930,025,020,015,010,05,00,026,421,223,017,8 18,2 18,414,9BL PD RO TV VE VI VRTale livello di copertura posti pone la Regione del Veneto tra i primi posti a livello nazionale nel campo dei servizi allaprima infanzia.Nonostante quanto detto finora l’incremento della copertura regionale negli ultimi anni è stato minimo, fino ad arrivareaddirittura ad una lieve flessione rispetto all’anno scorso (Grafico 2).ad arrivare addirittura ad una lieve flessione rispetto all’anno scorso (Grafico 2).Grafico 2Grado di copertura dei Servizi per la prima InfanziaAnni 2000-20092520151050<strong>16</strong>,517,9 18,19 19,120,5 19,86,9 8,2 9,14,52000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009ANNI


222Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Questo fenomeno è dovuto principalmente ad un aumento costante della popolazione regionale nella fascia 0-3 anni(dati ISTAT) che ha portato solo nell’ultimo anno ad un incremento di più di 1.300 bambini.Grafico 3Regione Veneto - Popolazione 0-2 anniRilevazione ISTAT anni 1999-2008145.000140.000135.000130.000125.000120.000115.000110.0001999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008ANNIUn altro fattore da non sottovalutare è la crisi economicache ha colpito tutto il territorio veneto, che ha portato moltiEnti con servizi alla prima infanzia approvati, ma non ancorafunzionanti, ad abbandonare la realizzazione di tali progetti.Il Programma delle politiche educative inerente la primainfanzia per il <strong>2011</strong> viene così strutturato:- Punti programmatici: rappresentano ed esprimono gliobiettivi strategici.- Azioni: si tratta delle misure operative (piani, progetti, regolamenti,servizi, opere, comportamenti) che s’intendonoavviare o realizzare nel corso del <strong>2011</strong>.Obiettivi:• migliorare la qualità dei servizi educativi rivolti alla primainfanzia;• Garantire la sicurezza con la messa a norma e la pienafruibilità degli edifici adibiti ad asili nido, micro-nidi, nidiaziendali, centri infanzia, nidi integrati;• Introduzione ed implementazione sul territorio locale dinuovi servizi denominati “nidi in famiglia” che garantisconomaggiore flessibilità e rispondono nel contempoalle istanze derivanti dalle politiche di pari opportunità erientro al lavoro delle donne;• Incrementare il sostegno economico, indispensabile inquesto periodo di congiuntura economica sfavorevole, a tuttii servizi autorizzati ed accreditati, affinchè le rette sianopiù eque per le famiglie che si sono trovate a fronteggiarenell’ultimo biennio pesanti situazioni economiche e lavorative,oltre agli sfortunati eventi atmosferici verificatesi il1° novembre 2010 (alluvione di molte zone del Veneto).Azioni:1. collaborazione con il privato sociale per far entrare inrete le iniziative dei “nidi in famiglia” - quali servizi educativiintegrativi rivolti ai bambini 0-3 anni - ottimizzando le risorsegià esistenti e garantendo una copertura degli interventi sullediversificate aree territoriali (zone montane, quartieri cittadiniad alta densità demografica, zone con forte impatto turistico),riconoscendo ed attivando forme di cooperazione ed integrazionedegli interventi.2. interventi strutturali che permettano la realizzazione diservizi alla prima infanzia laddove non esiste alcuna struttura ocomunque non sufficienti a coprire il fabbisogno dei residenti,maggiore sostegno economico per la copertura delle spese digestione sempre più onerose;3. incentivare l’apertura dei nidi presso i luoghi di lavoro,aperti anche al territorio, che permettano una miglioreconciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro, assolvendo alnon meno importante bisogno di rassicurazione dei genitoridipendentidi lavoro;Tempi e fasi di attuazionePer l’attuazione del piano programmatico si procederà tramiteemanazione di un bando a partecipazione pubblica, per l’anno interessato, con scadenza prevista dalla Lr n. 32/90 ovvero30 aprile. Entro dicembre di ogni anno, si prevede l’impegnoe l’assegnazione finale dei fondi stanziati.Nell’esperienza della Regione del Veneto, consolidatasi dal1990 ad oggi, risulta che i servizi educativi alla prima infanziahanno una media dei tempi di realizzazione che si assesta sui30 mesi; si è visto che nella realizzazione delle strutture noninfluisce l’ampiezza delle stesse, per cui realizzare un nidoda 30 o da 60 bambini, non comporta differenze significativenell’attuazione dei lavori.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 223Sicuramente l’entità del contributo ha un peso nel determinareinvece la convinzione di proseguire nelle progettualità,infatti quando si è potuta garantire la massima copertura dellespese, pochissimi hanno rinunciato alla fattibilità del progetto, ela totalità dei beneficiari ha attivato positivamente i servizi.2. Programma d’intervento a favore delle famiglie numeroseo in difficoltà nel Veneto2.1 PremessaLa situazione socio-demografica della Regione del VenetoIl tema della famiglia è, negli ultimi anni, al centro di unacceso dibattito culturale e politico sia a livello nazionale cheinternazionale. Tale dibattito è stato sollecitato dai profondicambiamenti che hanno riguardato l’istituzione famiglia a partiredalla seconda metà del secolo scorso: la popolazione cheinvecchia sempre più, le famiglie che si formano sempre piùtardi, un forte aumento dell’instabilità coniugale, l’incrementodei flussi migratori, le problematiche legate alla conciliazionetra lavoro e famiglia.Tali cambiamenti riguardano anche la Regione del Venetoe anche nella famiglia. La popolazione residente in Venetoraggiunge alla data del 1 gennaio 2008 i 4.832.340 abitanti,con un incremento di circa l’8,5% in 10 anni.Si sta progressivamente verificando, sia a livello nazionaleche regionale, un aumento del numero di famiglie da un latoe una contrazione delle dimensioni delle stesse. Tradotto innumeri, la popolazione del Veneto dal 1975 al 2008 aumentadel 13%, in misura decisamente inferiore all’incremento dioltre il <strong>61</strong>% del numero di famiglie, che passa da 1.232.054a 1.985.191.Così come sta avvenendo a livello nazionale, anche inVeneto la struttura familiare tradizionale, caratterizzatadalla convivenza presso la stessa abitazione di più nucleifamiliari, sta cedendo il passo ad una famiglia molto ridottain termini numerici. La coppia con figli rimane la tipologiafamiliare più diffusa; il calo della fecondità ne ha determinatola contrazione del numero di figli, tanto che molto spesso lascelta è quella del figlio unico. Accanto a ciò, per effetto dellaprolungata permanenza dei figli nella famiglia d’origine e laconseguente posticipazione del distacco, crescono sempre dipiù le coppie i cui figli conviventi hanno un’età compresa trai 18 e i 24 anni.Altri elementi che hanno conseguenze sulla trasformazionedei nuclei famigliari, sono le separazioni e i divorzi,che indirettamente hanno favorito il proliferare di famigliemonogenitoriali e unipersonali (qualora il coniuge divorziatodecida di rimanere solo) e delle ricostituite (quando invece lascelta dell’adulto converge verso la formazione di una nuovafamiglia).Per quanto riguarda il dato numerico riferibile alle famiglienumerose (con 4 e più figli) presenti nel territorio venetopossiamo affermare che è stimato intorno all’1% del totaledelle famiglie ossia circa 20.000.Parlando di famiglie, non si può non fare riferimento alledifficoltà economiche sempre più significative, legate ad unacrisi finanziaria ed economica, i cui effetti non hanno risparmiatouna delle Regioni più ricche d’Italia come la Regionedel Veneto, e risultano perduranti soprattutto sul fronte occupazionale.