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TOSCANAFIRENZE CELEBRA “MASACCIO”Con una grande mostra, il seicentesimo anniversario del grande artista rinascimentaleTommaso di ser Giovanni di Mone Cessai, soprannominato“Masaccio” perché era trasandato, visse solo 26 anni, ma rivoluzionòla pittura, applicando alla sua arte le regole della geometria,con la sua pittura segnò il distacco dell’arte italiana da quellabizantina. Masaccio era di aspetto trasandato, ma aveva uncarattere dolcissimo.Nacque a Castel San Giovanni, in attesa così si chiamava SanGiovanni Valdarno. <strong>La</strong> sera del 21 dicembre 1401, da mammaIacopo di Martinozzo e da Giovanni di Mone Cassai.Ma un nome che da bambino resterà per poco, ben presto genitori,parenti e amici, guardando il suo carattere e alle sue maniere, loLe storie di San Pietro Firenze. Qui sopra vediamo un particolare tratto da uno degliaffreschi che decorano la cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine di Firenze eraccontano la vita di san Pietro. Qui è raffigurato l’episodio in cui Anania, che avevavenduto un campo dichiarando alla comunità soltanto parte del ricavato, viene rimproveratoda Pietro e cade fulminato. Gli affreschi furono dipinti nel 1427 da Tommasodi Giovanni di Monte Cassai, conosciuto con il soprannome di Masaccio, di cui ricorrequest’anno il sesto centenario della nascita. Masaccio morì nel 1428, prima del 21dicembre, data del suo ventisettesimo compleanno.rinomineranno “Masaccio”. È con questo nome lui reinventerà lapittura , mostrando ai suoi contemporanei e ai loro successori lavera via da camminare al grado supremo, secondo le parole cheGiorgio Vasari, scrisse nelle sue vite. Ora nel sesto centenariodella nascita di Masaccio, Firenze che gli fu a lungo patria, lo celebracon una mostra di straordinario spessore culturale intitolata:“Nel segno di Masaccio”.L’esposizione che si tiene fino al 20 gennaio 2003, alla Galleriadegli Uffizi ed è accompagnata da un grande catalogo edito daGiunti.Egli fu l’inventore della prospettiva, ovvero di un nuovo modo dirappresentare il mondo e l’uomo. Sitratta di un tema fondamentale nellastoria dell’evoluzione artistica, perchésuggella il definitivo distaccodella pittura occidentale da quellabizantina, araba e dall’estremo oriente.Senza il Masaccio tutto ciò difficilmentesarebbe avvenuto, ocomunque sarebbe accaduto conaltri tempi e modi.“Uomo meraviglioso e riputato elmiglior maestro” così lo etichettò aitempi suoi uno strorico chiamatoManetti. Fu il suo un contributoeccezionale e irripetibileall’evoluzione della nostra esistenza.Egli lasciò la sua città e sitrasferì a Firenze, dove incontròaltri due grandi della pittura rinascimentale:Brunelleschi e Donatello.emtrambi pervasi come lui da unadivorante ansia di cambiare il mododi fare arte.Il 7 gennaio del 1422, un documentoattesta che ormai Masaccio è unvero professionista fatto e finito, asoli 20 anni ed è diventato un pittoredi talento e di genialità. Dopoqualche anno si trasferì a Roma,dove incontra un altro grande pittore;Arcangelo Di Cala, il suoprimo grande lavoro accertato fu “ilTrittico di San Giovenale di Casca”Madonna con il bambino un operarivoluzionaria fu “Cacciata diAdamo ed Eva dal paradiso terrestre”.Firmò anche le storie di San Pietro“<strong>La</strong> passione di Cristo” <strong>La</strong>Crocefissione ecc....<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> Euro-Canada - Giugno 200231Mami di Roma

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