È così diventato sempre più arduo l’inserimentonel mercato del lavoro e il mantenimento del proprio impiego,con gravi ripercussioni a livello sociale; sono infatti numerosii casi di famiglie che hanno perso la maggiore e spesso unicafonte di reddito. È ormai un fattore acquisito che il processodi indebitamento delle famiglie anche venete, segua un trendal rialzo piuttosto costante negli ultimi anni come rilevanole analisi del credito al consumo. Infatti, sempre maggiore èil numero di privati cittadini che fanno ricorso al debito persostenere non solo i propri acquisti straordinari, ma anchequelli ordinari con una ricchezza di soluzioni fino a qualchetempo fa inimmaginabili.2.2 Le politiche familiari della Regione del VenetoI profondi mutamenti sociali non mettono, comunque, indiscussione la centralità della famiglia. Essa rappresenta infatti,il luogo privilegiato dove trovano espressione gli affetti,i progetti, il sostegno, la cura, la formazione e le importantidecisioni economiche. Comprendere ed analizzare la complessitàsociale significa configurare una molteplicità di offerte inordine ai bisogni assolutamente inediti, valorizzando tutte lerisorse presenti e disponibili nelle comunità locali, a partiredalle stesse famiglie secondo il principio della sussidiarietà.In risposta a quanto su delineato, la Regione del Venetosta da tempo attuando una politica dove la famiglia è postaal centro delle politiche, proprio come ‘soggetto e capitalesocialè. Soggetto dunque, non solo fruitore passivo delle politiche,ma attore di cambiamento, capace di definire non soloi bisogni propri o della comunità, ma capace di individuarele possibili modalità di risposta degli stessi; soggetto competenteappunto, delle reti di relazione della comunità e capacedi attivarle. Politiche a favore delle famiglie che possano, daun lato agevolare in misura crescente il numero dei figli, e,dall’altro, consentano a tutte le coppie di avere il numero difigli che desiderano.D’altra parte è stato dimostrato come il ‘Capitale SocialeFamiliare sia costituito da tre elementi essenziali; qualità deltempo vissuto in famiglia, quantità del tempo, e numero deimembri all’interno della famiglia. Esso dipende dalla qualitàdella relazione familiare che emerge dalla combinazione diqueste tre caratteristiche.Le politiche familiari venete, sono inserite in un contestodi attenzione alla persona in tutte le fasi della vita, dalla nascitafino all’età matura.Sono politiche che guardano alla realtà locale, coordinandosicon le esperienze nazionali ed internazionali. Esse, mettendoin essere una trasversalità territoriale e di area d’azione,hanno l’obiettivo di coprire a tutto campo le esigenze dellafamiglia in un atteggiamento di promozione e nel rispettodella sussidiarietà, e di garantire, nella dimensione futura,uno sviluppo corretto dell’assetto sociale.In tal senso la presente proposta progettuale si inseriscein un pacchetto di altre azioni tese a realizzare la promozionedella famiglia (in termini di abbattimento del costo delle tariffedi servizi diversi, concessione di prestiti sull’onore, contributiper l’acquisto della prima casa, il Distretto produttivo familyfreendly… ecc.) anche in sinergia con soggetti pubblici e privatidel territorio.In linea con quanto perseguito negli anni in termini diattivazione e di potenziamento di alcune aree d’interventoemergenti, rispondenti alle nuove esigenze della coppia e dellafamiglia determinate dall’incalzare dei mutamenti sociali, il


224Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>riferimento di questa intesa alle famiglie numerose ed in difficoltàè l’occasione per la Regione del Veneto di sperimentare,incrementare le politiche di quest’area, con il presupposto cheesse debbano muoversi non nella logica dell’assistenzialismo,ma nella logica della sussidiarietà.Le aree di intervento a favore delle famiglie della Regionedel Veneto coincidono con quanto previsto dall’intesa.2.3 Il programma d’intervento a favore delle famiglienumerose o in difficoltà nel Veneto per il <strong>2011</strong> viene cosìstrutturato:Obiettivi Generali:- riconoscimento della centralità sociale della famiglia, edell’importanza delle funzioni da essa svolte, fondamentaliper la promozione del benessere della persona e dellacomunità;- necessità di interventi di promozione, supporto ed integrazionedella famiglia, oltre a quelli di sostituzione, in applicazioneimplicita od esplicita, del principio di sussidiarietàrinunciando così ad una politica di tipo assistenzialisticoObiettivi Specifici:- Implementare, orientare e favorire nei vari territori unapolitica fattiva e una omogeneità di scelte in riferimentoalle politiche familiari.- coinvolgimento di tutti gli ambienti, quegli enti ed organismicon cui la famiglia viene a contatto e vive.- Monitorare, studiare e implementare le buone prassi inmerito alle politiche familiari nella Regione del Venetocon particolare riferimento alle azioni mosse dagli entilocali nei confronti del sostegno alla multi-genitorialitàsia quella naturale che quella sociale.- Implementazioni di azioni e/o servizi che promuovano lafamiglia e la valorizzino nelle sue funzioni genitoriali.- Implementazione del ‘capitale socialè delle comunitàterritoriali,che ha passaggio obbligato attraverso il ‘Capitalesociale familiare”.- Sostenere nel difficile momento dell’arrivo di un bambino(naturale, adottato), anche economicamente, quelle famiglieche, per il carico dei figli, rischiano di cadere in varieforme di povertà.Attività:- offerta di un contributo economico (bonus, voucher..) ainuovi nati (o bimbi adottati) da utilizzare per i beni di consumoe/o servizi legati all’infanzia, a favore delle famigliecon reddito ISEE basso, specie se numerose.- attivazione di una efficace campagna informativa sull’iniziativae su altre opportunità a favore delle famiglie, pressoi servizi socio-sanitari pubblici e privati del territorio, attraversol’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali.Tempi e fasi di attuazionePer l’attuazione del piano programmatico si procederàtramite l’approvazione di un provvedimento entro la fine dell’anno<strong>2011</strong>, che definirà le modalità ed i tempi di attuazionedell’iniziativa progettuale, i criteri, i destinatari, i soggettiattuatori, l’impegno e l’assegnazione dei fondi stanziati perl’ anno interessato.Per consentire un efficace raggiungimento degli obiettividell’iniziativa, bisogna prevedere quale periodo di attuazione,un arco di tempo di almeno due anni.L’attività di verifica dei risultati, nonchè di monitoraggiodelle azioni progettuali sarà affidata all’Osservatorio regionaledelle Politiche Sociali viste le competenze nell’ambitospecifico e che contestualmente informerà anche il Ministerodella Famiglia.Anno <strong>2011</strong>Servizi perla primainfanzia (Lrn. 32/90)Interventi afavore dellefamiglieTabella previsionale della ripartizione risorse:Fondo NazionaleIntesa <strong>Del</strong>7.10.2010€ 5.200.000,00CofinanziamentoRegionalePrevisione Di Bilancio<strong>2011</strong>€ 19.500.000,00Totale ComplessivoAnno <strong>2011</strong>€ 24.700.000,00€ 2.076.843,00 € 3.000.000,00 € 5.076.843,00Totale € 7.276.843,00 € 22.500.000,00 € 29.776.843,00DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1176del 26 luglio <strong>2011</strong>Dgr 3192 del 14 dicembre 2010 “Contributo a ristorodelle spese per il trasporto e il vitto delle persone con disabilitàgrave frequentanti i Centri Diurni - Art. 55 Lr 7/99- Anno 2010. Modifica ripartizione contributi di cui allatabella, Allegato A.[Servizi sociali]Note per la trasparenza:Proposta di riforma dell’Allegato A della Dgr 3192/2010nel quale non si erano pienamente evidenziate le variazioniintervenute a causa dello scorporo di Comuni dall’AziendaUlss 14 Chioggia all’Azienda Ulss <strong>16</strong> PadovaL’Assessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue.Con Dgr n. 3192 del 14 dicembre 2010 “Contributo a ristorodelle spese per il trasporto e il vitto delle persone con disabilitàgrave frequentanti i Centri Diurni - Art. 55 Lr 7/99 - Anno2010.”, la Giunta regionale ha assegnato alle Aziende Ulss(così come risulta all’Allegato A dello stesso provvedimento)il contributo per l’anno 2010 per le spese di vitto e trasportodelle persone con disabilità grave frequentanti i Centri Diurni.L’assegnazione ha tenuto conto dei dati che le Aziende Ulsshanno trasmesso come risultanti al 1/1/2010.La Lr 22 del 5 dicembre 2008 “Modifiche all’allegato A)di cui all’articolo 9, comma 1, della Lr 14 settembre 1994,n. 56 ‘Norme e principi per il riordino del servizio sanitarioregionale in attuazione del Decreto Legislativo 30 dicembre1992, n. 502 ‘Riordino della Disciplina in Materia Sanitarià,così come modificato dal Decreto Legislativo 7 dicembre 1993,n. 517’, dispone l’inserimento dei Comuni di Arzergrande,Brugine, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara,Pontelongo e S. Angelo di Piove di Sacco all’internodell’Azienda Ulss <strong>16</strong>, in precedenza considerati all’internodell’Azienda Ulss n. 14”.


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 225In virtù di tale normativa i predetti Comuni sono statiscorporati dall’Azienda Ulss 14 di Chioggia e inseriti all’internodell’Azienda Ulss <strong>16</strong> di Padova, con il conseguentecontestuale transito, anche ai fini di riparto contributi, deiCentri Diurni che hanno sede nel loro territorio e dell’utenzache li frequenta.L’Azienda Ulss n. <strong>16</strong> di Padova ha fatto presente, con notaprot. n. <strong>16</strong>372 del 23 febbraio <strong>2011</strong> acquisita in data 8 marzo<strong>2011</strong> con prot. n. 91890, che nella Dgr n. 3192/2010, pur risultandoridotta la somma assegnata all’Azienda Ulss n. 14,non è stata nel contempo assegnata all’Azienda Ulss n. <strong>16</strong> lasomma spettante per i disabili inseriti nei Centri Diurni delterritorio del piovese.Tenuto conto di ciò e dando atto che l’operazione nonmodifica l’impegno di spesa totale, si propone di riformarel’Allegato A della predetta Dgr 3192/2010 con l’Allegato A,che costituisce parte integrante e sostanziale del presenteprovvedimento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma, delloStatuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestatol’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine allacompatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;Visto il Dpcm 29 novembre 2001;Vista la Lr 14 settembre 1994, n. 56, art. 9, comma 1;Visto la Lr 22 febbraio 1999, n. 7, art. 55;Vista la Lr 13 aprile 2001, n. 11, art. 133, comma 3;Vista la Lr 29 novembre 2001, n. 39, art. 42, comma 1 eart. 44;Vista la L.R.<strong>16</strong> agosto 2002, n. 22;Vista la Lr 27 febbraio 2008, n. 1, art. 5;Vista la Lr 5 dicembre 2008, n. 22;Vista la Lr 18 dicembre 2009, n. 30, art. 6, comma 3;Vista la Dgr 3972 del 30 dicembre 2002;Vista la Dgr 3192 del 14 dicembre 2010;Vista la nota dell’Azienda Ulss n. <strong>16</strong> prot. n. <strong>16</strong>372 del23 febbraio <strong>2011</strong> acquisita in data 8 marzo <strong>2011</strong> con prot. n.91890;delibera1. di approvare le premesse quale parte integrante delpresente provvedimento;2. di approvare la diversa distribuzione delle risorseconseguente alla nuova collocazione dei Centri Diurni e dellarelativa utenza, come descritto nell’Allegato A che costituisceparte integrante e sostanziale del presente provvedimento;3. di riformare l’allegato A della Dgr 3192 del 14 dicembre2010 con il sopracitato Allegato A di questo provvedimento,in base al quale devono essere effettuate le assegnazioni allevarie Aziende Ulss del Veneto relativamente all’anno di spesa2010;4. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspesa a carico del bilancio regionale.Persone con disabilità grave frequentanti iCentri Diurni al 1/1/2010AziendaULSSContributo art. 55 L.R. 7/99 - Anno 2010CentriDiurniBeneficiarial 1/1/2010Allegato AAssegnazione20101 Belluno 4 145 131.019,972 Feltre 5 86 77.708,403 Bassano del Grappa 6 182 <strong>16</strong>4.452,664 Alto Vicentino 11 214 193.367,415 Ovest Vicentino 19 305 275.593,746 Vicenza 24 541 488.840,047 Pieve di Soligo 13 337 304.508,498 Asolo 18 399 360.530,839 Treviso 28 571 515.947,6310 San Donà di Piave 14 283 255.714,8512 Veneziana 10 225 203.306,8<strong>61</strong>3 Mirano 15 267 241.257,4714 Chioggia 3 72 65.058,1915 Cittadella 8 376 339.748,35<strong>16</strong> Padova 25 717 647.871,1917 Este 10 247 223.185,7518 Rovigo 9 142 128.309,2219 Adria 2 36 32.529,1020 Verona 28 660 596.366,7821 Legnago 9 202 182.524,3822 Bussolengo 22 351 317.158,70Totale 283 6.358 5.745.000,00DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1180del 26 luglio <strong>2011</strong>Modifiche alla Dgr n. 1041 del 12.07.<strong>2011</strong> concernentel’approvazione del calendario venatorio regionale per lastagione <strong>2011</strong>/2012.[Caccia e pesca]Note per la trasparenza:Vengono approvate alcune modifiche ed integrazioni alprovvedimento di Giunta regionale che ha approvato il calendariovenatorio regionale valido per la stagione <strong>2011</strong>/2012.L’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.Con Dgr n. 1041 del 12 luglio <strong>2011</strong> la Giunta regionale,ai sensi dell’art. <strong>16</strong> della Lr 50/1993, ha approvato il calendariovenatorio regionale valido per la stagione <strong>2011</strong>/2012.Tra le disposizioni comprese nel suddetto calendariovenatorio sono inserite specifiche disposizioni a livelloprovinciale concernenti i prelievi di fauna stanziale (punto3. - Caccia alla fauna stanziale: disposizioni a livello pro-


226Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>vinciale) che recepiscono le proposte formulate nel meritodalle Amministrazioni provinciali.Con nota prot. 32377/<strong>2011</strong> del 13 maggio <strong>2011</strong> la Provinciadi Venezia, tra le proposte a supporto della redazione delcalendario venatorio <strong>2011</strong>/2012, ha richiesto talune limitazioniall’esercizio venatorio per l’ATC VE4 avuto riguardoal periodo compreso tra il 18.09.<strong>2011</strong> e il 09.10.<strong>2011</strong>.Detta richiesta viene accolta con il presente provvedimentoper la parte relativa alle limitazioni alla caccia allafauna selvatica stanziale, tenuto conto dei profili sperimentalidi dette limitazioni, i cui risultati dovranno essere oggettodi specifica rendicontazione alla Regione da parte dellaProvincia di Venezia.Con il presente provvedimento vengono altresì dispostele seguenti modifiche a finalità emendativa al calendariovenatorio regionale <strong>2011</strong>/2012, approvato con la citata Dgrn. 1041 del 12 luglio <strong>2011</strong>:1. relativamente alla caccia agli ungulati, alla luce diquanto osservato dalla Provincia di Vicenza con nota prot.511<strong>61</strong> del 19.07.<strong>2011</strong>, viene dato atto che la caccia agli ungulatipoligastrici è autorizzata e regolamentata dalle Amministrazioniprovinciali il cui territorio ricade interamenteo in parte nella Zona faunistica delle Alpi;2. relativamente alla specie Pernice rossa (Alectorisrufa), viene ulteriormente chiarito che il relativo prelievo èconsentito solo all’interno delle Aziende agri-turistico-venatoriesu soggetti di esclusiva provenienza da allevamento,nel periodo compreso dal 18.09.<strong>2011</strong> al 30.01.2012;3. da ultimo, per quanto concerne il punto 6 “Giornatedi caccia”, viene dato atto che le disposizioni recate dal punto6. medesimo si applicano facendo salvo quanto disposto aipunti 1, 3 e 14 del calendario venatorio.Tutto ciò premesso, al fine di non incorrere in equivociinterpretativi, si ritiene opportuno riapprovare l’intero calendariovenatorio regionale per la stagione <strong>2011</strong>/2012 neitermini di cui all’Allegato A, facente parte integrante delpresente provvedimento, che sostituisce integralmente l’AllegatoB della Dgr n. 1041 del 12 luglio <strong>2011</strong>.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’ art. 33, 2° comma, dello Statuto, ilquale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, anche in ordine dicompatibilità con la legislazione regionale e statale;Richiamata la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Normeper la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”;Visto l’articolo <strong>16</strong> della Lr 50/93;Vista la Dgr n. 1041 del 12 luglio <strong>2011</strong> con la quale èstato approvato il calendario venatorio regionale per la stagione<strong>2011</strong>/2012;Richiamate la nota della Provincia di Venezia prot n.32377/<strong>2011</strong> del 13 maggio <strong>2011</strong> e la nota della Provincia diVicenza prot. n. 511<strong>61</strong> del 19 luglio <strong>2011</strong>;Riassunte le valutazioni di cui alle premesse, facenti parteintegrante e sostanziale del presente provvedimento,delibera1. di sostituire l’Allegato B alla Dgr n. 1041 del 12luglio <strong>2011</strong>, concernente il calendario venatorio regionalevalido per la stagione <strong>2011</strong>/2012, con l’Allegato A facenteparte integrante del presente provvedimento;2. di disporre la trasmissione alle Amministrazioniprovinciali ed al Comando regionale del Corpo Forestaledello Stato di copia del presente provvedimento per gliadempimenti di competenza;3. di dare atto che la presente deliberazione non comportaspese a carico del bilancio regionale;4. l’Unità di Progetto Caccia e Pesca è incaricata dell’esecuzionedel presente provvedimento.Regione del VenetoAllegato ACalendario per l’Esercizio Venatorio - Stagione <strong>2011</strong>/20121. PreaperturaNelle giornate 3, 4, 10, 11 e 17 settembre <strong>2011</strong> è consentitoil prelievo venatorio da appostamento di esemplari di faunaselvatica appartenenti alle seguenti specie:1) Merlo (Turdus merula)2) Tortora (Streptopelia turtur)3) Ghiandaia (Garrulus glandarius)4) Gazza (Pica pica)5) Cornacchia nera (Corvus corone)6) Cornacchia grigia (Corvus corone cornix)Nelle giornate 3 e 4 settembre <strong>2011</strong> è consentito il prelievovenatorio da appostamento di esemplari di fauna selvatica appartenentialla specie Colombaccio (Columba palumbus).2. Apertura generaleFatto salvo quanto disposto al precedente punto 1 e aisuccessivi punti 4, 5, 11 e 12, nell’arco temporale che va dal18 settembre <strong>2011</strong> al 30 gennaio 2012 è consentito abbattere,sia in forma vagante che da appostamento (con esclusione,per quest’ultima forma, delle specie beccaccia e beccaccino),esemplari di fauna selvatica appartenenti alle seguenti speciee per i periodi sottoindicati:a) Specie cacciabile dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 31 ottobre<strong>2011</strong>:1) Combattente (Philomachus pugnax)b) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 31 dicembre<strong>2011</strong>:1) Starna (Perdix perdix)2) Fagiano (Phasianus colchicus)3) Allodola (Alauda arvensis)4) Quaglia (Coturnix coturnix)c) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 24 dicembre<strong>2011</strong>:1) Tortora (Streptopelia turtur)2) Merlo (Turdus merula)


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 227d) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 19 gennaio2012:1) Beccaccia (Scolopax rusticola)2) Cesena (Turdus pilaris)3) Tordo bottaccio (Turdus philomelos)4) Tordo sassello (Turdus iliacus)e) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 14 gennaio2012:1) Ghiandaia (Garrulus glandarius)2) Gazza (Pica pica)3) Cornacchia nera (Corvus corone)4) Cornacchia grigia (Corvus corone cornix)f) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 30 gennaio2012:1) Germano reale (Anas platyrhynchos)2) Folaga (Fulica atra)3) Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)4) Alzavola (Anas crecca)5) Mestolone (Anas clypeata)6) Moriglione (Aythya ferina)7) Canapiglia (Anas strepera)8) Porciglione (Rallus acquaticus)9) Fischione (Anas penelope)10) Codone (Anas acuta)11) Marzaiola (Anas querquedula)12) Moretta (Aythya fuligula)13) Beccaccino (Gallinago gallinago)14) Frullino (Lymnocryptes minimus)15) Pavoncella (Vanellus vanellus)<strong>16</strong>) Volpe (Vulpes vulpes)g) Specie cacciabile dal 1° ottobre <strong>2011</strong> al 30 gennaio 2012:1) Colombaccio (Columba palumbus)h) Specie cacciabili dal 18 settembre <strong>2011</strong> al 30 novembre<strong>2011</strong>:1) Lepre comune (Lepus europaeus)2) Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)i) Specie cacciabili dal 1° ottobre al 30 novembre <strong>2011</strong>,esclusivamente sulla base di piani di prelievo numericiformulati sulla base di censimenti specifici:1) Lepre bianca (Lepus timidus)2) Pernice bianca (Lagopus mutus)3) Fagiano di monte (Tetrao tetrix)4) Coturnice (Alectoris graeca)j) Specie cacciabili, fatto salvo quanto disposto al successivopunto 5., dal 1° ottobre al 30 novembre <strong>2011</strong> nella Zonafaunistica delle Alpi:1) Daino (Dama Dama)2) Camoscio alpino (Rupicapra rupicapra)3) Capriolo (Capreolus capreolus)4) Cervo (Cervus elaphus)5) Muflone (Ovis musimon)3. Caccia alla fauna stanziale: disposizioni a livello provincialePer la caccia alla fauna stanziale si applicano le seguentidisposizioni a livello provinciale:Provincia A.T.C. Disposizioni a Livello ProvincialePadova ATC 3, ATC 4 Giornate settimanali ammesse: mercoledì,sabato e domenica.ATC 1, ATC 2,ATC 5Giornate settimanali ammesse:dal 18/9 al <strong>16</strong>/10: mercoledì, sabato edomenica;dal 17/10 a fine periodo ammesso:lunedì, mercoledì, giovedì, sabato edomenica.Rovigo Tutti gli ATC La caccia alla fauna stanziale vienerealizzata sulla base di piani di prelievosperimentali approvati dalla Provinciadi Rovigo, da predisporre previocensimento o stima della consistenzafaunistica e con verifica dei dati relativiai prelievi effettuati al terminedella stagione venatoria. Ai fini dellarealizzazione dei piani di prelievo è dispostal’elevazione a 8 capi del carnieremassimo stagionale alla lepre, fermorestando il limite giornaliero di 1 capo.L’orario di chiusura della giornata venatoriadal 18.09.<strong>2011</strong> al 2.10.<strong>2011</strong> per lacaccia alla lepre è fissato alle ore 13.00.Treviso Tutti gli ATC Giornate settimanali ammesse: mercoledìe domenica.Venezia ATC 1, ATC 2 Giornate settimanali ammesse: mercoledì,sabato e domenica.Limitatamente al solo ATC 1, nelperiodo compreso tra il 18.09.<strong>2011</strong> eil 09.10.<strong>2011</strong> il termine della giornatavenatoria è fissato alle ore 14.00.ATC 4Giornate settimanali ammesse nelperiodo compreso tra il 18.09.<strong>2011</strong> e il09.10.<strong>2011</strong>: mercoledì, sabato e domenica.4. Posticipo del prelievoNelle giornate 1, 2, 4, 5, 6, 8 e 9 febbraio 2012 è consentitoil prelievo venatorio da appostamento di esemplari di faunaselvatica appartenenti alla specie Colombaccio (Columba palumbus),Ghiandaia (Garrulus glandarius), Gazza (Pica pica),Cornacchia nera (Corvus corone), Cornacchia grigia (Corvuscorone cornix).5. Caccia di selezione agli ungulatiLa caccia di selezione agli ungulati poligastrici appartenentialle specie Daino (Dama Dama), Camoscio alpino(Rupicapra rupicapra), Capriolo (Capreolus capreolus), Cervo(Cervus elaphus), Muflone (Ovis musimon) è autorizzata eregolamentata dalle Amministrazioni provinciali il cui territorioricade interamente o in parte nella Zona faunistica delleAlpi nei termini già definiti con <strong>Del</strong>ibera di Giunta regionalen. 380 del 29.03.<strong>2011</strong>.La gestione, anche a fini venatori, della specie Cinghiale(Sus scrofa) è disciplinata dalla Dgr n. 2088 del 3.08.2010.6. Giornate di cacciaLa settimana venatoria inizia il lunedì. Sono giorni didivieto per ogni forma di caccia il martedì e il venerdì diogni settimana anche se festivi. Fatto salvo quanto disposto


228Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>ai precedenti punti 1 e 3 ed al successivo punto 14, ogni cacciatore,indipendentemente dal tipo di caccia esercitato, puòcacciare per tre giorni settimanali a scelta, con integrazionedi due giornate per la sola caccia alla fauna migratoria da appostamentonei mesi di ottobre e novembre limitatamente alterritorio soggetto a gestione programmata della caccia.7. Orario della giornata venatoriaFatto salvo quanto previsto ai precedenti punti 3 e 5, l’orariodella giornata venatoria è così determinato:Inizio Termine<strong>Agosto</strong> <strong>2011</strong>dal 1° al 15 5.15 ora legale 21.30dal 17 al 31 5.30 ora legale 21.00Settembre <strong>2011</strong>dal 1° al 15 5.45 ora legale 19.30dal 17 al 29 6.00 ora legale 19.15dal 1° al 15 6.15 ora legale 18.45Ottobre <strong>2011</strong> dal <strong>16</strong> al 29 6.30 ora legale 18.15dal 30 al 31 5.45 ora solare 17.00Novembre <strong>2011</strong>dal 2 al 14 6.00 ora solare <strong>16</strong>.45dal <strong>16</strong> al 30 6.15 ora solare <strong>16</strong>.30Dicembre <strong>2011</strong>dal 1° al 15 6.30 ora solare <strong>16</strong>.30dal 17 al 31 6.45 ora solare <strong>16</strong>.30Gennaio 2012dal 1° al 15 6.45 ora solare <strong>16</strong>.45dal <strong>16</strong> al 30 6.45 ora solare 17.00Febbraio 2012 dal 1° al 9 6.45 ora solare 17.008. CarnieriSono consentiti, fatto salvo quanto disposto al precedentepunto 3 ed ai successivi punti 9, 10, 11 e 12, i seguenti abbattimentimassimi per singolo cacciatore:a) selvaggina stanziale: 2 capi giornalieri con un massimo di35 capi stagionali, con le seguenti eccezioni: per la lepre1 capo giornaliero con un massimo di 5 capi stagionali,per la starna 2 capi giornalieri dalla terza domenica disettembre al 30 novembre ed 1 capo giornaliero nel mesedi dicembre;b) selvaggina migratoria: 25 capi giornalieri (di cui non piùdi 10 codoni, 10 canapiglie, 5 morette e 5 combattenti) conun massimo di 425 capi stagionali (di cui non più di 50codoni, 50 canapiglie, 15 morette e 15 combattenti), conle seguenti eccezioni: per la beccaccia 3 capi giornaliericon un massimo di 20 capi stagionali, per l’allodola 10 capigiornalieri nel mese di settembre.9. Carniere in pre-apertura per le specie Merlo, Tortorae ColombaccioIl carniere giornaliero massimo per cacciatore realizzabilein preapertura (giornate 3, 4, 10, 11 e 17 settembre <strong>2011</strong>) perla specie Merlo è pari a 5 capi.Il carniere giornaliero massimo per cacciatore realizzabilein preapertura (giornate 3, 4, 10, 11 e 17 settembre <strong>2011</strong>) perla specie Tortora è pari a 10 capi.Il carniere giornaliero massimo per cacciatore realizzabilein preapertura (giornate 3 e 4 settembre <strong>2011</strong>) per la specieColombaccio è pari a 10 capi.10. Carniere per la specie Colombaccio per le giornate difebbraioIl carniere giornaliero massimo per cacciatore realizzabilenelle giornate 1, 2, 4, 5, 6, 8 e 9 febbraio 2012 per la specieColombaccio è pari a 10 capi.11. Norme specifiche per le Aziende faunistico-venatorieNelle Aziende faunistico-venatorie il cacciatore può praticarel’esercizio venatorio per un massimo di tre giorni settimanalia propria scelta, con esclusione del martedì e del venerdì.Fermo restando quanto stabilito per il carniere concernentela selvaggina migratoria di cui al precedente punto 8 lett. b),per la selvaggina stanziale, fatti salvi i piani di abbattimentoautorizzati dalla Provincia territorialmente competente, valgonoi seguenti limiti per singolo cacciatore:- Fagiano (Phasianus colchicus): 10 capi giornalieri 100 capistagionali- Starna (Perdix perdix):: 5 capi giornalieri 50 capi stagionali- Lepre comune (Lepus europaeus): 3 capi giornalieri 15capi stagionali.Per le restanti specie di selvaggina stanziale valgono i limitiprevisti al precedente punto 8 lett. a). Il prelievo di soggettiappartenenti alla specie fagiano è protratto sino al30 gennaio 2012.12. Norme specifiche per le Aziende agri-turistico-venatorieNelle aziende agri-turistico-venatorie, ove vige il divieto dicaccia alla selvaggina migratoria (art.30, c. 1 della Lr 50/93),sono consentiti l’immissione e l’abbattimento di soggetti diesclusiva provenienza da allevamento appartenenti alle solespecie Quaglia (Coturnix coturnix), Fagiano (Phasianus colchicus),Lepre comune (Lepus europaeus), Starna (Perdixperdix) e Pernice rossa (Alectoris rufa). Il prelievo è consentitodal 18 settembre <strong>2011</strong> al 30 gennaio 2012 con esclusione del martedìe venerdì. Non sono disposte limitazioni di carniere.13. Addestramento e allenamento dei cani da cacciaL’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia, al difuori delle zone di cui all’art. 18 comma 1 della Lr 50/93, sonoconsentiti dalla terza domenica di agosto fino alla secondadomenica di settembre nei giorni di mercoledì, sabato e domenicadalle ore 6.00 alle ore 11.00 e dalle ore <strong>16</strong>.00 alle ore20.00 su terreni incolti, boschivi di vecchio impianto, sullestoppie, sui prati naturali e di leguminose non oltre 10 giornidall’ultimo sfalcio.14. Limitazioni dell’attività venatoria e dell’addestramentoe allenamento dei cani da caccia nelle Zone di ProtezioneSpeciale (ZPS)Ai sensi del Decreto ministeriale 17 ottobre 2007, nonchéfatte salve le ulteriori limitazioni di cui all’Allegato D alla Lr1/2007, già applicative dei vincoli di cui allo stesso Decretoministeriale, nel corso della stagione venatoria <strong>2011</strong>/2012 intutte le ZPS del territorio regionale, così come individuate conDgr n. 4003 del <strong>16</strong>.12.2008, sono vietati:a) l’esercizio venatorio sino alla data di apertura generale dicui al precedente punto 2), con l’eccezione della caccia diselezione agli ungulati;


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 229b) l’esercizio venatorio in deroga ai sensi dell’art. 9, paragrafo1, lettera c) della Direttiva 2009/147/CE (che abroga e sostituiscela Direttiva 79/409/Cee), disciplinato in Venetoai sensi della Lr 13/2005 e successive modifiche ed integrazioni;c) l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’internodelle zone umide, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini,lanche e lagune d’acqua dolce, salata, salmastra, nonchénel raggio di 150 metri dalle rive più esterne;d) l’abbattimento di esemplari appartenenti alle specie Moretta(Aythya fuligula), Combattente (Philomachus pugnax) ePernice bianca (Lagopus mutus), fatte salve, limitatamentealla Pernice bianca, le zone ove sia stato monitorato everificato un favorevole stato di conservazione di talespecie; ai fini di tale ultima disposizione, si da atto checompete alle Amministrazioni provinciali il cui territorioricade interamente o parzialmente nella Zona faunisticadelle Alpi l’autorizzazione di piani di prelievo alla speciePernice bianca sulla base delle valutazioni e prescrizioniconcernenti tale specie contenute nell’Allegato D al Pianofaunistico venatorio regionale 2007-2012 approvato con Lr1/2007 e successive modifiche;e) lo svolgimento dell’attività di addestramento cani da cacciaprima del 1° settembre e dopo la chiusura della stagionevenatoria. Sono fatte salve le zone di cui all’art. 10, comma8 lettera e) della legge n. 157/1992 sottoposte a proceduradi valutazione positiva ai sensi dell’art. 5 del decreto delPresidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, esuccessive modificazioni;f) l’abbattimento, in data antecedente al 1° ottobre, di esemplariappartenenti alle specie Codone (Anas acuta), Marzaiola(Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Alzavola(Anas crecca), Canapiglia (Anas strepera), Fischione(Anas penelope), Moriglione (Anas ferina), Folaga (Fulicaatra), Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), Porciglione(Rallus aquaticus), Beccaccino (Gallinago gallinago),Beccaccia (Scolopax rusticola), Frullino (Lymnocryptesminimus), Pavoncella (Vanellus vanellus);g) l’esercizio dell’attività venatoria nel mese di gennaio, conl’eccezione della caccia agli ungulati nonché della cacciada appostamento fisso e temporaneo e in forma vagantenelle giornate settimanali individuate come da schemasottostante:MacroareaZona faunisticadelle Alpi e pianuracon l’esclusionedel territoriolagunare e vallivoProvinciaBL, PD,RO, TV,VE, VR,VIGiornateSettimanaliSettimane venatoriecomprese tra l’1.1.12ed il 29.1.12sabato e domenicaGiornateSettimanaliSettimana venatoriache inizia il30.1.12lunedì<strong>Del</strong>ta del Po RO mercoledì e sabato lunedìLaguna Sud di PD e VE giovedì e domenica lunedìVeneziaLaguna Nord di VE mercoledì e sabato lunedìVeneziaLaguna di Caorle VE giovedì e domenica lunedì15. Altre disposizionia) L’uso di richiami vivi, di soggetti impagliati e di stampi èdisciplinato dall’art.14, commi 2 e 3 della Lr 50/93;b) l’utilizzo del piccione (Columba livia) quale richiamovivo nella caccia da appostamento è consentito nei limitiinderogabili di cui alla Dgr n. 3874 del 15.12.2009;c) i titolari delle botti da caccia devono chiudere le stesse afine stagione venatoria con reti o altro materiale atto adimpedire che gli animali selvatici vi possano restare accidentalmenteintrappolati;d) gli interventi di foraggiamento dell’avifauna acquaticanelle aziende faunistico-venatorie che ricadono in territoriovallivo-lagunare sono realizzati conformemente agliindirizzi fissati dal Piano faunistico venatorio regionale,in particolare conformemente a quanto disposto dall’articolo28 del Regolamento di attuazione e dai disciplinariprovinciali sulla base dei contenuti del Programma diconservazione e ripristino ambientale di cui all’articolo33 punto 5 del Regolamento del PFVR.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1181del 26 luglio <strong>2011</strong>Proventi delle tasse sulle concessioni regionali in materiavenatoria (introiti accertati al 31.12.2010). Assegnazionealle Province. Art.39 Lr n.50/1993.[Caccia e pesca]Note per la trasparenza:Il provvedimento provvede al riparto, a favore delle Amministrazioniprovinciali del Veneto, dei proventi delle tassesulle concessioni regionali in materia venatoria.L’Assessore Daniele Stival riferisce quanto segue.La Regione, con la legge regionale 9 dicembre 1993, n.50, ha dettato norme per la protezione della fauna selvatica eper il prelievo venatorio.L’art. 39 della medesima legge dispone che i proventidelle tasse sulle concessioni regionali in materia venatoriasiano corrisposti alle Province per la quota del 80 per cento;le Province, a loro volta, dovranno destinare tali risorse all’espletamentodelle funzioni ad esse attribuite o delegate inmateria venatoria.La Direzione regionale per la Ragioneria e i Tributi hacomunicato, con nota prot. n. 179518 del 23.04.<strong>2011</strong>, l’entitàdei proventi riscossi alla data del 31.12.2010 così come di seguitoripartiti:Provincia di Belluno € 256.9<strong>16</strong>,73Provincia di Padova € 636.692,06Provincia di Rovigo € 269.309,<strong>61</strong>Provincia di Treviso € 751.173,48Provincia di Venezia € 544.484,75Provincia di Verona € 947.990,67Provincia di Vicenza € 1.<strong>61</strong>6.700,45Totale € 5.023.267,75Si è così in grado di quantificare, come di seguito evidenziato,la quota spettante a ciascuna Provincia:


230Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong>Proventi 2010 Quota 80%Provincia di Belluno 256.9<strong>16</strong>,73 205.533,38Provincia di Padova 636.692,06 509.353,65Provincia di Rovigo 269.309,<strong>61</strong> 215.447,69Provincia di Treviso 751.173,48 600.938,78Provincia di Venezia 544.484,75 435.587,80Provincia di Verona 947.990,67 758.392,54Provincia di Vicenza 1.<strong>61</strong>6.700,45 1.293.360,36Totale 5.023.267,75 4.018.<strong>61</strong>4,20Con il presente atto si dispone quindi l’impegno contabiledelle somme spettanti alle Province di Belluno, Padova,Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza nei terminisopra riportati per l’importo complessivo di € 4.018.<strong>61</strong>4,20a valere sul capitolo 075054 del bilancio regionale di previsioneper l’esercizio finanziario <strong>2011</strong> che presenta sufficientedisponibilità.Si dispone altresì che l’erogazione delle somme spettantia ciascuna Amministrazione provinciale venga perfezionatain più rate sulla base degli stanziamenti di cassa che verrannodi volta in volta resi disponibili sul richiamato capitolo075054 del bilancio regionale di previsione per l’eserciziofinanziario <strong>2011</strong> e sul medesimo capitolo del bilancio regionaledi previsione per l’esercizio finanziario 2012, adavvenuta approvazione del medesimo;È disposta la presentazione di una relazione tecnicocontabileda parte delle Amministrazioni provinciali entroil 30 giugno 2012 circa l’utilizzo delle somme introitate inapplicazione del presente provvedimento.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazionedella Giunta regionale il seguente provvedimentoLa Giunta regionaleUdito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomentoin questione ai sensi dell’art.33-2° comma dello Statuto, ilquale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenutaregolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilitàcon la vigente legislazione regionale e statale;Vista la Lr n. 50/1993;Vista la Lr n. 39/2001, ed in particolare l’art. 42, c.1;Vista la Lr n.8 del 18 marzo <strong>2011</strong>;Vista la Dgr 634 del 17 maggio <strong>2011</strong> “Direttive per lagestione del bilancio <strong>2011</strong>”;Preso atto della nota prot. n. 179518 del 23/04/<strong>2011</strong> dellaDirezione regionale per la Ragioneria e i Tributi;delibera1. di provvedere alla corresponsione alle Province delVeneto della quota pari all’80 per cento dei proventi delletasse sulle concessioni regionali relative al settore venatorio(introiti accertati al 31.12.2010) sulla base della ripartizionedi seguito riportata:ProvinciaSomme complessiveda corrispondereProvincia di Belluno 205.533,38Provincia di Padova 509.353,65Provincia di Rovigo 215.447,69Provincia di Treviso 600.938,78Provincia di Venezia 435.587,80Provincia di Verona 758.392,54Provincia di Vicenza 1.293.360,36Totale 4.018.<strong>61</strong>4,202. di impegnare le quote di riparto di cui al punto 1) afavore delle Amministrazioni provinciali di Belluno, Padova,Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza per un importocomplessivo di euro 4.018.<strong>61</strong>4,20 sul capitolo 075054 ad oggetto“Esercizio delle funzioni amministrative delegate in materiavenatoria” del bilancio annuale di previsione dell’eserciziofinanziario <strong>2011</strong> che presenta sufficiente disponibilità;3. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioniai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;4. di disporre che l’erogazione delle somme spettanti aciascuna Amministrazione provinciale venga perfezionata inpiù rate sulla base degli stanziamenti di cassa che verranno divolta in volta resi disponibili sul richiamato capitolo 075054 delbilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario <strong>2011</strong>e sul medesimo capitolo del bilancio regionale di previsioneper l’esercizio finanziario 2012, ad avvenuta approvazione delmedesimo;5. di disporre la presentazione di una relazione tecnicocontabileda parte delle Amministrazioni provinciali entroil 30 giugno 2012 circa l’utilizzo delle somme introitate inapplicazione del presente provvedimento.6. di trasmettere alle Amministrazioni provinciali copiadel presente provvedimento;7. l’Unità di Progetto Caccia e Pesca è incaricata dell’esecuzionedel presente provvedimento.DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1184del 26 luglio <strong>2011</strong>Programma per la celebrazione della Giornata dei Venetinel mondo per l’anno <strong>2011</strong> ai sensi della Lr del 25 luglio2008, n. 8. Approvazione. Cr n. 55 del 14 giugno <strong>2011</strong>.[Emigrazione e immigrazione]Note per la trasparenza:Approvazione del programma della Giornata dei Venetinel mondo che si svolgerà a Porto Viro (RO), domenica 7agosto <strong>2011</strong>.La Giunta regionale(omissis)delibera1. di approvare il programma per la Celebrazione dellaGiornata dei Veneti nel mondo per l’anno <strong>2011</strong> ai sensi dellaLr n. 8/2008 nei modi descritti in premessa e di cui all’Al-


Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. <strong>61</strong> del <strong>16</strong> agosto <strong>2011</strong> 231legato A) che costituisce parte sostanziale ed integrante delpresente provvedimento;2. di impegnare a favore del Comune di Porto Viro(Codice Fiscale 01014880296) la spesa di euro 25.000,00 sulcapitolo n. 101184 ad oggetto “Celebrazione della giornatadei veneti nel mondo” del bilancio annuale di previsionedell’esercizio finanziario corrente che presenta sufficientedisponibilità (codice Siope 1.05.03.1535);3. di disporre che le somme di cui al punto 2. venganoliquidate nel seguente modo:a) 80% ad esecutività del presente provvedimento per le speseda sostenersi fin d’ora per la preparazione dell’iniziativa;b) 20% a saldo su presentazione di relazione sull’attuazionedell’iniziativa e di rendicontazione sui costi sostenuti datrasmettere entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativastessa;4. di dare atto che la spesa di cui si dispone l’impegnocon il presente atto non rientra nelle tipologie soggette alimitazioni ai sensi della Lr 1/<strong>2011</strong>;5. l’Unità di Progetto flussi migratori è incaricata dell’esecuzionedel presente atto;6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettinoufficiale della Regione;7. avverso la presente deliberazione è ammesso ricorsogiurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale oricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamenteentro 60 e 120 giorni dalla notifica.Allegato (omissis).itL’allegato è consultabile onlinehttp://bur.regione.veneto.it


INFORMAZIONI SUL BOLLETTINO UFFICIALECONTENUTI DELLA PUBBLICAZIONEIl Bollettino Uffi ciale della Regione è suddiviso in quattro parti:1. Parte prima: modifi che dello Statuto, leggi e regolamenti regionali;2. Parte seconda: circolari, ordinanze e decreti (sezione prima); deliberazioni del Consiglio e della Giunta (sezione seconda);3. Parte terza: concorsi, appalti e avvisi;4. Parte quarta: atti di altri enti, testi legislativi aggiornati.Il Bollettino Uffi ciale della Regione esce, di norma, il martedì e il venerdì.La parte terza si pubblica il venerdì, da sola o con altre parti.ABBONAMENTIAbbonamento annuale di tipo A: completo euro <strong>16</strong>0,00Abbonamento annuale di tipo B: non comprende i supplementi euro 135,00Abbonamento annuale di tipo C parte terza euro 80,00L’importo dell’abbonamento può essere versato, sempre con indicazione della causale:• sul c/c postale n. 10259307 intestato a Regione Veneto – Bollettino uffi ciale – Servizio Tesoreria, Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia;• tramite bonifico bancario a favore della Tesoreria della Regione Veneto, Unicredit Banca Spa, codice IBAN IT41V0200802017000100537110.L’abbonamento decorre dal primo numero utile successivo alla data di ricezione del bollettino di versamento o del bonifi co bancario.Su richiesta, compatibilmente con la disponibilità dei numeri arretrati, l’abbonamento può decorrere anche da data antecedente.Il cambio di indirizzo è gratuito. Scrivere allegando l’etichetta di ricevimento della pubblicazione.Per qualsiasi informazione gli abbonati possono contattare l’Ufficio Abbonamenti:• telefonando ai numeri 041 279 2947, dal lunedì al giovedì ore: 9.00-12.30 e 14.30-<strong>16</strong>.30; venerdì ore: 9.00-12.30• scrivendo ad uno dei seguenti indirizzi:- Giunta Regionale del Veneto - Bollettino Uffi ciale - Uffi cio Abbonamenti - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia- fax 041 279 2809- e-mail: abbonamenti.bur@regione.veneto.itVENDITAIl Bollettino Uffi ciale della Regione può essere acquistato direttamente presso:PADOVALibreria Internazionale Cortina, via Marzolo, 2VENEZIAtel. 049 656 921 fax 049 875 4728 Regione Veneto, Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901e-mail: info@libreriacortinapd.it tel. 041 279 2947 fax 041 279 2809e-mail: abbonamenti.bur@regione.veneto.itROVIGOLibreria Pavanello, piazza V. Emanuele II, 2VICENZAtel. 0425 24 056 fax 0425 46 13 08 Libreria Traverso, corso Palladio, 172e-mail: libreria.pavanello@libero.it tel. 0444 324 389 fax 0444 545 093e-mail: traversolibri@libero.itCONEGLIANO (TV)Libreria Canova, via Cavour, 6/Btel.-fax 0438 22 680e-mail: libreria.con@canovaedizioni.itUna copia (fi no a 176 pagine) : euro 3,00Una copia (oltre le 176 pagine) : euro 3,00 + euro 1,00 ogni <strong>16</strong> pagine in più o ulteriore frazione fi no a un massimo di euro 20,00.Le copie arretrate possono essere acquistate presso le librerie sopra indicate o richieste all’Uffi cio Abbonamenti suindicato.Il prezzo delle copie arretrate, se spedite per posta, è aumentato del 10%.CONSULTAZIONEIl Bollettino Uffi ciale della Regione può essere consultato presso laredazione sita a Palazzo Balbi, Dorsoduro 3901, VENEZIA o pressogli Uffi ci Relazioni con il Pubblico con sedi a:BELLUNO via Caffi , 33 - tel. 0437 946 262PADOVA passaggio Gaudenzio, 1 - tel. 049 877 8<strong>16</strong>3ROVIGO viale della Pace, 1/D - tel. 0425 411 811TREVISO via Tezzone, 2 - tel. 0422 582 278VENEZIA pal.tto Sceriman, Cannaregio <strong>16</strong>0 - tel. 041 279 2786VERONA via Marconi, 25 - tel. 045/8676636-6<strong>61</strong>6-6<strong>61</strong>5VICENZA Contra’ Mure San Rocco, 51 - tel. 0444 320 438Il Bollettino Uffi ciale della Regione è disponibile anche in Internet alseguente indirizzo:http://bur.regione.veneto .it


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